Seduta n.132 del 17/12/2015 

CXXXII Seduta

Giovedì 17 dicembre 2015

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 9 e 27.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 2 dicembre 2015 (128), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Anna Maria Busia, Daniele Secondo Cocco, Pier Mario Manca, Giorgio Oppi e Luigi Ruggeri hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 17 dicembre 2015.

Annunzio di interrogazione

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interrogazione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sull'affidamento di un incarico di consulenza in materia di riorganizzazione e delle modalità di gestione e di funzionamento delle strutture afferenti al Dipartimento di salute mentale". (601)

PRESIDENTE. Su richiesta dei Capigruppo è stata chiesta una sospensione, per cui il Consiglio è sospeso. Riprendiamo alle ore 10.

(La seduta, sospesa alle ore 9 e 28, viene ripresa alle ore 11 e 37.)

PRESIDENTE. Invito i consiglieri a prendere posto, riprendiamo la seduta.

L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 176. Siamo in fase di votazione degli emendamenti all'emendamento numero 1947.

Comunico al Consiglio che è rientrato dal congedo il consigliere Oppi.

Questione sospensiva

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Signor Presidente, a nome delle opposizioni, almeno dei Capigruppo delle opposizioni facciamo una proposta alla Giunta e alla maggioranza che è quella di far tornare i lavori dell'articolato in Commissione. Lo facciamo tenuto conto del dibattito che si è svolto in quest'Aula, un confronto acceso ma che ha messo in evidenza la necessità - probabilmente trattandosi di riforma di sistema - di un particolare approfondimento, una richiesta anche che mi pare di aver colto anche dalle dichiarazioni del Presidente dell'ANCI e dal sistema delle autonomie locali. Così come c'è stata una richiesta anche da parte delle organizzazioni sindacali che sul testo probabilmente hanno anche loro qualcosa da suggerire. Quindi, fatti, circostanze considerazioni che inducono, proprio perché vorremmo che non fosse una riforma solo di una parte, ma una riforma condivisa, una riforma che possa avere la forza e la struttura di durare per i prossimi cinquant'anni, noi facciamo questo ulteriore tentativo per fare in modo che la riforma possa davvero essere quella voluta dal sistema delle autonomie locali, ragione per la quale proponiamo che il testo torni in Commissione. Questa è in sintesi la proposta che ho formulato senza avere la pretesa che possa rappresentare tutta l'opposizione, ma sicuramente i Presidenti dei Gruppi della opposizione con i quali abbiamo sancito questa intesa.

PRESIDENTE. Ovviamente il rinvio in Commissione deve essere un rinvio sugli emendamenti, perché altrimenti se scriviamo un testo nuovo abbiamo la necessità di ritrasferirlo al CAL, quindi bisogna lavorare sugli emendamenti, per chiarire bene tra tutti noi.

La proposta mi pare molto chiara. C'è una proposta che l'onorevole Pittalis, a nome della minoranza, ha portato in Aula. È possibile intervenire su questa proposta, prima che si esprima il Consiglio, per dichiarazione di voto un consigliere per ciascun Gruppo per cinque minuti.

E' iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Presidente, sulla proposta formulata dal collega noi non abbiamo nulla in contrario, anzi, è sempre stato nostro auspicio coinvolgere tutti i consiglieri, comprese le opposizioni. È una legge sulla quale stiamo discutendo da molti mesi in lungo e largo per tutta la Sardegna, riteniamo che una legge di sistema cosiddetta come questa non possa essere soltanto approvata da una parte, l'abbiamo detto molte volte (a meno che non siamo costretti a farlo), ma certamente la volontà di coinvolgere l'opposizione c'è stata fin dall'inizio e riteniamo che questa proposta possa essere accolta. Tutti gli attori protagonisti di questa legge dal Consiglio delle autonomie locali, all'ANCI che rappresenta i sindaci, tutti sono stati coinvolti e tutti hanno potuto esprimere anche più di un parere in merito ad una riforma importante come quella degli enti locali che riguarderà l'assetto organizzativo-istituzionale dei prossimi anni della Regione Sardegna. Per cui qualche giorno di lavoro in più in Commissione per coinvolgere ancora meglio i consiglieri dell'opposizione e anche i consiglieri della maggioranza che hanno necessità di rivedere e di riflettere ancora meglio sulle cose che sono state oggetto di discussione proprio in questi giorni, in queste ore di Consiglio regionale, credo che non solo non caschi il mondo, ma è assolutamente auspicabile, per cui sono assolutamente d'accordo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente, il problema è fare sistema elaborato a livello nazionale ed europeo prima di tutto sia un sistema che associa, che include e che corresponsabilizza. Questo problema non è neppure sfiorato nella nuova proposta che introduce una sorta di nuovo ordinamento gerarchico degli enti locali che non rientra nei principi costituzionali. Non risolve i problemi di governo ottimale del territorio. Per queste ragioni bisogna sospendere la decisione di riforma degli enti locali in corso in Consiglio regionale.

Ho detto al professor Demuro, che è l'Assessore alla riforma della Regione, che dovrebbe essere fatta prima la riforma della Regione di quella degli enti locali. Non abbiamo obblighi così cogenti, oggi è un po' complicato ma si può ugualmente rovesciare il procedimento mettendo all'ordine del giorno prima di tutto la legge generale costituente, quella che viene normalmente chiamata legge statutaria. E così via, signor Presidente, non sono parole mie, sono parole dell'onorevole Pietrino Soddu nel convegno del 13 novembre 2015 fatte in occasione della riunione degli ordini degli avvocati, degli ingegneri e degli architetti della provincia di Cagliari. Quindi perché ci vogliamo nuovamente prendere in giro? Io ho chiesto il rinvio in Commissione ma ribadendo la validità della risoluzione della prima Commissione e ribadendo la validità del pronunciamento del Consiglio regionale e dell'entrata a gamba tesa della Giunta regionale in materia di riforme. Quindi se si dà il mandato alla Commissione di poter agire sul tema di riforma e di non fare prima la coda della testa è un discorso, se si va lì per perdere tempo, per fare altri marchingegni che in quest'Aula sono sovente fatti, non lo farò più, ci sono cascato anche questa volta, ma non lo farò più perché io parlo sempre nell'interesse generale non nel mettersi d'accordo, fare finta di andare a lavorare la notte e poi di giorno si disfa come Penelope, è una cosa che io non condivido.

Ho voluto fare questa precisazione, signor Presidente, perché rimanga agli atti, perché anche il ritorno in Commissione per mettersi a discutere di cose che non sono agganciate costituzionalmente e che non hanno nessun valore, qualunque cosa si può scrivere, se uno vuole i 40 milioni per la città metropolitana di Cagliari di cui dovremmo parlare dovremmo anche chiarirci perché non esistono città metropolitane in Italia, perché dopo vent'anni la città di Cagliari non è diventata città metropolitana? Ci saranno pure delle ragioni ed è sullo scavare su queste ragioni che deve fare il Consiglio, approfondire su questi temi. Il mandato è ampio ed è un mandato fasullo che non serve a nulla.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC Sardegna). Non utilizzerò sicuramente tutti i cinque minuti messi a disposizione da lei per il mio intervento. Solo per enunciare che noi siamo favorevoli alla proposta presentata dalla minoranza di riportare in Commissione il disegno di legge numero 176, d'altronde è stata una nostra richiesta anche nella giornata di ieri nel momento in cui si è discusso su questo disegno di legge. Pertanto riteniamo che la Commissione sia deputata alla discussione degli emendamenti presentati, il contributo della minoranza sarà sicuramente attivo così come lo è stato in Aula, faremo tesoro di tutte quelle proposte che in questo momento sono arrivate anche dall'esterno soprattutto dall'ANCI Sardegna e dai sindaci che in qualche modo rappresentiamo. Pertanto approviamo la scelta preannunciata dal collega Pittalis.

PRESIDENTE. È iscirtto a parlare il consigliere Luca Pizzuto. Ne ha facoltà.

PIZZUTO LUCA (SEL). Per esprimere anche noi contentezza sul fatto che ci sia un incontro fra la maggioranza e la minoranza per un'importante legge che riscrive e riorganizza gli enti locali in Sardegna. Auspichiamo però anche che questo importante atto di apertura che si sta facendo reciprocamente rispetti anche gli accordi e le cose che si sono dette poi nei Capigruppo e nelle riunioni a margine, cioè speriamo che sia realmente un modo per lavorare bene insieme e fare in modo che non ci siano sorprese perché se ci fossero chiaramente se ne prenderebbe atto nei provvedimenti futuri che dovremo vagliare.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Anche noi valutiamo positivamente il fatto che si possa tornare in Commissione per discutere ed istruire con maggiore pacatezza un argomento che è di importanza straordinaria. Probabilmente il presidente Floris ha ragione quando richiama gli impegni che questa stessa Aula ha preso nella road map delle riforme, è altrettanto vero però che ci sono delle ragioni che premono perché questa riforma degli enti locali venga fatta, prima fra tutte trovare un nuovo assetto dopo la cancellazione delle province e dare un assetto moderno all'ordinamento degli enti locali in Sardegna. Il rischio era che procedendo a colpi di maggioranza si andasse avanti con un testo simile alla legge Delrio, un testo - come ho già detto - non meditato che alla fine rischia di creare più problemi di quanti non ne voglia risolvere. Abbiamo già evidenziato come nel testo degli emendamenti presentati ci siano tracce evidenti di quella frettolosità che specialmente quando si parla di riforme non è mai auspicabile e quindi noi speriamo che il lavoro in Commissione possa condurre a un testo non so quanto condiviso, ma sicuramente un testo che dal punto di vista sistematico si regga e possa portare, ripeto, ad un sistema che sia più moderno ed efficiente per un pezzo importante, forse il pezzo più importante del sistema Regione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Congiu. Ne ha facoltà.

CONGIU GIANFRANCO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Salutiamo favorevolmente il passaggio in Commissione e sottolineo le sue parole, Presidente, che sono quelle di condivisione con le forze di opposizione di un cronoprogramma preciso, di un oggetto dei lavori della Commissione che sarà incentrato sulla valutazione di quelli che sono stati gli emendamenti apportati. Nessuna riscrittura in toto di un articolato e soprattutto saluto e segnalo con favore, voglio sottolineare come questo luogo si riappropria del suo potere primario di elaborazione di un testo legislativo. In quest'Aula stiamo elaborando e licenzieremo come Consiglio regionale una legge epocale.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Angelo Carta. Ne ha facoltà.

CARTA ANGELO (PSd'Az). Anche noi avevamo chiesto in tutti gli interventi che si riportasse il testo in Commissione, così è stato concordato con la maggioranza e con l'opposizione e salutiamo favorevolmente quest'opportunità che viene data al Consiglio di trovare all'interno della Commissione tutte le soluzioni, le più condivise possibili. Naturalmente non tutto sarà condivisibile, ma il fatto stesso che si riapra un dialogo nel luogo deputato come la Commissione a cercare di trovare una sintesi da proporre all'Aula, credo che dimostri che il Consiglio regionale non ha bisogno di essere eteroguidato, non ha bisogno di suggeritori e chi ha pensato e ha ritenuto di dover scrivere la legge, credo che possa ridursi a un contributo giusto e opportuno che è necessario e ben accetto, ma credo che il Consiglio regionale stia facendo quello che è deputato a fare ed è il Consiglio regionale che licenzierà il testo di legge credo il più condiviso possibile.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Zanchetta. Ne ha facoltà.

ZANCHETTA PIETRO (Cristiano Popolari Socialisti). Anche a nome dei componenti del mio Gruppo salutiamo favorevolmente questa iniziativa. Ieri nell'avvio del dibattito si sono fatte molte metafore musicali o sinfoniche, chi ha citato Schumann, chi invece ha richiamato i suoi trascorsi da sassofonista nelle bande musicali, io dico che oggi cambiamo musica finalmente, è una sinfonia che vede il Consiglio regionale riappropriarsi del proprio ruolo e delle proprie funzioni e quindi andiamo consapevoli che dobbiamo esercitare le nostre funzioni anche all'interno della revisione in qualche modo degli emendamenti, in modo da trovare la quadra di un ragionamento che forse avevamo perso e che oggi invece riusciamo a ricondurre all'interno di un alveo istituzionale così importante come il Consesso regionale.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Paolo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA PAOLO (Soberania e Indipendentzia). Nell'accogliere con favore questa proposta intendo comunque sottolineare che questa procedura non risponde alla nostra ideale forma di approccio a una riforma degli enti locali. Noi avremmo preferito partire dalla riforma dello Statuto, intervenire sulla statutaria e arrivare infine a una nuova forma di strutturazione degli enti locali che fosse fortemente basata sui dati che caratterizzano la Sardegna e che la differenziano in modo molto netto dal resto dei territori europei e italiani. Purtroppo siamo stati trascinati dal Governo nazionale e da una legge, la legge Delrio, alla necessità di agire in modo relativamente frettoloso per aggiornare il nostro ordinamento e per riordinarlo piuttosto che riformarlo. In ogni caso valutiamo con grande positività l'atteggiamento di apertura nei confronti dell'opposizione, perché si tratta di una legge di riordino che dovrà regolare i rapporti tra istituzioni ed enti locali per i prossimi decenni, che vede coinvolti tutti i cittadini della Sardegna, e che tutti i cittadini della Sardegna devono contribuire a definire e a condividere.

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta di rinvio in Commissione del provvedimento. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvato)

Prima di chiudere la seduta ricordo, in accordo con i Presidenti delle Commissioni e i Capigruppo, che si riunisce la Commissione sanità adesso immediatamente alle ore 12, e la Commissione prima inizia i lavori immediatamente. Invito i consiglieri a conservare gli emendamenti perché non saranno ristampati, quindi che ognuno conservi le copie degli emendamenti.

Il Consiglio è convocato martedì 22 alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 11 e 56.



Allegati seduta

Testo dell'interrogazione annunziata in apertura di seduta

Interrogazione Tedde - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra, con richiesta di risposta scritta, sull'affidamento di un incarico di consulenza in materia di riorganizzazione e delle modalità di gestione e di funzionamento delle strutture afferenti al Dipartimento di salute mentale.

I sottoscritti,

PREMESSO che, con deliberazione n. 987 del 19 novembre 2015, a firma del Commissario straordinario dell'ASL di Sassari, è stato conferito a un medico dipendente dell' Azienda sanitaria provinciale (ASP) di Catania un incarico consulenza in materia di riorganizzazione e delle modalità di gestione e di funzionamento delle Strutture afferenti al Dipartimento di salute mentale, sulla base di una convenzione stipulata tra l'ASL di Sassari e l'ASP di Catania;

PREMESSO, altresì, che l'ASL di Sassari dovrà corrispondere all'ASP di Catania, per l'attività di consulenza prestata dal proprio dipendente, l'importo di 15.000 euro, oltre alle spese di rimborso viaggio per ogni accesso presso la struttura sanitaria sarda;

RILEVATO che, già con deliberazione commissariale n. 179 del 10 marzo 2011, l'ASL di Sassari aveva conferito l'incarico interno al Direttore della Struttura complessa del Centro di servizio mentale di predisporre un progetto di riassetto del Dipartimento di salute mentale;

RILEVATO, altresì, che l'incarico fu portato a termine attraverso il coinvolgimento di un gruppo di lavoro interno che aveva prodotto un articolato ed efficace progetto di riassetto e riorganizzazione del Dipartimento di salute mentale e di attivazione dell'area delle neuroscienze e di salute mentale di cui l'ASL di Sassari disponeva fin dal 2011;

OSSERVATO che, pertanto, con deliberazione n. 987 del 19 novembre 2015, il Commissario straordinario dell'ASL di Sassari ha affidato una consulenza a titolo oneroso finalizzata a ottenere indicazioni e pareri che sono già nelle disponibilità dell'ASL di Sassari in quanto a essa fornite a conclusione del progetto deliberato con atto commissariale n. 179 del 10 marzo 2011, portato a termine dal Direttore del Centro di salute mentale e dal gruppo di lavoro interno che lo aveva affiancato e teso proprio alla definizione del riassetto del Dipartimento di salute mentale, così come attestato con deliberazione n. 1068 del 30 dicembre 2011 a firma del Direttore generale dell'ASL di Sassari;

RILEVATO che, con l'adozione della deliberazione commissariale n. 987 del 19 novembre 2015, il Commissario straordinario ha posto in essere un atto che eccede le competenze conferitegli dalla Giunta regionale, con deliberazione n. 51/2 del 20 dicembre 2014, la quale non prevede competenze quali quelle esercitate in occasione dell'affidamento dell'incarico di consulenza in questione;

RILEVATO, altresì, che l'approvazione della deliberazione commissariale n. 987 del 19 novembre 2015 si pone in netto contrasto con lo spirito della deliberazione della Giunta regionale n. 43/9 del 1° settembre 2015 con la quale è stato disposto il blocco delle assunzioni, il blocco parziale del turnover, il divieto di conferire incarichi di consulenza, al fine di contenere la spesa sanitaria pubblica;

DATO ATTO che, all'interno dell'ASL di Sassari, opera una struttura complessa denominata "Pianificazione strategica, organizzazione, governance", dotata di personale altamente qualificato, alla quale sono affidati anche e soprattutto compiti di riorganizzazione delle strutture complesse e dei dipartimenti che le compongono, cioè, sono assegnati i medesimi obbiettivi che l'ASL di Sassari delibera di voler raggiungere attraverso la convenzione in commento con l'ASP di Catania e un incarico a un medico che da essa dipende con esborsi pari a 15.000 euro, oltre alle spese di viaggio che dovranno essere rimborsate al medico siciliano;

CONSIDERATO che appare quanto meno inopportuno che, in una fase di grande difficoltà come quella che l'intera sanità sarda sta attraversando, con un disavanzo accertato per il 2015 di circa 400 milioni di euro, l'esecutivo, con disegno di legge n. 277, proponga il ripianamento delle perdite a oggi accumulate dal sistema delle ASL regionali e nel frattempo si spendono inutilmente 15.000 euro per commissionare una consulenza a un medico dipendente dell'ASP di Catania, oltre alle spese di viaggio, per acquisire conoscenze già in possesso dell'ASL di Sassari e che, comunque, potrebbero essere fornite in qualsiasi momento dalla struttura complessa denominata "Pianificazione strategica, organizzazione, governance", avente il compito, anche e soprattutto, di definire ipotesi di riorganizzazione delle strutture complesse e dei dipartimenti che le compongono,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:

1) quali provvedimenti l'Amministrazione regionale intenda adottare nei confronti del Commissario straordinario dell'ASL di Sassari che, con l'adozione della deliberazione n. 987 del 19 novembre 2015, ha posto in essere un atto che, in primo luogo, eccede le competenze attribuitegli dalla Giunta regionale con deliberazione n. 51/2 del 20 dicembre 2014, la quale non prevede competenze quali quelle esercitate in occasione dell'affidamento dell'incarico di consulenza in questione, e che, in secondo luogo, si pone in contrasto con lo spirito della deliberazione della Giunta regionale n. 43/9 del 1° settembre 2015 con la quale è stato disposto il blocco delle assunzioni, il blocco parziale del turnover e il divieto di conferire incarichi di consulenza al fine di contenere la spesa sanitaria pubblica;

2) quando e come l'Amministrazione regionale intenda intervenire presso il Commissario straordinario dell'ASL di Sassari al fine d'impedire che le risorse pubbliche del Sistema sanitario regionale vengano inutilmente spese per una consulenza in materia di riorganizzazione e delle modalità di gestione e di funzionamento delle strutture afferenti al Dipartimento di salute mentale, sulla base di una convenzione stipulata tra l'ASL di Sassari e l'ASP di Catania, finalizzata a ottenere indicazioni e pareri già in possesso dell'ASL di Sassari, e che potrebbero essere forniti internamente dalla struttura complessa denominata "Pianificazione strategica, organizzazione, governance" avente il compito, anche e soprattutto, di definire ipotesi di riorganizzazione delle strutture complesse e dei dipartimenti che le compongono. (601)