Seduta n.224 del 13/07/2011 

CCXXIV Seduta

Mercoledì 13 luglio 2011

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 07.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 23 giugno 2011 (217), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Michele Cossa, Domenico Gallus e Onorio Petrini hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 13 luglio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Cuccu - Bruno - Agus - Barracciu - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru:

"Istituzione della Fondazione Sardegna beni culturali". (292)

(Pervenuta l'8 luglio 2011 e assegnata alla ottava Commissione.)

Espa:

"Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla Fondazione Faustino Onnis ONLUS". (293)

(Pervenuta l'11 luglio 2011 e assegnata all'ottava Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Salis - Mariani, con richiesta di risposta scritta, sull'improrogabile necessità di procedere alla nomina del direttore generale dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna "Giuseppe Pegreffi"". (622)

"Interrogazione Contu Felice, con richiesta di risposta scritta, sull'incentivo regionale alla compagnia teatrale Lucido Sottile". (623)

"Interrogazione Cossa - Vargiu - Dedoni - Mula - Meloni Francesco - Fois, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata attuazione della legge regionale 8 febbraio 2010, n. 4 (Norme in materia di valorizzazione e riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori e delle attività similari)". (624)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interpellanza Porcu - Bruno - Lotto - Manca - Meloni Valerio sul progetto di un impianto eolico off shore nel Golfo dell'Asinara e sulla necessità di adottare quanto prima un nuovo Piano energetico ed ambientale regionale". (239)

"Interpellanza Planetta sull'effettivo utilizzo veicolare della lingua sarda nell'insegnamento delle discipline e nell'attività didattica nelle università della Sardegna, riferito al Piano triennale 2008-2010 e a quello 2011-2013 per la promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna". (240/C-8)

"Interpellanza Sechi - Uras - Cugusi - Ben Amara - Zuncheddu sugli incomprensibili ritardi relativi ai concorsi pubblici banditi dalla Regione". (241)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Mozione Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Cugusi - Zuncheddu sulla necessità inderogabile di dare attuazione al regime finanziario regionale nel rispetto dell'autonomia e della specialità della Regione e sull'attivazione immediata del conflitto di attribuzioni con lo Stato, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (133)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo dieci minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per dieci minuti. I lavori riprenderanno alle ore 10 e 20.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 12, viene ripresa alle ore 10 e 31.)

Continuazione e fine della discussione della mozione Porcu - Bruno - Uras - Salis - Capelli - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zedda Massimo - Zuncheddu sulle notizie apparse a mezzo stampa sull'apertura di un distaccamento NATO e sul grave ritardo nei progetti di riconversione turistica dell'Arcipelago de La Maddalena, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (125)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della mozione numero 125. Essendo stato svolto nella seduta precedente l'intervento di replica, dichiaro chiusa la discussione generale.

E' stato presentato un ordine del giorno.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine del giorno Porcu - Diana Mario - Bruno - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Salis - Cuccureddu - Uras sulla necessità di operare un definitivo rilancio delle iniziative riguardanti la riconversione turistica dell'Arcipelago di La Maddalena.

IL CONSIGLIO REGIONALE

al termine della discussione della mozione n. 125, rilevate le complesse problematiche storiche, culturali e sociali e la grande importanza regionale e nazionale del progetto di riconversione turistica dell'Arcipelago de La Maddalena;

VERIFICATA la necessità di dare un nuovo impulso ai progetti di riconversione all'interno di un quadro giuridico e istituzionale certo che superi le disfunzioni delle procedure semplificate ed accelerate determinate dalla struttura di missione della Protezione civile,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a rendere pienamente operativo il tavolo tecnico ed istituzionale presso la Presidenza della Regione al fine di operare una ricognizione delle questioni aperte;

2) a operare un migliore coordinamento e rilancio delle iniziative riguardanti la riconversione turistica de La Maddalena;

3) a operare per il superamento dei contrasti e dei problemi relativi ai rapporti Stato-Regione in materia e, in particolare e tra l'altro a:

- sollecitare il Governo ed il Ministero dell'ambiente affinché pongano in essere ogni atto che possa facilitare lo sblocco del piano delle bonifiche in modo da avviare immediatamente la creazione e gestione del polo ricettivo e cantieristico dell'ex Arsenale;

- definire con il Ministero dell'ambiente un nuovo ruolo della Regione e del comune nella gestione del Parco nazionale dell'Arcipelago de La Maddalena in riferimento al mutato quadro normativo complessivo ed alla necessità di un maggior coinvolgimento delle comunità locali nei progetti di valorizzazione del Parco;

- evitare l'aggravio delle servitù militari oggi esistenti manifestando al Governo ed al Ministero della difesa l'assoluta contrarietà della Regione ad ogni opera militare che non fosse già prevista nell'ambito degli accordi seguiti allo smantellamento della base americana ed alla cessione dei beni del demanio militare alla Regione; agire semmai al fine di ottenere un'ulteriore riduzione del carico delle servitù oggi esistenti;

- identificare con precisione le risorse finanziarie già erogate e quelle che il Governo deve rendere disponibili per il completamento di tutte le opere collaterali al G8 (waterfront cittadino, riqualificazione del quartiere di Moneta, riqualificazione paesaggistica del centro storico di La Maddalena, ecc.) e connesse con la riconversione turistica delle strutture cedute dal demanio militare;

- promuovere, con il coinvolgimento del Governo nazionale, ogni intesa istituzionale o accordo, tra cui quello per la creazione e il potenziamento del polo di alta formazione in accordo con la Marina militare dedicato alle scienze del mare, che possa ulteriormente contribuire al progetto di sviluppo complessivo del territorio maddalenino e che tenga conto della funzione risarcitoria e di definitivo riscatto economico e sociale che gli investimenti, i progetti e le opere collegate all'evento del G8 dovevano rappresentare per la comunità maddalenina e per la Sardegna tutta dopo decenni di vincoli allo sviluppo economico causati dalla presenza militare italiana e americana;

4) a richiedere alla Mita Resort di presentare un piano industriale e di promozione turistica, rivedendo la convenzione in quelle parti che risultassero eccessivamente penalizzanti per la Regione e comunque non congrue al progetto complessivo di rilancio turistico di La Maddalena;

5) a esperire con urgenza il bando per il completamento delle opere e per la gestione dell'ex Ospedale militare;

6) a dare applicazione alla previsione di cui all'articolo 2, commi 37 e 38, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, che ha previsto l'inserimento dell'Arcipelago de La Maddalena nel novero delle aree di crisi, predisponendo un apposito piano di sviluppo locale comunale a valere sulle risorse utilizzabili allo scopo. (1).)

PRESIDENTE. La mozione numero 125 si intende ritirata. Prego i colleghi di prendere posto. Dobbiamo procedere alla votazione dell'ordine del giorno.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere favorevole.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice e Mariani hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 59

(Il Consiglio approva).

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme in materia di organizzazione e personale" (71/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 71.

Riprendiamo dall'esame dell'articolo 1 sexies, che era stato sospeso e al quale sono stati presentati gli emendamenti numero 33 e 96, che sono uguali.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 sexies e dei relativi emendamenti:

Art. 1 sexies

Ufficio ENPI (Modifiche all'articolo 6 della
legge regionale n. 2 del 2007)

1. Al comma 17 dell'articolo 6 della legge regionale n. 2 del 2007, sono apportate le seguenti modifiche:

a) dopo le parole "ufficio di livello dirigenziale" è aggiunta la parola "generale";

b) alla fine è aggiunto il seguente periodo: "All'ufficio è preposto un direttore equiparato agli effetti giuridici ed economici al direttore generale dell'Amministrazione regionale.".

Emendamento soppressivo totale Meloni Francesco - Vargiu

Articolo 1 sexies

L'art. 1 sexies è soppresso.(33)

Emendamento soppressivo totale Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Cuccureddu

Articolo 1 sexies

L'art. 1 sexies è soppresso. (96)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione dell'intervento dell'onorevole Uras, che ha a disposizione dieci minuti.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, molto brevemente, intervengo in generale sui temi che sono posti anche da questo articolo, di cui alcuni consiglieri, soprattutto della maggioranza, hanno chiesto la soppressione. Non so se sia utile sopprimere questo testo, sul quale mi pare sia intervenuto nell'ultima seduta l'onorevole Cuccureddu, spiegando che la soppressione della citata struttura organizzativa comporterebbe, nell'ambito delle dotazioni trasferite dall'Unione europea, un problema di non poco conto sotto il profilo economico-finanziario. Io dico che tra tutte le strutture da sopprimere forse avremmo dovuto attardarci di più su una in particolare. Ho fatto uno studio su come sono organizzate le nostre strutture e voglio rammentare ai colleghi che tutte le direzioni generali sono istituite con legge, mentre sono istituite con atto amministrativo le direzioni di secondo livello, cioè i servizi, e le strutture di terzo livello, cioè i settori, tranne in un caso, per il quale abbiamo fatto un allegato a una legge. L'allegato in questione è l'allegato A alla legge numero 31 del 1998. E qual è la struttura che abbiamo istituito con legge, cioè la direzione generale, con i relativi servizi e settori? Se non lo immaginate ve lo dico io: è la Direzione generale del personale, la quale appunto è istituita e articolata con legge dalla prima struttura di primo livello fino all'ultima struttura di secondo e terzo livello. Quanti sono i servizi incardinati nella Direzione generale del personale? Sono sette. Se prendete in considerazione l'organizzazione degli Assessorati dei trasporti e del turismo (mi dispiace non ci siano i rispettivi Assessori) o di altri Assessorati ancora più complessi, scoprirete che la Direzione generale del personale ha più strutture di un intero Assessorato, con competenze di assoluto rilievo per la vita economica e sociale della nostra Regione.

Sapete quante sono complessivamente le strutture della Direzione generale del personale? Le strutture di primo e secondo livello sono più di trenta, tra settori e servizi; i dipendenti sono centoventi-centotrenta. Inoltre la polverizzazione del personale dirigente e non dirigente dell'amministrazione la dice lunga sulla preponderanza del coordinamento rispetto ai coordinati, perché mediamente il rapporto è di uno a quattro, cioè una funzione di coordinamento ogni quattro dipendenti. All'efficacia dell'azione di coordinamento di questa struttura e di tutta la macchina regionale aggiungiamo la grande efficienza che abbiamo saputo garantire alla Regione in questi anni!

Presidente, non stiamo parlando di due anni, perché la legge è del '98, per cui sono passati tredici anni nei quali quel po' po' di struttura amministrativa avrebbe dovuto creare le condizioni per un'efficienza straordinaria della macchina regionale e invece si è registrata una curva discendente verso un peso economico enorme della macchina amministrativa, con una crescita sproporzionata delle spese correnti, una pessima gestione della formazione, una pessima gestione della qualificazione dei profili professionali e delle funzioni burocratiche. C'è stato un tracollo in questi tredici anni, un picco sempre crescente della non attuazione delle leggi regionali, cioè della non corrispondenza agli indirizzi del Consiglio, cioè del parlamento dei sardi, da parte della struttura della Regione, che non ha la cultura per adempiere alle leggi della Regione, ha anzi una cultura di tipo ministeriale, succube dello Stato centrale, addirittura genuflessa alla normativa anche amministrativa dello Stato piuttosto che alla legge della Regione. E' una struttura antiautonomista, contraria alla libertà della nostra istituzione regionale. Cioè i nemici principali della volontà di sovranità del popolo sardo sono tra coloro che devono attuare le leggi della Regione, che privilegiano un totale appiattimento a disposizioni anche di rango inferiore che sono emanate da uffici, strutture, organi dello Stato e che spesso contrastano con quelle legittimamente decise dal Consiglio regionale.

Questo lo dico perché avevano ragione Lussu, Laconi e gli altri nostri costituenti quando ci richiamavano al rilievo dell'apparato autonomistico dicendo che sarebbe stato un peso, una sovrastruttura, una roba inutile, anzi dannosa se non avesse capito, sviluppato la speranza di sovranità del nostro popolo. Presidente, per occuparsi dei problemi sociali della Sardegna ci sono quarantadue dipendenti e molti meno servizi in una direzione generale che opera con difficoltà. Forse dobbiamo cambiare orientamento e anziché pensare a noi stessi, cioè all'amministrazione regionale, pensare di più ai sardi, e quindi tagliare dove bisogna tagliare e aiutare la crescita laddove bisogna crescere.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Presidente, annuncio che a seguito di quanto è stato segnalato dall'onorevole Cuccureddu e anche delle considerazioni dell'assessore Floris, l'emendamento soppressivo numero 96, firmato dai Capigruppo di maggioranza è ritirato, mentre rimane l'emendamento soppressivo a firma dei due consiglieri del Gruppo dei Riformatori.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). L'articolo 1 sexies, al quale avevo già accennato qualche giorno fa, si riferisce a uno dei servizi credo di maggiore prestigio per la nostra Regione. Com'è noto non ho condiviso molto della precedente esperienza amministrativa di questa Regione, ma devo dire che un importante successo ottenuto in Europa e che ha dato prestigio alla nostra Isola e alla nostra istituzione è stata l'istituzione in Sardegna dell'autorità di gestione dell'ENPI. Da quando questa autorità è stata istituita ha svolto un ruolo importante nelle politiche mediterranee, in quel periodo marginali perché con l'allargamento dell'Europa verso nord ed est l'area mediterranea aveva subito un progressivo processo di marginalizzazione. Oggi, per una serie di ragioni, anche legate alla primavera che si rivive nei Paesi arabi e nel Maghreb, l'area mediterranea è nuovamente all'attenzione delle politiche europee, e non solo di quelle militari. Tuttavia, da quando è stato istituito l'ufficio speciale autonomo ci sono stati numerosi rilievi, non ultimo quello formulato due mesi fa dall'Autorità di audit, che non riesce a capire per quale cervellotico sistema un servizio autonomo come l'ENPI non abbia neppure un centro di gestione dei costi, non abbia un centro di responsabilità dei costi. La liquidazione di una fattura deve essere autorizzata da un altro servizio, da un altro direttore della stessa Presidenza della Giunta regionale. Addirittura si arriva al paradosso che in una struttura autonoma che deve valutare in maniera imparziale i progetti presentati dalla Regione Sardegna, ma al pari di quelli presentati da tutte le altre Regioni, dagli Stati e da altre organizzazioni, il responsabile di servizio si ritrova a dover valutare i progetti presentati dal proprio dirigente. Il paradosso cioè è che il dirigente dell'ENPI valuta l'ammissibilità formale, i contenuti, la qualità progettuale alla presenza del direttore generale della Presidenza, che è lì in nome e per conto della Regione Sardegna o della Presidenza stessa.

Qual è dunque la situazione al momento? La situazione è questa: l'ufficio ENPI non ha un centro di costo, ha grosse difficoltà a rendicontare, è articolato in tre servizi (gestione operativa, gestione finanziaria, au[PS1] dit interno) ed è l'unico a non avere una direzione generale, benché abbia tre servizi alle proprie dipendenze. L'aspetto particolare, che non molti conoscono, è che le spese interne, comprese quelle per gli stipendi, oltre alle spese di gestione e per le missioni, sono coperte nella misura del 40 per cento con fondi che ci eroga l'Unione europea. Quindi anche le risorse per il personale in organico sono erogate al 40 per cento dall'Unione europea. L'autonomia dichiarata nell'articolo 6, comma 17, della legge numero 2 del 2007 non si è concretizzata e quindi sono stati fatti tre diversi rilievi, ma sono stati fatti proprio ora che si stanno per aprire i giochi per la designazione della nuova autorità di gestione per il periodo 2014-2020.

Sappiamo che al momento, oltre alla Sardegna, che ha chiesto la conferma, ci sono le candidature formalizzate o in fase di formalizzazione di Malta, Cipro, Catalogna, Puglia e Sicilia. Tra l'altro due settimane fa la Commissione europea ha formalmente proposto a tutti gli Stati membri, che dovranno dare una risposta nei prossimi giorni, un incremento di risorse per questo programma di 26 milioni di euro. E' molto probabile che questa proposta venga accolta dagli Stati membri proprio alla luce degli avvenimenti e delle rivoluzioni in atto nella sponda sud del Mediterraneo. L'ENPI avrebbe pertanto una funzione di guida verso processi di democrazia in tutti i Paesi del nord Africa. Immaginate che ruolo potrebbe avere la Sardegna se sfruttasse bene questa chance, questa opportunità.

Credo che sia un'opportunità importante, di cui do merito alla precedente amministrazione regionale, per questo si deve confermare e rafforzare questo ufficio. Peraltro non sono favorevolissimo alla proliferazione delle direzioni generali, anzi non sono per niente favorevole, ma in questo caso si tratta di una direzione generale a tempo, che termina con la conclusione del programma europeo. Ripeto, anche le risorse per il personale dipendente che è stato assegnato a quel servizio vengono erogate per il 40 per cento dall'Europa. A fronte del prestigio che darebbe alla nostra Regione una direzione generale con un costo così limitato, credo che quanto previsto in questo articolo sia assolutamente giustificato. Io avrei presentato un emendamento all'emendamento per chiedere l'istituzione dei centri di costo, e non di una direzione generale, ma essendovi solo emendamenti soppressivi non lo posso fare. E' evidente che questo emendamento sostitutivo totale sarebbe possibile solo se ci fosse l'unanimità del Consiglio. Qualora ci fossero preclusioni a mantenere così com'è l'articolo, che prevede l'istituzione di una vera direzione generale, il che a mio avviso era nello spirito della legge, chiederei in subordine di poter proporre un emendamento orale che preveda l'istituzione di centri di costo e non della direzione generale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Chiederei una cortesia, signor Presidente, se fosse possibile.

Per intervenire ho chiesto un documento che era allegato all'ultima legge finanziaria, per cui se è iscritta qualche altra persona le chiederei di invertire l'ordine degli interventi.

PRESIDENTE. Lei è l'ultimo iscritto, onorevole Soru.

SORU (P.D.). Eccolo, è arrivato adesso, grazie.

Signora Presidente, intervengo all'inizio di questa giornata, che immagino lunga e faticosa. Siamo in Aula per discutere una legge che in molti avevamo chiesto non venisse discussa perché non risponde alle esigenze della riorganizzazione della nostra Regione, e siamo adesso arrivati al vero motivo per cui stiamo continuando a discutere questa legge, cioè l'articolo 11, che è quel vagone che permette di discutere una pletora di emendamenti e norme specifiche su delle stabilizzazioni e su qualcuno di quelli che io purtroppo mi ostino a chiamare favori. Siamo qui in un momento strano per l'Italia, in un momento di particolare difficoltà che facciamo finta di non vedere, ad occuparci, con molta disinvoltura e in maniera totalmente estraniata rispetto ai fatti, di cose di cui qualcuno sarà chiamato a pagare il conto nel futuro.

In questa giornata, in cui cercherò di intervenire diverse volte, vorrei richiamare i fatti. Intanto brevemente sull'articolo 1 sexies e sull'ENPI...

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Soru. Colleghi, soprattutto dall'ultima fila arriva un fastidioso rimbombo.

SORU (P.D.). E' un argomento di nessun interesse. L'interesse si ridesterà quando arriveremo a parlare di fatti specifici, di singole cose, degli amici degli amici! Allora, nella confusione più generale, approveremo cose che costeranno montagne di soldi; soldi che non esistono più, di cui non abbiamo più la disponibilità, per cui dovremo necessariamente togliere risorse ad altre cose fondamentali.

L'ENPI è un ufficio importante, non so se sia prestigioso, se ne dobbiamo essere orgogliosi, ma è comunque un ufficio importante di una Regione che ha saputo difendere i suoi interessi e che per una volta ha visto riconosciuta una sua competenza dall'Unione europea. E' un ufficio che ha svolto bene il suo ruolo, pur senza essere una direzione generale. Conosco ciascuna delle persone che ne fanno parte, ma non credo, mi dispiace per loro, che sia necessario promuoverle al livello di direzione generale. Non è necessario per nessun motivo, se non quello di fare loro una cortesia. Ma non è il momento di fare cortesie a nessuno; è il momento di pesare ogni singolo euro, non di moltiplicare i livelli di questa amministrazione regionale.

Credo che sarebbe utile, Presidente, avere in Aula questo documento: "Manovra finanziaria 2011-2013, relazione sullo stato e i costi dell'organizzazione regionale", che è allegato all'ultima legge finanziaria. Qui c'è un'analisi interessante che riguarda tutta l'amministrazione regionale, manca solamente l'analisi sull'organico dell'Ente Foreste; avevo chiesto all'allora Assessore di integrarlo, ma non è stato fatto. Se guardiamo questi dati forse avremo più chiaro il contesto in cui ci muoviamo. Intanto, onorevole Uras, credo sia sempre bene non suggerire che "tutti i gatti sono grigi", che è sempre tutto uguale, perché è sbagliato dirlo fuori di quest'Aula e ancora più sbagliato dirlo in quest'Aula. Esiste la Direzione generale del personale, strutturata per legge, come dice lei, e probabilmente questo fatto va rimosso, ma quella stessa Direzione è testimone di quello che accade oggi ed è stata testimone di un periodo in cui la pianta organica della Regione è passata da 3.600 a 2.500 dipendenti, con una riduzione del personale pari al 30 per cento. Ciò vuol dire che il rimanente 70 per cento ha continuato a lavorare facendo meglio quello che faceva prima. A casa mia si chiama recupero di efficienza. Quindi non è vero che l'efficienza di questa Regione sia sempre andata declinando paurosamente. L'efficienza di questa Regione ha invece segnato un salto di qualità che è testimoniato da questi dati. La diminuzione di quella pianta organica, onorevole Uras, ha comportato un risparmio di circa 50 milioni di euro all'anno. Questi sono i numeri e faremmo bene a non dimenticarli.

Qui oggi stiamo discutendo un emendamento che in cinque righe porta 13 milioni di euro di costi in più all'anno, a cui si aggiungerà un altro emendamento che in tre righe porterà altri 8 milioni di costi, a cui si aggiungerà un altro emendamento che ne porterà altri 20. Stiamo discutendo di fatti sostanziali per la nostra Regione, che non ha saputo difendere le sue entrate, che ha scarse risorse e noi oggi una parte di queste risorse la distruggeremo con estrema facilità, fuori da ogni contesto, fuori da ogni analisi minimamente veritiera di quello che è stato fatto e della situazione in cui siamo.

Interverrò altre volte oggi, signora Presidente, per riportare la discussione al punto che io ritengo centrale. Di cosa dobbiamo parlare? Della sistemazione di qualcuno o della necessità di migliorare l'efficienza della Regione? Io credo che tutte le persone interessate meritino il più ampio rispetto e la più ampia considerazione, ma merita altrettanto rispetto il nostro dovere principale, quello cioè di pensare a come migliorare l'organizzazione di questa Regione, che riguarda poi tutti: le persone direttamente interessate alle tante discussioni che affronteremo oggi e forse domani, ma anche l'intera Sardegna che ci guarda, l'intera Sardegna che ha bisogno, l'intera Sardegna maggiormente impoverita e a cui dovremo dare risposte con meno risorse disponibili in futuro. Noi dobbiamo mettere al centro della discussione quello che è utile per la regione. Se rimetteremo al centro della nostra discussione ciò che è utile per la regione, sarà facile trovare sintesi nella discussione di questi emendamenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Signora Presidente, colleghi del Consiglio, è vero che tutte le giornate stanno diventando lunghe e faticose, anche quelle che non dovrebbero esistere. Vorrei fornire intanto alcuni dati al Consiglio, in modo che si sappia esattamente di che cosa stiamo parlando, perché avremo modo, magari nella discussione dell'articolo 11, di trattare dei poteri autonomistici e del rapporto tra le leggi regionali e i comportamenti nazionali e statali. Questo aspetto è importante, perché se non curiamo questo tipo di rapporto è inutile che continuiamo a legiferare, maggiormente se ciò che approviamo non viene preso in considerazione dagli organi nazionali e statali.

Vorrei intanto dire che la Direzione generale del personale è stata istituita con la legge numero 31, ma poi è stata ratificata con provvedimenti generali amministrativi, che hanno istituito i servizi e i settori. Nella Direzione generale sono presenti cinque servizi e sedici settori, con non più di cento unità. Questa è la situazione dell'arte, tutti gli altri dati che sono stati citati evidentemente non tengono conto di questa realtà. Avremo modo di chiarire, colleghi del Consiglio, il binomio che si crea con gli uffici regionali sia per quanto attiene agli interventi attuativi delle leggi, sia per quanto concerne le direttive e gli indirizzi che, come sappiamo, vengono dati agli uffici della Regione dagli organi politici che si devono assumere ovviamente la responsabilità di indicare indirizzi, direttive, obiettivi, risorse finanziare e risorse umane. La sfera gestionale, cioè l'applicazione delle singole norme che sono rimesse alla classe dirigente, è quella che maggiormente crea problemi di natura interpretativa. L'abbiamo detto tutti, lo stiamo dicendo da giorni, ma ogni volta che parliamo del problema del personale diciamo che le leggi non vengono interpretate così come il Consiglio regionale le sforna. Io capisco chi scrive le leggi, ma per me che le devo leggere il problema non è assolutamente così semplice. E questa interpretazione che viene data dai funzionari della Regione ovviamente segue i canoni legislativi e giurisprudenziali che sono prescritti e dei quali i responsabili rispondono sotto il profilo penale, giuridico, civile e della responsabilità verso tutti gli organi giurisdizionali. Qui bisogna che noi troviamo la quadra! Ecco perché dicevamo che bisognava affrontare la riforma per trattare nel contempo il rapporto tra la politica e l'amministrazione della Regione, nel senso che da anni la legislazione in materia di personale (è stato sottolineato poc'anzi dall'onorevole Soru, il quale ha fatto riferimento a un documento allegato all'ultima finanziaria, che immagino tratti qualche problema riguardante il personale) è avvenuta con norme frammentarie, contenute prevalentemente nelle leggi finanziarie, con inevitabili ed evidenti ripercussioni, a seconda delle circostanze - l'abbiamo denunciato più volte - di ordine interpretativo e applicativo. Non si possono fare le riforme in questo modo, perché così facendo è difficile avere un quadro di riferimento generale.

Siamo alle prese con queste formulazioni e se proprio dovessi fare una proposta al Consiglio regionale per quanto riguarda questa materia direi che per alcune norme in materia di personale appare opportuno predisporre disposizioni di attuazione e di coordinamento che delineino l'effettiva volontà del legislatore, riducendo nel contempo la discrezionalità sugli interventi da parte dell'amministrazione regionale. Credo che se ne debba tener conto, perché anche alcune delle norme che stiamo approvando oggi sono romanzi più che norme, sono dei trattati nei cui meandri è difficile districarsi. Io avevo proposto in alcune riunioni di fare delle leggi speciali, e adesso queste leggi le ritrovo negli emendamenti. Si vada avanti pure con gli emendamenti, ma si tenga conto che noi dobbiamo legiferare in maniera diversa. Questo non è un modo congruo per poter rispondere a esigenze che sono abbastanza evidenti e che riguardano la struttura del personale.

Per quanto riguarda l'ENPI non stiamo istituendo una nuova dirigenza, si tratta semplicemente di attribuire il livello dirigenziale generale all'ufficio per la realizzazione di questo programma. Se la proposta è quella di fare in modo che ci sia un riconoscimento, una legittimazione di livello internazionale, allora potrebbe anche essere costituito un solo centro di costo. Proprio perché le fatture vengono pagate direttamente si attribuisce questa importanza a questo ente, che pare abbia i risvolti che sono stati chiariti in Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento numero 33 ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Il parere sull'emendamento numero 33 è favorevole, ma non so se il Gruppo dei Riformatori intenda mantenerlo o ritirarlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Meloni Francesco. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, ritiro l'emendamento numero 33. Resto convinto che la Regione di tutto abbia bisogno fuorché di una nuova direzione generale, ma le argomentazioni del collega Cuccureddu mi hanno convinto che probabilmente questo serve per portare a termine questo programma, per cui ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 1 sexies.

E' stata chiesta la votazione nominale con procedimento elettronico.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 sexies.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Ben Amara, Capelli, Sechi e Uras si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 36

astenuti 28

maggioranza 19

favorevoli 36

(Il Consiglio approva).

Poiché è stata manifestata da alcuni Gruppi la necessità di una sospensione per un approfondimento degli emendamenti all'articolo 11, i lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio, alle ore 16.

La seduta è tolta alle ore 11 e 08.


[PS1]Non corsivo



Allegati seduta

CCXXIV Seduta

Mercoledì 13 luglio 2011

(ANTIMERIDIANA)

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 07.

MARIANI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 23 giugno 2011 (217), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Michele Cossa, Domenico Gallus e Onorio Petrini hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 13 luglio 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Cuccu - Bruno - Agus - Barracciu - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Soru:

"Istituzione della Fondazione Sardegna beni culturali". (292)

(Pervenuta l'8 luglio 2011 e assegnata alla ottava Commissione.)

Espa:

"Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla Fondazione Faustino Onnis ONLUS". (293)

(Pervenuta l'11 luglio 2011 e assegnata all'ottava Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Salis - Mariani, con richiesta di risposta scritta, sull'improrogabile necessità di procedere alla nomina del direttore generale dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna "Giuseppe Pegreffi"". (622)

"Interrogazione Contu Felice, con richiesta di risposta scritta, sull'incentivo regionale alla compagnia teatrale Lucido Sottile". (623)

"Interrogazione Cossa - Vargiu - Dedoni - Mula - Meloni Francesco - Fois, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata attuazione della legge regionale 8 febbraio 2010, n. 4 (Norme in materia di valorizzazione e riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori e delle attività similari)". (624)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Interpellanza Porcu - Bruno - Lotto - Manca - Meloni Valerio sul progetto di un impianto eolico off shore nel Golfo dell'Asinara e sulla necessità di adottare quanto prima un nuovo Piano energetico ed ambientale regionale". (239)

"Interpellanza Planetta sull'effettivo utilizzo veicolare della lingua sarda nell'insegnamento delle discipline e nell'attività didattica nelle università della Sardegna, riferito al Piano triennale 2008-2010 e a quello 2011-2013 per la promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna". (240/C-8)

"Interpellanza Sechi - Uras - Cugusi - Ben Amara - Zuncheddu sugli incomprensibili ritardi relativi ai concorsi pubblici banditi dalla Regione". (241)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

MARIANI, Segretario:

"Mozione Bruno - Uras - Salis - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Cugusi - Zuncheddu sulla necessità inderogabile di dare attuazione al regime finanziario regionale nel rispetto dell'autonomia e della specialità della Regione e sull'attivazione immediata del conflitto di attribuzioni con lo Stato, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (133)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo dieci minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Sospendo la seduta per dieci minuti. I lavori riprenderanno alle ore 10 e 20.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 12, viene ripresa alle ore 10 e 31.)

Continuazione e fine della discussione della mozione Porcu - Bruno - Uras - Salis - Capelli - Agus - Barracciu - Ben Amara - Cocco Daniele Secondo - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zedda Massimo - Zuncheddu sulle notizie apparse a mezzo stampa sull'apertura di un distaccamento NATO e sul grave ritardo nei progetti di riconversione turistica dell'Arcipelago de La Maddalena, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (125)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione della mozione numero 125. Essendo stato svolto nella seduta precedente l'intervento di replica, dichiaro chiusa la discussione generale.

E' stato presentato un ordine del giorno.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine del giorno Porcu - Diana Mario - Bruno - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Salis - Cuccureddu - Uras sulla necessità di operare un definitivo rilancio delle iniziative riguardanti la riconversione turistica dell'Arcipelago di La Maddalena.

IL CONSIGLIO REGIONALE

al termine della discussione della mozione n. 125, rilevate le complesse problematiche storiche, culturali e sociali e la grande importanza regionale e nazionale del progetto di riconversione turistica dell'Arcipelago de La Maddalena;

VERIFICATA la necessità di dare un nuovo impulso ai progetti di riconversione all'interno di un quadro giuridico e istituzionale certo che superi le disfunzioni delle procedure semplificate ed accelerate determinate dalla struttura di missione della Protezione civile,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a rendere pienamente operativo il tavolo tecnico ed istituzionale presso la Presidenza della Regione al fine di operare una ricognizione delle questioni aperte;

2) a operare un migliore coordinamento e rilancio delle iniziative riguardanti la riconversione turistica de La Maddalena;

3) a operare per il superamento dei contrasti e dei problemi relativi ai rapporti Stato-Regione in materia e, in particolare e tra l'altro a:

- sollecitare il Governo ed il Ministero dell'ambiente affinché pongano in essere ogni atto che possa facilitare lo sblocco del piano delle bonifiche in modo da avviare immediatamente la creazione e gestione del polo ricettivo e cantieristico dell'ex Arsenale;

- definire con il Ministero dell'ambiente un nuovo ruolo della Regione e del comune nella gestione del Parco nazionale dell'Arcipelago de La Maddalena in riferimento al mutato quadro normativo complessivo ed alla necessità di un maggior coinvolgimento delle comunità locali nei progetti di valorizzazione del Parco;

- evitare l'aggravio delle servitù militari oggi esistenti manifestando al Governo ed al Ministero della difesa l'assoluta contrarietà della Regione ad ogni opera militare che non fosse già prevista nell'ambito degli accordi seguiti allo smantellamento della base americana ed alla cessione dei beni del demanio militare alla Regione; agire semmai al fine di ottenere un'ulteriore riduzione del carico delle servitù oggi esistenti;

- identificare con precisione le risorse finanziarie già erogate e quelle che il Governo deve rendere disponibili per il completamento di tutte le opere collaterali al G8 (waterfront cittadino, riqualificazione del quartiere di Moneta, riqualificazione paesaggistica del centro storico di La Maddalena, ecc.) e connesse con la riconversione turistica delle strutture cedute dal demanio militare;

- promuovere, con il coinvolgimento del Governo nazionale, ogni intesa istituzionale o accordo, tra cui quello per la creazione e il potenziamento del polo di alta formazione in accordo con la Marina militare dedicato alle scienze del mare, che possa ulteriormente contribuire al progetto di sviluppo complessivo del territorio maddalenino e che tenga conto della funzione risarcitoria e di definitivo riscatto economico e sociale che gli investimenti, i progetti e le opere collegate all'evento del G8 dovevano rappresentare per la comunità maddalenina e per la Sardegna tutta dopo decenni di vincoli allo sviluppo economico causati dalla presenza militare italiana e americana;

4) a richiedere alla Mita Resort di presentare un piano industriale e di promozione turistica, rivedendo la convenzione in quelle parti che risultassero eccessivamente penalizzanti per la Regione e comunque non congrue al progetto complessivo di rilancio turistico di La Maddalena;

5) a esperire con urgenza il bando per il completamento delle opere e per la gestione dell'ex Ospedale militare;

6) a dare applicazione alla previsione di cui all'articolo 2, commi 37 e 38, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, che ha previsto l'inserimento dell'Arcipelago de La Maddalena nel novero delle aree di crisi, predisponendo un apposito piano di sviluppo locale comunale a valere sulle risorse utilizzabili allo scopo. (1).)

PRESIDENTE. La mozione numero 125 si intende ritirata. Prego i colleghi di prendere posto. Dobbiamo procedere alla votazione dell'ordine del giorno.

Ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sull'ordine del giorno ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere favorevole.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Felice e Mariani hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cocco Daniele - Contu Felice - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 59

(Il Consiglio approva).

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme in materia di organizzazione e personale" (71/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 71.

Riprendiamo dall'esame dell'articolo 1 sexies, che era stato sospeso e al quale sono stati presentati gli emendamenti numero 33 e 96, che sono uguali.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 sexies e dei relativi emendamenti:

Art. 1 sexies

Ufficio ENPI (Modifiche all'articolo 6 della
legge regionale n. 2 del 2007)

1. Al comma 17 dell'articolo 6 della legge regionale n. 2 del 2007, sono apportate le seguenti modifiche:

a) dopo le parole "ufficio di livello dirigenziale" è aggiunta la parola "generale";

b) alla fine è aggiunto il seguente periodo: "All'ufficio è preposto un direttore equiparato agli effetti giuridici ed economici al direttore generale dell'Amministrazione regionale.".

Emendamento soppressivo totale Meloni Francesco - Vargiu

Articolo 1 sexies

L'art. 1 sexies è soppresso.(33)

Emendamento soppressivo totale Diana Mario - Steri - Vargiu - Sanna Giacomo - Cuccureddu

Articolo 1 sexies

L'art. 1 sexies è soppresso. (96)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione dell'intervento dell'onorevole Uras, che ha a disposizione dieci minuti.

URAS (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Presidente, molto brevemente, intervengo in generale sui temi che sono posti anche da questo articolo, di cui alcuni consiglieri, soprattutto della maggioranza, hanno chiesto la soppressione. Non so se sia utile sopprimere questo testo, sul quale mi pare sia intervenuto nell'ultima seduta l'onorevole Cuccureddu, spiegando che la soppressione della citata struttura organizzativa comporterebbe, nell'ambito delle dotazioni trasferite dall'Unione europea, un problema di non poco conto sotto il profilo economico-finanziario. Io dico che tra tutte le strutture da sopprimere forse avremmo dovuto attardarci di più su una in particolare. Ho fatto uno studio su come sono organizzate le nostre strutture e voglio rammentare ai colleghi che tutte le direzioni generali sono istituite con legge, mentre sono istituite con atto amministrativo le direzioni di secondo livello, cioè i servizi, e le strutture di terzo livello, cioè i settori, tranne in un caso, per il quale abbiamo fatto un allegato a una legge. L'allegato in questione è l'allegato A alla legge numero 31 del 1998. E qual è la struttura che abbiamo istituito con legge, cioè la direzione generale, con i relativi servizi e settori? Se non lo immaginate ve lo dico io: è la Direzione generale del personale, la quale appunto è istituita e articolata con legge dalla prima struttura di primo livello fino all'ultima struttura di secondo e terzo livello. Quanti sono i servizi incardinati nella Direzione generale del personale? Sono sette. Se prendete in considerazione l'organizzazione degli Assessorati dei trasporti e del turismo (mi dispiace non ci siano i rispettivi Assessori) o di altri Assessorati ancora più complessi, scoprirete che la Direzione generale del personale ha più strutture di un intero Assessorato, con competenze di assoluto rilievo per la vita economica e sociale della nostra Regione.

Sapete quante sono complessivamente le strutture della Direzione generale del personale? Le strutture di primo e secondo livello sono più di trenta, tra settori e servizi; i dipendenti sono centoventi-centotrenta. Inoltre la polverizzazione del personale dirigente e non dirigente dell'amministrazione la dice lunga sulla preponderanza del coordinamento rispetto ai coordinati, perché mediamente il rapporto è di uno a quattro, cioè una funzione di coordinamento ogni quattro dipendenti. All'efficacia dell'azione di coordinamento di questa struttura e di tutta la macchina regionale aggiungiamo la grande efficienza che abbiamo saputo garantire alla Regione in questi anni!

Presidente, non stiamo parlando di due anni, perché la legge è del '98, per cui sono passati tredici anni nei quali quel po' po' di struttura amministrativa avrebbe dovuto creare le condizioni per un'efficienza straordinaria della macchina regionale e invece si è registrata una curva discendente verso un peso economico enorme della macchina amministrativa, con una crescita sproporzionata delle spese correnti, una pessima gestione della formazione, una pessima gestione della qualificazione dei profili professionali e delle funzioni burocratiche. C'è stato un tracollo in questi tredici anni, un picco sempre crescente della non attuazione delle leggi regionali, cioè della non corrispondenza agli indirizzi del Consiglio, cioè del parlamento dei sardi, da parte della struttura della Regione, che non ha la cultura per adempiere alle leggi della Regione, ha anzi una cultura di tipo ministeriale, succube dello Stato centrale, addirittura genuflessa alla normativa anche amministrativa dello Stato piuttosto che alla legge della Regione. E' una struttura antiautonomista, contraria alla libertà della nostra istituzione regionale. Cioè i nemici principali della volontà di sovranità del popolo sardo sono tra coloro che devono attuare le leggi della Regione, che privilegiano un totale appiattimento a disposizioni anche di rango inferiore che sono emanate da uffici, strutture, organi dello Stato e che spesso contrastano con quelle legittimamente decise dal Consiglio regionale.

Questo lo dico perché avevano ragione Lussu, Laconi e gli altri nostri costituenti quando ci richiamavano al rilievo dell'apparato autonomistico dicendo che sarebbe stato un peso, una sovrastruttura, una roba inutile, anzi dannosa se non avesse capito, sviluppato la speranza di sovranità del nostro popolo. Presidente, per occuparsi dei problemi sociali della Sardegna ci sono quarantadue dipendenti e molti meno servizi in una direzione generale che opera con difficoltà. Forse dobbiamo cambiare orientamento e anziché pensare a noi stessi, cioè all'amministrazione regionale, pensare di più ai sardi, e quindi tagliare dove bisogna tagliare e aiutare la crescita laddove bisogna crescere.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Presidente, annuncio che a seguito di quanto è stato segnalato dall'onorevole Cuccureddu e anche delle considerazioni dell'assessore Floris, l'emendamento soppressivo numero 96, firmato dai Capigruppo di maggioranza è ritirato, mentre rimane l'emendamento soppressivo a firma dei due consiglieri del Gruppo dei Riformatori.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Comunisti-Indipendentistas). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). L'articolo 1 sexies, al quale avevo già accennato qualche giorno fa, si riferisce a uno dei servizi credo di maggiore prestigio per la nostra Regione. Com'è noto non ho condiviso molto della precedente esperienza amministrativa di questa Regione, ma devo dire che un importante successo ottenuto in Europa e che ha dato prestigio alla nostra Isola e alla nostra istituzione è stata l'istituzione in Sardegna dell'autorità di gestione dell'ENPI. Da quando questa autorità è stata istituita ha svolto un ruolo importante nelle politiche mediterranee, in quel periodo marginali perché con l'allargamento dell'Europa verso nord ed est l'area mediterranea aveva subito un progressivo processo di marginalizzazione. Oggi, per una serie di ragioni, anche legate alla primavera che si rivive nei Paesi arabi e nel Maghreb, l'area mediterranea è nuovamente all'attenzione delle politiche europee, e non solo di quelle militari. Tuttavia, da quando è stato istituito l'ufficio speciale autonomo ci sono stati numerosi rilievi, non ultimo quello formulato due mesi fa dall'Autorità di audit, che non riesce a capire per quale cervellotico sistema un servizio autonomo come l'ENPI non abbia neppure un centro di gestione dei costi, non abbia un centro di responsabilità dei costi. La liquidazione di una fattura deve essere autorizzata da un altro servizio, da un altro direttore della stessa Presidenza della Giunta regionale. Addirittura si arriva al paradosso che in una struttura autonoma che deve valutare in maniera imparziale i progetti presentati dalla Regione Sardegna, ma al pari di quelli presentati da tutte le altre Regioni, dagli Stati e da altre organizzazioni, il responsabile di servizio si ritrova a dover valutare i progetti presentati dal proprio dirigente. Il paradosso cioè è che il dirigente dell'ENPI valuta l'ammissibilità formale, i contenuti, la qualità progettuale alla presenza del direttore generale della Presidenza, che è lì in nome e per conto della Regione Sardegna o della Presidenza stessa.

Qual è dunque la situazione al momento? La situazione è questa: l'ufficio ENPI non ha un centro di costo, ha grosse difficoltà a rendicontare, è articolato in tre servizi (gestione operativa, gestione finanziaria, au[PS1] dit interno) ed è l'unico a non avere una direzione generale, benché abbia tre servizi alle proprie dipendenze. L'aspetto particolare, che non molti conoscono, è che le spese interne, comprese quelle per gli stipendi, oltre alle spese di gestione e per le missioni, sono coperte nella misura del 40 per cento con fondi che ci eroga l'Unione europea. Quindi anche le risorse per il personale in organico sono erogate al 40 per cento dall'Unione europea. L'autonomia dichiarata nell'articolo 6, comma 17, della legge numero 2 del 2007 non si è concretizzata e quindi sono stati fatti tre diversi rilievi, ma sono stati fatti proprio ora che si stanno per aprire i giochi per la designazione della nuova autorità di gestione per il periodo 2014-2020.

Sappiamo che al momento, oltre alla Sardegna, che ha chiesto la conferma, ci sono le candidature formalizzate o in fase di formalizzazione di Malta, Cipro, Catalogna, Puglia e Sicilia. Tra l'altro due settimane fa la Commissione europea ha formalmente proposto a tutti gli Stati membri, che dovranno dare una risposta nei prossimi giorni, un incremento di risorse per questo programma di 26 milioni di euro. E' molto probabile che questa proposta venga accolta dagli Stati membri proprio alla luce degli avvenimenti e delle rivoluzioni in atto nella sponda sud del Mediterraneo. L'ENPI avrebbe pertanto una funzione di guida verso processi di democrazia in tutti i Paesi del nord Africa. Immaginate che ruolo potrebbe avere la Sardegna se sfruttasse bene questa chance, questa opportunità.

Credo che sia un'opportunità importante, di cui do merito alla precedente amministrazione regionale, per questo si deve confermare e rafforzare questo ufficio. Peraltro non sono favorevolissimo alla proliferazione delle direzioni generali, anzi non sono per niente favorevole, ma in questo caso si tratta di una direzione generale a tempo, che termina con la conclusione del programma europeo. Ripeto, anche le risorse per il personale dipendente che è stato assegnato a quel servizio vengono erogate per il 40 per cento dall'Europa. A fronte del prestigio che darebbe alla nostra Regione una direzione generale con un costo così limitato, credo che quanto previsto in questo articolo sia assolutamente giustificato. Io avrei presentato un emendamento all'emendamento per chiedere l'istituzione dei centri di costo, e non di una direzione generale, ma essendovi solo emendamenti soppressivi non lo posso fare. E' evidente che questo emendamento sostitutivo totale sarebbe possibile solo se ci fosse l'unanimità del Consiglio. Qualora ci fossero preclusioni a mantenere così com'è l'articolo, che prevede l'istituzione di una vera direzione generale, il che a mio avviso era nello spirito della legge, chiederei in subordine di poter proporre un emendamento orale che preveda l'istituzione di centri di costo e non della direzione generale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Chiederei una cortesia, signor Presidente, se fosse possibile.

Per intervenire ho chiesto un documento che era allegato all'ultima legge finanziaria, per cui se è iscritta qualche altra persona le chiederei di invertire l'ordine degli interventi.

PRESIDENTE. Lei è l'ultimo iscritto, onorevole Soru.

SORU (P.D.). Eccolo, è arrivato adesso, grazie.

Signora Presidente, intervengo all'inizio di questa giornata, che immagino lunga e faticosa. Siamo in Aula per discutere una legge che in molti avevamo chiesto non venisse discussa perché non risponde alle esigenze della riorganizzazione della nostra Regione, e siamo adesso arrivati al vero motivo per cui stiamo continuando a discutere questa legge, cioè l'articolo 11, che è quel vagone che permette di discutere una pletora di emendamenti e norme specifiche su delle stabilizzazioni e su qualcuno di quelli che io purtroppo mi ostino a chiamare favori. Siamo qui in un momento strano per l'Italia, in un momento di particolare difficoltà che facciamo finta di non vedere, ad occuparci, con molta disinvoltura e in maniera totalmente estraniata rispetto ai fatti, di cose di cui qualcuno sarà chiamato a pagare il conto nel futuro.

In questa giornata, in cui cercherò di intervenire diverse volte, vorrei richiamare i fatti. Intanto brevemente sull'articolo 1 sexies e sull'ENPI...

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Soru. Colleghi, soprattutto dall'ultima fila arriva un fastidioso rimbombo.

SORU (P.D.). E' un argomento di nessun interesse. L'interesse si ridesterà quando arriveremo a parlare di fatti specifici, di singole cose, degli amici degli amici! Allora, nella confusione più generale, approveremo cose che costeranno montagne di soldi; soldi che non esistono più, di cui non abbiamo più la disponibilità, per cui dovremo necessariamente togliere risorse ad altre cose fondamentali.

L'ENPI è un ufficio importante, non so se sia prestigioso, se ne dobbiamo essere orgogliosi, ma è comunque un ufficio importante di una Regione che ha saputo difendere i suoi interessi e che per una volta ha visto riconosciuta una sua competenza dall'Unione europea. E' un ufficio che ha svolto bene il suo ruolo, pur senza essere una direzione generale. Conosco ciascuna delle persone che ne fanno parte, ma non credo, mi dispiace per loro, che sia necessario promuoverle al livello di direzione generale. Non è necessario per nessun motivo, se non quello di fare loro una cortesia. Ma non è il momento di fare cortesie a nessuno; è il momento di pesare ogni singolo euro, non di moltiplicare i livelli di questa amministrazione regionale.

Credo che sarebbe utile, Presidente, avere in Aula questo documento: "Manovra finanziaria 2011-2013, relazione sullo stato e i costi dell'organizzazione regionale", che è allegato all'ultima legge finanziaria. Qui c'è un'analisi interessante che riguarda tutta l'amministrazione regionale, manca solamente l'analisi sull'organico dell'Ente Foreste; avevo chiesto all'allora Assessore di integrarlo, ma non è stato fatto. Se guardiamo questi dati forse avremo più chiaro il contesto in cui ci muoviamo. Intanto, onorevole Uras, credo sia sempre bene non suggerire che "tutti i gatti sono grigi", che è sempre tutto uguale, perché è sbagliato dirlo fuori di quest'Aula e ancora più sbagliato dirlo in quest'Aula. Esiste la Direzione generale del personale, strutturata per legge, come dice lei, e probabilmente questo fatto va rimosso, ma quella stessa Direzione è testimone di quello che accade oggi ed è stata testimone di un periodo in cui la pianta organica della Regione è passata da 3.600 a 2.500 dipendenti, con una riduzione del personale pari al 30 per cento. Ciò vuol dire che il rimanente 70 per cento ha continuato a lavorare facendo meglio quello che faceva prima. A casa mia si chiama recupero di efficienza. Quindi non è vero che l'efficienza di questa Regione sia sempre andata declinando paurosamente. L'efficienza di questa Regione ha invece segnato un salto di qualità che è testimoniato da questi dati. La diminuzione di quella pianta organica, onorevole Uras, ha comportato un risparmio di circa 50 milioni di euro all'anno. Questi sono i numeri e faremmo bene a non dimenticarli.

Qui oggi stiamo discutendo un emendamento che in cinque righe porta 13 milioni di euro di costi in più all'anno, a cui si aggiungerà un altro emendamento che in tre righe porterà altri 8 milioni di costi, a cui si aggiungerà un altro emendamento che ne porterà altri 20. Stiamo discutendo di fatti sostanziali per la nostra Regione, che non ha saputo difendere le sue entrate, che ha scarse risorse e noi oggi una parte di queste risorse la distruggeremo con estrema facilità, fuori da ogni contesto, fuori da ogni analisi minimamente veritiera di quello che è stato fatto e della situazione in cui siamo.

Interverrò altre volte oggi, signora Presidente, per riportare la discussione al punto che io ritengo centrale. Di cosa dobbiamo parlare? Della sistemazione di qualcuno o della necessità di migliorare l'efficienza della Regione? Io credo che tutte le persone interessate meritino il più ampio rispetto e la più ampia considerazione, ma merita altrettanto rispetto il nostro dovere principale, quello cioè di pensare a come migliorare l'organizzazione di questa Regione, che riguarda poi tutti: le persone direttamente interessate alle tante discussioni che affronteremo oggi e forse domani, ma anche l'intera Sardegna che ci guarda, l'intera Sardegna che ha bisogno, l'intera Sardegna maggiormente impoverita e a cui dovremo dare risposte con meno risorse disponibili in futuro. Noi dobbiamo mettere al centro della discussione quello che è utile per la regione. Se rimetteremo al centro della nostra discussione ciò che è utile per la regione, sarà facile trovare sintesi nella discussione di questi emendamenti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto), Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione. Signora Presidente, colleghi del Consiglio, è vero che tutte le giornate stanno diventando lunghe e faticose, anche quelle che non dovrebbero esistere. Vorrei fornire intanto alcuni dati al Consiglio, in modo che si sappia esattamente di che cosa stiamo parlando, perché avremo modo, magari nella discussione dell'articolo 11, di trattare dei poteri autonomistici e del rapporto tra le leggi regionali e i comportamenti nazionali e statali. Questo aspetto è importante, perché se non curiamo questo tipo di rapporto è inutile che continuiamo a legiferare, maggiormente se ciò che approviamo non viene preso in considerazione dagli organi nazionali e statali.

Vorrei intanto dire che la Direzione generale del personale è stata istituita con la legge numero 31, ma poi è stata ratificata con provvedimenti generali amministrativi, che hanno istituito i servizi e i settori. Nella Direzione generale sono presenti cinque servizi e sedici settori, con non più di cento unità. Questa è la situazione dell'arte, tutti gli altri dati che sono stati citati evidentemente non tengono conto di questa realtà. Avremo modo di chiarire, colleghi del Consiglio, il binomio che si crea con gli uffici regionali sia per quanto attiene agli interventi attuativi delle leggi, sia per quanto concerne le direttive e gli indirizzi che, come sappiamo, vengono dati agli uffici della Regione dagli organi politici che si devono assumere ovviamente la responsabilità di indicare indirizzi, direttive, obiettivi, risorse finanziare e risorse umane. La sfera gestionale, cioè l'applicazione delle singole norme che sono rimesse alla classe dirigente, è quella che maggiormente crea problemi di natura interpretativa. L'abbiamo detto tutti, lo stiamo dicendo da giorni, ma ogni volta che parliamo del problema del personale diciamo che le leggi non vengono interpretate così come il Consiglio regionale le sforna. Io capisco chi scrive le leggi, ma per me che le devo leggere il problema non è assolutamente così semplice. E questa interpretazione che viene data dai funzionari della Regione ovviamente segue i canoni legislativi e giurisprudenziali che sono prescritti e dei quali i responsabili rispondono sotto il profilo penale, giuridico, civile e della responsabilità verso tutti gli organi giurisdizionali. Qui bisogna che noi troviamo la quadra! Ecco perché dicevamo che bisognava affrontare la riforma per trattare nel contempo il rapporto tra la politica e l'amministrazione della Regione, nel senso che da anni la legislazione in materia di personale (è stato sottolineato poc'anzi dall'onorevole Soru, il quale ha fatto riferimento a un documento allegato all'ultima finanziaria, che immagino tratti qualche problema riguardante il personale) è avvenuta con norme frammentarie, contenute prevalentemente nelle leggi finanziarie, con inevitabili ed evidenti ripercussioni, a seconda delle circostanze - l'abbiamo denunciato più volte - di ordine interpretativo e applicativo. Non si possono fare le riforme in questo modo, perché così facendo è difficile avere un quadro di riferimento generale.

Siamo alle prese con queste formulazioni e se proprio dovessi fare una proposta al Consiglio regionale per quanto riguarda questa materia direi che per alcune norme in materia di personale appare opportuno predisporre disposizioni di attuazione e di coordinamento che delineino l'effettiva volontà del legislatore, riducendo nel contempo la discrezionalità sugli interventi da parte dell'amministrazione regionale. Credo che se ne debba tener conto, perché anche alcune delle norme che stiamo approvando oggi sono romanzi più che norme, sono dei trattati nei cui meandri è difficile districarsi. Io avevo proposto in alcune riunioni di fare delle leggi speciali, e adesso queste leggi le ritrovo negli emendamenti. Si vada avanti pure con gli emendamenti, ma si tenga conto che noi dobbiamo legiferare in maniera diversa. Questo non è un modo congruo per poter rispondere a esigenze che sono abbastanza evidenti e che riguardano la struttura del personale.

Per quanto riguarda l'ENPI non stiamo istituendo una nuova dirigenza, si tratta semplicemente di attribuire il livello dirigenziale generale all'ufficio per la realizzazione di questo programma. Se la proposta è quella di fare in modo che ci sia un riconoscimento, una legittimazione di livello internazionale, allora potrebbe anche essere costituito un solo centro di costo. Proprio perché le fatture vengono pagate direttamente si attribuisce questa importanza a questo ente, che pare abbia i risvolti che sono stati chiariti in Aula.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento numero 33 ha facoltà di parlare il consigliere Steri, relatore.

STERI (U.D.C.-FLI), relatore. Il parere sull'emendamento numero 33 è favorevole, ma non so se il Gruppo dei Riformatori intenda mantenerlo o ritirarlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Meloni Francesco. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, ritiro l'emendamento numero 33. Resto convinto che la Regione di tutto abbia bisogno fuorché di una nuova direzione generale, ma le argomentazioni del collega Cuccureddu mi hanno convinto che probabilmente questo serve per portare a termine questo programma, per cui ritiro l'emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo 1 sexies.

E' stata chiesta la votazione nominale con procedimento elettronico.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 sexies.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Ben Amara, Capelli, Sechi e Uras si sono astenuti.

Rispondono sì i consiglieri:Amadu - Bardanzellu - Campus - Cappai - Contu Felice - Cuccureddu - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Peru - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 64

votanti 36

astenuti 28

maggioranza 19

favorevoli 36

(Il Consiglio approva).

Poiché è stata manifestata da alcuni Gruppi la necessità di una sospensione per un approfondimento degli emendamenti all'articolo 11, i lavori del Consiglio riprenderanno questo pomeriggio, alle ore 16.

La seduta è tolta alle ore 11 e 08.


[PS1]Non corsivo