Seduta n.278 del 03/11/2011
CCLXXVIII SEDUTA
GIOVEDI' 3 NOVEMBRE 2011
(ANTIMERIDIANA)
Presidenza della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
indi
del Vicepresidente COSSA
indi
della Presidente LOMBARDO
La seduta è aperta alle ore 10 e 02.
BIANCAREDDU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 26 ottobre 2011 (271), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Felice Contu, Gabriella Greco, Sergio Obinu, Antonio Pitea, Pietro Pittalis, Paolo Sanna e Christian Solinas hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 3 novembre 2011.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 265/A.
Poiché devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta prima di poter procedere alla prima votazione, sospendo la seduta sino alle ore 10 e 15.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 03, viene ripresa alle ore 10 e 16.)
PRESIDENTE. Avevamo sospeso i nostri lavori dopo la discussione dell'articolo 1 septies.
Per esprimere il parere sugli emendamenti all'articolo 1 septies ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Signor Presidente, sull'emendamento numero 55 il parere della Commissione è contrario.
PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 55 e 56 non si votano.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Sono stati ritirati. Sugli emendamenti numero 57, 58 , 59 e 60 il parere è contrario; sull'emendamento numero 121 il parere è favorevole. Gli altri emendamenti, tutti aggiuntivi, sono decaduti, me lo conferma?
PRESIDENTE. Non sono decaduti.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. L'emendamento numero 225 è decaduto?
PRESIDENTE. No, non è decaduto.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Sugli emendamenti aggiuntivi numero 225, 226, 227, 228 e 229 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Colleghi, un attimo di attenzione per favore.
SALIS (I.d.V.). Presidente, chiedo cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per cinque minuti. I lavori riprenderanno alle ore 10 e 25.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 20, viene ripresa alle ore 10 e 33.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, chiedo un'ulteriore sospensione di quindici minuti.
PRESIDENTE. I lavori riprenderanno alle ore 10 e 45. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 34, viene ripresa alle ore 11 e 28.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.
DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, le chiederei di sospendere l'esame dell'articolo 1 septies, di passare all'articolo 1 octies e di riprendere l'articolo 1 septies dopo aver discusso il 2 ter.
PRESIDENTE. Se non ci sono opposizioni procediamo secondo quest'ordine.
(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)". (265/A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 octies, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5 e dei relativi emendamenti:
Art. 1 octies
Modifiche alle condizioni di ammissibilità degli interventi
1. All'articolo 8 della legge regionale n. 4 del 2009, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera a), dopo la parola: "prescritto" sono aggiunte le seguenti: "fatti salvi i casi di edifici per i quali esista istanza di sanatoria in itinere e siano stati interamente versati gli oneri concessori e di oblazione e a condizione che abbiano ottenuto od ottengano il parere favorevole del competente ufficio regionale di tutela del paesaggio e della Sovrintendenza ai beni culturali. Gli adempimenti relativi al rilascio dell'autorizzazione, ai sensi dell'articolo 146 del decreto legislativo n. 42 del 2004, e successive modifiche ed integrazioni, sono rilasciati dal competente ufficio comunale.";
b) dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
"1 bis. Le disposizioni di cui agli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 della presente legge sono altresì ammesse anche contestualmente alle eventuali istanze di accertamento di conformità dell'unità immobiliare preesistente, oggetto dell'intervento.";
c) al comma 2 le parole: "di cui agli articoli 2, 3 e 4", sono così sostituite: "di cui agli articoli 2, 3, 4, 5 e 6";
d) il comma 4 è sostituito dal seguente:
"4. Alla data del 31 marzo 2009 le unità immobiliari interessate dagli interventi di cui agli articoli 2, 3 e 4 devono risultare completate nell'ingombro volumetrico con la realizzazione delle murature perimetrali e della copertura. Il rispetto della presente disposizione è attestato mediante asseverazione da parte di un professionista abilitato. Nei casi in cui gli interventi di adeguamento ed incremento previsti dall'articolo 2 riguardino fabbricati la cui costruzione sia stata intrapresa entro il 31 marzo 2009 in forza di regolare concessione edilizia e i lavori siano stati sospesi a seguito di sequestro giudiziario poi annullato o revocato, per volumetria esistente, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, si intende quella realizzata entro la data di entrata in vigore della presente legge.";
e) il comma 5 è sostituito dal seguente:
"5. Il mutamento della destinazione d'uso degli immobili interessati dagli interventi previsti negli articoli 2, 3, 4, 5 e 6, è ammesso nel rispetto delle disposizioni previste negli strumenti urbanistici vigenti.";
f) dopo il comma 5 bis, è aggiunto il seguente:
"5 ter. Gli interventi di cui agli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 sono realizzati in deroga alle previsioni dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici comunali vigenti ed in deroga alle vigenti disposizioni normative regionali. In particolare possono essere superati gli indici massimi di fabbricabilità, i limiti di altezza, distanza, veduta, le superfici minime di intervento, i rapporti di copertura. È in ogni caso fatto salvo il rispetto delle disposizioni del Codice civile e i diritti dei terzi.".
Emendamento soppressivo totale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 octies
L'articolo 1 octies è soppresso. (61)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 octies
Il comma 1 dell'articolo 1 octies è soppresso. (62)
Emendamento soppressivo parziale Campus.
Articolo 1 octies
La lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 octies è soppressa. (21)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 octies
La lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 octies è soppressa. (63)
Emendamento soppressivo parziale Diana Mario - Campus.
Articolo 1 octies
La lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 octies è soppressa. (130)
Emendamento soppressivo parziale Campus.
Articolo 1 octies
La lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 octies è soppressa. (22)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 octies
La lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 octies è soppressa. (64)
Emendamento soppressivo parziale Diana Mario - Campus.
Articolo 1 octies
La lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 octies è soppressa. (129)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 octies
Al comma 1 dell'articolo 1 octies la lettera c) è soppressa. (65)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 octies
Al comma 1 dell'articolo 1 octies la lettera d) è soppressa. (66)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 octies
Al comma 1 dell'articolo 1 octies la lettera e) è soppressa. (67)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 octies
Al comma 1 dell'articolo 1 octies la lettera f) è soppressa. (68)
Emendamento sostitutivo parziale Campus - Bardanzellu - Randazzo.
Articolo 1 octies
All'articolo 1 octies, la lettera f) del comma 1 è sostituita dalla seguente:
f) dopo il comma 5 bis è inserito il seguente:
"5 ter. Gli incrementi volumetrici di cui agli articoli 2,3,4,5 e 6 sono realizzati in deroga alle previsioni dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici comunali vigenti e adottati, nonché in deroga alle disposizioni normative regionali vigenti. In particolare, possono essere superati gli indici massimi di fabbricabilità, le superfici minime di intervento, i rapporti di copertura, i limiti di altezza. Sono in ogni caso fatti salvi il rispetto delle normative in materia igienico-sanitaria, di stabilità e sicurezza degli edifici, le disposizioni del Codice civile e i diritti di terzi. Fermo restando il rispetto dei distacchi minimi previsti dal Codice civile, la riduzione della distanza tra pareti finestrate di cui al secondo capoverso dell'articolo 5 del decreto assessoriale 20 dicembre 1983, n. 2266/U è consentita esclusivamente a condizione che il distacco degli ampliamenti o dei nuovi edifici dai confini di proprietà risulti non inferiore a metri 5. Nel caso di edifici appartenenti allo stesso lotto, la riduzione è consentita esclusivamente a condizione che la distanza tra gli edifici prospicienti, risultante a seguito dell'intervento di cui alla presente legge, non sia inferiore a 2/3 dell'altezza del fabbricato più alto. Per gli interventi di ampliamento o demolizione e ricostruzione di edifici aventi distacco dal confine inferiore ai 5 metri, è consentito mantenere lo stesso distacco in assenza di edifici prospicienti entro la distanza dei 10 metri.
Nei casi di cui al presente comma, non si applica il sesto capoverso dell'articolo 5 del decreto assessoriale 20 dicembre 1983, n. 2266/U.".(12)
Emendamento all'emendamento numero 12 sostitutivo totale Campus - Diana Mario.
Articolo 1 octies
L'emendamento 12 è sostituito dal seguente:
all'articolo 1 octies, la lettera f) è sostituita dalla seguente:
f) dopo il comma 5 bis è inserito il seguente:
"5 ter. Gli incrementi volumetrici di cui agli articoli 2,3,4,5 e 6 sono realizzati in deroga alle previsioni dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici comunali vigenti e adottati, nonché in deroga alle disposizioni normative regionali vigenti. In particolare, possono essere superati gli indici massimi di fabbricabilità, le superfici minime di intervento, i rapporti di copertura, i limiti di altezza. Sono in ogni caso fatti salvi il rispetto delle normative in materia igienico-sanitaria, di stabilità e sicurezza degli edifici, le disposizioni del Codice civile e i diritti di terzi. Fermo restando il rispetto dei distacchi minimi previsti dal Codice civile, la riduzione della distanza tra pareti finestrate di cui al secondo capoverso dell'articolo 5 del decreto assessoriale 20 dicembre 1983, n. 2266/U è consentita esclusivamente a condizione che il distacco degli ampliamenti o dei nuovi edifici dai confini di proprietà risulti non inferiore a metri 5. Nel caso di edifici prospicienti appartenenti allo stesso lotto, tale riduzione è consentita esclusivamente a condizione che la distanza tra gli edifici, risultante a seguito dell'intervento di cui alla presente legge, non sia inferiore a 2/3 dell'altezza del fabbricato più alto. Nel caso di interventi su edifici aventi distacco dai confini inferiore a metri 5,00 o costruiti sul confine stesso, è consentito mantenere l'allineamento preesistente in assenza di edifici prospicienti entro la distanza di metri 10,00; è sempre consentito mantenere l'allineamento preesistente nel caso di edifici prospicienti separati da spazi pubblici. Nei casi di cui alla presente lettera g), non trova applicazione il sesto capoverso dell'articolo 5 del decreto assessoriale 20 dicembre 1983, n. 2266/U. (258)
Emendamento all'emendamento numero 12 sostitutivo parziale contu felice - steri.
Articolo
Nell'emendamento n. 12 al comma 5 ter le parole "le parole 10 metri" sono sostituite con le parole "5 metri". (259)
Emendamento all'emendamento numero 12 sostitutivo parziale Contu Felice - Steri.
Articolo
Nell'emendamento n. 12 al comma 5 ter le parole "Gli incrementi volumetrici" sono sostituite con le parole "Gli interventi". (260)
Emendamento all'emendamento numero 258 aggiuntivo Manca - Sanna Gian Valerio - Meloni Valerio - Cuccu - Diana Giampaolo - Cocco Pietro - Soru - Moriconi - Sabatini - Lotto - Meloni Marco - Agus.
Articolo 1 octies
All'emendamento n. 258 è aggiunta la seguente lettera:
f bis) Gli interventi volumetrici di cui agli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 previsti dalla presente legge possono essere attuati esclusivamente su immobili che non siano esito di edificazione abusiva e/o successiva sanatoria. (274)
Emendamento all'emendamento numero 274 aggiuntivo Cugusi.
Articolo 1 octies
All'emendamento n. 274 è aggiunto: "sono fatti salvi gli immobili destinati a prima casa.". (278)
Emendamento all'emendamento numero 258 sostitutivo totale Steri - Diana Mario - Meloni Francesco - Sanna Giacomo.
Articolo 1 octies
Il testo dell'emendamento n. 258 è sostituito dal seguente:
al comma 1, lettera f) sono soppresse le seguenti parole: ", i limiti di altezza, distanza, veduta, le superfici minime di intervento, i rapporti di copertura; è in ogni caso fatto salvo il rispetto delle disposizioni del Codice civile e i diritti dei terzi"."
(272)
Emendamento sostitutivo parziale Campus - Bardanzellu - Randazzo.
Articolo 1 octies
All'articolo 1 octies, la lettera f) del comma 1 è sostituita dalla seguente:
f) dopo il comma 5 bis è inserito il seguente:
"5 ter. Gli incrementi volumetrici di cui agli articoli 2,3,4,5 e 6 sono realizzati in deroga alle previsioni dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici comunali vigenti e adottati, nonché in deroga alle disposizioni normative regionali vigenti. In particolare, possono essere superati gli indici massimi di fabbricabilità, le superfici minime di intervento, i rapporti di copertura, i limiti di altezza. Sono in ogni caso fatti salvi il rispetto delle normative in materia igienico-sanitaria, di stabilità e sicurezza degli edifici, le disposizioni del Codice civile e i diritti di terzi. Fermo restando il rispetto dei distacchi minimi previsti dal Codice civile, la riduzione della distanza tra pareti finestrate di cui al secondo capoverso dell'articolo 5 del decreto assessoriale 20 dicembre 1983, n. 2266/U è consentita esclusivamente a condizione che il distacco degli ampliamenti o dei nuovi edifici dai confini di proprietà risulti non inferiore a metri 5. Nel caso di edifici appartenenti allo stesso lotto, la riduzione è consentita esclusivamente a condizione che la distanza tra gli edifici prospicienti, risultante a seguito dell'intervento di cui alla presente legge, non sia inferiore a 2/3 dell'altezza del fabbricato più alto. Nei casi di cui al presente comma, non si applica il sesto capoverso dell'articolo 5 del decreto assessoriale 20 dicembre 1983, n. 2266/U.". (7)
Emendamento aggiuntivo Cuccureddu.
Articolo 1 octies
Al comma 1, dopo la lettera c) è aggiunta la seguente lettera:
c bis) Al termine del comma 2 è aggiunta la seguente frase: "fatta eccezione per la tipologia di interventi specificamente prevista, nelle suddette aree, dalle stesse norme tecniche di attuazione del Piano stralcio per l'assetto idrogeologico. (26)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 octies
Dopo il comma 1 è inserito il seguente:
1 bis. L'articolo 8 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (230)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 octies
Dopo il comma 1 è inserito il seguente:
1 bis. Il comma 1 dell'articolo 8 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (231)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 octies
Dopo il comma 1 è inserito il seguente:
1 bis. Il comma 2 dell'articolo 8 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (232)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 octies
Dopo il comma 1 è inserito il seguente:
1 bis. Il comma 3 dell'articolo 8 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (233)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 octies
Dopo il comma 1 è inserito il seguente:
1 bis. Il comma 4 dell'articolo 8 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (234)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 octies
Dopo il comma 1 è inserito il seguente:
1 bis. Il comma 5 dell'articolo 8 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (235)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 octies
Dopo il comma 1 è inserito il seguente:
1 bis. Il comma 5 bis dell'articolo 8 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (236)
PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 61 e 62 non saranno posti in votazione perché nei successivi emendamenti soppressivi parziali si configura una votazione per parti. Per quanto riguarda gli emendamenti numero 21, 63 e 130, che sono uguali, 22, 64 e 129, che sono uguali, 65, 66 e 67 si voterà direttamente il testo dell'articolo. L'emendamento numero 7 è stato ritirato.
Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.), relatore di minoranza. Presidente, all'articolo 1 octies vengono trattati alcuni argomenti che riteniamo essere abbastanza delicati e sui quali vi è stata fin dall'inizio la nostra sostanziale avversione. Mi riferisco al fatto che sia alla lettera a) sia alla lettera b) vengono trattati argomenti relativi agli immobili che sono stati costruiti senza un titolo abilitativo, quindi di fatto sono stati realizzati in condizioni di abusivismo e sono in fase di legittimazione. Noi abbiamo ritenuto, fin dall'inizio, fin dal 2009, quando abbiamo discusso la legge numero 4, che fosse assolutamente ingiusto che coloro i quali avevano a suo tempo realizzato degli immobili illegalmente fossero beneficiati una prima volta dai provvedimenti legislativi che li mettevano in condizioni di poter legittimare il loro operato e successivamente da un provvedimento che consentiva possibilità di ampliamento, ovvero la legge sul piano casa che prevedeva incrementi volumetrici in proporzione alla dimensione dello stabile costruito. Paradossalmente, dicevamo allora, chi più ha abusato, chi ha realizzato abusivamente strutture più grandi si ritrova a poter beneficiare in misura maggiore di questo provvedimento. La nostra Regione è una delle poche che hanno previsto che chi a suo tempo ha costruito una struttura abusiva, poi sanata, possa usufruire di questo provvedimento.
Ciò che più ci ha colpito è che, di fatto, con le modifiche contenute nel disegno di legge numero 265 stiamo creando le condizioni affinché anche gli edifici per i quali esiste un'istanza di sanatoria in itinere possano beneficiare della premialità che questa legge concede. Questo è un qualcosa che noi riteniamo assolutamente peggiorativo rispetto alla situazione precedente, pertanto stiamo predisponendo un emendamento che prevede che chi ha sanato un abuso non possa usufruire di questa premialità. Non lo facciamo per fare un dispetto a qualcuno, ma è davvero una questione di giustizia nei confronti di chi ha voluto rispettare la legge. Se in un lotto di terreno una persona poteva costruire solo 100 metri quadri e ha realizzato solo 100 metri quadri oggi può avere un incremento di 20 metri quadri oppure 30, a seconda delle condizioni; se invece ha costruito 300 metri quadri abusivamente può usufruire non di 20, bensì di 60 metri quadri di incremento, o addirittura 90. Questo, a mio e nostro parere, è assolutamente inaccettabile. Riteniamo che sia giusto tornare indietro rispetto a quello che la legge numero 4 prevede e quantomeno evitare che si creino le condizioni perché gli aumenti volumetrici possano realizzarli anche coloro i quali non hanno ancora chiuso la pratica di sanatoria, perché una volta realizzato l'ampliamento e qualora non venisse più concessa la sanatoria si potrebbero davvero verificare delle condizioni al limite del grottesco.
Un'altra parte di questo articolo che non condivido è relativa a un aspetto fondamentale che era contenuto nella legge numero 4, e cioè al fatto che i fabbricati dovessero essere accatastati o quanto meno dovesse essere avviata una procedura di accatastamento entro una certa data. Con questo provvedimento di legge questa disposizione viene di fatto accantonata e si sostituisce un dato oggettivo e incontestabile, come l'accatastamento, con la perizia asseverata di un tecnico abilitato, che non può assolutamente offrire la stessa garanzia. Si pone pertanto l'istituzione nell'imbarazzo di dover dare credito alla dichiarazione di un tecnico, ma per quanto credibile un tecnico possa essere in me questo fatto desta molte perplessità. Ecco perché credo che si possano rivedere queste parti dell'articolo 1 octies.
Con la lettera f) viene introdotto il comma 5 ter, che dice: "Gli interventi di cui agli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 sono realizzati in deroga alle previsioni dei regolamenti edilizi e degli strumenti urbanistici comunali vigenti ed in deroga alle vigenti disposizioni normative regionali. In particolare possono essere superati gli indici massimi di fabbricabilità, i limiti di altezza, distanza, veduta, le superfici minime di intervento, i rapporti di copertura. E' in ogni caso fatto salvo il rispetto delle disposizioni del Codice civile e i diritti dei terzi". Stiamo di fatto dicendo che gli strumenti urbanistici non dicono nulla di importante e di serio, basta fare riferimento al Codice civile. E' una lettera che noi abbiamo fin dall'inizio giudicato inaccettabile. Ho visto che nell'interlocuzione che c'è stata in questa settimana diversi consiglieri, anche della maggioranza, hanno convenuto che il contenuto di questa lettera sia eccessivo e quindi auspico che ci siano i margini e le condizioni perché il contenuto di questa lettera possa essere rivisto, possa cioè essere riconsiderata quella troppo ampia casistica in cui non si fa più riferimento agli strumenti urbanistici, ma si va in deroga agli stessi facendo salve, ovviamente, le disposizioni del Codice civile, nel merito delle quali non si poteva entrare.
L'articolo 1 octies, cari colleghi, è uno degli articoli più controversi e delicati di questo disegno di legge, per cui auspico che ci sia un confronto serio e che si arrivi a un accordo che ne limiti i danni.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri Pitea e Felice Contu sono rientrati dal congedo.
E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'articolo 1 octies tratta le modifiche all'articolo 8 della legge numero 4 del 2009. Credo che, a ben guardare, su questo articolo si possano fare alcune considerazioni. L'articolo 8 individua dei livelli di garanzia entro i quali queste modificazioni non debbono essere fatte. Il fatto è abbastanza singolare, perché si dice che questi interventi non si possono fare nelle zone vincolate dal Codice Urbani, ma poi nella seconda parte si va in deroga. Anche questa è una contraddizione che, ovviamente, deve essere risolta. L'unico modo per risolverla è non applicarla, perché essendoci un contrasto non si può applicare. Lo stesso vale per quanto riguarda il Piano stralcio per l'assetto idrogeologico. Insomma sono fondamentalmente commi che abbiamo condiviso anche nella prima parte della stesura della legge numero 4 e che continuiamo a condividere perché sono effettivamente di garanzia.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue SANNA GIAN VALERIO.) La questione che invece vorrei sollevare è relativa alla modifica del comma 4, cioè a quello che voi fate attraverso la lettera d) del comma1 dell'articolo 1 octies, nel senso che mentre prima per poter beneficiare delle previsioni di questa legge era necessario che alla data del 31 marzo 2009 gli immobili fossero regolarmente accatastati, adesso dite - evidentemente qualche amichetto non ha ultimato gli interventi - che è sufficiente aver completato l'ingombro volumetrico con la realizzazione delle murature perimetrali e della copertura. Invece di andare avanti si torna indietro, cioè non è più una garanzia e dobbiamo accontentare molte altre persone. Io temo che questo elemento non possa essere introdotto in corsa e quindi anche per questo, Presidente, noi chiediamo il voto segreto sull'emendamento numero 66 e ritiriamo il numero 67.
Dopodiché c'è questa grandissima estensione della lettera f), sulla quale si sono fatti tanti discorsi. Praticamente è una deroga al Codice civile e a tutto quello che comporta il normale funzionamento dell'edilizia, e quindi anche in questo caso si tratta della violazione della legge numero 380 e cose di questo genere, che gli uffici tecnici risolveranno autonomamente, perché credo che nessun geometra, responsabile dell'ufficio tecnico, voglia generarsi questioni con la giustizia per aver violato delle norme statali. Anzi, Assessore, dirò qualcosa di più forte: ritiro l'emendamento numero 67, che prevede l'abrogazione della lettera f), perché voglio che in questa legge rimanga questa dicitura che a mio avviso rappresenta la polizza assicurativa affinché il Ministero impugni questa norma, perché è evidentemente così strampalata e sconclusionata da essere in rotta di collisione con tutta la civiltà giuridica che è stata costruita nei decenni per regolare la vita dei cittadini. Quindi io sono perfettamente d'accordo che questa norma rimanga come atto provocatorio, come una sorta di norma illuminante sulla natura di questa legge, e per far sì che vi sia una presa di posizione assolutamente univoca.
Credo inoltre che sia importante considerare che tutte le manovrabilità che in qualche modo rendono dispari il trattamento di questa legge emergano. Io comprendo, Assessore, che voi vogliate prorogare, alle medesime condizioni iniziali, i termini di vigenza della legge numero 4. Questa proroga la avanzate riferendovi a coloro che avevano i requisiti al 31 marzo 2009, perché quella previsione l'avete mantenuta inalterata, ma allo stesso tempo cambiate le condizioni di ammissibilità. Questa impostazione è palesemente contraria alle regole legislative, infatti non si possono cambiare in maniera retroattiva le condizioni di ammissibilità, perché di fatto si favorisce una particolare fascia di utenti a discapito di altri. Secondo me è molto opportuno che lei rifletta sul fatto che il comma 4 rimanga inalterato, perché il requisito dell'accatastamento è di fatto il requisito dell'esistenza alla data del 31 marzo 2009 dell'oggetto dell'ampliamento. Nella misura in cui lei proroga la legge e dice che i fabbricati che possono beneficiare di questa legge devono avere i solai e le tamponature già realizzati sta in maniera surrettizia sanando casi che al momento dell'entrata in vigore della legge non possedevano quel requisito, cioè non disponevano dell'accatastamento al 31 marzo del 2009, e sta commettendo un'illegittimità. Siccome la modifica può indurre questa illegittimità, chiedo che il comma 4 di questo articolo venga lasciato inalterato, a tutela di chi opera in questo campo. Ecco perché mi sono permesso di rimettere al voto segreto l'emendamento che lo sopprime.
Per quanto riguarda la questione del mutamento di destinazione d'uso tutto è da legare, anche qua, al discorso delle pertinenze. Mettiamoci d'accordo: abbiamo mantenuto le pertinenze, che senso ha adesso intervenire di nuovo sul capitolo "mutamento di destinazione d'uso"? Sono pertinenze, che senso ha introdurre argomentazioni che riguardano il mutamento della loro destinazione d'uso? Questa è una contraddizione che c'era nella legge numero 4 e che rimane ancora in piedi, ma se ne potrebbero trovare tante altre.
Un'altra cosa che vorrei dire è che io sostengo con forza l'eliminazione del comma 5 bis dell'articolo 8, l'ho espresso a voto palese e continuerò a farlo a voto palese perché credo sia una cosa che farà sorridere il Ministero. Il comma 5 bis praticamente teorizza l'insussistenza del concetto di standard: quando riscontro che dentro una zona omogenea, per un ampliamento che ho realizzato - sono ampliamenti anche consistenti, in alcuni casi - non possiedo gli standard dei parcheggi posso monetizzarli e svilupparli da un'altra parte. Questa norma è contraria al concetto di standard, perché non si cautela neanche prevedendo che quegli standard, una volta monetizzati, vengano realizzati per lo meno all'interno di quella stessa zona omogenea. In teoria possono infatti essere realizzati ovunque, anche nella zona industriale. Se a Cagliari mancassero i parcheggi in zona A, ovvero nel centro storico, nessuno vieterebbe, in linea teorica, nell'applicazione di questa norma che venissero monetizzati e costruiti al Casic! Non lo proibisce nessuno, è assolutamente coerente con questa norma! Qualcuno deve però spiegare come si concilia la legge nazionale sull'obbligo di mantenere gli standard per quelle zone, al fine di ottenere l'abitabilità, con una norma di questo genere, posto che l'intesa Stato-Regioni autorizza ad andare in deroga agli strumenti urbanistici per quanto riguarda le volumetrie, ma non autorizza ad andare in deroga al sistema degli standard e quindi delle garanzie che sovrintendono ai regolamenti edilizi sulla base della legge numero 380. E' chiaro - mi voglio rivolgere con piacere all'onorevole Felice Contu, che è rientrato tra noi e che grazie alla sua competenza ci può aiutare - che un atto di transazione che contenga questo tipo di illegittimità potrebbe avere grandi difficoltà a essere legittimato sul piano giuridico. Dobbiamo stare attenti, perché invece di dare un vantaggio ai cittadini, li mettiamo nei guai. Ecco perché io continuo a sostenere che il comma 5 bis dovrebbe essere eliminato.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Rinuncio, signor Presidente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). L'articolo 1 octies, al pari dell'articolo 8 della legge numero 4, è molto delicato, sicuramente più delicato dell'articolo 7, che ha avuto un parto un po' travagliato, ma che alla fine si è riusciti a riportare in un discorso unitario.
L'articolo 8, che concerne le condizioni di ammissibilità degli interventi, inizia con una perla rappresentata dalla conclusione del comma b). Dopo aver premesso che gli interventi previsti agli articoli 2, 3, 4, 5 e 6 non sono ammessi, alla lettera b) dice una cosa interessantissima, cioè che non sono ammessi "sui beni immobili di interesse artistico, storico, archeologico o etno-antropologico vincolati ai sensi della parte II del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche ed integrazioni," - ecco la perla - "ad esclusione dei casi previsti negli articoli precedenti". Cioè si fa una prescrizione di impedimento a incrementi volumetrici, a incrementi di altezza e di sagoma al di fuori dei piani urbanistici comunali, dei piani paesaggistici regionali e di tutto quello che possono prevedere le norme regolatrici, e poi si escludono le esclusioni. Si escludono le esclusioni! Ma se continuiamo potremmo dire lo stesso per i commi 2, 3, 4 e 5; anzi il comma 4 sarebbe da salvare, ma è per questo che lo volete modificare e peggiorare perché, tornando al ragionamento fatto nella settimana scorsa, questo disegno di legge in discussione è un netto e inequivocabile peggioramento della legge regionale numero 4 del 2009, e l'articolo 8 è chiaramente un tentativo di allentare le maglie di una legislazione che è stata già abbastanza compromessa dalla stessa legge numero 4.
In base al comma 3 gli incrementi volumetrici possono cumularsi con altri aumenti legati a sanatorie pregresse o attese. Quindi l'articolo 1 octies, che modifica l'articolo 8, è sicuramente un articolo pericoloso perché consente ulteriori deroghe ed elimina anche alcune condizioni di prudenza che erano state inserite nella legge numero 4.
Signor Presidente, noi abbiamo vissuto con estrema commozione la drammatica emergenza che si è verificata in Liguria e in Toscana, in cui peraltro ha perso la vita - sarebbe opportuno forse ricordarlo anche in questo parlamento dei sardi - un nostro concittadino emigrato in Liguria che ha suscitato la commozione e il rispetto di tutta la Nazione per il coraggio che ha saputo manifestare nel tentare di salvare alcune persone in pericolo a causa di un'inondazione e di un disastro idrogeologico su cui è stata aperta un'inchiesta.
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
(Segue SALIS.) Noi speriamo che i responsabili dell'aggressione al territorio che è avvenuta in Liguria, nella zone delle Cinque Terre, e in Toscana possano ricevere la giusta punizione, però più che alla punizione dei responsabili sarebbe nostro compito puntare alla prevenzione delle tragedie e al riconoscimento del principio del rispetto del territorio. Anche in Sardegna recentemente abbiamo avuto esperienze di questo tipo per interventi malsani fatti per procurare arricchimenti veloci senza nessun rispetto per il territorio e per la sicurezza del cittadino.
L'articolo 1 octies e l'articolo 8 della legge numero 4 che è ad esso collegato sono un esempio lampante del fatto che questo tipo di prevenzione non è assolutamente nei pensieri né della Giunta né della maggioranza di centrodestra. Noi pensiamo che questo sia un elemento da sottolineare e da evidenziare perché forse è uno degli elementi più pericolosi insiti in provvedimenti di devastazione incontrollata del territorio, quale il disegno di legge all'ordine del giorno e in particolare l'articolo 1 octies in discussione.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Il parere è contrario sull'emendamento soppressivo totale numero 61, sul numero 62…
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, gli emendamenti numero 61 e 62 non vanno messi in votazione, quindi dobbiamo cominciare dagli emendamenti numero 21, 63 e 130, che sono uguali.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Per quanto concerne gli emendamenti numero 21, 63 e 130 mi rimetto all'Aula, così come per gli emendamenti numero 22, 64 e 129, che sono uguali. Sugli emendamenti numero 65, 66 e 67 esprimo parere contrario.
PRESIDENTE. L'emendamento numero 67 è stato ritirato.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Il parere sugli emendamenti numero 68 e 12 è contrario. L'emendamento numero 7 è stato ritirato.
PRESIDENTE. Poi ci sono gli emendamenti all'emendamento numero 12, cioè gli emendamenti numero 258, 272, 274 e 278.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Su tutti gli emendamenti che ha elencato mi rimetto all'Aula, così pure sull'emendamento numero 26, mentre sugli emendamenti dal numero 230 al 236 il parere è contrario.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Per quanto riguarda gli emendamenti numero 21, 63 e 130 si vota direttamente il testo cui si riferiscono, quindi la lettera a) del comma 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale, Presidente.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 octies.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Milia ha votato a favore e che il consigliere Uras ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Stochino - Tocco - Vargiu.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Campus - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Oppi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Uras - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 67
votanti 66
astenuti 1
maggioranza 34
favorevoli 38
contrari 28
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione la lettera b) del comma 1. Chi l'approva alzi la mano.
(E' approvata)
Metto in votazione la lettera c) del comma 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.
ESPA (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
(Appoggia la richiesta il consigliere Diana Giampaolo)
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera c) del comma 1 dell'articolo 1 octies.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Milia ha votato a favore e che i consiglieri Cugusi, Sanna Gian Valerio, Soru e Uras hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 69
votanti 68
astenuti 1
maggioranza 35
favorevoli 41
contrari 27
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione la lettera d) del comma 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo il voto segreto.
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, della lettera d) del comma 1 dell'articolo 1 octies.
(Segue la votazione)
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 70
votanti 68
astenuti 2
maggioranza 35
favorevoli 39
contrari 29
(Il Consiglio approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Campus - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo- Cocco Daniele.)
L'emendamento numero 67 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento numero 68.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo sul Regolamento, Presidente. Vorrei sapere se su questo emendamento mette in votazione il testo, perché ci sono degli emendamenti modificativi. Su questo no? Va bene.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 68.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Espa ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.
Si è astenuta: la Presidente Lombardo.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 67
votanti 66
astenuti 1
maggioranza 34
favorevoli 25
contrari 41
(Il Consiglio non approva).
Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 272.
Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, desidero solo precisare che in sede di coordinamento ovviamente la stesura va perfezionata. Propongo inoltre un emendamento orale per cassare la frase: "è in ogni caso fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice civile e i diritti dei terzi".
(E' approvato)
Pertanto gli emendamenti numero 258, 274, 278 e 12 decadono.
Metto in votazione l'articolo 1 octies. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Passiamo agli emendamenti aggiuntivi, cominciando dal numero 26.
Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Intervengo per chiarire il senso di questo emendamento, perché non ero presente in Commissione e quindi non ho avuto modo di illustrarlo. Praticamente, come voi sapete, il PAI prevede una serie di interventi a seconda delle tipologie delle aree. Nel predisporre il piano casa, per errore o più probabilmente per dimenticanza, si è previsto di non realizzare interventi nelle zone HG3, HG4, ma senza fare rinvio al PAI, che prevede degli interventi, per esempio quelli di consolidamento. Quindi il PAI prevede che in quelle zone alcuni interventi siano ammissibili, mentre il piano casa li esclude, e dunque non si possono fare nemmeno interventi di consolidamento. Che cosa significa questo? Se in una zona B sussiste un masso sopra un costone, al privato che chiede una licenza edilizia per aggiungere una stanza o sopraelevare un immobile non si può rispondere "a condizione che venga eliminato il pericolo", perché essendo vietato fare interventi in quell'area evidentemente può agire solo il soggetto pubblico, che deve espropriare il costone, fare un intervento di risanamento, mantenendo il rischio e il pericolo per quell'immobile. Quindi, posto che questa norma è stata inserita in tutti i piani casa delle altre Regioni, non inserirla nel nostro piano casa significa aggravare il rischio di pericolosità per le persone che vivono in zone in cui persiste il vincolo. L'emendamento prevede quindi la possibilità di attuare gli interventi di consolidamento e di riduzione del rischio previsti dalle norme tecniche del PAI, in particolare dagli articoli 31, 32, 33 e 34.
PRESIDENTE. Comunico che il collega Pittalis è rientrato dal congedo.
Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Vorrei capire. L'onorevole Cuccureddu dice che si tratta solo ed esclusivamente degli interventi di consolidamento, dopodiché avendo consolidato il territorio si possono fare gli interventi di sopraelevazione, giusto? Voglio dire che io ho sempre paura di come possono essere interpretate le norme. E' giusto che si intervenga, fatto salvo però, onorevole Cuccureddu, il fatto che rimosso il pericolo non si insista sul piano dell'edificazione aggiuntiva.
(Interruzione del consigliere Cuccureddu)
URAS (Gruppo Misto). Va bene. Dichiaro la mia astensione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Ho letto attentamente l'emendamento numero 26 sul quale, al di là della impresentabilità della legge, sono arrivato alla decisione di votare a favore, anche perché da quello che ho letto e secondo ciò che ha detto il collega Cuccureddu, se dovessero esserci ulteriori interventi, oltre a quelli previsti dal PAI, i comuni dovrebbero provvedere a una revisione del piano.
Siccome l'argomento è stato oggetto di un mio precedente intervento, proprio perché è necessario che l'assetto idrogeologico venga assolutamente salvaguardato per evitare i disastri e le tragedie legate agli smottamenti, come quelli che si sono verificati pochi giorni fa in Liguria e in Toscana, e che peraltro sono motivo di apprensione continua tra le popolazioni interessate (ho letto che è prevista un'altra perturbazione nelle stesse zone della Liguria e della Toscana) terrorizzate dal fatto che non ci si è preoccupati per tempo di verificare lo stato dell'assetto idrogeologico del territorio, voterò a favore dell'emendamento numero 26.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Vorrei capire insieme a voi il contenuto di questo emendamento. Ovviamente il fatto che possano esistere norme tecniche di attuazione del Piano stralcio per l'assetto idrogeologico che consentano determinati interventi significa stabilire che l'applicazione degli articoli 2, 3 e 4 è valida per le parti che non contemplino la rimozione totale del volume, ma esclusivamente la delocalizzazione e l'eliminazione di volumi incongrui che possono essere oggetto di parziale interferenza. Si tratta di un'applicazione non integrale di quei tre articoli, ma limitata alla parte positiva che può concorrere a dare attuazione a norme di salvaguardia.
Da questo punto di vista credo che l'emendamento sia accettabile perché incrocia due livelli di coerenza che sono rappresentati ovviamente dalla possibilità di modificare il volume in relazione all'attuazione di una norma tecnica di salvaguardia, che è quella del piano. Da questo punto di vista credo che si possa votare a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 26.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Contu Felice ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Barracciu - Ben Amara - Capelli - Cocco Daniele - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Mario - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pittalis - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Sechi - Uras.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 68
votanti 64
astenuti 4
maggioranza 33
favorevoli 36
contrari 28
(Il Consiglio approva).
I successivi emendamenti numero 230, 231, 232, 233, 234, 235 e 236 decadono per effetto dell'approvazione dell'articolo 1 octies.
Passiamo all'esame dell'articolo 1 nonies, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 nonies e dei relativi emendamenti:
Art. 1 nonies
Modifiche alle norme sulla semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia
1. All'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
"1 bis. Relativamente agli interventi di cui al comma 1, lettera a), non è richiesta alcuna comunicazione all'amministrazione comunale.";
b) alla fine del comma 2, è aggiunto il seguente periodo: "Limitatamente agli interventi di cui al comma 1, lettera b), la comunicazione è accompagnata da una relazione tecnica provvista di data certa a firma di un tecnico abilitato.";
c) il comma 4 è soppresso.
2. La denuncia di inizio attività o l'istanza volta all'ottenimento della concessione edilizia sono presentate improrogabilmente entro il termine di dodici mesi decorrenti dalla data di pubblicazione della presente legge e la comunicazione di fine lavori entro diciotto mesi decorrenti da tale data.
Emendamento soppressivo totale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 nonies
L'articolo 1 nonies è soppresso. (69)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 nonies
Il comma 1 dell'articolo 1 nonies è soppresso. (70)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 nonies
La lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 nonies è soppressa. (71)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 nonies
La lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 nonies è soppressa. (72)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 nonies
La lettera c) del comma 1 dell'articolo 1 nonies è soppressa. (73)
Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.
Articolo 1 nonies
Il comma 2 dell'articolo 1 nonies è soppresso. (74)
Emendamento sostitutivo parziale Diana Mario - Stochino - Murgioni.
Articolo 1 nonies
Nel secondo comma dell'articolo 1 nonies le parole "e la comunicazioni di inizio lavori entro diciotto mesi decorrenti da tale data" sono sostituite dalle parole "e la comunicazione di fine lavori entro diciotto mesi decorrenti dalla data di ottenimento del relativo titolo abilitativo.". (143)
Emendamento all'emendamento numero 143 sostitutivo parziale Bardanzellu - Diana Mario - Campus - Murgioni - Stochino.
Articolo 1 nonies
Nell'emendamento 143 le parole: "diciotto mesi", sono sostituite dalle parole: "trenta mesi". (263)
Emendamento aggiuntivo Steri - Sanna Matteo - Artizzu.
Articolo 1 nonies
Alla fine del comma 2 dell'articolo 1 nonies dopo le parole "tale data" sono aggiunte le seguenti parole: "per il caso di denuncia di inizio di attività, mentre per il caso di concessione edilizia il termine di conclusione dei lavori è di quindici mesi decorrenti dalla data di rilascio del titolo abilitativo.". (114)
Emendamento aggiuntivo Diana Giampaolo - Manca - Moriconi - Lotto - Sanna Gian Valerio.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. L'articolo 11 della legge regionale n. 4 del 2009 è abrogato. (75)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. L'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (237)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. L'articolo 10, comma 1, della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (238)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (239)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera b) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (240)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera c) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (241)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera d) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (242)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera e) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (243)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera f) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (244)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera g) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (245)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera h) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (246)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera i) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (247)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. La lettera j) del comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppressa. (248)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. Il comma 2 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (249)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. Il comma 3 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (250)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. Il comma 4 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (251)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. Il comma 5 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (252)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. Il comma 6 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (253)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. Il comma 7 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (254)
Emendamento aggiuntivo Sanna Gian Valerio - Lotto - Moriconi - Manca - Diana Giampaolo.
Articolo 1 nonies
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
2 bis. Il comma 8 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è soppresso. (255)
Emendamento aggiuntivo Campus - Bardanzellu - Randazzo.
Articolo 1 nonies
Dopo l'articolo 1 nonies è inserito il seguente articolo:
Art. 1 nonies bis
1. Alla fine del comma 6 dell'articolo 10 della legge regionale n. 4 del 2009 è aggiunto il seguente capoverso: "Qualora per ottenere l'autorizzazione degli interventi di cui alla presente legge sia necessario acquisire anche l'autorizzazione paesaggistica, le relative istanze possono essere inoltrate contestualmente.". (11).)
PRESIDENTE. L'emendamento numero 75 è decaduto perché non è stato approvato l'emendamento numero 168 all'articolo 1 bis, mentre gli emendamenti numero 239, 240, 241 e 243 sono stati ritirati.
Ricordo che i colleghi che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, con l'articolo 1 nonies interveniamo sulle procedure. Stiamo semplificando le procedure in materia edilizia come non mai, siamo riusciti a fare interpretazioni così originali che ci hanno aiutato tantissimo nello sviluppo di questo settore! Per tutte voglio ricordare come attraverso l'approvazione della legge sul Suap abbiamo considerato impianto produttivo un palazzo per civile abitazione. E' come se un domani, qualora si rendesse necessario, considerassimo un tappo esattamente come la fabbrica che lo ha prodotto! Cioè siamo riusciti a fare operazioni assolutamente stravaganti in questa materia, ma il risultato è stato pressoché nullo, anzi l'anarchia normativa nella quale viviamo è assolutamente decollata. Questo è un Paese più che profondamente in crisi. Le tracce le vedremo fra qualche settimana e ancora di più fra qualche mese, quando coloro che stanno fuori da questo palazzo verranno colpiti in modo ancora più violento nei loro diritti e faranno essi stessi un rapporto tra come sono colpiti nei loro diritti e come invece sono fatti salvi alcuni interessi.
In questi giorni ho avuto modo di segnalare alcune cose alla Giunta regionale, che è totalmente assente dai banchi a lei riservati. Presidente, sono molto contento che la Giunta regionale sia totalmente assente. Allora, che cosa abbiamo fatto? Abbiamo inventato il silenzio-assenso, abbiamo cancellato pressoché totalmente il controllo della pubblica amministrazione, abbiamo introdotto modalità di comunicazione alla pubblica amministrazione del tutto accelerate. Perché? Perché bisognava liberare questo Paese da lacci e laccioli, così sarebbe decollato sotto il profilo economico. La realtà è che i lacci e i laccioli noi li abbiamo tolti, ma per far primeggiare la disonestà, non per far crescere questo Paese correttamente e coerentemente. Noi siamo poco credibili anche sul piano internazionale, perché ci giudicano dei marioli, perché la pubblica amministrazione è succube, supina, spesso genuflessa e, ancora peggio, complice. Ed è gestita, governata in funzione di pochi e individuati interessi!
Dopodiché che cosa succede? Succede il tracollo finanziario, non il rilancio economico, e l'assessore Rassu dovrà spiegarci perché da anni stiamo semplificando. Per dirne una, cito il comma 1, lettera a) dell'articolo 1 nonies, che dice che relativamente agli interventi di manutenzione ordinaria non è richiesta alcuna comunicazione all'amministrazione comunale. Si facevano le comunicazioni all'amministrazione comunale anche per…
Presidente, c'è una confusione pazzesca. Capisco che ormai sia già stato deciso che questa porcata verrà approvata…
PRESIDENTE. Onorevole Uras, la invito a utilizzare altri termini, grazie.
URAS (Gruppo Misto). E' un termine che si usa anche per definire le leggi elettorali, quelle fatte da un Governo a cui io non appartengo, neppure soltanto sotto il profilo della simpatia personale!
La lettera b) dice: "Limitatamente agli interventi di cui al comma 1, lettera b), la comunicazione è accompagnata da una relazione tecnica provvista di data certa a firma di un tecnico abilitato.". Stiamo parlando di interventi di manutenzione straordinaria, sempre che non riguardino parti strutturali dell'edificio, non comportino aumento di unità immobiliari e non implichino un incremento degli standard urbanistici. Allora perché si interviene, Presidente, con le comunicazioni anche quando si tratta di manutenzione ordinaria o straordinaria?
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA
(Segue URAS.) La lettera c) dice che il comma 4 dell'articolo 10 della legge numero 4 è soppresso. E' il comma che dice che "la denuncia di inizio attività o relativa comunicazione di inizio lavori è inoltrata improrogabilmente entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge", perché così estendiamo ai prossimi venticinque anni l'utilizzo di questo provvedimento!
Allora, qui non stiamo semplificando nulla. Intanto stiamo introducendo elementi di sicuro pericolo. Alcuni edifici ogni tanto crollano perché si fanno lavori di cosiddetta manutenzione straordinaria senza comunicare niente a nessuno e non ci sono i controlli da parte delle amministrazioni locali. Dopodiché, quando a seguito dei crolli muoiono delle persone, perché magari stavano lavorando all'interno di un seminterrato affittato in nero a qualche gruppo di extracomunitari oppure a un gruppo di lavoratori che non trovavano altro spazio per esercitare un'attività lavorativa in nero, senza garanzie, tutti piangono. A noi, però, per lavarci la coscienza basta aver stabilito che è sufficiente la relazione di un tecnico abilitato (sempre sul mercato e disponibile a dichiarare tutto quello che si ritiene di dover dichiarare!). A noi per lavarci la coscienza sulle morti che avverranno basta aver previsto una semplificazione procedurale e la responsabilizzazione di un tecnico! Ma siamo poco poco nella realtà o stiamo andando fuori dalla realtà? Cosa abbiamo nella testa? Perché c'è una letteratura giuridica attorno all'attività di controllo da parte delle amministrazioni locali? Perché serve per evitare danni più gravi!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'articolo 1 nonies si interessa dell'articolo 10 della legge numero 4, un articolo delicato e molto pericoloso, la cui portata, secondo me, non è ben nota neanche ai più lungimiranti presenti in Aula.
Vorrei sottoporre alla vostra attenzione un paradosso, col quale ovviamente qualcuno dovrà fare i conti. In questo articolo, al comma 2, voi scrivete: "La denuncia di inizio attività o l'istanza volta all'ottenimento della concessione edilizia sono presentate improrogabilmente (…) entro il termine di diciotto mesi". Domanda: sapete che cosa significa in italiano "improrogabilmente", posto che siete capaci di prorogare anche quello che state prorogando in questo momento? Io dico che noi non possiamo agire in quest'Aula contro legge. Stiamo scrivendo un comma con il quale violiamo una legge regionale in vigore, è possibile questo?
Se voi aveste scritto - ma non lo avete scritto - "il comma 4 della legge numero 7 è così modificato…" e aveste indicato trenta mesi (diciotto più dodici), questo avrebbe avuto un senso in quanto modificava o integrava la legge iniziale. Ma la legge iniziale che diceva che improrogabilmente entro diciotto mesi si dovevano presentare le denunce è decaduta, perché i diciotto mesi con ulteriore proroga l'hanno cancellata e oggi è inesistente. Scrivere questa dicitura significa scrivere una cosa su una legge morta e rendere impraticabile la nostra attività legislativa. Vorrei che questo rimanesse come un punto fermo di dissertazione per il momento logico-grammaticale, poi vedremo anche sul piano giuridico.
Diciotto mesi con la vostra proroga sono decorsi improrogabilmente e quella legge è finita! Voi scrivete che la denuncia di attività, sulla base di una legge fantasiosamente astratta, deve essere presentata entro dodici mesi, non dite "altri dodici mesi", ma dodici mesi a partire dalla data di pubblicazione di questa legge, quindi questa legge proroga uno strumento che, non essendo più prorogabile, è a oggi decaduto. Questo lo dico per avvertire gli uffici tecnici dei comuni di starsene tranquilli, di pensare a una vita serena e di non inguaiarsi. Bisogna dirlo per essere seri, perché non dobbiamo usare le leggi per fare populismo o demagogia. Bisogna che noi diciamo ai cittadini: non illudetevi nel presentare le domande, perché i tecnici della Regione, delle province e dei comuni vogliono vivere una vita serena, non inguaiabile a causa della nostra incapacità legislativa.
Questo lo dico perché resti agli atti e anche perché il Ministero, che ci ascolta, possa prenderne atto. Sa che cosa dice il Ministero nell'impugnativa alla legge sul piano casa del Lazio, Assessore? Al primo punto dell'impugnativa, che riguarda la pianificazione paesaggistica, dice che non è possibile che unilateralmente la Regione decida sui beni vincolati (fascia costiera e tutte queste cosettine qua sulle quali avete in mente di operare). Leggo testualmente: "Qualunque modificazione al sistema della pianificazione paesaggistica del territorio deve essere elaborata concordemente da Stato e Regione, contenendo per ciascuna area tutelata le cosiddette prescrizioni d'uso". E continua: "Le disposizioni regionali in esame hanno introdotto una pluralità eterogenea di norme direttamente impattanti sull'assetto dei beni paesaggistici" - è così anche nel nostro caso - "tale da svuotare di ogni reale contenuto residuo quella che è la sede istituzionale propria della tutela, costituita in base al citato codice di settore dalla nuova pianificazione paesaggistica" - Assessore, mi ascolti, per cortesia, perché è urgente questo - "che deve essere obbligatoriamente" - non facoltativamente - "definita in base ad accordi tra Stato e Regione per quanto attiene ai beni paesaggistici comunque vincolati".
Secondo me il Ministero ci va a nozze con la nostra legge! Ci diranno: "Quelli sono stati dei fini ricamatori!". La nostra legge è, come dire, un ricettacolo di illegittimità e quindi al Ministero avranno da divertirsi dall'articolo 1 fino all'ultimo articolo della legge numero 4 nel fare quello che il ministro Bondi impedì di fare con la legge numero 4 in nome di un controllo sulle leggi differenziato. Ecco che i Sardisti e i veri autonomisti dovrebbero su questo insorgere! Non si può fare un controllo delle leggi regionali differenziato, tant'è che l'impugnativa del piano casa del Lazio fa riferimento alla legge originaria. Quindi c'è un ministro che contraddice il ministro precedente, perché è evidente che non sono le modifiche introdotte che rendono illegittimo il provvedimento; l'illegittimità sussisteva già all'origine, le modifiche aggravano ulteriormente la questione.
Ecco perché, secondo me, questa legge a maggior ragione verrà impugnata. Sa perché, Assessore? Perché con questo sistema basta che il direttore dei lavori attesti la presenza dei requisiti dichiarati nella documentazione allegata alla DIA e nessuno poi controlla. Vi lamentate delle autorizzazioni paesaggistiche, ma chi controlla le migliaia di autorizzazioni perché la DIA possa essere intercettata nei termini se ci sono tutte queste domande? Gli uffici tecnici? E se decorrono i trenta giorni e vengono avviati questi interventi che violano le norme, chi paga i danni? Dove sta il controllo dell'amministrazione pubblica su queste cose? Figurarsi se in zona di tutela paesaggistica prima della DIA non è obbligatoria l'autorizzazione paesaggistica! Ma come fate a dire certe cose? Non dite neanche "fatte salve" le disposizioni presenti nella stessa legge, cioè l'autorizzazione della Commissione per il paesaggio, l'autorizzazione paesaggistica, quando è necessaria, o quelle previste dal PAI. Non dite niente! Ha voglia l'assessore Oppi di tribolare con le valutazioni di impatto ambientale! Da un lato la struttura fa un lavoro certosino, andando a verificare pezzo per pezzo la compatibilità, dall'altro lato noi lavoriamo contro! Ma che ragionamenti sono?
Questo è il punto grave di questa norma, che è praticamente tutta una liberalizzazione, cioè ognuno può fare quello che vuole! Ma quello che più mi fa piacere è aver spiegato, o tentato di spiegare, che noi stiamo lavorando alla proroga, che tale non è, di una legge che non esiste più e che renderà vano ogni vostro sforzo di riesumare una salma che già riposa in pace!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Io spero che abbia ragione il collega Gian Valerio Sanna e che quindi stiamo discutendo di una salma non riesumabile. Ma nel dubbio qualche riflessione la voglio fare, perché questo articolo 1 nonies, che interviene sulle norme sulla semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia è un tipico esempio di provvedimento da "piano casa delle libertà". E' un tipico esempio di provvedimento di questo genere, nel senso che tende a eliminare una serie di vincoli, di impegni per i proprietari delle case, per i costruttori, per le imprese, per gli alberghi e così via, verso la pubblica amministrazione, che obbligavano a fastidiosi orpelli, come le comunicazioni all'amministrazione comunale addirittura sulla manutenzione ordinaria, oltre che su quella straordinaria.
Io ho letto quello che è scritto in legge sulle manutenzioni straordinarie. Le manutenzioni straordinarie non consistono nella riverniciatura delle porte o delle finestre o nella sostituzione di una parte di intonaco. La manutenzione straordinaria, come dicono le disposizioni di legge, possono portare, in tutto o in parte, a un complesso edilizio assolutamente diverso da quello originario, in termini di volumetrie, sagome e quant'altro. Badate, quando si comincia a deregolamentare si sa dove si inizia, ma non si sa dove si finisce. Per cui alla fine siamo totalmente insicuri di quello che potrebbe succedere con le poche comunicazioni che rimangono in piedi, come la relazione tecnica di accompagnamento di cui alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 nonies, che dice: "Limitatamente agli interventi di cui al comma 1, lettera b)" - dell'articolo 10 della legge numero 4, e si tratta delle manutenzioni straordinarie - "la comunicazione di inizio lavori è accompagnata da una relazione tecnica" - Assessore, la pregherei di notare questa perla - "provvista di data certa…". Come se le comunicazioni alla pubblica amministrazione possano essere provviste di date incerte! E siccome non siamo sicuri che qualcuno non mandi qualche comunicazione con data incerta, scriviamo in legge che invece il tecnico, perché di tecnici privati si parla, deve assolutamente indicare una data certa. E come si può certificare la data? Dal notaio, dal segretario comunale o in quale altro modo?
La soppressione del comma 4 dell'articolo 10 è un'ulteriore perla: si sopprime il comma che prescrive i termini, abbastanza ampi per la verità, per la presentazione della denuncia di inizio dei lavori e per la conclusione degli stessi. La DIA "è inoltrata improrogabilmente", così si dice, cioè si usano anche parole precise, decise, che danno il senso delle grida manzoniane, che danno l'idea che siamo molto rigorosi e decisi nel rispetto delle norme. Poi sappiamo come vanno a finire le cose, perché nella stessa legge c'è la deroga alla deroga o la deroga al rigore nella sua applicazione.
Ecco perché volevo brevemente intervenire su questo articolo. Noi siamo assolutamente contrari all'approvazione di questa legge e voteremo contro, ma volevamo segnalare anche il fatto che l'articolo 1 nonies è la continuazione di un processo di peggioramento di una legge già pessima, che sicuramente creerà difficoltà di applicazione negli uffici comunali e ulteriore dissesto e disgregazione dei nostri centri urbani e darà ulteriore libertà di manovra a tecnici, proprietari e imprenditori edili.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.
LOTTO (P.D.), relatore di minoranza. Signor Presidente, non utilizzerò tutto il tempo previsto per questo intervento, voglio solo fare due velocissime considerazioni. La prima riguarda la questione relativa all'oggetto di fondo dell'articolo 1 nonies, che concerne norme sulla semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia. Debbo dire che sono sostanzialmente favorevole a ragionare sulla semplificazione delle procedure amministrative, a trovare soluzioni per rendere più agevoli i percorsi dei cittadini nell'ottenere licenze, permessi, eccetera. Meno tempo si perde in operazioni burocratiche inutili, meglio è; la famosa dicitura secondo cui bisognava eliminare quella che era considerata un'oppressione burocratica è sempre valida. Penso che ci si debba muovere in questa direzione, però mi lascia perplesso che questo problema sia stato affrontato proprio con una legge in cui, di fatto, tutte le autorizzazioni vengono date in deroga a quanto previsto da tutta una serie di atti di pianificazione delle amministrazioni locali.
Ora, io sono del parere che questi obiettivi di semplificazione delle procedure siano assolutamente positivi e debbano quindi essere perseguiti quando ci si muove in condizioni di normalità e di rispetto della pianificazione in vigore. Se invece così non è, se si fanno interventi in deroga, occorre, proprio per evitare di aggiungere il danno alla beffa, che i controlli siano più mirati, più puntuali, perché diversamente rischiamo di consentire che si aggiunga danno al danno. Ecco perché mi lasciano molto perplesso sia l'articolo a suo tempo inserito nella legge numero 4, sia le modifiche contenute nell'articolo 1 nonies del disegno di legge numero 265.
Non mi convince nemmeno il ragionamento sulla proroga, per la semplice considerazione, come è stato già detto in sede di discussione generale della legge, che quasi certamente fra un anno occorrerà un'altra proroga. Dovesse essere possibile conseguire oggi l'obiettivo della proroga (tutti i dubbi che esprimeva il collega Gian Valerio Sanna restano sul tavolo e io sinceramente non so dire quale sarà l'esito finale), qualora cioè dovesse passare il disegno complessivo della maggioranza di dare l'opportunità ai cittadini di poter usufruire per altri dodici mesi della legge numero 4 e delle modifiche contenute in questo disegno di legge che stiamo per approvare, sono convinto che fra dodici mesi il Consiglio regionale sarà chiamato di nuovo a una disperata corsa alla proroga, perché qualcuno che non vi è rientrato possa rientrarci.
Questo significa considerare la pianificazione urbanistica come un optional di cui si può fare volentieri a meno; questo significa rendere di fatto inutile qualsiasi sforzo che le amministrazioni locali hanno fatto per incanalare la crescita delle proprie comunità in un discorso di razionalità urbanistica. Ecco perché non ho condiviso a suo tempo l'articolo 10 della legge numero 4 e non condivido sostanzialmente neanche l'articolo 1 nonies del disegno di legge numero 265 che lo modifica leggermente e comunque ne recupera la filosofia sia per quanto riguarda i ragionamenti legati alla semplificazione delle procedure amministrative, sia per quanto riguarda la proroga. Non mi convince perché siamo in un ambito di intervento straordinario che sta diventando ordinario e permanente. Ecco perché voterò contro l'articolo 1 nonies.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.
SECHI (Gruppo Misto). La ripresa del dibattito sul disegno di legge numero 265 sta diventando un'autentica sofferenza, perché ci rendiamo conto che si sta sempre più ingarbugliando una situazione che per alcuni aspetti deprime e crea sconforto, attenuato un po' dalle previsioni ottimistiche del collega Gian Valerio Sanna, il quale ogni tanto ci consiglia di avere fiducia in quelli che saranno i provvedimenti del Governo.
La verità è che la filosofia che ha animato questa legge continua a essere sostenuta in ogni suo articolo, punto per punto. Sono tutte norme che favoriscono la liberalizzazione più sfrenata. E la filosofia che ha accompagnato la vostra azione di governo, dal primo giorno fino a oggi, credo che non cambierà di molto, perché l'intento era quello di favorire con ogni provvedimento furbizie e sotterfugi. E' un modo comportamentale della nostra società costantemente insofferente alle norme, alle norme generali e alle norme fiscali. Pensiamo alle furbizie poste in essere nei settori del commercio, dell'artigianato o delle categorie professionali. Ma in materia edilizia è ancora più evidente, perché è un modo che fra l'altro compromette i diritti dei terzi, perché nel momento in cui allarghiamo le maglie e favoriamo tutta questa serie di interventi andiamo a colpire gli interessi primari, che sono gli interessi generali della collettività. Attraverso il vantaggio personale si ledono e si limitano i diritti degli altri, siamo cioè, come dicevo prima, assolutamente fuori dalle regole. Fra l'altro sono tutte norme, badate, che favoriscono lo scadimento della qualità architettonica, della qualità paesaggistica, della qualità della vita e della vivibilità in qualsiasi ambiente, cioè in area urbana, nei centri storici, nei pressi delle aree di particolare pregio architettonico e monumentale, nell'agro e sulla fascia costiera, perché tutto è finalizzato a consentire aumenti volumetrici senza logica, così come accade anche nella semplice progettazione di un manufatto. Una casa di civile abitazione, un capannone industriale, un manufatto destinato all'artigianato o una struttura destinata ad attività commerciale nasce secondo una logica, che è la logica a cui si ispira il progettista nel rispetto degli indici e degli standard stabiliti. Ecco, una volta che noi abbiamo più o meno elevato la qualità del prodotto finale, che è frutto del lavoro e dell'ingegno del progettista, interveniamo con questa legge manomettendolo e consentendo un incremento volumetrico, che quasi mai è lineare e logico, su un manufatto che inizialmente rispondeva a dei precisi requisiti.
Questo è un Paese storicamente, culturalmente e socialmente insofferente alle norme, che mal gradisce le disposizioni e noi, in un momento come questo, conseguentemente anche alle cronache dei giornali che quotidianamente ci bombardano sui disastri che accadono anche a causa del malgoverno del territorio e del non rispetto delle indicazioni date dalle pianificazioni, allarghiamo le maglie, consentiamo tutto, abbattiamo anche il rispetto di un modo corretto di procedere, che è rappresentato dall'autorizzazione delle amministrazioni comunali che rilasciano le concessioni edilizie, e autorizziamo gli interventi dietro semplice richiesta recante la firma di un tecnico.
Noi sappiamo in quale difficoltà si trovino i tecnici, i quali spesso, per necessità di lavorare, sono pronti a firmare qualsiasi relazione. Abbiamo visto vagonate di perizie agronomiche per consentire la realizzazione di volumi in agro per attività agricole che non si sono mai viste neanche in cartolina! Questo è il dato che noi registriamo quotidianamente, che conosciamo, che tutti qua dentro e fuori di qui conoscono. La logica in questo momento suggerirebbe, invece, proprio l'innalzamento del controllo, della vigilanza, magari rendendo le preposte strutture comunali più adeguate a operare in tempi ragionevoli, evitando quei ritardi che vengono utilizzati furbescamente per allargare le maglie e consentire quindi gli interventi che abbiamo denunciato prima.
Su questo noi continuiamo a fare la nostra battaglia, ci opponiamo a questo modo di legiferare e ci auguriamo che i ricorsi del Governo possano mettere una parola definitiva su questa brutta legge che è nata male e che si sta tentando di correggere in peggio.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cugusi. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto). Questa norma rispecchia uno dei tanti fallimenti del Paese Italia. Uno dei fallimenti più importanti è legato proprio alle procedure amministrative in materia edilizia. E' banale pensare che semplificare delle norme voglia dire risolvere. Non si risolve nulla. Pensate che in ogni legge di condono edilizio la faccia nobile della legge ignobile è sempre stata quella di voler dettare norme di semplificazione. E' dal 1985 che si tenta di semplificare, ma il sistema è rimasto fallimentare. Quindi io ritengo che sia da rifondare, non da semplificare; è da rifondare nei suoi cardini. Oggi sussistono alcune figure ibride, come quella, per esempio, del direttore dei lavori, che è un controllore controllato, perché da un lato è garante del proprietario, ma dall'altro è anche garante del committente, e questo è sicuramente uno dei cardini da riformare.
Incidentalmente in questo testo può esserci qualcosa di positivo, perché io penso che nessuno di voi si sia mai azzardato a comunicare alla propria amministrazione che intendeva cambiare il bidè di casa sua oppure pitturare la propria camera. Non l'ha mai fatto nessuno e non era neanche il caso di rimarcarlo in questa legge, perché si tratta di banalissime manutenzioni ordinarie. Ribadisco, il sistema autorizzativo va rifondato alla radice, sullo stile del sistema europeo, che vede nel direttore dei lavori e nel progettista delle figure più nobili. Lo studio professionale è il luogo dove deve essere progettata l'unità immobiliare e l'amministrazione pubblica deve essere il controllore. Quindi il sistema da cambiare è questo; deve esserci sì semplificazione, ma deve esserci la certezza che il giorno che si iniziano i lavori qualcuno vada a controllare.
Oggi, invece, accade il contrario; oggi bisogna aspettare tre, quattro, cinque o dieci anni per avere un'autorizzazione, dopodiché si festeggia il rilascio dell'autorizzazione e si fa quello che si vuole, non si guarda neanche il progetto. Io ritengo che questo sia uno degli elementi che hanno determinato il fallimento di tutte le procedure di rilascio delle autorizzazioni edilizie. Il fatto che sia complicatissimo ottenerle, ci concede poi di fare quello che vogliamo. Anzi, laddove proprio non si danno per niente, si costruiscono addirittura piccole città abusive. Ci sono anche in Sardegna città costruite abusivamente proprio per l'inerzia della pubblica amministrazione che ha sottratto aree importanti all'edilizia destinandole, per esempio, a zone agricole. Alcune migliaia di cittadini hanno agito così e certamente hanno compiuto un abuso, che poi hanno sanato, ma si sono costruiti la prima casa. E questo non accade solo in Sardegna, è un'esperienza molto diffusa in Italia, che decreta proprio il fallimento del sistema autorizzativo nel settore dell'edilizia. Quindi io voto contro un banale tentativo di semplificare una cosa morta, che è impossibile da semplificare, ma si può soltanto rifondare.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Poiché non è presente in aula, decade dal diritto alla parola.
La Giunta non intende replicare, quindi procediamo.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore.
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Sull'emendamento soppressivo totale numero 69 il parere è contrario. Per quanto riguarda gli emendamenti soppressivi parziali numero 70, 71, 72, 73 e 74 il parere è ugualmente contrario. Sull'emendamento numero 143 il parere è contrario…
STOCHINO (P.d.L.). Stai sbagliando, è favorevole!
SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 143 il parere è favorevole. Per quanto riguarda gli emendamenti aggiuntivi, sul numero 114 il parere è favorevole; il numero 75 è decaduto; sugli emendamenti numero 237 e 238 il parere è contrario. Gli emendamenti numero 239, 240, 241 e 243 sono stati ritirati; sugli emendamenti numero 242, 244, 245, 246, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 253, 254 e 255 il parere è contrario. Sull'emendamento numero 11 c'è un invito al ritiro da parte della Commissione.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo agli emendamenti numero 71, 72 e 73 nell'ordine, mettendo in votazione il mantenimento del testo cui si riferiscono.
STERI (U.D.C.-FLI). Presidente, chiedo cinque minuti di sospensione.
PRESIDENTE. La richiesta è accolta. I lavori riprenderanno alle ore 13 e 05. La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12 e 58, viene ripresa alle ore 13 e 09.)
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO
PRESIDENTE. Gli emendamenti numero 69 e 70 non si votano perché gli emendamenti successivi configurano una votazione per parti.
OPPI (U.D.C.-FLI), Assessore della difesa dell'ambiente. Presidente, posso chiedere che ci sia un attimo di silenzio? Lei parla ma non si sente ciò che dice.
PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Oppi. Prego i colleghi di prendere posto.
Dicevo che gli emendamenti numero 69 e 70 non si votano perché i successivi emendamenti configurano una votazione per parti. Si mette in votazione direttamente il mantenimento del testo della lettera a) del comma 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. E' stata chiesta la votazione nominale. Prego i colleghi di prendere posto.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera a) del comma 1 dell'articolo 1 nonies.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cappai e Mula hanno votato a favore e che il consigliere Cuccu ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 70
votanti 67
astenuti 3
maggioranza 34
favorevoli 42
contrari 25
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 72. Si mette in votazione direttamente il mantenimento del testo, e quindi della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 nonies.
Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 nonies.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Rassu e Rodin hanno votato a favore e che i consiglieri Espa, Soru e Uras hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 71
votanti 68
astenuti 3
maggioranza 35
favorevoli 43
contrari 25
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 73. Anche qui si vota il mantenimento del testo, e quindi della lettera c) del comma 1 dell'articolo 1 nonies.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Intervengo solo per dire che questo emendamento l'avrei volentieri ritirato, se non che nella lettera c) del comma 1 dell'articolo 10 della legge numero 4 è scritta una cosa che nella legge non si sarebbe dovuta scrivere. Si parla, infatti, di "interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni" e poi è scritto qualcosa che non si capisce: "ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell'edificio" - dovrebbe essere "che non alterino", giusto? - per poter eseguire delle opere senza titolo abilitativo. Cioè si dice il contrario di quello che si esprime nelle prime due righe ed è per questo che mantengo l'emendamento.
(Interruzione)
L'emendamento numero 7[PS1] 3 sopprime la lettera c) del comma 1, perché di per sé l'eliminazione di barriere architettoniche non ha bisogno, di fatto, di nessun tipo di autorizzazione quando serve davvero per rendere gli edifici accessibili e ispezionabili. E' una legge dello Stato, non c'è bisogno di aggiungere niente. Ma se per di più voi ammettete che non ci debba essere titolo abilitativo quando si altera la sagoma di un edificio, io su questo non sono d'accordo e quindi mantengo l'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera c) del comma 1 dell'articolo 1 nonies.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Maninchedda ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 72
votanti 69
astenuti 3
maggioranza 35
favorevoli 43
contrari 26
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 74.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Vorrei fare una proposta alla maggioranza. Siccome fa un po' specie dire che prima dell'inizio degli interventi "l'interessato, anche per via telematica, informa l'amministrazione", è un atto giusto, ma eliminiamo almeno le parole "anche per via telematica", perché di fatto non siamo nelle condizioni di poter certificare ovunque questa condizione. Se sussiste l'obbligo di comunicare gli estremi delle autorizzazioni eventualmente obbligatorie ai sensi della legge credo sia un atto che rende più trasparente la procedura e consente all'amministrazione pubblica di assumere eventualmente iniziative di controdeduzione, ma la via telematica non consente di allegare tutte le eventuali autorizzazioni.
(Interruzione)
Va bene, però "anche per via telematica" significa che mando una e-mail e poi faccio i lavori come voglio.
PRESIDENTE. Onorevole Sanna, può esplicitare meglio la richiesta?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Accedo al ritiro dell'emendamento soppressivo se, votando il testo per parti, si eliminano le parole "anche per via telematica".
PRESIDENTE. Sono le parole "anche per via telematica" che non riusciamo a individuare.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Forse ho un testo non aggiornato. Va bene.
PRESIDENTE. Ritira l'emendamento dunque?
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Sì, lo rit[PS2] iro.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 263. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 143. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
Metto in votazione l'articolo 1 nonies. Chi lo approva alzi la mano.
(E' approvato)
L'emendamento numero 114 decade a seguito dell'approvazione dell'emendamento numero 143. Gli emendamenti numero 237 e 238 decadono a seguito dell'approvazione dell'articolo 1 nonies. Come avevo già precisato, l'emendamento numero 75 è decaduto non essendo stato approvato l'emendamento numero 168, mentre gli emendamenti numero 239, 240, 241 e 243 sono stati ritirati.
Passiamo all'emendamento numero 242.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 242.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Piras ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 71
votanti 68
astenuti 3
maggioranza 35
favorevoli 25
contrari 43
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 244.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 244.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Cugusi ha votato a favore.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 71
votanti 68
astenuti 3
maggioranza 35
favorevoli 26
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 245.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 245.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cugusi e Uras hanno votato a favore e che i consiglieri Cherchi, Contu Felice, Dedoni, Diana Mario, Floris Rosanna, Milia e Planetta hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 71
votanti 68
astenuti 3
maggioranza 35
favorevoli 26
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 246.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 246.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Rassu e Rodin hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cossa - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Manca - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 71
votanti 68
astenuti 3
maggioranza 35
favorevoli 26
contrari 42
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 247.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Vorrei chiedere all'assessore Rassu, competente in materia urbanistica, che cosa c'entra la dispensa del titolo abilitativo con gli interventi per l'incremento dell'efficienza energetica. Poiché si fa riferimento al decreto legislativo numero 115 del 2008, articolo 11, comma 3, basta leggere tale riferimento normativo per capire che con il piano casa non ha niente a che vedere. Mi pare che sia uno strumento volto a creare una semplificazione procedurale che invece è soggetta ad altri tipi di autorizzazioni e di verifiche.
Per quale ragione dobbiamo mantenere questa norma nel piano casa, posto che questo è nato nel 2009, quando si stava scatenando in Sardegna una certa polemica ed è bene, se intendiamo stabilire una proroga della legge numero 4, utilizzare questa occasione per ripulirla dalle penombre, dai coni oscuri che vi abbiamo introdotto per rispondere ad altri problemi? Vi chiedo di votare a favore dell'abrogazione di questa lettera, perché ne giova la trasparenza e anche per mostrare un minimo di accortezza eliminando questioni che con le case e con il piano casa non hanno niente a che fare e che probabilmente in quel momento erano al servizio di qualche altra esigenza. Mi fermo qua perché non ho nient'altro da dire, credo che abbiate capito tutti!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento. Questo è un provvedimento già all'origine, per le modifiche che propone, dal mio punto di vista assolutamente inaccettabile perché mantiene intatta, anzi sostiene una cultura che è negativa per questa regione e per il Paese: è la cultura della deroga, è la cultura del non controllo, è la cultura delle regole fai da te, una cultura che ha inquinato le aule parlamentari e che rende poco credibili i governi di questo Paese, quelli locali e quelli nazionali.
Per questa ragione voterò a favore dell'emendamento numero 247, con una preoccupazione aggiuntiva, che è esattamente quella che prima ci raccontava l'onorevole Gian Valerio Sanna: ci sono normative che regolano abbondantemente la materia energetica, la realizzazione di impianti di produzione energetica, si faccia riferimento a quella normativa e non si aggiungano pasticci per creare un'anarchia di disposiziioni che rende tutto molto difficile nell'applicazione.
(Non è approvato)
(Non è approvato)
L'emendamento numero 249 decade a seguito dell'approvazione del testo.
Passiamo all'emendamento numero 250.
Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Mi sono iscritto a parlare per dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 250 e per denunciare comunque l'assurdità del comma 3 dell'articolo 10. Questo articolo è assolutamente disdicevole per le cose che vi sono scritte. Al punto b) del comma 1 anche gli interventi straordinari sono assoggettati unicamente alla DIA, ma gli interventi straordinari riguardano anche le facciate degli edifici e io credo che la verifica preventiva delle facciate degli edifici, soprattutto nei centri storici, sia importante. Al comma 3 sono previsti aumenti di cubatura anche in deroga ai piani urbanistici e ai piani particolareggiati, anche in deroga al vincolo di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia; aumenti di cubatura importanti, fino al 30 per cento, per gli edifici con destinazione turistica sono previsti addirittura senza concessione edilizia, ma con una semplice dichiarazione di inizio attività.
Mi sembra mostruoso quello che si sta continuando a fare in questa Regione, perché è vero che non tutto deve essere bloccato ed è vero che è meglio uno Stato che controlla di uno che autorizza a ogni piè sospinto, però qui stiamo evitando le autorizzazioni anche in assenza di regole o, peggio, perfino in deroga alle regole. Questo articolo è veramente indicibile e inadatto a essere contenuto nei testi legislativi di questa Regione!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Voterò a favore dell'emendamento che prevede la soppressione del comma 3 dell'articolo 10 della legge numero 4. Ripeto esattamente quello che ho poc'anzi detto: noi non salveremo questo Paese mandandolo all'oblio del disordine. Quando sarà necessario porre regole, chiunque sia vittima di quelle regole si ribellerà perché l'esempio, il pessimo esempio viene dato da chi governa questo Paese e anche da chi governa questa Regione. Se noi diamo un messaggio per cui non c'è rispetto, anzi "fatta la legge trovato l'inganno", in questa situazione di crisi, dove si salvano i paesi che agiscono con rigore, efficienza e serietà, questa Regione verrà travolta dai disordini sociali, verrà travolta dalla rottura della coesione, verrà travolta dal disastro economico e finanziario, verrà travolta da questa anarchia normativa che noi quotidianamente concorriamo a produrre!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Presidente, chiederei il voto segreto sull'emendamento numero 250.
PRESIDENTE. Non è possibile, onorevole Salis, perché sono state già fatte delle dichiarazioni di voto.
SALIS (I.d.V.). Mi spiace molto, perché l'emendamento numero 250, Presidente, chiede la soppressione di quella che è la perla delle liberalizzazioni! Il comma 3 dell'articolo 10 recita chiaramente: "Gli interventi di cui agli articoli 2, 3 e 4…". Vorrei ricordare ai colleghi distratti che gli articoli 2, 3 e 4 sono quelli relativi agli incrementi di volumetria: articolo 2, "Interventi di adeguamento e ampliamento del patrimonio edilizio esistente"; articolo 3, "Interventi di ampliamento per le costruzioni in zona agricola; articolo 4, "Interventi di ampliamento degli immobili a finalità turistico ricettiva".
Non credo che il presidente Matteo Sanna abbia capito la valenza di questo comma 3, che dice che le concessioni edilizie per questi interventi, che sono anche pesanti dal punto di vista volumetrico, devono essere chieste solamente per gli immobili ricadenti nella zona omogenea A e nelle zone omogenee E ed F localizzate nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia, ridotta a 150 nelle isole minori. Questo vuol dire che nelle zone B e C - non so se ve ne siete accorti - basta la denuncia di inizio attività e non è necessaria la concessione edilizia.
Collega Steri, non so se, per la sua profonda conoscenza degli strumenti legislativi, lei abbia colto la valenza dirompente di questo comma e se vi accingete a difenderlo pur sapendo dove la sua applicazione ci può portare. Io denuncio l'assurdità della riproposizione di un comma di questo genere, che nelle zone B di completamento, ovvero il 50 per cento dell'edificato dei nostri centri, e nelle zone C di espansione, l'ulteriore 20 per cento di edificato, si vada avanti con le denunce di inizio attività e non con la richiesta di concessione edilizia! Ci sembra un'assurdità e lo denunciamo con forza nel parlamento dei sardi! E' uno scempio!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 250.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cuccu, Mariani e Zuncheddu hanno votato a favore e che i consiglieri Amadu, Contu Felice, Piras e Zedda hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Moriconi - Peru - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Piras - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Floris Mario.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 67
votanti 63
astenuti 4
maggioranza 32
favorevoli 27
contrari 36
(Il Consiglio non approva).
L'emendamento numero 251 è decaduto.
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 253.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il comma 6 dell'articolo 10 prevede come sempre: "Per gli interventi di cui al presente capo (…), ricadenti in centro storico e di quelli disciplinati dall'articolo 5, l'autorizzazione paesaggistica, qualora necessaria…". Cioè stiamo parlando di zone vincolate e ci permettiamo pure di scrivere "qualora necessaria"!
Le vorrei leggere, Assessore, cosa dice a tale proposito la recente impugnativa della legge piano casa del Lazio: "Tali disposizioni consentono interventi di trasformazione del territorio prescindendo dalla conformità e dalla verifica di compatibilità rispetto alle previsioni del Piano paesaggistico, ma anzi espressamente in deroga (potenzialmente illimitata) a dette previsioni…". Pertanto quella legge è da considerarsi illegittima.
Ha letto quella impugnativa? Se l'ha letta, trovo che lei sia troppo tranquillo! Se l'ha letta davvero tutta, trovo che lei sia troppo tranquillo sull'esito della legge in esame e anche sull'interpretazione del comma 6! Voi infatti continuate a prevedere o a far finta, perché io posso anche capire che il vostro intendimento sia quello di indurre la gente a pensare che alcune cose sono consentite, salvo poi farsi dire che non lo sono. Voglio dire, in una zona vincolata come quella che descrivete qua, l'autorizzazione paesaggistica è obbligatoria, non si può dire "qualora necessaria". E' obbligatoria, allora perché dobbiamo tenere in piedi questa sciocchezza? Questo lo dico per spiegare il senso di come noi legiferiamo, e poi ci lamentiamo se non troviamo il raccordo tra quello che abbiamo detto da una parte e quello che abbiamo detto dall'altra!
E' molto significativo anche che rimanga in piedi in questo testo il comma 4, dove si dice che questa legge è improrogabilmente in vigore per diciotto mesi. Questo lo abbiamo lasciato, perché avete bocciato l'emendamento soppressivo e quindi di fatto approveremo una legge che è "improrogabilmente" inapplicabile!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Nel dichiarare il mio voto favorevole voglio intervenire ancora pochi secondi su questo emendamento che cerca di cancellare, ragionandoci su con maggiore attenzione, l'articolo 10 della legge numero 4 che è costruito su presupposti totalmente sbagliati.
A tutti sta a cuore la semplificazione burocratica, a tutti sta a cuore fare in modo che la burocrazia non sia un ostacolo all'attività dei privati cittadini e delle imprese e non si diverta oltremodo talvolta nell'ostacolare, nel rendere difficile, se non impossibile, rispettare le procedure. Quindi ci sta a cuore fare un passo avanti verso quel concetto di modernità per cui lo Stato si pone davanti ai cittadini innanzitutto fidandosi e poi controllando, ma anche semplificando la quantità di autorizzazioni preventive. Faccio un passo indietro: non sempre c'è bisogno dell'autorizzazione, qualche volta il cittadino può prendersi la responsabilità di iniziare dei lavori e poi lo Stato, in seconda battuta, controlla che quanto realizzato rispetti il dettato delle regole.
Questo si può fare quando le regole esistono e sono chiare, qui invece stiamo prevedendo degli interventi in assenza di regole, in assenza di piani urbanistici, in assenza di piani paesaggistici; li stiamo persino prevedendo in deroga alle regole, cioè laddove le regole ci sono noi le mettiamo da parte e consentiamo che si proceda con la semplice dichiarazione di inizio attività. Questa non è modernità, questo è tornare all'età della pietra, all'età precedente alle regole, all'età precedente al vivere comune! Questo è andare verso un periodo in cui ognuno possa fare i cavoli suoi! Questo non è un comportamento moderno da parte di uno Stato efficiente e che si fida! Qui lo Stato si ritira e dice: "Ognuno faccia come crede". Ma non credo che sia fare un passo in avanti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Intendo continuare a marcare una posizione che noi riteniamo assolutamente indispensabile far emergere nel dibattito e di cui vogliamo rimanga segno nei verbali.
Quarant'anni fa Enrico Berlinguer dall'opposizione con grande responsabilità affrontò due questioni fondamentali per il Paese: la crisi economica dovuta alla scarsità di fonte energetica, la crisi petrolifera dell'inizio degli anni '70 e la lotta senza quartiere al terrorismo, cioè alla violenza politica. Riferendosi all'austerità, che fu la parola d'ordine di quegli anni, perché bisognava fare sacrifici e ancora una volta i sacrifici vengono richiesti alla classe lavoratrice, quella che in genere vive in affitto, Berlinguer disse che l'austerità significava rigore, efficienza, serietà e giustizia. Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che noi abbiamo bisogno di uno Stato che dia certezze sulle regole, che non applichi le regole solo a coloro che sono nella condizione di subirle, ma le applichi anche a coloro che sono nella condizione di farle. E noi, attraverso la produzione di questo pasticcio normativo, facciamo due pesi e due misure: da una parte la popolazione che subisce e subirà, dall'altra chi fa le norme e garantisce se stesso e le parti economiche e politiche che ritiene di dover sostenere!
(Non è approvato)
Passiamo all'emendamento numero 254.
Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PORCU (P.D.). Presidente, dichiaro il mio voto favorevole a questo emendamento, non perché sia contrario al contenuto del comma 7, ma perché di fatto questo comma non è mai stato completamente applicato. Ben vengano i monitoraggi delle leggi esistenti che siano in grado di valutarne l'impatto e le trasformazioni urbanistiche che determinano e ben vengano anche le direttive per poter raccogliere questi dati.
Assessore, le ricordo che lei ci ha dato una tabellina in cui, sulla base di un calcolo probabilistico, ha quantificato genericamente in poco meno di 1 milione di metri cubi i volumi complessivi relativi agli interventi in essa elencati. Certamente sarebbe stato utile capire meglio dove si intende realizzare questi interventi, in quali zone, a che distanza dalla costa, se c'è impatto, per esempio, sull'efficienza energetica. Per voi questa è una legge manifesto, una legge ideologica, una legge con cui, come dire, volevate dare il via libera a tutto senza neanche fermarvi a riflettere sull'impatto, sull'efficacia della legge stessa, sulle trasformazioni urbanistiche che comporta e anche sugli impatti positivi che avete sbandierato. Lo dimostra il fatto che sostanzialmente avete disapplicato, o non applicato, tutto quello che riguardava un'analisi non solo quantitativa, in soldoni brutale, come quella che lei ci ha proposto, Assessore, ma anche qualitativa dell'impatto della legge. Questo dimostra la rozzezza del vostro profilo riformista, dimostra come andate avanti per slogan, ma poi non vi soffermate neanche a capire l'impatto di quello che avete deciso. Quindi, se così stanno le cose, è meglio non farlo neanche il monitoraggio, tapparsi gli occhi e procedere sapendo che una legge non buona non può che produrre cattivi risultati. Il mio voto sull'emendamento numero 254 è favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, annuncio preventivamente il ritiro dell'emendamento numero 255.
Assessore, noi vogliamo eliminare il comma 7 perché non sappiamo quale sia il monitoraggio che è stato fatto. A distanza di due anni che cosa sono queste tre tabelle che ci avete dato? Questo non è un monitoraggio, questa è la progressione dei dati che parla di domande, ma non di realizzazioni. Noi non sappiamo niente!
L'aspetto più vergognoso del vostro agire istituzionale è che venite in Aula a parlare di un aggiornamento e di una proroga senza portare un dato! Qualcuno di voi sa che cosa è stato fatto, dove è stato fatto e in che misura è stato fatto? E' una vergogna! Ecco perché non siete legittimati a essere credibili sul piano politico ed ecco perché l'urbanistica non può essere una materia da raffazzonati, non è possibile! Non possiamo accettare che con questo approccio si metta mano al territorio per il valore che avrà per le generazioni future. Non lo possiamo accettare e allora tanto vale che queste mistificazioni che ogni tanto si introducono nelle leggi le togliamo per onestà. Lei avrebbe dovuto venire qui con un report chiaro che avrebbe dovuto consegnare a tutta l'Aula perché potesse essere consapevole di quello che era successo e potesse avere elementi di giudizio.
Ecco come noi facciamo le leggi e poi ci lamentiamo quando scopriamo di avere scritto una cosa che inceppa la legge, che non la fa camminare o di aver contraddetto un comma con un altro. Questa legge avrà al suo interno, per esempio, una scadenza di diciotto mesi e un'altra di dodici. Rendetevi conto che faremo ridere! Chiedo, quindi, che perlomeno questa parte venga eliminata per toglierci da questo imbarazzo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io sottoporrò questo comma all'attenzione dell'onorevole Uras, Presidente della Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali. Collega Uras, il Consiglio impegna la Giunta a presentare un monitoraggio degli interventi e dopo due anni di questo monitoraggio non se ne vede neanche l'ombra!
Per rendere più coerente questa necessità di una verifica sugli effetti di una legge che può essere definita devastante - così come la definisco io - propongo alla Giunta e alla maggioranza un tentativo di accordo. Potrei chiedere al collega Gian Valerio Sanna di ritirare l'emendamento numero 254 se la Giunta regionale accettasse un emendamento orale al comma 7 dell'articolo 10. Propongo cioè di aggiungere, dopo le parole "secondo direttive emanate dalla Giunta regionale", che non mi risulta che siano mai state emanate, la frase: "La Giunta regionale si impegna a presentare, entro sei mesi, una relazione dettagliata alla Commissione competente". E' una proposta seria e responsabile, perché il problema del monitoraggio di una legge pericolosa come questa è assolutamente presente.
Non possiamo procedere a tentoni nell'approvare modifiche di una legge di cui non conosciamo ancora gli effetti. Non sappiamo cioè quali effetti la legge numero 4 abbia sortito nelle zone A, B e C, nonché nella fascia costiera dei 300 metri. Stiamo giocando a mosca cieca con il destino del nostro territorio e non ce lo possiamo permettere, per cui pregherei di verificare la disponibilità ad accogliere questo emendamento orale che impegna la Giunta a presentare una dettagliata relazione sullo stato dell'arte dell'applicazione della legge quanto meno alla Commissione competente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
URAS (Gruppo Misto). Presidente, noi abbiamo citato più volte - il collega Campus lo ricorderà - il monitoraggio dei provvedimenti legislativi, individuato come elemento necessario per poter intervenire sulle disposizioni…
Chiedo scusa, Presidente, non riesco a proseguire. Sarò brevissimo, mi basta un minuto. Noi stiamo indicando il monitoraggio come uno degli strumenti necessari per un aggiornamento dei provvedimenti legislativi per renderli più efficaci e anche applicabili. Ma se la Giunta regionale, onorevole Rassu, dimentica anche di approvare le direttive per poter fare il monitoraggio, succederà semplicemente una cosa: le modifiche che proporrete ancora una volta saranno fate a "nasometro"! E perché questo? Perché le modifiche non hanno una funzione sociale, non hanno una funzione economica, devono bensì appagare i desideri di riferimenti individuati, per non dire individuali. Dobbiamo smetterla di fare leggi ad personam! Dobbiamo fare le leggi per tutti e farle rispettare; dobbiamo introdurre delle regole serie a cui tutti devono attenersi, perché abbiamo bisogno di certezza del diritto anche per consentire un corretto e proficuo sviluppo delle imprese.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUGUSI (Gruppo Misto). Anch'io accuso il fatto che non solo questa legge, ma in generale tutte le leggi che hanno forti ripercussioni necessitano di un monitoraggio. Io non so se nell'anno passato siano stati adottati dei criteri per realizzare queste forme di monitoraggio. Le leggi si emendano, si migliorano, si modificano spesso grazie ai monitoraggi. Per esempio, e direi che anche questo è un suggerimento alla maggioranza: per quale ragione pensate che il Comune di Cagliari abbia rigettato o comunque dichiarato non completo oltre il 90 per cento delle pratiche inoltrate in base a questo piano casa? Io penso che un monitoraggio dei flussi determinati da questa legge avrebbe consentito di capire le motivazioni di questo fatto, di capire quali parti aberranti del piano casa l'hanno determinato.
Ovviamente ho fatto un esempio che va esteso sicuramente a tutte le amministrazioni locali, perché è inutile che io veda un elaborato che dice genericamente che vi sono stati centinaia di casi. Se in ciascuno dei 377 comuni della Sardegna sono state presentate due, tre, cinque o dieci domande a valere sul piano casa alla fine, certo, si ottiene un grande numero, ma un conto è l'impatto che può creare il piano casa su un piccolo comune, dove sicuramente una demolizione e una ricostruzione non creano impatti, un conto è l'impatto negativo sulle grandi città, dove il danno è già stato tutto eseguito, non c'è più nulla da incrementare.
Come tutte le altre leggi che abbiamo approvato su questa materia, anche questa legge è totalmente carente e vorremmo a questo punto sapere se ci sono altri dati a noi sconosciuti per capire se un monitoraggio pur parziale di questo primo anno di applicazione della legge numero 4 ci sia stato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Signora Presidente, io capisco qualsiasi cosa provenga dall'opposizione ed è necessario e giusto che sia così. Voglio rassicurare l'opposizione che la Giunta regionale, con delibera numero 16/17 del 24 aprile del 2010, ha approvato le direttive tecniche per quanto riguarda proprio l'osservanza del disposto del comma 7 e le ha inviate ai comuni chiedendo loro di trasmettere contestualmente i dati.
A oggi, malgrado vari solleciti, i comuni non hanno ancora provveduto al riguardo. L'Assessorato è stato pertanto costretto per via telefonica, per le vie brevi diciamo, a reperire tutti i dati che, man mano, vi ho esposto. Potrò senz'altro, tra qualche giorno, elencare gli interventi caso per caso, indicando le volumetrie e il luogo in cui sono stati realizzati. Non è però giusto dire che la Giunta non si è attivata, perché in osservanza del comma 7 ha adottato una delibera, ha disposto le direttive e le ha trasmesse ai comuni, i quali però non rispondono. Debbo anche dire, a questo proposito, che gli uffici regionali hanno sviluppato un programma gratuito che è stato offerto ai comuni, questi però continuano a non dare risposte. Ecco perché siamo stati costretti a reperire i dati per via telefonica, che senz'altro - l'ho detto l'altro ieri - non sono attendibili al 100 per cento, ma con un'approssimazione del 5-6 per cento. Questa è la verità.
La Giunta, quindi, sotto questo aspetto ha adempiuto ed è assolutamente in linea con il rispetto del comma 7 dell'articolo 10, di cui stiamo discutendo. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Assessore Rassu, io speravo che lei mi convincesse a rinunciare a questa dichiarazione di voto, invece le sue parole hanno sortito l'effetto opposto. Proprio le cose che ha detto lei mi inducono a insistere.
La prego, Assessore, eserciti un'azione di persuasione nei confronti della sua maggioranza, perché i comuni non hanno colpa. La verità è che voi questo monitoraggio non lo volete fare, perché se lo faceste sarebbe una sorta di dichiarazione di autocondanna per le nefandezze che state mettendo in essere con questo disegno di legge, oltre a quelle già contenute nella legge numero 4.
La settimana scorsa noi abbiamo insistito tantissimo per avere un minimo riferimento oggettivo sullo stato di attuazione di questa legge. Lei dopo qualche giorno ci ha portato dei dati relativi a 14 mila domande, divise per area territoriale di intervento, sulla costa e all'interno, ci ha detto che interessano 850 mila metri cubi e tutta una serie di altre cose. Quello non è un monitoraggio, ha ragione chi mi ha preceduto nel dire che ripetere pedissequamente l'iter significa soltanto rappresentare la dinamica delle domande.
Noi volevamo e vorremmo sapere cose diverse, Assessore. Vorremmo conoscere l'impatto, secondo noi drammatico, della legge numero 4, se fosse attuata, e speriamo che sia ancora più difficile attuarla nel prossimo futuro. Questo è il monitoraggio di cui vorremmo sapere. Per un minimo di dignità, Assessore, anche per le cose che lei ci ha testé ricordato, non prendete in giro la gente e quest'Aula! Il monitoraggio a voi non interessa perché smentirebbe quanto avete cercato di dirci -invero poco - in questi giorni di discussione. Quindi non ha davvero senso che il comma 7 dell'articolo 10 rimanga ed è per questo che con il nostro emendamento chiediamo di sopprimerlo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Soru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SORU (P.D.). Assessore Rassu, mi preme dirglielo ancora una volta: per coerenza votate a favore di questo emendamento e cancellate il comma 7, perché la legge che state cercando di prorogare - credo inutilmente - è contro le regole, è contro l'idea stessa di regolamentazione, è contro il controllo preventivo attraverso i titoli abilitativi, è contro il controllo successivo attraverso le verifiche delle attività svolte, è contro qualunque tipo di controllo! Quindi perché cercate di far finta di controllare i numeri di quello che avviene in virtù della legge numero 4?
L'altro giorno, Assessore, lei ci ha riassunto questo controllo con due numeri, ci ha detto che un terzo degli investimenti sono ricaduti nelle zone interne e tre quarti nelle zone costiere, e poi ha detto che si è trattato di piccoli interventi, mediamente 60 metri cubi ciascuno. Ho provato a spiegarle di aver paura delle statistiche, perché una famosa statistica dice che se uno ha la testa nel forno e i piedi nella ghiacciaia, mediamente ha una buona temperatura, però muore! Questi dati medi in realtà nascondono una Sardegna in cui si è uccisa l'idea stessa di governo del territorio e si stanno nascondendo gli effetti nefasti che questa legge ha prodotto. Quindi siate coerenti, cancellate anche il controllo e lei, Assessore, non torni a citare dati medi che non dicono proprio niente!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCU (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SABATINI (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CUCCA (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MORICONI (P.D.). Rinuncio.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 254.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.
DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Onorevole Salis, lei è già intervenuto su questo emendamento.
SALIS (I.d.V.). Vorrei proporre un emendamento orale.
PRESIDENTE. Onorevole Salis, non si può presentare un emendamento orale a un emendamento soppressivo.
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 254.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Fois - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.
Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Gallus - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Oppi - Peru - Piras - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Zedda.
Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Capelli - Cuccureddu - Mulas.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 62
votanti 57
astenuti 5
maggioranza 29
favorevoli 26
contrari 31
(Il Consiglio non approva).
I lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio, alle ore 16 e 30.
La seduta è tolta alle ore 14 e 03.