Seduta n.359 del 10/10/2012 

CCCLIX SEDUTA

(ANTIMERIDIANA)

MERCOLEDI' 10 OTTOBRE 2012

Presidenza del Vicepresidente COSSA

La seduta è aperta alle ore 10 e 03.

BIANCAREDDU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 25 settembre 2012 (351), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Ignazio Artizzu e Radhouan Ben Amara hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 10 ottobre 2012.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Onorevoli colleghi, apprezzate le circostanze, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 10 e 20.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 04, viene ripresa alle ore 10 e 21.)

Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria" (385/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 385/A.

Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale sono stati presentati sette emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:

Art. 1

Registri patologie

1. Il comma 2 dell'articolo 8 della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), è sostituito dal seguente:

"2. Nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), sono istituiti i seguenti registri di patologia:

a) registro tumori;
b) registro delle nefropatie e dei dializzati;

c) registro sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone;
d) registro sclerosi multipla;
e) registro incidenti cardiovascolari;
f) registro malformazioni congenite;
g) registro diabete;
h) registro malattie rare;

i) registro endometriosi.".

2. I registri previsti nell'articolo 8, comma 2 della legge regionale n. 3 del 2009, come novellato dal comma 1 del presente articolo, raccolgono, su base aziendale, i dati anagrafici e sanitari riferiti allo stato di salute attuale e pregresso delle persone affette dalle relative malattie e dei loro familiari, per finalità di studio e di ricerca e per una corretta stima epidemiologica ed economica delle patologie.

3. Con regolamento regionale, adottato in conformità al parere espresso dal Garante per la protezione dei dati personali, ai sensi dell'articolo 20 e dell'articolo 154, comma 1, lettera g), del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), sono individuati i tipi di dati sensibili, le operazioni eseguibili, le specifiche finalità perseguite da ciascuno dei registri previsti nel comma 1 e i soggetti che possono avere accesso ai registri.

Emendamento soppressivo totale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 1

L'articolo 1 è soppresso. (1)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 1

Il comma 1 dell'articolo 1 è soppresso. (2)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 1

Il comma 2 dell'articolo 1 è soppresso. (3)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 1

Il comma 3 dell'articolo 1 è soppresso. (4)

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale.

Articolo 1

Al comma 3 dell'articolo 1 (Registi patologie", le parole "con regolamento regionale" sono sostituite con "con atto di indirizzo della Giunta regionale". (5)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale.

Articolo 1

Al comma 1 dell'articolo 1 "Registri patologie", dopo la lettera h) registro malattie rare sono aggiunte le seguenti lettere:
h bis) registro obesità-anoressia;
h ter) registro midollo osseo. (7)

Emendamento aggiuntivo Barracciu - Espa - Mariani - Corda - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:

Art. 1 bis

Estensione ai trapiantati di fegato, cuore e pancreas di tutte le provvidenze previste dalla legge regionale 8 maggio 1985, n. 11

1. Al comma 3 dell'articolo 18 della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), le parole "di cui al secondo alinea" sono soppresse. (6).)

PRESIDENTE. Segnalo che l'emendamento numero 6 è privo di copertura finanziaria.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, siamo al titolo o all'articolo 1?

PRESIDENTE. E' in discussione l'articolo 1, onorevole Barracciu.

BARRACCIU (P.D.). Entriamo oggi nel merito del disegno di legge numero 385 che, come già detto in discussione generale, rappresenta per noi un intervento sul sistema sanitario regionale e, a leggere e ad analizzare nel dettaglio gli articoli di cui è composto, questo disegno di legge è, sotto certi aspetti e in relazione alla legislatura, decisamente tardivo. Nel merito le norme che in esso sono contenute, oltre che inopportune rispetto all'impatto che avranno sul sistema sanitario regionale, sono illegittime in molti punti.

Approfitto di questo intervento sull'articolo 1, Presidente, per fare chiarezza su un punto importante che riguarda il nostro sistema sanitario regionale, in particolare per fare chiarezza rispetto alle dichiarazioni fatte dall'Assessore nel suo intervento in discussione generale. Mi riferisco in particolare all'espressione con la quale l'Assessore ha definito le nostre argomentazioni intorno al disavanzo della sanità. L'Assessore ha detto di aver assistito, durante la discussione generale, a un "balletto dei numeri" e ha riportato quelli che, a suo dire, sono i numeri veri del disavanzo in sanità. Perché mi concentro sul disavanzo? Perché il disavanzo della sanità costituisce, per la nostra Regione, una criticità davvero importante, in quanto impatta sui conti della Regione in un modo rispetto al quale invece sarebbe stato necessario intervenire prima, tempestivamente, non con questo disegno di legge che certamente non risolve il problema del disavanzo in sanità, e perché quel disavanzo avrebbe invece dovuto richiamare la responsabilità di questa Giunta regionale ben prima, in particolare per mettere mano agli strumenti di programmazione legislativi che, con regole precise e con punti di riferimento certi anche per i direttori generali, avrebbero consentito di diminuirlo.

L'Assessore ha parlato di balletto dei numeri e mi ha anche ripresa sostenendo, nel suo intervento, in particolare che il dato da me richiamato, relativo al disavanzo del 2008 (75 milioni di euro), riguarderebbe invece il 2007. Quel dato, lo ripeto anche oggi in quest'aula, è relativo al disavanzo che noi abbiamo consegnato alla Giunta regionale che oggi governa, ed è un dato che certamente indica un disavanzo, ma che è positivo rispetto all'andamento dei disavanzi degli anni precedenti. Noi abbiamo consegnato quel disavanzo alla Giunta regionale, che negli anni successivi lo ha raddoppiato e persino triplicato, fino ad arrivare a 360 milioni di euro, che è il disavanzo del 2011, ma sarà della stessa entità anche quello del 2012, anzi nel 2012 sarà anche maggiore.

L'Assessore ha detto, nel suo intervento, che quel dato non è relativo al 2008, ma al 2007. No, Assessore, io non so chi la aiuti a riportare i dati in quest'Aula, ma 75 milioni di euro sono il disavanzo del 2008, la prego di consultare con attenzione la relazione della Corte dei conti, che tra l'altro definisce quel disavanzo come il migliore degli ultimi dieci anni. Dopodiché, il nostro non è stato un balletto di numeri. La vostra capacità, come parte politica, di utilizzare la comunicazione per mistificare la realtà è una dote che non vi si può negare, e i numeri spesso, a seconda di come vengono letti o utilizzati, consentono una mistificazione della realtà, però grazie alla relazione della Corte dei conti e ai dati che sono scritti e certificati da un soggetto terzo, quei numeri non possono essere utilizzati a piacimento e la realtà non può essere mistificata. Lei continua a riportare in questo tavolo dati del vostro disavanzo che sono assolutamente falsi, perché si basano su un modo di quantificare il disavanzo assolutamente scorretto, anzi mistificatorio. Il disavanzo, glielo ripeto per l'ultima volta, Assessore, perché lo abbiamo detto negli ultimi tre anni tante volte, non si calcola sugli stanziamenti in parte corrente che si fanno sul bilancio regionale, ma si calcola sul fabbisogno teorico che viene stabilito a livello nazionale e in sede CIPE. Il fabbisogno teorico per la Sardegna è di 2 milioni e 840 mila euro. Nel momento in cui abbiamo il dato del fabbisogno, su quel dato si quantifica il disavanzo. Non lo si può quantificare, come fa lei, come fanno la maggioranza e la sua Giunta, sugli stanziamenti che vengono fatti in parte corrente. Se voi lo calcolate così, le do ragione, i dati del disavanzo sono quelli riportati da lei, ma non sono reali, sono falsi, sono mistificatori, nascondono un problema che è grande come una casa, ma certamente non lo risolvono.

Allora, se noi oggi siamo arrivati a 360 milioni di euro di disavanzo è perché la spesa della sanità in Sardegna è arrivata ormai a circa 3 miliardi e 100 o 150 mila euro, adesso non ricordo esattamente, fatto sta che i milioni di disavanzo sono 360. I numeri parlano chiaro e io glieli voglio ripetere per l'ennesima volta, perché vorrei che rimanessero agli atti e che su di essi non si tornasse più. La spesa sanitaria in Sardegna è cresciuta con punte del 6,5 per cento dal 2001 al 2005, e questo tasso di crescita si è dimezzato dal 2006 al 2008; il disavanzo effettivo netto del 2008 è pari a 76 milioni e 600 mila euro, come certificato dalla Corte dei conti, dopo di che c'è stata una crescita esponenziale. Ma se non bastasse questo dato in termini di milioni, allora forse può bastare ciò che riporta la relazione generale del Governo sull'economia del Paese, sempre che non si voglia sostenere che anche quella contiene dati falsi.

Riporto un altro dato a quest'Aula, che forse è ancora più chiarificatore di quale sia l'andamento dei conti della sanità in questa regione, mi riferisco alla spesa pro capite. La spesa pro capite in sanità nel 2008 era di 1.744 euro, al di sotto della media nazionale, che era di 1.788 euro. Nel 2011, Assessore, la spesa pro capite è salita a 1.948 euro, ossia ben al di sopra della media nazionale. Non ci risulta che con questa crescita della spesa sanitaria pro capite si sia innalzato il livello di qualità dei servizi sanitari in questa regione. Ma dove è cresciuta la spesa soprattutto? E' cresciuta certamente la spesa farmaceutica, e anche questo è un dato assolutamente incontrovertibile e certificato, ed è cresciuta anche la spesa per le prestazioni da privato nella specialistica ambulatoriale (con un trasferimento di quote crescenti dalle attività di degenza a quelle ambulatoriali), che passa dai 3 milioni di euro del 2008 ai 12 milioni di euro del 2010, mentre nel 2011 si registra un ulteriore incremento di 6 milioni di euro. Quindi la crescita delle prestazioni da privato è rafforzata dalle attività sociosanitarie, che aumentano notevolmente dal 2010 in poi. Continuo dopo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Daniele Cocco)

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Diana Giampaolo e Pitea sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 34 consiglieri.

Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Giampaolo - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu.

Poiché manca il numero legale, sospendo la seduta per trenta minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 35, viene ripresa alle ore 11 e 07.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Chiedo la verifica del numero legale.

(Appoggia la richiesta il consigliere Salis)

Seconda verifica del numero legale

PRESIDENTE. Dispongo la verifica del numero legale con procedimento elettronico.

(Segue la verifica)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Espa, Floris Mario, Randazzo e Salis sono presenti.

Risultato della verifica

PRESIDENTE. Sono presenti 44 consiglieri.

Risultano presenti i consiglieri: Amadu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.

Poiché il Consiglio è in numero legale, possiamo proseguire con i lavori.

E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Signor Presidente, signori Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, intendo intervenire su questo tema così importante per tutto il tempo che nella discussione dei primi dodici articoli della presente legge mi è concesso per ricostruire la storia del Centro di riabilitazione ad alta intensità di Guspini e per illustrare in quest'Aula, ancora una volta, una vicenda che, a maggior ragione nell'ottica di risparmio e di tagli alla quale siamo chiamati, è paradossale, ma soprattutto perché non rappresenta una pagina edificante per questa istituzione e per il comportamento di chi questa istituzione rappresenta e dovrebbe onorare.

Cercherò di esporre il mio intervento dividendolo in sette parti, sperando di riuscire in tal modo a mantenere chiaro il filo del discorso, così da rendere comprensibile a tutti il senso della storia. L'obiettivo che mi pongo in questa ricostruzione, che cercherò di fare precisa e minuziosa, è quello di dimostrare che da una parte si è fatto un grave errore nel chiudere una struttura che ha dato molto alla sanità sarda, a costi molto inferiori a quelli ospedalieri, dall'altra si è calpestato senza nessuna remora un impegno che la più importante e autorevole istituzione dell'Isola prese, attraverso il suo Assessore della sanità, esprimendo più volte l'intenzione e la volontà di acquistare la struttura di proprietà di un'altra istituzione, il Comune di Guspini; struttura che dal momento dell'apertura e per un lungo periodo ha servito le esigenze dei presidi ospedalieri della zona, consentendo di evitare ricoveri impropri di persone che hanno altresì beneficiato dell'elevato livello di competenza espressa e della tecnologia del centro, riportando eccellenti risultati in termini di guarigione e miglioramento della qualità della vita.

Intendo intervenire a sostegno dell'approvazione dell'emendamento presentato e sottoscritto da tutti i Capigruppo della minoranza, che consentirebbe di recuperare la credibilità e l'autorevolezza dovuta a questa istituzione e il rilancio di una struttura che porterebbe benefici alla popolazione in termini di salute, ma anche alla Regione in termini di risparmio, dato che la sostenibilità finanziaria del centro è provata da studi svolti e pubblicati dalla direzione generale della ASL numero 6. Durante l'esame della finanziaria, lo scorso anno, si era quasi raggiunto l'obiettivo dell'approvazione di un emendamento orale che andava nella stessa direzione, poiché alcuni componenti della maggioranza si resero disponibili a risolvere il problema proponendo la medesima soluzione di oggi, ma all'ultimo momento il Capogruppo del P.d.L. affossò l'emendamento che avrebbe sanato l'incoerenza istituzionale che in questi giorni rischia di ripetersi. Credo sia intervenuta una direttiva politica, perché sono certo che in cuor suo il Capogruppo del P.d.L. non avrebbe voluto assumere quella posizione. Oggi, quindi, diffido della buona fede proclamata a parole e rivolgo alla Giunta e ai consiglieri un invito alla coerenza istituzionale, perché se si può diffidare di noi politici bisogna invece poter avere fiducia nell'istituzione alla quale chiediamo costantemente coerenza e rispetto degli impegni assunti.

Cercherò di esporre la mia ricostruzione entro la discussione, come ho detto, dei dodici articoli che ci separano dal voto sull'emendamento, con un inusuale sostegno a un emendamento che credo sia in questo momento l'unica risposta possibile per riportare la giustizia istituzionale che è venuta meno con la chiusura del centro di Guspini e che consentirebbe, ripeto, di dare immediata concretezza agli obiettivi che la norma in discussione persegue. Vorrei inoltre ringraziare l'onorevole Cuccu e gli altri firmatari dell'emendamento, che rappresenta una mediazione che punta a rilanciare la struttura nello spirito della norma oggi in discussione, oltre che per garantire continuità al lavoro dei pochi dipendenti rimasti (quattordici), che da circa due anni svolgono funzioni essenziali presso le ASL numero 1, 6 e 8. Tuttavia, in virtù della storia che mi accingo a narrare, credo che nemmeno questo sarà sufficiente a rimediare al grave sgarbo istituzionale commesso dall'Assessorato della sanità. Rapidamente cercherò di ricostruire il percorso di un centro di eccellenza, così definito dalle autorità regionali sanitarie, nato essenzialmente dalla constatazione dell'esigenza di bisogni sanitari che non trovavano risposta e che potevano essere soddisfatti con la realizzazione di un centro territoriale ove allocare i servizi necessari, totalmente assenti sul territorio e fortemente carenti in tutta la Sardegna.

Il Comune di Guspini disponeva di una struttura sociosanitaria utilizzata solo in parte, che fu messa a disposizione per dare concretezza al bisogno di risposte in ambito sanitario-riabilitativo del nostro territorio. Pertanto, con delibera del consiglio comunale del 4 febbraio 2005, fu approvato il progetto generale per la ristrutturazione della struttura esistente e la costruzione di un centro per gravi patologie ad alto rischio invalidante, dotato di 50 posti letto. Dalla suddetta concreta volontà dell'amministrazione comunale di Guspini scaturì un protocollo d'intesa fra la Fondazione "Guspini per la vita", organo di gestione appositamente costituito dal Comune di Guspini, con delibera numero 1 dell'8 gennaio 2004, e la ASL numero 6 di Sanluri, rappresentata nel consiglio di amministrazione della Fondazione dal direttore generale, che recepì l'intesa con delibera numero 2301 del 21 settembre 2005. La Fondazione ottenne un mutuo del Banco di Sardegna, nel novembre 2006, per avviare i lavori di ristrutturazione dell'esistente casa di riposo, che fu riconvertita al piano primo in un reparto ospedaliero con 11 camere e 23 posti letto, con relativi servizi, più la camera per il bagno assistito completamente domotizzato e cablato per la gestione del sistema di telemedicina, e al piano terra in un centro Alzheimer altrettanto domotizzato e cablato con due camere per bagno assistito. Con nota protocollo numero 25802/3 del 19 novembre 2007 l'Assessorato della sanità rilasciò parere positivo sulla funzionalità della struttura rispetto alla programmazione generale in riferimento alle esigenze assistenziali del territorio di competenza, secondo quanto stabilito dall'articolo 7, comma 1, della legge regionale numero 10 del 2006. Il 23 gennaio 2008, con determina numero 10 del competente servizio regionale, il centro ottiene la prima autorizzazione e l'accreditamento per un centro diurno Alzheimer di 11 posti e un centro Hospice di 5. E' da segnalare che l'Hospice di Guspini nasce per esplicita richiesta della ASL numero 6, nelle more dell'autorizzazione del centro di riabilitazione ancora in costruzione, ancor prima della delibera della Giunta regionale numero 71/18 del 16 dicembre 2008, che istituiva gli indirizzi in materia di centri residenziali per cure palliative (Hospice).

L'avvio del centro fu salutato da uno spirito di fattiva collaborazione, come si addice in sanità, fra enti pubblici, tanto che a sovrintendere l'attività di reparto fu posto, con disposizione della ASL numero 6, il primario della rianimazione dell'Ospedale di San Gavino. Il 7 febbraio 2008 la Fondazione stipula il primo contatto con la ASL numero 6 per il centro Hospice e il centro Alzheimer. Con la deliberazione della Giunta regionale numero 19/1 del 2008 la Regione Sardegna approva il documento "Attività sanitarie e sociosanitarie di riabilitazione globale: riorganizzazione della rete territoriale". Nell'allegato alla deliberazione il Centro di Guspini viene inserito tra i prossimi centri erogatori dei servizi sanitari di riabilitazione ad alta intensità di elevata competenza. Dice il testo: "L'offerta del settore pubblico di riabilitazione globale continuativa e ad alta intensità è programmata con riferimento alle strutture gestite direttamente dalle aziende sanitarie (eventualmente da potenziare, come quella di Macomer), alle strutture gestite dal settore pubblico attraverso forme di convenzioni (comprese quelle in via di attivazione o in programma per il territorio, come Guspini e Benetutti), nonché quelle per le quali è prevista l'erogazione di attività riabilitative a diretta gestione pubblica con modalità integrate con il Centro riabilitazione ad alta specialità di Oristano".

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lai. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.),relatore di maggioranza. Signor Presidente, colleghe e colleghi, signori Assessori, il mio intervento è in stretta attinenza con i contenuti dell'articolo 1. Ritengo che il valore di questo articolo, che è strettamente collegato all'articolo 3, sia da porre in relazione con l'importanza che hanno i dati epidemiologici, che devono essere alla base di ogni procedura di programmazione e di intervento. In questo senso i registri di patologia, che in alcune regioni vengono implementati anche dai registri per le procedure complesse, sotto il profilo chirurgico fondamentalmente, che tante risorse sottraggono al sistema sanitario nazionale e regionale e che quindi devono essere oggetto di preciso monitoraggio, devono essere alla base di ogni taratura degli interventi in senso preventivo e ai fini della programmazione e dell'adozione di misure in relazione a particolari patologie che incidono in una comunità, in una regione, in termini peculiari. La Sardegna da questo punto di vista ha aspetti del tutto specifici.

Non basta però predisporre e delineare le procedure per l'attuazione di un registro regionale; bisogna anche apportare dei correttivi alle norme adottate, perché siano in armonia con le disposizioni in materia di protezione dei dati personali. Con l'articolo 1 noi intendiamo evitare che l'Autorità garante della privacy contesti un testo di legge che delinea soltanto le procedure di attuazione del registro. Bisogna uscire dalla genericità, bisogna elencare in maniera analitica e dettagliata i registri di patologia che si intende istituire. Questo, quindi, è un aspetto normativo importante, che dà significato alle finalità di studio e di ricerca e alla predisposizione, accanto a questo elemento, cioè il registro di patologia, di misure per la creazione di un Osservatorio epidemiologico regionale e di Centri epidemiologici aziendali in stretta connessione tra loro. Il dato epidemiologico deve essere raccolto con rigore, deve essere un dato attendibile, solido sotto il profilo statistico, perché possa essere confrontato con le diverse realtà della regione. I registri di patologia consentono un rilievo accurato e attendibile ed evitano la dispersione dei dati.

La Commissione opportunamente ha inserito - con valutazioni assolutamente condivise - patologie come l'endometriosi, che sono l'emblema di come una patologia, che è importante anche nella nostra regione, possa essere sottostimata dal punto di vista non solo epidemiologico, ma anche economico, perché la raccolta dei dati è sottoposta a un percorso di assoluta dispersione degli stessi. I cosiddetti DRG per patologie come queste e come quelle che sono oggetto di inserimento nel registro regionale si sottraggono a questo rischio. La sottostima epidemiologica non consente di stabilire neppure i costi reali, anche ai fini di assicurare risorse adeguate ai centri specialistici che prendono in carico questo tipo di pazienti (come le donne affette da endometriosi), che purtroppo sono costretti a rivolgersi ad altre strutture, forse perché non si ha consapevolezza, anche sotto il profilo del danno economico, della rilevanza sociale di determinate malattie. Le malattie incluse nei registri di cui all'articolo 1 sono tutte di alta rilevanza sociale.

Quando cito degli aspetti innovativi e gli apporti che la Commissione ha dato, mi riferisco in particolare all'articolo 3, che però trova le premesse nell'articolo 1. Voglio sottoporre all'attenzione dei colleghi l'importanza di aver incluso - e questo lo ritengo un aspetto di alta valenza - il registro della malpra[PS1] ctice sanitaria, con il quale si intende naturalmente non solo dare trasparenza alle procedure per affrontare la questione del contenzioso medico legale in sanità, dare un contributo concreto per attenuare la tendenza a ricorrere sempre più al contenzioso, a volte in maniera giustificata, ma anche esaltare i processi di governo del rischio che è insito in tutti gli atti medici - perché la medicina non è una scienza perfetta, né può esserlo -, attraverso la mappatura del rischio, attraverso la creazione di specifiche unità per la gestione del risk management.

E' una maniera nuova di affrontare l'evento tragico, l'evento doloroso, l'evento pericoloso dell'incidente, dell'errore medico, che molto spesso errore medico non è, ma è evento avverso. La mappatura del rischio, il risk management, consente da questo punto di vista di prevenire gli errori, di adottare linee guida e misure perché le procedure diagnostiche e terapeutiche e tutto il complesso dell'organizzazione delle singole unità medico-chirurgiche possano seguire percorsi in attinenza con quelli che sono gli orientamenti più validi a livello nazionale e internazionale.

Sono state mosse tante critiche a questo disegno di legge, sul quale io ho rivolto l'invito a seguire un percorso sereno. Poiché sono stati presentati molti emendamenti sostitutivi e soppressivi, inviterei i colleghi della minoranza a riflettere sull'opportunità, almeno per questo articolo, di valutarne in termini più sereni i contenuti. Apprezzo molto il contributo dato dalla Giunta con l'emendamento aggiuntivo numero 7, che prevede l'istituzione anche del registro obesità-anoressia. Preannuncio però un emendamento orale, perché inserire tra le patologie l'obesità insieme all'anoressia è un atto improprio, scorretto, in quanto si tratta di patologie che hanno origine diversa e pertanto devono essere elencate nel registro in termini separati.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Poiché non è presente in aula, decade dal diritto alla parola.

E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Signor Presidente, non nascondo che si avverte una stranezza in quest'Aula. Ieri abbiamo sospeso i lavori rinviandoli a oggi, credo soprattutto per essere venuti a conoscenza del cosiddetto decreto Monti che ieri è stato esaminato e approvato a tarda notte dal Governo, così annunciavano i telegiornali questa mattina. Quindi non è cambiato niente. Noi già da ieri avevamo avviato una serie di iniziative all'interno delle quali naturalmente si colloca la legge in discussione, che prevede un intervento in un settore delicato come la sanità, soprattutto in riferimento agli alti costi che essa ha.

Tornando per un attimo al citato decreto, che mette in bella mostra i tagli ai costi della politica, che noi non abbiamo mai contestato, anzi siamo stati tra i primi, come Regione sarda e come Consiglio regionale, a muoverci su questo piano, credo che tutti abbiamo la consapevolezza che il Governo abbia infilato quei tagli per distrarre la piazza, anzi per accogliere i rumori della piazza, per darle in pasto quello che oggi chiede e sviare l'attenzione da quelli che sono i contenuti veri e propri del provvedimento, ovvero tagli ovunque, soprattutto alla democrazia. Nel corso di quest'anno noi abbiamo intensificato l'attenzione su quello che deve essere il destino dei sardi e del nostro popolo; abbiamo approvato mozioni sulla sovranità, in modo particolare l'ultima mozione che è stata oggetto di discussione ha fatto emergere all'interno di quest'Aula una forte attenzione su quello che deve essere il comportamento, l'atteggiamento, l'autonomia dei sardi. Ieri noi di Sinistra ecologia e libertà, insieme ai consiglieri dell'Italia dei Valori e dell'API, abbiamo presentato una proposta di legge…

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Anche di Sardigna Libera!

SECHI (Gruppo Misto). Anche di Sardigna Libera, scusami, Claudia, guardavo dall'altra parte, non ti avevo vista, è che ti considero sempre dei nostri.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Ma non di SEL!

SECHI (Gruppo Misto). Ma non di SEL, hai ragione, me ne scuso, però nello stesso tempo io sono orgoglioso della mia appartenenza!

Dicevo che abbiamo presentato una proposta di legge sulla trasparenza e i controlli preventivi, tant'è che abbiamo sempre contestato la soppressione dei Comitati circoscrizionali di controllo e del Comitato regionale di controllo sugli atti degli enti locali, perché erano una forma di democrazia e di collaborazione, e in effetti c'era un rapporto ormai consolidato tra gli enti locali e tali Comitati su come impostare i provvedimenti e le delibere delle giunte e dei consigli comunali.

Ma tutto questo non ha nulla a che fare con quello che il Governo Monti fa cadere sulle Regioni e sugli enti locali. Parliamo di sanità e il ministro Fornero ieri ha detto dia vere la soluzione in tasca: abolire le Regioni e utilizzare i relativi fondi per risanare i debiti della sanità. E così la sanità torna a pieno titolo sotto il controllo del Governo. Abbiamo parlato di autonomia della scuola, di flotta sarda, di continuità territoriale e di collegamenti in autonomia, cercando di concretizzare, dopo tanti soprusi e inefficienze, l'idea di autonomia nei trasporti, ma sappiamo che il Governo ha deciso che porti e aeroporti tornino a pieno titolo sotto il controllo dello Stato, e non sfuggirà a nessuno di voi che noi viviamo in un'isola e senza un minimo di autonomia decisionale sulla gestione di porti e aeroporti avremo sicuramente difficoltà di mobilità. Come possiamo, dunque, essere sereni di fronte a una discussione come questa, che mi pare si stia avviando in modo sonnacchioso verso un dibattito che probabilmente è frutto di una distrazione complessiva per quello che abbiamo sentito ieri? Altro che sovranità e indipendenza! Dopo appena dieci anni è stato fatto saltare il federalismo, tutto quello che avevamo esaminato e discusso alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione oggi è robetta, è carta straccia, e quindi tutto quello che ci aveva spinto a elaborare strategie viene totalmente rimesso in discussione con l'ultima decisione del Governo, che affida alla Corte dei conti il controllo preventivo sull'azione delle Regioni.

Ma di che cosa parliamo? Credo che a questo punto sia meglio chiudere la discussione e mandare questa proposta di legge direttamente al presidente Monti e al ministro Fornero. Siano loro a risolvere i problemi, noi che autonomia abbiamo? Ma siamo consapevoli del ruolo che stiamo recitando oggi in quest'Aula, sapendo che incombe su di noi una decisione di un Governo peraltro non eletto? Il federalismo e la modifica del Titolo V sono nati da un Governo politico però eletto da una maggioranza a sua volta democraticamente eletta. Se oggi ci fosse quella situazione rimarremmo così passivi di fronte a quelle decisioni? Mi chiedo, e mi rivolgo per prime alle forze politiche del centrosinistra, cioè alla mia parte politica: se dovessimo subire decisioni da parte di coalizioni contrapposte alla nostra rimarremmo così indifferenti e sereni? Lo dico perché penso che il 25 novembre in Catalogna si vota per l'indipendenza. Sono state indette le elezioni e si fa la previsione di una raccolta di consensi che supererà il 70 per cento, perché quello catalano è un popolo stanco; stanco delle angherie dei governi centrali, di Mariano Rajoy, detto "il breve", che hanno messo in sofferenza tutti, sia quelli che hanno lavorato bene che quelli che hanno lavorato male, perché la decisione è di tagliare la testa a tutti. E noi cosa facciamo? Ci "appendiamo", come si suol dire, alla discussione su una legge che non credo offra possibilità di soluzione al discorso sulla sanità.

La verità, come noi continuiamo a ripetere, è che questo Presidente e questa Giunta regionale sono stati troppo proni, troppo genuflessi nei confronti del Governo centrale. Chi si genuflette si abbassa, e chi si abbassa fa vedere parti sconvenienti del proprio corpo. Credo che questo sia un problema di dignità; dignità che non possiamo mettere a repentaglio né per noi e per le nostre istituzioni né per i sardi tutti.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mariani. Ne ha facoltà.

MARIANI (I.d.V.). Dietro l'esempio dell'onorevole Lai ritorno sul merito dell'articolo 1. In effetti questo articolo cerca di dare risposta a un'importantissima esigenza, quella di avere nel tempo una completa visione delle malattie che maggiormente incidono sulla nostra popolazione. La conoscenza di ogni fenomeno nella sua origine, nella sua evoluzione e nei suoi esiti è la condizione indispensabile per poterne contrastare gli aspetti negativi e dannosi. In questo senso i registri delle patologie che maggiormente incidono sui nostri territori possono essere un efficace strumento per adottare strategie utili per la prevenzione e la cura di tali patologie.

Questa tematica si è rivelata di grandissima attualità in quest'ultimo periodo in rapporto al grave problema dell'inquinamento ambientale nei siti industriali della provincia di Iglesias-Carbonia, nella zona di Porto Torres e nelle servitù militari di Quirra, La Maddalena e Capo Teulada. Forse la tenuta corretta di un registro dei tumori verificatisi nel tempo in quei territori e un'efficiente operatività dei centri epidemiologici aziendali avrebbero potuto prevenire tanti drammi e sarebbero state un valido supporto all'intervento della magistratura, che ha invece dovuto esercitare un'azione di supplenza al sistema sanitario regionale. Altrettanto importanti sono i registri della sclerosi laterale amniotrofica e della sclerosi multipla, data la loro significativa incidenza in Sardegna rispetto alle altre regioni d'Italia. Un'approfondita osservazione delle interferenze ambientali e soprattutto di quelle genetiche ci potrebbe dare preziose informazioni sulle cause di queste malattie e potrebbe rivelarsi anche molto utile nella ricerca di un'adeguata terapia.

E' auspicabile che il tutto non resti sulla carta e nelle buone intenzioni del legislatore, ma venga tradotto in fatti operativi che diano risposte esaustive. Questo articolo è però troppo generico e inserito in un contesto inappropriato, per cui il nostro Gruppo voterà senz'altro contro.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Rinuncio all'intervento e chiedo il voto segreto sull'articolo 1.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Onorevole Mario Diana, ha chiesto il voto segreto sull'articolo 1?

DIANA MARIO (Sardegna è già Domani). Sì e anche su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Va bene. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Lai, relatore.

LAI (P.d.L.), relatore di maggioranza. Esprimo parere contrario sugli emendamenti numero 1, 2, 3, 4 e 6, favorevole sugli emendamenti numero 5 e 7.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

DE FRANCISCI (P.d.L.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 66

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 25

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Campus.)

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori per dire due cose rapidamente. Intanto le chiedo se si può eliminare questo ambiente crepuscolare che c'è in aula, inoltre la invito, e so che non dipende soltanto da lei, a richiamare tutti i colleghi, a consentirci di votare con un minimo di calma per sapere con esattezza che cosa si sta facendo, ma soprattutto, una volta che la votazione è dichiarata chiusa per cortesia non si accettino i voti dei colleghi che arrivano precipitosamente in aula per votare. Altrimenti davvero non ci si capisce più nulla.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, per quanto riguarda il primo punto, ovvero il crepuscolo, stiamo già provvedendo; per quanto riguarda il secondo punto, vista la modalità di votazione non è materialmente possibile accettare voti successivi alla chiusura della votazione. E infatti i colleghi hanno votato quando la votazione era ancora aperta.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 67

astenuti 2

maggioranza 34

favorevoli 24

contrari 43

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti i consiglieri: Campus - Cocco Daniele.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 65

astenuti 3

maggioranza 33

favorevoli 22

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti i consiglieri: Campus - Cocco Daniele - Mulas.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 4.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 68

astenuti 1

maggioranza 35

favorevoli 27

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Campus.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 68

astenuti 1

maggioranza 35

favorevoli 42

contrari 26

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Campus.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 69

maggioranza 35

favorevoli 43

contrari 26

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.)

Passiamo all'emendamento numero 7.

Ha domandato di parlare il consigliere Lai. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.), relatore di maggioranza. Presidente, avevo preannunciato un emendamento orale e vorrei comunque illustrare, se me lo consente, il motivo per cui lo propongo. L'emendamento numero 7 contiene un errore, a mio avviso, o comunque un'imprecisione. Sarebbe poco corretto inserire in uno stesso registro l'obesità e l'anoressia, perché si tratta di due patologie che hanno un'origine diversa. L'obesità è una patologia del metabolismo, l'anoressia è un disturbo del comportamento alimentare, quindi di pertinenza psichiatrica. Propongo pertanto di aggiungere, con una lettera specifica, che è la lettera l), il registro dell'anoressia e di un altro disturbo del comportamento alimentare, che è la bulimia, e di indicare il registro del midollo osseo con la lettera m). Lascio all'Aula l'opportunità di correggere un'assoluta inesattezza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già domani). Presidente, visto che si è fatta una proposta di modifica, che indubbiamente condivido, vorrei che venisse modificato anche il registro del midollo osseo, in quanto questa dicitura non significa nulla: o si intende il registro delle patologie del midollo osseo, quindi delle malattie del midollo, e allora è giusto definirlo registro delle malattie emolinfopoietiche, o si intende il registro dei donatori di midollo osseo.

Vorrei che fosse chiaro che cosa la Giunta, visto che l'emendamento è suo, sta proponendo con la dicitura registro del midollo osseo, altrimenti credo che questo registro debba essere espunto perché non è assolutamente chiaro cosa vogliamo fare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Per dire invece che il registro dell'anoressia e dell'obesità va benissimo, perché ambedue le patologie attengono a disturbi dell'alimentazione. Separarle è assolutamente sbagliato perché, dal mio punto di vista e soprattutto dalle consultazioni già fatte - è inutile che perdi la pazienza, prendi la parola e parla una volta tanto in quest'aula, così ce lo spieghi -, si tratta di patologie che rientrano nell'ambito dei disturbi dell'alimentazione.

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, questo significa che lei è contraria all'emendamento orale?

OPPI (U.D.C.-FLI). Siamo contrari noi, così chiudiamo la questione.

PRESIDENTE. Perfetto. Onorevole Lai, l'emendamento orale da lei proposto non può essere accolto.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 7.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 69

maggioranza 35

favorevoli 40

contrari 28

(Il Consiglio approva).

Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.)

L'emendamento numero 6 non contiene la quantificazione della spesa.

BARRACCIU (P.D.). Vorrei proporre un emendamento orale, se si può, per aggiungere la copertura finanziaria: in aumento UPB S05.03.007, 1 milione di euro, e in diminuzione UPB S01.03.010, 1 milione di euro.

Questo emendamento tende, in linea con altri emendamenti che sono stati presentati in altre occasioni in quest'Aula (lo stesso Assessore regionale della sanità, l'onorevole De Francisci, ha presentato emendamenti in questo senso in altre occasioni), a estendere ai trapiantati di fegato, cuore e pancreas le provvidenze previste dalla legge regionale 8 maggio 1985, numero 11. Si tratta sostanzialmente di allineare le provvidenze previste e di consentire che ne possano beneficiare anche tutti i trapiantati.

E' un provvedimento che è stato richiesto più volte e di cui si è discusso anche in Commissione sanità. Si confida in un'accettazione, posto, ripeto, che questa stessa esigenza era stata più volte ribadita.

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Barracciu, avevo solo chiesto che fosse indicata la copertura finanziaria. Grazie.

E' stato proposto, dall'onorevole Barracciu, un emendamento orale per indicare la copertura finanziaria dell'emendamento. Vale naturalmente lo stesso ragionamento fatto prima.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, ricordo che non solo in Commissione sanità si è discusso di questo problema e di questo emendamento, ma la richiesta di ampliamento delle provvidenze ai trapiantati di fegato, cuore e pancreas…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Salis, la discussione sull'emendamento numero 6 è già chiusa. C'era soltanto un problema di quantificazione della copertura.

SALIS (I.d.V.). Volevo solo fare una precisazione in relazione all'impegno assunto dall'Assessore del bilancio. Non era una dichiarazione di voto, ma una precisazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Ne ha facoltà.

DE FRANCISCI (P.d.L.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Presidente, vorrei chiedere all'onorevole Barracciu e agli altri presentatori di ritirare l'emendamento numero 6, considerato che, come già preannunciato ieri in Commissione, c'è l'impegno di rivedere la legge numero 11 del 1985.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, lei in parte ha già chiarito, ma vorrei semplicemente ribadire all'Aula che la richiesta che lei ha fatto all'onorevole Barracciu era quella di indicare la copertura finanziaria, per cui non si tratta di un emendamento orale. Non c'è da chiedere il consenso dell'Aula, per cui l'emendamento va messo in votazione con la precisazione della copertura finanziaria, che è stata fatta.

PRESIDENTE. Sì, però l'integrazione è stata presentata dall'onorevole Barracciu come emendamento orale, per questo c'è stato un fraintendimento. C'è però una richiesta di ritiro da parte della Giunta.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, io non ritiro l'emendamento, perché contiene esattamente una modifica della legge numero 11 del 1985.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 6.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 70

votanti 69

astenuti 1

maggioranza 35

favorevoli 28

contrari 41

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - CappaI - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Campus.)

L'articolo 2 è soppresso.

Passiamo all'esame dell'articolo 3, al quale sono stati presentati sette emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti:

Art. 3

Rete epidemiologica della Sardegna

1. L'articolo 3 della legge regionale 6 maggio 1991, n. 16 (Istituzione dell'Osservatorio epidemiologico regionale), è sostituito dal seguente:
"Art. 3 (Rete epidemiologica della Sardegna).
1. La Rete epidemiologica della Sardegna si articola nell'Osservatorio epidemiologico regionale (OER), allocato all'interno dell'Agenzia regionale sanitaria, con funzioni di coordinamento generale della rete, e in Centri epidemiologici aziendali (CEA) che svolgono funzioni di supporto e raccordo di livello aziendale dei flussi epidemiologici.
2. Nell'ambito dell'OER sono istituiti:

a) l'Osservatorio per la medicina di genere;

b) il Registro della malpractice [PS2] sanitaria che raccoglie e classifica tutti gli elementi disponibili sul contenzioso sanitario aziendale, utilizzando i medesimi dati sanitari e statistici per il rafforzamento dell'attività di risk management e di interventi di contenimento della medicina difensiva; i dati che affluiscono nel registro della mal practice sanitaria sono pubblicati in modo anonimo nei singoli siti web aziendali.".

2. L'articolo 4 della legge regionale n. 16 del 1991 è abrogato.

Emendamento soppressivo totale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 3

L'articolo 3 è soppresso. (8)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 3

Il comma 1 dell'articolo 3 è soppresso. (9)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 3

Il punto 1) del comma 1 dell'articolo 3 è soppresso. (10)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 3

Il punto 2 del comma 1 dell'articolo 3 è soppresso. (12)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 3

Il punto 2, lettera a) del comma 1 dell'articolo 3 è soppresso. (13)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 3

Il punto 2, lettera b), del comma 1 dell'articolo 3 p soppresso. (14)

Emendamento soppressivo parziale Barracciu - Espa - Corda - Mariani - Giampaolo Diana - Uras - Salis.

Articolo 3

Il comma 2 dell'articolo 3 è soppresso. (11).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (Sardegna è già Domani). Più che intervenire sull'articolo 3, Presidente, se me lo consente, vorrei far notare che la votazione a scrutinio segreto ha impedito, credo, che venisse dato all'Aula e che rimanesse a verbale il chiarimento che avevo chiesto. Sarebbe importante sapere, per il futuro, che cosa realmente la Giunta intenda con la dicitura registro del midollo osseo: se intende un registro delle patologie del midollo osseo lo chiarisca ufficialmente, rimane a verbale e si saprà anche dagli atti che si intende questo, altrimenti si può intendere il registro dei donatori di midollo osseo, che non può essere incluso tra i registri delle patologie, chiaramente. Vorrei solo questo chiarimento.

Per quanto riguarda la rete epidemiologica credo sia difficile contrastare una razionalizzazione che è avvenuta in tutte le regioni, anche se sarebbe stato preferibile valutare anche la modifica sull'Osservatorio epidemiologico nel contesto di una revisione globale, attraverso il Piano sanitario regionale. E' comunque una modifica necessaria e quindi manterrò la mia predisposizione positiva, che però, per i motivi succitati, si trasformerà in un voto di astensione.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, abbiamo appena assistito alla bocciatura, a dir poco riprovevole, di un emendamento che prevedeva di estendere ai trapiantati di fegato, cuore e pancreas tutte le provvidenze previste dalla legge numero 11 del 1985. Questo fatto è particolarmente esecrabile se si considera che lo stesso attuale Assessore regionale della sanità in altra situazione ha presentato esattamente lo stesso emendamento, ed è emblematico di quanto si sia coerenti e di quanto si tenga ai problemi che si tenta di rappresentare. Li si rappresenta in un modo quando si è in un ruolo istituzionale e in modo esattamente contrario quando invece si ricopre un altro ruolo istituzionale!

Assessore De Francisci, si trattava esattamente di una modifica della legge numero 11 del 1985, ma quando si siede nei banchi della Giunta evidentemente i problemi rivestono un altro carattere e si può anche non affrontarli o comunque rimangiarsi le proprie posizioni. Naturalmente noi questo lo faremo sapere a tutti coloro che hanno sollecitato quella modifica, tra l'altro sono le stesse persone che l'avevano sollecitata quand'era tra i banchi del Consiglio regionale e alle quali lei aveva dato rassicurazioni, tant'è che presentò un emendamento identico.

Quella modifica era attesa, ma lei ha dato parere negativo, questa maggioranza l'ha seguita su questo piano e quindi rimane che avete bocciato una cosa che invece sarebbe stato opportuno approvare, anche perché l'aggravio di costi che quell'emendamento avrebbe costituito sarebbe stato davvero irrisorio rispetto allo sperpero di risorse pubbliche che da tre anni e mezzo a questa parte avviene nella sanità sarda e che, come dicevo nel mio primo intervento, è certificato dalla Corte dei conti ed è sotto gli occhi di tutti. Non si può ammettere il gioco dei numeri, questo sì, fatto non soltanto dall'attuale Assessore, naturalmente, ma anche dall'Assessore che ha preceduto l'onorevole De Francisci e dalla Giunta regionale tutta.

Non soltanto, quindi, vi rifiutate di entrare nel merito di questo provvedimento secondo le sollecitazioni che noi abbiamo cercato di fare con la relazione di minoranza e intervenendo nella discussione generale, ma non siete neanche disponibili ad accettare delle piccole modifiche che, posto che questo provvedimento nel suo complesso impatta negativamente sul sistema sanitario regionale, almeno danno risposte a bisogni che possono essere di ordine particolare, come nel caso dei trapiantati, ma sono molto importanti per i cittadini sardi. Non avete neanche questa disponibilità!

Capiamo bene che la blindatura di questa legge sulla sanità è dovuta al fatto che essa fa parte di un pacchetto di provvedimenti che questa maggioranza ha deciso di portare a casa entro la fine della legislatura. Certo è che questi provvedimenti li porterete a casa in maniera acritica, perché qui c'è un Consiglio regionale acritico nei confronti anche di questo provvedimento e che non ha la consapevolezza di quale impatto negativo esso avrà sul sistema sanitario regionale. Capiamo bene che questa legge faccia parte di un accordo, ma i provvedimenti che forse riuscirete ad approvare prima della fine della legislatura certamente non saneranno la distanza abissale che ormai è tracciata tra questo Governo regionale, questa maggioranza e la Sardegna; distanza che è la conseguenza dei fallimenti in tutti i campi che avete avuto modo di affrontare, anzi di non affrontare, e che hanno acuito la crisi che in Sardegna abbiamo sotto gli occhi a livelli mai visti prima.

Capiamo bene, ripeto, che c'è questo accordo, il che è però molto preoccupante perché se il Consiglio regionale fosse davvero consapevole e avesse la volontà di andare oltre un "sì" acritico dettato da un accordo politico capirebbe che stiamo parlando di un provvedimento che dovrebbe avere la stessa attenzione, e forse anche più, di una manovra finanziaria, non foss'altro perché ormai l'impatto sulla spesa pubblica del sistema sanitario è di circa il 55-60 per cento dell'intera disponibilità finanziaria della Sardegna. Questo procedimento che voi ci proponete oggi, incalzati dai provvedimenti nazionali, non cambia una virgola rispetto al risparmio della spesa pubblica, intanto perché non si fa la programmazione che si dovrebbe fare, e sappiamo che il procedimento che è stato individuato per programmare la rete ospedaliera andrà ben oltre il 31 dicembre di quest'anno, quindi non risolverà il problema che è stato posto dal Governo nazionale, quello cioè di stare nei tempi della programmazione della rete ospedaliera, inoltre se mai riusciste a portare a termine tutto il procedimento di riorganizzazione della rete ospedaliera entro il 31 dicembre, l'entità del risparmio sulla spesa pubblica sarebbe assolutamente irrisoria. E' dimostrato che a livello nazionale il taglio dei posti letto previsto dal Governo influirà in maniera irrisoria e quindi, fatta la debita proporzione, lo stesso accadrà in Sardegna. Pensate che questa previsione del taglio dei posti letto sul livello nazionale costituirà un risparmio di 20 milioni di euro nel prossimo anno e di 50 milioni di euro nei prossimi tre anni.

Capite bene che sotto l'aspetto della riduzione del disavanzo sono cifre assolutamente ridicole. Il disavanzo va ridotto in altro modo. I 360 milioni di disavanzo che voi avete accumulato negli ultimi anni vanno ridotti non soltanto tagliando i posti letto, che costituiranno appunto un elemento di risparmio bassissimo, ma facendo una programmazione che guardi all'insieme del sistema sanitario regionale, che non è costituito solo dai posti letto, ma anche dalla rete territoriale dei servizi e da tanti altri elementi. Il disavanzo si riduce, per esempio, entrando nel merito anche di alcune specificità dei bilanci delle aziende sanitarie, su cui, nonostante vi abbiamo sollecitato in lungo e in largo con interrogazioni, interpellanze e mozioni, voi non avete avuto la volontà di intervenire. Mi riferisco, per esempio, alla spesa per il personale, sulla quale certamente non si agirà attraverso questo provvedimento. Peraltro avete avuto anche l'ardire di cancellare l'articolo che tratta di personale (poi ci spiegherete perché l'avete voluto cancellare). Un risparmio importante per contribuire davvero al risanamento delle casse pubbliche potrebbe essere quello che la Giunta regionale dovrebbe indurre, per esempio, nella spesa per i cosiddetti lavoratori interinali, sebbene anche su questo tema non ci sia nessuna volontà di intervenire, e lo capiamo, perché quello degli interinali nel sistema complessivo della sanità è uno strumento che in questi tre anni vi ha consentito - non a tutti, a pochi di voi - di fare clientela, pura clientela!

Si potrebbe risparmiare se voi accettaste un emendamento che finalmente ho potuto presentare all'attenzione di quest'Aula e che riduce l'utilizzo del lavoro temporaneo all'1 per cento della spesa complessiva per il personale, azienda per azienda, ma avete già deciso di bocciarlo. Quel provvedimento, per esempio, se applicato costituirebbe un risparmio di 20 milioni di euro, ma non lo volete approvare. Dovrà spiegare, Assessore, perché non lo vuole approvare e se lei è interessata a ridurre questo disavanzo o a continuare a moltiplicarlo, così come ha fatto prendendo il testimone dal suo predecessore.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Credo che anche dall'intervento della collega Barracciu la posizione del Partito Democratico su questa legge sia chiara. Noi non possiamo che ribadire tutto quello che abbiamo detto: questa legge è una scorciatoia, rinuncia a pianificare, svuota il Consiglio delle sue prerogative. E' una legge nel vostro stile, non ci scandalizziamo, sappiamo che l'approverete e che fa parte di una sorta di accordo di maggioranza, in base al quale ognuno ottiene qualcosa. La nostra preoccupazione è che non se ne conoscono gli effetti, perché il disegno finale è affidato all'opera dei direttori generali, che rischia di essere assai parcellizzata, e credo che questo articolo lo confermi, spiegherò poi il perché.

Per non stare a discutere per ore, poiché penso che questa legge voi l'approverete, oggi o forse domani mattina, ed è opportuno lasciare una traccia, voglio dire che credo sia meglio intanto non parlare di disavanzo, che sostanzialmente è la spesa con riferimento a un parametro, a un benchmark fissato dal CIPE o relativo a un certo anno, ma prendere come riferimento la spesa assoluta. Su questo chiedo assistenza all'Assessore. Nel 2008 la spesa sanitaria - credo lo possa confermare anche l'Assessore - , compresa la mobilità sanitaria interregionale, era pari a 2 miliardi 901 milioni di euro; la spesa prevista per il 2012 da stanziamento regionale, a parte la copertura del disavanzo 2011, è di 3 miliardi 230 milioni di euro. La matematica non è un'opinione, si tratta di 329 milioni di euro in più dal 2008, con un aumento dell'11 per cento.

Come ci ha spiegato l'onorevole Vargiu, qui non è in discussione la spesa assoluta o l'entità dell'incremento della stessa, se a questo incremento corrispondessero il miglioramento della qualità dell'assistenza, la diminuzione delle liste d'attesa, una sensazione diffusa nelle nostre comunità che i viaggi della speranza e le attese sono diminuiti, che la qualità dell'assistenza a tutto campo, distrettuale, ospedaliera, farmaceutica, è migliorata. Su questo noi abbiamo però forti dubbi, per cui non possiamo che tornare su queste cifre.

Vorrei però entrare nel merito dell'articolo 3. E' vero che a volte siamo costretti a fare opposizione, come dire, ripetendo dei concetti nella speranza che qualcuno di questi venga ascoltato o comunque con la volontà di lasciare una testimonianza della nostra posizione, ma credo che il nostro ruolo consista anche in questo. Vorrei parlare dell'articolo 3, perché è un altro di quegli articoli che cercano di mascherare quello che è questa legge, ovvero una "legge-non legge", una legge delega. L'articolo 3, che da questo punto di vista è paradigmatico, dice che la rete epidemiologica della Sardegna - che non c'è ancora - si articola nell'Osservatorio epidemiologico regionale (OER) - che ovviamente ancora non c'è - allocato all'interno dell'Agenzia regionale sanitaria - che non c'è ancora -, e via discorrendo. Sostanzialmente stiamo prevedendo di creare qualcosa che non c'è articolato in qualcosa che non c'è mai stato, cioè stiamo parlando del nulla, stiamo parlando di intenti, ma di intenti che in qualche modo si contraddicono perché il modo migliore per dimostrare di essere capaci di fare qualcosa sarebbe stato, per esempio, far funzionare l'Agenzia regionale della sanità, avviarla, consentirle di raccogliere dati statistici, di svolgere un ruolo di monitoraggio e di facilitazione della programmazione.

Allora qui stiamo dicendo che creiamo una rete epidemiologica con qualcosa che non c'è, quindi stiamo dicendo che non faremo mai la rete epidemiologica. E' paradigmatico del vostro modo di procedere riempire pagine, raccontare cose che poi non si fanno e far sempre precedere il racconto per mascherare l'inconsistenza, l'incapacità di legiferare e programmare, perché su questo cadrebbe l'asino , si svelerebbe che non esiste una maggioranza politica, ma una maggioranza di convenienza, una sorta di convivenza di fatto, un po' come quelle coppie che hanno deciso di lasciarsi e continuano ad abitare sullo stesso tetto semplicemente perché non si possono permettere di andare ad abitare da qualche altra parte! Questa è la situazione data della vostra maggioranza, che è numerica ma non politica.

Se andiamo al comma 2, lettera b) - ringrazio qualche collega che ha la pazienza di ascoltarmi, qualcuno c'è tra coloro che fanno altro, ma non ci stupiamo neanche di questo perché la vostra è una maggioranza assai distratta - faccio notare che il registro della malpractice[PS3] sanitaria non raccoglie i dati a livello regionale secondo i principi della trasparenza, né aiuta a comprendere quello che capita nell'insieme della comunità regionale, perché è già per legge suddiviso per lo meno in otto o più cassetti dato che ogni singola azienda produce il suo registrino, in modo tale che se mai ci sarà qualche informazione da leggere, da capire, non avremo mai un quadro d'insieme regionale, ma dovremo far riferimento a tanti registrini aziendali. In questo modo il dato risulterà parcellizzato, dispersivo, mancherà un quadro d'insieme, così come manca in questo articolo fondamentale che dovrebbe essere un elemento di trasparenza, di apertura verso il cittadino per aiutarlo a fare le sue scelte e a rendersi conto della qualità dell'assistenza che gli viene data.

Questa è una visione parcellizzata della sanità. Non ripeto i termini usati dalla collega, cioè non voglio dire che la sanità è stata parcellizzata per interessi che stanno al di fuori della sanità stessa, dico però che è stata parcellizzata per una visione miope, e fanno bene oggi alcuni colleghi, che non sono intervenuti, a ipotizzare un'azienda sanitaria unica a livello regionale, perché almeno ci sarebbero delle perequazioni, delle compensazioni, e in un calderone più grande riusciremmo a soddisfare meglio i bisogni. Ma voi non solo non fate questo e delegate ai singoli direttori generali di fare ognuno il proprio compitino sulla base di un numero di parametri che cresce ogni giorno, parametri peraltro contraddittori, come il tasso di occupazione, che se va bene applicato gli alberghi certamente non va bene applicato alla sanità, ma in qualche modo continuate nell'intento di parcellizzare il settore e nascondere una realtà o una difficoltà che ci può essere nel sistema sanitario.

Credo che l'articolo 3 vada bocciato, non basta astenersi - lo dico al collega Campus e ad altri colleghi che hanno avuto qualche tentazione astensionista - perché è un articolo inutile, che parla di una cosa che non c'è che va messa all'interno di una cosa che non c'è mai stata e insiste nel perpetuare la visione di sanità data da questa legge, ovvero una sanità a cassetti, parcellizzata, dove ognuno si salva da solo, ASL per ASL, distretto per distretto, ma questo non comporta che ci si salvi tutti insieme, non produce cioè una sanità migliore al servizio dei cittadini.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Agus. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Signor Presidente, signori Assessori, onorevoli colleghi, nel precedente intervento ho illustrato le ragioni politiche dell'emendamento proposto sul tema e ho avviato una ricostruzione della nascita del Centro di riabilitazione di Guspini che ha anticipato di gran lunga le tematiche sulle quali oggi stiamo legiferando. L'avvio, come detto, dell'Hospice ha consentito di liberare la rianimazione dell'Ospedale di San Gavino ed il centro Alzheimer è risultato essere forse il terzo in Sardegna, dopo quelli di Selargius e Sassari.

Il Centro di riabilitazione nel luglio del 2008 inaugura tre dei quattro segmenti previsti: altre nove camere con le stesse caratteristiche delle precedenti, per ulteriori 24 posti letto, più servizi connessi, un'altra camera per il bagno assistito, la palestra polifunzionale, di circa 200 metri quadri, dotata delle attrezzature più sofisticate, come circuito cardio-isotonico, apparecchiature per la valutazione posturale, circuito di isocinetica, riabilitazione respiratoria, terapia strumentale antalgica, esoscheletro per la deambulazione robotizzata (Lokomat) e recupero robotizzato arti superiori (REO), nonché un'area dedicata a una vasca di circa 300 metri quadri costituita da quattro unità di riabilitazione neuromotoria (percorso vascolare, coma, pediatria e iperbarica). Restavano da completare il reparto pediatrico e gli uffici amministrativi.

Con determina regionale numero 809 dell'8 ottobre 2008 il "Santa Maria Assunta" viene riconosciuto quale centro di riabilitazione globale a ciclo continuativo, autorizzato per 22 posti letto e accreditato per 11, in assenza ancora di un provvedimento per la riabilitazione ad alta intensità per il quale era nato. Si avviò così, con grande entusiasmo, l'attività che registrò immediatamente una grande richiesta di ricoveri, la stragrande maggioranza dei quali arrivò da strutture ospedaliere, tanto che furono subito occupati tutti i posti disponibili. Da subito si chiese l'adeguamento e l'accreditamento di cinquanta posti letto (così come previsto dalla nota numero 25802/3 del 19 novembre 2007, con la quale l'Assessorato rilasciava il parere positivo sulla funzionalità del centro) necessari a soddisfare le richieste nonché l'equilibrio di bilancio.

La prima delle diverse comunicazioni sull'attività venne trasmessa alla Regione Sardegna il 28 ottobre 2008, con protocollo numero 978, con l'elenco dei primi quaranta ricoverati per la riabilitazione ad alta intensità, con l'indicazione di generalità dei pazienti, diagnosi e livello di gravità sanitaria. Fu prassi adottata costantemente inviare queste comunicazioni, ove si ribadiva la richiesta di un deciso intervento da parte dell'Assessorato, affinché le prestazioni erogate venissero contrattualizzate direttamente dalla Regione, dato che le ASL di riferimento nel 2008 erano ormai a fine esercizio e quindi, avendo già impegnato il loro tetto di spesa, non erano in grado di corrispondere rimborsi per l'attività svolta dal centro. L'attività del centro si espanse rapidamente, tanto che, oltre a ridurre considerevolmente i viaggi della speranza, si invertì il processo con viaggi verso la Sardegna, e il centro di Guspini poté vantare questo nuovo primato.

Si ricorda, per esempio, la storia del giovane campione di tennis argentino, fra i primi otto al mondo, che durante un torneo in Francia venne colpito da ictus. Dopo l'intervento in fase acuta e in previsione dell'imminente dismissione ospedaliera, il genitore, un ingegnere elettronico che aveva lavorato in Italia alla Olivetti, accorso al capezzale del figlio, si pose alla ricerca di un centro di riabilitazione, contattando anche il centro di Guspini. Visitò il centro e decise di trasferirci suo figlio, fortemente claudicante e con l'arto destro superiore compromesso, nonché in piena crisi depressiva. Il genitore stette vicino al figlio per oltre un mese, grazie anche all'innovativa concezione che consentiva ai familiari e agli amici di stare con i propri cari ventiquattr'ore su ventiquattro, diventando parte integrante e fondamentale del percorso riabilitativo. Le costanti e intense sedute riabilitative, con l'apporto strumentale robotizzato del Lokomat e del REO, integrato con la riabilitazione neuromotoria in acqua, concorsero a far riacquistare gradualmente il tono muscolare all'atleta, migliorando enormemente la sua andatura claudicante e consentendo il graduale abbandono del supporto di sostegno, con grande vantaggio anche rispetto allo stato depressivo. Quando il padre lasciò il posto alla moglie, che raggiunse successivamente il marito, lei assistette il ragazzo per un altro mese e mezzo. Si completò l'intervento assistenziale e fu superato lo stato depressivo, consentendo al giovane di riprendere in mano la racchetta da tennis e di cominciare a palleggiare, nel campo sottostante il centro, con l'arto che lo rese campione e che in quel momento lo riportava alla vita. Quindi di esperienze significative ce ne sono diverse.

Nel dicembre 2008 vi è però la crisi del Governo regionale e lo scioglimento del Consiglio. Nelle more della gestione ordinaria, la Giunta emette la delibera numero 3/9 del 16 gennaio 2009, con la quale dà gli indirizzi alle aziende sanitarie locali per l'avvio sperimentale della riabilitazione globale a ciclo continuativo ad alta intensità. La suddetta delibera permette di contrattualizzare un minimo di attività di riabilitazione ad alta intensità, stipulando un contratto di sperimentazione con la ASL numero 6, che però attinge al tetto di spesa predisposto dalla delibera di Giunta numero 71/19 del dicembre 2008 (tetti di spesa delle aziende sanitarie locali per livello di assistenza per l'anno 2009), delibera in cui il centro di Guspini non è inserito perché non è ancora definita la riabilitazione globale a ciclo continuativo ad alta intensità. Neppure la delibera numero 3/9 del 16 gennaio 2009 riesce a dare assetto al centro di cura, che pur tuttavia continua nello svolgimento della sua attività. La delibera definisce e riconosce comunque la riabilitazione ad alta intensità e il valore provvisorio della prestazione, stimata in 200-215 euro al giorno, ma non indica il tetto della sperimentazione e tanto meno la copertura finanziaria.

L'attività del centro ormai è nota e apprezzata in Sardegna e oltre Sardegna, mentre si insedia la nuova amministrazione regionale, con la quale si riprende il dialogo per sanare la situazione che diventa sempre più problematica, in quanto le ASL di riferimento, per le quali sono erogate le prestazioni di riabilitazione globale a ciclo continuativo ad alta intensità, non riconoscono le suddette prestazioni perché erogate in assenza di contratto. Durante il collegato alla finanziaria, si tentò di dotare la delibera numero 3/9 del 16 gennaio 2009 di una risorsa finanziaria di 6 milioni e 500 mila euro per il 2009 e altrettanti per il 2010, con l'invito al ritiro, perché poi ci sarebbe stato un intervento apposito, cosa che non avvenne. Nel frattempo le perdite progredivano a causa degli interventi e della dotazione organica corrispondente al fabbisogno relativo ai cinquanta posti letto effettivamente occupati, a fronte dell'esiguo numero di posti accreditati, ancorati alla determinazione numero 610/39 del 2009. Tuttavia, l'Assessore, nelle more di una possibile implementazione dei posti, continua a manifestare interesse per la struttura e ne è prova la comunicazione con la quale, tramite la direzione generale della sanità, interviene all'indirizzo della direzione generale del Banco di Sardegna con una breve nota del 28 aprile 2009, protocollo numero 9242, con la quale rassicura l'istituto bancario, con il quale il centro ha istituito rapporti finanziari, informando che era in atto da parte dell'Assessorato la verifica delle prestazioni relative al periodo ottobre-dicembre 2008, mentre, riporto testualmente: "Per quanto attiene al periodo 1° gennaio ad oggi" - siamo nel 2009 - "quanto dovuto sarà liquidato dalle ASL competenti per territorio sulla base dei prossimi provvedimenti che questo Assessorato provvederà ad adottare entro il primo semestre dell'anno in corso". La comunicazione si conclude con un ulteriore passaggio rassicurante, così testualmente scritto: "Considerata l'alta professionalità delle prestazioni e la dotazione tecnologica della Fondazione, è inoltre intenzione di questo Assessorato valutare studi di fattibilità concernenti nuove sperimentazioni gestionali". Tale intervento permise al centro di ottenere un'ulteriore apertura di credito su tutte le prestazioni erogate, con l'anticipazione delle rispettive fatture da parte della banca. Tutto sembrava avviato a una stabile soluzione, tanto che la direzione del centro, con nota del 29 ottobre del 2009, protocollo numero 746, sollecitò l'accreditamento sperimentale di cinquanta posti, ma evidentemente le decisioni dell'Assessorato mutano e gli impegni assunti verso la direzione del Banco di Sardegna non vengono onorati. Quindi il recupero da parte dell'istituto bancario delle anticipazioni fa precipitare il centro in una grave crisi finanziaria.

Iniziò così un iter difficile, costituito da incontri ripetuti fra Presidenza, Centro di cura e l'Assessorato regionale della sanità, nei quali, attraverso una precisa e costante informazione sull'attività del centro e sulle sue criticità, si prospetta come soluzione possibile, più volte richiesta, l'integrazione dei cinquanta posti accreditabili.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Vorrei ritornare sul passaggio che abbiamo consumato in quest'Aula nella precedente votazione, quando abbiamo parlato dei trapiantati di fegato, cuore e pancreas. Se il Presidente mi assiste un attimo, vado avanti…

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, l'onorevole Espa desidera intervenire.

ESPA (P.D.). Grazie, colleghi.

Dicevo che l'episodio che è successo poco fa, ovvero la bocciatura del nostro emendamento in favore dei trapiantati di cuore, fegato e pancreas è una cosa molto grave. Io mi rivolgo soprattutto a lei, Assessore, perché, per i colleghi del centrodestra che magari erano più distratti, mi tocca ricordare che questa vicenda è in piedi fin dal 2009. Noi avevamo già presentato un emendamento che era stato ritirato in attesa di poter fare una legge organica. Nel 2010 abbiamo presentato un altro emendamento, con la stessa finalità di quelli che abbiamo presentato alla finanziaria di quest'anno, e l'onorevole De Francisci presentò a sua volta un emendamento identico nelle finalità a quello da noi proposto oggi. La bocciatura di oggi rimane veramente paradossale, anche perché, lo ricordo ai colleghi, con l'ultima finanziaria abbiamo approvato un testo che poi purtroppo la Giunta ha reso diverso dagli emendamenti nostri e anche vostri, cioè ha introdotto questo secondo alinea che noi volevamo cancellare, ma avevamo già stanziato le risorse, quindi in realtà non c'era bisogno di copertura.

Assessore, le dico molto sinceramente che la bocciatura di quell'emendamento lascia perplessi. Lei in Commissione tra l'altro aveva affermato di non essere contraria all'emendamento, pur chiedendone il ritiro, però, glielo devo suggerire, quando sono in discussione questioni molto delicate, come questa, lei si deve imporre con la sua maggioranza. La sua attività di questi anni l'aveva portata a proporre un emendamento identico al nostro, allora lei deve fermare la sua maggioranza e si deve imporre davanti a queste situazioni, perché non è possibile che poi lei voti contro un emendamento identico a un emendamento già proposto da lei stessa. Non ci sono polemiche di schieramento, non è un problema di destra e di sinistra. Se la pensiamo nello stesso modo, per quale motivo la sua maggioranza non deve essere fermata?

Voglio tornare su una questione di carattere generale. Voi tutti sapete che la notte scorsa è stato approvato dal Governo il disegno di legge di stabilità, del cui contenuto poco sappiamo ancora, ma sicuramente sappiamo che la Sardegna verrà colpita con un taglio di centinaia di milioni di euro. Allora, di cosa stiamo parlando adesso? Dobbiamo necessariamente fermarci. Lo dico anche al Presidente del Consiglio: su cosa stiamo legiferando, se magari domani mattina dobbiamo cambiare tutto, reimpostare tutto? Io non riesco a capire per quale motivo, davanti alla situazione in atto, mentre il Governo nazionale sta per metterci un cappio al collo, che riguarderà anche la sanità, non vogliate accogliere il nostro appello a sospendere questo provvedimento. Non ci sono gli elementi per andare avanti, non solo per gli aspetti politici e sostanziali di cui abbiamo parlato, o per la questione del Piano sanitario, ma soprattutto perché la cronaca odierna, cioè quello che sta succedendo in queste ore, dovrebbe indurci a chiederci per quale motivo stiamo andando avanti e su che cosa stiamo legiferando. Non lo sappiamo, perché fra dieci minuti o fra tre ore qualcuno ci dirà: "No, questo devi toglierlo, questo non te lo do, su questo devi rideterminare i parametri perché così abbiamo deciso".

Dobbiamo fare una riflessione, non solo noi del centrosinistra, che siamo persone credo molto responsabili, ma soprattutto voi, la vostra maggioranza. Che cosa costa fermarsi per capire quali saranno gli effetti sulla Sardegna della legge di stabilità? Perché questa fretta, per quale motivo corriamo? Non conosciamo il contenuto del testo che è stato approvato, sappiamo soltanto che ci colpirà duramente!

OPPI (U.D.C.-FLI). Abbiamo corso qualche volta in questo Consiglio?

ESPA (P.D.). Appunto, questa è l'annotazione dell'onorevole Oppi e anche mia: in questo Consiglio non abbiamo mai corso, adesso invece vogliamo correre e, a mio avviso, stiamo sbagliando. Quindi la maggioranza faccia una riflessione da questo punto di vista, si sforzi di capire che le cose stanno cambiando in questi minuti, non sono cambiate due settimane fa o un mese fa. Non c'è nessuna polemica strumentale, non c'è un'opposizione non costruttiva, ma c'è una situazione per cui il senso di responsabilità di tutti noi dovrebbe indurci a fermarci per cercare di capire, perché la situazione potrebbe diventare pesante.

Poiché c'è stata una polemica sulla spesa sanitaria ne approfitto per dire, pur con molta simpatia nei suoi confronti, che il Capogruppo del Popolo della Libertà ha sciorinato dei dati che non sono assolutamente attendibili, e non perché lo diciamo noi, ma perché lo dice lo stesso Ministero della salute. Ci sono delle situazioni tali per cui non possiamo attendere delle rideterminazioni. Fare il braccio di ferro sul debito, dire dopo tre o quattro anni di vostro governo che la colpa è del Governo precedente fa sorridere anche i bambini, ma fa sorridere persino molti esponenti della vostra maggioranza che in questi anni hanno denunciato più volte il deficit crescente della sanità.

Davanti a queste cose e in più a un Governo nazionale che agisce così come sta facendo noi facciamo finta di niente e andiamo avanti credendo di legiferare, ma non è affatto così. Credo che ci voglia non solo senso di responsabilità, ma anche un po' di intelligenza politica. Non conviene a nessuno arrivare all'approvazione di un provvedimento del quale probabilmente domani stesso bisognerà cambiare il percorso, della cui sorte non abbiamo nessuna contezza in questo momento, e soprattutto dobbiamo rivendicare quelle che sono le nostre prerogative. Nessuno del centrosinistra sostiene che non si debba spendere in sanità, assolutamente no, ma bisogna spendere bene, questo sì, e bisogna denunciare l'incremento abnorme della spesa farmaceutica, l'abbiamo detto noi e l'avete detto anche voi, o meglio alcune forze politiche della vostra maggioranza.

Non è una questione sulla quale si possa giocare, si tratta della salute dei sardi, per cui bisogna denunciare che si sono buttati soldi probabilmente anche per quanto riguarda le liste d'attesa, visto che sono stati stanziati milioni di euro ma la situazione delle liste d'attesa non è cambiata. Abbiamo denunciato la situazione dei punti unici di accesso, che per mesi e mesi non hanno offerto un servizio congruo ai cittadini. Dobbiamo pensare alla salute delle persone, ma quello che sta succedendo adesso a livello governativo è importante. Come avete riconosciuto anche voi poco fa, non abbiamo mai corso su nulla e adesso che dovremmo riflettere con coscienza vogliamo correre, non si capisce bene perché, forse per approvare un provvedimento in più, senza nessuna congruità con quello che, secondo noi, rimane un paletto che non possiamo assolutamente ignorare, cioè la possibilità di tutti gli attori dei territori e dello stesso Consiglio regionale di discutere il Piano sanitario regionale, che non può essere bypassato da nessuno né può essere considerato un orpello burocratico che fa perdere tempo. Non è così e vedrete che cosa succederà nei vostri territori quando si dovranno tagliare i posti letto, quando i direttori generali avranno l'autonomia di dire: "Tagliamo qui, tagliamo lì", e inevitabilmente non ci sarà equilibrio a livello regionale rispetto a questo processo. Quindi fermiamoci, fermatevi, la nostra disponibilità noi ve l'abbiamo assicurata. Fermatevi, ragionate su questo provvedimento. Ripeto, l'episodio riguardante l'emendamento sui trapiantati di cuore, fegato e pancreas non è stato dignitoso né per questo Consiglio né per chi ha votato contro, mi dispiace dirlo, ma è così.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signor Presidente, signori Assessori, credo che si stia acquisendo la fisionomia di questo provvedimento sempre con maggiore dettaglio. Quello che mi meraviglia è che il Gruppo dell'assessore Oppi, che è persona nota per essere informata sui fatti della sanità, dia il via libera a un pasticcio di questo genere. Mi spiego: l'articolo 1 - non ho avuto modo di intervenire prima - è l'esercizio, possiamo dire, di un'ottusità burocratica. I registri di patologia sono stati istituiti nel 2009, con la legge numero 3, e a meno che voi non siate accanitamente contro l'assessore Liori, quella legge vi consentiva, con atto amministrativo, di creare tutti i registri che aveste voluto, ma nella sede specifica, non in Consiglio regionale, perché qui di obesità e anoressia non siamo affatto in condizioni di discuterne sotto il profilo scientifico. E infatti la norma del 2009 vi autorizzava, secondo parametri scientifici, a creare con atto amministrativo tutti i registri che aveste voluto. Questo era già contenuto nella legge del 2009, che avete modificato per fare questa manifestazione pubblica, ovvero approvare in Consiglio regionale un elenco di registri di patologie che non ha motivo di essere alla luce della norma del 2009. Queste si chiamano norme civetta, fumo, cose inutili!

La seconda considerazione è sull'articolo 3. L'assessore Oppi sa bene che l'Osservatorio epidemiologico esiste, perché è stato già istituito, anche se poi non ha funzionato, però quando si fanno le leggi bisogna stare attenti a quello che si scrive. E' vero che in origine, nel 1991, era stato detto che l'Osservatorio rappresentava un settore dell'organizzazione dell'Assessorato, che successivamente fu eliminato, perché si aveva un'altra idea, però, intelligentemente, quando è stata esclusa quella possibilità è stato mantenuto l'articolo 4 della legge numero 16. Perché? Perché per dimostrare concretamente la volontà di fare un'analisi epidemiologica si dichiarava attraverso quali professionalità questa poteva essere fatta. L'articolo 4 della legge numero 16 spiega questo, e infatti voi oggi lo cancellate. Tanto volete fare ricerca epidemiologica che ci private, nella disposizione legislativa, di indicare le professionalità attraverso le quali andrebbe fatto questo lavoro.

Di più: dite che la Rete - che è una bella parola - epidemiologica si articola nell'Osservatorio, che sta dentro l'Agenzia regionale sanitaria con funzioni di coordinamento, e vi dimenticate che state lasciando inalterato, nell'articolo 2 della legge numero 16, l'obbligo per cui l'Osservatorio non si può articolare come vuole, ma per esercitare la sua funzione organizza la propria attività articolandola in progetti e coordinandosi con i presidi multizonali di prevenzione che, come l'assessore Oppi sa bene, hanno rappresentato in questi anni e negli anni passati, l'unico vero riferimento di credibilità dell'analisi epidemiologica in Sardegna e che quindi voi state mantenendo in stand-by, ignorandoli in una nuova articolazione. Delle due l'una: o vale ciò che state approvando adesso e allora cancellate i presidi multizonali, oppure lasciate i presidi multizonali come sono oggi previsti in legge e cancellate questa norma. Non può reggersi questa smargiassata di confusione che state mettendo in essere!

Terzo e ultimo problema: la credibilità politica. Capisco che dobbiate fare una prova di forza ma, scusate colleghi, dobbiamo solo annunciare che facciamo la rete ospedaliera sulla base dell'analisi epidemiologica oppure facciamo un po' di fumo e facciamo la rete ospedaliera senza avere i dati epidemiologici? L'una cosa o l'altra! State prendendo in giro noi e il popolo sardo. Io capirei una legge in cui si dicesse, coerentemente, che in funzione dell'esito dell'analisi epidemiologica in una certa data si rivedrà la rete ospedaliera. Invece no, voi demandate la rete ospedaliera, in base ad alcuni criteri un po' strampalati - come è stato detto e lo analizzeremo - ai direttori generali, che sono stati chiamati per gestire, non per pensare. Se i direttori generali pensassero invece - come dovrebbero fare - a ottimizzare la prestazione sanitaria, secondo me saremmo già un punto avanti.

Assessore, sono molto meravigliato di questa confusione, non so chi l'abbia generata, spero proprio che non sia frutto della sua penna legislativa, però deve stare attenta a che una cosa sia collegata all'altra. In questo tempo in cui siamo preoccupati della nostra autonomia, con un po' di coraggio e di realismo si potrebbe proporre, perché no, di cominciare a rivedere l'antico principio dell'universalità dell'accesso alla domanda sanitaria, perché forse chi ha redditi alti e altissimi in Sardegna può cominciare a pagarsela la sanità, per dare segnali reali del fatto che il mondo è cambiato e non devono più farsi pasticci di questo genere che prendono in giro anche la nobiltà della funzione legislativa e che ovviamente riflettono la visione miope della burocrazia, alla quale spesso ci affidiamo per fare dei lavori tra i quali poi non c'è nessuna correlazione. Perché non ci dite che cosa volete farne dei presidi multizonali di prevenzione? Che funzione avranno? Come pensate, una volta cancellate le piante organiche di cui all'articolo 4 della legge numero 16, di organizzare il lavoro, con quale personale, con quali professionalità, soprattutto? Noi esigiamo che ci diciate quali professionalità svolgeranno quel lavoro.

Queste sono piccole questioni, Assessore, di una cosa molto più grande, perché noi stiamo andando a fare una rivoluzione nel campo ospedaliero in Sardegna senza sapere alcune cose fondamentali. Sono state rese pubbliche l'altro giorno - lo dico all'assessore Oppi che di queste cose nel tempo ha avuto modo di occuparsi - le tabelle che, in base a dei parametri, indicano quanto personale deve essere adibito all'assistenza dei pazienti. Ebbene ci sono cose assurde, nel senso che, per esempio, in riabilitazione neurologica per dieci posti letto ci vogliono dieci medici; un medico per posto letto, e ne prevediamo solo dieci. A parte il fatto che è sbagliato questo, vi siete informati se in riabilitazione neurologica servono dieci medici oppure dieci infermieri, anziché un infermiere ogni sei pazienti? State attenti a quello che scrivete, riflettete. Avete una qualche relazione con chi presta realmente questo servizio negli ospedali?

Io credo che di queste cose, di queste incoerenze bisognerebbe parlare e forse riusciremmo a trovare una razionalizzazione del sistema sanitario per renderlo più competitivo, più realistico. Non riesco a pensare che la Rete epidemiologica della Sardegna sia una cosa utile, dal momento che esisteva e non è stata fatta funzionare. Ora la si complica attraverso un'articolazione fantasiosa - evidentemente c'è ancora qualcuno da sistemare! - e non si dà ruolo ai livelli territoriali. Badate che il livello dei presidi multizonali per come si rilevano i fenomeni epidemiologici è un punto basilare. In ciò che ci avete proposto non c'è nessun aspetto di valorizzazione dell'entità territoriale del dato rilevato ai fini epidemiologici, e quindi è un fatto inutile che rischia di non portare a nulla. Credo che non possiamo fare altro che bocciare questo articolo, sperando che la bocciatura porti giudizio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, pensavo ci fosse la regola per cui i Capigruppo intervengono per ultimi anche nella discussione generale. Se è ancora recuperabile, chiedo di potermi appellare a questa regola.

PRESIDENTE. Lei è il penultimo, onorevole Diana, dopo di lei c'è solo l'onorevole Uras.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Ovviamente c'è un ordine per gli interventi dei Capigruppo, comunque non importa.

Assessore De Francisci, continuiamo a discutere di questo provvedimento che voi avete voluto. Noi abbiamo tentato in tutti i modi di contrapporvi una disponibilità a una riflessione seria sui temi della sanità. Non abbiamo sollevato barricate, ci siamo confrontati in maniera impegnata e propositiva in Commissione e lo stiamo facendo adesso in un'Aula distratta, che pensa ad altro, proprio perché siamo convinti, assessore De Francisci, nonostante gli attestati che le sono arrivati nel corso della discussione generale su questo testo, che siamo di fronte più che a una riforma sanitaria a un qualcosa che serve alla maggioranza che governa la Regione per superare la nottata, come diceva qualche illustre commediografo del passato. E l'articolo di cui stiamo discutendo ne è un esempio emblematico.

Come ricordava nel suo intervento il collega Porcu, voi con questo articolo fate degli annunci che sembrerebbero importanti, però è come costruire - si sono sprecate le metafore, ne uso una anch'io - il solaio di un edificio senza che vi sia il basamento, perché con questa proposta, Assessore, voi vi proponete degli obiettivi sui quali diventa difficile dissentire, ma il tutto avviene in assenza di un'organizzazione di base, di un governo di questa materia nel territorio e soprattutto senza una struttura che in qualche maniera coordini tutte le attività che sono richiamate anche in questo articolo.

L'altra considerazione, Assessore - lei dirà che non è una competenza sua, ma è una competenza anche sua e di tutti noi -, riguarda il fatto che stiamo discutendo questo disegno di legge di legge in materia sanitaria in una condizione surreale, lo abbiamo detto anche ieri. Mi sbagliavo, Presidente, l'Aula è invece molto attenta e segue, chiedo scusa per l'affermazione iniziale. Sembra quasi che non ci accorgiamo che la funzione che stiamo svolgendo oggi - non qualifichiamo il nostro lavoro, è un bene per tutti, non qualifichiamoci - ci deriva non solo dal mandato elettorale, ma anche dal ruolo dell'Assemblea legislativa che rappresentiamo e ci onoriamo di rappresentare. Ecco, qui noi discutiamo in una condizione di ordinarietà, mentre a Roma in queste ore la Conferenza delle Regioni, dalle notizie che abbiamo, si appresta a dare il proprio assenso in maniera supina - mi dispiace dirlo, onorevole Pittalis - non più allo schema di decreto legislativo su cui abbiamo avuto modo di confrontarci ieri, ma stavolta a un decreto legislativo esitato dal Consiglio dei Ministri, il cui testo non è noto né a noi né alla Conferenza delle Regioni, e non ne sanno nulla neppure i due rami del Parlamento. Parrebbe che il Governo si appresti a sottoporre questo decreto alla fiducia del Parlamento.

Siamo in una situazione drammatica, perché in queste ore, senza il coinvolgimento delle assemblee elettive, si sta cancellando in maniera drammatica l'articolazione dello Stato in Regioni e autonomie locali. Dovremmo vergognarci di noi stessi, a iniziare da oggi, per non riuscire a dire qualcosa, anzi per accettare anche noi supinamente una decisione che sta cancellando sessant'anni di autonomia, di specialità di questa Regione. Altro che gli intendimenti che più volte hanno sollecitato a quest'Aula i colleghi del Partito Sardo d'Azione! Nemmeno nel Ventennio si è agito in questa maniera! Qui siamo in presenza di un Governo che cancella il ruolo e la funzione delle assemblee elettive. Stiamo parlando di un qualcosa che non ha nessuna ragion d'essere, perché le Regioni, se passerà quel decreto legislativo, saranno solo soggetti utili per effettuare partite di giro, ma non avranno cioè più nessuna possibilità di decidere responsabilmente come spendere le risorse di propria competenza.

Ci siamo misurati e scontrati tante volte in quest'Aula sul ruolo della nostra Regione, sul concetto di autonomia, di specialità, e abbiamo detto in un dibattito anche molto articolato, impegnato e appassionato, che perlomeno siamo tutti d'accordo sul fatto che specialità e autonomia si possono declinare come minimo in responsabilità degli atti che assumiamo, in responsabilità per come spendiamo, assessore De Francisci, le risorse della sanità e per come spendiamo, assessore Solinas, le risorse della continuità territoriale, del trasporto pubblico locale, di cui rispondiamo noi autonomamente, perché siamo noi a decidere come impegnare quelle risorse.

Ecco, a Roma in queste ore si sta cancellando tutto questo! Io chiedo davvero un sussulto a quest'Aula. Non sono disponibile a continuare a discutere in questa maniera sul merito di un provvedimento che, ripeto, sarà antistorico fra un paio d'ore, che appartiene all'archeologia istituzionale, di cui si parlerà nei libri di storia, ma che non ci vedrà più impegnati in quella direzione. Allora davvero, chiedo ai Capigruppo e alla Presidenza del Consiglio se è mai possibile che si continui in questa maniera. Io mi rifiuto di discutere del merito di questo provvedimento, ma poteva trattarsi di un qualsiasi altro provvedimento. Noi dobbiamo oggi, presidente Cossa, fermarci, capire cosa sta avvenendo a Roma e impegnare il Consiglio regionale unitariamente in una risoluzione che sia declinata almeno nell'orgoglio di una Regione che vuole difendere la sua autonomia. Questo non ha nulla a che vedere con la riduzione dei costi, siamo pronti a ridurre ulteriormente i costi, ma qui si tratta d'altro. Quindi credo che dobbiamo fermarci un attimo, è una richiesta che rivolgo alla Presidenza, ai Capigruppo e a tutti i colleghi.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, stiamo discutendo di una legge in materia sanitaria. Non so se questo provvedimento sia stato aggiornato in ragione delle ultime notizie che stanno provenendo, per esempio la notizia che questa amministrazione subirà un taglio aggiuntivo dei trasferimenti, anche di quelli che avrebbe dovuto avere e non ha mai avuto, perché in questo Paese è consentito tutto ad alcuni e non è consentito nulla ad altri. Questo avviene in campo sociale, ma anche in campo istituzionale. Noi l'avevamo già detto, e mi rivolgo agli Assessori presenti. Non c'è l'Assessore del bilancio, figuriamoci se può esserci il Presidente! Il Presidente è in altre faccende affaccendato, è esattamente impegnato in riunioni nelle quali sta decidendo, senza aver consultato questo Consiglio, di non opporre alcuna resistenza al decreto sulla spesa pubblica che il Governo si accinge a licenziare, un provvedimento stracolmo di vizi costituzionali e di violazioni della legge costituzionale. Quando parlo di legge costituzionale mi riferisco alla legge numero 3 del 1948, ossia allo Statuto speciale della Sardegna, ma anche alla Costituzione. E quando dico Costituzione non parlo del Titolo V, ma dell'articolo 5, quello che impone allo Stato italiano il processo di decentramento di tutte le funzioni pubbliche e lo sviluppo delle autonomie locali e regionali, quello sulla base del quale si sono istituite in questo Paese le Regioni a statuto ordinario.

Un altro bel taglio arriva dal provvedimento su cui il Governo chiederà la fiducia. Lo dico per i partiti che a livello nazionale sostengono il Governo; lo dico, collega Pittalis, per il suo partito, che sostiene il Governo Monti, il quale taglia un altro miliardo e mezzo alla sanità. Pensiamo che il provvedimento di cui stiamo discutendo non verrà influenzato da tagli di questa dimensione? Non parliamo poi di come dovremo impostare la legge finanziaria! La prossima legge finanziaria, che noi richiamiamo per sostenere il sistema sanitario regionale, verrà esaminata dalla Corte dei Conti in via preventiva e saremo vincolati ai principi del pareggio di bilancio e del contenimento della spesa, definiti in campo nazionale. Tali principi si tradurranno, ovviamente, in una riduzione delle spese, in modo particolare di questo ramo dell'attività della pubblica amministrazione regionale. Voglio ricordare ai colleghi, in particolare a quelli della Commissione bilancio, che ci è stata fornita la password e che quindi si può accedere ai dati per verificare lo stato della spesa della Regione. Lo stato della spesa a ottobre garantisce, come possibilità di pagamenti effettivi, appena 500 milioni di euro fino alla fine dell'anno, perché il patto di stabilità (che è uno strumento, badate bene, attraverso il quale viene scippata l'amministrazione pubblica di questa Regione a statuto speciale, alla quale, in forza di legge costituzionale, è assegnata una quota parte dei versamenti all'erario da parte dei cittadini della Sardegna) funziona in modo tale che con alcuni miliardi all'anno noi già interveniamo per coprire il debito pubblico, per coprire quello che non si è fatto in questa parte del Paese, ma si è fatto in altre parti, e in particolare a Roma, nei ministeri, regalando al sistema finanziario quote rilevanti di proprietà e di risorse pubbliche, quello che si è fatto regalando le imprese pubbliche! Il periodo delle privatizzazioni è il più nefasto, è quello in cui si sono consumati più abusi nella gestione finanziaria dello Stato. Non parliamo, poi, di come si sono consentiti gli affidamenti delle concessioni pubbliche.

E allora, Assessore, di quale osservatorio parliamo? Di quali osservatori e funzioni potremmo parlare? Questa è roba scritta fuori da ogni fondamento possibile! Lei non ha più, la Regione non ha più, questo Consiglio non ha più praticamente alcuna competenza, perché lei è sottotutela, perché questo Consiglio è sottotutela, perché la Regione autonoma della Sardegna è sottotutela! Onorevole Maninchedda, ma quale sovranità! Noi siamo già dentro un campo di concentramento delle volontà popolari, delle volontà delle comunità. Noi siamo già dentro un campo di concentramento e il filo spinato attorno al quale ci hanno consegnato è elettrificato: chi lo tocca muore! Noi siamo già in questa condizione, che non viene a realizzarsi perché siamo di fronte a un destino cinico e baro, ma perché siamo di fronte a un'azione, come dire, di cultura subordinata, a un atteggiamento genuflesso, di rinuncia totale alla nostra identità, alla nostra dignità, alla nostra capacità di autogoverno.

Il Presidente della Regione - che non c'è - è colpevole di questa vicenda. Onorevole Pittalis, il suo Presidente, che non è il mio, non è il Presidente che io riconosco, sta già dicendo che non impugnerà quel provvedimento. E non lo impugnerà perché se quel provvedimento venisse impugnato sarebbe dalla stessa Corte costituzionale dichiarato illegittimo. Questo noi lo sappiamo perché quel provvedimento contiene norme che sono già state esaminate più volte e si è costituita una giurisprudenza in quelle materie da parte della Corte costituzionale. Quindi sappiamo che non verrà impugnato, perché si è succubi, si è subalterni! Il Presidente della Regione non lo impugnerà perché ha deciso di essere succube, di essere subalterno. Ogni volta che dalla Giunta chiamano a Roma ci dobbiamo preoccupare, perché purtroppo siamo guidati male. Molte responsabilità sono anche nostre, ma quella del Presidente è la responsabilità maggiore, è quella di dire oggi: "Io non oppongo resistenza". Di fronte a queste cose resistere è un dovere, non un'opportunità!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, non interverrò sulla legge, se non per fare mie tutte le considerazioni fatte dal collega Gian Valerio Sanna sulle contraddizioni legate alle norme che definivano, già dal 1991, il personale che avrebbe dovuto garantire il controllo della Rete epidemiologica della Sardegna e che con questo provvedimento vengono abrogate. Non si sa, dunque, come questi obiettivi apparentemente ambiziosi possano essere raggiunti praticamente con una riforma, o una controriforma, ovvero con la cancellazione di parte della legge numero 16 del 1991, la parte forse più importante e concreta che ci consentirebbe di raggiungere veramente gli obiettivi prefissi dalla legge.

Presidente, vorrei però rivolgermi all'Assessore della sanità, che sappiamo ha presentato, come noi, un emendamento per l'eliminazione di un'ingiustizia, quella che vede i trapiantati di fegato, cuore e pancreas esclusi dalle provvidenze che sono invece garantite, fortunatamente, a chi ha subito altri tipi di trapianti. Il sottoscritto, insieme ad altri colleghi, ha presentato già da due anni in Commissione bilancio un emendamento volto a eliminare questa ingiustizia; l'ultima volta è stato durante la discussione della manovra finanziaria del 2012. L'Assessore del bilancio, nonché Vicepresidente della Giunta, ha chiesto - e chiamo a testimonianza gli altri colleghi della Commissione bilancio - il ritiro del nostro emendamento perché era intenzione della Giunta inserirlo in un provvedimento che a giorni, o tutt'al più dopo qualche settimana, sarebbe stato approvato dalla Giunta e portato in Aula.

Assessore, qui si tratta, oltre che di sanare un'ingiustizia verso pazienti trapiantati che hanno diritto alle risposte che diamo ad altre tipologie di malati, di stabilire qual è il grado di affidabilità che c'è tra componenti del Consiglio e membri della Giunta. La sorpresa maggiore l'ho avuta oggi nell'apprendere che in Commissione sanità lei stessa, onorevole De Francisci, si era fatta portavoce di questa giusta esigenza. La domanda è questa, Assessore: di fronte a tante cose meno utili - uso un eufemismo - presenti in questa legge, cosa ostava a utilizzare il primo provvedimento legato all'attività sanitaria che è entrato in quest'Aula per rispettare la parola data in sedi istituzionali, come la Commissione bilancio e la Commissione sanità?

Voglio che rimanga agli atti questa mia sdegnata affermazione, perché ritengo ci sia stata una lesione del rispetto reciproco che deve intercorrere tra i componenti dell'Esecutivo regionale e i consiglieri che lavorano e si impegnano a portare delle proposte nelle Commissioni consiliari. Questo volevo dire perché rimanga agli atti e verificheremo quanto tempo ancora questi cittadini dovranno aspettare per vedere garantito un loro diritto legittimo; diritto che peraltro, lo ribadisco, è garantito ad altri trapiantati.

Relativamente all'argomento in discussione, caro Presidente, cari colleghi della maggioranza e della minoranza, noi continuiamo a discutere di una legge che non è sicuramente determinante per il futuro della Sardegna, ma quello che sta succedendo fuori di qui è qualcosa di estremamente pericoloso, perché i provvedimenti che il Governo nazionale sta portando avanti sono un attacco, probabilmente al massimo livello finora mai raggiunto, alle autonomie locali e alle Regioni. Quindi la Presidente del Consiglio, l'onorevole Lombardo, stasera ci darà in diretta notizie relative alla convocazione straordinaria della riunione dei Presidenti delle Regioni e dei Presidenti dei Consigli regionali. Sappiamo che il presidente Errani ha convocato urgentemente la Conferenza delle Regioni per concordare una risposta che io spero sia adeguata all'attacco che le autonomie locali stanno subendo. Da questo punto di vista concordo con quanti hanno detto che il nostro pur giusto, legittimo e necessario intervento con una leggina di questo tipo è assolutamente fuori luogo rispetto alla complessità e pericolosità delle manovre che si stanno agitando e preparando contro le autonomie regionali e locali.

PRESIDENTE. Sono arrivati diversi appelli alla Presidenza per sospendere l'esame di questo disegno di legge e affrontare le questioni impellenti che sono state evocate da ultimo dall'onorevole Salis.

Propongo di terminare l'esame dell'articolo 3 e dei relativi emendamenti e di procedere poi all'esame del Conto consuntivo del Consiglio. Dopo di che si riunirà la Conferenza dei Presidenti di Gruppo per decidere come procedere.

Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Renato Lai, relatore.

LAI RENATO (P.d.L.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 8, 9, 10, 12, 13, 14 e 11 esprimo parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

DE FRANCISCI (P.d.L.), Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA Mario (P.d.L.). Presidente, chiedo il voto segreto sull'articolo 3 e sui relativi emendamenti.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 8.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 68

maggioranza 35

favorevoli 26

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 9.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 66

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 28

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Campus.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 10.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

astenuti 1

maggioranza 34

favorevoli 25

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Campus.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 12.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 70

votanti 69

astenuti 1

maggioranza 35

favorevoli 28

contrari 40

(Il Consiglio non approva).

Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Campus.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 13.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 70

votanti 69

astenuti 1

maggioranza 35

favorevoli 30

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Campus.)

Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 14.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di astensione. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Vorrei dichiarare la mia astensione su questo emendamento che prevede la soppressione della lettera b) del punto 2 dell'articolo 3. Dispiace che non sia stato accolto il nostro invito a ragionare sul contenuto di questa lettera che, a nostro avviso, non consente una trasparenza dei dati sulla malpractice sanitaria. Riteniamo improprio continuare a procedere nella discussione di questa legge che ha la caratteristiche di cancellare la programmazione sanitaria della nostra Regione e viene discussa nel clima che stiamo qui respirando. Quindi va bene la Conferenza dei Capigruppo, ma certamente, Presidente, potevamo fermarci anche prima dell'articolo 3 per fare una riflessione su quello che sta succedendo e sul destino della nostra autonomia.

Le due cose insieme, cioè l'assenza del Presidente della Regione, che dovrebbe riferire al Consiglio sulla posizione che intende prendere in sede di Conferenza Stato-Regioni, e il procedere con l'esame di una norma che non programma e che anzi rappresenta una rinuncia a legiferare da parte del Consiglio, danno veramente un quadro molto fosco della capacità di direzione politica di questo Presidente e di questa Giunta. Per questo mi asterrò, anche se politicamente la mia è un'opposizione senza se e senza ma.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 14.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 71

votanti 69

astenuti 2

maggioranza 35

favorevoli 27

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si sono astenuti i consiglieri: Campus - Porcu.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 11.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 71

votanti 70

astenuti 1

maggioranza 36

favorevoli 30

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Campus.)

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 71

votanti 70

astenuti 1

maggioranza 36

favorevoli 43

contrari 27

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere Capelli.)

Colleghi, come deciso ieri dalla Conferenza dei Capigruppo, passiamo all'esame del Conto consuntivo del Consiglio.

Discussione e approvazione del conto consuntivo del Consiglio - Esercizio finanziario 2011

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del conto consuntivo del Consiglio dell'esercizio 2011; relatori i Questori Cuccu, Cappai e Murgioni.

Invito i consiglieri Questori a prendere posto nei banchi della Giunta.

Dichiaro aperta la discussione.

Ha facoltà di parlare il consigliere Cuccu, Questore.

CUCCU (P.D.), Questore. Mi rimetto alla relazione che è stata allegata al conto consuntivo, sul quale non c'è niente da aggiungere, se non evidenziare che anche questo bilancio si chiude con un avanzo di amministrazione significativo. Questo a significare che comunque la gestione amministrativa si è mantenuta su livelli di efficacia ed efficienza, improntate anche a un risparmio delle risorse finanziarie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del conto consuntivo del Consiglio dell'esercizio 2011.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cuccu, Piras e Stochino hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 68

maggioranza 35

favorevoli 68

(Il Consiglio approva).

E' convocata la Conferenza dei Capigruppo. I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio alle ore 17.

La seduta è tolta alle ore 13 e 28.


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[PS3]Non modificare l'ortografia