Seduta n.80 del 16/12/2009 

LXXX SEDUTA

(POMERIDIANA)

Mercoledì 16 dicembre 2009

Presidenza del Vicepresidente CUCCA

La seduta è aperta alle ore 16 e 13.

CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 9 dicembre 2009 (73), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Pietro Cocco, Felice Contu, Rosanna Floris, Domenico Gallus, Antonio Pitea, Efisio Planetta, Christian Solinas e Edoardo Tocco hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 16 dicembre 2009.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Milia - Capelli - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Steri sui risultati conseguiti nell'attività di ricerca in AGRIS e sul forte ridimensionamento del centro di allevamento delle pernici a Bonassai". (71)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Diana Mario sui danni alle colture causati dai cervi nella Provincia del Medio Campidano". (78)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Dedoni sulla presenza della zanzara Anopheles in tutto il territorio regionale". (79)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Rassu - Petrini sugli interventi atti alla prevenzione degli incendi e salvaguardia della fauna selvatica". (91)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Lai sui disagi determinati da gravi disservizi causati da carenti infrastrutture di depurazione delle acque reflue, nelle zone ad alta densità turistica di Baja Sardinia (Comune di Arzachena), il cui impianto, andando in avaria, si è rivelato inadeguato ad affrontare la stagione estiva". (98)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Cossa sullo stato di abbandono delle aree a ridosso delle grandi arterie stradali sarde". (102)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Agus in merito all'istituzione del Dipartimento provinciale dell'ARPAS nel Medio Campidano". (125)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione De Francisci sull'ipotesi di realizzazione di impianti eolici a mare, nel golfo di Cagliari e presso l'Isola di Sant'Antioco". (138)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio sull'ingiustificato ritardo della nomina del direttore del servizio dei Servizi territoriali dell'Ente foreste di Nuoro e Lanusei". (143)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

PRESIDENTE. Considerato lo scarso numero di consiglieri presenti in aula e una riunione in corso, già annunciata stamattina, sospendo i lavori.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 16, viene ripresa alle ore 16 e 51.)

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera regionale Rosanna Floris è presente in Aula, pertanto il congedo si intende revocato.

Comunico inoltre che il consigliere regionale Antioco Porcu ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 16 dicembre 2009.

Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo un minuto di sospensione.

PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta .

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 52, viene ripresa alle ore 16 e 56.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e

bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 77/A.

Procediamo con lo Stato di previsione dell'entrata.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Allo Stato di previsione dell'entrata è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'emendamento numero 68:

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Entrata

ENTRATA

In aumento

U.P.B. E231.027 Altre assegnazioni statali di parte corrente

AS 2010 € 13.687.000

SPESA

In aumento

U.P.B. S07.06.001 Trasporto pubblico locale

AS 2010 € 13.687.000 (68).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 68. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione lo Stato di previsione dell'entrata. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame della Strategia 1.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 1 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 3.000.000/00

UPB S01.06.001

Capitolo SC01.1087

Finalità: Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali (art.3, comma 8, LR. 7 agosto 2009, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 3.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (4)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 3.000.000/00

UPB S01.06.001

Capitolo SC01.1087

Finalità: Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali (art.3, comma 8, LR. 7 agosto 2009, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 3.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (21)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 3.000.000/00

UPB S01.06.001

Capitolo SC01.1087

Finalità: Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali (art.3, comma 8, LR. 7 agosto 2009, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 3.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (53)

Emendamento modificativo Dedoni - Vargiu

Strategia 1

In aumento

UPB SOI.06.001 - Trasferimenti agli Enti Locali. Parte corrente

(Cap. SC01.1087)

Anno 2010 euro 3.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 3.000.000. (59)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 15.500.000/00

UPB S0106001

Capitolo SC011057

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione €15.500.000/00

FNOL. (13)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 15.500.000/00

UPB S0106001

Capitolo SC011057

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione €15.500.000/00

FNOL. (45)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 111.000.000/00

UPB S0106001

Capitolo SC011059

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione €111.000.000/00

FNOL. (14)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 111.000.000/00

UPB S0106001

Capitolo SC011059

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione €111.000.000/00

FNOL. (48)

Emendamento modificativo Cappai - Steri - Capelli

Strategia 1

In aumento

UPB S01.06.001 - Trasferimenti agli Enti locali - Parte corrente (cap SC01.1077)

Anno 2010 200.000 euro

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente

Anno 2010 200.000 euro. (24).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Gli emendamenti numero 4, 21, 53 e 59 sono inammissibili perché richiedono una norma sostanziale. Si giudicano inoltre inammissibili anche gli emendamenti numero 13, 45, 14, 48 e 24.

PRESIDENTE. Visto che gli emendamenti sono tutti inammissibili, metto in votazione la Strategia 1.

E'stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della Strategia 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai e Lai hanno votato a favore e che il consigliere Cocco Daniele ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 59

maggioranza 30

favorevoli 40

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame della Strategia 2.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 2 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 2.000.000/00

UPB S02.01.014

Capitolo SC02.0361

Finalità: Spese per la realizzazione del Programma "Sardegna peaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua englese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, Ise (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, lett. h) della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e art. 1, comma 52, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (3)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 2.000.000/00

UPB S02.01.014

Capitolo SC02.0361

Finalità: Spese per la realizzazione del Programma "Sardegna speaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua inglese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, Ise (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, lett. h) della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e art. 1, comma 52, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (23)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 2.000.000/00

UPB S02.01.014

Capitolo SC02.0361

Finalità: Spese per la realizzazione del Programma "Sardegna speaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua inglese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, Ise (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, lett. h) della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e art. 1, comma 52, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (47)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 500.000/00

UPB S02.01.009

Capitolo SC02.0183

Finalità: Assegni di merito a favore di studenti nuovi iscritti o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali (art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 500.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (6)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 500.000/00

UPB S02.01.009

Capitolo SC02.0183

competenza annualità 2010

Assegni di merito, rimborso spese per l'esternalizzazione del servizio.

copertura

in diminuzione € 500.000/00

UPB S0504006

Capitolo SC 050977

Competenza annualità 2010. (18)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 500.000/00

UPB S02.01.009

Capitolo SC02.0183

Finalità: Assegni di merito a favore di studenti nuovi iscritti o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali (art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 500.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (19)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 500.000/00

UPB S02.01.009

Capitolo SC02.0183

Finalità: Assegni di merito a favore di studenti nuovi iscritti o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali (art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 500.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (54)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 10.000.000/00

UPB S0201008

Capitolo SC020171

competenza annualità 2010

Interventi regionali per l'Università

copertura

in diminuzione € 8.500.000/00

UPB S0101001

Capitolo SC 010001

Competenza annualità 2010

€1.500.000/00

FNOL. (16)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 1.000.000/00

UPB S0201008

Capitolo SC020171

competenza annualità 2010

Interventi regionali per l'Università

copertura

in diminuzione € 1.000.000/00

FNOL. (17)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 1.000.000/00

UPB S0201008

Capitolo SC020171

competenza annualità 2010

Interventi regionali per l'Università

copertura

in diminuzione € 1.000.000/00

FNOL. (50)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 10.000.000/00

UPB S0201008

Capitolo SC020171

competenza annualità 2010

Interventi regionali per l'Università

copertura

in diminuzione € 8.500.000/00

UPB S0101001

Capitolo SC 010001

Competenza annualità 2010

€1.500.000/00

FNOL. (51)

Emendamento modificativo Mula - Dedoni - Fois - Vargiu - Cossa - Meloni Francesco

Strategia 2

In aumento

UPB S.02.03.007

Cap. SC02.0903

Anno 2010 € 2.000.000,00

In diminuzione

UPB S.08.01.002

Cap. SC04.0034

Anno 2010 € 2.000.000,00. (28)

Emendamento modificativo Mula - Dedoni - Fois - Vargiu - Cossa - Meloni Francesco

Strategia 2

In aumento

UPB S.02.03.007 - trasferimenti agli EE.LL. per interventi di politiche attive del lavoro - investimenti

Cap. SC02.0903

Anno 2010 € 2.000.000,00

In diminuzione

UPB S.08.01.002 - FNOL - parte corrente

Cap. SC04.0034

Anno 2010 € 2.000.000,00. (29)

Emendamento modificativo Vargiu

Strategia 2

In aumento

UPB S02.01.014 - Programma "Sardegna Speaks English"

Anno 2010 euro 2.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 2.000.000. (57)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 2

In aumento

U.P.B. S02.01.002 Interventi per il diritto allo studio - Investimenti

2009 € 2.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B. S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2009 € 2.000. (61)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 2

In aumento

U.P.B. S02.04.001 Ricerca - Agenzie regionali

2010 € 4.500.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B. S08.02.002 - Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 4.500.000. (62) .)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si giudicano inammissibili gli emendamenti numero 3, 23, 47, 6, 18, 19, 54,16, 17, 50, 51, 28, 29 e 57.

Si esprime parere favorevole sugli emendamenti numero 61 e 62.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Gli emendamenti sono della Giunta.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intervengo per chiedere che, dopo la votazione sugli emendamenti, si sospendano i lavori per una Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Uras, dopo la votazione di questi emendamenti?

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dopo la votazione sugli emendamenti al bilancio.

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Uras.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A)

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 61, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 62.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 62.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Milia - Mula - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cossa - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Campus.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 35

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione la Strategia 2. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 3.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 3 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Vargiu - Dedoni

Strategia 3

In aumento

UPB S03.01.006 - Interventi a favore delle biblioteche - spese correnti

(Cap. SC03.0119)

Anno 2010 euro 500.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 500.000. (26)

Emendamento modificativo Vargiu - Dedoni

Strategia 3

In aumento

UPB S03.01.006 - Interventi a favore delle biblioteche - spese correnti

(Cap. SC03.0120)

Anno 2010 euro 1.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 1.000.000. (27)

Emendamento modificativo Sanna Giacomo

Strategia 3

In aumento

UPB S03.02.001 - Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda

Anno 2010 € 100.000

Anno 2011 € 100.000

Anno 2012 € 100.000

Anno 2013 € 100.000

per incrementare il capitolo SC03.0201

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL - parte corrente

Anno 2010 € 100.000

Anno 2011 € 100.000

Anno 2012 € 100.000

Anno 2013 € 100.000

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (40)

Emendamento modificativo Sanna Giacomo

Strategia 3

in aumento

UPB SOS.02.001 - Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda

anno 2010 euro 250.000

per incrementare il capitolo SC03.0219

COPERTURA FINANZIARIA

in diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL - parte corrente

anno 2010 euro 250.000

mediante riduzione della voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (42).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 26 e 27 si esprime parere favorevole, con una rimodulazione delle cifre che dovrebbe proporre la Giunta. Il parere è favorevole anche sugli emendamenti numero 40 e 42.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sull'emendamento numero 26 il parere è favorevole, con l'adeguamento a 300 mila euro; sull'emendamento numero 27 il parere è favorevole, con l'adeguamento a 700 mila e con l'impegno a ricomprendere in queste risorse tutta la questione "biblioteche", anche quelle segnalate stamattina.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 26, nel testo modificato. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 27, nel testo modificato. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 40. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 42. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione la Strategia 3. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 4.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 4 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 4

in aumento € 2.000.000/00

UPB S04.06.007

Capitolo SC04.1412

Finalità: Contributi a favore del sistema delle autonomie locali per la realizzazione del Programma di interventi "Sardegna fatti bella" (art. 15, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) (art. 15, LR. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (2)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 4

in aumento € 2.000.000/00

UPB S04.06.007

Capitolo SC04.1412

Finalità: Contributi a favore del sistema delle autonomie locali per la realizzazione del Programma di interventi "Sardegna fatti bella" (art. 15, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) (art. 15, LR. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (20)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.

Strategia 4

in aumento € 2.000.000/00

UPB S04.06.007

Capitolo SC04.1412

Finalità: Contributi a favore del sistema delle autonomie locali per la realizzazione del Programma di interventi "Sardegna fatti bella" (art. 15, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) (art. 15, LR. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (56)

Emendamento modificativo Mula - Dedoni - Fois - Vargiu - Cossa - Meloni Francesco

Strategia 4

In aumento

UPB S.04.03.005 protezione civile - spese correnti

Cap SC04.0408

Anno 2010 € 10.000.000,00

In diminuzione

UPB S.08.01.002 FNOL - parte corrente

Gap. SC04.0034

Anno 2010 € 10.000.000,00. (30)

Emendamento sostitutivo totale Diana Mario - Cherchi - Dedoni - Gallus - Obinu

Strategia 4

L'emendamento n. 39 è sostituito come segue:

La copertura di spesa dell'UPB S04.08.016 CAPITOLO SC042279 "Finanziamento alle province per l'indennizzo dei danni dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche, etc" è aumentata di euro 1.000.000,00

COPERTURA FINANZIARIA

Mediante riduzione della riserva FNOL voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (41)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Lotto - Cuccu

Strategia 4

La previsione di spesa dell'UPB S04.08.016 CAPITOLO SC042279 "Finanziamento alle Province per l'indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche, ecc" è aumentata di euro 700.000,00.

Copertura finanziaria

FNOL - parte corrente

Voce 4 tab. A. (39)

Emendamento modificativo Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Lotto - Cocco

Strategia 4

La previsione di spesa dell'UPB S04.08.016 CAPITOLO SC042279 "Finanziamento alle Province per l'indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche, ecc" è aumentata di euro 700.000,00.

Copertura finanziaria

FNOL. (32)

Emendamento modificativo Cocco Pietro - Solinas Antonio - Lotto - Bruno

Strategia 4

in aumento € 30.000.000,00

UPB S04.06.001

Capitolo SC SC04.1264

competenza

annualità 2010 10.000.000,00

annualità 2011 10.000.000,00

annualità 2012 10.000.000,00

finalizzato a: Spese correnti finalizzate al supporto delle attività di bonifica nelle aree minerarie dismesse del Sulcis Iglesiente Guspinese (art. 14, comma 4, L.R. 22 aprile 2002, n. 7 art. 15, comma 3, L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e art. 1, comma 7, della legge finanziaria)

copertura

in diminuzione €

FNOL. (33)

Emendamento modificativo Steri - Capelli - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu

Strategia 4

ENTRATA

In aumento

UPB S04.08.002- Capitolo SC04.1752 Interventi a tutela dei parchi e delle aree protette

e così complessivamente

2010 € 1.000.000,00

2010 € 1.000.000,00

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione UPB S08.01.002

2010 € 1.000.000,00. (43)

Emendamento modificativo Dedoni - Vargiu

Strategia 4

In aumento

UPB S04.08.016 - Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

(Cap. SC04.2279)

Anno 2010 euro 1.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 1.000.000 (58)

Emendamento all'emendamento numero 60 Solinas Antonio - Cocco Pietro - Lotto - Bruno - Sanna Gian Valerio - Barracciu - Cuccu

Strategia 4

La copertura di spesa della UPB S04.02.003 Cap. SC04.0193 "Contributi per la gestione della risorsa idrica nel settore agricolo" è aumentata per gli anni 2010/2011/2012 di euro 10.000.000,00.

Anno 2010 10.000.000,00

Anno 2011 10.000.000,00

Anno 2012 10.000.000,00

Risorse finanziarie FNOL voce 4 tabella allegata alla legge finanziaria. (69)

Emendamento modificativo Diana - Cherchi

Strategia 4

La copertura di spesa dell'UPB S04.02.003 CAPITOLO SC04.0193 "Contributi per la gestione della risorsa idrica nel settore agricolo" è aumentata per gli anni 2010/2011/2012 di euro 5.000.000,00.

COPERTURA FINANZIARIA

Anno 2010 5.000.000

Anno 2011 5.000.000

Anno 2012 5.000.000

Mediante riduzione della riserva FNOL voce 4 della tabella A allegata alla Legge Finanziaria. (60).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si giudicano inammissibili gli emendamenti numero 2, 20, 56 e 30. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 41, che dovrebbe comportare la decadenza dell'emendamento numero 58, perché sono uguali, però con una rimodulazione dell'importo a 800 mila euro.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Maninchedda, quindi, per quanto riguarda l'emendamento numero 41, sta chiedendo la rimodulazione dell'importo previsto di 1.000.000 di euro con l'importo di 800.000 euro?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Esatto. E' l'emendamento "cormorano". Si invita al ritiro dell'emendamento numero 43 o, altrimenti, si esprime parere contrario. Sull'emendamento numero 58 ho già detto. L'emendamento numero 60 e l'emendamento all'emendamento numero 69 sono sospesi per una valutazione da parte della Giunta.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Superati gli emendamenti dichiarati inammissibili, per quanto riguarda l'emendamento numero 41, complessivamente sulla questione della fauna selvatica relativa alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche, il parere è conforme a quello del relatore, quindi l'accoglimento è per l'importo di 800.000 euro. Sull'emendamento numero 43 sto ancora aspettando una valutazione da parte degli uffici per capire quali siano gli stanziamenti, per cui chiedo un attimo di sospensione. L'emendamento numero 58 è ricompreso nel "41". L'emendamento numero 60, che riguarda i contributi alla gestione della risorsa idrica, sostanzialmente si tratta del problema dei consorzi di bonifica, è accoglibile per 5 milioni di euro.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, può esprimere adesso il parere sugli emendamenti che aveva lasciato in sospeso?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere conforme a quello della Giunta.

PRESIDENTE. Benissimo. Ha facoltà di parlare uno dei presentatori dell'emendamento numero 41.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 41.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 41 e chiedo di accorpare gli emendamenti numero 39 e 32 all'emendamento numero 41, apponendo la mia firma e quelle degli altri presentatori dell'emendamento.

PRESIDENTE. Perfetto. Va bene.

Metto in votazione l'emendamento numero 41. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Decadono quindi gli emendamenti numero 39, 32 e 58. L'emendamento numero 33 è inammissibile. Chiedo all'assessore La Spisa se è necessario tenere ancora in sospeso l'emendamento numero 43.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 69 è un emendamento all'emendamento numero 60.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Annuncio il ritiro dell'emendamento numero 69 e chiedo di poter apporre le nostre firme all'altro emendamento. Quindi dichiariamo voto favorevole all'emendamento numero 60.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 69 è stato ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 60. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Adesso dovremmo riprendere l'emendamento sospeso, il numero 43.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. L'emendamento è accoglibile se si modifica l'importo previsto portandolo a 300.000 euro.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 43, nel testo modificato. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione la Strategia 4. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 5.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 5 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Espa

Strategia 5

in aumento € 900.000/00

UPB S0503009

Capitolo SC050742

competenza annualità 2010

Interventi vari nel settore socio-assistenziale - parte corrente

copertura

in diminuzione € 900.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (5)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Espa

Strategia 5

in aumento € 900.000/00

UPB S0503009

Capitolo SC050742

competenza annualità 2010

Interventi vari nel settore socio-assistenziale - parte corrente

copertura

in diminuzione € 900.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (44)

Emendamento Modificativo Bruno - Barracciu - Salis - Uras - Espa - Sanna Gian Valerio - Porcu - Sabatini

Strategia 5

Finanziamenti a sostegno delle attività istituzionali di enti ed organismi operanti nella sicurezza sociale (art. 72 L.30/4/1991, n.13)

In aumento

UPB S05.03.005

Cap. SC05.0612

Euro 200.000

In diminuzione

UPB S08.01.004

Euro 200.000. (7)

Emendamento modificativo Barracciu - Espa - Meloni Valerio - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 5

in aumento € 800.000,00

UPBS 05.03009

Capitolo SC05.0742

Finalità:

Finanziamenti per l'istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per donne maltrattate (L.R. 7 agosto 2007, n. 8)

competenza annualità 2010

copertura finanziaria

in diminuzione € 800.000,00

FNOL. (8)

Emendamento modificativo Meloni - Vargiu

Strategia 5

In aumento

UPB S05.01.001 - Spese per il Servizio Sanitario Regionale. Parte corrente (cap. SC05.0001)

Anno 2010 euro 20.000.000

In diminuzione

UPB S05.01.001 - Spese per il Servizio Sanitario Regionale. Parte corrente (cap. SC05.0010)

Anno 2010 euro 20.000.000. (25)

Emendamento modificativo Mula - Dedoni - Fois - Vargiu - Cossa - Meloni Francesco

Strategia 5

In aumento

UPB S05.03.003 contributi per danni da eventi calamitosi

Cap. SC05.0576

Anno 2010 € 5.000.000,00

In diminuzione

UPB S.08.01.002 FNOL parte corrente

Cap. SC08.0024

Anno 2010 € 5.000.000,00. (31)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 5

In aumento

U.P.B. S05.01.003 - Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie

(Cap. N.I.)

2010 € 450.000

COPERTURA FINANZIARIA

in diminuzione

U.P.B. S05.02.003 - Profilassi e lotta contro le malattie infettive nel settore zootecnico

2010 € 450.000. (63)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 5

In aumento

U.P.B. S05.03.004 Interventi a favore dei lavoratori e loro associazioni

2010 € 700.000

2011 € 700.000

2012 € 700.000

2013 € 700.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B.S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 700.000

2011 € 700.000

2012 € 700.000

2013 € 700.000 (64)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 5

In aumento

U.P.B. S05.05.002 Interventi a favore degli immigrati ed emigrati

2010 € 500.000

2011 € 500.000

2012 € 500.000

2013 € 500.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B.S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 500.000

2011 € 500.000

2012 € 500.000

2013 € 500.000 (65).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 5 e 44, uguali. L'emendamento numero 7 è inammissibile; sull'emendamento numero 8 si invita al ritiro perché c'è un impegno di tutte le forze politiche, espresso in Commissione, a ponderare il problema sottoposto da questo emendamento e a inserirlo in caso di fabbisogno finanziario nel collegato, si tratta dell'emendamento sui centri antiviolenza. L'emendamento numero 25 è sospeso per un approfondimento da parte della Giunta; l'emendamento numero 31 è inammissibile; mentre sugli emendamenti numero 63, 64 e 65 si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere conforme a quello del relatore. Per quanto riguarda l'emendamento numero 25, confermiamo l'invito al ritiro dell'emendamento perché si ritiene più compatibile la previsione di bilancio proposta dalla Giunta.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

L'emendamento numero 44 è uguale. L'emendamento numero 7 è inammissibile. Per quanto riguarda l'emendamento numero 8 si invita al ritiro.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, segnalo che, in relazione ai centri antiviolenza e alla casa di accoglienza, esistono due tipi di problemi che, secondo me, vanno affrontati. Uno è relativo alle risorse finanziarie necessarie per poter coordinare le associazioni che stanno gestendo i centri e le case e le attività che in essi si svolgono, risorse che - in relazione al numero dei centri e delle case che sono state attivate - non sono sufficienti per far fronte a tutte le necessità. L'altro problema è sorto in virtù dei criteri attraverso i quali l'Assessorato della sanità trasferisce le risorse ai centri e alle case. Questi criteri, da quando sono stati applicati, paradossalmente hanno fatto sì che le risorse finanziarie per alcune case di accoglienza, che da anni accolgono tante donne purtroppo maltrattate, si siano viste ridurre i trasferimenti per la gestione; perché? Perché questi criteri stabiliscono che le risorse vengano trasferite per una parte in modo fisso, uguale per tutti, e per un'altra parte in virtù del numero delle donne residenti in quel dato territorio.

Ora, è evidente che questo non è un criterio appropriato, è necessario invece che l'Assessorato verifichi il numero dei posti disponibili in ciascuna casa e, sulla base del numero dei posti, trasferisca le risorse, perché il costo di gestione è determinato non dal numero delle donne residenti nelle province, ma da quante donne vengono accolte e per quanto tempo in ciascuna casa. Nelle case di accoglienza non vengono accolte le donne residenti in quella provincia, ma, spesso e volentieri, anzi, quasi sempre, ci sono donne che provengono da altre province per ovvii motivi di riservatezza e anche di sicurezza. Comunque accolgo l'invito del Presidente e dell'Assessore, ritiro l'emendamento per riaffrontare il problema debitamente nel collegato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 8, quindi, è stato ritirato.

Per quanto riguarda l'emendamento numero 25, mi comunicano adesso gli Uffici che l'emendamento, in quanto opera in aumento e in diminuzione sulla medesima UPB, è, di fatto, inammissibile.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Mi scusi, Presidente, non voglio rimettere in gioco la questione, ma mi sono accorto, lo dico in modo particolare per l'assessore La Spisa, che l'emendamento numero 7, che è stato giudicato inammissibile, è frutto di un problema tecnico, nel senso che ci sono due norme che cadono nella stessa UPB e nello stesso capitolo di bilancio. Lo segnalo perché sono due cose diverse e il capitolo di bilancio va diviso, da una parte c'è una legge che regola, attraverso la finanziaria, dall'altra, invece, la situazione è diversa. Spero che ci sia la possibilità di dividere i due capitoli di bilancio in futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Espa, prendiamo atto della segnalazione, però rimane comunque inammissibile.

Metto in votazione l'emendamento numero 63.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). In Commissione, io ho saltato la discussione su questo emendamento, vorrei sapere per che cosa è specificatamente. Sono 450 mila euro per "Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico…", siccome mi sembra una cifra irrisoria sia per interventi in materia di edilizia sanitaria, sia per il rinnovamento tecnologico delle attrezzature sanitarie, vorrei conoscere la finalità dell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Chiederei un attimo, se possiamo nel frattempo proseguire…

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, sospendiamo l'emendamento numero 63 in attesa dei chiarimenti da parte della Giunta.

Metto in votazione l'emendamento numero 64. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 65. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Sospendo la seduta in attesa che l'assessore La Spisa sia in condizioni di dare la risposta all'onorevole Capelli.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 25, viene ripresa alle ore 17 e 27.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Specifico che i 450 mila euro sono previsti nell'emendamento per l'acquisto di beni strumentali, kit di micro chip, relativi software, applicatori di boli endoruminali per la marchiatura degli arieti.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 63. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione la Strategia 5. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 6.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 6 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Caria

Strategia 6

in aumento € 1.000.000/00

UPB S06.03.026

Capitolo SC06.0726

Finalità: Incremento del Fondo regionale per l'imprenditoria femminile (D.lgs. 11 aprile 2006, n. 198 e art. 4, comma 28, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 1.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (1)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 1.000.000/00

UPB S06.03.026

Capitolo SC06.0726

Finalità: Incremento del Fondo regionale per l'imprenditoria femminile (D.lgs. 11 aprile 2006, n. 198 e art. 4, comma 28, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 1.000.000/00

competenza annualità 2010. (22)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 15.000.000

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte del fondo regionale per l'occupazione relativa a interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi colpiti da licenziamenti o sospensioni dal lavoro determinati da situazioni di crisi aziendale e per contratti di solidarietà.

copertura

in diminuzione € 15.000.000

FNOL. (9)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 15.000.000

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte del fondo regionale per l'occupazione relativa a interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi colpiti da licenziamenti o sospensioni dal lavoro determinati da situazioni di crisi aziendale e per contratti di solidarietà.

copertura

in diminuzione € 15.000.000

FNOL. (12)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 15.000.000

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte del fondo regionale per l'occupazione relativa a interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi colpiti da licenziamenti o sospensioni dal lavoro determinati da situazioni di crisi aziendale e per contratti di solidarietà.

copertura

in diminuzione € 15.000.000

FNOL. (46)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 15.000.000

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte del fondo regionale per l'occupazione relativa a interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi colpiti da licenziamenti o sospensioni dal lavoro determinati da situazioni di crisi aziendale e per contratti di solidarietà.

copertura

in diminuzione € 15.000.000

FNOL. (55)

Emendamento Modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

Capitolo SC061575

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte fondo regionale occupazione relative a spese per la formazione professionale in Sardegna e per il cofinanziamento del POR

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

UPB S0602002

Capitolo SC060199

competenza annualità 2010

finalizzato a contributo Sardegna Promozione. (10)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

Capitolo SC061575

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte fondo regionale occupazione relative a spese per la formazione professionale in Sardegna e per il cofinanziamento del POR

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

FNOL. (11)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

CapitolO SC061575

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte fondo regionale occupazione relative a spese per la formazione professionale in Sardegna e per il cofinanziamento del POR

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

UPB S0602002

Capitolo SC060199

competenza annualità 2010

finalizzato a contributo Sardegna Promozione (49)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

Capitolo SC061575

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte fondo regionale occupazione relative a spese per la formazione professionale in Sardegna e per il cofinanziamento del POR

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

FNOL. (52)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

Politiche attive del lavoro investimenti.

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

FNOL (15)

Emendamento modificativo Moriconi - Cuccu - Sabatini - Barracciu - Manca

Strategia 6

In aumento

UPB S06.03.018 - Sostegno agli investimenti nel settore industriale

anno 2010 10.000.000

anno 2011 10.000.000

anno 2012 10.000.000

anno 2013 10.000.000

per incrementare il cap. SC06.0559

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL - parte corrente

anno 2010 10.000.000

anno 2011 10.000.000

anno 2012 10.000.000

anno 2013 10.000.000

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (34)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 6

In aumento

U.P.B. S06.03.007 - Promozione, riqualificazione e associazionismo del settore commerciale

2010 € 200.000

U.P.B. S06.02.002 - Promozione e propaganda turistica

2010 € 1.000.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B. S08.02.002 - Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 1.200.000 (66)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Elenco n. 1

Nell'elenco n. 1 "SPESE OBBLIGATORIE E D'ORDINE" è inserito il seguente capitolo:

U.P.B. S05.01.012 Farmacie

SC05.0209 Indennità di residenza ed indennità integrativa a favore dei comuni titolari di farmacie rurali di cui alla Legge 8 marzo 1968, n. 221 (artt. 8 e 9 L.R. 27 aprile 1984, n. 12) (spesa obbligatoria). (67).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 1 e 22, uguali. Si giudicano inammissibili gli emendamenti numero 9, 12, 46, 55, 10, 11, 49 e 52 e 15. Il parere è contrario sull'emendamento numero 34 mentre è favorevole sugli emendamenti numero 66 e 67.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, riteniamo che questo emendamento (che serve per incrementare il Fondo regionale dell'imprenditoria femminile, a parte il fatto che è una cifra irrisoria rispetto a quello che effettivamente sarebbe necessario) sia indispensabile per dare un minimo di respiro alla legge richiamata in un momento in cui tra l'altro, anche dagli ultimi dati che sono stati pubblicati recentemente su alcuni quotidiani, possiamo rilevare la vitalità delle imprese che sono state costituite e vengono portate avanti dalle donne, quindi della ricchezza che questo settore così importante dell'imprenditoria, se tale vogliamo definirlo, rappresenta per l'isola.

Ci sono richieste e numerose sollecitazioni dai territori, nei confronti non soltanto miei, ma credo anche di tanti altri consiglieri regionali, affinché questa legge possa essere rimpinguata doverosamente perché esistono potenzialmente numerose donne che intendono, nonostante le difficoltà che questo comporta, intraprendere la strada dell'impresa. Non solo esiste questo problema, ma esiste un'altra difficoltà, un'altra necessità diffusa in tutto il territorio regionale e che questa legge, invece, potrebbe aiutare a superare: è la necessità di fondi affinché molte delle attività imprenditoriali, che oggi vengono svolte non in maniera ufficiale, possano, attraverso questa legge, trovare la strada dell'ufficialità nel mercato della produzione.

Riteniamo che sia un'attenzione doverosa in questo momento, un momento di ritardo, pensiamo che lo sviluppo e il progresso economico in particolare debbano e possano passare in Sardegna attraverso il sostegno dell'imprenditoria, nello specifico l'imprenditoria femminile che rappresenta già nella nostra Isola una realtà importante che ha uno spazio di crescita e di sviluppo davvero notevole.

Quindi chiedo all'Assessore di riflettere un attimo per capire eventualmente quali altre misure si intendano semmai alternativamente portare avanti per sostenere le donne nel percorso dell'impresa. Oggi siamo davvero in ritardo e c'è, invece, moltissima necessità.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1, che è uguale all'emendamento numero 22. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 34.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, per cortesia, prima dell'intervento avrei bisogno di fare una verifica sui residui.

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Capelli, senz'altro.

CAPELLI (U.D.C.). Ho notato che, su questo emendamento, c'è il parere contrario della Giunta. Questo emendamento intende rifinanziare (e per quanto riguarda la competenza è previsto "zero" euro di competenza) la legge numero 17 dell'industria, con un monte residui che, per quanto riguarda il settore, non è neanche altissimo, pertanto vorrei comprendere perché noi non entriamo nel finanziamento della legge numero 17. Magari, se serve una rimodulazione per quanto riguarda la copertura, potremmo anche rivedere la diminuzione non del FNOL, ma della programmazione negoziata.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.La valutazione della Giunta è che proprio sulla Sardegna centrale noi stiamo intervenendo attraverso i fondi della programmazione negoziata con interventi di reinvestimento coniugati e collegati strettamente con gli interventi a sostegno dell'occupazione, attraverso interventi integrati sul territorio, a valere anche sull'articolo approvato - non mi ricordo il numero - durante il collegato, il quale, proprio dalla programmazione negoziata, destina una quantità rilevante di risorse soprattutto per le aree di crisi, tra cui in particolare e prioritariamente, direi, quelle della Sardegna centrale.

Dovendo cioè scegliere dove allocare le risorse per il sostegno agli investimenti si è pensato (mi è sembrata, tra l'altro, una cosa condivisa anche dall'Aula quando ha approvato quell'articolo), pian piano, anziché utilizzare strumenti ormai datati, come è anche obiettivamente la legge numero 17, di privilegiare, invece, strumenti molto più snelli con la possibilità di contratti di investimento, contratti di programma di interesse locale che possono andare nella stessa direzione, come dicevo, superando ormai una certa datazione dell'intervento della legge numero 17.

Questo è il motivo per cui si è dato un parere negativo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Assessore, questo emendamento nasce intanto certamente perché esiste una situazione gravissima nella Sardegna centrale che lei conosce bene e alla quale evidentemente c'è necessità di porre rimedio. Lei oggi ha detto che sono state già intraprese delle strade per far fronte ai problemi dell'industria, delle iniziative imprenditoriali, ma pensiamo che questo emendamento mantenga comunque una sua validità. Tra l'altro io richiamo anche i colleghi del nuorese che hanno partecipato a una riunione molto importante, che si è tenuta in Confindustria, nella quale tutti quanti abbiamo preso degli impegni. Io a dire il vero non ero presente per motivi di salute, ma il collega Cucca ha evidentemente rappresentato anche la mia volontà, cioè quella di sostenere le iniziative e le necessità rappresentate dalla Confindustria della Sardegna centrale.

In quella sede sono stati presi degli impegni specifici, esattamente in vista dell'approvazione della finanziaria e del bilancio regionale. Tra l'altro Confindustria ci ha scritto una lettera, datata 2 dicembre, con la quale ringrazia il sostegno alle proposte dei consiglieri del nuorese, centrodestra e centrosinistra, per la volontà di portare in Aula quell'istanza e di far approvare, appunto, un emendamento che rispondesse a quelle esigenze proprio in questa finanziaria. Quindi, sarebbe credo auspicabile che, a fianco a tutte le iniziative che la Giunta sta già portando avanti per la Sardegna centrale (vedremo poi che cosa queste iniziative sortiranno e quale concretezza avranno), si approvasse anche questo emendamento come segnale forte nei confronti del nuorese. In questa finanziaria, qualsiasi proposta che noi abbiamo portato avanti per le zone interne e per il nuorese è stata bocciata clamorosamente, mantenendo evidentemente, il centrodestra che governa, un orientamento che è decisamente "Cagliari-centrico" e comunque poco incline ad ascoltare e a dare risposte concrete al territorio della Sardegna centrale. Questo sarebbe un segnale importantissimo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, io vorrei riprendere dall'intervento dell'onorevole Capelli. La legge numero 17, come i colleghi sanno bene, non è stata più rifinanziata quando il Consiglio regionale, nella scorsa legislatura, ha inventato delle procedure di incentivazione che sono... uso le parole "ha inventato" non in senso ironico, ha comunque costruito delle procedure di agevolazione integrate, cioè i famosi pacchetti integrati di agevolazione. Con quella formulazione, tutta una serie di finanziamenti di leggi di settore è andata a finanziare una modalità differente di intervento che in parte ha funzionato e in parte non ha funzionato.

Nelle prime leggi finanziarie approvate in quest'Aula, noi abbiamo riscritto la disciplina degli accordi di programma. Abbiamo individuato otto aree di crisi, di cui quattro nel nuorese. Abbiamo pubblicato le direttive per gli interventi nelle aree di crisi, stanno - se non le hanno pubblicate in questi giorni - per essere pubblicate le direttive per i contratti di investimento che hanno delle potenzialità, rispetto all'allocazione delle imprese, superiori rispetto alla precedente legge numero 17.

Io non ero presente alla riunione di Confindustria, però ho avuto modo di dire a Confindustria che anche la Confindustria nuorese (io so che domani ci sarà un celebre notista politico - che è un fiancheggiatore di un partito presente qui dentro - che dirà che sono l'unico che l'ha detto) ha l'obbligo di aggiornare le categorie con cui ragiona dello sviluppo del nostro territorio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Io non voglio portare sul piano della polemica una questione quale quella sollevata dalla collega Barracciu, però mi sarei aspettato dalla collega che evidenziasse anche i risultati che questa maggioranza e questa Giunta regionale hanno portato per la Sardegna centrale. In ordine di tempo forse le sarà sfuggita la questione di Equipolymers, e le sarà sfuggito anche tutto ciò che, intorno a quel risultato positivo ottenuto, c'è in termini anche di infrastrutture e di risorse certe e reali che vengono messe a disposizione del territorio. Non sarà sfuggito tutto ciò che abbiamo già portato a casa anche con l'ultimo provvedimento prima di questo per quanto riguarda interventi che hanno ricaduta proprio sulla Sardegna centrale. Non sarà sfuggito ancora che, probabilmente, ciò a cui lei si riferiva del "Progetto Fenice", promosso dall'Associazione degli industriali della Provincia di Nuoro, troverà e potrà trovare, per quelle iniziative cantierabili, per quelle iniziative che rispondono ai requisiti anche di ammissibilità, la loro giusta risposta negli strumenti già in atto che sono i Progetti integrati d'area e altri strumenti della programmazione negoziata.

Quindi, non mi pare che ci sia né disinteresse né disattenzione, anzi, ripeto, non voglio cadere sul piano della polemica, noi stiamo recuperando il tempo perso perché sappiamo che cosa è stato fatto della legge numero 17 e che cosa è stato fatto di certo intervento per le zone interne, non tantissimi anni fa, ma appena qualche anno fa con la Giunta Soru.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, io voterò contro l'emendamento. Ho utilizzato questo tempo per fare le opportune verifiche sul bilancio, abbiamo più di 20 milioni di euro di residui sulla legge numero 17, circa 28, se non sbaglio, milione più, milione meno. Condivido totalmente l'impostazione data nella valutazione dell'emendamento e dello sviluppo industriale nella Sardegna centrale dal collega Maninchedda. Abbiamo gli strumenti della programmazione negoziata a cui si sono aggiunti anche i programmi di investimento e i progetti di investimento, questo è l'impegno che i consiglieri regionali possono prendere e che hanno preso, cioè quello di sostenere la progettualità dell'Associazione industriali e i progetti cantierabili, all'interno delle risorse previste nella programmazione negoziata, in subordine sulla legge numero 17, qualora la legge numero 17 ponesse, o meglio, fosse considerata più celere e più opportuna per gli investimenti proposti.

Dall'elenco degli investimenti prospettati che io ho e anche dalle aziende che si sono proposte per gli investimenti nella Sardegna centrale e sulla cantierabilità di soli due progetti su circa trentacinque, ritengo che possa trovare piena risposta il sostegno al "Progetto Fenice", proposto dall'Associazione degli industriali della Provincia di Nuoro, dalle garanzie e dagli strumenti oggi utili messi su dalla Giunta regionale negli ultimi mesi e ricordati sia dal collega Maninchedda che dall'assessore La Spisa. Credo che sia un percorso serio, sul quale tutti insieme possiamo rappresentare e spendere parola perché possa essere sostenuto una volta verificata l'attendibilità delle aziende e la consistenza dei progetti stessi, molti dei quali oggi sono ancora in fase embrionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non era mia intenzione intervenire su questo emendamento, anche perché sinceramente mi aspettavo un intervento diverso da quello dell'onorevole Pittalis. Come sa bene l'onorevole Pittalis, ma anche l'assessore La Spisa e i consiglieri più anziani, nasce prima la "17" e poi la "15" per tutto il territorio regionale ed è uno strumento che ha funzionato. Io mi rendo conto che i residui, probabilmente, anzi, senza il "probabilmente", sono quelli che ricordava l'onorevole Capelli, però vorrei dire che noi abbiamo residui un po' dappertutto, insomma, non soltanto sulla "17". Però la "17" nasce e ha funzionato per un periodo abbastanza congruo proprio per rimettere un minimo di economia nella Sardegna centrale.

Ripeto, pensavo non ci fosse bisogno di intervenire a sostegno dell'emendamento perché immaginavo che, in particolare i colleghi del nuorese o comunque della Sardegna centrale, accogliessero positivamente un emendamento tendente a rimpinguare quel capitolo di spesa, perché, essendo la "17", tra l'altro ovviamente, scusate la banalità, una legge regionale, portiamo la responsabilità noi anche di tutta la fase istruttoria, eccetera.

Io ricordo (adesso non ho i dati sottomano, ma basterebbe dedicarsi qualche minuto) che la "17" - caro onorevole Pittalis, lei lo sa bene, anche per un periodo importante che ha avuto di responsabilità nell'Esecutivo di questa Regione - ha avuto delle ricadute più importanti della "488", che pure metteva a disposizione risorse più importanti; anche per quanto riguarda la strumentazione di verifica, tutto sommato, si è dimostrata più seria quella della "17" e della "15" perché la responsabilità era ed è in capo alla Regione, e noi sappiamo quanto sia importante anche in questi strumenti la parte relativa alla responsabilità relativamente all'istruttoria.

Ecco perché, francamente, non capisco questa avversione da parte vostra, se non semplicemente perché è un emendamento che, ripeto, rimpingua quelle somme ma è presentato dall'opposizione.

(Interruzioni)

Questo mi pare, Pietro, no, non è banalizzare, assolutamente, dimostratemi il contrario!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Io avevo colto positivamente un appello che alcune settimane fa fece il collega Roberto Capelli, quello dell'altra Sardegna, di una Sardegna che è in sofferenza, che ha bisogno di sostegno e che vede un'industria in crisi, le imprese in crisi. E' chiaro che quell'appello rischia di essere vano davanti a una mancanza di unità di intenti, a uno scontro che avviene tra consiglieri regionali che appartengono a quel territorio, quindi davvero io mi trovo in difficoltà e vorrei dire a tutti i colleghi che sono stati eletti nel centro Sardegna che forse è necessaria davvero una maggiore riflessione sulle politiche da portare avanti e sugli interventi indispensabili per i nostri territori. Il rischio è che, davanti ai poli forti, davanti a uno scontro agguerrito sulla distribuzione delle risorse, compresi i fondi POR, non si trovi unità d'intenti, accordi e concordia sugli interventi da portar avanti. Allora rischiamo davvero di dare ragione ai poli forti della Sardegna.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 34.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il consigliere: Mula.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 50

Votanti 49

Astenuti 1

Maggioranza 25

Favorevoli 16

Contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 66.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, io voterò a favore dell'emendamento, però forse è il caso di fare una piccola coda alla discussione che abbiamo avuto prima, perché ha ragione l'onorevole Sabatini quando dice che non serve polemizzare su aspetti su cui probabilmente ci si trova d'accordo. Io vorrei ricordare che noi abbiamo una bruttissima esperienza sulla "17" e sulla "15": si chiama LEGLER.

(Interruzione)

No, abbiamo una bruttissima esperienza, scusami Giampaolo, abbiamo una bruttissima esperienza. Su che cosa ha funzionato bene la legge numero 17? Ha funzionato su alcuni interventi, non su grandi imprese. Andiamo a vedere che cosa c'è in campo su piccole e medie imprese: abbiamo un'agenzia in house che gestirà tutti gli interventi sotto i 200 mila euro con procedure abbreviate, ed è il BIC, e l'abbiamo fatto; abbiamo il microcredito dentro la SFIRS, per 35 milioni di euro, per tutto il sistema delle piccole imprese, e l'abbiamo fatto; abbiamo i contratti d'investimento… io ve lo sto dicendo non per polemizzare, ma perché ci sintonizziamo tutti sugli strumenti che abbiamo!

Dicevo, i contratti d'investimento per imprese che si allocano sulla stessa area, che hanno investimenti compresi tra i 20 e i 40 milioni di euro, danno fino al 30 per cento di contributo sugli investimenti, fino al 50 per cento di contributo sull'innovazione, fino all'80 per cento di copertura della formazione. Mi sembrano aspetti robusti, se si mette anche in conto che in genere queste cose sono accompagnate dagli accordi di programma che pagano le infrastrutture indirizzate verso le attività produttive.

Abbiamo questi strumenti, la funzione della politica qual è? E' dire a Confindustria di Nuoro: "Avete 25 progetti, come li coordiniamo tutti insieme?". E' dire a Confindustria di Sassari e ai sindacati di Sassari: "Nell'area di Porto Torres come facciamo l'accordo di programma?". Questo è il nostro compito, poi possiamo usare i 28 milioni ricordati dall'onorevole Capelli, i 20 della programmazione negoziata, e tutto il denaro che possiamo mettere dietro la programmazione negoziata, con le autorizzazioni alle variazioni di bilancio che abbiamo dato alla Giunta! E' possibile che noi dobbiamo dividerci su queste cose o non sarebbe meglio trovarci nei tavoli a Pratosardo, a Porto Torres, a Portovesme, per costruire gli accordi di programma? Io penso che sia lì il luogo in cui incontrarci, non scontrarci qui su queste cose!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Credo che, votando favorevolmente per l'emendamento numero 66, non posso che dichiarare di essere decisamente d'accordo con quanto enunciato da chi mi ha preceduto, aggiungendo che io, oggi più di ieri, sono sempre più convinto dell'esistenza dell'"altra" Sardegna. Esiste nei fatti! E questa finanziaria ha dimostrato che l'accordo e la sensibilità fra i consiglieri dei vari territori (non solo di quelli del Nuorese, sarebbe stupido, ma proprio dell'altra Sardegna: dell'Oristanese, del Sassarese, della Gallura, dell'Ogliastra) può portare a risultati che in altri tempi forse erano inimmaginabili. E' una condivisione di intenti e, soprattutto perché ho condiviso, ho preso tempo per decidere la mia posizione sull'emendamento del collega Cucca; lo condivido nel merito perché ha sollevato un problema, ma lo stesso collega Cucca potrà dire che io sono totalmente contrario agli investimenti secondo la legge numero 17 in questa fase. Ho detto che i fondi della programmazione negoziata, con le garanzie su progetti seri realizzabili e cantierabili, garanzie che sono arrivate di attenzione da parte della Giunta, andavano sicuramente sostenuti.

Ma aggiungo di più: questa unità fra gli "altri" dall'"altra" Sardegna ci deve essere anche quando si propone di capire che cosa è successo fino a oggi. Continuo a chiedere ai colleghi dell'"altra" Sardegna di andare a vedere perché sono falliti gli investimenti, i miliardi di lire e i milioni di euro spesi fino a oggi in quelle aree che non hanno prodotto nulla! Andiamo istituzionalmente a verificare perché c'è stato questo fallimento. Vi chiedo anche: perché non istituiamo la commissione d'indagine sui problemi che si sono verificati a seguito della spendita di centinaia di miliardi di lire e centinaia di milioni di euro? Dove abbiamo sbagliato? Non è un processo a qualcuno, ma è cercare di capire dove si è sbagliato per riprendere gli investimenti verso la giusta via, in modo da raggiungere quell'obiettivo che fino a oggi non è stato ottenuto. Questo vorrei proporre per l'"altra" Sardegna, nell'unità d'intenti e senza barriere di divisione ideologica, politica o partitica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). A parte la coda sull'emendamento precedente, io rientrerei sull'emendamento numero 66 per chiedere alla Giunta regionale che espliciti la finalità di questo emendamento. Stiamo parlando della UPB che è dedicata ai centri commerciali naturali, ai CAT, quindi ai centri di assistenza tecnica, c'è un aumento di 200 mila euro, ci sono un milione e 150 mila di residui, un milione e 50 mila per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.

Capite che noi stiamo andando velocemente ed è importante che affrontiamo la manovra di bilancio anche alla presenza degli Assessori di merito perché veramente bisogna entrare nel dettaglio dei singoli emendamenti, per cui le chiederei prima di arrivare a un voto quali sono le finalità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.E' semplice. Il primo stanziamento di 200 mila euro è per sostenere le attività promozionali nell'ambito appunto dell'attività commerciale fatta dalle diverse organizzazioni degli imprenditori e il secondo da 1 milione di euro è per la promozione turistica che quest'anno ha avuto una buona rispondenza in termini di valutazione sull'efficacia però richiede un leggero incremento. Non è tantissimo, ma sarebbe opportuno fare molto di più sul campo promozionale, questo è un piccolo segno di attenzione per un'attività che, fatta seriamente, può dare buoni risultati.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 66, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Faccio presente che l'emendamento numero 67 è stato erroneamente inserito nella Strategia 6 anziché nell'Elenco 1. Quindi lo riprenderemo quando arriveremo all'esame dell'Elenco 1.

Metto in votazione la Strategia 6. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 7.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 7, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 8.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 8, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame dell'Elenco 1.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. All'Elenco 1, come ho detto precedentemente, è stato presentato l'emendamento numero 67 per il quale era già stato espresso il parere favorevole da parte del relatore della Commissione e il parere conforme al relatore da parte della Giunta.

Poiché nessuno di domanda di parlare sull'emendamento numero 67, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'Elenco 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'Elenco 2.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'Elenco 2, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'Elenco 3.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'Elenco 3, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Dovremmo passare al voto finale sulla manovra e quindi alle dichiarazioni di voto, ma ricordo che l'onorevole Uras aveva avanzato la richiesta di una Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Pertanto sospendo i lavori e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 02, viene ripresa alle ore 18 e 40.)

PRESIDENTE. Invito i colleghi a prendere, riprendiamo i lavori.

Sono stati presentati tre ordini del giorno, le cui copie sono state già distribuite.

(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno numero 1, 2 e 3:

Ordine del giorno Biancareddu - Capelli - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu - Oppi - Steri Sulla corretta interpretazione della norma di cui all'articolo 3, comma 5, della legge regionale 16 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo).

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTO l'articolo 3, comma 5, della legge regionale 16 ottobre 2009, n. 4, dove si stabilisce che, in attesa della revisione e dell'adeguamento del Piano paesaggistico regionale, nelle zone omogenee E si applica la disciplina di cui all'articolo 3, commi 1, 2 e 3 del decreto del Presidente della Giunta regionale 3 agosto 1994, n. 228 (Direttive per le zone agricole);

CONSIDERATO che il sopracitato articolo 3 del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 228 del 1994, oltre a disporre quali siano le costruzioni ammesse, determina in 0,03 mc/mq l'indice massimo da applicare per le residenze nelle zone omogenee E;

CONSTATATO che:

- sono state da talune parti avanzate interpretazioni della suddetta disposizione di cui all'articolo 3, comma 5, sopracitato estremamente limitative ed in contrasto con la lettera e la ratio della disposizione stessa;

- per contro, è incontestabile che con la citata previsione normativa il legislatore regionale ha dettato una disciplina transitoria in attesa dell'adeguamento e della revisione del Piano paesaggistico regionale avente carattere generale,

impegna la Giunta regionale e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica affinché emanino un'apposita direttiva, onde assicurare l'esatta interpretazione della norma nel senso che per le nuove costruzioni aventi carattere residenziale nelle zone omogenee E la superficie minima di intervento è stabilita in 1 ettaro e l'indice massimo di edificabilità è quantificato in 0,03 mc/mq, precisando inoltre che si tratta di disposizione cogente nei confronti degli enti locali. (1)

Ordine del giorno Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Steri sulla privatizzazione dell'acqua e sui servizi idrici introdotta all'art. 15 del DL 25 settembre 2009 n. 135.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO del dibattito nella finanziaria 2010;

PREMESSO che:

- l'acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita e che la disponibilità e l'accesso all'acqua potabile costituiscono un diritto inviolabile dell'uomo;

- l'acqua, essendo un diritto, non può essere considerata una mercé, ma un bene comune e pubblico;

- l'acqua al pari dell'aria, essendo una risorsa fondamentale, deve essere nella disponibilità di tutto il genere umano;

- con la risoluzione del 15 marzo 2006 il Parlamento europeo ha dichiarato che l'acqua è un bene comune dell'umanità e come tale il suo accesso costituisce un diritto fondamentale della persona umana e ha chiesto che siano esplicitati tutti gli sforzi necessari a garantire l'accesso all'acqua alle popolazioni più povere entro il 2015;

- nel paragrafo 5 della sua risoluzione dell' 1 marzo 2004, il Parlamento europeo ritiene che, essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non debba essere assoggettata alle norme del mercato interno;

CONSIDERATO che:

- la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente disciplinata dal dlgs 152/2006 e dall'articolo 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008, n. 1 12, convcrtito dalla legge 6 agosto 2008,
n. 133 e in Sardegna dalla L.R. 17.10/97 n. 29;

- l'articolo 15 del decreto legge 25 settembre 2009, n. 135, convcrtito, con modificazioni, dalla legge approvata il 19 novembre 2009, ha modificato l'articolo 23 bis della legge n. 133 del 2008;

- col nuovo articolo 23 bis si procede in maniera decisa verso la privatizzazione dei servizi idrici espropriando l'acqua potabile dal controllo degli enti locali e dei cittadini, consegnando l'acqua al mercato con tutte le ripercussioni sociali che questo può generare;

- il nuovo articolo 23 bis prevede l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o società in qualunque forma costituite, individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40 per cento e la cessazione degli affidamenti "in house" a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni alla data del 31
dicembre 2011;

- il provvedimento in questione è lesivo delle prerogative assegnate dall'articolo art. 117 comma 3 della Costituzione alle regioni;

- le considerazioni che precedono evidenziano come il servizio idrico possa, anzi, debba essere mantenuto a gestione pubblica onde assicurare il rispetto dei principi sovraesposti;

RICONOSCIUTA l'acqua come diritto umano e il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1)ad impugnare dinanzi alla Corte costituzionale l'articolo 15 del decreto legge 25 settembre 2009,
n. 135, convcrtito, con modificazioni, dalla legge approvata il 19 novembre 2009;

2) a porre in essere tutti gli adempimenti necessari a garantire che le quote di Abbanoa Spa
rimangano di proprietà pubblica;

3) a chiedere al governo la deroga prevista dal comma 3 nell'ari. 15 del DL 25 settembre 2009, n. 135. (2)

Ordine del giorno Bruno - Uras - Salis - Steri - Sabatini - Lotto - Barracciu - Porcu sulla modifica del Patto di stabilità per la Regione Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO del dibattito;

CONSIDERATO che emerge in maniera crescente l'esigenza di affrontare e rimuovere per quanto possibile, i limiti ed i vincoli imposti dal rispetto del Patto di stabilità sulla spesa della Regione che concreta la progressiva virtualità dei programmi e dei provvedimenti finanziari adottati dall'Autonomia regionale.

VISTO che la stessa legge finanziaria dello Stato del 2007 (legge 296/2006) consente l'avvio di specifici confronti con le regioni al fine di conseguire anche sperimentalmente livelli di attuazione del Patto di stabilità in grado di non incidere in maniera negativa e compromettere i processi di rilancio e di sostegno dell'economia regionale con riguardo alla profonda crisi attraversata. Poiché la disciplina vigente consente che le regioni a statuto speciale possano definire intese con lo Stato che modulino sulle condizioni specifiche delle diverse aree regionali, il concorso agli obiettivi del Patto.

Impegna il Presidente della Regione

ad avviare immediatamente e senza indugi un confronto con il Governo nazionale sulla rimodulazione del Patto di stabilità per la Regione Sardegna. Impegna altresì il Presidente della Regione ad evidenziare al tavolo del confronto l'esigenza di conseguire rapidamente un significativo allentamento dei vincoli ordinati imposti dal Patto al fine di dare corso e compiutezza agli interventi per far fronte alle gravi condizioni di crisi economica, industriale ed infrastnitturale della nostra regione fortemente aggravata dalle indiscutibili diseconomie legate all'insularità. Si rende altresì urgente evidenziare al tavolo del confronto con lo Stato la necessità di attuare concretamente le politiche compensative annunciate dal governo nazionale come conseguenza dello spostamento del G8 di La Maddalena e il mancato finanziamento di importanti infrastrutture strategiche per il territorio isolano.

Il Consiglio Regionale si impegna altresì a convocarsi in apposita sessione unitamente ai parlamentari sardi, rappresentanti delle autonomie locali e forze sociali per definire congiuntamente le proposte da portare al tavolo del governo in materia di Patto di Stabilità e per definire le unitarie iniziative di sostegno alla positiva conclusione dell'intesa fra Regione Sardegna e Governo nazionale. (3).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 1 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ci si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sull'ordine del giorno numero 1, la Giunta esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Alla luce del parere favorevole da parte della Giunta su questo ordine del giorno, ho l'esigenza di conoscere dall'Assessore se abbia valutato la coerenza del contenuto di questo ordine del giorno con l'atto della Giunta 54/25 del 10 dicembre 2009.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (P.d.L.). Signor Presidente, a nome del Gruppo P.d.L., intervengo per dire che noi voteremo a favore di questo ordine del giorno presentato dai consiglieri Biancareddu, Capelli e più, inerente un impegno nei confronti della Giunta regionale e dell'Assessore regionale degli enti locali affinché venga emanata un'apposita direttiva per assicurare l'esatta interpretazione della norma cui si fa riferimento, in modo particolare l'articolo 3, comma 5, della legge regionale numero 4. Voglio anche aggiungere che la Giunta ha, ovviamente, presentato, in data 11 dicembre, delle modifiche e integrazioni alla stessa legge regionale, credo che nulla precluda ai colleghi che hanno presentato l'ordine del giorno di farlo, in quanto si tratta di un impegno che la Giunta deve prendere e che poi ovviamente sta portando avanti; credo che la Giunta lo abbia valutato e lo abbia ovviamente ritenuto accoglibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, dichiaro l'astensione del nostro Gruppo, per una ragione molto semplice, perché tratta di materia cosiddetta per il rilancio del settore edilizio e per il superamento delle condizioni di crisi, quindi per lo sviluppo dell'economia sarda, normativa più volgarmente passata per "finto piano casa", nei cui confronti noi abbiamo sempre manifestato una totale e complessiva opposizione.

L'ordine del giorno tratta una questione sulla quale noi saremmo anche entrati volentieri per esprimere la nostra opinione, se fosse stato in un quadro normativo decisamente più accettabile di quello che invece l'ha prodotto. Pertanto, proprio con il sentimento di chi non vuole avere nulla a che fare con quel tipo di normativa, noi esprimiamo il voto di astensione del Gruppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Questo è argomento abbastanza ostico e delicato, c'è stata anche discussione in sede di approvazione dell'articolato della legge cosiddetta "piano villette". Anche io, signor Presidente, vorrei sostenere la richiesta avanzata dal collega Gian Valerio Sanna, per capire se siamo in presenza di una contraddizione da parte della Giunta; anche a me risulta che la Giunta sia già intervenuta con una delibera per modificare, sopprimere addirittura, l'articolo su cui è "appeso" questo ordine del giorno. Se questo è vero, l'ordine del giorno ha, diciamo, una funzione assolutamente di testimonianza, e questo è un problema. Per evitare che il Consiglio venga chiamato a votare su un ordine del giorno impegnativo che rischia di essere, con tutto il rispetto, "aria fritta", sarebbe importante che la Giunta desse un chiarimento su questo aspetto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Preciso meglio, allora. La Giunta, in sede di approvazione definitiva della manovra finanziaria, qui è rappresentata dall'Assessore della programmazione e dall'Assessore del personale. Permetterete che non possa valutare in pochi secondi, avendo visto l'ordine del giorno probabilmente trenta secondi fa, tutte le implicazioni di carattere normativo, di collegamento con precedenti deliberazioni di Giunta o discussioni avvenute in quest'Aula lungamente nel corso dell'esame di una legge.

Trattandosi di un argomento che è stato anche oggetto di un emendamento che si è chiesto di ritirare per affrontare la questione in altra sede, l'impegno della Giunta è nel senso di esaminare la questione con grande attenzione, nel rispetto delle intenzioni positive del proponente, nell'ambito delle finalità di politica urbanistica e paesaggistica - a questo permettetemi di limitarmi - e non quindi all'analisi dettagliata di precedenti provvedimenti amministrativi. Credo di poter chiedere questa comprensione da parte di tutta l'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, cerco di dare io una mano all'Assessore. Nell'atto di Giunta, con il quale provvedete a modificare il cosiddetto Piano casa, abrogate il comma 5 dell'articolo 3 che è esattamente l'oggetto di cui si sta parlando: lo togliete praticamente dagli interventi ammessi nell'ambito degli interventi di ampliamento e trasferite questo comma tra le norme transitorie, che modificate nelle more dell'adeguamento del Piano paesaggistico. Questo ha un solo significato! Gli ampliamenti sono una cosa, le variazioni alle norme urbanistiche di salvaguardia sono un'altra cosa. Poiché in questa delibera dite chiarissimamente che le variazioni alla pianificazione paesaggistica devono avvenire (finalmente viene ammessa) sulla base del rispetto dell'articolo 156 del Codice Urbani (cosa che evidentemente qui è stata detta durante il dibattito, non è stata accolta ma retroattivamente evidentemente qualcuno ha fatto sapere al Governo regionale che non passa la legge se non c'è il rispetto dell'intesa preventiva con lo Stato), il che vuol dire, conseguentemente, che tutte le variazioni, previste nella legge, che attengono alla variazione delle norme transitorie, sono inapplicabili finché non c'è quell'intesa.

Questo è il significato di questo provvedimento, onorevole Sanna, a distanza di un mese e mezzo dal varo della legge. Questo è quello che è scritto nella delibera e l'introduzione di questa nuova fattispecie segnala che l'interpretazione di questo comma non è attinente alle attività di ampliamento del Piano casa, in quanto evidentemente non possono essere confuse le norme di salvaguardia con le attività di ampliamento, il che vuol dire che le attività di ampliamento devono avvenire nel rispetto delle norme di salvaguardia. Questo è quello che è scritto negli atti, non me lo sto inventando io: bisogna leggere le leggi e applicarle letteralmente al loro significato.

Non è urgente questa interpretazione, la direttiva di cui chiede l'ordine del giorno senz'altro sarà l'esito del dibattito e dell'approvazione del disegno di legge di modifica della legge numero 4, nella quale può trovare sede e luogo idoneo l'interpretazione che è richiesta, ma non certo nei termini in cui è posta oggi perché ci troviamo di fronte all'interpretazione di un disegno di legge a cui è richiesta una modifica perché non è applicabile. Chiaro? Credo di aver spiegato il senso del mio intervento. Mi astengo.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che l'onorevole Pietro Cocco è rientrato dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Confermo il voto di astensione, annunciato dal Capogruppo Luciano Uras a nome suo e di tutto il Gruppo, e dico che su questa vicenda abbiamo speso molto tempo. Ci siamo appassionati e ci siamo arrabattati per dimostrare l'inopportunità di quella legge che ci ha tenuto inchiodati qui un mese e mezzo e che oggi sta miseramente naufragando in tutti i suoi aspetti.

Oggi, tentare di introdurre dei correttivi, sia attraverso i provvedimenti della Giunta, come ricordava Gian Valerio Sanna, o con ordini del giorno, credo che non ci appassioni più, anche perché quella legge percorrerà la sua strada verso il suo disastro. Non ha rianimato e rilanciato l'economia, così come presuntuosamente aveva intenzione di fare, né ha dato indicazioni chiare a chi, semmai, avesse intenzione e volontà di mettere in moto il settore dell'edilizia.

Ancor più, però, mi permetto di entrare nel merito di questa proposta, che noi non vogliamo, e dalla quale ci allontaniamo con il voto di astensione in termini di responsabilità, perché è un problema che va ricondotto all'interno della norma generale. Noi crediamo che sia opportuno ripresentare uno strumento di pianificazione generale che soprattutto tenga conto che ormai è arrivata l'ora di dire che in agro non si costruisce più, indipendentemente dalla superficie indicata. L'agro è destinato all'attività agricola e deve rimanere, quello che rimane, potenzialmente votato all'attività agricola, destinato all'attività agricola. La residenza è nelle città, nei luoghi dove è opportuno vivere, probabilmente dovremo pensare a una qualità più alta del vivere nelle città, in modo tale da non invogliare la gente ad abbandonare la città e a tentare paradisi e rifugi in aree dove è inopportuno risiedere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Presidente, esprimo il mio voto favorevole all'ordine del giorno presentato dagli onorevoli Biancareddu, Capelli e più, e rispondo all'onorevole Salis. Onorevole Salis, credo che questo ordine del giorno sia necessario per chiarire a qualche ufficio tecnico comunale, che purtroppo interpreta le leggi a suo piacimento, che la questione dell'ettaro è stata inserita in legge perché il Consiglio regionale ha deciso di modificare la questione delle norme transitorie previste nel PPR e riportare a un ettaro le dimensioni minime per poter edificare all'interno dell'agro. Non è in contraddizione con quanto detto dalla Giunta perché la Giunta, insieme alla Commissione, ha ritenuto di dover presentare questa proposta di modifica a quello che viene volgarmente chiamato Piano casa in una fase successiva, che non fosse quella dell'approvazione della manovra finanziaria, anche su vostra richiesta, giustamente.

Quindi io condivido appieno le osservazioni del proponente, cioè dell'onorevole Biancareddu, per impegnare la Giunta regionale a dare dei chiarimenti, che devono essere dati, che voi stessi avete chiesto più volte. Anche l'onorevole Uras ha precisato che chi è preposto a redigere le leggi è il Consiglio regionale, non sono i funzionari. Quindi, ancora una volta, si ritiene di dover dare questi chiarimenti, di doverli dare in tempi celeri, perché purtroppo le leggi che noi facciamo sono imbalsamate e interpretate male. C'è necessità di chiarire anche su questa questione le varie vicissitudini.

All'onorevole Sechi volevo dire che capisco il suo modo di interpretare la campagna e l'edificazione all'interno di questa, però noi la pensiamo diversamente, anche in riferimento al fatto che i tre ettari, che sono stati "messi" dall'onorevole Sanna, che ha redatto il PPR in materia di norme transitorie, in Sardegna, purtroppo, e in Ogliastra in particolare, come ho avuto modo di riferire in varie riunioni, li ha il 2 per cento della popolazione. Quindi, per gli imprenditori agricoli si rende necessario riportare la dimensione minima all'ettaro, perché in Ogliastra non ci sono grandi latifondisti, ci sono persone che fanno agricoltura, purtroppo queste norme transitorie, che sono state messe dall'onorevole Sanna e da voi tutti, che avete votato il PPR, impediscono alla povera gente di poter edificare…

PRESIDENTE. Onorevole Stochino, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Signor Presidente, in quest'ipotesi, il problema dell'ettaro del Piano casa viene in considerazione solo di riflesso. Il problema fondamentale, come ha detto poc'anzi il collega Stochino, è che i funzionari, le condividano o non le condividano, devono applicare le leggi, sia quando sono leggi non gradite sia quando sono leggi gradite. Ricordo che la Commissione bilancio ha approvato all'unanimità una risoluzione con cui chiede l'istituzione di una Commissione, è stato ritenuto specificamente di chiedere una Commissione e di non dare il compito alla Commissione di verifica, perché abbiamo voluto una Commissione specifica che adempisse a questo compito. Questo è un chiaro esempio di mancata applicazione della norma di legge. Il comma 5, ancorché inserito all'articolo 3, è dichiaratamente una norma transitoria che avrebbe dovuto trovare allocazione al comma 13, così come, peraltro, l'articolo 15 faceva parte del Titolo I, non del Titolo II della legge.

In presenza di un'interpretazione chiara che non lascia dubbi sul significato della norma, ripeto, che si condivida o non si condivida, un funzionario non ha la facoltà, per motivi non chiari o per scarsa comprensione, di non applicarla. L'emendamento vuole richiamare ancora una volta l'attenzione dell'Aula su un problema che l'onorevole Uras ha più volte con forza riproposto di fronte a quest'Aula. Noi dobbiamo affermare la dignità del Consiglio iniziando dalle piccole cose per finire sulle grandi idee e sui grandi progetti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, dopo i chiarimenti intervenuti, mi dispiace dire che il collega Stochino non ha ascoltato bene l'intervento del collega Steri; probabilmente, se avesse ascoltato questo intervento, avrebbe capito che ha fatto proprio un intervento fuori tema.

(Interruzione del consigliere Stochino)

SALIS (I.d.V.). Assolutamente fuori tema, Stochino, mi consenta. Non c'è assolutamente alcun riferimento…

(Interruzione del consigliere Stochino)

SALIS (I.d.V.). E' inutile riaprire la discussione. Il problema è che oggi, caro collega Stochino, siamo in presenza di un pasticcio, perché è vero che bisogna richiamare gli uffici al rispetto delle leggi (e su questo io in Commissione bilancio ho assolutamente votato a favore della risoluzione), perché le leggi vengano applicate, perché se ne verifichi anche il rispetto, non solo da parte gli uffici tecnici comunali, ma anche da parte degli uffici regionali. Detto questo, pur essendo dal punto di vista della sostanza d'accordo con l'emendamento, non possiamo dare il nostro assenso e il nostro voto, per cui ci asterremo nei riguardi di un provvedimento pasticciato che vede la Giunta che, con una mano, cancella la norma su cui ha appeso questo ordine del giorno, e con l'altra mano invece esprime parere favorevole sull'ordine del giorno stesso.

E' un provvedimento pasticciato, un comportamento assolutamente incomprensibile per alcuni versi, ma che comincia a fare i conti con i pasticci che abbiamo lungamente e con coerenza sottolineato relativamente al "Piano villette"; avremo modo di verificare (lo abbiamo detto e siamo stati facili profeti), in questo periodo, quali e quante correzioni dovranno essere apportate a questa legge, perché è stata una legge pasticciata, una legge confusa, affrettata, che sta cominciando a dare i suoi frutti avvelenati e la delibera di Giunta del 10 dicembre è la prima di queste occasioni di dimostrazione. Solo questo. Per cui, il Gruppo Italia dei Valori si astiene su questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, capisco che si debba cercare di giustificare qualsiasi cosa con l'esempio della propria realtà, dei luoghi di origine, di nascita eccetera. Onorevole Stochino, non è che l'Ogliastra sia un luogo lontano e irraggiungibile ai più; i miei, da parte materna, sono di Seui, territorio che confina con Arzana, beh, se a mio nonno fosse venuto in mente di mantenere la famiglia con un ettaro coltivato, probabilmente, essendo ancora all'epoca aperti i manicomi, sarebbe stato messo in manicomio, perché né più e né meno, oggi, i tre ettari, di cui è proprietaria per una parte la mia famiglia, sono sufficienti per un po' di vino per gli amici, un po' di vino che si beve in casa e un po' di vino che viene dato a qualche bar del paese. Finito! Cioè, non è che si fondino grandi ricchezze su tre ettari, anzi, lei addirittura sostiene uno, quindi sto addirittura parlando del triplo, pensi un po', il triplo! Non scherziamo! Con un ettaro si mette su probabilmente una casettina per andare a vivere invece che in paese o in città, perché non è che l'Ogliastra è tutta la Sardegna, se il problema è relativo a una zona specifica e ben individuata dell'Ogliastra, facciamo un emendamento e modifichiamo il "Piano cemento" per l'Ogliastra, se ci sono reali esigenze.

io capisco se ci sono necessità di singoli territori, però, l'Ogliastra non è il Campidano, e nel Campidano si sta andando ad abitare cementificando l'agro, urbanizzando quello che era campagna, che comporta ulteriori costi in termini di vita, in termini di ambiente, in termini di costi energetici, perché poi non è che con un ettaro si vive tutti i giorni in campagna, si lavora e si dà un futuro, per sé, sicuro e di vita dignitosa e degna di essere vissuta anche per la propria famiglia. No! Si va a lavorare in città vivendo in campagna e quindi sono costi energetici, costi di trasporto per i singoli cittadini, cioè ulteriori costi che ognuno sopporta proprio perché non si è programmato per andare a vivere in città e costruito bene perché tutti possano stare in città, e si è detto a qualcuno, siccome non ha le risorse, di andare a vivere in campagna, però lavora in città e quindi consuma, spreca ulteriori risorse sue e anche ambientali, perché non si è stati in grado di metterlo nelle condizioni di poter continuare a vivere laddove si deve vivere e cioè nei paesi e nelle città.

Il voto è di astensione per tutti questi motivi che non ci hanno convinto quando abbiamo discusso il Piano "cemento" o "di rilancio del settore edilizio" che poco ha rilanciato, così come non ci hanno convinto oggi le considerazioni e le argomentazioni dei colleghi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intanto tutta la comprensione per l'assessore La Spisa, ce l'ha chiesta, che sostanzialmente dice al collega Biancareddu e al Consiglio regionale, che il parere favorevole vuol dire che un ordine del giorno non si nega a nessuno; non entro nel merito, esprimo un parere favorevole di opportunità. C'è meno comprensione per l'assenza del Presidente della Regione durante la manovra di bilancio, c'è meno comprensione per l'assenza dell'assessore Asunis…

STOCHINO (P.d.L.). E' malato!

BRUNO (P.D.). C'è meno comprensione per il fatto che, dopo l'annuncio di questo finto Piano casa, che doveva risolvere il problema di natura abitativa della Sardegna, dopo un mese e mezzo si fa una legge di modifica, si voleva scardinare in qualche modo, col Titolo II, il Piano paesaggistico regionale e invece si dimostra, adesso, con la delibera di Giunta del 10 dicembre che forse avevamo ragione, dovevamo prima ricercare l'intesa con lo Stato, perché il Codice Urbani individua questa procedura come procedura legittima.

Allora, io credo che siamo "su scherzi a parte", altro che ordine del giorno! Avete voluto individuare una scorciatoia, l'avete fatto nell'unica vera legge che avete presentato in questa legislatura, allora ne riparleremo, noi attendiamo la discussione in Commissione e in Aula. Riteniamo che questo ordine del giorno sia superfluo, che non serva a molto, che non serva a niente, noi ci asteniamo, sbrigatevela voi, forse c'è qualche problema al vostro interno, sbrigatevela voi. Credo che bisogna essere più seri anche quando si fanno le leggi, perché è vero che a volte non riusciamo a interpretarle bene o gli Uffici non riescono a interpretarle bene, qualche volta le leggi però le facciamo male, e questo è il caso del finto Piano casa, di una legge fatta male, fatta malissimo, che non porta nessun vantaggio alla Sardegna, forse porta dei vantaggi a qualche grande costruttore, ma anche su quello vedremo poi i risultati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BIANCAREDDU (U.D.C.). Presidente, intanto ringrazio i colleghi di maggioranza, il Presidente della Commissione, la Giunta e anche i colleghi di minoranza per l'atteggiamento benevolo dimostrato verso questo ordine del giorno, che è un ordine del giorno, se vogliamo, atipico, perché nella mia permanenza tra questi banchi, che risale al 1994, il Consiglio non è stato mai chiamato a fare un ordine del giorno per interpretare una norma di legge. Quindi, il fatto che "l'ordine del giorno non si nega nessuno" è una frase tipica, è vero, però, a monte di questo ordine del giorno c'è una norma di legge, quindi serve a chiarire le idee a qualcuno, soprattutto in una scala di valori dove il Consiglio regionale, e quindi tutti noi, non deve essere considerato come un'allegra brigata che ogni tanto compie qualche atto che poi, al nostro esterno, chi lo vuole applicare lo applica, e chi no, dice che non serve o qualcuno con atto amministrativo lo modifica. C'è una gerarchia delle fonti, nella gerarchia delle fonti regionali, la legge regionale sta in cima, tutti gli atti amministrativi sono sotto ordinati e si devono conformare a essa, a meno che non riusciamo a modificare anche questa gerarchia. Questo tecnicamente.

Nel merito: nessuno di noi ha ancora detto che finalmente c'è una norma per i poveri, perché non si parla di ampliamenti di alberghi a cinque stelle, a sei stelle, nei 300 metri, nei 100 metri, dentro il bagnasciuga eccetera, si parla di far costruire e di consentire la costruzione nell'ettaro a gente che ha solo un ettaro di terra! Non sono speculazioni, si tratta di 90 metri quadri su un ettaro; sfido chiunque a dimostrarmi il contrario, vogliamo fare gli affari con un ettaro di terra? Sono queste le speculazioni? Dobbiamo aver paura di queste speculazioni? O forse chi si costruisce la casetta in campagna non è un presidio contro gli incendi perché almeno la pulisce, e invece, così, non vale più a niente. Se uno ha tre figli e sei ettari di terreno, con la precedente normativa non poteva fare niente per nessuno, perché erano necessari tre a testa, quindi nove, il feudalesimo è finito, quindi questa è una norma per i poveri, forse l'unica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, credo che le parole dell'onorevole Biancareddu siano state, soprattutto queste ultime, piuttosto chiare per tutta l'Aula. Credo che effettivamente questo ordine del giorno risulti anomalo, risulti un qualcosa di diverso che, alla fine di un'approvazione di una finanziaria, viene introdotto e proposto a quest'Aula. Credo che, però, si renda necessario, urgente e importante, dopo che tutta una serie di iniziative sul territorio ha portato a non comprendere il famoso articolo 3 comma 5 della legge numero 4, cosiddetta "Piano casa". E' un esempio che riportiamo quotidianamente, tutti gli Uffici tecnici non hanno un'interpretazione chiara e quindi getta tecnici e utenza nel grande dubbio. Credo che questo non ci porterà molto lontano, anche perché o dovrà essere necessariamente emanata una direttiva o dovremo modificare la legge numero 4 per far capire ancora meglio qual era il nostro pensiero e quali sono le nostre idee.

Credo però che sia almeno giunto il momento di chiarire che il famoso decreto del Presidente della Giunta numero 228 fosse un decreto che, dal 1994, aveva istituito la dimensione minima del lotto in zona agricola di un ettaro - credo che questo sia chiarissimo - e che soltanto con le norme di attuazione del PPR è stato modificato e quindi passa da un ettaro a tre ettari. Nella legge sul Piano casa, noi abbiamo chiaramente detto che lo vogliamo riportare a un ettaro. Credo che più di questo non si possa dire né aggiungere. Ho solo un dubbio per il Gruppo dell'U.D.C., che se questo fosse stato votato a voto segreto forse non sarebbe passato. Oggi, a voto palese, sarà sicuramente votato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei dire soltanto una cosa, probabilmente stiamo discutendo del nulla perché mi risulta che abbiamo una legge che è stata approvata e stiamo ridiscutendo nuovamente di "Piano cemento", di "Piano villette". La legge c'è, vediamo se è costituzionale o meno, ma non saremo certo noi a deciderlo. Mi dispiace che sia assente l'assessore Asunis. Esprimo il mio voto favorevole, anche se ritengo che sia indispensabile non solo una nota esplicativa per quanto riguarda l'argomento, ma una nota esplicativa su tutta la legge numero 4 perché credo che ci sia, all'interno degli uffici comunali, grande confusione proprio nell'applicazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, il collega Biancareddu ha definito atipico questo ordine del giorno. Io lo definirei un tentativo magari patetico per tornare a cercare di convincerci che, con questo benedetto Piano casa (perché stiamo ritornando anche alla definizione "Piano casa"), si creerà ancora sviluppo. In un ettaro dove si sottrae l'area destinata a edificare la struttura, sottratte ancora percentuali di area magari destinate alla creazione di una stradetta, vorrei capire davvero qual è lo sviluppo agricolo che si può dedurre da una limitazione così forte anche dello stesso ettaro. Per cui, veramente, secondo me, dobbiamo essere più seri quando affrontiamo questi discorsi e direi di abbandonare questo ordine del giorno per tornare a discorsi più importanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, io mi rivolgo ai colleghi dell'opposizione, anche in riferimento all'ultimo intervento della collega Zuncheddu, a quello di Oscar Cherchi, a quello del collega Zedda, dicendo che non stiamo discutendo qui del merito. Il Consiglio si è già espresso sul merito e il Consiglio ha approvato una norma, a torto o ragione. Mi dispiace, non vedo il collega Uras. Io avrei voluto non firmare questo ordine del giorno, avrei voluto non presentarlo, così come ho fatto nella passata legislatura, dove ho dovuto firmare un ordine del giorno che diceva alla Giunta che l'Aula aveva fatto una legge e che la doveva applicare, che la condividesse o meno quella legge, quella norma, doveva applicarla. Oggi mi trovo nella stessa situazione. Noi abbiamo già discusso nel merito, con la disapprovazione di alcuni e con l'approvazione di altri. Abbiamo già approvato questa norma.

Abbiamo già discusso, collega Uras, dei precari e dei dirigenti che non applicano le norme. Su questo, io chiedo la sua condivisione. Si asterrà, l'ha già detto, ma quello che chiede questo ordine del giorno è lo stesso che chiede lei e che ha chiesto lei, e noi non ci siamo astenuti. Abbiamo chiesto che la Giunta, l'Esecutivo, i dirigenti, i direttori generali e chiunque altro, applichino, a torto o a ragione, nel merito, le norme e le leggi che questa Aula fa. Perciò non vale quanto ho sentito: "ordine del giorno inutile", "cancelliamolo", "avrei votato così o avrei votato cosà", non si sta discutendo del merito! Abbiamo già impiegato ore e giorni a discutere del merito. Stiamo discutendo del fatto che venga riconosciuto a quest'Aula il diritto di legiferare e che le leggi che escono da qui vengano applicate, che siano esse approvate all'unanimità o a maggioranza.

Perciò alcuni discorsi che ho sentito - me ne dispiace, collega Uras, collega Zuncheddu, collega Zedda - non c'entrano nulla con l'obiettivo che voleva raggiungere e che raggiungerà questo ordine del giorno che chiede il rispetto anche per voi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, volevo dire le stesse cose che ha detto l'onorevole Capelli, quindi quasi rinuncerei all'intervento. E' chiaro che nel merito non entriamo e non vogliamo entrare anche perché si è entrati quando si è discusso sul Piano per il rilancio dell'edilizia e, sia nei banchi dell'opposizione che nei banchi della maggioranza, soprattutto sulla reintroduzione del lotto minimo di un ettaro, mi sembra che non fossimo tutti d'accordo.

Oggi si trova l'accordo e credo che sia anche giusto. Io voterei volentieri questo ordine del giorno in quanto condivido appieno quello che hanno detto l'onorevole Biancareddu e l'onorevole Steri, perché finalmente credo che in questa legge che è stata approvata sul rilancio dell'edilizia se c'è una cosa che riguarda i poveri è davvero la possibilità che viene data a chi ha un ettaro di terreno di poter costruire qualcosa dentro quell'ettaro.

(Interruzioni dai banchi della maggioranza)

PRESIDENTE. Silenzio, lasciatelo proseguire.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Voglio chiudere dicendo che comunque io credo che di questo passo dovremmo fare delle sessioni ordinarie di Consiglio per approvare ordini del giorno che impegnino la Giunta a far applicare le leggi approvate.

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, deve dichiarare il voto perché ha usato il condizionale.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Mi devo attenere alle disposizioni del mio Capogruppo, quindi mi astengo.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Capisco che siamo tutti stanchi e soprattutto che non vediamo l'ora di licenziare la finanziaria in modo che gli strumenti in essa contenuti diventino operativi, ma comunque partiranno dal primo gennaio quindi qualche minuto si può ancora perdere. Colgo intanto l'occasione per fare i miei migliori auguri di una pronta guarigione all'assessore Asunis che non è presente e non è stato presente durante questa finanziaria per motivi di salute e non certo per disimpegno nei confronti di questo Consiglio. Intervengo semplicemente per dire che credo che siamo tutti consci del fatto che, mentre si discuteva la legge sul cosiddetto Piano casa (che era ed è una legge per il rilancio economico, non era una legge per dare case, era una legge per far ripartire un settore economico fondamentale nella nostra Isola come quello dell'edilizia), buona parte di quest'Aula ha pensato di utilizzare quel disegno di legge come uno strumento per portare avanti una necessaria correzione di fronte a un'ingiustizia sociale che, come ha ricordato bene il mio collega, era stata imposta a una storia urbanistica della nostra Regione, soprattutto dei nostri paesi e delle nostre città.

Quando si parla di agro dobbiamo distinguere l'agro produttivo dall'agro solo urbanisticamente classificato agro; al di là di una Zona C, in un paese o in una città, c'è l'agro, ma questo non significa che lì debbano esserci per forza, perché possono non esserci, attività produttive di tipo agricolo e quindi quello è un agro abbandonato; lo vediamo, lo vediamo in tutti i nostri paesi e in tutte le nostre città. Allora, la possibilità di poter costruire residenza in quella fascia che circonda i nostri paesi e le nostre città è un qualcosa che è stato, i nostri paesi e le nostre città sono cresciuti così. Ora si dirà che sono cresciuti male. Certamente, sono cresciuti male; ma pensate che non siano cresciuti male anche con la lottizzazione dei palazzinari, con strade di sei, otto metri in città? Sicuramente molto più dannose per la nostra civiltà, per la nostra salute, per la qualità della vita delle nostre città.

Allora, riportare la misura a un ettaro, a una dimensione che sia economicamente sostenibile dalla maggior parte dei nostri cittadini, rispetto ai tre ettari imposti da chi problemi finanziari non ne ha mai avuto, credo che sia un atto di giustizia e quindi ritengo che quella legge, usata certamente a scopo strumentale (perché aveva un altro scopo, quello del rilancio dell'economia), per riportare giustizia nella nostra Regione, nelle nostre città e nei nostri paesi, sia stato un atto dovuto, ora è un atto dovuto richiamare gli Uffici al rispetto di quella norma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Rinuncio, Presidente, perché non voglio alimentare il dibattito con ulteriori questioni di lana caprina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Bruno si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Petrini - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 53

Votanti 35

Astenuti 18

Maggioranza 18

Favorevoli 35

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno numero 2.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Su questo argomento il parere della Giunta è, in maniera ragionata, un invito a riflettere per conoscere prima di decidere. Io credo che non si possa oggi, con un ordine del giorno su un problema come quello della gestione delle risorse idriche, in particolare il Servizio idrico integrato per uso civile, e complessivamente su tutta la questione della risorsa idrica nella nostra Regione, affrettatamente vincolare il Consiglio regionale a prendere decisioni senza aver conosciuto i termini della questione. Io vi ricordo che abbiamo impegnato sostanzialmente in questa manovra finanziaria circa 40 milioni di euro del nostro bilancio, 40 milioni che noi togliamo ad azioni contro la povertà, ad azioni per lo sviluppo, per coprire perdite generate da un sistema di gestione di questo servizio che oggettivamente è problematico ed è di gravissima portata sul piano finanziario e sul piano gestionale.

Il Consiglio credo che oggi debba dire che occorre dare ai sardi "acqua" in maniera certa per tutti e ai prezzi più bassi possibili, ma anche con una gestione corretta e oculata di questa risorsa e di tutti i meccanismi amministrativi e tecnici che sono alla base di questa gestione. Cosa sarà della legge o del decreto legge approvato dal Governo e all'esame del Parlamento? Non sappiamo, ci sono impugnative in corso da parte di altre Regioni. Noi sappiamo che occorre che, per tutti i cittadini sardi, ci sia un servizio efficiente e a basso costo per quanto possibile. Non è il caso oggi di dire "tutto pubblico, tutto privato" e non è il caso oggi di demonizzare soluzioni che il Consiglio regionale sarà chiamato a prendere ma, conoscendo bene i termini del problema, spero che le Commissioni competenti e l'Aula stessa presto possano affrontare responsabilmente il problema. Perciò la Giunta su questo ordine del giorno esprime un parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 2 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Signor Presidente, prima ho manifestato il mio imbarazzo tacendo per qualche secondo, adesso lo esplicito verbalmente. Io sono Presidente di un organo collegiale che non si è riunito per discutere di queste cose e quindi io non posso esprimere un parere della Commissione. Non posso che rimettermi all'Aula rispetto a questi argomenti per riguardo a questo piccolo organo del Consiglio che io presiedo ma che vorrei rispettare.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Signor Presidente, annuncio il voto contrario del Gruppo del Popolo della Libertà per una serie numerosissima di questioni, alcune le ha toccate l'Assessore nel suo parere. Credo che sia sotto gli occhi di tutti la gravità della situazione che noi stiamo affrontando in termini di risorse e di servizi assolutamente inadeguati e insufficienti. Sono passati ormai molti anni da quando il Gestore unico in Sardegna sta prestando la sua opera e dobbiamo certificare la gravità della situazione.

Peraltro si chiede a questa maggioranza (che, voglio ricordarlo, è una maggioranza - per quanto riguarda il Popolo della Libertà - omologa a quella nazionale) di impugnare un decreto, il "135" che noi riteniamo assolutamente coerente con i principi del Governo nazionale. Si chiede qui di procedere in maniera decisa verso la privatizzazione dei servizi idrici espropriando l'acqua potabile dal controllo degli enti locali. E' stato un fallimento continuo e continua a essere un fallimento. Il decreto legge numero 135 non dice che verrà affidata a totale capitale privato la gestione di un bene importante come quello dell'acqua, dice che è possibile affidarsi a società a capitale misto con una percentuale almeno del 40 per cento di questo capitale. Quindi, non c'è nessuna espropriazione, non vuole essere un'espropriazione.

Noi siamo convinti che le società totalmente pubbliche che controllano l'acqua hanno dimostrato tutti i loro limiti, ma non da quando è nata Abbanoa, lo si capiva anche da quando esisteva l'ESAF; quante risorse, voi soprattutto con la vostra amministrazione regionale, con la vostra maggioranza, avete dovuto impegnare per la vertenza ESAF che probabilmente non è ancora chiusa? E quanti problemi ha creato l'ESAF, con il numerosissimo quadro di riferimento dei comuni che gestivano in proprio questo bene! Noi dobbiamo certamente adeguarci alle norme europee e alle norme nazionali, voglio ricordare che i sardi sono i maggiori consumatori in Italia di acqua potabile per uso alimentare. Non esiste un'altra regione d'Italia che utilizzi il numero di bottiglie di acqua minerale che vengono usate in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole su questo ordine del giorno che trasforma una mozione che il centrosinistra aveva già presentato in Consiglio regionale. Intervengo inoltre per dire che il decreto Ronchi, apparentemente innocuo, invece con un emendamento infilato con il solito metodo di questo centrodestra (che utilizza in questo Consiglio regionale ma anche in Parlamento), con i cavalli di Troia che portano dentro le cose più gravi, apre la strada alla privatizzazione dell'acqua. E' vero che noi non abbiamo elementi sufficienti, forse sarebbe bene, come dice l'Assessore, averne altri per fare una valutazione sulla gestione che abbiamo dell'acqua, elementi come risorse, inefficienze, però siamo in condizioni di dire alcune cose.

Intanto va confutata l'opinione diffusa che, con la privatizzazione, si ridurrebbero costi e tariffe; dove questo è avvenuto, dove già è stata privatizzata l'acqua, non sono stati ridotti né i costi, né le tariffe e non è migliorato il servizio. Le esperienze recenti ce lo dicono. Poi io penso che il Consiglio regionale debba ribadire con fermezza che l'acqua è un bene essenziale e insostituibile per la vita, che non può essere messo sul mercato, perché sul mercato si mette solo la merce. Se mettiamo l'acqua sul mercato, mi spiegate chi porterà l'acqua a Setzu? Non converrà più portare l'acqua a Setzu, perché ci abitano cento anime, onorevole Diana! L'acqua verrà portata solamente dove si può pagare, dove è conveniente, si faranno investimenti dove converrà: allora sì che non si potrà pagare!

L'acqua è un bene essenziale per la vita come l'aria. Io penso che questo Consiglio regionale possa dirlo: è scritto in questo ordine del giorno. Non volete impugnare il decreto? Stralciatelo, votatelo per parti, ma almeno sottoscrivete quello che c'è scritto in questo ordine del giorno. Poi quel decreto, chiaramente, dice che almeno il 40 per cento deve essere privatizzato, vuol dire che anche il 100 per cento può essere dei privati. Non si dice che non si può superare il 40 per cento, sarebbe già una cosa importante dire che i privati non possono avere la maggioranza nella gestione della società. Io penso che su questo il Consiglio regionale debba impegnarsi.

Ci sono le condizioni per dire alcune cose, forse non possiamo fare un esame approfondito su quello che è stato Abbanoa, su quello che è stato l'ESAF, su quello che è lo strumento giusto per avere una gestione efficiente che dia servizi adeguati ai cittadini, però alcuni principi noi li possiamo…

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Meno male che lo Stato ogni tanto presta attenzione, non lo fa di propria iniziativa neppure il Parlamento nazionale, lo fa perché è l'Unione Europea che in qualche maniera induce a prendere delle posizioni nel senso della liberalizzazione dei servizi. L'Unione Europea si basa sulla liberalizzazione dei servizi, compresa l'acqua; il che non significa privatizzare l'acqua, le condotte idriche, i potabilizzatori, i depuratori, tutto questo rimarrà, rimane, resta e resterà pubblico, quello che si privatizza è il servizio, la qualità del servizio, la capacità di poterlo erogare, la possibilità che possa arrivare nelle case dei cittadini acqua potabile, la possibilità di riuscire a fatturare e a riscuotere i soldi delle bollette.

Ecco, oggi, per l'ennesima volta, si discute in quest'Aula, ho apprezzato il fatto che il Presidente della Commissione non abbia espresso parere, giustamente, visto che non si è discusso in Commissione di questo specifico caso, se n'è discusso in altre occasioni. Abbanoa, fuor di metafora, fa acqua da tutte le parti, è una società che non è in grado di garantire i servizi, è stato appurato, verificato, serve un'azione riformatrice. In questo senso io credo che questa legislatura avrà fallito se non riuscirà a varare una profonda riforma del servizio idrico, dei consorzi di bonifica, delle ASL e dello Statuto, ricontrattando i rapporti con lo Stato, del federalismo interno, dei rapporti tra Regione ed enti locali. Io credo che, se non riusciremo noi a riformare, dovremo cogliere l'occasione che ci dà lo Stato. Questa è l'occasione per rimettere finalmente a posto le questioni nel servizio idrico, soprattutto far sì che i partiti escano dalla gestione dell'acqua, così come dovranno uscire dalla gestione della sanità e dalla gestione dei consorzi di bonifica. Questa è un'occasione!

Credo che le deroghe del "Ronchi", che sono state fatte per compendi limitati di alta montagna e per altre situazioni particolari, non possano essere sicuramente estesi a tutta la Regione. Per cui dichiaro il voto assolutamente contrario a questo ordine del giorno, anche perché in precedenza sono stato l'unico a votare per la privatizzazione della gara su 40 componenti dell'Autorità d'ambito, credo che anche gli altri 39 oggi si siano ricreduti, dopo l'esperienza di Abbanoa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, che cosa dice l'ordine del giorno? L'ordine del giorno prevede tre questioni. Uno, che una normativa di dubbia legittimità costituzionale è già oggetto di ricorso da parte di altre Regioni che intendono l'acqua come un bene comune, quindi da assegnare. "Bene comune" vuol dire che non può essere proprietà di alcuno e non essere proprietà di alcuno vuol dire che la gestione deve essere mantenuta nella disponibilità di tutti: come? Lasciandola in mano pubblica.

La seconda questione: bisogna intervenire per risanare, riorganizzare e migliorare il servizio di gestione.

La terza questione riguarda una deroga, contenuta in quella normativa, nelle situazioni più complesse. Noi viviamo in un'isola, non abbiamo il Danubio che attraversa il nostro territorio!Noi viviamo in un'isola e pensiamo a qualcuno che, avendo la disponibilità di soggetto gestore dell'acqua, dica un giorno: "Rendo questa possibilità di gestione così condizionante per la vita di tutti, tale da esercitare un mio potere commerciale, cioè per arricchirmi assicurandomi profitti su un bene comune.

Beh, immaginate che cosa sarebbe la Sardegna! Vi invito a leggere i murales che ci sono in quel di Orgosolo, uno dei quali richiama il valore dell'acqua e dice a Dio di non volere pietanze ricche e carne, ma di volere acqua per poter ottenere dalla terra i frutti della terra. Stiamo attenti in questa materia, l'acqua non può essere oggetto di commercio, l'acqua è un bene comune, essenziale alla vita, nessuno può esserne privato. Non ci sono profitti, onorevole Cuccureddu, da fare, c'è una gestione buona, che l'amministrazione pubblica, quella seria, può fare, e noi dobbiamo…

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, vorrei ricordare all'onorevole Diana che ha dimenticato la lettera a) del comma 2 dell'articolo 15 del Decreto Ronchi di cui stavamo parlando. Appunto perché in essa si dice che la gestione può essere data anche a favore di imprenditori o società in qualunque forma costituite, eccetera, eccetera, eccetera; poi alla successiva lettera viene detto che possono essere anche società miste pubblico-privato. Quindi non è esclusa la privatizzazione totale. E' una scelta che può essere effettuata, però condivido ciò che sosteneva l'onorevole Cuccu circa i costi e le tariffe. Pensiamo che cosa è accaduto alla Telecom da quando è stata privatizzata, all'Alitalia, all'Energia, alle Poste, Ferrovie, Autostrade: ci sono stati benefici per i cittadini, abbattimento dei costi e delle tariffe, miglior servizio? Oppure semplicemente arricchimento di pochi che hanno fondato fortune incredibili con soldi pubblici a danno di tanti?

Credo che si debba considerare l'acqua come bene inalienabile perché nessuno di noi sa che cosa succederà un domani, che cosa potrà accadere con l'acqua, con le società, con l'idea che, assunte tot persone in una società privata, ci troveremo domani magari ulteriori costi per il precariato eccetera, eccetera, eccetera oltretutto con il servizio non reso alla comunità. Bene, su questo tema io condivido l'ordine del giorno che cerca di prorogare quella deroga appunto perché rimangano società completamente pubbliche nella gestione di un bene fondamentale come l'acqua.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Esprimo il voto favorevole a questo ordine del giorno.

Siamo fortemente preoccupati perché noi abbiamo chiesto all'assessore La Spisa, anche in sede di discussione della finanziaria, in particolare con l'emendamento che riguardava Abbanoa, se i milioni messi a disposizione del sistema idrico (quindi i 24 più quelli delle altre finanziarie, circa 40) fossero in grado di garantire la ricapitalizzazione di Abbanoa. Non ci è stata data risposta ma noi riteniamo che non sia così. Quindi corriamo il rischio reale, vedo che forse è auspicato, che si vada a finire in qualche modo nelle disposizioni del decreto Ronchi. Noi riteniamo che sia un errore perché l'acqua è un bene pubblico, privatizzarla, quindi con la logica del profitto, ci porta a considerarla una merce e non un bene.

E' chiaro che bisogna lavorare per l'efficienza e per l'efficacia della gestione di Abbanoa. Però con Abbanoa abbiamo intanto ottenuto un fatto molto concreto, era probabilmente la scelta da noi operata come Consiglio regionale: tariffa unica e agevolazioni per le fasce sociali più deboli. E' l'aspetto che più a noi interessa. Dopo di che, con il dispositivo di questo ordine del giorno, noi abbiamo sollevato un problema in tre punti. Per quanto riguarda il primo, il Decreto Ronchi offre tre possibilità: nella prima, privatizzazione completa, gara a evidenza pubblica, totale privatizzazione a favore di società in qualunque forma costituite. Secondo caso: società miste ma con almeno il 40 per cento privato, dovendo dare al socio privato una gestione operativa del servizio. Il terzo caso è la deroga prevista dal comma 3 dell'articolo 15 cioè le peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali, geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento che, a nostro avviso, appartengono alla Sardegna e che quindi danno agli enti locali, alla Regione, la possibilità di avere una gestione cosiddetta in house.

Noi riteniamo, nel terzo punto del dispositivo, di chiedere al Governo la deroga e invitiamo la Giunta a chiedere la deroga, ponendo in essere tutti gli adempimenti necessari a garantire che le quote di Abbanoa rimangano di proprietà pubblica, inoltre chiediamo (perché riteniamo che ci siano gli estremi) che anche la Regione Sardegna impugni dinanzi alla Corte costituzionale l'articolo 15 ed esprimiamo nel preambolo le motivazioni che - secondo noi - in qualche modo sottostanno alla decisione che questo Consiglio è chiamato a prendere.

Abbiamo anche presentato una mozione con carattere di urgenza, la vorremmo discutere al più presto per cui, al di là del risultato che otterrà questo ordine del giorno, che ci auspichiamo favorevole per le ragioni che ho sopraesposto, andremo comunque a discutere in questo Consiglio regionale una mozione che avrà...

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Spiace che su un argomento sensibile come questo si proceda come altre volte considerando questo dibattito un dialogo tra sordi.

Ora, prima di motivare il mio voto favorevole a questo ordine del giorno, io voglio mutuare un esempio, si parla di Berlusconi per quanto è accaduto di spiacevole recentemente, ebbene, nei giorni scorsi, sia Berlusconi che Tremonti hanno rivalutato, anche spiazzando - scusate il termine poco elegante, poco consono a questa Aula - la sinistra, il lavoro, il posto fisso. E' caduto così un tabù grossissimo: oggi, a difesa del posto fisso, c'è una cultura liberale come quella a cui spesso ci ha richiamato l'onorevole Campus.

Allora, noi stiamo parlando dell'acqua, stiamo parlando di un bene universale, un servizio universale, questo è il primo, noi dovremo preoccuparci di garantirlo a tutti in maniera eguale sotto l'aspetto qualitativo e sotto l'aspetto tariffario. Voi ritenete che Abbanoa non sia lo strumento idoneo per far questo? Ha ragione l'onorevole Cuccureddu, si proceda a una riforma profonda di Abbanoa. Noi abbiamo situazioni in questo Paese dove a gestire servizi universali sono stati enti pubblici con rapporto di lavoro di natura privatistica. Questo equilibrio consente anche di effettuare dei controlli che garantiscono una maggiore efficienza.

Allora, è possibile che da parte vostra l'unica soluzione per risolvere questo problema, assessore La Spisa, sia la privatizzazione di un servizio universale? Potete dire quello che volete, ma questo provvedimento nasconde quella volontà e ne riparleremo perché è chiaro che boccerete questo ordine del giorno, procederete in quella direzione che avete già dichiarato e noi ci ritroveremo, nel corso di questa legislatura, ripeto, ad assistere a speculatori che speculano, scusate il bisticcio, anche su un bene universale come l'acqua. Io credo che sia sbagliato e sia arrendevole da parte di questo Consiglio...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Io ho sottoscritto questo ordine del giorno anche se ho avuto occasione, nell'interlocuzione con l'onorevole Bruno, di rappresentare che non credo nel fondamento del punto primo dell'ordine del giorno riguardante la richiesta alla Corte costituzionale; tant'è che esplicitiamo una richiesta di votazione per parti dell'ordine del giorno tenendo separato il punto 3 rispetto ai punti 1 e 2, in quanto riteniamo il punto 3 pienamente condivisibile. Questo anche all'ottica di ciò che ci dice l'assessore La Spisa.

Nel frattempo chiediamo la deroga, manteniamo il servizio pubblico poi valutiamo, se noi non chiediamo la deroga non possiamo fare nessuna valutazione perché siamo costretti ad applicare la prima e la seconda opzione. Peraltro, preciso in primo luogo che in questo caso la soluzione di mantenere la gestione del servizio in mano pubblica non osta con la normativa comunitaria. La disciplina comunitaria è informata principalmente al principio di sussidiarietà. In taluni settori però questo principio di sussidiarietà non viene applicato con la stessa rigidità come in altri settori come per esempio è stato fatto col settore dell'energia. Basti pensare che, nel campo della sanità, se io applicassi rigidamente il principio della sussidiarietà, vorrebbe dire, non dovendo mantenere in mano pubblica tutti i servizi che possono essere svolti dai privati, che tutte le Aziende ospedaliere, a eccezione di quelle che hanno requisiti particolari, tipo le Aziende ospedaliere universitarie, dovrebbero essere privatizzate.

Quindi la normativa comunitaria in certi settori, come quello della sanità, come quello dell'acqua, consente che ci sia una gestione in mano pubblica. Gestione in mano pubblica, ricordo, con il sistema Abbanoa, che non è un sistema del centrosinistra, è un sistema che ha voluto il centrodestra quando erano Presidenti della Giunta, Pili e subito dopo Masala, e quando presidente dell'ATO era l'avvocato Farris. Quindi la creazione di Abbanoa, che allora si chiamava SIDRIS, è una nostra creazione. Dirò di più, noi abbiamo creato il sistema dell'house, la Regione sarda è la prima che l'ha fatto in tutta Italia, il sistema era stato contestato violentemente dal Ministero dell'ambiente e successivamente, proprio per tutti i gravi problemi che aveva posto la privatizzazione del sistema, con il decreto legislativo numero 152, era stata recepito e indicato come strumento di applicazione a tutte le Regioni. Quindi, è un sistema che ha voluto il centrodestra, che ha creato il centrodestra e che dalla Sardegna è stato esteso a tutto il resto dell'Italia. Quindi, 5 o 6 anni fa, noi sostenevamo esattamente che era meglio, in quel momento, la mano pubblica.

Si dice che Abbanoa non funziona: è vero. Abbanoa ha creato debiti, in sede di audizione peraltro ci è stato detto che una parte di questi debiti è un trascinamento dei debiti vecchi. Attenzione! Basta farla funzionare. In Sardegna noi abbiamo sistemi che funzionano, abbiamo l'esempio del "Flumendosa": l'Ente Flumendosa, quando è stato regionalizzato, per 25 anni è andato avanti con una norma di legge che proibiva alla Regione di dargli contributi, è vissuto con il proprio bilancio. Quindi basta semplicemente far funzionare il sistema, una volta che il sistema vuole, se riteniamo, dopo un discorso approfondito, lo possiamo privatizzare ma in questo momento è necessario chiedere la deroga per poterlo mantenere in mano pubblica.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che l'onorevole Christian Solinas è rientrato dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, per le brevi considerazioni che farò, parto da un passaggio dell'intervento dell'onorevole Cuccureddu, quando ha detto "vogliamo i partiti fuori dall'acqua come fuori dalla sanità"; mi auguro che non avesse in mente di dire che anche tutta la sanità va privatizzata, perché saremmo al disastro in un comparto davvero delicato. In America si sta cercando di porre rimedio a questo problema.

Ora, il tema che stiamo trattando è estremamente delicato, chi l'ha vissuto, magari seduto in altri banchi anni fa, quando si è parlato della costituzione dell'ambito unico, eccetera, ricorderà che ci fu una lunghissima discussione tra enti locali e Regione riguardo alla scelta tra l'ambito unico, e quindi anche una società unica di gestione, oppure più ambiti territoriali. In quell'occasione gli enti locali si schierarono per la seconda opzione che però non andò in porto e oggi ci ritroviamo a gestire un pachiderma enorme che ha presentato diversissimi problemi.

Una cosa è sollevare il problema, giustamente, della razionalizzazione e della gestione efficiente di un servizio come questo, altro è creare le premesse per una sua privatizzazione, perché nessuno può garantire che non sarà a discapito dei cittadini e che sarà senz'altro, qualsiasi operazione venga fatta con la privatizzazione, a vantaggio delle imprese, che hanno il sacrosanto diritto di rincorrere i profitti. Ma questo non si concilia con l'esigenza che ha il cittadino di poter disporre di un bene così essenziale senza soggiacere a questo impegno dei privati.

In Europa e in Italia c'è stata una ubriacatura verso questa privatizzazione, negli anni passati, ora si sta tornando indietro: in Francia, che è stata la nazione dove maggiormente si è andati avanti, ci sono dei forti ripensamenti; in Italia si è sempre e comunque fuori tempo massimo sulle cose e oggi, avendo sperimentato che non ha funzionato bene, questa scelta, credo che sia giusto chiedere e ottenere la deroga, poi valutare se effettivamente rispetto alla situazione attuale non possano essere pensate delle soluzioni diverse che possano comunque portare, anche con l'impegno pubblico, a delle gestioni più puntuali…

PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, avremo modo di approfondire, spero a breve, queste tematiche nella prossima discussione sulla mozione che è stata presentata sulla questione. Io voglio solamente fare alcune considerazioni a fondamento del convinto nostro voto a favore di questo ordine del giorno.

Badate, signori consiglieri, che noi stiamo trattando un tema che rientra nei tre o quattro temi cosiddetti da terzo millennio. Alla Conferenza di Copenhagen sul clima, che è in svolgimento e dove c'è uno scontro feroce tra Paesi ricchi e Paesi poveri, che non accettano di accollarsi il costo ambientale, e quindi anche economico, delle distorsioni dei Paesi ricchi dove il mercato ha creato enormi problemi, si sta parlando di energia, di aria e di acqua: sono i tre temi fondamentali alla nostra attenzione, sia come cittadini che come forze politiche, e che stanno condizionando pesantemente la politica e l'economia mondiale.

Per l'acqua, tra breve, scoppieranno guerre simili a quelle che sono scoppiate negli anni '70 e '80 per il petrolio. Badate bene, questo è un problema serissimo, è un problema complessivo, è un problema che non può essere risolto con il vecchio richiamo a "il privato è bello". Chi ha detto che il privato è bello? Il privato, soprattutto nei servizi essenziali, sovente ha dato dimostrazione di fallimento, e spesso di fallimenti disastrosi, molto più ampi e più pesanti di quanto non abbia fatto la gestione pubblica. Ecco perché il decreto Ronchi, il decreto legge approvato a novembre su questo tema, anche con un blitz, è come una visione che guarda all'indietro, è stato detto "con una visione di retroguardia" e rischia di far considerare l'acqua, così come l'aria, materia indispensabile e quindi opportunamente trattata…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, voto a favore di questo ordine del giorno. Dice bene il collega Salis che le future guerre saranno le guerre per l'acqua, per cui lo stesso profitto del petrolio guarda con grosso interesse all'acqua. Noi siamo in una situazione di grande arretratezza nello spingere verso la privatizzazione, se l'acqua è davvero, come tutti sappiamo, un bene assolutamente inalienabile e un bene essenziale per la vita, come tale non può essere mercificato, non può essere sottoposto alle leggi di mercato. Quando io considero l'acqua come un valore, non può essere assolutamente mercificata.

Tra l'altro c'è un meccanismo perverso, siamo tutti d'accordo sul fatto che l'acqua appartiene a tutti, l'acqua è dei ricchi, dei poveri, è della gente, l'acqua è del genere vivente, improvvisamente, per strane dinamiche, questo bene collettivo viene sottratto alla collettività con la privatizzazione e rivenduto alla collettività. E' su queste basi che noi dobbiamo un attimino riflettere e cercare di discutere in termini ben più ampi la questione, non possiamo discuterne la vigilia di Natale e chiuderla in una serata come questa, dopo una giornata di grande fatica e di dibattito su vari temi.

Dico pure che bisogna razionalizzarne l'uso, questo è fondamentale, quindi avviare opere anche di sensibilizzazione fra i cittadini, per evitarne lo spreco. Dopo un certo standard di utilizzo gratuito, si può anche pensare a imporre delle tariffe minime simboliche che incentivino le persone a evitare lo spreco, ma da qui a privatizzare ce ne passa!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, noi Riformatori non intendiamo votare a favore di questo ordine del giorno per alcuni motivi che cercherei di spiegare ai colleghi del centrosinistra. Il primo è che non riteniamo che possa essere questa la sede dove affrontare in maniera ultimativa e perentoria, come l'ordine del giorno propone, temi importanti come quello dell'acqua. Ci saranno occasioni, sedi di confronto e di dibattiti che noi anzi auspichiamo che avvengano all'interno di quest'Aula, ma non può essere l'estemporaneità di un ordine del giorno ultimativo con cui si chiude la discussione sulla manovra finanziaria. Il punto secondo è più di sostanza, avremo modo di ragionarci quando l'argomento arriverà in Aula. Ha ragione l'onorevole Steri quando dice che la scelta di avere un gestore pubblico è una scelta del centrodestra e che quindi non avete niente da insegnarci da questo punto di vista. Però, ci sono alcune considerazioni su quello che voi fate che per noi non sono un dogma, come invece evidentemente lo sono per voi. Nel senso che dite: "L'acqua non è una merce" e poi aggiungete "anche la sanità non è una merce", avete perfettamente ragione. Però, l'una e l'altra, in realtà, sono sul mercato come se fossero una merce, perché hanno costi, e hanno costi che sono comunque sostenuti dalla collettività.

Voi dite: "L'acqua come l'aria". No, l'acqua non è come l'aria, ha ragione il collega Fois che lo diceva, l'aria si respira gratis, l'acqua non si beve gratis, l'acqua si produce, si canalizza, si consuma, è esattamente un diritto; è vero, anche il cibo è un diritto, anche la casa è un diritto, anche il lavoro alla fine è un diritto, però sono fattispecie diverse l'una dall'altra, quindi non è utile che noi le trattiamo con approssimazione.

E' giusto il concetto finale, cioè noi dobbiamo alla fine fornire una merce come la sanità nel modo migliore al cittadino, una merce come l'acqua nel modo migliore al cittadino. Però, colleghi, io non credo che i cittadini ci chiedano se forniamo loro sanità pubblica o privata, io credo che ci chiedano di fornire buona sanità. Io non credo che i cittadini ci chiedano se l'acqua gliela fornisce un gestore pubblico o un gestore privato o l'integrazione di gestori, ci chiedono di fornire loro l'acqua, costantemente, di buona qualità e ai costi minori possibili per la collettività. Per cui, io direi che su questo argomento si ragiona veramente senza steccati ideologici e con la convinzione, che voi dovete avere, che la scelta di tenere l'acqua nell'ambito pubblico è stata fatta dal centrodestra. Questa è stata la prima scelta, la prima riflessione e la prima indicazione che noi abbiamo dato in quest'Aula.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.

STERI (U.D.C.). Abbiamo chiesto la votazione per parti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Intervengo solo per sostenere la firma del collega Steri a sostegno di questo ordine del giorno; poi vedremo le modalità di voto, che il collega Steri illustrerà, e un'eventuale richiesta di votazione per parti…

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, mi perdoni, non era intervenuto per dichiarazione di voto su questo ordine del giorno?

CAPELLI (U.D.C.). Io?

PRESIDENTE. Sì.

CAPELLI (U.D.C.). No, non sono intervenuto.

PRESIDENTE. Le chiedo scusa. Prego.

CAPELLI (U.D.C.). Ribadisco un concetto che il mio Partito ha già espresso in sede di esame del "135", uno di quei decreti legislativi che sono arrivati alla votazione nell'Aula del Parlamento con voto di fiducia, perciò senza nessuna possibilità di discussione. Il mio Partito, in quella sede, ha votato contro il "135", rimarcando l'abuso del sistema della fiducia, che toglie di fatto all'Aula la possibilità, come rimarca in questi giorni il presidente Fini, di un confronto democratico che invece, grazie a Dio, esiste qua, anche grazie alle forze politiche che si confrontano liberamente.

Io non faccio altro che sostenere quanto ha sostenuto il mio Partito. Ho condiviso l'azione del mio Partito nella sede parlamentare e in modo particolare l'impegno su due argomenti: la quota pubblica di Abbanoa e la richiesta al Governo della deroga prevista dall'articolo 15, comma 3 del "135". Chiedere la deroga dà risposta a quanto diceva il collega Vargiu. Non è sicuramente questo il momento per una scelta, ma la deroga significa chiedere al Governo (bisogna chiederla per poterla attuare) la possibilità di discutere noi, di autodeterminarci in questa sede sulla scelta della gestione dell'acqua pubblica, attraverso la società pubblica privata, o attraverso i privati. Perché sosteniamo questo ordine del giorno? Perché riteniamo che sia nostro diritto discuterne in quest'Aula, non annunciamo ora quali saranno le nostre determinazioni, ma vogliamo la libertà di parlarne, di parlare e di autodeterminarci, di decidere in questa sede, cioè di proclamare fattivamente la nostra autonomia. Perciò invitiamo la Giunta a chiedere la deroga prevista dal "135", soltanto questo. Il mio collega Steri, che si è prenotato per illustrare le modalità di voto, dopo aver chiesto la votazione per parti, spiegherà magari su quale parte di questo ordine del giorno nutriamo delle riserve.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Chiedo che venga messa in votazione la prima parte e il numero 1), successivamente, con votazione separata, il numero 2) e il numero 3). Sul numero 1), come ho già detto, votiamo contro, sull'impegno numero 2) e 3) il Gruppo U.D.C. vota a favore.

PRESIDENTE. Quindi, in sostanza, chiede che si voti la prima parte fino a "impegna", poi il numero 1). Bisogna votare cioè la prima parte fino a "impegna", poi il numero 1), il numero 2) e il numero 3), quindi sono quattro votazioni distinte.

STERI (U.D.C.). Chiedo che si votino il "2)" e il "3)" insieme.

PRESIDENTE. Il "2)" e il "3)" insieme, perfetto. Va bene.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 2 fino a "impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale".

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Locci e Rassu si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Oppi - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Steri - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: Dessi' - Locci - Rassu - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 51

astenuti 4

maggioranza 26

favorevoli 22

contrari 29

(Il Consiglio non approva).

Dobbiamo ora votare la seconda parte da "impegna" al numero 1). Prego i colleghi di prendere posto.

(Interruzione)

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, ci spieghi esattamente cosa stiamo votando.

PRESIDENTE. Adesso stiamo votando il primo punto: "Impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale, 1) ad impugnare dinanzi alla Corte costituzionale l'articolo 15 del decreto legge 25 settembre 2009, numero 135, convertito, con modificazioni, dalla legge approvata il 19 novembre 2009". Faccio presente preventivamente che "impegna" si ripete tre volte e solo per praticità si mette una volta sola.

CAMPUS (P.d.L.). Allora votiamo prima "impegna"?

PRESIDENTE. No, non votiamo prima "impegna". Bene, andiamo avanti.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, sul Regolamento, un chiarimento. Siccome stiamo facendo più votazioni, mi pare che sia ovvio che possiamo fare più dichiarazioni di voto o, meglio, una dichiarazione di voto per ogni votazione…

PRESIDENTE. No, onorevole Uras, la fase delle dichiarazioni di voto si è già conclusa anche perché l'onorevole Steri aveva preventivamente indicato che avrebbe richiesto una votazione per parti.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). E' così per Regolamento? Lo vorrei sapere in modo da regolarmi per la prossima volta.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, confermo l'interpretazione. Quindi, dicevo, votiamo: "Impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale, 1)…".

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 54

Votanti 54

Maggioranza 28

Favorevoli 17

Contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Mettiamo in votazione ancora: "Impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale", con i numeri 2) e 3).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della terza parte dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Oppi - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Steri - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il consigliere: Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 22

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

E' stato presentato l'ordine del giorno numero 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 4:

Ordine Del Giorno Bruno - Diana Mario - Capelli - Vargiu - Cuccureddu - Uras - Salis - Meloni Francesco - Sanna Giacomo - Floris Mariosulla modifica del Patto di stabilità per la Regione Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO del dibattito;

CONSIDERATO che emerge in maniera crescente l'esigenza di affrontare e rimuovere per quanto possibile, i limiti ed i vincoli imposti dal rispetto del Patto di stabilità sulla spesa della Regione che concreta la progressiva virtualità dei programmi e dei provvedimenti finanziari adottati dall'Autonomia regionale;

VISTO che la stessa legge finanziaria dello Stato del 2007 (legge n. 296 del 2006) consente l'avvio di specifici confronti con le regioni al fine di conseguire, anche sperimentalmente, livelli di attuazione del Patto di stabilità in grado di non incidere in maniera negativa e compromettere i processi di rilancio e di sostegno dell'economia regionale con riguardo alla profonda crisi attraversata, poiché la disciplina vigente consente che le regioni a statuto speciale possano definire intese con lo Stato che modulino, sulle condizioni specifiche delle diverse aree regionali, il concorso agli obiettivi del Patto,

impegna il Presidente della Regione

ad avviare immediatamente e senza indugi un confronto con il Governo nazionale sulla rimodulazione del Patto di stabilità per la Regione Sardegna;

ad evidenziare al tavolo del confronto l'esigenza di conseguire rapidamente un significativo allentamento dei vincoli ordinari imposti dal Patto al fine di dare corso e compiutezza agli interventi per far fronte alle gravi condizioni di crisi economica, industriale ed infrastrutturale della nostra Regione fortemente aggravata dalle indiscutibili diseconomie legate all'insularità;

si impegna

a convocarsi in apposita sessione unitamente ai parlamentari sardi, rappresentanti delle autonomie locali e forze sociali per definire congiuntamente le proposte da portare al tavolo del Governo in materia di Patto di stabilità e per definire le unitarie iniziative di sostegno alla positiva conclusione dell'intesa fra Regione Sardegna e Governo nazionale. (4).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro il voto favorevole del mio Gruppo sul patto di stabilità, che è una mannaia che, purtroppo, colpisce in modo particolare la nostra Regione, e anche per salutare con buon grado la disponibilità della maggioranza.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Uras. Per una dimenticanza non ho chiesto il parere del relatore e della Giunta.

Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 4 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Mi rimetto all'Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. E' stato chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 4.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Mariani ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 53

Votanti 53

Maggioranza 27

Favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

E' stato presentato l'ordine del giorno numero 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno 5:

Ordine del giorno Maninchedda - Diana Mario - Capelli - Vargiu - Floris Mario sull'individuazione dei disegni di legge da collegare alla manovra economico-finanziaria 2010-2013.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione dei disegni di legge n. 76/S/A (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - legge finanziaria 2010) e n. 77/A (Bilancio di previsione per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013),

CONSIDERATO che:

- ai sensi dell'articolo 34, comma 8, del Regolamento interno del Consiglio, devono essere individuati i disegni di legge, presentati dalla Giunta regionale, da collegare alla manovra economico-finanziaria;

- la Giunta regionale ha presentato al Consiglio il seguente disegno di legge collegato alla manovra economico-finanziaria 2010-2013:
disegno di legge n. 78 - Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra economica-finanziaria 2010-2013);

RAVVISATA la necessità, in virtù dell'articolo 34, comma 8, del Regolamento interno, di individuare i provvedimenti da collegare alla manovra economico-finanziaria 2010-2013,

delibera

di individuare quale disegno di legge da collegare alla manovra economico-finanziaria il seguente: disegno di legge n. 78 - Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra economica-finanziaria 2010-2013). (5).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 5 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 5. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione finale dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A) e "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A)

PRESIDENTE. Dobbiamo ora procedere alla votazione finale dei disegni di legge numero 76/S/A e 77/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, colleghi, la finanziaria era un'ottima occasione che la maggioranza aveva per aprire il dialogo, per proporsi a un confronto serio con l'opposizione. C'è invece stata la chiusura totale su tutti gli argomenti, sulle proposte di politiche a sostegno delle imprese, sulle politiche per la scuola, sul fondo unico per gli enti locali, insomma, ce ne sarebbero tantissimi da elencare. Io penso che la chiusura totale su tutti questi argomenti sia stata un'occasione persa, un'ottima occasione che avevamo per portare il dibattito politico sul terreno del confronto. Io penso che la manovra finanziaria sia il migliore banco di prova per fare questo, anche perché l'opposizione aveva presentato pochissimi emendamenti, su molti dei quali io sono sicuro convenivate anche voi sul merito. Invece avete deciso per vostra volontà di sottrarvi al confronto.

I vostri problemi interni alla maggioranza, i rapporti che avete tra maggioranza e Giunta vi hanno portato su una posizione difensiva, una posizione di chiusura a riccio. Non avete aperto finestre perché poi i vostri problemi avrebbero potuto aprire dei varchi all'interno della maggioranza. Ritengo che la vostra non sia neanche una strategia, è un muro che si alza come autodifesa, è una paura che viene associata anche all'insensibilità che state dimostrando nei confronti dei problemi che affliggono la nostra Isola. Lo avete dimostrato ormai nelle prime leggi che abbiamo avuto modo di discutere in quest'Aula. Credo che il presentare una finanziaria blindata, una finanziaria che voi avete anche voluto chiamare "snella", non modificabile, sia un atto di debolezza della Giunta e della maggioranza; è l'unico modo che avete trovato per tenere insieme la maggioranza, l'unico modo, proprio la rinuncia a migliorare questa finanziaria.

Questa non è la nostra finanziaria. E' una finanziaria che non è migliorata in Aula per vostra esclusiva responsabilità. Penso che non sia nemmeno la vostra finanziaria perché è la finanziaria che la Giunta vi ha imposto, vi ha imposto blindata e voi l'avete accolta, però soprattutto ritengo che non sia la finanziaria che serve ai sardi. I sardi più che di una finanziaria...

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Una dichiarazione di voto sulla manovra finanziaria è d'obbligo perché deve segnare la differenza. Voi avete scelto una strada, quella cioè già disegnata nella precedente manovra, di mettere in campo una normativa di tipo strettamente contabile, che non intendeva e non intende affrontare nel merito i problemi e che è difficile interpretare come il primo atto attuativo di un Programma regionale di sviluppo che lo precede e lo accompagna, cioè in che cosa si è conseguenti rispetto a quel disegno. Questa finanziaria di sei articoli è una finanziaria che non lo dice, lascia il tempo che trova, rinvia a un successivo provvedimento l'intervento di merito, quindi è una finanziaria sicuramente leggera, troppo leggera rispetto alle questioni che ci sono da affrontare con urgenza. La critica principale che noi abbiamo rivolto, Assessore, a questa manovra è proprio questo suo contenuto di debolezza e anche per aver segnato, all'indomani di una difficoltà oggettiva di relazione del sistema istituzionale regionale, del Consiglio regionale e soprattutto del Governo regionale con le parti sociali e il sistema delle autonomie, la rottura proprio con gli enti locali sulla modalità di alimentazione del fondo unico e sulla sua consistenza.

Io mi auguro che si utilizzi il prossimo anno - ho già avuto modo di dirlo - per scrivere nuove regole che consentano a questo Consiglio di svolgere pienamente la propria funzione, quella di legislatore, quella cioè di chi deve regolare, senza invadenza ma con rispetto, la vita economica e sociale della nostra comunità e che deve essere rispettato nelle sue decisioni, in quanto rappresentante complessivo del popolo sardo, soprattutto dall'Esecutivo...

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere un "no" convinto a questa manovra finanziaria nel suo complesso. Vi siete presentati con un Programma regionale di sviluppo privo di idee e di linee strategiche. Vi siete accontentati di una finanziaria poco coraggiosa, di un piccolo risultato: la sua approvazione entro il 31 dicembre. Abbiamo a regime la vertenza "entrate", viviamo una crisi drammatica in Sardegna; l'abbiamo affrontata, secondo me, in maniera poco coraggiosa. Siamo partiti male con il fondo unico per gli enti locali, i quali forse per la prima volta si contrappongono anche alle scelte di un'altra istituzione come la Regione e annunciano, anche in questi giorni, delle iniziative come l'iscrizione nei bilanci di un importo rivalutato secondo legge, visto che la legge noi, come Consiglio regionale, non l'abbiamo applicata. Lo faranno essi, iscrivendo nei loro bilanci esattamente quanto la legge del 2007 impone loro e quello che noi, invece, non abbiamo fatto con questa finanziaria.

Non avete accolto, se non con pochissimi segnali, le nostre proposte che andavano nel versante di un rafforzamento delle attività produttive da un lato e di un sistema di welfare regionale dall'altro. Non avete accolto il nostro emendamento sulle zone franche urbane, quello sul recupero delle aziende sarde risanabili, quello del piano per la scuola, sia per la scuola di qualità sia per quanto riguarda il programma di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Non avete accolto le nostre proposte sulla famiglia, il credito di emergenza, il prestito famiglia, l'innalzamento della dotazione del fondo regionale per la non autosufficienza, la prima casa (vi abbiamo chiesto il ripristino dei 25 mila euro per i contributi a fondo perduto sulla prima casa); non avete voluto affrontare il tema della continuità territoriale marittima; il contributo, anche questo per le famiglie, per le nuove nascite.

Insomma, un sistema di emendamenti che abbiamo presentato per tentare di migliorare una finanziaria che, anche sulla base del miliardo e quattro in più che è presente al netto dei trasporti e della sanità, poteva per la Sardegna stessa realizzare ben altre politiche, ben altri risultati. Vi siete accontentati di un piccolo record ma credo che non porterà grossi vantaggi alla Sardegna e poi di un modo di legiferare che ci vedrà, anche sulla base dell'ordine del giorno che abbiamo appena approvato, esaminare, tra qualche mese, tra qualche settimana, un collegato che sul sistema della legislazione omnibus ci porterà, come qualcuno ha detto, anche da parte del centrodestra, in questo Consiglio regionale, a fare "bassa macelleria". Quindi, un sistema che noi non concepiamo.

Credo che occorra andare verso leggi di settore e affrontare la finanziaria, una finanziaria snella, ma che indichi linee strategiche e tentativi di soluzione per il dramma che viviamo in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Signor Presidente, io non posso che sottolineare ancora le parole dell'onorevole Cuccu, dell'onorevole Uras, del mio Capogruppo Mario Bruno. Credo che questa manovra abbia fatto vedere come certe soluzioni che si ricercano con rigore o con una data forma di rigore (come per esempio il fatto di approvarla entro l'anno, su questo non ho niente da dire) dimostrano che, come sempre, si è tentato di usare la finanziaria in maniera impropria. Quindi, senza ripetere le cose dette dai colleghi, vorrei fare l'esempio della sanità dove c'è stato, io dico, un clamoroso autogol della maggioranza cercando di dare la spinta a un'ennesima riforma a colpi di emendamenti; purtroppo molti di voi, a quanto pare, non resistono più e non riescono più ad andare dietro a questo stato di cose, cioè al fatto che questa Aula venga utilizzata per questioni così importanti che avrebbero bisogno prima di una seria discussione nelle Commissioni competenti, istituzioni che questo Consiglio deve rispettare. Dico "Commissioni" perché di sanità non se ne deve occupare solo la Commissione sanità, ma credo che la Commissione bilancio abbia tutti i diritti di valutare tutti i ragionamenti svolti. Ecco, questo è un aspetto.

Per quanto riguarda un altro aspetto, io spero che questa maggioranza ritorni a riflettere su alcune questioni relative alle "persone". Abbiamo discusso molto sui progetti personalizzati, nonostante il monte finanziamenti sia identico, abbiamo fatto un calcolo ma purtroppo i nuovi ingressi creano un taglio per chi da dieci anni ha questo tipo di assistenza, un taglio di 3 milioni e 200 mila ore, non soldi, 3 milioni e 200 mila ore di assistenza che equivarranno in media a circa 200 ore all'anno per tante persone che hanno sempre avuto questa assistenza.

Allora, ripeto, ci vuole una forte riflessione sugli orientamenti generali, ma bisogna essere pronti nel collegato per evitare che delle persone, che già sono in una situazione marginale, debbano subire un problema di sofferenza così grande. Ripeto ancora una volta: credo che tanti argomenti vadano affrontati, ma quello che ci insegna questa finanziaria è che non bisogna assolutamente utilizzarla per discussioni tanto impegnative come era stato per quel famigerato "articolo 12" che aveva previsto, con un sub emendamento, la riforma di tutte le AA.SS.LL.; così non bisogna usarla...

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signor Presidente, noi voteremo contro questa manovra finanziaria che dimostra come, davanti alla crisi della Sardegna, la supponenza politica non pagherà. Infatti, tra discutibili interpretazioni regolamentari e intransigenza al dialogo, vi siete posti in un'unica condizione possibile, quella di non condividere e di aspettare che i fatti spieghino quanto siete lontani dai bisogni dei sardi.

Peraltro abbiamo perso tutti un'occasione, perché proprio i momenti di crisi sono i momenti nei quali maggiormente si capisce l'opportunità di interventi strutturali, però voi fate, secondo la metafora della sanità, prima imponete con un blitz il cambio di poltrone nelle Aziende sanitarie e poi, dopo qualche settimana, di fronte alla difficoltà della spesa sanitaria, venite qui a invocare un dialogo per le riforme. Se non fosse andato come è andato, anche sui Consorzi industriali avreste fatto la stessa cosa. Non è questo il termine del dialogo.

Sulla pubblica amministrazione, l'avete ammesso anche voi, non c'è un solo intervento che ci mette in condizioni di farla funzionare, la lasciate intatta, consci (come siamo tutti quanti qui dentro, lo abbiamo visto anche con l'ordine del giorno poc'anzi) che, nella nostra esperienza regionale, è la pubblica amministrazione, cioè la burocrazia, che governa, non siete voi e che quindi c'era bisogno di intervenire e di fare un ragionamento.

Al silenzio di un dialogo si risponde con i termini dell'opposizione. Aspetteremo come si aspetta a fianco a un torrente che la furia faccia passare quello che passerà e a quel punto sarete, ovviamente, giudicati perché il primo giudizio lo avremo già tra qualche settimana quando controlleremo insieme l'esito della spesa di quest'anno, sulla base del collegato e della finanziaria che dimostrerà quanto poco è ricaduto di tanto dire e di tanto annunciare sulla Sardegna.

E' ovvio che il nostro voto è responsabilmente contrario anche perché tutte le nostre proposte sono state lasciate al lato della proposta e questo non è un termine di confronto, di dialogo parlamentare all'altezza della gravità della situazione economica della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Anche per questa finanziaria, in Aula, c'è stato il solito gioco delle parti che purtroppo, ahimè, la politica impone: la maggioranza ne esalta il contenuto, mentre l'opposizione la affossa. La verità la riscontreranno i sardi. Di certo questa è una finanziaria che è stata presentata per la prima volta nei termini e di certo questa è una finanziaria che non fa sprechi. E' una finanziaria che bada al concreto pur sapendo la quantità di risorse disponibili e, come in una buona famiglia le sagge massaie fanno, deve cercare di non buttare quelle poche risorse che devono circolare nella nostra terra.

Abbiamo fatto una scelta, come ha fatto notare il collega Uras, fortunatamente diversa rispetto alla prima finanziaria che è stata presentata. Infatti, nella nostra prima manovra, per forza di cose, ma soprattutto per rispetto dei sardi, non è stata presentata una finanziaria di centrodestra, è stata presentata la finanziaria che voi avevate preparato e che poi, per i problemi politici che vi hanno circondato, non avete potuto presentare. Noi l'abbiamo dovuto fare per rispetto dei sardi, io, personalmente, l'ho dovuta votare per rispetto dei sardi, ma non era certamente la mia finanziaria e quella che avrei voluto votare. Si può dire e si può fare sicuramente di più, speriamo di poter fare di più nelle prossime finanziarie, però oggi colgo l'occasione per ringraziare non solo ed esclusivamente l'ex collega, oggi assessore, La Spisa per il lavoro fatto ma anche gli Uffici che hanno lavorato, penso, senza fermarsi quasi niente per poterla presentare in tempo. Quindi, grazie Assessore, grazie Uffici e grazie Giunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Intervengo molto brevemente perché sempre l'intervento dell'onorevole Gian Valerio Sanna stimola davvero, quando l'opposizione, per bocca sua, cerca di accreditare una posizione seria e concreta segue sempre il solito tema fisso e cioè che la maggioranza non avrebbe fatto abbastanza per affrontare la crisi che in Sardegna è ancora in atto, per cui si accusano la maggioranza e la Giunta di supponenza politica; per la verità, come ha detto bene il collega Sanjust, lasciamo parlare i fatti. Saranno i fatti, colleghi dell'opposizione, a parlare e a dire se quei 400 milioni, per i quattro anni, investiti per le infrastrutture a servizio delle imprese daranno i frutti sperati. Saranno i fatti a dirci se quella misura innovativa, introdotta per la prima volta in una finanziaria regionale, come l'incentivo attraverso il credito d'imposta, darà i frutti sulla tenuta della occupazione e se creerà anche altre occasioni di sviluppo, se ci aiuterà a superare gli svantaggi anche di un sistema obsoleto del ricorso alla incentivazione tradizionale che conosciamo. Saranno i fatti a dirci se quei 100 milioni per le politiche del lavoro e di contrasto alla povertà, che sono risorse vere, certe, daranno una qualche risposta nel superamento di quella situazione che voi dell'opposizione vi siete attardati ad analizzare e che non avete saputo assolutamente affrontare con alcuna seria proposta.

Allora davvero noi segniamo un altro corso, Assessore, va dato il merito a lei e alla Giunta, e anche direi alla maggioranza nel suo complesso, perché finalmente oggi, 16 dicembre, per la prima volta, dopo lustri, una Regione come la nostra vede la possibilità che la spesa torni in un circolo virtuoso e dunque possa davvero essere destinata a tutti i beneficiari del nostro sistema pubblico…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, in primis vorrei far rilevare al collega Pittalis che, se si chiude la manovra finanziaria nei termini, entro il 31 dicembre, questo obiettivo raggiunto deve e può essere ascritto anche alla responsabilità delle minoranze presenti in Consiglio regionale, anche nelle Commissioni. Ci sembra un po', non dico di cattivo gusto, ma di dubbio gusto che si voglia ascrivere il merito solo alla maggioranza, alla Giunta, e quant'altro. Comunque, è una doverosa sottolineatura che mi sento di dover fare.

Così come mi sento di dover evidenziare, tra gli aspetti, come dire, nuovi di questa finanziaria, non posso evitarlo, il fatto che forse dalla storia dell'autonomia è stata la prima finanziaria che ha visto l'assenza, in tutte le fasi della discussione, del Presidente della Giunta regionale. Io capisco che possano esserci impegni di varia natura, politici, istituzionali, o che ci siano problemi di salute, familiari, ma un'assenza totale, non abbiamo visto l'ombra del Presidente in tutta la discussione sulla finanziaria, è da sottolineare in maniera assolutamente negativa, perché la consideriamo, noi che non abbiamo mai utilizzato questo argomento, una sottovalutazione del ruolo del Consiglio regionale, e soprattutto dell'importanza che noi abbiamo posto alla discussione su alcuni temi importanti, che abbiamo pur trattato, in una manovra che consideriamo insufficiente, per alcuni aspetti sbagliata e per altri aspetti consideriamo contraddittoria. Tutto questo ci porta a votare contro.

Un aspetto che noi vogliamo evidenziare per tentare di recuperarlo velocemente, caro assessore La Spisa, è che la tanto sbandierata capacità di concertazione di questa maggioranza possa subito vedere sanata quella che è stata, come dire, la rottura che è avvenuta con il mondo delle istituzioni sarde e con i comuni in particolare. E' un rapporto importante che va recuperato prontamente, perché senza istituzioni quali i comuni, che siano in grado di dare risposte, quindi che abbiano una potestà impositiva e una capacità impositiva…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, avete fatto precedere la discussione della finanziaria, del Programma regionale di sviluppo, e anche del bilancio, con toni, con proclami, in alcuni casi anche trionfalistici in relazione ai tempi di presentazione e ai contenuti. In relazione alla finanziaria precedente avete detto - è stato ribadito anche oggi dall'onorevole Sanjust - che non era per intero la vostra finanziaria, l'avete dovuta approvare per forza, insomma era il risultato, l'eredità della legislatura precedente, mentre questa invece è la vostra finanziaria, è l'insieme dei documenti che rappresentano, o dovrebbero rappresentare, le linee di indirizzo delle vostre politiche per la nostra Isola per i prossimi anni, il Programma regionale di sviluppo, e la finanziaria per il prossimo anno. Naturalmente noi vi lasciamo totalmente la paternità del Programma regionale di sviluppo, della finanziaria e del bilancio, perché al di là dei vostri toni trionfalistici, e ancora di ordine elettorale, l'analisi ha fatto emergere velocemente la vana consistenza di quelle che sono le proposte contenute nella manovra, le linee di indirizzo dello sviluppo della nostra Isola contenute nel Programma regionale di sviluppo e poi anche la poca corrispondenza delle poste di bilancio in relazione agli effettivi bisogni nei vari settori di cui si compone il sistema Sardegna.

Quindi, ve la lasciamo totalmente, anche perché nel corso delle sedute di Commissione, e anche nelle sedute dell'Aula, nessuna delle nostre proposte è stata accolta; quando l'onorevole Sanna parla di "supponenza" probabilmente lo fa in relazione al fatto che voi supponete di essere gli unici depositari dei bisogni e delle aspettative dei sardi, cosicché respingete tutte le proposte, anche quelle di buon senso, assoluto buon senso, che sono venute da questi banchi. Pertanto non riconosciamo nulla di questa manovra, ve ne lasciamo la totale paternità, risponderete evidentemente ai sardi, certamente sì, risponderete agli uomini, alle donne, anzi anche alle massaie, perché adesso le donne sono definite massaie dai banchi del centrodestra, risponderete nel prossimo anno certamente e nel proseguire della vostra politica per i prossimi quattro anni; e se continuate così, anche con le prossime leggi e le prossime manovre, a non voler ascoltare nulla di quello che viene da questi banchi, altro che collaborazione…

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, io annuncio il voto favorevole e convinto del Gruppo dell'U.D.C. Questa manovra è sicuramente una manovra perfettibile, del resto non c'è mai la perfezione, qualsiasi intervento che venga posto in essere, comunque è sempre migliorabile. Diciamo che abbiamo lavorato un anno chiusi in Commissione bilancio, il che non ha consentito, vista la necessità di approvare nello stesso anno due finanziarie, di dare un forte sviluppo all'attività delle altre Commissioni. Sicuramente questo è un qualche cosa che succederà ora dal 2010 in poi.

Mi consenta la collega Barracciu di non condividere quanto ha detto, non è vero che non abbiamo ascoltato, abbiamo ascoltato, abbiamo discusso, spesso abbiamo recepito i vostri emendamenti, non tutti ovviamente, ma spesso li abbiamo recepiti, in talune ipotesi, come anche oggi abbiamo preso atto della necessità e abbiamo detto tutti unanimemente che avremo affrontato i problemi con il collegato.

Quello che è cambiato rispetto alla scorsa legislatura è il modo di porsi di questa maggioranza. Poi possiamo sbagliare, per carità sbagliamo tutti. Quello che è cambiato e quello che va a merito di questa maggioranza e che va a merito dell'assessore La Spisa è il Programma regionale di sviluppo. Per valutare positivamente il Programma regionale di sviluppo basta il Titolo: " La persona prima di tutto: lo sviluppo nasce dall'io". Non portiamo avanti gli egoismi, ma l'"io" deve essere sviluppato nella maniera più piena all'interno della società cercando, per quanto è possibile, in base al principio di sussidiarietà, di darci tutti una mano d'aiuto. Grazie assessore La Spisa di averci ricordato questi concetti. Basta questo concetto che indica un metodo ben preciso che noi condividiamo pienamente per esprimere un voto favorevole a questa manovra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Scusate la presunzione, io mi sforzo sempre di pensare di me stesso, ma lo credo per tutti, che non sia inutile quello che ognuno di noi fa, qualunque sia il ruolo che svolge in quel determinato momento. E allora anche una dichiarazione di voto di pochi minuti su una legge importante come questa credo possa essere importante. Io ascolto sempre tutti, mi sforzo di ascoltare con attenzione e non è un'abitudine comune in quest'aula. Ascolto soprattutto chi ha qualche anno meno di me perché è chiaro che dobbiamo guardare ai giovani con un minimo di prospettiva scommettendo nel futuro. Anche oggi ho ascoltato soprattutto i giovani, in particolare Sanjust. Allora, io voglio ricordare questo, Assessore e cari colleghi, fuori da questa Aula, non certamente per responsabilità vostra o esclusivamente vostra, ma per responsabilità di tutti, si stanno consumando gli effetti di una crisi drammatica che si scaricano in particolare su questa Regione e su altre aree del Paese.

Serviva una finanziaria robusta, vi abbiamo sollecitato ripetutamente, reiteratamente, di immettere risorse pubbliche importanti, non c'è corrente di pensiero economico, liberale o che si ispiri ad altre culture che non veda, in questa ricetta, la ricetta indispensabile per rimettere in moto l'economia. Vi abbiamo chiesto anche di pensare a un welfare locale integrativo non che surroghi quello nazionale perché serviva anche per aumentare la domanda, perché se si aumenta la domanda, soprattutto ai ceti più poveri, ovviamente riprende dinamicità anche l'offerta. Sono regole elementari dell'economia che ci hanno insegnato a scuola e all'università. Vi abbiamo invitato a farlo, voi avete ritenuto che i 400 milioni, che ci ricordava l'onorevole Pittalis, avranno probabilmente un effetto taumaturgico o qualcosa del genere o il credito d'imposta. Io spero che l'onorevole Pittalis abbia ragione, ma non è che lo dica sperando che abbia torto, perché credo che ognuno di noi abbia a cuore il futuro di quest'isola.

Noi abbiamo bisogno vitale, onorevole La Spisa, lei lo sa certamente almeno quanto me, di crescita, di aumentare la produzione di ricchezza in quest'isola e si aumenta solo se siamo capaci di immettere in questa Regione politiche di sviluppo, non serve pagare per assistere le miserie, serve anche questo, ma serve soprattutto produrre ricchezza in quest'isola. Io credo che voi dobbiate fare una cosa, lo dico...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io ho un dovere in questa sede che è quello di sciogliere una riserva che avevo annunciato in fase di discussione generale sulla manovra di bilancio. Noi abbiamo presentato pochi emendamenti però credo di qualità. Per carità, niente da dire per quanto riguarda gli emendamenti sulla "famelicità" dei volatili degli stagni, sono anche quelli tutti legittimi e li abbiamo votati, però abbiamo posto quattro questioni credo rilevanti.

Patto di stabilità per gli enti locali (patto di stabilità del quale poi parliamo adesso più genericamente della Regione), il problema della continuità territoriale vera (da non confondere con il "low cost"), il problema del fondo unico (inteso non soltanto come risorse da assegnare ai comuni ma come un principio che è quello del federalismo interno che o si inizia a perseguire dal primo bilancio che questa nuova amministrazione regionale elabora o c'è il rischio che difficilmente lo si persegua perché poi ci si ingelosisce delle risorse che ogni Assessorato gestisce); il quarto era un emendamento altrettanto rilevante per questioni di giustizia a nostro avviso, infatti se è importante integrare il reddito degli ultracinquantenni, è ancora più importante creare condizioni di giustizia per coloro che non hanno incentivi, che sono quelle persone non inserite nel mondo del lavoro, i disoccupati tra i 32 e i 50 anni, i quali - non per scelte del mercato ma semplicemente per via di una legislazione nazionale e regionale - non hanno opportunità di competere con gli altri sul mercato del lavoro.

Ecco, io volevo ringraziare l'assessore La Spisa per la disponibilità e la cortesia mostrata nel valutare evidentemente a nome della Giunta i nostri emendamenti. Ci fa molto piacere che sia stato accolto quello del patto di stabilità, sulla continuità comunque le risorse che avevamo richiesto in qualche maniera sono state reperite, sul fondo unico sono stati dati dei segnali importanti, resta aperto il problema di quei lavoratori. Credo che le caratteristiche principali di questa finanziaria, più che i tempi nei quali viene approvata, siano nel fatto che per la prima volta è rispettosa della legge di contabilità senza norme intruse; questo la rende una finanziaria di qualità rispetto al passato. Il fatto che non sia stato presente il Presidente in alcuna...

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). Almeno non si dirà che non ho detto qualcosa anch'io. Purtroppo lo stato di salute precario mi ha allontanato dall'aula per due settimane. Credo che non sia sfuggito a nessuno che questa manovra finanziaria ha qualcosa di storico e non voglio esagerare dicendo "epocale" sotto certi aspetti…

(Interruzioni)

Lasciatemi concludere… non voglio essere roboante...

(Interruzioni)

Dicevo, per due motivi, il primo è che, come ha sottolineato il collega Pittalis, per la prima volta entro dicembre viene approvata la manovra e questo vuol dire concretamente andare a risparmiare e immettere nel ciclo della produzione decine di milioni di euro che, negli altri anni, non potevano essere immessi e si perdevano. Ma l'aspetto più importante è il cambiamento dell'impostazione della manovra finanziaria e cioè, tralasciando i fattori materiali come presenti nel Programma regionale di sviluppo, si è puntato tutto sulla persona, ecco la sfida epocale di cui parlavo. Non è certamente un traguardo facile da raggiungere, però nelle linee strategiche del Programma regionale di sviluppo e nell'attuazione della norma finanziaria si nota che si vuole perseguire quella strada.

E' la strada per il futuro anche perché, a partire dal dopoguerra in poi, le grandi risorse finanziarie investite, penso alla grande industria e quant'altro, hanno dato i risultati che oggi abbiamo di fronte. Certo, è un momento particolare, questa manovra non può dare risposte a tutto, la Commissione (che ringrazio, sia maggioranza che opposizione, per il fattivo lavoro fatto durante il suo studio) ha messo il punto su alcune cose. Più attenzione nell'immediato alla piccola e media impresa, concentrandosi effettivamente sulle esigenze reali: credito d'imposta, bene; fondi di garanzia, bene; consorzi fidi, bene; ma è necessario dare accesso immediato al credito agevolato all'impresa. La Commissione ha dato dei suggerimenti, spero che la Giunta ne tenga conto. Assessore La Spisa, complimenti, conoscendola non dubitavamo dei risultati, però c'è ancora molto da fare, ciò che prego ancora è tenere conto dei suggerimenti che dal Consiglio e dalle Commissioni le sono pervenuti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, voto contro questa manovra finanziaria perché non condivido nulla. Oltre a non dare alcuna risposta alle emergenze dei sardi, non prospetta alcuna possibilità di sviluppo reale e in armonia con quelle che sono le vocazioni dei sardi e del loro territorio. Tra l'altro c'è un vizio di fondo, non mi soffermo sulle cose che io non condivido perchè non condivido nulla e non sto qui a elencarle, c'è un grave vizio di fondo legato al fatto che si tratta di una finanziaria non partecipata. In ogni sistema democratico, superata la fase elettorale, opposizione e maggioranza devono lavorare insieme (dico questo anche opportunisticamente per voi, perché produrreste sicuramente un prodotto migliore per i sardi), invece voi non l'avete accettato. Ci sono stati emendamenti, mica tantissimi, erano pochi emendamenti proposti con lo spirito e la speranza che fosse accolto qualcosa, per migliorare la vostra finanziaria; ma le cose non sono andate così.

Tra l'altro, quello che mi ha colpito molto è l'atteggiamento distruttivo dell'esistente: io parto dal presupposto che le esperienze precedenti, se non sono positive, vanno modificate, vanno migliorate, ma non possono essere distrutte. Questa finanziaria non ha avuto neanche questa attenzione.

Sono sicura che, in tutta la storia dell'Autonomia, questa finanziaria è l'espressione massima di sudditanza che si sia mai vista. Certamente questa manovra ha qualcosa di storico: storica è la rottura prodotta e voluta con gli enti locali, una forma di mortificazione veramente sorprendente. Questo non è un buon segnale per la nostra democrazia. La considero la vostra finanziaria ed è assolutamente estranea a noi dell'opposizione. Quindi io, come tutti gli altri dell'opposizione, la boccio!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, voterò sicuramente a favore perché in questa finanziaria ci credo; poi è pacifico e legittimo che, chi non la condivide, voti serenamente contro, senza nessuna difficoltà e senza nessun problema.

E' la nostra finanziaria, è la finanziaria dove abbiamo inserito le nostre scelte per i sardi e per la Sardegna, che possono piacere e possono non piacere: queste sono le scelte che a noi sono piaciute o, perlomeno, le scelte che abbiamo condiviso all'interno della maggioranza. Onorevole Diana, noi ascoltiamo sempre, come noi ascoltiamo lei, adesso lei ascolterà noi, è normale e naturale che ci sia una serie di proposte provenienti dalla vostra parte, ma è normale e naturale che, da questa parte, tali proposte possano anche non essere accolte perché non le condividiamo. Credo che sia in democrazia legittimo e naturale e questo ragionamento continuerà a esistere fino a quando, all'interno dell'Aula stessa, del Consiglio regionale e di tutta la Sardegna, esisterà la democrazia.

L'Assessore probabilmente sarà stanco di aver ricevuto tutti questi elogi, anche io faccio i complimenti all'assessore La Spisa per il lavoro che ha fatto fino a oggi, a tutti i funzionari che hanno lavorato insieme a lui, insieme a noi, per farci capire molto spesso quello che noi non eravamo in grado di capire e magari di ascoltare.

Non so se si possa in qualche modo dire che tra gli emendamenti che sono stati presentati ce ne potesse essere qualcuno bello, qualcuno brutto o qualcuno di qualità, io sono certo e convinto che gli emendamenti che sono stati presentati all'interno di quest'Aula siano tutti di qualità; sono state fatte delle scelte, scelte di questa maggioranza, scelte di questo Governo regionale, Governo che fortunatamente (anche se di questo non ci dobbiamo vantare perché sta nella norma e nelle regole di questo governo e quindi della Sardegna) ha dimostrato di aver portato a termine una finanziaria il 16 dicembre. Credo che da tanto tempo non si approvasse una finanziaria a dicembre e che la Sardegna, ai primi di gennaio, non avesse il suo bilancio approvato per poter essere governata e per poter essere gestita. Grazie ancora all'Assessore, a tutti quelli che hanno lavorato ma soprattutto al Presidente della Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Presidente, intervengo per dare significato alla mia presenza in Commissione bilancio, per esprimere il mio voto favorevole a questa finanziaria, per esprimere tutto l'apprezzamento possibile per il lavoro svolto con uguale veemenza dai componenti della minoranza e della maggioranza e dai funzionari, oltre che per apprezzare davvero con rilievo l'importante lavoro e il coordinamento svolto dall'assessore La Spisa - sempre paziente e disposto a seguire con grande competenza e intensità tutto il percorso - e dil presidente Maninchedda.

Sottolineando alcuni aspetti di carattere generale, devo dire che un governo regionale serio e competente, adattandosi a un contesto grave di crisi come quello attuale, ha il dovere di presentarsi in Aula con una legge finanziaria che sia - e penso che questo risultato verrà raggiunto - capace di incidere sulla crisi che attanaglia l'economia isolana. Si è operata una scelta, quella di porre in essere una finanziaria senza esercizio provvisorio, priva di norme intruse, stimolando quindi la produzione di leggi organiche.

Mi pare inoltre una scelta di responsabilità il fatto che gli incrementi delle entrate saranno utilizzati per risanare la quota di debito della Regione, in particolare quella destinata al disavanzo delle AA.SS.LL; un fatto questo che dovrebbe portare tutti noi a rimanere dentro una visione severa del disavanzo della spesa sanitaria e ad accettare e giudicare corretta l'analisi che è stata fatta. Giustifico perciò gli elementi di intervento su questi aspetti che verranno da un percorso di riforme speriamo condiviso. Difendo aspetti di riforma, quali lo scorporo degli ospedali, l'aziendalizzazione, l'elemento strategico della macroarea; sono state dette molte cose ieri su questi aspetti, io ritengo che comunque, per quanto riguarda l'aziendalizzazione degli ospedali, debba essere fatto un richiamo al concetto che può far sì che gli sforzi della dirigenza e degli operatori si concentrino sul compito primario, la produzione di prestazioni sanitarie di alta qualità e la concentrazione delle risorse, facendole al minor costo possibile…

PRESIDENTE. Onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, siamo giunti alla fase delle dichiarazioni finali su questa finanziaria, sulla quale pare che l'unico risultato del quale andare soddisfatti possa essere ritenuto quello di averla, come si dice, votata nei termini di legge: queste sono le argomentazioni che più di altre hanno preso piede nelle dichiarazioni fatte dai consiglieri di questa maggioranza. Per il resto è un'occasione persa per affrontare seriamente i problemi della nostra Isola, lo abbiamo visto sulla sanità, sulle grandi questioni relative ai temi del lavoro e della grande industria su cui non si è fatto neanche un cenno: si è preferito chiudere gli occhi e procedere a testa bassa sulla questione della metallurgia, sulla questione della chimica, sulla questione del tessile. Con tutta la Sardegna in subbuglio, soprattutto sulla grande industria, onorevole La Spisa, non si è fatto cenno alcuno per affrontare i problemi di cui si sta discutendo da mesi: nella finanziaria non si è fatto alcun cenno! Lo abbiamo visto sui temi della scuola e dei servizi essenziali come quello dell'acqua, maltrattati e affossati, come abbiamo visto adesso sull'ordine del giorno semplice presentato, neanche discusso, nonostante ci fossero pezzi di questa maggioranza che argomentassero la necessità di tenere conto che l'acqua non dovesse essere e non debba essere privatizzata. Probabilmente è questo il nuovo corso di cui parla l'onorevole Pittalis, probabilmente il nuovo corso di cui parlano l'onorevole Rassu e tutti gli esponenti di centrodestra che vanno orgogliosi e ringraziano l'assessore La Spisa per essere presente in Aula. Lo ringrazio anche io per essere presente in aula. Ovviamente, non possiamo ringraziare il Presidente della Regione che, in quest'Aula, non ha messo neanche la testa, neanche un piede, per dire che cosa pensava di questa manovra finanziaria, per dire quali sono le questioni che la Sardegna deve affrontare, e le cose sulle quali stiamo lavorando.

Simbolicamente l'assenza del presidente Cappellacci rappresenta questa finanziaria, una finanziaria chiusa, argomentata e tesa soltanto a essere chiusa nei termini di legge entro il 31 dicembre. Questo è certamente un dato positivo, ma non può essere l'elemento che fa dire che questa è una finanziaria buona, che questa è la finanziaria che la Sardegna sta aspettando, perché i temi di cui abbiamo parlato, e che sono rimasti nel cassetto, che sono affossati, di una Sardegna in subbuglio, sono tutti aperti. Di questo dovremmo parlare nei prossimi mesi e nei prossimi giorni, perché la Sardegna ha bisogno di risposte concrete e non di parole, non di accelerate che sono utili nel chiuderla per tempo, ma non sono certamente i risultati che ci aspettavamo. Ovviamente il mio voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi).Presidente, colleghi, i Riformatori voteranno a favore della manovra finanziaria. Devo dire, senza enfasi, che ci rendiamo conto che in Sardegna c'è sofferenza e che questa legge finanziaria e il bilancio sono figli della sofferenza. Però crediamo che la Giunta regionale, nel proporceli, abbia fatto il possibile per coniugare aspetti che forse la nostra cultura liberale mutua da indicazioni che ci vengono offerte, da una cultura che è più propria del centrosinistra, quella di attenzione verso le fasce deboli, quella di attenzione verso la povertà, con una serie di interventi che potrebbero anche essere considerati ai limiti dell'assistenzialismo se ciascuno di noi non conoscesse nel dettaglio e non avesse toccato con mano la situazione di disperazione che c'è fuori da questo Palazzo, in giro per la Sardegna.

Però, all'interno della finanziaria, c'è anche una serie di misure, quelle relative all'infrastrutturazione, quelle relative al credito d'imposta, quelle relative al sostegno delle imprese, quelle relative alla politica della cultura e alla conoscenza, che lasciano la speranza che possa ripartire lo sviluppo e che, dallo sviluppo, possano nascere nuove risposte per quelle fasce deboli che sono più in sintonia con la cultura liberale di cui ci sentiamo portatori.

C'è un secondo aspetto che in questa finanziaria va rilevato, i colleghi del centrosinistra hanno forse un po' schematizzato, nel giudicarlo semplice, è il rispetto dei termini di legge. Il rispetto dei termini di legge, colleghi, non è semplicemente un fatto formale, è un fatto sostanziale, perché consente di spendere, dal primo gennaio, risorse per quasi 8 miliardi di euro, cioè consente di sperare di avere meno residui in corso di lavoro e di avere una grande massa di disponibilità economica, dal primo gennaio, immediatamente pronta per alleviare le sofferenze dei sardi. Devo dire che di questo sicuramente ha merito la nuova legge di contabilità e sicuramente ha merito l'impegno della Giunta regionale e dell'assessore La Spisa, che ringraziamo per il lavoro che ha svolto.

Però avete merito, colleghi della minoranza, anche voi, nel senso che avete fatto in quest'Aula un'opposizione che vi fa onore. Sappiamo che avreste potuto allungare di molto i tempi di questa discussione della legge finanziaria e non l'avete fatto. Di questo io credo che vi dobbiamo essere riconoscenti noi della maggioranza, ma soprattutto vi debbano essere riconoscenti i sardi, perché abbiamo la possibilità di spendere subito le risorse della finanziaria. Credo che non sia un elemento da far cadere, credo che sia un viatico buono per la legislatura in cui dovremo tutti cercare nuovi strumenti di dialogo diversi da quelli esausti di questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, tralascio i doverosi ringraziamenti all'Assessore, al Presidente della Commissione e a tutti coloro che hanno attivamente partecipato alla stesura, all'esame, e certamente hanno concorso anche a modificare questa manovra finanziaria. Non ci sono medaglie per nessuno, ciò che abbiamo fatto è frutto del nostro impegno, del nostro lavoro e della volontà di cambiare; la volontà di cambiare, onorevole Salis, si deve manifestare sempre. Soprattutto bisogna stare attenti quando si chiedono e si richiedono votazioni a scrutinio segreto, perché c'è stato un grande senso di responsabilità da parte di questa maggioranza e soprattutto da parte mia, nel momento in cui si è consentito che due importantissimi emendamenti rientrassero in questa manovra finanziaria, il "154" e il "185", emendamenti concordati con la minoranza, che erano sollecitati da quella parte della popolazione e che l'onorevole Vargiu molto opportunamente ha citato. Questo è senso di responsabilità!

Io non toccherò altri argomenti che riguardano la manovra finanziaria, strettamente e rigorosamente finanziaria, come qualcuno l'ha definita, io non sono d'accordo su questo. Certo è che è successo un fatto estremamente positivo e nuovo. Noi abbiamo aperto un varco, perché abbiamo deciso che d'ora in avanti, vale per noi, ma varrà anche per le prossime amministrazioni regionali, i prossimi consigli regionali, la manovra finanziaria si approverà comunque e sempre entro il 31 dicembre dell'anno in corso: questo è un fatto che noi riteniamo estremamente positivo. Lo abbiamo voluto, lo ha voluto la Giunta fortemente, è un risultato che abbiamo ottenuto, ma non lo diciamo con i toni trionfalistici che qualcuno ha voluto significare qua, perché se dovessimo parlare di toni trionfalistici, nella giornata odierna, si sono verificati fatti legati alla Magistratura che ci avrebbero portato a ben altri discorsi. Non li abbiamo affrontati e non li vogliamo affrontare, ce ne siamo dimenticati e ce li siamo messi alle spalle, qui nasce la grande differenza, scusate se mi permetto di fare questo rilievo, perché prendendo spunto proprio dal Programma regionale di sviluppo, che ha un titolo che è un'assoluta innovazione, da lì dobbiamo partire.

E bene ha fatto l'Assessore a citare la "persona" come prima questione al centro di tutta la nostra azione politica. Qui però nasce la grande separazione che divide voi da noi. Ma quando dico voi, signori del centrosinistra, non intendo voi del centrosinistra, intendo tutti coloro che oggi hanno paura e che rappresentano ancora la società della paura. Noi siamo per la società del coraggio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, il Gruppo dell'U.D.C. voterà, non ovviamente, a favore della finanziaria e del bilancio, ma convintamente. In fase di discussione abbiamo espresso alcune perplessità sul Programma regionale di sviluppo, ma crediamo fortemente che i principi in esso enunciati, durante la legislatura e durante l'annualità 2010, saranno seguiti da concrete azioni legislative di governo, che condivideremo.

Io vorrei spendere due parole sul nuovo clima che si è creato in Aula durante questa manovra finanziaria che, come si sa, regge l'apice del confronto e a volte dello scontro politico. Credo di dover riconoscere il comportamento democratico, civile e collaborativo dell'opposizione. Pur non rinunciando al legittimo ruolo di opposizione, si è confrontata sia in Commissione che in Consiglio in una maniera nuova per me rispetto agli ultimi anni, quando noi eravamo opposizione e voi maggioranza. Credo che si sia instaurato un rapporto di rispetto reciproco, che soprattutto di questi tempi può essere di buon esempio ad altre istituzioni, ad altre aule parlamentari, per un corretto e civile confronto politico, cosa che è avvenuta in tal modo sia all'interno dell'Aula sia, come di solito avviene, con le comunicazioni esterne e sui media.

Credo che si possa continuare su questa linea, soprattutto per ciò che ci attende nel prossimo futuro. Per le riforme auspicate negli anni proprio da tutti, Gruppi politici, partiti politici, consiglieri regionali, io credo che, insieme all'opposizione, concretamente insieme all'opposizione, si possa iniziare il percorso. Spero di poter iniziare con loro il percorso di riforma della sanità, in primo luogo, compresa quella statutaria, con lo stesso clima con cui abbiamo affrontato la finanziaria e il bilancio, non condividendo a volte, confrontandoci su tutto e, soprattutto, arrivando a delle conclusioni e rinunciando a un ostruzionismo becero che, negli anni, ha contraddistinto le opposizioni in quest'Aula. E' anche un atto di rivisitazione del ruolo dell'opposizione che noi abbiamo fatto, forse abbiamo imparato qualcosa dai colleghi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, se posso, vorrei intervenire sul problema verificatosi sull'emendamento numero 174. Erroneamente si dice: "Gli interventi sono attuati dall'Assessorato della difesa dell'ambiente"; non è più possibile effettuare questi interventi per il tramite dell'Assessorato dell'ambiente, ma avvengono per il tramite della Presidenza del Servizio del bacino idrografico della Sardegna, non so se sia possibile fare una correzione in sede di coordinamento, ho voluto evidenziarlo solo per prenderne buona nota.

PRESIDENTE. In effetti, ci deve essere un pronunciamento dell'Aula, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento. Se non ci sono opposizioni, si accoglie la richiesta di rettifica proposta dall'onorevole Diana.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Come sapete non posso rendere dichiarazioni di voto, non essendo consigliere, ma non faccio assolutamente neanche una replica, né esprimo considerazioni politiche che posso fare a questo punto solo in altre sedi, però, utilizzerò pochissimi secondi per sottolineare - al di là delle valutazioni che giustamente e correttamente ciascuno fa dalla propria parte politica - il fatto che, in questa Aula, in questa circostanza, si è manifestata, da parte di tutti i Gruppi, tutti, direi una vera passione politica in un momento difficile per la nostra Isola e per la nostra gente. Questa è una cosa importantissima. Non si è trattato solo di un atto di responsabilità o di correttezza, soprattutto da parte dell'opposizione (la quale ovviamente ha strumenti da far valere in questi casi) così come da parte di una maggioranza che io ringrazio perché è stata assiduamente presente in tutti i momenti del lavoro, con la pazienza che questo comporta. Quindi il mio è davvero soltanto un ringraziamento perché si è potuto lavorare bene, perché è emersa comunque una qualità positiva, non solo un semplice fair play tra avversari, credo che abbiamo tutti ben presente che cosa stia accadendo in questo tempo nella nostra Regione per il nostro popolo, e questo Consiglio regionale mostra di essere responsabile e attento a quello che sta accadendo. Quindi, davvero grazie.

Permettetemi anche davvero di ringraziare gli Uffici, dell'Assessorato in particolare, che hanno seguito questo percorso in questi mesi, e anche gli Uffici del Consiglio che non posso non ringraziare, anche in maniera interessata, essendo loro collega. Credo che la Giunta, tutta la Giunta, possa prendere l'impegno, questo sì, di seguire attentamente il percorso dei prossimi mesi, cogliendo tutti gli spunti positivi che dal Consiglio possono emergere sia sulle riforme, sia sugli adempimenti che abbiamo lasciato in sospeso e che riprenderemo. Grazie ancora.

PRESIDENTE. Poiché dobbiamo procedere alla votazione nominale dell'intera manovra finanziaria, prego i colleghi di prendere posto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 76/S/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 55

maggioranza 28

favorevoli 40

contrari 15

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 77/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 55

Votanti 55

Maggioranza 28

Favorevoli 38

Contrari 17

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del Progetto del bilancio di previsione

delle spese interne del Consiglio per l'esercizio finanziario 2010

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'anno 2010; relatori i questori Salvatore Amadu e Andrea Biancareddu.

Invito i consiglieri Questori a prendere posto nei banchi della Giunta.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Amadu, Questore.

AMADU (U.D.C.), Questore. Presidente, prima di rimettermi alla relazione scritta, vorrei chiedere la votazione del Consiglio sulla previsione proposta. Ritengo anche di dover dire che il lavoro che si propone, quindi il bilancio di previsione, è frutto dell'impegno corale e unanime del Collegio dei Questori, dell'intero Ufficio di Presidenza del Consiglio, in cui sono rappresentati, come sappiamo, tutti i Gruppi consiliari; ci siamo avvalsi inoltre dei suggerimenti e delle proposte concrete pervenute in questi mesi del 2009 da parte dei colleghi, che ringraziamo per la fattiva collaborazione.

Naturalmente sentiamo il dovere tutti di ringraziare i dirigenti, i funzionari e gli impiegati degli Uffici che si sono prodigati per poter proporre una soluzione di bilancio che fosse rispondente alle attese, alle aspettative e al ruolo di questo Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, noi abbiamo una brutta abitudine, io direi pessima, abbiamo accelerato quanto è stato possibile fare, sono appena le ore 21 e 33, ricordo alla minoranza che abbiamo passato notti intere, fino alle 5 del mattino, assediati da ostruzionismi vari che venivano esercitati nella precedente legislatura: non penso che debba rimanere un rito, lo dico ai Questori, lo dico anche al Presidente del Consiglio, il fatto che noi approviamo il bilancio del Consiglio regionale come se fosse l'ultima cosa che ci riguarda. Non è così! E' un atto di rilievo assoluto, riguarda il funzionamento di questa Amministrazione, ma riguarda anche il rapporto che questo Consiglio ha con gli altri organi della Regione e soprattutto ha con la comunità regionale.

Io sono voluto intervenire, Presidente, per rammentare anche la questione delle riforme istituzionali, non un qualunquistico atteggiamento negativo nei confronti delle istituzioni o un rivendicazionismo di maniera verso i costi della politica e delle rappresentanze istituzionali, ma per rivendicare a noi tutti, noi tutti, il diritto di affrontare, come deve essere affrontato, il tema delle riforme istituzionali a partire da quanto previsto dall'articolo 15 dello Statuto. Nel nostro Regolamento interno, Presidente, è stato introdotto, nell'ultima modifica operata nella precedente legislatura, l'obbligo per il Consiglio regionale di legiferare tempestivamente sulle modifiche o sulle norme attuative di natura costituzionale.

Noi dobbiamo fare la legge statutaria, onorevole Diana, perché la legge statutaria, ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto, regola i rapporti tra gli organi della Regione: Consiglio, Giunta, Presidente della Regione. Io non credo che sia stata una cosa positiva quella che veniva sottolineata prima dall'onorevole Salis, cioè l'assenza del Presidente della Regione anche nella fase finale di voto della manovra finanziaria; ma oggi è nella sua disponibilità fare così. Io mi auguro che ci sia, domani, una regola che invece imponga al Presidente della Regione (che è anche consigliere regionale ma ha all'esterno la rappresentanza legale dell'intera istituzione regionale: Consiglio, Regione-Amministrazione, Giunta, governo cioè collegiale) la sua presenza in alcuni atti, in alcuni momenti solenni come questo.

Non solo. Ho avanzato una proposta in termini provocatori: noi abbiamo bisogno di ridurre questo consesso a una dimensione accettabile, gli ottanta consiglieri che costituiscono attualmente il Consiglio regionale sono troppi. Lo dico, onorevole Diana, perché, con il voto di fiducia di queste ore, il suo o, meglio, il Governo nazionale, che è omologo della maggioranza di centrodestra che c'è in Sardegna, con l'eccezione dei Partiti di dimensione regionale e dell'U.D.C., ha approvato una norma con la quale sono stati dimezzati, con voto di fiducia, i consigli comunali e i consigli provinciali. Noi dobbiamo, non dico dimezzare, ma ridurre la composizione di questo Consiglio regionale a una dimensione più corrispondente alle esigenze di funzionamento e anche più accettabile sotto il profilo dei costi. Dobbiamo cioè migliorare la qualità di questa Assemblea anche rendendola più operosa forse, per renderla più operosa così come è successo in tutti i Consigli regionali d'Italia, per fare un piccolo esempio, in Lombardia, i cui componenti sono poco più di 90, stiamo parlando di una Regione che ha 9 milioni di abitanti, noi ne abbiamo un milione e 600 mila e abbiamo un Consiglio regionale di 80 componenti che sono molti di più di quelli che ci sono in Emilia-Romagna, che è più popolosa di noi, nel Lazio, che è più popoloso di noi, nel Piemonte, che è più popoloso di noi, e in tante altre Regioni. Questo è un tema da affrontare prima che lo affronti lo Stato, prima che lo affronti il Parlamento con una riforma costituzionale che magari è imposta a questo Consiglio regionale piuttosto che condivisa.

Io volevo segnalare queste cose, Presidente, mi scuseranno i colleghi perché ho fatto perdere loro qualche minuto di più dopo una maratona, perché è stata una maratona faticosa per tutti, faticosa per noi che abbiamo dovuto reggere il ruolo dell'opposizione, io penso faticosa e impegnativa anche per la maggioranza, però mi sentivo di fare questo tipo di osservazioni per dire che il prossimo anno, che è il primo anno dopo le elezioni regionali, sarà il vero anno nel quale noi potremo sedere gli uni di fronte agli altri per affrontare seriamente il problema delle riforme istituzionali e il funzionamento della macchina amministrativa della Regione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo anch'io ai colleghi un po' di pazienza, d'altra parte credo che sia responsabile da parte di tutti noi considerare che stiamo approvando un bilancio di 105 milioni di euro, che non è uno scherzo se rapportato alle condizioni dispari nelle quali si cimenta la Sardegna. Dico che lo dobbiamo fare con responsabilità e con coscienza, ma lo dovremmo fare anche con cognizione e io sono qui oggi a dirvi che non sono nelle condizioni di farlo con cognizione perché il Consiglio regionale della Sardegna, per quello che so, non è diventato né una società segreta e né un ente privato, è un ente pubblico che deve essere richiamato alla trasparenza del suo funzionamento e dei suoi atti. Io, nell'esercizio del mio mandato, voto il bilancio del Consiglio regionale, lo voto, esercito il mio mandato autorizzando quella data spesa, allora ho il diritto di poter esercitare pienamente il sindacato ispettivo qui dentro pur avendo delegato, a dei colleghi che stimo e sui quali non c'è alcuna ombra di dubbio da parte mia, l'onere di curare più propriamente l'amministrazione.

Colleghi, quest'anno, il 6 agosto e il 15 ottobre, quindi per due volte, io ho chiesto all'amministrazione di questo Consiglio di poter disporre delle copie delle delibere dell'Ufficio di Presidenza per verificare la corrispondenza di quello che ho votato con quello che si attua. Bene, la prima volta mi è stato detto che io, da consigliere regionale, posso avere quegli atti solo a condizione che sia chiara una mia conflittualità con chi mi rappresenta nell'Ufficio di Presidenza. E' scritto agli atti, chi ha curiosità ci sono anche delle conclusioni giuridiche simpatiche, vorrei dire. Per cui, dicevo, non potendo io vantare un elemento di conflittualità nei confronti di chi mi rappresenta, non ho diritto da consigliere regionale - questa è la conclusione - ad accedere a questi atti. In risposta alla seconda istanza, surrogata dal parere di un legale, ai sensi della legge numero 241, mi è stato detto che da cittadino non posso averli ugualmente perché non avrei motivato, cosa che è falsa, perché invece ho motivato. Quindi, di conseguenza, non posso avere quelle copie non solo come consigliere regionale, ma neanche come cittadino, dunque nessun cittadino di questa Regione può permettersi di chiederle. Dovete sapere che le delibere dell'Ufficio di Presidenza, secondo l'interpretazione di questo Consiglio regionale, in qualche caso sono atti amministrativi, in qualche altro caso non lo sono. E' scritto, non me lo sto inventando, chi li vuole vedere avrà copia di questi atti. Credo che questo basti.

Non voglio entrare nel merito dei contenuti, ma io non sono oggi nelle condizioni, e credo neppure voi, poi ognuno faccia quello che crede, con coscienza e responsabilità, di approvare un atto di questa importanza perché non sono stato messo nella possibilità di verificarlo, in quanto mi si nega da eletto nel Parlamento della Sardegna di controllare gli atti dell'Amministrazione nella quale presto il mio mandato, lo reputo un fatto gravissimo e un cattivo esempio della sede parlamentare di questa Assemblea nei confronti di tutta la comunità sarda, nel terzo millennio, dove la trasparenza degli atti deve essere il simbolo dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni. Peraltro non ho avuto modo in cinque minuti di prenderne visione per poter esprimere (magari perché l'ho fatto pochi minuti fa) che ho qualche perplessità sul fatto che il nostro bilancio aumenti di circa 10 milioni di euro per procedere a nuove assunzioni e per comprare palazzi, dei quali bisognerebbe poter approfondire adeguatamente.

Cari colleghi, purtroppo non avendo avuto per due volte ascolto presso la mia amministrazione, dovrò tutelare i miei diritti come fanno tutti i cittadini, e me ne dispiaccio molto, perché credo che questo non sia un atteggiamento congruo e giusto nei confronti di tutti noi, è capitato a me ma, chiaramente, io spero, sarebbe potuto capitato a chiunque di voi.

E' per questo che, a titolo squisitamente personale, con questa motivazione e con questa grave considerazione sulla trasparenza di questa procedura, da qui fino a quando non cambieranno le cose, fino alla fine della legislatura, io voterò contro il bilancio del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Rubo pochi minuti ai colleghi. Ci sono alcune voci del bilancio del Consiglio che occorre approfondire, non per capire come si spendono quelle risorse, ma come si intende spenderle rispetto a un'esigenza posta in quest'Aula. Faccio riferimento ai Capitoli 4.12, 4.14 e 4.18. Li illustro ai colleghi. I primi due: "Contributi finanziari e spese per iniziative idonee a valorizzare il ruolo del Consiglio", a bilancio 560 mila euro; "Spese per la diffusione con mezzi televisivi e informatici dell'attività del Consiglio", a bilancio 150 mila euro. Perché sollevo l'attenzione dei colleghi su queste somme? Io credo che tutti noi ci rendiamo conto di qual è lo stato dell'informazione in Sardegna e che cosa accade di una giornata di lavoro, quale quella che noi abbiamo passato oggi qua dentro, sulle reti televisive e sui quotidiani. Che cosa accade del lavoro proficuo di approfondimento che alcuni colleghi fanno su tante norme? Che cosa accade degli interventi e del lavoro fatto in Aula e in Commissione? Accade nulla! I giornali vivono delle dichiarazioni di Tizio e di Caio, non seguono più i fatti. I lavori di questa Assemblea hanno una rappresentazione grottesca fuori da questa aula, grottesca, una rappresentazione che, quando va bene, induce all'antipatia e, quando va male, induce a un solo sentimento: l'inutilità.

Allora, come mai una mole così rilevante di risorse non riesce a produrre la possibilità di un accesso diretto a canali televisivi, digitali? E' possibile che la presenza sul web del Consiglio regionale sia legata a un sito istituzionale che non rende conto dell'attività dei Gruppi? Si proiettano i Gruppi soltanto nelle proposte di legge, negli ordini del giorno o nelle mozioni. E' un sito che non riesce a dar conto neanche di un servizio che oggi noi gestiamo e di cui usufruiamo: le riprese televisive interne. Basterebbe mettere sul sito le sedute registrate in un formato particolare e renderle visibili. Francamente io non vorrei più essere ostaggio dei notisti politici delle televisioni e dei giornali della Sardegna.

Per fare questo ci vogliono soldi, soldi istituzionali oppure accade quello che talvolta l'onorevole Uras richiama in quest'Aula, cioè che chi fa la politica non è chi se ne assume le responsabilità, è chi ha i soldi per manipolarla. Fino a oggi non ho visto un'attività cosciente di questa responsabilità. Io non conosco un piano del Consiglio regionale per l'informazione sui lavori parlamentari. La gran parte della Sardegna non vede che cosa accade nelle Commissioni consiliari e crede che noi, durante la settimana lavorativa qui, lavoriamo un quarto d'ora, un quarto d'ora! Non ha minimamente l'idea di come nasca una legge e del lavoro che c'è nelle Commissioni. C'è un piano per questo? Se non c'è, vorrei fare una proposta, così la faccio breve, se è possibile chiedo di integrare la relazione introduttiva dei Questori con una frase: "Sui capitoli 4.12, 4.14 e 4.18 i consiglieri Questori relazionano entro 60 giorni al Consiglio regionale sui piani attuativi delle suddette poste di bilancio". Io penso che non si debba privare l'Ufficio di Presidenza del ruolo che il Regolamento gli assegna, però se ciò che io sto dicendo è fondato e viene accolto, è importante che il Consiglio regionale venga messo a conoscenza di come si intendono usare questi soldi per dare ai sardi un'informazione corretta di ciò che accade qua dentro.

Ultima annotazione, Capitolo 4.18: "Spese per l'acquisto di libri e altre opere di rilevante valore artistico, storico, geografico, etnologico etc.", 150 mila euro. Io di mestiere leggo e ho anche la passione dei libri. Sono in questo Consiglio regionale da cinque anni e mezzo, ancora non ho visto un libro di rilevante valore artistico, storico, geografico, etnologico. Non lo conosco.

AMADU (P.d.L.), Questore. Lo proponga!

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). No, non lo propongo, la misura deve essere ripensata! Deve essere seriamente ripensata perché siamo in un periodo di crisi. Piuttosto che incentivare un minimo di attività di lobby da parte delle case editrici e quant'altro (quindi chi conosce Tizio e chi conosce Caio), valutino i Questori se non sia opportuno incentivare la voce con cui il Consiglio molte volte sorregge e sostiene situazioni particolarmente delicate. Siamo in una fase in cui non possiamo continuare a comportarci come se non ci fosse una crisi che ci sta travolgendo! Vogliamo continuare ad acquistare i libri che hanno valore 80 euro di copertina? Vogliamo fare questo? Poi però approviamo l'emendamento numero 184, ha fatto bene a ricordarlo Mario Diana, è stato recuperato per il valore morale che ha quell'emendamento, che porta alcune persone, con un reddito al di sotto di 800 euro, ad avere un reddito di 800 euro; e il Consiglio si riserva di poter acquistare le opere di particolare pregio artistico? Io pongo la domanda se non convenga capire che non è più tempo!

Dico semplicemente: 300 milioni di vecchie lire, quando siamo nella situazione in cui siamo, vanno pensati, non impegnati per sostenere l'acquisto del volume a Mogoro, o altrove. Guardate, se scorrete il bilancio, vedete quanti soldi spendiamo in carta, quando il mondo va nella direzione, opposta, di risparmiare la stampa e di impegnare le risorse nel lavoro. Perché non ci ripensiamo? Abbiamo bisogno di stampare i resoconti in una tiratura eccezionale, oppure basta conservarli in formato digitale? Pensiamoci! E' un mondo difficile veramente, è possibile che noi riproponiamo lo stesso bilancio? Chi ci capisce?

Continuiamo a rimborsare, credo per contratto, i viaggi ai dipendenti in quiescenza. E' così! Ho visto che c'è una voce in questi termini, è ancora giusto? Continuiamo a pagare…

(Interruzione)

Capisco, capisco, però se abbiamo delle cose di questo genere che sono indecenti, e dobbiamo lasciarle, cerchiamo di recuperare da un'altra parte! E' soltanto un appello accorato a non considerare questi soldi come una zona franca rispetto a una situazione di bisogno. Non può essere una zona franca, preferirei individuare cinque voci da destinare a interventi di contrasto contro la povertà.

Chiedo ai colleghi Questori di valutare, oltre ciò che ho detto prima sull'informazione, se è ammissibile un emendamento quale quello che ho proposto, cioè che, per quanto riguarda le somme previste nei Capitoli 4.12 e 4.14, voi relazionerete, entro 60 giorni, al Consiglio su quale intenzione avete per favorire l'informazione sull'attività del Consiglio; e, sul resto, se è possibile pensarci per la prossima volta, con serietà e con l'impegno di cui sicuramente sarete capaci.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.), Questore. Presidente, intervengo solo perché sia un dialogo, un dibattito proficuo. Intanto ringrazio i colleghi che sinora sono intervenuti, prenderemo atto anche degli altri interventi, credo che tutti gli interventi siano utili e propositivi, noi abbiamo l'ingrato compito di essere attuatori di quello che il Consiglio propone, di quello che il Consiglio decide. E' anche vero però (lo devo dire, non l'ho detto all'inizio perché ritenevo, non che fosse scontato, ma che ci fosse un'interlocuzione fra i rappresentanti dei Gruppi all'interno dell'Ufficio di Presidenza) che questo è davvero un bilancio che si muove nella innovazione, perché abbiamo proposto alcune situazioni che si protraggono. Per esempio la posta in bilancio riferita ai contributi, collega, si riferisce a iniziative che vengono proposte a tutti i livelli, di carattere sociale, culturale, eccetera, e spesso sono iniziative che non hanno alcun altro sostegno, per cui la presenza del Consiglio è propositiva, dà una mano a risolvere e soprattutto consente di mantenere viva la presenza sociale e culturale nel nostro territorio.

Per quanto riguarda il Capitolo 4.14, relativo alle spese per la diffusione con mezzi televisivi e informatici dell'attività del Consiglio, il Consiglio - come si è detto - ha un sito Internet istituzionale, però abbiamo ritenuto, così come è emerso da più parti, che occorreva un rafforzamento di questa presenza del Consiglio, si sta studiando infatti, collega e colleghi, la modalità operativa per consentire il download dei file video, vista la sempre più numerosa richiesta da parte dei Gruppi e dei singoli consiglieri. Quindi si è in attesa di concretizzare questa esigenza, in modo tale da darle attuazione.

Siamo disponibili anche a riferire periodicamente, ma riteniamo che sia più utile che gli stessi componenti dell'Ufficio di Presidenza si raccordino con i Gruppi, non lo dico perché noi ci vogliamo scaricare, ognuno di noi ha un Gruppo di riferimento, ma perché è utile questa possibilità, tant'è vero che, in questi mesi, quando c'è stata la possibilità di interloquire, abbiamo recepito delle situazioni che effettivamente andavano in qualche modo tenute presenti.

Per quanto riguarda il Capitolo 4.18, relativo ai libri, è vero, collega, non sempre la produzione generale libraria è all'altezza di certe realtà, è anche vero però che spendere per incentivare le tipografie, gli autori, eccetera, è un incoraggiamento anche in quel senso, noi possiamo togliere quella voce, aspettiamo suggerimenti in questo senso.

In sede applicativa questo bilancio, come dicevo prima, troverà la propria forza. Quindi i Gruppi consiliari, i singoli consiglieri, sono sollecitati da noi, credo che ci sia la massima apertura sotto questo profilo, perché anche da parte nostra ci sia la possibilità di rispondere a questa esigenza, sappiamo quanto è importante la collaborazione, quanto è importante il suggerimento concreto che può pervenire dai colleghi. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Ho chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori e devo anche misurare i termini in modo tale che sia chiaro. Io condivido gran parte degli interventi che mi hanno preceduto. E' chiaro che è molto facile scivolare in dichiarazioni e atteggiamenti demagogici, e così non intendo gli interventi che mi hanno preceduto. Credo che qualche cosa stia cambiando - arrivo all'ordine dei lavori - e sia utile cambiare. Perciò io chiedo la sospensione del voto sul Bilancio del Consiglio, intendo proporre probabilmente degli emendamenti, credo sia un mio diritto, quindi ho necessità di tempo per emendare eventualmente il Bilancio del Consiglio. Non riesco a trovare sul Regolamento come si organizzano i lavori, perciò mi rifaccio a come si tratta una legge, anche perché qualcuno non si è potuto iscrivere perché stiamo seguendo quel principio, allora io continuo a seguire quel principio.

Vorrei avere il tempo per emendare il progetto di bilancio del Consiglio e chiedo l'applicazione dell'articolo 128, proprio per non scivolare in atti demagogici. Badate bene, l'applicazione dell'articolo 128, non vuol dire chiuderci nel segreto delle nostre stanze. Proprio per non scivolare in dichiarazioni, atti, che possano essere etichettati come demagogici, chiedo anche, per quando ci riconvocheremo, per una parte, se dodici consiglieri la sosterranno, l'applicazione della seduta segreta. Ripeto, lo chiedo per non scivolare in dichiarazioni demagogiche su come si vuole intervenire, poi il lavoro finale sarà sicuramente pubblico e ulteriormente discusso, se questo serve, altrimenti sono pronto anche alla seduta pubblica ovviamente, però è semplice dire alcune cose ed essere fraintesi.

Oltre quello che ha indicato il collega Maninchedda, io avrei altro su cui discutere. Noi siamo tecnologicamente equiparati, non voglio citare altri Paesi, ma siamo molto indietro, con una disponibilità di fondi invece esagerata. Questo avviene, in genere, anche nella gestione dell'amministrazione della nostra Regione. Per cui, io chiedo che questa volta ci si soffermi sul Bilancio del Consiglio, vorrei gli elenchi analitici delle voci, delle macro esposte nel bilancio, li vorrei controllare, se è un mio diritto. Però non riesco a trovare dove mi si dice che è un mio diritto. Ritengo che entrare nel merito delle singole voci sia un mio diritto. Per questo ho necessità di tempo.

Quindi per poter predisporre gli emendamenti, chiedo la sospensione della votazione del progetto di bilancio del Consiglio e l'aggiornamento dei lavori alla data che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo vorrà stabilire per la sua eventuale approvazione e discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu. Ne ha facoltà.

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Dopo sette anni ricopro nuovamente la carica di Questore, devo dire che, pur condividendo gli interventi dei colleghi, ritengo inusuale la questione perché tutti siamo d'accordo che è un periodo grave, di sofferenza, di bisogno e tutti eravamo d'accordo anche quando abbiamo fatto la legge finanziaria perché di carta se ne spreca più in tutta la Regione che in Consiglio. Quindi cominciamo a tagliare la carta anche agli Assessorati e alla Presidenza della Giunta.

Poi, io sono molto bravo a tagliare, posso anche cominciare dal gasolio, tanto per dire che siamo disposti a tagliare tutto. Però dobbiamo deciderci tutti insieme in quanto l'Ufficio di Presidenza non è la Giunta regionale dove c'è una maggioranza e c'è un'opposizione, ci siamo tutti. Quindi sarebbe stato il caso credo, visto che i Questori sono presenti, la Presidenza è presente, di interloquire. Il bilancio l'abbiamo fatto insieme, se invece si vuole arrivare a fare le primedonne, la primadonna la faccio anch'io, perché domani rimaniamo senza riscaldamento...

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Cerca di fare discorsi seri!

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Mi lasci finire, Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda! Onorevole Maninchedda, non ha la parola. Onorevole Maninchedda, lasci parlare perché nessuno l'ha interrotta, chieda la parola e parlerà.

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda!

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Sono d'accordo con lei quando vuole avere conoscenza del Capitolo 4.12.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Io voglio che lei mi rispetti!

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda! Onorevole Maninchedda!

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Lo show l'ha fatto lei, onorevole!

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Mi permetta, poi dirà quello che vuole. Quindi se il Consiglio decide di approfondire le cose (secondo me, poteva essere fatto anche prima), però se c'è questa necessità…

(Interruzioni)

Insomma se mi lasciate finire...

Anche perché il bilancio è analogo a quello che avete votato l'anno scorso, due anni fa, quindi siamo contenti del fatto che finalmente ci si è accorti che qualcosa non andava bene. Evidentemente negli anni precedenti non ve ne siete accorti. Quindi se il Consiglio decide di andare avanti o di sospendere per votare in un altro momento, noi accediamo alla richiesta, per carità. Però sappiate che c'è disponibilità nostra a tagliare quanto la vostra. Non è che noi siamo quelli che vogliono sperperare contro altri che invece vogliono fare il contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Questo è argomento che va trattato veramente con le pinze, con molta delicatezza. Anch'io vorrei pesare le parole e, pesando le parole, dico che è assolutamente opportuno (tenendo conto di quello che abbiamo detto sulla manovra finanziaria e di bilancio e cioè che qualcosa è cambiato in questo Consiglio) che non si può cambiare tutto in questo Consiglio e lasciare intonse le regole che governano la spendita dei fondi del Consiglio regionale. Dico solo questo, non aggiungo altro.

Per cui la proposta fatta dal collega Capelli mi sembra assolutamente opportuna, anch'io ne ravviso la necessità e mi assumo la mia parte di responsabilità per non averlo fatto insieme agli altri negli anni scorsi. Vorrei però ricordare, e non è demagogia, che abbiamo le porte del Consiglio sbarrate perché abbiamo paura dell'assalto dei manifestanti, abbiamo qualcuno attendato sotto il Palazzo, non dico altro! Ritengo che sia utile un esame con le forme che riterremmo adatte per tentare di operare una verifica sui costi perché, così come chiediamo di poter risparmiare sulla sanità, sui trasporti, su tutte le altre cose, è forse opportuno che il Consiglio regionale dia per primo l'esempio tagliando alcune spese che possono essere tagliate. Sono assolutamente d'accordo con la proposta fatta dal collega Capelli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io ho sentito parlare di sedute segrete e di trasparenza. Questo mi spaventa molto, sono convinto, certissimo, che non esista un problema di questo genere. E mi dispiace che si possa parlare in tali termini in quest'aula. Qui c'è la massima trasparenza e se qualcuno è a conoscenza di fatti che in qualche maniera non possano rappresentare questa trasparenza è pregato di compiere atti diversi. Noi siamo perché si vada avanti, Presidente. Il bilancio deve essere assolutamente approvato stasera, non per prassi o per consuetudine, ma perché siamo convinti che, se sul bilancio che ci è stato sottoposto (lo avevamo sotto gli occhi da diversi giorni, lo abbiamo visto ed esaminato), c'erano considerazioni da fare, dovevano essere fatte in altra sede. Tutte le considerazioni che ho sentito possono essere utili, ma io proprio in questa sede accetto la sfida dell'onorevole Uras, sono pronto a misurarmi dall'inizio dell'anno per delle riforme, se c'è da riformare anche il Consiglio regionale, riformiamo anche quello. Riformiamo anche la formulazione del bilancio del Consiglio regionale. Però credo che sia arrivato il momento di dire basta, non si possono assolutamente mettere sotto accusa i Questori che sono i nostri principali rappresentanti all'interno dell'aula. Non è assolutamente corretto, non è giusto, e non lo tollero!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Solo per prenotarmi per la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Quindi la sua è una prenotazione per la dichiarazione di voto.

Ha domandato di parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). E' gia intervenuto il Capogruppo, comunque intervengo per dire che siamo nella fattispecie dell'articolo 86 del Regolamento del Consiglio regionale. Per cui la seduta non può essere sospesa, può parlare un consigliere per parte e la discussione deve essere chiusa nella tornata attuale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, io credo che forse oggi al Consiglio stia sfuggendo di mano la situazione, nel senso che il collega Uras (che è il primo che è intervenuto in quest'aula sul bilancio del Consiglio) ha posto correttamente gli elementi di discussione, cioè ha detto che il Consiglio giustamente ha la necessità di procedere verso riforme, verso una serie di cambiamenti (il collega Uras ha indicato fondamentalmente quello della riduzione del numero dei consiglieri regionali) per garantire funzionalità alle istituzioni. Ora se noi ci infiliamo in ragionamenti in cui ciascuno di noi deve dimostrare di essere più attento alle esigenze complessive che ci sono fuori da questa Aula rispetto agli altri, Presidente, le chiedo scusa, io ho paura che non arriviamo da nessuna parte. Ho paura che, né sospensione dei lavori necessaria per tenere una Conferenza dei Capigruppo, né alcun altro tipo di ragionamento, ci aiuterà ad andare avanti; la china che stiamo prendendo, rischia di essere una china in cui ciascuno di noi inizia a difendere esigenze che non sono più complessive e consiliari ma rappresentano la posizione politica che ciascuno di noi ha nei confronti delle riforme. Quindi rischiamo di arrivare a una situazione ingovernabile.

Quindi io chiederei a tutti i colleghi di ragionare come abbiamo sempre ragionato e cioè i Questori, che sono i nostri rappresentanti sul bilancio del Consiglio, e coloro che ci rappresentano nell'Ufficio di Presidenza, ai quali noi ribadiamo pienamente la fiducia, sono stati quelli che hanno materialmente redatto il bilancio del Consiglio, pertanto questo bilancio è all'attenzione del Consiglio per l'approvazione. Se questo può essere fatto, io credo che sia la cosa migliore, altrimenti rischiamo di iniziare in modo improprio un dibattito che invece è assolutamente appropriato e al quale il Consiglio è chiamato a dare risposte nei tempi più brevi possibili.

Le chiederei, Presidente, di verificare se esiste la possibilità di andare avanti nella discussione e nell'approvazione del documento, come si è sempre effettuato, anche con la ricerca di prassi regolamentari che non conosciamo, perché non le abbiamo mai viste in quest'Aula, e se è possibile chiudere entro la serata di oggi la discussione sul documento di bilancio del Consiglio.

PRESIDENTE. Onorevole Vargiu, evidentemente la proposta di sospensione da me avanzata in precedenza era esattamente indirizzata verso questo obiettivo.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Dunque, vorrei chiarire che la mia proposta di applicazione dell'articolo 128 era indirizzata proprio a evitare quello che è successo. E' evidente che in quest'Aula non ci ascoltiamo. E' evidentissimo!

La richiesta di seduta eventualmente segreta, come ho detto e come risulta agli atti, non era proposta per nascondere niente a nessuno, era semplicemente per non cadere nella demagogia nella quale siamo caduti: "buoni" e "cattivi", "fiducia" o "non fiducia" all'Ufficio di Presidenza, ci mancherebbe! Io ribadisco la fiducia nell'Ufficio di Presidenza, per carità, continuo a ribadirla quante volte è necessario, perché non sto sfiduciando nessuno e non sto mettendo in discussione nessuno. La mia richiesta era tesa al fatto che in seduta segreta si sarebbe evitata la demagogia; demagogia è quello che si è verificato subito dopo, nel dividerci tra buoni e cattivi, tra chi ha fretta e chi no, e chi con leggerezza spende 105 milioni di euro che, nella sua società, o a casa sua, non spenderebbe con la stessa leggerezza!

Io non voglio essere etichettato né tra i buoni, né tra i cattivi, vorrei fare un buon lavoro, ed è vero che non è prassi tutto quello che sta succedendo ma, vivaddio, la prassi non sempre va bene. Si può anche cambiare, una volta tanto! Perciò, se c'è necessità di qualche chiarimento affinché quel voto del Consiglio sia libero, tranquillo e sereno… ma quando io vedo che - tanto bisogna dirlo - nel bilancio, nelle voci di riepilogo, le uniche che calano sono le spese per i consiglieri, le spese per gli oneri tributari, e il fondo di riserva, ma che andiamo da uno stanziamento di 95 milioni del 2009 a 105 milioni, vorrei, mi permetterete, potermi difendere e difendere questa spesa!

E non si dica che qualcuno ha visto il bilancio del Consiglio: non l'ha visto neanche ora, neanche adesso, perché era nella disponibilità dei consiglieri da dieci minuti fa! Allora questa prassi va cambiata! Volevo dire tutto questo in seduta segreta per non finire domani sui giornali tra i buoni o tra i cattivi, per non rincorrerci nel dire chi è più bravo rispetto agli altri, chi vuole dare alla povertà o alla ricchezza, chi vuole investire in altro modo o quant'altro. Lo volevo dire tra noi in seduta segreta in modo responsabile! Se poi è più sensato avere fretta - e io ho più fretta di voi di tornare a casa - questo non credo sia un modo responsabile di rispondere alla gestione del denaro pubblico!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Io normalmente sono seduto, purtroppo ero assente in quanto mi hanno chiamato per una questione urgente e quindi non ho potuto seguire lo sviluppo della discussione. Conosco cosa vuol dire "Collegio dei Questori" per essere stato questore per alcuni anni, per essere stato proprio quello che ha stipulato un contratto con i dipendenti, conosco fatti e antefatti ma conosco soprattutto molte anomalie.

Dei propugnatori delle riforme proprio non mi interesso, certo è che molte cose non vanno bene. La storia del numero dei consiglieri, sessanta consiglieri, si prospetta sempre, però poi non le si dà corso, ci sono elementi precisi per poter darle corso, si dice di parlarne se ci si crede, altrimenti sono le solite sparate che non servono a niente.

Anche a me alcune voci del bilancio non andrebbero bene perché siamo in una situazione di obiettiva difficoltà. Se dovessi dire quello che conosco, credo che a qualcuno verrebbero i capelli dritti: un parlamentare prende molto meno di un consigliere regionale! Alcune voci specifiche sono praticamente esentasse. Il sottoscritto, per primo, poi assieme a Capelli, si inventò un meccanismo attraverso il quale si potevano ridurre delle spese, per esempio la previsione del cumulo per gli aventi un incarico, mi riferisco ai Presidenti di Commissione, ai Segretari eccetera, per i quali c'è un'incidenza forte per il Consiglio. Tutti mi pregarono, tutta la Commissione, la stragrande maggioranza della Commissione, di ritirare quell'emendamento, per tre anni consecutivi, perché non volevano che si discutesse. Non ci sono santi qui! Da Questore stabilivo io e prima di tutto c'era il consigliere regionale!

Però, a un certo punto, la prassi consolidata non era più in uso, io stesso, quando sono ritornato in Consiglio regionale, ho dovuto aspettare cinque mesi per avere una stanza, una vergogna! Molte cose, troppe cose non funzionano, però, onestamente, se io dicessi che il mio amico Biancareddu non è nella trasparenza, è una persona poco seria… insomma! Dovrebbe essere considerato un idolo per quello che ha fatto in passato e per quello che ha anche subito. Quindi sono su una posizione molto chiara di rispetto nei confronti del Collegio dei Questori, perché l'ho fatto e tutti ci hanno rispettato senza arrivare a snocciolare dati: se noi snocciolassimo i dati, probabilmente ne usciremmo male.

Allora, io credo che sia da modificare la prassi: questo documento non può essere consegnato all'ultimo momento; io l'ho chiesto in questi giorni e, avendolo, avrei avuto il tempo materiale per apportare anche qualche piccola modifica. Dobbiamo smettere di consegnarcelo all'ultimo momento, ma sulla trasparenza, sulla correttezza di questo atto, io non ho alcun dubbio, anzi so, perché l'ho chiesto, che da un punto di vista di contabilità, e quindi economico, in effetti non c'è nulla in più rispetto agli altri anni. Certo mi sarei meravigliato se avessimo dato a trattativa privata l'incarico da 200 mila euro per ristrutturare e sistemare questa nostra sala, sarebbe stata una vergogna, ma per fortuna questo non si fa. Per quanto riguarda il resto, io credo che la Presidenza possa fare in modo che questo atto (che ovviamente deve rimanere riservato nella correttezza di ciascun consigliere regionale) possa essere visto e visionato prima. Questo è giusto che sia, non è mai avvenuto.

Nel rispetto di queste cose, per quello che si è sempre verificato, per la prassi che c'è sempre stata, io credo che sia opportuno andare avanti.

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, come lei sa, per la prassi della quale lei ha parlato, il bilancio viene approvato negli ultimi giorni. Nella fattispecie è stato approvato soltanto ieri, quindi soltanto ieri è arrivato all'Ufficio di Presidenza.

OPPI (U.D.C.). Bisogna cambiare.

PRESIDENTE. Certamente e comunque si potrà introdurre una nuova prassi.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente, io vorrei dire ai colleghi che chiunque abbia parlato e parla su questo argomento non lo fa certamente con spirito polemico, non vuole diventare sicuramente né il primo né l'ultimo della classe, né vuole mettere in dubbio la correttezza, la lealtà e la trasparenza di quanto si fa. Però qualche cosa è cambiato, non è che non sia cambiato nulla, è cambiato molto, e noi dobbiamo rendere il Consiglio regionale funzionale alla luce di un nuovo sistema che è l'elezione diretta del Presidente della Regione; quindi rendere questo Consiglio competitivo e rivedere il ruolo delle Commissioni, il ruolo della Presidenza, il ruolo del Collegio dei Questori è un obiettivo che noi ci dobbiamo porre. Questo riguarda la riforma che noi dobbiamo fare, qualcuno l'ha suggerito anche in apertura.

E' chiaro che questo è un bilancio datato, è lo stesso bilancio che facevamo vent'anni, trent'anni fa, uguale, preciso, con le stesse voci, con gli stessi contributi, che continuiamo a dare a pioggia, divisi tra Tizio, Caio e Sempronio. Ma perché non dirlo se è la verità? E' la verità! Questo avviene normalmente, con i budget, con i contributi che vengono chiesti alla Presidenza del Consiglio, contemporaneamente alla Presidenza della Regione, contemporaneamente agli Assessorati, con le coppe che viaggiano… insomma se stiamo e abbiamo approvato un bilancio alla luce di questa crisi finanziaria che c'è nel Paese e nel mondo, credo che si possa fare qualche cosa. Però io non andrei oltre. E' chiaro che noi dobbiamo approvare il bilancio, è chiaro che questo problema lo dobbiamo porre, dobbiamo fare una sessione straordinaria del Consiglio regionale per discutere di questo.

Nel frattempo ci dica il Presidente come è possibile rivedere alcune voci che ci sono e che evidentemente hanno suscitato l'interesse di alcuni consiglieri regionali. Credo che questo sia possibile, perché se è vero che il bilancio viene predisposto dagli Assessori, è altrettanto vero che viene discusso dall'Aula e votato dall'Aula. Quindi l'Aula ha tutto il diritto di poter presentare emendamenti in ordine a qualche voce che si ritiene esorbitante. Io stesso l'ho denunciato altre volte. Qui abbiamo un giornalista, ne abbiamo due, ma uno c'è, l'altro non c'è, e continuiamo a spendere tutti questi soldi. E' chiara la mia curiosità: "Dove vanno tutti questi soldi?". Non abbiamo i giornalisti, non abbiamo servizio, non appariamo mai, è come se il Consiglio regionale non esistesse. Tanta gente ha parlato qui nell'Aula, l'indomani va a cercare il riferimento nei giornali e non si vede manco ripreso e manco citato, quindi vuol dire che c'è qualcosa che non funziona.

Adesso, senza andare a toccare tutto, io direi che solo alcune voci possono essere emendate per approvare il bilancio, e poi rinviamo la discussione. Anche l'idea dell'onorevole Capelli era un'idea, secondo me, forse da valutare con maggiore attenzione. Il fatto che tutti quanti noi, maggioranza e minoranza, ci riunissimo per discutere delle nostre cose, del nostro funzionamento, non credo che facesse gridare allo scandalo. D'altra parte, io credo che il bilancio del Consiglio regionale debba essere approvato all'unanimità, non credo che esista Assemblea al mondo dove si possa approvare un bilancio a maggioranza, o con alcuni colleghi che si distinguono per... Perché? Non credo che ci sia il tanto per fare una cosa di questo genere. Più si va avanti, Presidente, in questa discussione, peggio è.

PRESIDENTE. Sono assolutamente d'accordo con lei, onorevole Floris. Mi pare comunque che lei stia chiedendo la possibilità di presentare degli emendamenti. Ho idea che ci dovremmo fermare, non è invece questo lo spirito, mi pare. Io sottopongo all'Aula e sarà l'Aula a decidere su questa opportunità, se dobbiamo votarla oppure…

(Interruzioni)

Se qualcuno lo chiede, ma a questo punto io non lo ritengo opportuno, possiamo andare avanti e sottoporre il problema all'Aula. Se qualcuno chiede una Conferenza dei Capigruppo, la possiamo anche fare.

Continuazione della discussione del Progetto del bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'esercizio finanziario 2010

PRESIDENTE. Metto in votazione il Progetto del bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'esercizio finanziario 2010.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Io penso che si debba ripartire dalle ultime considerazioni dell'onorevole Floris. Il senso del mio intervento era nella direzione naturale di una discussione di un atto proposto e di un'analisi delle cifre poste al bilancio. Credo che non sia un reato di lesa maestà dire questo, non è in discussione il fatto che il mio voto sia a favore del bilancio, non è questo! Non avevo neanche proposto emendamenti, ma ai colleghi Questori, dinanzi a un bilancio che prevede 35 mila euro per spese per interventi di carattere assistenziale, e 150 mila per l'acquisto di libri, io posso chiedere, nella loro disponibilità, di spostare 50 mila euro previsti per i libri e destinarli nell'assistenza? E' un vulnus alla fiducia che io ripongo in voi? L'assistenza è l'assistenza a poveri, si danno 200, 300 euro a famiglie in difficoltà, discutiamone!

SANJUST (P.d.L.). Non puoi discuterne ora in dieci minuti.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Allora metti "zero".

(Interruzione)

Benissimo, allora dividiamoci sugli emendamenti. Non è che non è possibile emendare. Mi sono rivolto facendo un appello proprio per non fare emendamenti in Aula, dicendo forse è il caso di considerare che ci sono voci per l'assistenza e voci per i libri. Perché non pensate che sia il caso di spostare voci dai libri all'assistenza?

Seconda osservazione. Sto rispondendo perché l'avete presa come un reato di lesa maestà. Presidente, per favore mi faccia recuperare dieci secondi. Della questione della comunicazione in quest'Aula, io ho proficuamente parlato con la presidente Lombardo. Io sono il sottoscrittore dell'emendamento che consentirà a quest'Aula, dopo trent'anni, di poter accedere al controllo della spesa, grazie all'assessore Corona che acquisterà i pacchetti informativi, perché noi possiamo accedere allo stato della spesa. Prima non si poteva fare. Io ne ho parlato in tutte le sedi. E' stato un reato di lesa maestà dire: "Perché non destinate 560 mila euro per la promozione dell'attività del Consiglio, a considerare come far funzionare l'ADSL, come aumentare i siti del Consiglio regionale presenti, come avere una rete dedicata?"? Scusate, ma mi è sembrata una reazione veramente scomposta!

PRESIDENTE. Il punto è un altro, probabilmente, ripeto, ci siamo trovati quest'anno con una situazione un po' differente rispetto a una prassi che era ormai consolidata. Di fatto, le proposte, secondo norma, si portano all'Ufficio di Presidenza, dove ciascun Gruppo ha i propri rappresentanti. L'Ufficio di Presidenza ha sempre avuto la disponibilità a esaminare le proposte portate dai consiglieri, quella era la sede, perché in effetti è l'Ufficio di Presidenza che preventivamente approva bilancio, ed è stato fatto ieri sera. Tutto qua! Il fatto che poi, onorevole Maninchedda, si possa o si debba procedere a una modifica delle prassi, questo non è assolutamente in discussione. E' il Consiglio che rimane sovrano, sarà sufficiente avanzare le proposte necessarie e credo che nessuno si tirerà indietro per esaminarle e approvarle.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo per dire, come è stato affermato prima dal collega Biancareddu, ma soprattutto ancora meglio dal collega Mario Floris, che esisteva una prassi, l'abbiamo detto tutti, e l'abbiamo registrato già la volta precedente; quando il bilancio del Consiglio è arrivato in Aula, Gian Valerio Sanna, nel suo intervento iniziale, ha detto: "Si rompe una prassi", perché per la prassi il bilancio del Consiglio arrivava in Aula, si apriva e chiudeva il dibattito e si votava. La prassi è finita, perlomeno la prassi non funziona più, lo ha detto con molta chiarezza Luciano Uras quando è intervenuto, mettendo in discussione un aspetto che non va più bene. Le ragioni le ha spiegate il collega Floris, dicendo che sono cambiati i meccanismi di elezione, di formazione e composizione dell'Aula.

A questo punto, non la voglio fare più lunga, dico che condivido la proposta avanzata da Roberto Capelli di rinviare. C'è l'esigenza evidentemente da parte di tutti; per la mia breve esperienza di consigliere regionale, devo dire che il dibattito in questo momento è stato quello che ha registrato una maggiore attenzione e presenza rispetto a qualsiasi altro argomento sia stato discusso in aula. Questo dimostra che evidentemente c'è l'interesse, il problema è sollevato e dentro il problema bisogna entrarci. Non credo che sia il caso di entrarci oggi, non faccio riferimento né alla fretta, né ad altri aspetti, probabilmente oggi c'è solo l'esigenza di approvare il bilancio e invito i colleghi a votare favorevolmente, perché è il caso di votare favorevolmente questo bilancio. L'impegno di tutto il Consiglio deve essere quello di entrare nel merito del prossimo bilancio in modo diverso rispetto a quello che finora abbiamo fatto.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente, mi è sembrato di capire dalle sue dichiarazioni che l'Ufficio di Presidenza, e quindi anche i Questori, tengono conto e terranno conto del dibattito che c'è stato in Aula, quindi se terranno conto di quanto detto in questo dibattito, potranno agire in assestamento di bilancio e in quella sede ragguagliare il Consiglio su questo. Volevo fare questa proposta in modo da non allungare.

Continuazione della discussione del Progetto del bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'esercizio finanziario 2010

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intanto mi pare che siamo in sede di dichiarazione di voto, per cui, confermando la posizione che ha espresso in questo momento l'onorevole Sechi, dichiaro che io voterò a favore del bilancio. Il mio intervento (che non ha rotto una prassi, e che non era in violazione del Regolamento) all'inizio della discussione su questo tema aveva una funzione, che io reputo sia stata raggiunta. Dinanzi al fatto che il presidente Diana, il presidente Floris, l'onorevole Capelli, Presidente del Gruppo U.D.C., e altri, si sono espressi sull'esigenza di prevedere una sessione di lavori sul Consiglio regionale e sul suo funzionamento, io direi sulla necessità ormai della riforma del sistema, io mi reputo soddisfatto, dobbiamo prendere il calendario e fissare una data.

Ci sono alcune figure istituzionali che possono agevolare questa discussione (parlo della Presidenza del Consiglio, parlo della Presidenza della Commissione prima), la agevolino, dopodiché io voto a favore del bilancio che è stato presentato. Quindi io dichiaro il mio voto a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il collega Uras mi ha anticipato, fra l'altro stasera è emerso un dato molto importante, cioè una grossa sensibilità trasversale da parte di tutti i colleghi che sono intervenuti di dare avvio, una volta per tutte, a un processo di moralizzazione della politica e di rivisitazione dei costi e di tutto il sistema. Questo alla luce anche delle povertà che stanno emergendo in Sardegna, al dramma che stanno vivendo i disoccupati, chi sta perdendo il lavoro, chi il lavoro non ce l'ha, e all'impoverimento anche di tutti i ceti medi, che non può che farci preoccupare.

Per cui, capto questo segnale in modo molto forte e molto importante per i prossimi tempi, cioè che al più presto possibile dovremo affrontare il discorso a partire dalla riforma del sistema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, non ho mai pensato di votare oggi contro il bilancio (spero che ci sia l'unanimità, soprattutto alla luce del fatto che è possibile presentare un assestamento di bilancio, che è da proporre ovviamente all'Ufficio di Presidenza), così come non ho votato contro il bilancio con l'allora presidente Spissu, in quella occasione sollevai le stesse obiezioni, perché queste obiezioni non sono di oggi, forse qualcuno oggi ha cambiato opinione, ma è da anni, con altre Presidenze, che si è individuata la necessità di cambiare. Credo, perdonatemi colleghi, nonostante le buone intenzioni, che non siamo ancora maturi per cambiare, ma spero che in questa occasione si sia stabilito un appuntamento per una rivisitazione del Regolamento, una rivisitazione delle regole vetuste, con una maggiore sensibilità anche nella spendita di una quota consistente del bilancio regionale, che è destinata al Consiglio, che possa essere sempre il più trasparente possibile. Ma per renderla trasparente servono metodi nuovi, mezzi e strumenti nuovi, dei quali questo Consiglio non si è ancora adottato. Qualche suggerimento in più non guasta e non offende nessuno, spero di poter riparlare in quest'Aula, in seduta pubblica o segreta che si voglia, delle reali condizioni di cambiamento che devono partire da questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, se posso dirlo, probabilmente la soluzione migliore sarebbe stata quella che lei ha proposto all'Aula, e sulla quale alcuni Capigruppo avevano dato la propria disponibilità. Forse le opportunità di poter uscire da questa impasse in Conferenza dei Capigruppo si sarebbero trovate, anche perché abbiamo approvato il bilancio del Consiglio, così come abbiamo approvato il bilancio complessivo della manovra finanziaria della Regione, a maggio, a giugno, ad aprile, quindi c'era il tempo per poter fare un esame, insieme ai Questori, o per dare delle indicazioni ai Questori per limare alcune voci e riportarle alla filosofia del rigore, a cui abbiamo improntato o tentato di improntare il ragionamento sulla manovra finanziaria. Sarebbe stato assolutamente comprensibile, perché le cose veramente sono cambiate. Dove ci vuole il velluto, non si può usare l'acciaio. Nessuno sta parlando di sfiducia nei Questori o negli Uffici di Presidenza, il problema è che veramente è cambiato il mondo, in Sardegna è cambiato tutto, e non possiamo non accorgercene proprio dal nostro bilancio in Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intanto il dibattito di stasera è un dibattito importante e positivo, positivo per il Consiglio, per la massima Assemblea istituzionale sarda, e importante per i suggerimenti giunti, anche quelli più critici che sono arrivati in quest'Aula, sull'esigenza - che condivido - di una seria sessione dedicata alle riforme del Consiglio regionale, al suo funzionamento, a una revisione delle regole, del Regolamento, all'esigenza anche di un maggior supporto ai consiglieri regionali, penso anche all'attività delle Commissioni, dell'Ufficio studi, al fatto che tutti noi dobbiamo essere messi nelle condizioni di svolgere bene, con gli strumenti adeguati, il nostro lavoro.

Ritengo che sia anche utile il suggerimento del collega Maninchedda, ne abbiamo parlato in Conferenza dei Capigruppo, cioè quello di dotare il Consiglio regionale anche di un canale dedicato, per rendere sempre più trasparente il nostro lavoro, quindi la possibilità di avere, come avviene alla Camera, come avviene al Senato, un canale nostro, abbiamo gli strumenti col digitale terrestre.

Credo che sia anche necessario cogliere la proposta dell'onorevole Floris. Dalla discussione di oggi è emersa anche la necessità di rivedere alcune parti del bilancio, che dobbiamo trattare come una qualsiasi legge: la Commissione, la Segreteria e l'Ufficio di Presidenza. Allora troveremo, magari nell'assestamento di bilancio, il modo per correggere eventuali aspetti con proposte e sottolineature. Credo che occorra un raccordo più stretto probabilmente anche tra i Gruppi consiliari e i componenti dell'Ufficio di Presidenza; c'è già, va migliorato. Credo che sicuramente i Questori terranno conto del contributo di tutti, di ciò che è emerso da questo dibattito. Il voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, nonostante qualche collega abbia da lamentarsi, io credo che le cose che ha detto il mio Capogruppo siano cose estremamente serie e valuto positivamente, anche se ci sono tensioni, questo dibattito. Visto che è stato detto anche dal Presidente, dal nostro Presidente del Consiglio in questo momento, dal nostro Vicepresidente, se questo dibattito deve essere utile io credo che occorra veramente programmare tecnicamente una prossima seduta dove si possano fare eventualmente variazioni di bilancio. E' chiaro che la richiesta è questa, quindi studiare il documento in maniera forte.

Un'altra cosa che mi sembra sia emersa - l'ha detta l'onorevole Maninchedda, come altri - è la necessità di trasparenza. L'Aula deve veramente capire che abbiamo tutte le risorse, per esempio, è stato accennato da qualche collega l'eventualità di comprare una frequenza di digitale terrestre in modo che la gente veda che cosa si fa in quest'Aula; credo che le spese non siano così forti e che un bilancio da 100 milioni di euro possa permetterlo. Internet non basta! Non pensiamo che Internet sia uno strumento popolare. E' vero, neanche il digitale terrestre è così popolare, ma almeno chiunque può vedere da solo che cosa si fa in quest'Aula.

Credo che su queste questioni di merito bisognerà riflettere, chiaramente sentendo i Questori, che sono i nostri delegati, che hanno la nostra fiducia. Però è necessario che ci poniamo già alcune domande, per esempio come rendere più trasparente questa "casa". Credo che sia opportuno per la Sardegna cominciare a capire come stanziare risorse all'interno di questo bilancio, non risorse aggiuntive; per esempio, prendere un canale digitale terrestre perché Internet non basta e non serve in questo momento, o serve poco, diciamo, il tutto serve a rendere trasparente questa "casa" e a giustificare anche le spese che si fanno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Visto e considerato che c'è la possibilità dell'assestamento di bilancio, credo che abbiamo tutti capito che comunque dobbiamo andare avanti e votare, per cui io dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione il Capitolo delle Entrate. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il Capitolo delle Uscite. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio Regionale - Esercizio finanziario 2010.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Salis - Sanna Gian Valerio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 55

Votanti 55

Astenuti 0

Maggioranza 28

Favorevoli 53

Contrari 2

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio è convocato venerdì 18 dicembre alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 22 e 47.



Allegati seduta

LXXX SEDUTA

(POMERIDIANA)

Mercoledì 16 dicembre 2009

Presidenza del Vicepresidente CUCCA

La seduta è aperta alle ore 16 e 13.

CAPPAI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 9 dicembre 2009 (73), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Pietro Cocco, Felice Contu, Rosanna Floris, Domenico Gallus, Antonio Pitea, Efisio Planetta, Christian Solinas e Edoardo Tocco hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 16 dicembre 2009.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Milia - Capelli - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Steri sui risultati conseguiti nell'attività di ricerca in AGRIS e sul forte ridimensionamento del centro di allevamento delle pernici a Bonassai". (71)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Diana Mario sui danni alle colture causati dai cervi nella Provincia del Medio Campidano". (78)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Dedoni sulla presenza della zanzara Anopheles in tutto il territorio regionale". (79)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Rassu - Petrini sugli interventi atti alla prevenzione degli incendi e salvaguardia della fauna selvatica". (91)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Lai sui disagi determinati da gravi disservizi causati da carenti infrastrutture di depurazione delle acque reflue, nelle zone ad alta densità turistica di Baja Sardinia (Comune di Arzachena), il cui impianto, andando in avaria, si è rivelato inadeguato ad affrontare la stagione estiva". (98)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Cossa sullo stato di abbandono delle aree a ridosso delle grandi arterie stradali sarde". (102)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Agus in merito all'istituzione del Dipartimento provinciale dell'ARPAS nel Medio Campidano". (125)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione De Francisci sull'ipotesi di realizzazione di impianti eolici a mare, nel golfo di Cagliari e presso l'Isola di Sant'Antioco". (138)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

"Interrogazione Sanna Gian Valerio sull'ingiustificato ritardo della nomina del direttore del servizio dei Servizi territoriali dell'Ente foreste di Nuoro e Lanusei". (143)

(Risposta scritta in data 15 dicembre 2009.)

PRESIDENTE. Considerato lo scarso numero di consiglieri presenti in aula e una riunione in corso, già annunciata stamattina, sospendo i lavori.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 16, viene ripresa alle ore 16 e 51.)

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera regionale Rosanna Floris è presente in Aula, pertanto il congedo si intende revocato.

Comunico inoltre che il consigliere regionale Antioco Porcu ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 16 dicembre 2009.

Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo un minuto di sospensione.

PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta .

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 52, viene ripresa alle ore 16 e 56.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e

bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 77/A.

Procediamo con lo Stato di previsione dell'entrata.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Allo Stato di previsione dell'entrata è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'emendamento numero 68:

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Entrata

ENTRATA

In aumento

U.P.B. E231.027 Altre assegnazioni statali di parte corrente

AS 2010 € 13.687.000

SPESA

In aumento

U.P.B. S07.06.001 Trasporto pubblico locale

AS 2010 € 13.687.000 (68).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 68. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione lo Stato di previsione dell'entrata. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame della Strategia 1.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 1 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 3.000.000/00

UPB S01.06.001

Capitolo SC01.1087

Finalità: Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali (art.3, comma 8, LR. 7 agosto 2009, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 3.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (4)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 3.000.000/00

UPB S01.06.001

Capitolo SC01.1087

Finalità: Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali (art.3, comma 8, LR. 7 agosto 2009, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 3.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (21)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 3.000.000/00

UPB S01.06.001

Capitolo SC01.1087

Finalità: Finanziamenti agli enti locali per la realizzazione di programmi pluriennali di stabilizzazione dei lavoratori precari delle amministrazioni locali (art.3, comma 8, LR. 7 agosto 2009, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 3.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (53)

Emendamento modificativo Dedoni - Vargiu

Strategia 1

In aumento

UPB SOI.06.001 - Trasferimenti agli Enti Locali. Parte corrente

(Cap. SC01.1087)

Anno 2010 euro 3.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 3.000.000. (59)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 15.500.000/00

UPB S0106001

Capitolo SC011057

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione €15.500.000/00

FNOL. (13)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 15.500.000/00

UPB S0106001

Capitolo SC011057

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione €15.500.000/00

FNOL. (45)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 111.000.000/00

UPB S0106001

Capitolo SC011059

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione €111.000.000/00

FNOL. (14)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 1

in aumento € 111.000.000/00

UPB S0106001

Capitolo SC011059

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione €111.000.000/00

FNOL. (48)

Emendamento modificativo Cappai - Steri - Capelli

Strategia 1

In aumento

UPB S01.06.001 - Trasferimenti agli Enti locali - Parte corrente (cap SC01.1077)

Anno 2010 200.000 euro

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL parte corrente

Anno 2010 200.000 euro. (24).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Gli emendamenti numero 4, 21, 53 e 59 sono inammissibili perché richiedono una norma sostanziale. Si giudicano inoltre inammissibili anche gli emendamenti numero 13, 45, 14, 48 e 24.

PRESIDENTE. Visto che gli emendamenti sono tutti inammissibili, metto in votazione la Strategia 1.

E'stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della Strategia 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai e Lai hanno votato a favore e che il consigliere Cocco Daniele ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Meloni Valerio - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 59

votanti 59

maggioranza 30

favorevoli 40

contrari 19

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame della Strategia 2.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 2 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 2.000.000/00

UPB S02.01.014

Capitolo SC02.0361

Finalità: Spese per la realizzazione del Programma "Sardegna peaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua englese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, Ise (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, lett. h) della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e art. 1, comma 52, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (3)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 2.000.000/00

UPB S02.01.014

Capitolo SC02.0361

Finalità: Spese per la realizzazione del Programma "Sardegna speaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua inglese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, Ise (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, lett. h) della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e art. 1, comma 52, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (23)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 2.000.000/00

UPB S02.01.014

Capitolo SC02.0361

Finalità: Spese per la realizzazione del Programma "Sardegna speaks English" relativo alla diffusione della conoscenza della lingua inglese (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, Ise (art. 16, comma 1, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 27, comma 2, lettera g), L.R. 29 maggio 2007, n. 2, art. 4, comma 1, lett. h) della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 e art. 1, comma 52, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (47)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 500.000/00

UPB S02.01.009

Capitolo SC02.0183

Finalità: Assegni di merito a favore di studenti nuovi iscritti o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali (art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 500.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (6)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 500.000/00

UPB S02.01.009

Capitolo SC02.0183

competenza annualità 2010

Assegni di merito, rimborso spese per l'esternalizzazione del servizio.

copertura

in diminuzione € 500.000/00

UPB S0504006

Capitolo SC 050977

Competenza annualità 2010. (18)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 500.000/00

UPB S02.01.009

Capitolo SC02.0183

Finalità: Assegni di merito a favore di studenti nuovi iscritti o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali (art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 500.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (19)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 500.000/00

UPB S02.01.009

Capitolo SC02.0183

Finalità: Assegni di merito a favore di studenti nuovi iscritti o frequentanti corsi di laurea nelle facoltà nazionali (art. 4, comma 1, lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) lett. b), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 500.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (54)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 10.000.000/00

UPB S0201008

Capitolo SC020171

competenza annualità 2010

Interventi regionali per l'Università

copertura

in diminuzione € 8.500.000/00

UPB S0101001

Capitolo SC 010001

Competenza annualità 2010

€1.500.000/00

FNOL. (16)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 1.000.000/00

UPB S0201008

Capitolo SC020171

competenza annualità 2010

Interventi regionali per l'Università

copertura

in diminuzione € 1.000.000/00

FNOL. (17)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 1.000.000/00

UPB S0201008

Capitolo SC020171

competenza annualità 2010

Interventi regionali per l'Università

copertura

in diminuzione € 1.000.000/00

FNOL. (50)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 2

in aumento € 10.000.000/00

UPB S0201008

Capitolo SC020171

competenza annualità 2010

Interventi regionali per l'Università

copertura

in diminuzione € 8.500.000/00

UPB S0101001

Capitolo SC 010001

Competenza annualità 2010

€1.500.000/00

FNOL. (51)

Emendamento modificativo Mula - Dedoni - Fois - Vargiu - Cossa - Meloni Francesco

Strategia 2

In aumento

UPB S.02.03.007

Cap. SC02.0903

Anno 2010 € 2.000.000,00

In diminuzione

UPB S.08.01.002

Cap. SC04.0034

Anno 2010 € 2.000.000,00. (28)

Emendamento modificativo Mula - Dedoni - Fois - Vargiu - Cossa - Meloni Francesco

Strategia 2

In aumento

UPB S.02.03.007 - trasferimenti agli EE.LL. per interventi di politiche attive del lavoro - investimenti

Cap. SC02.0903

Anno 2010 € 2.000.000,00

In diminuzione

UPB S.08.01.002 - FNOL - parte corrente

Cap. SC04.0034

Anno 2010 € 2.000.000,00. (29)

Emendamento modificativo Vargiu

Strategia 2

In aumento

UPB S02.01.014 - Programma "Sardegna Speaks English"

Anno 2010 euro 2.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 2.000.000. (57)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 2

In aumento

U.P.B. S02.01.002 Interventi per il diritto allo studio - Investimenti

2009 € 2.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B. S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2009 € 2.000. (61)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 2

In aumento

U.P.B. S02.04.001 Ricerca - Agenzie regionali

2010 € 4.500.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B. S08.02.002 - Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 4.500.000. (62) .)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si giudicano inammissibili gli emendamenti numero 3, 23, 47, 6, 18, 19, 54,16, 17, 50, 51, 28, 29 e 57.

Si esprime parere favorevole sugli emendamenti numero 61 e 62.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Gli emendamenti sono della Giunta.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intervengo per chiedere che, dopo la votazione sugli emendamenti, si sospendano i lavori per una Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Uras, dopo la votazione di questi emendamenti?

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dopo la votazione sugli emendamenti al bilancio.

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Uras.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A)

PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 61, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 62.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 62.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Capelli - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Milia - Mula - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Bruno - Caria - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cossa - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Si è astenuto il consigliere: Campus.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 58

votanti 57

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 35

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione la Strategia 2. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 3.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 3 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Vargiu - Dedoni

Strategia 3

In aumento

UPB S03.01.006 - Interventi a favore delle biblioteche - spese correnti

(Cap. SC03.0119)

Anno 2010 euro 500.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 500.000. (26)

Emendamento modificativo Vargiu - Dedoni

Strategia 3

In aumento

UPB S03.01.006 - Interventi a favore delle biblioteche - spese correnti

(Cap. SC03.0120)

Anno 2010 euro 1.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 1.000.000. (27)

Emendamento modificativo Sanna Giacomo

Strategia 3

In aumento

UPB S03.02.001 - Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda

Anno 2010 € 100.000

Anno 2011 € 100.000

Anno 2012 € 100.000

Anno 2013 € 100.000

per incrementare il capitolo SC03.0201

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL - parte corrente

Anno 2010 € 100.000

Anno 2011 € 100.000

Anno 2012 € 100.000

Anno 2013 € 100.000

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (40)

Emendamento modificativo Sanna Giacomo

Strategia 3

in aumento

UPB SOS.02.001 - Interventi per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda

anno 2010 euro 250.000

per incrementare il capitolo SC03.0219

COPERTURA FINANZIARIA

in diminuzione

UPB S08.01.002 FNOL - parte corrente

anno 2010 euro 250.000

mediante riduzione della voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (42).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti numero 26 e 27 si esprime parere favorevole, con una rimodulazione delle cifre che dovrebbe proporre la Giunta. Il parere è favorevole anche sugli emendamenti numero 40 e 42.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sull'emendamento numero 26 il parere è favorevole, con l'adeguamento a 300 mila euro; sull'emendamento numero 27 il parere è favorevole, con l'adeguamento a 700 mila e con l'impegno a ricomprendere in queste risorse tutta la questione "biblioteche", anche quelle segnalate stamattina.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 26, nel testo modificato. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 27, nel testo modificato. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 40. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 42. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione la Strategia 3. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 4.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 4 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 4

in aumento € 2.000.000/00

UPB S04.06.007

Capitolo SC04.1412

Finalità: Contributi a favore del sistema delle autonomie locali per la realizzazione del Programma di interventi "Sardegna fatti bella" (art. 15, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) (art. 15, LR. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (2)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 4

in aumento € 2.000.000/00

UPB S04.06.007

Capitolo SC04.1412

Finalità: Contributi a favore del sistema delle autonomie locali per la realizzazione del Programma di interventi "Sardegna fatti bella" (art. 15, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) (art. 15, LR. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (20)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini.

Strategia 4

in aumento € 2.000.000/00

UPB S04.06.007

Capitolo SC04.1412

Finalità: Contributi a favore del sistema delle autonomie locali per la realizzazione del Programma di interventi "Sardegna fatti bella" (art. 15, L.R. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3) (art. 15, LR. 11 maggio 2006, n. 4 e art. 6, comma 1, lettera d), L.R. 5 marzo 2008, n. 3)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 2.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (56)

Emendamento modificativo Mula - Dedoni - Fois - Vargiu - Cossa - Meloni Francesco

Strategia 4

In aumento

UPB S.04.03.005 protezione civile - spese correnti

Cap SC04.0408

Anno 2010 € 10.000.000,00

In diminuzione

UPB S.08.01.002 FNOL - parte corrente

Gap. SC04.0034

Anno 2010 € 10.000.000,00. (30)

Emendamento sostitutivo totale Diana Mario - Cherchi - Dedoni - Gallus - Obinu

Strategia 4

L'emendamento n. 39 è sostituito come segue:

La copertura di spesa dell'UPB S04.08.016 CAPITOLO SC042279 "Finanziamento alle province per l'indennizzo dei danni dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche, etc" è aumentata di euro 1.000.000,00

COPERTURA FINANZIARIA

Mediante riduzione della riserva FNOL voce 4 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (41)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Lotto - Cuccu

Strategia 4

La previsione di spesa dell'UPB S04.08.016 CAPITOLO SC042279 "Finanziamento alle Province per l'indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche, ecc" è aumentata di euro 700.000,00.

Copertura finanziaria

FNOL - parte corrente

Voce 4 tab. A. (39)

Emendamento modificativo Solinas Antonio - Sanna Gian Valerio - Lotto - Cocco

Strategia 4

La previsione di spesa dell'UPB S04.08.016 CAPITOLO SC042279 "Finanziamento alle Province per l'indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche, ecc" è aumentata di euro 700.000,00.

Copertura finanziaria

FNOL. (32)

Emendamento modificativo Cocco Pietro - Solinas Antonio - Lotto - Bruno

Strategia 4

in aumento € 30.000.000,00

UPB S04.06.001

Capitolo SC SC04.1264

competenza

annualità 2010 10.000.000,00

annualità 2011 10.000.000,00

annualità 2012 10.000.000,00

finalizzato a: Spese correnti finalizzate al supporto delle attività di bonifica nelle aree minerarie dismesse del Sulcis Iglesiente Guspinese (art. 14, comma 4, L.R. 22 aprile 2002, n. 7 art. 15, comma 3, L.R. 29 maggio 2007, n. 2 e art. 1, comma 7, della legge finanziaria)

copertura

in diminuzione €

FNOL. (33)

Emendamento modificativo Steri - Capelli - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu

Strategia 4

ENTRATA

In aumento

UPB S04.08.002- Capitolo SC04.1752 Interventi a tutela dei parchi e delle aree protette

e così complessivamente

2010 € 1.000.000,00

2010 € 1.000.000,00

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione UPB S08.01.002

2010 € 1.000.000,00. (43)

Emendamento modificativo Dedoni - Vargiu

Strategia 4

In aumento

UPB S04.08.016 - Contributi e finanziamenti in materia di gestione della fauna selvatica

(Cap. SC04.2279)

Anno 2010 euro 1.000.000

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL Parte corrente

Anno 2010 euro 1.000.000 (58)

Emendamento all'emendamento numero 60 Solinas Antonio - Cocco Pietro - Lotto - Bruno - Sanna Gian Valerio - Barracciu - Cuccu

Strategia 4

La copertura di spesa della UPB S04.02.003 Cap. SC04.0193 "Contributi per la gestione della risorsa idrica nel settore agricolo" è aumentata per gli anni 2010/2011/2012 di euro 10.000.000,00.

Anno 2010 10.000.000,00

Anno 2011 10.000.000,00

Anno 2012 10.000.000,00

Risorse finanziarie FNOL voce 4 tabella allegata alla legge finanziaria. (69)

Emendamento modificativo Diana - Cherchi

Strategia 4

La copertura di spesa dell'UPB S04.02.003 CAPITOLO SC04.0193 "Contributi per la gestione della risorsa idrica nel settore agricolo" è aumentata per gli anni 2010/2011/2012 di euro 5.000.000,00.

COPERTURA FINANZIARIA

Anno 2010 5.000.000

Anno 2011 5.000.000

Anno 2012 5.000.000

Mediante riduzione della riserva FNOL voce 4 della tabella A allegata alla Legge Finanziaria. (60).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si giudicano inammissibili gli emendamenti numero 2, 20, 56 e 30. Si esprime parere favorevole sull'emendamento numero 41, che dovrebbe comportare la decadenza dell'emendamento numero 58, perché sono uguali, però con una rimodulazione dell'importo a 800 mila euro.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Maninchedda, quindi, per quanto riguarda l'emendamento numero 41, sta chiedendo la rimodulazione dell'importo previsto di 1.000.000 di euro con l'importo di 800.000 euro?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Esatto. E' l'emendamento "cormorano". Si invita al ritiro dell'emendamento numero 43 o, altrimenti, si esprime parere contrario. Sull'emendamento numero 58 ho già detto. L'emendamento numero 60 e l'emendamento all'emendamento numero 69 sono sospesi per una valutazione da parte della Giunta.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Superati gli emendamenti dichiarati inammissibili, per quanto riguarda l'emendamento numero 41, complessivamente sulla questione della fauna selvatica relativa alle produzioni agricole, ittiche e zootecniche, il parere è conforme a quello del relatore, quindi l'accoglimento è per l'importo di 800.000 euro. Sull'emendamento numero 43 sto ancora aspettando una valutazione da parte degli uffici per capire quali siano gli stanziamenti, per cui chiedo un attimo di sospensione. L'emendamento numero 58 è ricompreso nel "41". L'emendamento numero 60, che riguarda i contributi alla gestione della risorsa idrica, sostanzialmente si tratta del problema dei consorzi di bonifica, è accoglibile per 5 milioni di euro.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, può esprimere adesso il parere sugli emendamenti che aveva lasciato in sospeso?

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere conforme a quello della Giunta.

PRESIDENTE. Benissimo. Ha facoltà di parlare uno dei presentatori dell'emendamento numero 41.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 41.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 41 e chiedo di accorpare gli emendamenti numero 39 e 32 all'emendamento numero 41, apponendo la mia firma e quelle degli altri presentatori dell'emendamento.

PRESIDENTE. Perfetto. Va bene.

Metto in votazione l'emendamento numero 41. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Decadono quindi gli emendamenti numero 39, 32 e 58. L'emendamento numero 33 è inammissibile. Chiedo all'assessore La Spisa se è necessario tenere ancora in sospeso l'emendamento numero 43.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sì.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 69 è un emendamento all'emendamento numero 60.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Annuncio il ritiro dell'emendamento numero 69 e chiedo di poter apporre le nostre firme all'altro emendamento. Quindi dichiariamo voto favorevole all'emendamento numero 60.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 69 è stato ritirato.

Metto in votazione l'emendamento numero 60. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Adesso dovremmo riprendere l'emendamento sospeso, il numero 43.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. L'emendamento è accoglibile se si modifica l'importo previsto portandolo a 300.000 euro.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 43, nel testo modificato. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione la Strategia 4. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 5.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 5 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Espa

Strategia 5

in aumento € 900.000/00

UPB S0503009

Capitolo SC050742

competenza annualità 2010

Interventi vari nel settore socio-assistenziale - parte corrente

copertura

in diminuzione € 900.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (5)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Espa

Strategia 5

in aumento € 900.000/00

UPB S0503009

Capitolo SC050742

competenza annualità 2010

Interventi vari nel settore socio-assistenziale - parte corrente

copertura

in diminuzione € 900.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (44)

Emendamento Modificativo Bruno - Barracciu - Salis - Uras - Espa - Sanna Gian Valerio - Porcu - Sabatini

Strategia 5

Finanziamenti a sostegno delle attività istituzionali di enti ed organismi operanti nella sicurezza sociale (art. 72 L.30/4/1991, n.13)

In aumento

UPB S05.03.005

Cap. SC05.0612

Euro 200.000

In diminuzione

UPB S08.01.004

Euro 200.000. (7)

Emendamento modificativo Barracciu - Espa - Meloni Valerio - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 5

in aumento € 800.000,00

UPBS 05.03009

Capitolo SC05.0742

Finalità:

Finanziamenti per l'istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per donne maltrattate (L.R. 7 agosto 2007, n. 8)

competenza annualità 2010

copertura finanziaria

in diminuzione € 800.000,00

FNOL. (8)

Emendamento modificativo Meloni - Vargiu

Strategia 5

In aumento

UPB S05.01.001 - Spese per il Servizio Sanitario Regionale. Parte corrente (cap. SC05.0001)

Anno 2010 euro 20.000.000

In diminuzione

UPB S05.01.001 - Spese per il Servizio Sanitario Regionale. Parte corrente (cap. SC05.0010)

Anno 2010 euro 20.000.000. (25)

Emendamento modificativo Mula - Dedoni - Fois - Vargiu - Cossa - Meloni Francesco

Strategia 5

In aumento

UPB S05.03.003 contributi per danni da eventi calamitosi

Cap. SC05.0576

Anno 2010 € 5.000.000,00

In diminuzione

UPB S.08.01.002 FNOL parte corrente

Cap. SC08.0024

Anno 2010 € 5.000.000,00. (31)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 5

In aumento

U.P.B. S05.01.003 - Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico delle strutture sanitarie

(Cap. N.I.)

2010 € 450.000

COPERTURA FINANZIARIA

in diminuzione

U.P.B. S05.02.003 - Profilassi e lotta contro le malattie infettive nel settore zootecnico

2010 € 450.000. (63)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 5

In aumento

U.P.B. S05.03.004 Interventi a favore dei lavoratori e loro associazioni

2010 € 700.000

2011 € 700.000

2012 € 700.000

2013 € 700.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B.S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 700.000

2011 € 700.000

2012 € 700.000

2013 € 700.000 (64)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 5

In aumento

U.P.B. S05.05.002 Interventi a favore degli immigrati ed emigrati

2010 € 500.000

2011 € 500.000

2012 € 500.000

2013 € 500.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B.S08.02.002 Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 500.000

2011 € 500.000

2012 € 500.000

2013 € 500.000 (65).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 5 e 44, uguali. L'emendamento numero 7 è inammissibile; sull'emendamento numero 8 si invita al ritiro perché c'è un impegno di tutte le forze politiche, espresso in Commissione, a ponderare il problema sottoposto da questo emendamento e a inserirlo in caso di fabbisogno finanziario nel collegato, si tratta dell'emendamento sui centri antiviolenza. L'emendamento numero 25 è sospeso per un approfondimento da parte della Giunta; l'emendamento numero 31 è inammissibile; mentre sugli emendamenti numero 63, 64 e 65 si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere conforme a quello del relatore. Per quanto riguarda l'emendamento numero 25, confermiamo l'invito al ritiro dell'emendamento perché si ritiene più compatibile la previsione di bilancio proposta dalla Giunta.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

L'emendamento numero 44 è uguale. L'emendamento numero 7 è inammissibile. Per quanto riguarda l'emendamento numero 8 si invita al ritiro.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, segnalo che, in relazione ai centri antiviolenza e alla casa di accoglienza, esistono due tipi di problemi che, secondo me, vanno affrontati. Uno è relativo alle risorse finanziarie necessarie per poter coordinare le associazioni che stanno gestendo i centri e le case e le attività che in essi si svolgono, risorse che - in relazione al numero dei centri e delle case che sono state attivate - non sono sufficienti per far fronte a tutte le necessità. L'altro problema è sorto in virtù dei criteri attraverso i quali l'Assessorato della sanità trasferisce le risorse ai centri e alle case. Questi criteri, da quando sono stati applicati, paradossalmente hanno fatto sì che le risorse finanziarie per alcune case di accoglienza, che da anni accolgono tante donne purtroppo maltrattate, si siano viste ridurre i trasferimenti per la gestione; perché? Perché questi criteri stabiliscono che le risorse vengano trasferite per una parte in modo fisso, uguale per tutti, e per un'altra parte in virtù del numero delle donne residenti in quel dato territorio.

Ora, è evidente che questo non è un criterio appropriato, è necessario invece che l'Assessorato verifichi il numero dei posti disponibili in ciascuna casa e, sulla base del numero dei posti, trasferisca le risorse, perché il costo di gestione è determinato non dal numero delle donne residenti nelle province, ma da quante donne vengono accolte e per quanto tempo in ciascuna casa. Nelle case di accoglienza non vengono accolte le donne residenti in quella provincia, ma, spesso e volentieri, anzi, quasi sempre, ci sono donne che provengono da altre province per ovvii motivi di riservatezza e anche di sicurezza. Comunque accolgo l'invito del Presidente e dell'Assessore, ritiro l'emendamento per riaffrontare il problema debitamente nel collegato.

PRESIDENTE. L'emendamento numero 8, quindi, è stato ritirato.

Per quanto riguarda l'emendamento numero 25, mi comunicano adesso gli Uffici che l'emendamento, in quanto opera in aumento e in diminuzione sulla medesima UPB, è, di fatto, inammissibile.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Mi scusi, Presidente, non voglio rimettere in gioco la questione, ma mi sono accorto, lo dico in modo particolare per l'assessore La Spisa, che l'emendamento numero 7, che è stato giudicato inammissibile, è frutto di un problema tecnico, nel senso che ci sono due norme che cadono nella stessa UPB e nello stesso capitolo di bilancio. Lo segnalo perché sono due cose diverse e il capitolo di bilancio va diviso, da una parte c'è una legge che regola, attraverso la finanziaria, dall'altra, invece, la situazione è diversa. Spero che ci sia la possibilità di dividere i due capitoli di bilancio in futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Espa, prendiamo atto della segnalazione, però rimane comunque inammissibile.

Metto in votazione l'emendamento numero 63.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). In Commissione, io ho saltato la discussione su questo emendamento, vorrei sapere per che cosa è specificatamente. Sono 450 mila euro per "Interventi di edilizia sanitaria e miglioramento tecnologico…", siccome mi sembra una cifra irrisoria sia per interventi in materia di edilizia sanitaria, sia per il rinnovamento tecnologico delle attrezzature sanitarie, vorrei conoscere la finalità dell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Chiederei un attimo, se possiamo nel frattempo proseguire…

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, sospendiamo l'emendamento numero 63 in attesa dei chiarimenti da parte della Giunta.

Metto in votazione l'emendamento numero 64. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 65. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Sospendo la seduta in attesa che l'assessore La Spisa sia in condizioni di dare la risposta all'onorevole Capelli.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 25, viene ripresa alle ore 17 e 27.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Specifico che i 450 mila euro sono previsti nell'emendamento per l'acquisto di beni strumentali, kit di micro chip, relativi software, applicatori di boli endoruminali per la marchiatura degli arieti.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 63. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione la Strategia 5. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 6.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Alla Strategia 6 sono stati presentati degli emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo degli emendamenti:

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini - Caria

Strategia 6

in aumento € 1.000.000/00

UPB S06.03.026

Capitolo SC06.0726

Finalità: Incremento del Fondo regionale per l'imprenditoria femminile (D.lgs. 11 aprile 2006, n. 198 e art. 4, comma 28, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 1.000.000/00

competenza annualità 2010

FNOL. (1)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 1.000.000/00

UPB S06.03.026

Capitolo SC06.0726

Finalità: Incremento del Fondo regionale per l'imprenditoria femminile (D.lgs. 11 aprile 2006, n. 198 e art. 4, comma 28, L.R. 14 maggio 2009, n. 1)

competenza annualità 2010

copertura

in diminuzione € 1.000.000/00

competenza annualità 2010. (22)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 15.000.000

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte del fondo regionale per l'occupazione relativa a interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi colpiti da licenziamenti o sospensioni dal lavoro determinati da situazioni di crisi aziendale e per contratti di solidarietà.

copertura

in diminuzione € 15.000.000

FNOL. (9)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 15.000.000

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte del fondo regionale per l'occupazione relativa a interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi colpiti da licenziamenti o sospensioni dal lavoro determinati da situazioni di crisi aziendale e per contratti di solidarietà.

copertura

in diminuzione € 15.000.000

FNOL. (12)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 15.000.000

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte del fondo regionale per l'occupazione relativa a interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi colpiti da licenziamenti o sospensioni dal lavoro determinati da situazioni di crisi aziendale e per contratti di solidarietà.

copertura

in diminuzione € 15.000.000

FNOL. (46)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 15.000.000

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte del fondo regionale per l'occupazione relativa a interventi a sostegno dei lavoratori occupati nei settori produttivi dell'industria e dei servizi colpiti da licenziamenti o sospensioni dal lavoro determinati da situazioni di crisi aziendale e per contratti di solidarietà.

copertura

in diminuzione € 15.000.000

FNOL. (55)

Emendamento Modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

Capitolo SC061575

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte fondo regionale occupazione relative a spese per la formazione professionale in Sardegna e per il cofinanziamento del POR

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

UPB S0602002

Capitolo SC060199

competenza annualità 2010

finalizzato a contributo Sardegna Promozione. (10)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

Capitolo SC061575

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte fondo regionale occupazione relative a spese per la formazione professionale in Sardegna e per il cofinanziamento del POR

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

FNOL. (11)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

CapitolO SC061575

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte fondo regionale occupazione relative a spese per la formazione professionale in Sardegna e per il cofinanziamento del POR

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

UPB S0602002

Capitolo SC060199

competenza annualità 2010

finalizzato a contributo Sardegna Promozione (49)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

Capitolo SC061575

competenza annualità 2010

finalizzato a quota parte fondo regionale occupazione relative a spese per la formazione professionale in Sardegna e per il cofinanziamento del POR

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

FNOL. (52)

Emendamento modificativo Barracciu - Bruno - Uras - Salis - Porcu - Sabatini

Strategia 6

in aumento € 5.000.000/00

UPB S0606004

Capitolo SC061589

competenza annualità 2010

Politiche attive del lavoro investimenti.

copertura

in diminuzione € 5.000.000/00

FNOL (15)

Emendamento modificativo Moriconi - Cuccu - Sabatini - Barracciu - Manca

Strategia 6

In aumento

UPB S06.03.018 - Sostegno agli investimenti nel settore industriale

anno 2010 10.000.000

anno 2011 10.000.000

anno 2012 10.000.000

anno 2013 10.000.000

per incrementare il cap. SC06.0559

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

UPB S08.01.002 - FNOL - parte corrente

anno 2010 10.000.000

anno 2011 10.000.000

anno 2012 10.000.000

anno 2013 10.000.000

mediante riduzione della riserva di cui alla voce 3 della tabella A allegata alla legge finanziaria. (34)

Emendamento modificativo Giunta regionale

Strategia 6

In aumento

U.P.B. S06.03.007 - Promozione, riqualificazione e associazionismo del settore commerciale

2010 € 200.000

U.P.B. S06.02.002 - Promozione e propaganda turistica

2010 € 1.000.000

COPERTURA FINANZIARIA

In diminuzione

U.P.B. S08.02.002 - Altre partite generali che si compensano nell'entrata

2010 € 1.200.000 (66)

Emendamento aggiuntivo Giunta regionale

Elenco n. 1

Nell'elenco n. 1 "SPESE OBBLIGATORIE E D'ORDINE" è inserito il seguente capitolo:

U.P.B. S05.01.012 Farmacie

SC05.0209 Indennità di residenza ed indennità integrativa a favore dei comuni titolari di farmacie rurali di cui alla Legge 8 marzo 1968, n. 221 (artt. 8 e 9 L.R. 27 aprile 1984, n. 12) (spesa obbligatoria). (67).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 1 e 22, uguali. Si giudicano inammissibili gli emendamenti numero 9, 12, 46, 55, 10, 11, 49 e 52 e 15. Il parere è contrario sull'emendamento numero 34 mentre è favorevole sugli emendamenti numero 66 e 67.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Il parere è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, riteniamo che questo emendamento (che serve per incrementare il Fondo regionale dell'imprenditoria femminile, a parte il fatto che è una cifra irrisoria rispetto a quello che effettivamente sarebbe necessario) sia indispensabile per dare un minimo di respiro alla legge richiamata in un momento in cui tra l'altro, anche dagli ultimi dati che sono stati pubblicati recentemente su alcuni quotidiani, possiamo rilevare la vitalità delle imprese che sono state costituite e vengono portate avanti dalle donne, quindi della ricchezza che questo settore così importante dell'imprenditoria, se tale vogliamo definirlo, rappresenta per l'isola.

Ci sono richieste e numerose sollecitazioni dai territori, nei confronti non soltanto miei, ma credo anche di tanti altri consiglieri regionali, affinché questa legge possa essere rimpinguata doverosamente perché esistono potenzialmente numerose donne che intendono, nonostante le difficoltà che questo comporta, intraprendere la strada dell'impresa. Non solo esiste questo problema, ma esiste un'altra difficoltà, un'altra necessità diffusa in tutto il territorio regionale e che questa legge, invece, potrebbe aiutare a superare: è la necessità di fondi affinché molte delle attività imprenditoriali, che oggi vengono svolte non in maniera ufficiale, possano, attraverso questa legge, trovare la strada dell'ufficialità nel mercato della produzione.

Riteniamo che sia un'attenzione doverosa in questo momento, un momento di ritardo, pensiamo che lo sviluppo e il progresso economico in particolare debbano e possano passare in Sardegna attraverso il sostegno dell'imprenditoria, nello specifico l'imprenditoria femminile che rappresenta già nella nostra Isola una realtà importante che ha uno spazio di crescita e di sviluppo davvero notevole.

Quindi chiedo all'Assessore di riflettere un attimo per capire eventualmente quali altre misure si intendano semmai alternativamente portare avanti per sostenere le donne nel percorso dell'impresa. Oggi siamo davvero in ritardo e c'è, invece, moltissima necessità.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1, che è uguale all'emendamento numero 22. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 34.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, per cortesia, prima dell'intervento avrei bisogno di fare una verifica sui residui.

PRESIDENTE. Va bene, onorevole Capelli, senz'altro.

CAPELLI (U.D.C.). Ho notato che, su questo emendamento, c'è il parere contrario della Giunta. Questo emendamento intende rifinanziare (e per quanto riguarda la competenza è previsto "zero" euro di competenza) la legge numero 17 dell'industria, con un monte residui che, per quanto riguarda il settore, non è neanche altissimo, pertanto vorrei comprendere perché noi non entriamo nel finanziamento della legge numero 17. Magari, se serve una rimodulazione per quanto riguarda la copertura, potremmo anche rivedere la diminuzione non del FNOL, ma della programmazione negoziata.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.La valutazione della Giunta è che proprio sulla Sardegna centrale noi stiamo intervenendo attraverso i fondi della programmazione negoziata con interventi di reinvestimento coniugati e collegati strettamente con gli interventi a sostegno dell'occupazione, attraverso interventi integrati sul territorio, a valere anche sull'articolo approvato - non mi ricordo il numero - durante il collegato, il quale, proprio dalla programmazione negoziata, destina una quantità rilevante di risorse soprattutto per le aree di crisi, tra cui in particolare e prioritariamente, direi, quelle della Sardegna centrale.

Dovendo cioè scegliere dove allocare le risorse per il sostegno agli investimenti si è pensato (mi è sembrata, tra l'altro, una cosa condivisa anche dall'Aula quando ha approvato quell'articolo), pian piano, anziché utilizzare strumenti ormai datati, come è anche obiettivamente la legge numero 17, di privilegiare, invece, strumenti molto più snelli con la possibilità di contratti di investimento, contratti di programma di interesse locale che possono andare nella stessa direzione, come dicevo, superando ormai una certa datazione dell'intervento della legge numero 17.

Questo è il motivo per cui si è dato un parere negativo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Assessore, questo emendamento nasce intanto certamente perché esiste una situazione gravissima nella Sardegna centrale che lei conosce bene e alla quale evidentemente c'è necessità di porre rimedio. Lei oggi ha detto che sono state già intraprese delle strade per far fronte ai problemi dell'industria, delle iniziative imprenditoriali, ma pensiamo che questo emendamento mantenga comunque una sua validità. Tra l'altro io richiamo anche i colleghi del nuorese che hanno partecipato a una riunione molto importante, che si è tenuta in Confindustria, nella quale tutti quanti abbiamo preso degli impegni. Io a dire il vero non ero presente per motivi di salute, ma il collega Cucca ha evidentemente rappresentato anche la mia volontà, cioè quella di sostenere le iniziative e le necessità rappresentate dalla Confindustria della Sardegna centrale.

In quella sede sono stati presi degli impegni specifici, esattamente in vista dell'approvazione della finanziaria e del bilancio regionale. Tra l'altro Confindustria ci ha scritto una lettera, datata 2 dicembre, con la quale ringrazia il sostegno alle proposte dei consiglieri del nuorese, centrodestra e centrosinistra, per la volontà di portare in Aula quell'istanza e di far approvare, appunto, un emendamento che rispondesse a quelle esigenze proprio in questa finanziaria. Quindi, sarebbe credo auspicabile che, a fianco a tutte le iniziative che la Giunta sta già portando avanti per la Sardegna centrale (vedremo poi che cosa queste iniziative sortiranno e quale concretezza avranno), si approvasse anche questo emendamento come segnale forte nei confronti del nuorese. In questa finanziaria, qualsiasi proposta che noi abbiamo portato avanti per le zone interne e per il nuorese è stata bocciata clamorosamente, mantenendo evidentemente, il centrodestra che governa, un orientamento che è decisamente "Cagliari-centrico" e comunque poco incline ad ascoltare e a dare risposte concrete al territorio della Sardegna centrale. Questo sarebbe un segnale importantissimo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, io vorrei riprendere dall'intervento dell'onorevole Capelli. La legge numero 17, come i colleghi sanno bene, non è stata più rifinanziata quando il Consiglio regionale, nella scorsa legislatura, ha inventato delle procedure di incentivazione che sono... uso le parole "ha inventato" non in senso ironico, ha comunque costruito delle procedure di agevolazione integrate, cioè i famosi pacchetti integrati di agevolazione. Con quella formulazione, tutta una serie di finanziamenti di leggi di settore è andata a finanziare una modalità differente di intervento che in parte ha funzionato e in parte non ha funzionato.

Nelle prime leggi finanziarie approvate in quest'Aula, noi abbiamo riscritto la disciplina degli accordi di programma. Abbiamo individuato otto aree di crisi, di cui quattro nel nuorese. Abbiamo pubblicato le direttive per gli interventi nelle aree di crisi, stanno - se non le hanno pubblicate in questi giorni - per essere pubblicate le direttive per i contratti di investimento che hanno delle potenzialità, rispetto all'allocazione delle imprese, superiori rispetto alla precedente legge numero 17.

Io non ero presente alla riunione di Confindustria, però ho avuto modo di dire a Confindustria che anche la Confindustria nuorese (io so che domani ci sarà un celebre notista politico - che è un fiancheggiatore di un partito presente qui dentro - che dirà che sono l'unico che l'ha detto) ha l'obbligo di aggiornare le categorie con cui ragiona dello sviluppo del nostro territorio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Io non voglio portare sul piano della polemica una questione quale quella sollevata dalla collega Barracciu, però mi sarei aspettato dalla collega che evidenziasse anche i risultati che questa maggioranza e questa Giunta regionale hanno portato per la Sardegna centrale. In ordine di tempo forse le sarà sfuggita la questione di Equipolymers, e le sarà sfuggito anche tutto ciò che, intorno a quel risultato positivo ottenuto, c'è in termini anche di infrastrutture e di risorse certe e reali che vengono messe a disposizione del territorio. Non sarà sfuggito tutto ciò che abbiamo già portato a casa anche con l'ultimo provvedimento prima di questo per quanto riguarda interventi che hanno ricaduta proprio sulla Sardegna centrale. Non sarà sfuggito ancora che, probabilmente, ciò a cui lei si riferiva del "Progetto Fenice", promosso dall'Associazione degli industriali della Provincia di Nuoro, troverà e potrà trovare, per quelle iniziative cantierabili, per quelle iniziative che rispondono ai requisiti anche di ammissibilità, la loro giusta risposta negli strumenti già in atto che sono i Progetti integrati d'area e altri strumenti della programmazione negoziata.

Quindi, non mi pare che ci sia né disinteresse né disattenzione, anzi, ripeto, non voglio cadere sul piano della polemica, noi stiamo recuperando il tempo perso perché sappiamo che cosa è stato fatto della legge numero 17 e che cosa è stato fatto di certo intervento per le zone interne, non tantissimi anni fa, ma appena qualche anno fa con la Giunta Soru.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, io voterò contro l'emendamento. Ho utilizzato questo tempo per fare le opportune verifiche sul bilancio, abbiamo più di 20 milioni di euro di residui sulla legge numero 17, circa 28, se non sbaglio, milione più, milione meno. Condivido totalmente l'impostazione data nella valutazione dell'emendamento e dello sviluppo industriale nella Sardegna centrale dal collega Maninchedda. Abbiamo gli strumenti della programmazione negoziata a cui si sono aggiunti anche i programmi di investimento e i progetti di investimento, questo è l'impegno che i consiglieri regionali possono prendere e che hanno preso, cioè quello di sostenere la progettualità dell'Associazione industriali e i progetti cantierabili, all'interno delle risorse previste nella programmazione negoziata, in subordine sulla legge numero 17, qualora la legge numero 17 ponesse, o meglio, fosse considerata più celere e più opportuna per gli investimenti proposti.

Dall'elenco degli investimenti prospettati che io ho e anche dalle aziende che si sono proposte per gli investimenti nella Sardegna centrale e sulla cantierabilità di soli due progetti su circa trentacinque, ritengo che possa trovare piena risposta il sostegno al "Progetto Fenice", proposto dall'Associazione degli industriali della Provincia di Nuoro, dalle garanzie e dagli strumenti oggi utili messi su dalla Giunta regionale negli ultimi mesi e ricordati sia dal collega Maninchedda che dall'assessore La Spisa. Credo che sia un percorso serio, sul quale tutti insieme possiamo rappresentare e spendere parola perché possa essere sostenuto una volta verificata l'attendibilità delle aziende e la consistenza dei progetti stessi, molti dei quali oggi sono ancora in fase embrionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Non era mia intenzione intervenire su questo emendamento, anche perché sinceramente mi aspettavo un intervento diverso da quello dell'onorevole Pittalis. Come sa bene l'onorevole Pittalis, ma anche l'assessore La Spisa e i consiglieri più anziani, nasce prima la "17" e poi la "15" per tutto il territorio regionale ed è uno strumento che ha funzionato. Io mi rendo conto che i residui, probabilmente, anzi, senza il "probabilmente", sono quelli che ricordava l'onorevole Capelli, però vorrei dire che noi abbiamo residui un po' dappertutto, insomma, non soltanto sulla "17". Però la "17" nasce e ha funzionato per un periodo abbastanza congruo proprio per rimettere un minimo di economia nella Sardegna centrale.

Ripeto, pensavo non ci fosse bisogno di intervenire a sostegno dell'emendamento perché immaginavo che, in particolare i colleghi del nuorese o comunque della Sardegna centrale, accogliessero positivamente un emendamento tendente a rimpinguare quel capitolo di spesa, perché, essendo la "17", tra l'altro ovviamente, scusate la banalità, una legge regionale, portiamo la responsabilità noi anche di tutta la fase istruttoria, eccetera.

Io ricordo (adesso non ho i dati sottomano, ma basterebbe dedicarsi qualche minuto) che la "17" - caro onorevole Pittalis, lei lo sa bene, anche per un periodo importante che ha avuto di responsabilità nell'Esecutivo di questa Regione - ha avuto delle ricadute più importanti della "488", che pure metteva a disposizione risorse più importanti; anche per quanto riguarda la strumentazione di verifica, tutto sommato, si è dimostrata più seria quella della "17" e della "15" perché la responsabilità era ed è in capo alla Regione, e noi sappiamo quanto sia importante anche in questi strumenti la parte relativa alla responsabilità relativamente all'istruttoria.

Ecco perché, francamente, non capisco questa avversione da parte vostra, se non semplicemente perché è un emendamento che, ripeto, rimpingua quelle somme ma è presentato dall'opposizione.

(Interruzioni)

Questo mi pare, Pietro, no, non è banalizzare, assolutamente, dimostratemi il contrario!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Io avevo colto positivamente un appello che alcune settimane fa fece il collega Roberto Capelli, quello dell'altra Sardegna, di una Sardegna che è in sofferenza, che ha bisogno di sostegno e che vede un'industria in crisi, le imprese in crisi. E' chiaro che quell'appello rischia di essere vano davanti a una mancanza di unità di intenti, a uno scontro che avviene tra consiglieri regionali che appartengono a quel territorio, quindi davvero io mi trovo in difficoltà e vorrei dire a tutti i colleghi che sono stati eletti nel centro Sardegna che forse è necessaria davvero una maggiore riflessione sulle politiche da portare avanti e sugli interventi indispensabili per i nostri territori. Il rischio è che, davanti ai poli forti, davanti a uno scontro agguerrito sulla distribuzione delle risorse, compresi i fondi POR, non si trovi unità d'intenti, accordi e concordia sugli interventi da portar avanti. Allora rischiamo davvero di dare ragione ai poli forti della Sardegna.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 34.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il consigliere: Mula.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 50

Votanti 49

Astenuti 1

Maggioranza 25

Favorevoli 16

Contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 66.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Presidente, io voterò a favore dell'emendamento, però forse è il caso di fare una piccola coda alla discussione che abbiamo avuto prima, perché ha ragione l'onorevole Sabatini quando dice che non serve polemizzare su aspetti su cui probabilmente ci si trova d'accordo. Io vorrei ricordare che noi abbiamo una bruttissima esperienza sulla "17" e sulla "15": si chiama LEGLER.

(Interruzione)

No, abbiamo una bruttissima esperienza, scusami Giampaolo, abbiamo una bruttissima esperienza. Su che cosa ha funzionato bene la legge numero 17? Ha funzionato su alcuni interventi, non su grandi imprese. Andiamo a vedere che cosa c'è in campo su piccole e medie imprese: abbiamo un'agenzia in house che gestirà tutti gli interventi sotto i 200 mila euro con procedure abbreviate, ed è il BIC, e l'abbiamo fatto; abbiamo il microcredito dentro la SFIRS, per 35 milioni di euro, per tutto il sistema delle piccole imprese, e l'abbiamo fatto; abbiamo i contratti d'investimento… io ve lo sto dicendo non per polemizzare, ma perché ci sintonizziamo tutti sugli strumenti che abbiamo!

Dicevo, i contratti d'investimento per imprese che si allocano sulla stessa area, che hanno investimenti compresi tra i 20 e i 40 milioni di euro, danno fino al 30 per cento di contributo sugli investimenti, fino al 50 per cento di contributo sull'innovazione, fino all'80 per cento di copertura della formazione. Mi sembrano aspetti robusti, se si mette anche in conto che in genere queste cose sono accompagnate dagli accordi di programma che pagano le infrastrutture indirizzate verso le attività produttive.

Abbiamo questi strumenti, la funzione della politica qual è? E' dire a Confindustria di Nuoro: "Avete 25 progetti, come li coordiniamo tutti insieme?". E' dire a Confindustria di Sassari e ai sindacati di Sassari: "Nell'area di Porto Torres come facciamo l'accordo di programma?". Questo è il nostro compito, poi possiamo usare i 28 milioni ricordati dall'onorevole Capelli, i 20 della programmazione negoziata, e tutto il denaro che possiamo mettere dietro la programmazione negoziata, con le autorizzazioni alle variazioni di bilancio che abbiamo dato alla Giunta! E' possibile che noi dobbiamo dividerci su queste cose o non sarebbe meglio trovarci nei tavoli a Pratosardo, a Porto Torres, a Portovesme, per costruire gli accordi di programma? Io penso che sia lì il luogo in cui incontrarci, non scontrarci qui su queste cose!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Credo che, votando favorevolmente per l'emendamento numero 66, non posso che dichiarare di essere decisamente d'accordo con quanto enunciato da chi mi ha preceduto, aggiungendo che io, oggi più di ieri, sono sempre più convinto dell'esistenza dell'"altra" Sardegna. Esiste nei fatti! E questa finanziaria ha dimostrato che l'accordo e la sensibilità fra i consiglieri dei vari territori (non solo di quelli del Nuorese, sarebbe stupido, ma proprio dell'altra Sardegna: dell'Oristanese, del Sassarese, della Gallura, dell'Ogliastra) può portare a risultati che in altri tempi forse erano inimmaginabili. E' una condivisione di intenti e, soprattutto perché ho condiviso, ho preso tempo per decidere la mia posizione sull'emendamento del collega Cucca; lo condivido nel merito perché ha sollevato un problema, ma lo stesso collega Cucca potrà dire che io sono totalmente contrario agli investimenti secondo la legge numero 17 in questa fase. Ho detto che i fondi della programmazione negoziata, con le garanzie su progetti seri realizzabili e cantierabili, garanzie che sono arrivate di attenzione da parte della Giunta, andavano sicuramente sostenuti.

Ma aggiungo di più: questa unità fra gli "altri" dall'"altra" Sardegna ci deve essere anche quando si propone di capire che cosa è successo fino a oggi. Continuo a chiedere ai colleghi dell'"altra" Sardegna di andare a vedere perché sono falliti gli investimenti, i miliardi di lire e i milioni di euro spesi fino a oggi in quelle aree che non hanno prodotto nulla! Andiamo istituzionalmente a verificare perché c'è stato questo fallimento. Vi chiedo anche: perché non istituiamo la commissione d'indagine sui problemi che si sono verificati a seguito della spendita di centinaia di miliardi di lire e centinaia di milioni di euro? Dove abbiamo sbagliato? Non è un processo a qualcuno, ma è cercare di capire dove si è sbagliato per riprendere gli investimenti verso la giusta via, in modo da raggiungere quell'obiettivo che fino a oggi non è stato ottenuto. Questo vorrei proporre per l'"altra" Sardegna, nell'unità d'intenti e senza barriere di divisione ideologica, politica o partitica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). A parte la coda sull'emendamento precedente, io rientrerei sull'emendamento numero 66 per chiedere alla Giunta regionale che espliciti la finalità di questo emendamento. Stiamo parlando della UPB che è dedicata ai centri commerciali naturali, ai CAT, quindi ai centri di assistenza tecnica, c'è un aumento di 200 mila euro, ci sono un milione e 150 mila di residui, un milione e 50 mila per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012.

Capite che noi stiamo andando velocemente ed è importante che affrontiamo la manovra di bilancio anche alla presenza degli Assessori di merito perché veramente bisogna entrare nel dettaglio dei singoli emendamenti, per cui le chiederei prima di arrivare a un voto quali sono le finalità.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.E' semplice. Il primo stanziamento di 200 mila euro è per sostenere le attività promozionali nell'ambito appunto dell'attività commerciale fatta dalle diverse organizzazioni degli imprenditori e il secondo da 1 milione di euro è per la promozione turistica che quest'anno ha avuto una buona rispondenza in termini di valutazione sull'efficacia però richiede un leggero incremento. Non è tantissimo, ma sarebbe opportuno fare molto di più sul campo promozionale, questo è un piccolo segno di attenzione per un'attività che, fatta seriamente, può dare buoni risultati.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 66, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Faccio presente che l'emendamento numero 67 è stato erroneamente inserito nella Strategia 6 anziché nell'Elenco 1. Quindi lo riprenderemo quando arriveremo all'esame dell'Elenco 1.

Metto in votazione la Strategia 6. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 7.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 7, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame della Strategia 8.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sulla Strategia 8, la metto in votazione. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Passiamo all'esame dell'Elenco 1.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. All'Elenco 1, come ho detto precedentemente, è stato presentato l'emendamento numero 67 per il quale era già stato espresso il parere favorevole da parte del relatore della Commissione e il parere conforme al relatore da parte della Giunta.

Poiché nessuno di domanda di parlare sull'emendamento numero 67, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'Elenco 1. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'Elenco 2.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'Elenco 2, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'Elenco 3.

(Segue lettura)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'Elenco 3, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Dovremmo passare al voto finale sulla manovra e quindi alle dichiarazioni di voto, ma ricordo che l'onorevole Uras aveva avanzato la richiesta di una Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Pertanto sospendo i lavori e convoco la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 02, viene ripresa alle ore 18 e 40.)

PRESIDENTE. Invito i colleghi a prendere, riprendiamo i lavori.

Sono stati presentati tre ordini del giorno, le cui copie sono state già distribuite.

(Si riporta di seguito il testo degli ordini del giorno numero 1, 2 e 3:

Ordine del giorno Biancareddu - Capelli - Cappai - Contu Felice - Milia - Obinu - Oppi - Steri Sulla corretta interpretazione della norma di cui all'articolo 3, comma 5, della legge regionale 16 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo).

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTO l'articolo 3, comma 5, della legge regionale 16 ottobre 2009, n. 4, dove si stabilisce che, in attesa della revisione e dell'adeguamento del Piano paesaggistico regionale, nelle zone omogenee E si applica la disciplina di cui all'articolo 3, commi 1, 2 e 3 del decreto del Presidente della Giunta regionale 3 agosto 1994, n. 228 (Direttive per le zone agricole);

CONSIDERATO che il sopracitato articolo 3 del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 228 del 1994, oltre a disporre quali siano le costruzioni ammesse, determina in 0,03 mc/mq l'indice massimo da applicare per le residenze nelle zone omogenee E;

CONSTATATO che:

- sono state da talune parti avanzate interpretazioni della suddetta disposizione di cui all'articolo 3, comma 5, sopracitato estremamente limitative ed in contrasto con la lettera e la ratio della disposizione stessa;

- per contro, è incontestabile che con la citata previsione normativa il legislatore regionale ha dettato una disciplina transitoria in attesa dell'adeguamento e della revisione del Piano paesaggistico regionale avente carattere generale,

impegna la Giunta regionale e l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica affinché emanino un'apposita direttiva, onde assicurare l'esatta interpretazione della norma nel senso che per le nuove costruzioni aventi carattere residenziale nelle zone omogenee E la superficie minima di intervento è stabilita in 1 ettaro e l'indice massimo di edificabilità è quantificato in 0,03 mc/mq, precisando inoltre che si tratta di disposizione cogente nei confronti degli enti locali. (1)

Ordine del giorno Bruno - Uras - Salis - Barracciu - Porcu - Sabatini - Steri sulla privatizzazione dell'acqua e sui servizi idrici introdotta all'art. 15 del DL 25 settembre 2009 n. 135.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO del dibattito nella finanziaria 2010;

PREMESSO che:

- l'acqua è un bene essenziale ed insostituibile per la vita e che la disponibilità e l'accesso all'acqua potabile costituiscono un diritto inviolabile dell'uomo;

- l'acqua, essendo un diritto, non può essere considerata una mercé, ma un bene comune e pubblico;

- l'acqua al pari dell'aria, essendo una risorsa fondamentale, deve essere nella disponibilità di tutto il genere umano;

- con la risoluzione del 15 marzo 2006 il Parlamento europeo ha dichiarato che l'acqua è un bene comune dell'umanità e come tale il suo accesso costituisce un diritto fondamentale della persona umana e ha chiesto che siano esplicitati tutti gli sforzi necessari a garantire l'accesso all'acqua alle popolazioni più povere entro il 2015;

- nel paragrafo 5 della sua risoluzione dell' 1 marzo 2004, il Parlamento europeo ritiene che, essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non debba essere assoggettata alle norme del mercato interno;

CONSIDERATO che:

- la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente disciplinata dal dlgs 152/2006 e dall'articolo 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008, n. 1 12, convcrtito dalla legge 6 agosto 2008,
n. 133 e in Sardegna dalla L.R. 17.10/97 n. 29;

- l'articolo 15 del decreto legge 25 settembre 2009, n. 135, convcrtito, con modificazioni, dalla legge approvata il 19 novembre 2009, ha modificato l'articolo 23 bis della legge n. 133 del 2008;

- col nuovo articolo 23 bis si procede in maniera decisa verso la privatizzazione dei servizi idrici espropriando l'acqua potabile dal controllo degli enti locali e dei cittadini, consegnando l'acqua al mercato con tutte le ripercussioni sociali che questo può generare;

- il nuovo articolo 23 bis prevede l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o società in qualunque forma costituite, individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40 per cento e la cessazione degli affidamenti "in house" a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni alla data del 31
dicembre 2011;

- il provvedimento in questione è lesivo delle prerogative assegnate dall'articolo art. 117 comma 3 della Costituzione alle regioni;

- le considerazioni che precedono evidenziano come il servizio idrico possa, anzi, debba essere mantenuto a gestione pubblica onde assicurare il rispetto dei principi sovraesposti;

RICONOSCIUTA l'acqua come diritto umano e il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1)ad impugnare dinanzi alla Corte costituzionale l'articolo 15 del decreto legge 25 settembre 2009,
n. 135, convcrtito, con modificazioni, dalla legge approvata il 19 novembre 2009;

2) a porre in essere tutti gli adempimenti necessari a garantire che le quote di Abbanoa Spa
rimangano di proprietà pubblica;

3) a chiedere al governo la deroga prevista dal comma 3 nell'ari. 15 del DL 25 settembre 2009, n. 135. (2)

Ordine del giorno Bruno - Uras - Salis - Steri - Sabatini - Lotto - Barracciu - Porcu sulla modifica del Patto di stabilità per la Regione Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO del dibattito;

CONSIDERATO che emerge in maniera crescente l'esigenza di affrontare e rimuovere per quanto possibile, i limiti ed i vincoli imposti dal rispetto del Patto di stabilità sulla spesa della Regione che concreta la progressiva virtualità dei programmi e dei provvedimenti finanziari adottati dall'Autonomia regionale.

VISTO che la stessa legge finanziaria dello Stato del 2007 (legge 296/2006) consente l'avvio di specifici confronti con le regioni al fine di conseguire anche sperimentalmente livelli di attuazione del Patto di stabilità in grado di non incidere in maniera negativa e compromettere i processi di rilancio e di sostegno dell'economia regionale con riguardo alla profonda crisi attraversata. Poiché la disciplina vigente consente che le regioni a statuto speciale possano definire intese con lo Stato che modulino sulle condizioni specifiche delle diverse aree regionali, il concorso agli obiettivi del Patto.

Impegna il Presidente della Regione

ad avviare immediatamente e senza indugi un confronto con il Governo nazionale sulla rimodulazione del Patto di stabilità per la Regione Sardegna. Impegna altresì il Presidente della Regione ad evidenziare al tavolo del confronto l'esigenza di conseguire rapidamente un significativo allentamento dei vincoli ordinati imposti dal Patto al fine di dare corso e compiutezza agli interventi per far fronte alle gravi condizioni di crisi economica, industriale ed infrastnitturale della nostra regione fortemente aggravata dalle indiscutibili diseconomie legate all'insularità. Si rende altresì urgente evidenziare al tavolo del confronto con lo Stato la necessità di attuare concretamente le politiche compensative annunciate dal governo nazionale come conseguenza dello spostamento del G8 di La Maddalena e il mancato finanziamento di importanti infrastrutture strategiche per il territorio isolano.

Il Consiglio Regionale si impegna altresì a convocarsi in apposita sessione unitamente ai parlamentari sardi, rappresentanti delle autonomie locali e forze sociali per definire congiuntamente le proposte da portare al tavolo del governo in materia di Patto di Stabilità e per definire le unitarie iniziative di sostegno alla positiva conclusione dell'intesa fra Regione Sardegna e Governo nazionale. (3).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 1 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Ci si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Sull'ordine del giorno numero 1, la Giunta esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Alla luce del parere favorevole da parte della Giunta su questo ordine del giorno, ho l'esigenza di conoscere dall'Assessore se abbia valutato la coerenza del contenuto di questo ordine del giorno con l'atto della Giunta 54/25 del 10 dicembre 2009.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (P.d.L.). Signor Presidente, a nome del Gruppo P.d.L., intervengo per dire che noi voteremo a favore di questo ordine del giorno presentato dai consiglieri Biancareddu, Capelli e più, inerente un impegno nei confronti della Giunta regionale e dell'Assessore regionale degli enti locali affinché venga emanata un'apposita direttiva per assicurare l'esatta interpretazione della norma cui si fa riferimento, in modo particolare l'articolo 3, comma 5, della legge regionale numero 4. Voglio anche aggiungere che la Giunta ha, ovviamente, presentato, in data 11 dicembre, delle modifiche e integrazioni alla stessa legge regionale, credo che nulla precluda ai colleghi che hanno presentato l'ordine del giorno di farlo, in quanto si tratta di un impegno che la Giunta deve prendere e che poi ovviamente sta portando avanti; credo che la Giunta lo abbia valutato e lo abbia ovviamente ritenuto accoglibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, dichiaro l'astensione del nostro Gruppo, per una ragione molto semplice, perché tratta di materia cosiddetta per il rilancio del settore edilizio e per il superamento delle condizioni di crisi, quindi per lo sviluppo dell'economia sarda, normativa più volgarmente passata per "finto piano casa", nei cui confronti noi abbiamo sempre manifestato una totale e complessiva opposizione.

L'ordine del giorno tratta una questione sulla quale noi saremmo anche entrati volentieri per esprimere la nostra opinione, se fosse stato in un quadro normativo decisamente più accettabile di quello che invece l'ha prodotto. Pertanto, proprio con il sentimento di chi non vuole avere nulla a che fare con quel tipo di normativa, noi esprimiamo il voto di astensione del Gruppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Questo è argomento abbastanza ostico e delicato, c'è stata anche discussione in sede di approvazione dell'articolato della legge cosiddetta "piano villette". Anche io, signor Presidente, vorrei sostenere la richiesta avanzata dal collega Gian Valerio Sanna, per capire se siamo in presenza di una contraddizione da parte della Giunta; anche a me risulta che la Giunta sia già intervenuta con una delibera per modificare, sopprimere addirittura, l'articolo su cui è "appeso" questo ordine del giorno. Se questo è vero, l'ordine del giorno ha, diciamo, una funzione assolutamente di testimonianza, e questo è un problema. Per evitare che il Consiglio venga chiamato a votare su un ordine del giorno impegnativo che rischia di essere, con tutto il rispetto, "aria fritta", sarebbe importante che la Giunta desse un chiarimento su questo aspetto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Preciso meglio, allora. La Giunta, in sede di approvazione definitiva della manovra finanziaria, qui è rappresentata dall'Assessore della programmazione e dall'Assessore del personale. Permetterete che non possa valutare in pochi secondi, avendo visto l'ordine del giorno probabilmente trenta secondi fa, tutte le implicazioni di carattere normativo, di collegamento con precedenti deliberazioni di Giunta o discussioni avvenute in quest'Aula lungamente nel corso dell'esame di una legge.

Trattandosi di un argomento che è stato anche oggetto di un emendamento che si è chiesto di ritirare per affrontare la questione in altra sede, l'impegno della Giunta è nel senso di esaminare la questione con grande attenzione, nel rispetto delle intenzioni positive del proponente, nell'ambito delle finalità di politica urbanistica e paesaggistica - a questo permettetemi di limitarmi - e non quindi all'analisi dettagliata di precedenti provvedimenti amministrativi. Credo di poter chiedere questa comprensione da parte di tutta l'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, cerco di dare io una mano all'Assessore. Nell'atto di Giunta, con il quale provvedete a modificare il cosiddetto Piano casa, abrogate il comma 5 dell'articolo 3 che è esattamente l'oggetto di cui si sta parlando: lo togliete praticamente dagli interventi ammessi nell'ambito degli interventi di ampliamento e trasferite questo comma tra le norme transitorie, che modificate nelle more dell'adeguamento del Piano paesaggistico. Questo ha un solo significato! Gli ampliamenti sono una cosa, le variazioni alle norme urbanistiche di salvaguardia sono un'altra cosa. Poiché in questa delibera dite chiarissimamente che le variazioni alla pianificazione paesaggistica devono avvenire (finalmente viene ammessa) sulla base del rispetto dell'articolo 156 del Codice Urbani (cosa che evidentemente qui è stata detta durante il dibattito, non è stata accolta ma retroattivamente evidentemente qualcuno ha fatto sapere al Governo regionale che non passa la legge se non c'è il rispetto dell'intesa preventiva con lo Stato), il che vuol dire, conseguentemente, che tutte le variazioni, previste nella legge, che attengono alla variazione delle norme transitorie, sono inapplicabili finché non c'è quell'intesa.

Questo è il significato di questo provvedimento, onorevole Sanna, a distanza di un mese e mezzo dal varo della legge. Questo è quello che è scritto nella delibera e l'introduzione di questa nuova fattispecie segnala che l'interpretazione di questo comma non è attinente alle attività di ampliamento del Piano casa, in quanto evidentemente non possono essere confuse le norme di salvaguardia con le attività di ampliamento, il che vuol dire che le attività di ampliamento devono avvenire nel rispetto delle norme di salvaguardia. Questo è quello che è scritto negli atti, non me lo sto inventando io: bisogna leggere le leggi e applicarle letteralmente al loro significato.

Non è urgente questa interpretazione, la direttiva di cui chiede l'ordine del giorno senz'altro sarà l'esito del dibattito e dell'approvazione del disegno di legge di modifica della legge numero 4, nella quale può trovare sede e luogo idoneo l'interpretazione che è richiesta, ma non certo nei termini in cui è posta oggi perché ci troviamo di fronte all'interpretazione di un disegno di legge a cui è richiesta una modifica perché non è applicabile. Chiaro? Credo di aver spiegato il senso del mio intervento. Mi astengo.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che l'onorevole Pietro Cocco è rientrato dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Confermo il voto di astensione, annunciato dal Capogruppo Luciano Uras a nome suo e di tutto il Gruppo, e dico che su questa vicenda abbiamo speso molto tempo. Ci siamo appassionati e ci siamo arrabattati per dimostrare l'inopportunità di quella legge che ci ha tenuto inchiodati qui un mese e mezzo e che oggi sta miseramente naufragando in tutti i suoi aspetti.

Oggi, tentare di introdurre dei correttivi, sia attraverso i provvedimenti della Giunta, come ricordava Gian Valerio Sanna, o con ordini del giorno, credo che non ci appassioni più, anche perché quella legge percorrerà la sua strada verso il suo disastro. Non ha rianimato e rilanciato l'economia, così come presuntuosamente aveva intenzione di fare, né ha dato indicazioni chiare a chi, semmai, avesse intenzione e volontà di mettere in moto il settore dell'edilizia.

Ancor più, però, mi permetto di entrare nel merito di questa proposta, che noi non vogliamo, e dalla quale ci allontaniamo con il voto di astensione in termini di responsabilità, perché è un problema che va ricondotto all'interno della norma generale. Noi crediamo che sia opportuno ripresentare uno strumento di pianificazione generale che soprattutto tenga conto che ormai è arrivata l'ora di dire che in agro non si costruisce più, indipendentemente dalla superficie indicata. L'agro è destinato all'attività agricola e deve rimanere, quello che rimane, potenzialmente votato all'attività agricola, destinato all'attività agricola. La residenza è nelle città, nei luoghi dove è opportuno vivere, probabilmente dovremo pensare a una qualità più alta del vivere nelle città, in modo tale da non invogliare la gente ad abbandonare la città e a tentare paradisi e rifugi in aree dove è inopportuno risiedere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Presidente, esprimo il mio voto favorevole all'ordine del giorno presentato dagli onorevoli Biancareddu, Capelli e più, e rispondo all'onorevole Salis. Onorevole Salis, credo che questo ordine del giorno sia necessario per chiarire a qualche ufficio tecnico comunale, che purtroppo interpreta le leggi a suo piacimento, che la questione dell'ettaro è stata inserita in legge perché il Consiglio regionale ha deciso di modificare la questione delle norme transitorie previste nel PPR e riportare a un ettaro le dimensioni minime per poter edificare all'interno dell'agro. Non è in contraddizione con quanto detto dalla Giunta perché la Giunta, insieme alla Commissione, ha ritenuto di dover presentare questa proposta di modifica a quello che viene volgarmente chiamato Piano casa in una fase successiva, che non fosse quella dell'approvazione della manovra finanziaria, anche su vostra richiesta, giustamente.

Quindi io condivido appieno le osservazioni del proponente, cioè dell'onorevole Biancareddu, per impegnare la Giunta regionale a dare dei chiarimenti, che devono essere dati, che voi stessi avete chiesto più volte. Anche l'onorevole Uras ha precisato che chi è preposto a redigere le leggi è il Consiglio regionale, non sono i funzionari. Quindi, ancora una volta, si ritiene di dover dare questi chiarimenti, di doverli dare in tempi celeri, perché purtroppo le leggi che noi facciamo sono imbalsamate e interpretate male. C'è necessità di chiarire anche su questa questione le varie vicissitudini.

All'onorevole Sechi volevo dire che capisco il suo modo di interpretare la campagna e l'edificazione all'interno di questa, però noi la pensiamo diversamente, anche in riferimento al fatto che i tre ettari, che sono stati "messi" dall'onorevole Sanna, che ha redatto il PPR in materia di norme transitorie, in Sardegna, purtroppo, e in Ogliastra in particolare, come ho avuto modo di riferire in varie riunioni, li ha il 2 per cento della popolazione. Quindi, per gli imprenditori agricoli si rende necessario riportare la dimensione minima all'ettaro, perché in Ogliastra non ci sono grandi latifondisti, ci sono persone che fanno agricoltura, purtroppo queste norme transitorie, che sono state messe dall'onorevole Sanna e da voi tutti, che avete votato il PPR, impediscono alla povera gente di poter edificare…

PRESIDENTE. Onorevole Stochino, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Signor Presidente, in quest'ipotesi, il problema dell'ettaro del Piano casa viene in considerazione solo di riflesso. Il problema fondamentale, come ha detto poc'anzi il collega Stochino, è che i funzionari, le condividano o non le condividano, devono applicare le leggi, sia quando sono leggi non gradite sia quando sono leggi gradite. Ricordo che la Commissione bilancio ha approvato all'unanimità una risoluzione con cui chiede l'istituzione di una Commissione, è stato ritenuto specificamente di chiedere una Commissione e di non dare il compito alla Commissione di verifica, perché abbiamo voluto una Commissione specifica che adempisse a questo compito. Questo è un chiaro esempio di mancata applicazione della norma di legge. Il comma 5, ancorché inserito all'articolo 3, è dichiaratamente una norma transitoria che avrebbe dovuto trovare allocazione al comma 13, così come, peraltro, l'articolo 15 faceva parte del Titolo I, non del Titolo II della legge.

In presenza di un'interpretazione chiara che non lascia dubbi sul significato della norma, ripeto, che si condivida o non si condivida, un funzionario non ha la facoltà, per motivi non chiari o per scarsa comprensione, di non applicarla. L'emendamento vuole richiamare ancora una volta l'attenzione dell'Aula su un problema che l'onorevole Uras ha più volte con forza riproposto di fronte a quest'Aula. Noi dobbiamo affermare la dignità del Consiglio iniziando dalle piccole cose per finire sulle grandi idee e sui grandi progetti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, dopo i chiarimenti intervenuti, mi dispiace dire che il collega Stochino non ha ascoltato bene l'intervento del collega Steri; probabilmente, se avesse ascoltato questo intervento, avrebbe capito che ha fatto proprio un intervento fuori tema.

(Interruzione del consigliere Stochino)

SALIS (I.d.V.). Assolutamente fuori tema, Stochino, mi consenta. Non c'è assolutamente alcun riferimento…

(Interruzione del consigliere Stochino)

SALIS (I.d.V.). E' inutile riaprire la discussione. Il problema è che oggi, caro collega Stochino, siamo in presenza di un pasticcio, perché è vero che bisogna richiamare gli uffici al rispetto delle leggi (e su questo io in Commissione bilancio ho assolutamente votato a favore della risoluzione), perché le leggi vengano applicate, perché se ne verifichi anche il rispetto, non solo da parte gli uffici tecnici comunali, ma anche da parte degli uffici regionali. Detto questo, pur essendo dal punto di vista della sostanza d'accordo con l'emendamento, non possiamo dare il nostro assenso e il nostro voto, per cui ci asterremo nei riguardi di un provvedimento pasticciato che vede la Giunta che, con una mano, cancella la norma su cui ha appeso questo ordine del giorno, e con l'altra mano invece esprime parere favorevole sull'ordine del giorno stesso.

E' un provvedimento pasticciato, un comportamento assolutamente incomprensibile per alcuni versi, ma che comincia a fare i conti con i pasticci che abbiamo lungamente e con coerenza sottolineato relativamente al "Piano villette"; avremo modo di verificare (lo abbiamo detto e siamo stati facili profeti), in questo periodo, quali e quante correzioni dovranno essere apportate a questa legge, perché è stata una legge pasticciata, una legge confusa, affrettata, che sta cominciando a dare i suoi frutti avvelenati e la delibera di Giunta del 10 dicembre è la prima di queste occasioni di dimostrazione. Solo questo. Per cui, il Gruppo Italia dei Valori si astiene su questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, capisco che si debba cercare di giustificare qualsiasi cosa con l'esempio della propria realtà, dei luoghi di origine, di nascita eccetera. Onorevole Stochino, non è che l'Ogliastra sia un luogo lontano e irraggiungibile ai più; i miei, da parte materna, sono di Seui, territorio che confina con Arzana, beh, se a mio nonno fosse venuto in mente di mantenere la famiglia con un ettaro coltivato, probabilmente, essendo ancora all'epoca aperti i manicomi, sarebbe stato messo in manicomio, perché né più e né meno, oggi, i tre ettari, di cui è proprietaria per una parte la mia famiglia, sono sufficienti per un po' di vino per gli amici, un po' di vino che si beve in casa e un po' di vino che viene dato a qualche bar del paese. Finito! Cioè, non è che si fondino grandi ricchezze su tre ettari, anzi, lei addirittura sostiene uno, quindi sto addirittura parlando del triplo, pensi un po', il triplo! Non scherziamo! Con un ettaro si mette su probabilmente una casettina per andare a vivere invece che in paese o in città, perché non è che l'Ogliastra è tutta la Sardegna, se il problema è relativo a una zona specifica e ben individuata dell'Ogliastra, facciamo un emendamento e modifichiamo il "Piano cemento" per l'Ogliastra, se ci sono reali esigenze.

io capisco se ci sono necessità di singoli territori, però, l'Ogliastra non è il Campidano, e nel Campidano si sta andando ad abitare cementificando l'agro, urbanizzando quello che era campagna, che comporta ulteriori costi in termini di vita, in termini di ambiente, in termini di costi energetici, perché poi non è che con un ettaro si vive tutti i giorni in campagna, si lavora e si dà un futuro, per sé, sicuro e di vita dignitosa e degna di essere vissuta anche per la propria famiglia. No! Si va a lavorare in città vivendo in campagna e quindi sono costi energetici, costi di trasporto per i singoli cittadini, cioè ulteriori costi che ognuno sopporta proprio perché non si è programmato per andare a vivere in città e costruito bene perché tutti possano stare in città, e si è detto a qualcuno, siccome non ha le risorse, di andare a vivere in campagna, però lavora in città e quindi consuma, spreca ulteriori risorse sue e anche ambientali, perché non si è stati in grado di metterlo nelle condizioni di poter continuare a vivere laddove si deve vivere e cioè nei paesi e nelle città.

Il voto è di astensione per tutti questi motivi che non ci hanno convinto quando abbiamo discusso il Piano "cemento" o "di rilancio del settore edilizio" che poco ha rilanciato, così come non ci hanno convinto oggi le considerazioni e le argomentazioni dei colleghi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intanto tutta la comprensione per l'assessore La Spisa, ce l'ha chiesta, che sostanzialmente dice al collega Biancareddu e al Consiglio regionale, che il parere favorevole vuol dire che un ordine del giorno non si nega a nessuno; non entro nel merito, esprimo un parere favorevole di opportunità. C'è meno comprensione per l'assenza del Presidente della Regione durante la manovra di bilancio, c'è meno comprensione per l'assenza dell'assessore Asunis…

STOCHINO (P.d.L.). E' malato!

BRUNO (P.D.). C'è meno comprensione per il fatto che, dopo l'annuncio di questo finto Piano casa, che doveva risolvere il problema di natura abitativa della Sardegna, dopo un mese e mezzo si fa una legge di modifica, si voleva scardinare in qualche modo, col Titolo II, il Piano paesaggistico regionale e invece si dimostra, adesso, con la delibera di Giunta del 10 dicembre che forse avevamo ragione, dovevamo prima ricercare l'intesa con lo Stato, perché il Codice Urbani individua questa procedura come procedura legittima.

Allora, io credo che siamo "su scherzi a parte", altro che ordine del giorno! Avete voluto individuare una scorciatoia, l'avete fatto nell'unica vera legge che avete presentato in questa legislatura, allora ne riparleremo, noi attendiamo la discussione in Commissione e in Aula. Riteniamo che questo ordine del giorno sia superfluo, che non serva a molto, che non serva a niente, noi ci asteniamo, sbrigatevela voi, forse c'è qualche problema al vostro interno, sbrigatevela voi. Credo che bisogna essere più seri anche quando si fanno le leggi, perché è vero che a volte non riusciamo a interpretarle bene o gli Uffici non riescono a interpretarle bene, qualche volta le leggi però le facciamo male, e questo è il caso del finto Piano casa, di una legge fatta male, fatta malissimo, che non porta nessun vantaggio alla Sardegna, forse porta dei vantaggi a qualche grande costruttore, ma anche su quello vedremo poi i risultati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BIANCAREDDU (U.D.C.). Presidente, intanto ringrazio i colleghi di maggioranza, il Presidente della Commissione, la Giunta e anche i colleghi di minoranza per l'atteggiamento benevolo dimostrato verso questo ordine del giorno, che è un ordine del giorno, se vogliamo, atipico, perché nella mia permanenza tra questi banchi, che risale al 1994, il Consiglio non è stato mai chiamato a fare un ordine del giorno per interpretare una norma di legge. Quindi, il fatto che "l'ordine del giorno non si nega nessuno" è una frase tipica, è vero, però, a monte di questo ordine del giorno c'è una norma di legge, quindi serve a chiarire le idee a qualcuno, soprattutto in una scala di valori dove il Consiglio regionale, e quindi tutti noi, non deve essere considerato come un'allegra brigata che ogni tanto compie qualche atto che poi, al nostro esterno, chi lo vuole applicare lo applica, e chi no, dice che non serve o qualcuno con atto amministrativo lo modifica. C'è una gerarchia delle fonti, nella gerarchia delle fonti regionali, la legge regionale sta in cima, tutti gli atti amministrativi sono sotto ordinati e si devono conformare a essa, a meno che non riusciamo a modificare anche questa gerarchia. Questo tecnicamente.

Nel merito: nessuno di noi ha ancora detto che finalmente c'è una norma per i poveri, perché non si parla di ampliamenti di alberghi a cinque stelle, a sei stelle, nei 300 metri, nei 100 metri, dentro il bagnasciuga eccetera, si parla di far costruire e di consentire la costruzione nell'ettaro a gente che ha solo un ettaro di terra! Non sono speculazioni, si tratta di 90 metri quadri su un ettaro; sfido chiunque a dimostrarmi il contrario, vogliamo fare gli affari con un ettaro di terra? Sono queste le speculazioni? Dobbiamo aver paura di queste speculazioni? O forse chi si costruisce la casetta in campagna non è un presidio contro gli incendi perché almeno la pulisce, e invece, così, non vale più a niente. Se uno ha tre figli e sei ettari di terreno, con la precedente normativa non poteva fare niente per nessuno, perché erano necessari tre a testa, quindi nove, il feudalesimo è finito, quindi questa è una norma per i poveri, forse l'unica.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, credo che le parole dell'onorevole Biancareddu siano state, soprattutto queste ultime, piuttosto chiare per tutta l'Aula. Credo che effettivamente questo ordine del giorno risulti anomalo, risulti un qualcosa di diverso che, alla fine di un'approvazione di una finanziaria, viene introdotto e proposto a quest'Aula. Credo che, però, si renda necessario, urgente e importante, dopo che tutta una serie di iniziative sul territorio ha portato a non comprendere il famoso articolo 3 comma 5 della legge numero 4, cosiddetta "Piano casa". E' un esempio che riportiamo quotidianamente, tutti gli Uffici tecnici non hanno un'interpretazione chiara e quindi getta tecnici e utenza nel grande dubbio. Credo che questo non ci porterà molto lontano, anche perché o dovrà essere necessariamente emanata una direttiva o dovremo modificare la legge numero 4 per far capire ancora meglio qual era il nostro pensiero e quali sono le nostre idee.

Credo però che sia almeno giunto il momento di chiarire che il famoso decreto del Presidente della Giunta numero 228 fosse un decreto che, dal 1994, aveva istituito la dimensione minima del lotto in zona agricola di un ettaro - credo che questo sia chiarissimo - e che soltanto con le norme di attuazione del PPR è stato modificato e quindi passa da un ettaro a tre ettari. Nella legge sul Piano casa, noi abbiamo chiaramente detto che lo vogliamo riportare a un ettaro. Credo che più di questo non si possa dire né aggiungere. Ho solo un dubbio per il Gruppo dell'U.D.C., che se questo fosse stato votato a voto segreto forse non sarebbe passato. Oggi, a voto palese, sarà sicuramente votato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei dire soltanto una cosa, probabilmente stiamo discutendo del nulla perché mi risulta che abbiamo una legge che è stata approvata e stiamo ridiscutendo nuovamente di "Piano cemento", di "Piano villette". La legge c'è, vediamo se è costituzionale o meno, ma non saremo certo noi a deciderlo. Mi dispiace che sia assente l'assessore Asunis. Esprimo il mio voto favorevole, anche se ritengo che sia indispensabile non solo una nota esplicativa per quanto riguarda l'argomento, ma una nota esplicativa su tutta la legge numero 4 perché credo che ci sia, all'interno degli uffici comunali, grande confusione proprio nell'applicazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, il collega Biancareddu ha definito atipico questo ordine del giorno. Io lo definirei un tentativo magari patetico per tornare a cercare di convincerci che, con questo benedetto Piano casa (perché stiamo ritornando anche alla definizione "Piano casa"), si creerà ancora sviluppo. In un ettaro dove si sottrae l'area destinata a edificare la struttura, sottratte ancora percentuali di area magari destinate alla creazione di una stradetta, vorrei capire davvero qual è lo sviluppo agricolo che si può dedurre da una limitazione così forte anche dello stesso ettaro. Per cui, veramente, secondo me, dobbiamo essere più seri quando affrontiamo questi discorsi e direi di abbandonare questo ordine del giorno per tornare a discorsi più importanti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, io mi rivolgo ai colleghi dell'opposizione, anche in riferimento all'ultimo intervento della collega Zuncheddu, a quello di Oscar Cherchi, a quello del collega Zedda, dicendo che non stiamo discutendo qui del merito. Il Consiglio si è già espresso sul merito e il Consiglio ha approvato una norma, a torto o ragione. Mi dispiace, non vedo il collega Uras. Io avrei voluto non firmare questo ordine del giorno, avrei voluto non presentarlo, così come ho fatto nella passata legislatura, dove ho dovuto firmare un ordine del giorno che diceva alla Giunta che l'Aula aveva fatto una legge e che la doveva applicare, che la condividesse o meno quella legge, quella norma, doveva applicarla. Oggi mi trovo nella stessa situazione. Noi abbiamo già discusso nel merito, con la disapprovazione di alcuni e con l'approvazione di altri. Abbiamo già approvato questa norma.

Abbiamo già discusso, collega Uras, dei precari e dei dirigenti che non applicano le norme. Su questo, io chiedo la sua condivisione. Si asterrà, l'ha già detto, ma quello che chiede questo ordine del giorno è lo stesso che chiede lei e che ha chiesto lei, e noi non ci siamo astenuti. Abbiamo chiesto che la Giunta, l'Esecutivo, i dirigenti, i direttori generali e chiunque altro, applichino, a torto o a ragione, nel merito, le norme e le leggi che questa Aula fa. Perciò non vale quanto ho sentito: "ordine del giorno inutile", "cancelliamolo", "avrei votato così o avrei votato cosà", non si sta discutendo del merito! Abbiamo già impiegato ore e giorni a discutere del merito. Stiamo discutendo del fatto che venga riconosciuto a quest'Aula il diritto di legiferare e che le leggi che escono da qui vengano applicate, che siano esse approvate all'unanimità o a maggioranza.

Perciò alcuni discorsi che ho sentito - me ne dispiace, collega Uras, collega Zuncheddu, collega Zedda - non c'entrano nulla con l'obiettivo che voleva raggiungere e che raggiungerà questo ordine del giorno che chiede il rispetto anche per voi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Presidente, volevo dire le stesse cose che ha detto l'onorevole Capelli, quindi quasi rinuncerei all'intervento. E' chiaro che nel merito non entriamo e non vogliamo entrare anche perché si è entrati quando si è discusso sul Piano per il rilancio dell'edilizia e, sia nei banchi dell'opposizione che nei banchi della maggioranza, soprattutto sulla reintroduzione del lotto minimo di un ettaro, mi sembra che non fossimo tutti d'accordo.

Oggi si trova l'accordo e credo che sia anche giusto. Io voterei volentieri questo ordine del giorno in quanto condivido appieno quello che hanno detto l'onorevole Biancareddu e l'onorevole Steri, perché finalmente credo che in questa legge che è stata approvata sul rilancio dell'edilizia se c'è una cosa che riguarda i poveri è davvero la possibilità che viene data a chi ha un ettaro di terreno di poter costruire qualcosa dentro quell'ettaro.

(Interruzioni dai banchi della maggioranza)

PRESIDENTE. Silenzio, lasciatelo proseguire.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Voglio chiudere dicendo che comunque io credo che di questo passo dovremmo fare delle sessioni ordinarie di Consiglio per approvare ordini del giorno che impegnino la Giunta a far applicare le leggi approvate.

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, deve dichiarare il voto perché ha usato il condizionale.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Mi devo attenere alle disposizioni del mio Capogruppo, quindi mi astengo.

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Capisco che siamo tutti stanchi e soprattutto che non vediamo l'ora di licenziare la finanziaria in modo che gli strumenti in essa contenuti diventino operativi, ma comunque partiranno dal primo gennaio quindi qualche minuto si può ancora perdere. Colgo intanto l'occasione per fare i miei migliori auguri di una pronta guarigione all'assessore Asunis che non è presente e non è stato presente durante questa finanziaria per motivi di salute e non certo per disimpegno nei confronti di questo Consiglio. Intervengo semplicemente per dire che credo che siamo tutti consci del fatto che, mentre si discuteva la legge sul cosiddetto Piano casa (che era ed è una legge per il rilancio economico, non era una legge per dare case, era una legge per far ripartire un settore economico fondamentale nella nostra Isola come quello dell'edilizia), buona parte di quest'Aula ha pensato di utilizzare quel disegno di legge come uno strumento per portare avanti una necessaria correzione di fronte a un'ingiustizia sociale che, come ha ricordato bene il mio collega, era stata imposta a una storia urbanistica della nostra Regione, soprattutto dei nostri paesi e delle nostre città.

Quando si parla di agro dobbiamo distinguere l'agro produttivo dall'agro solo urbanisticamente classificato agro; al di là di una Zona C, in un paese o in una città, c'è l'agro, ma questo non significa che lì debbano esserci per forza, perché possono non esserci, attività produttive di tipo agricolo e quindi quello è un agro abbandonato; lo vediamo, lo vediamo in tutti i nostri paesi e in tutte le nostre città. Allora, la possibilità di poter costruire residenza in quella fascia che circonda i nostri paesi e le nostre città è un qualcosa che è stato, i nostri paesi e le nostre città sono cresciuti così. Ora si dirà che sono cresciuti male. Certamente, sono cresciuti male; ma pensate che non siano cresciuti male anche con la lottizzazione dei palazzinari, con strade di sei, otto metri in città? Sicuramente molto più dannose per la nostra civiltà, per la nostra salute, per la qualità della vita delle nostre città.

Allora, riportare la misura a un ettaro, a una dimensione che sia economicamente sostenibile dalla maggior parte dei nostri cittadini, rispetto ai tre ettari imposti da chi problemi finanziari non ne ha mai avuto, credo che sia un atto di giustizia e quindi ritengo che quella legge, usata certamente a scopo strumentale (perché aveva un altro scopo, quello del rilancio dell'economia), per riportare giustizia nella nostra Regione, nelle nostre città e nei nostri paesi, sia stato un atto dovuto, ora è un atto dovuto richiamare gli Uffici al rispetto di quella norma.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Rinuncio, Presidente, perché non voglio alimentare il dibattito con ulteriori questioni di lana caprina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Bruno si è astenuto.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Petrini - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 53

Votanti 35

Astenuti 18

Maggioranza 18

Favorevoli 35

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno numero 2.

Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Su questo argomento il parere della Giunta è, in maniera ragionata, un invito a riflettere per conoscere prima di decidere. Io credo che non si possa oggi, con un ordine del giorno su un problema come quello della gestione delle risorse idriche, in particolare il Servizio idrico integrato per uso civile, e complessivamente su tutta la questione della risorsa idrica nella nostra Regione, affrettatamente vincolare il Consiglio regionale a prendere decisioni senza aver conosciuto i termini della questione. Io vi ricordo che abbiamo impegnato sostanzialmente in questa manovra finanziaria circa 40 milioni di euro del nostro bilancio, 40 milioni che noi togliamo ad azioni contro la povertà, ad azioni per lo sviluppo, per coprire perdite generate da un sistema di gestione di questo servizio che oggettivamente è problematico ed è di gravissima portata sul piano finanziario e sul piano gestionale.

Il Consiglio credo che oggi debba dire che occorre dare ai sardi "acqua" in maniera certa per tutti e ai prezzi più bassi possibili, ma anche con una gestione corretta e oculata di questa risorsa e di tutti i meccanismi amministrativi e tecnici che sono alla base di questa gestione. Cosa sarà della legge o del decreto legge approvato dal Governo e all'esame del Parlamento? Non sappiamo, ci sono impugnative in corso da parte di altre Regioni. Noi sappiamo che occorre che, per tutti i cittadini sardi, ci sia un servizio efficiente e a basso costo per quanto possibile. Non è il caso oggi di dire "tutto pubblico, tutto privato" e non è il caso oggi di demonizzare soluzioni che il Consiglio regionale sarà chiamato a prendere ma, conoscendo bene i termini del problema, spero che le Commissioni competenti e l'Aula stessa presto possano affrontare responsabilmente il problema. Perciò la Giunta su questo ordine del giorno esprime un parere contrario.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 2 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Signor Presidente, prima ho manifestato il mio imbarazzo tacendo per qualche secondo, adesso lo esplicito verbalmente. Io sono Presidente di un organo collegiale che non si è riunito per discutere di queste cose e quindi io non posso esprimere un parere della Commissione. Non posso che rimettermi all'Aula rispetto a questi argomenti per riguardo a questo piccolo organo del Consiglio che io presiedo ma che vorrei rispettare.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Signor Presidente, annuncio il voto contrario del Gruppo del Popolo della Libertà per una serie numerosissima di questioni, alcune le ha toccate l'Assessore nel suo parere. Credo che sia sotto gli occhi di tutti la gravità della situazione che noi stiamo affrontando in termini di risorse e di servizi assolutamente inadeguati e insufficienti. Sono passati ormai molti anni da quando il Gestore unico in Sardegna sta prestando la sua opera e dobbiamo certificare la gravità della situazione.

Peraltro si chiede a questa maggioranza (che, voglio ricordarlo, è una maggioranza - per quanto riguarda il Popolo della Libertà - omologa a quella nazionale) di impugnare un decreto, il "135" che noi riteniamo assolutamente coerente con i principi del Governo nazionale. Si chiede qui di procedere in maniera decisa verso la privatizzazione dei servizi idrici espropriando l'acqua potabile dal controllo degli enti locali. E' stato un fallimento continuo e continua a essere un fallimento. Il decreto legge numero 135 non dice che verrà affidata a totale capitale privato la gestione di un bene importante come quello dell'acqua, dice che è possibile affidarsi a società a capitale misto con una percentuale almeno del 40 per cento di questo capitale. Quindi, non c'è nessuna espropriazione, non vuole essere un'espropriazione.

Noi siamo convinti che le società totalmente pubbliche che controllano l'acqua hanno dimostrato tutti i loro limiti, ma non da quando è nata Abbanoa, lo si capiva anche da quando esisteva l'ESAF; quante risorse, voi soprattutto con la vostra amministrazione regionale, con la vostra maggioranza, avete dovuto impegnare per la vertenza ESAF che probabilmente non è ancora chiusa? E quanti problemi ha creato l'ESAF, con il numerosissimo quadro di riferimento dei comuni che gestivano in proprio questo bene! Noi dobbiamo certamente adeguarci alle norme europee e alle norme nazionali, voglio ricordare che i sardi sono i maggiori consumatori in Italia di acqua potabile per uso alimentare. Non esiste un'altra regione d'Italia che utilizzi il numero di bottiglie di acqua minerale che vengono usate in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole su questo ordine del giorno che trasforma una mozione che il centrosinistra aveva già presentato in Consiglio regionale. Intervengo inoltre per dire che il decreto Ronchi, apparentemente innocuo, invece con un emendamento infilato con il solito metodo di questo centrodestra (che utilizza in questo Consiglio regionale ma anche in Parlamento), con i cavalli di Troia che portano dentro le cose più gravi, apre la strada alla privatizzazione dell'acqua. E' vero che noi non abbiamo elementi sufficienti, forse sarebbe bene, come dice l'Assessore, averne altri per fare una valutazione sulla gestione che abbiamo dell'acqua, elementi come risorse, inefficienze, però siamo in condizioni di dire alcune cose.

Intanto va confutata l'opinione diffusa che, con la privatizzazione, si ridurrebbero costi e tariffe; dove questo è avvenuto, dove già è stata privatizzata l'acqua, non sono stati ridotti né i costi, né le tariffe e non è migliorato il servizio. Le esperienze recenti ce lo dicono. Poi io penso che il Consiglio regionale debba ribadire con fermezza che l'acqua è un bene essenziale e insostituibile per la vita, che non può essere messo sul mercato, perché sul mercato si mette solo la merce. Se mettiamo l'acqua sul mercato, mi spiegate chi porterà l'acqua a Setzu? Non converrà più portare l'acqua a Setzu, perché ci abitano cento anime, onorevole Diana! L'acqua verrà portata solamente dove si può pagare, dove è conveniente, si faranno investimenti dove converrà: allora sì che non si potrà pagare!

L'acqua è un bene essenziale per la vita come l'aria. Io penso che questo Consiglio regionale possa dirlo: è scritto in questo ordine del giorno. Non volete impugnare il decreto? Stralciatelo, votatelo per parti, ma almeno sottoscrivete quello che c'è scritto in questo ordine del giorno. Poi quel decreto, chiaramente, dice che almeno il 40 per cento deve essere privatizzato, vuol dire che anche il 100 per cento può essere dei privati. Non si dice che non si può superare il 40 per cento, sarebbe già una cosa importante dire che i privati non possono avere la maggioranza nella gestione della società. Io penso che su questo il Consiglio regionale debba impegnarsi.

Ci sono le condizioni per dire alcune cose, forse non possiamo fare un esame approfondito su quello che è stato Abbanoa, su quello che è stato l'ESAF, su quello che è lo strumento giusto per avere una gestione efficiente che dia servizi adeguati ai cittadini, però alcuni principi noi li possiamo…

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Meno male che lo Stato ogni tanto presta attenzione, non lo fa di propria iniziativa neppure il Parlamento nazionale, lo fa perché è l'Unione Europea che in qualche maniera induce a prendere delle posizioni nel senso della liberalizzazione dei servizi. L'Unione Europea si basa sulla liberalizzazione dei servizi, compresa l'acqua; il che non significa privatizzare l'acqua, le condotte idriche, i potabilizzatori, i depuratori, tutto questo rimarrà, rimane, resta e resterà pubblico, quello che si privatizza è il servizio, la qualità del servizio, la capacità di poterlo erogare, la possibilità che possa arrivare nelle case dei cittadini acqua potabile, la possibilità di riuscire a fatturare e a riscuotere i soldi delle bollette.

Ecco, oggi, per l'ennesima volta, si discute in quest'Aula, ho apprezzato il fatto che il Presidente della Commissione non abbia espresso parere, giustamente, visto che non si è discusso in Commissione di questo specifico caso, se n'è discusso in altre occasioni. Abbanoa, fuor di metafora, fa acqua da tutte le parti, è una società che non è in grado di garantire i servizi, è stato appurato, verificato, serve un'azione riformatrice. In questo senso io credo che questa legislatura avrà fallito se non riuscirà a varare una profonda riforma del servizio idrico, dei consorzi di bonifica, delle ASL e dello Statuto, ricontrattando i rapporti con lo Stato, del federalismo interno, dei rapporti tra Regione ed enti locali. Io credo che, se non riusciremo noi a riformare, dovremo cogliere l'occasione che ci dà lo Stato. Questa è l'occasione per rimettere finalmente a posto le questioni nel servizio idrico, soprattutto far sì che i partiti escano dalla gestione dell'acqua, così come dovranno uscire dalla gestione della sanità e dalla gestione dei consorzi di bonifica. Questa è un'occasione!

Credo che le deroghe del "Ronchi", che sono state fatte per compendi limitati di alta montagna e per altre situazioni particolari, non possano essere sicuramente estesi a tutta la Regione. Per cui dichiaro il voto assolutamente contrario a questo ordine del giorno, anche perché in precedenza sono stato l'unico a votare per la privatizzazione della gara su 40 componenti dell'Autorità d'ambito, credo che anche gli altri 39 oggi si siano ricreduti, dopo l'esperienza di Abbanoa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, che cosa dice l'ordine del giorno? L'ordine del giorno prevede tre questioni. Uno, che una normativa di dubbia legittimità costituzionale è già oggetto di ricorso da parte di altre Regioni che intendono l'acqua come un bene comune, quindi da assegnare. "Bene comune" vuol dire che non può essere proprietà di alcuno e non essere proprietà di alcuno vuol dire che la gestione deve essere mantenuta nella disponibilità di tutti: come? Lasciandola in mano pubblica.

La seconda questione: bisogna intervenire per risanare, riorganizzare e migliorare il servizio di gestione.

La terza questione riguarda una deroga, contenuta in quella normativa, nelle situazioni più complesse. Noi viviamo in un'isola, non abbiamo il Danubio che attraversa il nostro territorio!Noi viviamo in un'isola e pensiamo a qualcuno che, avendo la disponibilità di soggetto gestore dell'acqua, dica un giorno: "Rendo questa possibilità di gestione così condizionante per la vita di tutti, tale da esercitare un mio potere commerciale, cioè per arricchirmi assicurandomi profitti su un bene comune.

Beh, immaginate che cosa sarebbe la Sardegna! Vi invito a leggere i murales che ci sono in quel di Orgosolo, uno dei quali richiama il valore dell'acqua e dice a Dio di non volere pietanze ricche e carne, ma di volere acqua per poter ottenere dalla terra i frutti della terra. Stiamo attenti in questa materia, l'acqua non può essere oggetto di commercio, l'acqua è un bene comune, essenziale alla vita, nessuno può esserne privato. Non ci sono profitti, onorevole Cuccureddu, da fare, c'è una gestione buona, che l'amministrazione pubblica, quella seria, può fare, e noi dobbiamo…

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, vorrei ricordare all'onorevole Diana che ha dimenticato la lettera a) del comma 2 dell'articolo 15 del Decreto Ronchi di cui stavamo parlando. Appunto perché in essa si dice che la gestione può essere data anche a favore di imprenditori o società in qualunque forma costituite, eccetera, eccetera, eccetera; poi alla successiva lettera viene detto che possono essere anche società miste pubblico-privato. Quindi non è esclusa la privatizzazione totale. E' una scelta che può essere effettuata, però condivido ciò che sosteneva l'onorevole Cuccu circa i costi e le tariffe. Pensiamo che cosa è accaduto alla Telecom da quando è stata privatizzata, all'Alitalia, all'Energia, alle Poste, Ferrovie, Autostrade: ci sono stati benefici per i cittadini, abbattimento dei costi e delle tariffe, miglior servizio? Oppure semplicemente arricchimento di pochi che hanno fondato fortune incredibili con soldi pubblici a danno di tanti?

Credo che si debba considerare l'acqua come bene inalienabile perché nessuno di noi sa che cosa succederà un domani, che cosa potrà accadere con l'acqua, con le società, con l'idea che, assunte tot persone in una società privata, ci troveremo domani magari ulteriori costi per il precariato eccetera, eccetera, eccetera oltretutto con il servizio non reso alla comunità. Bene, su questo tema io condivido l'ordine del giorno che cerca di prorogare quella deroga appunto perché rimangano società completamente pubbliche nella gestione di un bene fondamentale come l'acqua.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Esprimo il voto favorevole a questo ordine del giorno.

Siamo fortemente preoccupati perché noi abbiamo chiesto all'assessore La Spisa, anche in sede di discussione della finanziaria, in particolare con l'emendamento che riguardava Abbanoa, se i milioni messi a disposizione del sistema idrico (quindi i 24 più quelli delle altre finanziarie, circa 40) fossero in grado di garantire la ricapitalizzazione di Abbanoa. Non ci è stata data risposta ma noi riteniamo che non sia così. Quindi corriamo il rischio reale, vedo che forse è auspicato, che si vada a finire in qualche modo nelle disposizioni del decreto Ronchi. Noi riteniamo che sia un errore perché l'acqua è un bene pubblico, privatizzarla, quindi con la logica del profitto, ci porta a considerarla una merce e non un bene.

E' chiaro che bisogna lavorare per l'efficienza e per l'efficacia della gestione di Abbanoa. Però con Abbanoa abbiamo intanto ottenuto un fatto molto concreto, era probabilmente la scelta da noi operata come Consiglio regionale: tariffa unica e agevolazioni per le fasce sociali più deboli. E' l'aspetto che più a noi interessa. Dopo di che, con il dispositivo di questo ordine del giorno, noi abbiamo sollevato un problema in tre punti. Per quanto riguarda il primo, il Decreto Ronchi offre tre possibilità: nella prima, privatizzazione completa, gara a evidenza pubblica, totale privatizzazione a favore di società in qualunque forma costituite. Secondo caso: società miste ma con almeno il 40 per cento privato, dovendo dare al socio privato una gestione operativa del servizio. Il terzo caso è la deroga prevista dal comma 3 dell'articolo 15 cioè le peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali, geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento che, a nostro avviso, appartengono alla Sardegna e che quindi danno agli enti locali, alla Regione, la possibilità di avere una gestione cosiddetta in house.

Noi riteniamo, nel terzo punto del dispositivo, di chiedere al Governo la deroga e invitiamo la Giunta a chiedere la deroga, ponendo in essere tutti gli adempimenti necessari a garantire che le quote di Abbanoa rimangano di proprietà pubblica, inoltre chiediamo (perché riteniamo che ci siano gli estremi) che anche la Regione Sardegna impugni dinanzi alla Corte costituzionale l'articolo 15 ed esprimiamo nel preambolo le motivazioni che - secondo noi - in qualche modo sottostanno alla decisione che questo Consiglio è chiamato a prendere.

Abbiamo anche presentato una mozione con carattere di urgenza, la vorremmo discutere al più presto per cui, al di là del risultato che otterrà questo ordine del giorno, che ci auspichiamo favorevole per le ragioni che ho sopraesposto, andremo comunque a discutere in questo Consiglio regionale una mozione che avrà...

PRESIDENTE. Onorevole Bruno, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Spiace che su un argomento sensibile come questo si proceda come altre volte considerando questo dibattito un dialogo tra sordi.

Ora, prima di motivare il mio voto favorevole a questo ordine del giorno, io voglio mutuare un esempio, si parla di Berlusconi per quanto è accaduto di spiacevole recentemente, ebbene, nei giorni scorsi, sia Berlusconi che Tremonti hanno rivalutato, anche spiazzando - scusate il termine poco elegante, poco consono a questa Aula - la sinistra, il lavoro, il posto fisso. E' caduto così un tabù grossissimo: oggi, a difesa del posto fisso, c'è una cultura liberale come quella a cui spesso ci ha richiamato l'onorevole Campus.

Allora, noi stiamo parlando dell'acqua, stiamo parlando di un bene universale, un servizio universale, questo è il primo, noi dovremo preoccuparci di garantirlo a tutti in maniera eguale sotto l'aspetto qualitativo e sotto l'aspetto tariffario. Voi ritenete che Abbanoa non sia lo strumento idoneo per far questo? Ha ragione l'onorevole Cuccureddu, si proceda a una riforma profonda di Abbanoa. Noi abbiamo situazioni in questo Paese dove a gestire servizi universali sono stati enti pubblici con rapporto di lavoro di natura privatistica. Questo equilibrio consente anche di effettuare dei controlli che garantiscono una maggiore efficienza.

Allora, è possibile che da parte vostra l'unica soluzione per risolvere questo problema, assessore La Spisa, sia la privatizzazione di un servizio universale? Potete dire quello che volete, ma questo provvedimento nasconde quella volontà e ne riparleremo perché è chiaro che boccerete questo ordine del giorno, procederete in quella direzione che avete già dichiarato e noi ci ritroveremo, nel corso di questa legislatura, ripeto, ad assistere a speculatori che speculano, scusate il bisticcio, anche su un bene universale come l'acqua. Io credo che sia sbagliato e sia arrendevole da parte di questo Consiglio...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Io ho sottoscritto questo ordine del giorno anche se ho avuto occasione, nell'interlocuzione con l'onorevole Bruno, di rappresentare che non credo nel fondamento del punto primo dell'ordine del giorno riguardante la richiesta alla Corte costituzionale; tant'è che esplicitiamo una richiesta di votazione per parti dell'ordine del giorno tenendo separato il punto 3 rispetto ai punti 1 e 2, in quanto riteniamo il punto 3 pienamente condivisibile. Questo anche all'ottica di ciò che ci dice l'assessore La Spisa.

Nel frattempo chiediamo la deroga, manteniamo il servizio pubblico poi valutiamo, se noi non chiediamo la deroga non possiamo fare nessuna valutazione perché siamo costretti ad applicare la prima e la seconda opzione. Peraltro, preciso in primo luogo che in questo caso la soluzione di mantenere la gestione del servizio in mano pubblica non osta con la normativa comunitaria. La disciplina comunitaria è informata principalmente al principio di sussidiarietà. In taluni settori però questo principio di sussidiarietà non viene applicato con la stessa rigidità come in altri settori come per esempio è stato fatto col settore dell'energia. Basti pensare che, nel campo della sanità, se io applicassi rigidamente il principio della sussidiarietà, vorrebbe dire, non dovendo mantenere in mano pubblica tutti i servizi che possono essere svolti dai privati, che tutte le Aziende ospedaliere, a eccezione di quelle che hanno requisiti particolari, tipo le Aziende ospedaliere universitarie, dovrebbero essere privatizzate.

Quindi la normativa comunitaria in certi settori, come quello della sanità, come quello dell'acqua, consente che ci sia una gestione in mano pubblica. Gestione in mano pubblica, ricordo, con il sistema Abbanoa, che non è un sistema del centrosinistra, è un sistema che ha voluto il centrodestra quando erano Presidenti della Giunta, Pili e subito dopo Masala, e quando presidente dell'ATO era l'avvocato Farris. Quindi la creazione di Abbanoa, che allora si chiamava SIDRIS, è una nostra creazione. Dirò di più, noi abbiamo creato il sistema dell'house, la Regione sarda è la prima che l'ha fatto in tutta Italia, il sistema era stato contestato violentemente dal Ministero dell'ambiente e successivamente, proprio per tutti i gravi problemi che aveva posto la privatizzazione del sistema, con il decreto legislativo numero 152, era stata recepito e indicato come strumento di applicazione a tutte le Regioni. Quindi, è un sistema che ha voluto il centrodestra, che ha creato il centrodestra e che dalla Sardegna è stato esteso a tutto il resto dell'Italia. Quindi, 5 o 6 anni fa, noi sostenevamo esattamente che era meglio, in quel momento, la mano pubblica.

Si dice che Abbanoa non funziona: è vero. Abbanoa ha creato debiti, in sede di audizione peraltro ci è stato detto che una parte di questi debiti è un trascinamento dei debiti vecchi. Attenzione! Basta farla funzionare. In Sardegna noi abbiamo sistemi che funzionano, abbiamo l'esempio del "Flumendosa": l'Ente Flumendosa, quando è stato regionalizzato, per 25 anni è andato avanti con una norma di legge che proibiva alla Regione di dargli contributi, è vissuto con il proprio bilancio. Quindi basta semplicemente far funzionare il sistema, una volta che il sistema vuole, se riteniamo, dopo un discorso approfondito, lo possiamo privatizzare ma in questo momento è necessario chiedere la deroga per poterlo mantenere in mano pubblica.

PRESIDENTE. Comunico all'Aula che l'onorevole Christian Solinas è rientrato dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, per le brevi considerazioni che farò, parto da un passaggio dell'intervento dell'onorevole Cuccureddu, quando ha detto "vogliamo i partiti fuori dall'acqua come fuori dalla sanità"; mi auguro che non avesse in mente di dire che anche tutta la sanità va privatizzata, perché saremmo al disastro in un comparto davvero delicato. In America si sta cercando di porre rimedio a questo problema.

Ora, il tema che stiamo trattando è estremamente delicato, chi l'ha vissuto, magari seduto in altri banchi anni fa, quando si è parlato della costituzione dell'ambito unico, eccetera, ricorderà che ci fu una lunghissima discussione tra enti locali e Regione riguardo alla scelta tra l'ambito unico, e quindi anche una società unica di gestione, oppure più ambiti territoriali. In quell'occasione gli enti locali si schierarono per la seconda opzione che però non andò in porto e oggi ci ritroviamo a gestire un pachiderma enorme che ha presentato diversissimi problemi.

Una cosa è sollevare il problema, giustamente, della razionalizzazione e della gestione efficiente di un servizio come questo, altro è creare le premesse per una sua privatizzazione, perché nessuno può garantire che non sarà a discapito dei cittadini e che sarà senz'altro, qualsiasi operazione venga fatta con la privatizzazione, a vantaggio delle imprese, che hanno il sacrosanto diritto di rincorrere i profitti. Ma questo non si concilia con l'esigenza che ha il cittadino di poter disporre di un bene così essenziale senza soggiacere a questo impegno dei privati.

In Europa e in Italia c'è stata una ubriacatura verso questa privatizzazione, negli anni passati, ora si sta tornando indietro: in Francia, che è stata la nazione dove maggiormente si è andati avanti, ci sono dei forti ripensamenti; in Italia si è sempre e comunque fuori tempo massimo sulle cose e oggi, avendo sperimentato che non ha funzionato bene, questa scelta, credo che sia giusto chiedere e ottenere la deroga, poi valutare se effettivamente rispetto alla situazione attuale non possano essere pensate delle soluzioni diverse che possano comunque portare, anche con l'impegno pubblico, a delle gestioni più puntuali…

PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, avremo modo di approfondire, spero a breve, queste tematiche nella prossima discussione sulla mozione che è stata presentata sulla questione. Io voglio solamente fare alcune considerazioni a fondamento del convinto nostro voto a favore di questo ordine del giorno.

Badate, signori consiglieri, che noi stiamo trattando un tema che rientra nei tre o quattro temi cosiddetti da terzo millennio. Alla Conferenza di Copenhagen sul clima, che è in svolgimento e dove c'è uno scontro feroce tra Paesi ricchi e Paesi poveri, che non accettano di accollarsi il costo ambientale, e quindi anche economico, delle distorsioni dei Paesi ricchi dove il mercato ha creato enormi problemi, si sta parlando di energia, di aria e di acqua: sono i tre temi fondamentali alla nostra attenzione, sia come cittadini che come forze politiche, e che stanno condizionando pesantemente la politica e l'economia mondiale.

Per l'acqua, tra breve, scoppieranno guerre simili a quelle che sono scoppiate negli anni '70 e '80 per il petrolio. Badate bene, questo è un problema serissimo, è un problema complessivo, è un problema che non può essere risolto con il vecchio richiamo a "il privato è bello". Chi ha detto che il privato è bello? Il privato, soprattutto nei servizi essenziali, sovente ha dato dimostrazione di fallimento, e spesso di fallimenti disastrosi, molto più ampi e più pesanti di quanto non abbia fatto la gestione pubblica. Ecco perché il decreto Ronchi, il decreto legge approvato a novembre su questo tema, anche con un blitz, è come una visione che guarda all'indietro, è stato detto "con una visione di retroguardia" e rischia di far considerare l'acqua, così come l'aria, materia indispensabile e quindi opportunamente trattata…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, voto a favore di questo ordine del giorno. Dice bene il collega Salis che le future guerre saranno le guerre per l'acqua, per cui lo stesso profitto del petrolio guarda con grosso interesse all'acqua. Noi siamo in una situazione di grande arretratezza nello spingere verso la privatizzazione, se l'acqua è davvero, come tutti sappiamo, un bene assolutamente inalienabile e un bene essenziale per la vita, come tale non può essere mercificato, non può essere sottoposto alle leggi di mercato. Quando io considero l'acqua come un valore, non può essere assolutamente mercificata.

Tra l'altro c'è un meccanismo perverso, siamo tutti d'accordo sul fatto che l'acqua appartiene a tutti, l'acqua è dei ricchi, dei poveri, è della gente, l'acqua è del genere vivente, improvvisamente, per strane dinamiche, questo bene collettivo viene sottratto alla collettività con la privatizzazione e rivenduto alla collettività. E' su queste basi che noi dobbiamo un attimino riflettere e cercare di discutere in termini ben più ampi la questione, non possiamo discuterne la vigilia di Natale e chiuderla in una serata come questa, dopo una giornata di grande fatica e di dibattito su vari temi.

Dico pure che bisogna razionalizzarne l'uso, questo è fondamentale, quindi avviare opere anche di sensibilizzazione fra i cittadini, per evitarne lo spreco. Dopo un certo standard di utilizzo gratuito, si può anche pensare a imporre delle tariffe minime simboliche che incentivino le persone a evitare lo spreco, ma da qui a privatizzare ce ne passa!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, noi Riformatori non intendiamo votare a favore di questo ordine del giorno per alcuni motivi che cercherei di spiegare ai colleghi del centrosinistra. Il primo è che non riteniamo che possa essere questa la sede dove affrontare in maniera ultimativa e perentoria, come l'ordine del giorno propone, temi importanti come quello dell'acqua. Ci saranno occasioni, sedi di confronto e di dibattiti che noi anzi auspichiamo che avvengano all'interno di quest'Aula, ma non può essere l'estemporaneità di un ordine del giorno ultimativo con cui si chiude la discussione sulla manovra finanziaria. Il punto secondo è più di sostanza, avremo modo di ragionarci quando l'argomento arriverà in Aula. Ha ragione l'onorevole Steri quando dice che la scelta di avere un gestore pubblico è una scelta del centrodestra e che quindi non avete niente da insegnarci da questo punto di vista. Però, ci sono alcune considerazioni su quello che voi fate che per noi non sono un dogma, come invece evidentemente lo sono per voi. Nel senso che dite: "L'acqua non è una merce" e poi aggiungete "anche la sanità non è una merce", avete perfettamente ragione. Però, l'una e l'altra, in realtà, sono sul mercato come se fossero una merce, perché hanno costi, e hanno costi che sono comunque sostenuti dalla collettività.

Voi dite: "L'acqua come l'aria". No, l'acqua non è come l'aria, ha ragione il collega Fois che lo diceva, l'aria si respira gratis, l'acqua non si beve gratis, l'acqua si produce, si canalizza, si consuma, è esattamente un diritto; è vero, anche il cibo è un diritto, anche la casa è un diritto, anche il lavoro alla fine è un diritto, però sono fattispecie diverse l'una dall'altra, quindi non è utile che noi le trattiamo con approssimazione.

E' giusto il concetto finale, cioè noi dobbiamo alla fine fornire una merce come la sanità nel modo migliore al cittadino, una merce come l'acqua nel modo migliore al cittadino. Però, colleghi, io non credo che i cittadini ci chiedano se forniamo loro sanità pubblica o privata, io credo che ci chiedano di fornire buona sanità. Io non credo che i cittadini ci chiedano se l'acqua gliela fornisce un gestore pubblico o un gestore privato o l'integrazione di gestori, ci chiedono di fornire loro l'acqua, costantemente, di buona qualità e ai costi minori possibili per la collettività. Per cui, io direi che su questo argomento si ragiona veramente senza steccati ideologici e con la convinzione, che voi dovete avere, che la scelta di tenere l'acqua nell'ambito pubblico è stata fatta dal centrodestra. Questa è stata la prima scelta, la prima riflessione e la prima indicazione che noi abbiamo dato in quest'Aula.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 2.

STERI (U.D.C.). Abbiamo chiesto la votazione per parti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Intervengo solo per sostenere la firma del collega Steri a sostegno di questo ordine del giorno; poi vedremo le modalità di voto, che il collega Steri illustrerà, e un'eventuale richiesta di votazione per parti…

PRESIDENTE. Onorevole Capelli, mi perdoni, non era intervenuto per dichiarazione di voto su questo ordine del giorno?

CAPELLI (U.D.C.). Io?

PRESIDENTE. Sì.

CAPELLI (U.D.C.). No, non sono intervenuto.

PRESIDENTE. Le chiedo scusa. Prego.

CAPELLI (U.D.C.). Ribadisco un concetto che il mio Partito ha già espresso in sede di esame del "135", uno di quei decreti legislativi che sono arrivati alla votazione nell'Aula del Parlamento con voto di fiducia, perciò senza nessuna possibilità di discussione. Il mio Partito, in quella sede, ha votato contro il "135", rimarcando l'abuso del sistema della fiducia, che toglie di fatto all'Aula la possibilità, come rimarca in questi giorni il presidente Fini, di un confronto democratico che invece, grazie a Dio, esiste qua, anche grazie alle forze politiche che si confrontano liberamente.

Io non faccio altro che sostenere quanto ha sostenuto il mio Partito. Ho condiviso l'azione del mio Partito nella sede parlamentare e in modo particolare l'impegno su due argomenti: la quota pubblica di Abbanoa e la richiesta al Governo della deroga prevista dall'articolo 15, comma 3 del "135". Chiedere la deroga dà risposta a quanto diceva il collega Vargiu. Non è sicuramente questo il momento per una scelta, ma la deroga significa chiedere al Governo (bisogna chiederla per poterla attuare) la possibilità di discutere noi, di autodeterminarci in questa sede sulla scelta della gestione dell'acqua pubblica, attraverso la società pubblica privata, o attraverso i privati. Perché sosteniamo questo ordine del giorno? Perché riteniamo che sia nostro diritto discuterne in quest'Aula, non annunciamo ora quali saranno le nostre determinazioni, ma vogliamo la libertà di parlarne, di parlare e di autodeterminarci, di decidere in questa sede, cioè di proclamare fattivamente la nostra autonomia. Perciò invitiamo la Giunta a chiedere la deroga prevista dal "135", soltanto questo. Il mio collega Steri, che si è prenotato per illustrare le modalità di voto, dopo aver chiesto la votazione per parti, spiegherà magari su quale parte di questo ordine del giorno nutriamo delle riserve.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Chiedo che venga messa in votazione la prima parte e il numero 1), successivamente, con votazione separata, il numero 2) e il numero 3). Sul numero 1), come ho già detto, votiamo contro, sull'impegno numero 2) e 3) il Gruppo U.D.C. vota a favore.

PRESIDENTE. Quindi, in sostanza, chiede che si voti la prima parte fino a "impegna", poi il numero 1). Bisogna votare cioè la prima parte fino a "impegna", poi il numero 1), il numero 2) e il numero 3), quindi sono quattro votazioni distinte.

STERI (U.D.C.). Chiedo che si votino il "2)" e il "3)" insieme.

PRESIDENTE. Il "2)" e il "3)" insieme, perfetto. Va bene.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'ordine del giorno numero 2 fino a "impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale".

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Locci e Rassu si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Oppi - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Steri - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si sono astenuti: Dessi' - Locci - Rassu - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 51

astenuti 4

maggioranza 26

favorevoli 22

contrari 29

(Il Consiglio non approva).

Dobbiamo ora votare la seconda parte da "impegna" al numero 1). Prego i colleghi di prendere posto.

(Interruzione)

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, ci spieghi esattamente cosa stiamo votando.

PRESIDENTE. Adesso stiamo votando il primo punto: "Impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale, 1) ad impugnare dinanzi alla Corte costituzionale l'articolo 15 del decreto legge 25 settembre 2009, numero 135, convertito, con modificazioni, dalla legge approvata il 19 novembre 2009". Faccio presente preventivamente che "impegna" si ripete tre volte e solo per praticità si mette una volta sola.

CAMPUS (P.d.L.). Allora votiamo prima "impegna"?

PRESIDENTE. No, non votiamo prima "impegna". Bene, andiamo avanti.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, sul Regolamento, un chiarimento. Siccome stiamo facendo più votazioni, mi pare che sia ovvio che possiamo fare più dichiarazioni di voto o, meglio, una dichiarazione di voto per ogni votazione…

PRESIDENTE. No, onorevole Uras, la fase delle dichiarazioni di voto si è già conclusa anche perché l'onorevole Steri aveva preventivamente indicato che avrebbe richiesto una votazione per parti.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). E' così per Regolamento? Lo vorrei sapere in modo da regolarmi per la prossima volta.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, confermo l'interpretazione. Quindi, dicevo, votiamo: "Impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale, 1)…".

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 54

Votanti 54

Maggioranza 28

Favorevoli 17

Contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Mettiamo in votazione ancora: "Impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale", con i numeri 2) e 3).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della terza parte dell'ordine del giorno numero 2.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Oppi - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Steri - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Campus - Cherchi - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Si è astenuto il consigliere: Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 22

contrari 30

(Il Consiglio non approva).

E' stato presentato l'ordine del giorno numero 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 4:

Ordine Del Giorno Bruno - Diana Mario - Capelli - Vargiu - Cuccureddu - Uras - Salis - Meloni Francesco - Sanna Giacomo - Floris Mariosulla modifica del Patto di stabilità per la Regione Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO del dibattito;

CONSIDERATO che emerge in maniera crescente l'esigenza di affrontare e rimuovere per quanto possibile, i limiti ed i vincoli imposti dal rispetto del Patto di stabilità sulla spesa della Regione che concreta la progressiva virtualità dei programmi e dei provvedimenti finanziari adottati dall'Autonomia regionale;

VISTO che la stessa legge finanziaria dello Stato del 2007 (legge n. 296 del 2006) consente l'avvio di specifici confronti con le regioni al fine di conseguire, anche sperimentalmente, livelli di attuazione del Patto di stabilità in grado di non incidere in maniera negativa e compromettere i processi di rilancio e di sostegno dell'economia regionale con riguardo alla profonda crisi attraversata, poiché la disciplina vigente consente che le regioni a statuto speciale possano definire intese con lo Stato che modulino, sulle condizioni specifiche delle diverse aree regionali, il concorso agli obiettivi del Patto,

impegna il Presidente della Regione

ad avviare immediatamente e senza indugi un confronto con il Governo nazionale sulla rimodulazione del Patto di stabilità per la Regione Sardegna;

ad evidenziare al tavolo del confronto l'esigenza di conseguire rapidamente un significativo allentamento dei vincoli ordinari imposti dal Patto al fine di dare corso e compiutezza agli interventi per far fronte alle gravi condizioni di crisi economica, industriale ed infrastrutturale della nostra Regione fortemente aggravata dalle indiscutibili diseconomie legate all'insularità;

si impegna

a convocarsi in apposita sessione unitamente ai parlamentari sardi, rappresentanti delle autonomie locali e forze sociali per definire congiuntamente le proposte da portare al tavolo del Governo in materia di Patto di stabilità e per definire le unitarie iniziative di sostegno alla positiva conclusione dell'intesa fra Regione Sardegna e Governo nazionale. (4).)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro il voto favorevole del mio Gruppo sul patto di stabilità, che è una mannaia che, purtroppo, colpisce in modo particolare la nostra Regione, e anche per salutare con buon grado la disponibilità della maggioranza.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Uras. Per una dimenticanza non ho chiesto il parere del relatore e della Giunta.

Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 4 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Mi rimetto all'Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. E' stato chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 4.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Mariani ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Christian - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 53

Votanti 53

Maggioranza 27

Favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

E' stato presentato l'ordine del giorno numero 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno 5:

Ordine del giorno Maninchedda - Diana Mario - Capelli - Vargiu - Floris Mario sull'individuazione dei disegni di legge da collegare alla manovra economico-finanziaria 2010-2013.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione dei disegni di legge n. 76/S/A (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione - legge finanziaria 2010) e n. 77/A (Bilancio di previsione per l'anno 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013),

CONSIDERATO che:

- ai sensi dell'articolo 34, comma 8, del Regolamento interno del Consiglio, devono essere individuati i disegni di legge, presentati dalla Giunta regionale, da collegare alla manovra economico-finanziaria;

- la Giunta regionale ha presentato al Consiglio il seguente disegno di legge collegato alla manovra economico-finanziaria 2010-2013:
disegno di legge n. 78 - Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra economica-finanziaria 2010-2013);

RAVVISATA la necessità, in virtù dell'articolo 34, comma 8, del Regolamento interno, di individuare i provvedimenti da collegare alla manovra economico-finanziaria 2010-2013,

delibera

di individuare quale disegno di legge da collegare alla manovra economico-finanziaria il seguente: disegno di legge n. 78 - Disposizioni nei vari settori di intervento (collegato alla manovra economica-finanziaria 2010-2013). (5).)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'ordine del giorno numero 5 ha facoltà di parlare il consigliere Maninchedda, relatore di maggioranza.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.), relatore di maggioranza. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Si esprime parere favorevole.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno numero 5. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione finale dei disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A) e "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013" (77/A)

PRESIDENTE. Dobbiamo ora procedere alla votazione finale dei disegni di legge numero 76/S/A e 77/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, colleghi, la finanziaria era un'ottima occasione che la maggioranza aveva per aprire il dialogo, per proporsi a un confronto serio con l'opposizione. C'è invece stata la chiusura totale su tutti gli argomenti, sulle proposte di politiche a sostegno delle imprese, sulle politiche per la scuola, sul fondo unico per gli enti locali, insomma, ce ne sarebbero tantissimi da elencare. Io penso che la chiusura totale su tutti questi argomenti sia stata un'occasione persa, un'ottima occasione che avevamo per portare il dibattito politico sul terreno del confronto. Io penso che la manovra finanziaria sia il migliore banco di prova per fare questo, anche perché l'opposizione aveva presentato pochissimi emendamenti, su molti dei quali io sono sicuro convenivate anche voi sul merito. Invece avete deciso per vostra volontà di sottrarvi al confronto.

I vostri problemi interni alla maggioranza, i rapporti che avete tra maggioranza e Giunta vi hanno portato su una posizione difensiva, una posizione di chiusura a riccio. Non avete aperto finestre perché poi i vostri problemi avrebbero potuto aprire dei varchi all'interno della maggioranza. Ritengo che la vostra non sia neanche una strategia, è un muro che si alza come autodifesa, è una paura che viene associata anche all'insensibilità che state dimostrando nei confronti dei problemi che affliggono la nostra Isola. Lo avete dimostrato ormai nelle prime leggi che abbiamo avuto modo di discutere in quest'Aula. Credo che il presentare una finanziaria blindata, una finanziaria che voi avete anche voluto chiamare "snella", non modificabile, sia un atto di debolezza della Giunta e della maggioranza; è l'unico modo che avete trovato per tenere insieme la maggioranza, l'unico modo, proprio la rinuncia a migliorare questa finanziaria.

Questa non è la nostra finanziaria. E' una finanziaria che non è migliorata in Aula per vostra esclusiva responsabilità. Penso che non sia nemmeno la vostra finanziaria perché è la finanziaria che la Giunta vi ha imposto, vi ha imposto blindata e voi l'avete accolta, però soprattutto ritengo che non sia la finanziaria che serve ai sardi. I sardi più che di una finanziaria...

PRESIDENTE. Onorevole Cuccu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Una dichiarazione di voto sulla manovra finanziaria è d'obbligo perché deve segnare la differenza. Voi avete scelto una strada, quella cioè già disegnata nella precedente manovra, di mettere in campo una normativa di tipo strettamente contabile, che non intendeva e non intende affrontare nel merito i problemi e che è difficile interpretare come il primo atto attuativo di un Programma regionale di sviluppo che lo precede e lo accompagna, cioè in che cosa si è conseguenti rispetto a quel disegno. Questa finanziaria di sei articoli è una finanziaria che non lo dice, lascia il tempo che trova, rinvia a un successivo provvedimento l'intervento di merito, quindi è una finanziaria sicuramente leggera, troppo leggera rispetto alle questioni che ci sono da affrontare con urgenza. La critica principale che noi abbiamo rivolto, Assessore, a questa manovra è proprio questo suo contenuto di debolezza e anche per aver segnato, all'indomani di una difficoltà oggettiva di relazione del sistema istituzionale regionale, del Consiglio regionale e soprattutto del Governo regionale con le parti sociali e il sistema delle autonomie, la rottura proprio con gli enti locali sulla modalità di alimentazione del fondo unico e sulla sua consistenza.

Io mi auguro che si utilizzi il prossimo anno - ho già avuto modo di dirlo - per scrivere nuove regole che consentano a questo Consiglio di svolgere pienamente la propria funzione, quella di legislatore, quella cioè di chi deve regolare, senza invadenza ma con rispetto, la vita economica e sociale della nostra comunità e che deve essere rispettato nelle sue decisioni, in quanto rappresentante complessivo del popolo sardo, soprattutto dall'Esecutivo...

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere un "no" convinto a questa manovra finanziaria nel suo complesso. Vi siete presentati con un Programma regionale di sviluppo privo di idee e di linee strategiche. Vi siete accontentati di una finanziaria poco coraggiosa, di un piccolo risultato: la sua approvazione entro il 31 dicembre. Abbiamo a regime la vertenza "entrate", viviamo una crisi drammatica in Sardegna; l'abbiamo affrontata, secondo me, in maniera poco coraggiosa. Siamo partiti male con il fondo unico per gli enti locali, i quali forse per la prima volta si contrappongono anche alle scelte di un'altra istituzione come la Regione e annunciano, anche in questi giorni, delle iniziative come l'iscrizione nei bilanci di un importo rivalutato secondo legge, visto che la legge noi, come Consiglio regionale, non l'abbiamo applicata. Lo faranno essi, iscrivendo nei loro bilanci esattamente quanto la legge del 2007 impone loro e quello che noi, invece, non abbiamo fatto con questa finanziaria.

Non avete accolto, se non con pochissimi segnali, le nostre proposte che andavano nel versante di un rafforzamento delle attività produttive da un lato e di un sistema di welfare regionale dall'altro. Non avete accolto il nostro emendamento sulle zone franche urbane, quello sul recupero delle aziende sarde risanabili, quello del piano per la scuola, sia per la scuola di qualità sia per quanto riguarda il programma di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Non avete accolto le nostre proposte sulla famiglia, il credito di emergenza, il prestito famiglia, l'innalzamento della dotazione del fondo regionale per la non autosufficienza, la prima casa (vi abbiamo chiesto il ripristino dei 25 mila euro per i contributi a fondo perduto sulla prima casa); non avete voluto affrontare il tema della continuità territoriale marittima; il contributo, anche questo per le famiglie, per le nuove nascite.

Insomma, un sistema di emendamenti che abbiamo presentato per tentare di migliorare una finanziaria che, anche sulla base del miliardo e quattro in più che è presente al netto dei trasporti e della sanità, poteva per la Sardegna stessa realizzare ben altre politiche, ben altri risultati. Vi siete accontentati di un piccolo record ma credo che non porterà grossi vantaggi alla Sardegna e poi di un modo di legiferare che ci vedrà, anche sulla base dell'ordine del giorno che abbiamo appena approvato, esaminare, tra qualche mese, tra qualche settimana, un collegato che sul sistema della legislazione omnibus ci porterà, come qualcuno ha detto, anche da parte del centrodestra, in questo Consiglio regionale, a fare "bassa macelleria". Quindi, un sistema che noi non concepiamo.

Credo che occorra andare verso leggi di settore e affrontare la finanziaria, una finanziaria snella, ma che indichi linee strategiche e tentativi di soluzione per il dramma che viviamo in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Signor Presidente, io non posso che sottolineare ancora le parole dell'onorevole Cuccu, dell'onorevole Uras, del mio Capogruppo Mario Bruno. Credo che questa manovra abbia fatto vedere come certe soluzioni che si ricercano con rigore o con una data forma di rigore (come per esempio il fatto di approvarla entro l'anno, su questo non ho niente da dire) dimostrano che, come sempre, si è tentato di usare la finanziaria in maniera impropria. Quindi, senza ripetere le cose dette dai colleghi, vorrei fare l'esempio della sanità dove c'è stato, io dico, un clamoroso autogol della maggioranza cercando di dare la spinta a un'ennesima riforma a colpi di emendamenti; purtroppo molti di voi, a quanto pare, non resistono più e non riescono più ad andare dietro a questo stato di cose, cioè al fatto che questa Aula venga utilizzata per questioni così importanti che avrebbero bisogno prima di una seria discussione nelle Commissioni competenti, istituzioni che questo Consiglio deve rispettare. Dico "Commissioni" perché di sanità non se ne deve occupare solo la Commissione sanità, ma credo che la Commissione bilancio abbia tutti i diritti di valutare tutti i ragionamenti svolti. Ecco, questo è un aspetto.

Per quanto riguarda un altro aspetto, io spero che questa maggioranza ritorni a riflettere su alcune questioni relative alle "persone". Abbiamo discusso molto sui progetti personalizzati, nonostante il monte finanziamenti sia identico, abbiamo fatto un calcolo ma purtroppo i nuovi ingressi creano un taglio per chi da dieci anni ha questo tipo di assistenza, un taglio di 3 milioni e 200 mila ore, non soldi, 3 milioni e 200 mila ore di assistenza che equivarranno in media a circa 200 ore all'anno per tante persone che hanno sempre avuto questa assistenza.

Allora, ripeto, ci vuole una forte riflessione sugli orientamenti generali, ma bisogna essere pronti nel collegato per evitare che delle persone, che già sono in una situazione marginale, debbano subire un problema di sofferenza così grande. Ripeto ancora una volta: credo che tanti argomenti vadano affrontati, ma quello che ci insegna questa finanziaria è che non bisogna assolutamente utilizzarla per discussioni tanto impegnative come era stato per quel famigerato "articolo 12" che aveva previsto, con un sub emendamento, la riforma di tutte le AA.SS.LL.; così non bisogna usarla...

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Signor Presidente, noi voteremo contro questa manovra finanziaria che dimostra come, davanti alla crisi della Sardegna, la supponenza politica non pagherà. Infatti, tra discutibili interpretazioni regolamentari e intransigenza al dialogo, vi siete posti in un'unica condizione possibile, quella di non condividere e di aspettare che i fatti spieghino quanto siete lontani dai bisogni dei sardi.

Peraltro abbiamo perso tutti un'occasione, perché proprio i momenti di crisi sono i momenti nei quali maggiormente si capisce l'opportunità di interventi strutturali, però voi fate, secondo la metafora della sanità, prima imponete con un blitz il cambio di poltrone nelle Aziende sanitarie e poi, dopo qualche settimana, di fronte alla difficoltà della spesa sanitaria, venite qui a invocare un dialogo per le riforme. Se non fosse andato come è andato, anche sui Consorzi industriali avreste fatto la stessa cosa. Non è questo il termine del dialogo.

Sulla pubblica amministrazione, l'avete ammesso anche voi, non c'è un solo intervento che ci mette in condizioni di farla funzionare, la lasciate intatta, consci (come siamo tutti quanti qui dentro, lo abbiamo visto anche con l'ordine del giorno poc'anzi) che, nella nostra esperienza regionale, è la pubblica amministrazione, cioè la burocrazia, che governa, non siete voi e che quindi c'era bisogno di intervenire e di fare un ragionamento.

Al silenzio di un dialogo si risponde con i termini dell'opposizione. Aspetteremo come si aspetta a fianco a un torrente che la furia faccia passare quello che passerà e a quel punto sarete, ovviamente, giudicati perché il primo giudizio lo avremo già tra qualche settimana quando controlleremo insieme l'esito della spesa di quest'anno, sulla base del collegato e della finanziaria che dimostrerà quanto poco è ricaduto di tanto dire e di tanto annunciare sulla Sardegna.

E' ovvio che il nostro voto è responsabilmente contrario anche perché tutte le nostre proposte sono state lasciate al lato della proposta e questo non è un termine di confronto, di dialogo parlamentare all'altezza della gravità della situazione economica della Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanjust per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANJUST (P.d.L.). Anche per questa finanziaria, in Aula, c'è stato il solito gioco delle parti che purtroppo, ahimè, la politica impone: la maggioranza ne esalta il contenuto, mentre l'opposizione la affossa. La verità la riscontreranno i sardi. Di certo questa è una finanziaria che è stata presentata per la prima volta nei termini e di certo questa è una finanziaria che non fa sprechi. E' una finanziaria che bada al concreto pur sapendo la quantità di risorse disponibili e, come in una buona famiglia le sagge massaie fanno, deve cercare di non buttare quelle poche risorse che devono circolare nella nostra terra.

Abbiamo fatto una scelta, come ha fatto notare il collega Uras, fortunatamente diversa rispetto alla prima finanziaria che è stata presentata. Infatti, nella nostra prima manovra, per forza di cose, ma soprattutto per rispetto dei sardi, non è stata presentata una finanziaria di centrodestra, è stata presentata la finanziaria che voi avevate preparato e che poi, per i problemi politici che vi hanno circondato, non avete potuto presentare. Noi l'abbiamo dovuto fare per rispetto dei sardi, io, personalmente, l'ho dovuta votare per rispetto dei sardi, ma non era certamente la mia finanziaria e quella che avrei voluto votare. Si può dire e si può fare sicuramente di più, speriamo di poter fare di più nelle prossime finanziarie, però oggi colgo l'occasione per ringraziare non solo ed esclusivamente l'ex collega, oggi assessore, La Spisa per il lavoro fatto ma anche gli Uffici che hanno lavorato, penso, senza fermarsi quasi niente per poterla presentare in tempo. Quindi, grazie Assessore, grazie Uffici e grazie Giunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Intervengo molto brevemente perché sempre l'intervento dell'onorevole Gian Valerio Sanna stimola davvero, quando l'opposizione, per bocca sua, cerca di accreditare una posizione seria e concreta segue sempre il solito tema fisso e cioè che la maggioranza non avrebbe fatto abbastanza per affrontare la crisi che in Sardegna è ancora in atto, per cui si accusano la maggioranza e la Giunta di supponenza politica; per la verità, come ha detto bene il collega Sanjust, lasciamo parlare i fatti. Saranno i fatti, colleghi dell'opposizione, a parlare e a dire se quei 400 milioni, per i quattro anni, investiti per le infrastrutture a servizio delle imprese daranno i frutti sperati. Saranno i fatti a dirci se quella misura innovativa, introdotta per la prima volta in una finanziaria regionale, come l'incentivo attraverso il credito d'imposta, darà i frutti sulla tenuta della occupazione e se creerà anche altre occasioni di sviluppo, se ci aiuterà a superare gli svantaggi anche di un sistema obsoleto del ricorso alla incentivazione tradizionale che conosciamo. Saranno i fatti a dirci se quei 100 milioni per le politiche del lavoro e di contrasto alla povertà, che sono risorse vere, certe, daranno una qualche risposta nel superamento di quella situazione che voi dell'opposizione vi siete attardati ad analizzare e che non avete saputo assolutamente affrontare con alcuna seria proposta.

Allora davvero noi segniamo un altro corso, Assessore, va dato il merito a lei e alla Giunta, e anche direi alla maggioranza nel suo complesso, perché finalmente oggi, 16 dicembre, per la prima volta, dopo lustri, una Regione come la nostra vede la possibilità che la spesa torni in un circolo virtuoso e dunque possa davvero essere destinata a tutti i beneficiari del nostro sistema pubblico…

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, in primis vorrei far rilevare al collega Pittalis che, se si chiude la manovra finanziaria nei termini, entro il 31 dicembre, questo obiettivo raggiunto deve e può essere ascritto anche alla responsabilità delle minoranze presenti in Consiglio regionale, anche nelle Commissioni. Ci sembra un po', non dico di cattivo gusto, ma di dubbio gusto che si voglia ascrivere il merito solo alla maggioranza, alla Giunta, e quant'altro. Comunque, è una doverosa sottolineatura che mi sento di dover fare.

Così come mi sento di dover evidenziare, tra gli aspetti, come dire, nuovi di questa finanziaria, non posso evitarlo, il fatto che forse dalla storia dell'autonomia è stata la prima finanziaria che ha visto l'assenza, in tutte le fasi della discussione, del Presidente della Giunta regionale. Io capisco che possano esserci impegni di varia natura, politici, istituzionali, o che ci siano problemi di salute, familiari, ma un'assenza totale, non abbiamo visto l'ombra del Presidente in tutta la discussione sulla finanziaria, è da sottolineare in maniera assolutamente negativa, perché la consideriamo, noi che non abbiamo mai utilizzato questo argomento, una sottovalutazione del ruolo del Consiglio regionale, e soprattutto dell'importanza che noi abbiamo posto alla discussione su alcuni temi importanti, che abbiamo pur trattato, in una manovra che consideriamo insufficiente, per alcuni aspetti sbagliata e per altri aspetti consideriamo contraddittoria. Tutto questo ci porta a votare contro.

Un aspetto che noi vogliamo evidenziare per tentare di recuperarlo velocemente, caro assessore La Spisa, è che la tanto sbandierata capacità di concertazione di questa maggioranza possa subito vedere sanata quella che è stata, come dire, la rottura che è avvenuta con il mondo delle istituzioni sarde e con i comuni in particolare. E' un rapporto importante che va recuperato prontamente, perché senza istituzioni quali i comuni, che siano in grado di dare risposte, quindi che abbiano una potestà impositiva e una capacità impositiva…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, avete fatto precedere la discussione della finanziaria, del Programma regionale di sviluppo, e anche del bilancio, con toni, con proclami, in alcuni casi anche trionfalistici in relazione ai tempi di presentazione e ai contenuti. In relazione alla finanziaria precedente avete detto - è stato ribadito anche oggi dall'onorevole Sanjust - che non era per intero la vostra finanziaria, l'avete dovuta approvare per forza, insomma era il risultato, l'eredità della legislatura precedente, mentre questa invece è la vostra finanziaria, è l'insieme dei documenti che rappresentano, o dovrebbero rappresentare, le linee di indirizzo delle vostre politiche per la nostra Isola per i prossimi anni, il Programma regionale di sviluppo, e la finanziaria per il prossimo anno. Naturalmente noi vi lasciamo totalmente la paternità del Programma regionale di sviluppo, della finanziaria e del bilancio, perché al di là dei vostri toni trionfalistici, e ancora di ordine elettorale, l'analisi ha fatto emergere velocemente la vana consistenza di quelle che sono le proposte contenute nella manovra, le linee di indirizzo dello sviluppo della nostra Isola contenute nel Programma regionale di sviluppo e poi anche la poca corrispondenza delle poste di bilancio in relazione agli effettivi bisogni nei vari settori di cui si compone il sistema Sardegna.

Quindi, ve la lasciamo totalmente, anche perché nel corso delle sedute di Commissione, e anche nelle sedute dell'Aula, nessuna delle nostre proposte è stata accolta; quando l'onorevole Sanna parla di "supponenza" probabilmente lo fa in relazione al fatto che voi supponete di essere gli unici depositari dei bisogni e delle aspettative dei sardi, cosicché respingete tutte le proposte, anche quelle di buon senso, assoluto buon senso, che sono venute da questi banchi. Pertanto non riconosciamo nulla di questa manovra, ve ne lasciamo la totale paternità, risponderete evidentemente ai sardi, certamente sì, risponderete agli uomini, alle donne, anzi anche alle massaie, perché adesso le donne sono definite massaie dai banchi del centrodestra, risponderete nel prossimo anno certamente e nel proseguire della vostra politica per i prossimi quattro anni; e se continuate così, anche con le prossime leggi e le prossime manovre, a non voler ascoltare nulla di quello che viene da questi banchi, altro che collaborazione…

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Steri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.). Presidente, io annuncio il voto favorevole e convinto del Gruppo dell'U.D.C. Questa manovra è sicuramente una manovra perfettibile, del resto non c'è mai la perfezione, qualsiasi intervento che venga posto in essere, comunque è sempre migliorabile. Diciamo che abbiamo lavorato un anno chiusi in Commissione bilancio, il che non ha consentito, vista la necessità di approvare nello stesso anno due finanziarie, di dare un forte sviluppo all'attività delle altre Commissioni. Sicuramente questo è un qualche cosa che succederà ora dal 2010 in poi.

Mi consenta la collega Barracciu di non condividere quanto ha detto, non è vero che non abbiamo ascoltato, abbiamo ascoltato, abbiamo discusso, spesso abbiamo recepito i vostri emendamenti, non tutti ovviamente, ma spesso li abbiamo recepiti, in talune ipotesi, come anche oggi abbiamo preso atto della necessità e abbiamo detto tutti unanimemente che avremo affrontato i problemi con il collegato.

Quello che è cambiato rispetto alla scorsa legislatura è il modo di porsi di questa maggioranza. Poi possiamo sbagliare, per carità sbagliamo tutti. Quello che è cambiato e quello che va a merito di questa maggioranza e che va a merito dell'assessore La Spisa è il Programma regionale di sviluppo. Per valutare positivamente il Programma regionale di sviluppo basta il Titolo: " La persona prima di tutto: lo sviluppo nasce dall'io". Non portiamo avanti gli egoismi, ma l'"io" deve essere sviluppato nella maniera più piena all'interno della società cercando, per quanto è possibile, in base al principio di sussidiarietà, di darci tutti una mano d'aiuto. Grazie assessore La Spisa di averci ricordato questi concetti. Basta questo concetto che indica un metodo ben preciso che noi condividiamo pienamente per esprimere un voto favorevole a questa manovra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Scusate la presunzione, io mi sforzo sempre di pensare di me stesso, ma lo credo per tutti, che non sia inutile quello che ognuno di noi fa, qualunque sia il ruolo che svolge in quel determinato momento. E allora anche una dichiarazione di voto di pochi minuti su una legge importante come questa credo possa essere importante. Io ascolto sempre tutti, mi sforzo di ascoltare con attenzione e non è un'abitudine comune in quest'aula. Ascolto soprattutto chi ha qualche anno meno di me perché è chiaro che dobbiamo guardare ai giovani con un minimo di prospettiva scommettendo nel futuro. Anche oggi ho ascoltato soprattutto i giovani, in particolare Sanjust. Allora, io voglio ricordare questo, Assessore e cari colleghi, fuori da questa Aula, non certamente per responsabilità vostra o esclusivamente vostra, ma per responsabilità di tutti, si stanno consumando gli effetti di una crisi drammatica che si scaricano in particolare su questa Regione e su altre aree del Paese.

Serviva una finanziaria robusta, vi abbiamo sollecitato ripetutamente, reiteratamente, di immettere risorse pubbliche importanti, non c'è corrente di pensiero economico, liberale o che si ispiri ad altre culture che non veda, in questa ricetta, la ricetta indispensabile per rimettere in moto l'economia. Vi abbiamo chiesto anche di pensare a un welfare locale integrativo non che surroghi quello nazionale perché serviva anche per aumentare la domanda, perché se si aumenta la domanda, soprattutto ai ceti più poveri, ovviamente riprende dinamicità anche l'offerta. Sono regole elementari dell'economia che ci hanno insegnato a scuola e all'università. Vi abbiamo invitato a farlo, voi avete ritenuto che i 400 milioni, che ci ricordava l'onorevole Pittalis, avranno probabilmente un effetto taumaturgico o qualcosa del genere o il credito d'imposta. Io spero che l'onorevole Pittalis abbia ragione, ma non è che lo dica sperando che abbia torto, perché credo che ognuno di noi abbia a cuore il futuro di quest'isola.

Noi abbiamo bisogno vitale, onorevole La Spisa, lei lo sa certamente almeno quanto me, di crescita, di aumentare la produzione di ricchezza in quest'isola e si aumenta solo se siamo capaci di immettere in questa Regione politiche di sviluppo, non serve pagare per assistere le miserie, serve anche questo, ma serve soprattutto produrre ricchezza in quest'isola. Io credo che voi dobbiate fare una cosa, lo dico...

PRESIDENTE. Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io ho un dovere in questa sede che è quello di sciogliere una riserva che avevo annunciato in fase di discussione generale sulla manovra di bilancio. Noi abbiamo presentato pochi emendamenti però credo di qualità. Per carità, niente da dire per quanto riguarda gli emendamenti sulla "famelicità" dei volatili degli stagni, sono anche quelli tutti legittimi e li abbiamo votati, però abbiamo posto quattro questioni credo rilevanti.

Patto di stabilità per gli enti locali (patto di stabilità del quale poi parliamo adesso più genericamente della Regione), il problema della continuità territoriale vera (da non confondere con il "low cost"), il problema del fondo unico (inteso non soltanto come risorse da assegnare ai comuni ma come un principio che è quello del federalismo interno che o si inizia a perseguire dal primo bilancio che questa nuova amministrazione regionale elabora o c'è il rischio che difficilmente lo si persegua perché poi ci si ingelosisce delle risorse che ogni Assessorato gestisce); il quarto era un emendamento altrettanto rilevante per questioni di giustizia a nostro avviso, infatti se è importante integrare il reddito degli ultracinquantenni, è ancora più importante creare condizioni di giustizia per coloro che non hanno incentivi, che sono quelle persone non inserite nel mondo del lavoro, i disoccupati tra i 32 e i 50 anni, i quali - non per scelte del mercato ma semplicemente per via di una legislazione nazionale e regionale - non hanno opportunità di competere con gli altri sul mercato del lavoro.

Ecco, io volevo ringraziare l'assessore La Spisa per la disponibilità e la cortesia mostrata nel valutare evidentemente a nome della Giunta i nostri emendamenti. Ci fa molto piacere che sia stato accolto quello del patto di stabilità, sulla continuità comunque le risorse che avevamo richiesto in qualche maniera sono state reperite, sul fondo unico sono stati dati dei segnali importanti, resta aperto il problema di quei lavoratori. Credo che le caratteristiche principali di questa finanziaria, più che i tempi nei quali viene approvata, siano nel fatto che per la prima volta è rispettosa della legge di contabilità senza norme intruse; questo la rende una finanziaria di qualità rispetto al passato. Il fatto che non sia stato presente il Presidente in alcuna...

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Rassu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). Almeno non si dirà che non ho detto qualcosa anch'io. Purtroppo lo stato di salute precario mi ha allontanato dall'aula per due settimane. Credo che non sia sfuggito a nessuno che questa manovra finanziaria ha qualcosa di storico e non voglio esagerare dicendo "epocale" sotto certi aspetti…

(Interruzioni)

Lasciatemi concludere… non voglio essere roboante...

(Interruzioni)

Dicevo, per due motivi, il primo è che, come ha sottolineato il collega Pittalis, per la prima volta entro dicembre viene approvata la manovra e questo vuol dire concretamente andare a risparmiare e immettere nel ciclo della produzione decine di milioni di euro che, negli altri anni, non potevano essere immessi e si perdevano. Ma l'aspetto più importante è il cambiamento dell'impostazione della manovra finanziaria e cioè, tralasciando i fattori materiali come presenti nel Programma regionale di sviluppo, si è puntato tutto sulla persona, ecco la sfida epocale di cui parlavo. Non è certamente un traguardo facile da raggiungere, però nelle linee strategiche del Programma regionale di sviluppo e nell'attuazione della norma finanziaria si nota che si vuole perseguire quella strada.

E' la strada per il futuro anche perché, a partire dal dopoguerra in poi, le grandi risorse finanziarie investite, penso alla grande industria e quant'altro, hanno dato i risultati che oggi abbiamo di fronte. Certo, è un momento particolare, questa manovra non può dare risposte a tutto, la Commissione (che ringrazio, sia maggioranza che opposizione, per il fattivo lavoro fatto durante il suo studio) ha messo il punto su alcune cose. Più attenzione nell'immediato alla piccola e media impresa, concentrandosi effettivamente sulle esigenze reali: credito d'imposta, bene; fondi di garanzia, bene; consorzi fidi, bene; ma è necessario dare accesso immediato al credito agevolato all'impresa. La Commissione ha dato dei suggerimenti, spero che la Giunta ne tenga conto. Assessore La Spisa, complimenti, conoscendola non dubitavamo dei risultati, però c'è ancora molto da fare, ciò che prego ancora è tenere conto dei suggerimenti che dal Consiglio e dalle Commissioni le sono pervenuti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, voto contro questa manovra finanziaria perché non condivido nulla. Oltre a non dare alcuna risposta alle emergenze dei sardi, non prospetta alcuna possibilità di sviluppo reale e in armonia con quelle che sono le vocazioni dei sardi e del loro territorio. Tra l'altro c'è un vizio di fondo, non mi soffermo sulle cose che io non condivido perchè non condivido nulla e non sto qui a elencarle, c'è un grave vizio di fondo legato al fatto che si tratta di una finanziaria non partecipata. In ogni sistema democratico, superata la fase elettorale, opposizione e maggioranza devono lavorare insieme (dico questo anche opportunisticamente per voi, perché produrreste sicuramente un prodotto migliore per i sardi), invece voi non l'avete accettato. Ci sono stati emendamenti, mica tantissimi, erano pochi emendamenti proposti con lo spirito e la speranza che fosse accolto qualcosa, per migliorare la vostra finanziaria; ma le cose non sono andate così.

Tra l'altro, quello che mi ha colpito molto è l'atteggiamento distruttivo dell'esistente: io parto dal presupposto che le esperienze precedenti, se non sono positive, vanno modificate, vanno migliorate, ma non possono essere distrutte. Questa finanziaria non ha avuto neanche questa attenzione.

Sono sicura che, in tutta la storia dell'Autonomia, questa finanziaria è l'espressione massima di sudditanza che si sia mai vista. Certamente questa manovra ha qualcosa di storico: storica è la rottura prodotta e voluta con gli enti locali, una forma di mortificazione veramente sorprendente. Questo non è un buon segnale per la nostra democrazia. La considero la vostra finanziaria ed è assolutamente estranea a noi dell'opposizione. Quindi io, come tutti gli altri dell'opposizione, la boccio!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, voterò sicuramente a favore perché in questa finanziaria ci credo; poi è pacifico e legittimo che, chi non la condivide, voti serenamente contro, senza nessuna difficoltà e senza nessun problema.

E' la nostra finanziaria, è la finanziaria dove abbiamo inserito le nostre scelte per i sardi e per la Sardegna, che possono piacere e possono non piacere: queste sono le scelte che a noi sono piaciute o, perlomeno, le scelte che abbiamo condiviso all'interno della maggioranza. Onorevole Diana, noi ascoltiamo sempre, come noi ascoltiamo lei, adesso lei ascolterà noi, è normale e naturale che ci sia una serie di proposte provenienti dalla vostra parte, ma è normale e naturale che, da questa parte, tali proposte possano anche non essere accolte perché non le condividiamo. Credo che sia in democrazia legittimo e naturale e questo ragionamento continuerà a esistere fino a quando, all'interno dell'Aula stessa, del Consiglio regionale e di tutta la Sardegna, esisterà la democrazia.

L'Assessore probabilmente sarà stanco di aver ricevuto tutti questi elogi, anche io faccio i complimenti all'assessore La Spisa per il lavoro che ha fatto fino a oggi, a tutti i funzionari che hanno lavorato insieme a lui, insieme a noi, per farci capire molto spesso quello che noi non eravamo in grado di capire e magari di ascoltare.

Non so se si possa in qualche modo dire che tra gli emendamenti che sono stati presentati ce ne potesse essere qualcuno bello, qualcuno brutto o qualcuno di qualità, io sono certo e convinto che gli emendamenti che sono stati presentati all'interno di quest'Aula siano tutti di qualità; sono state fatte delle scelte, scelte di questa maggioranza, scelte di questo Governo regionale, Governo che fortunatamente (anche se di questo non ci dobbiamo vantare perché sta nella norma e nelle regole di questo governo e quindi della Sardegna) ha dimostrato di aver portato a termine una finanziaria il 16 dicembre. Credo che da tanto tempo non si approvasse una finanziaria a dicembre e che la Sardegna, ai primi di gennaio, non avesse il suo bilancio approvato per poter essere governata e per poter essere gestita. Grazie ancora all'Assessore, a tutti quelli che hanno lavorato ma soprattutto al Presidente della Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Presidente, intervengo per dare significato alla mia presenza in Commissione bilancio, per esprimere il mio voto favorevole a questa finanziaria, per esprimere tutto l'apprezzamento possibile per il lavoro svolto con uguale veemenza dai componenti della minoranza e della maggioranza e dai funzionari, oltre che per apprezzare davvero con rilievo l'importante lavoro e il coordinamento svolto dall'assessore La Spisa - sempre paziente e disposto a seguire con grande competenza e intensità tutto il percorso - e dil presidente Maninchedda.

Sottolineando alcuni aspetti di carattere generale, devo dire che un governo regionale serio e competente, adattandosi a un contesto grave di crisi come quello attuale, ha il dovere di presentarsi in Aula con una legge finanziaria che sia - e penso che questo risultato verrà raggiunto - capace di incidere sulla crisi che attanaglia l'economia isolana. Si è operata una scelta, quella di porre in essere una finanziaria senza esercizio provvisorio, priva di norme intruse, stimolando quindi la produzione di leggi organiche.

Mi pare inoltre una scelta di responsabilità il fatto che gli incrementi delle entrate saranno utilizzati per risanare la quota di debito della Regione, in particolare quella destinata al disavanzo delle AA.SS.LL; un fatto questo che dovrebbe portare tutti noi a rimanere dentro una visione severa del disavanzo della spesa sanitaria e ad accettare e giudicare corretta l'analisi che è stata fatta. Giustifico perciò gli elementi di intervento su questi aspetti che verranno da un percorso di riforme speriamo condiviso. Difendo aspetti di riforma, quali lo scorporo degli ospedali, l'aziendalizzazione, l'elemento strategico della macroarea; sono state dette molte cose ieri su questi aspetti, io ritengo che comunque, per quanto riguarda l'aziendalizzazione degli ospedali, debba essere fatto un richiamo al concetto che può far sì che gli sforzi della dirigenza e degli operatori si concentrino sul compito primario, la produzione di prestazioni sanitarie di alta qualità e la concentrazione delle risorse, facendole al minor costo possibile…

PRESIDENTE. Onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (P.D.). Presidente, siamo giunti alla fase delle dichiarazioni finali su questa finanziaria, sulla quale pare che l'unico risultato del quale andare soddisfatti possa essere ritenuto quello di averla, come si dice, votata nei termini di legge: queste sono le argomentazioni che più di altre hanno preso piede nelle dichiarazioni fatte dai consiglieri di questa maggioranza. Per il resto è un'occasione persa per affrontare seriamente i problemi della nostra Isola, lo abbiamo visto sulla sanità, sulle grandi questioni relative ai temi del lavoro e della grande industria su cui non si è fatto neanche un cenno: si è preferito chiudere gli occhi e procedere a testa bassa sulla questione della metallurgia, sulla questione della chimica, sulla questione del tessile. Con tutta la Sardegna in subbuglio, soprattutto sulla grande industria, onorevole La Spisa, non si è fatto cenno alcuno per affrontare i problemi di cui si sta discutendo da mesi: nella finanziaria non si è fatto alcun cenno! Lo abbiamo visto sui temi della scuola e dei servizi essenziali come quello dell'acqua, maltrattati e affossati, come abbiamo visto adesso sull'ordine del giorno semplice presentato, neanche discusso, nonostante ci fossero pezzi di questa maggioranza che argomentassero la necessità di tenere conto che l'acqua non dovesse essere e non debba essere privatizzata. Probabilmente è questo il nuovo corso di cui parla l'onorevole Pittalis, probabilmente il nuovo corso di cui parlano l'onorevole Rassu e tutti gli esponenti di centrodestra che vanno orgogliosi e ringraziano l'assessore La Spisa per essere presente in Aula. Lo ringrazio anche io per essere presente in aula. Ovviamente, non possiamo ringraziare il Presidente della Regione che, in quest'Aula, non ha messo neanche la testa, neanche un piede, per dire che cosa pensava di questa manovra finanziaria, per dire quali sono le questioni che la Sardegna deve affrontare, e le cose sulle quali stiamo lavorando.

Simbolicamente l'assenza del presidente Cappellacci rappresenta questa finanziaria, una finanziaria chiusa, argomentata e tesa soltanto a essere chiusa nei termini di legge entro il 31 dicembre. Questo è certamente un dato positivo, ma non può essere l'elemento che fa dire che questa è una finanziaria buona, che questa è la finanziaria che la Sardegna sta aspettando, perché i temi di cui abbiamo parlato, e che sono rimasti nel cassetto, che sono affossati, di una Sardegna in subbuglio, sono tutti aperti. Di questo dovremmo parlare nei prossimi mesi e nei prossimi giorni, perché la Sardegna ha bisogno di risposte concrete e non di parole, non di accelerate che sono utili nel chiuderla per tempo, ma non sono certamente i risultati che ci aspettavamo. Ovviamente il mio voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi).Presidente, colleghi, i Riformatori voteranno a favore della manovra finanziaria. Devo dire, senza enfasi, che ci rendiamo conto che in Sardegna c'è sofferenza e che questa legge finanziaria e il bilancio sono figli della sofferenza. Però crediamo che la Giunta regionale, nel proporceli, abbia fatto il possibile per coniugare aspetti che forse la nostra cultura liberale mutua da indicazioni che ci vengono offerte, da una cultura che è più propria del centrosinistra, quella di attenzione verso le fasce deboli, quella di attenzione verso la povertà, con una serie di interventi che potrebbero anche essere considerati ai limiti dell'assistenzialismo se ciascuno di noi non conoscesse nel dettaglio e non avesse toccato con mano la situazione di disperazione che c'è fuori da questo Palazzo, in giro per la Sardegna.

Però, all'interno della finanziaria, c'è anche una serie di misure, quelle relative all'infrastrutturazione, quelle relative al credito d'imposta, quelle relative al sostegno delle imprese, quelle relative alla politica della cultura e alla conoscenza, che lasciano la speranza che possa ripartire lo sviluppo e che, dallo sviluppo, possano nascere nuove risposte per quelle fasce deboli che sono più in sintonia con la cultura liberale di cui ci sentiamo portatori.

C'è un secondo aspetto che in questa finanziaria va rilevato, i colleghi del centrosinistra hanno forse un po' schematizzato, nel giudicarlo semplice, è il rispetto dei termini di legge. Il rispetto dei termini di legge, colleghi, non è semplicemente un fatto formale, è un fatto sostanziale, perché consente di spendere, dal primo gennaio, risorse per quasi 8 miliardi di euro, cioè consente di sperare di avere meno residui in corso di lavoro e di avere una grande massa di disponibilità economica, dal primo gennaio, immediatamente pronta per alleviare le sofferenze dei sardi. Devo dire che di questo sicuramente ha merito la nuova legge di contabilità e sicuramente ha merito l'impegno della Giunta regionale e dell'assessore La Spisa, che ringraziamo per il lavoro che ha svolto.

Però avete merito, colleghi della minoranza, anche voi, nel senso che avete fatto in quest'Aula un'opposizione che vi fa onore. Sappiamo che avreste potuto allungare di molto i tempi di questa discussione della legge finanziaria e non l'avete fatto. Di questo io credo che vi dobbiamo essere riconoscenti noi della maggioranza, ma soprattutto vi debbano essere riconoscenti i sardi, perché abbiamo la possibilità di spendere subito le risorse della finanziaria. Credo che non sia un elemento da far cadere, credo che sia un viatico buono per la legislatura in cui dovremo tutti cercare nuovi strumenti di dialogo diversi da quelli esausti di questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, tralascio i doverosi ringraziamenti all'Assessore, al Presidente della Commissione e a tutti coloro che hanno attivamente partecipato alla stesura, all'esame, e certamente hanno concorso anche a modificare questa manovra finanziaria. Non ci sono medaglie per nessuno, ciò che abbiamo fatto è frutto del nostro impegno, del nostro lavoro e della volontà di cambiare; la volontà di cambiare, onorevole Salis, si deve manifestare sempre. Soprattutto bisogna stare attenti quando si chiedono e si richiedono votazioni a scrutinio segreto, perché c'è stato un grande senso di responsabilità da parte di questa maggioranza e soprattutto da parte mia, nel momento in cui si è consentito che due importantissimi emendamenti rientrassero in questa manovra finanziaria, il "154" e il "185", emendamenti concordati con la minoranza, che erano sollecitati da quella parte della popolazione e che l'onorevole Vargiu molto opportunamente ha citato. Questo è senso di responsabilità!

Io non toccherò altri argomenti che riguardano la manovra finanziaria, strettamente e rigorosamente finanziaria, come qualcuno l'ha definita, io non sono d'accordo su questo. Certo è che è successo un fatto estremamente positivo e nuovo. Noi abbiamo aperto un varco, perché abbiamo deciso che d'ora in avanti, vale per noi, ma varrà anche per le prossime amministrazioni regionali, i prossimi consigli regionali, la manovra finanziaria si approverà comunque e sempre entro il 31 dicembre dell'anno in corso: questo è un fatto che noi riteniamo estremamente positivo. Lo abbiamo voluto, lo ha voluto la Giunta fortemente, è un risultato che abbiamo ottenuto, ma non lo diciamo con i toni trionfalistici che qualcuno ha voluto significare qua, perché se dovessimo parlare di toni trionfalistici, nella giornata odierna, si sono verificati fatti legati alla Magistratura che ci avrebbero portato a ben altri discorsi. Non li abbiamo affrontati e non li vogliamo affrontare, ce ne siamo dimenticati e ce li siamo messi alle spalle, qui nasce la grande differenza, scusate se mi permetto di fare questo rilievo, perché prendendo spunto proprio dal Programma regionale di sviluppo, che ha un titolo che è un'assoluta innovazione, da lì dobbiamo partire.

E bene ha fatto l'Assessore a citare la "persona" come prima questione al centro di tutta la nostra azione politica. Qui però nasce la grande separazione che divide voi da noi. Ma quando dico voi, signori del centrosinistra, non intendo voi del centrosinistra, intendo tutti coloro che oggi hanno paura e che rappresentano ancora la società della paura. Noi siamo per la società del coraggio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, il Gruppo dell'U.D.C. voterà, non ovviamente, a favore della finanziaria e del bilancio, ma convintamente. In fase di discussione abbiamo espresso alcune perplessità sul Programma regionale di sviluppo, ma crediamo fortemente che i principi in esso enunciati, durante la legislatura e durante l'annualità 2010, saranno seguiti da concrete azioni legislative di governo, che condivideremo.

Io vorrei spendere due parole sul nuovo clima che si è creato in Aula durante questa manovra finanziaria che, come si sa, regge l'apice del confronto e a volte dello scontro politico. Credo di dover riconoscere il comportamento democratico, civile e collaborativo dell'opposizione. Pur non rinunciando al legittimo ruolo di opposizione, si è confrontata sia in Commissione che in Consiglio in una maniera nuova per me rispetto agli ultimi anni, quando noi eravamo opposizione e voi maggioranza. Credo che si sia instaurato un rapporto di rispetto reciproco, che soprattutto di questi tempi può essere di buon esempio ad altre istituzioni, ad altre aule parlamentari, per un corretto e civile confronto politico, cosa che è avvenuta in tal modo sia all'interno dell'Aula sia, come di solito avviene, con le comunicazioni esterne e sui media.

Credo che si possa continuare su questa linea, soprattutto per ciò che ci attende nel prossimo futuro. Per le riforme auspicate negli anni proprio da tutti, Gruppi politici, partiti politici, consiglieri regionali, io credo che, insieme all'opposizione, concretamente insieme all'opposizione, si possa iniziare il percorso. Spero di poter iniziare con loro il percorso di riforma della sanità, in primo luogo, compresa quella statutaria, con lo stesso clima con cui abbiamo affrontato la finanziaria e il bilancio, non condividendo a volte, confrontandoci su tutto e, soprattutto, arrivando a delle conclusioni e rinunciando a un ostruzionismo becero che, negli anni, ha contraddistinto le opposizioni in quest'Aula. E' anche un atto di rivisitazione del ruolo dell'opposizione che noi abbiamo fatto, forse abbiamo imparato qualcosa dai colleghi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, se posso, vorrei intervenire sul problema verificatosi sull'emendamento numero 174. Erroneamente si dice: "Gli interventi sono attuati dall'Assessorato della difesa dell'ambiente"; non è più possibile effettuare questi interventi per il tramite dell'Assessorato dell'ambiente, ma avvengono per il tramite della Presidenza del Servizio del bacino idrografico della Sardegna, non so se sia possibile fare una correzione in sede di coordinamento, ho voluto evidenziarlo solo per prenderne buona nota.

PRESIDENTE. In effetti, ci deve essere un pronunciamento dell'Aula, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento. Se non ci sono opposizioni, si accoglie la richiesta di rettifica proposta dall'onorevole Diana.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Come sapete non posso rendere dichiarazioni di voto, non essendo consigliere, ma non faccio assolutamente neanche una replica, né esprimo considerazioni politiche che posso fare a questo punto solo in altre sedi, però, utilizzerò pochissimi secondi per sottolineare - al di là delle valutazioni che giustamente e correttamente ciascuno fa dalla propria parte politica - il fatto che, in questa Aula, in questa circostanza, si è manifestata, da parte di tutti i Gruppi, tutti, direi una vera passione politica in un momento difficile per la nostra Isola e per la nostra gente. Questa è una cosa importantissima. Non si è trattato solo di un atto di responsabilità o di correttezza, soprattutto da parte dell'opposizione (la quale ovviamente ha strumenti da far valere in questi casi) così come da parte di una maggioranza che io ringrazio perché è stata assiduamente presente in tutti i momenti del lavoro, con la pazienza che questo comporta. Quindi il mio è davvero soltanto un ringraziamento perché si è potuto lavorare bene, perché è emersa comunque una qualità positiva, non solo un semplice fair play tra avversari, credo che abbiamo tutti ben presente che cosa stia accadendo in questo tempo nella nostra Regione per il nostro popolo, e questo Consiglio regionale mostra di essere responsabile e attento a quello che sta accadendo. Quindi, davvero grazie.

Permettetemi anche davvero di ringraziare gli Uffici, dell'Assessorato in particolare, che hanno seguito questo percorso in questi mesi, e anche gli Uffici del Consiglio che non posso non ringraziare, anche in maniera interessata, essendo loro collega. Credo che la Giunta, tutta la Giunta, possa prendere l'impegno, questo sì, di seguire attentamente il percorso dei prossimi mesi, cogliendo tutti gli spunti positivi che dal Consiglio possono emergere sia sulle riforme, sia sugli adempimenti che abbiamo lasciato in sospeso e che riprenderemo. Grazie ancora.

PRESIDENTE. Poiché dobbiamo procedere alla votazione nominale dell'intera manovra finanziaria, prego i colleghi di prendere posto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 76/S/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 55

maggioranza 28

favorevoli 40

contrari 15

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 77/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Capelli - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 55

Votanti 55

Maggioranza 28

Favorevoli 38

Contrari 17

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del Progetto del bilancio di previsione

delle spese interne del Consiglio per l'esercizio finanziario 2010

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'anno 2010; relatori i questori Salvatore Amadu e Andrea Biancareddu.

Invito i consiglieri Questori a prendere posto nei banchi della Giunta.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Amadu, Questore.

AMADU (U.D.C.), Questore. Presidente, prima di rimettermi alla relazione scritta, vorrei chiedere la votazione del Consiglio sulla previsione proposta. Ritengo anche di dover dire che il lavoro che si propone, quindi il bilancio di previsione, è frutto dell'impegno corale e unanime del Collegio dei Questori, dell'intero Ufficio di Presidenza del Consiglio, in cui sono rappresentati, come sappiamo, tutti i Gruppi consiliari; ci siamo avvalsi inoltre dei suggerimenti e delle proposte concrete pervenute in questi mesi del 2009 da parte dei colleghi, che ringraziamo per la fattiva collaborazione.

Naturalmente sentiamo il dovere tutti di ringraziare i dirigenti, i funzionari e gli impiegati degli Uffici che si sono prodigati per poter proporre una soluzione di bilancio che fosse rispondente alle attese, alle aspettative e al ruolo di questo Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, noi abbiamo una brutta abitudine, io direi pessima, abbiamo accelerato quanto è stato possibile fare, sono appena le ore 21 e 33, ricordo alla minoranza che abbiamo passato notti intere, fino alle 5 del mattino, assediati da ostruzionismi vari che venivano esercitati nella precedente legislatura: non penso che debba rimanere un rito, lo dico ai Questori, lo dico anche al Presidente del Consiglio, il fatto che noi approviamo il bilancio del Consiglio regionale come se fosse l'ultima cosa che ci riguarda. Non è così! E' un atto di rilievo assoluto, riguarda il funzionamento di questa Amministrazione, ma riguarda anche il rapporto che questo Consiglio ha con gli altri organi della Regione e soprattutto ha con la comunità regionale.

Io sono voluto intervenire, Presidente, per rammentare anche la questione delle riforme istituzionali, non un qualunquistico atteggiamento negativo nei confronti delle istituzioni o un rivendicazionismo di maniera verso i costi della politica e delle rappresentanze istituzionali, ma per rivendicare a noi tutti, noi tutti, il diritto di affrontare, come deve essere affrontato, il tema delle riforme istituzionali a partire da quanto previsto dall'articolo 15 dello Statuto. Nel nostro Regolamento interno, Presidente, è stato introdotto, nell'ultima modifica operata nella precedente legislatura, l'obbligo per il Consiglio regionale di legiferare tempestivamente sulle modifiche o sulle norme attuative di natura costituzionale.

Noi dobbiamo fare la legge statutaria, onorevole Diana, perché la legge statutaria, ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto, regola i rapporti tra gli organi della Regione: Consiglio, Giunta, Presidente della Regione. Io non credo che sia stata una cosa positiva quella che veniva sottolineata prima dall'onorevole Salis, cioè l'assenza del Presidente della Regione anche nella fase finale di voto della manovra finanziaria; ma oggi è nella sua disponibilità fare così. Io mi auguro che ci sia, domani, una regola che invece imponga al Presidente della Regione (che è anche consigliere regionale ma ha all'esterno la rappresentanza legale dell'intera istituzione regionale: Consiglio, Regione-Amministrazione, Giunta, governo cioè collegiale) la sua presenza in alcuni atti, in alcuni momenti solenni come questo.

Non solo. Ho avanzato una proposta in termini provocatori: noi abbiamo bisogno di ridurre questo consesso a una dimensione accettabile, gli ottanta consiglieri che costituiscono attualmente il Consiglio regionale sono troppi. Lo dico, onorevole Diana, perché, con il voto di fiducia di queste ore, il suo o, meglio, il Governo nazionale, che è omologo della maggioranza di centrodestra che c'è in Sardegna, con l'eccezione dei Partiti di dimensione regionale e dell'U.D.C., ha approvato una norma con la quale sono stati dimezzati, con voto di fiducia, i consigli comunali e i consigli provinciali. Noi dobbiamo, non dico dimezzare, ma ridurre la composizione di questo Consiglio regionale a una dimensione più corrispondente alle esigenze di funzionamento e anche più accettabile sotto il profilo dei costi. Dobbiamo cioè migliorare la qualità di questa Assemblea anche rendendola più operosa forse, per renderla più operosa così come è successo in tutti i Consigli regionali d'Italia, per fare un piccolo esempio, in Lombardia, i cui componenti sono poco più di 90, stiamo parlando di una Regione che ha 9 milioni di abitanti, noi ne abbiamo un milione e 600 mila e abbiamo un Consiglio regionale di 80 componenti che sono molti di più di quelli che ci sono in Emilia-Romagna, che è più popolosa di noi, nel Lazio, che è più popoloso di noi, nel Piemonte, che è più popoloso di noi, e in tante altre Regioni. Questo è un tema da affrontare prima che lo affronti lo Stato, prima che lo affronti il Parlamento con una riforma costituzionale che magari è imposta a questo Consiglio regionale piuttosto che condivisa.

Io volevo segnalare queste cose, Presidente, mi scuseranno i colleghi perché ho fatto perdere loro qualche minuto di più dopo una maratona, perché è stata una maratona faticosa per tutti, faticosa per noi che abbiamo dovuto reggere il ruolo dell'opposizione, io penso faticosa e impegnativa anche per la maggioranza, però mi sentivo di fare questo tipo di osservazioni per dire che il prossimo anno, che è il primo anno dopo le elezioni regionali, sarà il vero anno nel quale noi potremo sedere gli uni di fronte agli altri per affrontare seriamente il problema delle riforme istituzionali e il funzionamento della macchina amministrativa della Regione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo anch'io ai colleghi un po' di pazienza, d'altra parte credo che sia responsabile da parte di tutti noi considerare che stiamo approvando un bilancio di 105 milioni di euro, che non è uno scherzo se rapportato alle condizioni dispari nelle quali si cimenta la Sardegna. Dico che lo dobbiamo fare con responsabilità e con coscienza, ma lo dovremmo fare anche con cognizione e io sono qui oggi a dirvi che non sono nelle condizioni di farlo con cognizione perché il Consiglio regionale della Sardegna, per quello che so, non è diventato né una società segreta e né un ente privato, è un ente pubblico che deve essere richiamato alla trasparenza del suo funzionamento e dei suoi atti. Io, nell'esercizio del mio mandato, voto il bilancio del Consiglio regionale, lo voto, esercito il mio mandato autorizzando quella data spesa, allora ho il diritto di poter esercitare pienamente il sindacato ispettivo qui dentro pur avendo delegato, a dei colleghi che stimo e sui quali non c'è alcuna ombra di dubbio da parte mia, l'onere di curare più propriamente l'amministrazione.

Colleghi, quest'anno, il 6 agosto e il 15 ottobre, quindi per due volte, io ho chiesto all'amministrazione di questo Consiglio di poter disporre delle copie delle delibere dell'Ufficio di Presidenza per verificare la corrispondenza di quello che ho votato con quello che si attua. Bene, la prima volta mi è stato detto che io, da consigliere regionale, posso avere quegli atti solo a condizione che sia chiara una mia conflittualità con chi mi rappresenta nell'Ufficio di Presidenza. E' scritto agli atti, chi ha curiosità ci sono anche delle conclusioni giuridiche simpatiche, vorrei dire. Per cui, dicevo, non potendo io vantare un elemento di conflittualità nei confronti di chi mi rappresenta, non ho diritto da consigliere regionale - questa è la conclusione - ad accedere a questi atti. In risposta alla seconda istanza, surrogata dal parere di un legale, ai sensi della legge numero 241, mi è stato detto che da cittadino non posso averli ugualmente perché non avrei motivato, cosa che è falsa, perché invece ho motivato. Quindi, di conseguenza, non posso avere quelle copie non solo come consigliere regionale, ma neanche come cittadino, dunque nessun cittadino di questa Regione può permettersi di chiederle. Dovete sapere che le delibere dell'Ufficio di Presidenza, secondo l'interpretazione di questo Consiglio regionale, in qualche caso sono atti amministrativi, in qualche altro caso non lo sono. E' scritto, non me lo sto inventando, chi li vuole vedere avrà copia di questi atti. Credo che questo basti.

Non voglio entrare nel merito dei contenuti, ma io non sono oggi nelle condizioni, e credo neppure voi, poi ognuno faccia quello che crede, con coscienza e responsabilità, di approvare un atto di questa importanza perché non sono stato messo nella possibilità di verificarlo, in quanto mi si nega da eletto nel Parlamento della Sardegna di controllare gli atti dell'Amministrazione nella quale presto il mio mandato, lo reputo un fatto gravissimo e un cattivo esempio della sede parlamentare di questa Assemblea nei confronti di tutta la comunità sarda, nel terzo millennio, dove la trasparenza degli atti deve essere il simbolo dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni. Peraltro non ho avuto modo in cinque minuti di prenderne visione per poter esprimere (magari perché l'ho fatto pochi minuti fa) che ho qualche perplessità sul fatto che il nostro bilancio aumenti di circa 10 milioni di euro per procedere a nuove assunzioni e per comprare palazzi, dei quali bisognerebbe poter approfondire adeguatamente.

Cari colleghi, purtroppo non avendo avuto per due volte ascolto presso la mia amministrazione, dovrò tutelare i miei diritti come fanno tutti i cittadini, e me ne dispiaccio molto, perché credo che questo non sia un atteggiamento congruo e giusto nei confronti di tutti noi, è capitato a me ma, chiaramente, io spero, sarebbe potuto capitato a chiunque di voi.

E' per questo che, a titolo squisitamente personale, con questa motivazione e con questa grave considerazione sulla trasparenza di questa procedura, da qui fino a quando non cambieranno le cose, fino alla fine della legislatura, io voterò contro il bilancio del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Rubo pochi minuti ai colleghi. Ci sono alcune voci del bilancio del Consiglio che occorre approfondire, non per capire come si spendono quelle risorse, ma come si intende spenderle rispetto a un'esigenza posta in quest'Aula. Faccio riferimento ai Capitoli 4.12, 4.14 e 4.18. Li illustro ai colleghi. I primi due: "Contributi finanziari e spese per iniziative idonee a valorizzare il ruolo del Consiglio", a bilancio 560 mila euro; "Spese per la diffusione con mezzi televisivi e informatici dell'attività del Consiglio", a bilancio 150 mila euro. Perché sollevo l'attenzione dei colleghi su queste somme? Io credo che tutti noi ci rendiamo conto di qual è lo stato dell'informazione in Sardegna e che cosa accade di una giornata di lavoro, quale quella che noi abbiamo passato oggi qua dentro, sulle reti televisive e sui quotidiani. Che cosa accade del lavoro proficuo di approfondimento che alcuni colleghi fanno su tante norme? Che cosa accade degli interventi e del lavoro fatto in Aula e in Commissione? Accade nulla! I giornali vivono delle dichiarazioni di Tizio e di Caio, non seguono più i fatti. I lavori di questa Assemblea hanno una rappresentazione grottesca fuori da questa aula, grottesca, una rappresentazione che, quando va bene, induce all'antipatia e, quando va male, induce a un solo sentimento: l'inutilità.

Allora, come mai una mole così rilevante di risorse non riesce a produrre la possibilità di un accesso diretto a canali televisivi, digitali? E' possibile che la presenza sul web del Consiglio regionale sia legata a un sito istituzionale che non rende conto dell'attività dei Gruppi? Si proiettano i Gruppi soltanto nelle proposte di legge, negli ordini del giorno o nelle mozioni. E' un sito che non riesce a dar conto neanche di un servizio che oggi noi gestiamo e di cui usufruiamo: le riprese televisive interne. Basterebbe mettere sul sito le sedute registrate in un formato particolare e renderle visibili. Francamente io non vorrei più essere ostaggio dei notisti politici delle televisioni e dei giornali della Sardegna.

Per fare questo ci vogliono soldi, soldi istituzionali oppure accade quello che talvolta l'onorevole Uras richiama in quest'Aula, cioè che chi fa la politica non è chi se ne assume le responsabilità, è chi ha i soldi per manipolarla. Fino a oggi non ho visto un'attività cosciente di questa responsabilità. Io non conosco un piano del Consiglio regionale per l'informazione sui lavori parlamentari. La gran parte della Sardegna non vede che cosa accade nelle Commissioni consiliari e crede che noi, durante la settimana lavorativa qui, lavoriamo un quarto d'ora, un quarto d'ora! Non ha minimamente l'idea di come nasca una legge e del lavoro che c'è nelle Commissioni. C'è un piano per questo? Se non c'è, vorrei fare una proposta, così la faccio breve, se è possibile chiedo di integrare la relazione introduttiva dei Questori con una frase: "Sui capitoli 4.12, 4.14 e 4.18 i consiglieri Questori relazionano entro 60 giorni al Consiglio regionale sui piani attuativi delle suddette poste di bilancio". Io penso che non si debba privare l'Ufficio di Presidenza del ruolo che il Regolamento gli assegna, però se ciò che io sto dicendo è fondato e viene accolto, è importante che il Consiglio regionale venga messo a conoscenza di come si intendono usare questi soldi per dare ai sardi un'informazione corretta di ciò che accade qua dentro.

Ultima annotazione, Capitolo 4.18: "Spese per l'acquisto di libri e altre opere di rilevante valore artistico, storico, geografico, etnologico etc.", 150 mila euro. Io di mestiere leggo e ho anche la passione dei libri. Sono in questo Consiglio regionale da cinque anni e mezzo, ancora non ho visto un libro di rilevante valore artistico, storico, geografico, etnologico. Non lo conosco.

AMADU (P.d.L.), Questore. Lo proponga!

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). No, non lo propongo, la misura deve essere ripensata! Deve essere seriamente ripensata perché siamo in un periodo di crisi. Piuttosto che incentivare un minimo di attività di lobby da parte delle case editrici e quant'altro (quindi chi conosce Tizio e chi conosce Caio), valutino i Questori se non sia opportuno incentivare la voce con cui il Consiglio molte volte sorregge e sostiene situazioni particolarmente delicate. Siamo in una fase in cui non possiamo continuare a comportarci come se non ci fosse una crisi che ci sta travolgendo! Vogliamo continuare ad acquistare i libri che hanno valore 80 euro di copertina? Vogliamo fare questo? Poi però approviamo l'emendamento numero 184, ha fatto bene a ricordarlo Mario Diana, è stato recuperato per il valore morale che ha quell'emendamento, che porta alcune persone, con un reddito al di sotto di 800 euro, ad avere un reddito di 800 euro; e il Consiglio si riserva di poter acquistare le opere di particolare pregio artistico? Io pongo la domanda se non convenga capire che non è più tempo!

Dico semplicemente: 300 milioni di vecchie lire, quando siamo nella situazione in cui siamo, vanno pensati, non impegnati per sostenere l'acquisto del volume a Mogoro, o altrove. Guardate, se scorrete il bilancio, vedete quanti soldi spendiamo in carta, quando il mondo va nella direzione, opposta, di risparmiare la stampa e di impegnare le risorse nel lavoro. Perché non ci ripensiamo? Abbiamo bisogno di stampare i resoconti in una tiratura eccezionale, oppure basta conservarli in formato digitale? Pensiamoci! E' un mondo difficile veramente, è possibile che noi riproponiamo lo stesso bilancio? Chi ci capisce?

Continuiamo a rimborsare, credo per contratto, i viaggi ai dipendenti in quiescenza. E' così! Ho visto che c'è una voce in questi termini, è ancora giusto? Continuiamo a pagare…

(Interruzione)

Capisco, capisco, però se abbiamo delle cose di questo genere che sono indecenti, e dobbiamo lasciarle, cerchiamo di recuperare da un'altra parte! E' soltanto un appello accorato a non considerare questi soldi come una zona franca rispetto a una situazione di bisogno. Non può essere una zona franca, preferirei individuare cinque voci da destinare a interventi di contrasto contro la povertà.

Chiedo ai colleghi Questori di valutare, oltre ciò che ho detto prima sull'informazione, se è ammissibile un emendamento quale quello che ho proposto, cioè che, per quanto riguarda le somme previste nei Capitoli 4.12 e 4.14, voi relazionerete, entro 60 giorni, al Consiglio su quale intenzione avete per favorire l'informazione sull'attività del Consiglio; e, sul resto, se è possibile pensarci per la prossima volta, con serietà e con l'impegno di cui sicuramente sarete capaci.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.

AMADU (P.d.L.), Questore. Presidente, intervengo solo perché sia un dialogo, un dibattito proficuo. Intanto ringrazio i colleghi che sinora sono intervenuti, prenderemo atto anche degli altri interventi, credo che tutti gli interventi siano utili e propositivi, noi abbiamo l'ingrato compito di essere attuatori di quello che il Consiglio propone, di quello che il Consiglio decide. E' anche vero però (lo devo dire, non l'ho detto all'inizio perché ritenevo, non che fosse scontato, ma che ci fosse un'interlocuzione fra i rappresentanti dei Gruppi all'interno dell'Ufficio di Presidenza) che questo è davvero un bilancio che si muove nella innovazione, perché abbiamo proposto alcune situazioni che si protraggono. Per esempio la posta in bilancio riferita ai contributi, collega, si riferisce a iniziative che vengono proposte a tutti i livelli, di carattere sociale, culturale, eccetera, e spesso sono iniziative che non hanno alcun altro sostegno, per cui la presenza del Consiglio è propositiva, dà una mano a risolvere e soprattutto consente di mantenere viva la presenza sociale e culturale nel nostro territorio.

Per quanto riguarda il Capitolo 4.14, relativo alle spese per la diffusione con mezzi televisivi e informatici dell'attività del Consiglio, il Consiglio - come si è detto - ha un sito Internet istituzionale, però abbiamo ritenuto, così come è emerso da più parti, che occorreva un rafforzamento di questa presenza del Consiglio, si sta studiando infatti, collega e colleghi, la modalità operativa per consentire il download dei file video, vista la sempre più numerosa richiesta da parte dei Gruppi e dei singoli consiglieri. Quindi si è in attesa di concretizzare questa esigenza, in modo tale da darle attuazione.

Siamo disponibili anche a riferire periodicamente, ma riteniamo che sia più utile che gli stessi componenti dell'Ufficio di Presidenza si raccordino con i Gruppi, non lo dico perché noi ci vogliamo scaricare, ognuno di noi ha un Gruppo di riferimento, ma perché è utile questa possibilità, tant'è vero che, in questi mesi, quando c'è stata la possibilità di interloquire, abbiamo recepito delle situazioni che effettivamente andavano in qualche modo tenute presenti.

Per quanto riguarda il Capitolo 4.18, relativo ai libri, è vero, collega, non sempre la produzione generale libraria è all'altezza di certe realtà, è anche vero però che spendere per incentivare le tipografie, gli autori, eccetera, è un incoraggiamento anche in quel senso, noi possiamo togliere quella voce, aspettiamo suggerimenti in questo senso.

In sede applicativa questo bilancio, come dicevo prima, troverà la propria forza. Quindi i Gruppi consiliari, i singoli consiglieri, sono sollecitati da noi, credo che ci sia la massima apertura sotto questo profilo, perché anche da parte nostra ci sia la possibilità di rispondere a questa esigenza, sappiamo quanto è importante la collaborazione, quanto è importante il suggerimento concreto che può pervenire dai colleghi. Grazie.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Ho chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori e devo anche misurare i termini in modo tale che sia chiaro. Io condivido gran parte degli interventi che mi hanno preceduto. E' chiaro che è molto facile scivolare in dichiarazioni e atteggiamenti demagogici, e così non intendo gli interventi che mi hanno preceduto. Credo che qualche cosa stia cambiando - arrivo all'ordine dei lavori - e sia utile cambiare. Perciò io chiedo la sospensione del voto sul Bilancio del Consiglio, intendo proporre probabilmente degli emendamenti, credo sia un mio diritto, quindi ho necessità di tempo per emendare eventualmente il Bilancio del Consiglio. Non riesco a trovare sul Regolamento come si organizzano i lavori, perciò mi rifaccio a come si tratta una legge, anche perché qualcuno non si è potuto iscrivere perché stiamo seguendo quel principio, allora io continuo a seguire quel principio.

Vorrei avere il tempo per emendare il progetto di bilancio del Consiglio e chiedo l'applicazione dell'articolo 128, proprio per non scivolare in atti demagogici. Badate bene, l'applicazione dell'articolo 128, non vuol dire chiuderci nel segreto delle nostre stanze. Proprio per non scivolare in dichiarazioni, atti, che possano essere etichettati come demagogici, chiedo anche, per quando ci riconvocheremo, per una parte, se dodici consiglieri la sosterranno, l'applicazione della seduta segreta. Ripeto, lo chiedo per non scivolare in dichiarazioni demagogiche su come si vuole intervenire, poi il lavoro finale sarà sicuramente pubblico e ulteriormente discusso, se questo serve, altrimenti sono pronto anche alla seduta pubblica ovviamente, però è semplice dire alcune cose ed essere fraintesi.

Oltre quello che ha indicato il collega Maninchedda, io avrei altro su cui discutere. Noi siamo tecnologicamente equiparati, non voglio citare altri Paesi, ma siamo molto indietro, con una disponibilità di fondi invece esagerata. Questo avviene, in genere, anche nella gestione dell'amministrazione della nostra Regione. Per cui, io chiedo che questa volta ci si soffermi sul Bilancio del Consiglio, vorrei gli elenchi analitici delle voci, delle macro esposte nel bilancio, li vorrei controllare, se è un mio diritto. Però non riesco a trovare dove mi si dice che è un mio diritto. Ritengo che entrare nel merito delle singole voci sia un mio diritto. Per questo ho necessità di tempo.

Quindi per poter predisporre gli emendamenti, chiedo la sospensione della votazione del progetto di bilancio del Consiglio e l'aggiornamento dei lavori alla data che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo vorrà stabilire per la sua eventuale approvazione e discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu. Ne ha facoltà.

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Dopo sette anni ricopro nuovamente la carica di Questore, devo dire che, pur condividendo gli interventi dei colleghi, ritengo inusuale la questione perché tutti siamo d'accordo che è un periodo grave, di sofferenza, di bisogno e tutti eravamo d'accordo anche quando abbiamo fatto la legge finanziaria perché di carta se ne spreca più in tutta la Regione che in Consiglio. Quindi cominciamo a tagliare la carta anche agli Assessorati e alla Presidenza della Giunta.

Poi, io sono molto bravo a tagliare, posso anche cominciare dal gasolio, tanto per dire che siamo disposti a tagliare tutto. Però dobbiamo deciderci tutti insieme in quanto l'Ufficio di Presidenza non è la Giunta regionale dove c'è una maggioranza e c'è un'opposizione, ci siamo tutti. Quindi sarebbe stato il caso credo, visto che i Questori sono presenti, la Presidenza è presente, di interloquire. Il bilancio l'abbiamo fatto insieme, se invece si vuole arrivare a fare le primedonne, la primadonna la faccio anch'io, perché domani rimaniamo senza riscaldamento...

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Cerca di fare discorsi seri!

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Mi lasci finire, Presidente.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda! Onorevole Maninchedda, non ha la parola. Onorevole Maninchedda, lasci parlare perché nessuno l'ha interrotta, chieda la parola e parlerà.

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda!

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Sono d'accordo con lei quando vuole avere conoscenza del Capitolo 4.12.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Io voglio che lei mi rispetti!

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda! Onorevole Maninchedda!

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Lo show l'ha fatto lei, onorevole!

(Interruzione del consigliere Maninchedda)

BIANCAREDDU (U.D.C.), Questore. Mi permetta, poi dirà quello che vuole. Quindi se il Consiglio decide di approfondire le cose (secondo me, poteva essere fatto anche prima), però se c'è questa necessità…

(Interruzioni)

Insomma se mi lasciate finire...

Anche perché il bilancio è analogo a quello che avete votato l'anno scorso, due anni fa, quindi siamo contenti del fatto che finalmente ci si è accorti che qualcosa non andava bene. Evidentemente negli anni precedenti non ve ne siete accorti. Quindi se il Consiglio decide di andare avanti o di sospendere per votare in un altro momento, noi accediamo alla richiesta, per carità. Però sappiate che c'è disponibilità nostra a tagliare quanto la vostra. Non è che noi siamo quelli che vogliono sperperare contro altri che invece vogliono fare il contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Questo è argomento che va trattato veramente con le pinze, con molta delicatezza. Anch'io vorrei pesare le parole e, pesando le parole, dico che è assolutamente opportuno (tenendo conto di quello che abbiamo detto sulla manovra finanziaria e di bilancio e cioè che qualcosa è cambiato in questo Consiglio) che non si può cambiare tutto in questo Consiglio e lasciare intonse le regole che governano la spendita dei fondi del Consiglio regionale. Dico solo questo, non aggiungo altro.

Per cui la proposta fatta dal collega Capelli mi sembra assolutamente opportuna, anch'io ne ravviso la necessità e mi assumo la mia parte di responsabilità per non averlo fatto insieme agli altri negli anni scorsi. Vorrei però ricordare, e non è demagogia, che abbiamo le porte del Consiglio sbarrate perché abbiamo paura dell'assalto dei manifestanti, abbiamo qualcuno attendato sotto il Palazzo, non dico altro! Ritengo che sia utile un esame con le forme che riterremmo adatte per tentare di operare una verifica sui costi perché, così come chiediamo di poter risparmiare sulla sanità, sui trasporti, su tutte le altre cose, è forse opportuno che il Consiglio regionale dia per primo l'esempio tagliando alcune spese che possono essere tagliate. Sono assolutamente d'accordo con la proposta fatta dal collega Capelli.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, io ho sentito parlare di sedute segrete e di trasparenza. Questo mi spaventa molto, sono convinto, certissimo, che non esista un problema di questo genere. E mi dispiace che si possa parlare in tali termini in quest'aula. Qui c'è la massima trasparenza e se qualcuno è a conoscenza di fatti che in qualche maniera non possano rappresentare questa trasparenza è pregato di compiere atti diversi. Noi siamo perché si vada avanti, Presidente. Il bilancio deve essere assolutamente approvato stasera, non per prassi o per consuetudine, ma perché siamo convinti che, se sul bilancio che ci è stato sottoposto (lo avevamo sotto gli occhi da diversi giorni, lo abbiamo visto ed esaminato), c'erano considerazioni da fare, dovevano essere fatte in altra sede. Tutte le considerazioni che ho sentito possono essere utili, ma io proprio in questa sede accetto la sfida dell'onorevole Uras, sono pronto a misurarmi dall'inizio dell'anno per delle riforme, se c'è da riformare anche il Consiglio regionale, riformiamo anche quello. Riformiamo anche la formulazione del bilancio del Consiglio regionale. Però credo che sia arrivato il momento di dire basta, non si possono assolutamente mettere sotto accusa i Questori che sono i nostri principali rappresentanti all'interno dell'aula. Non è assolutamente corretto, non è giusto, e non lo tollero!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Solo per prenotarmi per la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Quindi la sua è una prenotazione per la dichiarazione di voto.

Ha domandato di parlare il consigliere Rassu. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.). E' gia intervenuto il Capogruppo, comunque intervengo per dire che siamo nella fattispecie dell'articolo 86 del Regolamento del Consiglio regionale. Per cui la seduta non può essere sospesa, può parlare un consigliere per parte e la discussione deve essere chiusa nella tornata attuale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Presidente, io credo che forse oggi al Consiglio stia sfuggendo di mano la situazione, nel senso che il collega Uras (che è il primo che è intervenuto in quest'aula sul bilancio del Consiglio) ha posto correttamente gli elementi di discussione, cioè ha detto che il Consiglio giustamente ha la necessità di procedere verso riforme, verso una serie di cambiamenti (il collega Uras ha indicato fondamentalmente quello della riduzione del numero dei consiglieri regionali) per garantire funzionalità alle istituzioni. Ora se noi ci infiliamo in ragionamenti in cui ciascuno di noi deve dimostrare di essere più attento alle esigenze complessive che ci sono fuori da questa Aula rispetto agli altri, Presidente, le chiedo scusa, io ho paura che non arriviamo da nessuna parte. Ho paura che, né sospensione dei lavori necessaria per tenere una Conferenza dei Capigruppo, né alcun altro tipo di ragionamento, ci aiuterà ad andare avanti; la china che stiamo prendendo, rischia di essere una china in cui ciascuno di noi inizia a difendere esigenze che non sono più complessive e consiliari ma rappresentano la posizione politica che ciascuno di noi ha nei confronti delle riforme. Quindi rischiamo di arrivare a una situazione ingovernabile.

Quindi io chiederei a tutti i colleghi di ragionare come abbiamo sempre ragionato e cioè i Questori, che sono i nostri rappresentanti sul bilancio del Consiglio, e coloro che ci rappresentano nell'Ufficio di Presidenza, ai quali noi ribadiamo pienamente la fiducia, sono stati quelli che hanno materialmente redatto il bilancio del Consiglio, pertanto questo bilancio è all'attenzione del Consiglio per l'approvazione. Se questo può essere fatto, io credo che sia la cosa migliore, altrimenti rischiamo di iniziare in modo improprio un dibattito che invece è assolutamente appropriato e al quale il Consiglio è chiamato a dare risposte nei tempi più brevi possibili.

Le chiederei, Presidente, di verificare se esiste la possibilità di andare avanti nella discussione e nell'approvazione del documento, come si è sempre effettuato, anche con la ricerca di prassi regolamentari che non conosciamo, perché non le abbiamo mai viste in quest'Aula, e se è possibile chiudere entro la serata di oggi la discussione sul documento di bilancio del Consiglio.

PRESIDENTE. Onorevole Vargiu, evidentemente la proposta di sospensione da me avanzata in precedenza era esattamente indirizzata verso questo obiettivo.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Dunque, vorrei chiarire che la mia proposta di applicazione dell'articolo 128 era indirizzata proprio a evitare quello che è successo. E' evidente che in quest'Aula non ci ascoltiamo. E' evidentissimo!

La richiesta di seduta eventualmente segreta, come ho detto e come risulta agli atti, non era proposta per nascondere niente a nessuno, era semplicemente per non cadere nella demagogia nella quale siamo caduti: "buoni" e "cattivi", "fiducia" o "non fiducia" all'Ufficio di Presidenza, ci mancherebbe! Io ribadisco la fiducia nell'Ufficio di Presidenza, per carità, continuo a ribadirla quante volte è necessario, perché non sto sfiduciando nessuno e non sto mettendo in discussione nessuno. La mia richiesta era tesa al fatto che in seduta segreta si sarebbe evitata la demagogia; demagogia è quello che si è verificato subito dopo, nel dividerci tra buoni e cattivi, tra chi ha fretta e chi no, e chi con leggerezza spende 105 milioni di euro che, nella sua società, o a casa sua, non spenderebbe con la stessa leggerezza!

Io non voglio essere etichettato né tra i buoni, né tra i cattivi, vorrei fare un buon lavoro, ed è vero che non è prassi tutto quello che sta succedendo ma, vivaddio, la prassi non sempre va bene. Si può anche cambiare, una volta tanto! Perciò, se c'è necessità di qualche chiarimento affinché quel voto del Consiglio sia libero, tranquillo e sereno… ma quando io vedo che - tanto bisogna dirlo - nel bilancio, nelle voci di riepilogo, le uniche che calano sono le spese per i consiglieri, le spese per gli oneri tributari, e il fondo di riserva, ma che andiamo da uno stanziamento di 95 milioni del 2009 a 105 milioni, vorrei, mi permetterete, potermi difendere e difendere questa spesa!

E non si dica che qualcuno ha visto il bilancio del Consiglio: non l'ha visto neanche ora, neanche adesso, perché era nella disponibilità dei consiglieri da dieci minuti fa! Allora questa prassi va cambiata! Volevo dire tutto questo in seduta segreta per non finire domani sui giornali tra i buoni o tra i cattivi, per non rincorrerci nel dire chi è più bravo rispetto agli altri, chi vuole dare alla povertà o alla ricchezza, chi vuole investire in altro modo o quant'altro. Lo volevo dire tra noi in seduta segreta in modo responsabile! Se poi è più sensato avere fretta - e io ho più fretta di voi di tornare a casa - questo non credo sia un modo responsabile di rispondere alla gestione del denaro pubblico!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oppi. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Io normalmente sono seduto, purtroppo ero assente in quanto mi hanno chiamato per una questione urgente e quindi non ho potuto seguire lo sviluppo della discussione. Conosco cosa vuol dire "Collegio dei Questori" per essere stato questore per alcuni anni, per essere stato proprio quello che ha stipulato un contratto con i dipendenti, conosco fatti e antefatti ma conosco soprattutto molte anomalie.

Dei propugnatori delle riforme proprio non mi interesso, certo è che molte cose non vanno bene. La storia del numero dei consiglieri, sessanta consiglieri, si prospetta sempre, però poi non le si dà corso, ci sono elementi precisi per poter darle corso, si dice di parlarne se ci si crede, altrimenti sono le solite sparate che non servono a niente.

Anche a me alcune voci del bilancio non andrebbero bene perché siamo in una situazione di obiettiva difficoltà. Se dovessi dire quello che conosco, credo che a qualcuno verrebbero i capelli dritti: un parlamentare prende molto meno di un consigliere regionale! Alcune voci specifiche sono praticamente esentasse. Il sottoscritto, per primo, poi assieme a Capelli, si inventò un meccanismo attraverso il quale si potevano ridurre delle spese, per esempio la previsione del cumulo per gli aventi un incarico, mi riferisco ai Presidenti di Commissione, ai Segretari eccetera, per i quali c'è un'incidenza forte per il Consiglio. Tutti mi pregarono, tutta la Commissione, la stragrande maggioranza della Commissione, di ritirare quell'emendamento, per tre anni consecutivi, perché non volevano che si discutesse. Non ci sono santi qui! Da Questore stabilivo io e prima di tutto c'era il consigliere regionale!

Però, a un certo punto, la prassi consolidata non era più in uso, io stesso, quando sono ritornato in Consiglio regionale, ho dovuto aspettare cinque mesi per avere una stanza, una vergogna! Molte cose, troppe cose non funzionano, però, onestamente, se io dicessi che il mio amico Biancareddu non è nella trasparenza, è una persona poco seria… insomma! Dovrebbe essere considerato un idolo per quello che ha fatto in passato e per quello che ha anche subito. Quindi sono su una posizione molto chiara di rispetto nei confronti del Collegio dei Questori, perché l'ho fatto e tutti ci hanno rispettato senza arrivare a snocciolare dati: se noi snocciolassimo i dati, probabilmente ne usciremmo male.

Allora, io credo che sia da modificare la prassi: questo documento non può essere consegnato all'ultimo momento; io l'ho chiesto in questi giorni e, avendolo, avrei avuto il tempo materiale per apportare anche qualche piccola modifica. Dobbiamo smettere di consegnarcelo all'ultimo momento, ma sulla trasparenza, sulla correttezza di questo atto, io non ho alcun dubbio, anzi so, perché l'ho chiesto, che da un punto di vista di contabilità, e quindi economico, in effetti non c'è nulla in più rispetto agli altri anni. Certo mi sarei meravigliato se avessimo dato a trattativa privata l'incarico da 200 mila euro per ristrutturare e sistemare questa nostra sala, sarebbe stata una vergogna, ma per fortuna questo non si fa. Per quanto riguarda il resto, io credo che la Presidenza possa fare in modo che questo atto (che ovviamente deve rimanere riservato nella correttezza di ciascun consigliere regionale) possa essere visto e visionato prima. Questo è giusto che sia, non è mai avvenuto.

Nel rispetto di queste cose, per quello che si è sempre verificato, per la prassi che c'è sempre stata, io credo che sia opportuno andare avanti.

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, come lei sa, per la prassi della quale lei ha parlato, il bilancio viene approvato negli ultimi giorni. Nella fattispecie è stato approvato soltanto ieri, quindi soltanto ieri è arrivato all'Ufficio di Presidenza.

OPPI (U.D.C.). Bisogna cambiare.

PRESIDENTE. Certamente e comunque si potrà introdurre una nuova prassi.

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente, io vorrei dire ai colleghi che chiunque abbia parlato e parla su questo argomento non lo fa certamente con spirito polemico, non vuole diventare sicuramente né il primo né l'ultimo della classe, né vuole mettere in dubbio la correttezza, la lealtà e la trasparenza di quanto si fa. Però qualche cosa è cambiato, non è che non sia cambiato nulla, è cambiato molto, e noi dobbiamo rendere il Consiglio regionale funzionale alla luce di un nuovo sistema che è l'elezione diretta del Presidente della Regione; quindi rendere questo Consiglio competitivo e rivedere il ruolo delle Commissioni, il ruolo della Presidenza, il ruolo del Collegio dei Questori è un obiettivo che noi ci dobbiamo porre. Questo riguarda la riforma che noi dobbiamo fare, qualcuno l'ha suggerito anche in apertura.

E' chiaro che questo è un bilancio datato, è lo stesso bilancio che facevamo vent'anni, trent'anni fa, uguale, preciso, con le stesse voci, con gli stessi contributi, che continuiamo a dare a pioggia, divisi tra Tizio, Caio e Sempronio. Ma perché non dirlo se è la verità? E' la verità! Questo avviene normalmente, con i budget, con i contributi che vengono chiesti alla Presidenza del Consiglio, contemporaneamente alla Presidenza della Regione, contemporaneamente agli Assessorati, con le coppe che viaggiano… insomma se stiamo e abbiamo approvato un bilancio alla luce di questa crisi finanziaria che c'è nel Paese e nel mondo, credo che si possa fare qualche cosa. Però io non andrei oltre. E' chiaro che noi dobbiamo approvare il bilancio, è chiaro che questo problema lo dobbiamo porre, dobbiamo fare una sessione straordinaria del Consiglio regionale per discutere di questo.

Nel frattempo ci dica il Presidente come è possibile rivedere alcune voci che ci sono e che evidentemente hanno suscitato l'interesse di alcuni consiglieri regionali. Credo che questo sia possibile, perché se è vero che il bilancio viene predisposto dagli Assessori, è altrettanto vero che viene discusso dall'Aula e votato dall'Aula. Quindi l'Aula ha tutto il diritto di poter presentare emendamenti in ordine a qualche voce che si ritiene esorbitante. Io stesso l'ho denunciato altre volte. Qui abbiamo un giornalista, ne abbiamo due, ma uno c'è, l'altro non c'è, e continuiamo a spendere tutti questi soldi. E' chiara la mia curiosità: "Dove vanno tutti questi soldi?". Non abbiamo i giornalisti, non abbiamo servizio, non appariamo mai, è come se il Consiglio regionale non esistesse. Tanta gente ha parlato qui nell'Aula, l'indomani va a cercare il riferimento nei giornali e non si vede manco ripreso e manco citato, quindi vuol dire che c'è qualcosa che non funziona.

Adesso, senza andare a toccare tutto, io direi che solo alcune voci possono essere emendate per approvare il bilancio, e poi rinviamo la discussione. Anche l'idea dell'onorevole Capelli era un'idea, secondo me, forse da valutare con maggiore attenzione. Il fatto che tutti quanti noi, maggioranza e minoranza, ci riunissimo per discutere delle nostre cose, del nostro funzionamento, non credo che facesse gridare allo scandalo. D'altra parte, io credo che il bilancio del Consiglio regionale debba essere approvato all'unanimità, non credo che esista Assemblea al mondo dove si possa approvare un bilancio a maggioranza, o con alcuni colleghi che si distinguono per... Perché? Non credo che ci sia il tanto per fare una cosa di questo genere. Più si va avanti, Presidente, in questa discussione, peggio è.

PRESIDENTE. Sono assolutamente d'accordo con lei, onorevole Floris. Mi pare comunque che lei stia chiedendo la possibilità di presentare degli emendamenti. Ho idea che ci dovremmo fermare, non è invece questo lo spirito, mi pare. Io sottopongo all'Aula e sarà l'Aula a decidere su questa opportunità, se dobbiamo votarla oppure…

(Interruzioni)

Se qualcuno lo chiede, ma a questo punto io non lo ritengo opportuno, possiamo andare avanti e sottoporre il problema all'Aula. Se qualcuno chiede una Conferenza dei Capigruppo, la possiamo anche fare.

Continuazione della discussione del Progetto del bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'esercizio finanziario 2010

PRESIDENTE. Metto in votazione il Progetto del bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'esercizio finanziario 2010.

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Io penso che si debba ripartire dalle ultime considerazioni dell'onorevole Floris. Il senso del mio intervento era nella direzione naturale di una discussione di un atto proposto e di un'analisi delle cifre poste al bilancio. Credo che non sia un reato di lesa maestà dire questo, non è in discussione il fatto che il mio voto sia a favore del bilancio, non è questo! Non avevo neanche proposto emendamenti, ma ai colleghi Questori, dinanzi a un bilancio che prevede 35 mila euro per spese per interventi di carattere assistenziale, e 150 mila per l'acquisto di libri, io posso chiedere, nella loro disponibilità, di spostare 50 mila euro previsti per i libri e destinarli nell'assistenza? E' un vulnus alla fiducia che io ripongo in voi? L'assistenza è l'assistenza a poveri, si danno 200, 300 euro a famiglie in difficoltà, discutiamone!

SANJUST (P.d.L.). Non puoi discuterne ora in dieci minuti.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Allora metti "zero".

(Interruzione)

Benissimo, allora dividiamoci sugli emendamenti. Non è che non è possibile emendare. Mi sono rivolto facendo un appello proprio per non fare emendamenti in Aula, dicendo forse è il caso di considerare che ci sono voci per l'assistenza e voci per i libri. Perché non pensate che sia il caso di spostare voci dai libri all'assistenza?

Seconda osservazione. Sto rispondendo perché l'avete presa come un reato di lesa maestà. Presidente, per favore mi faccia recuperare dieci secondi. Della questione della comunicazione in quest'Aula, io ho proficuamente parlato con la presidente Lombardo. Io sono il sottoscrittore dell'emendamento che consentirà a quest'Aula, dopo trent'anni, di poter accedere al controllo della spesa, grazie all'assessore Corona che acquisterà i pacchetti informativi, perché noi possiamo accedere allo stato della spesa. Prima non si poteva fare. Io ne ho parlato in tutte le sedi. E' stato un reato di lesa maestà dire: "Perché non destinate 560 mila euro per la promozione dell'attività del Consiglio, a considerare come far funzionare l'ADSL, come aumentare i siti del Consiglio regionale presenti, come avere una rete dedicata?"? Scusate, ma mi è sembrata una reazione veramente scomposta!

PRESIDENTE. Il punto è un altro, probabilmente, ripeto, ci siamo trovati quest'anno con una situazione un po' differente rispetto a una prassi che era ormai consolidata. Di fatto, le proposte, secondo norma, si portano all'Ufficio di Presidenza, dove ciascun Gruppo ha i propri rappresentanti. L'Ufficio di Presidenza ha sempre avuto la disponibilità a esaminare le proposte portate dai consiglieri, quella era la sede, perché in effetti è l'Ufficio di Presidenza che preventivamente approva bilancio, ed è stato fatto ieri sera. Tutto qua! Il fatto che poi, onorevole Maninchedda, si possa o si debba procedere a una modifica delle prassi, questo non è assolutamente in discussione. E' il Consiglio che rimane sovrano, sarà sufficiente avanzare le proposte necessarie e credo che nessuno si tirerà indietro per esaminarle e approvarle.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Intervengo per dire, come è stato affermato prima dal collega Biancareddu, ma soprattutto ancora meglio dal collega Mario Floris, che esisteva una prassi, l'abbiamo detto tutti, e l'abbiamo registrato già la volta precedente; quando il bilancio del Consiglio è arrivato in Aula, Gian Valerio Sanna, nel suo intervento iniziale, ha detto: "Si rompe una prassi", perché per la prassi il bilancio del Consiglio arrivava in Aula, si apriva e chiudeva il dibattito e si votava. La prassi è finita, perlomeno la prassi non funziona più, lo ha detto con molta chiarezza Luciano Uras quando è intervenuto, mettendo in discussione un aspetto che non va più bene. Le ragioni le ha spiegate il collega Floris, dicendo che sono cambiati i meccanismi di elezione, di formazione e composizione dell'Aula.

A questo punto, non la voglio fare più lunga, dico che condivido la proposta avanzata da Roberto Capelli di rinviare. C'è l'esigenza evidentemente da parte di tutti; per la mia breve esperienza di consigliere regionale, devo dire che il dibattito in questo momento è stato quello che ha registrato una maggiore attenzione e presenza rispetto a qualsiasi altro argomento sia stato discusso in aula. Questo dimostra che evidentemente c'è l'interesse, il problema è sollevato e dentro il problema bisogna entrarci. Non credo che sia il caso di entrarci oggi, non faccio riferimento né alla fretta, né ad altri aspetti, probabilmente oggi c'è solo l'esigenza di approvare il bilancio e invito i colleghi a votare favorevolmente, perché è il caso di votare favorevolmente questo bilancio. L'impegno di tutto il Consiglio deve essere quello di entrare nel merito del prossimo bilancio in modo diverso rispetto a quello che finora abbiamo fatto.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Presidente, mi è sembrato di capire dalle sue dichiarazioni che l'Ufficio di Presidenza, e quindi anche i Questori, tengono conto e terranno conto del dibattito che c'è stato in Aula, quindi se terranno conto di quanto detto in questo dibattito, potranno agire in assestamento di bilancio e in quella sede ragguagliare il Consiglio su questo. Volevo fare questa proposta in modo da non allungare.

Continuazione della discussione del Progetto del bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio per l'esercizio finanziario 2010

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intanto mi pare che siamo in sede di dichiarazione di voto, per cui, confermando la posizione che ha espresso in questo momento l'onorevole Sechi, dichiaro che io voterò a favore del bilancio. Il mio intervento (che non ha rotto una prassi, e che non era in violazione del Regolamento) all'inizio della discussione su questo tema aveva una funzione, che io reputo sia stata raggiunta. Dinanzi al fatto che il presidente Diana, il presidente Floris, l'onorevole Capelli, Presidente del Gruppo U.D.C., e altri, si sono espressi sull'esigenza di prevedere una sessione di lavori sul Consiglio regionale e sul suo funzionamento, io direi sulla necessità ormai della riforma del sistema, io mi reputo soddisfatto, dobbiamo prendere il calendario e fissare una data.

Ci sono alcune figure istituzionali che possono agevolare questa discussione (parlo della Presidenza del Consiglio, parlo della Presidenza della Commissione prima), la agevolino, dopodiché io voto a favore del bilancio che è stato presentato. Quindi io dichiaro il mio voto a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Il collega Uras mi ha anticipato, fra l'altro stasera è emerso un dato molto importante, cioè una grossa sensibilità trasversale da parte di tutti i colleghi che sono intervenuti di dare avvio, una volta per tutte, a un processo di moralizzazione della politica e di rivisitazione dei costi e di tutto il sistema. Questo alla luce anche delle povertà che stanno emergendo in Sardegna, al dramma che stanno vivendo i disoccupati, chi sta perdendo il lavoro, chi il lavoro non ce l'ha, e all'impoverimento anche di tutti i ceti medi, che non può che farci preoccupare.

Per cui, capto questo segnale in modo molto forte e molto importante per i prossimi tempi, cioè che al più presto possibile dovremo affrontare il discorso a partire dalla riforma del sistema.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Presidente, non ho mai pensato di votare oggi contro il bilancio (spero che ci sia l'unanimità, soprattutto alla luce del fatto che è possibile presentare un assestamento di bilancio, che è da proporre ovviamente all'Ufficio di Presidenza), così come non ho votato contro il bilancio con l'allora presidente Spissu, in quella occasione sollevai le stesse obiezioni, perché queste obiezioni non sono di oggi, forse qualcuno oggi ha cambiato opinione, ma è da anni, con altre Presidenze, che si è individuata la necessità di cambiare. Credo, perdonatemi colleghi, nonostante le buone intenzioni, che non siamo ancora maturi per cambiare, ma spero che in questa occasione si sia stabilito un appuntamento per una rivisitazione del Regolamento, una rivisitazione delle regole vetuste, con una maggiore sensibilità anche nella spendita di una quota consistente del bilancio regionale, che è destinata al Consiglio, che possa essere sempre il più trasparente possibile. Ma per renderla trasparente servono metodi nuovi, mezzi e strumenti nuovi, dei quali questo Consiglio non si è ancora adottato. Qualche suggerimento in più non guasta e non offende nessuno, spero di poter riparlare in quest'Aula, in seduta pubblica o segreta che si voglia, delle reali condizioni di cambiamento che devono partire da questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, se posso dirlo, probabilmente la soluzione migliore sarebbe stata quella che lei ha proposto all'Aula, e sulla quale alcuni Capigruppo avevano dato la propria disponibilità. Forse le opportunità di poter uscire da questa impasse in Conferenza dei Capigruppo si sarebbero trovate, anche perché abbiamo approvato il bilancio del Consiglio, così come abbiamo approvato il bilancio complessivo della manovra finanziaria della Regione, a maggio, a giugno, ad aprile, quindi c'era il tempo per poter fare un esame, insieme ai Questori, o per dare delle indicazioni ai Questori per limare alcune voci e riportarle alla filosofia del rigore, a cui abbiamo improntato o tentato di improntare il ragionamento sulla manovra finanziaria. Sarebbe stato assolutamente comprensibile, perché le cose veramente sono cambiate. Dove ci vuole il velluto, non si può usare l'acciaio. Nessuno sta parlando di sfiducia nei Questori o negli Uffici di Presidenza, il problema è che veramente è cambiato il mondo, in Sardegna è cambiato tutto, e non possiamo non accorgercene proprio dal nostro bilancio in Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, intanto il dibattito di stasera è un dibattito importante e positivo, positivo per il Consiglio, per la massima Assemblea istituzionale sarda, e importante per i suggerimenti giunti, anche quelli più critici che sono arrivati in quest'Aula, sull'esigenza - che condivido - di una seria sessione dedicata alle riforme del Consiglio regionale, al suo funzionamento, a una revisione delle regole, del Regolamento, all'esigenza anche di un maggior supporto ai consiglieri regionali, penso anche all'attività delle Commissioni, dell'Ufficio studi, al fatto che tutti noi dobbiamo essere messi nelle condizioni di svolgere bene, con gli strumenti adeguati, il nostro lavoro.

Ritengo che sia anche utile il suggerimento del collega Maninchedda, ne abbiamo parlato in Conferenza dei Capigruppo, cioè quello di dotare il Consiglio regionale anche di un canale dedicato, per rendere sempre più trasparente il nostro lavoro, quindi la possibilità di avere, come avviene alla Camera, come avviene al Senato, un canale nostro, abbiamo gli strumenti col digitale terrestre.

Credo che sia anche necessario cogliere la proposta dell'onorevole Floris. Dalla discussione di oggi è emersa anche la necessità di rivedere alcune parti del bilancio, che dobbiamo trattare come una qualsiasi legge: la Commissione, la Segreteria e l'Ufficio di Presidenza. Allora troveremo, magari nell'assestamento di bilancio, il modo per correggere eventuali aspetti con proposte e sottolineature. Credo che occorra un raccordo più stretto probabilmente anche tra i Gruppi consiliari e i componenti dell'Ufficio di Presidenza; c'è già, va migliorato. Credo che sicuramente i Questori terranno conto del contributo di tutti, di ciò che è emerso da questo dibattito. Il voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, nonostante qualche collega abbia da lamentarsi, io credo che le cose che ha detto il mio Capogruppo siano cose estremamente serie e valuto positivamente, anche se ci sono tensioni, questo dibattito. Visto che è stato detto anche dal Presidente, dal nostro Presidente del Consiglio in questo momento, dal nostro Vicepresidente, se questo dibattito deve essere utile io credo che occorra veramente programmare tecnicamente una prossima seduta dove si possano fare eventualmente variazioni di bilancio. E' chiaro che la richiesta è questa, quindi studiare il documento in maniera forte.

Un'altra cosa che mi sembra sia emersa - l'ha detta l'onorevole Maninchedda, come altri - è la necessità di trasparenza. L'Aula deve veramente capire che abbiamo tutte le risorse, per esempio, è stato accennato da qualche collega l'eventualità di comprare una frequenza di digitale terrestre in modo che la gente veda che cosa si fa in quest'Aula; credo che le spese non siano così forti e che un bilancio da 100 milioni di euro possa permetterlo. Internet non basta! Non pensiamo che Internet sia uno strumento popolare. E' vero, neanche il digitale terrestre è così popolare, ma almeno chiunque può vedere da solo che cosa si fa in quest'Aula.

Credo che su queste questioni di merito bisognerà riflettere, chiaramente sentendo i Questori, che sono i nostri delegati, che hanno la nostra fiducia. Però è necessario che ci poniamo già alcune domande, per esempio come rendere più trasparente questa "casa". Credo che sia opportuno per la Sardegna cominciare a capire come stanziare risorse all'interno di questo bilancio, non risorse aggiuntive; per esempio, prendere un canale digitale terrestre perché Internet non basta e non serve in questo momento, o serve poco, diciamo, il tutto serve a rendere trasparente questa "casa" e a giustificare anche le spese che si fanno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (I.d.V.). Visto e considerato che c'è la possibilità dell'assestamento di bilancio, credo che abbiamo tutti capito che comunque dobbiamo andare avanti e votare, per cui io dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione il Capitolo delle Entrate. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il Capitolo delle Uscite. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del progetto di bilancio di previsione delle spese interne del Consiglio Regionale - Esercizio finanziario 2010.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Christian - Steri - Stochino - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zedda Massimo - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Salis - Sanna Gian Valerio.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 55

Votanti 55

Astenuti 0

Maggioranza 28

Favorevoli 53

Contrari 2

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio è convocato venerdì 18 dicembre alle ore 10.

La seduta è tolta alle ore 22 e 47.