Seduta n.229 del 30/03/2017
CCXXIX Seduta
Giovedì 30 marzo 2017
(POMERIDIANA)
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 15 e 31.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 28 marzo 2017 (225), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Ugo Cappellacci¸ Roberto Desini, Pier Mario Manca, Gianmario Tendas e Paolo Zedda hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 30 marzo 2017.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Votazione dei disegni di legge: "Legge di stabilità 2017". (393/S/A) e "Bilancio di previsione triennale 2017-2019". (394/A)
PRESIDENTE. All'ordine del giorno abbiamo il D.L. numero 393, Legge di Stabilità e il D.L. numero 394, Bilancio di previsione triennale 2017-2019.
Siamo in fase di votazione per quanto riguarda il D.L. numero 393.
Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOTTO LUIGI (PD). Presidente, ovviamente per dichiarare il voto favorevole alla manovra finanziaria. Però, siccome uno dei principali argomenti presenti in questa manovra sono anche lo stanziamento da parte di questo Consiglio di una cifra considerevole per il comparto agropastorale, voglio raccogliere e segnalare al Consiglio lo sconcerto e anche per un certo verso l'indignazione di molti colleghi della Commissione V, della stessa Aula, di maggioranza e di minoranza, per un tentativo, a mio parere assolutamente ingiusto e inaccettabile, di una forza politica e di un suo rappresentante, non più presente in quest'Aula, di arrogarsi i meriti sulla scelta di tutta l'Aula, maggioranza e opposizione, di destinare 14 milioni al settore lattiero-caseario per affrontare la grave crisi del pecorino romano e del prezzo del latte ovino. Tutto il Consiglio sa quanto impegno ha posto su questo tema la stessa Aula e la Commissione V, prima con una mozione e poi con una risoluzione. A nessuno è consentito, ancor meno se si è presenti in Aula con numeri assolutamente non determinanti, di spendere come proprio l'impegno di tutti, e a nessuno consentiamo di ergersi a custodi e controllori di un interesse, quello dei nostri pastori, che ha visto tutti noi impegnarci con tutte le nostre forze per stanziare i fondi, per affrontare la crisi, dopo un confronto ampio, difficile, ma leale tra tutti noi. Sono certo che l'Assessorato troverà le strade più idonee per l'utilizzo dei fondi al meglio e il prima possibile, e sarà questo Consiglio come sempre a incoraggiare, a stimolare la Giunta ad agire nell'interesse del principale comparto agricolo isolano. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, ma siamo arrivati alla fine della discussione di questa legge finanziaria, una legge finanziaria che noi abbiamo criticato ab origine perché la riteniamo inadeguata, distratta verso le vere esigenze della Sardegna. Abbiamo puntato il dito contro l'incapacità della Giunta dei professori di affrontare temi concreti, reali, le necessità vere di questa Sardegna. Ma, cammin facendo, abbiamo avuto sicuramente la conferma delle nostre tesi, ma abbiamo capito pure che oltre alla visione accademica, alla visione aulica delle esigenze della Sardegna, avete anche una visione da ente previdenziale dei politici. E non mi voglio assolutamente riferire a quelle che qualche collega chiama "marchette", qualche altro collega chiama "mance", altri chiamano "mancette", ma voglio rappresentare un quadro complessivo che ha dimostrato che c'è scarsa attenzione verso i problemi di sistema, o verso le idee per migliorare il sistema e c'è grande attenzione invece per i particolarismi, definiamolo così. Grande attenzione per i particolarismi e abbiamo visto dei particolarismi che non avrebbero dovuto trovare ingresso in quest'Aula, grandi particolarismi che sicuramente non rendono più povera la Sardegna perché 100.000 qui, 50.000 qui, 20.000 là, 40.000 su e altri 30 giù non rendono più povera la Sardegna, però danno sicuramente il segno della incapacità di avere una visione di insieme, dell'incapacità di tracciare un orizzonte per la Sardegna. Ebbene noi vi abbiamo sentiti in questi mesi, o in questi anni, fare molta autopromozione, molta comunicazione, a volte aggressiva, a volte eccessiva, o quasi sempre eccessiva, e mentre facevate la comunicazione la Sardegna affondava: le famiglie non hanno ricevuto l'attenzione che avrebbero meritato, le imprese che aspettavano che voi manteneste le vostre promesse in tema di semplificazione, di sburocratizzazione, di facilitazione di accesso al credito…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, Assessori, colleghi e colleghe, io credo che questa sia la peggior legge finanziaria degli ultimi vent'anni, spero che questa volta il Governo non impugni per l'ennesima volta questo provvedimento che la maggioranza approva e vuole approvare per rendere esecutiva la disponibilità economica della Sardegna, e spero che non ci siano altri errori tecnici che dimostrano l'incapacità totale della Giunta regionale. Come al solito questa è una legge finanziaria che non consente di vedere e di guardare al futuro del popolo sardo, è una finanziaria che non ha una colonna vertebrale, è una finanziaria che non ha una linea e una strada comune che possa guardare al vero sviluppo dei sardi e della Sardegna. Turismo, lavoro e trasporti, cito solo tre dei punti fondamentali che potrebbero permettere di dare alla Sardegna e a tutto il popolo sardo quello sviluppo e quel futuro che oramai da tanto tempo aspettiamo. Possiamo solo dire in pochissime parole che in tre anni siamo tornati indietro di dieci. Avete abbandonato completamente quello che era stato fatto in passato per cercare di dare risposte diverse personalizzate, come dice qualcuno non possiamo parlare né di marchette, né di mance, avete solo pensato a mettervi d'accordo fra di voi qualche risposta territoriale che è solo ed esclusivamente di tipo elettorale e che per l'ennesima volta quando si parla di volontà nuova nella gestione politica, anche questa volta avete dimostrato come centrosinistra di aver fallito e di non aver dato nessun tipo di risposta. Per questa ragione voterò contro questa legge finanziaria.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SDP). Mi sembra molto ingeneroso quello che ha appena detto l'amico Oscar Cherchi negli ultimi vent'anni. Noi dichiariamo la nostra soddisfazione per la legge che fra un po' andrà ad essere approvata, come abbiamo detto all'inizio, pur nelle ristrettezze di manovre e di risorse siamo riusciti comunque a provare a dare qualche proposta di soluzione alle innumerevoli emergenze che continuano ad essere presenti nella nostra Regione. Parliamo di politica sociale in primis, parliamo di povertà, parliamo della crisi che attanaglia da tempo il settore ovi-caprino, il settore dell'agro-pastorizia, abbiamo cercato comunque di poter razionalizzare le non troppe risorse a disposizione appunto per poter cercare di dare quelle risposte che da troppo tempo sono attese. Nel giudizio non possiamo rallegrarci o cantare vittoria perché siamo ben consci della situazione che è presente nella nostra Isola. Io dico e continuo a dire al vicepresidente Paci che le risposte migliori potremo darle se davvero noi riusciremo con lo Stato a risolvere il problema degli accantonamenti, non è più sopportabile che danari nostri nelle nostre genti, della nostra Regione siano accantonati per pagare il debito pubblico che sicuramente non è debito pubblico maturato dalle nostre genti. Allora sì che potremo parlare di risposte serie, di coperta che riuscirà davvero a coprire la maggior parte di quelli che sono i mali e le emergenze della nostra Isola. Questo chiediamo e continueremo a chiedere insistentemente al nostro Presidente, al nostro vice Presidente, alla nostra Giunta, all'intera nostra maggioranza. Di farci forza, di tenere altissima la protesta rispetto allo Stato, rispetto ad un Governo che continua a dimostrarsi patrigno rispetto a quelle che sono le nostre rivendicazioni.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Gruppo Misto). Grazie Presidente, ovviamente per dichiarare il mio voto contrario, per dire che ho cercato in questi giorni diverse idee per definire questa finanziaria, io ho iniziato scherzosamente dicendo che sembrava più che una finanziaria un bilancio di un condominio perché alla fine ci sono una serie di spese che dobbiamo affrontare e questa finanziaria, come le altre, che l'hanno preceduta è una finanziaria senza respiro, con un encefalogramma un po' piatto direi, l'unico sussulto che sembra abbia svegliato un po' il Consiglio e che abbia attivato un po' tutti riguarda gli interventi per il settore dell'allevamento. In questi giorni, nel dibattito che abbiamo affrontato, in quest'Aula non sono mai entrati alcuni dei temi più importanti, alcuni dei temi che stanno caratterizzando il dibattito politico e sociale. Se non fosse stato per gli emendamenti dei colleghi del gruppo dei Riformatori abbiamo parlato di spopolamento, delle zone interne, dell'invecchiamento della popolazione, la natalità, della demografia e della questione lavoro, sono tutti temi che noi in questa finanziaria non abbiamo affrontato e di cui costantemente si dibatte la società sarda. Non sono temi che non sono entrati ma ci hanno in qualche modo sfiorato perché anche qualche proposta questa opposizione, ci avete abusato più volte, che non facciamo proposte, questa volta abbiamo cercato di avanzare alcune proposte però su questi temi, come dicevano prime i colleghi dei riformatori, ma anche gli altri gruppi, abbiamo parlato dell'artigianato, del turismo, del commercio, di ambiente, di paesaggio e di famiglia. Questi temi non li avete voluti prendere in considerazione! La maggior parte delle volte ci avete detto, l'ha detto anche poco fa il collega Cocco, la difficoltà è data dalle ristrettezze delle risorse e dal nuovo nemico che improvvisamente in questi ultimi mesi è diventato lo Stato e il Governo nazionale. La verità è che invece delle risorse c'erano, la scelta è stata del tutto discrezionale perché vi siete divisi 10 milioni di mancette, quindi questa finanziaria mio parere è una finanziaria che ci va un messaggio molto chiaro: le elezioni sono alle porte, vi sta organizzando perché ormai la situazione è questa. Non vale nemmeno dire che si è sempre fatto così perché i primi a dire che non sarebbe più stato così siete stati voi e io ricordo ancora le dichiarazioni del Presidente Pigliaru, ricordo le dichiarazioni di alcuni colleghi, allora dobbiamo dire che c'è una distanza siderale, una distanza siderale che c'è tra voi e i sardi, vi dico in maniera molto chiara che il vostro tempo è scaduto, il domani è già finito, dovete levare le tende, quella felicità che a inizio di legislatura qualcuno si augurava per i sardi ci sarà nel momento in cui voi ve ne andrete a casa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Presidente, signori assessori, colleghi della maggioranza, è trascorso un tempo sufficientemente lungo dall'inizio di questo mandato legislativo dal momento in cui questa Giunta regionale ha iniziato a operare per poter dare dei bilanci significativi dal punto di vista politico. Vi siete presentati come persone che mettevano a disposizione delle competenze scientifiche alte e disponibili a trasferirle all'indegno mondo politico in modo che questo elevandosi riuscisse a dare una risposta più efficiente ai cittadini. Noi vi abbiamo seguito su questa strada, non potete non darci atto che abbiamo deciso di vedere il vostro gioco, stare al gioco mettendovi alla prova, e voi avete detto da subito che avreste impostato, l'avete fatto con atti molto significativi una politica soprattutto nel campo delle entrate che sarebbe diventata rivoluzionaria, io ricordo ancora in chiusura perché il primo anno di legislatura ancora il Presidente della Regione partecipava attivamente alla sessione di bilancio, diceva, paragonando se stesso a Marchionne che neppure quest'ultimo come lui veniva creduto quando evidenziava dei progetti visionari di rilancio, di rivoluzione industriale di quell'azienda che lui, risultati alla mano, avrebbe dimostrato che la ricetta che lui e la sua Giunta proponevano era giusta, ha rivoluzionato la politica delle entrate, ha tolto di mezzo lo strumento barbaro dei ricorsi per entrare in quello proficuo del dialogo costruttivo. Questi risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti, la politica delle entrate è risultata fallimentare, almeno quanto quella della razionalizzazione della spesa, nessuna misura è riuscita a mettere la sanità sotto controllo, nessuno è riuscito ad invertire la tendenza della spesa corrente. Questo cosa significa? Significa che il bilancio di metà mandato del giro di boa quale questo dovrebbe rappresentare, è un bilancio che suggerisce una rapida inversione di rotta, suggerisce di guardare in maniera critica a ciò che si è fatto per vedere se ripiegare su alcune posizioni non sia maggiormente conveniente rispetto all'interesse pubblico. La vostra politica della spesa e del bilancio fallisce, imboccate quella di alcune riforme, in particolare quella che noi sollecitiamo…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Tunis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Mi sono ripromessa di non fare dietrologia e quindi voglio ripartire con le considerazioni che riguardano questa finanziaria, però, Assessore, questo non significa che non abbiate commesso errori, semplicemente in questa fase li voglio mettere da parte, le dico però che anche l'impostazione e il metodo di questa finanziaria che, come ha appena detto il collega Tunis, è una finanziaria importante perché è la terza della legislatura e quindi avrebbe per quanto mi riguarda dovuto avere metodi e contenuti diversi.
Il metodo. Debbo dire che questo era l'anno in cui oramai il "118" è stato recepito e quindi ci si aspettava un approccio completamente diverso. E' stata anche questa minata dai ritardi, siamo al 31 marzo, e qui voglio fare una piccola considerazione: grazie alla responsabilità di questa minoranza si arriva ad approvare il bilancio al solo terzo mese di esercizio provvisorio, perché sappiamo cosa vive la nostra gente fuori da quest'aula, e non aggiungo altro.
I contenuti. Di questo sì devo parlare guardando al tempo, la materia delle entrate per quanto ci riguarda è ancora lontano da quello che deve essere il soddisfacente per la nostra crisi e il nostro sviluppo, però certamente le devo dire che questa finanziaria manca di quelle azioni che possono far recuperare il ruolo che deve avere la Sardegna in ordine ad una qualità-disagio che è quella dell'insularità. Gliel'ho detto durante la mia relazione iniziale, lo dico anche ora perché nessuna azione è stata introdotta, non abbiamo messo nessuna condizione che ci faccia crescere cercando di superare questa insularità, quindi no ad una fiscalità di vantaggio, no alle azioni che portino a sviluppare le attività produttive.
Assessore, continuiamo a parlare di fondi comunitari e non sono stati ancora attivati; lei lo sa, io non condivido la programmazione unitaria e quella territoriale perché non ha dato alcun risultato, anzi avete avuto solamente la brillante idea di ritardare ciò che poteva invece camminare già dai primi mesi dal vostro insediamento.
Continuità territoriale. Siamo a dieci anni fa, anzi ancora peggio perché dovremmo essere invece all'avanguardia sfruttando proprio la nostra posizione.
Due temi che sono strettamente correlati, anche per battaglie che dobbiamo fare nei confronti del Governo romano…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Congiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CONGIU GIANFRANCO (Partito dei Sardi). In questo momento di sottolineature di quello che è lo spirito della manovra finanziaria e di bilancio mi piace ricordare lo sforzo che quest'Aula ha profuso su temi significativi, anche dal punto di vista etico.
I colleghi hanno già riassunto il clima e i benefici che da questa manovra finanziaria avrà la regione. Per rispedire al mittente alcune affermazioni che provengono dai banchi dell'opposizione e per valorizzare un passaggio che ha una valenza etica straordinaria, ricordo che questa finanziaria, questo Consiglio, questa maggioranza ha licenziato una norma, il comma 6 dell'articolo 1, che consente per la prima volta a tutte quelle aziende, a tutte quelle famiglie, a tutte quelle situazioni di indebitamento ultratrentennale, quelle situazioni spesso accompagnate da azioni giudiziarie esecutive importanti dal punto di vista dell'aggressione dei patrimoni individuali, di stipulare delle transazioni, anche in riduzione del capitale e non solo, come accadeva fino ad oggi, in riduzione del saggio di interessi.
Questo Consiglio, questa maggioranza ha preso sulle sue spalle il destino di tante famiglie che dieci, quindici, venti, trent'anni fa hanno avuto dei prestiti che oggi non sono in grado di onorare e per i quali sono a repentaglio patrimoni personali.
Ritengo che il comma 6 dell'articolo 1 si inscriva legittimamente in quell'articolato che ha una valenza etica e per il quale questa finanziaria merita di essere ricordata, anche per il contributo che ha dato ad alleviare le sofferenze di tante famiglie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Se dovessi mutuare un gergo marinaresco dovrei dire che la trascrizione del diario di bordo di questi tre giorni è davvero insoddisfacente, per i motivi che sono stati richiamati e sui quali non mi soffermerò perché l'hanno già fatto i colleghi della maggioranza, però mi è sufficiente un giro d'orizzonte, un colpo doppio, uno sguardo sui banchi della stessa maggioranza per vedere insoddisfazione, musi lunghi per tanti emendamenti che sono stati bocciati, e tanti emendamenti sono stati bocciati nel più totale disinteresse anche a questa opposizione che ha voluto citare solo momenti che fanno male e feriscono gran parte del territorio della Sardegna. Abbiamo inteso portare alla vostra attenzione, all'attenzione del Consiglio regionale le storie di luoghi, di paesi, di comunità intere che stanno soffrendo per tutta una serie di criticità, e su queste naturalmente non mi piace ritornare, però se dovessi citare tutte le 21 lettere dell'alfabeto italiano, ad ognuna di queste sicuramente potremmo trovare criticità, fastidio, addirittura molestia. Vorrei iniziare dalla "A" per finire alla "Z": "A" come Atene sarda, trattata a schiaffi come è stata trattata questa mattina, "Z" come zone interne che sono state derubricate ad una micro appendice fastidiosa e lagnosa di un territorio che invece è orgoglioso e che ha voglia di continuare a combattere e ad essere partecipe alle sfide che attendono l'intero territorio regionale. Però forse più di tutto vale la "T", "T" come tradimento, perché si è tradita la nostra gente, il nostro popolo, il popolo delle imprese, delle filiere produttive del turismo, dell'artigianato, del commercio (al quale nemmeno un euro è stato dedicato), però come simbolo vorrei citare quell'emendamento intelligentemente proposto dal collega Lotto che voleva individuare un intervento di carattere culturale per il Museo del Carmelo di Sassari, dove si voleva riattivare l'esposizione di Giuseppe Biasi. Informatevi su chi fosse Giuseppe Biasi, rappresenta non solo Sassari ma rappresenta la storia orgogliosa in tutta l'isola, quell'emendamento che valeva solamente 200 mila euro è stato abbattuto come se niente fosse; la storia culturale che passa per quell'uomo, per quell'artista, per quel pittore, che è una parte di tutta la Sardegna, è stata beffardamente abbattuta dal voto della vostra stessa maggioranza. Questo rappresenta il sentimento del tradimento che è stato perpetrato nei confronti di proposte di valore, di qualità, intelligenti; questo rappresenta il tradimento di un'idea di sviluppo, di strategia…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Crisponi, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Io definirei la finanziaria come un'occasione che ha permesso a questo Consiglio di sfiorare i problemi dei sardi, alcuni veramente importanti che colpiscono per la loro drammaticità, in alcuni casi, soprattutto grazie ai colleghi Busia a Agus che, con i loro emendamenti, hanno dato modo di parlare degli autisti soccorritori, dei crimini domestici, dei defibrillatori, dei servizi sanitari, delle aree cardio protette, delle problematiche correlate al gioco d'azzardo, dell'omofobia, delle violenze domestiche, di genere e quant'altro. Ma in effetti è tutta la finanziaria che sfiora moltissimi problemi importanti; non è che la finanziaria che la Giunta ha redatto e che la maggioranza si appresta ad approvare , il problema della finanziaria è che i problemi sono solo sfiorati, non vengono abbattuti, non vengono affrontati in maniera decisa, questa è la prima pecca che io vedo nella finanziaria perché non è che si devono risolvere tutti i problemi con la finanziaria 2017, non si risolveranno neanche con la successiva e con la successiva ancora perché i problemi sono tali e tanti. Però credo che in ogni finanziaria dovrebbe essere data priorità a un problema e cercare di insieme nel frattempo che si sfiorano gli altri a uno di dare soluzione, credo che questo sia mancato, la prima cosa che è mancata.
La seconda cosa che è mancata è quella di provare a utilizzare la leva fiscale, alcuni emendamenti hanno proposto questo utilizzo ma non perché attraverso la leva fiscale sull'addizionale regionale e sull'Irap si risolve il problema delle imprese ma perché con l'utilizzo della leva fiscale si inizia in embrione a dimostrare come la Regione, quando sarà la zona Franca, possa attraverso la leva fiscale decidere essa stessa le politiche migliori per il proprio sviluppo, anche questa credo che sia un'occasione mancata. Quindi tra lo sfiorare i problemi e affrontarne uno e risolverlo la mancanza di coraggio credo e nonostante la buona volontà dell'Assessore, della Giunta e anche della maggioranza che sicuramente hanno a cuore le sorti della Sardegna con questa finanziaria rimangono esattamente com'erano il giorno prima. Quindi annuncio un voto contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Gruppo Misto). Grazie Presidente, ci sono dei fatti indubbiamente positivi: uno è l'emendamento approvato a favore dell'insularità, un emendamento che giudico importante perché da questo nasce l'obbligo per la Giunta di predisporre tutto quello che serve perché la Sardegna venga riconosciuto in ambito comunitario lo status di Regione ultraperiferica insulare, status al quale è connesso un regime di aiuti di deroga che ora più che mai è indispensabile per le politiche di sviluppo della nostra Isola. Credo poi si ha un'ottima notizia per i sardi il fatto che finalmente finisca l'esercizio provvisorio, esercizio provvisorio prolungato anche per i fatti che sono stati oggetto di una specifica seduta prima della discussione della finanziaria. Per il resto io eviterei i toni trionfalistici, questa finanziaria come le precedenti sia quelle molto creative del centro destra sia le prime meno creative, perché con il bilancio armonizzato viene meno anche un po' di creatività, risente degli stessi problemi, è una finanziaria in cui il Consiglio si è adoperato a ripartire pani e pesci senza che tra noi ci fosse nessuno con l'abilità di poterli moltiplicare, perché non è data a noi. Pani e pesci probabilmente insufficienti, insufficienti perché nel bilancio che noi andremo ad approvare c'è un ingessamento in tre grandi macro voci, una: la sanità che sappiamo aver addirittura sottostimato, sappiamo che nel 2016 i costi saranno sicuramente a quelli previsti e quindi quest'anno dovremo pagare il deficit dell'anno scorso, e sappiamo che nelle stime per il bilancio sanitario di quest'anno i 3 miliardi e passa che abbiamo inserito non saranno sufficienti a coprire costi. C'è poi una macchina regionale che ha costi sempre molto alti e che mangia una buona parte di bilancio, c'è il fondo unico per gli enti locali che oggi è l'unico sostegno per le comunità in grave crisi. Insomma questa è la situazione che noi abbiamo trovato e che ci porta, appunto, a dover approcciarci a una finanziaria con l'animo di chi compila e di chi destina poi le politiche di sviluppo e di lavoro per i sardi e che è costretto a destinare le politiche di sviluppo altri fondi. Oggi sappiamo che le ultime valvole di sviluppo che ci rimangono sono quelli legati ai patti e ai fondi europei. Sui primi, e mi riferisco al fatto patto con lo Stato recentemente firmato, credo che sia giusto pretendere un po' più di trasparenza rispetto a quello che abbiamo visto finora, sui secondi, mi associo a quanto detto spesso dall'onorevole Sabatini credo che sia necessario velocizzare la macchina…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Grazie Presidente, io devo dire che quando abbiamo iniziato la discussione di questa finanziaria o meglio subito dopo la presentazione alla Giunta da parte dell'Assessore sentendo, le sue dichiarazioni mi ero quasi convinto che davvero questa dell'anno 2017 fosse la finanziaria della svolta. Perché ricordo, colleghi, che sia nel 2014, 2015, 2016 ci furono già delle dichiarazioni di rimando su quale dovesse essere l'anno finanziario del rilancio definitivo soprattutto alla luce della regolazione dei conti con lo Stato. In realtà se andiamo a leggere la finanziaria nonostante le dichiarazioni dell'assessore Paci, cioè che le strategie di punta di questo documento erano lo sviluppo economico e le politiche per il lavoro, in realtà noi andiamo a trovare ancora che le tre, quattro voci più importanti a fronte di un volume di 9 miliardi di euro di questa manovra finanziaria sono sempre la sanità, gli accantonamenti, le spese per il personale e mutui vari eccetera eccetera. Poi se andiamo a vedere le voci aggregate anche quelle grandi, quelle grosse cosiddette dello sviluppo sostenibile, dei trasporti, scopriremo che in realtà questo è l'ennesimo festival della conferma della spesa storica. Sintomo evidente che anche la riforma della nostra contabilità del sistema di finanza, del bilancio armonizzato che doveva in qualche modo spingere la politica a fare davvero la rivoluzione anche della spesa nel senso che forse chi teorizza l'azzeramento dei budget esagera ma forse una revisione davvero della produttività della spesa pubblica questa andava fatta e andrebbe davvero fatta. Quindi devo dire che non c'è nulla di nuovo rispetto agli scorsi anni finanziari, parlo di quelli che ha gestito il Governo Pigliaru e quindi l'assessore Paci e ovviamente non ci lascia neanche qualche barlume di speranza rispetto ai temi che invece vengono affrontati.
Forse l'emendamento più importante l'ha presentato il collega Agus che voleva fare una riedizione dei piani del lavoro di antica memoria però questo Consiglio regionale non ha avuto neanche il coraggio di discutere su questo tema. Allora siamo di fronte ancora a vertenze molto importanti che riguardano i lavoratori…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TOCCO EDOARDO (FI). Grazie Presidente, assessore Paci, io credo che questa finanziaria probabilmente sia riuscita ad accontentare qualcuno però. Credo che questa sia l'ennesima finanziaria di allarme, il campanello d'allarme della Sardegna continua a essere sempre più che mai sveglio non ultimo oggi quelle persone che stavano sotto il palazzo. La situazione continua a essere abbastanza drammatica, non credo che benefici che hanno ottenuto in questa finanziaria alcuni soggetti possano risolvere l'annoso problema della Sardegna, una Sardegna che ancora si sente depauperata di tanti servizi, parlo di quelli sanitari, dei piccoli presidi, parlo dei problemi legati alla continuità territoriale come molti hanno evidenziato, parlo del problemi legati all'industria, ce ne sono tanti, non credo che questa finanziaria abbia risolto il cosiddetto ennesimo miracolo che la gente, che i sardi si aspettavano. Purtroppo sarà molto difficile che questo accada in queste condizioni perché manca di strategia, come ho detto all'inizio della discussione martedì, manca di una visione di un'ottica futura, di un programma, di un qualcosa che probabilmente i sardi si aspettavano dall'inizio di questa legislatura che probabilmente non è arrivato e dubito fortemente che arriverà. A parte qualche problema risolto come qualche piccolo contributo allo sport, ma non credo che risolveremo il problema dello sport in Sardegna con questa finanziaria, e non credo che lo risolveremo neanche nei trasporti, trasporti che ancora sono uno dei pochi problemi che attanagliano l'isola, parlo dei trasporti di mare, dei trasporti via aerea. Siamo vicini a Pasqua e sappiamo bene quello che sta accadendo con i trasporti e con la gente che non riesce ad arrivare e andare via dalla Sardegna. La situazione non credo che sia delle migliori. Quindi, Assessore, io ovviamente voterò contro questa finanziaria nonostante tutto, e con grande dispiacere le devo dire che continuerò ad avere delle riserve sul futuro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIOVANNI (Gruppo Misto). È per me la prima finanziaria, ovviamente mi aspettavo qualcosa di meglio, qualcosa di più importante, di più alto. Come ha detto ieri il mio amico Antonello Peru, ognuno sta facendo il suo ruolo, abbiamo però una finanziaria che è inconsistente, sulla quale grava come un macigno la spesa sanitaria. Non sarebbe stato diverso se a fare questa finanziaria fosse stato il centrodestra, questo vuol dire purtroppo che bisognerebbe andare a rivedere i rapporti con lo Stato, il coraggio di avere più forza nei confronti dello Stato e di avere riconosciuta finalmente anche nei rapporti fiscali di entrata quella insularità che ci è stata riconosciuta dalla Comunità europea. Un ruolo diverso quindi che la Sardegna dovrebbe avere, e che questa maggioranza probabilmente non riesce ad interpretare. È ammirevole, ma tardivo dentro la finanziaria, quello che è stato fatto con l'investimento di 14 milioni di euro a favore del comparto ovicaprino, che non sarà salvato sicuramente quest'anno, perché siamo a maggio, aprile è fra qualche giorno, quindi andremo ad erogare, se ci saranno, ci sarà qualcuno che prenderà questi contributi a maggio, la stagione agraria è abbondantemente conclusa. Anche qui auspico che il nuovo Assessore sappia prendere in mano il settore agricolo e possa riuscire a fare una riforma, soprattutto una riforma dei premi. Volevo semplicemente dirvi che è stato aperto il bando per i nuovi insediamenti produttivi in agricoltura, dove l'80 per cento delle domande è stato fatto da ragazzi che oggi vogliono investire comprando sessanta pecore, in 8 ettari vogliono fare un'azienda agricola. Quelle aziende sicuramente oggi prenderanno i contributi, fra cinque anni chiuderanno la partita IVA e quei soldi saranno stati buttati, ciò perché manca la programmazione, ma non da oggi, manca da sempre in agricoltura. Sul sistema trasporti, anche lì, per quanto riguarda i trasporti marittimi, al di là delle chiacchiere, delle tante cose sventolate, costa troppo venire in Sardegna. Già da Pasqua, oggi uno prenota e ci vogliono 650 euro per venire in Sardegna, penso che il 90 per cento di coloro che avrebbe piacere di venire non verrà. Per quanto riguarda le aziende, nessun tipo di investimento, né l'industria, né il commercio e né il turismo. Avrei voluto una Sardegna diversa che con questa finanziaria non si potrà avverare. Ovviamente, questo mi porta a dare un voto contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ANTONIO (PD). Dichiaro subito che il mio voto sarà favorevole. Io sono convinto che si è fatto tutto quello che era possibile fare in una situazione di fatto come quella che attraversa la Regione Sardegna di grave difficoltà finanziaria. Noi abbiamo lavorato in queste settimane, in questi mesi in quest'aula, nelle aule delle commissioni sentendo le associazioni di categoria, i sindacati, i rappresentanti dell'associazione degli enti locali, tutti i portatori di interessi legittimi che hanno fatto presente quelle che erano le difficoltà e i problemi che attraversa la società sarda in generale. La disponibilità finanziaria è quella che è, se fosse stata diversa certamente saremmo stati in grado di dare risposte diverse. Però io ne voglio citare due, una che riguarda direttamente il mio territorio, che è quello del consorzio di bonifica. Credo che essere intervenuti in una situazione drammatica come quella che sta attraversando il consorzio di bonifica dell'oristanese, il più grosso che c'è nell'isola, quello che ha maggiori problematicità, certamente non create da noi, dal centrosinistra in particolare, credo che finalmente si sia data una linea, una scelta di guida di un ente importante come quello, senza improvvisare e continuare anno dopo anno a sprecare soldi e basta. L'altro, lo diceva poco fa il collega Satta, credo che essere intervenuti, tra l'altro tutto il Consiglio regionale, nessuno escluso, tutti i Gruppi consiliari, con forza, con delle risorse finanziarie importanti, 14 milioni in un momento come questo non è roba da poco, credo che sia importante dare una risposta a un settore fondamentale per l'economia della Sardegna. Certamente sono rimasti solo sfiorati alcuni argomenti, come per esempio quello delle aree interne della Sardegna, in modo particolare lo spopolamento. Credo che questo sia, lo dico al Vicepresidente della Giunta regionale, il problema dei problemi della Sardegna, credo che da domani mattina Giunta e Consiglio debbano lavorare per cercare di dare risposte, non per eliminare lo spopolamento, perché difficilmente si riuscirà a farlo, ma per dare almeno risposte che cerchino di bloccarlo il più possibile. E per fare questo c'è l'accelerazione della spesa, c'è soprattutto, lo dicevo stamattina all'Assessore dell'agricoltura, accelerare la spendita dei fondi del PSR. Credo che sia una cosa ottima il fatto che la Giunta regionale abbia finalmente deciso di dare ad ARGEA il compito di ente pagatore, togliendo le dipendenze della Sardegna da Roma almeno…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Io voglio fare alcune precisazioni. Certamente non sono soddisfatto di questa finanziaria, quindi voterò contro. Avrei gradito che in questa finanziaria, senza una grossa critica, si parlasse di quei problemi per i quali le vecchie giunte venivano sempre bombardate da un autorevole esponente che chiedeva soprattutto una presenza forte nel settore del lavoro, era l'amico Cogodi questo, e il centrodestra metteva a disposizione fondi perché si risolvessero determinati problemi. Io in questa finanziaria non ho visto nulla per quanto riguarda un settore strategico, che in Sardegna era quello dell'industria. Ebbene, soprattutto in un'area geografica particolare come il Sulcis, quando scomparve il settore carbonifero, e una città come Carbonia assoda 50 mila, 20 mila abitanti, ebbene, vi fu un illuminato personaggio, ingegner Carta, fratello dell'altro Carta, il più grosso esperto nel settore del carbone non solo in Sardegna, che realizzò in quel di Portovesme un polo industriale di grande rilevanza con tre pilastri: alluminio, e ovviamente subito dopo piombo e zinco, ma quello era competenza dell'ENI. Ebbene, io avrei avuto piacere, siccome si trattava di 6 mila persone, siccome sicuramente di fatto sapevamo già che l'ALCOA, che poi si chiamava prima, Alcan International, aveva già chiuso alcuni stabilimenti e avrebbe chiuso anche quello, e siccome sapevamo che tutto quanto dipendeva anche dal primo volano, che è quello dell'Euroallumina, perché la Comalco, che era la società, tre società, la Comalco australiana, la Metalgesellschaft tedesca, e il Lefim, che era la centrale, quindi l'Italia, e quindi le partecipazioni statali garantivano 1 milione e 800 mila tonnellate di bauxite, che venivano trattate, e poi creavano le condizioni perché l'ALCOA di fatto realizzasse l'alluminio. Ebbene, noi speravamo qualcosa di innovativo anche grazie all'illuminata presenza di molti saccenti, professori universitari, eccetera, che collaborando fra di loro avessero inventato qualche cosa. Per esempio, quando crollarono Marghera e Fusine, il Veneto che è molto più preparato di noi, ha chiuso e ha fatto mille piccole iniziative industriali, dove c'è il valore aggiunto che ha un valore forte, e dove hanno sopperito a questo. Quindi non si è fatto niente, non c'è assolutamente una vertenza che sia stata risolta nel settore dell'industria, e non ne abbiamo parlato troppo. Io addirittura faccio un appello anche all'Assessore della difesa dell'ambiente per dirgli di sensibilizzare anche gli amici del…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emilio Usula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
USULA EMILIO (Gruppo Misto). Come Rossomori valuta questa finanziaria ho già avuto occasione di dirlo, di sottolinearlo e di dare anche le motivazioni della nostra valutazione. È una valutazione sicuramente non positiva, anzi, è una valutazione negativa. Secondo noi si tratta di una finanziaria povera, asfittica, per carenza di risorse, ma ancor più priva di una reale visione prospettica. Ma è anche miope per esigenze immediate, e se n'è data abbastanza prova nella discussione in questi giorni. Una finanziaria di bassissimo profilo e respiro, che non fa intravedere un chiaro obiettivo da raggiungere: quale Sardegna vogliamo disegnare, quale realtà vogliamo che ci sia da qui a qualche anno, quali obiettivi e quali strumenti per aggredire problemi quali il lavoro, povertà, dispersione scolastica, il dramma dei collegamenti e della discontinuità territoriale, risposte al fabbisogno di servizi in sanità e alle esigenze di salute dei cittadini, rispetto e tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico. Il problema dello spopolamento delle aree interne, ne parliamo tanto, ma poi nulla si fa e nulla si dispone per affrontare e aggredire davvero questo problema. Aree interne sempre più impoverite prima di tutto di servizi pubblici, e come ha detto anche il Presidente dell'Anci, la prima azione da fare è quella di riarricchire le aree interne di servizi pubblici, altrimenti si tratta di parole al vento. Quali risposte al tema del sostegno alla ruralità? Ruralità che rappresenta il coraggio di cittadini e di imprese, che in quelle aree ancora investono in termini di risorse, ma soprattutto di speranza. Una finanziaria in continuità decrescente, al ribasso rispetto anche alle precedenti. Non ci sono dichiarazioni ufficiali certamente alla Poletti, che dei nostri giovani dice che è meglio si tolgano dai piedi o che meglio si dedichino al calcetto, ma certo ai nostri giovani non viene riservato un futuro diverso o migliore. Una finanziaria piena di una parola che la collega Busia mi impone di non usare, ma che io devo usare assolutamente, piena di mercimonio, mercimonio ce n'è tantissimo, ma che in nessun modo ha saputo interpretare una visione autonomistica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Beh, a differenza di tutti i colleghi che mi hanno preceduto, io non sono per niente stupito, non sono per niente stupito perché si capiva già dalla prima finanziaria quale sarebbe stata la tendenza di questo Governo. Avete iniziato dando la responsabilità alla precedente amministrazione, e l'avete fatto fino all'anno scorso; adesso gli alibi sono finiti e dovete prendervi le vostre responsabilità. È mancato e manca un progetto di Sardegna; questo è il vero problema della finanziaria, non sapete dove dovete andare. E' una finanziaria spot, dove cercate di tappare questo buco piuttosto che quell'altro, ma non avete un'idea di Sardegna. Vedete, mi avrebbe fatto molto più piacere poter criticare questa finanziaria perché non condividevo il progetto, ma purtroppo non abbiamo potuto fare questa critica, perché non esiste un progetto di Sardegna. Vedete, quando parliamo degli argomenti più importanti - trasporti, agroalimentare, turismo -, qual è il progetto che voi avete in mente? Qual è l'obiettivo che vi siete posti come Governo regionale? Ma soprattutto quali sono i risultati che avete portato, perché dopo tre anni si sarebbero già dovuti vedere i vostri risultati, cosa che non abbiamo visto. E allora secondo me il più grande difetto che un amministratore pubblico può avere è quello di essere coinvolto dall'ordinaria amministrazione dimenticando quello che è l'obiettivo principale che l'ha portato lì ad amministrare; questo è il peggior difetto che un amministratore pubblico può avere e questo è il difetto che voi avete dimostrato di avere durante questo mandato. E mi dispiace, perché mi sarebbe piaciuto parlare di argomenti, invece abbiamo dovuto trattare di interventi spot e abbiamo dovuto trattarli anche in maniera non adatta e sbagliata per la nostra Regione. La Sardegna merita di più, la Sardegna merita un progetto di Sardegna con degli obiettivi fissi, con degli obiettivi importanti, nobili, come la nostra Terra e i nostri concittadini meritano. Voi non avete dimostrato di meritare questa fiducia che tre anni fa i sardi vi hanno dato, e non l'avete dimostrato…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppino Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA GIUSEPPINO (UDC Sardegna). Intervengo a nome del Gruppo UDC Sardegna per esprimere il voto contrario a questa finanziaria, che reputiamo di scarso spessore. Avete notato il nostro atteggiamento blando, ma questo nostro atteggiamento non è da considerarsi di scarso interesse, tutt'altro. Sollecitiamo, quindi, maggiore autorevolezza di intervento da parte di questa Giunta nei confronti del Governo centrale, che ogni tanto si presenta in Sardegna con qualche proclamo o qualche assegno a vuoto, che finora ha contribuito poco e niente alla risoluzione dei nostri problemi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BUSIA ANNA MARIA (Gruppo Misto). Presidente, colleghe e colleghi, ho preparato adesso un brevissimo intervento per spiegare il mio voto e la mia posizione, perché questa non è la mia legge di stabilità ideale, a cui avrei pensato. Ho cercato anche di spiegare in che modo immaginavo una legge finanziaria, e l'ho fatto ponendo una serie di questioni che ho trasfuso negli emendamenti. In qualche caso sono stata ascoltata e in altri casi no, ma è assolutamente normale. La politica è scelta, è contemperamento di interessi, è atto innanzitutto di equilibrismo tra ciò che deve essere e ciò che è, ma far parte di una coalizione impone anche la soccombenza in taluni casi, vale per la politica, vale in generale per tutti i rapporti, sia quelli personali, tra gruppi di persone, ma in politica innanzitutto. E questa è l'eterna lotta tra il sottrarsi al rapporto o il continuare per cercare di convincere l'altro o l'altra parte sulle proprie posizioni. Molte cose di questa legge non mi piacciono, alcune cose le avrei sicuramente evitate, altre cose le avrei impostate in maniera diversa, senza però assumere atteggiamenti di scandalo o di eccessivo fastidio davanti a scelte diverse, certo le avrei volute e le avrei impostate in un'altra maniera. Avrei voluto sicuramente, e questa è stata la questione principale che ho posto, che si incidesse sulla spesa, questo l'ho detto fin dall'inizio del mandato, e che si fosse più coraggiosi, ma credo che su altre cose sia stato inevitabile fare le scelte che sono state fatte. Avrei voluto anche dire qualcosa in più sul metodo, e cioè sull'insufficienza del dialogo che c'è stata all'interno della coalizione cui appartengo, ma anche questo lo dirò e continuerò ad dirlo. Ma non amo le scelte facili, non ho mai amato le scelte facili, e sottrarmi ed uscire da questa maggioranza sarebbe per me la scelta più facile, ma ripeto, non ho mai amato le scelte facili ed è questa la ragione per la quale voterò si a questa manovra.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Collu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COLLU ALESSANDRO (PD). Presidente, io in verità le dico che ho chiesto di intervenire più che altro per me, perché essendo un individuo facilmente influenzabile (di recente ho visto un programma in uno dei canali che spesso si guardano e sono andato a letto con la voglia di comprarmi un'arma, immagini quanto sono influenzabile), immagini quanto sono stato influenzato dalla carrellata di interventi dei colleghi dell'opposizione, sono dovuto intervenire per farmi coraggio. Sono consapevole del momento non semplice che attraversiamo, ma ritengo che nel suo complesso la finanziaria dia risposte a diversi settori. Certo, sarebbe auspicabile che alcuni provvedimenti diventassero strutturali, penso per esempio al provvedimento sugli artigiani che abbiamo preso con gli emendamenti ed è anche ovvio che non vengano soddisfatti tutti i bisogni così come si vorrebbe, esattamente come avviene in tutte le famiglie. Come avviene nelle famiglie? Non tutti i bisogni possono essere soddisfatti e il buon padre di famiglia come agisce? Agisce semplicemente cercando di non lasciare nessuno dei componenti della famiglia indietro. Certamente anch'io vorrei che in futuro ci fosse magari più coraggio su alcuni aspetti, però dobbiamo anche dire che io ricordo che appena sono entrato, facevo parte della terza Commissione, ricordo ad esempio che avevamo una situazione in cui all'ARST non gli veniva più concesso il gasolio per i crediti che aveva verso la Regione, ricordo la situazione in cui abbiamo trovato Abbanoa. Oggi questi problemi li abbiamo superati, li abbiamo superati e stiamo andando avanti nonostante tutti i problemi e io credo che uno degli obiettivi fosse proprio quello, non lasciare indietro nessuno e mi pare che lo stiamo facendo. Il mio voto è sì.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI FRANCESCO (PD). Presidente, onorevole Truzzu "il tempo del centrosinistra è finito, deve andare a casa" io lo farei dire agli elettori questo. Quando mi candidai la prima volta alle elezioni comunali al mio paese, andai da mio padre e gli dissi: "Questa volta abbiamo vinto sicuramente". Mio padre molto seriamente mi disse: "Guarda, figlio mio, i voti si contano dopo e si ricontano per essere sicuri". Abbiamo preso una "scopolata" storica che ce la ricordiamo ancora. Quindi stiamo attenti, facciamo esprimere gli elettori.
Io non accetto l'accusa alla Commissione e all'Aula di aver lavorato a distribuire mancette e che abbiamo fatto un pessimo lavoro. Io credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro e riconosco anche i meriti all'opposizione che ci ha concesso di organizzare al meglio questi lavori. Noi abbiamo dedicato tantissimo tempo ad ascoltare le parti sociali, la Sardegna, dividendo anche le audizioni per tematismi, proprio per intercettare quali fossero le esigenze, quali fossero le emergenze e le urgenze. L'abbiamo fatto con molta serietà, abbiamo discusso a fondo e lo voglio ricordare, abbiamo riconfermato il fondo unico, abbiamo confermato in toto i 49 milioni provenienti dalle accise derivanti dall'Enel agli enti locali, i 30 milioni per il REIS, i 40 milioni che si aggiungono al REIS per la parte attiva di fondi europei, il fondo per i beni culturali che ci consentiranno di dare il 100 per cento dei costi che loro sollevano, 8 milioni per il sistema delle biblioteche. Sulle politiche del lavoro siamo intervenuti per gli operai in utilizzo, per i cantieri verdi, per l'internamento dei cavi telefonici che garantiscono in quel comparto i posti di lavoro, i cantieri comunali, un milione alle Caritas, 200.000 euro al banco agroalimentare. Abbiamo aggiunto, oltre alle risorse già stanziate, 1 milione all'Università, 5 milioni per il trenino verde, i provvedimenti per l'acquisto delle scorte destinato alle imprese artigiane, cioè la riattivazione della legge 949, gli interventi per la lingua sarda, per la mobilità marittima delle isole minori, l'intervento sul lattiero caseario che stanzia 14 milioni. Voglio anche ricordare che questa finanziaria porta con sé tutta la programmazione che è nata e sorta dalla prima finanziaria. Voglio ricordare i 700 milioni del mutuo sulle infrastrutture che quest'anno produrrà 160 milioni di opere che andranno in appalto, il progetto Iscol@, la programmazione territoriale che sta dando già i propri risultati. Certo, abbiamo risolto tutti i problemi della Sardegna? Chi si attende dalla finanziaria la risposta…
PRESIDENTE. Onorevole Sabatini, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (UDC Sardegna). Presidente, colleghi e colleghe, quest'anno non c'è stata una lunga maratona per l'approvazione della manovra finanziaria, in realtà in pochi giorni siamo riusciti a venir fuori un po' da quello che era il bilancio. I tempi dell'approvazione in realtà rappresentano anche il documento contabile della maggioranza che ancora una volta è un'occasione perduta, l'ennesima per invertire la rotta di una legislatura che va incontro ad un tracollo senza precedenti, trasportando nel baratro la Sardegna intera. Non ci nascondiamo, erano ben altre le nostre aspettative. Le decine di emendamenti bocciati non ci hanno consentito di cambiare la bussola, basti pensare ai due emendamenti relativi alla defiscalizzazione per le famiglie e per le imprese. Assessore, quello è stato un autogol perché dare la possibilità alle famiglie e alle imprese di ridurre l'IRPEF avrebbe consentito indubbiamente anche una nuova speranza soprattutto verso la vostra maggioranza. Sarebbe stato sufficiente dare il via libera a questi provvedimenti sostenuti da tutta l'opposizione e persino da un pezzo della maggioranza per modificare l'impostazione del bilancio ormai in fase di approvazione. Nulla di tutto questo, invece. Proclami, annunci e promesse nei convegni cui non sono seguiti i fatti, ovvero l'applicazione del principio della fiscalità di vantaggio o meglio ancora della zona franca, solo proclami. Siamo davvero indignati per la totale indisponibilità della maggioranza ad accogliere diverse proposte di miglioramento della manovra di bilancio, alcune perfino con un costo irrisorio. Si tratta di una finanziaria che ripropone un film già visto, la spartizione della torta di risorse con una coperta ormai troppo corta tra le varie componenti della coalizione di governo, ma che non consente di risolvere i problemi ormai annosi della Sardegna. La triste realtà è che la Giunta Pigliaru, la coalizione di centrosinistra continua a gestire le risorse della Regione come se si trattasse del portafoglio di famiglia, ignorando che la Sardegna sta di fatto finendo in un tunnel senza via d'uscita, con mancette che aumentano la distanza con i problemi dei cittadini e non favoriscono certo la crescita economica. Il solito teatrino. Un pacchetto pari a 7 miliardi e 6 milioni di euro che sancisce la difficoltà della Giunta a dare le giuste risposte alla crisi. Un documento privo di strategia strutturale, incapace di intercettare le reali esigenze della Sardegna. Sarà di fatto il solito boomerang. Questo dovrebbe portare il presidente Pigliaru…
PRESIDENTE. Onorevole Rubiu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, questa manovra merita il voto contrario mio, nostro e basterebbe questo senza andare a fare ulteriori discussioni. Io apprezzo quello che l'onorevole Sabatini - che peraltro ha retto bene la Commissione - ha in effetti enunciato, non è su una finanziaria che si giocano le sorti della Sardegna, ma il problema è che quando tu vai a verificare le leggi di settore, quando tu vai a vedere che cosa c'è effettivamente all'interno della finanziaria il risultato è che questa finanziaria è uno strumento senz'anima, senza un indirizzo, senza un punto d'arrivo. Quando si cercano i settori bisogna capirci che cosa vuol dire, storpiare per esempio un'iniziativa dei fondi delegati a far sì che ci siano delle persone che lavorano saltuariamente, come quelli in utilizzo o quelli che vengono chiamati cantieri verdi, doppi cantieri verdi e non si capisce quale deve funzionare. La prima cosa è organizzarvi e se ci sono delle opposizioni interne vanno governate per poter dare una via giusta, dritta. Non si può permettere di sprecare nessuna lira, dico lira per farci capire che cosa vuol significare dei soldi che ha la Regione perché con le entrate abbiamo giocato male e continuano a giocare male e quando è poco quello che entra è altrettanto poco quello che esce, pensando ai disastri che la sanità ancora fa nei confronti delle popolazioni di Sardegna, sia come servizio ma soprattutto come problema in sé di atti illegittimi se non illegali e va rigovernata, non c'è politica dell'artigianato, non c'è politica seria per l'agricoltura, ancor meno per il commercio, del turismo non ne parliamo, e legata a questo ci sono i trasporti e non ne voglio neanche più parlare. Quindi voi capite bene che c'è da riorganizzare una serie di legislazioni legate al futuro ma per settore cercando di capire cosa si vuol fare da grandi. Io non voglio essere cattivo profeta ma ho detto che forse questa era l'ultima finanziaria vostra, vedete un po' se nel frattempo riuscite a correggere qualcosa non nell'interesse di un'opposizione ma nell'interesse vero del popolo sardo che aspetta, che attende che ha dato forse fiducia ai partiti, non certamente in questo caso ha voluto diniegare il voto a quelli di centrodestra…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierfranco Zanchetta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZANCHETTA PIERFRANCO (Cristiano Popolari Socialisti). Molto rapidamente, intanto ho fatto gli scongiuri, non sarà l'ultima finanziaria, onorevole Dedoni, però mutuo da lei con la sinteticità con cui all'inizio ha esordito, dicendo che su questa finanziaria basterebbe votare contro, io dico che per me è sufficiente votare a favore ed esprimo il voto favorevole mio e del gruppo.
L'onorevole Sabatini nel suo intervento ha elencato l'impianto della finanziaria e soprattutto le macro voci sulle quali si articola questa finanziaria, certo non risolve tutto però ha già indicato molte delle questioni che rimangono ancora aperte ma che hanno già trovato avvio a soluzioni. Per concludere mi permetto di dire, onorevole Truzzu, che ci ha invitato a levare le tende, questo non è un campeggio e lo dico non per fare delle battute spiritose ma per richiamare un po' l'attenzione di tutti sul luogo solenne dove noi esercitiamo molto modestamente le nostre funzioni perché poi quando ci si lamenta dei populismi allora le responsabilità sono anche nostre se li alimentiamo.
Io credo che dare invece dei segnali anche molto critici, severi come giustamente si deve fare, sia un dovere, dovere di tutti, anche di chi sta in maggioranza, però scadere poi così come ho sentito in mancette per non dire le operazioni di "marchetting" mi sembra veramente dare un cattivo esempio a chi ci segue e una rappresentazione non corretta di quello che noi facciamo in quest'aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Come si dice, ho sentito gli interventi dei colleghi e io difficilmente mi lascio prendere da facili entusiasmi, io cerco sempre di stare sui numeri per le cose che i numeri poi applicati, traducono nelle politiche per l'isola se così è. Ha detto il collega che mi ha preceduto del mio gruppo: "Risolve i problemi della Sardegna questa finanziaria?" Ovviamente no, però che cosa dice? Sentir dire che non c'è un'anima, non c'è un disegno, non c'è una prospettiva, non c'è un'idea di Sardegna, sono cose che francamente lasciano un po' perplessi. Intanto per stare sui numeri più delle cose che vengono dette: "La Sardegna cambia rotta, occupazione in crescita".
Abbiamo risolto i problemi del lavoro? No. Però i dati ci dicono che a gennaio l'occupazione migliora del 14 per cento e non i contratti a tempo determinato dei quali parlava il collega Dedoni, dei contratti a tempo indeterminato, più 14 per cento sono 9000 assunzioni rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, questi sono dati forniti dall'ISTAT non da un istituto di ricerca amico, forniti dall'ISTAT che dice che la Sardegna migliora, del resto d'Italia migliora la Sardegna rispetto ai numeri che vengono anche raccolti in regioni sempre avanti dal punto di vista economico e occupazionale come l'Emilia-Romagna come la Toscana come la Lombardia, ecco in Sardegna è più 14 per cento. È sufficiente per dire che noi stiamo facendo bene? Io dico di no naturalmente, noi dobbiamo fare del nostro meglio e la finanziaria è il banco di prova in cui tu devi misurarti per dire che cosa vuoi fare. Ho detto in altre occasioni e lo voglio ribadire che noi stiamo cercando di mettere mano in questa legislatura alle riforme, lo abbiamo fatto con la sanità, lo abbiamo fatto con l'agenzia delle foreste trasformandola in Forestas, l'abbiamo fatto con il sistema della Regione facendo in modo che in tutto il sistema regionale si possano fare politiche in grado di reggere l'urto dei tempi difficili che dobbiamo affrontare. Una finanziaria di 7 miliardi e 600 milioni di euro, questo è il dato, dei quali programmazione unitaria anche questo bene o male, intanto i soldi sono spendibili tutti e non vengono messi nelle poste e poi trasferiti e non possono essere spesi. Abbiamo mantenuto lo stesso trasferimento agli enti locali sia per quanto riguarda il fondo unico sia per quanto riguarda i 350 milioni di euro per il sociale, sono misure importanti, anche in questo caso ho detto che siamo la quarta regione in Italia e manteniamo lo stesso trend di servizi che garantiscono.
Non è stata aumentata una tassa, un contributo, nessuna cosa e nonostante questo le entrate tributarie ed extratributarie aumentano rispetto al 2016 di 30 milioni di euro e molti di più rispetto al 2015 di tanti milioni di euro. Insomma significa che le misure che noi stiamo adottando stanno dando contributi importanti alla nostra Isola, se poi questa la vogliamo chiamare anima, se vogliamo dire è chiaro che questo non lo possiamo fare da soli, lo facciamo tutti assieme, lo fa il Consiglio assieme all'esecutivo però…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Una finanziaria si misura, e la qualità soprattutto di una finanziaria si misura dagli effetti che produce sul sistema economico, sociale e produttivo isolano e allora io penso che a nessuno sfugga, assessore Paci, che noi entriamo nel quarto anno di governo della Giunta Pigliaru e allora avrei voluto sentire dalla Giunta regionale o da qualche esponente della maggioranza quali effetti intanto hanno prodotto le finanziarie che sono già a regime, quelle che avete costruito e approvato nel corso di questi anni. Cioè quale influenza hanno avuto sul PIL, sulla disoccupazione, sugli occupati, sul sistema produttivo isolano, se ha ridotto il numero dei poveri, se ha in qualche modo limitato o arginato il grave disagio sociale. E io sono certo che la risposta è alla portata di tutti, il PIL è meno 1 per cento ed è il più basso rispetto a tutte le regioni italiane, la disoccupazione aumenta, i poveri purtroppo e le categorie del disagio aumentano, i precari sono lì fuori che attendono risposta, non c'è un settore che possa dirsi contento, soddisfatto delle politiche che avete attuato. E allora lo dico senza polemica ma lo dico veramente perché quello che ieri è stato l'intervento di un nostro collega, di Antonello Peru che in qualche modo richiamava l'etica della responsabilità, richiamava cioè alla necessità che fuori da questo palazzo c'è gente che soffre, c'è gente che attende risposte a superare una conflittualità che quando soprattutto è fine a se stessa non ha assolutamente alcuna valenza. Ma non è possibile un confronto, non è possibile un dialogo, non è possibile assolutamente che su queste basi e su queste premesse ci possa essere un incontro neppure ideale. Voi colleghi della maggioranza state alimentando il partito del qualunquismo, state cioè alimentando quelle forze politiche che fuori di questo palazzo hanno tutte non giustificazioni ma almeno le ragioni per poter dire che la Giunta e questa maggioranza hanno fallito.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 393/S/A.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del D.L. 394.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio del Consiglio, esercizio finanziario 2017.
Invito i consiglieri Questori a prendere posto nei banchi della Giunta.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Fabrizio Anedda, Questore.
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto), Questore. Allora, relazione dei questori. Io inviterei anche l'onorevole Oppi a sedersi qui. I Questori sono tre!
OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). No, e dopo spiegherò Perché.
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto), Questore. Allora l'approvazione del bilancio interno del Consiglio regionale per il triennio 2017-2019 si inserisce in un periodo di rilevanti cambiamenti nella normativa sulla contabilità pubblica. Il nuovo sistema di bilancio armonizzato, introdotto con il decreto legislativo, 23 giugno del 2011, numero 118 è completato con il decreto legislativo, 10 agosto del 2014, numero 126 è ormai applicato integralmente in tutte le Regioni e conseguentemente nei Consigli regionali che sono esplicitamente definiti come organismi strumentali. La caratteristica del sistema consiste principalmente nella maggiore aderenza delle previsioni in conto competenze con quelli di cassa e quindi nella priorità assegnata alla scadenza delle obbligazioni, piuttosto che al loro perfezionamento giuridico.
(Interruzione del consigliere Pietro Pittalis)
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto), Questore. La diamo per letta. Grazie.
PRESIDENTE. Diamo per letto il documento dei questori.
È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Sardegna), Questore. Signor Presidente, intervengo come mio solito dal banco dei consiglieri regionali, oggi però ritengo corretto spiegare l'atteggiamento che ho assunto nei precedenti bilanci e rispondere ai colleghi, come ad esempio ha fatto il consigliere Desini, che mi ha chiesto conto del mio comportamento. Il consigliere Desini non deve meravigliarsi, già in tempi passati ho assunto la funzione di questore del Consiglio quando ci insediammo in questo palazzo, e posso assicurare che abbiamo lavorato alacremente per oltre un anno per istituire e creare la pianta organica di questo Consiglio, fare il contratto del personale, in un rapporto costante con la Camera dei Deputati. Per un lungo periodo e per ragioni strettamente personali mi sono imposto il silenzio con gli organi di stampa, però come dice la Bibbia c'è un tempo per ogni cosa, io credo che oggi sia tornato il tempo di parlare. Lo credo perché davvero oggi riprendo il ruolo che ha caratterizzato la mia vita politica, ritengo di riprendere questo ruolo perché verifico che la massima Assemblea rappresentativa dei Sardi ha perso la sua centralità politica ed evidenzia il decadimento generale della politica sarda. Un decadimento che ha portato lo svilimento del ruolo stesso del Consigliere regionale e ha condannato il Consiglio a fare da passacarte alla Giunta regionale la cui influenza è cresciuta a dismisura. Colleghi, il Consiglio è l'organo centrale del nostro sistema. Il ruolo storico delle assemblee parlamentari è stato quello di decidere sulle tasse e di redigere il bilancio. La legge di bilancio per l'anno in corso che abbiamo esitato poco fa è la prova cristallina che i Consiglieri regionali, anche di maggioranza, non hanno avuto capacità di incidere se non con delle mancette. Colleghi di maggioranza, avete dovuto votare un polpettone confezionato da altri. Il Consiglio è diventato un organo periferico. E da questo svilimento politico del ruolo consiliare, ridotto ad una macchietta, derivano le attuali condizioni del Consiglio regionale. Veniamo al dunque ed evidenziamo le carenze che sono alla base del mio atteggiamento. Perdita della centralità del Consiglio di cui ho già parlato. La gran parte delle strutture e degli impianti non sono a norma. Gli impianti di condizionamento sono obsoleti: in alcune zone del palazzo c'è una temperatura sahariana, in altre siberiane, i commessi ai piani sono costretti ad utilizzare delle stufette, peraltro molte di queste non funzionano. Le condizioni dell'esterno del palazzo non fanno credere a chiunque lo veda che sia il Parlamento della Sardegna. Le statue di Nivola sono diventate o una base per attaccare manifesti di protesta, o dalle 20 di sera in poi nell'ordine tavolo per la cena, luogo per giocare a carte, porta per improvvisare partite di pallone, sino ad essere col favore delle tenebre un'alcova per coppiette in cerca di sfogo.
Le gare. Alcune risalgono a circa trenta anni fa, salvo poche. Recentemente si è provveduto ad esitare la gara della vigilanza, e avviata quella per le pulizie attraverso il CONSIP grazie all'impegno soprattutto, questo voglio dirlo, in particolare dei colleghi Manca e Unali, per le altre forniture si va di proroga in proroga. Il servizio preposto non ha capacità di preparare le gare perché manca il personale qualificato e nulla è stato fatto per adeguare il servizio Provveditorato. Parliamo del caso del pronto occorso. L'assessore Arru con molta superficialità, che è una sua caratteristica, si è impegnato a risolvere la questione, ha preso impegni per più di una volta, ma solo promesse. I 100.000 euro messi sul bilancio del Consiglio non sono stati utilizzati nel 2016, perché secondo gli uffici era necessario fare una gara, sarebbe bastato convocare l'azienda mista e alla ASL 8 e il problema sarebbe stato risolto in pochi minuti, invece abbiamo perso anche quel presidio che è stato negli anni utile.
Personale. Esiste una incomprensibile sperequazione negli emolumenti. Gli assunti dal 2005 in poi hanno stipendi diciamo così normali, mentre i contratti più vecchi, per effetto dei moltiplicatori, godono di un trattamento economico elevato. Circa 100 dipendenti di questo Consiglio hanno un CUD superiore ai 100.000 euro, e i dirigenti hanno retribuzioni più alte di quelle che competono al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della Regione. I Consiglieri regionali hanno avuto l'indennità dimezzata, sono state eliminate le indennità per i portaborse, per la segreteria, i fondi ai gruppi, i vitalizi, abbiamo cassato l'indennità di funzione per i Vicepresidenti, Questori, Segretari e Vicepresidenti di commissione. Io stesso mi pento di essere stato il primo ad aver sostenuto questa iniziativa. I nuovi Consiglieri regionali, altra cosa io ritengo ingiustificata, non godono neppure dell'indennità di fine mandato.
Produttività, va valutata come per i dipendenti, così come per i consiglieri. E infatti ho chiesto diverse volte di sottoporre i comandati al badge per poter verificare la presenza al lavoro, ma nonostante l'impegno della dirigente preposta ad oggi non abbiamo ottenuto risultati e abbiamo caricato i Capigruppo di una responsabilità improba.
Parimenti, ho scritto invano al Presidente Ganau, evidenziando che la settimana di lavoro consiliare deve andare dal lunedì al venerdì, e non come accade dal martedì al giovedì, e raramente il venerdì, con riunioni di Commissione, Aula e Uffici di Presidenza che si affastellano. Così facendo sono oltre 300 gli atti presentati, tra mozioni ed interpellanze, che non trovano risposta e che non la troveranno, se non dopo che i fatti su cui esse si basano siano superati dagli eventi.
Il Presidente del Consiglio, con un comportamento che mi è francamente incomprensibile, non raccoglie l'urgenza delle questioni che vengono poste.
Altro punto. Vogliamo parlare dei 6 autisti che sono relegati a guardare la tv in una stanza, perché non hanno un ruolo? Se ne vuole occupare questo Consiglio, o dobbiamo lasciare la questione in eredità al prossimo? Composizione dell'Ufficio di Presidenza: mai era avvenuto che due componenti dell'Ufficio di Presidenza siano espressione dello stesso gruppo politico. Secondo un'interpretazione che non condivido, il Segretario generale ha detto che non è nel Regolamento, anche se è stata prassi per sessant'anni di autonomia regionale. Il Regolamento si può anche integrare, si può anche emendare se si vuole. Ebbene, se avesse voluto, il PD, il PC di ieri, la Democrazia Cristiana, avrebbe fatto cappotto assumendo un solo ruolo, quindi si dia l'interpretazione giusta, non si valuti una volta il Regolamento, una volta la prassi.
Colleghi, avevamo un bilancio di 100 milioni, lo abbiamo ridotto al 30 per cento, più o meno, tagliando servizi che erano essenziali, i consiglieri regionali hanno un ruolo ormai marginale, avvilire quel ruolo significa avvilire la storia dell'autonomia sarda. Signor Presidente, mi sa che io personalmente ho sempre pensato e ho cercato di coadiuvare, ma ci sono atteggiamenti che non condivido e non posso non sottolineare. Lei troppo spesso non è stato imparziale come avrebbe dovuto, io non ho accettato l'atteggiamento assunto a suo tempo nei confronti del Presidente Floris, perché si è trovato di fatto in forte imbarazzo, questo mi ha infastidito, stante anche le condizioni fisiche dell'interessato. Ora è davvero tempo di cambiare ritmo e di intervenire con più autorevolezza e civiltà. Per questo, caro onorevole Desini, siedo in questo banco e non in quello perché non condivido il tipo di gestione di questo Consiglio, né il ruolo in cui è stato relegato il Consiglio regionale, molti nuovi colleghi mi hanno spesso chiesto, delusi, se in passato il Consiglio regionale fosse così, mi addolora rispondere che no, non era così! Era diverso il ruolo, la percezione, l'autorevolezza del Consiglio e diverso era il prestigio dei legislatori regionali, per questo colleghi, per tutto questo e per altre motivazioni che preferisco non evidenziare per motivi personali, non posso che votare contro questo bilancio che non condivido.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Oppi, siccome tocca tutta una serie di temi che riguardano la conduzione del Consiglio e altro, io mi permetto di darle delle risposte: sulla centralità del Consiglio credo che la centralità del Consiglio dipenda dalle persone che lo compongono e quindi che non possa essere attribuita a pezzi o a parti. Credo che tutti quanti noi rappresentiamo in qualità di eletti la società e quindi se c'è una decadenza della politica, rappresentiamo la decadenza della politica, quindi da questo punto di vista credo che siamo tutti ugualmente responsabili. Ha parlato di messa a norma del Palazzo, sulla messa a norma del Palazzo siamo due anni che chiediamo di intervenire, quest'anno abbiamo predisposto 1 milione di euro vincolati agli interventi di manutenzione, ne abbiamo restituito nove perché non li potevamo riutilizzare, e li abbiamo messi nel bilancio per affrontare un tema che è quello dei costi complessivi del Consiglio che sono sempre stati utilizzati in ammortamento, con residui che potevano essere utilizzati invece come quota consiliare, da quest'anno non più quindi li abbiamo restituiti alla Regione perché potessero essere utilizzati nell'organizzazione della finanziaria. Abbiamo quindi 1 milione di euro disponibile da quest'anno per la messa a norma del Palazzo, quindi per quanto riguarda le manutenzioni e anche la parte estetica. Sulle gare lei ha perfettamente ragione, io quando sono arrivato ho trovato una situazione assolutamente fuori controllo con gare che datavano oltre trent'anni di proroga, ho chiesto che fossero messe a norma il più rapidamente possibile, su questo devo dare atto che anche i questori hanno contribuito allo svolgimento di una gara importante come quella della vigilanza, sta andando in porto quella delle pulizie, credo che altre gare che possono essere realizzate con CONSIP siano in dirittura di arrivo. Per quanto riguarda la carenza del personale questo è un tema che abbiamo affrontato, abbiamo ridefinito la pianta organica, potranno partire finalmente i concorsi, a iniziare da quelli già banditi, quello referendario consigliare, poi partiranno gli altri che riguardano tutte le altre categorie che sono state individuate in termini di carenze, proprio perché esiste oggettivamente una carenza di personale che limita anche le funzioni di questo Consiglio le attività dei gruppi come lei ha detto. Per quanto riguarda il pronto soccorso, io non entro nel merito della questione, credo che sia di fatto un'anomalia che è una struttura pubblica abbia un pronto soccorso proprio autonomo pagato dai cittadini. Questo lo dico per sgombrare il campo da ogni equivoco, però siccome c'erano delle quote in bilancio queste quote dovevano essere utilizzate, con una gara a questo punto oppure con una convenzione con aziende pubbliche.
Per quanto riguarda la sperequazione del personale un dato storico che riguarda contratti precedenti che oggi sono stati ridimensionati e riportati a quelli che sono gli standard attuali, quindi non possiamo farci assolutamente nulla, nel senso che chi ha avuto quei contratti precedenti ha dei i diritti acquisiti e fino a che andrà in pensione godrà di quei privilegi che gli sono stati attribuiti proprio dalla natura contrattuale. Sui badge dei comandati ai gruppi posso dire che proprio oggi sono arrivati i badge, quindi finalmente tutti quanti i gruppi potranno utilizzarli. Quindi do conferma che saranno disponibili dalla settimana prossima a tutti quanti gruppi e potranno essere utilizzati.
Sul programma dell'Aula stavo predisponendo una risposta con il direttore generale, la programmazione dell'Aula viene fatta dalla Conferenza dei Capigruppo, così pure l'organizzazione dei lavori della Commissioni gode di una certa autonomia che prevede una organizzazione dei lavori nei termini che vengono decisi dai singoli.
Le mozioni sono sempre state tantissime e mai discusse in Consiglio, abbiamo mozioni di annualità precedenti che dimostrano che questa è una cosa che è assolutamente nella norma. La discussione delle mozioni consiliari è assolutamente nella norma con gli anni precedenti. Non c'è una differenza di questa legislatura rispetto a quelle precedenti. Quindi è un dato di fatto che se vogliamo possiamo incentivare e spetta comunque alla Conferenza dei Capigruppo definire quante e quali mozioni devono essere discusse.
Sugli autisti esiste un problema serio che è l'utilizzo di questo personale che non abbiamo ancora risolto perché ci sono delle complicanze dal punto di vista della categoria, del passaggio di categoria, della legittimità di un'azione di questo tipo. Questo argomento è stato portato informalmente in Commissione, ci siamo fermati proprio perché ci sono stati una serie di complicanze, anche per iscritto, che sono pervenute alla Presidenza e che hanno di fatto congelato la situazione, a trovare una soluzione che in questo momento non è semplice. Quindi io mi fermo qui perché credo che queste fossero delle risposte dovute alle sue domande, quindi credo che il quadro oggettivamente sia questo. Mi sembrava opportuno darle queste spiegazioni direttamente come Presidenza del Consiglio.
Se non ci sono altri interventi mettiamo in votazione il bilancio di previsione, le entrate.
È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Non per fare tiritera, ma aveva iniziato l'onorevole Gian Valerio Sanna a parlare durante la discussione del bilancio del Consiglio, cosa che non avveniva mai, questo da sempre. Poi è continuato così nel tempo, ma per dare atto anche i vecchi questori, non solo a questi che alcune questioni poste dal sottoscritto per esempio relativamente alla locazione dei gruppi e per non parlare delle cose più minime, dai fattori igienici ad altro è indubbio che ci vuole un qualcosa in più, uno sforzo in più da parte dei questori affinché si porti tutto quello che è necessario a norma e dirò anche che forse è opportuno che ciascun consigliere che non gode più dei danari dei gruppi per potersi organizzare non debba andare a pietire qualunque cosa alla Presidenza o ai Questori perché manca carta (sto facendo degli esempi banalissimi), magari non funziona il sistema dei computer o magari non si hanno le attrezzature che dovrebbe avere ciascun consigliere per essere messo nelle condizioni di poter lavorare, e soprattutto lavorare in rete, all'interno del Consiglio.
Io non vado a cercare cose che non stanno né in cielo né in terra, ma che questo palazzo abbia bisogno necessariamente di una buona rivisitazione credo che sia davanti agli occhi di tutti, perché dal decoro del palazzo deriva anche il decoro di chi ci abita, siccome è la più alta istituzione autonomistica della Regione Sardegna credo che sia importante che si proceda in quella direzione.
Vorrei che effettivamente si desse l'opportunità, oltre che la possibilità, a ciascun consigliere e a ciascun Gruppo di svolgere appieno il proprio lavoro. Non chiedo altro né critico di più, ma è una cosa già vecchia che già ho sollevato qui, ripeto, avendo dei precedenti illustri in altra circostanza, quando c'era altra maggioranza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio Anedda, Questore del Consiglio.
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto), Questore del Consiglio. Solo per collegarmi al discorso e alle osservazioni del collega Dedoni. Da tre mesi faccio il Questore, prima facevo il Capogruppo, mi sembra di poter riscontrare che manca un dialogo tra i Questori e i Capigruppo, questo confronto invece sarebbe importante per verificare quello che serve nei Gruppi e di cui dobbiamo rispondere noi. Penso che questo confronto Questori-Capigruppo lo si possa portare avanti da subito, per vedere la situazione che si vive nei Gruppi a quello che possiamo fare noi.
Per quanto riguarda la ristrutturazione e i lavori urgenti nel palazzo, io mi sono fatto subito portavoce in Commissione bilancio della situazione e abbiamo portato un emendamento, io avevo chiesto 2 milioni perché è quello che serviva immediatamente per i lavori più urgenti, ci è stato concesso 1 milione, con la promessa che ce ne sarebbe stato un altro in assestamento di bilancio, qualora fosse servito. Però il problema mi pare che non sia trovare i soldi a disposizione ma far eseguire i lavori; è questo il problema principale, sollecitare con il Presidente del Consiglio Ganau, l'Assessore o il Presidente della Regione - perché il palazzo e di proprietà della Regione - affinché vengano eseguiti questi lavori straordinari dai quali dipende anche il decoro e la sicurezza di noi che ci siamo dentro.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame delle Entrate.
(Segue lettura)
Poiché nessuno è iscritto a parlare sulle Entrate, le metto in votazione. Chi le approva alzi la mano.
(Sono approvate)
Passiamo all'esame delle Spese.
(Segue lettura)
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà. PITTALIS PIETRO (FI). Solo perché ho una buona dentatura ma, nonostante questo, masticare cifre veramente non è di mia competenza. Volevo chiedere perché non sto capendo la Missione 99, cioè che differenza c'è tra le spese per "Organi istituzionali e spese correnti" e poi "Servizi per conto terzi e partite di giro", cioè volevo chiedere al questore Anedda a che cosa si riferiscono, perché non è chiaro dalla relazione.
PRESIDENTE. Le partite di giro sono per esempio i contributi che vengono trattenuti dall'INPDAP e trasmessi poi agli enti di appartenenza.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, che lei lo sapesse ne siamo tutti convinti.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale del bilancio.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del Progetto del bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio regionale-Esercizio finanziario 2017.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
La seduta è tolta, il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 17 e 16.