Seduta n.2 del 27/03/2014
II Seduta
Giovedì 27 marzo 2014
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 10 e 54.
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Michele Cossa ha chiesto congedo per la seduta del 27 marzo 2014.
Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.
PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, con nota dell'11 marzo 2014, ha fatto pervenire al Consiglio regionale il ricorso proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri contro la Regione autonoma della Sardegna per dichiarata illegittimità costituzionale degli articoli 1 e 4 della legge regionale 20 dicembre 2013, numero 36 concernente: "Disposizioni urgenti in materia di protezione civile".
Comunico che il Presidente della Regione, con nota del 25 marzo 2014, ha fatto pervenire al Consiglio regionale il ricorso proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri contro la Regione autonoma della Sardegna per dichiarata illegittimità costituzionale dell'articolo 13, comma 3, della legge regionale 15 gennaio 2014, numero 4 concernente: "Istituzione dell'Agenzia regionale per la bonifica e l'esercizio delle attività residuali delle aree minerarie dismesse o in via di dismissione (ARBAM)".
Comunico che il Presidente della Regione, con nota del 25 febbraio 2014, ha fatto pervenire al Consiglio regionale l'atto con il quale l'Avvocatura generale dello Stato, in conformità a quanto approvato dal Consiglio dei Ministri in data 31 gennaio 2014, ha rinunciato al ricorso proposto davanti alla Corte costituzionale per la declaratoria di legittimità costituzionale dell'articolo 2 rubricato "Riduzione delle aliquote Irap e agevolazioni per l'acquisto di carburanti" della legge regionale 23 maggio 2013, numero 12 concernente "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2013)" pubblicata nel Buras numero 24 del 24 maggio 2013.
Comunico che in data 8 gennaio 2014 è pervenuta copia della decisione della Corte costituzionale numero 308 del 10 dicembre 2013 nella quale si dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1 della legge regionale 12 ottobre 2012, numero 20 (Norme di interpretazione autentica in materia di beni paesaggistici); si dichiara l'illegittimità costituzionale, in via consequenziale, dell'articolo 1, comma 2, della medesima legge numero 20 del 2012.
Comunico che è stata pubblicata sul Buras numero 7 del 6 febbraio 2014 la sentenza della Corte costituzionale numero 288 del 20 novembre 2013 nella quale si dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 1, della legge regionale 12 ottobre 2012, numero 19 (Norme per la continuità delle concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura).
Comunico che sono stati istituiti, in base alle richieste dei singoli consiglieri, i seguenti Gruppi consiliari: Gruppo "Partito Democratico", con Presidente il consigliere Pietro Cocco; Gruppo "Forza Italia Sardegna", con Presidente il consigliere Pietro Pittalis; Gruppo "Unione di Centro (UDC) Sardegna", con Presidente il consigliere Gian Luigi Rubiu; Gruppo "Sardegna Vera", con Presidente il consigliere Efisio Arbau; Gruppo "Riformatori Sardi - Liberaldemocratici", con Presidente il consigliere Attilio Dedoni; Gruppo "Partito Sardo d'Azione", con Presidente il consigliere Christian Solinas; Gruppo "Sinistra, Ecologia Libertà (SEL)", con Presidente il consigliere Daniele Secondo Cocco; Gruppo "Soberania e Indipendentzia", con Presidente il consigliere Emilio Usula; Gruppo "Misto", con Presidente il consigliere Fabrizio Anedda.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Manca Gavino - Sabatini - Moriconi - Comandini:
"Disciplina dell'attività per il controllo e la valutazione delle politiche regionali del Consiglio regionale della Sardegna". (1)
(Pervenuta il 20 marzo 2014 e assegnata alla prima Commissione.)
Cossa - Dedoni - Crisponi:
"Trasferimento delle funzioni delle province". (2)
(Pervenuta il 20 marzo 2014 e assegnata alla prima Commissione.)
Arbau - Azara - Ledda - Perra:
"Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la blue tongue". (3)
(Pervenuta il 20 marzo 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)
Peru - Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Randazzo - Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra:
"Funzioni in materia di turismo e disciplina della ricettività dell'ospitalità e del turismo nautico in Sardegna". (4)
(Pervenuta il 20 marzo 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)
Pizzuto - Agus - Cocco Daniele Secondo - Lai:
"Reddito di cittadinanza e contrasto della povertà. Fondo regionale per il reddito minimo di cittadinanza". (5)
(Pervenuta il 20 marzo 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)
Agus - Cocco Daniele Secondo - Pizzuto - Lai:
"Soppressione dell'Agenzia governativa regionale Sardegna promozione". (6)
(Pervenuta il 24 marzo 2014 e assegnata alla prima Commissione.)
Pittalis - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Randazzo -Tedde - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra:
"Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e l'esercizio della caccia in Sardegna)". (7)
(Pervenuta il 26 marzo 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
AGUS FRANCESCO, Segretario f.f.:
"Interrogazione Arbau, con richiesta di risposta scritta, sui gravi problemi determinati dai limiti alla percorrenza sulla strada provinciale n. 8". (1)
"InterrogazioneTocco, con richiesta di risposta scritta, sull'applicazione della tariffa unica per residenti in Sardegna del servizio di trasporto pubblico regionale marittimo per le isole minori (Carloforte e La Maddalena)". (2)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.
AGUS FRANCESCO, Segretario f.f.:
"Mozione Agus - Cocco Daniele Secondo - Pizzuto - Lai sulla crisi dell'emittente locale Sardegna 1 e sulla situazione dei lavoratori dell'informazione". (1)
"Mozione Dedoni - Cossa - Crisponi sull'istituzione di una circoscrizione elettorale autonoma della Sardegna per le elezioni europee". (2)
Discorso di insediamento del Presidente Gianfranco Ganau
PRESIDENTE. Presidente Pigliaru, onorevoli consigliere e consiglieri, Assessori, in apertura di questa seduta di insediamento della Presidenza della XV legislatura, vorrei prima di tutto rivolgere un caloroso saluto a tutta l'Assemblea, alle troppo poche colleghe e a tutti i colleghi consiglieri che si apprestano a entrare nel pieno dell'impegno cui siamo chiamati in un momento di fondamentale importanza per il futuro della nostra isola.
Consentitemi un saluto e un ringraziamento, al di là delle valutazioni politiche di ciascuno, al Presidente, alla Giunta e al Consiglio uscenti per l'impegno e il lavoro svolto.
La gravissima crisi economica e sociale che stiamo attraversando unitamente alle gravissime criticità vecchie e nuove che affliggono la nostra isola, ci obbligano a un compito gravoso per dare risposta alle tante attese e al momento di difficoltà di tanti sardi.
Un primo pensiero va alle numerose vertenze e alle gravi crisi del nostro sistema industriale (Porto Torres, Sulcis, Ottana, Villacidro), e a tutti coloro che lottano per la difesa del posto di lavoro, ai tanti, troppi cassintegrati, ai tanti, troppi disoccupati, alle sempre maggiori situazioni di disagio sociale, alle tante famiglie in gravissima difficoltà. Credo che il riferimento a loro debba essere sempre presente in ogni atto e in ogni decisione di questo Consiglio e che ogni atto e scelta debbano essere, in primo luogo, finalizzati al miglioramento di queste condizioni e che il richiamo di Papa Francesco su dignità e lavoro, fatto in un bellissimo discorso proprio qui a Cagliari davanti ai molti lavoratori, disoccupati, semplici cittadini, diventi vero obiettivo di questa legislatura. Dobbiamo dare speranza e dignità al popolo sardo e non c'è dignità senza lavoro.
L'onore che mi avete concesso con l'elezione alla Presidenza di questo Consiglio è pari al senso di responsabilità che sento di dover avere per il lavoro che ci attende. L'ho detto al momento dell'elezione e lo voglio ripetere con grande fermezza: è mia intenzione svolgere un ruolo di garanzia e tutela a favore di tutto il Consiglio. Sono convinto che solo dal rispetto reciproco e da quello delle regole che ci siamo dati sia possibile, nell'ambito dei rispettivi ruoli di maggioranza e minoranza, realizzare quelle condizioni e quel corretto clima di dialettica democratica che porta alla concretizzazione di quegli obiettivi di contrasto alla crisi e di sviluppo e benessere del nostro popolo che sono, come ho detto, i veri obiettivi.
È proprio nella consapevolezza di queste difficoltà che sono certo del senso di responsabilità di tutti e della vostra collaborazione perché il mio ruolo risponda non solo ai miei buoni propositi ma alle vostre aspettative e, soprattutto, agli interessi dei sardi.
La crisi della politica che coinvolge anche la credibilità delle assemblee elettive ha origini lontane e multiple e viene ulteriormente accentuata da un fenomeno in progressiva crescita negli ultimi anni, che è caratterizzato da una massiccia migrazione dei poteri verso gli organi esecutivi con una espropriazione delle funzioni legislative a favore di altri livelli di governo, nazionale ed europeo, con una progressiva difficoltà a dare risposte adeguate e puntuali a livello locale, che rispondano alle specifiche esigenze dei territori e delle popolazioni.
Il modello di organizzazione dello Stato definito negli anni '70 con la nascita delle Regioni ordinarie, integrato dalla elezione diretta del Presidente della Regione e la modifica del Titolo V della Costituzione, era basato sull'idea del decentramento dei poteri, declinato poi alla fine degli anni '90 in una disorganica forma di federalismo che a distanza di poco più di un decennio evidenzia molti limiti.
Oltre alle problematiche legate ai sempre maggiori vincoli derivanti dall'esigenza di porre sotto controllo i bilanci e dall'altra la scarsa prova di sé offerta da molte regioni nell'ottimale utilizzo delle risorse pubbliche, hanno fatto regredire il dibattito sul regionalismo e sull'assetto dello Stato facendo emergere non tanto posizioni ponderate e rivolte a una revisione delle criticità e dei punti di debolezza del sistema, quanto piuttosto al prevalere di posizioni estreme: da un lato l'abolizione delle Regioni, dall'altro le spinte disgregatrici del separatismo attraverso referendum popolari.
Ciascuna di queste posizioni si alimenta del profondo malessere derivante dalla difficoltà delle persone e dalla incapacità della politica e delle istituzioni a dare risposte corrette e, anzi, rappresentando spesso il peggio di sé.
Le stesse motivazioni travolgono le ragioni della specialità costituzionale delle Regioni autonome e fra esse della stessa Sardegna.
Tante volte in quest'Aula e fuori si è evocata una nuova stagione costituente che scrivesse aggiornandolo il nostro Statuto e disegnasse un nuovo rapporto con lo Stato. Da almeno quindici anni il dibattito ha riguardato più le forme con cui conseguire questo risultato che la sostanza. Il Consiglio regionale si è attardato spesso, producendo anche dei testi legislativi, su assemblee costituenti, consulte, assemblee statutarie: un dibattito interessante e a tratti appassionante ma assolutamente inutile e improduttivo.
Nei fatti questa Assemblea non ha prodotto nessun testo legislativo condiviso, unitario e organico da sottoporre all'attenzione del popolo sardo e da proporre al Parlamento nazionale.
Penso che anche questa inazione, la differenza tra i proclami e i fatti, il vociare confuso su materie così delicate possa determinare la crescita di quella distanza fra il "palazzo" e il popolo.
Ed è proprio alla luce del grave pericolo che il nostro istituto autonomistico corre, in relazione alla diminuita sensibilità dell'opinione pubblica nazionale, della distrazione dei sardi e delle pulsioni non proprio positive presenti nel Parlamento, che mi sento di rivolgere un appello a tutte le forze presenti in questa Assemblea, di maggioranza e minoranza, stataliste, autonomiste e sovraniste, perché non sprechiamo questa legislatura e avviamo un confronto serrato al nostro interno e con le rappresentanze popolari che porti alla definizione organica di una proposta di revisione dello Statuto che faccia salva l'autonomia della nostra Istituzione e ridefinisca il rapporto con lo Stato costruendo con il Parlamento le necessarie convergenze.
Autonomia è prima di tutto capacità di autogoverno, dare prova di essere all'altezza delle funzioni che esercitiamo, essere alla testa dei processi di ammodernamento delle nostre amministrazioni pubbliche, fare del buon governo, della trasparenza e dell'uso appropriato delle risorse la cifra della nostra responsabilità.
L'impegno che chiederò a me stesso, al Presidente della Regione e a tutti noi sarà quello di passare dalle parole ai fatti, di tenere un alto profilo riformatore, di avviare con lo Stato e con il Parlamento un confronto serrato, "a schiena dritta", sulle materie di loro competenza, dalle entrate alle materie concorrenti a quelle esclusive, dalla rappresentanza dell'interesse dei sardi che rappresentiamo, alla pretesa di essere rappresentati in Europa che è un indiscutibile diritto. Non mi sfugge e non vi sfugga che per essere pienamente credibili dobbiamo essere inflessibili nel cambiamento interno, nel rapporto con gli enti locali, nell'uso ordinato e non discrezionale delle risorse, nei processi di partecipazione.
Non possiamo parlare di riforma dello Statuto senza esercitare pienamente, compiutamente e organicamente la nostra esclusiva competenza nella scrittura della legge statutaria che deve riguardare la forma di governo, il rapporto con gli enti locali, la definizione delle incompatibilità e della ineleggibilità e altro ancora.
Non possiamo permetterci di affrontare questa materia senza una visione di insieme: Statuto, statutaria, legge elettorale, legge delle autonomie locali sono facce diverse di una medaglia unica di cui tutti devono vedere la trama e i collegamenti. A questo siamo chiamati a dare risposta con convinzione, unità e autorevolezza.
Solo con una forte coesione e con piena consapevolezza potremo rispondere a una crisi di legittimazione che è testimoniata dalla progressiva disaffezione del corpo elettorale al voto, e dal crescere di fenomeni di protesta politica verso movimenti che raccolgono consenso con l'obiettivo dichiarato di non voler riformare e costruire, ma con quello di distruggere le Istituzioni. Un quadro delicato che deve essere preso in seria considerazione da subito anche mediante la rivisitazione della legge elettorale regionale, che ha mostrato vistosi limiti. L'attuale legge è ben lontana dal favorire il raggiungimento degli obiettivi del principio della democrazia paritaria di genere, presenti nella riforma costituzionale e nello Statuto della nostra Regione. Non appare neanche in grado di garantire una corretta rappresentanza territoriale. Così come non può essere licenziata con superficialità, e considerata normale, l'esclusione della rappresentanza di oltre il 16 per cento dei votanti ancor più in presenza di un quadro che vede circa la metà dei sardi non partecipare al voto. È un tema delicato che attinge direttamente al senso della rappresentanza democratica e alla credibilità delle Istituzioni.
Per contrastare la crisi di legittimazione va dato atto che questo Consiglio ha operato negli anni, anche in anticipazione e talvolta oltre gli indirizzi nazionali, sul delicato tema del contenimento dei costi della politica con la riduzione del numero dei consiglieri, il taglio delle indennità, la soppressione dei contributi ai Gruppi, con un risparmio di oltre 35 milioni di euro dal 2007 a oggi. Questa strada virtuosa, dovuta e necessitata dai tempi della crisi, deve oggi essere accompagnata da sempre maggiori elementi di trasparenza e dalla necessaria individuazione di strumenti sostenibili che supportino i lavori dei consiglieri e delle Commissioni e li mettano in condizione di dare le migliori e più rapide risposte, senza peraltro sottovalutare la necessità di mantenere i collegamenti con il corpo elettorale e con i territori, che rappresentano lo strumento essenziale per individuare i temi e le priorità da sottoporre all'attività consiliare.
Non va sottaciuto che uno dei principali problemi posti dalla nascita del sistema a elezione diretta del Presidente della Regione (e più in generale di tutti gli istituti a elezione diretta della funzione apicale) sta nel rapporto tra organo esecutivo e organo legislativo. Rapporto che risulta squilibrato verso l'esecutivo e che, anche a causa della crisi e dell'urgenza, sta progressivamente sottraendo le funzioni al Consiglio. Sino a oggi non sono stati posti in essere adeguati interventi correttivi che evitino il sorgere di contrapposizioni dannose e penalizzanti.
Mi ha fatto piacere sentire e leggere dichiarazioni del presidente Pigliaru, che intende favorire momenti periodici e protocollari di incontro e confronto tra Giunta e Consiglio sulle principali scelte, ma anche sull'attività corrente. È necessario recuperare piena organicità dell'indirizzo politico che animi l'attività delle Istituzioni dando impulso positivo al rapporto dialettico tra esse.
Oltre al riappropriarsi con pienezza della funzione di indirizzo, è necessario dotarsi quindi di strumenti di controllo sull'operato e sull'azione di governo, ma anche sull'efficacia dei singoli provvedimenti in modo da avere elementi utili per la correzione, il miglioramento o l'estensione degli stessi in base alla rispondenza ai parametri di efficacia e di obiettivo. In questo quadro, come detto, la definizione, il completamento dell'iter di una legge statutaria che definisca, per esempio, le tecniche e gli strumenti di valutazione ex ante ed ex post delle azioni; i criteri di razionalizzazione, semplificazione e riduzione delle stesse e, come ho detto, lo sviluppo delle forme di controllo, è un obiettivo da perseguire con convinzione.
Così come non può essere rinviata la discussione e la definizione del modello istituzionale della Regione. Partendo da un percorso che non segua le attuali tendenze statali verso il centralismo, peraltro fortemente presente anche nell'organizzazione istituzionale attuale della Regione, ma vada incontro a un vero decentramento delle funzioni a favore degli enti locali.
È questo del rapporto con gli enti locali un nodo cruciale che deve essere affrontato. Solo rifondando il rapporto con le autonomie locali, istituzioni più vicine ai cittadini, è possibile ricreare quella dialettica necessaria e riportare un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. A questo proposito confido nell'Assessore degli enti locali, già presidente dell'associazione dei comuni sardi, perché la Conferenza Regione-Enti Locali diventi vero strumento di confronto e non momento formale di ratifica delle decisioni.
Maggiore attenzione deve essere posta nella fase di istruzione dei provvedimenti, e sono convinto che sia necessario oltre a un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze degli enti locali nel lavoro delle Commissioni consiliari, rivedere la legge regionale numero 1 del 2005, istitutiva del Consiglio delle autonomie locali, affidando maggiori poteri a questa istituzione almeno sui temi che hanno ricadute sugli enti locali e che non possono essere esclusi, gli enti locali, dal confronto sulle forme di riorganizzazione dell'assetto istituzionale che li riguarda direttamente. Sono convinto che l'alto numero di consiglieri di questa legislatura provenienti da esperienze di amministrazione locale possa facilitare il raggiungimento di questi obiettivi.
Grande attenzione, grande lavoro dovrà essere dedicato alla semplificazione legislativa. Il succedersi di norme nazionali e sovranazionali, di prevalente natura finanziaria, hanno portato a una proliferazione di piccoli interventi modificativi, integrativi o adattativi di leggi esistenti. Tale attività, non sempre necessitata, ha accentuato la difficoltà interpretativa e in alcuni casi reso più lento il percorso burocratico-amministrativo con accentuazione delle difficoltà per pubbliche amministrazioni, imprese e singoli cittadini. La riduzione del numero delle leggi, la riunificazione e semplificazione delle norme sono una condizione indispensabile per la ripresa e devono essere obiettivo primario di questo Consiglio.
Consentitemi di rivolgere in questa occasione un pensiero particolare alle vittime, ai loro familiari e a tutte le persone colpite dall'alluvione dello scorso mese di novembre. Una tragedia che non possiamo dimenticare, non solo per il dramma che abbiamo vissuto dal punto di vista umano, economico e sociale, ma anche perché da questa recente tragedia si possono trarre degli insegnamenti che possono esserci utili, a iniziare dalla forza e dalla determinazione con le quali rivendichare il mantenimento degli impegni presi con la nostra terra dal Governo nazionale, al momento incredibilmente, e in modo inaccettabile, disattesi.
Ma non possiamo non cogliere l'indicazione che ci viene da tale evento e che riguarda, non tanto la pur necessaria attenzione ai problemi del post evento, ma a quelli essenziali della prevenzione che passano attraverso una corretta programmazione del territorio, la salvaguardia e la tutela dell'ambiente. In questo senso vanno anche le politiche di prevenzione del rischio che, senza adeguate risorse agli enti locali, rendono inutili i piani di assetto idrogeologico e l'individuazione delle priorità di rischio.
A questo proposito, negli impegni di questa legislatura, non può non essere presente l'obiettivo di una nuova legge urbanistica regionale che definisca in modo chiaro le regole e che unitamente al miglioramento del Piano paesaggistico regionale trovi il giusto equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo urbanistico compatibile e consenta finalmente ai Comuni di dotarsi di piani urbanistici sostenibili e finalmente definiti.
In questa occasione lasciatemi ricordare l'incredibile opera di tantissimi volontari, la grandissima capacità di reazione del nostro popolo che nelle difficoltà sa trovare forza per unirsi e risollevarsi. A quei volontari, alle loro associazioni, che spesso suppliscono ad azioni e funzioni che dovrebbero essere di pubblica competenza, dobbiamo dare risposte che superino lo spontaneismo e migliorino il rapporto con l'ente Regione con regole semplificate e certezza dei percorsi, delle risorse e dei tempi. Solo in questo modo, anche nel campo del sistema della protezione civile, che deve finire la propria riorganizzazione su base regionale, sarà possibile ottimizzare le risorse e ottenere i migliori risultati.
In conclusione, i temi del contrasto alla crisi, la risoluzione delle storiche criticità che ci caratterizzano, unitamente a una semplificazione delle norme e della burocrazia, a una riforma istituzionale dell'ente Regione e delle autonomie locali accanto a un rigoroso controllo della spesa, sono i temi gravosi su cui siamo chiamati a confrontarci. La gravità della situazione e il gravame dei compiti richiede che la buona politica prevalga sulle appartenenze. Mi auguro che su tutto questo ci sia una spinta propositiva e una determinazione che accomuni tutto il Consiglio.
Per questo mi sento di rivolgere un anticipato e spero benaugurante ringraziamento per il lavoro che attende non solo tutti noi, ma anche tutto il personale del Consiglio che, pur in gravi condizioni di carenza di organico, ci accompagnerà in questa azione e che rappresenta quello strumento autonomo che garantisce operatività, libertà e azione autonoma a questo organo legislativo. Buon lavoro a tutti.
Elezione dei componenti dell'Ufficio di Presidenza
PRESIDENTE. Il Consiglio deve procedere alla votazione a scrutinio segreto per l'elezione dei componenti del nuovo Ufficio di Presidenza, secondo quanto stabilito dall'articolo 4, comma 1, del Regolamento. Devono pertanto essere eletti due Vicepresidenti, tre Questori e un Segretario. Secondo l'articolo 5 del Regolamento, per le elezioni di cui sopra, ciascun consigliere scrive sulla propria scheda un solo nome per i Vicepresidenti, due nomi per i Questori e uno per il Segretario. Risulteranno eletti coloro che avranno ottenuto il maggior numero di voti. A parità di voti è eletto il più anziano di età. Al termine di ogni scrutinio saranno annunciati i risultati della votazione.
Votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di due Vicepresidenti
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di due Vicepresidenti. Invito i Segretari provvisori a procedere all'appello.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 57
votanti 55
astenuti 2
schede bianche 1
Hanno ottenuto voti: Eugenio Lai, 33; Antonello Peru, 21.
Vengono proclamati eletti Vicepresidenti del Consiglio: Eugenio Lai e Antonello Peru.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Piermario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra - Zedda Paolo Flavio.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.)
Votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di tre Questori
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di tre Questori. Invito i Segretari provvisori a procedere all'appello.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 56
votanti 55
astenuti 1
schede bianche 1
Hanno ottenuto voti: Alessandro Unali, 31; Piermario Manca, 29; Giorgio Oppi, 24.
Vengono proclamati eletti Questori del Consiglio: Alessandro Unali, Piermario Manca, Giorgio Oppi.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Piermario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.
Si è astenuto: il Presidente Ganau.)
Votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di un Segretario
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di un Segretario. Invito i Segretari provvisori a procedere all'appello.
(Seguono la votazione e lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 58
votanti 56
astenuti 2
schede bianche 2
Hanno ottenuto voti: Daniela Forma, 32; Edoardo Tocco, 22.
Viene proclamata eletta Segretario del Consiglio: Daniela Forma.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cappellacci - Carta - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Fenu - Forma - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Piermario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orrù - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Randazzo - Rubiu - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Floris.)
Il Consiglio è riconvocato alle ore 10 e 30 di mercoledì 2 aprile per le dichiarazioni programmatiche del Presidente della Regione.
La seduta è tolta alle ore 12 e 17.
Allegati seduta
Testo delle interrogazioni e mozioni annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Arbau, con richiesta di risposta scritta, sui gravi problemi determinati dai limiti alla percorrenza sulla strada provinciale n. 8.
Il sottoscritto,
PREMESSO che:
- l'avvio dei lavori, con conseguenti limitazioni al traffico, sulla strada provinciale n. 8, che da Gadoni porta a Seulo, crea gravi problemi di isolamento agli abitanti del territorio ed in particolare agli studenti che ogni giorno devono viaggiare per raggiungere gli istituti superiori situati in altri comuni;
- l'ARST ha infatti sospeso, per motivi di sicurezza, la corsa delle 7.40 che da Seulo consentiva agli studenti di raggiungere le sedi scolastiche site nei centri circostanti, costringendoli a percorsi molto più lunghi e ad orari incompatibili con una regolare frequenza dei corsi di studio;
EVIDENZIATO che:
- si stanno verificando situazioni di grave disagio, come quella che si trovano ad affrontare i giovani che da Seulo frequentano l'Istituto tecnico commerciale di Arizto, costretti a raggiungere con mezzi privati Gadoni, dove l'unico pullman che garantisce il collegamento parte alle 7.20 ed arriva con un'ora di anticipo sull'inizio delle lezioni, mentre il rientro a casa non è possibile prima delle 17;
- il diritto allo studio non può limitarsi ad essere uno sterile enunciato, un principio vuoto ed avulso dalla vita reale, ma deve essere uno strumento concreto che garantisca, a tutti i giovani, condizioni il più possibile paritarie nel percorso scolastico e formativo;
- i giovani residenti nei piccoli centri delle zone interne, già discriminati sotto tanti aspetti, di fatto, con l'impossibilità di raggiungere in tempi utili e ragionevoli le proprie sedi scolastiche, vedono limitato il proprio fondamentale diritto di accedere all'istruzione e allo studio;
- l'attuale stato di difficoltà può determinare l'allontanamento dei giovani dalla scuola, andando ad aggravare il problema dell'abbandono scolastico, già particolarmente diffuso in Sardegna e soprattutto nelle zone interne;
CONSIDERATO che:
- alla popolazione del territorio interessato non è stata data alcuna certezza sui tempi di completamento dei lavori sulla provinciale n. 8, ma pare evidente che si protrarranno per un lungo periodo;
- l'attuale disservizio dei trasporti pubblici determina gravi pregiudizi per tutti i cittadini dei centri interessati, con evidenti ripercussioni anche sulla fragile economia del territorio,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dei lavori pubblici e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
a) se siano a conoscenza della situazione di isolamento determinatasi a seguito dei lavori avviati sulla strada provinciale n. 8, per i comuni che gravitano sui territori circostanti;
b) quali siano i tempi previsti per il completamento dei lavori attualmente in corso sulla strada suddetta;
c) quali provvedimenti intendano adottare perché siano ripristinati con la massima urgenza i collegamenti sospesi dall'ARST;
d) se non ritengano opportuno operare in sinergia con i sindaci e le amministrazioni dei comuni interessati, al fine di individuare una soluzione all'attuale situazione di isolamento, verificando la percorribilità di percorsi alternativi meno gravosi per gli studenti ed in generale per gli utenti dei servizi di trasporto pubblico. (1)
InterrogazioneTocco, con richiesta di risposta scritta, sull'applicazione della tariffa unica per residenti in Sardegna del servizio di trasporto pubblico regionale marittimo per le isole minori (Carloforte e La Maddalena).
Il sottoscritto,
PREMESSO che le comunità delle isole minori sarde, considerata la grave crisi economica e sociale che sta investendo i rispettivi territori, resa evidente da un drastico calo di presenze, dei flussi turistici e dalla chiusura di molteplici attività commerciali, da tempo manifestano la necessità di approvare interventi urgenti, volti alla logica dell'efficienza e dell'efficacia del servizio di trasporto marittimo regionale, con particolare riferimento alla politica tariffaria applicata dal gestore del servizio marittimo pubblico;
CONSIDERATO che il comitato spontaneo per la continuità territoriale delle isole minori sarde, raccogliendo le istanze di residenti, proprietari di immobili, contribuenti ed abituali fruitori delle isole, tra cui quella larga fascia di "isolani non residenti" per motivi di lavoro, ha avviato una petizione popolare regionale con cui 5.000 firmatari hanno chiesto la tariffa unica per residenti in Sardegna equiparata al livello dell'attuale residenti nelle isole, manifestando, insieme alle istituzioni locali, l'esigenza di procedere in tale senso con la massima urgenza;
RILEVATO che il Consiglio regionale, con l'approvazione della legge regionale 15 gennaio 2014, n. 7 (legge finanziaria 2014), all'articolo 5 (Autorizzazioni di spesa), comma 29, prevede testualmente che "Le tariffe agevolate in materia di trasporto marittimo locale attualmente in vigore a favore dei residenti nelle Isole di La Maddalena, San Pietro e l'Asinara, sono estese anche agli altri residenti in Sardegna; le relative misure sono previamente notificate alla Commissione europea (UPB S07.06.001)" e, sempre all'interno della medesima legge, alla tabella C, alla voce "Trasporti", vengono indicati i contributi compensativi di minori entrate per l'applicazione di tariffe agevolate (legge regionale n. 21 del 2005, articolo 26), nella misura di 1.500.000 euro all'anno, per tre anni, dal 2014 al 2016;
PRESO ATTO che è necessario attuare operativamente le previsioni legislative suesposte con la massima celerità, oltre che per le indicazioni evidenziate in premessa, anche considerando l'imminente inizio della nuova stagione turistica e l'esigenza di favorire la destagionalizzazione delle presenze, su cui l'applicazione della tariffa unica regionale può certamente fornire concrete risposte,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti affinché si attivino con la massima priorità per l'applicazione immediata della tariffa unica per residenti in Sardegna, così come stabilito dalla legge regionale n. 7 del 2014 dandone adeguata comunicazione pubblica, in particolare su tempi e modi caratterizzanti la conclusione del procedimento; chiede, inoltre, di valutare l'estensione delle agevolazioni tariffarie a proprietari di seconde case, nati e loro discendenti nelle isole minori sarde, come già avviene in altre realtà insulari italiane. (2)
Mozione Agus - Cocco Daniele Secondo - Pizzuto - Lai sulla crisi dell'emittente locale Sardegna 1 e sulla situazione dei lavoratori dell'informazione.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- negli ultimi anni il panorama dell'informazione sarda è stato caratterizzato da un impoverimento progressivo e sistematico delle fonti di informazione privata;
- la situazione isolana rientra in un contesto nazionale segnato da ancora più forti problematiche nel campo del pluralismo e della libertà di informazione e, negli ultimi mesi, si sono aperte le procedure di crisi per l'Adnkronos e il conseguente licenziamento collettivo di 23 dipendenti della stessa;
- l'avvio della procedura di licenziamento collettivo annunciato dall'emittente televisiva Sardegna 1 nei riguardi di 13 tra giornalisti, tecnici e amministrativi dimezza l'organico dell'emittente e ne mette a rischio la sopravvivenza, pregiudicando il pluralismo dell'informazione in Sardegna;
- nonostante l'emittente Sardegna 1 riceva ingenti finanziamenti pubblici statali e regionali nel quadro delle leggi regionali n. 6 del 1995, n. 22 del 1998 e n. 12 del 2012, i dipendenti non percepiscono retribuzione da più di sette mesi;
- si registrano atteggiamenti non accettabili di intolleranza all'azione di difesa sindacale e del ruolo delle rappresentanze dei lavoratori, a fronte dell'annuncio di licenziamenti che appaiono oggettivamente immotivati già stigmatizzati dall'associazione della stampa sarda con il pieno appoggio della Federazione nazionale della stampa;
- non vi è dubbio alcuno che la situazione di crisi di Sardegna 1, pur nelle difficili condizioni dell'economia sarda, sia da addebitarsi interamente alla gestione aziendale, alle modalità di passaggio di proprietà su cui non sono mai stati forniti i chiarimenti richiesti, lasciando che si addensassero ombre inquietanti su tutta la vicenda,
impegna la Giunta regionale
1) ad adottare tutte le iniziative atte a contribuire a una soluzione della crisi dell'occupazione giornalistica ed editoriale di Sardegna 1 e a cancellare le gravi ripercussioni che le stesse possono pesantemente esercitare sul settore dell'informazione;
2) ad acquisire ogni utile elemento conoscitivo sui comportamenti aziendali in argomento, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e dei cittadini-utenti dell'informazione, avuto riguardo al fatto che si tratta di soggetti interessati da commesse e contributi pubblici e, pertanto, obbligati al rigoroso rispetto delle norme in materia di lavoro, previdenza e tutela sindacale;
3) a rimuovere i propositi di contrazione di organici nel settore delle agenzie e delle aziende editoriali e dell'informazione, ivi comprese le emittenti locali e regionali, al fine di assicurare stabilità occupazionale, pluralismo e vera libertà di stampa in ogni parte del paese;
4) a ridisegnare il quadro della comunicazione istituzionale sarda e ad avanzare proposte per il rilancio dell'editoria, avuto riguardo per l'informazione e per la comunicazione istituzionale, anche tramite soggetti no-profit. (1)
Mozione Dedoni - Cossa - Crisponi sull'istituzione di una circoscrizione elettorale autonoma della Sardegna per le elezioni europee.
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che il 19 marzo 2014 il Senato della Repubblica ha respinto alcuni emendamenti al disegno di legge n. 1224 (Modifiche alla L. 24 gennaio 1979, n. 18, recante norme per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, in materia di garanzie per la rappresentanza di genere e relative disposizioni transitorie inerenti alle elezioni da svolgersi nell'anno 2014), volti ad istituire una circoscrizione autonoma della Sardegna per le elezioni europee indette per il 25 maggio 2014;
CONSIDERATO che l'attuale sistema elettorale, che accorpa Sicilia e Sardegna nella circoscrizione insulare, rende molto difficile l'elezione di parlamentari europei sardi sovrastati, nella raccolta delle preferenze individuali, dai candidati siciliani, i quali possono contare su un bacino elettorale regionale ben tre volte superiore;
ATTESTATO che l'articolo 174 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea assegna all'Unione stessa il compito di "ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite o insulari" e che il Parlamento europeo ha riconosciuto che queste ultime non subiscono allo stesso modo gli svantaggi collegati al fattore insulare;
VALUTATO che gli indirizzi espressi in sede comunitaria verso l'obiettivo di una "Europa delle regioni" hanno rafforzato il riconoscimento delle autonomie regionali e locali, le quali concorrono con gli stati e con le istituzioni europee alla realizzazione del processo di integrazione;
RAMMENTATO che a tutela delle regioni insulari è stata adottata, il 1° febbraio 1995, a Strasburgo, una convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali, successivamente ratificata ai sensi della legge 28 agosto 1997, n. 302, e della legge 15 dicembre 1999, n. 482, quest'ultima recante norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche;
ACCLARATO che ai sardi sono stati riconosciuti sia l'autonomia speciale che lo status di minoranza linguistica ai sensi dell'articolo 6 della Costituzione;
DATO ATTO che il mancato scorporo della Sardegna dalla circoscrizione insulare e la conseguente, sostanziale impossibilità per i sardi di eleggere propri rappresentanti al Parlamento europeo determinerà un ulteriore allontanamento dei cittadini dalle istituzioni, aggravando la costante crescita del fenomeno dell'astensione elettorale che si va verificando da diversi anni e che ha ormai raggiunto un livello tale da far temere per il mantenimento della coesione sociale e per la legittimazione democratica delle stesse istituzioni,
impegna il Presidente della Regione
1) a promuovere con la massima urgenza e comunque in tempo utile affinché le necessarie modifiche legislative producano effetto sin dalla tornata elettorale di cui alla premessa, un incontro con i parlamentari sardi affinché si attivino in sede legislativa, di concerto con i rispettivi gruppi di appartenenza, per modificare la composizione delle circoscrizioni per le elezioni europee in maniera tale da consentire la costituzione di una circoscrizione autonoma della Sardegna;
2) qualora il punto precedente non dovesse produrre il risultato atteso, ad attivarsi presso i parlamentari sardi affinché esprimano voto contrario al disegno di legge recante norme per l'elezione del Parlamento, attualmente in esame. (2)