Seduta n.137 del 07/01/2016
CXXXVII Seduta
Giovedì 7 gennaio 2016
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 16 e 24.
FORMA DANIELA, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 22 dicembre 2015 (133), che è approvato.
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Augusto Cherchi, Pier Mario Manca e Edoardo Tocco hanno chiesto congedo per la seduta del 7 gennaio 2016.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di disegno di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente disegno di legge:
"Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2016". (296)
(Pervenuto il 5 gennaio 2016 e assegnato alla terza Commissione.)
Risposta scritta a interrogazione
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alla seguente interrogazione:
Interrogazione Pizzuto - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Lai - Agus sulla comunicazione di chiusura definitiva dell'ufficio postale sito in Cortoghiana e sulla razionalizzazione di altri uffici postali del territorio regionale. (475)
(Risposta scritta in data 31 dicembre 2015.)
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretario:
"Interrogazione Ledda, con richiesta di risposta scritta, sullo spreco di denaro pubblico per l'acquisto di protesi sanitarie e, in particolare, sull'ultima vicenda denunciata sui quotidiani, riguardan-te l'Ospedale Santissima Trinità a Cagliari". (611)
"Interrogazione Busia - Desini - Agus - Anedda - Cherchi Augusto - Congiu - Cocco Daniele Secondo - Gaia - Lai - Ledda - Manca Piermario - Perra - Pizzuto - Unali - Usula - Zanchetta - Zedda Paolo Flavio, con richiesta di risposta scritta, per sollecitare informazioni e avere spiegazioni dal Presidente della Regione e dall'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale in merito all'esecuzione e alla gestione della convenzione quadro, e dei suoi atti aggiuntivi, stipulata con l'Ati rappresentata in qualità di mandataria da Ifras Spa". (612)
"Interrogazione Pizzuto - Cocco Pietro, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità scaturite dall'aggiudicazione del bando della ASL n. 7 per l'affidamento triennale del servizio di movimentazione e trasporto". (613)
PRESIDENTE. Si dia annunzio della interpellanza pervenuta alla Presidenza.
FORMA DANIELA, Segretario:
"Interpellanza Gaia - Zanchetta - Perra sui gravissimi problemi che pregiudicano la tenuta del comparto agricolo isolano, anche a causa della mancata istituzione dell'Organismo pagatore regionale per le erogazioni in agricoltura". (190)
PRESIDENTE. Comunico al Consiglio che la Conferenza dei Capigruppo ha preso atto della richiesta pervenuta dalla Commissione I sulla necessità di un ulteriore periodo di confronto sul testo del disegno di legge sugli enti locali, e pertanto il Consiglio si rinvia alla data di martedì 12 alle ore 16, e la seduta odierna pertanto è tolta.
La seduta è tolta alle ore 16 e 26.
Allegati seduta
isposta scritta a interrogazione
Risposta scritta del Presidente della Regione all'interrogazione PIZZUTO - COCCO Pietro - COCCO Daniele Secondo - LAI - AGUS, con richiesta di risposta scritta, sulla comunicazione di chiusura definitiva dell'ufficio postale sito in Cortoghiana e sulla razionalizzazione di altri uffici postali del territorio regionale. (475)
In riferimento all'interrogazione in oggetto, trasmetto le note sull'argomento inviatemi da Poste Italiane e dell'Autorità Garante delle Comunicazioni - Direzione Servizi Postali.
Oggetto: Piano di razionalizzazione degli uffici postali.
Con riferimento alle interrogazioni regionali n. 264/A e 265/A del 3 febbraio 2015 presentate dagli On. Lai e Cocco, aventi ad oggetto le ricadute conseguenti al piano di razionalizzazione presentato da Poste Italiane S.p.A. per la Regione Autonoma della Sardegna si rappresenta quanto segue.
L'art. 2 comma 4, lettera c, del decreto legislativo 22 luglio 1999 n. 261, attribuisce a questa Autorità una competenza specifica nella "determinazione dei criteri di ragionevolezza funzionali alla individuazione dei punti del territorio nazionale necessari a garantire una regolare ed omogenea fornitura del servizio". La società Poste Italiane è tenuta ai sensi dell'articolo 2, comma 6, del Contratto di programma, a trasmettere all'Autorità, entro l'inizio di ogni anno di riferimento, un elenco delle strutture di recapito "che non garantiscono condizioni di equilibrio economico" e un relativo piano di intervento.
Tale piano è redatto da Poste Italiane sulla base di un accordo triennale sottoscritto con il Ministero dello Sviluppo economico (Contratto di Programma) e in conformità al decreto ministeriale 7 ottobre 2008.
Per quanto riguarda i poteri attribuiti a questa Autorità, si sottolinea che la stessa non ha competenza nell'approvazione del Piano di razionalizzazione di Poste Italiane ma solo in ordine alla verifica di conformità rispetto ai criteri indicato nel decreto ministeriale 7 ottobre 2008 e in conformità alla delibera n. 342/14/CONS adottata da questa Autorità recante "Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane".
Con la suddetta delibera sono stati, infatti, ulteriormente integrati i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'art. 2 del decreto ministeriale del 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche previsioni di garanzia a tutela degli utenti residenti nelle zone remote del paese, qualificando come tali, da un lato i Comuni rurali che rientrano anche nella categoria Comuni totalmente montani, dall'altro le isole minori garantendo così una presenza capillare ed efficace della rete postale sul territorio nazionale, l'interesse pubblico e la giusta considerazione delle fattispecie territoriali.
Nel dettaglio con la delibera n. 342/14/CONS sono stati fissati più stringenti criteri che hanno evitato la programmazione della chiusura di circa 500 uffici postali, sulla base di:
1. distanza massima per percentuale di popolazione nazionale residente:
a) entro 3 Km. di distanza per il 75% della popolazione nazionale;
b) entro 5 Km. di distanza per il 92,5% della popolazione nazionale;
c) entro 6 Km. di distanza per il 97,5% della popolazione nazionale;
2. presenza percentuale degli uffici postali sul totale dei comuni italiani:
a) l'ufficio postale in almeno il 96% dei comuni italiani;
3. divieto di chiusura degli uffici postali in caso di:
a) ufficio postale presidio unico (con orario minimo di apertura al pubblico su 3 giorni e 15 ore settimanali);
b) ufficio postale ubicato in comune rurale e montano (salvo che siano presenti più di due uffici e il rapporto abitanti per ufficio postale sia inferiore a 800);
c) ufficio postale presidio unico di isole minori (nell'ambito di comuni con più uffici postali).
Si rappresenta che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto Piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'art. 5 comma 1 della delibera n.342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai Sindaci dei Comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
Relativamente poi all'attività di competenza, l'Autorità prosegue nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A. e delle quali vengono segnalate puntuali e circostanziate violazioni.
Si resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Il Dirigente
Dott. Sergio DelGrosso --
Egregio Signor Sindaco,
facendo seguito alla nostra lettera dello scorso 3 febbraio ed in riferimento alle successive interlocuzioni intercorse, relative alla comunicazione del piano di riorganizzazione di Poste Italiane e, più specificamente, alla chiusura al pubblico dell'ufficio di Cortoghiana, da attuarsi in conformità con il Decreto Ministeriale 7 Ottobre 2008 come integrato dalla Delibera Agcom 29 giugno 2014, La informo che Poste Italiane ha avviato un più ampio processo di dialogo con le istituzioni Locali per l'analisi di dettaglio dei territori in relazione agli interventi di attuazione del Piano.
A valle di questo confronto, durante il quale sarà approfondito il tema della presenza territoriale di Poste Italiane, verrà concretamente avviato il Piano di razionalizzazione e di efficientamento in un'ottica di conciliazione delle esigenze aziendali con le istanze del territorio e con l'obiettivo di ampliare il ventaglio di servizi innovativi a favore dei cittadini. -
Si coglie l'occasione per ribadire che la presenza territoriale è elemento fondante del Piano industriale di Poste, il cui principale obiettivo è quello di includere tutti i cittadini nella trasformazione digitale continuando a perseguire la qualità del servizio espletato. -
L'occasione mi è gradita per inviarLe i miei migliori saluti. (475)
Testo delle interrogazioni e della interpellanza annunziate in apertura di seduta
Interrogazione Ledda, con richiesta di risposta scritta, sullo spreco di denaro pubblico per l'acquisto di protesi sanitarie e, in particolare, sull'ultima vicenda denunciata sui quotidiani, riguardante l'Ospedale Santissima Trinità a Cagliari.
Il sottoscritto
premesso che:
- la sanità, da sola, impegna gran parte del bilancio sardo;
- nell'ultimo anno si è registrato un notevole aumento della spesa sanitaria pubblica regionale pari a 400 milioni di euro;
considerato che:
- l'aumento esponenziale della spesa sanitaria è spesso frutto di sprechi e scelte amministrative sbagliate;
- nei presidi sanitari sono presenti centinaia di sedie a rotelle accatastate, cumuli di letti, ausili per la deambulazione, macchinette elettriche;
- nonostante i depositi ne siano colmi, si continuano ad acquistare nuovi presidi sanitari e ausili protesici, addirittura a un costo maggiore rispetto a quello di mercato;
- in particolare, in un deposito dell'Ospedale Santissima Trinità, si denuncia l'accumulo di numerose carrozzine abbandonate nuove, restituite da pazienti che a volte non hanno nemmeno fatto in tempo a usarle;
- a pagarne le spese sono sempre i cittadini e soprattutto quella fascia più debole economicamente;
- per coprire una parte del disavanzo è previsto l'aumento dell'addizionale Irpef,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere quali siano i suoi intendimenti su questa vicenda e su tutti gli sprechi in atto nella sanità, anche sotto il fronte degli appalti per gli acquisti dei presidi sanitari e ausili protesici, allo scopo di rispondere con interventi concreti alla preoccupazione di tutta la popolazione. (611)
Interrogazione Busia - Desini - Agus - Anedda - Cherchi Augusto - Congiu - Cocco Daniele Secondo - Gaia - Lai - Ledda - Manca Piermario - Perra - Pizzuto - Unali - Usula - Zanchetta - Zedda Paolo Flavio, con richiesta di risposta scritta, per sollecitare informazioni e avere spiegazioni dal Presidente della Regione e dall'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale in merito all'esecuzione e alla gestione della convenzione quadro, e dei suoi atti aggiuntivi, stipulata con l'Ati rappresentata in qualità di mandataria da Ifras Spa.
I sottoscritti,
premesso che:
- in data 23 ottobre 2001, è stata siglata dalla Regione con i Ministeri del lavoro e della previdenza sociale, dell'ambiente, per i beni e le attività culturali, dell'industria e del commercio e dell'artigianato una convenzione avente per oggetto la predisposizione e realizzazione di un "Piano pluriennale finalizzato alla stabilizzazione occupazionale di soggetti impegnati in attività socialmente utili ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo n. 81 del 2000, rinvenienti dal progetto interministeriale e interregionale denominato Parco geominerario", da concretizzarsi mediante la realizzazione di opere e l'esecuzione di servizi finalizzati alla bonifica, alla risistemazione ambientale, al recupero e alla valorizzazione dei beni culturali dei siti di interesse ricadenti nell'ambito del Parco geominerario";
- in data 21 dicembre 2001 l'associazione temporanea di imprese Ati-Ifras ha sottoscritto con l'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale una convenzione quadro per l'esecuzione di quanto sopra descritto;
- per l'esecuzione dei lavori, dei servizi e delle attività oggetto della convenzione, le imprese riunite in Ati hanno costituito, in data 8 gennaio 2002, una prima società consortile denominata Geoparco scarl e successivamente, per le stesse finalità, in data 4 giugno 2006, un'altra società consortile a responsabilità limitata denominata Geosulcis scarl;
- in data 25 gennaio 2008, al fine di garantire il processo di stabilizzazione dei lavoratori occupati dell'intera Ati, la Regione sottoscriveva una convenzione avente a oggetto l'esecuzione dei lavori relativi alla predisposizione ed esecuzione dei piani della caratterizzazione e degli interventi di bonifica e/o di messa in sicurezza di n. 10 aree minerarie dismesse della Sardegna (a fronte di un corrispettivo pari a euro 18.758.409) con il Consorzio territorio e ambiente partecipato dalla società "Interventi geoambientali Spa (Igea Spa)" e dall'Ati-Ifras;
- in data 27 gennaio 2010, è stato sottoscritto un secondo atto aggiuntivo alla convenzione quadro con il quale l'Ati-Ifras ha accettato la prosecuzione delle attività previste dalla convenzione quadro e si rideterminava la scadenza del rapporto convenzionale e il valore dello stanziamento annuale nella misura di euro 25.000.000 annui;
- in data 29 maggio 2013, la Regione ha sottoscritto con l'Ati-Ifras una seconda convenzione avente il medesimo oggetto della convenzione quadro, con la quale è stato confermato il corrispettivo annuo di 25 milioni di euro a partire dal 2013 e per le annualità 2014, 2015 e 2016 (comprensivo anche del costo del lavoro, di sicurezza e visite mediche a essa correlate);
preso atto che:
- a oggi non risulta garantita l'erogazione degli stipendi dei lavoratori della Ati-Ifras;
- la Regione, secondo quanto affermato recentemente dall'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e dall'Assessore regionale dell'industria sta studiando le soluzioni per garantire le retribuzioni dei lavoratori;
- la situazione di crisi non è nuova e periodicamente si ripropongono questioni attinenti alle difficoltà di pagamento del personale impiegato nell'esecuzione della convenzione;
rilevato che, dal 2001 a oggi, la Regione ha trasferito ingenti somme di denaro verso l'Ati-Ifras e le società consortili da questa partecipate e, pertanto, non si comprende come mai, nonostante gli ingenti trasferimenti, le risorse non siano sufficienti per pagare gli stipendi;
tenuto conto che una delle società mandanti dell'Ati lamenta una serie di irregolarità nella gestione ed esecuzione della convenzione (inserite all'interno di un esposto presentato di recente alla competente procura della Repubblica): difficile accesso alle informazioni della convenzione e alla gestione comune, atteggiamento ostile della mandataria e degli altri consorzi partecipati in relazione a richieste sul reale utilizzo delle risorse e in ordine al raggiungimento degli obiettivi aziendali, gestione poco trasparente;
preso atto:
- della deliberazione n. 55/15 del 17 novembre 2015, con la quale la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, ha deliberato la revoca della commissione in carica e la nomina di una nuova commissione per garantire l'attività di verifica sulla regolare esecuzione degli interventi oggetto della convenzione;
- che le attività della commissione appena decaduta non si sono svolte in maniera tale da consentire l'effettiva verifica sugli interventi svolti e sulle relative rendicontazioni prodotte dall'Ati esecutrice, come ammesso espressamente dalla deliberazione suindicata;
- che la deliberazione in oggetto, per risolvere le criticità, anziché mantenere in capo alla pubblica amministrazione l'azione di verifica e controllo, come d'obbligo, attribuisce tali poteri a una commissione composta da tre persone esterne, peraltro prevedendo, come se non bastassero le risorse fino a oggi spese sul progetto, ulteriori risorse per le spese di funzionamento;
ritenuto ormai improcrastinabile fare piena luce sulle modalità di gestione e di esecuzione della convenzione e dei suoi atti aggiuntivi,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale in merito all'esecuzione e gestione della convenzione quadro, e dei suoi atti aggiuntivi, stipulata con l'Ati rappresentata in qualità di mandataria da Ifras Spa e, in particolare, chiedono di conoscere:
1) i motivi per i quali, nonostante le ingenti risorse trasferite, non ci siano fondi sufficienti per pagare gli stipendi dei dipendenti dell'Ati;
2) le ragioni per le quali il controllo sull'esecuzione della convenzione non sia svolto direttamente dall'Assessorato competente;
3) quali iniziative intendano adottare per risolvere le criticità della gestione e garantire la congruità dei costi riguardanti la convenzione quadro e i suoi atti aggiuntivi. (612)
Interrogazione Pizzuto - Cocco Pietro, con richiesta di risposta scritta, sulle criticità scaturite dall'aggiudicazione del bando della ASL n. 7 per l'affidamento triennale del servizio di movimentazione e trasporto.
I sottoscritti
premesso che:
- con deliberazione n. 1618 del 10 ottobre 2014, l'Azienda sanitaria locale n. 7 ha indetto la gara d'appalto a procedura per l'affidamento triennale del servizio di movimentazione e trasporto (CIG 5670915B17) con il criterio del prezzo più basso;
- l'oggetto del servizio riguarda la movimentazione di corrispondenza, pacchi, scatole, contenitori voluminosi, medicinali, materiali e presidi sanitari, reattivi, pellicole e qualunque materiale sanitario dei magazzini farmaceutici, campioni sanitari per esami dì qualunque tipo, materiali dei magazzini generali ed ogni altro genere di materiale da movimentare e trasportare sia all'interno del territorio della ASL n. 7 che all'esterno della Provincia di Carbonia-Iglesias;
- gli atti necessari all'avvio della procedura di gara, trasmessi al competente Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, erano stati trasmessi in data 31 marzo 2014 per l'approvazione preventiva ai sensi della circolare prot. RAS n. 498 del 21 marzo 2014 e sono stati approvati con documento dell'Assessorato prot. n. 24361 del 9 ottobre 2014;
- il termine ultimo per la presentazione delle offerte era stato fissato per il 5 dicembre 2014 e risultavano pervenute al committente due istanze di partecipazione;
preso atto che:
- in data 11 dicembre 2014 è stato redatto il verbale di gara da parte della commissione esaminatrice;
- con deliberazione n. 530/C del 20 aprile 2015 adottata dal commissario straordinario della ASL n. 7 è stata disposta l'aggiudicazione definitiva del servizio appaltato alla ditta Consorzio Progetto Multiservizi, tenendo conto del criterio del prezzo più basso;
considerato che la ditta aggiudicatala Consorzio Progetto Multiservizi ha partecipato alla gara come Consorzio Stabile di cui all'articolo 34, comma 1, lettera c), indicando quali consorziate le ditte Goser soc. coop. e Pulitutto & Cefil Srl e indicando la ditta Scameroni Corrado - Autofficina autorizzata Fiat e centro revisioni come ditta incaricata del servizio di manutenzione meccanica (subappalto regolarmente approvato con deliberazione n. 1576/C del 26 ottobre 2015);
tenuto conto che:
- il contenuto del bando di gara prevedeva all'articolo 4 che la ditta aggiudicataria si accollasse "l'obbligo di assumere a proprio carico il personale occupato dalla ditta uscente, compresi i Soci di Cooperativa, per un totale di almeno quindici unità lavorative", stabilendo inoltre che "tutto il personale operante per conto della Ditta deve essere regolarmente assunto secondo la normativa vigente; deve essere applicato e rispettato integralmente il contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria ed eventuali accordi integrativi; (...) deve essere regolarmente assicurata la copertura assistenziale e previdenziale secondo la normativa vigente; (...) devono essere assicurate le mensilità aggiuntive oltre la tredicesima secondo lo specifico contratto di categoria";
- all'articolo 7 del suddetto bando di gara si stabiliva che "l'impegno orario deve essere pari ad 8 ore giornaliere per addetto che copra comunque l'arco orario dalle ore 7 alle ore 17, per almeno quindici addetti giornalieri, con la disponibilità di tre addetti per 6 ore giornaliere nel sabato, oltre le domeniche e festivi, durante i quali è prevista la possibilità di richiedere almeno due rientri settimanali con almeno due addetti dalle 15 alle 20";
- all'articolo 13 del bando di gara si afferma che "è fatta salva la facoltà di procedere a verifica di eventuale anomalia dell'offerta aggiudicatario";
appreso che:
- la ditta aggiudicataria ha provveduto a contrattualizzare n. 3 dipendenti per un numero di ore inferiore a quello anteriormente espletato con la precedente ditta, mediante l'applicazione del contratto Servizi ausiliari, fiduciari e integrati resi alle imprese pubbliche e private (cosiddetto "contratto fiduciario") in luogo del "contratto multiservizi" come dichiarato dal consorzio aggiudicatario nell'offerta di gara e con la corresponsione della quattordicesima mensilità frazionata in dodici mesi;
- il servizio presenta attualmente delle criticità in termini di orari, disponibilità effettiva degli addetti e rispetto delle clausole generali del contratto;
- l'applicazione del CCNL dichiarato in fase di offerta di gara dal consorzio aggiudicatario era il "contratto multiservizi" (Servizi di pulizia e servizi integrati), mentre il bando di gara richiedeva l'applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria, che in questo caso è il "contratto logistica trasporto merci e spedizione" (Confetra);
- il consorzio aggiudicatario dichiarava nell'offerta di gara l'assunzione di 15 dipendenti con qualifica di autisti e facchini e un dipendente con qualifica di meccanico;
- il bando è stato impugnato davanti al TAR di Cagliari dalla ditta non aggiudicataria Società cooperativa Sulcis 2001;
verificato che nell'articolo 15 del bando di gara venivano definite le penali e le cause di risoluzione in danno e che, in particolare, nella lettera c) del predetto articolo si riportava il caso di "mancato rispetto delle norme sulla sicurezza o delle norme contrattuali per il personale dipendente (compresa la mancata retribuzione del medesimo nei termini dovuti),
chiedono di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per:
1) sapere se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti urgenti di competenza intenda adottare per verificare l'effettiva sussistenza dei disservizi;
2) conoscere quali azioni voglia compiere per un monitoraggio sull'affidamento del servizio di movimentazione e trasporto della ASL n. 7 e della tutela dei lavoratori ivi impiegati. (613)
Interpellanza Gaia - Zanchetta - Perra sui gravissimi problemi che pregiudicano la tenuta del comparto agricolo isolano, anche a causa della mancata istituzione dell'Organismo pagatore regionale per le erogazioni in agricoltura.
I sottoscritti,
premesso che:
- a nulla sembrano essere serviti i drammi dell'agricoltura sarda, il sacrificio di tante, troppe, aziende distrutte anche a causa di politiche regionali sbagliate, le proteste dignitose di uomini e donne che hanno dedicato la propria vita al lavoro della terra, garantendo la produzione dei beni indispensabili per la sopravvivenza umana, ma resi incapaci di garantire un sostentamento dignitoso per le proprie famiglie;
- anche il 2015 si chiude infatti riesponendo gli agricoltori sardi agli stessi drammatici problemi che, da troppo tempo, affliggono inesorabilmente il comparto, ormai incapace di reggere il procrastinarsi di una crisi diventata strutturale ed implementata dalla cronica inefficienza della gestione regionale delle politiche comunitarie di sostegno all'agricoltura;
- sembrano infatti diventati strutturali e incontrovertibili i ritardi nel pagamento dei premi comunitari per l'agricoltura sarda, stimati in diverse decine di milioni di euro annui, con un numero sempre crescente di domande bloccate che, per motivi svariati e spesso di una banalità agghiacciante, non consentono alle aziende di percepire i contributi già messi in bilancio;
considerato che:
- per la gestione e l'erogazione dei contributi dell'Unione europea, l'Italia, in ottemperanza alla regolamentazione comunitaria, con il decreto legislativo n. 165 del 1999, modificato dal decreto legislativo 15 giugno 2000, n. 188, e con la legge 21 dicembre 2001, n. 441, ha istituito l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA);
- lo stesso decreto, al comma 3 dell'articolo 3, prevede
che: "Le regioni istituiscono appositi servizi ed organismi per le
funzioni di organismo pagatore, che devono essere riconosciuti,
sentita
l'Agenzia, previa verifica della sussistenza dei requisiti
richiesti, sulla base del decreto di cui al comma 2;
- in Italia sono 11 gli organismi pagatori riconosciuti di cui 8 operanti a livello regionale (ARPEA - Agenzia Regione Piemonte; AVEPA - Agenzia Veneta per i pagamenti in agricoltura; APPAG - Agenzia provinciale per i pagamenti in Provincia di Trento; ARCEA - Agenzia Regione Calabria; ARTEA - Agenzia Regione Toscana; OPR Lombardia - Organismo pagatore Regione Lombardia; OPPAB - Organismo pagatore Provincia autonoma di Bolzano), 2 operanti a livello nazionale in relazione a specifiche misure (riso ed esportazioni) e l'AGEA che svolge tale ruolo per le regioni che non hanno un proprio organismo pagatore;
- la legge regionale n. 13 del 2006, di riforma degli enti agricoli e riordino delle funzioni in agricoltura, ha istituito ARGEA Sardegna con competenza in materia di aiuti, contributi e premi previsti da norme comunitarie, nazionali e regionali, con funzioni di ricezione, istruttoria, liquidazione e controllo delle domande;
- nel luglio 2010 la Regione ha presentato al Ministro delle politiche agricole la domanda di riconoscimento dell'Organismo pagatore regionale (OPR) per gli aiuti comunitari in Sardegna, al fine di colmare i gravissimi ritardi nei pagamenti dei premi al mondo agricolo e velocizzare la spesa del Programma di sviluppo rurale (PSR);
- nel successivo settembre 2010 il Ministero respingeva l'istanza per:
a) grave carenza della documentazione allegata;
b) organizzazione di ARGEA, così come prevista in statuto, non rispondente alle previsioni normative in materia di organismo pagatore;
c) mancanza di corrispondenza tra le risorse necessarie per la costituzione dell'organismo e risultati raggiunti per alcune delle regioni già dotatesi dell'OPR;
- nel luglio 2011 la Giunta regionale con Delibera n. 31/46 ''in attesa che si istituisca l''OPR", dava mandato ad ARGEA per "la stipula di una convenzione con AGEA diretta alla creazione di uno o più sportelli di servizio al pubblico presso le proprie strutture territoriali, fornendo le risorse professionali, strumentali e logistiche necessarie e costituendo sinergie con la propria organizzazione finalizzata alla gestione dei rapporti con il pubblico (URP)";
evidenziato che:
- la Sardegna si trova così a dover sopportare i costi di finanziamento di due enti per lo svolgimento di una stessa funzione, con l'aggravante che i continui disservizi ed anomalie, che hanno costantemente caratterizzato il rapporto tra AGEA e ARGEA, si tramutano in gravissimi ritardi, anche di anni, nell'erogazione dei finanziamenti comunitari alle aziende agricole e zootecniche che operano nella nostra Regione;
- ritardi e perdita di risorse si sono registrati anche recentemente a seguito delle anomalie riscontrate nell'ultimo aggiornamento del refresh effettuato da AGEA (2013), nonché nelle procedure per l'acquisto del gasolio agricolo, con il disservizio seguito al cambio dei codici di uso del suolo da parte di AGEA, in quanto la Regione non è stata in grado di aggiornare immediatamente il proprio sistema informatico, il SIAR, bloccando il rilascio dei libretti Uma;
- anche il 2015 si chiude inoltre con gravissimi problemi legati all'impossibilità di procedere nei termini, a causa della gravissima carenza di personale nei servizi AGEA Sardegna, al pagamento di diversi contributi comunitari, con il rischio di incorrere nella perdita di ingentissime risorse;
evidenziato, altresì, che:
- le misure di sostegno all'agricoltura provengono in misura ormai preponderante da finanziamenti comunitari, per cui ai ritardi nell'erogazione e alla perdita di risorse europee corrispondono inevitabilmente fallimenti e perdite di aziende sarde, in quanto ne causano ed implementano l'indebitamento nei confronti delle banche, già stimato in circa 800 milioni di euro;
- la Regione non ha mai affrontato i problemi relativi alla pesantissima esposizione debitoria delle aziende agricole, derivanti spesso da azioni politiche poco attente e inadeguate, di cui il comparto si trova ancora a pagare un prezzo altissimo;
- ad oggi nonostante le assicurazioni anche recenti della politica regionale, il mondo agricolo sardo non può usufruire del microcredito che ha invece dato forte impulso agli altri settori economici;
rilevato che:
- nessuna risposta è arrivata dalla politica regionale per far fronte ai gravissimi problemi relativi all'acquisto delle materie prime indispensabili per lo sviluppo del comparto agricolo, che sopporta costi esorbitanti per l'acquisto di semenze, concimi, foraggi, mangimi, macchinari, nonché acqua ed energia elettrica;
- la stessa inadeguatezza della politica si riscontra anche riguardo alla necessità di dare un concreto avvio alla semplificazione e allo snellimento delle procedure, eliminando i pesanti ostacoli generati dalla farraginosità dell'amministrazione regionale, paralizzata da una burocrazia sempre vituperata, ma mai scalfita,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastoraleper sapere:
1) quali urgenti provvedimenti intenda adottare per ottimizzare il funzionamento di ARGEA e il suo rapporto con AGEA, al fine di impedire che proprio gli enti regionali e statali preposti all'erogazione delle risorse stanziate dall'Unione europea producano danni irreversibili al comparto agricolo cui dovrebbero dare sostegno e supporto;
2) se non ritenga necessario, nel contempo, procedere alla costituzione dell'organismo pagatore regionale in sostituzione di AGEA, ulteriormente limitata nell'operatività dai recenti tagli statali, al fine di garantire un concreto e stabile snellimento delle procedure, con tempi di erogazione delle risorse certi e rapidi, avviando il non più rinviabile processo di avvicinamento della pubblica amministrazione ai bisogni reali delle imprese agricole. (190)