Seduta n.294 del 14/02/2012 

CCXCIV SEDUTA

Martedì 14 febbraio 2012

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente COSSA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 17 e 01.

COCCO DANIELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 21 dicembre 2011 (287), che è approvato.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che in data 13 febbraio 2012 è pervenuta copia della decisione della Corte costituzionale numero 18 del 23 gennaio 2012 nella quale si dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 15 bis, comma 4, della legge regionale 18 maggio 2006, n. 5 (Disciplina generale delle attività commerciali), introdotto dall'articolo 3 della legge regionale 7 febbraio 2011 n. 6.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Greco - Lai - Diana Mario - Floris Rosanna - Piras - Locci - Lunesu:

Interventi di diagnosi precoce e prevenzione dell'endometriosi per la tutela della salute della donna. Istituzione del Registro regionale e dell'Osservatorio regionale sull'endometriosi. (359)

(Pervenuta il 3 febbraio 2012 e assegnata alla settima Commissione.)

Lotto - Diana Giampaolo - Porcu - Solinas Antonio Agus - Cucca - Barracciu - Bruno - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini:

Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia. (360)

(Pervenuta il 9 febbraio 2012 e assegnata alla sesta Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

COCCO DANIELE, Segretario:

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata concessione del finanziamento per lo 'Studio controllato e randomizzato in doppio cieco per la valutazione dell'efficacia del trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti affetti da sclerosi multipla con disabilità compresa fra 2 e 6 nella scala EDDS di Kurtzke', presentato dal prof. G.B. Meloni dell'Università di Sassari". (801)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla programmazione sanitaria in Provincia di Oristano". (802)

"Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulle gravi conseguenze al bilancio della società di gestione dell'Aeroporto di Alghero (SOGEAAL) a seguito della dichiarazione di illegittimità del licenziamento del direttore generale Umberto Borlotti e sulla necessità di commissariamento della stessa società". (803)

"Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla vicenda del mancato riconoscimento, da parte dell'amministrazione scolastica, dell'ingresso del Comune di Laconi nella Provincia di Oristano". (804)

"Interrogazione Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità per l'ottenimento dell'esenzione dal ticket sanitario per le condizioni fissate e individuate con il codice E04". (805)

"Interrogazione Lotto - Solinas Antonio - Cucca, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nell'attuazione della legge n. 15 del 2010 con particolare riferimento all'articolo 12 relativo agli investimenti nelle fonti di energia rinnovabili nelle aziende agricole". (806)

PRESIDENTE. Constatata la scarsa presenza di consiglieri in Aula sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 03, viene ripresa alle ore 17 e 40.)

Continuazione e fine della discussione sulle comunicazioni del Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione sulle comunicazioni del Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento consiliare.

Comunico che è stato presentato un ordine del giorno.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine del giorno Diana Mario - Diana Giampaolo - Uras - Steri - Sanna Giacomo - Dedoni - Salis - Cuccureddu - Capelli - Ben Amara - Mulas - Zuncheddu sulle comunicazioni del Presidente della Regione in riferimento alle problematiche che rientrano nella "vertenza Sardegna".

IL CONSIGLIO REGIONALE

SENTITE le comunicazioni del Presidente della Regione, rese ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento interno, in relazione allo svolgimento e agli esiti dell'incontro tenutosi a Roma il 2 febbraio 2012 con il Governo della Repubblica, presente il Presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Mario Monti;

PRESO ATTO della partecipata e ampia discussione seguita alle predette comunicazioni che ha espresso, anche se in modo articolato, la volontà dell'Assemblea di:

1) riaffermare pregiudizialmente l'assoluta urgenza che il Governo favorisca l'applicazione integrale dell'articolo 8 riformato dello Statuto speciale, in considerazione anche della positiva conclusione dell'iter di definizione di norme di attuazione del medesimo articolo 8 presso la Commissione paritetica Stato-Regione, sulle quali si è già pronunciato il Consiglio regionale, e di acquisire l'approvazione delle stesse entro i prossimi trenta giorni;

2) richiedere l'avvio immediato dei confronti tematici sugli argomenti esaminati in sede d'incontro con il Governo con specifico riferimento a:

- patto di stabilità per una più ampia flessibilità di spesa della Regione e degli enti locali sardi;

- difesa e consolidamento del sistema produttivo isolano e vertenza industriale;

- continuità territoriale - sistemi di trasporto interno e linee viarie;

- moratoria delle azioni promosse da Equitalia nei confronti delle imprese sarde in crisi temporanea di liquidità, confermata la più rigorosa lotta all'evasione fiscale;

- rimodulazione ed operatività degli interventi finanziati con fondi FAS, ivi compresi quelli previsti da specifica pianificazione concordata con lo Stato,

impegna il Presidente della Regione

ad agire sul piano istituzionale, legale e politico, senza indugio alcuno, per la realizzazione di quanto contenuto in premessa;

CONSIDERATA, inoltre, la necessaria partecipazione dell'intera società sarda al confronto con lo Stato e alle iniziative di mobilitazione democratica finalizzate ad ottenere urgenti percorsi risolutivi alle vertenze in atto,

dà mandato al Presidente del Consiglio regionale

di convocare l'Assemblea degli stati generali del popolo sardo, ovvero, le rappresentanze delle autonomie locali, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria dell'impresa.(1).)

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappellacci, Contu Mariano, Lombardo, Milia e Stochino hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 69

maggioranza 35

favorevoli 69

(Il Consiglio approva).

Discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012)". (332/S/A)

PRESIDENTE. Il successivo punto all'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato del disegno di legge numero 332/S/A.

Era stato votato e approvato il passaggio all'esame degli articoli.

Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti:

Art. 1

Disposizioni di carattere istituzionale e finanziario

1. Ai sensi e per gli effetti del disposto di cui all'articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna, rispetto all'annualità 2009, in prosieguo alle manovre finanziarie 2010 e 2011, l'incremento delle sotto elencate quote di compartecipazioni erariali devolute derivante dal loro naturale andamento è stimato per l'anno 2012 nella misura accanto alle stesse indicata:

a) imposta sul reddito (IRE)

euro 543.000.000

b) imposta sul reddito delle società (IRES)

euro 54.000.000

c) imposta di fabbricazione

euro 9.000.000

d) proventi derivanti da nuove compartecipazioni

euro 353.000.000

e) imposta sul valore aggiunto

euro 333.000.000

f) imposte sostitutive

euro 7.000.000

2. Alla copertura del disavanzo a tutto il 31 dicembre 2011, stimato in complessivi euro 800.000.000, derivante dalla mancata contrazione dei mutui già autorizzati a pareggio delle precedenti manovre finanziarie per spese d'investimento così come indicate dall'articolo 3, commi 16-21 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004), si provvede mediante rinnovo, anche per quota parte, nell'anno 2012 delle seguenti autorizzazioni per l'importo accanto alle stesse indicato:

a) euro 500.000.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 (legge finanziaria 2009);

b) euro 165.759.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 24 febbraio 2006, n. 1 (legge finanziaria 2006);

c) euro 134.241.000 ai sensi dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7 (legge finanziaria 2005).

3. La contrazione dei mutui di cui al comma 1 è effettuata, sulla base delle esigenze di cassa, per una durata non superiore a trenta anni e ad un tasso di riferimento non superiore a quello applicato dalla Cassa depositi e prestiti; i relativi oneri sono valutati in euro 57.273.000 per ciascuno degli anni dal 2012 al 2041 (UPB S08.01.005 e UPB S08.01.006).

4. Nelle tabelle A e B sono indicate le voci da iscrivere nei fondi speciali per il finanziamento di provvedimenti che si prevede possano essere approvati nel corso dell'esercizio 2012; i relativi stanziamenti sono determinati come segue:

a) fondo speciale per spese correnti (UPB S08.01.002)
Fondi regionali (cap. SC08.0024)

2012 euro ---

2013 euro 24.105.000

2014 euro 40.000.000

b) fondo speciale per spese di investimento (UPB S08.01.003)
Fondi regionali (cap. SC08.0034)

2012 euro ---

2013 euro ---

2014 euro ---

5. Le autorizzazioni di spesa per le quali le disposizioni vigenti rinviano alla legge finanziaria la loro quantificazione, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera e), della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), sono determinate, per gli anni 2012-2014 nella misura indicata nell'allegata tabella C.

6. Le autorizzazioni di spesa per le quali si dispone una riduzione o un incremento, a' termini dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della legge regionale n. 11 del 2006, sono determinate, per gli anni 2012-2014, nella misura indicata nell'allegata tabella D.

7. I proponenti delle istanze per il rilascio delle autorizzazioni uniche emesse ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), e dell'articolo 1, comma 17 della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 (legge finanziaria 2010), sono tenuti al pagamento degli oneri istruttori, determinati con deliberazione della Giunta regionale. Tali oneri sono dovuti anche per le autorizzazioni emesse in data precedente alla data di entrata in vigore delle presente legge. Gli oneri istruttori non sono dovuti nel caso in cui il proponente sia un ente pubblico. Le entrate derivanti da tali oneri istruttori sono destinate, con decreto dell'Assessore competente in materia di bilancio, alle attività di supporto nella predisposizione del Piano energetico regionale e per l'istruttoria delle istanze in materia di fonti energetiche rinnovabili.

8. Non si applicano per gli anni 2011, 2012 e 2013 gli articoli 38, comma 5, e 60, commi 7, 8 e 8 ter della legge regionale n. 11 del 2006.

9. In sede di predisposizione del rendiconto generale della Regione per l'anno 2011, le somme sussistenti nel conto dei residui quali residui di stanziamento sono dichiarate economia di spesa e cancellate dalle scritture contabili.

10. Il comma 9 non si applica a residui di stanziamento destinati al cofinanziamento di programmi o iniziative comunitarie e statali e a quelli aventi le seguenti destinazioni sussistenti in conto dei capitoli per ciascuno indicati:

a) fondo per lo sviluppo e la competitività, capitolo SC01.0628 (UPB S01.03.010);

b) fondo di garanzia a favore delle imprese capitolo SC08.0005 (UPB S08.01.001);

c) interventi di rilancio e di reindustrializzazione dell'area di Arbatax, capitolo SC06.0535 (UPB S06.03.017);

d) interventi urgenti di prima messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico dei bacini idrografici dei comuni interessati dagli eventi alluvionali verificatisi nell'anno 2008, capitolo SC04.0389 (UPB S04.03.001).

11. Al fine di dare piena attuazione:

a) agli accordi e ai procedimenti di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili (LSU), le somme non impegnate nell'esercizio 2011, già destinate agli interventi in materia, ivi comprese quelle provenienti dai precedenti esercizi, sono conservate nel conto dei residui per essere impegnate nell'anno 2012 (UPB S06.06.004 e S06.06.005);

b) agli interventi previsti per l'occupazione, il lavoro e la ricerca, le somme non impegnate entro il 31 dicembre 2011, ivi comprese quelle provenienti dai precedenti esercizi, sono conservate nel conto dei residui per essere impegnate nell'anno 2012 a condizione che afferiscano a procedure di evidenza pubblica bandite nell'anno 2011 di accordi in corso di perfezionamento.

12. Per evitare la formazione di residui passivi, le autorizzazioni di spesa per interventi che si attuano in più anni, sono ripartite sugli stanziamenti del bilancio pluriennale in ragione delle effettive esigenze di cassa; qualora l'intervento superi l'arco temporale del bilancio pluriennale, i bilanci degli anni successivi ne devono tenere conto.

13. Al fine di dare attuazione alla disposizione di cui al comma 12, entro il 30 giugno di ogni anno, la Giunta regionale, su proposta dei singoli assessori interessati di concerto con l'Assessore competente in materia di bilancio, predispone il programma di spesa degli interventi che si attuano in più anni, finalizzato ad una elaborazione coerente del bilancio pluriennale. Il programma contiene l'importo complessivo del finanziamento destinato alla realizzazione dell'intervento, che costituisce l'oggetto dell'obbligazione, i tempi perentori per la realizzazione dello stesso e le relative scadenze, che costituiscono la base per l'assunzione dei correlati impegni di spesa. Il mancato rispetto dei tempi comporta il definanziamento dell'intervento.

14. Il programma di cui al comma 13 costituisce apposita tabella da allegare alla legge finanziaria della manovra finanziaria dell'esercizio successivo a quello della sua predisposizione.

15. Nelle direttive per il rispetto del patto di stabilità interno per l'anno 2012 sono considerati prioritari i pagamenti riportati alla allegata tabella E e relativi al fondo di cui all'articolo 10 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), e successive modifiche e integrazioni, all'emergenza sociale, al contrasto alla povertà, all'istruzione, alla ricerca e all'occupazione, alle spese necessarie per il funzionamento del Consiglio regionale, dell'Amministrazione regionale e dei suoi enti, agenzie e società, nonché quelli per spese obbligatorie.

16. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge e comunque entro il 31 marzo 2012 sono trasferiti agli enti locali il saldo della quota di competenza per l'esercizio precedente ed il 40 per cento della quota di competenza per il nuovo anno del fondo di cui all'articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007, e successive modifiche e integrazioni; le successive quote sono erogate previa autocertificazione degli enti locali dell'avvenuta spesa del 90 per cento di quanto trasferito.

17. Le disposizioni del comma 16 si applicano in via transitoria per non oltre due anni e fino alla definizione di una nuova disciplina che consenta l'erogazione entro il 31 marzo di ogni anno dell'80 per cento del fondo e l'erogazione del saldo entro il 30 ottobre, sulla base del rendiconto della spesa di almeno il 90 per cento di quanto già erogato.

18. Una quota fino al 25 per cento dello stanziamento autorizzato in conto dell'UPB S01.03.010 (cap. SC01.0628) può essere utilizzata anche per incrementare le risorse di cui alla legge regionale 7 agosto 2007, n. 7 (Promozione della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica in Sardegna).

19. Alla definizione dell'ammontare delle risorse destinate ai pacchetti integrati di agevolazione (PIA) possono concorrere gli stanziamenti autorizzati nelle varie leggi di incentivazione relative ai settori produttivi interessati nei PIA medesimi.

20. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dà attuazione a quanto disposto per gli strumenti di agevolazione a favore del sistema delle imprese dall'articolo 25, commi da 1 a 6, della legge regionale n. 2 del 2007, e successive modifiche e integrazioni, sulla base di un piano di sviluppo approvato su proposta dell'Assessore competente in materia di programmazione di concerto con gli assessori competenti per materia.

21. Le somme stanziate in conto competenza del bilancio della Regione destinate al finanziamento del fondo sanitario regionale, quota indistinta, sono erogate a favore delle aziende sanitarie quali acconti e conguagliate nell'esercizio successivo.

22. Per garantire la copertura di spesa dei bandi per l'erogazione di contributi e sovvenzioni non perfezionati nell'esercizio di competenza con impegni assunti ai sensi dell'articolo 38 della legge regionale n. 11 del 2006, possono essere utilizzate le risorse stanziate nell'esercizio successivo.

23. Nella lettera a), del comma 29, dell'articolo 18 della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), le parole "comma 1" sono sostituite dalle parole "comma 2". L'efficacia della presente disposizione decorre dalla data di entrata in vigore della legge regionale n. 12 del 2011.

24. All'articolo 2, comma 7, della legge regionale 18 marzo 2011, n. 10 (Disposizioni urgenti in materia di enti locali), sono apportate le seguenti modifiche:

a) le parole da: "assunzioni di personale" a: "onere è" sono sostituite dalle seguenti: "assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato, incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, contratti di formazione lavoro, somministrazione di lavoro di cui all'articolo 70, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e altri rapporti formativi derivanti da processi di decentramento di funzioni o il cui onere è comunque";

b) dopo le parole: "legge n. 122 del 2010" sono aggiunte le seguenti: "e successive modifiche, integrazioni e disposizioni, ivi comprese quelle di cui alla legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012), articolo 4, comma 102, lettere a) e b).".

Emendamento soppressivo totale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

L'articolo 1 è soppresso. (292)

Emendamento soppressivo totale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

L'articolo 1 è soppresso. (299)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 1 dell'articolo 1 è soppresso. (82)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 1 dell'articolo 1 soppresso. (293)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 1 dell'articolo 1 soppresso. (300)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 2 dell'articolo 1 è soppresso. (83)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 2 dell'articolo 1 è soppresso. (294)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 2 dell'articolo 1 è soppresso. (301)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 3 dell'articolo 1 è soppresso. (84)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 3 dell'articolo 1 è soppresso. (295)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 3 dell'articolo 1 è soppresso. (302)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 4 dell'articolo 1 è soppresso. (85)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 4 dell'articolo 1 soppresso. (296)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 4 dell'articolo 1 è soppresso. (303)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 5 dell'articolo 1 è soppresso. (86)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 5 dell'articolo 1 è soppresso. (297)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 5 dell'articolo 1 è soppresso. (304)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 6 dell'articolo 1 è soppresso. (87)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 6 dell'articolo 1 è soppresso. (298)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 6 dell'articolo 1 è soppresso. (305)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 7 dell'articolo 1 è soppresso. (88)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 7 dell'articolo 1 è soppresso. (306)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 8 dell'articolo 1 è soppresso. (89)

Emendamento soppressivo parziale Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Il comma 8 dell'articolo 1 è soppresso. (307)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 9 dell'articolo 1 è soppresso. (90)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 10 dell'articolo 1 è soppresso. (91)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 11 dell'articolo 1 è soppresso. (92)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 12 dell'articolo 1 è soppresso. (93)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 13 dell'articolo 1 è soppresso. (94)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 14 dell'articolo 1 è soppresso. (95)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 15 dell'articolo 1 è soppresso. (96)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 16 dell'articolo 1 è soppresso. (97)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 17 dell'articolo 1 è soppresso. (98)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 18 dell'articolo 1 è soppresso. (99)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 19 dell'articolo 1 è soppresso. (100)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 20 dell'articolo 1 è soppresso. (101)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 21 dell'articolo 1 è soppresso. (102)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 22 dell'articolo 1 è soppresso. (103)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 23 dell'articolo 1 è soppresso. (104)

Emendamento soppressivo parziale Diana Giampaolo - Barracciu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Il comma 24 dell'articolo 1 è soppresso. (105)

Emendamento sostitutivo parziale Diana Giampaolo - Sabatini - Barracciu - Sanna Gian Valerio - Uras

Articolo 1

Al comma 4, lettera a), in corrispondenza del 2012 sono aggiunti euro 10.000.000.

In diminuzione

UPB S05.03.009 euro 10.000.000

In aumento

UPB S08.01.002

cap. SC08.0024 euro 10.000.000. (187)

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 1

La lettera b) del comma 11 dell'articolo 1 è così sostituita:

b) agli interventi previsti per l'occupazione, il lavoro e la ricerca, le somme non impegnate entro il 31 dicembre 2011, ivi comprese quelle provenienti dai precedenti esercizi, sono conservate nel conto dei residui per essere impegnate nell'anno 2012 a condizione che afferiscano a procedure di evidenza pubblica bandite nell'anno 2011 di accordi in corso di perfezionamento; altresì, le somme impegnate entro il 31 dicembre 2011, inerenti procedure di evidenza pubblica bandite ed aggiudicate nell'anno 2011 possono essere disimpegnate e reimpegnate contestualmente a favore di beneficiari giuridicamente perfezionati fino a completamento delle procedure di concessione del finanziamento, consentendo lo scorrimento della graduatoria stessa. (338)

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 1

Nel comma 13 l'espressione dopo le parole: "che costituisce l'oggetto dell'obbligazione" è come di seguito sostituita: "i tempi per la realizzazione dello stesso e le relative scadenze, che costituiscono la base per l'assunzione dei correlati impegni di spesa, il mancato rispetto del termine per l'avvio dell'intervento comporta il definanziamento dell'intervento medesimo.". (13)

Emendamento sostitutivo parziale Giunta regionale

Articolo 1

Il comma 24 è sostituito come segue:

24. Il comma 7 dell'articolo 2 della leggere regionale 18 marzo 2011, n. 10 è sostituito come segue:

"7. Nelle more della definizione della disciplina organica regionale dell'ordinamento degli enti locali di cui all'articolo 10, comma 5, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2, e successive modificazioni, negli enti locali nei quali l'incidenza delle spese per il personale è inferiore al 50 per cento delle spese correnti, alle assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale, il cui onere è finanziato con risorse regionali, ivi comprese quelle del fondo unico previsto dall'articolo 10 della legge regionale n. 2 del 2007, non si applicano le disposizioni dell'articolo 7 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e quelle di cui agli articoli 9, comma 24 e 14, comma 7 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni ed integrazioni. Le deroghe di cui alla presente disposizione non si applicano nei riguardi degli enti locali che violano il patto di stabilità interno nell'esercizio precedente. (17)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Dopo il comma 1 dell'articolo1 sono aggiunti i seguenti commi 1 bis e 1 ter:

1 bis. Le risorse finanziarie indicate nel precedente comma riferite alle quote di compartecipazione erariali confluiscono nel FNOL 2012 "Fondo nuovi oneri legislativi"

1 ter. Tali risorse sono assegnate, previo accertamento delle entrate, al Fondo regionale a favore del sistema delle autonomie locali - trasferimenti ai comuni - tramite specifici provvedimenti legislativi atti a perseguire le finalità indicate nella norma istitutiva del predetto Fondo.". (315)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente comma 1 bis:

1 bis. Ai fini del contenimento della spesa regionale le pubbliche amministrazioni, ivi comprese le università sarde, che usufruiscano di finanziamenti da parte della Regione predispongono i progetti necessari alla realizzazione di opere o alla esecuzione di lavori che riguardino il proprio patrimonio immobiliare con incarichi al proprio personale professionalmente abilitato, applicando le vigenti disposizioni vigenti in materia. (316)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Dopo il comma 1 dell'articolo 1 è aggiunto il seguente comma 1 bis:

1. Gli stanziamenti finanziari relativi al sostegno alle associazioni di categoria dell'impresa agricola di cui all'articolo7, comma 23, della legge regionale n. 3 del 2008, sono stabiliti per il 2012 nella medesima misura fissata per l'esercizio 2011. A tal fine la relativa UPB S e il relativo capitolo sono incrementati di euro 700.000, la UPB S01.03 e il capitolo SC05.0056 sono diminuiti di pari importo. (319)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 1

Alla fine del comma 8 è aggiunto il seguente periodo:

"Qualora gli stanziamenti iscritti nel bilancio regionale per l'anno 2012 non siano sufficienti a soddisfare la copertura dei bandi pubblicati nell'esercizio precedente la presente disposizione non trova applicazione.". (14)

Emendamento aggiuntivo Dedoni - Cossa - Fois - Meloni Francesco - Mula - Vargiu

Articolo 1

All'articolo 1 dopo il comma 10 è aggiunto il seguente:

10 bis. I termini di cui all'articolo 4, comma 4, della legge regionale 4 agosto 2011, n. 17 (Disposizioni varie in materia di realizzazione e finanziamento di opere pubbliche e relative all'interruzione della procedura di liquidazione dell'ESAF), sono prorogati al 30 giugno 2012, limitatamente alle autorizzazioni di spesa destinate alla realizzazione di opere pubbliche il cui non utilizzo è dipeso dai mancati o ritardati pareri o autorizzazioni da parte dell'Amministrazione regionale e statale.". (72)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Dopo l'articolo 1, comma 10, è aggiunto il seguente comma l0 bis:

10 bis. Il comma 9 non si applica a residui di stanziamento destinati ai comuni per la realizzazione di opere o interventi cantierabili entro centoventi giorni dalla promulgazione della presente legge. Alla scadenza del predetto termine qualora i lavori non siano stati formalmente affidati i medesimi stanziamenti sono dichiarati economia di spesa e cancellati dalle scritture contabili. (317)

Emendamento aggiuntivo Uras - Cocco Daniele - Cugusi - Sechi

Articolo 1

Dopo il comma 17 dell'articolo 1 è aggiunto il seguente comma 17 bis:

1. Ai fini dell'accelerazione della spesa i contributi erogati di importo inferiore ai 100 mila euro, a qualunque soggetto, persona fisica o giuridica, per funzionamento, svolgimento di attività o realizzazione di interventi, progetti o opere, non sono sottoposti a rendiconto. Si provvede all'erogazione del saldo del contributo previa presentazione di autocertificazione attestante l'utilizzo integrale della somma ricevuta per le finalità indicate nella disposizione legislativa che regola la concessione dello stesso contributo. E' fatto obbligo agli uffici di adempiere nei tempi stabiliti e di operare controlli a campione nella misura di almeno il 5 per cento dei beneficiari di ciascuna linea di contributo interessata dalla presente norma. Eventuali fideiussioni possono essere richieste a garanzia del contributo da erogare nella fase di anticipazione se previste da specifica deliberazione di Giunta regionale e per importi superiori ai 50.000 euro. (318)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 1

Dopo il comma 22 è introdotto il seguente:

22 bis. Le somme stanziate e non impegnate nell'esercizio 2011 ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale 9 giugno 1999, n. 24, sussistenti in conto del capitolo SC04.1919 (UPB S04.08.007) sono conservate in conto residui per essere utilizzate, per le medesime finalità, nell'esercizio 2012. (15)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Articolo 1

Dopo il comma 22 è introdotto il seguente:

22 bis. Al fine di ridurre i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, i finanziamenti regionali concessi a favore degli enti locali per la realizzazione di opere pubbliche possono, in tutto o in parte, intendersi incassati nella misura dei pagamenti effettuati a decorrere dal 1° giugno 2012 nei confronti delle imprese appaltatrici. (16)

Emendamento aggiuntivo Cuccureddu

Articolo 1

Al comma 24, lettera a), dell'articolo 1, dopo le parole: "decentramento di funzioni" sono aggiunte le seguenti: ", dall'attuazione di programmi finalizzati all'occupazione". (50)

Emendamento aggiuntivo Cuccureddu

Articolo 1

Al comma 24, dell'articolo 1, dopo la lettera a) è aggiunta la seguente lett. a bis):

a bis) la cifra "40 per cento" è sostituita da "50 per cento". (48)

Emendamento aggiuntivo Cuccureddu

Articolo 1

Al comma 24, lettera b) dell'articolo 1, dopo le parole: "disposizioni dell'articolo" sono aggiunte le seguenti: "9, comma 28 e". (49)

Emendamento aggiuntivo Cuccureddu

Articolo 1

Dopo il comma 24 è aggiunto il seguente comma:

24 bis. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 4 agosto 2011 n. 18, dopo le parole: "stipulare convenzioni a progetto o" sono aggiunte le seguenti parole: "assunzioni a tempo determinato o prorogare quelle in essere". (6)

Emendamento all'emendamento numero 189 sostitutivo totale Steri

Articolo 1

L'emendamento numero 189 è sostituito dal seguente:

1. Nella legge regionale 14 maggio 20009, n. 1, all'articolo 3, comma 2, lettera b, punto 2, dopo le parole "direzione lavori" è inserita la seguente frase: ", ovvero, su esplicita richiesta, il comune beneficiario può eseguire la progettazione e la direzione lavori. In tal caso, l'approvazione del progetto è subordinata al parere di conformità dell'Ente foreste". (346)

Emendamento aggiuntivo Cocco Pietro - Dessì - Diana Giampaolo

Articolo 1

All'articolo 1 dopo il comma 24 è aggiunto il seguente:

24 bis. "Al punto 2 del comma 2 della lettera b) dell'articolo 3 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 1, le parole "L'Ente foreste cura" sono sostituite dalle seguenti: "L'Ente foreste o i comuni curano". (189)

Emendamento aggiuntivo Cocco Pietro - Dessì - Diana Giampaolo

Articolo 1

All'articolo 1 dopo il comma 24 è aggiunto il seguente:

24 bis. "Dopo la lettera d bis) del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale n. 24 del 1999, è aggiunta la seguente:
"d ter). I comuni sono competenti ad assumere compiti di programmazione progettazione e direzione lavori per tutte le attività di carattere ambientale in genere sui terreni pubblici, comunali, demaniali e privati,". (190)

Emendamento aggiuntivo Maninchedda - Sanna Giacomo - Dessì

Articolo 1

Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 bis:

Art. 1 bis

1. Sono trasferite alla Presidenza della Regione, che le esercita anche per tramite della società in house della Regione autonoma della Sardegna "Sardegna IT", le competenze inerenti la progettazione, gestione ed evoluzione dei sistemi informativi dell'Amministrazione regionale, compresi i sistemi ICT distribuiti all'interno delle direzioni generali della Regione, il Sistema informativo sanitario, la Rete telematica regionale ed i sistemi di telefonia; alla società Sardegna IT è altresì affidata la gestione delle infrastrutture in fibra ottica terrestri e sottomarine e il Centro servizi regionale (CSR). La società in house "Sardegna IT" opera sotto il controllo della Presidenza della Regione autonoma della Sardegna. (220).)

PRESIDENTE. E' aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, abbiamo appena votato un ordine del giorno che impegna il Presidente della Regione sul problema delle entrate, sulla maggiore e necessaria flessibilità della spesa e sul superamento delle rigidità poste dai vincoli del Patto di stabilità; impegni che richiamano quindi l'attenzione dell'Aula sulla grave situazione di crisi economica e sociale della nostra comunità, della nostra terra. Ricordo queste cose, Presidente, perché abbiamo fiducia…

(Brusio in Aula)

State attenti un attimo! Un po' di attenzione non guasta!

Presidente, mi rivolgevo a lei (lasciate libero il Presidente, colleghi, per qualche minuto) perché noi sappiamo che il Presidente della Repubblica sarà presto a Cagliari, probabilmente anche in quest'Aula, e sappiamo anche che tutti quanti insieme abbiamo proposto all'attenzione del Presidente della Repubblica i temi della crisi e, soprattutto, l'obbligo per lo Stato di agire coerentemente con le disposizioni di legge per assicurare alla nostra amministrazione l'operatività finanziaria derivante dall'articolo 8 riformato dello Statuto.

Ma abbiamo posto all'attenzione dello stesso Presidente la grave situazione di crisi economica e sociale che attraversa la Sardegna, quale si sta manifestando anche in questi minuti, in queste ore - tanti lavoratori, da quelli dell'ex Ila, a quelli di Alcoa, a quelli di Eurallumina, a quelli della Vinyls, ma tanti altri di tante altre imprese che sono in una situazione di crisi, per i molti stabilimenti chiusi - per cui la Sardegna a nostro avviso merita di avere una attenzione pur in questa fase così drammatica per tutti.

A fronte di questo, Presidente, noi riteniamo di dover fare la nostra parte. La nostra parte vuol dire che non siamo più disponibili a consentire che l'amministrazione pubblica, anche quella regionale, i suoi enti, le sue agenzie, concorrano a produrre passivi di funzionamento e, in qualche caso, montagne di residui di spesa; una spesa che si sarebbe potuta legittimamente fare e non si è fatta.

In queste ore noi discutiamo emendamenti, proposti dalla stessa Giunta, che intervengono sulle inefficienze della macchina amministrativa per consentire, in deroga ad altre disposizioni, ulteriori periodi di proroga alla realizzazione della spesa regionale. Per quanto ci riguarda noi abbiamo presentato qualche emendamento soppressivo all'articolo 1, ma ne abbiamo presentato altri che non sono soppressivi, ma sono di merito allo stesso articolo 1; mi piace citarne uno per tutti, in particolare, che attiene al funzionamento delle procedure di spesa.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue URAS.) Non so se sia presente in Aula l'onorevole Maninchedda, se lo fosse forse potrebbe darci un aiuto. L'emendamento, per importi al di sotto dei 100 mila euro, mira a superare il problema della rendicontazione, e per importi al di sotto dei 50 mila euro mira invece a superare il problema dell'obbligo delle fideiussioni.

Noi abbiamo infatti una situazione per cui si blocca la spesa per un esame istruttorio, che non finisce mai, sui rendiconti di alcune linee di contribuzione perché si rigetta una disposizione nei fatti (disposizione peraltro approvata precedentemente), si rigetta cioè l'autocertificazione. Si arriva al punto, soprattutto per quanto riguarda per esempio il settore della cultura, di impedire l'attività per tutto l'anno a causa di procedure di apertura di fideiussioni che hanno una copertura di 700-800 mila euro, a fronte di contributi per 40-50 mila euro . Si dà come garanzia reale la propria casa di abitazione.

Tutto questo non lo si fa, badate bene, per tutelare le casse dello Stato, le casse della Regione, che devono essere invece tutelate dai buoni comportamenti, dai civili comportamenti, dai comportamenti corretti dei destinatari dei benefici, e da un'attività istruttoria veloce e seria a monte, ripeto, a monte. Presidente, noi siamo di fronte a una macchina amministrativa che è ormai detestata. Si dice in tutte le trasmissioni televisive: uno dei grandi pesi sullo sviluppo, sulla crescita dell'economia italiana è la sua burocrazia. Non c'è cosa che sia più comune a ogni schieramento politico se non questa valutazione, questo giudizio. Dietro la confusione e il disordine, determinato dalla gestione delle procedure amministrative in termini di non spesa, si nasconde l'esercizio anche prepotente di un potere non pubblicamente riconosciuto, ma carpito all'autorità pubblica legittimamente eletta, cioè alla funzione politica di rappresentanza.

E quella attività prepotente fa odiare anche chi ha la responsabilità politica del funzionamento delle amministrazioni pubbliche. Presidente, in una realtà come questa, io ho notato, lo dico perché l'Assessore lo segni, l'assoluta inadeguatezza dell'azione di riforma, anche solo di richiamo ai comportamenti corretti, da parte della Giunta regionale. Pare che ci sia quasi una sorta di complicità a tollerarsi, gli uni nei confronti degli altri, a danno dei cittadini.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, io non sono intervenuto subito per porre nuovamente la questione pregiudiziale, però segnalo ai colleghi, al Presidente della Commissione, al Vicepresidente del Consiglio, che la Giunta non ha ancora fornito i dati legati alla tabella E. Siccome il comma 15 dell'articolo 1 dice che nelle direttive per il rispetto del patto di stabilità interno vanno considerati prioritari i 421 pagamenti elencati nella tabella E, mi chiedo, Vicepresidente Cossa, come sia possibile proseguire la discussione senza conoscere l'impatto sul bilancio di competenza di queste 421 priorità!

Io vorrei che i colleghi avessero la bontà di sfogliare il corposo volume della finanziaria per rendersi conto di che cosa stiamo parlando. La tabella E, è l'ultima, ha venti fogli con 421 priorità che ammontano certamente a oltre 2 miliardi. Io non ho avuto il tempo di fare le somme; allora mi chiedo se è una discussione seria quella che avviene in un'Aula in cui i consiglieri regionali non sono in grado, in un contesto di risorse scarse e limitate, di capire quale sia l'entità delle priorità assegnate dalla Giunta.

Vorrei anche segnalare all'Assessore del bilancio (glielo chiedo per chiarezza perchè, pur avendo apprezzato il suo tentativo di rispondere ai miei quesiti, non mi ha convinto la sua risposta) che se è vero che la spesa sanitaria, anche la spesa sanitaria abnorme che ingloba il deficit, è fuori dal Patto di stabilità e dalle tabelle di bilancio - invito i colleghi ad andare a pagina 125 delle tabelle - e ammonta a 3 miliardi e 350 milioni, se fosse vero che è tutta fuori, lo Stato ci dovrebbe riconoscere 3 miliardi e 300 milioni più 2 miliardi e 700 del Patto di stabilità! Cioè oltre 5 miliardi di devoluzioni! Scusate, 6 miliardi di devoluzioni perché si tratta di 2 miliardi e 700 più 3 miliardi e 300 - voglio essere preciso con i numeri - ma nella tabella del 2010 e nel dato consolidato del 2011, queste devoluzioni sono al di sotto, sono notevolmente al di sotto!

Le devoluzioni dello Stato ammontano a circa 5 miliardi, poi c'è la parte che riguarda la Regione, mancano comunque all'appello 300-400 milioni. Provi a seguire il mio discorso, Assessore, perché credo che sia importante. Noi, complessivamente, prevediamo di avere nel nostro bilancio delle riscossioni effettive, pari a circa 5 miliardi e 700 milioni; ma se io sommo il Patto di stabilità con la spesa sanitaria arrivo a 6 miliardi. Da questo deduco che potrei spendere almeno 6 miliardi, 6 miliardi e 100 milioni, ma come faccio se lo Stato storicamente trasferisce la sua quota, che mi consente di arrivare al massimo, compreso quanto riscuotiamo direttamente, con 300 o 400 milioni in meno?

Comunque io non spenderò, per come avete scritto il bilancio e per quanto è successo già sia l'anno scorso che l'anno precedente, 2 miliardi e 700 milioni, extra spesa sanitaria; se invece fosse avvenuto il contrario noi le chiediamo di dimostrarcelo. Ci dimostri che nel 2007 e nel 2010 siamo arrivati a spendere, ripeto, anche in quei bilanci dove addirittura il Patto di stabilità era superiore, quelle cifre e ci dimostri che siamo nelle condizioni di poter arrivare a spendere queste risorse.

Assessore, lei poi ha ricordato all'Aula che di questi 2 miliardi e 700 milioni comunque 800 milioni - 1 miliardo vanno in conto residui. Comunque in questo bilancio di competenza un miliardo verrà speso in conto residui, avevamo chiesto il calcolo del conto residui a fine anno, non c'è stato ancora dato, siamo a febbraio, l'Assessore stima in 5 miliardi quello dei bilanci precedenti, noi sappiamo già quindi che secondo l'Assessore potremmo spendere di questo bilancio 1 miliardo e 700 milioni, secondo i calcoli che io ho fatto per i trasferimenti non arriveremo oltre 1 miliardo e 300 milioni o 1 miliardo e 400 milioni; sappiamo già, però, che questa cifra è assolutamente insufficiente per coprire le priorità che voi stessi avete stabilito, quelle indicate nella tabella E, quelle stabilite dalla stessa Giunta.

Noi crediamo, Assessore, che sia intanto necessario che il Consiglio regionale abbia le cifre per essere in grado di valutare l'impatto delle priorità inserite dalla Giunta e, Assessore, noi le chiederemo nel corso del dibattito di avere una gestione delle priorità e della cassa assolutamente puntuali! Hanno provato a farlo i colleghi con l'articolo 4 bis chiedendo che le spese del fondo anticrisi siano prioritarie, ma noi abbiamo l'impressione che avendo rinunciato voi a fare un'operazione verità, cioè a fare un bilancio per cassa e non un bilancio per competenza, o almeno fare un bilancio per cassa e poi fare un bilancio per competenza magari mettendo nella competenza le cose che vorreste fare se i soldi arrivano, noi rischiamo qui per giorni e per settimane di fare un esercizio del tutto virtuale, del tutto artificiale!

Parliamo di un bilancio di 6 miliardi e 800 milioni sapendo che poco meno della metà degli stanziamenti, il 60 per cento della cassa effettiva sarà in sanità, sappiamo che spenderemo un altro miliardo in conto residui, alla fine di quello che elenchiamo in questo bilancio si spenderà molto poco, pochissimo!

Allora noi vorremmo essere messi in condizione di non dare alla Giunta una delega in bianco, abbiamo bisogno di informazioni; le informazioni che vi abbiamo chiesto di avere preventivamente, la volta scorsa, e cioè: l'importo dei residui, l'importo complessivo della tabella E, vorremmo sapere l'accertato complessivo alla fine dell'anno e il riscosso complessivo alla fine del 2011. Qual è stato il riscosso complessivo del 2011? Perché se il riscosso effettivo tra Regione e Stato risulta essere una cifra inferiore ai 5 miliardi e 700 milioni è giusto che si sappia, è giusto si sappia che c'è un miliardo di questo bilancio che non verrà mai speso! Sono due se considero che un miliardo comunque è destinato al conto residui!

Quindi il minimo che le chiediamo, che chiediamo alla maggioranza e alla Giunta, per poter procedere in maniera costruttiva e di merito, evitando di fare polemiche strumentali, ma anche di abbarbicarci sulla luna a discutere di cose che non verranno mai realizzate, è di avere le cifre il più in fretta possibile!

Quindi riscosso a fine anno - ormai il dato è disponibile - residui così come sono stati chiusi, importo della tabella E; iniziamo in questo modo a capire che cosa vale la pena di fare e su che cosa vale la pena discutere. La nostra impressione è che varrà la pena di discutere molto poco, perché quando non si ha la capacità di distinguere la promessa da quello che è invece il costo incancellabile, per esempio del funzionamento degli organi della Regione o dei trasferimenti che comunque dobbiamo fare agli enti locali, diventa tutto molto, molto complicato.

Chiudo manifestando quindi insoddisfazione per come si è aperta la sezione finanziaria e insoddisfazione per una "operazione verità" che la Giunta, nonostante le aperture della minoranza nella discussione sul merito, ancora ritiene di non fare.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). L'articolo 1 ben si aggancia a quanto abbiamo poc'anzi votato sull'ordine del giorno relativo alle entrate. Vorrei approfittare di questo argomento, conseguentemente, per segnalare (spero che stia ascoltando) al Presidente della Giunta l'ennesimo atto di spregio nei confronti dell'autonomia della Sardegna. Sardegna che viene considerata sempre più periferia dell'impero da parte del Governo centrale, poco importa che sia il governo tecnico Monti o il governo precedente.

Infatti solo poche ore fa sono venuto a conoscenza di quanto prevede il decreto legislativo numero 168/03 che, letto e riletto, ci fa scoprire sempre nuove iniziative che tendono, così come per l'articolo 8 dello Statuto, a considerare la Sardegna sempre più ininfluente, periferica e lontana dalle attenzioni del Governo. Il decreto legislativo, in attuazione dell'articolo 16 della legge numero 273 del 2002, istituisce presso i tribunali e le corti d'appello di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste, Venezia sezioni specializzate a composizione collegiale per la trattazione delle controversie riguardanti la proprietà industriale e intellettuale.

Questo che cosa significa? Significa che con l'entrata in vigore del decreto legislativo solo questi tribunali, che hanno istituito le sezioni speciali (nel caso specifico è diritto commerciale), possono svolgere l'esame delle cause relative a controversie societarie. Significa che un sardo, che ha una Società in nome collettivo (SNC), che deve fare causa per la proprietà industriale o intellettuale, per concorrenza sleale, per controversie in materia di diritto d'autore o per azioni di classe di consumatori (i nostri consumatori che vogliono in qualche modo far valere i propri diritti), per controversie tra soci delle società, impugnazione di deliberazioni o decisioni di organi sociali o quant'altro, i soci e le società sarde dovranno fare riferimento a Roma.

Quindi le controversie di tal fatta, che interessano le nostre imprese, non possono essere trattate né nel tribunale di Cagliari, di Sassari o di Nuoro, ma con grande dispregio dei nostri avvocati e dei nostri magistrati, le società sarde devono rivolgersi per avere giustizia su questi casi specifici a Roma. Ripeto: devono fare riferimento a Roma.

Io credo che ai più, soprattutto alle associazioni di categoria, sia sfuggito questo passaggio, un passaggio che penalizza ulteriormente non solo le imprese sarde, ma la dignità dei sardi: la dignità dei nostri tribunali, dei nostri magistrati, dei nostri avvocati, delle nostre imprese. Così come può essere sfuggito anche a uno dei tanti consiglieri regionali, cioè al sottoscritto, che poi non è sfuggito, perché da poche ore ne ho preso visione, ma che sia sfuggito a un Governo regionale che, con molta attenzione, dovrebbe avere esaminato il decreto legislativo numero 168, a tutela degli interessi dei sardi, non solo delle imprese, ma dei sardi in generale, mi stupisce alquanto.

E perché lo lego a quanto stiamo discutendo o a quanto abbiamo poc'anzi votato? Perché è un altro di quegli argomenti che vanno discussi nella cosiddetta, impropriamente, vertenza Stato-Regione; e anche in Commissione abbiamo sentito le associazioni di categoria che giustamente hanno rappresentato la situazione delle imprese sarde, che giustamente hanno fatto anche proposte per superare il momento di crisi, che giustamente sono state molto attente alla ricapitalizzazione, al rifinanziamento delle cooperative fidi, in conto interessi o in conto garanzia, cioè sono state molto attente alla richiesta di risorse finanziarie e un po' meno alla presentazione di progetti, non sono state attente alla tutela delle imprese sarde, dei soci delle imprese sarde che, essendo queste controversie (tra soci di società e tra società diverse) giornaliere, vedono aggiungersi ai costi ulteriori costi

Non capisco allora perché non si alzi la voce (spero che ciò avvenga) del Consiglio, magari con l'ennesimo ordine del giorno che richiami il Governo regionale affinché si impegni presso il Governo nazionale, lo sappiamo che un ordine del giorno non si nega a nessuno. Ma io chiedo che il Presidente della Giunta regionale stia attento agli interessi dei sardi e li faccia valere; perché non è possibile che, in mancanza dell'applicazione dell'attuazione dell'articolo 16 della "273", che prevedeva l'istituzione di sezioni speciali nei tribunali, nella fattispecie presso il tribunale di Cagliari, capoluogo di Regione non sia stato previsto, non so perché, forse per mancanza di magistrati, forse per mancanza di non so che cosa, ma se davvero vogliamo dare attenzione massima ai nostri interessi, agli interessi dei sardi, delle nostre società, delle nostre imprese anche questo non può passare sotto silenzio.

Anche su questo bisogna mostrare gli artigli, gli artigli verso la massima superficialità e disattenzione del Governo centrale, la massima disattenzione, la sottolineo per l'ennesima volta, dei nostri parlamentari, che votano e a volte non sanno neanche ciò che votano (questa è una costante, anche di altre parti), che si riempiono la bocca di autonomia, di sovranità, di diritti dei sardi e che scarpinano con le scarpe da tennis dal sud al nord della Sardegna per vendere qualche bombola di gas in più, ma che non si rendono conto dei danni che subiamo da un'azione legislativa, disattenta, iniqua nei confronti della Sardegna.

Allora credo che questa sia l'occasione per sottolineare la necessità, mi rivolgo a lei assessore La Spisa come Vicepresidente di questa Giunta regionale, in mancanza del primo attore che spero, ribadisco, stia ascoltando, di fare propria questa causa insieme alle altre, ma per un interesse generale, per l'interesse dei sardi più volte decantato ma più spesso dimenticato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, credo non sia casuale che la discussione operativa della nostra legge più importante inizi nel momento in cui il Governo nazionale ha rifiutato di appoggiare la candidatura dell'Italia a ospitare i giochi olimpici. Al di là dei giudizi politici, credo che questo fatto individui, se ce ne fosse ancora bisogno, la congiuntura drammatica nella quale il nostro Paese ancora si trova; l'impossibilità quindi di giocare a qualunque livello, margine di rischio.

Io considero questo come un elemento indispensabile per condurre la riflessione in ordine al problema del nostro bilancio, che non vive una vita separata ma vive una vita concomitante alla congiuntura nazionale, forse per certi versi maggiormente caricata sulla nostra responsabilità di lettura della realtà sarda, alla quale l'assessore Cherchi è del tutto estraneo.

Io credo che non sia del tutto fuori luogo dire che è squalificante per questo Governo regionale e per questo Consiglio regionale avere una Giunta che presta l'attenzione alla finanziaria annuale in questo modo, tre Assessori.

CAMPUS (P.d.L.). Quattro.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, dov'è il quarto? Sta facendo le sue discussioni, non sta mica ascoltando i ragionamenti sul bilancio. Capisco che l'onorevole Cherchi si infastidisca, ma la politica si fa qui dentro prima di tutto, e poi si fa anche fuori.

In questa finanziaria, colleghi, ci sono delle questioni molto rilevanti, e in questo articolo ancora di più. Il comma 4 - io l'ho già detto, lo dico anche all'organizzazione del Consiglio regionale - dell'articolo 1 contiene la norma di commissariamento del Consiglio regionale della Sardegna. Perché? Perché recita: "Le attività del Consiglio regionale per il corso dell'anno non sono coperte da nessun tipo di risorsa", ergo, il Consiglio regionale non è caricato dell'onere di provvedere ai bisogni potenziali e possibili della Sardegna.

E' un atto molto grave, è grave perché noi non sappiamo di che cosa dovrà aver bisogno la nostra Sardegna durante l'anno. Ma le dobbiamo già dire adesso che siamo disarmati, non abbiamo nulla in mano per provvedere a un'eventuale urgenza o necessità; mentre è vero che sono stati aumentati in maniera spropositata i fondi recuperati dalla perenzione, gestiti dentro questo bilancio non in funzione della trasparenza ma come fondi che potranno essere movimentati nel corso dell'anno, non per le esigenze collettive della Giunta, no, perché voi non lo sapete che cosa c'è e che cosa non c'è, e quindi quelle saranno risorse che potranno essere messe a disposizione solo ed esclusivamente di chi ha costruito quella scarsa trasparenza.

Funziona così, credetemi, funziona così, e questo non va bene, perché in un momento di difficoltà della nostra Regione noi non avremmo dovuto accettare nessun limite all'opacità e alla trasparenza, il contrario, dovevamo chiedere conto puntualmente, e invece veniamo commissariati. Quando affronteremo, o se per caso qualcuno di voi ha intenzione di accennarvi, ragionamenti di riforme sulla statutaria, sulla legge elettorale, sappiate che, se questa è l'impostazione, il gap che distanzia i poteri dell'Esecutivo e del Presidente da quelli del Consiglio continuerà a crescere attraverso questo sistema, accompagnato dall'idea che ormai la legge numero 11 di contabilità di questa Regione è più o meno un colabrodo, cioè una legge piegata alle esigenze qualche volta di semplificazione, qualche volta di accelerazione della spesa, ma pur sempre tolta dal governo del Consiglio regionale, perché la legge di contabilità è lo strumento che definisce le modalità con le quali sulle risorse pubbliche la Giunta esercita gli spazi di manovra che il Consiglio le trasferisce.

E invece noi non abbiamo più nessuna legge di contabilità, nessuna regola, al punto che ci permettiamo di indicare deroghe a essa perfino in riferimento all'anno precedente. E' impensabile, questo è contro la legge. Noi non possiamo dire che alcune norme nel 2011 non si applicano, perché il 2011 è già trascorso, ed è trascorso quando quella legge era in vigore, per cui va rispettata. Arriviamo a queste aberrazioni. Comma 8: c'è la sospensione di alcune norme della legge di contabilità con riferimento all'anno 2011. Nel comma 7 pensiamo di applicare gli oneri istruttori sui progetti di risparmio energetico anche per i progetti già approvati e già autorizzati.

Non si può, non si può, c'è un principio giuridico, e mi raccomando, io non voglio dire nulla agli Uffici, ma noi dobbiamo, alla fine dei conti, chiedere che gli Uffici ci mettano un freno, perché queste cose attengono alla correttezza legislativa. Non si può pensare che noi siamo onnipotenti, che possiamo fare tutto e il contrario di tutto, perché viviamo in un sistema democratico governato da leggi. Ecco che cosa dice l'articolo 1, delle cose abominevoli, dal punto di vista dell'approccio. Badate che queste cose le leggeranno, prima o poi, persone che ci giudicheranno.

Per fortuna oggi ci sono dei giovani che si interessano anche a queste materie, e che capiscono la qualità del nostro essere rappresentanti del popolo sardo, ci danno lo spessore. Solo per un atteggiamento di responsabilità, invece, in un momento difficile, in Commissione è stato possibile introdurre i commi 16 e 17 che, guardando ai comuni, Assessore, dicono che entro il mese di marzo noi dobbiamo dare interamente quello che spetta del fondo unico dell'anno scorso ai comuni, ma anche che i comuni devono avere il fondo unico per intero durante l'anno.

Il comma 17 dice infatti che entro il 31 marzo i comuni devono avere l'80 per cento dell'intero ammontare, e quindi entro il 30 ottobre l'integrazione se avranno speso almeno il 90 per cento di quello che gli è stato dato. Questa disposizione, colleghi, ha un senso, ha il senso di accelerare la spesa, ha il senso di provvedere alle persone in difficoltà e più deboli, ha senso se questo Governo regionale non userà il vincolo del Patto di stabilità per negare questo diritto, perché queste norme hanno un senso se vengono applicate.

Ed ecco perché è importante definire queste priorità, in un momento nel quale, mi pare, ci sia molta disattenzione. Invece io credo che questa finanziaria debba rimuovere principalmente il commissariamento del Consiglio regionale. Noi faremo con calma il lavoro, perché credo che, a maggior ragione, quando sentiamo gli echi della sofferenza dobbiamo stare qua, il più possibile in piedi, qualcuno si stancherà, si annoierà del nostro parlare. Ma io voglio concludere questa finanziaria potendo dormire sonni tranquilli, e avendo la coscienza in pace, spero anche voi, per aver fatto fino in fondo il nostro dovere per correre in soccorso di coloro che stanno per ultimi nella fila dell'attesa del potere pubblico.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Colleghi, capita qualche volta di discutere tra noi facendo finta di non accorgerci di quello che accade intorno a noi. Il rischio che ciò che è accaduto in Grecia potesse accadere anche in Italia non è poi così lontano. Lo dico in premessa perché ho la sensazione, discutendo questa finanziaria, che noi non percepiamo un elemento, che è quello che ha portato al Governo Monti, e cioè questo senso generalizzato di discredito verso le istituzioni e verso qualsiasi rappresentanza, compresa quella che interpretiamo noi, che è ampiamente diffuso nella società sarda.

Io, non me ne vogliano i colleghi dell'opposizione, non sto capendo il ripristino, nel momento più drammatico della storia della società sarda, secondo me, che è quello che stiamo vivendo, del gioco delle parti, perché se è vero che questa maggioranza non ha prodotto una proposta adeguata alla crisi, non credo che la risposta sia nell'artificioso mantenimento del rapporto maggioranza-opposizione, come se l'opposizione avesse una ricetta per la crisi risolutiva di quello che è in campo.

Io non capisco questo gioco, può darsi che mi sfugga qualcosa, non capisco questo gioco e non capisco neanche che si parli di riforme per poi non volerle fare, non capisco le dichiarazioni pubbliche in cui si dice di voler cambiare il mondo e poi la pratica di governo con la quale i consiglieri regionali difendono apparati ormai desueti, non lo capisco! Non lo capisco!

Vorrei fare pertanto un ragionamento, rapidamente, che presupponga come risultato della discussione della finanziaria un superamento dei ruoli e un'iscrizione, all'interno dell'Aula, della profondità della crisi della Sardegna. Se lo facciamo in questi termini allora dobbiamo dire questo: noi stiamo iscrivendo in entrata risorse che ragionevolmente lo Stato non ci darà; se fossimo capaci di fare una cosa seria dovremmo prendere queste entrate e destinarle in una posta dove non si spendono, aprire il contenzioso che abbiamo e ragionare per cassa. Se ragioniamo per cassa, colleghi, il discorso che dobbiamo fare alla Sardegna è lo stesso che viene detto al Governo italiano, dal Governo italiano all'Italia, e cioè che le tasse vengono consumate dal sistema che governa il Paese.

E' già successo in Inghilterra, a un certo punto i sistemi di controllo delle procedure di governo costavano più delle procedure. Da noi l'organizzazione per produrre i servizi, i diritti, lo sviluppo, costa molto di più, consuma le risorse necessarie per lo sviluppo, per i servizi e quant'altro; questo accade. Vorrei dire inoltre che nel Piano di sviluppo regionale abbiamo scritto che la spesa sanitaria cresce del 3, 4 per cento, all'anno naturalmente. Io ho fatto un conto: Il Veneto ha 5 milioni di abitanti, il triplo rispetto alla Sardegna, ma ha una spesa sanitaria che non è neanche il doppio di quella della Sardegna, c'è qualcosa che non va!

Gli apparati regionali da soli consumano 2 miliardi e mezzo, 2 miliardi e mezzo! Io non credo che oggi si possa ragionare di finanziaria senza mettere al centro un problema: l'organizzazione dello Stato consuma lo spazio, cioè le risorse destinate dalla fiscalità a produrre lo sviluppo, i servizi, i diritti. Questo è il centro del problema. E il nostro bilancio maschera il centro del problema perché è, in realtà, un bilancio di intenti all'interno del quale poi la Giunta regionale dovrà fare due cose: comprimere alcune spese correnti così da poter destinare ogni tanto qualcosa per lo sviluppo e per le imprese, ritardando la liquidazione della parte compressa negli anni successivi; questo dilemma la finanziaria non lo affronta, e non affrontandolo consumiamo lo spazio della nostra credibilità.

Però vorrei dire anche alcune cosette, che forse la gente si attende da noi. Si ritiene che la Sardegna, in realtà, non abbia le risorse per produrre sviluppo; ripetutamente in Aula si dice: "la Sardegna non è autonoma", nel senso di essere autosufficiente, ma non c'è uno Stato autosufficiente. Io ho fatto però un minimo di lavoro sul residuo fiscale della Sardegna, il risultato è stato che il residuo fiscale della Sardegna è in attivo per 380 milioni di euro.

Ma ci sono delle cose curiose a proposito delle nostre entrate. Non so quanti di voi sappiano, per esempio, lo dico per capire come dovremmo ragionare fuori dei ruoli di maggioranza e opposizione, dove vanno a finire tutte le imposte che nascono dai tributi sulle intermediazioni di capitale. Mi riferisco a depositi bancari, titoli, eccetera. Sapete dove finiscono? In Italia non c'è la possibilità di regionalizzarli. Tutto il risparmio investito in Sardegna produce un gettito importante che non è regionalizzabile. Noi, occupandoci di reperire risorse per lo sviluppo, dovremmo cominciare a chiedere dove vanno questi soldi, tenuto conto che non abbiamo mai inserito questo argomento nella vertenza entrate.

E, forse in molti non lo sanno, ci sono tre capitoli nel bilancio dello Stato relativi all'imposta sostitutiva sul risparmio gestito da fondi di investimento, all'imposta sugli interessi dei costi bancari e postali, all'imposta sugli interessi delle obbligazioni private e dei titoli pubblici e dei buoni postali su cui non ci sono dati pubblici; è un esempio, è solo un esempio! Se verifichiamo il saldo per determinare il residuo fiscale, sapete che cosa si scopre? Si scopre, per esempio, che il nostro Welfare, soprattutto quello legato all'Inps, l'abbiamo sempre considerato come un regalo di Stato a una povera Regione assistita, e poi emerge che il disallineamento tra i servizi prodotti dall'Inps e il versato riguarda tutta Italia, e che se oggi con le nuove norme si va a un regime contributivo il Welfare si finanzia autonomamente, con la contribuzione - sistema pensionistico e quant'altro - quindi viene fuori da una logica assistita; togliendo tutta questa parte noi andiamo in attivo.

Sapete che la gran parte della spesa pubblica (lo dico ai colleghi per capire di che cosa, prima che dei singoli commi per salvare una montagna di residui, noi dovremmo occuparci), nei territori è fatta dalle industrie pubbliche nazionali, Enel e compagnie, che non seguono i dettami di un bilancio. Bene, tutte queste voci in entrata e in uscita non sono mai state oggetto dei nostri ragionamenti, però abbiamo un bilancio che dice che lo Stato ci deve dare 800 milioni in più che non possiamo spendere. Io credo che si debba fermare un po' il giocattolo del gioco delle parti, e forse entrare nel merito di questioni diverse e più stringenti rispetto alla crisi.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, colleghi consiglieri, con tutto il rispetto io vorrei dire all'onorevole Maninchedda che l'attività che l'opposizione ha svolto in questi tre anni, e sta svolgendo anche quest'anno in occasione della manovra finanziaria, non è liquidabile con posizioni preconcette o come gioco delle parti. Noi abbiamo ruoli diversi all'interno di questo Consiglio regionale, ruoli che ci sono stati conferiti dall'elettorato; da una parte c'è chi è stato designato per governare, per rappresentare la maggioranza, per portare a termine un programma di Governo, dall'altra c'è una parte importante, che ha ricevuto comunque un consenso, non sufficiente per governare, ma importante e che ha un altro ruolo: quello di fare l'opposizione e, contemporaneamente, facendo opposizione, certamente portare delle proposte alternative e ragionare, quando questo è possibile, superando le proprie posizioni per costruire qualcosa per la Sardegna.

Questo è quello che, secondo noi, abbiamo fatto senza per questo entrare nel gioco delle parti. Abbiamo rappresentato e cerchiamo di rappresentare istanze diverse, e spesso anche con strumenti diversi perché queste istanze possano essere rappresentate. Quindi liquidare così il nostro lavoro non solo credo che non sia giusto ma, peraltro, neanche corrispondente alla realtà dei fatti; in particolare in questo preciso momento in cui anche in Commissione bilancio su questa finanziaria, non senza difficoltà interne, ci siamo resi disponibili, perché questo si può dire senza problemi, a fare un lavoro di collaborazione in considerazione delle grandi vertenze economiche, del grande disagio che la Sardegna sta vivendo, delle grandi sollecitazioni esterne che non consentono di rimandare oltre impegni e interventi precisi e immediati.

Abbiamo fatto un lavoro di grande responsabilità che non può essere assolutamente, secondo me, negato; e abbiamo fatto le nostre proposte senza chiaramente rinunciare alle istanze di cui siamo portatori, ed è questo che facciamo responsabilmente sempre. Se poi qualcuno vuole parlare di gioco delle parti, noi rimandiamo al mittente questo tipo di considerazione.

E' vero però che le riforme in questa Regione si devono fare. L'onere delle riforme sta anche in capo all'opposizione, ma sta soprattutto in capo alla maggioranza, e la mancata approvazione di riforme tante volte annunciate in questa legislatura - perché nella passata legislatura noi molte riforme le abbiamo fatte, anche se l'opposizione ripetutamente non ha voluto contribuire e si è opposta strenuamente e spesso anche pregiudizialmente -sta in capo evidentemente alla maggioranza, e la mancata approvazione di quelle riforme è anche la causa principale di una gestione dissennata e dello stato, assolutamente gravissimo, delle finanze regionali, mi riferisco in particolare alla riforma sanitaria.

Chiedo all'onorevole Maninchedda (è uscito dall'Aula e mi dispiace) se la mancata approvazione della riforma sanitaria dipenda dal gioco delle parti dell'opposizione e non dipenda, invece, dalla maggioranza che, da tre anni a questa parte, non si mette d'accordo su quella riforma, perché sappiamo tutti che la realtà è questa. L'opposizione in questo caso non c'entra niente. Il gioco delle parti è tutto interno alla maggioranza che governa la Regione.

Dico queste cose perché invece la riforma sarebbe davvero necessaria, e sarebbe davvero necessaria perché, mettere mano a quella riforma, significherebbe veramente rivedere completamente la spesa sanitaria e, possibilmente, stare dentro le indicazioni, come dire, civili della spesa sanitaria in questa Regione; spesa sanitaria che anche il collega poc'anzi ricordava essere, in base ai dati che emergono, mi viene da dire "fuori dalla grazia di Dio", e che grava pesantemente sul bilancio della Regione.

Perché, Presidente, se anche noi - spero di sì - riuscissimo finalmente a ottenere dal Governo Monti il rispetto della legge che ci dà il diritto ad avere le risorse finanziarie di cui abbiamo parlato in lungo e in largo in questi tre anni, quindi il rispetto della riscrittura del nostro Statuto di autonomia per ciò che concerne le entrate, anche quelle risorse piano piano, se la gestione della sanità rimanesse la stessa, sarebbero insufficienti per rilanciare il nostro sistema e per sanare le casse della Regione, depauperate da questa gestione dissennata.

Io mi sono presa la briga di chiedere all'Assessorato, e li ho ottenuti anche in tempi brevi (cosa rara ottenere in tempi brevi dagli Assessorati e dalle ASL di questa Regione i documenti richiesti dai consiglieri regionali) i cosiddetti Conti economici regionali (CE regionali), sui quali si possono leggere le spese anche precise di ciascuna ASL per ciascun settore di intervento. Dai CE regionali emergono dei dati molto interessanti, sui quali questo Consiglio regionale dovrebbe davvero "battere un colpo" e occuparsene molto seriamente, su ciò che è avvenuto fino adesso ma, soprattutto, su ciò che succederà nella prospettiva, una prospettiva che vedendo quell'andamento, è davvero buia.

Infatti, prevedere delle pene severe per i direttori generali che sforano i budget, come fate anche in questa finanziaria, è una cosa utile ma non è sufficiente se non cambia l'organizzazione generale della gestione della sanità in Sardegna, che passa evidentemente attraverso una riforma tante volte annunciata e mai predisposta.

Dall'analisi dei conti economici consuntivi regionali emergono, come dicevo, dati interessanti. Se confrontiamo i conti economici 2008, 2009 e 2010 con le tendenze del 2011 scopriamo che le variazioni più importanti riguardano cinque voci. La specialistica ambulatoriale: più 23 milioni (il raffronto di questi dati è con quelli a disposizione del 2008); l'assistenza territoriale sociosanitaria: più 15 milioni; la farmaceutica: più 70 milioni; le consulenze: più 30 milioni di cui la metà per i privati; il personale: più 72 milioni; il totale è di 210 milioni di euro che è pari al 77 per cento del disavanzo totale del 2010, che è di 272 milioni, e la tendenza per il 2011 addirittura prevede un'ulteriore crescita di tre macro voci molto importanti: la farmaceutica, la specialistica e anche la riabilitazione. Inviterei tutti i colleghi a prendere i CE regionali perché si impara moltissimo dalla loro lettura.

Allora, è evidente, Presidente, che se questo Consiglio regionale non interviene seriamente sulla riorganizzazione della sanità (e quella riorganizzazione non dipende dal gioco delle parti della minoranza perché, ripeto, è ferma al palo a causa del gioco delle parti interno alla maggioranza), i conti della Regione sono destinati a saltare nonostante le risorse in più che potrebbero o dovrebbero, spero, arrivare dallo Stato con il riconoscimento della riscrittura dello Statuto.

L'assenza di atti legislativi e l'assenza di atti programmatori ha prodotto questa mostruosità. Allora, se noi non interveniamo anche sulle singole ASL perché controllino la spesa del personale, in particolare del personale interinale (conosciamo tutti le vicende del Brotzu che sono comparse sulla stampa in questi giorni), se non mettiamo mano a ciò che abbiamo oggi e possiamo gestire oggi noi, qui e ora, possiamo anche perdere tempo a fare ordini del giorno perché ci vengano riconosciute le entrate che ci spettano, ma il futuro non sarà certamente più roseo per nessuno.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Fornisco subito alcune risposte in merito ad alcuni dati. Il totale della tabella E, cioè le priorità relative al Patto, è di 2 miliardi e 602 milioni a fronte di un vincolo di pagamenti di 2 miliardi e 766 milioni, quindi con una differenza di 164 milioni. L'ammontare dei residui passivi presunti alla data del 31 dicembre scorso è di 5 miliardi e 200 milioni, ma gli effetti dell'articolo 8 potrebbero far scendere questa somma a 4 miliardi e 700 milioni. Le entrate riscosse nel 2011 sono pari a 6 miliardi e 561 milioni, di cui tributarie 5 miliardi e 889 milioni. Ovviamente sono cifre ancora presunte essendo in corso le imputazioni. I pagamenti nel 2011 all'interno del Patto sono 3 miliardi e 250 milioni, fuori dal Patto 3 miliardi e 880 milioni, per un totale di 7 miliardi e 130 milioni. Per evitare di dilungarmi questi dati posso essere forniti anche per iscritto.

Devo una risposta anche all'onorevole Capelli che ha sollevato il problema della norma dello Stato che prevede le riscossioni per le imprese e i contenziosi a livello centrale. La norma è stata in qualche modo fatta oggetto di critica da parte delle Regioni speciali, abbiamo chiesto un emendamento che è stato presentato in Conferenza Stato-Regioni da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e quindi si vedrà adesso quali potrebbero essere gli esiti di questa nostra richiesta; si tratta dell'articolo 5 comma 19 della legge regionale numero 1.

Riguardo invece alle questioni che sono state oggetto degli interventi sull'articolo e sugli emendamenti, è evidente che stiliamo la legge finanziaria e la legge di bilancio con dei limiti crescenti.

Pur considerando che ancora non abbiamo la certezza delle devoluzioni da parte dello Stato, e che speriamo che l'applicazione dell'articolo 8 ci dia la possibilità di fare previsioni e accertamenti con maggiore sicurezza, se questo accadrà, accadrà con un bilancio che rispetto al 2007 è cresciuto di volume, è cresciuto perchè abbiamo avuto maggiori funzioni che, comunque, non ci hanno appesantito più di quanto non abbia pesato invece, positivamente, l'incremento delle risorse. Risorse in più che abbiamo già se il quadro si dovesse chiudere, ovviamente, così come noi l'abbiamo individuato nel confronto con lo Stato.

Il problema, lo sapete bene, è che per volontà di questo Consiglio regionale, negli anni, con responsabilità da parte di tutti, ci si è affidati a meccanismi di spesa esterni alla legge finanziaria, che hanno generato meccanismi di crescita assolutamente incontrollabili. Io sono d'accordo nell'apprezzare il lavoro svolto dalla Commissione soprattutto perchè la Commissione si è resa disponibile, con l'altrettanto chiara e trasparente disponibilità da parte della Giunta, a compiere un'analisi quasi capitolo per capitolo sulle reali e giustificate dimensioni dei diversi stanziamenti.

Ma, onestamente, senza neanche un briciolo di polemica, chiedo quanto siamo riusciti a risparmiare (o quanto siamo riusciti a spremere da questo agrume) su 7 miliardi di volume di spesa Siamo tutti certamente molto contenti del fatto che si sia potuta destinare una certa somma ad alcuni interventi urgenti, ma quanto avremmo potuto fare in più e quanto ci è stato sostanzialmente impossibile fare?

Quante volte ci siamo dovuti fermare di fronte al fatto che non si può comprimere più di tanto la spesa per gli enti e le agenzie, perché quasi al 99 per cento sono spese per il personale soggette ad approvazioni, leggi precedenti, dinamiche contrattuali, tutti aspetti fuori dalla portata della legge finanziaria? E' vero o no che voi stessi dopo avete dovuto ricevere i sindacati che hanno manifestato per l'insufficienza delle risorse sul bilancio di questo o quell'ente, sapete anche di quale ente parlo, o delle agenzie?

E' vero o no che tanti altri piccoli stanziamenti in realtà li abbiamo potuti comprimere data l'emergenza, ma non so quanto potremo comprimerli perché alcune spese che sono necessarie per manutenzioni ordinarie e straordinarie per un anno puoi non farle ma dopo le devi fare. Insomma, è vero o no, lo riconosciamo o no, che abbiamo una spesa che si è irrigidita a seguito di una serie numerosa di norme sostanziali, non di norme finanziarie, che determinano questi meccanismi di spesa! Ci rendiamo conto che il bilancio della Regione Sardegna non è un bilancio povero?

Sapete, voi che avete detto nel corso della discussione sull'ordine del giorno che la Sicilia sedendosi al tavolo con Monti ha ottenuto grandissimi risultati, che la Sicilia ha impugnato 16 o 13, non ricordo bene, leggi dello Stato davanti alla Corte costituzionale, ha fatto la voce grossa, ha pestato i pugni sul tavolo, e oggi ha approvato un esercizio provvisorio di quattro mesi e non sa come chiudere il bilancio? Questo perché lo Stato, così ci dicono i colleghi della Regione Sicilia, le ha tolto almeno 650 milioni sulla sanità e sul totale mancano circa 2 miliardi.

Queste sono le dimensioni del problema; e se non ci rendiamo conto che abbiamo prodotto un sistema che spende per garantire servizi ordinari e spesso non di altissima qualità, se non ci rendiamo conto che abbiamo alcuni problemi che potremmo chiamare dei grandi "buchi neri" nella finanza regionale e nell'amministrazione regionale, allora è inutile dire che la finanziaria non affronta la crisi, il grave momento della Sardegna. Siamo capaci di affrontare veramente questa crisi, nelle sue dimensioni, con questa finanziaria?

La finanziaria è migliorata, lo riconosco, quello della Commissione è stato un ottimo lavoro, molto responsabilmente si è limato e recuperato anche qualche migliaio di euro per orientarlo tutto sulle norme per il lavoro e sulle norme per la ripresa della crescita economica.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue LA SPISA.) Ma ci rendiamo conto di che cosa abbiamo tra le mani?

E per questi ultimi due anni di legislatura e per la prossima, per chi ci sarà, non sarà il caso di cominciare a mettere mano veramente agli interventi in grado di risanare la spesa ma agendo sul rubinetto e non sulla vasca, chiudendo finalmente i rubinetti insani e non semplicemente svuotando la vasca quando serve? Questo è il problema di fronte al quale ci troviamo e sul quale dobbiamo lavorare. Avrei alcune proposte di emendamento orale ma se la Presidenza è d'accordo le proporrò al momento.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Fois, relatore.

FOIS (Riformatori Sardi), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 292, 299, 82, 293, 300, 83, 294, 301, 84, 295, 302, 85, 296, 303, 86, 297, 304, 87, 298, 305, 88, 306, 89, 307, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104, 105, 187, 315, 316, 317, 6, 189, 190; si esprime parere favorevole sugli emendamenti numero 338, 13, 15, 16 e 220. Si sospende la valutazione degli emendamenti numero 17, 318, 50, 48 e 49. Si invita al ritiro dell'emendamento numero 319. Ci si rimette all'Aula sugli emendamenti numero 14 e 346. L'emendamento numero 72 è ritirato.

PRESIDENTE. Ricordo l'emendamento numero 346, che è un emendamento all'emendamento numero 189 sul quale, essendo stato presentato dopo che la Commissione si è riunita questa mattina, ci si rimette all'Aula.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore, con alcune precisazioni sull'emendamento numero 338, per il quale la Giunta dopo l'esame in Commissione si era impegnata a riformulare il secondo periodo, a partire dalle parole: "Altresì le somme impegnate...".

PRESIDENTE. Assessore, le proposte di emendamento orale le formuliamo nel momento in cui votiamo l'emendamento.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. L'emendamento numero 17 si intende ritirato, mentre si accolgono gli emendamenti numero 50, 48 e 49.

PRESIDENTE. Sono in votazione gli emendamenti numero 292 e 299, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, non sia mai che affrontiamo questa discussione con superficialità! Sull'emendamento esprimo un voto favorevole, e ringrazio l'Assessore che ha voluto replicare sui numeri; ovviamente sarebbe molto utile, anche per il nostro lavoro, se ci desse copia dei dati che ha illustrato, possibilmente anche della tabella E che riguarda questo articolo con la somma delle risorse destinate alle priorità e, se ce l'ha disponibile, il dato del riscosso del titolo I.

Chiaramente non ci interessano altri proventi e altri fondi, ma la preoccupazione che stiamo evidentemente esprimendo, e che abbiamo espresso anche in relazione all'ordine del giorno approvato oggi, riguarda il titolo I e le devoluzioni statali relative al titolo in questione che, certamente, sono una cifra molto diversa da quella che ha richiamato l'Assessore.

Io credo che però questo articolo richieda un approfondimento e spero che saremo in grado di farlo anche nel proseguo del dibattito sugli emendamenti. Meriterebbe sicuramente un approfondimento il comma 1, che fa un raffronto con il regime precedente all'entrata in vigore dello stesso novellato, che in qualche modo vuole essere un auspicio per la soluzione della vertenza entrate, ma rischia anche per molti aspetti di apparire come un tentativo inutile di coprire una situazione che si è fatta via via più insostenibile.

In questo articolo, poi, ci sono molti aspetti che riguardano la gestione finanziaria sulla quale certamente dovremo tornare. Però credo che sia importante che l'Assessore ci chiarisca l'importo della tabella E, per capire meglio che cosa rimane, a parte la tabella E, per entrare nel merito della finanziaria.

PRESIDENTE. Metto in votazione gli emendamenti numero 292 e 299, uguali. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Sono in votazione gli emendamenti numero 82, 293 e 300, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 82, 293 e 300, uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Lunesu e Sanna Paolo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Dedoni - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 65

astenuti 2

maggioranza 33

favorevoli 23

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

Sono in votazione gli emendamenti numero 83 294 e 301, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 83, 294 e 301, uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Lunesu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 67

votanti 65

astenuti 2

maggioranza 33

favorevoli 22

contrari 43

(Il Consiglio non approva).

Sono in votazione gli emendamenti numero 85, 296 e 303, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, approfitto del suo rientro in Aula. L'emendamento soppressivo ci dà l'occasione di parlare di questo argomento contenuto nel comma 4. Lei sa, perché è stato oggetto di grandi e mirabolanti enfasi in questi mesi scorsi, quanto sia intervenuto nell'ambito della riduzione dei costi della politica e del dare un senso di maggiore sobrietà, ma anche di maggiore concretezza, alla funzione del Consiglio regionale.

Io credo sia inammissibile che nel mese di febbraio, cioè all'inizio dell'anno, noi comunichiamo al popolo sardo che la nostra funzione finisce qua, perché noi non abbiamo un euro in parte corrente, e né un euro in investimenti da poter ipotizzare ragionevolmente un'attività del Consiglio regionale per il resto dell'anno.

Io credo che questo sia un vero e proprio affronto da parte dell'Esecutivo nei confronti del Consiglio regionale; un affronto che favorisce questa ondata di populismo dissacrante della funzione della politica a fronte di somme ingenti inserite nel bilancio che, tranquillamente, potrebbero essere poste a disposizione di un'attività legislativa del Consiglio regionale nel corso dell'anno.

E' un caso, un caso molto grave a mio giudizio, di indiretto commissariamento del Consiglio regionale perché ciò che apparirà nei prossimi mesi sarà che la Giunta ha una ragion d'essere, noi no! Questo è inaccettabile anche sotto il profilo dei rapporti di leale collaborazione che dovrebbero intercorrere tra esecutivo e legislativo.

Io faccio questa considerazione perché poi ne parleremo durante l'anno, ma non voglio più sentire ragionamenti populistici per cui si dice che la politica deve avere un ruolo, salvo poi contraddirci con questi comportamenti e con un mucchio di idiozie finanziate quando si dovrebbe invece dare un senso alle emergenze che avremo quest'anno, grandi e gravi emergenze proprie di gente che ha bisogno! Ecco perchè noi, a questo punto, proponiamo di cancellare direttamente questo comma, perché è una vergogna che noi ci presentiamo all'opinione pubblica della Sardegna con questo emblema della nostra inutilità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Ha ragione l'onorevole Sanna! Non esiste un Consiglio regionale che possa funzionare con il FNOL a zero risorse! Il comma 4 può rimanere come è, ma va emendato, evidentemente; condivido con lui una critica implicita sul prevedere stanziamenti in bilancio non coperti da leggi ma da promesse di programmi. Questa è una cosa grave che negli anni pagheremo. Questo è un classico esempio, onorevole Barracciu, di quello che intendevo dire e forse non mi sono spiegato bene: io non sono convinto che oggi chi guida la protesta domani governerà! Non ne sono convinto!

Sono invece convinto che la Sardegna ha bisogno di politici che abbiano le idee chiare su come guidarla verso lo sviluppo, non sono d'accordo con chi dice che non abbiamo una possibilità di sviluppo, non sono d'accordo! Non sono d'accordo con i pessimisti né con i dissipatori. Intendo dire, lo dico all'amico e collega Giorgio La Spisa, che secondo me bisogna cambiare gioco, questo intendevo dire, pensare che noi continuiamo a fare le finanziarie, come lo stesso Assessore diceva, ordinariamente è sbagliato, è sbagliato!

Questa è una finanziaria che è stata corretta ma, colleghi, ragioniamo; io sono tra quelli che hanno proposto la ripulitura del bilancio, ma non per spendere quelle risorse, ne sono testimoni quelli che hanno concorso con me a scrivere quell'emendamento, ma per portare i pagamenti esattamente coincidenti con il tetto del Patto di stabilità, costringendo la Regione a dimagrire! Questo non è stato fatto!

Se noi pensiamo di produrre lo sviluppo con politiche di questo genere non stiamo dicendo le cose come stanno! Perché lo dico in questa circostanza, cioè quando inizia il dibattito? Perché, lo dico all'onorevole La Spisa, autorevoli esponenti della Giunta non hanno alcuna fiducia nella filosofia di spendere bene poche risorse sulle imprese che effettivamente ci sono, ma hanno ancora in testa l'indebitamento per investire 200-300 milioni con le grandi imprese, vanno in giro per la Sardegna a dire che le buone pratiche, giudicate tali dalla comunità europea sono "pratichette"!

Allora, io devo dire in Aula che l'idea che lo sviluppo lo fanno le industrie pubbliche nazionali, qui non passa! Non si pensi di risolvere il "problema Porto Torres" o il "problema Sulcis" con il grande debito per vincere le elezioni! Non passa! Questo volevo dire, bisogna cambiare il gioco!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.), relatore di minoranza. Noi abbiamo tentato di cambiare il gioco e, in effetti, questa finanziaria è stata discussa e approvata in modo del tutto irrituale, con un lavoro diverso, non ordinario; però devo fare anche una precisazione, Assessore. Questo lavoro lo si è potuto fare a seguito di un lungo dibattito avvenuto in Commissione, con una forte resistenza prima da parte della maggioranza, poi della Giunta; tenuto conto della crisi che attraversa la nostra Isola, dopo lunghe insistenze si è arrivati finalmente a confrontarsi e il confronto ha portato a rivedere molto parzialmente questa finanziaria, anche perché alcuni tagli noi avremmo potuto e voluto farli ma non è stato possibile: il gioco lo conduce la maggioranza, non lo conduce l'opposizione.

Noi diamo la disponibilità, sta a voi rendervi conto che le regole del gioco a questo punto vanno davvero cambiate. Eravamo d'accordo, ad esempio, di scrivere un capitolo destinato alle infrastrutture, una volta riconosciute quelle risorse; cioè le risorse che voi avete segnalato e iscritte in modo dettagliato, all'articolo 1, comma 1, noi abbiamo proposto di bloccarle in un capitolo indistinto di spesa per le infrastrutture, l'onorevole Uras ha proposto un emendamento in cui quelle risorse sono riversate sul FNOL.

Io ricordo anche che lei aveva avviato questa legislatura affermando che la legge finanziaria doveva essere una legge snella resa operativa attraverso delle leggi ordinarie. Dopodiché che cosa è successo? Abbiamo previsto una serie di norme con le quali abbiamo dato deleghe in bianco alla Giunta per la spendita dei fondi, ma non solo, abbiamo approvato dei collegati che rispetto alle precedenti finanziarie, hanno fatto molto peggio!

Quindi c'era e c'è ancora la nostra disponibilità a discutere per finalizzare queste risorse alle emergenze che la Sardegna sta attraversando, però siete voi a condurre il gioco, ci dovete dire voi se siete d'accordo o meno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Questa finanziaria è pervenuta all'Aula certamente migliorata sotto tanti punti di vista grazie alla disponibilità manifestata anche dall'opposizione; ma, se arriva in Aula, è perché si ritiene che la stessa Aula possa ulteriormente migliorarla. Faccio questa considerazione perché mi ha spaventato il fatto che qualcuno abbia detto "guai a parlare di riforme perché non ci sono risorse adeguate, perché non esiste il FNOL"; è vero e confermo quanto hanno detto l'onorevole Sanna e anche l'onorevole Maninchedda, e cioè che esiste questo problema, ma voto a favore pensando che saremo in grado, in qualche misura, di dare contenuto e sostanza anche al FNOL nel corso del nostro dibattito.

Affermo anche che, probabilmente, l'esperienza vissuta di un anno di ritardo nella spendita di decine di milioni di euro deve portarci a capire che non può esserci un unico organo di spesa, ma deve essere articolato nel migliore dei modi, certo, approfondendo i settori nei quali ci sono stati i ritardi, certo verificando i residui, ma non v'è dubbio che va rivisitata a fondo, in senso migliorativo, l'idea di questa finanziaria che deve dare una risposta ferma, precisa, puntuale, anche con la durezza dovuta, a una società che a questo Consiglio regionale, chiedeva di essere all'altezza della necessità di rispondere con disponibilità d'animo, correttezza di spirito e attuazione di norme!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Credo sia importante, dopo l'intervento dell'onorevole Dedoni e quelli di altri colleghi (tra cui il Presidente della Giunta), nel dare il voto favorevole all'emendamento soppressivo del comma 4, ricordare a tutti i colleghi, in particolare a quelli della maggioranza, che questa non è in alcun modo la finanziaria della minoranza. E il fatto che la minoranza abbia accettato, responsabilmente, un confronto in Commissione su un "pezzettino" molto piccolo delle risorse disponibili, per dare una qualche risposta all'invito delle forze economiche e sociali, non rende in alcun modo, questa, la finanziaria dell'opposizione.

Credo pertanto che siano anche molto ingenerose le critiche verso la minoranza o le sfide a fare di più stando in maggioranza ma volendo anche beneficiare della possibilità critica data alla minoranza. Lo ritengo un modo di fare difficile da accettare, oltre che veramente ingeneroso.

La minoranza svolge il suo compito critico, se può in qualche circostanza di indirizzo, ma in modo totalmente, come dire, separato dalle responsabilità della maggioranza; sente il dovere in alcune circostanze di fare il possibile per rimediare a una azione legislativa in campo economico, sociale e ambientale, che a nostro avviso, è deficitaria, è lacunosa.

Ora, se si considera questo bilancio come sovradimensionato e, checché ne dica, l'assessore La Spisa sa bene che alla fine dell'anno i residui saranno cresciuti di un altro miliardo, sembra paradossale che non si trovi qualche decina di milioni di euro almeno per dare una sostanza formale al FNOL.

Ed è una responsabilità della maggioranza farlo e non dare questo schiaffo al Consiglio. Noi ci proveremo con gli emendamenti, ma credo che nel caso specifico buon gusto avrebbe voluto che, perlomeno dal punto di vista formale, si desse copertura all'attività legislativa che questo Consiglio vorrà fare, perché magari in alcuni casi sarà anche un'attività, noi speriamo, meritevole di attenzione. Il voto è favorevole all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 85, 296 e 303, uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Barracciu ed Espa hanno votato a favore e che i consiglieri Cappai, Contu Felice e Lunesu hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 23

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione gli emendamenti numero 84, 295 e 302, uguali.

Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Metto in votazione gli emendamenti numero 86 297 e 304, uguali.

Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.

(Non sono approvati)

Sono in votazione gli emendamenti numero 87, 298 e 305, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Questi due commi, colleghi, recano la motivazione delle tabelle allegate alla legge finanziaria, ovvero le ragioni per le quali noi aumentiamo o diminuiamo la spesa.

Questa norma non ha un carattere universale, ha un carattere parziale, almeno fino a oggi ha avuto un carattere parziale perché ha riguardato solo una parte della legge finanziaria, quella che esclude la sanità, cioè 3 miliardi e mezzo di euro, metà del nostro bilancio.

In questa legge finanziaria, colleghi, è contenuta, più avanti lo vedremo, una norma, a mio giudizio importantissima, che porta per la prima volta la sanità ad avere lo stesso trattamento di tutte le altre voci di spesa contenute nella legge finanziaria e che dice che a partire dal 2012 il servizio sanitario regionale non è più finanziato in deficit. Che cosa vuole dire? Vuole dire che bisogna informare gli amministratori delle ASL che da quest'anno, se sforano, devono fare i piani di rientro, oltre tutte le conseguenze.

Questo è un dato molto importante, perché impediamo che per effetto di un automatismo, che autorizza lo sforamento, paghino tanti altri settori della vita regionale; nessun settore della Regione era mai stato messo in queste condizioni, cioè quello di maturare deficit. I comuni se andavano in deficit dovevano contrarre mutui, e questo è un elemento molto importante che nel futuro ci porterà a essere ancora più responsabili.

Io non sono d'accordo con l'idea che la sanità non debba avere parametri da rispettare, deve averli proprio perché i soldi devono essere spesi meglio, anche perché in questi anni, a causa della politica, abbiamo messo troppi sanitari dietro le scrivanie, vorrei che da ora in poi si mettessero più sanitari nelle corsie, probabilmente è questa la vocazione vera della sanità. E credo che questo sia un dato importante, che dovremo enfatizzare proprio perché le strutture sanitarie siano preparate ad affrontare questa stagione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, degli emendamenti numero 87, 298 e 305, uguali.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Ben Amara ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 68

astenuti 1

maggioranza 35

favorevoli 25

contrari 43

(Il Consiglio non approva).

Sono in votazione gli emendamenti numero 88 e 306, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, noi saremmo disponibili a ritirare questi emendamenti se la Giunta cortesemente rettificasse anche oralmente il comma 7. In questo comma si disciplina l'onerosità delle istruttorie per il rilascio dell'autorizzazione unica relativamente alle misure di produzione di energia da fonti rinnovabili e si dice, sentite sentite, che questi oneri sono dovuti anche per le autorizzazioni rilasciate prima dell'entrata in vigore della presente legge.

Ciò significa che i cittadini che nel momento in cui i loro progetti sono stati approvati non avevano l'obbligo di pagare quella autorizzazione devono essere richiamati per pagarla. Ma dove esiste un'idiozia legislativa di questo genere? Io vi ho chiesto di cassare queste disposizioni, perché avremo una montagna di ricorsi da parte delle persone e delle aziende tale da paralizzare l'applicazione di queste norme. Lo Stato di diritto in una civiltà democratica ha un valore, rifletteteci un attimino! La Giunta aveva deciso poi di tenere il comma in questa veste, infatti è così, però è una cosa illogica. Chiediamo che la Giunta proponga un emendamento orale, e noi ritireremo gli emendamenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Io non so se la maggioranza accetterà la modifica proposta dall'onorevole Sanna, ma il voto favorevole all'emendamento è giustificato anche da altri aspetti. Innanzitutto ritengo sia importante sottolineare come la disciplina a cui si fa riferimento, quella del 2009, auspicava che la nostra Regione si dotasse al più presto di un Piano energetico ambientale e di una legge che facesse giustizia e ordine nel rilascio delle autorizzazioni nel campo delle energie rinnovabili, cosa che puntualmente non è avvenuta.

Allora, ecco che questa finanziaria interviene sulla onerosità del rilascio delle autorizzazioni uniche, e lo fa in assenza di una legge regionale, lo fa in assenza di un Piano energetico regionale, lo fa attribuendo i criteri di scelta alla Giunta in maniera totalmente discrezionale, lo fa escludendo dalle onerosità, non si capisce per quale motivo, gli enti pubblici, probabilmente incorrendo anche in un aspetto di illegittimità, perché mette gli enti pubblici rispetto ad altri soggetti in posizione privilegiata; un atto che andrebbe anche bene, ma va giustificato, va spiegato, all'interno delle norme, in coerenza con le norme nazionali, all'interno di un Piano energetico regionale che non c'è.

Quindi, visto che si tratta di un argomento di merito, di un argomento del tutto marginale (probabilmente anche di entrate piccolissime, qualche decina di migliaia di euro), di disposizioni che alla fine non farebbero altro che aggravare e irrigidire le procedure di rilascio delle autorizzazioni, io dico ai colleghi della maggioranza e alla Giunta di evitare di complicarci la vita.

Non abbiamo norme, non abbiamo Piano energetico regionale, anche in Commissione sono state espresse perplessità sul fatto che ci sia una disparità tra ente pubblico e privato, a questo punto io chiedo, e mi appello anche al Presidente della Commissione, che il parere negativo si trasformi in parere favorevole all'emendamento, ci semplifichiamo la vita e dimostriamo almeno in una circostanza di ascoltarci. Il voto è favorevole, e spero lo sia quello di tutta l'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Presidente, già in Commissione, quando si discusse questo testo, la Giunta aveva dichiarato di voler fare un approfondimento e di essere disponibile comunque ad accettare il suggerimento di sopprimere la parte in cui gli oneri sono dovuti anche per le autorizzazioni emesse in data precedente all'entrata in vigore della presente legge. Quindi è disponibile a dare un parere favorevole alla soppressione con una votazione per parti, se è possibile.

PRESIDENTE. Colleghi, è più agevole presentare un emendamento orale per cassare la parte in discussione.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Certo, qualunque sia la forma.

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, avanzi la proposta di emendamento orale.

.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La proposta è di cassare dal contesto del comma la frase: "tali oneri sono dovuti anche per le autorizzazioni emesse in data precedente alla data di entrata in vigore della presente legge". Il resto è invariato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, ovviamente io non mi opporrò all'emendamento orale, che credo comporti una riduzione del danno. Ma, non essendo assolutamente d'accordo sul contenuto di questo comma, voterò l'emendamento soppressivo che, peraltro, ho anche presentato e non intendo ritirare.

Perché voto no, pur essendo favorevole alla riduzione del danno? Non perché non sia possibile, per esempio, trovare procedure attraverso le quali gli oneri istruttori sono posti a carico del richiedente di una determinata autorizzazione o concessione, ma mi si dovrà pur spiegare per quale ragione questa disposizione la applico alle fonti energetiche rinnovabili, e non la applico, per esempio, a tutte le concessioni edilizie, non la applico a tutte le autorizzazioni paesaggistiche, non la applico alle autorizzazioni relative alla realizzazione di impianti industriali, o non la applico all'istruttoria per la concessione di contributi ai fini dell'attività culturale, oppure dell'attività sociale.

L'amministrazione regionale e tutte le amministrazioni pubbliche sono chiamate alla gestione di linee amministrative di sostegno finanziario, oppure di autorizzazione a realizzare. Lo Stato organizza se stesso in questo modo, e fa pagare le imposte al cittadino perché risponda attorno a queste vicende in modo adeguato alle esigenze del cittadino contribuente. Poi me ne prendo un pezzo di cittadini contribuenti e gli dico: "A voi ve lo faccio pagare in più. Non lo faccio pagare agli altri, lo faccio pagare in più a voi". Per cui le ragioni di ricorso, le ragioni di contestazione di questa norma, secondo me, rimangono anche nella versione attenuata.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 88 è stato ritirato, considerato l'accoglimento dell'emendamento orale che riprenderemo quando voteremo il testo dell'articolo.

Metto in votazione l'emendamento numero 306.

URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 306.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Campus ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cucca - Moriconi - Mulas.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 62

astenuti 4

maggioranza 32

favorevoli 23

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Sono in votazione gli emendamenti numero 89 e 307, uguali.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, anche in questo caso c'è stato un problema, e spero che la Giunta lo abbia risolto. Il comma 8 è strettamente legato al comma 22 e, perché ci sia un senso, non possiamo con il comma 8 addivenire oggi, nel 2012, a una sospensione dell'efficacia di alcune norme rispetto al 2011, noi questo non possiamo farlo. Nel 2011, quelle norme si applicavano, oggi non possiamo dire che invece non si applicavano. Questo comma quindi ha bisogno di un emendamento orale che elimini la data del 2011, perché sarebbe un nonsenso, e di conseguenza funzionerebbe meglio il combinato disposto col comma 22.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Stamattina, in Commissione, si è discusso anche di questo problema;ora, per attenuare alcuni effetti negativi di questa norma, si può prevedere che le norme "non si applicano per gli anni 2012 e 2013", escludendo quindi il 2011. Ritiriamo a questo punto l'emendamento numero 14.

PRESIDENTE. A seguito del ritiro dell'emendamento numero 14 chiedo ai presentatori degli emendamenti numero 89 e 307 se intendano mantenerli o ritirarli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA Gian Valerio (P.D.). L'emendamento numero 89 è ritirato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, se l'emendamento numero 14 è quell'emendamento che faceva salvi gli impegni del 2011 connessi ai bandi ritiro l'emendamento numero 307.

PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 90.

Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.), relatore di minoranza. Ritiriamo gli emendamenti numero 90, 91, 92, 93, 94 e 95.

PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 96.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il comma 15, Assessore, contiene l'esplicazione dei cosiddetti pagamenti considerati prioritari, è la definizione della nuova tabella E, che i colleghi possono vedere allegata alla finanziaria. La tabella E è nient'altro che la ripetizione di un elenco di voci di spesa (ci sono praticamente tutte), e io credo sia insufficiente, Assessore, avere una tabella E che voglia indicare, così genericamente, all'interno di comparti articolati, le priorità.

Sarebbe stato molto più opportuno presentare una scelta di fondo, noi stiamo dicendo infatti che tutto ciò che è scritto nelle tabelle potrà essere oggetto delle direttive; ma chi decide queste cose? La Giunta regionale. Anche in questo caso c'è un esproprio del Consiglio, per lo meno relativamente agli indirizzi generali. All'interno del comparto dell'emergenza sociale, possiamo dirci quali possono essere gli interventi previsti nella finanziaria che riteniamo, insieme, non da soli, prioritari in questo momento?

Potevamo dirlo prima? Sarebbe stato un momento qualificante? Io credo di si, e invece chi lo deciderà? Lo deciderà una legge di equilibrio politico dentro la Giunta, probabilmente una legge di equilibrio dei budget, niente di merito. Chi pagherà? Probabilmente, visti questi interventi, molto probabilmente proprio le persone che ne avranno più bisogno. Abbiamo perso un'occasione per fare una cosa buona; tutto qua.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Io spero ancora che sia possibile sapere l'importo di questa tabella E, Assessore, non credo che la richiesta sia campata in aria. Siamo arrivati al dunque, Assessore, noi sappiamo che ogni anno quel conto residui che ci affanniamo a cancellare si rimpingua per circa 1 miliardo, stiamo dicendo che, di fatto, con l'approvazione di questa tabella, la Giunta decide che cosa viene pagato e che cosa non viene pagato.

Siccome per renderci conto dell'impatto della tabella sul complessivo che può essere pagato è importante sapere l'importo, io invito anche i colleghi a riflettere perchè stiamo chiedendo al Consiglio di approvare praticamente a scatola chiusa, con una serie di titoli - lo ricordo - dalle spese per il Consiglio regionale, alle spese per la Giunta, alle spese per il funzionamento degli enti, al Galsi, alla riassegnazione di somme per enti, alla programmazione comunitaria, ai fondi unici, alle società partecipate, Abbanoa, Galsi, c'è tutto, c'è tantissimo, ovviamente il tantissimo che la Giunta ritiene indispensabile da pagare e non da stanziare, da pagare, nel corso dell'esercizio 2012.

Ora, il minimo che si possa chiedere è sapere che cosa stiamo approvando, perché così ci rendiamo conto se tutto il resto ha un senso. Presidente, mi rivolgo alla presidente Lombardo, io la settimana scorsa ho posto l'esigenza di avere questa tabella, capisco le difficoltà, magari non era pronta la settimana scorsa, però prima di votare questo comma se l'Assessore consente all'Aula di conoscere la cifra complessiva della tabella E (io voterò comunque contro, non voglio illudere l'Assessore che se mi porta i numeri cambierò il mio parere)credo faremo tutti la figura di persone che votano, sapendo che cosa votano. Il mio voto rimane favorevole all'emendamento soppressivo, ma almeno voto sapendo che cosa sto votando. Spero sia possibile sospendere brevemente fino all'arrivo della tabella. Naturalmente lo chiedo anche al presidente della Commissione, è una richiesta che abbiamo fatto dalla settimana scorsa, Presidente, difenda le nostre prerogative anche lei, le difenda!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Forse l'onorevole Porcu era distratto o non era in Aula, ma io ho comunicato la somma totale che è pari a 2 miliardi e 602 milioni.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, il comma 15 è stato richiesto, fra l'altro è stato oggetto di una discussione anche nella precedente manovra, per fare un'operazione molto semplice, ma io mi sento particolarmente offeso da come è stata compilata questa tabella perché, ancora una volta, la dice lunga sull'idea che chi scrive queste cose ha di questa Assemblea. La stesura del comma 15 dice: "Nelle direttive per il rispetto del patto di stabilità interno per l'anno 2012 sono considerati prioritari i pagamenti riportati alla allegata tabella", e nel comma di seguito sono elencati l'emergenza sociale, il contrasto alla povertà, l'istruzione, la ricerca, l'occupazione, e si finisce con le spese per l'Assemblea regionale e l'amministrazione e i suoi enti, non si inizia con le spese per il Consiglio regionale, ma abbiamo una tabella delle priorità che inserisce il Consiglio regionale; è una provocazione! Chi l'ha scritta questa disposizione? Per dire che noi pensiamo a noi stessi! E' una vergogna inaccettabile!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 96.

URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 96.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Biancareddu - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Campus - Cherchi - Contu Felice - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Cappai.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 62

astenuti 2

maggioranza 32

favorevoli 23

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

E' in votazione l'emendamento numero 97.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, il comma 16 è un comma che abbiamo voluto anche noi, anzi l'abbiamo richiesto per sostenere la spesa degli enti locali; quindi io sono favorevole al mantenimento del comma 16 e voterò contro l'emendamento.

Ancora una volta, Presidente, e io mi appello a lei, rimango abbastanza colpito dalla provocazione contenuta nella tabella E, che poteva incominciare con qualunque altra spesa, perché se no non si capisce di che cosa abbiamo parlato in Commissione. In Commissione abbiamo parlato di un elenco di priorità a fianco al quale era iscritta la somma da destinare inizialmente agli interventi per l'emergenza sociale, per il contrasto alla povertà, per la ricerca, per l'occupazione, per l'istruzione; ma quella tabella è stata compilata, in modo provocatorio, per non avere effetti, mettendo come prima spesa quella del Consiglio regionale che in questi anni ha tagliato decine di milioni di euro dal suo bilancio.

Ma a chi mi devo rivolgere per essere difeso, in ragione del lavoro che sto facendo, da una Giunta, anche questa, incapace, dannosa, provocatrice? Ma a chi ci dobbiamo rivolgere? Primo punto: spese di funzionamento del Consiglio regionale. Ma come vi permettete? Ma come vi permettete? Facciamo una cosa, decidiamo una cosa, ne fate un'altra. O è una iniziativa dei funzionari?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Onorevole Uras, vista la scarsezza di risorse non solo credo che lei abbia ragione, ma credo ci sia da essere veramente preoccupati. L'Assessore ha confermato che la tabella E prevede spese prioritarie - immagino che se sono prioritarie saranno pagate, cioè che non rimangano sulla carta - per 2 miliardi e 600 milioni, praticamente l'entità complessiva di quanto si possa spendere visti i vincoli del Patto di stabilità.

Poi ha anche detto che c'è comunque un miliardo da pagare in conto residui; insomma, mi sembra che i conti, Assessore, non tornino. Anche la tabella E, che contiene pagamenti prioritari rispetto agli altri stanziamenti, sappiamo già che non potrà essere materialmente soddisfatta come pagamenti nell'arco del 2012. E allora che cosa succede? Succede che questa finanziaria diventa una lotta per risorse scarse. Ci sono gli articoli e i contro commi che dicono: "No, vengo prima io". Il comma 16 è un esempio.

Siccome sappiamo già che i soldi non basteranno, scriviamo quello che è già scritto in legge, cioè che gli enti locali hanno diritto a vedere trasferito il fondo unico e che quindi non soltanto non dovranno aspettare, come stanno ancora aspettando, il saldo del 2011, ma che avranno diritto finalmente, a 2012 avviato, al saldo di competenza 2011 e all'anticipo per il 2012. Cioè stiamo dicendo: "Attenzione, siccome mancano risorse, scriviamo per legge chi arriva primo". Lo scrive un po' il Consiglio, lo scrive un po' la Giunta, lo scrive un po' la minoranza con l'articolo 4 bis, insomma "fatta la legge trovato l'inganno".

Sinceramente non si capisce, nell'arco di questo disegno di legge, visto che ogni comma ha il suo antidoto, che cosa alla fine verrà pagato nella finanziaria del 2012. Assessore, questa è la natura della discussione che sta avvenendo in Aula e se lei guarda il comma 16, il comma 17, il comma 15, l'articolo 4 bis capisce che veramente ci state mettendo in condizione di fare una discussione assai campata in aria. Veramente complimenti!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io mi vorrei rivolgere all'Assessore "dei comuni". Assessore, le vorrei fare due raccomandazioni. La prima in ordine a questi due commi: li difenda con i denti durante l'anno perché queste sono delle conquiste importanti, non tanto per gli enti locali in quanto tali, ma per quello che gli enti locali potranno fare in questo anno drammatico che avremo davanti; li difenda da una Giunta che tenterà di attaccarli.

L'altra cosa che le chiedo è: dirami immediatamente una circolare agli enti locali spiegando che questa norma significa un guadagno di efficienza anche da parte loro nella spesa dei denari pubblici verso i servizi e verso quello che serve, diversamente queste norme non hanno nessun significato. Inoltre, io sono dell'opinione di non impegnare e non vincolare il fondo unico, ma ci sono dei sindaci, che non apprezzo molto, di piccolissimi comuni sotto i 2 mila e anche 3 mila abitanti, che spendono i soldi del fondo unico per pagarsi segretarie particolari. E' una grande vergogna di questi tempi! Andrebbe raccomandata un po' di sobrietà anche da parte loro, ne guadagneremmo tutti in dignità, in serietà e in efficienza. Purtroppo queste cose avvengono. Io non sono per togliergli la libertà di disporre delle risorse, ma sono perché venga segnalato che questi fenomeni li conosciamo a futura memoria.

Presidente, ritiriamo gli emendamenti numero 97, 98, 99, 100, 101, 102, e 103.

PRESIDENTE. E' in votazione l'emendamento numero 104.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Io voterò a favore dell'emendamento numero 104, soppressivo del comma 23. Devo dire però che nel corso della discussione, Presidente, tornerò sulla questione della tabella E, perché tanta è stata la malafede della Giunta nello stilare questa tabella. Onorevole Maninchedda, credo interessi anche voi perché, come lei potrà notare, mentre al primo punto ci sono le spese per il Consiglio regionale, al terzo c'è un'altra priorità individuata dagli uffici dell'Assessorato della programmazione e dalla Giunta regionale che attiene al rimborso delle spese di difesa sostenute dai dipendenti regionali, dichiarati esenti da responsabilità, nei giudizi promossi in relazione alla loro qualità di impiegati.

Stiamo facendo l'elenco delle emergenze e delle povertà, stiamo facendo l'elenco degli interventi a favore dell'istruzione, stiamo facendo l'elenco degli interventi per lo sviluppo economico legati alla ricerca, e in questa tabella c'è il Consiglio regionale che io, Presidente, chiederò che da questa tabella venga cassato. Il Consiglio non può stare in una tabella di questa portata perché è un'offesa all'Istituzione e perché è una provocazione alla cultura democratica di questo Paese, di questa Regione. E' un'offesa all'autonomia, è un'offesa alla funzione e alla rappresentanza politica dei consiglieri regionali! Noi non siamo delle priorità insieme al rimborso delle spese di giudizio per i dipendenti dell'amministrazione regionale. E' una volgarità che io sistematicamente ricorderò a chi questa volgarità ha commesso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Vorrei ricordare al Consiglio che per quanto mi risulta, ma possiamo accertarlo, questo testo non deriva da un emendamento della Giunta ma è un testo della Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Io credo che ci sia un equivoco che forse va chiarito. La tabella E elenca le spese che nella delibera di agosto erano state individuate come necessarie, obbligatorie, eccetera, eccetera. All'interno di quell'elenco in cui i pagamenti ammontano, mi corregga l'Assessore, a 2 milioni e 600 mila euro, il Consiglio regionale ha istituito due priorità. Una è quella del comma 16, cioè il fondo unico; l'altra è quella del comma 13 dell'articolo 4 bis che, riguardo a tutti gli interventi urgenti e anticrisi voluti dalla Commissione, recita: "Ai fini del rispetto del patto di stabilità i pagamenti per gli interventi di cui al presente articolo hanno carattere prioritario e prevalgono anche rispetto alle priorità indicate ai sensi del comma 15 dell'articolo 1". Quindi le misure anticrisi, sociali, sono state salvate dal comma 13 e dal 4 bis e intervengono sulla tabella E.

Non so se sia sufficiente questo, magari nella tabella E bisognava mettere in evidenza prima queste priorità scelte dalla legge,...

(Interruzione del consigliere Uras)

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). l'elenco delle spese obbligatorie. Però è possibile, onorevole Uras, valorizzare ciò che prevede il testo stabilendo le priorità delle priorità nei due commi che io ho indicato e consentendo di far vedere nella tabella le scelte della Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 104.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Barracciu ha votato a favore e che i consiglieri Cappai, Contu Felice, Pitea e Sanna Giacomo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 23

contrari 42

(Il Consiglio non approva).

E' in votazione l'emendamento numero 105.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, la Commissione aveva lavorato bene non solo per le osservazioni che venivano prima fatte dall'onorevole Maninchedda, cioè per la volontà della Commissione di ammettere prioritariamente la spesa a favore non solo degli enti locali ma anche degli interventi anticrisi e poi per l'emergenza sociale, per il contrasto della povertà, per l'istruzione, la ricerca e l'occupazione e, poi, per il funzionamento delle istituzioni, il Consiglio regionale e l'amministrazione regionale.

Questa disposizione è stata tradotta in questo modo che è esattamente il modo in cui viene trasferita alla conoscenza dell'esterno e all'esterno gli Uffici hanno voluto in accordo con la Giunta, ancora una volta, attivare una provocazione nei confronti dell'Assemblea regionale! Io mi chiedo, Presidente: ma se questo è il capovolgimento, il sovvertimento dei rapporti e delle relazioni istituzionali a chi dobbiamo rivolgerci per avere il rispetto che meritiamo tutti, tutti?

Io sono qui dalla mattina presto che lavoro e non accetto risposte liquidatorie come quella dell'assessore La Spisa! Non è vero che è stato deciso così in Commissione, è una ulteriore provocazione! Vogliamo guastare il clima? Lo guastiamo su questi punti perché sono punti di principio e non accetteremo mai operazioni antidemocratiche, anti cultura politica come quelle di questa tabella!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Si può anche pensare che urlando si possa avere più ragione, ma non è così. Questo emendamento ha un'origine, è stato votato in Commissione e quando si vota, se si è attenti, si vede anche l'elenco. Ma intervengo nuovamente non tanto per replicare ma soprattutto per difendere gli Uffici che troppo spesso, in particolare da alcuni consiglieri, vengono chiamati in causa e accusati ingiustamente.

Gli uffici fanno il loro dovere, al posto della stessa Commissione hanno fatto un lungo elenco di capitoli che corrispondevano alle spese da considerare prioritarie, lo hanno fatto secondo un ordine di stanziamenti nell'ordine delle strategie del bilancio; la Commissione vedendo quell'emendamento avrebbe potuto cambiarlo e non lo ha fatto. Adesso se si vuole modificare possiamo farlo, ma non capisco davvero a quale scopo si pretenda di innescare una polemica. In ogni caso urlare non serve a nulla, sicuramente non dà più ragione di quella che si ha.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io...

URAS (Gruppo Misto). Io non ho mai visto quella tabella, è la prima volta che la vedo: ci attacchiamo al Regolamento! !

PRESIDENTE. Onorevole Uras! Prego, onorevole Salis.

SALIS (I.d.V.). Confermo che anche il sottoscritto vede questa tabella per la prima volta. Io vorrei tornare al testo dell'emendamento numero 105 e al comma 24 che ipotizza di allargare la premialità prevista per gli enti locali, che non hanno violato i vincoli imposti dal Patto di stabilità, allargando un po' le maglie e precisando la fattispecie delle assunzioni di personale.

Voterò a favore dell'emendamento numero 105, che mi dà anche la possibilità di intervenire sull'argomento che forse è il principale, il più importante degli argomenti che noi dobbiamo affrontare dopo la partita delle entrate, e cioè il Patto di stabilità. Io sono convinto che corriamo il rischio, è stato detto autorevolmente da altri consiglieri che noi si perda in parte o in tutto, non lo so, la partita legata all'articolo 8 dello Statuto, la cosiddetta vicenda delle entrate regionali.

C'è il rischio, se i tavoli con il Governo nazionale non vengono attivati prontamente, di perdere anche la partita legata al Patto di stabilità. Negli anni scorsi è stato proposto, e temo che quest'anno possa essere riproposta la richiesta di non rispettare il Patto di stabilità per riuscire a utilizzare al massimo le risorse disponibili a favore dell'economia della Sardegna che ne ha profondamente bisogno.

Assessore, lei ne ha parlato, la Commissione è stata impegnata per un mese e più in un lavoro che ha intaccato solamente la corteccia delle risorse, risorse non ne abbiamo al punto che abbiamo sterilizzato e messo in sonno il Consiglio regionale con il comma 4 dell'articolo 1. Noi non possiamo sopportare che il FNOL sia zero, perché non possiamo sopportare di non poter impegnare le risorse. Ecco perché, presidente Lombardo, proprio perché non possiamo sopportare questo annullamento dei poteri del Consiglio…

URAS (Gruppo Misto). Non si è sentito bene!

PRESIDENTE. Ho sentito io. Ha chiesto il voto segreto sull'emendamento successivo, il numero 187.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, quanto sto per chiederle non c'entra niente, ovviamente, con l'emendamento numero105 che mi accingo a ritirare; ma quando voteremo, per rimediare a questa polemica sul comma 15, se mi potesse dare la parola vorrei proporre di votare per parti il comma 15 al fine di dare un'ipotesi di soluzione che rimetta una veste dignitosa al contenuto del suddetto comma.

PRESIDENTE. Quando voteremo l'articolo mi chiede la parola per esplicitare la richiesta di votazione per parti.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 187.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 37

contrari 27

nulli 1

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.)

E' in votazione l'emendamento numero 338.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Assessore La Spisa, su questo emendamento c'era l'impegno di precisare le causali che determinano il disimpegno e il reimpegno. Ritiene di doverlo precisare, anche oralmente? Ne saremmo lieti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. La seconda parte dell'emendamento numero 338, riformulata, recita: "Le somme impegnate entro il 31 dicembre 2011, relative a procedure di evidenza pubblica, bandite e aggiudicate nell'anno 2011, che si rendono disponibili a seguito di revoca del beneficio, o di rinuncia dello stesso da parte dell'avente diritto, sono utilizzate per lo scorrimento della graduatoria".

PRESIDENTE. Va bene?

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Va bene.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 338, secondo la nuova formulazione proposta dall'assessore La Spisa. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

E' in votazione l'emendamento numero 13.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Assessore, avevo posto il problema che, alla fine dei conti, conveniva ritirare l'emendamento e lasciare il testo originario, perché in fondo è una disciplina già regolamentata dalla legge sugli appalti in materia di Lavori Pubblici. Lei ha ragione sul fatto che noi non possiamo intervenire censurando il tempo che si impiega nell'esecuzione di un'opera; il tempo che si dichiara può essere infatti prorogato in ragione delle attività che il direttore dei lavori mette in evidenza. Secondo me, questa precisazione non sana quel problema e rende del tutto inutile la specificazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 13.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Milia ha votato a favore e che la consigliera Barracciu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lunesu - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 46

contrari 19

(Il Consiglio approva).

E' in votazione l'articolo 1.

Il consigliere Gian Valerio Sanna intendeva formulare una richiesta di votazione per parti.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Assessore La Spisa, io propongo di votare separatamente il comma 15 fino alle parole "all'occupazione", sulle quale credo si esaurisca il significato politico. L'altra parte riguarda spese del Consiglio regionale, amministrazione sugli enti e agenzie, nonché spese obbligatorie che, per definizione, sono spese prioritarie, tutte le altre sono trasferimenti per il funzionamento. .

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, potrei proporle di votare tutto l'articolo, tranne il comma 15, che verrebbe votato a parte dopo aver cassato, con una proposta di emendamento orale, la parte relativa al Consiglio regionale?

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). No, il comma 15 si vota fino alle parole "all'occupazione", poi si mette un punto. La parte restante viene cassata.

PRESIDENTE. Va bene.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (Gruppo Misto). Sì, per ricordare all'Assessore che dovrebbe presentare un emendamento orale sul comma 10.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Mi dichiaro favorevole, innanzitutto, alla riformulazione definitiva del comma 15, così come è stata proposta, chiudendo alla parola "occupazione". Al comma 10 proporrei di aggiungere, con un emendamento orale, una lettera e) che recita: "interventi di cui all'articolo 5, comma 19, della legge regionale numero 1 del 2011, capitolo SC02.0589 (UPB S02.02.004)". Si tratta delle risorse per la Scuola professionale forestale.

PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo su questa proposta di emendamento orale, metto in votazione l'articolo 1 senza il comma 15. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 15 fino alla parola "occupazione". Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1, comma 15 modificato.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cuccureddu, Planetta, Sanna Giacomo, Sechi e Zuncheddu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Ben Amara - Cocco Daniele - Mariani - Meloni Marco - Salis.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 64

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 59

contrari 5

(Il Consiglio approva).

.

Metto in votazione l'emendamento numero 315. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

E' in votazione l'emendamento numero 316.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, avevo chiesto l'iscrizione a parlare anche sul precedente emendamento, che avrei voluto ritirare in quanto era un emendamento in parte connesso all'esito della discussione sull'ordine del giorno conclusivo del dibattito sulle comunicazioni del Presidente.

L'emendamento numero 316, Presidente, le chiedo di spostarlo a un articolo successivo (potrebbe essere l'articolo 3 o addirittura l'articolo 4), perché tratta una materia che è già in parte regolata anche da legge dello Stato e forse vale la pena di formularlo in modo tale che sia accettabile da tutta l'Aula, piuttosto che solo da una parte.

PRESIDENTE. Poichè non vi sono opposizioni, l'emendamento numero 316 viene spostato all'articolo 4.

Sull'emendamento numero 319 c'è un invito al ritiro.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Ritiro l'emendamento numero 319 perché l'accordo, raggiunto in Commissione questa mattina, prevede che rivedremo tutta questa partita dei contributi al sistema associativo del lavoro e dell'impresa in modo tale da trovare una soluzione equa che tenga conto delle esigenze di contenimento della spesa, ma che operi senza alcuna discriminazione e con l'attenzione che è necessaria per mantenere compatto il sistema istituzionale con quello sociale in vista della vertenza con lo Stato.

PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 14 e 72 sono stati ritirati.

E' in votazione l'emendamento numero 317.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Nello specifico si pone un problema, poi vedremo come risolverlo, perché è possibile che sia già stato risolto nell'ambito degli interventi che stiamo facendo per il mantenimento di alcuni residui di stanziamento che attengono a opere che sono in fase di affidamento e che riguardano alcuni comuni; sono situazioni in fase di definizione. Io chiederei, se è possibile, di sospendere l'emendamento, solo per effettuare una verifica che possiamo fare domani mattina velocemente in Commissione.

PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo l'emendamento numero 317 è spostato all'articolo 2.

L'emendamento numero 318 viene spostato l'articolo 3.

Metto in votazione l'emendamento numero 15. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 16. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Gli emendamenti numero 50, 48 e 49 erano stati sospesi per la predisposizione di un emendamento di sintesi.

Assessore La Spisa, le chiedo se la Giunta li accoglie

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sono accolti.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 50. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 48. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 49.

URAS (Gruppo Misto). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 49.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Stochino ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 66

votanti 65

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 65

(Il Consiglio approva).

E' in votazione l'emendamento numero 6.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Probabilmente in Commissione gli emendamenti si esaminano spesso con superficialità, e credo che questo sia il caso. E' un emendamento che mira esclusivamente a chiarire un aspetto fondamentale se vogliamo mantenere i servizi (sto parlando di SUAP e delegato paesaggistico) nelle Unioni di comuni.

Le Unioni di comuni, infatti, che non possono avere pianta organica, che non possono assumere, non possono neanche assumere a termine per un errore o meglio per una parola che è saltata nella legge numero 18/2011 dove si dice: "qualora per la realizzazione dei compiti a essa affidati sia necessario ricorrere a professionalità, non esistenti nella dotazione organica dei comuni che ne fanno parte, possono stipulare convenzione a progetto o", manca il termine assunzioni, "a termine per un numero massimo di cinque unità".

Ora, che cosa succede? Succede che i segretari comunali, zelanti, interpretano questa parola che è saltata nel senso che, pur con i concorsi effettuati, il personale assunto non può essere rinnovato. Questo evidentemente è contro la ratio della legge numero 18 e provoca un problema grosso di funzionalità delle Unioni di comuni.

Quindi, se ci ragioniamo un attimo, posto che non crea costi, non crea posti di lavoro ed è assolutamente nello spirito della legge, possiamo correggere un errore di battitura perché c'era il termine assunzione, era previsto nella legge numero 18, è solo saltato. Quindi chi ha fatto un concorso e ha una legittima aspettativa di poter svolgere quel lavoro lo deve poter svolgere senza fare i contratti a tempo determinato che non esistono nella legge; esistono i CO.CO.CO, i contratti a progetto, ma non esistono i contratti di collaborazione a tempo determinato, solo assunzioni a tempo determinato, più regolari, più trasparenti. Quindi invito sia la Giunta, sia la Commissione, sia il Consiglio a riflettere su questo aspetto, stiamo sanando un errore che provocherà danni gravi relativamente alla funzionalità dei servizi per i cittadini.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Io ho capito il problema sollevato dall'onorevole Cuccureddu, ma mi permetto di dissentire. Noi non stiamo negando alle Unioni di comuni la possibilità di avere a contratto e a termine, dice la legge, le persone; stiamo impedendo che attraverso questo vituperato sistema delle proroghe si consolidi nella testa della gente l'idea, sbagliata, che di proroga in proroga il tempo determinato possa diventare tempo indeterminato.

Secondo, in un periodo di crisi occupazionale dovremmo anche dare la possibilità di una rotazione delle persone all'interno di questi luoghi di lavoro e, perché no, anche favorire la ricerca da parte delle stesse Unioni di personale con maggiore e più spiccata professionalità. La cristallizzazione è un fatto negativo. Noi non stiamo negando con il nostro dissenso la possibilità di occupare delle persone, stiamo dicendo: evitiamo il fatto che si possa interpretare come una proroga continua e sine die.

In questo modo siamo stati costretti in questa Regione, onorevole Cuccureddu, con questo metodo, a porci l'enorme problema delle stabilizzazioni, che ancora non abbiamo chiuso. Dobbiamo concludere questo capitolo, perché il prossimo decennio sarà di stampo diverso da quello che abbiamo affrontato fino a oggi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, noi ci arrabattiamo in un sistema malato, cronicamente malato e malato grave. Che cosa propone il collega Cuccureddu? Propone due cose, una giusta e una sbagliata. Quella giusta è la proposta di trasformare i rapporti di lavoro che si instaurano con le Unioni dei comuni non in rapporti convenzionali ma in rapporti di assunzione a tempo determinato. Contemporaneamente propone però la permanenza dei rapporti convenzionali.

Allora, delle due l'una; io sono per i contratti a tempo determinato, i contratti a tempo determinato sono a tempo determinato in un'amministrazione come la nostra che, non voglio pensarlo, probabilmente sarà costretta tra qualche mese, quando qualche Politburo deciderà che qualche centinaio di migliaia di dipendenti pubblici devono essere lasciati a casa, anche a considerare il termine dell'occupazione per lavoratori a tempo indeterminato della Pubblica amministrazione.

Ma noi, lo dice più volte la Corte dei conti, quando esamina gli atti dell'amministrazione pubblica, se abbiamo un'esigenza permanente dovremmo bandire un concorso e fare le assunzioni a tempo indeterminato. Se abbiamo un'esigenza a tempo dovremmo fare assunzioni a tempo determinato e dovremmo evitare, come la peste bubbonica, i rapporti convenzionali costosi, come quelli che attiva l'amministrazione regionale; e io chiederò, durante il corso di questa sessione di bilancio, che cosa è avvenuto per alcune convenzioni.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Presidente, chiedo di intervenire per un emendamento orale.

PRESIDENTE. Adesso interviene l'onorevole Campus, farà la sua proposta prima di votare.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, semplicemente per dire che concordo con quanto detto dall'onorevole Gian Valerio Sanna, in altre occasioni ho concordato con lui anche su altri aspetti, in particolare su questo concordo, e invito ad avere sempre la stessa visione.

Perché ricordo, solo a titolo di cronaca, che parlando di lavoratori interinali all'interno delle ASL, quando si diceva che l'interinalato è una forma di lavoro a tempo per cui è giusto che possa esserci la rotazione, è giusto che ci siano più giovani che possano imparare un lavoro, in quest'Aula dagli stessi banchi si parlava invece di cronicizzazione su quel posto sempre delle stesse persone.

Quindi è giusto questo metro, è giusto tenerlo, per cui anch'io voterò contro questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, anch'io voterò contro questo emendamento, perché quando leggo di assunzioni a tempo determinato o di prorogare quelle in essere mi torna alla mente il percorso di questi ultimi dieci anni, quanto meno, in cui si è creato un precariato abnorme e anche quelle attese di assunzioni a tempo indeterminato chiaramente motivate, come dire, sollecitate da queste assunzioni a tempo determinato.

Io sarei dell'avviso che proprio per poter incidere sulle spese di cui parlava l'Assessore, che noi riusciamo solamente a scalfire e che sono le spese per gli apparati, le spese per tutta la macchina organizzativa legata alle funzioni pubbliche, ci decidiamo a dire che assunzioni a tempo determinato o proroghe di quelle già fatte non ne facciamo più. Perché ho la sensazione che, diversamente, si incrementi ulteriormente il lavoro precario e le attese di coloro che riescono a entrare con un contratto a tempo determinato, magari riescono a farselo prorogare e poi chiedono di essere assunti definitivamente, a scapito dell'esercito di altri giovani con gli stessi diritti che non riescono mai a entrare in posto di lavoro.

Io penso che bisognerà avere prima o poi questo coraggio e bloccare questo tipo di procedimenti che hanno portato alla situazione che abbiamo affrontato varie volte anche in questo Consiglio regionale

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per formulare una proposta di emendamento orale. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io faccio questa proposta di emendamento orale perché sicuramente chiarisce meglio ciò che è stato detto, perché molti hanno letto l'emendamento senza leggere la legge. La legge non prevede assolutamente la possibilità di piante organiche o di posti a tempo indeterminato, ma prevede solo quelli a tempo determinato. Leggo interamente la parte della legge, così si capisce bene: "Qualora per la realizzazione dei compiti" posto che le Unioni di comuni non possono avere proprie piante organiche e non possono avere personale a tempo indeterminato "a esse affidati sia necessario ricorrere a professionalità non esistenti nelle dotazioni organiche dei comuni che ne fanno parte", quasi tutti, per le funzioni che la Regione ha trasferito: architetti per i delegati paesaggistici, SUAP e così via, possono stipulare…

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, faccia la proposta di emendamento orale.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Propongo di cassare dall'emendamento le parole "o prorogare quelle in essere".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dessì per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESSI' (P.S.d'Az.). Vorrei un attimino capire la ratio di questo discorso in Consiglio. L'onorevole Cuccureddu sta cercando di far presente all'Aula che per poter ottemperare a determinate funzioni che le Unioni dei comuni hanno, una delle quali è quella di poter portare avanti dei progetti che la Regione sarda ha delegato, dovrebbero assumere ma non possono farlo.

La proposta dell'onorevole Cuccureddu di cassare le parole "o prorogare quelle in essere" credo sia accoglibile, perché mette in condizioni il comune di espletare una funzione delegata, altrimenti tutta quella marea di progetti che sono stati trasferiti dall'Assessorato alle Uniooni di comuni non si potranno fare.

L'esempio pratico è l'Unione dei comuni del basso Sulcis, dotata semplicemente di un dirigente e priva di ingegneri, nessuno può portare avanti determinate funzioni delegate. Quindi dovremmo rimandare tutto indietro all'Assessorato dell'urbanistica per autorizzare progetti (anche per la apertura di una finestra) che sono comunque fermi da anni.

PRESIDENTE. Dichiari il suo voto, onorevole Dessì.

DESSI' (P.S.d'Az.). Voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Dichiaro il voto favorevole all'emendamento orale proposto dall'onorevole Cuccureddu.

PRESIDENTE. Se l'Aula è d'accordo sulla proposta di emendamento orale dell'onorevole Cuccureddu, metto in votazione l'emendamento così modificato.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 6.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano, Petrini, Piras, Sanna Giacomo e Tocco hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Ben Amara - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Paolo - Sechi - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Obinu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Steri.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Lunesu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 61

astenuti 3

maggioranza 31

favorevoli 44

contrari 17

(Il Consiglio approva).

E' in votazione l'emendamento numero 346, emendamento all'emendamento numero 189.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). L'emendamento all'emendamento, come peraltro anche l'emendamento numero 189, nasce per rispondere al problema concreto che si è verificato, in quanto l'Ente foreste non è stato in condizioni di adempiere tempestivamente ai compiti affidatigli. Questo è stato lamentato da una serie di sindaci che hanno chiesto anche di essere ascoltati dai Capigruppo.

Peraltro, la formulazione dell'emendamento mi è sembrata non sufficientemente condivisibile, per cui ho presentato l'emendamento all'emendamento in cui chiarisco meglio il concetto, prevedendo che il comune può chiedere di svolgere direttamente quelle attività. Siccome dobbiamo comunque garantire l'uniformità su tutto il territorio regionale delle attività svolte, rimane fermo che il progetto, se il comune lo svolge, deve essere visionato dall'Ente foreste, per una garanzia di conformità. Quindi l'emendamento all'emendamento ha la stessa ratio del "189", però mi sembra che affronti il problema in modo più puntuale.

PRESIDENTE.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 346.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano, Lotto, Petrini e Uras hanno votato a favore e che la consigliera Lombardo si è astenuta.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 65

votanti 64

astenuti 1

maggioranza 33

favorevoli 64

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio è riconvocato domani, mercoledì 15 febbraio, alle ore 11 e 30. Alle ore 9 e 30 è convocata la terza Commissione.

La seduta è tolta alle ore 20 e 38.



Allegati seduta

Testo delle interrogazioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata concessione del finanziamento per lo "Studio controllato e randomizzato in doppio cieco per la valutazione dell'efficacia del trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti affetti da sclerosi multipla con disabilità compresa fra 2 e 6 nella scala EDDS di Kurtzke", presentato dal prof. G.B. Meloni dell'Università di Sassari.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- a seguito della legge regionale n. 7 del 2007 (Promozione della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica in Sardegna), la Regione, anche per l'annualità 2011, ha pubblicato in data 31 ottobre 2011 il bando "Invito a presentare progetti di ricerca fondamentale o di base orientata a temi di carattere specifico di stretto interesse regionale";

- tale bando prevedeva 18 aree tematiche interessate dalla ricerca, per le quali potevano essere presentati progetti ammissibili e finanziabili dopo due step di valutazione;

- in particolare, come indicato nell'articolo 6 del bando, l'area tematica (tender) n. 13 era la sclerosi multipla e l'oggetto di interesse della ricerca scientifica, per il quale erano stati stanziati 500.000 euro, era "studio controllato randomizzato per la valutazione dell'efficacia del trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti affetti da sclerosi multipla con disabilità pari od inferiore a 6 nella EDSS di Kurtzke";

- per ogni area di interesse veniva ammesso al finanziamento solo un progetto;

- con determinazione del Centro regionale di programmazione, n. 10425/1470 del 5 dicembre 2011, veniva reso noto che i progetti presentati relativamente all'area di ricerca sulla sclerosi multipla, ossia tender 13, erano due e che a seguito di valutazione di cui al primo step, come indicato nel bando, entrambi avevano i requisiti per l'ammissibilità;

- un progetto era quello presentato dal prof. Giovanni Battista Meloni dell'Università di Sassari e direttore dell'UOC di radiologia dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, con oggetto "Studio controllato randomizzato per la valutazione dell'efficacia del trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti affetti da sclerosi multipla con disabilità pari od inferiore a 6 nella EDSS di Kurtzke; il secondo progetto era quello presentato dal prof. Alberto Concu, direttore della Scuola di specializzazione in medicina dello sport della Università di Sassari con oggetto "Attività fisica adattata nella sclerosi multipla in Sardegna";

- il Centro regionale di programmazione con determinazione n. 11407/1627 del 29 dicembre 2011, ha reso noti gli esiti del secondo step di valutazione dei progetti presentati e la graduatoria finale a seguito della quale risultava ammesso al finanziamento, per l'area di ricerca sulla sclerosi multipla, il progetto presentato dal prof. Alberto Concu con oggetto "Attività fisica adattata nella sclerosi multipla in Sardegna", per un importo finanziato di euro 231.600;

- tale decisione ha buttato nello sconforto i numerosissimi malati di sclerosi multipla in Sardegna, unitamente alle loro famiglie, i quali, posto che la sanità sarda è caratterizzata da inoperatività in questo settore, sono costretti a rivolgersi ad altre regioni, con i comprensibili gravi disagi e i rischi relativi agli spostamenti di persone sofferenti, spesso gravate da disabilità motorie e costrette anche a sostenere pesanti costi aggiuntivi;

RILEVATO che:

- la Sardegna vanta un numero di ammalati di sclerosi multipla che appare essere, rispetto all'incidenza demografica della Regione, allarmante e preoccupante, tale da incentivare gli investimenti per la sperimentazione e lo studio delle cause poste alla base della malattia e i rimedi per combattere la stessa, o consentire a coloro che ne sono affetti di condurre un dignitoso stile di vita;

- la Regione, nonostante l'elevata incidenza di malati di sclerosi multipla non ha mai dato l'autorizzazione alla sperimentazione del protocollo Zamboni, impedendo ai medici e ricercatori sardi di dare un contributo alla scienza, data la numerosissima casistica clinica sottoposta alla loro attenzione, e, soprattutto, di dare una speranza ai numerosi cittadini sardi affetti dalla insidiosa patologia, costretti a fare lunghi viaggi della speranza fuori dal territorio sardo con un esborso economico di rilevante entità;

- la scelta della Regione appare essere anacronistica rispetto al comportamento del resto delle regioni italiane, le quali, via via, stanno autorizzando la sperimentazione attraverso il protocollo Zamboni, con esiti assolutamente incoraggianti;

CONSIDERATO che:

- anche la scelta del Centro regionale di programmazione di finanziare il progetto relativo alla attività fisica nella sclerosi multipla appare confermativa delle considerazioni sopra svolte e della volontà della Regione di non investire sulla sperimentazione in tale settore;

- invero, il progetto destinatario del finanziamento ha come scopo solo quello di adattare l'attività fisica, peraltro importantissima, su soggetti affetti dalla patologia sclerosi multipla, ma non ha lo scopo di indagare sulle cause della sclerosi multipla, scopo principe della ricerca;

PRESO ATTO che:

- peraltro, la scelta operata dal Centro regionale di programmazione appare essere contraria ai rigidi criteri di ammissibilità e finanziabilità dei progetti così come indicato nel bando pubblicato in data 31 ottobre 2011;

- invero, il bando in argomento prevedeva nell'area 13 la finanziabilità di un progetto in materia di "Studio controllato randomizzato per la valutazione dell'efficacia del trattamento endovascolare della CCSVI nei pazienti affetti da sclerosi multipla con disabilità pari od inferiore a 6 nella EDSS di Kurtzke", ma nulla diceva in merito alla attività fisica adattata nella sclerosi multipla;

- sembrerebbe che l'unico progetto riportante fedelmente i requisiti richiesti per la ammissibilità a finanziamento dello stesso fosse quello presentato dal prof. Giovanni Battista Meloni,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se intendano fare luce sulla regolare assegnazione del finanziamento de quo;

2) quali siano le motivazioni per le quali in Sardegna non si sia ancora dato impulso alla sperimentazione del protocollo Zamboni. (801)

InterrogazioneDedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla programmazione sanitaria in Provincia di Oristano.

Il sottoscritto,

PREMESSO che la garanzia del diritto alla salute deve essere uno dei principali obiettivi dell'azione di governo regionale;

CONSTATATO che la Direzione generale della ASL di Oristano sta procedendo a bandire concorsi per primariato sebbene siano stati cancellati dall'organico;

CONSIDERATO che la Direzione generale della ASL di Oristano sta, nel contempo, riducendo la presenza di alcune figure professionali che sono di estremo sostegno ai pazienti;

EVIDENZIATO che la medesima Direzione sta attuando procedure di rotazione del personale esistente, ed in particolare degli operatori socio-sanitari (OSS), e di inserimento di nuovo personale, determinando di conseguenza una discontinuità del servizio nei confronti degli utenti ed anche della fruizione dello stipendio da parte degli operatori;

RITENUTO che alcuni operatori offrono la propria riconosciuta professionalità da diversi anni, senza alcuna certezza e garanzia di continuità lavorativa, nell'attesa dell'espletamento dei concorsi, cosa che non avviene oramai da quattro anni;

SOTTOLINEATO che tutto ciò determina un aggravamento dello stato di precarietà economica di molte famiglie, che già faticano ad arrivare alla fine del mese, in quanto possono contare solamente su questa unica fonte di reddito, seppure con alcune discontinuità,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se:

1) siano a conoscenza della situazione su esposta;

2) non ritengano necessaria una attività di verifica e accertamento delle procedure adottate nella gestione del personale all'interno della ASL di Oristano;

3) non ritengano, inoltre, di dover biasimare tale atteggiamento indegno e deprecabile, che determina, in un tessuto sociale già sofferente, malumori e disagi che potrebbero trasformarsi in situazioni di estrema necessità. (802)

Interrogazione Amadu, con richiesta di risposta scritta, sulle gravi conseguenze al bilancio della società di gestione dell'Aeroporto di Alghero (SOGEAAL) a seguito della dichiarazione di illegittimità del licenziamento del direttore generale Umberto Borlotti e sulla necessità di commissariamento della stessa società.

Il sottoscritto,

PREMESSO che dalle notizie apparse sugli organi di informazione e sulla base di una nota stampa del 1° febbraio 2012 da parte del consiglio di amministrazione della SOGEAAL Spa, risulta che il giudice chiamato a dirimere la vertenza relativa al licenziamento del direttore generale Umberto Borlotti ha ripetutamente accolto il ricorso del direttore generale disponendone l'immediato reintegro e condannando, di fatto, la SOGEAAL;

CONSIDERATO che:

- questa situazione è indicativa di come all'interno della SOGEAAL si viva una condizione di insostenibile conflittualità che ha già arrecato danni finanziari alla stessa società che ora dovrà, necessariamente, far fronte ad ulteriori oneri per il fatto di essere stata giudicata soccombente nella vertenza in premessa;

- tale vertenza rischia di incancrenirsi ulteriormente in virtù dell'atteggiamento preannunciato dalla stessa società nel voler gestire il prosieguo della vicenda;

RITENUTO che questa situazione stia provocando gravissimi danni alle finanze della società di gestione aeroportuale di Alghero e, conseguentemente, alle casse regionali, spesso chiamate a coprire notevoli passività,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere se:

1) siano a conoscenza della grave situazione che ha sempre visto la SOGEAAL soccombere, per via giudiziaria, nella vertenza di cui in premessa;

2) ritengano necessario e urgente intervenire, con provvedimenti che la Giunta regionale riterrà opportuno adottare, onde evitare che la situazione possa degenerare;

3) ritengano necessario valutare la possibilità di disporre il commissariamento della SOGEAAL così da cercare di bloccare una costosa spirale giudiziaria per la società di gestione aeroportuale di Alghero già in precarie condizioni finanziarie. (803)

Interrogazione Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla vicenda del mancato riconoscimento, da parte dell'amministrazione scolastica, dell'ingresso del Comune di Laconi nella Provincia di Oristano.

I sottoscritti,

PREMESSO che, da oramai oltre dieci anni, il Comune di Laconi è entrato a far parte, in attuazione del processo di riordino delle vecchie province e di istituzione delle nuove province, ed in adempimento del responso referendario di quella comunità, della Provincia di Oristano;

RILEVATO che a distanza di dieci anni, tale passaggio di ambito provinciale non è riconosciuto dalla amministrazione scolastica, per la quale Laconi continua ad essere considerata facente parte della vecchia provincia, ossia quella di Nuoro;

RITENUTO che tale situazione si configuri come gravemente lesiva dell'esercizio dell'autonomia della Regione in materia di enti locali;

OSSERVATO altresì che sul piano pratico ciò comporta significative complicanze legate in particolare ai percorsi di dimensionamento delle autonomie scolastiche, ed alle responsabilità sulla gestione degli edifici scolastici del secondo ciclo di istruzione, in carico all'Amministrazione provinciale di Oristano,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere quali iniziative intenda assumere per favorire la rimozione degli ostacoli che impediscono il riconoscimento dell'ingresso del Comune di Laconi nella Provincia di Oristano anche da parte delle amministrazioni dello Stato che non lo hanno ancora riconosciuto come, per l'appunto, l'amministrazione scolastica. (804)

Interrogazione Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità per l'ottenimento dell'esenzione dal ticket sanitario per le condizioni fissate e individuate con il codice E04.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- il decreto ministeriale 11 dicembre 2009 fissa le condizioni e la verifica delle esenzioni, in base al reddito, dalla compartecipazione alla spesa sanitaria;

- fra i casi previsti per l'esenzione, vi è quello che ha per codice E04 riferito a "Titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant'anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza dei coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico";

- ciò fissa il limite complessivo, riferito ad una famiglia composta dai due genitori, il cui titolare di pensione supera i 60 anni, e un figlio a carico, a 11.878,51 euro;

CONSIDERATO che sia nel modulo prestampato relativo all'autocertificazione ai fini dell'esenzione dal ticket sanitario, sia nelle tabelle informative del Ministero della salute, alla casella E04 da segnare, vengono evidenziate, con chiarezza, le condizioni richieste, come scritto in premessa, necessarie per l'accesso all'esenzione suddetta;

PRESO ATTO che:

- da diverse segnalazioni prevenute, e in alcuni casi particolari, sarebbe accaduto che, pensionati che si trovano nella condizione come quella posta in premessa, si sarebbero visti rifiutare il diritto di esenzione dal ticket sanitario nel momento in cui si sono presentati agli uffici appositi;

- la motivazione più comune sarebbe stata quella che "per aver diritto all'esenzione quando non si hanno i 65 anni di età, bisogna essere titolari di pensione al minimo senza dare alcuna importanza al reddito";

- tale motivazione non corrisponderebbe a quanto, invece, scritto in evidenza nei già citati moduli dispensati dalle ASL e dal Ministero della salute,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se corrisponda alla reale interpretazione della normativa la motivazione adotta dagli uffici per il diniego all'esenzione dal ticket sanitario dei pensionati di età superiore ai 60 anni e inferiore ai 65 che chiedono l'esenzione in quanto si troverebbero nella condizione prevista dal codice E04;

2) in caso di risposta negativa al primo quesito, se non ritengano che gli addetti agli uffici debbano essere ulteriormente istruiti al fine di dare informazioni corrette al cittadino, sulla base di una univoca interpretazione, a livello regionale e nazionale proprio riguardo il diritto di esenzione alla compartecipazione alla spesa sanitaria;

3) in caso di risposta affermativa, se non ritengano che i suddetti moduli e tutte le informazioni vengano debitamente chiarite così da non ingenerare disguidi, perdite di tempo e/o ricorsi vari;

4) se non ritengano verificare quanti pensionati, di età compresa fra i 60 e i 65 anni, si trovino nella condizione fissata dal codice E04 ed eventualmente, integrare anche per loro la richiesta di esenzione dal ticket sanitario. (805)

Interrogazione Lotto - Solinas Antonio - Cucca, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nell'attuazione della legge n. 15 del 2010 con particolare riferimento all'articolo 12 relativo agli investimenti nelle fonti di energia rinnovabili nelle aziende agricole.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- l'agricoltura in Sardegna sta attraversando, da troppo tempo e in tutti i comparti, un profondo stato di crisi che rende necessari ed urgenti interventi straordinari volti a consentire la sopravvivenza delle imprese agricole;

- i ritardi nell'utilizzo dei fondi comunitari, con particolare riferimento alle misure 1, 3, 4 e 5, stanno privando l'intero settore di quell'indispensabile volano finanziario per avviare i processi di ammodernamento ed adeguamento delle strutture aziendali;

CONSIDERATO che:

- la multifunzionalità rappresenta per l'agricoltura un'opportunità che altrove viene utilizzata appieno, garantendo integrazione di reddito e motivo di rilancio dell'attività agricola, mentre in Sardegna resta complessivamente ignorata privando le nostre imprese agricole di un indispensabile contributo alla sopravvivenza e al rilancio;

- l'utilizzo delle fonti di energia rinnovabili (FER) è universalmente considerato tra i principali fattori di multifunzionalità;

- l'articolo 12 della legge regionale n. 15 del 2010 prevede misure per garantire l'accesso al credito da parte delle imprese agricole per la realizzazione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili aventi potenza fino a 200 KW ed è istituito, presso la SFIRS, un fondo di garanzia che garantisce i mutui e i prestiti concessi a tal fine dagli istituti di credito;

- i tempi per l'utilizzazione degli incentivi a favore degli investimenti nel settore delle FER si stanno restringendo sempre di più e si prevede una drastica riduzione degli stessi a partire dal prossimo anno;

VERIFICATO che:

- la Giunta regionale non ha ancora provveduto a deliberare come previsto per la gran parte degli articoli della legge regionale n. 15 del 2010 rendendo così sostanzialmente inapplicata la stessa legge;

- per quanto riguarda in particolare l'articolo 12, non risulta sia stata istruita alcuna pratica presso la SFIRS,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:

1) quali provvedimenti intenda adottare affinché le misure previste dall'articolo 12 della legge regionale n. 15 del 2010 vengano quanto prima attivate dalla SFIRS;

2) quali misure intenda adottare, anche con il coinvolgimento delle agenzie agricole regionali, per promuovere tra gli agricoltori l'interesse per l'utilizzazione degli strumenti messi loro a disposizione dalla Regione al fine di realizzare in proprio investimenti nel settore delle energie rinnovabili e sottrarsi alla speculazione di investitori estranei al mondo agricolo. (806)