Seduta n.38 del 15/10/2014
XXXVIII SEDUTA
(ANTIMERIDIANA)
Mercoledì 15 ottobre 2014
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 10 e 16.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 1° ottobre 2014 (35), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Modesto Fenu, Luigi Lotto, Valter Piscedda, Gianluigi Rubiu e Alessandro Unali hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 15 ottobre 2014.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di proposte di legge
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:
Crisponi - Dedoni - Cossa:
"Interventi a favore delle imprese del commercio e dell'artigianato per la copertura dei danni derivanti da cantieri per la realizzazione di lavori pubblici". (124)
(Pervenuta il 9 ottobre 2014 e assegnata alla quinta Commissione.)
Truzzu - Locci:
"Soppressione dell'Agenzia regionale della sanità". (125)
(Pervenuta il 10 ottobre 2014 e assegnata alla sesta Commissione.)
Colleghi, sospendo la seduta.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 17, viene ripresa alle ore 10 e 25.)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del disegno di legge numero 111/A.
È iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, io vorrei iniziare l'intervento di oggi ringraziando prima di tutto l'assessore Paci che, devo dire, come ho già detto in Commissione, non invidio per il lavoro a cui è stato chiamato; lo ringrazio soprattutto, però, per il profilo istituzionale che ha tenuto nel corso delle audizioni in Commissione, profilo istituzionale che è stato sicuramente differente rispetto a quello dei colleghi della maggioranza che, invece, hanno tenuto un atteggiamento ben poco istituzionale, soprattutto se parliamo di un atteggiamento di cortesia nei confronti della minoranza.
Ringrazio anche l'onorevole Pier Mario Manca per l'intervento di ieri perché è stato l'unico della maggioranza, insieme all'onorevole Deriu, a intervenire non rinunciando quindi al suo ruolo politico. È pur vero infatti che l'assestamento è un atto tecnico, ma è anche vero che quando parliamo di soldi si parla di scelte politiche. Ringrazio anche l'onorevole Carta che ha cercato di uscire dalla logica degli schieramenti di parte e ci ha messo di fronte alle nostre responsabilità ricordandoci qual è la situazione che oggi vivono i sindaci, che vivono gli amministratori, che sono la vera frontiera, le persone che per prime affrontano il disagio sociale vissuto dalle nostre comunità.
Perché mentre noi in quest'Aula parliamo, discutiamo - o, meglio, qualcuno parla e qualche altro fa finta di ascoltare e non interviene, come se non si stesse discutendo di cose importanti - la realtà fuori da questo palazzo è ben altra e chi è chiamato a rispondere in prima persona sono proprio gli amministratori comunali che hanno ogni giorno, davanti alle loro porte, qualcuno che gli rappresenta una questione, un problema, mentre in Regione si discute dei massimi sistemi e quasi mai si trovano le soluzioni.
Vedete, colleghi, è vero - come ho detto prima - che l'assestamento è un atto tecnico, ma benché sia un atto tecnico non può sicuramente mancare la politica e, invece, in questa proposta di assestamento mi sembra che manchino proprio le scelte politiche. Assessore, io avrei anche compreso se, davanti alla difficile situazione che la nostra Isola vive, la Giunta e la maggioranza avessero portato un assestamento impostato su scelte forti dicendo che ci sono alcuni settori sui quali si vuole investire, settori irrinunciabili e importanti sui quali giocarci il futuro della nostra Isola.
Ma quello che non è invece accettabile è quello che è successo: sostanzialmente una impostazione con un taglio ragionieristico, una totale assenza di politiche e di scelte forti per cui si sceglie di tagliare in maniera indistinta a destra e a manca colpendo un po' tutti.
Un altro difetto di questa manovra di assestamento è il fatto che la politica, quella nazionale, ha inciso in maniera determinante perché noi ci siamo trovati a dover accantonare in assestamento, come ci ha ricordato l'Assessore, ulteriori 34 milioni per coprire i famosi 80 euro di Renzi. Ottanta euro che sono stati una delle battaglie politiche del centrosinistra e hanno caratterizzato anche il dibattito a livello nazionale; ottanta euro che, forse, hanno dato quella spinta che ha fatto raggiungere al Partito Democratico un grande successo alle europee, ma che per la Sardegna sono stati una iattura.
Perché se noi dividiamo questi 34 milioni per i 530 mila occupati che ci sono in Sardegna, capirete subito che ogni lavoratore ha pagato oltre 63 euro. Quindi non è un provvedimento per rilanciare l'economia, ma è un intervento che ha come unico scopo quello di ridistribuire il reddito.
Questa manovra ha anche un altro difetto politico di fondo, che poi è il difetto principale, a mio parere. L'Assessore ci ha raccontato, sin dal suo insediamento, che era in atto una grande battaglia nei confronti del Governo per trovare risorse aggiuntive per far sì che la Sardegna potesse avere quelle risorse che le spettano. In realtà se noi facciamo i conti rispetto all'anno scorso, al di là delle trattative che hanno garantito l'equilibrio di bilancio per il 2015, l'accordo di luglio, non abbiamo risorse in più, ma abbiamo risorse in meno. Abbiamo quei 300 milioni in meno rispetto al 2014 che oggi ci costringono a ragionare sulla necessità di trovare degli accorgimenti per rispondere alle esigenze di tutti.
È notizia di ieri, data dall'Assessore, che a questi 300 milioni ne mancheranno altri 130 a causa delle minori entrate. Anche su questo vi invito a riflettere perché ci avete ricordato che stavamo sbagliando, ci avete detto che non avevamo capacità di giudizio, di guardare al futuro e che per il 2015 l'equilibrio di bilancio avrebbe garantito alla Sardegna quelle risorse che oggi non ha, però se continuano a diminuire le entrate il problema si fa assolutamente serio anche per il 2015. Noi avevamo già dato degli avvisi, degli avvertimenti a questa maggioranza, a questa Giunta. Avvertimenti e osservazioni che sono state spesso liquidate come ostruzionismo, faciloneria, scarsa preparazione e, anche nelle dichiarazioni di ieri, Assessore, come dichiarazioni irresponsabili da parte dei colleghi del centrodestra.
Può anche essere che qualcuno di noi abbia fatto delle dichiarazioni irresponsabili, però ben più gravi delle dichiarazioni sono agli atti irresponsabili, gli atti che poi la Giunta, e la maggioranza che vi sostiene, sta portando avanti. A questo proposito io ricordo che nell'assestamento di bilancio c'è un articolo che riguarda Igea che, a mio parere, è oggettivamente contro la legge; poi magari nella discussione sull'articolo e sul comma avremo modo di tornare, però vedo difficile ipotizzare che una società in liquidazione, una società che per tre anni ha presentato i bilanci in perdita e quindi deve essere chiusa, possa avere un ulteriore finanziamento dalla Regione autonoma della Sardegna. Capisco qual è il problema, capisco che ci sono le vite delle persone, ci sono i lavoratori, però su queste cose dovremmo ragionare con maggiore attenzione.
Una attenzione e un tentativo di mettervi davanti alle situazioni di difficoltà e agli errori, che a nostro parere c'erano, che abbiamo portato avanti anche in Commissione, dove ci avete accusato di aver presentato molti emendamenti e probabilmente ci accuserete anche per gli emendamenti che presenteremo in Aula. Il nostro intento però è sempre stato quello di dare un contributo fattivo alle scelte perché la logica del muro contro muro non aiuta nessuno e non porta da alcuna parte. Ma questa logica l'avete scelta voi, l'ha scelta la maggioranza già dai lavori in Commissione dove è stato più volte adottato un atteggiamento prevaricante dei diritti dell'opposizione; nonostante questo, insieme ai colleghi della Commissione, abbiamo sempre cercato di fare il nostro lavoro contribuendo anche a correggere errori evidenti.
Se infatti avessimo lasciato il comma 1 bis dell'articolo 2, così come era stato formulato, oggi probabilmente questa maggioranza avrebbe dovuto rimediare in Aula a una grossa figuraccia; vi abbiamo invitato a correggerlo perché ci proponevate di coprire le maggiori spese dal 2017 al 2045 con le future maggiori entrate, quando è davanti agli occhi di tutti, ed è anche un fatto noto di cronaca, che le maggiori entrate non ci sono.
Assessore, se noi ci fossimo trovati in un altro luogo, in un'altra situazione, magari in un'aula universitaria, e uno studente avesse parlato così del bilancio sicuramente avrebbe ricevuto una sonora bocciatura dal professore universitario. Le osservazioni che noi abbiamo fatto sono state sul complesso della manovra di assestamento perché le scelte come dicevo prima, mancavano. Avete tagliato i fondi alle politiche per la famiglia, per le imprese, per il ristoro agli agricoltori dei danni dalle alluvioni, per il dissesto idrogeologico, per la cultura e per il cinema.
Assessore, sempre sulla famiglia, ricordo che ancora non è stato programmato il bonus per le famiglie numerose, tutti quanti ci riempiamo la bocca spesso con l'importanza della famiglia anche in questa situazione di crisi, ma la verità vera è che non volete aiutarla. Poi ovviamente ci direte che questi non sono tagli, che sono semplici traslazioni di poste di bilancio, che sono soldi che il centrodestra in questi anni non è riuscito a spendere, che sono frutto di residui che si sono accumulati.
Sicuramente è vero, però dobbiamo anche avere l'onestà di dire che questi residui si sono accumulati non solo nell'ultima consiliatura, ma si sono accumulati nel corso degli anni e dobbiamo avere anche il coraggio e la correttezza di verificare quello che è successo in questo 2014. Noi nel 2014, dico noi forse impropriamente perché io non c'ero, ma il centrodestra ha governato per tre mesi invece il centrosinistra ha governato per sette mesi. E allora ci sarebbe da chiedersi che cosa avete fatto in questi sette mesi, quali sono le proposte concrete, quali sono i soldi che avete messo a correre, perché i soldi non sono stati impegnati. Che cosa l'ha impedito? L'incapacità, la mancanza...
PRESIDENTE. Onorevole Truzzu, il tempo a sua disposizione è terminato. Ricordo che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha deciso che il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 12.
È iscritto a parlare il consigliere Fabrizio Anedda. Ne ha facoltà.
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Presidente, questo è il mio primo assestamento di bilancio e mi sembra che sia un atto dovuto per sistemare i conti del vecchio Esecutivo e andare verso il nuovo bilancio. Il vecchio Esecutivo non ha certo brillato per una buona politica sanitaria, per aiuti alle imprese e al lavoro, argomenti che vengono citati dalla minoranza già da ieri per criticare l'assestamento: mi sembra si possa condividere la definizione di "bronzetti sardi" coniata dal collega Pier Mario Manca.
Per quanto riguarda i fondi europei destinati al lavoro il vecchio Esecutivo in parte non li ha spesi e altri li ha spesi male senza creare lavoro in modo rilevante. La disoccupazione è aumentata, le imprese hanno chiuso e altre sono state pignorate. Relativamente agli aiuti alle imprese, sempre in riferimento al vecchio Esecutivo, ricordiamo il credito d'imposta a favore delle imprese che assumevano disoccupati che l'onorevole Cappellacci aveva promesso sarebbe stato attivato nei suoi primi 100 giorni di governo, e che non è mai partito .
Neanche è partita una misura, e la voglio citare, del 2010, sempre in tema di aiuti alle imprese sotto forma di un credito d'imposta che è stato erogato ma di cui è stata richiesta la restituzione nel 2013 e 2014 tramite le cartelle esattoriali. Non ho visto nessuna levata di scudi da parte dell'Esecutivo precedente e le imprese oggi devono restituire questo credito d'imposta. Questo a proposito degli aiuti alle imprese del vecchio Esecutivo.
Per i consorzi fidi idem discorso, mi sembra che ai consorzi fidi nel 2013 siano mancate le risorse che, oggi, gli vengono ridate. Formazione professionale. Stiamo aspettando il finanziamento ai corsi: piano annuale 2009, bandi 2010, graduatoria 2011, nel 2014 ci sono corsi non avviati e sospesi, e oggi noi ci troviamo a dover assestare anche in questo bilancio questa inefficienza della Giunta precedente, sicuramente grazie all'Assessore e ai suoi collaboratori del vecchio Esecutivo. Raccolgo in proposito la provocazione dell'onorevole Pittalis che puntualmente ieri ci ha ricordato che abbiamo riconfermato un collaboratore del vecchio Esecutivo, nello specifico nell'Assessorato del lavoro. Sicuramente non è stato riconfermato per meriti dovuti al suo creare lavoro per i disoccupati.
Artigianato. Il vecchio Assessore anche ieri parlava di artigianato, ma io voglio ricordare al vecchio Assessore che per cinque anni ha parlato solo di turismo, quindi non ci dia lezioni invitandoci a occuparci di artigianato, lui non l'ha fatto per cinque anni. Sanità. Molte risorse della sanità sono state spese, anche quest'anno c'è un disavanzo di 220 milioni, rimettere i conti in ordine anche nella sanità fa parte del nostro assestamento di bilancio. Per concludere, è un assestamento di bilancio dovuto, formulato da questa maggioranza, con i suoi tecnici, per preparare la strada a una finanziaria nuova con i conti in ordine. È ciò che farebbe qualsiasi azienda che, cambiando proprietà o amministratori, adotta responsabilmente una nuova gestione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Presidente, Assessore, onorevoli colleghi, interverrò sull'assestamento di bilancio e farò alcune considerazioni di carattere prettamente politico e generale senza soffermarmi sull'aspetto prettamente contabile. Parto da un'affermazione di un autorevole esponente del centrodestra che ha bollato il nostro assestamento di bilancio con la definizione di "macelleria sociale". Già dall'utilizzo di questa terminologia si denota un approccio che a mio avviso non è quello corretto, visto anche che chi l'ha pronunciato è un politico di lungo corso e navigato e sicuramente più di ogni altro conosce qual è la vera realtà.
Assessore, sicuramente questa è una manovra limitata, però l'uso di certe terminologie, esprimere certe enunciazioni forse non ci aiuta, al di là del ruolo che ciascuno di noi in questo momento sta ricoprendo, al di là del gioco delle parti che è comprensibile ci sia, che sta nelle cose. Queste terminologie non aiutano soprattutto le situazioni drammatiche che quotidianamente stiamo vivendo nella nostra Isola.
Questa è una manovra, ripeto, che io ritengo assolutamente limitata, vincolata e che non è quella auspicata ma, allo stesso tempo, penso che sia una manovra realista e, soprattutto (e non è il gioco dello scarica barile anche perché ci assumeremo tutte le nostre responsabilità), ricordo ai colleghi che adesso siedono sui banchi della minoranza che noi stiamo predisponendo un assestamento di bilancio su una finanziaria non elaborata da noi; quindi, sapete benissimo che intervenire in assestamento di bilancio su una finanziaria, su un bilancio di previsione non tuo non è la stessa cosa di quando approvi il tuo bilancio di previsione. Inoltre stiamo parlando di una manovra, come abbiamo detto, abbastanza limitata, nella quale abbiamo 130 milioni di euro in meno di entrate; penso che non occorra aggiungere nessun altro commento a questo dato che è eloquente e che si commenta da solo.
Mi riallaccio ora alle considerazioni del consigliere Truzzu e a quelle del collega Carta in riferimento agli enti locali. Io ritengo opportuno, soprattutto in fase di finanziaria, avere un'attenzione particolare nei confronti degli enti locali e, in particolar modo, dei comuni. Comuni che hanno dato dimostrazione di avere una capacità di spendita e una capacità organizzativa, e rapidità anche nel dare delle risposte ai cittadini, che altri organismi istituzionali non sono in grado di dare.
E colgo allora favorevolmente, anzi, sostengo fortemente questa proposta e questo grido di aiuto lanciato ieri dal collega Carta e anche dal collega Truzzu al di là delle appartenenze politiche. Dobbiamo essere capaci, soprattutto in fase di finanziaria per il 2015, di avere un'attenzione particolare nei confronti degli enti locali. Concludo dicendo che è un assestamento che voteremo convintamente, che sosterremo convintamente, e soprattutto mi auguro che sia la fase preliminare alla preparazione dei lavori della finanziaria perchè è ovvio che in assestamento di bilancio non si possono risolvere tutti i problemi della nostra isola, lo sappiamo tutti perché tutti siamo addetti ai lavori.
L'auspicio è che l'impegno della nostra maggioranza, della nostra Giunta sia soprattutto quello di riuscire a fare una finanziaria per il 2015 che ponga al centro l'equità sociale. Quindi con questa convinzione, con questo auspicio, noi sosterremo convintamente questo assestamento di bilancio.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.
DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Presidente, siccome la politica a volte soffre di intemperanze, io voglio iniziare riportando alla giusta dimensione umana il rapporto, anche e soprattutto, all'interno di quest'Aula. Pare che neanche dalle trascrizioni si capisca che non intendevo offendere l'onorevole Solinas, per cui me ne dispiaccio se questo è avvenuto, perché aveva eventualmente anche la possibilità di intervenire alla fine della seduta per fatto personale.
Dico questo perché ciascuno di noi, al di là del fatto che reciti un ruolo all'interno di quest'Aula, dovrebbe mantenere le caratteristiche proprie dei rapporti umani che spesso però la politica trascura. E questo non lo dico perché a volte ci sono delle intemperanze in Aula, dato che io ho più paura di quella politica silente, di quella politica nascosta, come viene descritta nel "Principe", che non della politica che è "detta a tu per tu" e viene qualificata. Ho più paura di quella politica che nasconde e modifica gli atteggiamenti nei rapporti umani.
Quella politica non è chiara, quella politica è deleteria, quella politica non è la parte della verità che deve emergere in un dibattito serio. E, a proposito, personalmente mi offende come uomo, come rappresentante della società, non aprire un dibattito serio e cercare invece, attraverso artifici, di violentare il dibattito e la discussione in Aula semplicemente perché questo fa gioco o alla maggioranza di turno o al furbetto di turno che gestisce le cose indirettamente.
Credo che sia importante che emergano le posizioni alternative, credo che dal dibattito possa emergere una considerazione che alimenta la verità e che quindi aiuta anche coloro i quali credono di essere nella verità e credono di essere essi stessi la verità. Quando si pecca contro la tolleranza è troppo facile dire che si governano i processi, beh i processi li governano anche quelli che hanno i vessilli neri e che tagliano le gole, quella non è certamente tolleranza.
Mancava un Illuminismo nell'Islam e credo che prima o poi ci dovrà arrivare per mitigare e per trovare il vero senso della libertà, il vero senso dell'uguaglianza, il vero senso di una fratellanza umana che manca. Ora, io non ho parlato di "macelleria sociale", né intendo parlarne, ma certamente è un assestamento che avrebbe potuto trovare migliori soluzioni. È un assestamento che avrebbe dovuto ricercare un posizionamento più alto nella qualificazione della spesa.
Credo che su questi punti non si possa discutere, anche perché vorrei ricordare che uno dei primi artifizi posti in essere in quest'Aula è da addebitarsi all'Assessore della pubblica istruzione che, pur non potendo spendere, ha dichiarato che avevate recuperato 35 milioni di nuove disponibilità all'interno del bilancio, mentre ce n'erano già 90 indirizzati verso la scuola e l'istruzione. Queste cose non giovano, sono mistificazioni! La gente non è "tonta"! La gente fuori è intelligente e capisce. Non vi fa onore come maggioranza procedere in questa direzione.
E se stamattina sono venuto in Aula preoccupato, lo voglio dire all'amico Pietro Cocco che quando annunciò con tronfia soddisfazione che non approvavano la mia proposta di una commissione d'indagine o di conoscenza, un occhio vigile sul sistema del credito, forse si sbagliava, è perchè mi ha chiamato un piccolo imprenditore che mi ha detto: "Ho predisposto un progetto, l'ho depositato, l'hanno qualificato tra i migliori per innovazione, i lavoratori sono tutti giovanissimi, ma sai c'è il direttore della sede locale del Banco…" (faccio nome e cognome della banca perché viene richiamata, Unicredit) "… che è tre mesi che pensa se deve dire sì o no". Ma scusate siamo noi che diamo i danari, assessore Paci? Vogliamo stabilire un rapporto con le banche seriamente?
Vi ricordate che avevo parlato di un'altra condizione nelle banche? E non è lontano dal discorso dell'assestamento di bilancio il ragionamento che vi sto facendo, perché il ragionamento sul bilancio e sul suo assestamento va mirato a trovare soluzioni adeguate alle problematiche e alle necessità della gente. Assessore del turismo, non gliel'ho voluto dire ieri perché mi faceva tenerezza dovendo rispondere a nome di altri, ma voglio ricordare che le pratiche dei PIA turismo, che vengono presentate all'Unicredit sono verificate da una società di cui si serve la banca. Una società che sta in Sicilia, badate bene, in Sicilia e che dopo che le verifica tarda ancora nel dare risposte. È il terzo SAL che non è stato ancora liquidato pur essendo stato depositato e approvato.
Sul Banco di Sardegna e sulla Fondazione avremo tempo di tornarci, state tranquilli che le cose verranno a galla una a una, ma adesso non mi interessa, non sto parlando di una Fondazione che non fa il proprio dovere, sto parlando dei danari posti in bilancio, gestiti male e non controllati da una Giunta che fa di tutto eccetto quello che deve fare! Sto parlando di una allocazione diversa dei finanziamenti all'interno di una variazione di bilancio, perché questo è, che poteva essere indirizzata al meglio nell'interesse della gente.
Vorrei farvi capire, con tutto quello che il cuore mi dice, che forse è bene che ci riflettiate perché la gente fuori muore di fame, non combina il pranzo con la cena e noi siamo qui, tranquilli, a non fare quello che dovremmo fare, cioè a controllare le banche! Io credo sia opportuna una sana riflessione, anche un sorriso va bene ma state attenti a non ridere di voi stessi quando vi affaccerete alla finestra.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Efisio Arbau. Ne ha facoltà.
ARBAU EFISIO (Sardegna Vera). Presidente, assessore Paci e colleghi, parliamo di assestamento quindi proviamo a entrare nel merito delle questioni, innanzitutto la questione del procedimento. L'opposizione ci accusa di esserci comportati in modo scorretto in Commissione. La verità è che noi avevamo siglato un accordo, diciamo così, di buonsenso, un affidamento più che un accordo (nelle diverse Commissioni chiamate a esprimere il parere) affinché ci fosse un ragionamento unitario sullo stesso documento per cercare di avere un'approvazione per quanto possibile veloce. L'assessore Paci aveva fatto anche un'apertura importante per ragionare sulle singole poste, partendo da un presupposto sostanziale e cioè che questo è un bilancio redatto dall'attuale minoranza che quindi ne aveva una conoscenza dettagliata che poteva essere utile in un ragionamento per l'approvazione immediata.
Questo non è stato possibile perché l'opposizione innanzi tutto, in modo ostruzionistico, ha deciso di abbandonare l'Aula in fase di parere relativamente alla sanità e, contestualmente, ha presentato 310 emendamenti che chi era in Commissione conosce nel dettaglio per cui sa che l'89, il 90 per cento sono emendamenti ostruzionistici sulle locuzioni o cose del genere.
Visto lo schema autolesionistico della politica sarda, e italiana in generale, noi che cosa abbiamo fatto? Ci siamo messi i guantoni e, spalle al muro, abbiamo reagito adottando lo stesso atteggiamento dell'opposizione. Questo per ricostruire la situazione. Successivamente durante la discussione sono stati approfonditi e discussi tutti gli emendamenti attraverso i quali i consiglieri Zedda, Truzzu e Locci in particolare hanno illustrato le varie proposte della minoranza.
Sul merito, invece, questo è un assestamento di bilancio operato su un bilancio redatto in campagna elettorale, che prescindeva pertanto da qualsiasi riferimento relativo alla spendita delle risorse per due elementi oggettivi: la cassa e il Patto di stabilità. Di conseguenza abbiamo dovuto definire e coprire determinate spese quali le spese relative al Fondo unico per gli enti locali (35 milioni di euro che prima non c'erano e adesso ci saranno); 30 milioni di euro per i fondi perenti, ricordo che sono sessantuno quelli relativi al 2014; 103 milioni su 468 relativi ai cosiddetti ammortamenti non sterilizzati; quindi debiti, somme che devono essere messe obbligatoriamente nell'assestamento per cercare di coprire queste falle.
Che cosa ha fatto la maggioranza? Ha tagliato in modo casuale, sulla scia di come erano stati costruiti il bilancio e la finanziaria 2014? No, ha fatto un lavoro molto sistematico (e bisogna darne merito all'assessore Paci e al suo Assessorato, nonché al Presidente Sabatini), soffermandosi fondamentalmente su quattro azioni.
La prima, spalmare sul pluriennale le somme che non possono essere spese nell'esercizio, sia perché andiamo incontro alla nuova organizzazione del bilancio armonizzato, sia perché liberiamo delle risorse per il 2014; la seconda, verifica capitolo per capitolo (poi vi faccio qualche esempio per stare alle cose concrete) della congruità del finanziamento e della possibilità di spenderlo; la terza, valutazione caso per caso della situazione finanziaria di enti ed agenzie anche assieme ai Presidenti e ai direttori indicati dall'allora centrodestra. Il riferimento è a Sardegna Ricerche, all'ARST (problema che affronteremo spero in finanziaria perché è presente un debito cospicuo di 90 milioni di euro), all'Ente foreste e ad altri soggetti per fare sì che chi tra questi enti aveva avanzi di amministrazione e poteva utilizzare le risorse potesse spostare delle risorse a quest'anno.
Tutto questo lavoro sostanziale è stato sovrapposto alla cosiddetta coperta formale del Patto di stabilità, perchè non ha senso lasciare dei capitoli cospicui quando non è possibile spendere le risorse; quindi abbiamo legato questo lavoro sostanziale con quello formale ed è uscita questa cartina; la cartina di un assestamento tipico di un buon padre di famiglia che si proietta verso il 2015 e cerca di dare soluzione immediata alle situazioni.
La minoranza ci dice che abbiamo tagliato i fondi per i cantieri verdi, i fondi per l'imprenditoria femminile, per l'Ente foreste, e uno e dos e tres e battoro…insomma tanti! Andiamo nel dettaglio e vediamo un po' le cose perché secondo me prus che legere e biri sas cosas, il lavoro fatto è stato certosino, non possiamo fare.
Cantieri verdi: 10 milioni di euro sono stati riprogrammati nel pluriennale, secondo quella regola generale, perché i comuni stanno ancora programmando le risorse precedenti; questo è stato fatto anche in accordo con le amministrazioni comunali e credo sia giusto (l'ha detto l'onorevole Carta in modo concreto e pratico), che l'Amministrazione regionale lealmente comunichi questa intenzione ai comuni, giusto per consentirgli di gestire la questione localmente.
Imprenditoria femminile, 5 milioni di euro che non potevano essere spesi per la coperta corta del Patto di stabilità e perché non c'era programmazione; è vero voi avete governato per tre mesi e noi sette mesi, però con l'accordo sul Patto di stabilità ancora in ballo, non sapendo quanto e come potevamo spendere, è oggettivo essere arrivati sino a oggi per decidere qualcosa, e se ci fosse un po' di onestà intellettuale lo si riconoscerebbe.
Ente foreste, fate demagogia dicendo che si tagliano le stabilizzazioni, e in più le cose che avete detto ieri, poco simpatiche, che poi abbiamo chiarito. L'Ente foreste ha 20 milioni di avanzi di amministrazione ed è stato deciso di stornare 8 milioni di euro per utilizzarli nel 2014 per altre esigenze. Queste sono le accuse nel dettaglio. Alle accuse generiche, tanti po narrere, per esempio quella che la maggioranza si è dimenticata del sistema produttivo, rispondo che la verità è che non abbiamo trovato alcun tipo di programmazione, era una legge finanziaria elettorale e tale è rimasta.
In alcuni casi, addirittura, non c'era neanche lo stanziamento perché, onorevole Crisponi, con questo assestamento (l'opposizione bidi nieddu però poi le cose bisogna vederle) stiamo stanziando 300 mila euro per organizzare last minute, all'ultimo momento "artigiani in fiere", perché i soldi non c'erano, non erano stati previsti nella legge finanziaria elettorale, mentre lei l'anno scorso ha potuto organizzarla per tempo con uno stanziamento di 500 mila euro.
Per adesso parlando delle questioni del mondo produttivo vero, cosa fa questa maggioranza? Si assume una responsabilità enorme e mette a correre, entro il 2014, 130 milioni di euro per pagare i cosiddetti debiti commerciali e quindi gli ammortamenti non sterilizzati che si danno alle ASL controllando che le ASL paghino, e poi i 30 milioni per i perenti.
Riguardo poi alla polemichetta sul governo figlio di Renzi, noi siamo un'articolazione dello Stato italiano, abbiamo un residuo fiscale passivo di 3 mila e 500 miliardi, ragioniamo da articolazione della Regione, se poi vogliamo cambiare le cose io dichiaro subito di essere per un fisco sardo, per cambiare lo Statuto e arrivare ad assumerci il rischio di dire ai sardi che quei 3 miliardi e 500 milioni ce li riprendiamo noi, ce li carichiamo noi e diciamo: tot prendo e riscuoto in Sardegna e tot spendo. Ma per fare questo serve serietà.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Emilio Usula. Ne ha facoltà.
USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Presidente, la dichiarazione di voto o il parere su una manovra di assestamento, in una condizione di dissesto come quella in cui si trova la Sardegna, non può essere banalizzata; per questo motivo ho ascoltato con tutta l'attenzione di cui sono capace gli interventi, in particolare quelli dei colleghi del centrodestra.
Ebbene, il mio convincimento è che davvero ci troviamo a suggellare con questa manovra una condizione di grande difficoltà, così come sono altrettanto convinto che i provvedimenti presi e acclarati in questo disegno di legge non possono e non potrebbero essere motivo di gaudio o di piena soddisfazione da parte di molti cittadini, associazioni, enti locali, operatori economici e categorie produttive, o interi settori professionali. Ma dobbiamo essere onesti e leali sino in fondo, non siamo in campagna elettorale e non cerchiamo il consenso di un titolo sul giornale o il facile cavalcare di un diffuso e giustificatissimo malcontento nei confronti della politica.
Alcune osservazioni non posso però esimermi dal farle. In quest'Aula ci sono persone e politici, ben più esperti del sottoscritto, che hanno partecipato, scritto emendato e determinato decine di assestamenti e manovre finanziarie, a questi colleghi, in particolare a quelli che hanno avuto responsabilità di governo negli ultimi anni, dico subito che la condizione in cui si trova oggi la Sardegna non può essere considerata il risultato di un evento cataclismatico eccezionale che si chiama Raffaele Paci, ma è il risultato di quelle politiche, di quelle scelte, di quei progetti o visioni di sviluppo che si sono rivelati fallimentari o, perlomeno, inefficaci e che hanno portato a questa situazione.
Oggi, da troppe parti, esprimendo preoccupazione di fatto si palesa una sorta di compiacimento auto-assolutorio, ci sono problemi e criticità in tutti i settori, problemi che dobbiamo superare, sforzarci per superarli. Mi chiedo se in tutta onestà oggi non sia il caso di assumersi la parte di responsabilità che compete a ciascuno e fare finalmente uno sforzo di superamento del confine di bandiera per cercare di trovare soluzioni, piuttosto che esibire una malcelata soddisfazione per le difficoltà o per le scelte anche impopolari che ci si trova a prendere. Forse, una riappacificazione con i cittadini passa anche da una ammissione di colpa su scelte politiche inidonee, o per lo meno inefficaci, se non addirittura completamente sbagliate e evidentemente dannose.
Sono ancora perplesso quando ricordo le dichiarazioni di chi, avendo avuto la responsabilità diretta delle scelte di governo per cinque anni, all'indomani della sconfitta, disse con tono in un certo senso compiaciuto, rivolgendosi a Pigliaru, che si sarebbe trovato a gestire una Sardegna come una terra bombardata e che non sarebbe stato come un sereno insegnamento all'università. Allora dicano oggi con maggiore onestà intellettuale che l'evento cataclismatico, o il bombardamento, non può essere individuato in Paci, né in Pigliaru, né in gran parte di questa maggioranza, per lo meno non sarebbe e non è onesto farlo. Chiedo scusa se possono essere ravvisati contenuti offensivi, non è nel mio stile né penso possa essere utile a nessuno offendere o fare polemiche.
Voglio concludere dicendo che, pur votando a favore di questa manovra di assestamento, non la stiamo e non la posso contrabbandare come una manovra salvifica né come una panacea di tutti i mali. Credo però, con molta fiducia, che questa maggioranza, questa Giunta si stiano muovendo e mettendo in campo tutti gli sforzi possibili, tutte le risorse utilizzabili per dare risposta ai grandi problemi della nostra terra con la consapevolezza delle difficoltà, senza contrabbandare nulla e senza nascondere le criticità, con l'impegno a trovare le migliori e più praticabili soluzioni possibili. Per questo dichiaro il voto favorevole e fiducioso mio e di Soberania e Indipendentzia.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Christian Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS CHRISTIAN (PSd'Az). Presidente, avevo preparato anche qualche riflessione scritta per quest'oggi, ma eviterò di leggerla in considerazione del fatto che noi sardisti vorremmo sottrarci anche a questo aspetto rituale che si sta trascinando in maniera piuttosto stanca, nella mattinata, e che mi sembra ci veda più intenti a occupare il tempo che manca alla votazione sul passaggio all'esame degli articoli, piuttosto che ad ascoltarci e confrontarci per capire se qualcuno di noi, all'interno di quest'Aula, può migliorare questo testo o portare un contributo quantomeno in termini di proposta a questo assestamento.
È un assestamento sul quale e dal quale emergono, mi perdoneranno i colleghi, alcuni aspetti, e cioè quelli più preoccupanti per noi, che denotano che si vive quasi con fastidio il fatto democratico. Il fatto che esistano cioè anche opinioni diverse rispetto alle soluzioni di problemi che sono comuni e che appartengono al vissuto comune. In realtà questo assestamento, Assessore, che viene presentato come una semplice manutenzione finanziaria del bilancio in corso, opera delle scelte. Perché è vero da un lato che per 216 milioni riguarda semplicemente la copertura del disavanzo 2013, ma per 232 milioni, nell'esercizio 2014, opera delle scelte perché copre nuovi e maggiori oneri.
Allora, siccome opera delle scelte, all'interno di queste scelte si cominciano a intravedere anche all'interno delle forze politiche della Giunta gli orientamenti, il peso politico di ciascuna forza che sceglie di dare risposte ad alcuni settori piuttosto che ad altri. Io credo che sarebbe un esercizio di verità e di franchezza più utile a quest'Aula se riconoscessimo il verso di questa nuova maggioranza. E chiederei anche di abbandonare questa sterile rivendicazione di un primato morale di competenza, di serietà, che sembra quasi si sia presentato alle porte di quest'Aula soltanto da sette mesi a questa parte.
Io credo che i problemi vadano affrontati in maniera diversa. Noi abbiamo cercato fin dalla Commissione di proporre un approccio diverso, abbiamo proposto le nostre perplessità senza essere ostruzionistici, abbiamo presentato degli emendamenti che si qualificavano per il loro contenuto, che cercavano una copertura finanziaria certa, che non si limitavano ad aspetti lessicali o, come richiamava il collega Arbau, di locuzioni. Però, badate, qui sta un po' la differenza tra efficienza ed efficacia dell'azione di un governo.
A me pare che questa Giunta si voglia caratterizzare molto in termini di efficienza, cioè nel fare bene le cose che fa, ma non di efficacia, cioè di fare le cose giuste in questo momento. Allora, se il tentativo è semplicemente quello di razionalizzare l'esistente, io credo che la razionalizzazione dell'esistente, portandola a efficienza, non sia lo strumento, non sia la ricetta per risolvere i problemi che vive la Sardegna in questo momento. Men che meno nel momento in cui si operano delle scelte per almeno 232 milioni e 383 mila euro su questo assestamento.
Vi dico anche perché. C'è un cambio sicuramente di strategia e allora mi chiedo, come ho già fatto in Commissione, e vorrei richiamare l'attenzione su questo anche della struttura burocratica, poiché la legge regionale numero 11 del 2006 prevede che tra gli strumenti fondamentali della gestione finanziaria ci sia il Documento annuale di programmazione economico finanziaria, se questa Giunta e questo assestamento hanno modificato anche la programmazione economico finanziaria, operando delle scelte che sono diverse sui capitoli e sulle UPB.
Perché, per esempio, non è stato presentato un adeguamento del Documento annuale di programmazione economico finanziaria? Perché, Assessore, si dice che è semplice manutenzione, semplice riorganizzazione dei capitoli di spesa la rinuncia, per esempio, alla copertura dei costi del sardo veicolare nelle scuole? Quest'anno scolastico è già iniziato e non c'è un euro, abbiamo proposto in Commissione di stanziarlo perché quest'anno non vada perduto.
Abbiamo proposto di mantenere un livello di finanziamento per l'emigrazione - ne abbiamo parlato ieri - che fosse in grado di mantenere l'assetto dei circoli. Abbiamo proposto di operare non solo sugli sportelli linguistici ma sulle politiche linguistiche e culturali in generale. E su questo mi chiedo anche, cari colleghi che state nella maggioranza, come state utilizzando il vostro peso politico all'interno di una maggioranza che evidentemente, e legittimamente, a questi temi preferisce altro.
Però io credo che ci siano forze politiche che in un ordine gerarchico di priorità possono collocare questi temi un po' più avanti, quindi forse badare anche al livello occupazionale generato dalla tutela della lingua e della cultura sarda, quantomeno equiparandolo al livello occupazionale generato dalle partecipate nell'industria. Perché spesso e volentieri le grandi vertenze si limitano ai comparti industriali, dove ci sono numeri importantissimi, ma nessuno va a valutare quali numeri ci siano nel comparto della cultura e della lingua, che forse sono un po' più silenziosi ma che messi tutti assieme rappresentano comunque una risorsa.
Noi cercheremo di contribuire, come sardisti, a dare un indirizzo e una impostazione diversa, presentando alcuni emendamenti nel corso dell'analisi degli articoli; quello che cercheremo di porre è un problema di metodo, cioè proviamo ad ascoltarci un po' di più nel merito, abbandoniamo le contrapposizioni sterili, abbandoniamo le posizioni preconcette, soprattutto da parte di chi ritiene oramai di avere l'esclusivo predominio della verità, e proviamo insieme a ragionare del futuro di questa terra.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppino Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA GIUSEPPINO (UDC). Presidente, esaminando il disegno di legge numero 111 sull'assestamento di bilancio non si capisce quale criterio sia stato adottato; forse sarebbe stato meglio lasciare tutto invariato ma, dal momento che la Giunta ha deciso diversamente, mi chiedo se ha un senso ad esempio tagliare i fondi alle famiglie in difficoltà, in considerazione del periodo che stanno attraversando. Non mi pare poi di vedere grande sostegno al mercato del lavoro, che è la più grande emergenza attuale; non vedo attenzioni particolari per il comparto artigianale, lapideo, agricolo e meno che meno per il comparto industriale.
Perché ad esempio sono stati tagliati i cantieri verdi? Perché prima vengono iscritti i finanziamenti per il disastro idrogeologico e subito dopo cancellati? Perché l'università diffusa è stata definanziata del 25 per cento? Eppure in quest'Aula ho sentito più volte ripetere che l'istruzione rappresenta un argomento importantissimo di sviluppo. Perché da una parte si dà tanta importanza alla salute e intanto si definanzia lo smaltimento dell'amianto?
Durante la campagna elettorale avete sbandierato lo spreco che deriva dai tanti enti regionali ritenuti inutili: perché allora questi non vengono azzerati, così da recuperare delle risorse da investire per creare nuove opportunità di lavoro per i giovani?
Stiamo sprecando opportunità; e una opportunità unica è anche quella rappresentata dalla valorizzazione dei giganti di Mont'e Prama: tutto il mondo ci invidia questi reperti e noi non riusciamo a investire un euro per sfruttare questa enorme opportunità che potrebbe creare e accrescere le occasioni di sviluppo e soprattutto occupazionali.
Ci sarebbe tanto altro da dire, noi abbiamo voluto segnalare alcune criticità che abbiamo riscontrato, augurandoci che vengano prese in considerazione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO PIETRO (PD). Presidente, anche io condivido l'opinione che delle volte si deve parlare per coprire il tempo e per accompagnare questo percorso di assestamento del bilancio prima del voto in quanto è un rito a cui bisogna partecipare. Noi ci siamo parzialmente sottratti a questa ritualità, lo abbiamo fatto ieri durante il dibattito, nonostante non siano mancati i momenti nei quali sarebbe stato necessario intervenire per replicare a certe dichiarazioni, in taluni casi pesanti anche nei toni in altri nella sostanza, certamente fuori tema e fuori luogo.
Io credo che quando si inizia un percorso non si debba mai dimenticare da dove si parte, credo che sia sempre importante capire il punto di partenza; nella fattispecie, il punto di partenza è quello nel quale, ad esempio, noi abbiamo trovato la Regione sarda, la sua gente, cioè le condizioni in cui il centrodestra l'ha lasciata. La relatrice di minoranza, la collega Zedda, scrive giustamente nella relazione che per analizzare il disegno di legge intende inquadrare il provvedimento nel contesto generale; è vero, è proprio vero, il contesto generale nel quale inquadriamo il provvedimento è questo, noi stiamo parlando di un'azione che corregge, di un correttivo, di un assestamento di bilancio che interviene sulla finanziaria redatta dalla precedente amministrazione di centrodestra.
Ovvero, in questi mesi, in cui abbiamo preso in mano le redini della guida della Regione, abbiamo governato con una finanziaria scritta dal centrodestra, cercando di dare una soluzione ai buchi che il centrodestra ha lasciato in tutti i settori, consapevoli che non possiamo fare tutto questo con un semplice assestamento di bilancio, consapevoli che molto c'è da fare e che molto faremo attraverso la finanziaria, la prima del centrosinistra, da predisporre nei prossimi mesi.
Su quel documento si potrà dare realmente un giudizio politico, sulle linee guida e su ciò che il centrosinistra intende portare avanti; ma in questo momento abbiamo di fronte il disastro della sanità: 3 miliardi e 250 milioni di euro di buco, un disavanzo di 350 milioni di euro (in realtà è anche di più e lo potremo dimostrare nei prossimi mesi).
Abbiamo necessità di correre su questo assestamento, non perché ci piace correre ma perché all'assestamento sono legate le buste paga di tanti lavoratori delle industrie, di tanti lavoratori delle agenzie partecipate dalla stessa Regione, che non siete stati in grado, in questi anni di governo del centrodestra, di tenere in piedi. Eppure abbiamo partecipato anche noi dall'opposizione per dare un contributo costruttivo affinché una società come l'IGEA potesse diventare ARBAM, per poi ritornare a essere IGEA, società che devono funzionare ma che hanno un costo pesante per la Regione sarda.
Oppure parliamo della Carbosulcis, per la quale c'era un progetto pilota e all'Europa nel 2010 dovevano essere presentati i progetti esecutivi, cosa che non è stata fatta con responsabilità oggettive di cui ho detto in quegli anni, lasciando agli atti il fatto che la strada seguita non era quella giusta.
Io vorrei chiedere ai colleghi, oggi all'opposizione e in maggioranza fino a pochi mesi fa, di che cosa possono essere orgogliosi durante gli anni nei quali hanno governato questa Regione, rispetto a che cosa possono dire, in ogni luogo nel quale si presentano, di essere orgogliosi. Io sarò di parte, certamente sono di parte, ma francamente non ne ricordo una, una soltanto, e questo con riferimento a cinque anni di governo, non sette mesi ma cinque anni: non me ne ricordo una.
Noi stiamo facendo un assestamento di bilancio sull'ultima vostra finanziaria e, vivaddio, l'ultima non perché l'abbiamo deciso noi ma perché gli elettori hanno deciso che voi non meritavate di governare ulteriormente. Questo è il risultato ottenuto dal Governo precedente. È inutile che in quest'Aula si dicano un sacco di belle cose; è giusto che voi lo facciate (e se non lo fate voi chi lo fa?), voi lo dovete fare, ne avete il diritto e il dovere, fatelo però con un po' di decenza, arrossite qualche volta di fronte ad affermazioni pesanti come quelle che fate, fa parte della natura umana arrossire, perché altrimenti non si ha il senso del pudore; e non avere il senso del pudore è una mancanza francamente abbastanza pesante.
Ho sentito parlare di "macelleria sociale". Ma ci rendiamo conto? E quando parliamo seriamente delle cose su cui riflettere di che cosa parliamo? "Macelleria sociale", così l'hanno definita i partiti del centrodestra, non tutti a dir la verità, qualcuno si è sottratto a questo giochino, però questa è la definizione che è stata data: "macelleria sociale".
Io ho cercato di esaminare il documento e ho visto su quali questioni siamo intervenuti; siamo intervenuti per coprire i buchi nella sanità: 103 milioni di euro, il pesante disavanzo del 2013, enormemente pesante; sui trasporti, sulla scuola, sugli enti locali dicendo che bisogna ripristinare il Fondo unico che il centrodestra non ha coperto quando ha fatto la finanziaria; così come stiamo dicendo che bisogna integrare il fondo sociale per i comuni sempre per leggi di settore, la "162" e le altre leggi a cui bisogna poi dare copertura.
Così come stiamo dicendo che bisogna intervenire sulle risorse per l'infanzia e per le borse di studio per gli studenti universitari a cui bisogna garantire il diritto. Stiamo dicendo questo, e questa è macelleria sociale? Ma io francamente rimango allibito, perché anche nel fare opposizione, che è una cosa giusta e importante, bisogna avere lealtà nell'affrontare le cose perché voi state dando un giudizio non sulla finanziaria del centrosinistra, ma su una bozza che corregge la finanziaria del centrodestra, la finanziaria del centrodestra!
Di questo si tratta; e io, anche in questi minuti in cui sto parlando, non ricordo un solo atto compiuto dal precedente Governo di centrodestra nei cinque anni passati di cui il centrodestra possa essere orgoglioso. Io non lo ricordo e, pur essendo di parte, cerco di essere sempre abbastanza obiettivo.
Si è parlato di industria, ma non mi sembra che l'industria sia cresciuta in questi anni, anzi ha avuto un crollo in verticale: non un solo progetto industriale dal nord al sud della Sardegna a cominciare dalla metallurgia del sud dell'Isola a quella tessile del centro Sardegna a quella del petrolchimico del nord Sardegna si è salvato, non un'idea, non una risorsa, l'industria è fallita miseramente sostituita dalle migliaia di buste-paga date attraverso che cosa? Attraverso provvedimenti di mobilità in deroga, di cassa integrazione, lievitati in questi anni enormemente, pesantemente e non per colpa del centrosinistra che allora era all'opposizione e che oggi guida la Sardegna perché chiamato a sostituire la vostra guida.
Già questo è un dato di cui il centrodestra non può essere orgoglioso. O vogliamo parlare dell'agricoltura, delle campagne deserte, desertificate da mancanza di progetti, di idee o della pastorizia con i pastori che hanno occupato le aule di questo Consiglio regionale per diverso tempo e a cui non è stata data risposta. O ancora nel settore dell'artigianato, delle varie attività produttive, non mi ricordo una proposta.
Oppure è stata fatta una legge di riforma importante della sanità? Siccome in questi mesi siamo stati accusati, ferocemente, di occuparci di sanità per commissariare, io ricordo che il primo atto che la Giunta di centrodestra fece in quegli anni fu quello di commissariare le ASL con l'idea di realizzare entro 90 giorni una riforma della quale ancora siamo in attesa. Perché commissariarono le ASL e poi nominarono i manager che, guarda caso, furono gli stessi commissari con i quali avevano commissariato, e accusano noi di fare un'operazione di questo tipo, ma scherziamo?
Noi sulla sanità procediamo dritti, spediti, con un'idea che può essere naturalmente messa a confronto con quella degli altri, ma noi almeno abbiamo un'idea di cosa dobbiamo fare, giusta o sbagliata che sia; sappiamo bene però che le forze della reazione sono tante, importanti, alcune mascherate anche in quest'Aula, che raccontano di voler risparmiare e, in realtà, mascherano la rappresentazione di interessi privati che nulla hanno a che vedere con la sanità dell'Isola e con la sanità pubblica. Questo è!
Si presentano con la bella faccia a difendere interessi non nostri ma dei privati, di altri, questa è la realtà. Noi però andiamo spediti, perché questa è la strada che dobbiamo seguire, e che vogliamo percorrere. E la percorreremo senza essere, come dire, di intralcio o intralciati da qualcuno, convinti che i numeri saranno dalla nostra perché le idee sono giuste e le vogliamo portare avanti. Tutte le volte che si fanno delle riforme importanti coloro che mettono i bastoni tra le ruote si presentano inesorabili, come se ci fosse una scadenza, mascherati, e naturalmente fanno anche dei sorrisi che nella realtà nascondono altri intenti.
Bene noi, Assessore, come Partito Democratico voteremo a favore dell'assestamento di bilancio in maniera convinta, consapevoli che i tempi sono stretti; lo vorremmo votare in tempi rapidi; la prossima settimana ci saranno infatti altre scadenze importanti riguardanti argomenti che devono essere trattati in questo Consiglio regionale, di cui vogliamo discutere e a cui vogliamo dare approvazione rapidamente.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Presidente, riparto dall'intervento del consigliere Christian Solinas. Nessuno, onorevole Solinas, ha il predominio della verità, la primogenitura dell'intelligenza, l'unzione del Signore ma la disponibilità a ragionare sul merito è massima. Quella invece sul chiacchiericcio, sul bisbiglio, sulla schermaglia è nulla.
Un buon macellaio per svolgere al meglio il suo lavoro ha necessità della materia prima che nel suo caso è la carne. Ma oggi, cari amici dell'opposizione, carissimi amici dell'opposizione, manca anche la frattaglia per cui il conto è presto fatto. Questo è il momento della responsabilità, è il momento del buon senso e, perché no, anche dell'autocritica. Questo ce lo impone, ce lo deve imporre a tutti, tutti i sessanta componenti di questo Consiglio, la situazione drammatica che noi rappresentiamo purtroppo solo a parole, e poi facciamo finta che non sia effettivamente così.
Nessuno più dell'assessore Paci in questi giorni credo abbia visto, rivisto, studiato, rimaneggiato ciò che rimane, tornando al "macello", di uno spazio finanziario ridotto all'osso, ma non possiamo, non potete dare questa responsabilità a lui e a questo Esecutivo, aspettate magari qualche giorno quando si comincerà a parlare di legge finanziaria. Dovete per forza comunque dare atto che, già dalle prime riunioni della Commissione bilancio, dove è stato sempre presente, l'assessore Paci ha dimostrato grande sensibilità e ha dato ampia disponibilità a ragionare sul merito dei suggerimenti delle opposizioni.
Non è vero che la strada dei suggerimenti è stata preclusa in maniera imprescindibile, non è assolutamente vero, e questo voi lo sapete. L'assessore Paci in una dichiarazione ha detto che il grande risultato di questo assestamento di bilancio è che ci consente di pagare tutti i debiti senza far mancare uno solo degli euro del 2014 previsti per la Sardegna.
Chi parla di tagli dice il falso perchè da ora a dicembre impiegheremo oltre 200 milioni di euro, dando così risposte ai bisogni più urgenti dei sardi. Le somme non stanziate non avremmo potute spenderle entro il 2014 perciò saranno riprogrammate.
Questo è il patto che all'interno della maggioranza è stato siglato tra la Giunta regionale, dall'assessore Paci, e l'intera maggioranza. E noi siamo certi che questo patto sarà rispettato, siamo certi che dal primo gennaio 2015 riusciremo a dare quelle risposte che i sardi si aspettano da questa maggioranza, da questo intero Consiglio regionale. E quindi sono convinto che la dichiarazione dell'Assessore Paci sarà tradotta sicuramente in atto concreto e si ripartirà.
Noi di SEL d'altra parte si sa perfettamente che sugli argomenti degli ammortizzatori sociali, dei precari, dei poveri, dei disoccupati, delle famiglie siamo sempre scesi in campo e purtroppo, è evidente, che quei campi stanno diventando sempre più impraticabili, sicuramente non per demeriti della Giunta regionale o di questo Consiglio regionale ma per demeriti che hanno sede da altre parti, probabilmente in quel di Roma. Noi su questo vigileremo attentamente perché abbiamo fatto squadra, siamo scesi in campo perché avevamo studiato uno schema di gioco che ci portasse a parlare di quei temi che oggi sono fondamentali e vigileremo molto attentamente perché quella strada è tracciata e da quella strada tracciata non si devi per altri indirizzi.
Io credo che con grande sacrificio, con fatica, con responsabilità e con grande attenzione le politiche che avevamo proposto riusciremo a portarle avanti; ciò che noi dicevamo sette mesi fa lo pensiamo ancora, lo pensa l'intera maggioranza. Questo provvedimento, lo hanno detto bene quasi tutti quelli che mi hanno preceduto, è un provvedimento squisitamente tecnico, non sarebbe potuto essere diverso, anche perché il bilancio di previsione o la finanziaria approvata a cui consegue questo assestamento di bilancio sicuramente non era una finanziaria approvata da noi.
Io credo che se ci saranno altri assestamenti di bilancio negli anni a venire, non saranno sicuramente assestamenti di tipo tecnico. Però, non ci sto a sentir dire che si è fatta una "macelleria sociale", che non si è pensato ai problemi degli ultimi, delle famiglie, dei disoccupati. È irricevibile sentir parlare di caccia alle poltrone; amici, di quali poltrone parliamo? È sotto gli occhi di tutti il disastro delle ASL della Sardegna. A nome di SEL e a titolo personale dico che la caccia a quelle poltrone andava avviata molto tempo prima, siamo in grave ritardo, perchè credo che qualcuno abbia delle grosse responsabilità se noi oggi dobbiamo pagare quei 103 milioni di debiti commerciali, che non sono neanche la somma complessiva che questa Regione dovrà sborsare.
È vero che entra in gioco il ruolo delle parti quando si parla di cantieri verdi, quando si parla di stabilizzazione degli operai semestrali dell'Ente foreste. Io credo che già in Commissione l'Assessore abbia dato risposte esaustive su questi problemi. Effettivamente, probabilmente per un errore di trascrizione, risultavano 8 milioni di euro in meno a valere sulla norma relativa alla stabilizzazione dei 1.500 semestrali dell'Ente foreste. Ma la cifra è stata immediatamente rettificata, per cui non esiste nessun tipo di problema rispetto alla prosecuzione della stabilizzazione degli ultimi 1.500 operai dell'Ente foreste.
Sui cantieri verdi l'Assessore ha detto chiaramente che non c'è nessun taglio, che le somme previste rimarranno, che verranno spalmate nel 2015 solo quelle risorse che non sarebbe stato possibile comunque spendere entro il 2014. Noi crediamo all'assessore Paci non solo perché è il nostro Assessore, ma perché credo che sia comunque persona che meriti ampia fiducia, ampia stima e ampio rispetto; e proprio per questo il Gruppo di SEL approverà l'assestamento di bilancio in discussione. Sappiamo benissimo che questo provvedimento non sarà la panacea per i troppi mali che affliggono la Regione sarda, ma sappiamo anche che è un primo, piccolo passo nella giusta direzione.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI).Presidente, colleghi, proviamo a uscire dagli equivoci e dalle inesattezze, perchè per la difficile situazione della Sardegna, che non si sa se per inconcludenza, inadeguatezza, non oso dire incompetenza, vi sia un qualche collegamento con quello che succede fuori da questo palazzo, tutti i demeriti sono attribuiti al centrodestra.
Voi invece state provando a rimediare con questo assestamento, che testé l'onorevole Cocco ha definito tecnico, e mai definizione più adeguata è stata data a questo provvedimento con il quale voi state tributando un colpo mortale alla nostra già fragile economia. La verità è che celate o cercate di nascondere l'imbarazzo, un termine che è sparito dal vostro vocabolario, colleghi del centrosinistra.
Artigianato, commercio, industria, agricoltura: ne ha parlato qualcuno stamattina? Ha parlato qualcuno dei cassintegrati, di coloro che sono in mobilità? Ha parlato qualcuno della cultura, dell'istruzione, della scuola, delle scuole paritarie? Ha parlato qualcuno della famiglia, del mondo della cooperazione, del mondo dell'emigrazione? Certo che siete imbarazzati, certo che non potete parlare di questi argomenti. Perché? Perché, e lo confermo, avete operato un'autentica macelleria sociale proprio su questi temi.
Volete che indichiamo le decurtazioni nel dettaglio? Per le aziende agricole danneggiate dalle alluvioni, il taglio di 10 milioni c'è o non c'è? Il fondo per l'occupazione ha un taglio di 12 milioni e 500 mila euro? L'imprenditoria femminile ha o non ha tagli per 5 milioni? Sugli interventi per i comuni, che voi cercate di enfatizzare sottolineando il ripristino di 35 milioni nel capitolo apposito, c'è o non c'è un taglio di 20 milioni rispetto all'esercizio precedente?
C'è o non c'è un'aspettativa che avete contribuito a creare? E poi l'Assessore ci dovrà spiegare come, nel 2015, gli enti locali potranno avere il 50 per cento delle risorse che non mettete a disposizione nel 2014. C'è o non c'è un taglio di 36 milioni sugli interventi per il dissesto idrogeologico? Oggi i sindaci di Orosei, di Olbia, di altri comuni, lanciano un grido di allarme, e qual è la risposta? La risposta è il taglio.
Ci sono o no i tagli ai corsi di musica, al cinema? Ci sono o no i tagli di 2 milioni all'artigianato, al commercio, alla lingua sarda? Ecco, sono queste le domande che noi vi poniamo, perché sembrerebbe che voi stiate correggendo, nel senso di un miglioramento e di un rimpinguamento di risorse, una finanziaria e un bilancio fatti dal centrodestra, e questa è una falsità che noi denunciamo. Addirittura tagliate 5 milioni che erano previsti per la famiglia, tagliate i fondi del fondo unico dell'università, addirittura tagliate 400 mila euro destinati al mondo dell'emigrazione. Ma di cosa stiamo parlando? E questa non è macelleria sociale?
E questo non è un promuovere politiche pubbliche recessive, in un momento nel quale la situazione sul fronte occupazionale, sul fronte sociale, sul fronte economico è gravissima, in un momento nel quale, assessore Paci, il sistema produttivo sardo avrebbe richiesto un sostegno? Il lavoro è vero che non lo crea la Regione, ma in questo contesto voi non state creando nessuna condizione utile, adeguata perché lo sviluppo si rimetta in moto e si possano ricreare i posti di lavoro.
Finora avete compiuto due operazioni egregie, eccellenti; da un lato avete abolito il Piano casa, perché di questo si tratta, avete fatto una finta riforma presentando un disegno di legge che sapete che introdurrà non elementi di certezza e di coerenza, ma confusione e una nuova era di contenziosi. Addirittura vi siete sottratti alla proposta da noi avanzata di prorogare il Piano casa che scade a novembre, vi siete ben guardati dall'assumere una qualunque iniziativa utile, però predicate che deve essere rimesso in moto il sistema delle piccole imprese edili artigiane che lavorano nel settore, ma l'unico elemento che ha dato ossigeno a un comparto in crisi è stato il Piano casa che abbiamo proposto e introdotto noi.
L'altra operazione che avete portato avanti è stata quella di abolire il Piano paesaggistico varato dalla Giunta Cappellacci, e che cosa avete proposto in alternativa? Nulla! Avete fatto chiacchiera, avete riesumato quello che tutte le amministrazioni di destra e di sinistra hanno sempre contestato: il Piano Soru, e non sono parole mie, ma quelle di un Sottosegretario di Stato, di un esponente del Partito Democratico, l'onorevole Barracciu, che ha denunciato ai quattro venti l'inadeguatezza di quel Piano, la rigidità di quel Piano, le storture che quel Piano ha determinato nel nostro sistema.
Avete poi realizzato, e noi li abbiamo sostenuti, due interventi positivi: uno in materia di edilizia scolastica, anche se non eravamo d'accordo sulla copertura: 30 milioni di euro; ma ci dite quanti interventi, Assessore, sono stati fatti? Ma sapete che c'è un sistema, che stanno crollando i tetti di alcuni edifici, che alcuni comuni hanno presentato le domande e ancora non c'è stata una risposta? Eppure l'avete esaltato tanto pomposamente come il primo provvedimento che doveva caratterizzare l'avvio di questa nuova era.
Ancora, Assessore, in riferimento ai 28 milioni che sono stati stanziati per la lingua blu, ma raccogliete il grido di allarme delle campagne, dei pastori, delle associazioni di categoria? Ieri la Coldiretti vi ricordava che neanche un centesimo è arrivato nelle tasche dei pastori, e pomposamente avete esaltato anche l'efficienza di un sistema nuovo che voi avreste inaugurato.
Assessore allora, per cortesia, non venite a dirci la frottola che il Patto di stabilità vi lega mani e piedi; voi, con questo provvedimento, avete fatto delle scelte, così come le abbiamo fatte noi nel passato. Avete preferito fare scelte di carattere tecnico-contabile, di stampo ragionieristico come è stato ricordato, ve ne siete infischiati dei bisogni dei disoccupati, di quelli delle categorie disagiate, e non avete avuto a cuore alcuno dei problemi e delle emergenze esistenti.
Questo autunno sarà un autunno caldo e, Assessore, dica la verità, dica quello che ci aspetta ancora dai tagli del Governo. Lei oggi mette le mani avanti, ma noi sappiamo che la realtà è ancora più dura di quella da lei rappresentata.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.
PACI RAFFAELE, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Presidente, onorevoli consiglieri, mi dovrò abituare, un po', al gioco delle parti che viene recitato in quest'Aula, però continuerò sempre ad avere delle difficoltà a capire il perché siamo obbligati a fare queste recite. Non penso che faccia bene all'opinione pubblica, perché ci sono delle questioni oggettive che sarebbe meglio spiegare con chiarezza, ovviamente poi differenziandosi nelle questioni, ma così è, e così andiamo avanti.
Motivazioni dell'assestamento. L'abbiamo chiamato un assestamento tecnico per le motivazioni che lo rendono necessario, nel senso che non siamo stati noi a scegliere politicamente di fare l'assestamento per modificare le scelte presenti nella finanziaria del precedente Governo, tecnico perché c'erano delle questioni. Parto dalla prima. Minori entrate, 34 milioni di euro, dovute al disegno di legge numero 66; e su questo, ci mancherebbe altro, è giusto che il centrodestra dica che sono i tagli del Governo Renzi… non c'è dubbio!
Poi si può discutere se questi tagli portano comunque dei vantaggi alla Sardegna, perché se facciamo il calcolo di quanto sono 80 euro in busta paga, per tutti i lavoratori per tutto l'anno, possiamo pensare che possa essere conveniente, oppure no, però non c'è dubbio, su questo capisco che ci possano essere posizioni differenti.
Ma, per cortesia, esaminiamo le altre questioni. Fondo unico agli enti locali: lo mettiamo in aumento - tutte le altre sono in aumento - 35 milioni, ma chi l'ha tagliato il Fondo unico? L'ha tagliato il centrosinistra, o la Giunta Cappellacci proponendo la sua manovra finanziaria? Lo ha tagliato di 50 milioni. Noi abbiamo fatto un accordo con gli enti locali, sottoscritto, che stiamo rispettando, nel quale lo aumentiamo di 35 milioni. Non solo, siamo attenti al grido di allarme che continua a provenire, nonostante gli interventi, da parte delle province, e abbiamo presentato un emendamento che istituisce un fondo di 5 milioni per coprire eventuali dissesti occupazionali proprio all'interno delle province.
Fondo perenzioni: l'ho già detto, 30 milioni, poi abbiamo aggiunto in Commissione altri 2 milioni e mezzo, pensati espressamente per consorzi di bonifica che stanno per fallire. Fondo perenzioni, potrei chiedere: perché l'avete messo di 150 milioni quando solitamente è di 250-300 milioni? Come mai? Bene! Ce ne facciamo carico; ovviamente avrei preferito non farlo, sia chiaro, però ce ne facciamo carico, perché pensiamo che sia giusto dover dare delle responsabilità a chi amministra, però dire che stiamo facendo delle scelte indebite, mi sembra eccessivo.
La cifra più grossa: 103 milioni di debiti commerciali della sanità, relativi quasi tutti al 2013 e in parte al 2014. È colpa nostra? Diteci! È colpa nostra? Ce ne stiamo facendo carico, va bene? E queste sono le grandi voci di maggiori spese. Ci hanno insegnato che quando sei obbligato a mettere in bilancio maggiori spese per 170 milioni, devi tagliare in proporzione da altre parti; così sono le dure regole del bilancio.
Questi tagli abbiamo cercato di farli, lo ribadisco, cercando di rendere minimo l'impatto sul tessuto economico e sociale. Che cosa vuol dire rendere minimo? Vuol dire che abbiamo operato lungo tre-quattro linee. La prima: spostare in una visione, che è quella corretta, di bilancio pluriennale le spese di investimento. Qua si continua a dire: "Ma il dissesto idrogeologico?". Per carità, si può raccontare la storia che ognuno vuole, però per gli interventi sul dissesto idrogeologico non stiamo tagliando un solo euro!
Sul dissesto idrogeologico si stanno facendo i bandi, viene dato ai comuni il 10 per cento di anticipo, come tutti sappiamo viene fatto, e questo significa che su 40 milioni, 4 milioni rimangono in bilancio. Gli altri 36 non spariscono, ci sono, saranno spesi, saranno realizzati i progetti, ma vengono messi nel bilancio pluriennale; a me non sembra difficile, non sono un esperto di bilancio, sono qui da qualche mese, e l'ho capito. Mi meraviglio che altri ancora stentino a capirlo. Ecco, se ci date una mano tutti quanti e cerchiamo di non fare confusione, ma di dire le cose come stanno, spiegheremo anche ai sindaci che non viene tagliato un solo euro, e così come viene fatto per il dissesto idrogeologico viene fatto per tutti gli altri investimenti che vengono inseriti in una visione pluriennale.
Altro esempio: laddove ci sono enormi quantità di residui - poi dirò qualcosa su questo - è inutile che noi aumentiamo ancora lo stanziamento perché ci sono immense quantità di residui. Cantieri verdi: ci sono 24 milioni di residui, sono interessati tutti i comuni, non fatti da noi, fatti dalle Giunte precedenti. Vuol dire che non si riuscivano a spendere perché c'è il vincolo del Patto. Nessun comune, nessun cantiere verde rimarrà senza gli stanziamenti, nessuno, perché ci sono 24 milioni di stanziamenti in conto residui. Più chiaro di così non so che cosa dire.
E così per l'università diffusa, e così per tante altre cose. Signori, ci sono oltre 3 miliardi di residui passivi! Che cosa sono i residui passivi? Sono impegni di pagamento ai quali la Giunta, il Governo precedente, non ha potuto ottemperare o perché sono investimenti di lungo periodo - e ci mancherebbe altro! - oppure perché c'è il Patto di stabilità, per cui al cinema, al teatro, allo sport, alle associazioni non sempre si è riusciti a dare - anche se voi volevate, non ho dubbi - perché c'erano i vincoli del Patto di stabilità.
Allora ribaltare queste cose… 80 milioni all'ARST. Come mai dobbiamo dare 80 milioni all'ARST? Lo abbiamo fatto noi oppure questo impegno ci proviene dalla Giunta precedente? E su questa strada possiamo andare avanti quanto vogliamo. Quindi abbiamo dovuto sistemare queste cose e, dato che stavamo facendo l'assestamento, abbiamo dato anche qualche segnale. Abbiamo rimesso i fondi per il Museo Nivola (stava chiudendo, peccato, gli era stato dimezzato il finanziamento, chiudeva, ma va bene); Biblioteca Satta; i ciechi, il finanziamento era stato dimezzato perché ho capito che esistono i ciechi di destra e i ciechi di sinistra. Benissimo, diamo di nuovo lo stanziamento all'Unione italiana ciechi.
Fondi per lo spettacolo, fondi per le borse di studio, 2 milioni per le borse di studio degli studenti universitari perchè, come sappiamo, forse unico caso in Italia, ci sono gli studenti che ne hanno diritto, ma non la possono prendere perché non c'è capienza, e così via. Avremmo voluto fare di più, ovvio, però ci sono i vincoli e chi governa deve sapere che ci sono i vincoli. Questo è l'assestamento.
La nostra manovra finanziaria la presenteremo nel giro di qualche settimana e sarà una manovra che cercherà, pur con i limiti del bilancio, perché i limiti del bilancio ci sono, ahimè, i limiti delle entrate ugualmente ci sono, in qualunque istituzione ci sono dei vincoli, di portare avanti le nostre politiche.
Vorrei dare un segnale però di ottimismo, sempre con i vincoli. Abbiamo molti fondi europei ancora da spendere fortunatamente, c'è la nuova programmazione, ci sono i fondi strutturali, c'è la possibilità di contrarre mutui per realizzare un grande e importante piano delle infrastrutture della Regione. Io penso che possiamo guardare al futuro con attenzione, ma anche cercando di portare avanti le nostre politiche. Se riusciamo a portarle avanti anche con il consenso di tutta l'Aula, io penso che questo sarà un fatto positivo.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, i colleghi sanno che la votazione era a mezzogiorno, mi riferisco al problema degli emendamenti
PRESIDENTE. Sono le ore 11 e 58, mancano due minuti a mezzogiorno; comunque entro mezzogiorno, al di là della votazione, saranno accettati gli emendamenti.
PITTALIS PIETRO (FI). Benissimo, era solo per questo, Presidente. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Sale ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Lai - Ledda - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Sale - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.
Rispondono no i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Tatti - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Carta - Solinas Christian.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 53
votanti 50
astenuti 3
maggioranza 26
favorevoli 31
contrari 19
(Il Consiglio approva).
La terza Commissione è convocata per le ore 15. Il Consiglio è convocato alle ore 18 del pomeriggio.
La seduta è tolta alle ore 12.