Seduta n.280 del 08/11/2011 

CCLXXX SEDUTA

Martedì 8 Novembre 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente COSSA

indi

della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente COSSA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 01.

BIANCAREDDU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 27 ottobre 2011 (273), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Marco Meloni ha chiesto congedo per la seduta dell'8 novembre 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, numero 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 1°, 24, 30 giugno, 12, 20, 26 luglio, 10, 18, 30 agosto, 6, 22, 23 settembre 2011.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Cuccureddu - Bruno - Pittalis - Ladu - Sanna Matteo - Campus - Peru - Pitea - Tocco - Locci - Lai - Rodin - Sanjust - Salis - Mariani - Cugusi - Sechi - Zuncheddu - Diana Giampaolo - Lotto: "Possibilità di rinuncia all'indennità di carica consiliare. Modifica della legge regionale 13 agosto 1985, n. 19". (324)

(Pervenuta il 29 ottobre 2011 e assegnata alla prima Commissione.)

Steri - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo: "Disciplina delle ricerca ed utilizzazione delle risorse idrotermominerali e geotermiche". (325)

(Pervenuta il 2 novembre 2011 e assegnata alla sesta Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

BIANCAREDDU, Segretario:

"Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sui disservizi, lamentati da progettisti e cittadini, dell'Ufficio tutela del paesaggio di Sassari e sul mancato rispetto dei termini legali per l'istruttoria delle pratiche". (717)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla diffusione in Sardegna della peste suina africana". (718)

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, sulla prevenzione dell'osteoporosi, una degenerazione che colpisce le ossa dello scheletro umano di persone in età avanzata e delle donne nel periodo post menopausale". (719)

"Interrogazione Porcu, con richiesta di risposta scritta, sul bando per la selezione pubblica per l'acquisizione di disponibilità alla nomina a direttore dell'Ufficio della Regione sarda in Bruxelles, determinazione n. 966 del 18 luglio 2011 della Direzione generale della Presidenza e relativo schema di avviso ad essa allegato". (720)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche inerenti al taglio del personale in tutte le pubbliche amministrazioni ed in particolare sulla paventata soppressione della sede Inpdap di Oristano". (721)

"Interrogazione Cocco Pietro - Barracciu, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versano i lavoratori dello stabilimento ex ILA di Portovesme e sulle prospettive di ripresa della produzione di laminati in alluminio". (722)

"Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sul fenomeno del randagismo". (723)

"Interrogazione Barracciu, con richiesta di risposta scritta, sulla delibera n. 1179 del 24 ottobre 2011, adottata dalla ASL di Nuoro, avente ad oggetto "rettifica deliberazione n. 750 del 06/07/2011"". (724)

"Interrogazione Lotto - Bruno - Manca - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla revoca dell'autolinea "Q. 762 Bosa - Olbia I.B. - Olbia città"". (725)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

BIANCAREDDU, Segretario:

"Interpellanza Salis - Dedoni - Diana Giampaolo - Uras - Cocco Daniele Secondo - Mariani - Cuccu - Amadu - Biancareddu - Meloni Valerio - Rodin - Sanjust - Sechi - Solinas Antonio sul grave pregiudizio derivante agli studenti fuori corso dell'Università di Cagliari a causa del decreto rettorale n. 456 del 2010". (279)

"Interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Soru, in merito all'avviso pubblico per la ricerca sul mercato immobiliare di immobili da parte di Sardegna.it società in house della Regione". (280)

"Interpellanza Dessì - Sanna Giacomo - Maninchedda - Planetta sulla liquidazione ed il pagamento delle somme spettanti ai comuni (fondo unico)". (281)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

BIANCAREDDU, Segretario:

"Mozione Dessì - Sanna Giacomo - Maninchedda - Planetta sui disservizi nei collegamenti operati da Trenitalia sulle tratte Cagliari-Carbonia". (152)

"Mozione Zuncheddu - Uras - Salis - Sechi - Cugusi - Mariani - Cocco Daniele Secondo sulla mancata applicazione da parte della Giunta regionale dell'articolo 51 dello Statuto speciale che recita: "La Giunta regionale, quando constati che l'applicazione di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannosa all'Isola, può chiederne la sospensione al Governo della Repubblica, il quale, constatata la necessità e l'urgenza, può provvedervi, ove occorra, a norma dell'art. 77 della Costituzione"". (153)

PRESIDENTE. Constatato lo scarso numero dei consiglieri presenti in Aula, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 04, viene ripresa alle ore 16 e 18.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22

(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 265/A, che prosegue con l'esame dell'articolo 2 quater e degli emendamento a esso presentati.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 quater e dei relativi emendamenti:

Art. 2 quater

Modifiche alla competenza dell'Assessore

1. All'articolo 9 della legge regionale n. 28 del 1998, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, dopo le parole "dal loro deposito" sono aggiunte le seguenti: ", corredate dalla attestazione dell'amministrazione comunale sulla conformità dell'intervento progettato ai vigenti strumenti urbanistici comunali.";

b) i commi 2, 3 e 4 sono soppressi.

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quater

L'articolo 2 quater è soppresso.

(107)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quater

La lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quater è soppressa.

(108)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quater

La lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 quater è soppressa.

(109).)

PRESIDENTE. Colleghi, l'emendamento numero 107 non si vota perché gli emendamenti successivi configurano una votazione per parti. E' aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore di maggioranza.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 108 e 109.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Mi rivolgo al Presidente della Regione, Cappellacci, per richiamare il fatto che da qualche giorno circola una ridda di voci, chiamiamola così, sulle sue possibili dimissioni. Per quanto mi riguarda, ovviamente, auspico che tutto ciò non sia una bufala, ma risponda a una sua espressa volontà; chiedo pertanto che, prima di iniziare il dibattito, lo chiedo anche alla Presidente del Consiglio, si creino le condizioni perché il Presidente della Regione possa immediatamente informare il Consiglio regionale sulle sue reali intenzioni.

Gli organi di stampa non fanno che parlare di questo ma, se tutto questo non fosse vero, per quanto mi riguarda, mi sento autorizzato a sospettare che le annunciate dimissioni rappresentino soltanto un tentativo di conquistare uno spazio mediatico che certamente non viene conquistato grazie ai meriti dell'azione di governo.

Io credo che il Consiglio regionale meriti la chiarezza sulla reale volontà del Presidente della Regione e insieme al Consiglio regionale, credo la meriti anche l'intera Sardegna. Le chiedo di riferire, immediatamente, Presidente, anche perché stiamo proseguendo l'esame di un obbrobrio, per quanto ci riguarda, di disegno di legge; e se davvero, come io spero, lei intende rassegnare le dimissioni, spero non lo faccia dopo l'approvazione di questo provvedimento di legge, perché credo sia necessario, anticipando le dimissioni, di evitare alla Sardegna un altro smacco rappresentato dal disegno di legge numero 265 in discussione. La ringrazio nel caso volesse dare corso a questa richiesta.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, da parte del Presidente della Regione non mi è pervenuta alcuna richiesta per svolgere comunicazioni o dichiarazioni all'Aula. Nel caso ciò avvenisse, si seguiranno le procedure previste dal Regolamento. Riprendiamo l'argomento in discussione.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22

(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. E' in votazione la lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quater. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Naturalmente, coerentemente con quanto licenziato dalla Commissione, noi voteremo a favore della lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quater.

PRESIDENTE. Metto in votazione la lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quater.

Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.

DIANA Giampaolo (P. D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera a) del testo dell'articolo 2 quater.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Maninchedda ha votato a favore e che i consiglieri Barracciu, Bruno e Cocco Daniele hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 67

astenuti 2

maggioranza 34

favorevoli 47

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione la lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 quater.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera b) del testo dell'articolo 2 quater.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 71

votanti 69

astenuti 2

maggioranza 35

favorevoli 47

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2 quinquies e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 quinquies e dei relativi emendamenti:

Art. 2 quinquies

Modifiche alle norme sulla classificazione delle aziende ricettive

1. Alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive), il comma 4 bis dell'articolo 6, introdotto dalla legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), è sostituito dal seguente:
"4 bis. Fatto salvo quanto previsto nel presente articolo, nelle aziende ricettive all'area aperta regolarmente autorizzate e nei limiti della ricettività autorizzata, gli allestimenti mobili di pernottamento, quali tende, roulotte, caravan, mobil-home, maxicaravan o case mobili e pertinenze ed accessori funzionali all'esercizio dell'attività, sono diretti a soddisfare esigenze di carattere turistico meramente temporanee e, anche se collocati in via continuativa, non costituiscono attività rilevante a fini urbanistici, edilizi e paesaggistici. A tal fine tali allestimenti devono:
a) conservare i meccanismi di rotazione in funzione;
b) non possedere alcun collegamento di natura permanente al terreno e gli allacciamenti alle reti tecnologiche, gli accessori e le pertinenze devono essere rimovibili in ogni momento.".

Emendamento Soppressivo Totale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quinquies

L'articolo 2 quinquies è soppresso.

(110)

Emendamento Soppressivo Parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quinquies

Il comma 1 dell'articolo 2 quinquies è soppresso.

(111)

Emendamento Soppressivo Parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quinquies

La lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quinquies è soppressa.

(112)

Emendamento Soppressivo Parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quinquies

La lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 quinquies è soppressa.

(113)

Emendamento Aggiuntivo Campus - Bardanzellu - Randazzo.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 2 quinquies bis

1. Modifiche alla legge regionale 2l settembre 2011: nella lettera c) dell'articolo 6 della legge regionale n. 19 del 2011, le parole: "nel raggio di 10 km" sono sostituite dalle parole: "nel raggio di 1 km".

(10)

Emendamento Aggiuntivo Bardanzellu - Lai - Randazzo - Campus - Sanna Matteo - Pittalis - Ladu - Peru.

Articolo 2 quinquies

All'articolo 2 quinquies è aggiunto il seguente:

Art. 2 quinquies bis

1. Il comma 5 dell'articolo 3 della legge regionale n. 10 del 2008 (Riordino delle funzioni in materia di aree industriali), è interpretato autenticamente nel senso che per l'approvazione delle varianti ai piani regolatori delle aree e dei nuclei di industrializzazione che non comportino modifiche territoriali si applicano le disposizioni vigenti prima dell'entrata in vigore della legge regionale n. 10 del 2008, sino all'approvazione di una organica regolamentazione legislativa regionale che disciplini tutti gli aspetti della pianificazione urbanistica industriale.

(13)

Emendamento Aggiuntivo Campus.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 2 quinquies bis

Modifiche alla legge regionale 21 settembre 2011, n. 19

1. All'articolo 6, lettera c), le parole: "nel raggio di 10 km" sono sostituite dalle parole: "nel raggio di 1 km".

2. L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Art. 9
1. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, ricevute le istanze e gli allegati di cui all'articolo 8, ne verifica la regolarità e completezza, dandone comunicazione entro quindici giorni ai soggetti interessati, ovvero segnalando eventuali irregolarità o documenti mancanti. Gli interessati, entro la scadenza del termine ultimo di cui all'articolo 8, comma 1, devono integrare, a pena di inammissibilità della domanda, l'istanza o la documentazione come richiesto.
2. L'Assessorato regionale del turismo artigianato e commercio convoca, entro quindici giorni dalla comunicazione di cui sopra, ovvero dalla ricezione delle integrazioni richieste, le conferenze dei servizi di cui all'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990, facendo in modo di accorpare, ove possibile, più proposte di. progetto. I progetti, in quanto d'interesse strategico della Regione, accedono alle procedure di cui al comma 2 dell'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990.
3. Alle conferenze di servizi partecipano il proponente il progetto, il Direttore Generale dell'Assessorato Regionale del turismo in qualità di Responsabile Unico, il Comune interessato, e tutte le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale, del patrimonio storico artistico ed alla tutela della salute e pubblica incolumità, le quali si pronunciano, per quanto riguarda l'interesse da ciascuna tutelato, sulle soluzioni progettuali prescelte, secondo le modalità di cui agli articoli 14 bis, 14 ter, 14 quater della legge n. 241 del 1990.
4. Le iniziative proposte, ricadendo nelle previsioni di cui all'allegato B 1, articolo 8, lettere a) e q) della deliberazione di Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 23/24, sono sottoposte alla procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (VIA). Tale verifica verrà compiuta nell'ambito della conferenza dei servizi, ma i tempi della procedura di cui all'allegato B della deliberazione di Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono ridotti alla metà, ad esclusione di quelli di cui all'articolo 7 del medesimo allegato.
5. Nei casi in cui sia richiesta la VIA, si procede ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 3, della legge n. 241 del 1990.
6. All'esito dei lavori della conferenza dei servizi, il responsabile unico adotta la determinazione di conclusione del procedimento che viene trasmessa, entro sette giorni, unitamente ai progetti eventualmente adeguati ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 2, della legge n. 241 del 1990 in sede di conferenza dei servizi, alla Commissione regionale di valutazione di cui all'articolo 11. Non sono trasmessi i progetti rispetto ai quali uno o più rappresentanti delle amministrazioni partecipanti abbiano espresso il proprio dissenso ai sensi dell'articolo 14 quater della legge n. 241 del 1990 e per i quali, a giudizio delle medesime amministrazioni, non sia possibile alcuna modifica progettuale ai sensi del comma 1 della medesima norma.
7. La Commissione regionale di valutazione, ricevuto il provvedimento, valuta le proposte sulla base dei seguenti requisiti:
a) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto urbanistico e paesaggistico, privilegiando gli impianti sportivi di prima categoria idonei ad ospitare competizioni a carattere internazionale;
b) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto economico finanziario;
c) miglior studio preliminare ambientale con simulazione grafica e fotografica d'inserimento visivo nel contesto territoriale dell'intervento;
d) minore distanza dalle grandi vie di comunicazione stradale e dai porti ed aeroporti;
e) previsione di un impianto di irrigazione totalmente informatizzato e finalizzato al minor consumo delle risorse idriche o che dimostri la capacità di riutilizzo dei reflui urbani o di altre risorse autonome atte a garantire una totale autosufficienza;
f) migliore qualità dell'utilizzo della cubatura, privilegiando le proposte con volumetrie più contenute;
g) migliore localizzazione della proposta valutata nell'ottica di conseguire l'obiettivo della distribuzione diffusa delle strutture negli ambiti di cui all'articolo 5, comma 6, con particolare riferimento a quelle proposte nelle aree svantaggiate;
h) maggiore varietà e qualità dei servizi accessori aperti al pubblico;
i) migliore riqualificazione di aree degradate, contaminate, trasformate o improduttive ai fini agro pastorali;
j) migliore qualità architettonica dei singoli manufatti ed ottenimento di certificazione di risparmio energetico nazionali ed internazionali.
8. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio determina i parametri di valutazione per tutti i requisiti previsti dal comma 7; a quello previsto alla lettera g) sarà attribuito un punteggio doppio rispetto a ciascuno degli altri. La Commissione, inoltre, verifica la presenza delle strutture alberghiere già esistenti, di cui all'articolo 6, comma l, lettera c).
9. La Commissione regionale di valutazione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all'articolo 8, ovvero dal termine dell'ultima conferenza di servizi, conclude i suoi lavori redigendo per ciascun ambito una graduatoria dei progetti presentati, e trasmettendo quindi gli atti all'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
10. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, entro sette giorni dalla ricezione delle graduatorie, ammette alle agevolazioni della presente legge i primi cinque progetti per ciascuno degli ambiti individuati all'articolo 5, comma 6.".

(25)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 151 e 257 sostitutivo parziale Campus - Meloni Francesco.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 2 quinquies bis

Modifiche alla legge regionale 21 settembre 2011, n. 19

1. Al punto 5) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 4, la parola :"40" è sostituita dalla parola:"100".

2. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 4, le parole: "in data 21 luglio 2009" sono soppresse.

3. Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 5, le parole:"accesso diretto" sono sostituite dalle parole: "un collegamento agevole".

4. Il comma 4 dell'articolo 5, è sostituito dal seguente:
"4. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, attiva la procedura di cui all'art. 11 della Legge Regionale 23 ottobre 2009 nr. 4, proponendo gli adeguamenti al Piano Paesistico Regionale necessari per consentire la realizzazione di nuove strutture residenziali e ricettive connesse ai campi da golf anche in ambito costiero, sino alla distanza di mille metri dalla linea di battigia (500 metri per le isole minori).".

5. Il comma 5 dell'articolo 5, è sostituito dal seguente:
"5. In considerazione della valenza strategica della presente legge, i termini della procedimento di cui al comma che precede sono eccezionalmente ridotti alla metà.".

6. Alla lettera c) del comma ---- dell'articolo 6, le parole : "nel raggio di 10 km" sono sostituite dalle parole: "nel raggio di 1 km"."

7. Al comma 1 dell'articolo 8, le parole: "dalla sua entrata in vigore" sono sostituite dalle parole: "dalla data di definitiva adozione degli adeguamenti al Piano paesaggistico regionale di cui ai commi 4 e 5 dell'articolo 5 della presente legge.".

8. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 8, è sostituita dalla seguente:
"a) il progetto dell'impianto sportivo su supporto cartaceo e digitale, contenente tutte le indicazioni relative alla localizzazione e alle sue dimensioni corredato da una relazione preliminare sull'impatto paesaggistico ed ambientale, predisposta anche ai fini della procedura di verifica/screening di cui alla deliberazione della Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 24/23, allegato B, con particolare riferimento al profilo tossicologico dei prodotti da usare per le operazioni di manutenzione dei manti erbosi e da uno studio per la valorizzazione e, qualora necessario, il reintegro e/o la restaurazione floristica e paesaggistica che consenta alle nuove strutture di integrarsi in totale armonia con le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche dei luoghi in cui si inseriscono, unitamente ad una simulazione grafica e fotografica dell'inserimento visivo, nel contesto territoriale, dell'intervento;".

9. L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Art. 9 (Adempimenti regionali)
1. L'assessorato Regionale del turismo, artigianato e commercio, ricevute le istanze e gli allegati di cui all'art. 8, ne verifica la regolarità e completezza, dandone comunicazione entro quindici giorni ai soggetti interessati, ovvero segnalando eventuali irregolarità o documenti mancanti. Gli interessati, entro la scadenza del termine ultimo di cui all'articolo 8, comma 1, devono integrare, a pena di inammissibilità della domanda, l'istanza o la documentazione come richiesto.
2. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio convoca, entro quindici giorni dalla comunicazione di cui sopra, ovvero dalla ricezione delle integrazioni richieste, le conferenze dei servizi di cui all'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990, facendo in modo di accorpare, ove possibile, più proposte di progetto. I progetti, in quanto d'interesse strategico della Regione, accedono alle procedure di cui al comma 2 dell'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990.
3 Alle conferenze di servizi partecipano il proponente il progetto, il direttore generale dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio in qualità di responsabile unico, il comune interessato, e tutte le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale, del patrimonio storico artistico ed alla tutela della salute e pubblica incolumità, le quali si pronunciano, per quanto riguarda l'interesse da ciascuna tutelato, sulle soluzioni progettuali prescelte, secondo le modalità di cui agli articoli 14 bis, 14 ter, 14 quater della legge n. 241 del 1990.
4. Le iniziative proposte, ricadendo nelle previsioni di cui all'allegato B l, articolo 8, lettere a) e q) della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono sottoposte alla procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (screening). Tale verifica verrà compiuta nell'ambito della conferenza dei servizi, ma i tempi della procedura di cui all'allegato B della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono ridotti alla metà, ad esclusione di quelli di cui all'articolo 7 del medesimo allegato.
5. Nei casi in cui sia richiesta la valutazione di impatto ambientale, si procede ai sensi del comma 3, dell'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990.
6. All'esito dei lavori della conferenza dei servizi, il responsabile unico adotta la determinazione di conclusione del procedimento che viene trasmessa, entro sette giorni, unitamente ai progetti eventualmente adeguati ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 2, della legge n. 241 del 1990 in sede di conferenza dei servizi, alla Commissione regionale di valutazione di cui all'articolo 11. Non sono trasmessi i progetti rispetto ai quali uno o più rappresentanti delle amministrazioni partecipanti abbiano espresso il proprio dissenso ai sensi dell'articolo14 quater della legge n. 241 del 1990 e per i quali, a giudizio delle medesime amministrazioni, non sia possibile alcuna modifica progettuale ai sensi del comma1 della medesima norma.
7. La Commissione regionale di valutazione, ricevuto il provvedimento, valuta le proposte sulla base dei seguenti requisiti:
a) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto urbanistico e paesaggistico, privilegiando gli impianti sportivi di prima categoria idonei ad ospitare competizioni a carattere internazionale;
b) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto economico finanziario;
c) miglior studio preliminare ambientale con simulazione grafica e fotografica d'inserimento visivo nel contesto territoriale dell'intervento;
d) minore distanza dalle grandi vie di comunicazione stradale e dai porti ed aeroporti;
e) minor consumo delle risorse idriche e/o capacità di riutilizzo dei reflui urbani o di altre risorse autonome atte a garantire una totale autosufficienza, mediante impianti di irrigazione totalmente informatizzati;
f) migliore qualità dell'utilizzo della cubatura, privilegiando le proposte con volumetrie più contenute;
g) migliore localizzazione della proposta valutata nell'ottica di conseguire l'obiettivo della distribuzione diffusa delle strutture negli ambiti di cui all'articolo 5, comma 6, con particolare riferimento a quelle proposte nelle aree svantaggiate;
h) maggiore varietà e qualità dei servizi accessori aperti al pubblico;
i) migliore riqualificazione di aree degradate, contaminate, trasformate o improduttive ai fini agro pastorali;
j) migliore qualità architettonica dei singoli manufatti e possesso dei requisiti per l'ottenimento di certificazione di risparmio energetico nazionali ed internazionali;
8 L'Assessorato del turismo, artigianato e commercio determina i parametri di valutazione per tutti i requisiti previsti dal comma 7; a quello previsto alla lettera g) sarà attribuito un punteggio doppio rispetto a ciascuno degli altri. La Commissione, inoltre, verifica la presenza delle strutture alberghiere esistenti nel raggio di un chilometro di cui all'articolo 6, comma 1, lettera e).
9 La Commissione regionale di valutazione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all'articolo 8, ovvero dal termine dell'ultima conferenza di servizi, conclude i suoi lavori redigendo per ciascun ambito una graduatoria dei progetti presentati, e trasmettendo quindi gli atti all'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
10. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, entro sette giorni dalla ricezione delle graduatorie, ammette alle agevolazioni della presente legge i primi cinque progetti per ciascuno degli ambiti individuati all'articolo 5, comma 6.

10. Le lettere g) ed f) del comma 1 dell'articolo 11 sono soppresse.

11. Al comma 2 dell'articolo 11 le parole: "almeno sei componenti" sono sostituite dalle parole: "almeno quattro componenti.".

(262)

Emendamento aggiuntivo all'emendamento 262 Campus - Meloni Francesco

Articolo 2 quinquies

All'emendamento numero 262, in principio, è inserito il seguente comma:

"01. All'articolo 3, comma 1, lettera b) le parole 'con sede legale in Sardegna' sono soppresse.". (279)

Emendamento Aggiuntivo Campus - Diana Mario.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 2 quinquies bis

Modifiche alla legge regionale 21 settembre 2011, n. 19

1. All'articolo 4, comma 1, lettera b), le parole:"in data 21 luglio 2009" sono soppresse.

2. All'articolo 5, il comma 4 è sostituito dal seguente:
"4. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, attiva la procedura di cui all'articolo 11 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, proponendo gli adeguamenti al Piano paesaggistico regionale necessari per consentire la realizzazione di nuove strutture residenziali e ricettive connesse ai campi da golf anche in ambito costiero, sino alla distanza di mille metri dalla linea di battigia (500 metri per le isole minori).".

3. All'articolo 5 il comma 5 è sostituito dal seguente:
"5. In considerazione della valenza strategica della presente legge, i termini della procedimento di cui al comma che precede sono eccezionalmente ridotti alla metà.".

4. All'articolo 6, lettera c), le parole : "nel raggio di 10 km" sono sostituite dalle parole: "nel raggio di 1 km".

5. All'articolo 8, comma 1, le parole: "dalla sua entrata in vigore" sono sostituite dalle parole: "dalla data di definitiva adozione degli adeguamenti al Piano paesaggistico regionale di cui all'articolo 5, commi 4 e 5, della presente legge".

6. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 8, è sostituita dalla seguente:
a) il progetto dell'impianto sportivo su supporto cartaceo e digitale, contenente tutte le indicazioni relative alla localizzazione e alle sue dimensioni corredato da una relazione preliminare sull'impatto paesaggistico ed ambientale, predisposta anche ai fini della procedura di verifica/screening di cui alla deliberazione della Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 24/23, allegato B, con particolare riferimento al profilo tossicologico dei prodotti da usare per le operazioni di manutenzione dei manti erbosi e da uno studio per la valorizzazione e, qualora necessario, il reintegro e/o la restaurazione floristica e paesaggistica che consenta alle nuove strutture di integrarsi in totale armonia con le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche dei luoghi in cui si inseriscono, unitamente ad una simulazione grafica e fotografica dell'inserimento visivo, nel contesto territoriale, dell'intervento;

7. L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Art. 9 (Adempimenti regionali)
"1. L'assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, ricevute le istanze e gli allegati di cui all'art. 8, ne verifica la regolarità e completezza, dandone comunicazione entro 15 giorni ai soggetti interessati, ovvero segnalando eventuali irregolarità o documenti mancanti. Gli interessati, entro la scadenza del termine ultimo di cui all'articolo 8, comma 1, devono integrare, a pena di inammissibilità della domanda, l'istanza o la documentazione come richiesto.
2. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio entro 15 giorni dalla comunicazione di cui sopra, ovvero dalla ricezione delle integrazioni richieste, le conferenze dei servizi di cui all'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990, facendo in modo di accorpare, ove possibile, più proposte di progetto. I progetti, in quanto d'interesse strategico della Regione, accedono alle procedure di cui all'articolo14 bis, comma 2, della legge n. 241 del 1990.
3. Alle conferenze di servizi partecipano il proponente il progetto, il direttore generale dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio in qualità di responsabile unico, il comune interessato, e tutte le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale, del patrimonio storico artistico ed alla tutela della salute e pubblica incolumità, le quali si pronunciano, per quanto riguarda l'interesse da ciascuna tutelato, sulle soluzioni progettuali prescelte, secondo le modalità di cui agli articoli 14 bis, 14 ter, 14 quater della legge n. 241 del 1990.
4. Le iniziative proposte, ricadendo nelle previsioni di cui all'articolo 8, lettere a) e q) della deliberazione della Giunta regionale 3 aprile 2008, n. 23/24, allegato B 1, sono sottoposte alla procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (screening). Tale verifica verrà compiuta nell'ambito della conferenza dei servizi, ma i tempi della procedura di cui all'allegato B della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono ridotti alla metà, ad esclusione di quelli di cui all'articolo 7 del medesimo allegato.
5. Nei casi in cui sia richiesta la valutazione di impatto ambientale, sì procede ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 3, della legge n. 241 del 1990.
6. All'esito dei lavori della conferenza dei servizi, il responsabile unico adotta la determinazione di conclusione del procedimento che viene trasmessa, entro sette giorni, unitamente ai progetti eventualmente adeguati ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 2, della legge n. 241 del 1990 in sede di conferenza dei servizi, alla Commissione regionale di valutazione di cui all'articolo 11. Non sono trasmessi i progetti rispetto ai quali uno o più rappresentanti delle amministrazioni partecipanti abbiano espresso il proprio dissenso ai sensi dell'articolo 14 quater della legge n. 241 del 1990 e per i quali, a giudizio delle medesime amministrazioni, non sia possibile alcuna modifica progettuale ai sensi del comma 1 della medesima norma.
7. La Commissione regionale di valutazione, ricevuto il provvedimento, valuta le proposte sulla base dei seguenti requisiti:
a) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto urbanistico e paesaggistico, privilegiando gli impianti sportivi di prima categoria idonei ad ospitare competizioni a carattere internazionale;
b) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto economico finanziario;
c) miglior studio preliminare ambientale con simulazione grafica e fotografica d'inserimento visivo nel contesto territoriale dell'intervento;
d) minore distanza dalle grandi vie di comunicazione stradale e dai porti ed aeroporti;
e) minor consumo delle risorse idriche e/o capacità di riutilizzo dei reflui urbani o di altre risorse autonome atte a garantire una totale autosufficienza, mediante impianti di irrigazione totalmente informatizzati;
f) migliore qualità dell'utilizzo della cubatura, privilegiando le proposte con volumetrie più contenute;
g) migliore localizzazione della proposta valutata nell'ottica di conseguire l'obiettivo della distribuzione diffusa delle strutture negli ambiti di cui all'articolo 5, comma 6, con particolare riferimento a quelle proposte nelle aree svantaggiate;
h) maggiore varietà e qualità dei servizi accessori aperti al pubblico;
i) migliore riqualificazione di aree degradate, contaminate, trasformate o improduttive ai fini agro pastorali;
j) migliore qualità architettonica dei singoli manufatti e possesso dei requisiti per l'ottenimento di certificazione di risparmio energetico nazionali ed internazionali;
8. L'Assessorato regionale al turismo, artigianato e commercio determina i parametri di valutazione per tutti i requisiti previsti dal comma 7; a quello previsto alla lettera g) sarà attribuito un punteggio doppio rispetto a ciascuno degli altri. La Commissione, inoltre, verifica la presenza delle strutture alberghiere esistenti nel raggio di un chilometro di cui all'articolo 6, comma 1, lettera c).
9 La Commissione regionale di valutazione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all'articolo 8, ovvero dal termine dell'ultima conferenza di servizi, conclude i suoi lavori redigendo per ciascun ambito una graduatoria dei progetti presentati, e trasmettendo quindi gli atti all'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
10. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, entro sette giorni dalla ricezione delle graduatorie, ammette alle agevolazioni della presente legge i primi cinque progetti per ciascuno degli ambiti individuati all'articolo 5, comma 6.".

(151)

Emendamento aggiuntivo Meloni Francesco - Vargiu - Cossa - Dedoni - Fois - Mula.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è aggiunto il seguente:

Art. 2 quinquies bis
Modifiche alla legge regionale 21 settembre 2011, n. 19

1. Al punto 5 della lettera a) del comma 1 dell'articolo 4, la parola "40" è sostituita con la parola "100".

2. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 4, le parole "in data 21 luglio 2009" sono soppresse.

3. Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 5, le parole "accesso diretto" sono sostituite dalle seguenti "un collegamento agevole".

4. Il comma 4 dell'articolo 5, è sostituto dal seguente:
"4. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, attiva la procedura di cui all'articolo 11 della legge regionale n. 4 del 2009, proponendo gli adeguamenti al PPR necessari a consentire la realizzazione di campi da golf con le connesse nuove strutture residenziali e recettive anche nella fascia costiera, sino alla distanza di mille metri dalla linea di battigia (500 metri per le isole minori).".

5. Il comma 5 dell'articolo 5, è sostituito dal seguente:
"5. In considerazione della valenza strategica della presente legge, i termini del procedimento di cui al comma 4 sono eccezionalmente ridotti alla metà.".

6. Alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 6 le parole "70 posti letto" sono sostituite dalle seguenti "cento posti letto".

7. Al comma 1 dell'articolo 8, le parole "dalla sua entrata in vigore" sostituite dalle seguenti "dalla data di definitiva adozione degli adeguamenti al PPR previsti ai commi 4 e 5 dell'articolo 5 della presente legge"

8. La lettera a) del comma dell'articolo 8, è sostituita dalla seguente:
"a) il progetto dell'impianto sportivo, su supporto cartaceo e digitale, contenente tutte le indicazioni relative alla localizzazione e alle sue dimensioni, corredato da una relazione preliminare sull'impatto paesaggistico e ambientale, predisposta anche ai fini della procedura di verifica/screening di cui alla deliberazione della Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 24/23, allegato B, con particolare riferimento al profilo tossicologico dei prodotti da usare per la manutenzione dei manti erbosi e da uno studio per la valorizzazione e, qualora necessario, il reintegro e/o la restaurazione floristica e paesaggistica che consenta alle nuove strutture di integrarsi in totale armonia con le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche dei luoghi in cui si inseriscono, unitamente ad una simulazione grafica e fotografica dell'inserimento visivo, nel contesto territoriale, dell'intervento.".

9. L'articolo 9 è sostituito dal seguente
"Art. 9 (Adempimenti regionali)
1. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, ricevute le istanze e gli allegati di cui all'articolo 8 ne verifica la regolarità e completezza, dandone comunicazione entro quindici giorni ai soggetti interessati, ovvero segnalando eventuali irregolarità o documenti mancanti. Gli interessati entro la scadenza del termine ultimo di cui all'articolo 8, comma 1, devono integrare, a pena di inammissibilità della domanda, l'istanza o la documentazione come richiesto.
2. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio convoca, entro quindici giorni dalla comunicazione di cui sopra, ovvero dalla ricezione delle integrazioni richieste, le conferenze dei servizi di cui all'articolo l4 bis della legge n. 241 del 1990, facendo in modo di accorpare, ove possibile, più proposte di progetto. I progetti, in quanto di interesse strategico della Regione, accedono alle procedure di cui al comma 2 dell'articolo l4 bis della legge n. 241 del 1990.
3. Alle conferenze di servizi partecipano il proponente il progetto, il direttore generale dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio in qualità di responsabile unico, il comune interessato e tutte le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale del patrimonio storico artistico ed alla tutela della salute e pubblica incolumità, le quali si pronunciano per quanto riguarda l'interesse da ciascuna tutelato sulle soluzioni progettuali prescelte, secondo le modalità di cui agli articoli l4 bis, l4 ter e l4 quater della legge n. 241 del 1990.
4. Le iniziative proposte, ricadendo nelle previsioni di cui all'allegato B 1 dell'articolo 8, lettere a) e q), della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono sottoposte alla procedure di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (screening). Tale verifica verrà compiuta nell'ambito della conferenza dei servizi, ma i tempi della procedura di cui all'allegato B della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono ridotti alla metà ad esclusione di quelli di cui all'articolo 7 del medesimo allegato.
5. Nei casi in cui sia richiesta la valutazione di impatto ambientale si procede ai sensi del comma 3 dell'articolo l4 bis della legge n. 241 del 1990.
6. All'esito dei lavori della conferenza dei servizi il responsabile unico adotta la determinazione di conclusione del procedimento che viene trasmessa, entro 7 giorni, unitamente ai progetti eventualmente adeguati ai sensi del comma 2, dell'articolo l4 bis della legge n. 241 del 1990, in sede di conferenza dei servizi, alla commissione regionale di valutazione, di cui all'articolo 11. Non sono trasmessi i progetti rispetto ai quali uno o più rappresentanti delle amministrazioni partecipanti abbiano espresso il proprio dissenso ai sensi dell'articolo l4 quater della legge n. 241 del 1990 e per i quali, a giudizio delle medesime amministrazioni, non sia possibile alcuna modifica progettuale ai sensi del comma 1 della medesima norma.
7. La commissione regionale di valutazione, ricevuto il provvedimento, valuta le proposte sulla base dei seguenti requisiti:
a) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto urbanistico e paesaggistico, privilegiando gli impianti sportivi di prima categoria idonei ad ospitare competizioni a carattere internazione;
b) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto economico finanziario;
c) miglior studio preliminare ambientale con simulazione grafica e fotografica di inserimento visivo dell'intervento nel contesto territoriale;
d) minore distanza dalle grandi vie di comunicazione stradale e dai porti ed aeroporti;
e) minor consumo delle risorse idriche e/o capacità di riutilizzo dei reflui urbani o di altre risorse autonome atte a garantire una totale autosufficienza, mediante impianti di irrigazione totalmente informatizzati;
f) migliore qualità di utilizzo della cubatura, privilegiando le proposte con volumetrie più contenute;
g) migliore localizzazione della proposta valutata nell'ottica di conseguire l'obiettivo della distribuzione diffusa delle strutture negli ambiti di cui all'articolo 5, comma 6, con particolare riferimento a quelle proposte nelle aree svantaggiate;
h) maggiore varietà e qualità di servizi accessori aperti al pubblico;
i) migliore riqualificazione di aree degradate, contaminate, trasformate o improduttive ai fini agropastorali;
j) migliore qualità architettonica dei singoli manufatti e possesso dei requisiti per l'ottenimento di certificazione di risparmio energetico nazionali ed internazionali.
8. L'Assessore regionale del turismo determina i parametri di valutazione per tutti i requisiti previsti dal comma 7; a quello previsto dalla lettera g) sarà attribuito un punteggio doppio rispetto a ciascuno degli altri. La commissione, inoltre, verifica la presenza delle strutture alberghiere esistenti nel raggio di un chilometro, di cui all'articolo 6, comma 1, lett. c).
9. La commissione regionale di valutazione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all'art. 8, ovvero dal termine dell'ultima conferenza dei servizi, conclude i suoi lavori redigendo per ciascun ambito una graduatoria dei progetti presentati e trasmettendo, quindi, gli atti all'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
10. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, entro sette giorni, dalla ricezione delle graduatorie, ammette alle agevolazioni della presente legge i primi cinque progetti per ciascuno degli ambiti individuati all'articolo 5, comma 6."

10. Il punto g) del comma 1 dell'articolo 11 è soppresso.".(257).)

PRESIDENTE. Colleghi, gli emendamenti numero 110 e 111 non si votano perché i successivi configurano una votazione per parti; gli emendamenti numero 112, 113, 10 e 25 sono stati ritirati; gli emendamenti numero 151 e 257 sono stati ricompresi nell'emendamento di sintesi numero 262 al quale è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 279.

E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, l'articolo 2 quinquies tratta delle modifiche alle norme sulla classificazione delle aziende ricettive, e credo sia una delle ultime occasioni per riflettere su quanto è successo in Consiglio regionale in queste settimane, e anche sul tipo di riformismo che la maggioranza di centrodestra, attraverso questo provvedimento, ha rappresentato. Oggi, finalmente, vediamo in Aula il Presidente della Regione; nelle scorse settimane abbiamo appreso dei suoi spostamenti, delle sue mosse soltanto leggendo i giornali, è comparso in Aula sporadicamente, ma credo che la sua presenza (anche se mentre è qui telefona da qualche altra parte, per cui come sempre o come spesso gli accade è un po' distratto rispetto agli accadimenti dell'Aula), ci offra un'occasione, offra un'occasione a mio avviso anche alla vostra maggioranza, per riflettere su come procedere.

Presidente, l'approvazione di un emendamento, a seguito di una votazione a scrutinio segreto, non è stato un incidente occasionale. Capisco che lei possa anche cercare occasioni per mettere fine a quella che ormai è un'autentica agonia, con prese di distanze che arrivano spesso anche da esponenti della sua maggioranza, è successo anche nel corso di questa legge, ma quel voto è stato semplicemente uno dei tanti passaggi, dei tanti scollamenti che si sono verificati.

In primo luogo le chiedo di riflettere, Presidente, anche per valutare se e come andare avanti in questa deficitaria esperienza di governo del centrodestra, sul testo del disegno di legge presentato dalla Giunta, valutando come è stato esitato dalla Commissione e come sarà approvato dall'Aula. Anche questo provvedimento di legge è la riprova di una maggioranza che non c'è, che non guida, che non indirizza.

Questa norma doveva essere una norma snella, doveva in teoria rendere più efficace un provvedimento che noi fortemente contestiamo perché lo riteniamo ingannevole; ingannevole in quanto unisce all'intento di cercare di ottimizzare il testo urbanistico l'intento opposto: il consumo di nuovo territorio. Invece, in Commissione, anziché semplificare il testo vigente, che era certamente lacunoso e, a nostro avviso, fortemente negativo, si è tentato, secondo uno stile e una modalità che ormai sono patrimonio della vostra maggioranza, di caricarlo di tante esigenze individuali.

La Commissione, di conseguenza, ha partorito un documento fortemente peggiorativo della legge esistente, ma anche fortemente complesso, con un forte appesantimento dello stesso Piano casa da voi approvato ormai due anni fa. E' sufficiente esaminare l'articolo 1 ter che moltiplicava le possibilità edificatorie o le ulteriori modifiche apportate, per esempio, all'articolo 13 e quindi alle norme di salvaguardia del PPR. Un appesantimento resosi necessario non perché ci sia da parte vostra un progetto, una visione del futuro, un'esigenza reale, ma semplicemente per rispondere alle tante esigenze individuali, perché ognuno ha qualcuno che gli tira la giacca per aggiungere una possibilità edificatoria nelle villette a schiera, o per poter eliminare dei documenti rendendo la normativa più semplice, o per abbassare la dimensione minima del lotto nell'agro, o per poter sbloccare una lottizzazione. La vostra maggioranza vive di somme di esigenze individuali e procede senza un progetto, a volte anche senza una valutazione.

Presidente, noi abbiamo provato imbarazzo quando l'Assessore dell'urbanistica ci ha fornito, come unici dati dei cosiddetti possibili 17 mila interventi, dei calcoli a "spannometro", che dovrebbero consentire di edificare circa 800 mila metri cubi; ma rispetto a questi dati non abbiamo evidenza se si tratti di zone urbane, se si tratti di agro, se si tratti di coste, quale sia l'impatto, quali siano i benefici, cioè noi procediamo senza bussola e senza valutazioni.

Questa legge è esemplificativa, è un manifesto, insieme alle altre che avete fatto di carattere squisitamente finanziario, di una maggioranza che non c'è, che non ha una visione, che per stare insieme deve mettere insieme esigenze individuali. Noi come minoranza, che vorrebbe essere minoranza che contribuisce a un progetto, ma non può farlo perché non c'è il progetto, abbiamo fatto un'opposizione dura, durissima su questo provvedimento perché moltiplicava non solo le possibilità edificatorie, ma anche la complessità, la confusione.

Purtroppo abbiamo fatto e facciamo questa opposizione non in presenza di un progetto della vostra maggioranza, che ormai ha difficoltà a stare sulle sue gambe, ma cercando di ragionare con voi su quale debba essere il modello di sviluppo per la Sardegna, un modello che voi non avete. Certamente cercate di togliervi un po' di polvere. Presidente, lei cerca di rifarsi una verginità politica, ma non avrà successo o almeno quello che ha fatto non potrà ripeterlo all'infinito; non potrà inventarsi altre flotte sarde, non potrà inventarsi altre tessere del P.d.L. stracciate per poi magari ripartire con la campagna acquisti, non potrà in qualche modo prendere ancora le distanze da Berlusconi oltre a quelle che ha già preso.

Presidente, in questo contesto le consiglio di cogliere la prima occasione utile, magari quella che c'è già stata, per dimettersi perché adesso il suo gioco, il bluff, verrà fuori. Verrà fuori il bluff della vacuità del suo progetto, dell'assoluta incapacità di dare risposte alla crisi economica e sociale dei sardi. Quindi un'uscita di scena dignitosa, magari con un pretesto qualsiasi, le offrirebbe la possibilità di mascherare quel bluff e di addossare genericamente le responsabilità a un Governo che non è certo amico, ma avrebbe dovuto saperlo dall'inizio mentre se ne è accorto troppo tardi, e a una maggioranza rissosa da cui ha già cominciato a prendere le distanze.

Quindi, lei ha fatto bene a minacciare le dimissioni, ma ha fatto male a non portarle fino in fondo perché le avrebbero consentito un'uscita di scena dignitosa. Guardi, non ci saranno miglioramenti. Lei potrà stare in Aula altre volte, ma sempre di più, nel corso delle settimane e dei mesi, continuerà a emergere che c'è una maggioranza che non legifera, una maggioranza che non governa, una maggioranza che non è in grado di fare riforme, una maggioranza che non ottiene risposte dallo Stato, che non fa riforme nella sanità, che non fa riforme nell'istruzione, che non è in grado di garantire il diritto alla mobilità dei sardi, che non ottiene risposte dal Governo nazionale perché si è svegliata troppo tardi.

Lei, Presidente, avrebbe dovuto accettare di aprire un contenzioso con lo Stato non quando i buoi erano già scappati, ma quando glielo hanno detto la maggioranza e tutto questo Consiglio attraverso gli ordini del giorno approvati. Quindi, Presidente, ormai il gioco è scoperto. Lei non avrà risposte dal Governo nazionale che, in questo momento, ha ben altri problemi a cui pensare che occuparsi della Sardegna, e lei non riuscirà a governare una maggioranza che non c'è più, che non ha fiducia in lei, che non crede in lei così come non crede in Berlusconi, di cui, suo malgrado, lei è stato ed è una emanazione.

Una maggioranza ormai in preda al "si salvi chi può", che non ha prodotto una sola riforma degna di questa nome se non "leggi zattera", "leggi guazzabuglio", finanziarie del "di tutto di più", collegati dove c'è di tutto e di più, leggi sul golf che da un lato puntano alla qualità degli impianti golfistici e dall'altro alla quantità per costruire un campo da golf dappertutto; leggi con un unico filo conduttore: derogare alle leggi esistenti, cancellare le leggi esistenti, svendere l'ambiente in cambio di un pugno di posti di lavoro spesso soltanto promessi.

Abbia un sussulto di dignità, Presidente, colga la prima occasione, noi cercheremo di dargliene tante, e si dimetta con dignità, lasci una partita se non vuole veramente finire nell'inconcludenza più assoluta sommando, a quelle già verificatesi, sconfitte, ritardi e manchevolezze.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, onorevoli colleghi, mi pare che una delle cose che dovremmo recuperare sarebbe quella di non prestare la nostra voce per urlare ciò che è fin troppo evidente. A che cosa serve insistere nel declinare una situazione che conosciamo tutti? Io, invece, sarei più preoccupato di quello che stiamo facendo. Per esempio questo articolo di cui parliamo, che vorrebbe far finta che l'installazione di tende, roulotte, caravan, mobil-home, maxicaravan o case mobili e pertinenze e accessori non costituisce attività rilevante ai fini edilizi, urbanistici e paesaggistici. E' un'affermazione grave. Poiché ci sono degli stimati colleghi che seguono le vicende giuridiche, Presidente, io vorrei raccomandare ai colleghi, e anche all'onorevole Steri che è un cultore di queste cose, di leggere la deliberazione del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2011.

Il Consiglio dei ministri, Assessore, con questa deliberazione ha impugnato la legge numero 14 del 2011 della Regione Lazio, recante, appunto, la disciplina delle strutture turistico-ricettive all'aria aperta (è recente, basta leggerla), rimarcando che la disposizione secondo la quale queste strutture non costituiscono attività rilevante ai fini urbanistici è una forzatura, perché di fatto non è così. Ora, io ve la segnalo per spiegarvi che, fondamentalmente potrebbe avere lo stesso fine, ma sarebbe importante semmai ragionare dell'opportunità.

Sappiamo che in questo periodo ciascuno di noi è stato spintonato da più parti perchè chi lavora nel settore alberghiero è relativamente contrario a questo tipo di infrastrutture, mentre chi gestisce i campeggi è molto più favorevole. In effetti si tratta di una via di mezzo. Non è vero che sono attività urbanistiche irrilevanti; sono rilevanti perché comportano urbanizzazioni, perché comportano utenze, comportano allacci, comportano una modifica sostanziale dello stato dei luoghi, questo è evidente.

Ecco perché, a mio giudizio, noi siamo contrari a questa proposta, presentata così all'interno di un Piano casa, a meno che non abbiate deciso di sostenere con forza l'idea che "casa" possano anche essere in Sardegna i caravan, le roulotte, gli attendati, ma non credo che questo significhi Piano casa. Questa è una norma che è stata aggiunta e che vorrebbe sostenere una semplificazione sulla classificazione delle aziende ricettive.

Io sollevo un problema. Questo tipo di deroga ovviamente viola una norma vigente, perché la stragrande maggioranza dei campeggi, stiamo parlando dell'80, 85 per cento di queste strutture, è insediato nella fascia costiera; non è possibile pertanto che in forza di una norma di legge venga dichiarata la loro irrilevanza, non esiste, non esiste proprio, forse conviene ritirare questa disposizione legislativa e rimeditarci sopra piuttosto che esporsi a una impugnativa.

L'altra questione che riguarda questo articolo è rappresentata in questa meraviglia dell'emendamento numero 262. Colleghi, stiamo riscrivendo la legge sul golf. Abbiamo esitato questa legge, Presidente (lo dico a lei Presidente del Consiglio perché questo continua a essere il nostro modo di essere), in questo Consiglio il 21 settembre 2011 (cioè poco più di un mese fa) adesso con un emendamento composto da una, due, tre pagine e mezzo, riscriviamo la legge, riscriviamo interamente la legge! Che cosa è accaduto?

C'è il pericolo che stia arrivando anche su questo qualche grana con la Corte costituzionale? C'è la fretta, come scrivete nel provvedimento, di applicare rapidamente le modifiche al Piano paesaggistico? Temo che questa norma dovrà fare i conti con ciò che è stato già approvato e che, quindi, qualunque modifica del Piano paesaggistico debba in qualche modo fare i conti con il confronto nel Consiglio regionale; questo emendamento penso cominci ad avere dei problemi. Io credo veramente che questo tipo di proposte evidenzino la profonda differenziazione che esiste nel modo di vedere le cose.

Ora, mi piace anche dire - se gli Assessori mi ascoltano - che noi non abbiamo una pregiudiziale contrarietà ad affrontare problemi che riguardino lo sviluppo turistico; però ci vorrebbe uno studio a monte. Per esempio, sarebbe interessante sapere l'opinione della Giunta sul numero dei posti dei campeggi rispetto al numero dei posti letto che offre il mercato della Sardegna; se ritiene la proporzione esistente giusta, corretta, se si ritrova da qualche altra parte d'Italia, se sia opportuno correggerla o creare delle tendenze per cercare di riproporzionare il sistema e forse, in quel contesto, si potrebbero ripensare anche le modalità con le quali vengono gestiti questi luoghi.

Sarebbe interessante, ma ci mancano i dati, ci mancano le considerazioni, questa è una norma che cade così, in un "luogo disperso" dove si parla di un Piano casa che niente ha a che vedere con questa materia; materia sulla quale non abbiamo, a monte, analisi statistiche per capire, per esempio, come si è modificato il trend dei posti per il turismo all'aria aperta in Sardegna in questi ultimi cinque, sei, sette anni, per capire appunto in quale direzione andiamo. Cercare di capire se, per come sta cambiando il mercato del turismo, è opportuno rafforzare la qualità, non certo mettendo a pregiudizio il territorio, ma mettendo in gioco finanziamenti che elevino la qualità dei servizi, perché molto spesso consentire di mettere caravan o roulotte è fare esattamente il contrario rispetto al migliorare la qualità dei servizi. I campeggi sono infatti cosa diversa dai parcheggi delle roulotte, come generalmente possiamo osservare nella stragrande maggioranza degli esempi.

Ecco perché noi siamo preoccupati fino a un certo punto, rassegnati all'idea che questo è un provvedimento che parla da sé, che ha già detto fin qui tutto quello che doveva dire e che aspettiamo di licenziare perché venga accompagnato al controllo dello Stato che dirà la sua parola definitiva su questo testo. Ed è chiaro che in questi termini la nostra posizione rimane negativa, fortemente negativa per questo aspetto delle aziende ricettive, liquidato come un problema di strutture posticce, non come analisi di un fenomeno turistico che sarebbe stato opportuno trattare in un'altra sede, in un altro contesto, magari mettendo insieme altre problematiche del mercato turistico, così come avete fatto per il golf.

Probabilmente avrete brutte sorprese anche su quella legge perché quando una legge cerca di rispondere a una limitata fascia di imprenditori, anche con agevolazioni di tipo urbanistico, quelle possono essere interpretate come aiuti di Stato e quindi come un atteggiamento non imparziale della pubblica amministrazione, del legislatore nell'affrontare un problema. Io credo che il problema di quella legge sarà questo e le correzioni che voi portate sono il segno della disperazione. L'emendamento numero 262 è l'immagine della disperazione di questa maggioranza che, a poco più di un mese dall'approvazione, ha già capito che questa legge non va da alcuna parte.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (Gruppo Misto). Presidente, io la mia prefazione a questo Piano casa l'ho già fatta. Approfitto della discussione di questo articolo per fare una post prefazione, ribadendo il fatto che questo Piano casa ha una forma aggressiva e un contenuto feroce. Mancano le procedure di tutela in tutti i sensi. Bisogna dunque contrastarlo attraverso una più rigorosa e garantita procedura di tutela in cui Stato, Regione, Province e Comuni fanno ciascuno la propria parte, ma i Comuni devono prima di tutto dotarsi di competenze proprie, non possiamo improvvisare un tipo di politica urbanistica.

La politica non è l'urbanistica perché richiede una solida conoscenza del territorio e dell'ambiente. Bisogna mettere l'accento sulla sensibilità ecologica piuttosto che su una concezione economica fallimentare. Dunque, un'ecologia dello spirito, non un'ecologia affaristica. Noi siamo per i territori sociali, non siamo per i territori delle comunità virtuali, siamo per un territorio che sia un contenuto delle aspirazioni dei cittadini, non delle speculazioni dell'edilizia e del cemento.

Il cemento è illustrazione quasi caricaturale dell'opposizione fra lo "spirito di finesse" e lo "spirito della geometria"; e il cemento è un materiale illogico, ma solido e resistente, illogico perché mischia il ferro col beton. Più che di produttività e di creazione di posti di lavoro con questo Piano casa si dovrà parlare di fenomeni che provocano stress, frustrazione, tensioni che ricadono anche nella vita privata. Bisogna restituire al lavoro precario, anche quello della conoscenza, ciò che gli viene impropriamente sottratto e che crea diseconomia, infelicità delle persone, impossibilità di programmare il proprio futuro.

Per il futuro abbiamo due possibilità: o stiamo a guardare ciò che accade oppure tutti insieme facciamo in modo che le cose accadano. La vera sconfitta non è perdere ma è perdere la convinzione che si possa vincere e cambiare in positivo lo stato delle cose. Occorre avviare un ciclo di lotta popolare in grado di rovesciare il perverso disegno di selezione sociale che sta coinvolgendo tutti i settori del Paese, in particolare della nostra Isola, passando per la scuola e l'Università e la ricerca. Alla terzina: privato, mercato, flessibilità, per parte nostra dovremmo saper contrapporre la difesa e l'estensione del pubblico sociale, dei diritti e dei salari. Bisogna riconquistare...

(Brusio in Aula)

Ma non è possibile!

PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Ben Amara. Onorevole Peru, onorevole Sanna prendano posto, grazie.

BEN AMARA (Gruppo Misto). Vengo interrotto tre volte. Ma neanche una classe di scuola media è così! Bisogna riconquistare l'agricoltura e farla fiorire, coltivare il territorio e custodirlo, rigenerare l'economia e il sociale, risanare e moralizzare l'apparato politico. Questo nostro Consiglio regionale è diventato un ostacolo alla celerità delle decisioni, il luogo delle parole che frena la "politica del fare", l'anfiteatro nel quale la politica impedisce lo sviluppo e l'innovazione. Il vostro Piano casa è una ricetta sbagliata, altamente improvvisata e senza ricaduta economica, e ciò comporta che si inneschi un meccanismo creditizio identico a quello che ha provocato negli Stati Uniti la bancarotta di grandi agenzie di credito, come il Federal Housing Administration, che il governo federale ha dovuto ripianare con uno stanziamento di 900 miliardi di dollari, solo nel 2008, e la spaventosa Housing bubble (bolla immobiliare) che ha scatenato quella crisi economica mondiale. Io mi fermo qui, grazie.

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Ben Amara. Colleghi, devo essere costretta a interrompere i lavori? Chi vuole conversare lo fa fuori dall'Aula.

E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Noi stiamo discutendo adesso l'ultimo articolo di un disegno di legge che ci ha impegnato fin troppo, a mio parere, rispetto a quello che può dare alla Sardegna.

Avrei auspicato un testo di legge più accettabile, che ci avesse impegnato di meno nella discussione, che ci avesse lasciato tempo da dedicare ad altri argomenti che, fuori di quest'Aula attendono di essere affrontati e risolti. Ora stiamo esaminando un articolo che tocca un tema, ne parlo brevemente, che io reputo non c'entri nulla con il disegno di legge in discussione, anche se sono convinto che il problema trattato nell'articolo vada affrontato.

Le strutture ricettive all'aria aperta in Sardegna sono regolate in maniera completamente diversa dal resto dell'Italia e questo pone seri problemi agli operatori economici del settore. Poiché già dall'inizio della legislatura in Commissione industria si è discusso un provvedimento, che non è andato avanti, che affrontava questo problema, è giusto occuparsi della questione, ma credo non fosse giusto occuparsene in questo provvedimento di legge.

A mio avviso resta in piedi l'esigenza di dare la possibilità ai nostri imprenditori che operano in questo settore di adeguare le strutture alle effettive esigenze del mercato. E' un problema sentito e, quindi, è anche giusto porselo. Però il Consiglio, la maggioranza stanno utilizzando questo articolo 2 quinquies per affrontare altri due problemi. Il primo, mi domando e chiedo alla Presidente, se è in linea con lo spirito e il contenuto del disegno di legge intervenire, come fa l'emendamento numero 13, sulle competenze dei Consorzi industriali in materia di pianificazione urbanistica.

Mi pare che l'emendamento numero 13 tenda a sottrarre alle amministrazioni comunali competenze che sono loro proprie; di conseguenza sarebbe giusto che questo emendamento venisse ritirato da chi lo ha presentato. E' il solito modo di agire, per cui si inseriscono nel testo questioni di diversa natura; però, siccome lo si fa con degli emendamenti, non se ne discute nelle sedi opportune e spesso questo ci può portare a commettere degli errori madornali.

Secondo tema, l'emendamento che verrà discusso, il numero 262, come è stato già anticipato negli interventi precedenti dal collega Sanna, tratta un argomento che da quest'Aula è stato liquidato soltanto un mese fa, cioè immediatamente prima dell'inizio della discussione di questo disegno di legge. Si tratta di rimettere mano alla legge numero 19, impropriamente chiamata "legge sul golf".

Dico impropriamente perché non guarda al golf, non guarda al turismo golfistico, ma alla possibilità di realizzare, con quella scusa, tra virgolette, ingenti quantitativi di volumi di carattere residenziale; si cerca anche, dirò, di mettere qualche piccolo rimedio a delle storture particolarmente palesi, tipo quella in cui si parla di ridurre la distanza degli alberghi esistenti non più a 10 chilometri ma a 1 chilometro per poter comunque prevedere delle volumetrie ricettive.

Con questo articolo si mettono veramente in evidenza i limiti di quella legge; quello che io non condivido è che si mette mano a questa legge appena approvata dal Consiglio regionale evidenziandone in un certo senso le storture ma senza intervenire sul motivo vero delle storture e cioè sulle volumetrie residenziali. Su quelle non si dice una parola, si lascia tutto quanto come è già previsto in legge, e cioè si consente che si facciano investimenti che vengono stimati dal mondo dell'imprenditoria in 3 miliardi di euro a fronte di investimenti, per i campi da golf, che non sono superiori a 2-300 mila euro. E' ovviamente e palesemente una proporzione eccessivamente a favore della speculazione edilizia, non si interviene su questo ma lo si lascia intonso e quindi di fatto non si migliora una legge che avrebbe invece avuto necessità di essere migliorata.

In sostanza si finisce per svilire quell'unico articolo, che tratta un argomento che poteva essere approfondito, introducendo altri due argomenti che non attengono minimamente a questo provvedimento di legge che stiamo discutendo. Questo la dice lunga sull'intero impianto di una legge che noi non abbiamo condiviso, che modifica una legge promulgata due anni fa giudicata fortemente negativa; si è intervenuti non per migliorarla, che pure è sempre possibile intervenire per migliorare una legge che viene giudicata negativamente, si è intervenuti per renderla ancora più impattante di quanto non fosse la precedente, per rendere la vita più facile a coloro che vogliono utilizzarne le norme a favore della speculazione edilizia.

Ecco perché anche con questo articolo di fatto si conferma un approccio, che non condividiamo, della maggioranza di centrodestra verso un tema delicatissimo: il tema dell'urbanistica, della salvaguardia ambientale, che è il tema di come affrontare e far applicare, e se è necessario anche migliorare, ma comunque innanzitutto far applicare, il Piano paesaggistico regionale che, dopo tantissimi anni, finalmente la Giunta precedente portò a compimento e approvò. Ecco perché noi voteremo contro questo articolo e voteremo contro gli emendamenti che vengono presentati; e, in particolare, io mi auguro che almeno l'emendamento numero 13 venga ritirato, perché davvero con questo provvedimento non c'entra, e rischia soltanto di creare ulteriori danni nei confronti delle amministrazioni comunali alle quali viene sottratta la materia di loro competenza.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, mi sembra che mentre volge al termine questa discussione sul cosiddetto, impropriamente, Piano casa, di fatto ci accingiamo anche in questo articolo a verificare alcune sorprese. Una è rappresentata da questo emendamento che di fatto riscrive la legge sul golf, all'interno del contesto di un articolo che è stato definito "salva baraccopoli". Però, presidente Cappellacci, presidente Lombardo, io non so fingere neanche dal punto di vista istituzionale, e mi sembra che parlare, in un momento politico che mi sembra comunque eccezionale, di baraccopoli sia veramente fuori luogo.

In realtà la finzione a cui stiamo assistendo è tale proprio dal punto di vista istituzionale, e da questo punto di vista, presidente Lombardo, lei non mi ascolta, cerco di esprimere il mio pensiero. Siamo in un momento di crisi. Il presidente Cappellacci, lo leggiamo anche sulla stampa, ha detto: "Sono in una fase di riflessione", ha minacciato le dimissioni, e questa è una finzione dal punto di vista istituzionale, sta utilizzando i venti giorni di "raffreddamento" che non esistono per legge, c'erano nella Statutaria, non ci sono più, come una fiction per mettere insieme la maggioranza.

Altrimenti che cosa sta succedendo? E' possibile che continuiamo a parlare di baracche, e non parliamo invece, grazie a questa Giunta regionale, della "baracca Sardegna"? Che cosa sta succedendo? C'è o non c'è una crisi in atto? E' possibile che non se ne parli nella massima Assemblea regionale? E' possibile che se ne parli dappertutto, e non in questo Consiglio regionale? E quale sarebbe la motivazione di questa pausa di riflessione, che porterebbe eventualmente il Presidente distratto, spesso assente, oggi distratto, a dare le dimissioni?

Un Presidente arrivato qualche giorno fa da Roma a mani vuote; parliamo di una rimodulazione di fondi per quanto riguarda il Piano del sud, di cui la Sicilia ha preso il 50 per cento. Il Presidente arriva e trova una maggioranza che, evidentemente, non lo sostiene, che lo sfiducia, perché di fatto questo è avvenuto qualche giorno fa. Torna a mani vuote da Roma e viene sfiduciato in Sardegna. Può essere questa la motivazione, o ce n'è qualche altra che non conosciamo? Magari l'evolversi del quadro politico nazionale, i fatti di questi giorni, di mezz'ora fa per esempio?

Come possiamo riuscire a riportare in questa massima Assemblea regionale la politica, i problemi, il fallimento di questi due anni e mezzo? E come il presidente Cappellacci può essere credibile, se non accompagna la sua presa di distanza da Berlusconi con un'autocritica di questi due anni e mezzo, dalla campagna elettorale in poi, come può non farlo? C'è stata una identificazione subalterna col capo, che ha accompagnato questi due anni e mezzo.

Io ricordo la madre di tutte le battaglie, la vertenza entrate, presidente Cappellacci, e quello che ha scritto un costituzionalista come Valerio Onida nel parere inviatole. Un parere molto chiaro, perché secondo il professor Onida si deve ritenere senz'altro la immediata, efficace operatività delle nuove norme statutarie che prevedono l'attribuzione alla Regione di nuove o maggiori entrate, senza che sia necessaria la previa emanazione di norme di attuazione. Sostanzialmente le hanno detto che lei può andare avanti, indipendentemente dalle norme di attuazione, indipendentemente dall'atteggiamento dilatorio del Governo.

La storia di questi due anni e mezzo è invece una storia in cui lei ha inseguito Berlusconi, Tremonti, persino il Viceministro Vegas. Allora per essere credibili bisogna cambiare pagina fino in fondo, bisogna fare autocritica, bisogna smentire persino Pisanu, il presidente Pisanu, che parlava di voce mai così flebile nei rapporti con lo Stato, bisogna smentirlo, smentirlo con i fatti, fare autocritica, e poi, sì, presentarsi all'elettorato, magari con un progetto diverso, con un progetto alternativo che nasca in Sardegna, che non abbia padrini e padroni, che nasca in Sardegna e veda forze politiche misurarsi sulla base di progetti alternativi.

Io credo che le sue dimissioni debbano avere questo oggetto: l'autocritica per due anni e mezzo di campagna elettorale, un fallimento, e la presa di distanza da un modo di fare politica che sicuramente non ha portato progressi né in Italia, né in Sardegna; e poi trovare eventualmente altre soluzioni politiche, altre soluzioni istituzionali: è necessario farlo. La Sardegna ha bisogno di risollevarsi, e lo deve fare attraverso un confronto alto, attraverso una politica che guardi al bene comune, che guardi all'unità dei sardi, non ha bisogno di finzioni, e non ha bisogno di fiction, non ha bisogno di momenti di "raffreddamento", siamo già abbastanza raffreddati.

Presidente, la invito pertanto a prendere la parola perché è presente in Aula ed è un suo dovere; e non parli soltanto con i giornalisti, con i suoi Assessori, o con i suoi consiglieri, parli al Consiglio, ci dica qual è la sua opinione, faccia un po' di autocritica, e ci permetta di valutare nel profondo le motivazioni che la spingono a questa pausa di riflessione, ci consenta di riflettere insieme.

Non continuiamo la discussione su questo disegno di legge che, di fatto, anche in questa ultima parte, in quest'ultimo capo, peggiora un sistema che consolida le politiche del cemento (legge sul golf, cosiddetto Piano casa, revisione del PPR), senza un disegno, perlomeno senza un disegno presentato in questo Consiglio regionale. E allora il valore, anche di quell'emendamento approvato, è semplicemente questo: presentiamo in questo Consiglio regionale le linee-guida eventualmente di modifica del Piano paesaggistico e insieme, come Consiglio regionale, diamo l'indirizzo. A questo siamo stati chiamati, per questo siamo stati votati.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Siamo arrivati alla conclusione di questa lunga maratona; forse più che una maratona è stato un calvario, in ogni caso uno scontro, un confronto tra maggioranza e opposizione, tra il bene e il male, io direi, nel senso che tutto il nostro sforzo è stato finalizzato a richiamare responsabilmente il danno che si poteva provocare con questo disegno di legge.

Sono accadute poche cose importanti e su questo io mi auguro, Presidente, che prima dell'intervento per annunciare le sue dimissioni in Aula, sempre che questo faccia, abbia almeno il garbo di dichiararsi soddisfatto del risultato, forse l'unico ottenuto in quest'Aula nel corso del dibattito del quale dichiararsi orgoglioso e garantito, su quell'emendamento che ha fatto tanto discutere per aver riportato le scelte sul PPR alla discussione in Consiglio.

Su questa vicenda, anziché plaudire con soddisfazione di tutti, perché credo sia un risultato importante, è stata montata una gazzarra. Se si fosse cercata una scusa per manifestare la propria insoddisfazione, magari dando conseguentemente le dimissioni, si disponeva sicuramente di una vasta gamma di occasioni più valide e più credibili alle quali pensare per proporre quanto dai banchi dell'opposizione ci si attende.

Dicevo prima, che abbiamo concluso che la normativa in discussione è stata un'ossessione che per due anni ci avete costretto a digerire con i vari provvedimenti di legge che sono comunque in continua rielaborazione; è quanto succede oggi, dopo il Piano casa tre, con l'emendamento che presentate alla legge sul golf. Non siete mai paghi del risultato che raggiungete e volete, sempre, ulteriormente modificare e trovare spazi di manovra, opportunità per aumentare le possibilità edificatorie, la cementificazione di quel paesaggio, ahimè, sempre più esposto alla vostra aggressione.

La definiamo una legge "a strascico", riprendendo un termine proprio di quel tipo di pesca che ara i fondali e prende tutto, cerca di prendere tutto il possibile. Quindi una legge che non lascia nulla di intentato visto che, attraverso l'articolo 2 quinquies, dobbiamo concludere questa vicenda parlando dei campeggi e della ricettività turistica all'aperto.

Come è stato già detto si sta intervenendo sulla fascia più pregiata dei nostri litorali e del nostro paesaggio; è la fascia più esposta che in qualche modo è o dovrebbe essere quella più tutelata e salvaguardata ma che, di fatto, a causa del permissivismo e della tolleranza è la parte più abusata, più saccheggiata, più interessata da nefandezze che sono sotto gli occhi di tutti, legali e illegali, consentite o tollerate; sono comunque le parti più brutte da sopportare nel nostro territorio.

Il discorso è che si afferma che non costituiscono attività rilevanti ai fini urbanistici edilizi e paesaggistici individuandole come strutture temporanee, momentanee mentre sono strutture che rimarranno lì per anni, che diventeranno vecchie, vetuste e poi saranno abbandonate. Cito, per concludere - perché non ho più neanche ispirazione per continuare a parlare di un tema che abbiamo sviscerato in tutti i suoi aspetti - il caso di Alghero (pensate è il terzo caso nel golfo di Porto Conte) e dei sigilli al camping di Sant'Imbenia, che ha portato all'iscrizione di centoventi proprietari nel registro degli indagati per lottizzazioni abusive.

Quando si fa riferimento a caravan e roulotte, in questo come in altri casi di campeggi simili situati in aree altamente pregiate di salvaguardia assoluta, di vincolo totale, parliamo sempre di fenomeni di questo tipo., Da anni caravan e roulotte non hanno più le ruote; quindi non è possibile definirli un manufatto facilmente rimuovibile perchè sono stati posizionati su dei blocchetti per offrirgli maggior stabilità e per garantire quei collegamenti ai sotto servizi, che voi dite non devono essere la regola, e che invece perdurano da decenni, come in questo caso, perché hanno gli allacci alle fogne laddove le fogne esistono ma, il più delle volte, sono allacci a pozzi neri o a canali a perdere che finiscono sugli arenili o in mare; e poi ci sono gli allacci all'impianto idrico e quelli agli impianti elettrici. Un meccanismo di rotazione diventa un sistema che oggi fa molto ridere.

E non entro nel merito, poi, del fatto che col montaggio di queste strutture, che dovrebbero essere facili da rimuovere e che invece diventano fisse, spesso si ostacolano gli accessi al mare. Noi dovremmo parlare dei Piani per l'utilizzo del litorale (PUL), che disciplinano l'accesso al mare, anche ai disabili, la fruizione di un bene che appartiene a tutti, è inalienabile, e che non è più tale a causa di strutture che dovrebbero essere rimovibili in qualsiasi momento e invece diventano strutture stabili con sotterfugi che nessuno controlla. Questa è la ciliegina sulla torta di un disegno di legge indecente che ci avete propinato e che noi, sicuramente, abbiamo tirato per le lunghe per farvi riflettere su questa indecenza, col risultato che è sotto gli occhi di tutti. Noi crediamo di aver svolto degnamente la nostra funzione, a voi trarne le conclusioni.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Presidente, io non mi esprimerò su questo disegno di legge, lo stiamo facendo da due anni e mezzo; quindi oggi c'è la ennesima conferma che si tratta di una normativa assolutamente assurda e lesiva degli interessi dei sardi. Di conseguenza devo dire di essere molto contenta che il presidente Cappellacci sia presente in Aula, anche perché mi dà l'opportunità di esporgli personalmente, se fosse un po' più attento, una lettera aperta. Presidente, sulla stampa ha circolato il rumor sulle sue dimissioni minacciate, parrebbe, a seguito dell'emendamento sul Piano casa presentato dall'opposizione, come tutti sappiamo, e approvato con alcuni voti della sua maggioranza. In questo emendamento si ribadisce che qualsiasi variazione al PPR deve passare necessariamente in Consiglio regionale per essere discussa.

Presidente, trovo inopportuno e politicamente grave che lei minacci di dimettersi in quanto una disposizione approvata dal Consiglio regionale non è di suo gradimento; lei, Presidente, ha dimostrato di non voler tener conto di una decisione della massima Assemblea dei sardi e, con le sue minacce, ha manifestato disprezzo verso il Consiglio regionale che democraticamente ha manifestato la sua volontà sovrana. Pertanto, credo che lei abbia proprio sbagliato a scambiare un problema di resa dei conti all'interno della sua maggioranza con un momento in cui si è espressa la sovranità dell'Aula.

Presidente, le ragioni delle sue eventuali dimissioni vanno ricercate nella totale incoerenza tra le sue dichiarazioni programmatiche, piene di demagogia e di una sorta di sardità opportunistica, rivelatasi tale nel corso del tempo, e quello che poi è stato il suo operato politico-istituzionale. Io, che le chiesi le dimissioni in tempi assolutamente non sospetti, le chiedo oggi di riflettere, qualsiasi sia la sua libera scelta, anche se dovesse andare contro le mie aspettative, e quindi di non dimettersi ora per affrontare subito il dramma economico e occupazionale, per dare risposta alle aspettative di migliaia di sardi che manifesteranno, giovedì 10, come movimento delle partite IVA e dei tartassati di Equitalia, mentre il giorno dopo, venerdì 11, parteciperanno allo sciopero generale per l'occupazione indetto dai sindacati.

Questi sardi chiedono il diritto al lavoro, sia esso autonomo che dipendente, il diritto del popolo sardo a una prospettiva di sviluppo senza che il suo ambiente e il suo territorio vengano venduti e vilipesi per un pezzo di pane duro e un posto precario da manovale, quello che ogni tanto si prospetta perché non c'è altro. Quindi lo stesso sciopero della fame portato avanti da alcune donne sarde, alle quali va tutta la nostra solidarietà… mi dispiace per Ben Amara, che si lamenta sempre, io lo ascolto con educazione, mi dispiace, Raduan…

(Interruzione del consigliere Ben Amara)

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Va bene, però puoi uscire dall'Aula, questa non è casa tua, questo è qualcos'altro, Ben Amara!

Dicevo, dello sciopero della fame portato avanti da alcune donne sarde, alle quali va tutta la nostra solidarietà, della petizione portata avanti da diversi movimenti popolari contro lo strozzinaggio di Equitalia che si concretizza nella richiesta di applicazione dell'articolo 51 dello Statuto sardo che al secondo comma recita "La Giunta regionale quando constati che l'applicazione di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannoso all'Isola, può chiederne la sospensione al Governo della Repubblica, il quale, constatata la necessità e l'urgenza, può provvedervi, ove occorra,a norma dell'articolo 77 della Costituzione".

Quindi con ciò la Giunta regionale può difendere concretamente gli interessi economici del popolo sardo dalle angherie perpetrate dal Governo italiano, che dimentica tra l'altro di essere debitore nei nostri confronti di circa 10 miliardi di euro per le sole entrate fiscali.

Presidente, io le chiedo di dare una risposta certa (lei ha proprio il dono dell'ubiquità per essere presente dappertutto, anche con il cellulare, a me farebbe piacere se invece ascoltasse, comunque poi troverà le registrazioni), qualsiasi essa sia, a questa richiesta popolare, formalizzata in Consiglio con una interrogazione presentata nelle precedenti settimane e seguita da una mozione da discutere in Aula spero con urgenza.

Una volta data risposta a questa richiesta che proviene da tutti i settori dell'economia sarda, e che non può essere derogata, pena la distruzione della nostra economia e delle nostre famiglie, faccia le riflessioni che ritiene più opportune, e se vorrà dimettersi sicuramente la sua coscienza di Presidente sarà in pace, consapevole di aver adempiuto a un suo dovere istituzionale, ovvero l'attuazione dell'articolo 51 dello Statuto speciale della Sardegna.

Presidente, io la invito a prendere un po' il coraggio a due mani e, prima di qualsiasi scelta vorrà fare sul suo ruolo, attui l'articolo 51, proclami lo stato di crisi, prenda in mano la vertenza delle entrate e sicuramente passerà agli annali della storia istituzionale della Regione autonoma della Sardegna. Con ciò dimostrerà di voler difendere davvero in modo così libero gli interessi del popolo sardo e il suo diritto a sopravvivere come popolo.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Noi oggi siamo all'ultimo atto di un lungo lavoro, mi suggerisce bene il collega Porcu, di una tragedia, che effettivamente è rappresentata dal disegno di legge che abbiamo discusso in queste lunghe settimane; l'ultimo atto che la dice lunga sull'obiettivo di questo testo di legge. Abbiamo discusso a lungo, ma io non mi lamento del fatto che la discussione si sia protratta per lungo tempo perché è stata una discussione assolutamente utile, una discussione nel merito, una discussione attraverso la quale l'opposizione ha cercato di raccogliere l'attenzione della maggioranza e della Giunta su tutto il disegno di legge che, nel suo complesso, rappresenta un danno per l'ambiente e per il territorio della nostra regione.

Ma, specificatamente, dire di alcuni punti che sono scandalosi è dire poco; punti che, così come abbiamo argomentato nei giorni scorsi, hanno fatto emergere in maniera chiara e netta che questo disegno di legge, che tutela gli interessi certamente di pochi costruttori interessati a vivere di casa, a vivere di metri cubi e di incrementi di volumetria, a tutto guarda ma certamente non agli interessi dei sardi, e in particolare di quelli che di casa avrebbero bisogno. Queste cose le abbiamo dette in lungo e in largo nei giorni scorsi.

Sono comunque contenta perché, attraverso questa discussione, in realtà siamo anche riusciti a fare breccia tra i banchi della maggioranza e, soprattutto in relazione al famoso voto segreto sul quale si è scagliata l'ira del Presidente della Regione, a suscitare il senso di responsabilità della maggioranza che forse è sopito da quasi tre anni ormai ma che ogni tanto, se debitamente sollecitato, riappare e mostra di essere alla fine anche presente.

Questo è successo su quel voto segreto; l'opposizione, attraverso il suo ragionamento nel merito della legge (ragionamento non ostruzione), è riuscita a sollecitare il senso di responsabilità che pure alberga in larghi strati di questa maggioranza; senso di responsabilità che speriamo, così come è successo in Parlamento, prima o poi si desti ed emerga costantemente ogni giorno così da prendere piano piano le distanze da questo Presidente, da questa Giunta e in particolare dalle proposte legislative che sottopone a questo Parlamento.

Quindi noi abbiamo fatto un lavoro importante, e quell'emendamento finalmente riporta il Consiglio alla sua centralità, soprattutto su temi così importanti come il governo del territorio, l'urbanistica e la tutela dell'ambiente. E fa veramente specie sapere che il Presidente della Regione si sia infuriato proprio su questo punto, sulla volontà del Consiglio regionale di riprendersi la sua centralità (una centralità messa da parte in questi tre anni e mezzo), e di riprendersela proprio sul tema che secondo noi attiene, lo abbiamo detto in questi giorni, al futuro della Sardegna, attiene alla possibilità che la Sardegna possa davvero costruire un progetto diverso di sviluppo economico e sociale e possa disporre di quella ricchezza, la più importante che possiede, costituita appunto dall'ambiente e dal territorio.

Ma, tant'è, il Presidente si è molto arrabbiato e ha addirittura minacciato le dimissioni. È inutile dire che non abbiamo creduto neanche per un secondo a questa minaccia del Presidente, l'abbiamo ritenuta da subito l'ennesima farsa messa in scena per deviare, in perfetto stile berlusconiano, l'attenzione dell'opinione pubblica dalle manchevolezze sue e della sua azione politica, manchevolezze che hanno ridotto la Sardegna in ginocchio, su un presunto scatto di reni, su una schiena dritta che vorrebbe mostrare ai sardi.

Ma noi non gli abbiamo creduto neanche un po', tant'è che aspettiamo, se stasera vorrà parlare, di avere conferma del fatto che purtroppo non si dimetterà, che purtroppo cercherà di andare avanti "a spizzichi e a mozzichi" in questa gestione disastrosa del governo regionale, aspettando forse la prossima occasione in cui l'opposizione riuscirà a suscitare il senso di responsabilità della maggioranza e magari riuscirà a portare la maggioranza ancora una volta su un voto segreto. Questo è.

Questo articolo è la ciliegina sulla torta ed è l'ultimo articolo in sequenza che ammette deroghe, ammette incrementi di volumetrie, in questo caso sono incrementi di volumetrie camuffate, non palesi, e ammette sostanzialmente la possibilità di un utilizzo indisturbato, senza regole, del territorio, soprattutto territorio vincolato come si sa essere quello dove si trovano i campeggi. Questa posizione contro l'articolo che stiamo discutendo non è soltanto la posizione dell'opposizione; c'è stata, come si sa, anche una lettera di Confindustria che ha sottolineato come questo sia un articolo da cassare, un articolo da ritirare e che non può essere approvato per una serie di motivi che Confindustria spiega bene.

Questa Giunta regionale, il suo Presidente, quindi, non solo non ascoltano i consigli dell'opposizione, non solo il Presidente si stizzisce, mostrando anche una mancanza totale di rispetto nei confronti della volontà del Consiglio, perché il Consiglio si riprende la sua centralità, ma non ritiene neanche di ascoltare i rappresentanti di associazioni così importanti come quella di Confindustria che segnala lo scandalo rappresentato da questo articolo del quale sottolinea l'estraneità e soprattutto il carattere di totale inopportunità e illegittimità rispetto al provvedimento di legge in discussione.

Però è evidente che il parere del Consiglio regionale ma anche di chi rappresenta pezzi importanti del sistema economico sardo non interessano questa Giunta, tant'è che va avanti; noi speriamo che grazie agli emendamenti si possa cambiare idea, e voi possiate cambiare idea anche nel merito di questo articolo che rappresenta sostanzialmente il lasciapassare, diceva il collega Bruno, per le baraccopoli nei campeggi, io direi invece il lasciapassare addirittura per le favelas nei campeggi.

Siamo praticamente a questo punto, dopo una serie di deroghe infinite alle leggi vigenti, deroghe alla legge numero 267 (come abbiamo visto negli articoli che abbiamo discusso), deroghe ai piani urbanistici, deroghe naturalmente al Piano paesaggistico, deroghe anche al pronunciamento dei Ministri della Repubblica che vi rappresentano, dopo l'incremento di volumetrie nei sottotetti, nei seminterrati nella fascia dei 300 metri, in quella fra i 150 e i 300, in quella fra i 300 e 2000, nei centri storici, nelle periferie adesso siamo alle deroghe per rendere possibile l'utilizzo in maniera incondizionata del territorio anche nei campeggi.

In Parlamento l'Italia s'è desta, io spero che velocemente lo stesso accada in questo Parlamento e che la maggioranza, o parte della maggioranza che ha sostenuto fino a oggi questo Presidente, faccia lo stesso qui in Sardegna e ne prenda seriamente le distanze perché si possa aprire, finalmente, una nuova pagina per quest'Isola così come finalmente si sta aprendo per il nostro Paese che si sta liberando da un vero e proprio incubo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Gli interventi de colleghi dell'opposizione, per la verità non di tutti, ma di molti, confermano che il vero discrimine politico oramai non passa più per le vecchie categorie di destra e di sinistra, che forse da tempo non appaiono più in grado di dare conto della realtà, bensì tra chi fa e chi chiacchiera o fa polemica fine a se stessa, tra innovatori e conservatori. E' il caso dell'onorevole Zuncheddu che bene avrebbe fatto ad aggiornarsi perché, se non lo sa glielo dico io, intervenendo sull'articolo 51 ha detto una cosa assolutamente né in cielo né in terra.

La Giunta regionale, infatti, ha deliberato sulla questione da lei richiamata il primo giugno 2011 e ha rivolto la richiesta al Governo nazionale, nello specifico al Ministero della economia. Ma lei per parlare del Piano casa, per contrastarlo, dice una menzogna o perché non si è documentata o perché lo fa strumentalmente, come l'hanno fatto molti colleghi dell'opposizione: una battaglia fine a se stessa.

Così si interroga anche l'onorevole Bruno che si chiede che cosa sta succedendo. Onorevole Bruno, sta succedendo che stiamo approvando un provvedimento di legge da voi osteggiato, tanto vituperato quanto atteso fuori da queste ovattate stanze. Onorevole Bruno, penso che anche lei abbia ricevuto una e-mail (per ragioni di privacy non riferisco il mittente, ma è a sua disposizione), emblematica di quello che sta succedendo fuori di questo Palazzo.

Questo è il testo della mail: "Sono un libero professionista della Provincia di Nuoro, ho militato nella sinistra sin dal 1973, in tutte le campagne elettorali mi sono prodigato per recuperare consensi per le coalizioni progressiste, anche a scapito della mia attività professionale. Non penso che a 56 anni possa cambiare le mie idee e il mio modo di intendere la società. In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, dove quotidianamente assistiamo inermi alla perdita di decine di posti di lavoro, e con loro scompaiono attività industriali, artigianali e commerciali, dove l'edilizia conta oltre 11 mila disoccupati, mi chiedo e vi chiedo se il compito dell'opposizione sia quello di difendere, in maniera acritica, il vecchio PPR, neanche fosse il Vangelo. La legge certamente è necessaria per salvaguardare il territorio da selvagge cementificazioni e con essa il paesaggio, ma da questo a ritenerla non suscettibile di modifiche mi sembra un paradosso. La tutela del territorio è un bene primario ma questo deve avvenire in funzione dell'uomo".

L'ha detto un militante della vostra parte politica, l'ha detto lunedì 7 novembre 2011, l'ha detto come lo dicono uomini di destra e di sinistra, lo dicono tutti i cittadini che hanno colto l'importanza di questo provvedimento, tanto è vero che vi è attesa. Noi per la verità abbiamo sempre detto che questo non è il provvedimento che risolve i problemi del comparto dell'edilizia, non porta a chissà quale soluzione i problemi che hanno le persone senza casa, è certamente uno strumento importante perché va in controtendenza rispetto alla logica dei divieti e dei blocchi che abbiamo conosciuto in una stagione, quella sì che ha portato alle dimissioni e alla prematura caduta della legislatura scorsa.

Quindi, intanto mettetevi il cuore in pace, questa maggioranza ha tante difficoltà, ha tanti problemi ma siamo certi che non cadrà certamente sulla materia urbanistica, non cadrà su questo provvedimento; siamo certi che questa maggioranza, e questo Presidente e questa Giunta, non cadranno perché questa maggioranza ha anche la capacità di portare al proprio interno una seria riflessione, ha il senso di responsabilità dei problemi che sono sul tappeto e, per la verità, stiamo conoscendo una stagione di rivendicazione autonomista come non si vedeva dai tempi dell'onorevole Melis.

Non voglio cedere all'enfasi, ma certamente sono stati conseguiti dei risultati. Ciò che si sta delineando in materia di continuità territoriale dei trasporti aerei e navali non è cosa da poco; non è cosa da poco aver contrastato un cartello di imprenditori rispetto ai quali mai nessuno aveva osato neppure alzare il dito. E, non lo neghiamo, questo risultato arriva grazie anche alla sollecitazione di una parte politica fondamentale di questa maggioranza, grazie alla determinazione di un Assessore, ma soprattutto alla volontà di un Presidente della Regione che, sicuramente, non è andato a Roma con il cappello in mano. E questo per citare soltanto alcuni esempi.

Onorevole Barracciu, lei continui pure a pensare che questa legge interessa pochi, continui a pensare che questa legge si rivolge agli speculatori, continuate a pensarlo; noi abbiamo la stessa opinione della stragrande maggioranza dei sardi che attende questo provvedimento di legge: sono i comuni cittadini, quei cittadini che hanno la necessità di adeguare la qualità dei loro servizi, che hanno la necessità di fare modifiche che certamente non compromettono né il paesaggio né il territorio.

Sugli interventi svolti devo sottolineare la delusione, per la verità non su tutti, perché io apprezzo gli interventi dell'onorevole Gian Valerio Sanna, non sono d'accordo con lui, ma sulle questioni di contenuto anche un ragionamento. Ora io intervengo su questo articolo (mi sarei aspettato dei vostri interventi in merito che nessuno ha fatto) perché anche noi in maggioranza dobbiamo forse un attimino sull'aspetto che riguarda la collocazione di queste strutture in via continuativa, che è disposto nel contesto dell'articolo 2 quinquies e che, a mio avviso, può dare adito anche a qualche dubbio di costituzionalità.

Poichè si tratta di una norma importante, una norma il cui contenuto non deve essere vanificato da un inciso che rischia di renderla assolutamente incostituzionale, io inviterei la Giunta a valutare sul punto specifico se non sia il caso di omettere quell'inciso che poco ha a che fare con la precarietà e occasionalità delle opere. Poichè ritengo, come già detto, che la norma sia importante, ritengo anche che debba essere valutata attentamente sotto questo profilo, perché stiamo facendo un lavoro che deve essere utile e produttivo e non deve incontrare pertanto i rigori della Corte costituzionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io mi atterrò all'argomento in discussione, cioè all'articolo 2 quinquies, e lascerò alcune considerazioni di carattere politico alla dichiarazione di voto finale sul disegno di legge. Per quel che riguarda l'articolo 2 quinquies, che come è stato ricordato ha già suscitato la giusta protesta degli albergatori e di altri operatori del turismo, è la conferma della "fantasia al potere" che la Giunta regionale e la maggioranza hanno voluto dimostrare, ancora una volta, nel peggiorare una o più disposizioni di legge che erano già pessime di per sé.

Il collega Pittalis dice che in molti attendono questo provvedimento di legge. Ma siamo assolutamente d'accordo, e lo abbiamo anche detto! Lo attendono molti immobiliaristi, molti albergatori, molti proprietari di seconde e terze case, e anche numerose famiglie che aspettano di poter sistemare qualche scantinato, qualche soffitta, dove far vivere i loro figli, magari in maniera sicuramente non sufficientemente garantita dal punto di vista igienico-sanitario. Questo è vero, è anche vero che si utilizzano in maniera strumentale le difficoltà, la miseria, i bisogni di numerose famiglie sarde, spacciando questo provvedimento di legge come risolutivo dei problemi dell'economia, o perlomeno dei problemi delle abitazioni in Sardegna.

Diamoci una calmata, collega Pittalis! Questo è un testo di legge che dà un colpo notevole all'edificato delle aree costiere, soprattutto delle aree costiere. E questo lo abbiamo visto nei pochi dati che l'assessore Rassu ci ha messo a disposizione per il dibattito in corso. Qual è stato l'impatto dei due anni di attività della legge numero 4 del 2009? E' quello che risulta dai pochissimi dati che l'Assessore dell'urbanistica ci ha fornito. E adesso, dopo deroghe agli strumenti urbanistici, dopo aver sottratto potestà ai comuni, dopo aver consentito un'edificazione nella "città costiera" che delimita il perimetro della Sardegna, abbiamo questo articolo che consente addirittura la realizzazione di "residence su ruote".

Un articolo su un quotidiano sardo oggi parlava della possibilità di sviluppo delle palafitte con il "Piano casa quater". Con questo articolo si consente - e mi fa piacere che il collega Pittalis lo abbia rilevato - di realizzare delle strutture, dei residence su strutture mobili, collocati in via continuativa. La volontà della Giunta in questo articolo (collega Pittalis, fa piacere che ve ne siate accorti, dopo una discussione che dura da tre settimane) è evidente, è quella di realizzare dei residence su legno, su roulotte; nell'articolo poi si elenca come può essere l'insediamento da realizzare.

Presidente Cappellacci, il presidente del Consiglio Berlusconi, voglio ricordarlo a quest'Aula, dopo la tragedia dell'alluvione di Genova, dopo il disastro idrogeologico, e dopo le morti che hanno segnato quel triste evento, ha avuto il coraggio di dire che in quelle località si è costruito troppo e si è costruito male; parole testuali del Presidente del Consiglio: si è costruito troppo e si è costruito male. Forse, in diciassette anni da che è Presidente del Consiglio, è la prima volta che sono d'accordo con lui: si è costruito troppo e si è costruito male. Queste disposizioni di legge consentono anche in Sardegna di costruire troppo e male.

Questo articolo, anche per rispondere positivamente agli operatori del turismo, sarebbe pertanto da cassare. Noi ci riempiamo la bocca di turismo, di turismi da valorizzare, di settore da implementare, da rafforzare, eccetera, allora ascoltiamo le indicazioni provenienti dagli operatori del turismo, in questo caso; anche perché, assessore Crisponi, io ho letto oggi nel sito della Regione, che seguo quotidianamente, che qualche cosa di serio riuscite a farlo anche in materia ambientale e paesaggistica.

Oggi ho letto sul sito, appunto, dell'allargamento ad altri sette comuni delle aree costiere della Sardegna, come individuate dall'articolo 19 delle norme di attuazione del P.P.R., del bando LITUS, e ho verificato quali opere e interventi sono realizzabili tramite questo bando. Altro che Piano casa! Le iniziative da portare avanti sono quelle previste da un bando che recita: "Interventi di recupero e riqualificazione naturalistica e paesaggistica di aree degradate localizzate nella fascia costiera". Su questo terreno dobbiamo insistere. Invece con la mano destra state difendendo un disegno di legge che distruggerà parte delle fasce costiere, e con la sinistra state intervenendo per recuperare i disastri del passato; mi sembra una posizione assolutamente schizofrenica.

Presidente Matteo Sanna e presidente Cappellacci, chiedo scusa, vorrei richiamare la vostra attenzione, e anche l'attenzione del Presidente del Consiglio, sull'emendamento numero 25 all'articolo 2 quinquies, titolato: "Modifiche alle norme sulla classificazione delle aziende ricettive", che parla di deregulation nella gestione dei Piani urbanistici delle aree industriali. L'emendamento numero 25, che è stato dichiarato ammissibile, è per me assolutamente inammissibile…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, l'emendamento numero 25 è stato ritirato.

SALIS (I.d.V.). Benissimo! Quindi, è inammissibile e mi fa piacere che anche qui ci sia stata una resipiscenza e sia stato ritirato, perché è un emendamento assolutamente vergognoso. Si trattava in effetti di un emendamento che puntava a restituire mano libera ai Consorzi industriali, sottraendo ai comuni i poteri urbanistici nelle aree industriali. Ecco perché riteniamo che quest'ultimo articolo sia la ciliegina sulla torta che dà il senso dell'assoluta inadeguatezza di questo disegno di legge. E la stessa valutazione, Presidente, le chiederei di farla anche sull'emendamento numero 13, che risulta anch'esso incardinato sul 2 quinquies e che, a mio parere, è assolutamente irricevibile perché il suo contenuto è assolutamente estraneo alla classificazione delle aziende ricettive.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, l'emendamento deve essere compatibile col titolo della legge, non con il titolo del Capo.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, tutti gli emendamenti sono compatibili con questo titolo, perché questo è un titolo che raccoglie di tutto e di più, è, come si suol dire, una furberia d'Aula, che però è una furbizia poco solida sotto il profilo economico e sociale. Questa è una legge pessima, interviene disordinatamente su tutto, ha mischiato argomenti distanti tra loro realizzando un minestrone di disposizioni in materia paesaggistica, urbanistica, edilizia, turistica, agricola e chi più ne ha più ne metta, lasciando esattamente le cose come stanno; la legge numero 4 era poco applicabile, continuerà a essere tale anche con le modifiche intervenute.

Quale sarà il risultato? E' semplice, si sarà creato un ulteriore danno alle attività economiche d'impresa in ambito regionale; e, soprattutto, sarà realizzato un danno grave al territorio, al paesaggio, all'ambiente della Sardegna, elementi che costituiscono la nostra ricchezza. Purtroppo sono prezzi, questi, che noi paghiamo in una fase che è pressoché conclusiva di un regime che c'è stato. In queste ore, in questi giorni si consumerà, in via definitiva, il regno di Silvio Berlusconi e anche del centrodestra italiano, così come noi l'abbiamo conosciuto in questi anni con tutte le sue, diciamo, pessime caratteristiche.

A ruota, a catena, dite come volete, o in ragione di qualche intenzione ancora abbastanza confusa, ma già visibile del Presidente della Regione, cadranno anche questa Giunta e questo centrodestra sardo, e si porrà il problema di come governare nei prossimi mesi e nei prossimi anni una Regione e un Paese ormai al disastro economico, sociale e, diciamolo pure, culturale nonché, relativamente al Paese, carente di credibilità internazionale.

Io non so come si sia potuto predisporre questo testo mentre si consumavano i disastri di questi giorni, mentre si portava via la gente da dentro i seminterrati o dai piani terra delle strade di Genova o di altre strade, avendo memoria di tutto ciò che era già accaduto nella nostra Regione, in tanti paesi, da quelli del Sarrabus per passare al nuorese, a Villagrande, per passare poi a questa macroscopica degenerazione che è la gestione del territorio, delle lottizzazioni massive che si sono realizzate a Capoterra, con uno strumento urbanistico vecchio di quarant'anni. Un vecchio Piano di fabbricazione che ancora viene derogato puntualmente dalle amministrazioni comunali di qualunque segno si succedano al governo di quel paese.

Mi dispiace che non sia in Aula l'onorevole Pittalis, perché ha raccontato un film che secondo me non ha visto neppure lui, un film che ha sognato stanotte, un film che non esiste e relativo alla grande prospettiva politica e istituzionale di questo Governo, di questo Presidente, di questa maggioranza. Un film che non esiste neppure nelle più rosee aspettative di coloro che fanno parte di questa compagine di governo, e che sicuramente non esiste nelle aspettative dei sardi.

Pensare di fare quello che ci chiedono, prescindendo dal fare quello che invece c'è bisogno di fare, non è una risposta matura di governo, è un comportamento istituzionalmente, ma prima che istituzionalmente, culturalmente sbagliato, profondamente sbagliato. Noi dobbiamo fare, invece, ciò che è giusto, e dobbiamo avere una relazione sistematica, continua, prevalente con chi ci esprime, cioè con quel popolo sovrano che noi dovremmo rispettare costantemente nell'esercizio della funzione di rappresentanza alla quale ci hanno destinato. E invece non è così.

Se noi ragioniamo su questo articolo, verifichiamo che è proprio sintomatico di questo provvedimento. Questo è un articolo che "costruisce" baraccopoli in tutte le coste della Sardegna, le costruisce e le stabilizza, e con l'idea di fare un servizio a coloro che utilizzano quelle strutture noi faremo un non servizio anche a quelle aziende che sono nate per gestire quelle strutture. Non avranno più sentimenti positivi destinati al cambiamento in meglio di ciò che hanno realizzato, si accontenteranno di rimanere, con piccoli aggiustamenti, in mezzo a un disordinato sistema fatto di tende, di roulotte, di caravan, di mobil-home, di maxicaravan o case mobili e pertinenze, e chi più ne ha più ne metta. Un modo disordinato, caotico, cialtrone, accattone; come stiamo riducendo questa nostra regione!

Onorevole Pittalis, il Presidente non è andato con il cappello in mano a Roma perché Roma gli avrebbe portato via anche il cappello, come ha portato e porta via a questo popolo ogni possibilità di vita! Sulle entrate, le norme di attuazione… ma facciamo un esame di coscienza! Noi rimaniamo "senza una cassa dove avere una lira" per risolvere i problemi di occupazione, di lavoro di questa nostra Regione! Altro che bell'esempio! E' un pessimo esempio quello che è stato dato.

Ci sono le donne che scioperano perché Equitalia taglieggia le imprese, fanno lo sciopero della fame; sotto il Palazzo ci sono le lavoratrici dei servizi per il lavoro che sono lasciate fuori dalla porta nonostante le leggi, nonostante gli interventi del Consiglio regionale, nonostante le sollecitazioni fatte alla Giunta! Per che cosa, Presidente del Consiglio, noi abbiamo questa situazione? Noi abbiamo questa situazione solo per un motivo, perché questa Giunta, che pure contiene autorevoli esponenti della cultura autonomista, e soprattutto questo Presidente sono stati incapaci! Questo Presidente e' incapace di difendere i diritti dei sardi!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Qualcuno direbbe: "Meno male che c'è l'onorevole Pittalis". Io la ringrazio - senza polemica, onorevole Pittalis - perché attraverso il suo intervento ho scoperto di aver vissuto nella mia breve esperienza da consigliere regionale, perché credo volga al termine, spero volga al termine, non per scelta personale, di avere vissuto nella legislatura con il più alto profilo autonomistico, una legislatura, in due anni e mezzo, che ha fatto sentire pudore anche al compianto presidente Mario Melis.

Onorevole Pittalis, bontà sua! Peccato che non la pensino come lei - mi smentisca per cortesia se sto per dire delle cose inesatte - non soltanto quel covo di bolscevichi che si annida nelle sigle di CGIL, CISL e UIL che venerdì porteranno nelle strade di Cagliari il malcontento che ormai ha raggiunto il colmo in tutti settori di questa società, ma vede, onorevole Pittalis, non la pensano come lei anche altre organizzazioni. Non la pensa come lei la Confindustria…

PITTALIS (P.d.L.). Ma neanche io la penso come loro!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Lo so. Non la pensano come lei le associazioni di categoria, non ce n'è una, a partire dall'amica Coldiretti; non la pensa come lei il sistema delle autonomie locali, così anche la Chiesa che attraverso la Pastorale del lavoro sta dicendo cose importanti sul ruolo e sulla funzione che hanno svolto questo Presidente della Regione, la Giunta e la maggioranza che li sostiene, e l'elenco, come lei sa, potrebbe continuare.

Tuttavia l'infaticabile difensore del Presidente della Regione, l'onorevole Pittalis, ci ricorda che il presidente Cappellacci non si è presentato a Roma con il cappello in mano. Ora, io non sono capace di pronunciare le frasi a effetto del mio amico e collega Uras, però credo, onorevole Pittalis, che non siamo lontani da quella descrizione, per quanto colorita, fatta dall'onorevole Uras. Io non so, onorevole Pittalis, cosa avesse in mano il presidente Cappellacci quando si è presentato a Berlusconi, a Tremonti e ai vari rappresentanti del Governo, so però che quelle mani, quando sono tornate in Sardegna, erano mani vuote. Non c'era nulla e non c'è nulla!

Chieda su questo chiarimenti al suo collega della Giunta regionale che nei prossimi giorni, se continuerà questa legislatura, dovrà portare in Commissione e poi in Aula la manovra finanziaria. Attraverso quello strumento ci si dimostri quanto da lei evidenziato con un accorato intervento; un intervento che rispetto e apprezzo ma che non condivido perché non risponde alla realtà (sembrava un marziano, onorevole Pittalis), perché avulso dal contesto in cui lo ha collocato.

Il Presidente è tornato a mani vuote! C'è un euro sulle entrate? C'è qualche novità sui fondi FAS? C'è qualche risposta sulle tante crisi che attanagliano tutti i settori produttivi? C'è un risultato di questa indefessa azione del Presidente della Regione di cui possiate portare vanto? Un vanto che capisco, per carità, però forniteci anche qualche dato oggettivo, per cortesia. Dov'è l'azione di governo connotata da questo profilo autonomistico del presidente Cappellacci? A me non pare ci sia. Non abbiamo ottenuto risultati con il Governo; io dico che non li abbiamo ottenuti, voi dite di sì, dimostrateci quali,ci dovrebbe essere un qualche risultato che connota questo profilo, come dicevamo, autonomistico di Cappellacci e della vostra maggioranza sul piano, per esempio, delle riforme.

C'è qualche straccio di riforma, onorevole Pittalis, di questa maggioranza che si muove nel solco di questo profilo autonomistico? Avete forse ripreso in mano la Statutaria? Ricordo che il presidente Floris fu costretto anche a dimettersi di fronte all' inconcludenza dell'Assemblea, e quindi della maggioranza, nel rispondere alla sfida della necessità di avviare una stagione di riforme autonomistiche. C'è qualche risultato in questa direzione? Può darsi che io non li veda; intervenga qualche altro collega della maggioranza peri smentire questa osservazione.

Non so dove sia il presidente Cappellacci, però attorno a questa Aula si respira il clima delle grandi occasioni. Se noi dovessimo misurare l'importanza di questa riunione assumendo come indicatore il numero degli organi di stampa presenti, la qualità degli organi di stampa presenti, diremmo che siamo davvero di fronte a una seduta del Consiglio regionale importante, forse storica, forse una seduta decisiva per le sorti di questa legislatura.

L'onorevole Pittalis ha detto che è storica perché ci sarebbero da celebrare i successi di carattere autonomistico, magari ci invitate anche qualcosa alla fine di questa seduta per brindare a questi successi, magari fateci vedere anche quali sono questi successi. Però, ripeto, non so dove sia il Presidente della Regione, farebbe bene a tornare in Aula, e farebbe bene anche a dire qualcosa in quest'Aula, perché io non so se ha formalmente minacciato le dimissioni, non so se gli organi di stampa hanno tratto queste dichiarazioni da informazioni dirette o indirette oppure dall'auspicio, che anche le pietre formulano, di una fine anticipata di questa legislatura.

Io però insisto (il presidente Cappellacci sarà collegato via audio, spero qualcuno gli riferirà), l'ho fatto intervenendo sull'ordine dei lavori a inizio di seduta, per cui, presidente Lombardo, le chiedo anche se è il caso di sospendere cinque minuti o quanto riterrà più opportuno, per chiedere al presidente Cappellacci di venire in Aula a riferire sulle sue intenzioni future. Credo che questa Assemblea abbia il diritto, credo ne abbia diritto la Sardegna, di sapere che cosa intende fare.

Sul piano umano mi dispiace dire queste cose, di fronte a quello che è avvenuto in questi giorni, però o si ha il coraggio di dire qualcosa, quale essa sia, oppure, perdonatemi, continuo a pensare che anche le paventate dimissioni siano state agitate strumentalmente per conquistare l'attenzione dei media da parte di un Presidente che non è capace di conquistarsi l'attenzione se non attraverso questi comportamenti ridicoli, non certamente attraverso l'azione di governo connotata da questo profilo autonomistico straordinario, unico nella storia dell'autonomia, come ci dice l'onorevole Pittalis.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, poichè lei in precedenza aveva già avanzato una richiesta di sospensione anche alla presenza del presidente Cappellacci, il quale non mi ha comunicato alcuna volontà di rendere una dichiarazione in Aula (la valutazione sull'opportunità di fare comunicazioni o dichiarazioni all'Aula è esclusivamente del presidente Cappellacci), non ritengo di accogliere la sua richiesta.

Poiché non vi sono altri iscritti a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore di maggioranza.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Signor Presidente, mi conferma che l'emendamento numero 10 è stato ritirato?

PRESIDENTE. Sì, è stato ritirato.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 13 si esprime parere positivo, anche sull'emendamento numero 151 si esprime parere positivo…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sanna, l'emendamento numero 151 e l'emendamento numero 257 sono stati ritirati perché è stato presentato l'emendamento di sintesi numero 262, a cui è stato presentato l'emendamento numero 279.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Grazie, si esprime parere positivo su entrambi gli emendamenti.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 2 quinquies.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2 quinquies.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappellacci, Dedoni, Diana Mario e Peru hanno Votato a Favore e che i consiglieri Agus, Barracciu, Cucca, Cuccu, Diana Giampaolo, Lotto, Manca, Moriconi, Sanna Gian Valerio e Soru hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 72

astenuti 2

maggioranza 37

favorevoli 48

contrari 24

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 13.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, poichè è stato considerato ammissibile e non è stato ritirato, chiedo il voto segreto sull'emendamento numero 13.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 13.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 78

votanti 77

astenuti 1

maggioranza 39

favorevoli 44

contrari 33

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Soru - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.)

E' in votazione l'emendamento numero 279.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 279, colleghi, apporta un correttivo alla legge sul golf che, verosimilmente, è una delle ragioni della minacciata impugnativa della legge. Perché? Perché vengono soppresse le parole "con sede legale in Sardegna". Quando ne abbiamo parlato si disse che era una legge ad personam, cioè che si stava facendo una legge per una ristretta cerchia di soggetti interessati. Questa questione ha trovato evidentemente accoglimento nelle preistruttorie svolte dal Ministero ha poi suggerito alla Regione sarda di eliminare questa dicitura perchè limitare gli accessi alle sole imprese che operano con sede legale in Sardegna è un aiuto specifico e rende la legge illegittima. Ma anche se operate questa correzione per evitare l'impugnativa della legge è la conferma che quella è una legge che è nata ad personam perché altrimenti non avreste avuto bisogno di questo correttivo.

Tantomeno avreste avuto bisogno del correttivo che apportate alla legge con l'emendamento numero 262 nel quale prendete atto che, probabilmente, occorre la valutazione di impatto ambientale perché non si può saltare, e per l'accesso diretto alle strade provinciali si può anche attenuare e parlare di agevole prossimità. Insomma tutti aspetti che descrivevano le modalità di fare le leggi su misura per qualche committente. Questo emendamento ne è la prova, spero vivamente che non si voglia continuare a insistere perché diversamente si contravviene all'evidenza dei fatti. Il nostro voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Solo per dire che noi non facciamo leggi ad personam e che non ci sono committenti di alcun genere. Mi dispiace che l'onorevole Sanna insista su questi toni che sono sbagliati. Io non so come faceva le leggi, lui quando era in maggioranza, spero che non le facesse perché aveva dei committenti. Noi non ne abbiamo, semplicemente abbiamo fatto una legge, ci siamo accorti che ci sono alcune imperfezioni e siccome non siamo fessi perché solo i fessi non cambiano idea, abbiamo modificato la legge. L'onorevole Sanna continua a vomitare insulti che sono fuori luogo.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 279. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 279.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sanna Matteo ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 79

votanti 77

astenuti 2

maggioranza 39

favorevoli 51

contrari 26

(Il Consiglio approva).

E' in votazione l'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, vorrei sapere anche dagli uffici se l'emendamento numero 262 sia effettivamente ammissibile, perché mi chiedo se noi ci troviamo a discutere leggi dentro altre leggi. Abbiamo trattato una materia del tutto distinta, ora si modifica in maniera pesante ed estensiva la legge sul golf; una legge che, appena esitata è già obsoleta, è già inadeguata e, se tanto mi dà tanto, vedremo altre modifiche anche nei prossimi mesi e settimane. Questo conferma quanto l'opposizione ha sempre detto, cioè che è una legge frettolosa, pasticciata, dove ognuno ci ha messo del suo; di conseguenza ci accorgiamo, a distanza di un mese e mezzo, nonostante le tante promesse, di aver legiferato male, in maniera confusa e inadeguata.

Quindi oltre a dichiarare il voto assolutamente contrario, ripeto, manifesto una fortissima perplessità perché questo è un modo di procedere del tutto inadeguato, vuol dire saltare a piè pari la Commissione anche relativamente alle modifiche che dovrebbero seguire la strada della Commissione, ci potrebbero essere altre modifiche che si rendono opportune e mi chiedo se noi dobbiamo essere costretti a rimediare ai pasticci e ai guai, prodotti da una maggioranza in stato confusionale, con degli emendamenti a una legge che non c'entra nulla. Questo vuol dire espropriare la Commissione delle sue competenze e il Consiglio della sua facoltà di legiferare correttamente portando avanti delle istruttorie adeguate. E' incredibile, a mio avviso, che si proceda in questo modo; e invito i colleghi a guardare l'emendamento numero 262, sono quattro pagine di emendamento, una vera riscrittura di una legge che neanche iniziata è già un fallimento, è già un pasticcio.

Questo è un altro dei motivi per cui il presidente Cappellacci dovrebbe avere il coraggio, nel caso avesse ancora qualche dubbio, di andare avanti sulla strada delle dimissioni. Avrebbe il nostro plauso, Presidente, si dimetta perché non ha speranze di raddrizzare questa legislatura che è nata storta e continuerà sempre più storta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Non so se il collega Meloni, come ha detto, rifiuti la definizione di emendamento ad personam, non ho elementi per poterlo affermarlo. Sicuramente è un emendamento "ad gruppum" perché è stato presentato a una legge che abbiamo appena approvato; un emendamento corposo composto di quattro pagine, come diceva il collega Porcu, che neanche i componenti della Commissione hanno avuto la possibilità di esaminare.

E' una modifica di numerosissimi articoli della legge sul golf, legge che era stata salutata come se fosse la panacea di tutti i mali del turismo in Sardegna. Adesso si adottano queste procedure assolutamente velocizzate e che non consentono la possibilità ai componenti della Commissione, in primo luogo, e all'insieme dei consiglieri regionali di poter esaminare le modifiche nel dettaglio.

Presidente, ci sembra una procedura assolutamente inaccettabile e non condivisibile; questi emendamenti non sono emendamenti alla legge presentata dalla Giunta ma sono invenzioni dell'ultima ora per tentare di rattoppare una legge pasticciata. Questi comportamenti non sono assolutamente condivisibili e li denunciamo in quest'Aula, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Anticipo la richiesta di voto per parti, comma per comma di questo articolato intero e complesso; perché noi non possiamo sempre subire. E dico perché non possiamo sempre subire! Questo non è un emendamento, questo è un articolato complesso con norme regolamentari, con riferimenti, con rilanci! Si inserisce un articolo, che non si capisce che numero ha perché non ce l'ha, poi si interviene con l'articolo 9 che è sostituito, di quale articolo 9 stiamo parlando?

Ovviamente immagino sia l'articolo di cui si parla successivamente perché nel testo dell'emendamento si dice: "dopo l'articolo 2 quinquies è inserito 'modifiche all'articolo 4, all'articolo 4, all'articolo 5, all'articolo 5, all'articolo 5, all'articolo 8, all'articolo 9, all'articolo 9 sostituito così, eccetera'". Questa è una revisione integrale di un provvedimento legislativo approvato qualche giorno fa e noi lo dobbiamo digerire così, sapendo bene che non è questo il modo di comportarsi, neppure da parte della maggioranza.

Un comportamento tenuto un'altra volta, in occasione della riforma sanitaria, fallimentare! Vi ricordate il famoso articolo 12, quello dei commissari? E non è più accettabile che le Aule parlamentari vengano ridotte in questo modo dall'arroganza, dalla prepotenza di un governo regionale che intralcia i lavori del Consiglio, e non adempie alle leggi che il Consiglio fa. E' una vergogna! Questo non è un emendamento, è un testo normativo di modifica integrale di un testo approvato qualche giorno fa. Una vergogna! Chiedo il voto per parti comma per comma, articolo modificato per articolo modificato.

PRESIDENTE. Colleghi, a seguito della richiesta del consigliere Uras, preciso che è in votazione il comma 1 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Voglio ribadire quanto ho già detto nell'intervento sull'articolo, nel corso del quale ho concentrato l'attenzione principalmente sul contenuto di questo emendamento, non di poco conto anzi molto significativo, che modifica una legge approvata soltanto un mese e mezzo fa. Ha detto bene il collega Uras: si interviene sulla gran parte degli articoli, si modificano parti sostanziali, e quindi di fatto si fa quello che si sarebbe dovuto fare presentando una seria proposta di legge di modifica alla legge regionale numero 19 del 2011, e chiedendo al Consiglio di avviare una discussione su quel tema.

Sarebbe successo però quello che è già successo col Piano casa, si sarebbe comunque impegnato il Consiglio regionale a discutere per altre due settimane per correggere gli errori compiuti appena un mese mezzo fa. Noi non possiamo condividere questo emendamento perché il Consiglio regionale, pur considerando importanti tutti gli argomenti, ha l'obbligo di individuare delle priorità, ha l'obbligo di uscire da quest'Aula per vedere che cosa accade fuori. E se da una parte si sente l'esigenza di modificare una legge appena approvata, dall'altra si deve anche capire che non la si può modificare, dopo che se ne è discusso per due settimane intere, intervenendo su tutto l'articolato con un semplice emendamento.

Io sono d'accordo con chi ha posto seriamente questo problema, è certamente un'ammissione da parte di questa maggioranza di una grave carenza nella formulazione e nell'approvazione di questa legge numero 19. E' una ammissione di cui noi prendiamo atto; però anche la correzione di macroscopici errori non può essere fatta in maniera così superficiale, non si può dare veste di legge a dei provvedimenti che non vengono approfonditi nella misura giusta e nella maniera opportuna. Ecco perché io credo che sia giusto votare contro tutto quello che in questo momento, con queste modalità, ci viene proposto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, volevo rassicurare il collega Meloni che io quando parlo peso le parole, e delle parole che dico io ne rispondo. Tant'è vero che evitato una probabile incompatibilità e illegittimità approvando il precedente emendamento, e vi rientrate approvando questo. Quando voi dite che per poter fare le strutture residenziali ricettive connesse a questo disegno di legge avviate una procedura specifica di cambiamento del Piano paesaggistico, state facendo un intervento ad personam anche in questo caso, perché state vincolando il cambiamento di un Piano paesaggistico da negoziare con lo Stato solo per queste persone, e state di nuovo introducendo un elemento di illegittimità.

Ciò di cui non vi rendete conto è che la vostra furia iconoclasta per favorire qualche cosa, e lo si vede dal suo comportamento in quest'Aula, collega Meloni, su questa materia, vi porta a ripetere un errore dopo aver approvato un emendamento, che vi è stato suggerito dallo Stato, per impedire l'impugnativa, e ve ne scrivete un altro perché quella impugnativa venga riprese in mano. Non vi rendete neppure conto delle cose che scrivete! E io da questo punto di vista vi invito ad approvare questo emendamento numero 262.

Mi meraviglio, Presidente, che si possano introdurre queste materie intruse in questa misura Bisogna anche dire le cose, questo emendamento è stato presentato neanche un mese dopo l'entrata in vigore di quella legge, neanche un mese. Questa è la conferma della vostra incapacità di fare le leggi. E mi dovete spiegare per quale motivo "fate fuori" dalla Commissione, visto che l'avete propagandato, il Presidente regionale e quelli provinciali del CONI.

I componenti della Commissione saranno quindi scelti fra esperti nominati dalla Giunta e dai direttori dell'Assessorato e, ripeto, fate fuori gli unici rappresentanti che possono davvero dare legittimazione a un provvedimento un po' fuori dagli ambiti, diciamo, dello stretto interesse. Però fate fuori dalle Commissioni il Presidente regionale del CONI e quelli provinciali, qualcosa vorrà dire se io insisto a sostenere una certa tesi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Onorevole Sanna, significa che continua a sostenere una tesi sbagliata. Lei pronuncia degli insulti che non può dimostrare e che, se non fosse consigliere regionale, le costerebbero una querela e una sicura condanna per diffamazione. Questo è poco ma sicuro! Detto questo, detto che non merita neanche una replica visti i toni che usa, intendo replicare al collega Sanna e al collega Uras per sottolineare che l'emendamento di sintesi è stato presentato il 19 ottobre, quindi circa venti giorni fa; pertanto c'era tutto il tempo per esaminarlo e per discuterlo. Se non l'avete visto, non potete dire che ve lo abbiamo presentato all'ultimo momento e che non ne sapevate nulla. C'era tutto il tempo per leggerlo!

Tra l'altro, se l'aveste visto, vi sareste accorti che è tutt'altro che uno stravolgimento, è la modifica, è il perfezionamento di alcune norme che oggettivamente non erano chiare. Voi siete in quest'Aula da più tempo di me e sapete come nascono le leggi, con aggiunte, appiccicature all'ultimo minuto, per cui molto spesso le norme vengono confuse, è quel che è successo per le norme che avete approvato voi nella scorsa legislatura, succede purtroppo anche per le nostre. Abbiamo semplicemente cercato di migliorarlo, non c'è nessuno stravolgimento. Se lo leggeste ve ne rendereste conto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Noi vogliamo mettere in evidenza la decenza e l'indecenza. Con questa legge ci avevate naturalmente dato un antipasto con il titolo, perché è sul titolo che si sono fatte le "aggiunte", non mi viene altro termine, e adesso arriviamo al dunque. Con una legge potevate benissimo modificare la legge sul golf, con un emendamento modificare la legge numero 4, e avreste avuto meno problemi nel dibattito in Aula.

Con questa legge, invece, in buona sostanza, ritornando alla decenza e alla indecenza, voi volete modificare quattro leggi: la legge numero 4 del 2009; la legge numero 28 del '98; la legge numero 22 dell'84; e la legge numero 19 del 2011, cioè una legge dell'altro giorno. Questo è in buona sostanza, e lo fate con un emendamento che, è vero, come dice il collega Meloni, essendo stato presentato a metà ottobre c'era tutto il tempo per esaminarlo; tutto il tempo, se le Commissioni avessero avuto possibilità di espletare le loro funzioni, di esaminare e istruire le leggi nel modo in cui dovrebbero essere istruite le leggi.

Se noi avalliamo questo modo di procedere, tutto è consentito, tutto è possibile, diventa un marasma. A qualcuno viene in mente di introdurre una modifica sulla legge sanitaria, o sulla legge per lo sport, e tanto cosa cambia, si fa un maxiemendamento come questo, si modifica completamente una legge che, per non farla lunga perché abbiamo solo tre minuti per intervenire, devo dire è il segno della vostra completa incapacità. Perché se dopo due mesi dalla approvazione della legge presentate un emendamento che trasforma l'articolato, evidentemente quello che ci avevate presentato era un pasticcio.

Il ripensamento è tardivo, e la decenza vi avrebbe dovuto suggerire, probabilmente, di attendere almeno qualche altro giorno prima di manometterla (come tentate di fare con questo emendamento) in maniera così vistosa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente Lombardo, io mi rivolgo a lei stavolta come fosse l'ultima possibilità che abbiamo di avere un minimo di tutela e di garanzia. Mi rivolgo a lei perché la ritengo personalmente, per la funzione che svolge, l'ultimo baluardo a difesa delle prerogative dei consiglieri e dell'articolazione consiliare. Onorevole Franco Meloni, è vero, avete presentato l'emendamento a metà ottobre e, quindi, c'era il tempo sufficiente per un'analisi del testo, nessuno lo nega.

Presidente, io però vorrei farle notare, come hanno già evidenziato i colleghi che mi hanno preceduto, che si interviene in maniera organica e strutturale su diverse leggi, in particolare sulla legge numero 19 del 21 settembre ultimo scorso. Non si può procedere in questa maniera; qui c'è un problema anche di altra natura. Ieri, mi pare, è pervenuto un messaggino con l'informazione che domani sera si dovrebbero insediare le Commissioni; pertanto, se vogliamo essere seri, questa è una materia che va riportata anche alle Commissioni competenti, non può essere un emendamento di sintesi come questo che rimette in discussione e cambia i "connotati" di quattro leggi, in particolare quelli della cosiddetta legge sul golf.

Io le chiedo, Presidente, o di sospendere questa seduta e dare la possibilità di un confronto politico all'interno dell'Aula, o di convocare la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, oppure di sospendere comunque i lavori, insediare le Commissioni e rimandare questo emendamento di sintesi alla Commissione competente. Il sommo poeta direbbe che è una sorta di vituperio, ma voi non siete né poeti né navigatori, siete soltanto assaltatori in particolare di alcune zone… di questo si tratta! Ditemi che senso ha! Ditemi che senso ha un emendamento di sintesi di questo tipo! Ditemi che senso ha! Comunque, Presidente, a lei mi sono rivolto perché rivolgermi alla Giunta è come rivolgermi al muro!

PRESIDENTE. Onorevole Diana, lei si rivolge al Presidente però il Regolamento in questo è chiaro, la volontà dell'Aula è sovrana, con la modifica del Titolo su cui si è espressa l'Aula l'emendamento è ammissibile anche se si interviene in maniera organica e strutturale su una legge vigente. Non dovrebbe essere questa la strada però, purtroppo, questa è la volontà dell'Aula e deve essere rispettata. Se poi lei chiede una sospensione non può essere il Presidente a decidere in merito ma sempre l'Aula a doversi esprimere.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, le chiedo la sospensione dei lavori, ma voglio anche dirle che la sua risposta, soprattutto in riferimento ai colleghi, è abbastanza emblematica ed esaustiva, per quanto mi riguarda, rispetto al profilo assunto dalla maggioranza nel gestire anche questa parte.

PRESIDENTE. Sulla richiesta di sospensione possono parlare un oratore a favore e uno contro. Se nessuno domanda di parlare, metto direttamente in votazione la richiesta dell'onorevole Diana.

Ha domandato di parlare a favore il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io voterò a favore della richiesta di sospensione e vorrei anche far presente ai colleghi della maggioranza, al Presidente della Regione e alla Giunta, che la minoranza pur portando avanti una opposizione forte, pur svolgendo un ruolo certamente critico, ha cercato di portare avanti le proprie idee, i propri principi entrando anche nel merito della legge e consentendo comunque, stabiliti quei principi e testimoniate le proprie idee, che andasse avanti l'iter di un provvedimento che noi contestiamo fortemente.

Ciò che stiamo per fare, cioè intervenire surrettiziamente grazie alla modifica del Titolo su una legge che non ha niente a che fare con il testo esaminato dalla Commissione, riteniamo sia un precedente molto pericoloso anche nei rapporti all'interno di questo Parlamento. Riteniamo, soprattutto, che nell'andare avanti, come maggioranza, su questo emendamento vi assumiate la grave responsabilità di ritardare ulteriormente l'approvazione di questo disegno di legge e di innescare un meccanismo di totale sfiducia tra parti consiliari che sono, sì, contrapposte, ma contrapposte su progetti, su programmi e su idee e non devono essere costrette a guardarsi in cagnesco e con sfiducia utilizzando cavilli regolamentari.

Io sono e rimango convinto che il procedere in questo modo, e mi rivolgo anche a lei, Presidente, non sia soltanto in contrasto con il nostro Regolamento, cito per esempio l'articolo 84, comma 4 che, parole testuali, dice: "Gli emendamenti devono riguardare argomenti già considerati nel testo del provvedimento in discussione o negli emendamenti presentati e giudicati ammissibili in Commissione", ma anche con lo stesso Statuto che, all'articolo 32, comma 5, ci ricorda che "i provvedimenti oggetto di discussione in Aula devono essere stati precedentemente esaminati dalla Commissione.

Se poi, con un cavillo regolamentare, creiamo il precedente per cui basta inserire nel titolo qualsiasi provvedimento, vi esponete e esponiamo questo Consiglio a una procedura che sarà fatalmente ripetuta in futuro. Di conseguenza il potere lo stesso delle Commissioni di questo Consiglio di entrare in merito e di confrontarsi verrà sabotato per sempre perché chiunque governerà potrà in fase iniziale, nel titolo introdurre diciotto provvedimenti diversi e poi a colpi di emendamenti cambiare le leggi saltando le Commissioni. Non voglio dire che sembianze ha questo atteggiamento, ma certamente stiamo indebolendo la funzione democratica di questo Consiglio con un precedente pericoloso.

Io anticipo che, se non soddisfatti, personalmente interverrò su ogni comma, su ogni virgola, perché credo che questa funzione democratica del Consiglio vada salvaguardata e l'espediente che è stato utilizzato sia pericoloso. Un espediente che si ritorcerà sicuramente contro di voi perché chiunque governi, oggi il centrodestra o domani il centrosinistra, sarà tentato di utilizzarlo per espropriare le Commissioni dalla discussione di merito.

Io vi invito a non fare opposizione alla legge sul Piano casa, a non ritardare l'approvazione della legge finanziaria che forse avete già rinunciato ad approvare, non vi interessa, nei termini, a non fare opposizione a voi stessi, a far rientrare la discussione nell'alveo del confronto democratico tra parti avverse e a ritirare questo emendamento per consentire l'approvazione, forse anche nella serata odierna, di questo disegno di legge.

La responsabilità che vi state assumendo è una responsabilità molto grave, non solo per il presente ma anche per il futuro dei rapporti tra forze politiche di questo Parlamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare contro il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Esprimo la nostra contrarietà alla proposta avanzata dai colleghi del centrosinistra. Ovviamente è chiaro il vostro atteggiamento nei confronti di questo (ma non solo di questo) provvedimento; un provvedimento che noi riteniamo importante, riteniamo urgente, che riteniamo soprattutto abbia consentito la realizzazione in Sardegna, nelle sue prime due versioni, di numerosi interventi. E questo in un momento di grande crisi; crisi che non dipende certamente né da noi, né tanto meno da voi, ma forse più da voi che da noi per le scelte operate nella passata legislatura, questa non ci stancheremo mai di dirlo.

Vorrei rivolgermi però anche al collega Gian Valerio Sanna, stimatissimo collega, che in ogni suo intervento non perde occasione per dare degli incapaci, per etichettare questa legge, così come tutte le leggi che noi discutiamo e approviamo in quest'Aula, come legge su commissione. Noi rifiutiamo questa critica e la rimandiamo al mittente.

Se siete stati così bravi nella passata legislatura, ci spiegate come mai sono state cassate tutte le più importanti leggi che questo Consiglio ha approvato? Onorevole Sanna, questo ci fa pensare che molto probabilmente ciò che lei dice, ciò che lei asserisce su ogni emendamento e su ogni articolo è infondato, così come erano infondate le rassicurazioni che voi ci davate nella passata legislatura, dato che abbiamo visto la bocciatura del Piano sanitario regionale, la bocciatura della Statutaria, la bocciatura di altri provvedimenti importanti, che la Sardegna oggi sta pagando a caro prezzo, coni molti dei vostri Assessori censurati, ultimamente anche con condanne, da parte di autorità giudicanti superiori.

Questo vi deve far riflettere e deve far riflettere anche questa maggioranza sul fatto che non tutto ciò che ci viene propinato dall'altra parte è il Vangelo, anzi hanno un solo interesse che ovviamente è quello di indurci in errore, di farci peggiorare le leggi e soprattutto di renderle inattuabili. Noi dobbiamo essere consapevoli che c'è una Giunta che ha licenziato un disegno di legge, un disegno di legge che è frutto anche di interlocuzioni con legali, con gli Uffici, con le strutture competenti; c'è una Commissione che ha fatto un lavoro che è stato licenziato a maggioranza e che assolutamente non va disatteso e soprattutto non va ribaltato a ogni comma, questo lo dico anche ai colleghi della maggioranza.

Ciò che è stato esitato dalla Commissione è comunque frutto di un lavoro serio, frutto delle istanze che ciascuno di noi porta in seno alla stessa Commissione, e non è giusto sentirsi dire che sono istanze di chissà quale committente: l'unico committente, lo ribadisco per la decima o forse dodicesima volta in quest'Aula, è il popolo sardo, quel popolo sardo che tre anni fa ha deciso che a governare questa Regione fosse questa coalizione, quel popolo sardo che ha ribadito con il risultato elettorale che forse qualcosa che è stata fatta nei provvedimenti di legge, debbo dire anche buoni, della passata legislatura non andava bene. Ed è per questo, signor Presidente, che noi voteremo contro la proposta del collega del centrosinistra di sospendere i lavori.

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta di sospensione avanzata dall'onorevole Giampaolo Diana. Chi la approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non la approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22

(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. Metto in votazione il comma 1 dell'emendamento di sintesi numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 1 dell'emendamento di sintesi numero 262.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Sanna Giacomo hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Salis.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 77

votanti 74

astenuti 3

maggioranza 38

favorevoli 49

contrari 25

(Il Consiglio approva).

E' in votazione il comma 2 dell'emendamento di sintesi numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, noi non ci riusciremo più, perché secondo la sede nella quale ci vediamo facciamo alcuni ragionamenti, in altra questi ragionamenti si dimenticano. Noi tutti stiamo combattendo una battaglia che ha come obiettivo quello di restituire a questo Consiglio regionale, come istituzione, autorevolezza e anche autorità, e non ci riusciamo perché la nostra iniziativa è totalmente inefficace e si confonde.

La maggioranza ha 53 consiglieri, anzi un pochino di meno nel frattempo, poi piano piano si ridurranno ancora di più, però la maggioranza ha più di 50 consiglieri; ora, voi, maggioranza, non siete in condizione di presentare un disegno di legge organico che affronti le modifiche a un provvedimento in cui vi rendete conto ci sono elementi, come dire, incongrui, sbagliati? Sennò a noi viene un sospetto, Presidente, e il sospetto è che questa Giunta, quando si tratta di precari, va a Roma per chiedere che venga bocciato il provvedimento, quando si tratta di metri cubi, va a Roma per chiedere come si può aggiustare e quindi sistemare le cose, in un "pappa e ciccia" che spiega benissimo perché il capello non si porta: non si porta perché altrimenti te lo portano via avendo già pagato in altro modo, e non nell'interesse dei sardi ma nell'interesse di qualche sardo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, voterò ovviamente contro la proposta di modifica che cassa una data dalle delibere del consiglio federale del golf; ma, Presidente, lei non me ne voglia se torno sull'argomento.

Io sono sinceramente preoccupato di quanto stiamo facendo; e lo sono rileggendo l'articolo 30 ("Ogni disegno di legge deve essere previamente esaminato da una Commissione e approvato dal Consiglio") del nostro Statuto, che a mio avviso ha un valore sovraordinato rispetto a qualsiasi altra nostra decisione, e considerando il combinato disposto della norma statutaria con il comma 4 dell'articolo 84 del Regolamento interno che recita che gli emendamenti devono riguardare argomenti già considerati nel testo del provvedimento.

Ora, non è possibile accettare una modifica del titolo, perché, o il tema del golf è stato trattato in Commissione precedentemente, quindi tutti hanno avuto la possibilità di intervenire, di portare altre modifiche, di fare altre osservazioni sulla legge sul golf, oppure quell'emendamento che è stato proposto e che stiamo discutendo e votando per parti, era di fatto inammissibile, e non può ritornare a essere ammissibile perché l'Aula, successivamente, ha approvato una modifica del titolo, perché vorrebbe dire che esiste il principio della sospensione della validità di un emendamento, cioè che qualsiasi emendamento deve essere sempre legittimo e non può essere mai escluso ed espunto da una norma perché intruso, in quanto può esistere sempre la possibilità che nel corso il dibattito al titolo si aggiungono leggi e quindi qualsiasi materia di qualsiasi emendamento può ritornare a essere oggetto del dibattito in Consiglio.

Vorrebbe dire - Presidente, non me ne voglia se insisto, perché quello che stiamo facendo credo sia un dibattito non banale e mi dispiace di dover fare opposizione su una legge a cui non vorrei pensare più - che per questa via noi creiamo il precedente per cui si possono sistematicamente tagliare fuori le Commissioni e che qualsiasi emendamento su qualsiasi materia non può essere più espunto dalla legge perché esiste sempre la possibilità di cambiare il titolo.

Io voto ovviamente contro l'emendamento ma spero ci sia ancora spazio per una riflessione; pertanto invito i colleghi al ritiro e a presentare un progetto di legge di modifica con l'impegno di mandarlo avanti in maniera veloce. Concludo esortandovi a non fare opposizione a voi stessi.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, le faccio presente che il precedente si è creato quando abbiamo approvato la legge sulla riduzione del numero dei consiglieri. Nel corso di quella discussione era stato presentato un emendamento di modifica al titolo per poter introdurre emendamenti che riguardavano materie differenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Annuncio il nostro voto contrario, perché? Perché è un modo scorretto di procedere, veramente è un disagio per noi intervenire su questa vicenda. Oltre al dover utilizzare ancora una volta le armi dell'ostruzionismo, è come se portassimo all'attenzione dell'Aula una legge che recita: modifiche e integrazioni delle leggi, e mettiamo in elenco tutte le leggi che abbiamo interesse a modificare e lo facciamo poi attraverso gli emendamenti. Ho già sollevato il problema nel precedente intervento.

Quando si dice che l'emendamento è stato presentato il 19 ottobre, voglio ricordare a voi tutti che avevamo già convocato le Commissioni per il rinnovo delle Presidenze. E' vero, la Presidente ha precisato che le Commissioni non sono scadute, non scadono, ma i Presidenti sono in qualche modo scaduti tant'è che le Commissioni non si riuniscono per problemi esistenti all'interno della vostra maggioranza. Domani sera sono convocate le Commissioni, non so che cosa succederà, se si è arrivati a convocarle evidentemente sarà stato raggiunto un accordo in maggioranza per distribuire incarichi che sembrano così importanti e in ogni caso sono stati elemento di scontro.

Una legge comunque deve essere discussa, lo dice il Regolamento, in Commissione. Si tratta allora di fatto di una nuova legge così come la modifica alla legge numero 4 è una nuova proposta di legge che ci ha inchiodato qui per oltre un mese e che ci ha visto discutere nel modo in cui voi tutti sapete. Quindi su questo modo di procedere noi dichiariamo il nostro totale disagio e disappunto, e per questo il nostro voto sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Comma 2, dobbiamo eliminare la parola "in data 21 luglio 2009". Nel testo originario avevano talmente cristallizzato la tipologia da dire che le strutture da realizzare di seconda categoria erano quelle deliberate il 21 luglio 2009 dal consiglio federale della federazione. Le avevano cristallizzate. Sto inventando eh! No, sto leggendo il testo. Avevano determinato quella tipologia Però, siccome adesso bisogna leggere che cosa c'è scritto dopo, hanno capito che non possono modificare il Piano paesaggistico e farlo subito, è possibile che intervengano sicuramente altre deliberazioni e altre modifiche e si rimuova la data del 21 luglio 2009.

Ma all'origine, quando si pensava di intervenire subito, serviva quella fotografia, non un'altra, non un'altra perché sarebbe bastato dire "omologati e approvati dal consiglio federale "punto"! No, quelle approvate in data 21 luglio 2009, il che voleva dire che si favoriva qualcuno e si sfavoriva qualche altro. Se no che bisogno c'era!

Collega Campus, io sono ingenuo ma cerco di capire, mi sforzo di capire, il perché di questo bisogno. Allora sono io l'esagerato che penso forse troppo, credo di no, credo che purtroppo le cose siano come abbiamo detto e che rimuovere questa data serva per mantenere quella fotografia, posto che la modifica della pianificazione paesaggistica non avverrà, come poi ammettono i commi successivi, nei tempi e nelle aspettative poste in quella legge. Ecco perché siamo contrari a quell'emendamento, perché combattiamo la personificazione della funzione legislativa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, neanche questa volta l'onorevole Sanna meriterebbe la replica, ma siccome ogni volta si alza, si fa un film, si inventa fotografie, si inventa committenti eccetera bisogna che qualcuno replichi. Replico io; onorevole Sanna, non è così, ogni volta che lei continuerà a intervenire per dire le sue fandonie risponderò che lei si sbaglia e che dice cose sbagliate.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 2 dell'emendamento numero 262.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Petrini ha votato a favore e che il consigliere Cucca ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 72

astenuti 2

maggioranza 37

favorevoli 47

contrari 25

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il comma 3 dell'emendamento numero 262. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 4 dell'emendamento numero 262. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 5 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il comma 5 dice che, in considerazione della valenza strategica di questo disegno di legge, i termini del procedimento, indicati dall'articolo 11 della legge numero 4, sono eccezionalmente ridotti alla metà. Avete presente che cosa dice l'articolo 11 della legge numero 4? Dice che con periodicità biennale la Giunta provvede all'aggiornamento e alla revisione del PPR. Che cosa significa la modifica, che sarà "con periodicità annuale"? Non si capisce, perché l'unico altro termine temporale presente nella legge attiene ai trenta giorni successivi alla pubblicazione sul BURAS a disposizione di chi voglia formulare osservazioni. A meno che non vogliate dimezzare i tempi di pubblicazione, ma questo non è possibile perché bisogna dare ai cittadini la possibilità di fare osservazioni: è un diritto che non si può dimezzare.

Poiché non c'è nessun altro termine temporale che si possa dimezzare, state dicendo che l'aggiornamento periodico del PPR dovrebbe avvenire con cadenza annuale?! Qualcuno darà un senso compiuto a questa norma che non ha né capo né coda, che non significa nulla, è stata scritta solo per propaganda, per imprimere una accelerazione a qualcosa che comunque deve passare attraverso la negoziazione con lo Stato e che, quindi, avrà bisogno di termini ben diversi da quelli che avete proposto.

PRESIDENTE. Comunico che il collega Marco Meloni è rientrato dal congedo.

Poiché nessun altro domanda di parlare sul comma 5 dell'emendamento numero 262, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 6 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io voterò contro questa modifica. Le chiedo poi, di nuovo, di ragionare su quanto sta succedendo e anche di ricordarci se quando abbiamo dato l'assenso alla modifica del titolo della legge che lei citava l'abbiamo dato all'unanimità o meno. Dico anche all'onorevole Meloni che non basta presentare un emendamento in Aula perché in Aula abbiamo seguito un provvedimento di legge molto complesso, pertanto avremmo voluto discutere di queste problematiche in Commissione.

Il comma 6, per esempio, è una modifica fortemente peggiorativa, perché l'elenco delle strutture alberghiere esistenti avviene non più nel raggio di 10 chilometri ma di 1 chilometro. Che cosa significa questo? Significa che il campo da golf non sarà un'infrastruttura a disposizione degli alberghi nel raggio di 10 chilometri, favorendo di conseguenza la destagionalizzazione, il miglioramento dei tassi di occupazione (fattori su cui la legge dice di voler intervenire), ma si limiterà a quelli esistenti nel raggio di 1 chilometro.

Di conseguenza si fa un'operazione molto più modesta da questo punto di vista e metteremo strutture alberghiere contro strutture alberghiere; quindi viene meno anche uno dei motivi fondamentali che potevano indurci a discutere, magari anche per trovare dei correttivi, su questo disegno di legge. Ma perché dobbiamo impedire che si migliori questo testo di legge con l'apporto di tutti, visto che la tematica l'abbiamo seguita, e l'onorevole Meloni sa che alcuni di noi non si sono opposti "lancia in resta" a tutto ma hanno portato dei ragionamenti? Voi avete scelto altre strade, ma noi abbiamo ragionato non considerando la legge sul golf il male assoluto, ma dicendo che una legge sul golf fatta bene, seria, che consentisse la creazione di campi di alto livello, che in qualche modo valorizzasse le cubature esistenti, poteva avere un senso.

Queste vostre modifiche ci confermano, invece, che il vostro era soltanto un tentativo di stravolgimento. Ci dispiace veramente, ripeto, anche per i rapporti esistenti tra di noi. Il mio voto è contrario, con l'invito nuovamente, onorevole Meloni, al ritiro dell'emendamento e per discutere dell'argomento apertamente e seriamente in Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Voglio manifestare anche io il mio disagio nell'affrontare questa discussione, perché il tema della legge che con questo emendamento stiamo modificando era un tema al quale, fin dall'inizio, io avevo prestato una grande attenzione. Purtroppo, il susseguirsi delle scelte della maggioranza di infarcire quel provvedimento di legge di una serie di proposte ha, di fatto, ridotto l'intervento sull'impiantistica sportiva per il golf, legato allo sviluppo turistico del territorio, a uno strumento per poter realizzare volumetrie altrimenti non realizzabili.

Io ricordo, semplicemente, che in un comune costiero vicino a Sassari, nel cui territorio diversi imprenditori erano intenzionati a partecipare alla realizzazione di un campo da golf, una volta approvata questa legge si sono ritirati, tutti, perché chiedevano al comune che si applicasse la legge regionale che consentiva di realizzare imponenti volumetrie. Questo è il segno che concretamente si è fatta un'altra cosa.

Io non voglio neanche entrare nel merito delle modifiche che si stanno apportando, se le modifiche di una legge importante come quella sono di questa imponenza, meritano una riflessione seria, in queste condizioni non è possibile farlo. Per cui io, lo dico con molta chiarezza e fermezza, pregiudizialmente voto contro, e sarà questo l'ultimo intervento che faccio su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Questo emendamento è un fatto abbastanza grave, perché in qualche modo la densità di insediamento alberghiero. Evidentemente, a perimetro di qualche campo da golf già in programma o già esistente, a meno di 1 chilometro, c'è un'altra struttura, o c'è l'intenzione di fare qualche altra struttura; quindi si elimina questa garanzia che dà fastidio; una garanzia che introduceva anche una condizione di competitività, perché un campo da golf immerso nella natura, e che al confine, al perimetro di 10 chilometri, non ha altre strutture ricettive è una cosa, un campo da golf che nasce in mezzo ad altre strutture ricettive è tutt'altra cosa.

Evidentemente anche in questo caso si è calati su un caso specifico e, ovviamente, si toglie l'ostacolo, ma sono talmente disattenti che lo cambiano nella parte iniziale. Questo emendamento, però, deve agire su tutte e due le parti, e la seconda riguarda la Commissione; quindi bisognerebbe affermare che si cambia sia alla terza che alla penultima riga, perché diversamente rimarrebbe in capo alla Commissione una valutazione sui 10 chilometri.

Anche questo è un elemento che la dice lunga su come è nato questo provvedimento, a chi si riferisce, e per quale ragione non si vuole neppure valorizzare l'aspetto ambientale del campo da golf a vantaggio invece della parte ricettiva alberghiera o residenziale, perché questa è la sostanza di questo emendamento. Questo "elemento di densità" rende questa legge ancora meno pregevole sotto il profilo della valutazione dell'intervento ambientale; e l'unica cosa che mi viene in mente di fare è ringraziare l'assessore Oppi, che ha imposto la valutazione di impatto ambientale come elemento che, al di là di tutto, ci garantirà. Vorrò vedere infatti che cosa faranno quando la valutazione di impatto ambientale dovrà dare delle risposte sulle collocazioni di questi interventi e alle deroghe che questi presuppongono.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io do una valutazione totalmente differente, poi può darsi che abbia letto male la norma rispetto alle letture dell'onorevole Porcu e dell'onorevole Sanna. Il fatto di dover realizzare alberghi significa riportare la legge sul golf a una valenza turistica piuttosto che a una valenza esclusivamente edilizia. La norma che vietava la realizzazione di alberghi significava semplicemente che un campo da golf era una scusa per poter realizzare ville, appartamenti, edifici. Il campo da golf nessuno lo avrebbe più gestito. Chi gestiva il campo da golf se non c'era un albergo, se non c'era un attrattore, se non c'era qualcuno che aveva come funzione quella di portare i turisti golfistici?

Quindi, io avrei eliminato la distanza, più che ridurla, anzi faccio una proposta di emendamento orale per ridurre da "1 chilometro" a "100 metri", perché l'unica ratio che mi porta a giustificare questa volumetria nei campi da golf è quella che si costruiscano gli alberghi, non che si possano realizzare campi da golf esclusivamente costruendo ville o appartamenti. Quel vincolo di 10 chilometri trasformava la legge: non più turismo golfistico ma edilizia legata al golf. Quindi, valutatelo con attenzione. Questo significa riportare gli alberghi nei campi da golf che si realizzeranno, pochi o molti non lo so, ma almeno in questo modo c'è una finalità turistica.

Quindi, io propongo un emendamento orale, tanto so che qualcuno si opporrà, per ridurre da "1 chilometro" a "100 metri", poiché credo che sia difficile in questo momento sopprimere del tutto il fattore della distanza, e far sì che ci siano gli alberghi sempre e comunque legati al campo da golf, cioè che non si costruiscano campi da golf solo per realizzare edifici o ville.

PRESIDENTE. Sulla proposta di emendamento orale non c'è l'accoglimento da parte dell'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, al di là del film, che gira vorticosamente nella mente del collega Sanna, e che ci racconta ogni volta, anche questa volta bisogna capire a chi si riferisce. Ce dica, collega Sanna, a chi si riferisce, ci tolga questa curiosità, perché io onestamente non lo so. Ci faccia un nome una volta tanto, provi una volta tanto a fare un nome!

Detto questo, rispondo al collega Porcu per dirgli, intanto, che apprezzo molto il tono con cui sta ponendo i problemi, alcuni dei quali sono anche corretti. Ad esempio, personalmente non sono del tutto convinto di questa modifica, ho qualche perplessità, però abbiamo discusso in maggioranza di alcune modifiche da fare alla legge, abbiamo trovato un accordo, uno dei quali è questo. Quindi, anche se ho delle perplessità, voterò a favore perché quando si fa un accordo tra gentiluomini lo si rispetta.

Per il resto, collega Porcu, l'emendamento non opera uno stravolgimento totale, se lo esamina bene tutto sommato vedrà che questa forse è la norma più significativa, la modifica più significativa, ma le altre sono proprio chiarimenti, abbiamo riscritto meglio alcune cose; poi in Aula sapete tutti come si evolvono i provvedimenti perchè all'ultimo momento qualcuno presenta un emendamento dicendo: "Questo a me non va bene, va bene questo". Purtroppo è successo così a voi, quando governavate, e succede a noi, è inutile fare gli ipocriti e negare questo fatto. Mi pare, se lo leggete bene, che tutto sommato non cambi la filosofia del disegno di legge, cambiano un "pochettino" le procedure, più che altro il modo di dire le cose più che non le cose che dobbiamo fare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). L'onorevole Meloni ci chiarisce che questo è un provvedimento di manutenzione legislativa, e io apprezzo la manutenzione legislativa, ma non questo modo di farla perché, ripeto, voi avete i numeri per venire in Aula con un provvedimento approvato in Commissione, mettendo ordine al modo in cui noi legiferiamo. In questo provvedimento, ve lo dico, ci sono quattro leggi, noi interveniamo su quattro leggi diverse, che hanno argomenti l'uno diverso dall'altro; queste quattro leggi diverse non le abbiamo abrogate, riscritte e steso un testo unico che comprende quattro leggi per cui uno consulta il testo unico ed è a posto; no, deve cercare i riferimenti.

E quando noi faremo altre operazioni di manutenzione legislativa, per giustificare un provvedimento, un collegato, magari all'interno della stessa legge finanziaria, se arriverà, perché io sono convinto che non arriverà, e non arriverà perché non avrà dotazioni finanziarie, perché non saremo in condizioni di metterci qualcosa, alla fine saremo quelli costretti a capire come è fatta una legge visionando non una ma più leggi diverse.

Questo non è un modo di procedere, ed è per questo che, principalmente, oltre il merito della proposta, non concordo sull'idea dell'onorevole Cuccureddu, io non vedo l'albergo dentro la buca del campo da golf, non lo vedo, e il fatto che si tenga conto di un raggio di 10 chilometri, non vuol dire che non si possa fare anche a 3 chilometri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 6 dell'emendamento numero 262.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Mulas ha votato a favore e che il consigliere Ben Amara ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cuccureddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 78

votanti 75

astenuti 3

maggioranza 38

favorevoli 48

contrari 27

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il comma 7 dell'emendamento numero 262. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 8 dell'emendamento numero 262. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 9 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, premetto che l'opposizione sta evitando anche di intervenire a ogni passaggio. Sull'articolo 8 io avrei suggerito di evitare i riferimenti a delibere della Giunta, anche se fatte dalla Giunta di centrosinistra, perché che cosa succede se quelle delibere vengono modificate? Noi dobbiamo modificare le leggi? Cioè, il vostro procedere dal punto di vista legislativo, diciamo che è anche piuttosto incongruo, non è possibile che una delibera abbia rango di legge, fate riferimento alle delibere a disposizione della Giunta, ma non mettete delibere con i numeri.

Dopodiché, Presidente, poiché immagino che sull'articolo 9 intenda farci fare un'unica dichiarazione di voto; io le faccio presente che sull'articolo 9 ci sono circa 15 commi rispetto ai 5 precedenti, si cambiano i criteri di valutazione, si cambia la filosofia stessa della legge; le chiedo pertanto se sia possibile discutere un provvedimento in questo modo, in particolare in questo provvedimento di legge si forza la mano e si cerca, per via di valutazione, di ottenere quella diffusione sul territorio di venticinque impianti che è difficilissima da mantenere sul piano degli investimenti e sul piano sportivo.

Io voterò contro, ma le segnalo che è un fatto assai anomalo visto che, rispetto al testo originario, in questo caso specifico il testo è quadruplicato, cioè non è modificato, è quadruplicato, e su cose molto delicate come i criteri di valutazione, i punteggi, il modo con cui verranno selezionati questi campi, cioè si interviene sul cuore stesso della legge, cioè sulla differenza che dovrebbe esserci (e credo sia una differenza molto rilevante) tra far diventare questa una legge che produce ricadute economiche, o una legge che non le produce e diventa una legge "tanto per fare", che dà soltanto via libera a nuove edificazioni.

Quindi noi stiamo di nuovo, in particolare su questo comma, sottraendo al Consiglio e alle Commissioni una possibilità di contribuire e, di fatto, anche la minoranza, che ha dato suggerimenti preziosi, credo, viene messa in condizioni di non poter entrare nel merito di questo disegno di legge, che la maggioranza ha deciso nuovamente di forzare e, a mio avviso, con questo emendamento anche di peggiorare. Il voto è contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, l'articolo 9 definisce la procedura, quindi non può essere votato per parti, ma in un'unica votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 9 dell'emendamento numero 262.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cuccureddu ha votato a favore e che i consiglieri Cuccu ed Espa hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 76

votanti 74

astenuti 2

maggioranza 38

favorevoli 47

contrari 27

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3. Il primo iscritto a parlare è l'onorevole Porcu.

PORCU (P.D.). Presidente, ha dimenticato il comma 10 e il comma 11 dell'emendamento numero 262. Io intendo fare una dichiarazione di voto sul comma 10.

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Porcu. Metto in votazione il comma 10 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, capisco la sua confusione, perché è anche la mia e lo è, credo, anche di quest'Aula, per questo metodo che credo non aiuti il clima e che stabilisce un precedente gravissimo perché scavalca completamente, anche quando ci sono modifiche importanti e fondamentali, il ruolo delle Commissioni: un precedente di cui certamente ci pentiremo.

Nel merito del comma 10 io potrei essere d'accordo sul fatto che sia cassata la partecipazione dei presidenti provinciali del Coni perché, tenendo conto che con i tagli previsti dalla legge di stabilità i comitati provinciali del Coni spariranno, si recepisce una situazione vigente, però credo sia un errore cancellare anche la partecipazione del presidente regionale del Coni. Questa è la parte aggiunta con la penna all'ultimo momento.

Non concordo su questo punto perché il fatto che nella Commissione regionale di valutazione ci sia il presidente regionale del Coni potrebbe innescare quelle sinergie, anche sportive, che definivano lo spirito della legge; legare, per esempio, la creazione dei campi da golf alla pratica sportiva dei giovani, nelle scuole, in sinergia con le comunità locali. Ora, chi è nominato dalla federazione del golf, che tra l'altro è un progettista, non è una persona che ha una visione di insieme dello sport, della sua funzione sociale e pedagogica.

Quindi noi stiamo totalmente eliminando dalla legge la componente sportiva in senso più ampio (sociale, pedagogico, addestramento), non c'è una persona che abbia le competenze per valutare le ricadute in senso sportivo più ampie, non lo è certo l'addetto della federazione del golf che deve soltanto pronunciarsi quale esperto di campi da golf. Questo inserimento credo sia un errore e mi chiedo, se almeno su questo, l'onorevole Meloni possa fare un passo indietro e accettare di togliere quella aggiunta con la penna, al fine di consentire che n questa Commissione ci sia perlomeno una persona che sappia qualcosa di sport in termini più ampi.

Il voto, senza questa modifica, sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). A dire il vero le osservazioni sul comma 10 vanno lette in parallelo a quelle sul comma 11 perché questa Commissione che dovrebbe ammettere le agevolazioni, che poi non ci sono perchè sono agevolazioni di cubatura in cambio di una rinuncia alle finanze (questa è l'agevolazione), è formata dai direttori generali del turismo, dell'urbanistica, della difesa dell'ambiente e della pubblica istruzione più due esperti; è sufficiente pertanto che la Giunta non ne nomini uno, stabilendo il comma 10 che le delibere sono valide con il voto di quattro componenti", che si gestisce il tutto in casa. Non c'è bisogno di riferirsi ad altri, bastano i quattro direttori generali, che non hanno nessuna competenza nello specifico, e decidono a chi dire "sì" e a chi dire "no".

Io "leggo" così la norma. Poi, sarò anche fatto male, però leggo così e tutte le persone che leggono le norme che scriviamo devono leggere che vi volete giocare in casa, al riparo da qualunque giudizio di merito, la assegnazione o la non assegnazione di questi benefici. E' così, è scritto così nel disegno di legge. Dopo di che di questi due esperti uno lo nomina la Giunta non si sa bene con quale criterio, non è specificato nella legge, e uno viene nominato da una terna presentata dalla Federazione.

Mi volete spiegare perché dobbiamo fare fuori il Presidente regionale e quelli provinciali del Coni? A chi danno fastidio? Perché danno fastidio? Perché questa riduzione di trasparenza, di democrazia, di competenza? E volete dire a me di essere prudente sulle cose che dico? Ho fatto cinque interventi su questo emendamento; sono tutte e cinque questioni che possono essere riconducibili a fatti circoscritti, non rispondenti al principio della legge generale e astratta. Dov'è questa? Datemi una spiegazione.

Io poi starò zitto, starò zitto per giorni, per mesi, però la verità è questa. A chi danno fastidio queste persone? A chi dà fastidio la trasparenza? Perché la Regione deve giocare in casa sua, e al riparo da giudizi esterni, le sue scelte? Questa è la verità e io mi rifiuto di approvare leggi così perché fa vergognare che, nel terzo millennio, ci siano legislatori che ritornano al passato in questa misura, e non giova neanche a voi!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Premetto che sono contrario a tutte le commissioni; ritengo che dovrebbero essere tutte cancellate e che bisognerebbe, invece, gestire, in questo senso sarei stato favorevole anche a un emendamento, con la responsabilità di chi è titolare della funzione politica e amministrativa.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue URAS.) Le commissioni sono coperture che si pongono in essere soprattutto quando sono composte da dirigenti nominati in modo fiduciario dagli Assessori. Noi non abbiamo più una burocrazia che nasce in modo autonomo da chi dirige politicamente l'amministrazione; è una burocrazia che è una protesi di chi politicamente ha la responsabilità. E quando istituiamo le commissioni, che sono proposte da direttori generali, è come se dicessimo che non potendo farlo in prima persona, se no si viene messi in croce, l'assenso anche tecnico, che vale di più, lo si fa dare alla propria protesi.

Siccome noi sappiamo come si nominano i direttori generali, sappiamo anche quali risultati spesso ottengono. E come si nominano i direttori generali? Voi pensate sulla base di una competenza specifica? Ma manco per sogno! Questo vale anche per i direttori di servizio ormai. I direttori di servizio addirittura si nominano tra i facenti funzione, cioè tra coloro che non hanno titolo a svolgere quella funzione, perché così sono ancora più disponibili. E non è vero che la politica non decide! Non decide quando non vuole decidere, se no chiama la "protesi" e gli dice: "Fai questo". E' una vergogna che ci porterà, a voi sicuramente, al tracollo, non vediamo l'ora! Presidente, si dimetta! Faccia una cosa seria, almeno una volta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). "Fissazione su pensieri ossessivi singolari, spesso di tipo persecutorio". E' la definizione di paranoia. Io non voglio applicarla ad alcuno, ma mi pare che in quest'Aula ogni tanto qualcuno dà esempio di "fissazione su pensieri ossessivi singolari, spesso di tipo persecutorio".

Detto questo, vorrei dire al collega Porcu che sono d'accordo con lui. Si può reinserire la figura del presidente del Coni regionale, quindi se l'Aula mi consente un emendamento orale lo reinseriamo, mentre non sono d'accordo sul fatto di aggiungere i presidenti del Coni provinciali che abbiamo tolto non per qualche oscura ragione di trasparenza o di voler fare gli affari nostri, li abbiamo tolti semplicemente perché sono quattro figure che non si intendono granché né di golf, né di turismo, che erano state messe impropriamente e sulle quali si è raggiunto un accordo in maggioranza per cui abbiamo deciso di toglierle.

Per quanto riguarda l'intervento in Commissione, io vorrei ricordare ai colleghi, mi pare il collega Uras e il collega Porcu, che questa norma che è in discussione in Aula, l'abbiamo già discussa e approvata in Commissione, quindi non è che è campata per aria. In Commissione si è deciso di fare poi un emendamento di sintesi, ma il contenuto dell'emendamento di sintesi è stato deciso in Commissione, quindi non l'abbiamo inventato e tirato fuori all'ultimo momento da una tasca. E' stato presentato il 19 ottobre, quindi c'era tutto il tempo di vederlo e di discuterlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Il problema è che il golf, credo tutti sappiamo, è un'attività sportiva, ma in quest'Aula e in questo disegno di legge non è trattato come tale. Il titolo della legge, che forse voi avete dimenticato, fa riferimento al turismo golfistico, non allo sport e alla pratica sportiva del golf, e su questo…

(Interruzione)

Sì, ho colto l'obiezione però alla fine non cambia niente, perché se torniamo sui volumi degli alberghi e delle ville, sapete come finirà questa legge? Che si realizzeranno solo le ville, non si faranno gli alberghi, non si faranno i campi da golf e chissà quante altre porcate si faranno. Questa è la morale della favola!

Allora il discorso è che le commissioni vanno bene se hanno competenza. Io concordo col mio collega Luciano Uras che le commissioni andrebbero tutte soppresse perché sono le forche caudine e la discrezionalità più infame che possa esercitare il potere politico e amministrativo che le istituisce per filtrare le iniziative. La Commissione, comunque, avrebbe dovuto semmai prevedere presenze competenti di ambiente, di paesaggio, di agricoltura, di sport in modo particolare, perché è questo. Oggi lo salviamo recuperando il Presidente del Coni regionale perché, come ha detto correttamente il collega Meloni, i presidenti provinciali li mettiamo fuori, ma li ha già messi fuori il Coni nazionale sopprimendo i comitati provinciali del Coni perché ha anticipato probabilmente la politica che ha in animo di sopprimere le amministrazioni provinciali, ma il Coni, che è più agile e più concreto, a questo ha già provveduto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Ho presentato una proposta di emendamento orale…

PRESIDENTE. La proposta è stata già registrata, onorevole Meloni. Adesso finiamo gli interventi, poi la sottoporrò all'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Sarebbe opportuno, Presidente, conoscerla prima così interveniamo anche sull'emendamento orale eventualmente.

PRESIDENTE. La proposta di emendamento orale consiste nell'eliminare la soppressione della lettera f).

SALIS (I.d.V.). Ah, perfetto! E' già qualcosa.

PRESIDENTE. Quindi se non ci sono obiezioni l'emendamento…

SALIS (I.d.V.). Abbiamo salvato Gianfranco Fara. Perfetto.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, prego.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

SALIS (I.d.V.). Va benissimo, dovevo intervenire proprio sul punto f) della proposta. Il combinato disposto, collega Meloni, del comma 10 e del comma 11, anche nella persona più buona del mondo fa insorgere chiaramente qualche dubbio. Si eliminano infatti i rappresentanti del mondo sportivo; questo va bene per i comitati provinciali (quando avete fatto la proposta non si sapeva che erano stati già soppressi e sono in fase di soppressione) ma viene cancellato il presidente regionale del Coni e, con il comma 11 successivo, vengono praticamente resi ininfluenti i pareri dei due tecnici designati, cioè le valutazioni sui progetti perché portiamo a quattro i componenti necessari per la validità delle sedute. Si legga il disposto combinato dei due commi.

Per cui, io la pregherei, per togliere ogni dubbio su questa questione, di modificare anche con un emendamento orale il comma 11 dando capacità di parola e di decisione, come deve essere in una Commissione che deve valutare progetti e deve decidere come distribuire regali di volumetria (quelli che avete previsto nella legge) perché questi sono gli incentivi della legge stessa. Per cui, se lasciate che solamente i quattro direttori generali dei quattro Assessorati, cioè gli uomini di fiducia degli Assessori regionali, possano avere l'ultima e l'unica parola su questi progetti, è chiaro che il sospetto che ci possa essere una gestione personalistica dei progetti e delle elargizioni di contributi in volumetria viene anche al più ingenuo degli uomini.

Quindi anche il comma 11 andrebbe modificato, grazie a quella disponibilità manifestata, riportando quanto meno a sei i componenti necessari per poter decidere, includendo quindi anche i tecnici perché i tecnici hanno, lo ripeto, una funzione fondamentale in questa Commissione, altrimenti rimangono solamente, come diceva il collega Uras, le "protesi" dei politici, con tutto il rispetto, coloro che sono lì per decidere invece degli Assessori regionali.

PRESIDENTE. E' stata formulata una proposta di emendamento orale. Chiedo se l'Aula è d'accordo.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei completare la proposta di emendamento orale; in primo luogo tolgo il punto f), poi chiedo di sostituire le parole "quattro componenti", con le parole "cinque componenti", perché avendo eliminato una figura le decisioni della Commissione sono valide se partecipano cinque componenti. Siamo sicuri, in questo modo, che almeno un tecnico deve essere presente, giusto per sgombrare il campo da possibili equivoci.

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, l'altra proposta di emendamento orale attiene al comma 11, non al 10.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Per il comma 10 e conseguentemente per il comma 11. Nel senso che erano quattro su sei e diventano cinque su sette.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni da parte dell'Aula, la proposta di emendamento orale è accolta.

Metto in votazione il comma 10 dell'emendamento numero 262 con la modifica proposta. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 11 dell'emendamento numero 262 con la modifica proposta. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

Prego, onorevole Maninchedda

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, io non utilizzerò tutto il tempo a mia disposizione, lo dico per i colleghi che volessero iscriversi. L'articolo 3 è sull'entrata in vigore della legge, e io utilizzo questo tempo per riproporre l'attenzione in primo luogo della maggioranza, ma di tutto il Consiglio regionale, su quanto accaduto con l'approvazione dell'articolo 1 octies.

L'articolo 1 octies, alla lettera a), è l'unico articolo di questo disegno di legge che consente gli ampliamenti previsti dalla legge sul Piano casa anche a chi abbia commesso degli abusi. Mi confermava testé il relatore di maggioranza che è l'unico articolo che presenti questa, consentitemi di dirlo, deformazione. In sostanza è un articolo che va contro lo spirito della legge.

Inoltre segnalo ai colleghi che, laddove prevede che chi abbia commesso degli abusi richieda poi l'autorizzazione paesaggistica, cozza espressamente con quanto previsto dall'articolo 146, comma 4, del Codice Urbani. Il testo dell'articolo, per come la legge è formulata, è assolutamente inapplicabile, perché il Codice Urbani prevede che l'autorizzazione non possa essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi.

Chiedo pertanto all'Aula di considerare se, ai sensi dell'articolo 89, articolo che riguarda il coordinamento finale della legge, si possa considerare - alla luce anche di quanto detto nella discussione dell'articolo 1 octies dall'onorevole Campus, quanto manifestato in Aula dall'onorevole Steri e dall'onorevole Oppi - che in sede di coordinamento finale le parti dell'articolo (la lettera a), in contraddizione con lo spirito della legge e con quanto previsto dal Codice Urbani, possano essere cassate, perché inapplicabili.

Qualora si volesse mantenere ci si dovrebbe limitare esclusivamente agli interventi previsti dall'articolo 167, comma 4, lettere a), b) e c) del Codice Urbani, ma sono interventi assolutamente minimali. Per cui, chiedo che il Consiglio possa valutare che ai sensi dell'articolo 89, in sede di coordinamento finale, la lettera a) dell'articolo 1 octies possa essere cassata. Io subordino il mio voto favorevole al disegno di legge a che questo possa avvenire;non è possibile infatti per me votare una norma di legge che consenta a chi ha commesso degli abusi di avere ulteriori ampliamenti, e tanto più se lo si consente in zone vincolate.

Sul Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu. Ne ha facoltà.

CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Il collega Maninchedda ha citato l'articolo 89 del Regolamento che non consente, a mio giudizio, ai soli Uffici di modificare una norma già approvata; bisognerebbe invece seguire la procedura dettata dallo stesso articolo 89 che così recita: "…o un consigliere possono richiamare l'attenzione del Consiglio sopra quegli emendamenti già approvati che sembrino inconciliabili con lo scopo della legge (…) e proporre le rettifiche che ritengano più opportune. Il Consiglio, sentiti per non più di cinque minuti ciascuno, il presentatore dell'emendamento, il relatore della Commissione e la Giunta, delibera in merito". Quindi, se dovessimo accogliere l'istanza del collega che invoca l'articolo 89 dovremmo seguire questa procedura.

Mi consenta una domanda di chiarimento perché se dopo dobbiamo votare io prima di votare voglio sapere che cosa sto votando. La domanda che pongo al collega è la seguente: quando parla di abusi parla di abusi sanati o di abusi non sanati? La differenza è profonda. Lei mi insegna che quando c'è un condono e l'abuso viene sanato, l'autorità comunale rilascia una licenza in sanatoria che è parificata alla licenza edilizia. E' praticamente una licenza edilizia. Se questa sua proposta riguarda gli abusi non sanati con sanatoria rilasciata dal Comune io sono d'accordo; se invece lei vuole applicare la norma anche agli abusi già sanati probabilmente 10 anni fa, 15 anni fa con sanatoria rilasciata dal comune, che è una forma anche questa di licenza edilizia, io non sono assolutamente d'accordo.

Mi permetta di dire anche un'altra cosa, e cioè in Sardegna l'esperienza mi dice che...

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Contu, lei ha chiesto di intervenire sul Regolamento, ma sta intervenendo nel merito.

CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Ha ragione, però innanzitutto bisogna pur chiarirci le idee.

PRESIDENTE. Onorevole Contu, la procedura che lei ha richiamato è la stessa richiamata all'attenzione dell'Aula dal presidente Maninchedda.

Adesso siamo in fase di discussione dell'articolo 3. L'articolo 89 si attiva alla fine della discussione, prima della votazione finale. In quel momento chi intende intervenire sull'articolo 89 specifica, anche se l'onorevole Maninchedda l'ha già fatto, la propria proposta, poi dopo aver udito come ha ricordato lei per cinque minuti il proponente l'emendamento, il relatore e la Giunta, l'Aula si potrà esprimere.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22

(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, noi siamo all'articolo 3 che non sarà più l'articolo 3 una volta che questo provvedimento avrà una configurazione ordinata almeno dal punto di vista della sua numerazione perché siamo stati riempiti di articoli 1 bis, 1 ter, 1 quater, 1 quinquies, eccetera eccetera eccetera fino a 1 octies e così via.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue URAS.) Però questo è l'articolo che recita: "La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna". Quante volte, Presidente, abbiamo votato articoli di questa natura? La presente legge entra in vigore. Presidente, che cosa vuol dire: la presente legge entra in vigore? Vuol dire che si irrobustisce, che fa vedere i muscoli?

(Interruzioni)

Li richiamo io, siamo in 75-76, non ho mai visto tanta gente! Quando si parlava di finanze, di gente disperata, di bisogno di lavoro non c'eravamo, se si parla di cubature arriva anche il Presidente della Regione e diventa una cosa straordinaria.

Entra in vigore, onorevole Sanna, non vuol dire che mette i muscoli, che ha vigoria, vuol dire che deve essere applicata e quindi è fatto dovere all'amministrazione pubblica di rispettarla e di farla rispettare. Io di questo provvedimento di legge non condivido nulla, neppure una virgola, e nella prossima legislatura se sarò in questo Consiglio regionale o svolgerò funzioni di amministrazione in questa Regione mi farò carico di cancellarla dall'ordinamento della Regione autonoma della Sardegna. In ogni caso fintanto che è in vigore io mi impegno a rispettarla e a farla rispettare.

Questo lo sto dicendo perché sto richiamando la Giunta, anche l'onorevole Rassu, anche l'onorevole Liori che adesso non c'è, sul fatto che ci sono altre leggi della Regione che sono entrate in vigore e il presidente Cappellacci, l'onorevole Rassu, l'onorevole Liori hanno il dovere di far rispettare quelle leggi, di rispettarle loro prima di ogni altro e di farle rispettare. Se noi continuiamo nella distrazione totale…

(Brusio in Aula)

Ci sono capannelli, Presidente, vogliamo dirlo? Onorevole Manca, glielo dico tanto per intenderci perché io condivido assolutamente le osservazioni che faceva l'onorevole Maninchedda, sono del parere che si debba seguire integralmente l'articolo 89 del Regolamento e sono anche del parere che in coordinamento... Non è pensabile Presidente, io faccio una cosa che poi lei non mi potrà riprendere una volta!

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Uras. Colleghi per cortesia. Prego onorevole Uras.

URAS (Gruppo Misto). Io sono d'accordo con l'onorevole Maninchedda; chi illegalmente ha beneficiato di cubature e, successivamente, usufruito di un provvedimento di condono (cioè io ti riconosco colpevole perché tu ti denunci come tale e, in cambio di un pagamento, ti legittimo quanto tu illegittimamente hai realizzato) non può essere "premiato" da ulteriori cubature, perché questo sarebbe il messaggio che il Consiglio regionale darebbe al cittadino.

(Interruzioni)

Se avete deciso di mantenervi gli abusivi diciamo che avete deciso così e non ne discutiamo.

Se noi però consentiamo questo ancora una volta sarebbe una norma peggiore di quella sugli scantinati che abbiamo sanato, che abbiamo reso abitabili e commerciabili, ambienti che non sono nella letteratura giuridica della civiltà, ambienti resi utilizzabili dal punto di vista abitativo dove voi per primi non mandereste i vostri figli, dove voi per primi non mandereste le vostre famiglie. Ma almeno che non si premi chi illegalmente ha realizzato cubature con altre cubature anche quando avesse ricevuto, da parte dell'autorità pubblica, un condono. Presidente, io le preannuncio che sarà molto difficile che lei possa "contenermi" quando ci saranno gli altri interventi, sarà molto complicato perché la mia voce si sentirà e si sovrapporrà; e gli Assessori sono qua per ascoltare i consiglieri ma non singolarmente…

(Brusio in Aula)

Ma andate tutti lì! Ma perché anche voi non andate lì che così chiacchierate un po', vi fate un pochino lo stato dell'arte, tentate di capire se l'assessore La Spisa presenterà una finanziaria sempre che gli dia qualche spicciolo il governo di centrodestra che è già caduto! Io sarò molto complicato per le prossime ore, Presidente, molto molto complicato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Moriconi. Ne ha facoltà.

MORICONI (P.D.). Io intervengo per dire che la mia contrarietà a questo articolo include tutte le ragioni per le quali ci siamo battuti in queste settimane, in virtù delle quali il tempo che avevamo a disposizione non è bastato. Io non so, Presidente, Assessore, colleghi, se il superamento della data di scadenza della legge numero 4 del 2009 costituisca un fatto politicamente rilevante oppure no, è comunque la riconferma di ciò di cui in tanti siamo convinti, e non soltanto in quest'Aula, circa l'insussistenza di questa maggioranza, sia nel merito delle soluzioni ai problemi, sia evidentemente nel modo con cui essa prova ad arrivarci. E questo non è un fatto politico nuovo, così come non lo è neppure la minaccia della crisi di cui attendiamo gli esiti.

(Interruzione)

Certo è significativo invece che tutto ciò sia potuto accadere proprio in questa circostanza, Assessore, proprio in questa circostanza, non su uno dei tanti temi, ma sulla colonna portante della politica espressa da questa maggioranza, la politica sull'edilizia. A quanto pare a nulla è servito lo scivolone del 30 giugno del 2010, determinato proprio dalla bocciatura della seconda versione di questa legge, e da allora, colleghi della maggioranza, avete avuto a disposizione un altro anno e mezzo, e siete persino riusciti nell'impresa, ardua, di sforare i tempi massimi che avevate a disposizione, senza neppure la consolazione di avere migliorato un granché dei termini di questo provvedimento che, colleghi, solo per una ingordigia di tipo edilizio rischiano di minare l'efficacia stessa di una legge che, a onor del vero, in tanti aspettavano.

Colleghi, resto convinto del fatto che questa legge avrebbe potuto significare una vera opportunità anche per i sardi, e non soltanto in materia di sostegno allo sviluppo economico, ma anche o soprattutto quale risposta ai bisogni abitativi delle famiglie; alla fine, invece, l'unica vera opportunità offerta ai sardi sarà la possibilità del superamento delle norme urbanistiche vigenti, e per di più tutto rigorosamente in proporzione: chi ha di più avrà di più, e chi ha di meno continuerà ad avere di meno.

Colleghi, io credo che il primo vero equivoco sia proprio qui, sia nel cambio di rotta rispetto alla filosofia alla quale pareva ispirato l'accordo Stato-Regioni del 2009, cioè la famosa stanza in più pensata per chi aveva di meno e non poteva realizzare la casa per i propri figli, da lì è stata una rincorsa lunga due anni, Assessore, a spiegare che in effetti non si trattava di un vero Piano casa, ma di qualcosa di diverso e di più, tanto di più che siete sconfinati nell'urbanistica e nel turismo golfistico. E sul dibattito in Aula la verità, colleghi della maggioranza, è che lo scontro politico non si è mai consumato sul concetto di stanza in più.

Forse si è consumato sul significato che ciascuno di noi dà del paesaggio, dell'ambiente, del patrimonio storico e di quello culturale, sicuramente si è consumato sul diverso modello di governo che abbiamo di questo bene prezioso, ma soprattutto, Assessore e colleghi, la contrapposizione vera tra la maggioranza e l'opposizione, secondo il mio modesto punto di vista, si è verificata intorno alla visione diversa che abbiamo delle regole quali fonti di diritto e unico terreno su cui possano essere impiantate e irrobustite le radici di ogni civiltà, oppure costruita una buona esperienza di governo che pare a voi non interessi. E invece avete preferito la deroga come regola, e non solo su un problema di confinanti, tema di cui abbiamo largamente discusso.

Colleghi della maggioranza, possiamo anche avere un'idea diversa di come governare, credo che sia nelle cose, e le maggioranze parlamentari hanno certo responsabilità diverse rispetto alle minoranze, attiene alle regole della democrazia, e sono anche esse regole, ma è proprio per il rispetto che ho del principio stesso di democrazia che non capisco la ragione per cui questa maggioranza, pur disponendo dei numeri, frutto di un mandato elettorale ricevuto e che nessuno mette in discussione, onorevole Matteo Sanna, non abbia utilizzato correttamente la sua forza per esprimere nei modi consentiti la propria visione di sviluppo.

Colleghi della maggioranza, per modificare il Piano paesaggistico regionale non avevate bisogno di alcun Piano casa, lo potevate fare bene prima di oggi, e ora grazie a quell'emendamento numero 79, approvato con voto segreto giovedì scorso, sarete comunque costretti a tornare in Aula per fare nel rispetto delle regole ciò che volevate fare con procedura semplificata. Sempre che ci torneremo in quest'Aula, almeno in questa legislatura.

La proposta di soppressione del Capo II della legge numero 4 del 2009, giusto per stare sullo stesso tema, aveva un po' questo significato, doveva costituire un momento di mediazione tra due visioni politiche diverse, nel rispetto delle stesse e senza che nessuno rinunciasse alle proprie convinzioni, e voleva provarci in un momento straordinario quale questo in cui viviamo, in un contesto politico e sociale nel quale, Assessore, i comportamenti assunti da ciascuno di noi, rappresentanti in seno alle istituzioni democratiche, sono sostanza politica e hanno un valore particolare, e non succede niente se per una volta almeno rinunciamo a mostrare i muscoli. Assessore, non potevano assumere valore di apertura le piccole correzioni contenute nella vostra controproposta, troppo marginali rispetto alla ragione principale che ci ha divisi e di cui ho appena detto.

PRESIDENTE. Colleghi, scusate, io credo che sia difficile andare avanti così. Se c'è necessità di chiacchierare ci si può accomodare fuori. Prego, onorevole Moriconi.

MORICONI (P.D.). Grazie, io continuo a intervenire per lasciare la testimonianza della mia riflessione politica sul lavoro che abbiamo fatto in questi giorni e in queste settimane.

Alla fine, colleghi della maggioranza, qual è il risultato che avete ottenuto? Avete forse migliorato la legge? L'avete resa più sicura dal rischio che venga "disarmata" a pezzi dai giudici amministrativi del Tar e del Consiglio di Stato, e via dicendo? Avete cambiato le sorti economiche della Sardegna? La verità è che avete soltanto ottenuto la discussione oltre la data di scadenza, e in più vi siete aperti anche alla solita crisi interna, anche per merito nostro, certo. Colleghi, io ho ascoltato con attenzione l'Assessore nel corso della sua interlocuzione con l'Aula, quando analizzava le cifre del primo Piano casa, e anche nella parte in cui minimizzava l'impatto delle premialità volumetriche lungo le coste.

PRESIDENTE. Colleghi, se ritenete sia il caso, possiamo sospendere la seduta per una mezzora. Prego, onorevole Moriconi.

MORICONI (P.D.). L'ho ascoltata, Assessore, quando difendeva gli interventi nelle zone agricole entro e oltre i 300 metri dal mare, lo faceva con la sua solita passione, ma senza riuscire a persuadere coloro, tra i quali sto anch'io, che pensano che le zone agricole hanno bisogno di ben altri interventi, che non siano solo ampliamenti in deroga degli stazzi, di dubbio uso. Almeno per quanto riguarda dichiarate funzioni agro pastorali, le nostre campagne hanno bisogno, lo abbiamo già detto, di politiche agricole serie, all'altezza delle difficoltà e delle ambizioni dell'intero comparto. E questo ragionamento evidentemente si estende anche agli altri settori della nostra economia.

Ciò nonostante, io penso che un ampliamento di 20 o 50 metri quadrati su un'area di qualche ettaro non comprometta certo il delicato equilibrio naturale e sociale dei luoghi, non ne faccio un dramma, Assessore, il problema è piuttosto un altro, e riguarda il valore e soprattutto le conseguenze di una scelta politica che non si esaurisce con l'impatto degli eventuali 20 o 50 metri quadrati in più in un'area più o meno grande. Si trattava di decidere, Assessore e colleghi della maggioranza, quale risposta dare all'interrogativo posto nel corso di questo dibattito, circa il fatto che la ricchezza possa essere misurata sulla suscettibilità dei nostri terreni a competere sul mercato produttivo agricolo o alimentare, piuttosto che sulla capacità della loro trasformazione in valore economico, se questo fosse solo di tipo edilizio.

Io colleghi preferisco la prima opzione, e non c'è un atteggiamento di tipo pregiudiziale nell'affermare queste cose, evidentemente. E per meglio puntualizzare il mio Capogruppo al riguardo ha posto un quesito, e lo ha rivolto a lei, Assessore, per interrogarci insieme in quest'Aula sulle ricadute che danno un senso alle scelte politiche che si compiono. E siccome si parlava di zone agricole, ha chiesto se tutto ciò che state decidendo su queste aree fosse servito a incrementare la produzione agricola, oppure a riequilibrare la bilancia commerciale di questo settore. Nel caso in cui ciò fosse stato avremmo potuto parlare di interventi a sostegno della nostra economia, come il titolo di questa legge, e così non è. Per questo ha ragione chi dice che non basta coltivare quattro fondi di pomodori con le piantine di basilico per essere considerati agricoltori e poter, in virtù di ciò, adeguare i propri spazi di lavoro sino a farli diventare delle vere e proprie ville; se non ricordo male il collega Salis nel suo intervento parlava di dodici stanze, quattro bagni e una piscina per lavare gli attrezzi.

Allora diamo a ogni cosa il suo nome, diciamo che con questo disegno di legge, che si chiude con questo articolo, nel caso in esempio si stanno semplicemente autorizzando gli interventi di edilizia residenziale in zona agricola e, visto che ci siamo, diciamo anche che questo Piano casa di tutto si occupa fuorché del problema della casa, cioè di chi ha veramente questo problema. Diciamo pure che si incentivano gli ampliamenti a favore del patrimonio edilizio pubblico che da sempre, invece, attende solo ed esclusivamente interventi di messa in sicurezza, pensiamo alle scuole per esempio, per non continuare.

Ecco perché, Presidente, Assessore, colleghi per tutte le ragioni già dette, non solo oggi, esprimo la delusione per un'opportunità che ancora una volta ci siamo lasciati sfuggire esitando una legge che rischia di essere perfettamente inutile.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Intervengo per sostenere che questo articolo non dovrebbe essere mai votato e quindi questa legge non dovrebbe entrare in vigore. Sono intervenuto tante volte durante la discussione in quest'Aula e, di conseguenza, forse non ho tantissime cose da dire. Però l'occasione odierna, quanto sta accadendo in queste ultime ore del berlusconismo, in queste ore in cui l'Italia è angosciata, non solamente per l'esperienza politica che sta vivendo ma anche per le conseguenze dei nubifragi, delle calamità naturali (conseguenze dannosissime anche in numero di vite umane), credo che qualche riflessione in più ce la possa suggerire e quindi la possibilità di dire ancora qualche parola in quest'Aula su questo tema.

Oggi, nel corso della discussione, ho sentito spesso dire che questa nostra parte, l'opposizione, questa nostra parte che ha perso le elezioni non ha diritto di replicare e di togliere ancora tempo alla discussione ritardando l'approvazione definitiva di questo disegno di legge che, d'altronde, hanno voluto gli elettori, d'altronde così è stato perché la Sardegna era stanca di una politica urbanistica e di gestione del territorio che diceva troppi "no" ed era molto attenta a dire qualche "sì".

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue SORU.) E' vero, abbiamo perso le elezioni e, molto probabilmente, le abbiamo anche perse per i tanti "no" che abbiamo detto in tema di governo del territorio. Li abbiamo detti infatti con due leggi fondamentali: una si chiamava Piano paesaggistico regionale, l'altra si chiamava Piano di assetto idrogeologico; quest'ultimo da tanti anni previsto e mai portato all'attenzione di quest'Aula, mai approvato. Ricordo la dura opposizione all'approvazione del Piano di assetto idrogeologico, ricordo la sollevazione di molte amministrazioni comunali e ricordo le molte accuse, anche in campagna elettorale, a una maggioranza che diceva solo "no", che imponeva vincoli e si era pure inventata i vincoli del Piano di assetto idrogeologico.

Allora sono orgoglioso di essere appartenuto a una maggioranza che ha saputo dire "no" in tema di governo del territorio, ha saputo dire "no" e magari ha salvato qualche vita umana ma, certamente, non ha posto le condizioni perché qualche altra vita umana soccombesse. Probabilmente questo ha fatto fare un passo in più nella consapevolezza generale della società sarda, e forse ancora prima anche della politica, ed è veramente paradossale che in giornate come queste noi continuiamo ad accapigliarci per qualche metro cubo in più, per qualche deroga in più, per qualche allargamento in più, per qualche possibilità in più, senza riflettere minimamente su quello che la storia ci sta dicendo dal punto di vista della maggiore necessità della tutela del territorio, del governo del territorio in virtù anche dei mutamenti climatici, e delle differenze con cui i cambiamenti climatici avvengono tra una stagione e l'altra pure nel nostro Paese.

Noi non abbiamo speso una parola su questo, anzi abbiamo fatto propaganda elettorale in quest'Aula ricordando che la passata maggioranza ha posto vincoli. Ma come capita ai genitori nelle famiglie di dover dire un sacco di "no" nell'educazione dei figli, capita anche alla politica di dover dire un sacco di "no" quando si tratta di costruire nel greto dei terreni, quando si tratta di costruire molto vicino al greto dei terreni, quando si tratta di togliere la destinazione produttiva agricola alle campagne, lasciarle abbandonate o recintate incolte, destinate solamente a ospitare case, come ci insegna l'esperienza delle Cinque Terre e di Vernazza che ci hanno fatto vedere in dettaglio ieri in televisione.

Penso che questa norma non debba mai entrare in vigore perché non si capisce a che cosa serva l'avete chiamata "misure urgenti per lo sviluppo economico attraverso l'attività edilizia", e dicevate che serviva per costruire qualche stanza in più come ricordava il nostro collega.

Credo che questa lunga discussione sia stata un bel seminario di approfondimento per tutti, abbiamo visto che non stiamo parlando di una stanza in più, stiamo parlando di cercare di cancellare un Piano paesaggistico regionale di cui dite anche voi di comprendere l'importanza; in realtà ne comprendete l'importanza solamente nel nome, ma poi lo volete cancellare nella sostanza, dicendo che anche in deroga al PPR, anche in deroga ai PUC approvati, anche in deroga a qualunque cosa, si possono risuscitare in tutte le zone F della nostra Regione, ovvero su tutta la costa, tutte le lottizzazioni precedentemente o solamente previste oppure convenzionate, quelle antecedenti all'agosto del 2004, per i comuni non dotati di Piano urbanistico comunale, quelle antecedenti al 2006 per i comuni dotati invece di Piano urbanistico comunale.

Quindi non stiamo parlando di una camera in più, ma stiamo parlando di un tentativo, che sarà certamente vano, di stravolgere un'idea fondamentale di governo del territorio, idea che diceva che avendo consumato il 50 per cento della fascia costiera forse possiamo continuare a lavorare sul turismo, promuovere un turismo migliore, promuovere sviluppo anche attraverso il turismo, senza consumare il rimanente 50 per cento. E' questa l'idea che state cancellando.

Penso che questa norma non dovrebbe essere approvata perché state andando contro la storia rispetto alla necessità di mantenere viva, senza consumare neanche un altro metro quadrato, la destinazione produttiva di ogni metro quadrato di suoli agricoli; state andando contro la storia decretando in Sardegna, ancora oggi, che il suolo agricolo serve per costruirci sopra e che l'unica possibilità di valorizzarlo non è quella di migliorare la qualità delle colture e dei prodotti alimentari che ne derivano ma è assegnargli un po' di cubature. State andando contro la storia e contro la necessità di creare posti di lavoro nella nostra Regione, perché è in totale evidenza che è più facile realizzare e promuovere nuovi posti di lavoro tornando alle produzioni agricole che sottraendo agricoltura realizzando qualche seconda casa in più.

Quindi non si capisce veramente a che cosa serve questa vostra legge, e veramente non capisco a che cosa possa servire, ad esempio dal punto di vista dello sviluppo del turismo, Assessore, il consumo dell'ulteriore territorio intonso nella fascia costiera. Aiuterà l'industria turistica che già esiste? Accrescerà la nostra forza di attrazione? Accrescerà i nostri margini di competitività rispetto ai Paesi dove il costo del lavoro è più basso, e magari sono anche meglio serviti del nostro? Non credo. E non capisco davvero, minimamente, come possa migliorare la nostra offerta turistica l'idea che magari non si può costruire un altro albergo però si possono costruire le favelas nei punti migliori della Sardegna.

I campeggi non sono nati verso l'interno e nei punti meno belli, sono nati nei punti più belli, quelli che non si volevano consumare, appunto, e nei punti più belli noi non ci costruiamo niente, ci realizziamo le favelas, con un contraddirsi anche lessicale mostruoso in cui si dice che devono essere casette temporanee ma continuative. E si dice che non debbono essere allacciate al suolo, quindi non avranno i bagni e non avranno niente, pensando che quello sia un punto di merito dal punto di vista della tutela ambientale. Mi chiedo anche se non sia una…

PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato . E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Io tenterò di fare un ragionamento in un tempo più breve rispetto a quello che ci viene assegnato, per fare alcune considerazioni di fondo in questa fase ormai conclusiva di discussione di un disegno di legge che ci ha visto fortemente contrari; fortemente contrari oggi perché stiamo peggiorando una legge sulla quale eravamo già fortemente contrari due anni fa. Una legge nata per una speculazione di carattere elettoralistico e populistico dell'attuale, e spero ancora per poco, Presidente del Consiglio che ha, con una grande furberia, creato in moltissimi cittadini italiani e sardi un'aspettativa, un bisogno che prima nessuno si sognava di avere, e, creato questo bisogno, ha messo in moto un meccanismo per soddisfarlo.

Dobbiamo anche dire che in alcuni casi questo era un bisogno difficilmente contestabile - quando si è parlato, e non a caso, in quest'Aula di opportunità per tantissime famiglie abbienti e meno abbienti di poter disporre di un'ulteriore camera per la propria famiglia numerosa, si è toccato un tasto oggettivamente difficile da contestare, si è toccato un tasto sensibile - quindi si sono create le condizioni perché, verso una legge di questa natura, ci fosse una attenzione abbastanza generalizzata, e si è approfittato di questo argomento però per mettere in moto meccanismi che con l'ulteriore stanza per il proprio figlio nulla avevano a che fare.

Si è voluto mettere in moto un meccanismo di delegittimazione della pianificazione urbanistica e della pianificazione paesistica; si è creata una situazione di contrapposizione oggettiva tra cittadini e amministratori locali, il tutto a causa dell'operato della Regione, il tutto per una legge che la Regione ha voluto che fosse una delle peggiori d'Italia. Una legge che punta tutto sullo sviluppo economico basato sull'edilizia è quanto di peggio possa accadere a una regione o a una nazione; basare cioè lo sviluppo economico non sulle esigenze reali di nuove volumetrie, di case per chi non le ha, ma sulla necessità di dare sfogo al settore economico di più facile realizzazione, di dare sfogo al settore economico che non richiede grandi investimenti in termini di pensiero e di finanze.

Eppure in Sardegna abbiamo anche in certe realtà una situazione abbastanza difficile; ci sono tantissime imprese che hanno costruito tanto e che hanno tantissimo invenduto, ci sono ormai tantissimi ingegneri che non riescono più a incassare le parcelle per la progettazione di grandi complessi rimasti invenduti, c'è comunque una situazione dell'imprenditoria edile di grande crisi. e la causa non nasce dal fatto che non ci sono aree su cui edificare, ma anche dal fatto che le amministrazioni locali sono tra i principali responsabili - per oggettiva responsabilità, inconsapevolmente e non per colpa - di grandissime difficoltà economiche.

Ora, di vero in tutta questa discussione che abbiamo fatto c'è una sola cosa, che davvero l'economia della nostra Isola è in grandissima difficoltà, ed è vero anche che lo strumento che noi stiamo offrendo al mondo dell'imprenditoria non è quello che deve essere messo in campo. Noi non abbiamo condiviso la precedente legge, e non abbiamo condiviso la proposta di modifica di quella legge come di altre leggi che si è voluto con questo provvedimento mettere in campo; io credo che ci sarà molto da lavorare per recuperare, anche nella coscienza della gente, una sensibilità verso l'importanza della pianificazione urbanistica e della pianificazione paesistica, molto ci sarà da fare per chi verrà dopo questa maggioranza e dopo questa Giunta.

Oggi siate consapevoli che, dopo averlo compiuto due anni fa, state ripetendo e ingigantendo un danno la cui responsabilità non vogliamo condividere; ecco perché cogliamo l'occasione di questo ultimo articolo per dirvi che avete sbagliato allora e ancor di più state sbagliando oggi. Pertanto l'invito finale che vi rivolgiamo è di non mascherarvi nascondendovi dietro quella parola d'ordine falsa, a cui neanche voi credevate, del "vogliamo dare l'opportunità alla povera gente di farsi una casa più accogliente"; non è questo l'obiettivo, con grande chiarezza è emerso che gli obiettivi erano altri, così come nella legge sul golf, che pure con questa legge stiamo modificando, l'obiettivo non era incentivare il turismo golfistico, non era incentivare la realizzazione di campi da golf ma era tornare a s'intorrogau, si direbbe in sardo, tornare cioè sullo stesso argomento, dare opportunità di nuove volumetrie, creare le condizioni perché si possa costruire. Questo non è un governare bene la Sardegna, non è un governare bene il territorio; non siamo d'accordo, lo ribadiamo in quest'ultima fase della discussione e ci apprestiamo a votare contro.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Intervengo anch'io sull'articolo 3 solo per avere la possibilità di parlare in senso generale sul disegno di legge;la discussione maturata in questi giorni mi aveva creato una vera difficoltà nel pormi positivamente nei confronti di tutto l'articolato a causa di alcune stranezze presenti nel testo di legge. Stranezze che sono rimaste nonostante accordi di maggioranza, a lungo meditati e confrontati anche nel passaggio con la minoranza, avessero optato inizialmente, così pareva, per un effettivo miglioramento del testo.

Una di queste ferite, che nemmeno la disciplina dei miei trentacinque anni di professione mi porta a pensare di poter ricucire, è quella che è stata ricordata poc'anzi dal collega Maninchedda e relativa alla mancata modifica dell'articolo 1 octies. Mi riferisco al non aver voluto, per scelta della maggioranza, espellere dal testo la possibilità, nei casi di sanatoria in itinere, di poter adire alle premialità in termini di volumetria nei casi di ampliamento, di demolizione e ricostruzione. Parliamo quindi di abusi non sanati. In itinere significa che è stata inoltrata una domanda di sanatoria, domanda che potrebbe anche non essere accolta; ma, nonostante ciò, con la semplice richiesta di sanatoria ancora in corso si consente a chi comunque ha commesso un abuso di usufruire di queste disposizioni

Al di là dell'aspetto morale gravissimo, che mi ferisce, mi pongo anche l'aspetto giuridico: che cosa succede se poi quella sanatoria viene negata, se il condono viene negato, se l'abuso viene giudicato non sanabile? Si deve "tombare" o demolire quello che è stato abusato in precedenza, ma cosa si fa dell'ampliamento che è stato fatto invece a norma di legge vigente? E francamente anche la lettera b) dello stesso articolo mi lascia altrettanto perplesso; in questo caso non si parla di abusi in termini volumetrici ma di difformità dal progetto approvato. L'accertamento di conformità potrebbe essere negato e a quel punto che cosa succederà dell'ampliamento rispetto a un progetto già difforme dal progetto approvato e quindi illegittimo?

Su queste problematiche avevamo discusso in maggioranza e si era deciso, proprio per una pulizia non solo morale ma anche materiale del testo, di poterle sopprimere con emendamenti. Quello che è avvenuto in Aula lo conosciamo. Inopinatamente, per quanto mi riguarda, la maggioranza ha deciso di mantenere in vita questi due commi, queste due lettere e quindi un testo che assolutamente da questo punto di vista è indigeribile.

Ci sono anche altri passaggi che sono francamente poco compatibili con la mia costruzione morale. Mi riferisco ai sottotetti, alla forzatura di costruire sottotetti, cosa che viene inserita con questa legge, in modo da poterli vedere classificati come abitabili e quindi ricavarne un vantaggio economico; un vantaggio economico, ribadisco, solo per chi poi può vendere o affittare questi sottotetti. Ma ancora maggiore è il problema dei seminterrati per la possibilità che offre questo testo, e anche su questo punto si era valutato in maggioranza la possibilità di poter intervenire in senso migliorativo.

Mi chiedo infatti, anche senza voler ricordare, ma non possiamo non farlo, quello che è successo in Sardegna e anche pochi giorni fa nel resto d'Italia, come possiamo non sentirci obbligati a tutelare i cittadini e la nostra dignità di legislatori e, pertanto, come si fa a giudicare abitabili, a rendere urbanisticamente bollate e definite come abitabili delle cantine, degli scantinati, dei sottani senza luce né aria, come si fa a pensarlo? E, soprattutto, perché lo si pensa, posto che chi ci deve abitare o lo fa per necessità, e allora è solo uno sfortunato che vorrebbe solo ambienti più salubri, oppure vuole poi vendere e affittare quei sottani, quelle cantine o quegli scantinati, avendo il vantaggio che i comuni per forza di legge regionale devono dire che quel locali insalubri, che non rispondono minimamente ai requisiti igienico-sanitari che prescrive la legge, quei locali hanno comunque la bolla pontificia per poter essere giudicati abitabili e quindi venduti come locali abitabili.

Queste sono cose che, francamente, mi rendono difficile poter accettare questo testo. Però, stante la discussione che si è svolta oggi, in particolare nella riunione pomeridiana, sento di dover assolutamente differenziare dalle posizioni espresse, ancora di più da parte dell'opposizione, la mia voce critica nei confronti del testo. Oggi in molti interventi dell'opposizione ho visto una malizia, una logica del "tanto peggio tanto meglio", un'acrimonia degna di miglior causa; e credo davvero di dover differenziare la mia voce critica nei confronti di questo testo rispetto alla voce critica dell'opposizione; forse questo è anche il suo compito, per carità, siamo su posizioni politiche differenti, però mentre io ho cercato di fare una battaglia per migliorare il testo, in alcuni passaggi, in molti interventi dell'opposizione ho visto solo una battaglia politica, aprioristica, non con intenti migliorativi del testo. L'opposizione dice: denunziamo questo testo perchè non va bene, questo testo è un oltraggio ai sardi, un oltraggio al paesaggio, un oltraggio all'ambiente, un oltraggio alla nostra prospettiva di sviluppo economico.

Però, ripeto, in una Aula il cui spirito dovrebbe essere quello di aiutare a costruire delle leggi che siano le migliori possibili (a quel punto sarebbero leggi non solo della Giunta o solo della maggioranza, ma di questo Consiglio regionale), io questo spirito l'ho visto mancare.

In conclusione, non credo di poter votare contro l'articolo 3, e quindi contro l'applicazione di questo disegno di legge, così come non voterò contro il testo nel suo complesso. Io voterò a favore dell'articolo 3 però, a meno che non venga quanto meno accolta la proposta dell'onorevole Maninchedda per cassare dal testo la possibilità di premiare abusi che magari non saranno neppure sanabili e sanati, mi riservo in sede di votazione finale di esprimere il mio voto su tutto il testo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, l'Italia dei Valori voterà contro l'articolo 3 sottolineando l'aspetto paradossale che, nel momento in cui il Consiglio regionale della Sardegna, cioè la maggioranza del Consiglio regionale della Sardegna approva il Piano casa tre, l'ideatore della filosofia del Piano casa scende mestamente le scale del Quirinale e annuncia le sue dimissioni. E' un paradigma, è un contrappasso dantesco che va bene segnalare, va bene segnalare.

Ed è un aspetto che noi salutiamo con molta soddisfazione nel senso che le dimissioni dell'ideatore della filosofia del Piano casa liberano il Paese; anche il Quirinale ha emesso un comunicato ufficiale, quindi possiamo affermare senza tema di alcuna smentita che le dimissioni ci saranno. E ricordo al collega Campus che appena il Presidente del Consiglio annunciò questa sua idea, che a suo dire avrebbe modificato i dati dell'economia italiana, da Bruno Vespa vennero mostrati i plastici delle sopraelevazioni dei palazzi delle città, e forniti i dati fantasmagorici sull'occupazione, sull'apertura dei cantieri, in Sardegna ne furono annunciati 40 mila.

Ebbene, il dato che oggi salta agli occhi, anche grazie alla battaglia portata avanti dall'opposizione in Consiglio regionale, è che cominciano a essere evidenziati, anche da autorevoli esponenti della maggioranza, alcuni degli errori, o degli "orrori", più grossolani presenti in questo disegno di legge. Al collega Maninchedda, che ha posto il problema dell'articolo 1 octies, debbo dire che la procedura prevista da quell'articolo prevede gli ampliamenti volumetrici anche per le domande e le richieste di sanatoria in itinere.

Presidente Sanna - sto parlando dell'articolo 1 octies - solamente a Cagliari città sono pervenute 8 mila e 380 domande di concessione in sanatoria in itinere. In itinere vuol dire che non si sa quando verranno esaminate e quando verranno rilasciate le concessioni in sanatoria di cui parlava il collega Contu. Presidente Contu, mi rivolgo a lei che chiedeva di capire l'impatto della norma segnalata al Consiglio dal collega Maninchedda, queste domande in sanatoria (solamente per Cagliari, ripeto, sono 8 mila e 380) ) hanno diritto ai benefici volumetrici, alle deroghe previste da questo disegno di legge. Ma questo, posto dal collega Maninchedda, è solo uno dei tanti problemi che abbiamo sollevato. Siccome il mancato rispetto del Codice Urbani non è collegato a questo articolo, così come è successo per il Lazio per esempio, io auspico che la legge possa incappare nei controlli che, a più alto livello rispetto al Consiglio regionale, possono essere attivati.

Effettivamente, ci sono tante altre sconcezze, tipo l'articolo 1 octies, che avrebbero necessità di una rivisitazione complessiva dell'articolato. Inoltre, presidente Cappellacci, non nascondiamo il fatto che stiamo discutendo un provvedimento che avrà un impatto minimo sotto l'aspetto economico, ma un impatto che potrà essere devastante rispetto allo spreco di paesaggio e ai danni di carattere idrogeologico che potranno verificarsi in numerose zone della Sardegna.

E questo provvedimento viene varato nel momento in cui (lo dico per inciso, avrete letto tutti, ma lo segnaliamo per la drammaticità del momento economico che stiamo vivendo), l'Unione europea fa pervenire, proprio stasera, un'altra lettera, è in atto ormai una corrispondenza fittissima tra l'Unione europea e il Governo italiano, in cui chiede ulteriori manovre al Governo. L'Unione chiede una ulteriore manovra economica in trentanove punti, dettagliatissimi, perché i suoi analisti hanno già verificato che la manovra di agosto, 50, 60 miliardi di manovra, ce la siamo già mangiata; ce la siamo già mangiata a causa dei tentennamenti, dei ritardi e dell'inconcludenza del Governo nazionale.

Avremo anche difficoltà a chiudere il bilancio per il prossimo quadriennio, siamo in ritardo nella presentazione della manovra finanziaria; nonostante ciò abbiamo utilizzato tre mesi del nostro tempo, se non di più, per una legge sul golf che abbiamo corretto oggi perché, l'avevamo detto anche nel corso della relativa discussione, c'erano degli aspetti assolutamente improponibili, che sono stati corretti in fretta e furia durante l'esame di questo disegno di legge; e stiamo comunque perdendo tempo con un testo legislativo che probabilmente, anzi sicuramente, presenta più danni, più rischi di danni che non benefici per l'economia della Sardegna, a parte gli interessi di qualche grosso immobiliarista che, a questo punto, potrà riconvertire gli scantinati, le sopraelevazioni delle seconde o terze case che purtroppo, o per fortuna meglio, rimangono per alcuni anni inutilizzate in larga percentuale.

Ecco perché l'entrata in vigore di questa legge non potrà essere salutata in maniera festosa, anzi, noi segnaliamo all'opinione pubblica che si approva un testo che cerca di utilizzare, in maniera subdola e ipocrita, il disagio vero che esiste in molte famiglie della Sardegna che non hanno la loro casa. E voglio ricordare che l'ex Assessore dell'urbanistica dichiarò in Consiglio regionale, un anno e mezzo fa, che il vero Piano casa, cioè il Piano casa per chi casa non ha, era in fase di presentazione quasi immediata.

Non abbiamo visto l'ombra della presentazione di un vero Piano casa, e andiamo avanti invece con dissennate politiche di spreco e di utilizzo sbagliato del territorio, soprattutto dei nostri territori più pregiati, che sono un patrimonio inestimabile da preservare anche per le future generazioni. Questo è il discrimine di una politica urbanistica e paesaggistica che è profondamente sbagliata, e che abbiamo tentato di ribaltare dicendo che, di fronte agli errori di valutazione della Giunta regionale, è giusto che le verifiche e la revisione del Piano paesaggistico regionale, quanto meno questo, in attesa che la Giunta regionale presenti una nuova bozza, così come ha annunciato, di legge urbanistica regionale, passino di nuovo in Consiglio regionale, e che ci sia una discussione più ampia, che dia la possibilità…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Siamo alle battute finali della discussione su questo disegno di legge. L'opposizione ha cercato in tutti i modi di interloquire con la maggioranza, in particolare con la Giunta, in parte si è reso disponibile a fare questo l'assessore Rassu. Abbiamo sollecitato ripetutamente il Presidente della Regione, nelle poche occasioni che abbiamo avuto modo di averlo in Aula, affinché intervenisse su questo disegno di legge, e abbiamo utilizzato, rispondo all'onorevole Campus, a questo fine anche questo pomeriggio vista la presenza del Presidente della Regione.

Mi rendo conto che si può provocare forse qualche fastidio, qualche irritazione, anche comprensibile, ai colleghi della maggioranza e probabilmente anche allo stesso Presidente della Regione, che comprendo sul piano umano; credo infatti che non sia semplice venire in quest'Aula, dopo alcuni giorni nel corso dei quali tutti gli organi di stampa di questa Regione riportano di sue possibili dimissioni, e assistere al dibattito.

Un dibattito che, almeno da parte dell'opposizione (non poteva essere diversamente), sollecita il Presidente a intervenire, a chiarire quale sia la sua volontà, se c'è ancora la volontà di continuare nel governo, tra virgolette, di questa Regione, o se, invece, anche lui, come noi da tempo sollecitiamo, è arrivato alla conclusione di staccare la spina a questa esperienza, e quindi con questo atto creare le condizioni, dare l'opportunità a quest'Isola di essere governata diversamente. Il Presidente finora non è intervenuto, non so se riterrà di farlo; per quanto mi riguarda sollecito, ancora una volta, il Presidente a intervenire in questa discussione, una discussione che, ripeto, volge al termine, quindi probabilmente ha anche poco da dire sul merito del disegno di legge.

Presidente Cappellacci, tra qualche decina di minuti si approverà questo disegno di legge, che dovrebbe rappresentare, come dice l'onorevole Pittalis, un ennesimo esempio di un'azione di governo che è stata connotata, in questi due anni e mezzo di legislatura, da un alto profilo autonomistico; quindi anche questo disegno di legge, che dovrebbe rilanciare l'economia nel comparto edilizio, così come dice il titolo, di quest'Isola, dovrebbe essere un intervento da ascrivere a quelle azioni che, ripeto, segnano questa scelta di alto profilo autonomistico.

Presidente, questo profilo autonomistico, di cui parla il suo collega di maggioranza che ha svolto anche un ruolo, doveroso da parte di un consigliere che ha responsabilità, di difesa accorata dell'azione di governo, sua e della Giunta, è presente negli interventi nella fascia dei 300 metri, nei tanti interventi in questo disegno di legge vanno in deroga al P.P.R., negli interventi che hanno costretto l'onorevole Maninchedda a fare appello all'articolo 89 del Regolamento nel tentativo di cancellare una parte dell'articolo 1 octies, che rende riprovevole questo disegno di legge?

Io mi chiedo e le chiedo, presidente Cappellacci, dove è questo profilo autonomistico? In che cosa lo ritroviamo? Qual è il peso specifico di questo disegno di legge per essere ricordato come uno degli straordinari strumenti che caratterizzano questa azione politica riformatrice, e soprattutto di carattere autonomistico? Voi state approvando, tra l'altro, un disegno di legge, presidente Cappellacci (l'ho chiesto ripetutamente all'assessore Rassu e c'è stato qualche tentativo di risposta) che, già dal titolo, avete definito come un provvedimento volto non a favorire l'acquisto, la costruzione di una casa per le persone che non l'hanno (avete corretto questa parte), ma come un provvedimento che dovrebbe rilanciare il settore edilizio. Presidente Cappellacci e assessore Rassu, siete i soli, in Sardegna, convinti che questo disegno di legge rilanci il settore edilizio.

L'Associazione nazionale dei costruttori edili ha detto che non è così, l'hanno detto loro non io; le associazioni degli artigiani che, vivaddio, rappresentano anche loro, insieme all'ANCI, qualche piccola impresa che lavora nel settore edilizio, vi hanno detto che non è così. Sia l'ANCI che gli artigiani vi hanno detto che se volete rilanciare il settore edile, dovete puntare magari sul Piano città, o intervenire per la messa a norma degli edifici scolastici. Hanno avanzato queste richieste; non c'è traccia di risposta su questo.

Ci avevate detto che vi sareste preoccupati di presentare, una proposta vera di Piano casa, e questa ancora non c'è. Presidente Cappellacci, è possibile almeno rispetto a queste questioni di merito, sentire la sua voce, sentire il suo parere? Sentire come il Presidente della Regione giudica questo disegno di legge, se il Presidente della Regione declina questo disegno di legge come un intervento capace di rilanciare l'economia nel settore edile?

Proprio in questi giorni, autorevoli rappresentanti dell'economia di questo Paese, ma anche di tutto il mondo occidentale, ci dicono che per rilanciare l'economia servono risorse pubbliche da immettere nel sistema economico, in un Paese in cui risorse purtroppo non ce ne sono. Io vorrei sapere da lei, Presidente, rispetto all'originalità di questo disegno di legge, come rilancerà il comparto edile. E vorrei dire poi, in conclusione, all'onorevole Campus che, almeno da parte nostra, non c'è stata mai alcuna perplessità sul fatto che i dubbi da lui espressi su tanta parte di questo disegno di legge fossero uguali ai nostri; non è assolutamente così perché, alla fine di questa discussione, onorevole Campus, lei voterà a favore di questo provvedimento di legge, mentre noi voteremo contro, a dimostrazione che siamo su due sponde opposte su questa materia.

Io concludo su questo, presidente Cappellacci: più volte, mi sembra sia la quarta volta, ho sollecitato un suo intervento, ho chiesto anche al Presidente del Consiglio di verificare se c'erano le condizioni. A me sembra davvero curioso, per non dire imbarazzante, vedere lei, in quest'Aula, per tutta la sera, e di questo io la ringrazio, ma dopo quello che è successo in questi giorni vederla in silenzio, senza dir nulla, rispetto alle dichiarazioni che lei ha fatto e alle sollecitazioni…

PRESIDENTE Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato. Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Richiamo l'attenzione dell'Aula sulla questione che l'onorevole Maninchedda ha posto in base all'articolo 89 del Regolamento. L'articolo 89 ricordo che fa riferimento agli emendamenti già approvati dall'Aula, mentre l'onorevole Maninchedda fa riferimento al testo della legge. Poiché gli uffici hanno verificato che la norma è effettivamente inapplicabile, in via del tutto eccezionale, e deve essere chiaro che l'eccezionalità è in funzione dell'inapplicabilità della norma, se l'Aula concorda all'unanimità può applicarsi tale articolo anche al testo dell'articolo 1 octies del disegno di legge in discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Presidente, sulla base delle delucidazioni da lei fornite, riteniamo accoglibile la richiesta dell'onorevole Maninchedda.

PRESIDENTE. Chi approva la richiesta dell'onorevole Maninchedda alzi la mano.

(E' approvata)

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Sempre ai sensi dell'articolo 89, in relazione all'emendamento numero 79 sul PPR, con il quale all'articolo 11 abbiamo aggiunto le parole "aggiornamento e revisione", chiedo di precisare meglio la stesura. Infatti siccome è una norma che, così formulata, potrebbe essere suscettibile di equivoci, perché mentre l'intenzione era di riferirsi semplicemente ed esclusivamente alle revisioni del PPR, potrebbe essere riferita anche, per esempio, all'approvazione da parte della Giunta delle delibere sui centri matrice (l'articolo 107 delle norme di attuazione, modifiche richieste ai comuni), chiederei di formulare così l'emendamento: "e comunque preliminarmente a qualunque atto di aggiornamento e revisione del Piano paesaggistico ai sensi dell'articolo 11 della legge regionale numero 45 del 1998 e sue modifiche e integrazioni".

PRESIDENTE. Se la proposta dell'onorevole Steri è chiara la metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, per segnalare il fatto che ella ha appena pronunciato le parole: "in via del tutto eccezionale", perché trattasi di…

PRESIDENTE. Infatti l'onorevole Steri fa riferimento all'emendamento numero 79…

SALIS (I.d.V.). Appunto. Siccome è già la seconda volta che fa…

PRESIDENTE. No. L'onorevole Steri sta facendo riferimento all'emendamento numero 79 e non al testo del disegno di legge. Quindi è una situazione diversa ed è quella contemplata dall'articolo 89.

SALIS (I.d.V.). Perfetto, però è un emendamento che non è previsto e che non è stato presentato nei tempi e con le modalità previste dalla discussione della legge. Però, siccome abbiamo capito la ratio dell'emendamento, era solo per sollecitare il fatto che queste procedure, tipo il richiamo dell'articolo 102 che ha creato non pochi problemi, siano assolutamente eccezionali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Non voglio contraddire il collega, ma l'articolo 89 prevede espressamente che si possa intervenire sugli emendamenti e questo è il caso dell'emendamento numero 79 che è passato; ora l'esigenza è quella di escludere, in capo a chi interpreta la norma, la possibilità che per meri ritocchi cartografici di qualunque genere, che siano capillari, possano essere estesi per l'applicazione di quella norma.

Quella norma ha come ratio, anche della sua ispirazione, l'idea che debba consistere in aggiornamenti o revisioni che abbiano una ragionevole evidenza e che implichino la dichiarazione degli atti di indirizzo che la Giunta propone nella procedura di revisione; e quindi devono avere una consistenza un po' diversa dall'aspetto di merito. Lo dico perché venga lasciato agli atti dato che molte volte dobbiamo anche spiegare questo a chi le applica. Quindi siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta dell'onorevole Steri. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, le chiedo una breve sospensione.

PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 21 e 03, viene ripresa alle ore 21 e 09.)

PRESIDENTE. E' in votazione il disegno di legge numero 265/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Signor Presidente, intervengo per esprimere il nostro voto a favore e per evidenziare come attraverso il dialogo, il buonsenso e soprattutto la grande disponibilità che da questa parte c'è stata nei confronti della stessa opposizione, e non solo dell'opposizione, ma anche dei singoli partiti che compongono questa maggioranza, siamo arrivati alla fase finale. Noi riteniamo che questa legge, pur con tutti quegli aspetti che sicuramente potevano essere migliori, sia una buona legge.

E' una buona legge che risponde alle esigenze non di chi, come qualcuno di voi, anzi come troppi di voi vanno dicendo, pensate essere il committente, ma corrisponde soprattutto alle esigenze di tanti sardi, di coloro i quali hanno già usufruito dei circa 17 mila interventi. E io prego l'Assessore nelle prossime settimane di aggiornare quei dati perché, dalle comunicazioni che tutti noi stiamo ricevendo dagli assessori competenti, dai tecnici competenti dei vari comuni, queste domande negli ultimi giorni sono raddoppiate.

E questo è avvenuto in amministrazioni che hanno il vostro colore politico, in amministrazioni civiche; tanti amministratori ci dicono che c'è stata la corsa a presentare le domande a causa dello spauracchio che voi agitavate e, soprattutto, per la cattiva informazione che voi fornivate attraverso i vostri interventi e le vostre dichiarazioni. C'è stata una corsa che ha portato ovviamente a un'impennata di questi dati. Sono tutti piccoli interventi, non sono interventi speculativi, non sono interventi che consumano territorio e sono interventi che in parte sono richiesti anche da molti di voi.

Voglio sottolineare che durante la discussione in Commissione sono state portate avanti con grande determinazione e con grande serietà tante di queste istanze e noi, queste istanze, oggi le vogliamo rendere applicabili, le vogliamo rendere applicabili attraverso uno strumento snello, uno strumento che non ha alcuna sfaccettatura di tipo speculativo ed è uno strumento…

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, rapidamente. E' evidente che noi voteremo contro questa legge, ma voteremo contro con un auspicio; l'auspicio che dopo due anni e mezzo di legislatura ci portiate a discutere altri trentaquattro giorni su qualcosa di diverso da queste materie, e da qualcosa di diverso che abbia la concretezza di cambiare davvero la direzione di questo andamento sociale un po' in declino presente in Sardegna.

Infatti anche questa volta avete fatto una legge guardando alle piccole cose, e con l'idea che togliendo le regole si potesse fare prima a fare le cose che prima si facevano con le regole. Diceva Moro (e questo spiega un po' l'idea che noi abbiamo avuto portando avanti questo lavoro, che secondo me è stato importante e qualificante) che "chi pensa alla propria bottega vede l'albero ma non si accorge della foresta". Voi siete un po' incorsi in questo paradosso. Noi pensiamo che questo sia un momento nel quale nella materia che riguarda la gestione del territorio ci debba essere una lungimiranza diversa.

Forse da un certo punto di vista voi sarete più appagati dall'aver reso qualche servizio a qualche aspettativa, ma questo non è il mestiere nostro. Noi non siamo stati eletti per questo. Non siamo stati eletti per ricavare il profitto delle promesse. Noi siamo stati eletti per disegnare prospettive di sviluppo a tutti, indistintamente, premiando la meritocrazia e rispettando coloro che le leggi le hanno rispettate, perché questa è una legge che avvantaggia coloro che non hanno rispettato le leggi e offende quelli che in tutti questi anni si sono assoggettati alle leggi, le hanno rispettate e non hanno aspettato che la propaganda, il populismo, di questa Giunta regionale producesse questo provvedimento che noi continueremo a pubblicizzare perché inadeguato, inapplicabile e illegittimo. E noi, pertanto, avvertiremo i cittadini della Sardegna di stare attenti a maneggiarlo con cura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Sì, il dialogo, il buon senso ci sono stati perché noi sino all'ultimo abbiamo cercato di manifestare col nostro atteggiamento quanto è stato richiamato dal Presidente della quarta Commissione. Però insieme al dialogo e al buon senso c'è in noi anche tanta vergogna per essere arrivati alla conclusione di una legge che non abbiamo condiviso dal primo all'ultimo momento.

Una legge che, nonostante il titolo ambizioso e ampolloso che prometteva, così come la legge numero 4 e le altre leggi che abbiamo modificato, sviluppo economico, occupazione, la rimessa in moto dell'economia in Sardegna, opportunità di lavoro per non so quante persone (i numeri sono volati come se fossero noccioline), conclude un iter lungo, non il suo, ma quello dell'amministrazione Cappellacci, il cui unico e solo argomento è stato il settore dell'edilizia, l'invasione del territorio, il consumo del territorio, il danno all'ambiente e al paesaggio.

Questa legge, così come la legge numero 4, non metterà in moto nessuna attività economica, non creerà occupazione, e lo dico alla luce dei dati che oggi conosciamo, riferiti alla crisi delle imprese, al numero dei disoccupati sempre crescente. Alimenterà forse qualche illusione nei confronti di qualcuno per una qualità abitativa e del costruito di pessima qualità, di infima qualità e soprattutto favorirà qualche abuso edilizio, perché questo era lo spirito della legge. Molte nefandezze si sono compiute in questa Sardegna in nome dello sviluppo, del turismo, dell'economia e dell'occupazione. Questo è l'ultimo anello di una lunga catena che segue questa rotta.

Ciò che chiediamo, presidente Cappellacci, dopo aver tentato disperatamente di indicarvi strade alternative, è che d'ora in poi ci parli anche di qualche altro argomento oltre che di cemento e di blocchetti, è quello che chiedono i sardi a cui voi dite di guardare sempre e di ascoltare con attenzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Io utilizzerò i pochi minuti concessi per la dichiarazione di voto prima della votazione finale del disegno di legge, per leggere l'articolo 1 del Manifesto nazionale delle associazioni che dicono stop al consumo del territorio; associazioni che si sono riunite la settimana scorsa in una grande assemblea nazionale.

Nel Manifesto si legge:"L'Italia è un paese meraviglioso, ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio. Ma ha una malattia molto grave: il consumo di territorio. Un cancro che avanza ogni giorno al ritmo di quasi 250 mila ettari all'anno. Dal 1950 a oggi un'area grande quanto tutto il Nord Italia è stata seppellita sotto il cemento.

Il limite di non ritorno, superato il quale l'ecosistema Italia non è più in grado di autoriprodursi, è sempre più vicino. Ma nessuno se ne cura. Fertili pianure agricole, romantiche coste marine, affascinanti pendenze montane e armoniose curve collinari, sono quotidianamente sottoposte alla minaccia, all'attacco, all'invasione di betoniere, trivelle, ruspe e mostri d'asfalto.

Non vi è angolo d'Italia in cui non vi sia almeno un progetto a base di gettate di cemento: piani urbanistici e speculazioni edilizie, residenziali e industriali; insediamenti commerciali e logistici; grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e aeroporti, turistici, civili e militari.

Non si può continuare ad andare avanti così! La natura, la terra, l'acqua non sono risorse infinite. Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l'agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio e di ogni città sembrano destinate a confluire in un unico uniforme e grigio contenitore indistinto.

Il consumo di territorio nell'ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una estensione devastante". Questa è la prima parte del Manifesto dei movimenti per lo stop al consumo del territorio, e pensiamo di aver fatto una cosa importante per la Sardegna a richiamarlo di fronte a una legge che invece punta quasi esclusivamente, se non esclusivamente, al consumo dei territori e alla devastazione del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico che noi consideriamo invece un bene assolutamente da preservare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Oggi state decidendo di approvare, con quest'ultimo voto, un disegno di legge molto contraddittorio, che è stato profondamente modificato e peggiorato dalla Commissione; il Consiglio ha manifestato, in più di un'occasione, di essere consapevole che il testo era stato peggiorato e che è anche peggiorativo rispetto ai provvedimenti che vuole cambiare; questo è emerso nella discussione, è emerso nella valutazione di tanti esponenti, anche della maggioranza.

Un disegno di legge oltre che contraddittorio anche peggiorativo, ripeto,della legge numero 4; ininfluente, contrariamente a quello che recita il titolo, sull'economia, dannoso perché promuove una deregulation urbanistica e una deregulation paesaggistica. Un disegno di legge che ha anche la responsabilità di aver fatto perdere tantissimo tempo; non solo questo ma anche il cosiddetto Piano casa due, ma anche il cosiddetto Piano casa uno che, poi, è diventato la legge regionale numero 4. Un argomento, quindi, a cui il Consiglio ha dedicato complessivamente tantissimo tempo, la Commissione urbanistica ha dedicato tantissimo tempo, eppure di argomenti importanti e urgenti da affrontare ce n'erano, ma si è deciso di utilizzare la risorsa tempo per discutere a lungo questo argomento.

Un argomento che ha inteso parlare più alla pancia dei cittadini piuttosto che alla loro ragione, più alle esigenze delle singole imprese che non a quelle della collettività, e solo in rari casi alle esigenze reali dei singoli cittadini. E' una legge quindi che noi non possiamo condividere, avremmo preferito che né questa né la precedente fosse stata mai discussa ed approvata, così non è. Prendiamo atto che la maggioranza di questo Consiglio regionale fa proprio questo disegno di legge se ne assume la responsabilità politica; a noi spetterà il compito, in un successivo momento, di rimettere ordine in un settore dove tanto impegno avete messo per creare disordine.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessori e colleghi, io voterò a favore di questo provvedimento di legge perché ritengo che sia oltre che molto importante anche migliorativo nei confronti della legge numero 4 del 2009. Io non condivido certe posizioni emerse dagli interventi dell'opposizione che parlano di una legge sostitutiva che si approva perché non si vuole approvare il nuovo Piano paesaggistico regionale, non si vuole fare la nuova legge urbanistica. Non è assolutamente così.

Questo provvedimento avrà un suo percorso, ma non è certamente sostitutivo di alcune leggi importanti che verranno approvate da questo Consiglio regionale. Credo che questo disegno di legge sia importante perché darà risposte comunque importanti, anche se non condivido ancora una volta quanto sostiene l'opposizione, e cioè che non risolverà il problema della casa per i sardi. Non vi è dubbio che è così, perché per quanto riguarda i problemi della casa noi abbiamo altre leggi importanti, abbiamo la legge numero 32 sulla prima casa, abbiamo leggi di edilizia economica e popolare finanziate ampiamente dalla Regione; quindi noi non abbiamo mai pensato di risolvere in questo modo tutti i problemi della casa.

I problemi della casa si risolvono in altro modo, questo è un contributo che viene dato per risolvere alcune situazioni. E non si risolverà sicuramente il problema del rilancio del settore edilizio, perché sappiamo bene che non può essere soltanto questa legge a risolvere tutti questi problemi, però avrà una funzione importante perchè è una legge molto attesa, la gente sta chiedendo tutti i giorni a che punto è l'approvazione di questo documento che sicuramente darà una boccata d'ossigeno all'economia, in questo momento un po' asfittica, della Regione sarda.

Pertanto, siccome è stata una legge a costo zero, mentre le altre leggi vengono finanziate dalla Regione, credo che anche per questo motivo sia una legge importante perché risolve alcuni problemi della Sardegna, e quindi risolverà anche alcuni problemi relativamente alla casa, all'occupazione e anche all'economia della Sardegna. Per questo motivo voto in modo convinto a favore del disegno di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (Gruppo Misto). Io non posso votare a favore di questo provvedimento di legge perché, come direbbe Gramsci, non individua quella politica della direzione consapevole o, meglio, della disciplina indispensabile perché si abbia un'azione politica reale. Questo Piano casa a dire il vero ci pone una domanda: come far diventare fattore politico positivo i sentimenti e i movimenti di indignazione e protesta contro le ricette lacrime e sangue che il Governo centrale ha imposto ai sardi?

Non voto a favore perché in questo disegno di legge manca una proposta politica di indirizzo, che non è certo partorita dal cervello di Minerva, ma nasce dalla sintesi dialettica di pratica sociale e di elaborazione teorica di un intellettuale collettivo che manca ancora.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole a questo disegno di legge che, sicuramente, non risolverà tutti i problemi della Sardegna, ma può costituire una leva importante per il rilancio del settore edilizio che sicuramente non ha vissuto, nei cinque anni della Giunta Soru, un bel periodo, e che purtroppo continua a vivere un periodo abbastanza…

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Ma perché non parli di questi due anni e mezzo?

PRESIDENTE. Colleghi!

STOCHINO (P.d.L.). Grazie Presidente. Io parlo giustamente dei cinque anni durante i quali avete amministrato voi per ricordarvi alcune cose.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Parla di questi due anni e mezzo!

PRESIDENTE. Onorevole Solinas!

STOCHINO (P.d.L.). Onorevole Solinas, quando lei parla io l'ascolto con molta attenzione e reverenza, gradirei che lei facesse lo stesso con me o, quanto meno, che stesse zitto e ascoltasse quello che ho da dire, anche perché il tempo limitato mi consentirà di dire poche cose, cercherò di dirle nel modo giusto, sicuramente alcune vi faranno male, però le devo dire comunque.

Presidente, vorrei proseguire, altrimenti mi limiterò ad andare a bere un bicchiere d'acqua, visto che l'onorevole Solinas mi impedisce puntualmente di riferire in Aula le cose che devo dire.

Dicevo, una legge che secondo me può costituire una leva importante per il rilancio del settore dell'edilizia, ma voglio rassicurare anche l'onorevole Solinas, se mi ascolta, e il resto dell'opposizione, sull'uso indiscriminato del territorio, ricordando che non siamo in Africa, e non siamo nemmeno nei più lontani paesi dell'Asia, noi siamo in Sardegna, siamo in Italia. Nel nostro Paese c'è un ufficio tutela del paesaggio che analizza i progetti, un ufficio che dà il parere sugli ampliamenti e sulle nuove realizzazioni, quindi questo uso indiscriminato del territorio, allo stato dell'arte, credo sia impossibile poterlo effettuare.

Voglio anche compiacermi su alcune modifiche che sono state presentate in riferimento alla legge sul golf, e mi riferisco agli accessi ai nuovi potenziali campi da golf e alle altimetrie, che sono state opportunamente corrette, e che io credo possano consentire anche a questa legge di dare i suoi frutti offrendo sviluppo alla nostra terra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (Gruppo Misto). Questo disegno di legge contempla di tutto e di più, ed è essenzialmente negativo. Metà degli articoli sono intrusi rispetto a norme specifiche sulla casa. Purtroppo è vero che, di fronte alla pochezza della legislazione sulla casa, dico purtroppo, per molti cittadini questo può rappresentare un bicchiere d'acqua: molti stanno aspettando questo bicchiere d'acqua e in molti lo berranno. E' come se, anziché attuare una politica economico-sociale di ridistribuzione dei redditi, noi dicessimo: "Dal 2 novembre 2011 al 31 ottobre 2012 si può rubare". Si può rubare in misura proporzionale, chi è povero rubi poco, chi è ricco rubi molto.

Entrando nella sostanza e nel merito, in una situazione che va al di là di questi ragionamenti, consideriamo le tematiche legate per esempio ai sottotetti; ragionare se si può discutere sul pregresso e dire se le altezze ponderali possono essere retrocesse di 20 centimetri per i paesi con altitudine oltre 600 metri, anche di 30 centimetri nelle altre, sono ragionamenti che si possono fare, ma non ci sta che una deroga temporanea, e non è giusto che chi fa domanda tra il 2 novembre 2011 e il 31 ottobre 2012 possa legittimare situazioni altrimenti non legittimabili. E' questa la gravità.

La parte sui seminterrati tra l'altro non risolve un problema. Abbiamo detto da qualche parte che differenza c'è tra un seminterrato e un interrato? Abbiamo detto se un seminterrato significa un fuori-terra di 10, 20, 100 centimetri? Lo sa, Assessore, quante amministrazioni ci chiederanno da dopodomani, fra un mese, circolari esplicative su circolari esplicative su questo e su altri temi? È dispiaciuto molto che non abbiate saputo recepire neanche alcuni suggerimenti sempre del centrodestra. Ne ho sentito uno abbastanza interessante, mi sembra dell'onorevole Campus, che voleva in qualche modo alleggerire il grave danno della riabilitazione a uso abitativo del seminterrato, nel senso che avrebbe voluto per esempio l'obbligatorietà dei cavedii, non è stato recepito neanche un suggerimento interno alla vostra maggioranza.

Io penso che purtroppo questo disegno di legge avrà fortissimi effetti, ma sapete dove li avrà questi effetti? Laddove quegli effetti sono più pericolosi. Se leggete le statistiche e i dati che ci ha fornito l'Assessore, vi accorgerete che nei paesi del centro ci sono pochissime domande. Cioè laddove non avrebbe fatto per niente danno avere un 20 per cento in più non si chiede niente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Presidente, al collega Stochino, che mi sembra un po' disinformato per quanto riguarda il rispetto degli equilibri della natura in Africa, vorrei dire che lì quando si parla di perdita di rispetto per l'ambiente e per la natura si parla di "italianata", così siamo conosciuti, anche se siamo sardi. Comunque voto contro questo disegno di legge che passa da una visione urbanistica moderna al cosiddetto standard tipico dell'urbanistica speculativa, che marcia metri cubi sui metri quadrati.

Quindi voto contro un testo di legge che tutela solamente il metro cubo di cemento, declassando l'urbanistica moderna a semplici indici di estimo e di contabilità dei lavori. Se questa visione urbanistica può essere comprensibile per un normale capocantiere, questo chiaramente con tutto il rispetto per il suo ruolo, di certo è a dir poco indegna se attribuita a una classe politica eletta dal popolo per legiferare. Questa vostra concezione ci riporta sicuramente indietro di almeno cinquant'anni, quando non si facevano i conti sull'importanza dell'ambiente e del territorio in quanto erano considerati dei beni sicuramente inesauribili.

Questa legge è l'escamotage per eliminare quindi ogni garanzia di conservazione e di tutela del territorio e dell'ambiente; questa situazione di degrado politico culturale, che è alla base dei danni ambientali, richiede il passaggio obbligatorio a una nuova cultura della legalità tesa a garantire maggiori controlli sul nostro habitat. Una riflessione generale non può non partire dal rapporto uomo-natura, relazione fortemente modificata da una cultura smaccatamente spacciata come sviluppo e progresso, come voi state facendo per tutto il tempo, quindi di fatto funzionale alle logiche di dominio dell'uomo sulla natura.

L'inversione di tendenza, con il ritorno ai vecchi modelli di società agricole dove l'uomo era subordinato alla natura con la quale conviveva in armonia, è oggi più che mai un'urgenza, un'urgenza che ci metterà nella condizione di limitare le catastrofi naturali, ma non solo, è forse l'unica via che nel futuro prossimo ci consentirà di sopravvivere anche dal punto di vista alimentare e ambientale, cosa di cui poco si parla. Sento parlare pochissimo infatti anche di sovranità alimentare. Forse è il caso di fare un'inversione di rotta nelle scelte politiche e incominciare a ragionare più che in termini di sviluppo e di PIL, in termini di decrescita.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente e colleghi, non era mia intenzione intervenire ma quanto detto dal collega Stocchino mi ha convinto che valeva la pena di fare una considerazione finale. Collega Stocchino questa è una legge strabica che mette insieme tutto e il contrario di tutto; da un lato propone una riqualificazione urbanistica, grezza, noi avremmo voluto ragionare su cos'è una riqualificazione urbanistica che dovrebbe salvare il territorio, consumare meno territorio, e dall'altro dà il via libera al suo opposto: il consumo del territorio con il lotto minimo che scende a un ettaro, con le lottizzazioni che vengono fatte salve nelle coste. Ma questa è la vostra maggioranza, una maggioranza che per stare insieme deve mettere insieme tutto e il contrario di tutto, ognuno si salva da solo, ognuno mette un pezzo di legge per andare avanti.

Però, Presidente, questa legge verrà ricordata anche per le sue minacce di dimissioni. Il Presidente è ormai nella tenaglia di un Governo che non c'è più, e che continuerà a dire dei no alla Sardegna e che non offrirà alla Sardegna nessuna prospettiva, e in quella di una maggioranza confusa che non è in grado di portare avanti nessuna riforma degna di questo nome. Io credo che, Presidente, lei abbia perso l'occasione di una uscita di scena dignitosa, capisco che lei ha altro da fare, è qui in Aula ma in realtà è da qualche altra parte.

Ha perso l'occasione di un'uscita di scena dignitosa, di un'uscita di scena che avrebbe dato per lo meno un significato, che avrebbe evitato di svelare il prezzo di quello che lei non ha fatto e di quello che non riuscirà a fare nei prossimi mesi per il Governo che non c'è più e per una maggioranza che non c'è mai stata e che non ha mai avuto un progetto. Presidente, quello che le chiediamo è: ci eviti per lo meno la pantomima, ci eviti l'ultimatum, ci eviti le minacce, valuti se ha i numeri per andare avanti oppure se deve cercare dignitosamente di lasciare. Noi occasioni e incidenti in Aula ne offriremo tanti, sappia scegliere il momento per mettere fine a un percorso che, per ora, non ha certo portato buoni risultati alla Sardegna e, certamente, non li porterà.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente Cappellacci, come hanno già detto altri colleghi noi voteremo per due ragioni. La prima è perché questo disegno di legge è un inganno, la seconda perché è un attentato. E' un inganno nei confronti dei cittadini che hanno "pensato bene" di voi immaginando che questo disegno di legge, e prima ancora la "4", in qualche maniera venissero loro incontro per soddisfare l'aspettativa di una casa. E' un inganno però anche al sistema delle imprese, per le cose che abbiamo cercato di dirvi, ma voi in queste settimane siete sordi, perché è un intervento che non risponde alle attese e alle aspettative delle imprese del settore.

E'un attentato perché purtroppo questo disegno di legge, che vi apprestate ad approvare, mina la sicurezza di tanti cittadini che faranno interventi in deroga in base a questo progetto di legge; almeno su questa parte, soprattutto dopo gli avvenimenti di queste ultime settimane e di questi ultimi giorni, ci saremmo aspettati un ripensamento da parte vostra. Ma voi, onorevole Matteo Sanna, abbia pazienza, avevate la necessità seppure per l'ultima volta di rispondere a quelle " cambiali" di cui abbiamo parlato in queste settimane.

Comunque complimenti, assessore Rassu e presidente Cappellacci, complimenti perché, seppure a fatica, avete definitivamente inaugurato la stagione del malgoverno attraverso la deregolamentazione di tutto ciò che nella passata legislatura, anche con coraggio come qualcuno ha avuto modo di dirvi, anche dicendo dei no, è stato oggetto di pianificazione e di programmazione. Io che sono un inguaribile ottimista, presidente Cappellacci, anche se lei telefona, spero di sentire la sua voce almeno con la dichiarazione di voto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 265/A.

(Segue la votazione)

PRESIDENTE. Prendo atto che il consigliere Mariano Contu ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 77

votanti 75

astenuti 2

maggioranza 38

favorevoli 48

contrari 27

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2007" (188/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 188/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Poiché non vi sono iscritti a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. La Giunta si rimette alla relazione scritta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Rendiconto

1. Il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2007 é approvato nelle risultanze di cui ai successivi articoli.

GESTIONE DEL BILANCIO.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrate

1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione di beni patrimoniali, per riscossione di crediti e per accensione di prestiti accertate nell'esercizio finanziario 2007 per la competenza propria dell'esercizio risultano stabilite in euro 6.394.730.310,40.

2. I residui attivi della gestione di competenza, relativi alle somme rimaste da riscuotere al 31 dicembre 2007, sono stabiliti in euro 1.333.568.594,61.

3. I residui attivi rimasti da riscuotere alla chiusura dell'esercizio 2006, ammontanti a euro 4.757.246.163,25, per effetto della gestione risultano rideterminati, alla fine dell'esercizio 2007, in euro 3.490.456.701,32. .)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Spese

1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di prestiti, impegnate nell'esercizio finanziario 2007 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in euro 7.009.498.047,95.

2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 2006 in euro 7.499.879.214,64 sono stati riaccertati al 31 dicembre 2007 in euro 6.710.557.271,88.

3. I residui passivi scaturiti dalla gestione di competenza, al 31 dicembre 2007, ammontano complessivamente a euro 2.260.774.306,22, di cui euro 1.513.010.783,93 relativi a obbligazioni giuridicamente perfezionate rimaste da pagare.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4
Gestione finanziaria

1. La gestione finanziaria dell'esercizio 2007 presenta un avanzo di euro 135.339.725,62 che, sommato al disavanzo finanziario dell'esercizio 2006, pari a euro -2.494.994.126,49, determina un disavanzo finanziario alla fine dell'esercizio 2007 di euro -2.359.654.400,87.

2. A tale risultato, evidenziando singolarmente la gestione di competenza e quella dei residui, si perviene nel seguente modo:

GESTIONE DELLA COMPETENZA

Totale entrate accertate

6.394.730.310,40

Totale spese impegnate

7.009.498.047,95

Risultato gestione di competenza

-614.767.737,55

GESTIONE DEI RESIDUI

Residui attivi

Residui al 1° gennaio 2007

4.757.246.163,25

Riaccertati al 31 dicembre 2007

4.718.031.683,66

Minori accertamenti

-39.214.479,59

Residui passivi

Residui al 1° gennaio 2007

7.499.879.214,64

Riaccertati al 31 dicembre 2007

6.710.557.271,88

Maggiori/minori accertamenti

789.321.942,76

Risultato differenziale della gestione dei residui

750.107.463,17

Risultanze dell'esercizio 2007

Differenza + - Gestione di competenza

-614.767.737,55

Differenza + - Gestione dei residui

+750.107.463,17

Avanzo della gestione dell'esercizio 2007

+135.339.725,62

Disavanzo al 31 dicembre 2006

-2.494.994.126,49

Disavanzo complessivo 2007

-2.359.654.400,87

Situazione di cassa:

Fondo cassa al 31 dicembre 2006

247.638.924,90

Versamenti

6.288.736.698,13

Pagamenti

6.492.346.689,30

Differenza riscossioni/pagamenti

-203.609.991,17

Fondo cassa al 31 dicembre 2007

44.028.933,73

Residui attivi al 31 dicembre 2007

4.824.025.295,93

Residui passivi al 31 dicembre 2007

7.227.708.630,53

Differenza tra riscossioni e pagamenti

-2.403.683.334,60

Disavanzo complessivo

-2.359.654.400,87

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cucca - Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Cappai - Cossa - Piras.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 76

votanti 71

astenuti 5

maggioranza 36

favorevoli 66

contrari 5

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Spese impreviste

1. Ai sensi dell'articolo 23, comma 4, della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), è approvato l'allegato elenco n. 1 relativo ai decreti emessi dall'Assessore competente in materia di bilancio per i prelievi dal fondo di riserva per le spese impreviste.

GESTIONE DEL PATRIMONIO .)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Espa - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cossa - Meloni Francesco - Piras.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 76

votanti 71

astenuti 5

maggioranza 36

favorevoli 66

contrari 5

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:

Art. 6

Risultati generali della gestione patrimoniale

1. La situazione patrimoniale della Regione, al 31 dicembre 2007 resta stabilita come segue:

ATTIVITÀ

Attività finanziarie

4.868.054.229,66

Crediti e partecipazioni

470.295.336,92

Beni patrimoniali

942.689.992,64

Consistenza al 31.12.2007

6.281.039.559,22

PASSIVITÀ

Passività finanziarie

7.227.708.630,53

Passività patrimoniali

4.476.030.968,88

Consistenza al 31.12.2007

11.703.739.599,41

Consistenza patrimoniale globale:

Al 1° gennaio 2007

-5.371.220.405,84

Al 31 dicembre 2007

-5.422.700.040,19

Peggioramento situazione patrimoniale

-51.479.634,35

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 188/A

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Piras.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 77

votanti 75

astenuti 2

maggioranza 38

favorevoli 71

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2008" (189/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la discussione del disegno di legge numero 189/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Poiché non vi sono iscritti a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. La Giunta si rimette alla relazione scritta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Rendiconto

1. Il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2008 é approvato nelle risultanze di cui ai successivi articoli.

GESTIONE DEL BILANCIO ).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrate

1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione di beni patrimoniali, per riscossione di crediti e per accensione di prestiti accertate nell'esercizio finanziario 2008 per la competenza propria dell'esercizio risultano stabilite in euro 8.142.536.208,99.

2. I residui attivi della gestione di competenza, relativi alle somme rimaste da riscuotere al 31 dicembre 2008, sono stabiliti in euro 2.183.861.893,40.

3. I residui attivi rimasti da riscuotere alla chiusura dell'esercizio 2007, ammontanti a euro 4.824.025.295,93, per effetto della gestione risultano rideterminati, alla fine dell'esercizio 2008, in euro 3.178.907.883,16. ).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Spese

1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di prestiti, impegnate nell'esercizio finanziario 2008 per la competenza propria dell'esercizio risultano stabilite in euro 8.891.485.577,88.

2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 2007 in euro 7.227.708.630,53 sono stati riaccertati al 31 dicembre 2008 in euro 4.089.192.414,21.

3. I residui passivi scaturiti dalla gestione di competenza, al 31 dicembre 2008 ammontano complessivamente a euro 3.294.083.350,36 di cui euro 1.906.085.094,82 relativi a obbligazioni giuridicamente perfezionate rimaste da pagare.).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4
Gestione finanziaria

1. La gestione finanziaria dell'esercizio 2008 presenta un avanzo di euro 340.738.614,55 che sommato al disavanzo finanziario dell'esercizio 2007, pari a euro -2.359.654.400,87, determina un disavanzo finanziario alla fine dell'esercizio 2008 di euro -2.018.915.786,32.

2. A tale risultato, evidenziando singolarmente la gestione di competenza e quella dei residui, si perviene nel seguente modo:

GESTIONE DELLA COMPETENZA

Totale entrate accertate

8.142.536.208,99

Totale spese impegnate

8.891.485.577,88

Risultato della gestione di competenza

-748.949.368,89

GESTIONE DEI RESIDUI

Residui attivi

Residui al 1° gennaio 2008

4.824.025.295,93

Riaccertati al 31 dicembre 2008

4.778.314.359,42

Minori accertamenti

-45.710.936,51

Residui passivi

Residui al 1° gennaio 2008

7.227.708.630,53

Riaccertati al 31 dicembre 2008

6.092.309.710,58

Maggiori/minori accertamenti

1.135.398.919,95

Risultato differenziale gestione dei residui

1.089.687.983,44

Risultanze dell'esercizio 2008

Differenza + - Gestione di competenza

-748.949.368,89

Differenza + - Gestione dei residui

+1.089.687.983,44

Avanzo della gestione dell'esercizio 2008

+340.738.614,55

Disavanzo al 31 dicembre 2007

-2.359.654.400,87

Disavanzo complessivo 2008

-2.018.915.786,32

Situazione di cassa:

Fondo cassa al 31 dicembre 2007

44.028.933,73

Versamenti

7.558.080.791,85

Pagamenti

7.600.519.523,89

Differenza riscossioni/pagamenti

-42.438.732,04

Fondo cassa al 31 dicembre 2008

1.590.201,69

Residui attivi al 31 dicembre 2008

5.362.769.776,56

Residui passivi al 31 dicembre 2008

7.383.275.764,57

Differenza tra riscossioni e pagamenti

-2.020.505.988,01

Disavanzo complessivo

-2.018.915.786,32

GESTIONE DEL PATRIMONIO ).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Cossa - Fois - Meloni Francesco - Mula - Piras - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 76

votanti 68

astenuti 8

maggioranza 35

favorevoli 64

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Risultati generali della gestione patrimoniale

1. La situazione patrimoniale della Regione, al 31 dicembre 2008 resta stabilita nelle seguenti risultanze finali:

ATTIVITÀ

Attività finanziarie

5.364.359.978,25

Crediti e partecipazioni

426.759.880,27

Beni patrimoniali

998.540.240,06

Consistenza al 31.12.2008

6.789.660.098,58

PASSIVITÀ

Passività finanziarie

7.383.275.764,57

Passività patrimoniali

4.607.253.553,84

Consistenza al 31.12.2008

11.990.529.318,41

Consistenza patrimoniale globale:

Al 1° gennaio 2008

-5.422.700.040,19

Al 31 dicembre 2008

-5.200.869.219,83

Miglioramento situazione patrimoniale

221.830.820,36

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 189/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Campus - Cugusi - Sechi - Stochino - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dedoni - Piras - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 70

astenuti 4

maggioranza 36

favorevoli 64

contrari 6

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2009" (190/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 190/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Poiché non vi sono iscritti a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. La Giunta si rimette alla relazione scritta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Rendiconto

1. Il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2009 é approvato nelle risultanze di cui ai successivi articoli.

GESTIONE DEL BILANCIO ).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrate

1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione di beni patrimoniali, per riscossione di crediti e per accensione di prestiti accertate nell'esercizio finanziario 2009, per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in euro 8.173.970.522,72.

2. I residui attivi della gestione di competenza, relativi alle somme rimaste da versare e rimaste da riscuotere al 31 dicembre 2009, sono stabiliti in euro 1.001.254.627,30.

3. I residui attivi rimasti da versare e rimasti da riscuotere alla chiusura dell'esercizio 2008, ammontanti a euro 5.362.769.776,56, per effetto della gestione risultano rideterminati, alla fine dell'esercizio 2009, in euro 5.329.986.371,61.).

PRESIDENTE E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

(Proteste dai banchi della maggioranza)

URAS (Gruppo Misto). Il Regolamento è il Regolamento, lo devo spiegare ai colleghi?

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il Regolamento è il Regolamento, però…

Prego, onorevole Uras, la sua dichiarazione di voto.

URAS (Gruppo Misto). No, non è una dichiarazione di voto, io pretendo di fare la discussione generale sull'articolo, come da Regolamento.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Uras, ha a disposizione dieci minuti.

(Interruzioni)

URAS (Gruppo Misto). A nessuno sarà sfuggito che io e altri colleghi abbiamo sistematicamente votato contro i rendiconti. Ho votato contro i rendiconti del 2007 e del 2008 per poter votare, coerentemente, anche contro questo rendiconto. Infatti sono ormai anni che noi approviamo leggi finanziarie, soprattutto leggi di bilancio, che non corrispondono alla realtà, e approviamo rendiconti che non corrispondono alla realtà, neppure alla realtà contabile!

Io ritengo che la prima operazione di moralità che questo Consiglio deve fare è portare i propri conti, o meglio i conti della Regione, a verità, questo riguarda il bilancio di competenza, riguarda la partita dei residui, sia quelli attivi che quelli passivi, riguarda anche i conti finali e i rendiconti.

Quest'anno lo voglio annunciare, Presidente, perché siamo in quest'Aula per fare il nostro dovere e ogni tanto ci ricordano anche che siamo ben retribuiti per fare il nostro dovere. Abbiamo passato tante ore inutili per discutere una legge dannosa, si abbia la pazienza di lasciare qualche minuto per capire in che disastro economico e finanziario è questa Regione. E anche l'Assessore "si passa", perché noi non dobbiamo sapere nulla della partita delle entrate, del livello di incidenza delle manovre estive del Governo, di come non paghiamo gli stipendi della gente che è fuori di qua, dei tanti precari che si aspettano di essere cacciati via e di rimanere senza stipendio, uomini e donne che hanno famiglia. E questi problemi hanno una sede dove essere affrontati: la manovra economico-finanziaria, che non è arrivata neppure ancora in Consiglio regionale, ancora, perché si è ritenuto di dovercela prendere comoda, e della quale noi non sappiamo nulla.

Io non voterò mai più bilanci falsi! E richiamo tutti noi a essere da questo punto di vista assolutamente rigorosi, perché l'unica cosa che noi dobbiamo smettere di fare e di prendere in giro quelli che stanno fuori promettendo loro "miliardate" di euro che neppure riusciamo a incassare dallo Stato.

SANJUST (P.d.L.). Bravo!

STOCHINO (P.d.L.). Bravo, Luciano!

URAS (Gruppo Misto). Non sto scherzando, forse non sto scherzando!

Presidente, chiedo di poter completare il ragionamento!

Noi non potremmo fare molto per questa Regione, con queste casse dissestate, ma almeno tutti i sardi sappiano quello che veramente abbiamo, quello che veramente possiamo spendere e come veramente lo spendiamo. E se quest'anno - lo dico all'onorevole Maninchedda che da questo punto di vista ha sempre dimostrato sensibilità - non ci sarà una norma che consenta a questo Consiglio regionale di stabilire le trimestrali di rispetto del Patto di stabilità, si sappia che il bilancio non lo farà il Consiglio, che la spesa non la gestirà la Giunta sulla base delle specifiche del Consiglio, ma la gestiranno gli Assessori insieme alle loro "protesi"; quelle protesi a cui mi sono riferito prima nel dibattito sul Piano casa, cioè quella burocrazia fiduciaria che si presta a ogni operazione, anche alle operazioni false con le quali abbiamo gestito i conti della Regione in questi ultimi dieci anni!

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Spese

1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di prestiti, impegnate nell'esercizio finanziario 2009 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in euro 8.951.449.195,06.

2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 2008 in euro 7.383.275.764,57 sono stati riaccertati al 31 dicembre 2009 in euro 6.739.196.194,23.

3. I residui passivi scaturiti dalla gestione di competenza, al 31 dicembre 2009, ammontano complessivamente a euro 7.830.973.685,05).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4
Gestione finanziaria

1. La gestione finanziaria dell'esercizio 2009 presenta un disavanzo pari a euro -166.182.506,95 che sommato al disavanzo finanziario al 31 dicembre 2008, ammontante a euro -2.018.915.786,32, determina un disavanzo finanziario complessivo alla fine dell'esercizio 2009 di euro -2.185.098.293,27.

2. A tale risultato, evidenziando singolarmente la gestione di competenza e quella dei residui, si perviene nel seguente modo:

GESTIONE DELLA COMPETENZA

Totale entrate accertate

8.173.970.522,72

Totale spese impegnate

8.951.449.195,06

Risultato gestione di competenza

-777.478.672,34

GESTIONE DEI RESIDUI

Residui attivi

Residui al 1° gennaio 2009

5.362.769.776,56

Riaccertati al 31 dicembre 2009

5.329.986.371,61

Minori accertamenti

-32.783.404,95

Residui passivi

Residui al 1° gennaio 2009

7.383.275.764,57

Riaccertati al 31 dicembre 2009

6.739.196.194,23

Maggiori/minori accertamenti

-644.079.570,34

Risultato differenziale della gestione dei residui

611.296.165,39

Risultanze dell'esercizio 2009

Differenza + - Gestione di competenza

-777.478.672,34

Differenza + - Gestione dei residui

+611.296.165,39

Avanzo della gestione dell'esercizio 2009

-166.182.506,95

Disavanzo al 31 dicembre 2008

-2.018.915.786,32

Disavanzo complessivo 2009

-2.185.098.293,27

Situazione di cassa:

Fondo cassa al 31 dicembre 2008

1.590.201,69

Versamenti

8.866.752.399,38

Pagamenti

7.859.671.704,24

Differenza riscossioni/pagamenti

1.007.080.695,14

Fondo cassa al 31 dicembre 2009

1.008.670.896,83

Residui attivi al 31 dicembre 2009

4.637.204.494,95

Residui passivi al 31 dicembre 2009

7.830.973.685,05

Differenza tra residui attivi e passivi

-3.193.769.190,10

Disavanzo complessivo

-2.185.098.293,27

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Spese impreviste

1. Ai sensi dell'articolo 23, comma 4, della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), è approvato l'allegato elenco n. 1 relativo ai decreti emessi dall'Assessore competente in materia di bilancio per i prelievi dal fondo di riserva per le spese impreviste.

GESTIONE DEL PATRIMONIO).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:

Art. 6

Risultati generali della gestione patrimoniale

1. La situazione patrimoniale della Regione, al 31 dicembre 2009 resta stabilita come segue:

ATTIVITÀ

Attività finanziarie

5.645.875.391,78

Crediti e partecipazioni

378.904.799,80

Beni patrimoniali

1.025.183.271,18

Consistenza al 31.12.2009

7.049.963.462,76

PASSIVITÀ

Passività finanziarie

7.830.973.685,05

Passività patrimoniali

4.616.527.937,95

Consistenza al 31.12.2009

12.447.501.623,00

Consistenza patrimoniale globale:

Al 1° gennaio 2009

-5.200.869.219,83

Al 31 dicembre 2009

-5.397.538.160,24

Peggioramento situazione patrimoniale

-196.668.940,41

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo ora all'esame dell'allegato Elenco numero 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'allegato Elenco numero 1:

ALLEGATO

ELENCO N. 1 - ART. 23, comma 4, L.R. n. 11/2006

DECRETO

OGGETTO

n. 68 del 20 aprile 2009

euro 100.000

Partecipazione della colonna mobile della Protezione civile alle attività di soccorso a seguito del sisma nella Regione Abruzzo.

n. 101 del 16 giugno 2009

<

euro 100.000

Proseguimento delle attività di soccorso della Colonna mobile della Protezione civile nella Regione Abruzzo.

n. 158 del 7 agosto 2009

euro 150.000

Emergenza ambientale nell'area in concessione mineraria in località "Santu Miali" Furtei.

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo allegato Elenco numero 1, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 190/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Felice Contu, Espa e Ladu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Barracciu - Corda - Lotto - Porcu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 69

astenuti 5

maggioranza 35

favorevoli 65

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio. Ricordo che domani, mercoledì 9 novembre, alle ore 17, è previsto l'insediamento delle Commissioni.

La seduta è tolta alle ore 21 e 54.



Allegati seduta

CCLXXX SEDUTA

Martedì 8 Novembre 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente COSSA

indi

della Presidente LOMBARDO

indi

del Vicepresidente COSSA

indi

della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 01.

BIANCAREDDU, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 27 ottobre 2011 (273), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Marco Meloni ha chiesto congedo per la seduta dell'8 novembre 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordato.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Regione, in applicazione dell'articolo 24 della legge regionale 7 gennaio 1977, numero 1, ha trasmesso l'elenco delle deliberazioni adottate dalla Giunta regionale nelle sedute del 1°, 24, 30 giugno, 12, 20, 26 luglio, 10, 18, 30 agosto, 6, 22, 23 settembre 2011.

Annunzio di presentazione di proposte di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge:

Cuccureddu - Bruno - Pittalis - Ladu - Sanna Matteo - Campus - Peru - Pitea - Tocco - Locci - Lai - Rodin - Sanjust - Salis - Mariani - Cugusi - Sechi - Zuncheddu - Diana Giampaolo - Lotto: "Possibilità di rinuncia all'indennità di carica consiliare. Modifica della legge regionale 13 agosto 1985, n. 19". (324)

(Pervenuta il 29 ottobre 2011 e assegnata alla prima Commissione.)

Steri - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo: "Disciplina delle ricerca ed utilizzazione delle risorse idrotermominerali e geotermiche". (325)

(Pervenuta il 2 novembre 2011 e assegnata alla sesta Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

BIANCAREDDU, Segretario:

"Interrogazione Cuccureddu, con richiesta di risposta scritta, sui disservizi, lamentati da progettisti e cittadini, dell'Ufficio tutela del paesaggio di Sassari e sul mancato rispetto dei termini legali per l'istruttoria delle pratiche". (717)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla diffusione in Sardegna della peste suina africana". (718)

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, sulla prevenzione dell'osteoporosi, una degenerazione che colpisce le ossa dello scheletro umano di persone in età avanzata e delle donne nel periodo post menopausale". (719)

"Interrogazione Porcu, con richiesta di risposta scritta, sul bando per la selezione pubblica per l'acquisizione di disponibilità alla nomina a direttore dell'Ufficio della Regione sarda in Bruxelles, determinazione n. 966 del 18 luglio 2011 della Direzione generale della Presidenza e relativo schema di avviso ad essa allegato". (720)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche inerenti al taglio del personale in tutte le pubbliche amministrazioni ed in particolare sulla paventata soppressione della sede Inpdap di Oristano". (721)

"Interrogazione Cocco Pietro - Barracciu, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione in cui versano i lavoratori dello stabilimento ex ILA di Portovesme e sulle prospettive di ripresa della produzione di laminati in alluminio". (722)

"Interrogazione Mulas, con richiesta di risposta scritta, sul fenomeno del randagismo". (723)

"Interrogazione Barracciu, con richiesta di risposta scritta, sulla delibera n. 1179 del 24 ottobre 2011, adottata dalla ASL di Nuoro, avente ad oggetto "rettifica deliberazione n. 750 del 06/07/2011"". (724)

"Interrogazione Lotto - Bruno - Manca - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulla revoca dell'autolinea "Q. 762 Bosa - Olbia I.B. - Olbia città"". (725)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

BIANCAREDDU, Segretario:

"Interpellanza Salis - Dedoni - Diana Giampaolo - Uras - Cocco Daniele Secondo - Mariani - Cuccu - Amadu - Biancareddu - Meloni Valerio - Rodin - Sanjust - Sechi - Solinas Antonio sul grave pregiudizio derivante agli studenti fuori corso dell'Università di Cagliari a causa del decreto rettorale n. 456 del 2010". (279)

"Interpellanza Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo - Agus - Barracciu - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Solinas Antonio - Soru, in merito all'avviso pubblico per la ricerca sul mercato immobiliare di immobili da parte di Sardegna.it società in house della Regione". (280)

"Interpellanza Dessì - Sanna Giacomo - Maninchedda - Planetta sulla liquidazione ed il pagamento delle somme spettanti ai comuni (fondo unico)". (281)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

BIANCAREDDU, Segretario:

"Mozione Dessì - Sanna Giacomo - Maninchedda - Planetta sui disservizi nei collegamenti operati da Trenitalia sulle tratte Cagliari-Carbonia". (152)

"Mozione Zuncheddu - Uras - Salis - Sechi - Cugusi - Mariani - Cocco Daniele Secondo sulla mancata applicazione da parte della Giunta regionale dell'articolo 51 dello Statuto speciale che recita: "La Giunta regionale, quando constati che l'applicazione di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannosa all'Isola, può chiederne la sospensione al Governo della Repubblica, il quale, constatata la necessità e l'urgenza, può provvedervi, ove occorra, a norma dell'art. 77 della Costituzione"". (153)

PRESIDENTE. Constatato lo scarso numero dei consiglieri presenti in Aula, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 04, viene ripresa alle ore 16 e 18.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22

(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 265/A, che prosegue con l'esame dell'articolo 2 quater e degli emendamento a esso presentati.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 quater e dei relativi emendamenti:

Art. 2 quater

Modifiche alla competenza dell'Assessore

1. All'articolo 9 della legge regionale n. 28 del 1998, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, dopo le parole "dal loro deposito" sono aggiunte le seguenti: ", corredate dalla attestazione dell'amministrazione comunale sulla conformità dell'intervento progettato ai vigenti strumenti urbanistici comunali.";

b) i commi 2, 3 e 4 sono soppressi.

Emendamento soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quater

L'articolo 2 quater è soppresso.

(107)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quater

La lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quater è soppressa.

(108)

EMENDAMENTO soppressivo parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quater

La lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 quater è soppressa.

(109).)

PRESIDENTE. Colleghi, l'emendamento numero 107 non si vota perché gli emendamenti successivi configurano una votazione per parti. E' aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore di maggioranza.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Si esprime parere contrario sugli emendamenti numero 108 e 109.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Mi rivolgo al Presidente della Regione, Cappellacci, per richiamare il fatto che da qualche giorno circola una ridda di voci, chiamiamola così, sulle sue possibili dimissioni. Per quanto mi riguarda, ovviamente, auspico che tutto ciò non sia una bufala, ma risponda a una sua espressa volontà; chiedo pertanto che, prima di iniziare il dibattito, lo chiedo anche alla Presidente del Consiglio, si creino le condizioni perché il Presidente della Regione possa immediatamente informare il Consiglio regionale sulle sue reali intenzioni.

Gli organi di stampa non fanno che parlare di questo ma, se tutto questo non fosse vero, per quanto mi riguarda, mi sento autorizzato a sospettare che le annunciate dimissioni rappresentino soltanto un tentativo di conquistare uno spazio mediatico che certamente non viene conquistato grazie ai meriti dell'azione di governo.

Io credo che il Consiglio regionale meriti la chiarezza sulla reale volontà del Presidente della Regione e insieme al Consiglio regionale, credo la meriti anche l'intera Sardegna. Le chiedo di riferire, immediatamente, Presidente, anche perché stiamo proseguendo l'esame di un obbrobrio, per quanto ci riguarda, di disegno di legge; e se davvero, come io spero, lei intende rassegnare le dimissioni, spero non lo faccia dopo l'approvazione di questo provvedimento di legge, perché credo sia necessario, anticipando le dimissioni, di evitare alla Sardegna un altro smacco rappresentato dal disegno di legge numero 265 in discussione. La ringrazio nel caso volesse dare corso a questa richiesta.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, da parte del Presidente della Regione non mi è pervenuta alcuna richiesta per svolgere comunicazioni o dichiarazioni all'Aula. Nel caso ciò avvenisse, si seguiranno le procedure previste dal Regolamento. Riprendiamo l'argomento in discussione.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22

(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. E' in votazione la lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quater. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Naturalmente, coerentemente con quanto licenziato dalla Commissione, noi voteremo a favore della lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quater.

PRESIDENTE. Metto in votazione la lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quater.

Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.

DIANA Giampaolo (P. D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera a) del testo dell'articolo 2 quater.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Maninchedda ha votato a favore e che i consiglieri Barracciu, Bruno e Cocco Daniele hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 69

votanti 67

astenuti 2

maggioranza 34

favorevoli 47

contrari 20

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione la lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 quater.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della lettera b) del testo dell'articolo 2 quater.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Zuncheddu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 71

votanti 69

astenuti 2

maggioranza 35

favorevoli 47

contrari 22

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2 quinquies e dei relativi emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2 quinquies e dei relativi emendamenti:

Art. 2 quinquies

Modifiche alle norme sulla classificazione delle aziende ricettive

1. Alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive), il comma 4 bis dell'articolo 6, introdotto dalla legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale), è sostituito dal seguente:
"4 bis. Fatto salvo quanto previsto nel presente articolo, nelle aziende ricettive all'area aperta regolarmente autorizzate e nei limiti della ricettività autorizzata, gli allestimenti mobili di pernottamento, quali tende, roulotte, caravan, mobil-home, maxicaravan o case mobili e pertinenze ed accessori funzionali all'esercizio dell'attività, sono diretti a soddisfare esigenze di carattere turistico meramente temporanee e, anche se collocati in via continuativa, non costituiscono attività rilevante a fini urbanistici, edilizi e paesaggistici. A tal fine tali allestimenti devono:
a) conservare i meccanismi di rotazione in funzione;
b) non possedere alcun collegamento di natura permanente al terreno e gli allacciamenti alle reti tecnologiche, gli accessori e le pertinenze devono essere rimovibili in ogni momento.".

Emendamento Soppressivo Totale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quinquies

L'articolo 2 quinquies è soppresso.

(110)

Emendamento Soppressivo Parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quinquies

Il comma 1 dell'articolo 2 quinquies è soppresso.

(111)

Emendamento Soppressivo Parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quinquies

La lettera a) del comma 1 dell'articolo 2 quinquies è soppressa.

(112)

Emendamento Soppressivo Parziale Lotto - Moriconi - Manca.

Articolo 2 quinquies

La lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 quinquies è soppressa.

(113)

Emendamento Aggiuntivo Campus - Bardanzellu - Randazzo.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 2 quinquies bis

1. Modifiche alla legge regionale 2l settembre 2011: nella lettera c) dell'articolo 6 della legge regionale n. 19 del 2011, le parole: "nel raggio di 10 km" sono sostituite dalle parole: "nel raggio di 1 km".

(10)

Emendamento Aggiuntivo Bardanzellu - Lai - Randazzo - Campus - Sanna Matteo - Pittalis - Ladu - Peru.

Articolo 2 quinquies

All'articolo 2 quinquies è aggiunto il seguente:

Art. 2 quinquies bis

1. Il comma 5 dell'articolo 3 della legge regionale n. 10 del 2008 (Riordino delle funzioni in materia di aree industriali), è interpretato autenticamente nel senso che per l'approvazione delle varianti ai piani regolatori delle aree e dei nuclei di industrializzazione che non comportino modifiche territoriali si applicano le disposizioni vigenti prima dell'entrata in vigore della legge regionale n. 10 del 2008, sino all'approvazione di una organica regolamentazione legislativa regionale che disciplini tutti gli aspetti della pianificazione urbanistica industriale.

(13)

Emendamento Aggiuntivo Campus.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 2 quinquies bis

Modifiche alla legge regionale 21 settembre 2011, n. 19

1. All'articolo 6, lettera c), le parole: "nel raggio di 10 km" sono sostituite dalle parole: "nel raggio di 1 km".

2. L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Art. 9
1. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, ricevute le istanze e gli allegati di cui all'articolo 8, ne verifica la regolarità e completezza, dandone comunicazione entro quindici giorni ai soggetti interessati, ovvero segnalando eventuali irregolarità o documenti mancanti. Gli interessati, entro la scadenza del termine ultimo di cui all'articolo 8, comma 1, devono integrare, a pena di inammissibilità della domanda, l'istanza o la documentazione come richiesto.
2. L'Assessorato regionale del turismo artigianato e commercio convoca, entro quindici giorni dalla comunicazione di cui sopra, ovvero dalla ricezione delle integrazioni richieste, le conferenze dei servizi di cui all'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990, facendo in modo di accorpare, ove possibile, più proposte di. progetto. I progetti, in quanto d'interesse strategico della Regione, accedono alle procedure di cui al comma 2 dell'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990.
3. Alle conferenze di servizi partecipano il proponente il progetto, il Direttore Generale dell'Assessorato Regionale del turismo in qualità di Responsabile Unico, il Comune interessato, e tutte le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale, del patrimonio storico artistico ed alla tutela della salute e pubblica incolumità, le quali si pronunciano, per quanto riguarda l'interesse da ciascuna tutelato, sulle soluzioni progettuali prescelte, secondo le modalità di cui agli articoli 14 bis, 14 ter, 14 quater della legge n. 241 del 1990.
4. Le iniziative proposte, ricadendo nelle previsioni di cui all'allegato B 1, articolo 8, lettere a) e q) della deliberazione di Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 23/24, sono sottoposte alla procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (VIA). Tale verifica verrà compiuta nell'ambito della conferenza dei servizi, ma i tempi della procedura di cui all'allegato B della deliberazione di Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono ridotti alla metà, ad esclusione di quelli di cui all'articolo 7 del medesimo allegato.
5. Nei casi in cui sia richiesta la VIA, si procede ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 3, della legge n. 241 del 1990.
6. All'esito dei lavori della conferenza dei servizi, il responsabile unico adotta la determinazione di conclusione del procedimento che viene trasmessa, entro sette giorni, unitamente ai progetti eventualmente adeguati ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 2, della legge n. 241 del 1990 in sede di conferenza dei servizi, alla Commissione regionale di valutazione di cui all'articolo 11. Non sono trasmessi i progetti rispetto ai quali uno o più rappresentanti delle amministrazioni partecipanti abbiano espresso il proprio dissenso ai sensi dell'articolo 14 quater della legge n. 241 del 1990 e per i quali, a giudizio delle medesime amministrazioni, non sia possibile alcuna modifica progettuale ai sensi del comma 1 della medesima norma.
7. La Commissione regionale di valutazione, ricevuto il provvedimento, valuta le proposte sulla base dei seguenti requisiti:
a) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto urbanistico e paesaggistico, privilegiando gli impianti sportivi di prima categoria idonei ad ospitare competizioni a carattere internazionale;
b) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto economico finanziario;
c) miglior studio preliminare ambientale con simulazione grafica e fotografica d'inserimento visivo nel contesto territoriale dell'intervento;
d) minore distanza dalle grandi vie di comunicazione stradale e dai porti ed aeroporti;
e) previsione di un impianto di irrigazione totalmente informatizzato e finalizzato al minor consumo delle risorse idriche o che dimostri la capacità di riutilizzo dei reflui urbani o di altre risorse autonome atte a garantire una totale autosufficienza;
f) migliore qualità dell'utilizzo della cubatura, privilegiando le proposte con volumetrie più contenute;
g) migliore localizzazione della proposta valutata nell'ottica di conseguire l'obiettivo della distribuzione diffusa delle strutture negli ambiti di cui all'articolo 5, comma 6, con particolare riferimento a quelle proposte nelle aree svantaggiate;
h) maggiore varietà e qualità dei servizi accessori aperti al pubblico;
i) migliore riqualificazione di aree degradate, contaminate, trasformate o improduttive ai fini agro pastorali;
j) migliore qualità architettonica dei singoli manufatti ed ottenimento di certificazione di risparmio energetico nazionali ed internazionali.
8. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio determina i parametri di valutazione per tutti i requisiti previsti dal comma 7; a quello previsto alla lettera g) sarà attribuito un punteggio doppio rispetto a ciascuno degli altri. La Commissione, inoltre, verifica la presenza delle strutture alberghiere già esistenti, di cui all'articolo 6, comma l, lettera c).
9. La Commissione regionale di valutazione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all'articolo 8, ovvero dal termine dell'ultima conferenza di servizi, conclude i suoi lavori redigendo per ciascun ambito una graduatoria dei progetti presentati, e trasmettendo quindi gli atti all'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
10. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, entro sette giorni dalla ricezione delle graduatorie, ammette alle agevolazioni della presente legge i primi cinque progetti per ciascuno degli ambiti individuati all'articolo 5, comma 6.".

(25)

Emendamento di sintesi degli emendamenti numero 151 e 257 sostitutivo parziale Campus - Meloni Francesco.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 2 quinquies bis

Modifiche alla legge regionale 21 settembre 2011, n. 19

1. Al punto 5) della lettera a) del comma 1 dell'articolo 4, la parola :"40" è sostituita dalla parola:"100".

2. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 4, le parole: "in data 21 luglio 2009" sono soppresse.

3. Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 5, le parole:"accesso diretto" sono sostituite dalle parole: "un collegamento agevole".

4. Il comma 4 dell'articolo 5, è sostituito dal seguente:
"4. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, attiva la procedura di cui all'art. 11 della Legge Regionale 23 ottobre 2009 nr. 4, proponendo gli adeguamenti al Piano Paesistico Regionale necessari per consentire la realizzazione di nuove strutture residenziali e ricettive connesse ai campi da golf anche in ambito costiero, sino alla distanza di mille metri dalla linea di battigia (500 metri per le isole minori).".

5. Il comma 5 dell'articolo 5, è sostituito dal seguente:
"5. In considerazione della valenza strategica della presente legge, i termini della procedimento di cui al comma che precede sono eccezionalmente ridotti alla metà.".

6. Alla lettera c) del comma ---- dell'articolo 6, le parole : "nel raggio di 10 km" sono sostituite dalle parole: "nel raggio di 1 km"."

7. Al comma 1 dell'articolo 8, le parole: "dalla sua entrata in vigore" sono sostituite dalle parole: "dalla data di definitiva adozione degli adeguamenti al Piano paesaggistico regionale di cui ai commi 4 e 5 dell'articolo 5 della presente legge.".

8. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 8, è sostituita dalla seguente:
"a) il progetto dell'impianto sportivo su supporto cartaceo e digitale, contenente tutte le indicazioni relative alla localizzazione e alle sue dimensioni corredato da una relazione preliminare sull'impatto paesaggistico ed ambientale, predisposta anche ai fini della procedura di verifica/screening di cui alla deliberazione della Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 24/23, allegato B, con particolare riferimento al profilo tossicologico dei prodotti da usare per le operazioni di manutenzione dei manti erbosi e da uno studio per la valorizzazione e, qualora necessario, il reintegro e/o la restaurazione floristica e paesaggistica che consenta alle nuove strutture di integrarsi in totale armonia con le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche dei luoghi in cui si inseriscono, unitamente ad una simulazione grafica e fotografica dell'inserimento visivo, nel contesto territoriale, dell'intervento;".

9. L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Art. 9 (Adempimenti regionali)
1. L'assessorato Regionale del turismo, artigianato e commercio, ricevute le istanze e gli allegati di cui all'art. 8, ne verifica la regolarità e completezza, dandone comunicazione entro quindici giorni ai soggetti interessati, ovvero segnalando eventuali irregolarità o documenti mancanti. Gli interessati, entro la scadenza del termine ultimo di cui all'articolo 8, comma 1, devono integrare, a pena di inammissibilità della domanda, l'istanza o la documentazione come richiesto.
2. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio convoca, entro quindici giorni dalla comunicazione di cui sopra, ovvero dalla ricezione delle integrazioni richieste, le conferenze dei servizi di cui all'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990, facendo in modo di accorpare, ove possibile, più proposte di progetto. I progetti, in quanto d'interesse strategico della Regione, accedono alle procedure di cui al comma 2 dell'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990.
3 Alle conferenze di servizi partecipano il proponente il progetto, il direttore generale dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio in qualità di responsabile unico, il comune interessato, e tutte le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale, del patrimonio storico artistico ed alla tutela della salute e pubblica incolumità, le quali si pronunciano, per quanto riguarda l'interesse da ciascuna tutelato, sulle soluzioni progettuali prescelte, secondo le modalità di cui agli articoli 14 bis, 14 ter, 14 quater della legge n. 241 del 1990.
4. Le iniziative proposte, ricadendo nelle previsioni di cui all'allegato B l, articolo 8, lettere a) e q) della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono sottoposte alla procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (screening). Tale verifica verrà compiuta nell'ambito della conferenza dei servizi, ma i tempi della procedura di cui all'allegato B della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono ridotti alla metà, ad esclusione di quelli di cui all'articolo 7 del medesimo allegato.
5. Nei casi in cui sia richiesta la valutazione di impatto ambientale, si procede ai sensi del comma 3, dell'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990.
6. All'esito dei lavori della conferenza dei servizi, il responsabile unico adotta la determinazione di conclusione del procedimento che viene trasmessa, entro sette giorni, unitamente ai progetti eventualmente adeguati ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 2, della legge n. 241 del 1990 in sede di conferenza dei servizi, alla Commissione regionale di valutazione di cui all'articolo 11. Non sono trasmessi i progetti rispetto ai quali uno o più rappresentanti delle amministrazioni partecipanti abbiano espresso il proprio dissenso ai sensi dell'articolo14 quater della legge n. 241 del 1990 e per i quali, a giudizio delle medesime amministrazioni, non sia possibile alcuna modifica progettuale ai sensi del comma1 della medesima norma.
7. La Commissione regionale di valutazione, ricevuto il provvedimento, valuta le proposte sulla base dei seguenti requisiti:
a) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto urbanistico e paesaggistico, privilegiando gli impianti sportivi di prima categoria idonei ad ospitare competizioni a carattere internazionale;
b) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto economico finanziario;
c) miglior studio preliminare ambientale con simulazione grafica e fotografica d'inserimento visivo nel contesto territoriale dell'intervento;
d) minore distanza dalle grandi vie di comunicazione stradale e dai porti ed aeroporti;
e) minor consumo delle risorse idriche e/o capacità di riutilizzo dei reflui urbani o di altre risorse autonome atte a garantire una totale autosufficienza, mediante impianti di irrigazione totalmente informatizzati;
f) migliore qualità dell'utilizzo della cubatura, privilegiando le proposte con volumetrie più contenute;
g) migliore localizzazione della proposta valutata nell'ottica di conseguire l'obiettivo della distribuzione diffusa delle strutture negli ambiti di cui all'articolo 5, comma 6, con particolare riferimento a quelle proposte nelle aree svantaggiate;
h) maggiore varietà e qualità dei servizi accessori aperti al pubblico;
i) migliore riqualificazione di aree degradate, contaminate, trasformate o improduttive ai fini agro pastorali;
j) migliore qualità architettonica dei singoli manufatti e possesso dei requisiti per l'ottenimento di certificazione di risparmio energetico nazionali ed internazionali;
8 L'Assessorato del turismo, artigianato e commercio determina i parametri di valutazione per tutti i requisiti previsti dal comma 7; a quello previsto alla lettera g) sarà attribuito un punteggio doppio rispetto a ciascuno degli altri. La Commissione, inoltre, verifica la presenza delle strutture alberghiere esistenti nel raggio di un chilometro di cui all'articolo 6, comma 1, lettera e).
9 La Commissione regionale di valutazione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all'articolo 8, ovvero dal termine dell'ultima conferenza di servizi, conclude i suoi lavori redigendo per ciascun ambito una graduatoria dei progetti presentati, e trasmettendo quindi gli atti all'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
10. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, entro sette giorni dalla ricezione delle graduatorie, ammette alle agevolazioni della presente legge i primi cinque progetti per ciascuno degli ambiti individuati all'articolo 5, comma 6.

10. Le lettere g) ed f) del comma 1 dell'articolo 11 sono soppresse.

11. Al comma 2 dell'articolo 11 le parole: "almeno sei componenti" sono sostituite dalle parole: "almeno quattro componenti.".

(262)

Emendamento aggiuntivo all'emendamento 262 Campus - Meloni Francesco

Articolo 2 quinquies

All'emendamento numero 262, in principio, è inserito il seguente comma:

"01. All'articolo 3, comma 1, lettera b) le parole 'con sede legale in Sardegna' sono soppresse.". (279)

Emendamento Aggiuntivo Campus - Diana Mario.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è inserito il seguente articolo:

Art. 2 quinquies bis

Modifiche alla legge regionale 21 settembre 2011, n. 19

1. All'articolo 4, comma 1, lettera b), le parole:"in data 21 luglio 2009" sono soppresse.

2. All'articolo 5, il comma 4 è sostituito dal seguente:
"4. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, attiva la procedura di cui all'articolo 11 della legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4, proponendo gli adeguamenti al Piano paesaggistico regionale necessari per consentire la realizzazione di nuove strutture residenziali e ricettive connesse ai campi da golf anche in ambito costiero, sino alla distanza di mille metri dalla linea di battigia (500 metri per le isole minori).".

3. All'articolo 5 il comma 5 è sostituito dal seguente:
"5. In considerazione della valenza strategica della presente legge, i termini della procedimento di cui al comma che precede sono eccezionalmente ridotti alla metà.".

4. All'articolo 6, lettera c), le parole : "nel raggio di 10 km" sono sostituite dalle parole: "nel raggio di 1 km".

5. All'articolo 8, comma 1, le parole: "dalla sua entrata in vigore" sono sostituite dalle parole: "dalla data di definitiva adozione degli adeguamenti al Piano paesaggistico regionale di cui all'articolo 5, commi 4 e 5, della presente legge".

6. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 8, è sostituita dalla seguente:
a) il progetto dell'impianto sportivo su supporto cartaceo e digitale, contenente tutte le indicazioni relative alla localizzazione e alle sue dimensioni corredato da una relazione preliminare sull'impatto paesaggistico ed ambientale, predisposta anche ai fini della procedura di verifica/screening di cui alla deliberazione della Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 24/23, allegato B, con particolare riferimento al profilo tossicologico dei prodotti da usare per le operazioni di manutenzione dei manti erbosi e da uno studio per la valorizzazione e, qualora necessario, il reintegro e/o la restaurazione floristica e paesaggistica che consenta alle nuove strutture di integrarsi in totale armonia con le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche dei luoghi in cui si inseriscono, unitamente ad una simulazione grafica e fotografica dell'inserimento visivo, nel contesto territoriale, dell'intervento;

7. L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Art. 9 (Adempimenti regionali)
"1. L'assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, ricevute le istanze e gli allegati di cui all'art. 8, ne verifica la regolarità e completezza, dandone comunicazione entro 15 giorni ai soggetti interessati, ovvero segnalando eventuali irregolarità o documenti mancanti. Gli interessati, entro la scadenza del termine ultimo di cui all'articolo 8, comma 1, devono integrare, a pena di inammissibilità della domanda, l'istanza o la documentazione come richiesto.
2. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio entro 15 giorni dalla comunicazione di cui sopra, ovvero dalla ricezione delle integrazioni richieste, le conferenze dei servizi di cui all'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990, facendo in modo di accorpare, ove possibile, più proposte di progetto. I progetti, in quanto d'interesse strategico della Regione, accedono alle procedure di cui all'articolo14 bis, comma 2, della legge n. 241 del 1990.
3. Alle conferenze di servizi partecipano il proponente il progetto, il direttore generale dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio in qualità di responsabile unico, il comune interessato, e tutte le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale, del patrimonio storico artistico ed alla tutela della salute e pubblica incolumità, le quali si pronunciano, per quanto riguarda l'interesse da ciascuna tutelato, sulle soluzioni progettuali prescelte, secondo le modalità di cui agli articoli 14 bis, 14 ter, 14 quater della legge n. 241 del 1990.
4. Le iniziative proposte, ricadendo nelle previsioni di cui all'articolo 8, lettere a) e q) della deliberazione della Giunta regionale 3 aprile 2008, n. 23/24, allegato B 1, sono sottoposte alla procedura di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (screening). Tale verifica verrà compiuta nell'ambito della conferenza dei servizi, ma i tempi della procedura di cui all'allegato B della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono ridotti alla metà, ad esclusione di quelli di cui all'articolo 7 del medesimo allegato.
5. Nei casi in cui sia richiesta la valutazione di impatto ambientale, sì procede ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 3, della legge n. 241 del 1990.
6. All'esito dei lavori della conferenza dei servizi, il responsabile unico adotta la determinazione di conclusione del procedimento che viene trasmessa, entro sette giorni, unitamente ai progetti eventualmente adeguati ai sensi dell'articolo 14 bis, comma 2, della legge n. 241 del 1990 in sede di conferenza dei servizi, alla Commissione regionale di valutazione di cui all'articolo 11. Non sono trasmessi i progetti rispetto ai quali uno o più rappresentanti delle amministrazioni partecipanti abbiano espresso il proprio dissenso ai sensi dell'articolo 14 quater della legge n. 241 del 1990 e per i quali, a giudizio delle medesime amministrazioni, non sia possibile alcuna modifica progettuale ai sensi del comma 1 della medesima norma.
7. La Commissione regionale di valutazione, ricevuto il provvedimento, valuta le proposte sulla base dei seguenti requisiti:
a) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto urbanistico e paesaggistico, privilegiando gli impianti sportivi di prima categoria idonei ad ospitare competizioni a carattere internazionale;
b) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto economico finanziario;
c) miglior studio preliminare ambientale con simulazione grafica e fotografica d'inserimento visivo nel contesto territoriale dell'intervento;
d) minore distanza dalle grandi vie di comunicazione stradale e dai porti ed aeroporti;
e) minor consumo delle risorse idriche e/o capacità di riutilizzo dei reflui urbani o di altre risorse autonome atte a garantire una totale autosufficienza, mediante impianti di irrigazione totalmente informatizzati;
f) migliore qualità dell'utilizzo della cubatura, privilegiando le proposte con volumetrie più contenute;
g) migliore localizzazione della proposta valutata nell'ottica di conseguire l'obiettivo della distribuzione diffusa delle strutture negli ambiti di cui all'articolo 5, comma 6, con particolare riferimento a quelle proposte nelle aree svantaggiate;
h) maggiore varietà e qualità dei servizi accessori aperti al pubblico;
i) migliore riqualificazione di aree degradate, contaminate, trasformate o improduttive ai fini agro pastorali;
j) migliore qualità architettonica dei singoli manufatti e possesso dei requisiti per l'ottenimento di certificazione di risparmio energetico nazionali ed internazionali;
8. L'Assessorato regionale al turismo, artigianato e commercio determina i parametri di valutazione per tutti i requisiti previsti dal comma 7; a quello previsto alla lettera g) sarà attribuito un punteggio doppio rispetto a ciascuno degli altri. La Commissione, inoltre, verifica la presenza delle strutture alberghiere esistenti nel raggio di un chilometro di cui all'articolo 6, comma 1, lettera c).
9 La Commissione regionale di valutazione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all'articolo 8, ovvero dal termine dell'ultima conferenza di servizi, conclude i suoi lavori redigendo per ciascun ambito una graduatoria dei progetti presentati, e trasmettendo quindi gli atti all'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
10. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, entro sette giorni dalla ricezione delle graduatorie, ammette alle agevolazioni della presente legge i primi cinque progetti per ciascuno degli ambiti individuati all'articolo 5, comma 6.".

(151)

Emendamento aggiuntivo Meloni Francesco - Vargiu - Cossa - Dedoni - Fois - Mula.

Articolo 2 quinquies

Dopo l'articolo 2 quinquies è aggiunto il seguente:

Art. 2 quinquies bis
Modifiche alla legge regionale 21 settembre 2011, n. 19

1. Al punto 5 della lettera a) del comma 1 dell'articolo 4, la parola "40" è sostituita con la parola "100".

2. Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 4, le parole "in data 21 luglio 2009" sono soppresse.

3. Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 5, le parole "accesso diretto" sono sostituite dalle seguenti "un collegamento agevole".

4. Il comma 4 dell'articolo 5, è sostituto dal seguente:
"4. La Giunta regionale, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, attiva la procedura di cui all'articolo 11 della legge regionale n. 4 del 2009, proponendo gli adeguamenti al PPR necessari a consentire la realizzazione di campi da golf con le connesse nuove strutture residenziali e recettive anche nella fascia costiera, sino alla distanza di mille metri dalla linea di battigia (500 metri per le isole minori).".

5. Il comma 5 dell'articolo 5, è sostituito dal seguente:
"5. In considerazione della valenza strategica della presente legge, i termini del procedimento di cui al comma 4 sono eccezionalmente ridotti alla metà.".

6. Alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 6 le parole "70 posti letto" sono sostituite dalle seguenti "cento posti letto".

7. Al comma 1 dell'articolo 8, le parole "dalla sua entrata in vigore" sostituite dalle seguenti "dalla data di definitiva adozione degli adeguamenti al PPR previsti ai commi 4 e 5 dell'articolo 5 della presente legge"

8. La lettera a) del comma dell'articolo 8, è sostituita dalla seguente:
"a) il progetto dell'impianto sportivo, su supporto cartaceo e digitale, contenente tutte le indicazioni relative alla localizzazione e alle sue dimensioni, corredato da una relazione preliminare sull'impatto paesaggistico e ambientale, predisposta anche ai fini della procedura di verifica/screening di cui alla deliberazione della Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 24/23, allegato B, con particolare riferimento al profilo tossicologico dei prodotti da usare per la manutenzione dei manti erbosi e da uno studio per la valorizzazione e, qualora necessario, il reintegro e/o la restaurazione floristica e paesaggistica che consenta alle nuove strutture di integrarsi in totale armonia con le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche dei luoghi in cui si inseriscono, unitamente ad una simulazione grafica e fotografica dell'inserimento visivo, nel contesto territoriale, dell'intervento.".

9. L'articolo 9 è sostituito dal seguente
"Art. 9 (Adempimenti regionali)
1. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, ricevute le istanze e gli allegati di cui all'articolo 8 ne verifica la regolarità e completezza, dandone comunicazione entro quindici giorni ai soggetti interessati, ovvero segnalando eventuali irregolarità o documenti mancanti. Gli interessati entro la scadenza del termine ultimo di cui all'articolo 8, comma 1, devono integrare, a pena di inammissibilità della domanda, l'istanza o la documentazione come richiesto.
2. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio convoca, entro quindici giorni dalla comunicazione di cui sopra, ovvero dalla ricezione delle integrazioni richieste, le conferenze dei servizi di cui all'articolo l4 bis della legge n. 241 del 1990, facendo in modo di accorpare, ove possibile, più proposte di progetto. I progetti, in quanto di interesse strategico della Regione, accedono alle procedure di cui al comma 2 dell'articolo l4 bis della legge n. 241 del 1990.
3. Alle conferenze di servizi partecipano il proponente il progetto, il direttore generale dell'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio in qualità di responsabile unico, il comune interessato e tutte le amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica territoriale del patrimonio storico artistico ed alla tutela della salute e pubblica incolumità, le quali si pronunciano per quanto riguarda l'interesse da ciascuna tutelato sulle soluzioni progettuali prescelte, secondo le modalità di cui agli articoli l4 bis, l4 ter e l4 quater della legge n. 241 del 1990.
4. Le iniziative proposte, ricadendo nelle previsioni di cui all'allegato B 1 dell'articolo 8, lettere a) e q), della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono sottoposte alla procedure di verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (screening). Tale verifica verrà compiuta nell'ambito della conferenza dei servizi, ma i tempi della procedura di cui all'allegato B della deliberazione della Giunta regionale n. 23/24 del 2008, sono ridotti alla metà ad esclusione di quelli di cui all'articolo 7 del medesimo allegato.
5. Nei casi in cui sia richiesta la valutazione di impatto ambientale si procede ai sensi del comma 3 dell'articolo l4 bis della legge n. 241 del 1990.
6. All'esito dei lavori della conferenza dei servizi il responsabile unico adotta la determinazione di conclusione del procedimento che viene trasmessa, entro 7 giorni, unitamente ai progetti eventualmente adeguati ai sensi del comma 2, dell'articolo l4 bis della legge n. 241 del 1990, in sede di conferenza dei servizi, alla commissione regionale di valutazione, di cui all'articolo 11. Non sono trasmessi i progetti rispetto ai quali uno o più rappresentanti delle amministrazioni partecipanti abbiano espresso il proprio dissenso ai sensi dell'articolo l4 quater della legge n. 241 del 1990 e per i quali, a giudizio delle medesime amministrazioni, non sia possibile alcuna modifica progettuale ai sensi del comma 1 della medesima norma.
7. La commissione regionale di valutazione, ricevuto il provvedimento, valuta le proposte sulla base dei seguenti requisiti:
a) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto urbanistico e paesaggistico, privilegiando gli impianti sportivi di prima categoria idonei ad ospitare competizioni a carattere internazione;
b) migliore coerenza complessiva del progetto sotto l'aspetto economico finanziario;
c) miglior studio preliminare ambientale con simulazione grafica e fotografica di inserimento visivo dell'intervento nel contesto territoriale;
d) minore distanza dalle grandi vie di comunicazione stradale e dai porti ed aeroporti;
e) minor consumo delle risorse idriche e/o capacità di riutilizzo dei reflui urbani o di altre risorse autonome atte a garantire una totale autosufficienza, mediante impianti di irrigazione totalmente informatizzati;
f) migliore qualità di utilizzo della cubatura, privilegiando le proposte con volumetrie più contenute;
g) migliore localizzazione della proposta valutata nell'ottica di conseguire l'obiettivo della distribuzione diffusa delle strutture negli ambiti di cui all'articolo 5, comma 6, con particolare riferimento a quelle proposte nelle aree svantaggiate;
h) maggiore varietà e qualità di servizi accessori aperti al pubblico;
i) migliore riqualificazione di aree degradate, contaminate, trasformate o improduttive ai fini agropastorali;
j) migliore qualità architettonica dei singoli manufatti e possesso dei requisiti per l'ottenimento di certificazione di risparmio energetico nazionali ed internazionali.
8. L'Assessore regionale del turismo determina i parametri di valutazione per tutti i requisiti previsti dal comma 7; a quello previsto dalla lettera g) sarà attribuito un punteggio doppio rispetto a ciascuno degli altri. La commissione, inoltre, verifica la presenza delle strutture alberghiere esistenti nel raggio di un chilometro, di cui all'articolo 6, comma 1, lett. c).
9. La commissione regionale di valutazione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui all'art. 8, ovvero dal termine dell'ultima conferenza dei servizi, conclude i suoi lavori redigendo per ciascun ambito una graduatoria dei progetti presentati e trasmettendo, quindi, gli atti all'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.
10. L'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio, entro sette giorni, dalla ricezione delle graduatorie, ammette alle agevolazioni della presente legge i primi cinque progetti per ciascuno degli ambiti individuati all'articolo 5, comma 6."

10. Il punto g) del comma 1 dell'articolo 11 è soppresso.".(257).)

PRESIDENTE. Colleghi, gli emendamenti numero 110 e 111 non si votano perché i successivi configurano una votazione per parti; gli emendamenti numero 112, 113, 10 e 25 sono stati ritirati; gli emendamenti numero 151 e 257 sono stati ricompresi nell'emendamento di sintesi numero 262 al quale è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 279.

E' iscritto a parlare il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, colleghi, l'articolo 2 quinquies tratta delle modifiche alle norme sulla classificazione delle aziende ricettive, e credo sia una delle ultime occasioni per riflettere su quanto è successo in Consiglio regionale in queste settimane, e anche sul tipo di riformismo che la maggioranza di centrodestra, attraverso questo provvedimento, ha rappresentato. Oggi, finalmente, vediamo in Aula il Presidente della Regione; nelle scorse settimane abbiamo appreso dei suoi spostamenti, delle sue mosse soltanto leggendo i giornali, è comparso in Aula sporadicamente, ma credo che la sua presenza (anche se mentre è qui telefona da qualche altra parte, per cui come sempre o come spesso gli accade è un po' distratto rispetto agli accadimenti dell'Aula), ci offra un'occasione, offra un'occasione a mio avviso anche alla vostra maggioranza, per riflettere su come procedere.

Presidente, l'approvazione di un emendamento, a seguito di una votazione a scrutinio segreto, non è stato un incidente occasionale. Capisco che lei possa anche cercare occasioni per mettere fine a quella che ormai è un'autentica agonia, con prese di distanze che arrivano spesso anche da esponenti della sua maggioranza, è successo anche nel corso di questa legge, ma quel voto è stato semplicemente uno dei tanti passaggi, dei tanti scollamenti che si sono verificati.

In primo luogo le chiedo di riflettere, Presidente, anche per valutare se e come andare avanti in questa deficitaria esperienza di governo del centrodestra, sul testo del disegno di legge presentato dalla Giunta, valutando come è stato esitato dalla Commissione e come sarà approvato dall'Aula. Anche questo provvedimento di legge è la riprova di una maggioranza che non c'è, che non guida, che non indirizza.

Questa norma doveva essere una norma snella, doveva in teoria rendere più efficace un provvedimento che noi fortemente contestiamo perché lo riteniamo ingannevole; ingannevole in quanto unisce all'intento di cercare di ottimizzare il testo urbanistico l'intento opposto: il consumo di nuovo territorio. Invece, in Commissione, anziché semplificare il testo vigente, che era certamente lacunoso e, a nostro avviso, fortemente negativo, si è tentato, secondo uno stile e una modalità che ormai sono patrimonio della vostra maggioranza, di caricarlo di tante esigenze individuali.

La Commissione, di conseguenza, ha partorito un documento fortemente peggiorativo della legge esistente, ma anche fortemente complesso, con un forte appesantimento dello stesso Piano casa da voi approvato ormai due anni fa. E' sufficiente esaminare l'articolo 1 ter che moltiplicava le possibilità edificatorie o le ulteriori modifiche apportate, per esempio, all'articolo 13 e quindi alle norme di salvaguardia del PPR. Un appesantimento resosi necessario non perché ci sia da parte vostra un progetto, una visione del futuro, un'esigenza reale, ma semplicemente per rispondere alle tante esigenze individuali, perché ognuno ha qualcuno che gli tira la giacca per aggiungere una possibilità edificatoria nelle villette a schiera, o per poter eliminare dei documenti rendendo la normativa più semplice, o per abbassare la dimensione minima del lotto nell'agro, o per poter sbloccare una lottizzazione. La vostra maggioranza vive di somme di esigenze individuali e procede senza un progetto, a volte anche senza una valutazione.

Presidente, noi abbiamo provato imbarazzo quando l'Assessore dell'urbanistica ci ha fornito, come unici dati dei cosiddetti possibili 17 mila interventi, dei calcoli a "spannometro", che dovrebbero consentire di edificare circa 800 mila metri cubi; ma rispetto a questi dati non abbiamo evidenza se si tratti di zone urbane, se si tratti di agro, se si tratti di coste, quale sia l'impatto, quali siano i benefici, cioè noi procediamo senza bussola e senza valutazioni.

Questa legge è esemplificativa, è un manifesto, insieme alle altre che avete fatto di carattere squisitamente finanziario, di una maggioranza che non c'è, che non ha una visione, che per stare insieme deve mettere insieme esigenze individuali. Noi come minoranza, che vorrebbe essere minoranza che contribuisce a un progetto, ma non può farlo perché non c'è il progetto, abbiamo fatto un'opposizione dura, durissima su questo provvedimento perché moltiplicava non solo le possibilità edificatorie, ma anche la complessità, la confusione.

Purtroppo abbiamo fatto e facciamo questa opposizione non in presenza di un progetto della vostra maggioranza, che ormai ha difficoltà a stare sulle sue gambe, ma cercando di ragionare con voi su quale debba essere il modello di sviluppo per la Sardegna, un modello che voi non avete. Certamente cercate di togliervi un po' di polvere. Presidente, lei cerca di rifarsi una verginità politica, ma non avrà successo o almeno quello che ha fatto non potrà ripeterlo all'infinito; non potrà inventarsi altre flotte sarde, non potrà inventarsi altre tessere del P.d.L. stracciate per poi magari ripartire con la campagna acquisti, non potrà in qualche modo prendere ancora le distanze da Berlusconi oltre a quelle che ha già preso.

Presidente, in questo contesto le consiglio di cogliere la prima occasione utile, magari quella che c'è già stata, per dimettersi perché adesso il suo gioco, il bluff, verrà fuori. Verrà fuori il bluff della vacuità del suo progetto, dell'assoluta incapacità di dare risposte alla crisi economica e sociale dei sardi. Quindi un'uscita di scena dignitosa, magari con un pretesto qualsiasi, le offrirebbe la possibilità di mascherare quel bluff e di addossare genericamente le responsabilità a un Governo che non è certo amico, ma avrebbe dovuto saperlo dall'inizio mentre se ne è accorto troppo tardi, e a una maggioranza rissosa da cui ha già cominciato a prendere le distanze.

Quindi, lei ha fatto bene a minacciare le dimissioni, ma ha fatto male a non portarle fino in fondo perché le avrebbero consentito un'uscita di scena dignitosa. Guardi, non ci saranno miglioramenti. Lei potrà stare in Aula altre volte, ma sempre di più, nel corso delle settimane e dei mesi, continuerà a emergere che c'è una maggioranza che non legifera, una maggioranza che non governa, una maggioranza che non è in grado di fare riforme, una maggioranza che non ottiene risposte dallo Stato, che non fa riforme nella sanità, che non fa riforme nell'istruzione, che non è in grado di garantire il diritto alla mobilità dei sardi, che non ottiene risposte dal Governo nazionale perché si è svegliata troppo tardi.

Lei, Presidente, avrebbe dovuto accettare di aprire un contenzioso con lo Stato non quando i buoi erano già scappati, ma quando glielo hanno detto la maggioranza e tutto questo Consiglio attraverso gli ordini del giorno approvati. Quindi, Presidente, ormai il gioco è scoperto. Lei non avrà risposte dal Governo nazionale che, in questo momento, ha ben altri problemi a cui pensare che occuparsi della Sardegna, e lei non riuscirà a governare una maggioranza che non c'è più, che non ha fiducia in lei, che non crede in lei così come non crede in Berlusconi, di cui, suo malgrado, lei è stato ed è una emanazione.

Una maggioranza ormai in preda al "si salvi chi può", che non ha prodotto una sola riforma degna di questa nome se non "leggi zattera", "leggi guazzabuglio", finanziarie del "di tutto di più", collegati dove c'è di tutto e di più, leggi sul golf che da un lato puntano alla qualità degli impianti golfistici e dall'altro alla quantità per costruire un campo da golf dappertutto; leggi con un unico filo conduttore: derogare alle leggi esistenti, cancellare le leggi esistenti, svendere l'ambiente in cambio di un pugno di posti di lavoro spesso soltanto promessi.

Abbia un sussulto di dignità, Presidente, colga la prima occasione, noi cercheremo di dargliene tante, e si dimetta con dignità, lasci una partita se non vuole veramente finire nell'inconcludenza più assoluta sommando, a quelle già verificatesi, sconfitte, ritardi e manchevolezze.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, onorevoli colleghi, mi pare che una delle cose che dovremmo recuperare sarebbe quella di non prestare la nostra voce per urlare ciò che è fin troppo evidente. A che cosa serve insistere nel declinare una situazione che conosciamo tutti? Io, invece, sarei più preoccupato di quello che stiamo facendo. Per esempio questo articolo di cui parliamo, che vorrebbe far finta che l'installazione di tende, roulotte, caravan, mobil-home, maxicaravan o case mobili e pertinenze e accessori non costituisce attività rilevante ai fini edilizi, urbanistici e paesaggistici. E' un'affermazione grave. Poiché ci sono degli stimati colleghi che seguono le vicende giuridiche, Presidente, io vorrei raccomandare ai colleghi, e anche all'onorevole Steri che è un cultore di queste cose, di leggere la deliberazione del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2011.

Il Consiglio dei ministri, Assessore, con questa deliberazione ha impugnato la legge numero 14 del 2011 della Regione Lazio, recante, appunto, la disciplina delle strutture turistico-ricettive all'aria aperta (è recente, basta leggerla), rimarcando che la disposizione secondo la quale queste strutture non costituiscono attività rilevante ai fini urbanistici è una forzatura, perché di fatto non è così. Ora, io ve la segnalo per spiegarvi che, fondamentalmente potrebbe avere lo stesso fine, ma sarebbe importante semmai ragionare dell'opportunità.

Sappiamo che in questo periodo ciascuno di noi è stato spintonato da più parti perchè chi lavora nel settore alberghiero è relativamente contrario a questo tipo di infrastrutture, mentre chi gestisce i campeggi è molto più favorevole. In effetti si tratta di una via di mezzo. Non è vero che sono attività urbanistiche irrilevanti; sono rilevanti perché comportano urbanizzazioni, perché comportano utenze, comportano allacci, comportano una modifica sostanziale dello stato dei luoghi, questo è evidente.

Ecco perché, a mio giudizio, noi siamo contrari a questa proposta, presentata così all'interno di un Piano casa, a meno che non abbiate deciso di sostenere con forza l'idea che "casa" possano anche essere in Sardegna i caravan, le roulotte, gli attendati, ma non credo che questo significhi Piano casa. Questa è una norma che è stata aggiunta e che vorrebbe sostenere una semplificazione sulla classificazione delle aziende ricettive.

Io sollevo un problema. Questo tipo di deroga ovviamente viola una norma vigente, perché la stragrande maggioranza dei campeggi, stiamo parlando dell'80, 85 per cento di queste strutture, è insediato nella fascia costiera; non è possibile pertanto che in forza di una norma di legge venga dichiarata la loro irrilevanza, non esiste, non esiste proprio, forse conviene ritirare questa disposizione legislativa e rimeditarci sopra piuttosto che esporsi a una impugnativa.

L'altra questione che riguarda questo articolo è rappresentata in questa meraviglia dell'emendamento numero 262. Colleghi, stiamo riscrivendo la legge sul golf. Abbiamo esitato questa legge, Presidente (lo dico a lei Presidente del Consiglio perché questo continua a essere il nostro modo di essere), in questo Consiglio il 21 settembre 2011 (cioè poco più di un mese fa) adesso con un emendamento composto da una, due, tre pagine e mezzo, riscriviamo la legge, riscriviamo interamente la legge! Che cosa è accaduto?

C'è il pericolo che stia arrivando anche su questo qualche grana con la Corte costituzionale? C'è la fretta, come scrivete nel provvedimento, di applicare rapidamente le modifiche al Piano paesaggistico? Temo che questa norma dovrà fare i conti con ciò che è stato già approvato e che, quindi, qualunque modifica del Piano paesaggistico debba in qualche modo fare i conti con il confronto nel Consiglio regionale; questo emendamento penso cominci ad avere dei problemi. Io credo veramente che questo tipo di proposte evidenzino la profonda differenziazione che esiste nel modo di vedere le cose.

Ora, mi piace anche dire - se gli Assessori mi ascoltano - che noi non abbiamo una pregiudiziale contrarietà ad affrontare problemi che riguardino lo sviluppo turistico; però ci vorrebbe uno studio a monte. Per esempio, sarebbe interessante sapere l'opinione della Giunta sul numero dei posti dei campeggi rispetto al numero dei posti letto che offre il mercato della Sardegna; se ritiene la proporzione esistente giusta, corretta, se si ritrova da qualche altra parte d'Italia, se sia opportuno correggerla o creare delle tendenze per cercare di riproporzionare il sistema e forse, in quel contesto, si potrebbero ripensare anche le modalità con le quali vengono gestiti questi luoghi.

Sarebbe interessante, ma ci mancano i dati, ci mancano le considerazioni, questa è una norma che cade così, in un "luogo disperso" dove si parla di un Piano casa che niente ha a che vedere con questa materia; materia sulla quale non abbiamo, a monte, analisi statistiche per capire, per esempio, come si è modificato il trend dei posti per il turismo all'aria aperta in Sardegna in questi ultimi cinque, sei, sette anni, per capire appunto in quale direzione andiamo. Cercare di capire se, per come sta cambiando il mercato del turismo, è opportuno rafforzare la qualità, non certo mettendo a pregiudizio il territorio, ma mettendo in gioco finanziamenti che elevino la qualità dei servizi, perché molto spesso consentire di mettere caravan o roulotte è fare esattamente il contrario rispetto al migliorare la qualità dei servizi. I campeggi sono infatti cosa diversa dai parcheggi delle roulotte, come generalmente possiamo osservare nella stragrande maggioranza degli esempi.

Ecco perché noi siamo preoccupati fino a un certo punto, rassegnati all'idea che questo è un provvedimento che parla da sé, che ha già detto fin qui tutto quello che doveva dire e che aspettiamo di licenziare perché venga accompagnato al controllo dello Stato che dirà la sua parola definitiva su questo testo. Ed è chiaro che in questi termini la nostra posizione rimane negativa, fortemente negativa per questo aspetto delle aziende ricettive, liquidato come un problema di strutture posticce, non come analisi di un fenomeno turistico che sarebbe stato opportuno trattare in un'altra sede, in un altro contesto, magari mettendo insieme altre problematiche del mercato turistico, così come avete fatto per il golf.

Probabilmente avrete brutte sorprese anche su quella legge perché quando una legge cerca di rispondere a una limitata fascia di imprenditori, anche con agevolazioni di tipo urbanistico, quelle possono essere interpretate come aiuti di Stato e quindi come un atteggiamento non imparziale della pubblica amministrazione, del legislatore nell'affrontare un problema. Io credo che il problema di quella legge sarà questo e le correzioni che voi portate sono il segno della disperazione. L'emendamento numero 262 è l'immagine della disperazione di questa maggioranza che, a poco più di un mese dall'approvazione, ha già capito che questa legge non va da alcuna parte.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Ben Amara. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (Gruppo Misto). Presidente, io la mia prefazione a questo Piano casa l'ho già fatta. Approfitto della discussione di questo articolo per fare una post prefazione, ribadendo il fatto che questo Piano casa ha una forma aggressiva e un contenuto feroce. Mancano le procedure di tutela in tutti i sensi. Bisogna dunque contrastarlo attraverso una più rigorosa e garantita procedura di tutela in cui Stato, Regione, Province e Comuni fanno ciascuno la propria parte, ma i Comuni devono prima di tutto dotarsi di competenze proprie, non possiamo improvvisare un tipo di politica urbanistica.

La politica non è l'urbanistica perché richiede una solida conoscenza del territorio e dell'ambiente. Bisogna mettere l'accento sulla sensibilità ecologica piuttosto che su una concezione economica fallimentare. Dunque, un'ecologia dello spirito, non un'ecologia affaristica. Noi siamo per i territori sociali, non siamo per i territori delle comunità virtuali, siamo per un territorio che sia un contenuto delle aspirazioni dei cittadini, non delle speculazioni dell'edilizia e del cemento.

Il cemento è illustrazione quasi caricaturale dell'opposizione fra lo "spirito di finesse" e lo "spirito della geometria"; e il cemento è un materiale illogico, ma solido e resistente, illogico perché mischia il ferro col beton. Più che di produttività e di creazione di posti di lavoro con questo Piano casa si dovrà parlare di fenomeni che provocano stress, frustrazione, tensioni che ricadono anche nella vita privata. Bisogna restituire al lavoro precario, anche quello della conoscenza, ciò che gli viene impropriamente sottratto e che crea diseconomia, infelicità delle persone, impossibilità di programmare il proprio futuro.

Per il futuro abbiamo due possibilità: o stiamo a guardare ciò che accade oppure tutti insieme facciamo in modo che le cose accadano. La vera sconfitta non è perdere ma è perdere la convinzione che si possa vincere e cambiare in positivo lo stato delle cose. Occorre avviare un ciclo di lotta popolare in grado di rovesciare il perverso disegno di selezione sociale che sta coinvolgendo tutti i settori del Paese, in particolare della nostra Isola, passando per la scuola e l'Università e la ricerca. Alla terzina: privato, mercato, flessibilità, per parte nostra dovremmo saper contrapporre la difesa e l'estensione del pubblico sociale, dei diritti e dei salari. Bisogna riconquistare...

(Brusio in Aula)

Ma non è possibile!

PRESIDENTE. Ha ragione onorevole Ben Amara. Onorevole Peru, onorevole Sanna prendano posto, grazie.

BEN AMARA (Gruppo Misto). Vengo interrotto tre volte. Ma neanche una classe di scuola media è così! Bisogna riconquistare l'agricoltura e farla fiorire, coltivare il territorio e custodirlo, rigenerare l'economia e il sociale, risanare e moralizzare l'apparato politico. Questo nostro Consiglio regionale è diventato un ostacolo alla celerità delle decisioni, il luogo delle parole che frena la "politica del fare", l'anfiteatro nel quale la politica impedisce lo sviluppo e l'innovazione. Il vostro Piano casa è una ricetta sbagliata, altamente improvvisata e senza ricaduta economica, e ciò comporta che si inneschi un meccanismo creditizio identico a quello che ha provocato negli Stati Uniti la bancarotta di grandi agenzie di credito, come il Federal Housing Administration, che il governo federale ha dovuto ripianare con uno stanziamento di 900 miliardi di dollari, solo nel 2008, e la spaventosa Housing bubble (bolla immobiliare) che ha scatenato quella crisi economica mondiale. Io mi fermo qui, grazie.

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Ben Amara. Colleghi, devo essere costretta a interrompere i lavori? Chi vuole conversare lo fa fuori dall'Aula.

E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Noi stiamo discutendo adesso l'ultimo articolo di un disegno di legge che ci ha impegnato fin troppo, a mio parere, rispetto a quello che può dare alla Sardegna.

Avrei auspicato un testo di legge più accettabile, che ci avesse impegnato di meno nella discussione, che ci avesse lasciato tempo da dedicare ad altri argomenti che, fuori di quest'Aula attendono di essere affrontati e risolti. Ora stiamo esaminando un articolo che tocca un tema, ne parlo brevemente, che io reputo non c'entri nulla con il disegno di legge in discussione, anche se sono convinto che il problema trattato nell'articolo vada affrontato.

Le strutture ricettive all'aria aperta in Sardegna sono regolate in maniera completamente diversa dal resto dell'Italia e questo pone seri problemi agli operatori economici del settore. Poiché già dall'inizio della legislatura in Commissione industria si è discusso un provvedimento, che non è andato avanti, che affrontava questo problema, è giusto occuparsi della questione, ma credo non fosse giusto occuparsene in questo provvedimento di legge.

A mio avviso resta in piedi l'esigenza di dare la possibilità ai nostri imprenditori che operano in questo settore di adeguare le strutture alle effettive esigenze del mercato. E' un problema sentito e, quindi, è anche giusto porselo. Però il Consiglio, la maggioranza stanno utilizzando questo articolo 2 quinquies per affrontare altri due problemi. Il primo, mi domando e chiedo alla Presidente, se è in linea con lo spirito e il contenuto del disegno di legge intervenire, come fa l'emendamento numero 13, sulle competenze dei Consorzi industriali in materia di pianificazione urbanistica.

Mi pare che l'emendamento numero 13 tenda a sottrarre alle amministrazioni comunali competenze che sono loro proprie; di conseguenza sarebbe giusto che questo emendamento venisse ritirato da chi lo ha presentato. E' il solito modo di agire, per cui si inseriscono nel testo questioni di diversa natura; però, siccome lo si fa con degli emendamenti, non se ne discute nelle sedi opportune e spesso questo ci può portare a commettere degli errori madornali.

Secondo tema, l'emendamento che verrà discusso, il numero 262, come è stato già anticipato negli interventi precedenti dal collega Sanna, tratta un argomento che da quest'Aula è stato liquidato soltanto un mese fa, cioè immediatamente prima dell'inizio della discussione di questo disegno di legge. Si tratta di rimettere mano alla legge numero 19, impropriamente chiamata "legge sul golf".

Dico impropriamente perché non guarda al golf, non guarda al turismo golfistico, ma alla possibilità di realizzare, con quella scusa, tra virgolette, ingenti quantitativi di volumi di carattere residenziale; si cerca anche, dirò, di mettere qualche piccolo rimedio a delle storture particolarmente palesi, tipo quella in cui si parla di ridurre la distanza degli alberghi esistenti non più a 10 chilometri ma a 1 chilometro per poter comunque prevedere delle volumetrie ricettive.

Con questo articolo si mettono veramente in evidenza i limiti di quella legge; quello che io non condivido è che si mette mano a questa legge appena approvata dal Consiglio regionale evidenziandone in un certo senso le storture ma senza intervenire sul motivo vero delle storture e cioè sulle volumetrie residenziali. Su quelle non si dice una parola, si lascia tutto quanto come è già previsto in legge, e cioè si consente che si facciano investimenti che vengono stimati dal mondo dell'imprenditoria in 3 miliardi di euro a fronte di investimenti, per i campi da golf, che non sono superiori a 2-300 mila euro. E' ovviamente e palesemente una proporzione eccessivamente a favore della speculazione edilizia, non si interviene su questo ma lo si lascia intonso e quindi di fatto non si migliora una legge che avrebbe invece avuto necessità di essere migliorata.

In sostanza si finisce per svilire quell'unico articolo, che tratta un argomento che poteva essere approfondito, introducendo altri due argomenti che non attengono minimamente a questo provvedimento di legge che stiamo discutendo. Questo la dice lunga sull'intero impianto di una legge che noi non abbiamo condiviso, che modifica una legge promulgata due anni fa giudicata fortemente negativa; si è intervenuti non per migliorarla, che pure è sempre possibile intervenire per migliorare una legge che viene giudicata negativamente, si è intervenuti per renderla ancora più impattante di quanto non fosse la precedente, per rendere la vita più facile a coloro che vogliono utilizzarne le norme a favore della speculazione edilizia.

Ecco perché anche con questo articolo di fatto si conferma un approccio, che non condividiamo, della maggioranza di centrodestra verso un tema delicatissimo: il tema dell'urbanistica, della salvaguardia ambientale, che è il tema di come affrontare e far applicare, e se è necessario anche migliorare, ma comunque innanzitutto far applicare, il Piano paesaggistico regionale che, dopo tantissimi anni, finalmente la Giunta precedente portò a compimento e approvò. Ecco perché noi voteremo contro questo articolo e voteremo contro gli emendamenti che vengono presentati; e, in particolare, io mi auguro che almeno l'emendamento numero 13 venga ritirato, perché davvero con questo provvedimento non c'entra, e rischia soltanto di creare ulteriori danni nei confronti delle amministrazioni comunali alle quali viene sottratta la materia di loro competenza.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, mi sembra che mentre volge al termine questa discussione sul cosiddetto, impropriamente, Piano casa, di fatto ci accingiamo anche in questo articolo a verificare alcune sorprese. Una è rappresentata da questo emendamento che di fatto riscrive la legge sul golf, all'interno del contesto di un articolo che è stato definito "salva baraccopoli". Però, presidente Cappellacci, presidente Lombardo, io non so fingere neanche dal punto di vista istituzionale, e mi sembra che parlare, in un momento politico che mi sembra comunque eccezionale, di baraccopoli sia veramente fuori luogo.

In realtà la finzione a cui stiamo assistendo è tale proprio dal punto di vista istituzionale, e da questo punto di vista, presidente Lombardo, lei non mi ascolta, cerco di esprimere il mio pensiero. Siamo in un momento di crisi. Il presidente Cappellacci, lo leggiamo anche sulla stampa, ha detto: "Sono in una fase di riflessione", ha minacciato le dimissioni, e questa è una finzione dal punto di vista istituzionale, sta utilizzando i venti giorni di "raffreddamento" che non esistono per legge, c'erano nella Statutaria, non ci sono più, come una fiction per mettere insieme la maggioranza.

Altrimenti che cosa sta succedendo? E' possibile che continuiamo a parlare di baracche, e non parliamo invece, grazie a questa Giunta regionale, della "baracca Sardegna"? Che cosa sta succedendo? C'è o non c'è una crisi in atto? E' possibile che non se ne parli nella massima Assemblea regionale? E' possibile che se ne parli dappertutto, e non in questo Consiglio regionale? E quale sarebbe la motivazione di questa pausa di riflessione, che porterebbe eventualmente il Presidente distratto, spesso assente, oggi distratto, a dare le dimissioni?

Un Presidente arrivato qualche giorno fa da Roma a mani vuote; parliamo di una rimodulazione di fondi per quanto riguarda il Piano del sud, di cui la Sicilia ha preso il 50 per cento. Il Presidente arriva e trova una maggioranza che, evidentemente, non lo sostiene, che lo sfiducia, perché di fatto questo è avvenuto qualche giorno fa. Torna a mani vuote da Roma e viene sfiduciato in Sardegna. Può essere questa la motivazione, o ce n'è qualche altra che non conosciamo? Magari l'evolversi del quadro politico nazionale, i fatti di questi giorni, di mezz'ora fa per esempio?

Come possiamo riuscire a riportare in questa massima Assemblea regionale la politica, i problemi, il fallimento di questi due anni e mezzo? E come il presidente Cappellacci può essere credibile, se non accompagna la sua presa di distanza da Berlusconi con un'autocritica di questi due anni e mezzo, dalla campagna elettorale in poi, come può non farlo? C'è stata una identificazione subalterna col capo, che ha accompagnato questi due anni e mezzo.

Io ricordo la madre di tutte le battaglie, la vertenza entrate, presidente Cappellacci, e quello che ha scritto un costituzionalista come Valerio Onida nel parere inviatole. Un parere molto chiaro, perché secondo il professor Onida si deve ritenere senz'altro la immediata, efficace operatività delle nuove norme statutarie che prevedono l'attribuzione alla Regione di nuove o maggiori entrate, senza che sia necessaria la previa emanazione di norme di attuazione. Sostanzialmente le hanno detto che lei può andare avanti, indipendentemente dalle norme di attuazione, indipendentemente dall'atteggiamento dilatorio del Governo.

La storia di questi due anni e mezzo è invece una storia in cui lei ha inseguito Berlusconi, Tremonti, persino il Viceministro Vegas. Allora per essere credibili bisogna cambiare pagina fino in fondo, bisogna fare autocritica, bisogna smentire persino Pisanu, il presidente Pisanu, che parlava di voce mai così flebile nei rapporti con lo Stato, bisogna smentirlo, smentirlo con i fatti, fare autocritica, e poi, sì, presentarsi all'elettorato, magari con un progetto diverso, con un progetto alternativo che nasca in Sardegna, che non abbia padrini e padroni, che nasca in Sardegna e veda forze politiche misurarsi sulla base di progetti alternativi.

Io credo che le sue dimissioni debbano avere questo oggetto: l'autocritica per due anni e mezzo di campagna elettorale, un fallimento, e la presa di distanza da un modo di fare politica che sicuramente non ha portato progressi né in Italia, né in Sardegna; e poi trovare eventualmente altre soluzioni politiche, altre soluzioni istituzionali: è necessario farlo. La Sardegna ha bisogno di risollevarsi, e lo deve fare attraverso un confronto alto, attraverso una politica che guardi al bene comune, che guardi all'unità dei sardi, non ha bisogno di finzioni, e non ha bisogno di fiction, non ha bisogno di momenti di "raffreddamento", siamo già abbastanza raffreddati.

Presidente, la invito pertanto a prendere la parola perché è presente in Aula ed è un suo dovere; e non parli soltanto con i giornalisti, con i suoi Assessori, o con i suoi consiglieri, parli al Consiglio, ci dica qual è la sua opinione, faccia un po' di autocritica, e ci permetta di valutare nel profondo le motivazioni che la spingono a questa pausa di riflessione, ci consenta di riflettere insieme.

Non continuiamo la discussione su questo disegno di legge che, di fatto, anche in questa ultima parte, in quest'ultimo capo, peggiora un sistema che consolida le politiche del cemento (legge sul golf, cosiddetto Piano casa, revisione del PPR), senza un disegno, perlomeno senza un disegno presentato in questo Consiglio regionale. E allora il valore, anche di quell'emendamento approvato, è semplicemente questo: presentiamo in questo Consiglio regionale le linee-guida eventualmente di modifica del Piano paesaggistico e insieme, come Consiglio regionale, diamo l'indirizzo. A questo siamo stati chiamati, per questo siamo stati votati.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Sechi. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Siamo arrivati alla conclusione di questa lunga maratona; forse più che una maratona è stato un calvario, in ogni caso uno scontro, un confronto tra maggioranza e opposizione, tra il bene e il male, io direi, nel senso che tutto il nostro sforzo è stato finalizzato a richiamare responsabilmente il danno che si poteva provocare con questo disegno di legge.

Sono accadute poche cose importanti e su questo io mi auguro, Presidente, che prima dell'intervento per annunciare le sue dimissioni in Aula, sempre che questo faccia, abbia almeno il garbo di dichiararsi soddisfatto del risultato, forse l'unico ottenuto in quest'Aula nel corso del dibattito del quale dichiararsi orgoglioso e garantito, su quell'emendamento che ha fatto tanto discutere per aver riportato le scelte sul PPR alla discussione in Consiglio.

Su questa vicenda, anziché plaudire con soddisfazione di tutti, perché credo sia un risultato importante, è stata montata una gazzarra. Se si fosse cercata una scusa per manifestare la propria insoddisfazione, magari dando conseguentemente le dimissioni, si disponeva sicuramente di una vasta gamma di occasioni più valide e più credibili alle quali pensare per proporre quanto dai banchi dell'opposizione ci si attende.

Dicevo prima, che abbiamo concluso che la normativa in discussione è stata un'ossessione che per due anni ci avete costretto a digerire con i vari provvedimenti di legge che sono comunque in continua rielaborazione; è quanto succede oggi, dopo il Piano casa tre, con l'emendamento che presentate alla legge sul golf. Non siete mai paghi del risultato che raggiungete e volete, sempre, ulteriormente modificare e trovare spazi di manovra, opportunità per aumentare le possibilità edificatorie, la cementificazione di quel paesaggio, ahimè, sempre più esposto alla vostra aggressione.

La definiamo una legge "a strascico", riprendendo un termine proprio di quel tipo di pesca che ara i fondali e prende tutto, cerca di prendere tutto il possibile. Quindi una legge che non lascia nulla di intentato visto che, attraverso l'articolo 2 quinquies, dobbiamo concludere questa vicenda parlando dei campeggi e della ricettività turistica all'aperto.

Come è stato già detto si sta intervenendo sulla fascia più pregiata dei nostri litorali e del nostro paesaggio; è la fascia più esposta che in qualche modo è o dovrebbe essere quella più tutelata e salvaguardata ma che, di fatto, a causa del permissivismo e della tolleranza è la parte più abusata, più saccheggiata, più interessata da nefandezze che sono sotto gli occhi di tutti, legali e illegali, consentite o tollerate; sono comunque le parti più brutte da sopportare nel nostro territorio.

Il discorso è che si afferma che non costituiscono attività rilevanti ai fini urbanistici edilizi e paesaggistici individuandole come strutture temporanee, momentanee mentre sono strutture che rimarranno lì per anni, che diventeranno vecchie, vetuste e poi saranno abbandonate. Cito, per concludere - perché non ho più neanche ispirazione per continuare a parlare di un tema che abbiamo sviscerato in tutti i suoi aspetti - il caso di Alghero (pensate è il terzo caso nel golfo di Porto Conte) e dei sigilli al camping di Sant'Imbenia, che ha portato all'iscrizione di centoventi proprietari nel registro degli indagati per lottizzazioni abusive.

Quando si fa riferimento a caravan e roulotte, in questo come in altri casi di campeggi simili situati in aree altamente pregiate di salvaguardia assoluta, di vincolo totale, parliamo sempre di fenomeni di questo tipo., Da anni caravan e roulotte non hanno più le ruote; quindi non è possibile definirli un manufatto facilmente rimuovibile perchè sono stati posizionati su dei blocchetti per offrirgli maggior stabilità e per garantire quei collegamenti ai sotto servizi, che voi dite non devono essere la regola, e che invece perdurano da decenni, come in questo caso, perché hanno gli allacci alle fogne laddove le fogne esistono ma, il più delle volte, sono allacci a pozzi neri o a canali a perdere che finiscono sugli arenili o in mare; e poi ci sono gli allacci all'impianto idrico e quelli agli impianti elettrici. Un meccanismo di rotazione diventa un sistema che oggi fa molto ridere.

E non entro nel merito, poi, del fatto che col montaggio di queste strutture, che dovrebbero essere facili da rimuovere e che invece diventano fisse, spesso si ostacolano gli accessi al mare. Noi dovremmo parlare dei Piani per l'utilizzo del litorale (PUL), che disciplinano l'accesso al mare, anche ai disabili, la fruizione di un bene che appartiene a tutti, è inalienabile, e che non è più tale a causa di strutture che dovrebbero essere rimovibili in qualsiasi momento e invece diventano strutture stabili con sotterfugi che nessuno controlla. Questa è la ciliegina sulla torta di un disegno di legge indecente che ci avete propinato e che noi, sicuramente, abbiamo tirato per le lunghe per farvi riflettere su questa indecenza, col risultato che è sotto gli occhi di tutti. Noi crediamo di aver svolto degnamente la nostra funzione, a voi trarne le conclusioni.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Presidente, io non mi esprimerò su questo disegno di legge, lo stiamo facendo da due anni e mezzo; quindi oggi c'è la ennesima conferma che si tratta di una normativa assolutamente assurda e lesiva degli interessi dei sardi. Di conseguenza devo dire di essere molto contenta che il presidente Cappellacci sia presente in Aula, anche perché mi dà l'opportunità di esporgli personalmente, se fosse un po' più attento, una lettera aperta. Presidente, sulla stampa ha circolato il rumor sulle sue dimissioni minacciate, parrebbe, a seguito dell'emendamento sul Piano casa presentato dall'opposizione, come tutti sappiamo, e approvato con alcuni voti della sua maggioranza. In questo emendamento si ribadisce che qualsiasi variazione al PPR deve passare necessariamente in Consiglio regionale per essere discussa.

Presidente, trovo inopportuno e politicamente grave che lei minacci di dimettersi in quanto una disposizione approvata dal Consiglio regionale non è di suo gradimento; lei, Presidente, ha dimostrato di non voler tener conto di una decisione della massima Assemblea dei sardi e, con le sue minacce, ha manifestato disprezzo verso il Consiglio regionale che democraticamente ha manifestato la sua volontà sovrana. Pertanto, credo che lei abbia proprio sbagliato a scambiare un problema di resa dei conti all'interno della sua maggioranza con un momento in cui si è espressa la sovranità dell'Aula.

Presidente, le ragioni delle sue eventuali dimissioni vanno ricercate nella totale incoerenza tra le sue dichiarazioni programmatiche, piene di demagogia e di una sorta di sardità opportunistica, rivelatasi tale nel corso del tempo, e quello che poi è stato il suo operato politico-istituzionale. Io, che le chiesi le dimissioni in tempi assolutamente non sospetti, le chiedo oggi di riflettere, qualsiasi sia la sua libera scelta, anche se dovesse andare contro le mie aspettative, e quindi di non dimettersi ora per affrontare subito il dramma economico e occupazionale, per dare risposta alle aspettative di migliaia di sardi che manifesteranno, giovedì 10, come movimento delle partite IVA e dei tartassati di Equitalia, mentre il giorno dopo, venerdì 11, parteciperanno allo sciopero generale per l'occupazione indetto dai sindacati.

Questi sardi chiedono il diritto al lavoro, sia esso autonomo che dipendente, il diritto del popolo sardo a una prospettiva di sviluppo senza che il suo ambiente e il suo territorio vengano venduti e vilipesi per un pezzo di pane duro e un posto precario da manovale, quello che ogni tanto si prospetta perché non c'è altro. Quindi lo stesso sciopero della fame portato avanti da alcune donne sarde, alle quali va tutta la nostra solidarietà… mi dispiace per Ben Amara, che si lamenta sempre, io lo ascolto con educazione, mi dispiace, Raduan…

(Interruzione del consigliere Ben Amara)

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Va bene, però puoi uscire dall'Aula, questa non è casa tua, questo è qualcos'altro, Ben Amara!

Dicevo, dello sciopero della fame portato avanti da alcune donne sarde, alle quali va tutta la nostra solidarietà, della petizione portata avanti da diversi movimenti popolari contro lo strozzinaggio di Equitalia che si concretizza nella richiesta di applicazione dell'articolo 51 dello Statuto sardo che al secondo comma recita "La Giunta regionale quando constati che l'applicazione di una legge o di un provvedimento dello Stato in materia economica o finanziaria risulti manifestamente dannoso all'Isola, può chiederne la sospensione al Governo della Repubblica, il quale, constatata la necessità e l'urgenza, può provvedervi, ove occorra,a norma dell'articolo 77 della Costituzione".

Quindi con ciò la Giunta regionale può difendere concretamente gli interessi economici del popolo sardo dalle angherie perpetrate dal Governo italiano, che dimentica tra l'altro di essere debitore nei nostri confronti di circa 10 miliardi di euro per le sole entrate fiscali.

Presidente, io le chiedo di dare una risposta certa (lei ha proprio il dono dell'ubiquità per essere presente dappertutto, anche con il cellulare, a me farebbe piacere se invece ascoltasse, comunque poi troverà le registrazioni), qualsiasi essa sia, a questa richiesta popolare, formalizzata in Consiglio con una interrogazione presentata nelle precedenti settimane e seguita da una mozione da discutere in Aula spero con urgenza.

Una volta data risposta a questa richiesta che proviene da tutti i settori dell'economia sarda, e che non può essere derogata, pena la distruzione della nostra economia e delle nostre famiglie, faccia le riflessioni che ritiene più opportune, e se vorrà dimettersi sicuramente la sua coscienza di Presidente sarà in pace, consapevole di aver adempiuto a un suo dovere istituzionale, ovvero l'attuazione dell'articolo 51 dello Statuto speciale della Sardegna.

Presidente, io la invito a prendere un po' il coraggio a due mani e, prima di qualsiasi scelta vorrà fare sul suo ruolo, attui l'articolo 51, proclami lo stato di crisi, prenda in mano la vertenza delle entrate e sicuramente passerà agli annali della storia istituzionale della Regione autonoma della Sardegna. Con ciò dimostrerà di voler difendere davvero in modo così libero gli interessi del popolo sardo e il suo diritto a sopravvivere come popolo.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Barracciu. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Noi oggi siamo all'ultimo atto di un lungo lavoro, mi suggerisce bene il collega Porcu, di una tragedia, che effettivamente è rappresentata dal disegno di legge che abbiamo discusso in queste lunghe settimane; l'ultimo atto che la dice lunga sull'obiettivo di questo testo di legge. Abbiamo discusso a lungo, ma io non mi lamento del fatto che la discussione si sia protratta per lungo tempo perché è stata una discussione assolutamente utile, una discussione nel merito, una discussione attraverso la quale l'opposizione ha cercato di raccogliere l'attenzione della maggioranza e della Giunta su tutto il disegno di legge che, nel suo complesso, rappresenta un danno per l'ambiente e per il territorio della nostra regione.

Ma, specificatamente, dire di alcuni punti che sono scandalosi è dire poco; punti che, così come abbiamo argomentato nei giorni scorsi, hanno fatto emergere in maniera chiara e netta che questo disegno di legge, che tutela gli interessi certamente di pochi costruttori interessati a vivere di casa, a vivere di metri cubi e di incrementi di volumetria, a tutto guarda ma certamente non agli interessi dei sardi, e in particolare di quelli che di casa avrebbero bisogno. Queste cose le abbiamo dette in lungo e in largo nei giorni scorsi.

Sono comunque contenta perché, attraverso questa discussione, in realtà siamo anche riusciti a fare breccia tra i banchi della maggioranza e, soprattutto in relazione al famoso voto segreto sul quale si è scagliata l'ira del Presidente della Regione, a suscitare il senso di responsabilità della maggioranza che forse è sopito da quasi tre anni ormai ma che ogni tanto, se debitamente sollecitato, riappare e mostra di essere alla fine anche presente.

Questo è successo su quel voto segreto; l'opposizione, attraverso il suo ragionamento nel merito della legge (ragionamento non ostruzione), è riuscita a sollecitare il senso di responsabilità che pure alberga in larghi strati di questa maggioranza; senso di responsabilità che speriamo, così come è successo in Parlamento, prima o poi si desti ed emerga costantemente ogni giorno così da prendere piano piano le distanze da questo Presidente, da questa Giunta e in particolare dalle proposte legislative che sottopone a questo Parlamento.

Quindi noi abbiamo fatto un lavoro importante, e quell'emendamento finalmente riporta il Consiglio alla sua centralità, soprattutto su temi così importanti come il governo del territorio, l'urbanistica e la tutela dell'ambiente. E fa veramente specie sapere che il Presidente della Regione si sia infuriato proprio su questo punto, sulla volontà del Consiglio regionale di riprendersi la sua centralità (una centralità messa da parte in questi tre anni e mezzo), e di riprendersela proprio sul tema che secondo noi attiene, lo abbiamo detto in questi giorni, al futuro della Sardegna, attiene alla possibilità che la Sardegna possa davvero costruire un progetto diverso di sviluppo economico e sociale e possa disporre di quella ricchezza, la più importante che possiede, costituita appunto dall'ambiente e dal territorio.

Ma, tant'è, il Presidente si è molto arrabbiato e ha addirittura minacciato le dimissioni. È inutile dire che non abbiamo creduto neanche per un secondo a questa minaccia del Presidente, l'abbiamo ritenuta da subito l'ennesima farsa messa in scena per deviare, in perfetto stile berlusconiano, l'attenzione dell'opinione pubblica dalle manchevolezze sue e della sua azione politica, manchevolezze che hanno ridotto la Sardegna in ginocchio, su un presunto scatto di reni, su una schiena dritta che vorrebbe mostrare ai sardi.

Ma noi non gli abbiamo creduto neanche un po', tant'è che aspettiamo, se stasera vorrà parlare, di avere conferma del fatto che purtroppo non si dimetterà, che purtroppo cercherà di andare avanti "a spizzichi e a mozzichi" in questa gestione disastrosa del governo regionale, aspettando forse la prossima occasione in cui l'opposizione riuscirà a suscitare il senso di responsabilità della maggioranza e magari riuscirà a portare la maggioranza ancora una volta su un voto segreto. Questo è.

Questo articolo è la ciliegina sulla torta ed è l'ultimo articolo in sequenza che ammette deroghe, ammette incrementi di volumetrie, in questo caso sono incrementi di volumetrie camuffate, non palesi, e ammette sostanzialmente la possibilità di un utilizzo indisturbato, senza regole, del territorio, soprattutto territorio vincolato come si sa essere quello dove si trovano i campeggi. Questa posizione contro l'articolo che stiamo discutendo non è soltanto la posizione dell'opposizione; c'è stata, come si sa, anche una lettera di Confindustria che ha sottolineato come questo sia un articolo da cassare, un articolo da ritirare e che non può essere approvato per una serie di motivi che Confindustria spiega bene.

Questa Giunta regionale, il suo Presidente, quindi, non solo non ascoltano i consigli dell'opposizione, non solo il Presidente si stizzisce, mostrando anche una mancanza totale di rispetto nei confronti della volontà del Consiglio, perché il Consiglio si riprende la sua centralità, ma non ritiene neanche di ascoltare i rappresentanti di associazioni così importanti come quella di Confindustria che segnala lo scandalo rappresentato da questo articolo del quale sottolinea l'estraneità e soprattutto il carattere di totale inopportunità e illegittimità rispetto al provvedimento di legge in discussione.

Però è evidente che il parere del Consiglio regionale ma anche di chi rappresenta pezzi importanti del sistema economico sardo non interessano questa Giunta, tant'è che va avanti; noi speriamo che grazie agli emendamenti si possa cambiare idea, e voi possiate cambiare idea anche nel merito di questo articolo che rappresenta sostanzialmente il lasciapassare, diceva il collega Bruno, per le baraccopoli nei campeggi, io direi invece il lasciapassare addirittura per le favelas nei campeggi.

Siamo praticamente a questo punto, dopo una serie di deroghe infinite alle leggi vigenti, deroghe alla legge numero 267 (come abbiamo visto negli articoli che abbiamo discusso), deroghe ai piani urbanistici, deroghe naturalmente al Piano paesaggistico, deroghe anche al pronunciamento dei Ministri della Repubblica che vi rappresentano, dopo l'incremento di volumetrie nei sottotetti, nei seminterrati nella fascia dei 300 metri, in quella fra i 150 e i 300, in quella fra i 300 e 2000, nei centri storici, nelle periferie adesso siamo alle deroghe per rendere possibile l'utilizzo in maniera incondizionata del territorio anche nei campeggi.

In Parlamento l'Italia s'è desta, io spero che velocemente lo stesso accada in questo Parlamento e che la maggioranza, o parte della maggioranza che ha sostenuto fino a oggi questo Presidente, faccia lo stesso qui in Sardegna e ne prenda seriamente le distanze perché si possa aprire, finalmente, una nuova pagina per quest'Isola così come finalmente si sta aprendo per il nostro Paese che si sta liberando da un vero e proprio incubo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Gli interventi de colleghi dell'opposizione, per la verità non di tutti, ma di molti, confermano che il vero discrimine politico oramai non passa più per le vecchie categorie di destra e di sinistra, che forse da tempo non appaiono più in grado di dare conto della realtà, bensì tra chi fa e chi chiacchiera o fa polemica fine a se stessa, tra innovatori e conservatori. E' il caso dell'onorevole Zuncheddu che bene avrebbe fatto ad aggiornarsi perché, se non lo sa glielo dico io, intervenendo sull'articolo 51 ha detto una cosa assolutamente né in cielo né in terra.

La Giunta regionale, infatti, ha deliberato sulla questione da lei richiamata il primo giugno 2011 e ha rivolto la richiesta al Governo nazionale, nello specifico al Ministero della economia. Ma lei per parlare del Piano casa, per contrastarlo, dice una menzogna o perché non si è documentata o perché lo fa strumentalmente, come l'hanno fatto molti colleghi dell'opposizione: una battaglia fine a se stessa.

Così si interroga anche l'onorevole Bruno che si chiede che cosa sta succedendo. Onorevole Bruno, sta succedendo che stiamo approvando un provvedimento di legge da voi osteggiato, tanto vituperato quanto atteso fuori da queste ovattate stanze. Onorevole Bruno, penso che anche lei abbia ricevuto una e-mail (per ragioni di privacy non riferisco il mittente, ma è a sua disposizione), emblematica di quello che sta succedendo fuori di questo Palazzo.

Questo è il testo della mail: "Sono un libero professionista della Provincia di Nuoro, ho militato nella sinistra sin dal 1973, in tutte le campagne elettorali mi sono prodigato per recuperare consensi per le coalizioni progressiste, anche a scapito della mia attività professionale. Non penso che a 56 anni possa cambiare le mie idee e il mio modo di intendere la società. In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, dove quotidianamente assistiamo inermi alla perdita di decine di posti di lavoro, e con loro scompaiono attività industriali, artigianali e commerciali, dove l'edilizia conta oltre 11 mila disoccupati, mi chiedo e vi chiedo se il compito dell'opposizione sia quello di difendere, in maniera acritica, il vecchio PPR, neanche fosse il Vangelo. La legge certamente è necessaria per salvaguardare il territorio da selvagge cementificazioni e con essa il paesaggio, ma da questo a ritenerla non suscettibile di modifiche mi sembra un paradosso. La tutela del territorio è un bene primario ma questo deve avvenire in funzione dell'uomo".

L'ha detto un militante della vostra parte politica, l'ha detto lunedì 7 novembre 2011, l'ha detto come lo dicono uomini di destra e di sinistra, lo dicono tutti i cittadini che hanno colto l'importanza di questo provvedimento, tanto è vero che vi è attesa. Noi per la verità abbiamo sempre detto che questo non è il provvedimento che risolve i problemi del comparto dell'edilizia, non porta a chissà quale soluzione i problemi che hanno le persone senza casa, è certamente uno strumento importante perché va in controtendenza rispetto alla logica dei divieti e dei blocchi che abbiamo conosciuto in una stagione, quella sì che ha portato alle dimissioni e alla prematura caduta della legislatura scorsa.

Quindi, intanto mettetevi il cuore in pace, questa maggioranza ha tante difficoltà, ha tanti problemi ma siamo certi che non cadrà certamente sulla materia urbanistica, non cadrà su questo provvedimento; siamo certi che questa maggioranza, e questo Presidente e questa Giunta, non cadranno perché questa maggioranza ha anche la capacità di portare al proprio interno una seria riflessione, ha il senso di responsabilità dei problemi che sono sul tappeto e, per la verità, stiamo conoscendo una stagione di rivendicazione autonomista come non si vedeva dai tempi dell'onorevole Melis.

Non voglio cedere all'enfasi, ma certamente sono stati conseguiti dei risultati. Ciò che si sta delineando in materia di continuità territoriale dei trasporti aerei e navali non è cosa da poco; non è cosa da poco aver contrastato un cartello di imprenditori rispetto ai quali mai nessuno aveva osato neppure alzare il dito. E, non lo neghiamo, questo risultato arriva grazie anche alla sollecitazione di una parte politica fondamentale di questa maggioranza, grazie alla determinazione di un Assessore, ma soprattutto alla volontà di un Presidente della Regione che, sicuramente, non è andato a Roma con il cappello in mano. E questo per citare soltanto alcuni esempi.

Onorevole Barracciu, lei continui pure a pensare che questa legge interessa pochi, continui a pensare che questa legge si rivolge agli speculatori, continuate a pensarlo; noi abbiamo la stessa opinione della stragrande maggioranza dei sardi che attende questo provvedimento di legge: sono i comuni cittadini, quei cittadini che hanno la necessità di adeguare la qualità dei loro servizi, che hanno la necessità di fare modifiche che certamente non compromettono né il paesaggio né il territorio.

Sugli interventi svolti devo sottolineare la delusione, per la verità non su tutti, perché io apprezzo gli interventi dell'onorevole Gian Valerio Sanna, non sono d'accordo con lui, ma sulle questioni di contenuto anche un ragionamento. Ora io intervengo su questo articolo (mi sarei aspettato dei vostri interventi in merito che nessuno ha fatto) perché anche noi in maggioranza dobbiamo forse un attimino sull'aspetto che riguarda la collocazione di queste strutture in via continuativa, che è disposto nel contesto dell'articolo 2 quinquies e che, a mio avviso, può dare adito anche a qualche dubbio di costituzionalità.

Poichè si tratta di una norma importante, una norma il cui contenuto non deve essere vanificato da un inciso che rischia di renderla assolutamente incostituzionale, io inviterei la Giunta a valutare sul punto specifico se non sia il caso di omettere quell'inciso che poco ha a che fare con la precarietà e occasionalità delle opere. Poichè ritengo, come già detto, che la norma sia importante, ritengo anche che debba essere valutata attentamente sotto questo profilo, perché stiamo facendo un lavoro che deve essere utile e produttivo e non deve incontrare pertanto i rigori della Corte costituzionale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, io mi atterrò all'argomento in discussione, cioè all'articolo 2 quinquies, e lascerò alcune considerazioni di carattere politico alla dichiarazione di voto finale sul disegno di legge. Per quel che riguarda l'articolo 2 quinquies, che come è stato ricordato ha già suscitato la giusta protesta degli albergatori e di altri operatori del turismo, è la conferma della "fantasia al potere" che la Giunta regionale e la maggioranza hanno voluto dimostrare, ancora una volta, nel peggiorare una o più disposizioni di legge che erano già pessime di per sé.

Il collega Pittalis dice che in molti attendono questo provvedimento di legge. Ma siamo assolutamente d'accordo, e lo abbiamo anche detto! Lo attendono molti immobiliaristi, molti albergatori, molti proprietari di seconde e terze case, e anche numerose famiglie che aspettano di poter sistemare qualche scantinato, qualche soffitta, dove far vivere i loro figli, magari in maniera sicuramente non sufficientemente garantita dal punto di vista igienico-sanitario. Questo è vero, è anche vero che si utilizzano in maniera strumentale le difficoltà, la miseria, i bisogni di numerose famiglie sarde, spacciando questo provvedimento di legge come risolutivo dei problemi dell'economia, o perlomeno dei problemi delle abitazioni in Sardegna.

Diamoci una calmata, collega Pittalis! Questo è un testo di legge che dà un colpo notevole all'edificato delle aree costiere, soprattutto delle aree costiere. E questo lo abbiamo visto nei pochi dati che l'assessore Rassu ci ha messo a disposizione per il dibattito in corso. Qual è stato l'impatto dei due anni di attività della legge numero 4 del 2009? E' quello che risulta dai pochissimi dati che l'Assessore dell'urbanistica ci ha fornito. E adesso, dopo deroghe agli strumenti urbanistici, dopo aver sottratto potestà ai comuni, dopo aver consentito un'edificazione nella "città costiera" che delimita il perimetro della Sardegna, abbiamo questo articolo che consente addirittura la realizzazione di "residence su ruote".

Un articolo su un quotidiano sardo oggi parlava della possibilità di sviluppo delle palafitte con il "Piano casa quater". Con questo articolo si consente - e mi fa piacere che il collega Pittalis lo abbia rilevato - di realizzare delle strutture, dei residence su strutture mobili, collocati in via continuativa. La volontà della Giunta in questo articolo (collega Pittalis, fa piacere che ve ne siate accorti, dopo una discussione che dura da tre settimane) è evidente, è quella di realizzare dei residence su legno, su roulotte; nell'articolo poi si elenca come può essere l'insediamento da realizzare.

Presidente Cappellacci, il presidente del Consiglio Berlusconi, voglio ricordarlo a quest'Aula, dopo la tragedia dell'alluvione di Genova, dopo il disastro idrogeologico, e dopo le morti che hanno segnato quel triste evento, ha avuto il coraggio di dire che in quelle località si è costruito troppo e si è costruito male; parole testuali del Presidente del Consiglio: si è costruito troppo e si è costruito male. Forse, in diciassette anni da che è Presidente del Consiglio, è la prima volta che sono d'accordo con lui: si è costruito troppo e si è costruito male. Queste disposizioni di legge consentono anche in Sardegna di costruire troppo e male.

Questo articolo, anche per rispondere positivamente agli operatori del turismo, sarebbe pertanto da cassare. Noi ci riempiamo la bocca di turismo, di turismi da valorizzare, di settore da implementare, da rafforzare, eccetera, allora ascoltiamo le indicazioni provenienti dagli operatori del turismo, in questo caso; anche perché, assessore Crisponi, io ho letto oggi nel sito della Regione, che seguo quotidianamente, che qualche cosa di serio riuscite a farlo anche in materia ambientale e paesaggistica.

Oggi ho letto sul sito, appunto, dell'allargamento ad altri sette comuni delle aree costiere della Sardegna, come individuate dall'articolo 19 delle norme di attuazione del P.P.R., del bando LITUS, e ho verificato quali opere e interventi sono realizzabili tramite questo bando. Altro che Piano casa! Le iniziative da portare avanti sono quelle previste da un bando che recita: "Interventi di recupero e riqualificazione naturalistica e paesaggistica di aree degradate localizzate nella fascia costiera". Su questo terreno dobbiamo insistere. Invece con la mano destra state difendendo un disegno di legge che distruggerà parte delle fasce costiere, e con la sinistra state intervenendo per recuperare i disastri del passato; mi sembra una posizione assolutamente schizofrenica.

Presidente Matteo Sanna e presidente Cappellacci, chiedo scusa, vorrei richiamare la vostra attenzione, e anche l'attenzione del Presidente del Consiglio, sull'emendamento numero 25 all'articolo 2 quinquies, titolato: "Modifiche alle norme sulla classificazione delle aziende ricettive", che parla di deregulation nella gestione dei Piani urbanistici delle aree industriali. L'emendamento numero 25, che è stato dichiarato ammissibile, è per me assolutamente inammissibile…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, l'emendamento numero 25 è stato ritirato.

SALIS (I.d.V.). Benissimo! Quindi, è inammissibile e mi fa piacere che anche qui ci sia stata una resipiscenza e sia stato ritirato, perché è un emendamento assolutamente vergognoso. Si trattava in effetti di un emendamento che puntava a restituire mano libera ai Consorzi industriali, sottraendo ai comuni i poteri urbanistici nelle aree industriali. Ecco perché riteniamo che quest'ultimo articolo sia la ciliegina sulla torta che dà il senso dell'assoluta inadeguatezza di questo disegno di legge. E la stessa valutazione, Presidente, le chiederei di farla anche sull'emendamento numero 13, che risulta anch'esso incardinato sul 2 quinquies e che, a mio parere, è assolutamente irricevibile perché il suo contenuto è assolutamente estraneo alla classificazione delle aziende ricettive.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, l'emendamento deve essere compatibile col titolo della legge, non con il titolo del Capo.

E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, tutti gli emendamenti sono compatibili con questo titolo, perché questo è un titolo che raccoglie di tutto e di più, è, come si suol dire, una furberia d'Aula, che però è una furbizia poco solida sotto il profilo economico e sociale. Questa è una legge pessima, interviene disordinatamente su tutto, ha mischiato argomenti distanti tra loro realizzando un minestrone di disposizioni in materia paesaggistica, urbanistica, edilizia, turistica, agricola e chi più ne ha più ne metta, lasciando esattamente le cose come stanno; la legge numero 4 era poco applicabile, continuerà a essere tale anche con le modifiche intervenute.

Quale sarà il risultato? E' semplice, si sarà creato un ulteriore danno alle attività economiche d'impresa in ambito regionale; e, soprattutto, sarà realizzato un danno grave al territorio, al paesaggio, all'ambiente della Sardegna, elementi che costituiscono la nostra ricchezza. Purtroppo sono prezzi, questi, che noi paghiamo in una fase che è pressoché conclusiva di un regime che c'è stato. In queste ore, in questi giorni si consumerà, in via definitiva, il regno di Silvio Berlusconi e anche del centrodestra italiano, così come noi l'abbiamo conosciuto in questi anni con tutte le sue, diciamo, pessime caratteristiche.

A ruota, a catena, dite come volete, o in ragione di qualche intenzione ancora abbastanza confusa, ma già visibile del Presidente della Regione, cadranno anche questa Giunta e questo centrodestra sardo, e si porrà il problema di come governare nei prossimi mesi e nei prossimi anni una Regione e un Paese ormai al disastro economico, sociale e, diciamolo pure, culturale nonché, relativamente al Paese, carente di credibilità internazionale.

Io non so come si sia potuto predisporre questo testo mentre si consumavano i disastri di questi giorni, mentre si portava via la gente da dentro i seminterrati o dai piani terra delle strade di Genova o di altre strade, avendo memoria di tutto ciò che era già accaduto nella nostra Regione, in tanti paesi, da quelli del Sarrabus per passare al nuorese, a Villagrande, per passare poi a questa macroscopica degenerazione che è la gestione del territorio, delle lottizzazioni massive che si sono realizzate a Capoterra, con uno strumento urbanistico vecchio di quarant'anni. Un vecchio Piano di fabbricazione che ancora viene derogato puntualmente dalle amministrazioni comunali di qualunque segno si succedano al governo di quel paese.

Mi dispiace che non sia in Aula l'onorevole Pittalis, perché ha raccontato un film che secondo me non ha visto neppure lui, un film che ha sognato stanotte, un film che non esiste e relativo alla grande prospettiva politica e istituzionale di questo Governo, di questo Presidente, di questa maggioranza. Un film che non esiste neppure nelle più rosee aspettative di coloro che fanno parte di questa compagine di governo, e che sicuramente non esiste nelle aspettative dei sardi.

Pensare di fare quello che ci chiedono, prescindendo dal fare quello che invece c'è bisogno di fare, non è una risposta matura di governo, è un comportamento istituzionalmente, ma prima che istituzionalmente, culturalmente sbagliato, profondamente sbagliato. Noi dobbiamo fare, invece, ciò che è giusto, e dobbiamo avere una relazione sistematica, continua, prevalente con chi ci esprime, cioè con quel popolo sovrano che noi dovremmo rispettare costantemente nell'esercizio della funzione di rappresentanza alla quale ci hanno destinato. E invece non è così.

Se noi ragioniamo su questo articolo, verifichiamo che è proprio sintomatico di questo provvedimento. Questo è un articolo che "costruisce" baraccopoli in tutte le coste della Sardegna, le costruisce e le stabilizza, e con l'idea di fare un servizio a coloro che utilizzano quelle strutture noi faremo un non servizio anche a quelle aziende che sono nate per gestire quelle strutture. Non avranno più sentimenti positivi destinati al cambiamento in meglio di ciò che hanno realizzato, si accontenteranno di rimanere, con piccoli aggiustamenti, in mezzo a un disordinato sistema fatto di tende, di roulotte, di caravan, di mobil-home, di maxicaravan o case mobili e pertinenze, e chi più ne ha più ne metta. Un modo disordinato, caotico, cialtrone, accattone; come stiamo riducendo questa nostra regione!

Onorevole Pittalis, il Presidente non è andato con il cappello in mano a Roma perché Roma gli avrebbe portato via anche il cappello, come ha portato e porta via a questo popolo ogni possibilità di vita! Sulle entrate, le norme di attuazione… ma facciamo un esame di coscienza! Noi rimaniamo "senza una cassa dove avere una lira" per risolvere i problemi di occupazione, di lavoro di questa nostra Regione! Altro che bell'esempio! E' un pessimo esempio quello che è stato dato.

Ci sono le donne che scioperano perché Equitalia taglieggia le imprese, fanno lo sciopero della fame; sotto il Palazzo ci sono le lavoratrici dei servizi per il lavoro che sono lasciate fuori dalla porta nonostante le leggi, nonostante gli interventi del Consiglio regionale, nonostante le sollecitazioni fatte alla Giunta! Per che cosa, Presidente del Consiglio, noi abbiamo questa situazione? Noi abbiamo questa situazione solo per un motivo, perché questa Giunta, che pure contiene autorevoli esponenti della cultura autonomista, e soprattutto questo Presidente sono stati incapaci! Questo Presidente e' incapace di difendere i diritti dei sardi!

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Qualcuno direbbe: "Meno male che c'è l'onorevole Pittalis". Io la ringrazio - senza polemica, onorevole Pittalis - perché attraverso il suo intervento ho scoperto di aver vissuto nella mia breve esperienza da consigliere regionale, perché credo volga al termine, spero volga al termine, non per scelta personale, di avere vissuto nella legislatura con il più alto profilo autonomistico, una legislatura, in due anni e mezzo, che ha fatto sentire pudore anche al compianto presidente Mario Melis.

Onorevole Pittalis, bontà sua! Peccato che non la pensino come lei - mi smentisca per cortesia se sto per dire delle cose inesatte - non soltanto quel covo di bolscevichi che si annida nelle sigle di CGIL, CISL e UIL che venerdì porteranno nelle strade di Cagliari il malcontento che ormai ha raggiunto il colmo in tutti settori di questa società, ma vede, onorevole Pittalis, non la pensano come lei anche altre organizzazioni. Non la pensa come lei la Confindustria…

PITTALIS (P.d.L.). Ma neanche io la penso come loro!

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Lo so. Non la pensano come lei le associazioni di categoria, non ce n'è una, a partire dall'amica Coldiretti; non la pensa come lei il sistema delle autonomie locali, così anche la Chiesa che attraverso la Pastorale del lavoro sta dicendo cose importanti sul ruolo e sulla funzione che hanno svolto questo Presidente della Regione, la Giunta e la maggioranza che li sostiene, e l'elenco, come lei sa, potrebbe continuare.

Tuttavia l'infaticabile difensore del Presidente della Regione, l'onorevole Pittalis, ci ricorda che il presidente Cappellacci non si è presentato a Roma con il cappello in mano. Ora, io non sono capace di pronunciare le frasi a effetto del mio amico e collega Uras, però credo, onorevole Pittalis, che non siamo lontani da quella descrizione, per quanto colorita, fatta dall'onorevole Uras. Io non so, onorevole Pittalis, cosa avesse in mano il presidente Cappellacci quando si è presentato a Berlusconi, a Tremonti e ai vari rappresentanti del Governo, so però che quelle mani, quando sono tornate in Sardegna, erano mani vuote. Non c'era nulla e non c'è nulla!

Chieda su questo chiarimenti al suo collega della Giunta regionale che nei prossimi giorni, se continuerà questa legislatura, dovrà portare in Commissione e poi in Aula la manovra finanziaria. Attraverso quello strumento ci si dimostri quanto da lei evidenziato con un accorato intervento; un intervento che rispetto e apprezzo ma che non condivido perché non risponde alla realtà (sembrava un marziano, onorevole Pittalis), perché avulso dal contesto in cui lo ha collocato.

Il Presidente è tornato a mani vuote! C'è un euro sulle entrate? C'è qualche novità sui fondi FAS? C'è qualche risposta sulle tante crisi che attanagliano tutti i settori produttivi? C'è un risultato di questa indefessa azione del Presidente della Regione di cui possiate portare vanto? Un vanto che capisco, per carità, però forniteci anche qualche dato oggettivo, per cortesia. Dov'è l'azione di governo connotata da questo profilo autonomistico del presidente Cappellacci? A me non pare ci sia. Non abbiamo ottenuto risultati con il Governo; io dico che non li abbiamo ottenuti, voi dite di sì, dimostrateci quali,ci dovrebbe essere un qualche risultato che connota questo profilo, come dicevamo, autonomistico di Cappellacci e della vostra maggioranza sul piano, per esempio, delle riforme.

C'è qualche straccio di riforma, onorevole Pittalis, di questa maggioranza che si muove nel solco di questo profilo autonomistico? Avete forse ripreso in mano la Statutaria? Ricordo che il presidente Floris fu costretto anche a dimettersi di fronte all' inconcludenza dell'Assemblea, e quindi della maggioranza, nel rispondere alla sfida della necessità di avviare una stagione di riforme autonomistiche. C'è qualche risultato in questa direzione? Può darsi che io non li veda; intervenga qualche altro collega della maggioranza peri smentire questa osservazione.

Non so dove sia il presidente Cappellacci, però attorno a questa Aula si respira il clima delle grandi occasioni. Se noi dovessimo misurare l'importanza di questa riunione assumendo come indicatore il numero degli organi di stampa presenti, la qualità degli organi di stampa presenti, diremmo che siamo davvero di fronte a una seduta del Consiglio regionale importante, forse storica, forse una seduta decisiva per le sorti di questa legislatura.

L'onorevole Pittalis ha detto che è storica perché ci sarebbero da celebrare i successi di carattere autonomistico, magari ci invitate anche qualcosa alla fine di questa seduta per brindare a questi successi, magari fateci vedere anche quali sono questi successi. Però, ripeto, non so dove sia il Presidente della Regione, farebbe bene a tornare in Aula, e farebbe bene anche a dire qualcosa in quest'Aula, perché io non so se ha formalmente minacciato le dimissioni, non so se gli organi di stampa hanno tratto queste dichiarazioni da informazioni dirette o indirette oppure dall'auspicio, che anche le pietre formulano, di una fine anticipata di questa legislatura.

Io però insisto (il presidente Cappellacci sarà collegato via audio, spero qualcuno gli riferirà), l'ho fatto intervenendo sull'ordine dei lavori a inizio di seduta, per cui, presidente Lombardo, le chiedo anche se è il caso di sospendere cinque minuti o quanto riterrà più opportuno, per chiedere al presidente Cappellacci di venire in Aula a riferire sulle sue intenzioni future. Credo che questa Assemblea abbia il diritto, credo ne abbia diritto la Sardegna, di sapere che cosa intende fare.

Sul piano umano mi dispiace dire queste cose, di fronte a quello che è avvenuto in questi giorni, però o si ha il coraggio di dire qualcosa, quale essa sia, oppure, perdonatemi, continuo a pensare che anche le paventate dimissioni siano state agitate strumentalmente per conquistare l'attenzione dei media da parte di un Presidente che non è capace di conquistarsi l'attenzione se non attraverso questi comportamenti ridicoli, non certamente attraverso l'azione di governo connotata da questo profilo autonomistico straordinario, unico nella storia dell'autonomia, come ci dice l'onorevole Pittalis.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, poichè lei in precedenza aveva già avanzato una richiesta di sospensione anche alla presenza del presidente Cappellacci, il quale non mi ha comunicato alcuna volontà di rendere una dichiarazione in Aula (la valutazione sull'opportunità di fare comunicazioni o dichiarazioni all'Aula è esclusivamente del presidente Cappellacci), non ritengo di accogliere la sua richiesta.

Poiché non vi sono altri iscritti a parlare, per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Matteo Sanna, relatore di maggioranza.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Signor Presidente, mi conferma che l'emendamento numero 10 è stato ritirato?

PRESIDENTE. Sì, è stato ritirato.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 13 si esprime parere positivo, anche sull'emendamento numero 151 si esprime parere positivo…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Sanna, l'emendamento numero 151 e l'emendamento numero 257 sono stati ritirati perché è stato presentato l'emendamento di sintesi numero 262, a cui è stato presentato l'emendamento numero 279.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Grazie, si esprime parere positivo su entrambi gli emendamenti.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. La Giunta esprime parere conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 2 quinquies.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2 quinquies.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappellacci, Dedoni, Diana Mario e Peru hanno Votato a Favore e che i consiglieri Agus, Barracciu, Cucca, Cuccu, Diana Giampaolo, Lotto, Manca, Moriconi, Sanna Gian Valerio e Soru hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Contu Felice - Contu Mariano - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Tocco - Zedda.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 72

astenuti 2

maggioranza 37

favorevoli 48

contrari 24

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 13.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, poichè è stato considerato ammissibile e non è stato ritirato, chiedo il voto segreto sull'emendamento numero 13.

Votazione a scrutinio segreto

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 13.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 78

votanti 77

astenuti 1

maggioranza 39

favorevoli 44

contrari 33

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Soru - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.)

E' in votazione l'emendamento numero 279.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). L'emendamento numero 279, colleghi, apporta un correttivo alla legge sul golf che, verosimilmente, è una delle ragioni della minacciata impugnativa della legge. Perché? Perché vengono soppresse le parole "con sede legale in Sardegna". Quando ne abbiamo parlato si disse che era una legge ad personam, cioè che si stava facendo una legge per una ristretta cerchia di soggetti interessati. Questa questione ha trovato evidentemente accoglimento nelle preistruttorie svolte dal Ministero ha poi suggerito alla Regione sarda di eliminare questa dicitura perchè limitare gli accessi alle sole imprese che operano con sede legale in Sardegna è un aiuto specifico e rende la legge illegittima. Ma anche se operate questa correzione per evitare l'impugnativa della legge è la conferma che quella è una legge che è nata ad personam perché altrimenti non avreste avuto bisogno di questo correttivo.

Tantomeno avreste avuto bisogno del correttivo che apportate alla legge con l'emendamento numero 262 nel quale prendete atto che, probabilmente, occorre la valutazione di impatto ambientale perché non si può saltare, e per l'accesso diretto alle strade provinciali si può anche attenuare e parlare di agevole prossimità. Insomma tutti aspetti che descrivevano le modalità di fare le leggi su misura per qualche committente. Questo emendamento ne è la prova, spero vivamente che non si voglia continuare a insistere perché diversamente si contravviene all'evidenza dei fatti. Il nostro voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Solo per dire che noi non facciamo leggi ad personam e che non ci sono committenti di alcun genere. Mi dispiace che l'onorevole Sanna insista su questi toni che sono sbagliati. Io non so come faceva le leggi, lui quando era in maggioranza, spero che non le facesse perché aveva dei committenti. Noi non ne abbiamo, semplicemente abbiamo fatto una legge, ci siamo accorti che ci sono alcune imperfezioni e siccome non siamo fessi perché solo i fessi non cambiano idea, abbiamo modificato la legge. L'onorevole Sanna continua a vomitare insulti che sono fuori luogo.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 279. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 279.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Sanna Matteo ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 79

votanti 77

astenuti 2

maggioranza 39

favorevoli 51

contrari 26

(Il Consiglio approva).

E' in votazione l'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, vorrei sapere anche dagli uffici se l'emendamento numero 262 sia effettivamente ammissibile, perché mi chiedo se noi ci troviamo a discutere leggi dentro altre leggi. Abbiamo trattato una materia del tutto distinta, ora si modifica in maniera pesante ed estensiva la legge sul golf; una legge che, appena esitata è già obsoleta, è già inadeguata e, se tanto mi dà tanto, vedremo altre modifiche anche nei prossimi mesi e settimane. Questo conferma quanto l'opposizione ha sempre detto, cioè che è una legge frettolosa, pasticciata, dove ognuno ci ha messo del suo; di conseguenza ci accorgiamo, a distanza di un mese e mezzo, nonostante le tante promesse, di aver legiferato male, in maniera confusa e inadeguata.

Quindi oltre a dichiarare il voto assolutamente contrario, ripeto, manifesto una fortissima perplessità perché questo è un modo di procedere del tutto inadeguato, vuol dire saltare a piè pari la Commissione anche relativamente alle modifiche che dovrebbero seguire la strada della Commissione, ci potrebbero essere altre modifiche che si rendono opportune e mi chiedo se noi dobbiamo essere costretti a rimediare ai pasticci e ai guai, prodotti da una maggioranza in stato confusionale, con degli emendamenti a una legge che non c'entra nulla. Questo vuol dire espropriare la Commissione delle sue competenze e il Consiglio della sua facoltà di legiferare correttamente portando avanti delle istruttorie adeguate. E' incredibile, a mio avviso, che si proceda in questo modo; e invito i colleghi a guardare l'emendamento numero 262, sono quattro pagine di emendamento, una vera riscrittura di una legge che neanche iniziata è già un fallimento, è già un pasticcio.

Questo è un altro dei motivi per cui il presidente Cappellacci dovrebbe avere il coraggio, nel caso avesse ancora qualche dubbio, di andare avanti sulla strada delle dimissioni. Avrebbe il nostro plauso, Presidente, si dimetta perché non ha speranze di raddrizzare questa legislatura che è nata storta e continuerà sempre più storta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Non so se il collega Meloni, come ha detto, rifiuti la definizione di emendamento ad personam, non ho elementi per poterlo affermarlo. Sicuramente è un emendamento "ad gruppum" perché è stato presentato a una legge che abbiamo appena approvato; un emendamento corposo composto di quattro pagine, come diceva il collega Porcu, che neanche i componenti della Commissione hanno avuto la possibilità di esaminare.

E' una modifica di numerosissimi articoli della legge sul golf, legge che era stata salutata come se fosse la panacea di tutti i mali del turismo in Sardegna. Adesso si adottano queste procedure assolutamente velocizzate e che non consentono la possibilità ai componenti della Commissione, in primo luogo, e all'insieme dei consiglieri regionali di poter esaminare le modifiche nel dettaglio.

Presidente, ci sembra una procedura assolutamente inaccettabile e non condivisibile; questi emendamenti non sono emendamenti alla legge presentata dalla Giunta ma sono invenzioni dell'ultima ora per tentare di rattoppare una legge pasticciata. Questi comportamenti non sono assolutamente condivisibili e li denunciamo in quest'Aula, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Anticipo la richiesta di voto per parti, comma per comma di questo articolato intero e complesso; perché noi non possiamo sempre subire. E dico perché non possiamo sempre subire! Questo non è un emendamento, questo è un articolato complesso con norme regolamentari, con riferimenti, con rilanci! Si inserisce un articolo, che non si capisce che numero ha perché non ce l'ha, poi si interviene con l'articolo 9 che è sostituito, di quale articolo 9 stiamo parlando?

Ovviamente immagino sia l'articolo di cui si parla successivamente perché nel testo dell'emendamento si dice: "dopo l'articolo 2 quinquies è inserito 'modifiche all'articolo 4, all'articolo 4, all'articolo 5, all'articolo 5, all'articolo 5, all'articolo 8, all'articolo 9, all'articolo 9 sostituito così, eccetera'". Questa è una revisione integrale di un provvedimento legislativo approvato qualche giorno fa e noi lo dobbiamo digerire così, sapendo bene che non è questo il modo di comportarsi, neppure da parte della maggioranza.

Un comportamento tenuto un'altra volta, in occasione della riforma sanitaria, fallimentare! Vi ricordate il famoso articolo 12, quello dei commissari? E non è più accettabile che le Aule parlamentari vengano ridotte in questo modo dall'arroganza, dalla prepotenza di un governo regionale che intralcia i lavori del Consiglio, e non adempie alle leggi che il Consiglio fa. E' una vergogna! Questo non è un emendamento, è un testo normativo di modifica integrale di un testo approvato qualche giorno fa. Una vergogna! Chiedo il voto per parti comma per comma, articolo modificato per articolo modificato.

PRESIDENTE. Colleghi, a seguito della richiesta del consigliere Uras, preciso che è in votazione il comma 1 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Voglio ribadire quanto ho già detto nell'intervento sull'articolo, nel corso del quale ho concentrato l'attenzione principalmente sul contenuto di questo emendamento, non di poco conto anzi molto significativo, che modifica una legge approvata soltanto un mese e mezzo fa. Ha detto bene il collega Uras: si interviene sulla gran parte degli articoli, si modificano parti sostanziali, e quindi di fatto si fa quello che si sarebbe dovuto fare presentando una seria proposta di legge di modifica alla legge regionale numero 19 del 2011, e chiedendo al Consiglio di avviare una discussione su quel tema.

Sarebbe successo però quello che è già successo col Piano casa, si sarebbe comunque impegnato il Consiglio regionale a discutere per altre due settimane per correggere gli errori compiuti appena un mese mezzo fa. Noi non possiamo condividere questo emendamento perché il Consiglio regionale, pur considerando importanti tutti gli argomenti, ha l'obbligo di individuare delle priorità, ha l'obbligo di uscire da quest'Aula per vedere che cosa accade fuori. E se da una parte si sente l'esigenza di modificare una legge appena approvata, dall'altra si deve anche capire che non la si può modificare, dopo che se ne è discusso per due settimane intere, intervenendo su tutto l'articolato con un semplice emendamento.

Io sono d'accordo con chi ha posto seriamente questo problema, è certamente un'ammissione da parte di questa maggioranza di una grave carenza nella formulazione e nell'approvazione di questa legge numero 19. E' una ammissione di cui noi prendiamo atto; però anche la correzione di macroscopici errori non può essere fatta in maniera così superficiale, non si può dare veste di legge a dei provvedimenti che non vengono approfonditi nella misura giusta e nella maniera opportuna. Ecco perché io credo che sia giusto votare contro tutto quello che in questo momento, con queste modalità, ci viene proposto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, volevo rassicurare il collega Meloni che io quando parlo peso le parole, e delle parole che dico io ne rispondo. Tant'è vero che evitato una probabile incompatibilità e illegittimità approvando il precedente emendamento, e vi rientrate approvando questo. Quando voi dite che per poter fare le strutture residenziali ricettive connesse a questo disegno di legge avviate una procedura specifica di cambiamento del Piano paesaggistico, state facendo un intervento ad personam anche in questo caso, perché state vincolando il cambiamento di un Piano paesaggistico da negoziare con lo Stato solo per queste persone, e state di nuovo introducendo un elemento di illegittimità.

Ciò di cui non vi rendete conto è che la vostra furia iconoclasta per favorire qualche cosa, e lo si vede dal suo comportamento in quest'Aula, collega Meloni, su questa materia, vi porta a ripetere un errore dopo aver approvato un emendamento, che vi è stato suggerito dallo Stato, per impedire l'impugnativa, e ve ne scrivete un altro perché quella impugnativa venga riprese in mano. Non vi rendete neppure conto delle cose che scrivete! E io da questo punto di vista vi invito ad approvare questo emendamento numero 262.

Mi meraviglio, Presidente, che si possano introdurre queste materie intruse in questa misura Bisogna anche dire le cose, questo emendamento è stato presentato neanche un mese dopo l'entrata in vigore di quella legge, neanche un mese. Questa è la conferma della vostra incapacità di fare le leggi. E mi dovete spiegare per quale motivo "fate fuori" dalla Commissione, visto che l'avete propagandato, il Presidente regionale e quelli provinciali del CONI.

I componenti della Commissione saranno quindi scelti fra esperti nominati dalla Giunta e dai direttori dell'Assessorato e, ripeto, fate fuori gli unici rappresentanti che possono davvero dare legittimazione a un provvedimento un po' fuori dagli ambiti, diciamo, dello stretto interesse. Però fate fuori dalle Commissioni il Presidente regionale del CONI e quelli provinciali, qualcosa vorrà dire se io insisto a sostenere una certa tesi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Onorevole Sanna, significa che continua a sostenere una tesi sbagliata. Lei pronuncia degli insulti che non può dimostrare e che, se non fosse consigliere regionale, le costerebbero una querela e una sicura condanna per diffamazione. Questo è poco ma sicuro! Detto questo, detto che non merita neanche una replica visti i toni che usa, intendo replicare al collega Sanna e al collega Uras per sottolineare che l'emendamento di sintesi è stato presentato il 19 ottobre, quindi circa venti giorni fa; pertanto c'era tutto il tempo per esaminarlo e per discuterlo. Se non l'avete visto, non potete dire che ve lo abbiamo presentato all'ultimo momento e che non ne sapevate nulla. C'era tutto il tempo per leggerlo!

Tra l'altro, se l'aveste visto, vi sareste accorti che è tutt'altro che uno stravolgimento, è la modifica, è il perfezionamento di alcune norme che oggettivamente non erano chiare. Voi siete in quest'Aula da più tempo di me e sapete come nascono le leggi, con aggiunte, appiccicature all'ultimo minuto, per cui molto spesso le norme vengono confuse, è quel che è successo per le norme che avete approvato voi nella scorsa legislatura, succede purtroppo anche per le nostre. Abbiamo semplicemente cercato di migliorarlo, non c'è nessuno stravolgimento. Se lo leggeste ve ne rendereste conto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Noi vogliamo mettere in evidenza la decenza e l'indecenza. Con questa legge ci avevate naturalmente dato un antipasto con il titolo, perché è sul titolo che si sono fatte le "aggiunte", non mi viene altro termine, e adesso arriviamo al dunque. Con una legge potevate benissimo modificare la legge sul golf, con un emendamento modificare la legge numero 4, e avreste avuto meno problemi nel dibattito in Aula.

Con questa legge, invece, in buona sostanza, ritornando alla decenza e alla indecenza, voi volete modificare quattro leggi: la legge numero 4 del 2009; la legge numero 28 del '98; la legge numero 22 dell'84; e la legge numero 19 del 2011, cioè una legge dell'altro giorno. Questo è in buona sostanza, e lo fate con un emendamento che, è vero, come dice il collega Meloni, essendo stato presentato a metà ottobre c'era tutto il tempo per esaminarlo; tutto il tempo, se le Commissioni avessero avuto possibilità di espletare le loro funzioni, di esaminare e istruire le leggi nel modo in cui dovrebbero essere istruite le leggi.

Se noi avalliamo questo modo di procedere, tutto è consentito, tutto è possibile, diventa un marasma. A qualcuno viene in mente di introdurre una modifica sulla legge sanitaria, o sulla legge per lo sport, e tanto cosa cambia, si fa un maxiemendamento come questo, si modifica completamente una legge che, per non farla lunga perché abbiamo solo tre minuti per intervenire, devo dire è il segno della vostra completa incapacità. Perché se dopo due mesi dalla approvazione della legge presentate un emendamento che trasforma l'articolato, evidentemente quello che ci avevate presentato era un pasticcio.

Il ripensamento è tardivo, e la decenza vi avrebbe dovuto suggerire, probabilmente, di attendere almeno qualche altro giorno prima di manometterla (come tentate di fare con questo emendamento) in maniera così vistosa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente Lombardo, io mi rivolgo a lei stavolta come fosse l'ultima possibilità che abbiamo di avere un minimo di tutela e di garanzia. Mi rivolgo a lei perché la ritengo personalmente, per la funzione che svolge, l'ultimo baluardo a difesa delle prerogative dei consiglieri e dell'articolazione consiliare. Onorevole Franco Meloni, è vero, avete presentato l'emendamento a metà ottobre e, quindi, c'era il tempo sufficiente per un'analisi del testo, nessuno lo nega.

Presidente, io però vorrei farle notare, come hanno già evidenziato i colleghi che mi hanno preceduto, che si interviene in maniera organica e strutturale su diverse leggi, in particolare sulla legge numero 19 del 21 settembre ultimo scorso. Non si può procedere in questa maniera; qui c'è un problema anche di altra natura. Ieri, mi pare, è pervenuto un messaggino con l'informazione che domani sera si dovrebbero insediare le Commissioni; pertanto, se vogliamo essere seri, questa è una materia che va riportata anche alle Commissioni competenti, non può essere un emendamento di sintesi come questo che rimette in discussione e cambia i "connotati" di quattro leggi, in particolare quelli della cosiddetta legge sul golf.

Io le chiedo, Presidente, o di sospendere questa seduta e dare la possibilità di un confronto politico all'interno dell'Aula, o di convocare la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, oppure di sospendere comunque i lavori, insediare le Commissioni e rimandare questo emendamento di sintesi alla Commissione competente. Il sommo poeta direbbe che è una sorta di vituperio, ma voi non siete né poeti né navigatori, siete soltanto assaltatori in particolare di alcune zone… di questo si tratta! Ditemi che senso ha! Ditemi che senso ha un emendamento di sintesi di questo tipo! Ditemi che senso ha! Comunque, Presidente, a lei mi sono rivolto perché rivolgermi alla Giunta è come rivolgermi al muro!

PRESIDENTE. Onorevole Diana, lei si rivolge al Presidente però il Regolamento in questo è chiaro, la volontà dell'Aula è sovrana, con la modifica del Titolo su cui si è espressa l'Aula l'emendamento è ammissibile anche se si interviene in maniera organica e strutturale su una legge vigente. Non dovrebbe essere questa la strada però, purtroppo, questa è la volontà dell'Aula e deve essere rispettata. Se poi lei chiede una sospensione non può essere il Presidente a decidere in merito ma sempre l'Aula a doversi esprimere.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, le chiedo la sospensione dei lavori, ma voglio anche dirle che la sua risposta, soprattutto in riferimento ai colleghi, è abbastanza emblematica ed esaustiva, per quanto mi riguarda, rispetto al profilo assunto dalla maggioranza nel gestire anche questa parte.

PRESIDENTE. Sulla richiesta di sospensione possono parlare un oratore a favore e uno contro. Se nessuno domanda di parlare, metto direttamente in votazione la richiesta dell'onorevole Diana.

Ha domandato di parlare a favore il consigliere Porcu. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io voterò a favore della richiesta di sospensione e vorrei anche far presente ai colleghi della maggioranza, al Presidente della Regione e alla Giunta, che la minoranza pur portando avanti una opposizione forte, pur svolgendo un ruolo certamente critico, ha cercato di portare avanti le proprie idee, i propri principi entrando anche nel merito della legge e consentendo comunque, stabiliti quei principi e testimoniate le proprie idee, che andasse avanti l'iter di un provvedimento che noi contestiamo fortemente.

Ciò che stiamo per fare, cioè intervenire surrettiziamente grazie alla modifica del Titolo su una legge che non ha niente a che fare con il testo esaminato dalla Commissione, riteniamo sia un precedente molto pericoloso anche nei rapporti all'interno di questo Parlamento. Riteniamo, soprattutto, che nell'andare avanti, come maggioranza, su questo emendamento vi assumiate la grave responsabilità di ritardare ulteriormente l'approvazione di questo disegno di legge e di innescare un meccanismo di totale sfiducia tra parti consiliari che sono, sì, contrapposte, ma contrapposte su progetti, su programmi e su idee e non devono essere costrette a guardarsi in cagnesco e con sfiducia utilizzando cavilli regolamentari.

Io sono e rimango convinto che il procedere in questo modo, e mi rivolgo anche a lei, Presidente, non sia soltanto in contrasto con il nostro Regolamento, cito per esempio l'articolo 84, comma 4 che, parole testuali, dice: "Gli emendamenti devono riguardare argomenti già considerati nel testo del provvedimento in discussione o negli emendamenti presentati e giudicati ammissibili in Commissione", ma anche con lo stesso Statuto che, all'articolo 32, comma 5, ci ricorda che "i provvedimenti oggetto di discussione in Aula devono essere stati precedentemente esaminati dalla Commissione.

Se poi, con un cavillo regolamentare, creiamo il precedente per cui basta inserire nel titolo qualsiasi provvedimento, vi esponete e esponiamo questo Consiglio a una procedura che sarà fatalmente ripetuta in futuro. Di conseguenza il potere lo stesso delle Commissioni di questo Consiglio di entrare in merito e di confrontarsi verrà sabotato per sempre perché chiunque governerà potrà in fase iniziale, nel titolo introdurre diciotto provvedimenti diversi e poi a colpi di emendamenti cambiare le leggi saltando le Commissioni. Non voglio dire che sembianze ha questo atteggiamento, ma certamente stiamo indebolendo la funzione democratica di questo Consiglio con un precedente pericoloso.

Io anticipo che, se non soddisfatti, personalmente interverrò su ogni comma, su ogni virgola, perché credo che questa funzione democratica del Consiglio vada salvaguardata e l'espediente che è stato utilizzato sia pericoloso. Un espediente che si ritorcerà sicuramente contro di voi perché chiunque governi, oggi il centrodestra o domani il centrosinistra, sarà tentato di utilizzarlo per espropriare le Commissioni dalla discussione di merito.

Io vi invito a non fare opposizione alla legge sul Piano casa, a non ritardare l'approvazione della legge finanziaria che forse avete già rinunciato ad approvare, non vi interessa, nei termini, a non fare opposizione a voi stessi, a far rientrare la discussione nell'alveo del confronto democratico tra parti avverse e a ritirare questo emendamento per consentire l'approvazione, forse anche nella serata odierna, di questo disegno di legge.

La responsabilità che vi state assumendo è una responsabilità molto grave, non solo per il presente ma anche per il futuro dei rapporti tra forze politiche di questo Parlamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare contro il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Esprimo la nostra contrarietà alla proposta avanzata dai colleghi del centrosinistra. Ovviamente è chiaro il vostro atteggiamento nei confronti di questo (ma non solo di questo) provvedimento; un provvedimento che noi riteniamo importante, riteniamo urgente, che riteniamo soprattutto abbia consentito la realizzazione in Sardegna, nelle sue prime due versioni, di numerosi interventi. E questo in un momento di grande crisi; crisi che non dipende certamente né da noi, né tanto meno da voi, ma forse più da voi che da noi per le scelte operate nella passata legislatura, questa non ci stancheremo mai di dirlo.

Vorrei rivolgermi però anche al collega Gian Valerio Sanna, stimatissimo collega, che in ogni suo intervento non perde occasione per dare degli incapaci, per etichettare questa legge, così come tutte le leggi che noi discutiamo e approviamo in quest'Aula, come legge su commissione. Noi rifiutiamo questa critica e la rimandiamo al mittente.

Se siete stati così bravi nella passata legislatura, ci spiegate come mai sono state cassate tutte le più importanti leggi che questo Consiglio ha approvato? Onorevole Sanna, questo ci fa pensare che molto probabilmente ciò che lei dice, ciò che lei asserisce su ogni emendamento e su ogni articolo è infondato, così come erano infondate le rassicurazioni che voi ci davate nella passata legislatura, dato che abbiamo visto la bocciatura del Piano sanitario regionale, la bocciatura della Statutaria, la bocciatura di altri provvedimenti importanti, che la Sardegna oggi sta pagando a caro prezzo, coni molti dei vostri Assessori censurati, ultimamente anche con condanne, da parte di autorità giudicanti superiori.

Questo vi deve far riflettere e deve far riflettere anche questa maggioranza sul fatto che non tutto ciò che ci viene propinato dall'altra parte è il Vangelo, anzi hanno un solo interesse che ovviamente è quello di indurci in errore, di farci peggiorare le leggi e soprattutto di renderle inattuabili. Noi dobbiamo essere consapevoli che c'è una Giunta che ha licenziato un disegno di legge, un disegno di legge che è frutto anche di interlocuzioni con legali, con gli Uffici, con le strutture competenti; c'è una Commissione che ha fatto un lavoro che è stato licenziato a maggioranza e che assolutamente non va disatteso e soprattutto non va ribaltato a ogni comma, questo lo dico anche ai colleghi della maggioranza.

Ciò che è stato esitato dalla Commissione è comunque frutto di un lavoro serio, frutto delle istanze che ciascuno di noi porta in seno alla stessa Commissione, e non è giusto sentirsi dire che sono istanze di chissà quale committente: l'unico committente, lo ribadisco per la decima o forse dodicesima volta in quest'Aula, è il popolo sardo, quel popolo sardo che tre anni fa ha deciso che a governare questa Regione fosse questa coalizione, quel popolo sardo che ha ribadito con il risultato elettorale che forse qualcosa che è stata fatta nei provvedimenti di legge, debbo dire anche buoni, della passata legislatura non andava bene. Ed è per questo, signor Presidente, che noi voteremo contro la proposta del collega del centrosinistra di sospendere i lavori.

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta di sospensione avanzata dall'onorevole Giampaolo Diana. Chi la approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non la approva alzi la mano.

(Non è approvata)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22

(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. Metto in votazione il comma 1 dell'emendamento di sintesi numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 1 dell'emendamento di sintesi numero 262.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Contu Mariano e Sanna Giacomo hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zedda Alessandra - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Salis.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 77

votanti 74

astenuti 3

maggioranza 38

favorevoli 49

contrari 25

(Il Consiglio approva).

E' in votazione il comma 2 dell'emendamento di sintesi numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, noi non ci riusciremo più, perché secondo la sede nella quale ci vediamo facciamo alcuni ragionamenti, in altra questi ragionamenti si dimenticano. Noi tutti stiamo combattendo una battaglia che ha come obiettivo quello di restituire a questo Consiglio regionale, come istituzione, autorevolezza e anche autorità, e non ci riusciamo perché la nostra iniziativa è totalmente inefficace e si confonde.

La maggioranza ha 53 consiglieri, anzi un pochino di meno nel frattempo, poi piano piano si ridurranno ancora di più, però la maggioranza ha più di 50 consiglieri; ora, voi, maggioranza, non siete in condizione di presentare un disegno di legge organico che affronti le modifiche a un provvedimento in cui vi rendete conto ci sono elementi, come dire, incongrui, sbagliati? Sennò a noi viene un sospetto, Presidente, e il sospetto è che questa Giunta, quando si tratta di precari, va a Roma per chiedere che venga bocciato il provvedimento, quando si tratta di metri cubi, va a Roma per chiedere come si può aggiustare e quindi sistemare le cose, in un "pappa e ciccia" che spiega benissimo perché il capello non si porta: non si porta perché altrimenti te lo portano via avendo già pagato in altro modo, e non nell'interesse dei sardi ma nell'interesse di qualche sardo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, voterò ovviamente contro la proposta di modifica che cassa una data dalle delibere del consiglio federale del golf; ma, Presidente, lei non me ne voglia se torno sull'argomento.

Io sono sinceramente preoccupato di quanto stiamo facendo; e lo sono rileggendo l'articolo 30 ("Ogni disegno di legge deve essere previamente esaminato da una Commissione e approvato dal Consiglio") del nostro Statuto, che a mio avviso ha un valore sovraordinato rispetto a qualsiasi altra nostra decisione, e considerando il combinato disposto della norma statutaria con il comma 4 dell'articolo 84 del Regolamento interno che recita che gli emendamenti devono riguardare argomenti già considerati nel testo del provvedimento.

Ora, non è possibile accettare una modifica del titolo, perché, o il tema del golf è stato trattato in Commissione precedentemente, quindi tutti hanno avuto la possibilità di intervenire, di portare altre modifiche, di fare altre osservazioni sulla legge sul golf, oppure quell'emendamento che è stato proposto e che stiamo discutendo e votando per parti, era di fatto inammissibile, e non può ritornare a essere ammissibile perché l'Aula, successivamente, ha approvato una modifica del titolo, perché vorrebbe dire che esiste il principio della sospensione della validità di un emendamento, cioè che qualsiasi emendamento deve essere sempre legittimo e non può essere mai escluso ed espunto da una norma perché intruso, in quanto può esistere sempre la possibilità che nel corso il dibattito al titolo si aggiungono leggi e quindi qualsiasi materia di qualsiasi emendamento può ritornare a essere oggetto del dibattito in Consiglio.

Vorrebbe dire - Presidente, non me ne voglia se insisto, perché quello che stiamo facendo credo sia un dibattito non banale e mi dispiace di dover fare opposizione su una legge a cui non vorrei pensare più - che per questa via noi creiamo il precedente per cui si possono sistematicamente tagliare fuori le Commissioni e che qualsiasi emendamento su qualsiasi materia non può essere più espunto dalla legge perché esiste sempre la possibilità di cambiare il titolo.

Io voto ovviamente contro l'emendamento ma spero ci sia ancora spazio per una riflessione; pertanto invito i colleghi al ritiro e a presentare un progetto di legge di modifica con l'impegno di mandarlo avanti in maniera veloce. Concludo esortandovi a non fare opposizione a voi stessi.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, le faccio presente che il precedente si è creato quando abbiamo approvato la legge sulla riduzione del numero dei consiglieri. Nel corso di quella discussione era stato presentato un emendamento di modifica al titolo per poter introdurre emendamenti che riguardavano materie differenti.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Annuncio il nostro voto contrario, perché? Perché è un modo scorretto di procedere, veramente è un disagio per noi intervenire su questa vicenda. Oltre al dover utilizzare ancora una volta le armi dell'ostruzionismo, è come se portassimo all'attenzione dell'Aula una legge che recita: modifiche e integrazioni delle leggi, e mettiamo in elenco tutte le leggi che abbiamo interesse a modificare e lo facciamo poi attraverso gli emendamenti. Ho già sollevato il problema nel precedente intervento.

Quando si dice che l'emendamento è stato presentato il 19 ottobre, voglio ricordare a voi tutti che avevamo già convocato le Commissioni per il rinnovo delle Presidenze. E' vero, la Presidente ha precisato che le Commissioni non sono scadute, non scadono, ma i Presidenti sono in qualche modo scaduti tant'è che le Commissioni non si riuniscono per problemi esistenti all'interno della vostra maggioranza. Domani sera sono convocate le Commissioni, non so che cosa succederà, se si è arrivati a convocarle evidentemente sarà stato raggiunto un accordo in maggioranza per distribuire incarichi che sembrano così importanti e in ogni caso sono stati elemento di scontro.

Una legge comunque deve essere discussa, lo dice il Regolamento, in Commissione. Si tratta allora di fatto di una nuova legge così come la modifica alla legge numero 4 è una nuova proposta di legge che ci ha inchiodato qui per oltre un mese e che ci ha visto discutere nel modo in cui voi tutti sapete. Quindi su questo modo di procedere noi dichiariamo il nostro totale disagio e disappunto, e per questo il nostro voto sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Comma 2, dobbiamo eliminare la parola "in data 21 luglio 2009". Nel testo originario avevano talmente cristallizzato la tipologia da dire che le strutture da realizzare di seconda categoria erano quelle deliberate il 21 luglio 2009 dal consiglio federale della federazione. Le avevano cristallizzate. Sto inventando eh! No, sto leggendo il testo. Avevano determinato quella tipologia Però, siccome adesso bisogna leggere che cosa c'è scritto dopo, hanno capito che non possono modificare il Piano paesaggistico e farlo subito, è possibile che intervengano sicuramente altre deliberazioni e altre modifiche e si rimuova la data del 21 luglio 2009.

Ma all'origine, quando si pensava di intervenire subito, serviva quella fotografia, non un'altra, non un'altra perché sarebbe bastato dire "omologati e approvati dal consiglio federale "punto"! No, quelle approvate in data 21 luglio 2009, il che voleva dire che si favoriva qualcuno e si sfavoriva qualche altro. Se no che bisogno c'era!

Collega Campus, io sono ingenuo ma cerco di capire, mi sforzo di capire, il perché di questo bisogno. Allora sono io l'esagerato che penso forse troppo, credo di no, credo che purtroppo le cose siano come abbiamo detto e che rimuovere questa data serva per mantenere quella fotografia, posto che la modifica della pianificazione paesaggistica non avverrà, come poi ammettono i commi successivi, nei tempi e nelle aspettative poste in quella legge. Ecco perché siamo contrari a quell'emendamento, perché combattiamo la personificazione della funzione legislativa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, neanche questa volta l'onorevole Sanna meriterebbe la replica, ma siccome ogni volta si alza, si fa un film, si inventa fotografie, si inventa committenti eccetera bisogna che qualcuno replichi. Replico io; onorevole Sanna, non è così, ogni volta che lei continuerà a intervenire per dire le sue fandonie risponderò che lei si sbaglia e che dice cose sbagliate.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 2 dell'emendamento numero 262.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Petrini ha votato a favore e che il consigliere Cucca ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 72

astenuti 2

maggioranza 37

favorevoli 47

contrari 25

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il comma 3 dell'emendamento numero 262. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 4 dell'emendamento numero 262. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 5 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Il comma 5 dice che, in considerazione della valenza strategica di questo disegno di legge, i termini del procedimento, indicati dall'articolo 11 della legge numero 4, sono eccezionalmente ridotti alla metà. Avete presente che cosa dice l'articolo 11 della legge numero 4? Dice che con periodicità biennale la Giunta provvede all'aggiornamento e alla revisione del PPR. Che cosa significa la modifica, che sarà "con periodicità annuale"? Non si capisce, perché l'unico altro termine temporale presente nella legge attiene ai trenta giorni successivi alla pubblicazione sul BURAS a disposizione di chi voglia formulare osservazioni. A meno che non vogliate dimezzare i tempi di pubblicazione, ma questo non è possibile perché bisogna dare ai cittadini la possibilità di fare osservazioni: è un diritto che non si può dimezzare.

Poiché non c'è nessun altro termine temporale che si possa dimezzare, state dicendo che l'aggiornamento periodico del PPR dovrebbe avvenire con cadenza annuale?! Qualcuno darà un senso compiuto a questa norma che non ha né capo né coda, che non significa nulla, è stata scritta solo per propaganda, per imprimere una accelerazione a qualcosa che comunque deve passare attraverso la negoziazione con lo Stato e che, quindi, avrà bisogno di termini ben diversi da quelli che avete proposto.

PRESIDENTE. Comunico che il collega Marco Meloni è rientrato dal congedo.

Poiché nessun altro domanda di parlare sul comma 5 dell'emendamento numero 262, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 6 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, io voterò contro questa modifica. Le chiedo poi, di nuovo, di ragionare su quanto sta succedendo e anche di ricordarci se quando abbiamo dato l'assenso alla modifica del titolo della legge che lei citava l'abbiamo dato all'unanimità o meno. Dico anche all'onorevole Meloni che non basta presentare un emendamento in Aula perché in Aula abbiamo seguito un provvedimento di legge molto complesso, pertanto avremmo voluto discutere di queste problematiche in Commissione.

Il comma 6, per esempio, è una modifica fortemente peggiorativa, perché l'elenco delle strutture alberghiere esistenti avviene non più nel raggio di 10 chilometri ma di 1 chilometro. Che cosa significa questo? Significa che il campo da golf non sarà un'infrastruttura a disposizione degli alberghi nel raggio di 10 chilometri, favorendo di conseguenza la destagionalizzazione, il miglioramento dei tassi di occupazione (fattori su cui la legge dice di voler intervenire), ma si limiterà a quelli esistenti nel raggio di 1 chilometro.

Di conseguenza si fa un'operazione molto più modesta da questo punto di vista e metteremo strutture alberghiere contro strutture alberghiere; quindi viene meno anche uno dei motivi fondamentali che potevano indurci a discutere, magari anche per trovare dei correttivi, su questo disegno di legge. Ma perché dobbiamo impedire che si migliori questo testo di legge con l'apporto di tutti, visto che la tematica l'abbiamo seguita, e l'onorevole Meloni sa che alcuni di noi non si sono opposti "lancia in resta" a tutto ma hanno portato dei ragionamenti? Voi avete scelto altre strade, ma noi abbiamo ragionato non considerando la legge sul golf il male assoluto, ma dicendo che una legge sul golf fatta bene, seria, che consentisse la creazione di campi di alto livello, che in qualche modo valorizzasse le cubature esistenti, poteva avere un senso.

Queste vostre modifiche ci confermano, invece, che il vostro era soltanto un tentativo di stravolgimento. Ci dispiace veramente, ripeto, anche per i rapporti esistenti tra di noi. Il mio voto è contrario, con l'invito nuovamente, onorevole Meloni, al ritiro dell'emendamento e per discutere dell'argomento apertamente e seriamente in Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Voglio manifestare anche io il mio disagio nell'affrontare questa discussione, perché il tema della legge che con questo emendamento stiamo modificando era un tema al quale, fin dall'inizio, io avevo prestato una grande attenzione. Purtroppo, il susseguirsi delle scelte della maggioranza di infarcire quel provvedimento di legge di una serie di proposte ha, di fatto, ridotto l'intervento sull'impiantistica sportiva per il golf, legato allo sviluppo turistico del territorio, a uno strumento per poter realizzare volumetrie altrimenti non realizzabili.

Io ricordo, semplicemente, che in un comune costiero vicino a Sassari, nel cui territorio diversi imprenditori erano intenzionati a partecipare alla realizzazione di un campo da golf, una volta approvata questa legge si sono ritirati, tutti, perché chiedevano al comune che si applicasse la legge regionale che consentiva di realizzare imponenti volumetrie. Questo è il segno che concretamente si è fatta un'altra cosa.

Io non voglio neanche entrare nel merito delle modifiche che si stanno apportando, se le modifiche di una legge importante come quella sono di questa imponenza, meritano una riflessione seria, in queste condizioni non è possibile farlo. Per cui io, lo dico con molta chiarezza e fermezza, pregiudizialmente voto contro, e sarà questo l'ultimo intervento che faccio su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Questo emendamento è un fatto abbastanza grave, perché in qualche modo la densità di insediamento alberghiero. Evidentemente, a perimetro di qualche campo da golf già in programma o già esistente, a meno di 1 chilometro, c'è un'altra struttura, o c'è l'intenzione di fare qualche altra struttura; quindi si elimina questa garanzia che dà fastidio; una garanzia che introduceva anche una condizione di competitività, perché un campo da golf immerso nella natura, e che al confine, al perimetro di 10 chilometri, non ha altre strutture ricettive è una cosa, un campo da golf che nasce in mezzo ad altre strutture ricettive è tutt'altra cosa.

Evidentemente anche in questo caso si è calati su un caso specifico e, ovviamente, si toglie l'ostacolo, ma sono talmente disattenti che lo cambiano nella parte iniziale. Questo emendamento, però, deve agire su tutte e due le parti, e la seconda riguarda la Commissione; quindi bisognerebbe affermare che si cambia sia alla terza che alla penultima riga, perché diversamente rimarrebbe in capo alla Commissione una valutazione sui 10 chilometri.

Anche questo è un elemento che la dice lunga su come è nato questo provvedimento, a chi si riferisce, e per quale ragione non si vuole neppure valorizzare l'aspetto ambientale del campo da golf a vantaggio invece della parte ricettiva alberghiera o residenziale, perché questa è la sostanza di questo emendamento. Questo "elemento di densità" rende questa legge ancora meno pregevole sotto il profilo della valutazione dell'intervento ambientale; e l'unica cosa che mi viene in mente di fare è ringraziare l'assessore Oppi, che ha imposto la valutazione di impatto ambientale come elemento che, al di là di tutto, ci garantirà. Vorrò vedere infatti che cosa faranno quando la valutazione di impatto ambientale dovrà dare delle risposte sulle collocazioni di questi interventi e alle deroghe che questi presuppongono.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Io do una valutazione totalmente differente, poi può darsi che abbia letto male la norma rispetto alle letture dell'onorevole Porcu e dell'onorevole Sanna. Il fatto di dover realizzare alberghi significa riportare la legge sul golf a una valenza turistica piuttosto che a una valenza esclusivamente edilizia. La norma che vietava la realizzazione di alberghi significava semplicemente che un campo da golf era una scusa per poter realizzare ville, appartamenti, edifici. Il campo da golf nessuno lo avrebbe più gestito. Chi gestiva il campo da golf se non c'era un albergo, se non c'era un attrattore, se non c'era qualcuno che aveva come funzione quella di portare i turisti golfistici?

Quindi, io avrei eliminato la distanza, più che ridurla, anzi faccio una proposta di emendamento orale per ridurre da "1 chilometro" a "100 metri", perché l'unica ratio che mi porta a giustificare questa volumetria nei campi da golf è quella che si costruiscano gli alberghi, non che si possano realizzare campi da golf esclusivamente costruendo ville o appartamenti. Quel vincolo di 10 chilometri trasformava la legge: non più turismo golfistico ma edilizia legata al golf. Quindi, valutatelo con attenzione. Questo significa riportare gli alberghi nei campi da golf che si realizzeranno, pochi o molti non lo so, ma almeno in questo modo c'è una finalità turistica.

Quindi, io propongo un emendamento orale, tanto so che qualcuno si opporrà, per ridurre da "1 chilometro" a "100 metri", poiché credo che sia difficile in questo momento sopprimere del tutto il fattore della distanza, e far sì che ci siano gli alberghi sempre e comunque legati al campo da golf, cioè che non si costruiscano campi da golf solo per realizzare edifici o ville.

PRESIDENTE. Sulla proposta di emendamento orale non c'è l'accoglimento da parte dell'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, al di là del film, che gira vorticosamente nella mente del collega Sanna, e che ci racconta ogni volta, anche questa volta bisogna capire a chi si riferisce. Ce dica, collega Sanna, a chi si riferisce, ci tolga questa curiosità, perché io onestamente non lo so. Ci faccia un nome una volta tanto, provi una volta tanto a fare un nome!

Detto questo, rispondo al collega Porcu per dirgli, intanto, che apprezzo molto il tono con cui sta ponendo i problemi, alcuni dei quali sono anche corretti. Ad esempio, personalmente non sono del tutto convinto di questa modifica, ho qualche perplessità, però abbiamo discusso in maggioranza di alcune modifiche da fare alla legge, abbiamo trovato un accordo, uno dei quali è questo. Quindi, anche se ho delle perplessità, voterò a favore perché quando si fa un accordo tra gentiluomini lo si rispetta.

Per il resto, collega Porcu, l'emendamento non opera uno stravolgimento totale, se lo esamina bene tutto sommato vedrà che questa forse è la norma più significativa, la modifica più significativa, ma le altre sono proprio chiarimenti, abbiamo riscritto meglio alcune cose; poi in Aula sapete tutti come si evolvono i provvedimenti perchè all'ultimo momento qualcuno presenta un emendamento dicendo: "Questo a me non va bene, va bene questo". Purtroppo è successo così a voi, quando governavate, e succede a noi, è inutile fare gli ipocriti e negare questo fatto. Mi pare, se lo leggete bene, che tutto sommato non cambi la filosofia del disegno di legge, cambiano un "pochettino" le procedure, più che altro il modo di dire le cose più che non le cose che dobbiamo fare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). L'onorevole Meloni ci chiarisce che questo è un provvedimento di manutenzione legislativa, e io apprezzo la manutenzione legislativa, ma non questo modo di farla perché, ripeto, voi avete i numeri per venire in Aula con un provvedimento approvato in Commissione, mettendo ordine al modo in cui noi legiferiamo. In questo provvedimento, ve lo dico, ci sono quattro leggi, noi interveniamo su quattro leggi diverse, che hanno argomenti l'uno diverso dall'altro; queste quattro leggi diverse non le abbiamo abrogate, riscritte e steso un testo unico che comprende quattro leggi per cui uno consulta il testo unico ed è a posto; no, deve cercare i riferimenti.

E quando noi faremo altre operazioni di manutenzione legislativa, per giustificare un provvedimento, un collegato, magari all'interno della stessa legge finanziaria, se arriverà, perché io sono convinto che non arriverà, e non arriverà perché non avrà dotazioni finanziarie, perché non saremo in condizioni di metterci qualcosa, alla fine saremo quelli costretti a capire come è fatta una legge visionando non una ma più leggi diverse.

Questo non è un modo di procedere, ed è per questo che, principalmente, oltre il merito della proposta, non concordo sull'idea dell'onorevole Cuccureddu, io non vedo l'albergo dentro la buca del campo da golf, non lo vedo, e il fatto che si tenga conto di un raggio di 10 chilometri, non vuol dire che non si possa fare anche a 3 chilometri.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 6 dell'emendamento numero 262.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Mulas ha votato a favore e che il consigliere Ben Amara ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cuccureddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 78

votanti 75

astenuti 3

maggioranza 38

favorevoli 48

contrari 27

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione il comma 7 dell'emendamento numero 262. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 8 dell'emendamento numero 262. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 9 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, premetto che l'opposizione sta evitando anche di intervenire a ogni passaggio. Sull'articolo 8 io avrei suggerito di evitare i riferimenti a delibere della Giunta, anche se fatte dalla Giunta di centrosinistra, perché che cosa succede se quelle delibere vengono modificate? Noi dobbiamo modificare le leggi? Cioè, il vostro procedere dal punto di vista legislativo, diciamo che è anche piuttosto incongruo, non è possibile che una delibera abbia rango di legge, fate riferimento alle delibere a disposizione della Giunta, ma non mettete delibere con i numeri.

Dopodiché, Presidente, poiché immagino che sull'articolo 9 intenda farci fare un'unica dichiarazione di voto; io le faccio presente che sull'articolo 9 ci sono circa 15 commi rispetto ai 5 precedenti, si cambiano i criteri di valutazione, si cambia la filosofia stessa della legge; le chiedo pertanto se sia possibile discutere un provvedimento in questo modo, in particolare in questo provvedimento di legge si forza la mano e si cerca, per via di valutazione, di ottenere quella diffusione sul territorio di venticinque impianti che è difficilissima da mantenere sul piano degli investimenti e sul piano sportivo.

Io voterò contro, ma le segnalo che è un fatto assai anomalo visto che, rispetto al testo originario, in questo caso specifico il testo è quadruplicato, cioè non è modificato, è quadruplicato, e su cose molto delicate come i criteri di valutazione, i punteggi, il modo con cui verranno selezionati questi campi, cioè si interviene sul cuore stesso della legge, cioè sulla differenza che dovrebbe esserci (e credo sia una differenza molto rilevante) tra far diventare questa una legge che produce ricadute economiche, o una legge che non le produce e diventa una legge "tanto per fare", che dà soltanto via libera a nuove edificazioni.

Quindi noi stiamo di nuovo, in particolare su questo comma, sottraendo al Consiglio e alle Commissioni una possibilità di contribuire e, di fatto, anche la minoranza, che ha dato suggerimenti preziosi, credo, viene messa in condizioni di non poter entrare nel merito di questo disegno di legge, che la maggioranza ha deciso nuovamente di forzare e, a mio avviso, con questo emendamento anche di peggiorare. Il voto è contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Porcu, l'articolo 9 definisce la procedura, quindi non può essere votato per parti, ma in un'unica votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del comma 9 dell'emendamento numero 262.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cuccureddu ha votato a favore e che i consiglieri Cuccu ed Espa hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Soru - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 76

votanti 74

astenuti 2

maggioranza 38

favorevoli 47

contrari 27

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3. Il primo iscritto a parlare è l'onorevole Porcu.

PORCU (P.D.). Presidente, ha dimenticato il comma 10 e il comma 11 dell'emendamento numero 262. Io intendo fare una dichiarazione di voto sul comma 10.

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Porcu. Metto in votazione il comma 10 dell'emendamento numero 262.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, capisco la sua confusione, perché è anche la mia e lo è, credo, anche di quest'Aula, per questo metodo che credo non aiuti il clima e che stabilisce un precedente gravissimo perché scavalca completamente, anche quando ci sono modifiche importanti e fondamentali, il ruolo delle Commissioni: un precedente di cui certamente ci pentiremo.

Nel merito del comma 10 io potrei essere d'accordo sul fatto che sia cassata la partecipazione dei presidenti provinciali del Coni perché, tenendo conto che con i tagli previsti dalla legge di stabilità i comitati provinciali del Coni spariranno, si recepisce una situazione vigente, però credo sia un errore cancellare anche la partecipazione del presidente regionale del Coni. Questa è la parte aggiunta con la penna all'ultimo momento.

Non concordo su questo punto perché il fatto che nella Commissione regionale di valutazione ci sia il presidente regionale del Coni potrebbe innescare quelle sinergie, anche sportive, che definivano lo spirito della legge; legare, per esempio, la creazione dei campi da golf alla pratica sportiva dei giovani, nelle scuole, in sinergia con le comunità locali. Ora, chi è nominato dalla federazione del golf, che tra l'altro è un progettista, non è una persona che ha una visione di insieme dello sport, della sua funzione sociale e pedagogica.

Quindi noi stiamo totalmente eliminando dalla legge la componente sportiva in senso più ampio (sociale, pedagogico, addestramento), non c'è una persona che abbia le competenze per valutare le ricadute in senso sportivo più ampie, non lo è certo l'addetto della federazione del golf che deve soltanto pronunciarsi quale esperto di campi da golf. Questo inserimento credo sia un errore e mi chiedo, se almeno su questo, l'onorevole Meloni possa fare un passo indietro e accettare di togliere quella aggiunta con la penna, al fine di consentire che n questa Commissione ci sia perlomeno una persona che sappia qualcosa di sport in termini più ampi.

Il voto, senza questa modifica, sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). A dire il vero le osservazioni sul comma 10 vanno lette in parallelo a quelle sul comma 11 perché questa Commissione che dovrebbe ammettere le agevolazioni, che poi non ci sono perchè sono agevolazioni di cubatura in cambio di una rinuncia alle finanze (questa è l'agevolazione), è formata dai direttori generali del turismo, dell'urbanistica, della difesa dell'ambiente e della pubblica istruzione più due esperti; è sufficiente pertanto che la Giunta non ne nomini uno, stabilendo il comma 10 che le delibere sono valide con il voto di quattro componenti", che si gestisce il tutto in casa. Non c'è bisogno di riferirsi ad altri, bastano i quattro direttori generali, che non hanno nessuna competenza nello specifico, e decidono a chi dire "sì" e a chi dire "no".

Io "leggo" così la norma. Poi, sarò anche fatto male, però leggo così e tutte le persone che leggono le norme che scriviamo devono leggere che vi volete giocare in casa, al riparo da qualunque giudizio di merito, la assegnazione o la non assegnazione di questi benefici. E' così, è scritto così nel disegno di legge. Dopo di che di questi due esperti uno lo nomina la Giunta non si sa bene con quale criterio, non è specificato nella legge, e uno viene nominato da una terna presentata dalla Federazione.

Mi volete spiegare perché dobbiamo fare fuori il Presidente regionale e quelli provinciali del Coni? A chi danno fastidio? Perché danno fastidio? Perché questa riduzione di trasparenza, di democrazia, di competenza? E volete dire a me di essere prudente sulle cose che dico? Ho fatto cinque interventi su questo emendamento; sono tutte e cinque questioni che possono essere riconducibili a fatti circoscritti, non rispondenti al principio della legge generale e astratta. Dov'è questa? Datemi una spiegazione.

Io poi starò zitto, starò zitto per giorni, per mesi, però la verità è questa. A chi danno fastidio queste persone? A chi dà fastidio la trasparenza? Perché la Regione deve giocare in casa sua, e al riparo da giudizi esterni, le sue scelte? Questa è la verità e io mi rifiuto di approvare leggi così perché fa vergognare che, nel terzo millennio, ci siano legislatori che ritornano al passato in questa misura, e non giova neanche a voi!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Premetto che sono contrario a tutte le commissioni; ritengo che dovrebbero essere tutte cancellate e che bisognerebbe, invece, gestire, in questo senso sarei stato favorevole anche a un emendamento, con la responsabilità di chi è titolare della funzione politica e amministrativa.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue URAS.) Le commissioni sono coperture che si pongono in essere soprattutto quando sono composte da dirigenti nominati in modo fiduciario dagli Assessori. Noi non abbiamo più una burocrazia che nasce in modo autonomo da chi dirige politicamente l'amministrazione; è una burocrazia che è una protesi di chi politicamente ha la responsabilità. E quando istituiamo le commissioni, che sono proposte da direttori generali, è come se dicessimo che non potendo farlo in prima persona, se no si viene messi in croce, l'assenso anche tecnico, che vale di più, lo si fa dare alla propria protesi.

Siccome noi sappiamo come si nominano i direttori generali, sappiamo anche quali risultati spesso ottengono. E come si nominano i direttori generali? Voi pensate sulla base di una competenza specifica? Ma manco per sogno! Questo vale anche per i direttori di servizio ormai. I direttori di servizio addirittura si nominano tra i facenti funzione, cioè tra coloro che non hanno titolo a svolgere quella funzione, perché così sono ancora più disponibili. E non è vero che la politica non decide! Non decide quando non vuole decidere, se no chiama la "protesi" e gli dice: "Fai questo". E' una vergogna che ci porterà, a voi sicuramente, al tracollo, non vediamo l'ora! Presidente, si dimetta! Faccia una cosa seria, almeno una volta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). "Fissazione su pensieri ossessivi singolari, spesso di tipo persecutorio". E' la definizione di paranoia. Io non voglio applicarla ad alcuno, ma mi pare che in quest'Aula ogni tanto qualcuno dà esempio di "fissazione su pensieri ossessivi singolari, spesso di tipo persecutorio".

Detto questo, vorrei dire al collega Porcu che sono d'accordo con lui. Si può reinserire la figura del presidente del Coni regionale, quindi se l'Aula mi consente un emendamento orale lo reinseriamo, mentre non sono d'accordo sul fatto di aggiungere i presidenti del Coni provinciali che abbiamo tolto non per qualche oscura ragione di trasparenza o di voler fare gli affari nostri, li abbiamo tolti semplicemente perché sono quattro figure che non si intendono granché né di golf, né di turismo, che erano state messe impropriamente e sulle quali si è raggiunto un accordo in maggioranza per cui abbiamo deciso di toglierle.

Per quanto riguarda l'intervento in Commissione, io vorrei ricordare ai colleghi, mi pare il collega Uras e il collega Porcu, che questa norma che è in discussione in Aula, l'abbiamo già discussa e approvata in Commissione, quindi non è che è campata per aria. In Commissione si è deciso di fare poi un emendamento di sintesi, ma il contenuto dell'emendamento di sintesi è stato deciso in Commissione, quindi non l'abbiamo inventato e tirato fuori all'ultimo momento da una tasca. E' stato presentato il 19 ottobre, quindi c'era tutto il tempo di vederlo e di discuterlo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Il problema è che il golf, credo tutti sappiamo, è un'attività sportiva, ma in quest'Aula e in questo disegno di legge non è trattato come tale. Il titolo della legge, che forse voi avete dimenticato, fa riferimento al turismo golfistico, non allo sport e alla pratica sportiva del golf, e su questo…

(Interruzione)

Sì, ho colto l'obiezione però alla fine non cambia niente, perché se torniamo sui volumi degli alberghi e delle ville, sapete come finirà questa legge? Che si realizzeranno solo le ville, non si faranno gli alberghi, non si faranno i campi da golf e chissà quante altre porcate si faranno. Questa è la morale della favola!

Allora il discorso è che le commissioni vanno bene se hanno competenza. Io concordo col mio collega Luciano Uras che le commissioni andrebbero tutte soppresse perché sono le forche caudine e la discrezionalità più infame che possa esercitare il potere politico e amministrativo che le istituisce per filtrare le iniziative. La Commissione, comunque, avrebbe dovuto semmai prevedere presenze competenti di ambiente, di paesaggio, di agricoltura, di sport in modo particolare, perché è questo. Oggi lo salviamo recuperando il Presidente del Coni regionale perché, come ha detto correttamente il collega Meloni, i presidenti provinciali li mettiamo fuori, ma li ha già messi fuori il Coni nazionale sopprimendo i comitati provinciali del Coni perché ha anticipato probabilmente la politica che ha in animo di sopprimere le amministrazioni provinciali, ma il Coni, che è più agile e più concreto, a questo ha già provveduto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Ho presentato una proposta di emendamento orale…

PRESIDENTE. La proposta è stata già registrata, onorevole Meloni. Adesso finiamo gli interventi, poi la sottoporrò all'Aula.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Sarebbe opportuno, Presidente, conoscerla prima così interveniamo anche sull'emendamento orale eventualmente.

PRESIDENTE. La proposta di emendamento orale consiste nell'eliminare la soppressione della lettera f).

SALIS (I.d.V.). Ah, perfetto! E' già qualcosa.

PRESIDENTE. Quindi se non ci sono obiezioni l'emendamento…

SALIS (I.d.V.). Abbiamo salvato Gianfranco Fara. Perfetto.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, prego.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LOMBARDO

SALIS (I.d.V.). Va benissimo, dovevo intervenire proprio sul punto f) della proposta. Il combinato disposto, collega Meloni, del comma 10 e del comma 11, anche nella persona più buona del mondo fa insorgere chiaramente qualche dubbio. Si eliminano infatti i rappresentanti del mondo sportivo; questo va bene per i comitati provinciali (quando avete fatto la proposta non si sapeva che erano stati già soppressi e sono in fase di soppressione) ma viene cancellato il presidente regionale del Coni e, con il comma 11 successivo, vengono praticamente resi ininfluenti i pareri dei due tecnici designati, cioè le valutazioni sui progetti perché portiamo a quattro i componenti necessari per la validità delle sedute. Si legga il disposto combinato dei due commi.

Per cui, io la pregherei, per togliere ogni dubbio su questa questione, di modificare anche con un emendamento orale il comma 11 dando capacità di parola e di decisione, come deve essere in una Commissione che deve valutare progetti e deve decidere come distribuire regali di volumetria (quelli che avete previsto nella legge) perché questi sono gli incentivi della legge stessa. Per cui, se lasciate che solamente i quattro direttori generali dei quattro Assessorati, cioè gli uomini di fiducia degli Assessori regionali, possano avere l'ultima e l'unica parola su questi progetti, è chiaro che il sospetto che ci possa essere una gestione personalistica dei progetti e delle elargizioni di contributi in volumetria viene anche al più ingenuo degli uomini.

Quindi anche il comma 11 andrebbe modificato, grazie a quella disponibilità manifestata, riportando quanto meno a sei i componenti necessari per poter decidere, includendo quindi anche i tecnici perché i tecnici hanno, lo ripeto, una funzione fondamentale in questa Commissione, altrimenti rimangono solamente, come diceva il collega Uras, le "protesi" dei politici, con tutto il rispetto, coloro che sono lì per decidere invece degli Assessori regionali.

PRESIDENTE. E' stata formulata una proposta di emendamento orale. Chiedo se l'Aula è d'accordo.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Presidente, vorrei completare la proposta di emendamento orale; in primo luogo tolgo il punto f), poi chiedo di sostituire le parole "quattro componenti", con le parole "cinque componenti", perché avendo eliminato una figura le decisioni della Commissione sono valide se partecipano cinque componenti. Siamo sicuri, in questo modo, che almeno un tecnico deve essere presente, giusto per sgombrare il campo da possibili equivoci.

PRESIDENTE. Onorevole Meloni, l'altra proposta di emendamento orale attiene al comma 11, non al 10.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Per il comma 10 e conseguentemente per il comma 11. Nel senso che erano quattro su sei e diventano cinque su sette.

PRESIDENTE. Poiché non vi sono opposizioni da parte dell'Aula, la proposta di emendamento orale è accolta.

Metto in votazione il comma 10 dell'emendamento numero 262 con la modifica proposta. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il comma 11 dell'emendamento numero 262 con la modifica proposta. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

Ricordo ai colleghi che intendono parlare che devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

Prego, onorevole Maninchedda

MANINCHEDDA (P.S.d'Az.). Presidente, io non utilizzerò tutto il tempo a mia disposizione, lo dico per i colleghi che volessero iscriversi. L'articolo 3 è sull'entrata in vigore della legge, e io utilizzo questo tempo per riproporre l'attenzione in primo luogo della maggioranza, ma di tutto il Consiglio regionale, su quanto accaduto con l'approvazione dell'articolo 1 octies.

L'articolo 1 octies, alla lettera a), è l'unico articolo di questo disegno di legge che consente gli ampliamenti previsti dalla legge sul Piano casa anche a chi abbia commesso degli abusi. Mi confermava testé il relatore di maggioranza che è l'unico articolo che presenti questa, consentitemi di dirlo, deformazione. In sostanza è un articolo che va contro lo spirito della legge.

Inoltre segnalo ai colleghi che, laddove prevede che chi abbia commesso degli abusi richieda poi l'autorizzazione paesaggistica, cozza espressamente con quanto previsto dall'articolo 146, comma 4, del Codice Urbani. Il testo dell'articolo, per come la legge è formulata, è assolutamente inapplicabile, perché il Codice Urbani prevede che l'autorizzazione non possa essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi.

Chiedo pertanto all'Aula di considerare se, ai sensi dell'articolo 89, articolo che riguarda il coordinamento finale della legge, si possa considerare - alla luce anche di quanto detto nella discussione dell'articolo 1 octies dall'onorevole Campus, quanto manifestato in Aula dall'onorevole Steri e dall'onorevole Oppi - che in sede di coordinamento finale le parti dell'articolo (la lettera a), in contraddizione con lo spirito della legge e con quanto previsto dal Codice Urbani, possano essere cassate, perché inapplicabili.

Qualora si volesse mantenere ci si dovrebbe limitare esclusivamente agli interventi previsti dall'articolo 167, comma 4, lettere a), b) e c) del Codice Urbani, ma sono interventi assolutamente minimali. Per cui, chiedo che il Consiglio possa valutare che ai sensi dell'articolo 89, in sede di coordinamento finale, la lettera a) dell'articolo 1 octies possa essere cassata. Io subordino il mio voto favorevole al disegno di legge a che questo possa avvenire;non è possibile infatti per me votare una norma di legge che consenta a chi ha commesso degli abusi di avere ulteriori ampliamenti, e tanto più se lo si consente in zone vincolate.

Sul Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Felice Contu. Ne ha facoltà.

CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Il collega Maninchedda ha citato l'articolo 89 del Regolamento che non consente, a mio giudizio, ai soli Uffici di modificare una norma già approvata; bisognerebbe invece seguire la procedura dettata dallo stesso articolo 89 che così recita: "…o un consigliere possono richiamare l'attenzione del Consiglio sopra quegli emendamenti già approvati che sembrino inconciliabili con lo scopo della legge (…) e proporre le rettifiche che ritengano più opportune. Il Consiglio, sentiti per non più di cinque minuti ciascuno, il presentatore dell'emendamento, il relatore della Commissione e la Giunta, delibera in merito". Quindi, se dovessimo accogliere l'istanza del collega che invoca l'articolo 89 dovremmo seguire questa procedura.

Mi consenta una domanda di chiarimento perché se dopo dobbiamo votare io prima di votare voglio sapere che cosa sto votando. La domanda che pongo al collega è la seguente: quando parla di abusi parla di abusi sanati o di abusi non sanati? La differenza è profonda. Lei mi insegna che quando c'è un condono e l'abuso viene sanato, l'autorità comunale rilascia una licenza in sanatoria che è parificata alla licenza edilizia. E' praticamente una licenza edilizia. Se questa sua proposta riguarda gli abusi non sanati con sanatoria rilasciata dal Comune io sono d'accordo; se invece lei vuole applicare la norma anche agli abusi già sanati probabilmente 10 anni fa, 15 anni fa con sanatoria rilasciata dal comune, che è una forma anche questa di licenza edilizia, io non sono assolutamente d'accordo.

Mi permetta di dire anche un'altra cosa, e cioè in Sardegna l'esperienza mi dice che...

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Contu, lei ha chiesto di intervenire sul Regolamento, ma sta intervenendo nel merito.

CONTU FELICE (U.D.C.-FLI). Ha ragione, però innanzitutto bisogna pur chiarirci le idee.

PRESIDENTE. Onorevole Contu, la procedura che lei ha richiamato è la stessa richiamata all'attenzione dell'Aula dal presidente Maninchedda.

Adesso siamo in fase di discussione dell'articolo 3. L'articolo 89 si attiva alla fine della discussione, prima della votazione finale. In quel momento chi intende intervenire sull'articolo 89 specifica, anche se l'onorevole Maninchedda l'ha già fatto, la propria proposta, poi dopo aver udito come ha ricordato lei per cinque minuti il proponente l'emendamento, il relatore e la Giunta, l'Aula si potrà esprimere.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22

(Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Rinuncio.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

URAS (Gruppo Misto). Presidente, noi siamo all'articolo 3 che non sarà più l'articolo 3 una volta che questo provvedimento avrà una configurazione ordinata almeno dal punto di vista della sua numerazione perché siamo stati riempiti di articoli 1 bis, 1 ter, 1 quater, 1 quinquies, eccetera eccetera eccetera fino a 1 octies e così via.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSSA

(Segue URAS.) Però questo è l'articolo che recita: "La presente legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna". Quante volte, Presidente, abbiamo votato articoli di questa natura? La presente legge entra in vigore. Presidente, che cosa vuol dire: la presente legge entra in vigore? Vuol dire che si irrobustisce, che fa vedere i muscoli?

(Interruzioni)

Li richiamo io, siamo in 75-76, non ho mai visto tanta gente! Quando si parlava di finanze, di gente disperata, di bisogno di lavoro non c'eravamo, se si parla di cubature arriva anche il Presidente della Regione e diventa una cosa straordinaria.

Entra in vigore, onorevole Sanna, non vuol dire che mette i muscoli, che ha vigoria, vuol dire che deve essere applicata e quindi è fatto dovere all'amministrazione pubblica di rispettarla e di farla rispettare. Io di questo provvedimento di legge non condivido nulla, neppure una virgola, e nella prossima legislatura se sarò in questo Consiglio regionale o svolgerò funzioni di amministrazione in questa Regione mi farò carico di cancellarla dall'ordinamento della Regione autonoma della Sardegna. In ogni caso fintanto che è in vigore io mi impegno a rispettarla e a farla rispettare.

Questo lo sto dicendo perché sto richiamando la Giunta, anche l'onorevole Rassu, anche l'onorevole Liori che adesso non c'è, sul fatto che ci sono altre leggi della Regione che sono entrate in vigore e il presidente Cappellacci, l'onorevole Rassu, l'onorevole Liori hanno il dovere di far rispettare quelle leggi, di rispettarle loro prima di ogni altro e di farle rispettare. Se noi continuiamo nella distrazione totale…

(Brusio in Aula)

Ci sono capannelli, Presidente, vogliamo dirlo? Onorevole Manca, glielo dico tanto per intenderci perché io condivido assolutamente le osservazioni che faceva l'onorevole Maninchedda, sono del parere che si debba seguire integralmente l'articolo 89 del Regolamento e sono anche del parere che in coordinamento... Non è pensabile Presidente, io faccio una cosa che poi lei non mi potrà riprendere una volta!

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Uras. Colleghi per cortesia. Prego onorevole Uras.

URAS (Gruppo Misto). Io sono d'accordo con l'onorevole Maninchedda; chi illegalmente ha beneficiato di cubature e, successivamente, usufruito di un provvedimento di condono (cioè io ti riconosco colpevole perché tu ti denunci come tale e, in cambio di un pagamento, ti legittimo quanto tu illegittimamente hai realizzato) non può essere "premiato" da ulteriori cubature, perché questo sarebbe il messaggio che il Consiglio regionale darebbe al cittadino.

(Interruzioni)

Se avete deciso di mantenervi gli abusivi diciamo che avete deciso così e non ne discutiamo.

Se noi però consentiamo questo ancora una volta sarebbe una norma peggiore di quella sugli scantinati che abbiamo sanato, che abbiamo reso abitabili e commerciabili, ambienti che non sono nella letteratura giuridica della civiltà, ambienti resi utilizzabili dal punto di vista abitativo dove voi per primi non mandereste i vostri figli, dove voi per primi non mandereste le vostre famiglie. Ma almeno che non si premi chi illegalmente ha realizzato cubature con altre cubature anche quando avesse ricevuto, da parte dell'autorità pubblica, un condono. Presidente, io le preannuncio che sarà molto difficile che lei possa "contenermi" quando ci saranno gli altri interventi, sarà molto complicato perché la mia voce si sentirà e si sovrapporrà; e gli Assessori sono qua per ascoltare i consiglieri ma non singolarmente…

(Brusio in Aula)

Ma andate tutti lì! Ma perché anche voi non andate lì che così chiacchierate un po', vi fate un pochino lo stato dell'arte, tentate di capire se l'assessore La Spisa presenterà una finanziaria sempre che gli dia qualche spicciolo il governo di centrodestra che è già caduto! Io sarò molto complicato per le prossime ore, Presidente, molto molto complicato.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Moriconi. Ne ha facoltà.

MORICONI (P.D.). Io intervengo per dire che la mia contrarietà a questo articolo include tutte le ragioni per le quali ci siamo battuti in queste settimane, in virtù delle quali il tempo che avevamo a disposizione non è bastato. Io non so, Presidente, Assessore, colleghi, se il superamento della data di scadenza della legge numero 4 del 2009 costituisca un fatto politicamente rilevante oppure no, è comunque la riconferma di ciò di cui in tanti siamo convinti, e non soltanto in quest'Aula, circa l'insussistenza di questa maggioranza, sia nel merito delle soluzioni ai problemi, sia evidentemente nel modo con cui essa prova ad arrivarci. E questo non è un fatto politico nuovo, così come non lo è neppure la minaccia della crisi di cui attendiamo gli esiti.

(Interruzione)

Certo è significativo invece che tutto ciò sia potuto accadere proprio in questa circostanza, Assessore, proprio in questa circostanza, non su uno dei tanti temi, ma sulla colonna portante della politica espressa da questa maggioranza, la politica sull'edilizia. A quanto pare a nulla è servito lo scivolone del 30 giugno del 2010, determinato proprio dalla bocciatura della seconda versione di questa legge, e da allora, colleghi della maggioranza, avete avuto a disposizione un altro anno e mezzo, e siete persino riusciti nell'impresa, ardua, di sforare i tempi massimi che avevate a disposizione, senza neppure la consolazione di avere migliorato un granché dei termini di questo provvedimento che, colleghi, solo per una ingordigia di tipo edilizio rischiano di minare l'efficacia stessa di una legge che, a onor del vero, in tanti aspettavano.

Colleghi, resto convinto del fatto che questa legge avrebbe potuto significare una vera opportunità anche per i sardi, e non soltanto in materia di sostegno allo sviluppo economico, ma anche o soprattutto quale risposta ai bisogni abitativi delle famiglie; alla fine, invece, l'unica vera opportunità offerta ai sardi sarà la possibilità del superamento delle norme urbanistiche vigenti, e per di più tutto rigorosamente in proporzione: chi ha di più avrà di più, e chi ha di meno continuerà ad avere di meno.

Colleghi, io credo che il primo vero equivoco sia proprio qui, sia nel cambio di rotta rispetto alla filosofia alla quale pareva ispirato l'accordo Stato-Regioni del 2009, cioè la famosa stanza in più pensata per chi aveva di meno e non poteva realizzare la casa per i propri figli, da lì è stata una rincorsa lunga due anni, Assessore, a spiegare che in effetti non si trattava di un vero Piano casa, ma di qualcosa di diverso e di più, tanto di più che siete sconfinati nell'urbanistica e nel turismo golfistico. E sul dibattito in Aula la verità, colleghi della maggioranza, è che lo scontro politico non si è mai consumato sul concetto di stanza in più.

Forse si è consumato sul significato che ciascuno di noi dà del paesaggio, dell'ambiente, del patrimonio storico e di quello culturale, sicuramente si è consumato sul diverso modello di governo che abbiamo di questo bene prezioso, ma soprattutto, Assessore e colleghi, la contrapposizione vera tra la maggioranza e l'opposizione, secondo il mio modesto punto di vista, si è verificata intorno alla visione diversa che abbiamo delle regole quali fonti di diritto e unico terreno su cui possano essere impiantate e irrobustite le radici di ogni civiltà, oppure costruita una buona esperienza di governo che pare a voi non interessi. E invece avete preferito la deroga come regola, e non solo su un problema di confinanti, tema di cui abbiamo largamente discusso.

Colleghi della maggioranza, possiamo anche avere un'idea diversa di come governare, credo che sia nelle cose, e le maggioranze parlamentari hanno certo responsabilità diverse rispetto alle minoranze, attiene alle regole della democrazia, e sono anche esse regole, ma è proprio per il rispetto che ho del principio stesso di democrazia che non capisco la ragione per cui questa maggioranza, pur disponendo dei numeri, frutto di un mandato elettorale ricevuto e che nessuno mette in discussione, onorevole Matteo Sanna, non abbia utilizzato correttamente la sua forza per esprimere nei modi consentiti la propria visione di sviluppo.

Colleghi della maggioranza, per modificare il Piano paesaggistico regionale non avevate bisogno di alcun Piano casa, lo potevate fare bene prima di oggi, e ora grazie a quell'emendamento numero 79, approvato con voto segreto giovedì scorso, sarete comunque costretti a tornare in Aula per fare nel rispetto delle regole ciò che volevate fare con procedura semplificata. Sempre che ci torneremo in quest'Aula, almeno in questa legislatura.

La proposta di soppressione del Capo II della legge numero 4 del 2009, giusto per stare sullo stesso tema, aveva un po' questo significato, doveva costituire un momento di mediazione tra due visioni politiche diverse, nel rispetto delle stesse e senza che nessuno rinunciasse alle proprie convinzioni, e voleva provarci in un momento straordinario quale questo in cui viviamo, in un contesto politico e sociale nel quale, Assessore, i comportamenti assunti da ciascuno di noi, rappresentanti in seno alle istituzioni democratiche, sono sostanza politica e hanno un valore particolare, e non succede niente se per una volta almeno rinunciamo a mostrare i muscoli. Assessore, non potevano assumere valore di apertura le piccole correzioni contenute nella vostra controproposta, troppo marginali rispetto alla ragione principale che ci ha divisi e di cui ho appena detto.

PRESIDENTE. Colleghi, scusate, io credo che sia difficile andare avanti così. Se c'è necessità di chiacchierare ci si può accomodare fuori. Prego, onorevole Moriconi.

MORICONI (P.D.). Grazie, io continuo a intervenire per lasciare la testimonianza della mia riflessione politica sul lavoro che abbiamo fatto in questi giorni e in queste settimane.

Alla fine, colleghi della maggioranza, qual è il risultato che avete ottenuto? Avete forse migliorato la legge? L'avete resa più sicura dal rischio che venga "disarmata" a pezzi dai giudici amministrativi del Tar e del Consiglio di Stato, e via dicendo? Avete cambiato le sorti economiche della Sardegna? La verità è che avete soltanto ottenuto la discussione oltre la data di scadenza, e in più vi siete aperti anche alla solita crisi interna, anche per merito nostro, certo. Colleghi, io ho ascoltato con attenzione l'Assessore nel corso della sua interlocuzione con l'Aula, quando analizzava le cifre del primo Piano casa, e anche nella parte in cui minimizzava l'impatto delle premialità volumetriche lungo le coste.

PRESIDENTE. Colleghi, se ritenete sia il caso, possiamo sospendere la seduta per una mezzora. Prego, onorevole Moriconi.

MORICONI (P.D.). L'ho ascoltata, Assessore, quando difendeva gli interventi nelle zone agricole entro e oltre i 300 metri dal mare, lo faceva con la sua solita passione, ma senza riuscire a persuadere coloro, tra i quali sto anch'io, che pensano che le zone agricole hanno bisogno di ben altri interventi, che non siano solo ampliamenti in deroga degli stazzi, di dubbio uso. Almeno per quanto riguarda dichiarate funzioni agro pastorali, le nostre campagne hanno bisogno, lo abbiamo già detto, di politiche agricole serie, all'altezza delle difficoltà e delle ambizioni dell'intero comparto. E questo ragionamento evidentemente si estende anche agli altri settori della nostra economia.

Ciò nonostante, io penso che un ampliamento di 20 o 50 metri quadrati su un'area di qualche ettaro non comprometta certo il delicato equilibrio naturale e sociale dei luoghi, non ne faccio un dramma, Assessore, il problema è piuttosto un altro, e riguarda il valore e soprattutto le conseguenze di una scelta politica che non si esaurisce con l'impatto degli eventuali 20 o 50 metri quadrati in più in un'area più o meno grande. Si trattava di decidere, Assessore e colleghi della maggioranza, quale risposta dare all'interrogativo posto nel corso di questo dibattito, circa il fatto che la ricchezza possa essere misurata sulla suscettibilità dei nostri terreni a competere sul mercato produttivo agricolo o alimentare, piuttosto che sulla capacità della loro trasformazione in valore economico, se questo fosse solo di tipo edilizio.

Io colleghi preferisco la prima opzione, e non c'è un atteggiamento di tipo pregiudiziale nell'affermare queste cose, evidentemente. E per meglio puntualizzare il mio Capogruppo al riguardo ha posto un quesito, e lo ha rivolto a lei, Assessore, per interrogarci insieme in quest'Aula sulle ricadute che danno un senso alle scelte politiche che si compiono. E siccome si parlava di zone agricole, ha chiesto se tutto ciò che state decidendo su queste aree fosse servito a incrementare la produzione agricola, oppure a riequilibrare la bilancia commerciale di questo settore. Nel caso in cui ciò fosse stato avremmo potuto parlare di interventi a sostegno della nostra economia, come il titolo di questa legge, e così non è. Per questo ha ragione chi dice che non basta coltivare quattro fondi di pomodori con le piantine di basilico per essere considerati agricoltori e poter, in virtù di ciò, adeguare i propri spazi di lavoro sino a farli diventare delle vere e proprie ville; se non ricordo male il collega Salis nel suo intervento parlava di dodici stanze, quattro bagni e una piscina per lavare gli attrezzi.

Allora diamo a ogni cosa il suo nome, diciamo che con questo disegno di legge, che si chiude con questo articolo, nel caso in esempio si stanno semplicemente autorizzando gli interventi di edilizia residenziale in zona agricola e, visto che ci siamo, diciamo anche che questo Piano casa di tutto si occupa fuorché del problema della casa, cioè di chi ha veramente questo problema. Diciamo pure che si incentivano gli ampliamenti a favore del patrimonio edilizio pubblico che da sempre, invece, attende solo ed esclusivamente interventi di messa in sicurezza, pensiamo alle scuole per esempio, per non continuare.

Ecco perché, Presidente, Assessore, colleghi per tutte le ragioni già dette, non solo oggi, esprimo la delusione per un'opportunità che ancora una volta ci siamo lasciati sfuggire esitando una legge che rischia di essere perfettamente inutile.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Soru. Ne ha facoltà.

SORU (P.D.). Intervengo per sostenere che questo articolo non dovrebbe essere mai votato e quindi questa legge non dovrebbe entrare in vigore. Sono intervenuto tante volte durante la discussione in quest'Aula e, di conseguenza, forse non ho tantissime cose da dire. Però l'occasione odierna, quanto sta accadendo in queste ultime ore del berlusconismo, in queste ore in cui l'Italia è angosciata, non solamente per l'esperienza politica che sta vivendo ma anche per le conseguenze dei nubifragi, delle calamità naturali (conseguenze dannosissime anche in numero di vite umane), credo che qualche riflessione in più ce la possa suggerire e quindi la possibilità di dire ancora qualche parola in quest'Aula su questo tema.

Oggi, nel corso della discussione, ho sentito spesso dire che questa nostra parte, l'opposizione, questa nostra parte che ha perso le elezioni non ha diritto di replicare e di togliere ancora tempo alla discussione ritardando l'approvazione definitiva di questo disegno di legge che, d'altronde, hanno voluto gli elettori, d'altronde così è stato perché la Sardegna era stanca di una politica urbanistica e di gestione del territorio che diceva troppi "no" ed era molto attenta a dire qualche "sì".

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LOMBARDO

(Segue SORU.) E' vero, abbiamo perso le elezioni e, molto probabilmente, le abbiamo anche perse per i tanti "no" che abbiamo detto in tema di governo del territorio. Li abbiamo detti infatti con due leggi fondamentali: una si chiamava Piano paesaggistico regionale, l'altra si chiamava Piano di assetto idrogeologico; quest'ultimo da tanti anni previsto e mai portato all'attenzione di quest'Aula, mai approvato. Ricordo la dura opposizione all'approvazione del Piano di assetto idrogeologico, ricordo la sollevazione di molte amministrazioni comunali e ricordo le molte accuse, anche in campagna elettorale, a una maggioranza che diceva solo "no", che imponeva vincoli e si era pure inventata i vincoli del Piano di assetto idrogeologico.

Allora sono orgoglioso di essere appartenuto a una maggioranza che ha saputo dire "no" in tema di governo del territorio, ha saputo dire "no" e magari ha salvato qualche vita umana ma, certamente, non ha posto le condizioni perché qualche altra vita umana soccombesse. Probabilmente questo ha fatto fare un passo in più nella consapevolezza generale della società sarda, e forse ancora prima anche della politica, ed è veramente paradossale che in giornate come queste noi continuiamo ad accapigliarci per qualche metro cubo in più, per qualche deroga in più, per qualche allargamento in più, per qualche possibilità in più, senza riflettere minimamente su quello che la storia ci sta dicendo dal punto di vista della maggiore necessità della tutela del territorio, del governo del territorio in virtù anche dei mutamenti climatici, e delle differenze con cui i cambiamenti climatici avvengono tra una stagione e l'altra pure nel nostro Paese.

Noi non abbiamo speso una parola su questo, anzi abbiamo fatto propaganda elettorale in quest'Aula ricordando che la passata maggioranza ha posto vincoli. Ma come capita ai genitori nelle famiglie di dover dire un sacco di "no" nell'educazione dei figli, capita anche alla politica di dover dire un sacco di "no" quando si tratta di costruire nel greto dei terreni, quando si tratta di costruire molto vicino al greto dei terreni, quando si tratta di togliere la destinazione produttiva agricola alle campagne, lasciarle abbandonate o recintate incolte, destinate solamente a ospitare case, come ci insegna l'esperienza delle Cinque Terre e di Vernazza che ci hanno fatto vedere in dettaglio ieri in televisione.

Penso che questa norma non debba mai entrare in vigore perché non si capisce a che cosa serva l'avete chiamata "misure urgenti per lo sviluppo economico attraverso l'attività edilizia", e dicevate che serviva per costruire qualche stanza in più come ricordava il nostro collega.

Credo che questa lunga discussione sia stata un bel seminario di approfondimento per tutti, abbiamo visto che non stiamo parlando di una stanza in più, stiamo parlando di cercare di cancellare un Piano paesaggistico regionale di cui dite anche voi di comprendere l'importanza; in realtà ne comprendete l'importanza solamente nel nome, ma poi lo volete cancellare nella sostanza, dicendo che anche in deroga al PPR, anche in deroga ai PUC approvati, anche in deroga a qualunque cosa, si possono risuscitare in tutte le zone F della nostra Regione, ovvero su tutta la costa, tutte le lottizzazioni precedentemente o solamente previste oppure convenzionate, quelle antecedenti all'agosto del 2004, per i comuni non dotati di Piano urbanistico comunale, quelle antecedenti al 2006 per i comuni dotati invece di Piano urbanistico comunale.

Quindi non stiamo parlando di una camera in più, ma stiamo parlando di un tentativo, che sarà certamente vano, di stravolgere un'idea fondamentale di governo del territorio, idea che diceva che avendo consumato il 50 per cento della fascia costiera forse possiamo continuare a lavorare sul turismo, promuovere un turismo migliore, promuovere sviluppo anche attraverso il turismo, senza consumare il rimanente 50 per cento. E' questa l'idea che state cancellando.

Penso che questa norma non dovrebbe essere approvata perché state andando contro la storia rispetto alla necessità di mantenere viva, senza consumare neanche un altro metro quadrato, la destinazione produttiva di ogni metro quadrato di suoli agricoli; state andando contro la storia decretando in Sardegna, ancora oggi, che il suolo agricolo serve per costruirci sopra e che l'unica possibilità di valorizzarlo non è quella di migliorare la qualità delle colture e dei prodotti alimentari che ne derivano ma è assegnargli un po' di cubature. State andando contro la storia e contro la necessità di creare posti di lavoro nella nostra Regione, perché è in totale evidenza che è più facile realizzare e promuovere nuovi posti di lavoro tornando alle produzioni agricole che sottraendo agricoltura realizzando qualche seconda casa in più.

Quindi non si capisce veramente a che cosa serve questa vostra legge, e veramente non capisco a che cosa possa servire, ad esempio dal punto di vista dello sviluppo del turismo, Assessore, il consumo dell'ulteriore territorio intonso nella fascia costiera. Aiuterà l'industria turistica che già esiste? Accrescerà la nostra forza di attrazione? Accrescerà i nostri margini di competitività rispetto ai Paesi dove il costo del lavoro è più basso, e magari sono anche meglio serviti del nostro? Non credo. E non capisco davvero, minimamente, come possa migliorare la nostra offerta turistica l'idea che magari non si può costruire un altro albergo però si possono costruire le favelas nei punti migliori della Sardegna.

I campeggi non sono nati verso l'interno e nei punti meno belli, sono nati nei punti più belli, quelli che non si volevano consumare, appunto, e nei punti più belli noi non ci costruiamo niente, ci realizziamo le favelas, con un contraddirsi anche lessicale mostruoso in cui si dice che devono essere casette temporanee ma continuative. E si dice che non debbono essere allacciate al suolo, quindi non avranno i bagni e non avranno niente, pensando che quello sia un punto di merito dal punto di vista della tutela ambientale. Mi chiedo anche se non sia una…

PRESIDENTE. Onorevole Soru, il tempo a sua disposizione è terminato . E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Io tenterò di fare un ragionamento in un tempo più breve rispetto a quello che ci viene assegnato, per fare alcune considerazioni di fondo in questa fase ormai conclusiva di discussione di un disegno di legge che ci ha visto fortemente contrari; fortemente contrari oggi perché stiamo peggiorando una legge sulla quale eravamo già fortemente contrari due anni fa. Una legge nata per una speculazione di carattere elettoralistico e populistico dell'attuale, e spero ancora per poco, Presidente del Consiglio che ha, con una grande furberia, creato in moltissimi cittadini italiani e sardi un'aspettativa, un bisogno che prima nessuno si sognava di avere, e, creato questo bisogno, ha messo in moto un meccanismo per soddisfarlo.

Dobbiamo anche dire che in alcuni casi questo era un bisogno difficilmente contestabile - quando si è parlato, e non a caso, in quest'Aula di opportunità per tantissime famiglie abbienti e meno abbienti di poter disporre di un'ulteriore camera per la propria famiglia numerosa, si è toccato un tasto oggettivamente difficile da contestare, si è toccato un tasto sensibile - quindi si sono create le condizioni perché, verso una legge di questa natura, ci fosse una attenzione abbastanza generalizzata, e si è approfittato di questo argomento però per mettere in moto meccanismi che con l'ulteriore stanza per il proprio figlio nulla avevano a che fare.

Si è voluto mettere in moto un meccanismo di delegittimazione della pianificazione urbanistica e della pianificazione paesistica; si è creata una situazione di contrapposizione oggettiva tra cittadini e amministratori locali, il tutto a causa dell'operato della Regione, il tutto per una legge che la Regione ha voluto che fosse una delle peggiori d'Italia. Una legge che punta tutto sullo sviluppo economico basato sull'edilizia è quanto di peggio possa accadere a una regione o a una nazione; basare cioè lo sviluppo economico non sulle esigenze reali di nuove volumetrie, di case per chi non le ha, ma sulla necessità di dare sfogo al settore economico di più facile realizzazione, di dare sfogo al settore economico che non richiede grandi investimenti in termini di pensiero e di finanze.

Eppure in Sardegna abbiamo anche in certe realtà una situazione abbastanza difficile; ci sono tantissime imprese che hanno costruito tanto e che hanno tantissimo invenduto, ci sono ormai tantissimi ingegneri che non riescono più a incassare le parcelle per la progettazione di grandi complessi rimasti invenduti, c'è comunque una situazione dell'imprenditoria edile di grande crisi. e la causa non nasce dal fatto che non ci sono aree su cui edificare, ma anche dal fatto che le amministrazioni locali sono tra i principali responsabili - per oggettiva responsabilità, inconsapevolmente e non per colpa - di grandissime difficoltà economiche.

Ora, di vero in tutta questa discussione che abbiamo fatto c'è una sola cosa, che davvero l'economia della nostra Isola è in grandissima difficoltà, ed è vero anche che lo strumento che noi stiamo offrendo al mondo dell'imprenditoria non è quello che deve essere messo in campo. Noi non abbiamo condiviso la precedente legge, e non abbiamo condiviso la proposta di modifica di quella legge come di altre leggi che si è voluto con questo provvedimento mettere in campo; io credo che ci sarà molto da lavorare per recuperare, anche nella coscienza della gente, una sensibilità verso l'importanza della pianificazione urbanistica e della pianificazione paesistica, molto ci sarà da fare per chi verrà dopo questa maggioranza e dopo questa Giunta.

Oggi siate consapevoli che, dopo averlo compiuto due anni fa, state ripetendo e ingigantendo un danno la cui responsabilità non vogliamo condividere; ecco perché cogliamo l'occasione di questo ultimo articolo per dirvi che avete sbagliato allora e ancor di più state sbagliando oggi. Pertanto l'invito finale che vi rivolgiamo è di non mascherarvi nascondendovi dietro quella parola d'ordine falsa, a cui neanche voi credevate, del "vogliamo dare l'opportunità alla povera gente di farsi una casa più accogliente"; non è questo l'obiettivo, con grande chiarezza è emerso che gli obiettivi erano altri, così come nella legge sul golf, che pure con questa legge stiamo modificando, l'obiettivo non era incentivare il turismo golfistico, non era incentivare la realizzazione di campi da golf ma era tornare a s'intorrogau, si direbbe in sardo, tornare cioè sullo stesso argomento, dare opportunità di nuove volumetrie, creare le condizioni perché si possa costruire. Questo non è un governare bene la Sardegna, non è un governare bene il territorio; non siamo d'accordo, lo ribadiamo in quest'ultima fase della discussione e ci apprestiamo a votare contro.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Campus. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Intervengo anch'io sull'articolo 3 solo per avere la possibilità di parlare in senso generale sul disegno di legge;la discussione maturata in questi giorni mi aveva creato una vera difficoltà nel pormi positivamente nei confronti di tutto l'articolato a causa di alcune stranezze presenti nel testo di legge. Stranezze che sono rimaste nonostante accordi di maggioranza, a lungo meditati e confrontati anche nel passaggio con la minoranza, avessero optato inizialmente, così pareva, per un effettivo miglioramento del testo.

Una di queste ferite, che nemmeno la disciplina dei miei trentacinque anni di professione mi porta a pensare di poter ricucire, è quella che è stata ricordata poc'anzi dal collega Maninchedda e relativa alla mancata modifica dell'articolo 1 octies. Mi riferisco al non aver voluto, per scelta della maggioranza, espellere dal testo la possibilità, nei casi di sanatoria in itinere, di poter adire alle premialità in termini di volumetria nei casi di ampliamento, di demolizione e ricostruzione. Parliamo quindi di abusi non sanati. In itinere significa che è stata inoltrata una domanda di sanatoria, domanda che potrebbe anche non essere accolta; ma, nonostante ciò, con la semplice richiesta di sanatoria ancora in corso si consente a chi comunque ha commesso un abuso di usufruire di queste disposizioni

Al di là dell'aspetto morale gravissimo, che mi ferisce, mi pongo anche l'aspetto giuridico: che cosa succede se poi quella sanatoria viene negata, se il condono viene negato, se l'abuso viene giudicato non sanabile? Si deve "tombare" o demolire quello che è stato abusato in precedenza, ma cosa si fa dell'ampliamento che è stato fatto invece a norma di legge vigente? E francamente anche la lettera b) dello stesso articolo mi lascia altrettanto perplesso; in questo caso non si parla di abusi in termini volumetrici ma di difformità dal progetto approvato. L'accertamento di conformità potrebbe essere negato e a quel punto che cosa succederà dell'ampliamento rispetto a un progetto già difforme dal progetto approvato e quindi illegittimo?

Su queste problematiche avevamo discusso in maggioranza e si era deciso, proprio per una pulizia non solo morale ma anche materiale del testo, di poterle sopprimere con emendamenti. Quello che è avvenuto in Aula lo conosciamo. Inopinatamente, per quanto mi riguarda, la maggioranza ha deciso di mantenere in vita questi due commi, queste due lettere e quindi un testo che assolutamente da questo punto di vista è indigeribile.

Ci sono anche altri passaggi che sono francamente poco compatibili con la mia costruzione morale. Mi riferisco ai sottotetti, alla forzatura di costruire sottotetti, cosa che viene inserita con questa legge, in modo da poterli vedere classificati come abitabili e quindi ricavarne un vantaggio economico; un vantaggio economico, ribadisco, solo per chi poi può vendere o affittare questi sottotetti. Ma ancora maggiore è il problema dei seminterrati per la possibilità che offre questo testo, e anche su questo punto si era valutato in maggioranza la possibilità di poter intervenire in senso migliorativo.

Mi chiedo infatti, anche senza voler ricordare, ma non possiamo non farlo, quello che è successo in Sardegna e anche pochi giorni fa nel resto d'Italia, come possiamo non sentirci obbligati a tutelare i cittadini e la nostra dignità di legislatori e, pertanto, come si fa a giudicare abitabili, a rendere urbanisticamente bollate e definite come abitabili delle cantine, degli scantinati, dei sottani senza luce né aria, come si fa a pensarlo? E, soprattutto, perché lo si pensa, posto che chi ci deve abitare o lo fa per necessità, e allora è solo uno sfortunato che vorrebbe solo ambienti più salubri, oppure vuole poi vendere e affittare quei sottani, quelle cantine o quegli scantinati, avendo il vantaggio che i comuni per forza di legge regionale devono dire che quel locali insalubri, che non rispondono minimamente ai requisiti igienico-sanitari che prescrive la legge, quei locali hanno comunque la bolla pontificia per poter essere giudicati abitabili e quindi venduti come locali abitabili.

Queste sono cose che, francamente, mi rendono difficile poter accettare questo testo. Però, stante la discussione che si è svolta oggi, in particolare nella riunione pomeridiana, sento di dover assolutamente differenziare dalle posizioni espresse, ancora di più da parte dell'opposizione, la mia voce critica nei confronti del testo. Oggi in molti interventi dell'opposizione ho visto una malizia, una logica del "tanto peggio tanto meglio", un'acrimonia degna di miglior causa; e credo davvero di dover differenziare la mia voce critica nei confronti di questo testo rispetto alla voce critica dell'opposizione; forse questo è anche il suo compito, per carità, siamo su posizioni politiche differenti, però mentre io ho cercato di fare una battaglia per migliorare il testo, in alcuni passaggi, in molti interventi dell'opposizione ho visto solo una battaglia politica, aprioristica, non con intenti migliorativi del testo. L'opposizione dice: denunziamo questo testo perchè non va bene, questo testo è un oltraggio ai sardi, un oltraggio al paesaggio, un oltraggio all'ambiente, un oltraggio alla nostra prospettiva di sviluppo economico.

Però, ripeto, in una Aula il cui spirito dovrebbe essere quello di aiutare a costruire delle leggi che siano le migliori possibili (a quel punto sarebbero leggi non solo della Giunta o solo della maggioranza, ma di questo Consiglio regionale), io questo spirito l'ho visto mancare.

In conclusione, non credo di poter votare contro l'articolo 3, e quindi contro l'applicazione di questo disegno di legge, così come non voterò contro il testo nel suo complesso. Io voterò a favore dell'articolo 3 però, a meno che non venga quanto meno accolta la proposta dell'onorevole Maninchedda per cassare dal testo la possibilità di premiare abusi che magari non saranno neppure sanabili e sanati, mi riservo in sede di votazione finale di esprimere il mio voto su tutto il testo.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, l'Italia dei Valori voterà contro l'articolo 3 sottolineando l'aspetto paradossale che, nel momento in cui il Consiglio regionale della Sardegna, cioè la maggioranza del Consiglio regionale della Sardegna approva il Piano casa tre, l'ideatore della filosofia del Piano casa scende mestamente le scale del Quirinale e annuncia le sue dimissioni. E' un paradigma, è un contrappasso dantesco che va bene segnalare, va bene segnalare.

Ed è un aspetto che noi salutiamo con molta soddisfazione nel senso che le dimissioni dell'ideatore della filosofia del Piano casa liberano il Paese; anche il Quirinale ha emesso un comunicato ufficiale, quindi possiamo affermare senza tema di alcuna smentita che le dimissioni ci saranno. E ricordo al collega Campus che appena il Presidente del Consiglio annunciò questa sua idea, che a suo dire avrebbe modificato i dati dell'economia italiana, da Bruno Vespa vennero mostrati i plastici delle sopraelevazioni dei palazzi delle città, e forniti i dati fantasmagorici sull'occupazione, sull'apertura dei cantieri, in Sardegna ne furono annunciati 40 mila.

Ebbene, il dato che oggi salta agli occhi, anche grazie alla battaglia portata avanti dall'opposizione in Consiglio regionale, è che cominciano a essere evidenziati, anche da autorevoli esponenti della maggioranza, alcuni degli errori, o degli "orrori", più grossolani presenti in questo disegno di legge. Al collega Maninchedda, che ha posto il problema dell'articolo 1 octies, debbo dire che la procedura prevista da quell'articolo prevede gli ampliamenti volumetrici anche per le domande e le richieste di sanatoria in itinere.

Presidente Sanna - sto parlando dell'articolo 1 octies - solamente a Cagliari città sono pervenute 8 mila e 380 domande di concessione in sanatoria in itinere. In itinere vuol dire che non si sa quando verranno esaminate e quando verranno rilasciate le concessioni in sanatoria di cui parlava il collega Contu. Presidente Contu, mi rivolgo a lei che chiedeva di capire l'impatto della norma segnalata al Consiglio dal collega Maninchedda, queste domande in sanatoria (solamente per Cagliari, ripeto, sono 8 mila e 380) ) hanno diritto ai benefici volumetrici, alle deroghe previste da questo disegno di legge. Ma questo, posto dal collega Maninchedda, è solo uno dei tanti problemi che abbiamo sollevato. Siccome il mancato rispetto del Codice Urbani non è collegato a questo articolo, così come è successo per il Lazio per esempio, io auspico che la legge possa incappare nei controlli che, a più alto livello rispetto al Consiglio regionale, possono essere attivati.

Effettivamente, ci sono tante altre sconcezze, tipo l'articolo 1 octies, che avrebbero necessità di una rivisitazione complessiva dell'articolato. Inoltre, presidente Cappellacci, non nascondiamo il fatto che stiamo discutendo un provvedimento che avrà un impatto minimo sotto l'aspetto economico, ma un impatto che potrà essere devastante rispetto allo spreco di paesaggio e ai danni di carattere idrogeologico che potranno verificarsi in numerose zone della Sardegna.

E questo provvedimento viene varato nel momento in cui (lo dico per inciso, avrete letto tutti, ma lo segnaliamo per la drammaticità del momento economico che stiamo vivendo), l'Unione europea fa pervenire, proprio stasera, un'altra lettera, è in atto ormai una corrispondenza fittissima tra l'Unione europea e il Governo italiano, in cui chiede ulteriori manovre al Governo. L'Unione chiede una ulteriore manovra economica in trentanove punti, dettagliatissimi, perché i suoi analisti hanno già verificato che la manovra di agosto, 50, 60 miliardi di manovra, ce la siamo già mangiata; ce la siamo già mangiata a causa dei tentennamenti, dei ritardi e dell'inconcludenza del Governo nazionale.

Avremo anche difficoltà a chiudere il bilancio per il prossimo quadriennio, siamo in ritardo nella presentazione della manovra finanziaria; nonostante ciò abbiamo utilizzato tre mesi del nostro tempo, se non di più, per una legge sul golf che abbiamo corretto oggi perché, l'avevamo detto anche nel corso della relativa discussione, c'erano degli aspetti assolutamente improponibili, che sono stati corretti in fretta e furia durante l'esame di questo disegno di legge; e stiamo comunque perdendo tempo con un testo legislativo che probabilmente, anzi sicuramente, presenta più danni, più rischi di danni che non benefici per l'economia della Sardegna, a parte gli interessi di qualche grosso immobiliarista che, a questo punto, potrà riconvertire gli scantinati, le sopraelevazioni delle seconde o terze case che purtroppo, o per fortuna meglio, rimangono per alcuni anni inutilizzate in larga percentuale.

Ecco perché l'entrata in vigore di questa legge non potrà essere salutata in maniera festosa, anzi, noi segnaliamo all'opinione pubblica che si approva un testo che cerca di utilizzare, in maniera subdola e ipocrita, il disagio vero che esiste in molte famiglie della Sardegna che non hanno la loro casa. E voglio ricordare che l'ex Assessore dell'urbanistica dichiarò in Consiglio regionale, un anno e mezzo fa, che il vero Piano casa, cioè il Piano casa per chi casa non ha, era in fase di presentazione quasi immediata.

Non abbiamo visto l'ombra della presentazione di un vero Piano casa, e andiamo avanti invece con dissennate politiche di spreco e di utilizzo sbagliato del territorio, soprattutto dei nostri territori più pregiati, che sono un patrimonio inestimabile da preservare anche per le future generazioni. Questo è il discrimine di una politica urbanistica e paesaggistica che è profondamente sbagliata, e che abbiamo tentato di ribaltare dicendo che, di fronte agli errori di valutazione della Giunta regionale, è giusto che le verifiche e la revisione del Piano paesaggistico regionale, quanto meno questo, in attesa che la Giunta regionale presenti una nuova bozza, così come ha annunciato, di legge urbanistica regionale, passino di nuovo in Consiglio regionale, e che ci sia una discussione più ampia, che dia la possibilità…

PRESIDENTE. Onorevole Salis, il tempo a sua disposizione è terminato. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Siamo alle battute finali della discussione su questo disegno di legge. L'opposizione ha cercato in tutti i modi di interloquire con la maggioranza, in particolare con la Giunta, in parte si è reso disponibile a fare questo l'assessore Rassu. Abbiamo sollecitato ripetutamente il Presidente della Regione, nelle poche occasioni che abbiamo avuto modo di averlo in Aula, affinché intervenisse su questo disegno di legge, e abbiamo utilizzato, rispondo all'onorevole Campus, a questo fine anche questo pomeriggio vista la presenza del Presidente della Regione.

Mi rendo conto che si può provocare forse qualche fastidio, qualche irritazione, anche comprensibile, ai colleghi della maggioranza e probabilmente anche allo stesso Presidente della Regione, che comprendo sul piano umano; credo infatti che non sia semplice venire in quest'Aula, dopo alcuni giorni nel corso dei quali tutti gli organi di stampa di questa Regione riportano di sue possibili dimissioni, e assistere al dibattito.

Un dibattito che, almeno da parte dell'opposizione (non poteva essere diversamente), sollecita il Presidente a intervenire, a chiarire quale sia la sua volontà, se c'è ancora la volontà di continuare nel governo, tra virgolette, di questa Regione, o se, invece, anche lui, come noi da tempo sollecitiamo, è arrivato alla conclusione di staccare la spina a questa esperienza, e quindi con questo atto creare le condizioni, dare l'opportunità a quest'Isola di essere governata diversamente. Il Presidente finora non è intervenuto, non so se riterrà di farlo; per quanto mi riguarda sollecito, ancora una volta, il Presidente a intervenire in questa discussione, una discussione che, ripeto, volge al termine, quindi probabilmente ha anche poco da dire sul merito del disegno di legge.

Presidente Cappellacci, tra qualche decina di minuti si approverà questo disegno di legge, che dovrebbe rappresentare, come dice l'onorevole Pittalis, un ennesimo esempio di un'azione di governo che è stata connotata, in questi due anni e mezzo di legislatura, da un alto profilo autonomistico; quindi anche questo disegno di legge, che dovrebbe rilanciare l'economia nel comparto edilizio, così come dice il titolo, di quest'Isola, dovrebbe essere un intervento da ascrivere a quelle azioni che, ripeto, segnano questa scelta di alto profilo autonomistico.

Presidente, questo profilo autonomistico, di cui parla il suo collega di maggioranza che ha svolto anche un ruolo, doveroso da parte di un consigliere che ha responsabilità, di difesa accorata dell'azione di governo, sua e della Giunta, è presente negli interventi nella fascia dei 300 metri, nei tanti interventi in questo disegno di legge vanno in deroga al P.P.R., negli interventi che hanno costretto l'onorevole Maninchedda a fare appello all'articolo 89 del Regolamento nel tentativo di cancellare una parte dell'articolo 1 octies, che rende riprovevole questo disegno di legge?

Io mi chiedo e le chiedo, presidente Cappellacci, dove è questo profilo autonomistico? In che cosa lo ritroviamo? Qual è il peso specifico di questo disegno di legge per essere ricordato come uno degli straordinari strumenti che caratterizzano questa azione politica riformatrice, e soprattutto di carattere autonomistico? Voi state approvando, tra l'altro, un disegno di legge, presidente Cappellacci (l'ho chiesto ripetutamente all'assessore Rassu e c'è stato qualche tentativo di risposta) che, già dal titolo, avete definito come un provvedimento volto non a favorire l'acquisto, la costruzione di una casa per le persone che non l'hanno (avete corretto questa parte), ma come un provvedimento che dovrebbe rilanciare il settore edilizio. Presidente Cappellacci e assessore Rassu, siete i soli, in Sardegna, convinti che questo disegno di legge rilanci il settore edilizio.

L'Associazione nazionale dei costruttori edili ha detto che non è così, l'hanno detto loro non io; le associazioni degli artigiani che, vivaddio, rappresentano anche loro, insieme all'ANCI, qualche piccola impresa che lavora nel settore edilizio, vi hanno detto che non è così. Sia l'ANCI che gli artigiani vi hanno detto che se volete rilanciare il settore edile, dovete puntare magari sul Piano città, o intervenire per la messa a norma degli edifici scolastici. Hanno avanzato queste richieste; non c'è traccia di risposta su questo.

Ci avevate detto che vi sareste preoccupati di presentare, una proposta vera di Piano casa, e questa ancora non c'è. Presidente Cappellacci, è possibile almeno rispetto a queste questioni di merito, sentire la sua voce, sentire il suo parere? Sentire come il Presidente della Regione giudica questo disegno di legge, se il Presidente della Regione declina questo disegno di legge come un intervento capace di rilanciare l'economia nel settore edile?

Proprio in questi giorni, autorevoli rappresentanti dell'economia di questo Paese, ma anche di tutto il mondo occidentale, ci dicono che per rilanciare l'economia servono risorse pubbliche da immettere nel sistema economico, in un Paese in cui risorse purtroppo non ce ne sono. Io vorrei sapere da lei, Presidente, rispetto all'originalità di questo disegno di legge, come rilancerà il comparto edile. E vorrei dire poi, in conclusione, all'onorevole Campus che, almeno da parte nostra, non c'è stata mai alcuna perplessità sul fatto che i dubbi da lui espressi su tanta parte di questo disegno di legge fossero uguali ai nostri; non è assolutamente così perché, alla fine di questa discussione, onorevole Campus, lei voterà a favore di questo provvedimento di legge, mentre noi voteremo contro, a dimostrazione che siamo su due sponde opposte su questa materia.

Io concludo su questo, presidente Cappellacci: più volte, mi sembra sia la quarta volta, ho sollecitato un suo intervento, ho chiesto anche al Presidente del Consiglio di verificare se c'erano le condizioni. A me sembra davvero curioso, per non dire imbarazzante, vedere lei, in quest'Aula, per tutta la sera, e di questo io la ringrazio, ma dopo quello che è successo in questi giorni vederla in silenzio, senza dir nulla, rispetto alle dichiarazioni che lei ha fatto e alle sollecitazioni…

PRESIDENTE Onorevole Diana, il tempo a sua disposizione è terminato. Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Richiamo l'attenzione dell'Aula sulla questione che l'onorevole Maninchedda ha posto in base all'articolo 89 del Regolamento. L'articolo 89 ricordo che fa riferimento agli emendamenti già approvati dall'Aula, mentre l'onorevole Maninchedda fa riferimento al testo della legge. Poiché gli uffici hanno verificato che la norma è effettivamente inapplicabile, in via del tutto eccezionale, e deve essere chiaro che l'eccezionalità è in funzione dell'inapplicabilità della norma, se l'Aula concorda all'unanimità può applicarsi tale articolo anche al testo dell'articolo 1 octies del disegno di legge in discussione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Presidente, sulla base delle delucidazioni da lei fornite, riteniamo accoglibile la richiesta dell'onorevole Maninchedda.

PRESIDENTE. Chi approva la richiesta dell'onorevole Maninchedda alzi la mano.

(E' approvata)

Ha domandato di parlare il consigliere Steri. Ne ha facoltà.

STERI (U.D.C.-FLI). Sempre ai sensi dell'articolo 89, in relazione all'emendamento numero 79 sul PPR, con il quale all'articolo 11 abbiamo aggiunto le parole "aggiornamento e revisione", chiedo di precisare meglio la stesura. Infatti siccome è una norma che, così formulata, potrebbe essere suscettibile di equivoci, perché mentre l'intenzione era di riferirsi semplicemente ed esclusivamente alle revisioni del PPR, potrebbe essere riferita anche, per esempio, all'approvazione da parte della Giunta delle delibere sui centri matrice (l'articolo 107 delle norme di attuazione, modifiche richieste ai comuni), chiederei di formulare così l'emendamento: "e comunque preliminarmente a qualunque atto di aggiornamento e revisione del Piano paesaggistico ai sensi dell'articolo 11 della legge regionale numero 45 del 1998 e sue modifiche e integrazioni".

PRESIDENTE. Se la proposta dell'onorevole Steri è chiara la metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, per segnalare il fatto che ella ha appena pronunciato le parole: "in via del tutto eccezionale", perché trattasi di…

PRESIDENTE. Infatti l'onorevole Steri fa riferimento all'emendamento numero 79…

SALIS (I.d.V.). Appunto. Siccome è già la seconda volta che fa…

PRESIDENTE. No. L'onorevole Steri sta facendo riferimento all'emendamento numero 79 e non al testo del disegno di legge. Quindi è una situazione diversa ed è quella contemplata dall'articolo 89.

SALIS (I.d.V.). Perfetto, però è un emendamento che non è previsto e che non è stato presentato nei tempi e con le modalità previste dalla discussione della legge. Però, siccome abbiamo capito la ratio dell'emendamento, era solo per sollecitare il fatto che queste procedure, tipo il richiamo dell'articolo 102 che ha creato non pochi problemi, siano assolutamente eccezionali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Non voglio contraddire il collega, ma l'articolo 89 prevede espressamente che si possa intervenire sugli emendamenti e questo è il caso dell'emendamento numero 79 che è passato; ora l'esigenza è quella di escludere, in capo a chi interpreta la norma, la possibilità che per meri ritocchi cartografici di qualunque genere, che siano capillari, possano essere estesi per l'applicazione di quella norma.

Quella norma ha come ratio, anche della sua ispirazione, l'idea che debba consistere in aggiornamenti o revisioni che abbiano una ragionevole evidenza e che implichino la dichiarazione degli atti di indirizzo che la Giunta propone nella procedura di revisione; e quindi devono avere una consistenza un po' diversa dall'aspetto di merito. Lo dico perché venga lasciato agli atti dato che molte volte dobbiamo anche spiegare questo a chi le applica. Quindi siamo d'accordo.

PRESIDENTE. Metto in votazione la proposta dell'onorevole Steri. Chi la approva alzi la mano.

(E' approvata)

Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Presidente, le chiedo una breve sospensione.

PRESIDENTE. Se non vi sono opposizioni, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 21 e 03, viene ripresa alle ore 21 e 09.)

PRESIDENTE. E' in votazione il disegno di legge numero 265/A.

Ha domandato di parlare il consigliere Matteo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA MATTEO (U.D.C.-FLI), relatore di maggioranza. Signor Presidente, intervengo per esprimere il nostro voto a favore e per evidenziare come attraverso il dialogo, il buonsenso e soprattutto la grande disponibilità che da questa parte c'è stata nei confronti della stessa opposizione, e non solo dell'opposizione, ma anche dei singoli partiti che compongono questa maggioranza, siamo arrivati alla fase finale. Noi riteniamo che questa legge, pur con tutti quegli aspetti che sicuramente potevano essere migliori, sia una buona legge.

E' una buona legge che risponde alle esigenze non di chi, come qualcuno di voi, anzi come troppi di voi vanno dicendo, pensate essere il committente, ma corrisponde soprattutto alle esigenze di tanti sardi, di coloro i quali hanno già usufruito dei circa 17 mila interventi. E io prego l'Assessore nelle prossime settimane di aggiornare quei dati perché, dalle comunicazioni che tutti noi stiamo ricevendo dagli assessori competenti, dai tecnici competenti dei vari comuni, queste domande negli ultimi giorni sono raddoppiate.

E questo è avvenuto in amministrazioni che hanno il vostro colore politico, in amministrazioni civiche; tanti amministratori ci dicono che c'è stata la corsa a presentare le domande a causa dello spauracchio che voi agitavate e, soprattutto, per la cattiva informazione che voi fornivate attraverso i vostri interventi e le vostre dichiarazioni. C'è stata una corsa che ha portato ovviamente a un'impennata di questi dati. Sono tutti piccoli interventi, non sono interventi speculativi, non sono interventi che consumano territorio e sono interventi che in parte sono richiesti anche da molti di voi.

Voglio sottolineare che durante la discussione in Commissione sono state portate avanti con grande determinazione e con grande serietà tante di queste istanze e noi, queste istanze, oggi le vogliamo rendere applicabili, le vogliamo rendere applicabili attraverso uno strumento snello, uno strumento che non ha alcuna sfaccettatura di tipo speculativo ed è uno strumento…

PRESIDENTE. Onorevole Sanna, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, rapidamente. E' evidente che noi voteremo contro questa legge, ma voteremo contro con un auspicio; l'auspicio che dopo due anni e mezzo di legislatura ci portiate a discutere altri trentaquattro giorni su qualcosa di diverso da queste materie, e da qualcosa di diverso che abbia la concretezza di cambiare davvero la direzione di questo andamento sociale un po' in declino presente in Sardegna.

Infatti anche questa volta avete fatto una legge guardando alle piccole cose, e con l'idea che togliendo le regole si potesse fare prima a fare le cose che prima si facevano con le regole. Diceva Moro (e questo spiega un po' l'idea che noi abbiamo avuto portando avanti questo lavoro, che secondo me è stato importante e qualificante) che "chi pensa alla propria bottega vede l'albero ma non si accorge della foresta". Voi siete un po' incorsi in questo paradosso. Noi pensiamo che questo sia un momento nel quale nella materia che riguarda la gestione del territorio ci debba essere una lungimiranza diversa.

Forse da un certo punto di vista voi sarete più appagati dall'aver reso qualche servizio a qualche aspettativa, ma questo non è il mestiere nostro. Noi non siamo stati eletti per questo. Non siamo stati eletti per ricavare il profitto delle promesse. Noi siamo stati eletti per disegnare prospettive di sviluppo a tutti, indistintamente, premiando la meritocrazia e rispettando coloro che le leggi le hanno rispettate, perché questa è una legge che avvantaggia coloro che non hanno rispettato le leggi e offende quelli che in tutti questi anni si sono assoggettati alle leggi, le hanno rispettate e non hanno aspettato che la propaganda, il populismo, di questa Giunta regionale producesse questo provvedimento che noi continueremo a pubblicizzare perché inadeguato, inapplicabile e illegittimo. E noi, pertanto, avvertiremo i cittadini della Sardegna di stare attenti a maneggiarlo con cura.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Sì, il dialogo, il buon senso ci sono stati perché noi sino all'ultimo abbiamo cercato di manifestare col nostro atteggiamento quanto è stato richiamato dal Presidente della quarta Commissione. Però insieme al dialogo e al buon senso c'è in noi anche tanta vergogna per essere arrivati alla conclusione di una legge che non abbiamo condiviso dal primo all'ultimo momento.

Una legge che, nonostante il titolo ambizioso e ampolloso che prometteva, così come la legge numero 4 e le altre leggi che abbiamo modificato, sviluppo economico, occupazione, la rimessa in moto dell'economia in Sardegna, opportunità di lavoro per non so quante persone (i numeri sono volati come se fossero noccioline), conclude un iter lungo, non il suo, ma quello dell'amministrazione Cappellacci, il cui unico e solo argomento è stato il settore dell'edilizia, l'invasione del territorio, il consumo del territorio, il danno all'ambiente e al paesaggio.

Questa legge, così come la legge numero 4, non metterà in moto nessuna attività economica, non creerà occupazione, e lo dico alla luce dei dati che oggi conosciamo, riferiti alla crisi delle imprese, al numero dei disoccupati sempre crescente. Alimenterà forse qualche illusione nei confronti di qualcuno per una qualità abitativa e del costruito di pessima qualità, di infima qualità e soprattutto favorirà qualche abuso edilizio, perché questo era lo spirito della legge. Molte nefandezze si sono compiute in questa Sardegna in nome dello sviluppo, del turismo, dell'economia e dell'occupazione. Questo è l'ultimo anello di una lunga catena che segue questa rotta.

Ciò che chiediamo, presidente Cappellacci, dopo aver tentato disperatamente di indicarvi strade alternative, è che d'ora in poi ci parli anche di qualche altro argomento oltre che di cemento e di blocchetti, è quello che chiedono i sardi a cui voi dite di guardare sempre e di ascoltare con attenzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Io utilizzerò i pochi minuti concessi per la dichiarazione di voto prima della votazione finale del disegno di legge, per leggere l'articolo 1 del Manifesto nazionale delle associazioni che dicono stop al consumo del territorio; associazioni che si sono riunite la settimana scorsa in una grande assemblea nazionale.

Nel Manifesto si legge:"L'Italia è un paese meraviglioso, ricco di storia, arte, cultura, gusto, paesaggio. Ma ha una malattia molto grave: il consumo di territorio. Un cancro che avanza ogni giorno al ritmo di quasi 250 mila ettari all'anno. Dal 1950 a oggi un'area grande quanto tutto il Nord Italia è stata seppellita sotto il cemento.

Il limite di non ritorno, superato il quale l'ecosistema Italia non è più in grado di autoriprodursi, è sempre più vicino. Ma nessuno se ne cura. Fertili pianure agricole, romantiche coste marine, affascinanti pendenze montane e armoniose curve collinari, sono quotidianamente sottoposte alla minaccia, all'attacco, all'invasione di betoniere, trivelle, ruspe e mostri d'asfalto.

Non vi è angolo d'Italia in cui non vi sia almeno un progetto a base di gettate di cemento: piani urbanistici e speculazioni edilizie, residenziali e industriali; insediamenti commerciali e logistici; grandi opere autostradali e ferroviarie; porti e aeroporti, turistici, civili e militari.

Non si può continuare ad andare avanti così! La natura, la terra, l'acqua non sono risorse infinite. Il paese è al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e artistico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l'agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, le identità culturali e le peculiarità di ciascun territorio e di ogni città sembrano destinate a confluire in un unico uniforme e grigio contenitore indistinto.

Il consumo di territorio nell'ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una estensione devastante". Questa è la prima parte del Manifesto dei movimenti per lo stop al consumo del territorio, e pensiamo di aver fatto una cosa importante per la Sardegna a richiamarlo di fronte a una legge che invece punta quasi esclusivamente, se non esclusivamente, al consumo dei territori e alla devastazione del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico che noi consideriamo invece un bene assolutamente da preservare.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Oggi state decidendo di approvare, con quest'ultimo voto, un disegno di legge molto contraddittorio, che è stato profondamente modificato e peggiorato dalla Commissione; il Consiglio ha manifestato, in più di un'occasione, di essere consapevole che il testo era stato peggiorato e che è anche peggiorativo rispetto ai provvedimenti che vuole cambiare; questo è emerso nella discussione, è emerso nella valutazione di tanti esponenti, anche della maggioranza.

Un disegno di legge oltre che contraddittorio anche peggiorativo, ripeto,della legge numero 4; ininfluente, contrariamente a quello che recita il titolo, sull'economia, dannoso perché promuove una deregulation urbanistica e una deregulation paesaggistica. Un disegno di legge che ha anche la responsabilità di aver fatto perdere tantissimo tempo; non solo questo ma anche il cosiddetto Piano casa due, ma anche il cosiddetto Piano casa uno che, poi, è diventato la legge regionale numero 4. Un argomento, quindi, a cui il Consiglio ha dedicato complessivamente tantissimo tempo, la Commissione urbanistica ha dedicato tantissimo tempo, eppure di argomenti importanti e urgenti da affrontare ce n'erano, ma si è deciso di utilizzare la risorsa tempo per discutere a lungo questo argomento.

Un argomento che ha inteso parlare più alla pancia dei cittadini piuttosto che alla loro ragione, più alle esigenze delle singole imprese che non a quelle della collettività, e solo in rari casi alle esigenze reali dei singoli cittadini. E' una legge quindi che noi non possiamo condividere, avremmo preferito che né questa né la precedente fosse stata mai discussa ed approvata, così non è. Prendiamo atto che la maggioranza di questo Consiglio regionale fa proprio questo disegno di legge se ne assume la responsabilità politica; a noi spetterà il compito, in un successivo momento, di rimettere ordine in un settore dove tanto impegno avete messo per creare disordine.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Signor Presidente, Assessori e colleghi, io voterò a favore di questo provvedimento di legge perché ritengo che sia oltre che molto importante anche migliorativo nei confronti della legge numero 4 del 2009. Io non condivido certe posizioni emerse dagli interventi dell'opposizione che parlano di una legge sostitutiva che si approva perché non si vuole approvare il nuovo Piano paesaggistico regionale, non si vuole fare la nuova legge urbanistica. Non è assolutamente così.

Questo provvedimento avrà un suo percorso, ma non è certamente sostitutivo di alcune leggi importanti che verranno approvate da questo Consiglio regionale. Credo che questo disegno di legge sia importante perché darà risposte comunque importanti, anche se non condivido ancora una volta quanto sostiene l'opposizione, e cioè che non risolverà il problema della casa per i sardi. Non vi è dubbio che è così, perché per quanto riguarda i problemi della casa noi abbiamo altre leggi importanti, abbiamo la legge numero 32 sulla prima casa, abbiamo leggi di edilizia economica e popolare finanziate ampiamente dalla Regione; quindi noi non abbiamo mai pensato di risolvere in questo modo tutti i problemi della casa.

I problemi della casa si risolvono in altro modo, questo è un contributo che viene dato per risolvere alcune situazioni. E non si risolverà sicuramente il problema del rilancio del settore edilizio, perché sappiamo bene che non può essere soltanto questa legge a risolvere tutti questi problemi, però avrà una funzione importante perchè è una legge molto attesa, la gente sta chiedendo tutti i giorni a che punto è l'approvazione di questo documento che sicuramente darà una boccata d'ossigeno all'economia, in questo momento un po' asfittica, della Regione sarda.

Pertanto, siccome è stata una legge a costo zero, mentre le altre leggi vengono finanziate dalla Regione, credo che anche per questo motivo sia una legge importante perché risolve alcuni problemi della Sardegna, e quindi risolverà anche alcuni problemi relativamente alla casa, all'occupazione e anche all'economia della Sardegna. Per questo motivo voto in modo convinto a favore del disegno di legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (Gruppo Misto). Io non posso votare a favore di questo provvedimento di legge perché, come direbbe Gramsci, non individua quella politica della direzione consapevole o, meglio, della disciplina indispensabile perché si abbia un'azione politica reale. Questo Piano casa a dire il vero ci pone una domanda: come far diventare fattore politico positivo i sentimenti e i movimenti di indignazione e protesta contro le ricette lacrime e sangue che il Governo centrale ha imposto ai sardi?

Non voto a favore perché in questo disegno di legge manca una proposta politica di indirizzo, che non è certo partorita dal cervello di Minerva, ma nasce dalla sintesi dialettica di pratica sociale e di elaborazione teorica di un intellettuale collettivo che manca ancora.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stochino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

STOCHINO (P.d.L.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole a questo disegno di legge che, sicuramente, non risolverà tutti i problemi della Sardegna, ma può costituire una leva importante per il rilancio del settore edilizio che sicuramente non ha vissuto, nei cinque anni della Giunta Soru, un bel periodo, e che purtroppo continua a vivere un periodo abbastanza…

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Ma perché non parli di questi due anni e mezzo?

PRESIDENTE. Colleghi!

STOCHINO (P.d.L.). Grazie Presidente. Io parlo giustamente dei cinque anni durante i quali avete amministrato voi per ricordarvi alcune cose.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Parla di questi due anni e mezzo!

PRESIDENTE. Onorevole Solinas!

STOCHINO (P.d.L.). Onorevole Solinas, quando lei parla io l'ascolto con molta attenzione e reverenza, gradirei che lei facesse lo stesso con me o, quanto meno, che stesse zitto e ascoltasse quello che ho da dire, anche perché il tempo limitato mi consentirà di dire poche cose, cercherò di dirle nel modo giusto, sicuramente alcune vi faranno male, però le devo dire comunque.

Presidente, vorrei proseguire, altrimenti mi limiterò ad andare a bere un bicchiere d'acqua, visto che l'onorevole Solinas mi impedisce puntualmente di riferire in Aula le cose che devo dire.

Dicevo, una legge che secondo me può costituire una leva importante per il rilancio del settore dell'edilizia, ma voglio rassicurare anche l'onorevole Solinas, se mi ascolta, e il resto dell'opposizione, sull'uso indiscriminato del territorio, ricordando che non siamo in Africa, e non siamo nemmeno nei più lontani paesi dell'Asia, noi siamo in Sardegna, siamo in Italia. Nel nostro Paese c'è un ufficio tutela del paesaggio che analizza i progetti, un ufficio che dà il parere sugli ampliamenti e sulle nuove realizzazioni, quindi questo uso indiscriminato del territorio, allo stato dell'arte, credo sia impossibile poterlo effettuare.

Voglio anche compiacermi su alcune modifiche che sono state presentate in riferimento alla legge sul golf, e mi riferisco agli accessi ai nuovi potenziali campi da golf e alle altimetrie, che sono state opportunamente corrette, e che io credo possano consentire anche a questa legge di dare i suoi frutti offrendo sviluppo alla nostra terra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (Gruppo Misto). Questo disegno di legge contempla di tutto e di più, ed è essenzialmente negativo. Metà degli articoli sono intrusi rispetto a norme specifiche sulla casa. Purtroppo è vero che, di fronte alla pochezza della legislazione sulla casa, dico purtroppo, per molti cittadini questo può rappresentare un bicchiere d'acqua: molti stanno aspettando questo bicchiere d'acqua e in molti lo berranno. E' come se, anziché attuare una politica economico-sociale di ridistribuzione dei redditi, noi dicessimo: "Dal 2 novembre 2011 al 31 ottobre 2012 si può rubare". Si può rubare in misura proporzionale, chi è povero rubi poco, chi è ricco rubi molto.

Entrando nella sostanza e nel merito, in una situazione che va al di là di questi ragionamenti, consideriamo le tematiche legate per esempio ai sottotetti; ragionare se si può discutere sul pregresso e dire se le altezze ponderali possono essere retrocesse di 20 centimetri per i paesi con altitudine oltre 600 metri, anche di 30 centimetri nelle altre, sono ragionamenti che si possono fare, ma non ci sta che una deroga temporanea, e non è giusto che chi fa domanda tra il 2 novembre 2011 e il 31 ottobre 2012 possa legittimare situazioni altrimenti non legittimabili. E' questa la gravità.

La parte sui seminterrati tra l'altro non risolve un problema. Abbiamo detto da qualche parte che differenza c'è tra un seminterrato e un interrato? Abbiamo detto se un seminterrato significa un fuori-terra di 10, 20, 100 centimetri? Lo sa, Assessore, quante amministrazioni ci chiederanno da dopodomani, fra un mese, circolari esplicative su circolari esplicative su questo e su altri temi? È dispiaciuto molto che non abbiate saputo recepire neanche alcuni suggerimenti sempre del centrodestra. Ne ho sentito uno abbastanza interessante, mi sembra dell'onorevole Campus, che voleva in qualche modo alleggerire il grave danno della riabilitazione a uso abitativo del seminterrato, nel senso che avrebbe voluto per esempio l'obbligatorietà dei cavedii, non è stato recepito neanche un suggerimento interno alla vostra maggioranza.

Io penso che purtroppo questo disegno di legge avrà fortissimi effetti, ma sapete dove li avrà questi effetti? Laddove quegli effetti sono più pericolosi. Se leggete le statistiche e i dati che ci ha fornito l'Assessore, vi accorgerete che nei paesi del centro ci sono pochissime domande. Cioè laddove non avrebbe fatto per niente danno avere un 20 per cento in più non si chiede niente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Gruppo Misto). Presidente, al collega Stochino, che mi sembra un po' disinformato per quanto riguarda il rispetto degli equilibri della natura in Africa, vorrei dire che lì quando si parla di perdita di rispetto per l'ambiente e per la natura si parla di "italianata", così siamo conosciuti, anche se siamo sardi. Comunque voto contro questo disegno di legge che passa da una visione urbanistica moderna al cosiddetto standard tipico dell'urbanistica speculativa, che marcia metri cubi sui metri quadrati.

Quindi voto contro un testo di legge che tutela solamente il metro cubo di cemento, declassando l'urbanistica moderna a semplici indici di estimo e di contabilità dei lavori. Se questa visione urbanistica può essere comprensibile per un normale capocantiere, questo chiaramente con tutto il rispetto per il suo ruolo, di certo è a dir poco indegna se attribuita a una classe politica eletta dal popolo per legiferare. Questa vostra concezione ci riporta sicuramente indietro di almeno cinquant'anni, quando non si facevano i conti sull'importanza dell'ambiente e del territorio in quanto erano considerati dei beni sicuramente inesauribili.

Questa legge è l'escamotage per eliminare quindi ogni garanzia di conservazione e di tutela del territorio e dell'ambiente; questa situazione di degrado politico culturale, che è alla base dei danni ambientali, richiede il passaggio obbligatorio a una nuova cultura della legalità tesa a garantire maggiori controlli sul nostro habitat. Una riflessione generale non può non partire dal rapporto uomo-natura, relazione fortemente modificata da una cultura smaccatamente spacciata come sviluppo e progresso, come voi state facendo per tutto il tempo, quindi di fatto funzionale alle logiche di dominio dell'uomo sulla natura.

L'inversione di tendenza, con il ritorno ai vecchi modelli di società agricole dove l'uomo era subordinato alla natura con la quale conviveva in armonia, è oggi più che mai un'urgenza, un'urgenza che ci metterà nella condizione di limitare le catastrofi naturali, ma non solo, è forse l'unica via che nel futuro prossimo ci consentirà di sopravvivere anche dal punto di vista alimentare e ambientale, cosa di cui poco si parla. Sento parlare pochissimo infatti anche di sovranità alimentare. Forse è il caso di fare un'inversione di rotta nelle scelte politiche e incominciare a ragionare più che in termini di sviluppo e di PIL, in termini di decrescita.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente e colleghi, non era mia intenzione intervenire ma quanto detto dal collega Stocchino mi ha convinto che valeva la pena di fare una considerazione finale. Collega Stocchino questa è una legge strabica che mette insieme tutto e il contrario di tutto; da un lato propone una riqualificazione urbanistica, grezza, noi avremmo voluto ragionare su cos'è una riqualificazione urbanistica che dovrebbe salvare il territorio, consumare meno territorio, e dall'altro dà il via libera al suo opposto: il consumo del territorio con il lotto minimo che scende a un ettaro, con le lottizzazioni che vengono fatte salve nelle coste. Ma questa è la vostra maggioranza, una maggioranza che per stare insieme deve mettere insieme tutto e il contrario di tutto, ognuno si salva da solo, ognuno mette un pezzo di legge per andare avanti.

Però, Presidente, questa legge verrà ricordata anche per le sue minacce di dimissioni. Il Presidente è ormai nella tenaglia di un Governo che non c'è più, e che continuerà a dire dei no alla Sardegna e che non offrirà alla Sardegna nessuna prospettiva, e in quella di una maggioranza confusa che non è in grado di portare avanti nessuna riforma degna di questo nome. Io credo che, Presidente, lei abbia perso l'occasione di una uscita di scena dignitosa, capisco che lei ha altro da fare, è qui in Aula ma in realtà è da qualche altra parte.

Ha perso l'occasione di un'uscita di scena dignitosa, di un'uscita di scena che avrebbe dato per lo meno un significato, che avrebbe evitato di svelare il prezzo di quello che lei non ha fatto e di quello che non riuscirà a fare nei prossimi mesi per il Governo che non c'è più e per una maggioranza che non c'è mai stata e che non ha mai avuto un progetto. Presidente, quello che le chiediamo è: ci eviti per lo meno la pantomima, ci eviti l'ultimatum, ci eviti le minacce, valuti se ha i numeri per andare avanti oppure se deve cercare dignitosamente di lasciare. Noi occasioni e incidenti in Aula ne offriremo tanti, sappia scegliere il momento per mettere fine a un percorso che, per ora, non ha certo portato buoni risultati alla Sardegna e, certamente, non li porterà.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente Cappellacci, come hanno già detto altri colleghi noi voteremo per due ragioni. La prima è perché questo disegno di legge è un inganno, la seconda perché è un attentato. E' un inganno nei confronti dei cittadini che hanno "pensato bene" di voi immaginando che questo disegno di legge, e prima ancora la "4", in qualche maniera venissero loro incontro per soddisfare l'aspettativa di una casa. E' un inganno però anche al sistema delle imprese, per le cose che abbiamo cercato di dirvi, ma voi in queste settimane siete sordi, perché è un intervento che non risponde alle attese e alle aspettative delle imprese del settore.

E'un attentato perché purtroppo questo disegno di legge, che vi apprestate ad approvare, mina la sicurezza di tanti cittadini che faranno interventi in deroga in base a questo progetto di legge; almeno su questa parte, soprattutto dopo gli avvenimenti di queste ultime settimane e di questi ultimi giorni, ci saremmo aspettati un ripensamento da parte vostra. Ma voi, onorevole Matteo Sanna, abbia pazienza, avevate la necessità seppure per l'ultima volta di rispondere a quelle " cambiali" di cui abbiamo parlato in queste settimane.

Comunque complimenti, assessore Rassu e presidente Cappellacci, complimenti perché, seppure a fatica, avete definitivamente inaugurato la stagione del malgoverno attraverso la deregolamentazione di tutto ciò che nella passata legislatura, anche con coraggio come qualcuno ha avuto modo di dirvi, anche dicendo dei no, è stato oggetto di pianificazione e di programmazione. Io che sono un inguaribile ottimista, presidente Cappellacci, anche se lei telefona, spero di sentire la sua voce almeno con la dichiarazione di voto.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 265/A.

(Segue la votazione)

PRESIDENTE. Prendo atto che il consigliere Mariano Contu ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Cappai - Cappellacci - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Milia - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Campus - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 77

votanti 75

astenuti 2

maggioranza 38

favorevoli 48

contrari 27

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2007" (188/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 188/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Poiché non vi sono iscritti a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. La Giunta si rimette alla relazione scritta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Rendiconto

1. Il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2007 é approvato nelle risultanze di cui ai successivi articoli.

GESTIONE DEL BILANCIO.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrate

1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione di beni patrimoniali, per riscossione di crediti e per accensione di prestiti accertate nell'esercizio finanziario 2007 per la competenza propria dell'esercizio risultano stabilite in euro 6.394.730.310,40.

2. I residui attivi della gestione di competenza, relativi alle somme rimaste da riscuotere al 31 dicembre 2007, sono stabiliti in euro 1.333.568.594,61.

3. I residui attivi rimasti da riscuotere alla chiusura dell'esercizio 2006, ammontanti a euro 4.757.246.163,25, per effetto della gestione risultano rideterminati, alla fine dell'esercizio 2007, in euro 3.490.456.701,32. .)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Spese

1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di prestiti, impegnate nell'esercizio finanziario 2007 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in euro 7.009.498.047,95.

2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 2006 in euro 7.499.879.214,64 sono stati riaccertati al 31 dicembre 2007 in euro 6.710.557.271,88.

3. I residui passivi scaturiti dalla gestione di competenza, al 31 dicembre 2007, ammontano complessivamente a euro 2.260.774.306,22, di cui euro 1.513.010.783,93 relativi a obbligazioni giuridicamente perfezionate rimaste da pagare.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4
Gestione finanziaria

1. La gestione finanziaria dell'esercizio 2007 presenta un avanzo di euro 135.339.725,62 che, sommato al disavanzo finanziario dell'esercizio 2006, pari a euro -2.494.994.126,49, determina un disavanzo finanziario alla fine dell'esercizio 2007 di euro -2.359.654.400,87.

2. A tale risultato, evidenziando singolarmente la gestione di competenza e quella dei residui, si perviene nel seguente modo:

GESTIONE DELLA COMPETENZA

Totale entrate accertate

6.394.730.310,40

Totale spese impegnate

7.009.498.047,95

Risultato gestione di competenza

-614.767.737,55

GESTIONE DEI RESIDUI

Residui attivi

Residui al 1° gennaio 2007

4.757.246.163,25

Riaccertati al 31 dicembre 2007

4.718.031.683,66

Minori accertamenti

-39.214.479,59

Residui passivi

Residui al 1° gennaio 2007

7.499.879.214,64

Riaccertati al 31 dicembre 2007

6.710.557.271,88

Maggiori/minori accertamenti

789.321.942,76

Risultato differenziale della gestione dei residui

750.107.463,17

Risultanze dell'esercizio 2007

Differenza + - Gestione di competenza

-614.767.737,55

Differenza + - Gestione dei residui

+750.107.463,17

Avanzo della gestione dell'esercizio 2007

+135.339.725,62

Disavanzo al 31 dicembre 2006

-2.494.994.126,49

Disavanzo complessivo 2007

-2.359.654.400,87

Situazione di cassa:

Fondo cassa al 31 dicembre 2006

247.638.924,90

Versamenti

6.288.736.698,13

Pagamenti

6.492.346.689,30

Differenza riscossioni/pagamenti

-203.609.991,17

Fondo cassa al 31 dicembre 2007

44.028.933,73

Residui attivi al 31 dicembre 2007

4.824.025.295,93

Residui passivi al 31 dicembre 2007

7.227.708.630,53

Differenza tra riscossioni e pagamenti

-2.403.683.334,60

Disavanzo complessivo

-2.359.654.400,87

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cucca - Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ben Amara - Cappai - Cossa - Piras.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 76

votanti 71

astenuti 5

maggioranza 36

favorevoli 66

contrari 5

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Spese impreviste

1. Ai sensi dell'articolo 23, comma 4, della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), è approvato l'allegato elenco n. 1 relativo ai decreti emessi dall'Assessore competente in materia di bilancio per i prelievi dal fondo di riserva per le spese impreviste.

GESTIONE DEL PATRIMONIO .)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 5.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Espa - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Capelli - Cossa - Meloni Francesco - Piras.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 76

votanti 71

astenuti 5

maggioranza 36

favorevoli 66

contrari 5

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:

Art. 6

Risultati generali della gestione patrimoniale

1. La situazione patrimoniale della Regione, al 31 dicembre 2007 resta stabilita come segue:

ATTIVITÀ

Attività finanziarie

4.868.054.229,66

Crediti e partecipazioni

470.295.336,92

Beni patrimoniali

942.689.992,64

Consistenza al 31.12.2007

6.281.039.559,22

PASSIVITÀ

Passività finanziarie

7.227.708.630,53

Passività patrimoniali

4.476.030.968,88

Consistenza al 31.12.2007

11.703.739.599,41

Consistenza patrimoniale globale:

Al 1° gennaio 2007

-5.371.220.405,84

Al 31 dicembre 2007

-5.422.700.040,19

Peggioramento situazione patrimoniale

-51.479.634,35

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 188/A

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Mario - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Piras.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 77

votanti 75

astenuti 2

maggioranza 38

favorevoli 71

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2008" (189/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la discussione del disegno di legge numero 189/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Poiché non vi sono iscritti a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. La Giunta si rimette alla relazione scritta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Rendiconto

1. Il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2008 é approvato nelle risultanze di cui ai successivi articoli.

GESTIONE DEL BILANCIO ).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrate

1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione di beni patrimoniali, per riscossione di crediti e per accensione di prestiti accertate nell'esercizio finanziario 2008 per la competenza propria dell'esercizio risultano stabilite in euro 8.142.536.208,99.

2. I residui attivi della gestione di competenza, relativi alle somme rimaste da riscuotere al 31 dicembre 2008, sono stabiliti in euro 2.183.861.893,40.

3. I residui attivi rimasti da riscuotere alla chiusura dell'esercizio 2007, ammontanti a euro 4.824.025.295,93, per effetto della gestione risultano rideterminati, alla fine dell'esercizio 2008, in euro 3.178.907.883,16. ).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Spese

1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di prestiti, impegnate nell'esercizio finanziario 2008 per la competenza propria dell'esercizio risultano stabilite in euro 8.891.485.577,88.

2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 2007 in euro 7.227.708.630,53 sono stati riaccertati al 31 dicembre 2008 in euro 4.089.192.414,21.

3. I residui passivi scaturiti dalla gestione di competenza, al 31 dicembre 2008 ammontano complessivamente a euro 3.294.083.350,36 di cui euro 1.906.085.094,82 relativi a obbligazioni giuridicamente perfezionate rimaste da pagare.).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4
Gestione finanziaria

1. La gestione finanziaria dell'esercizio 2008 presenta un avanzo di euro 340.738.614,55 che sommato al disavanzo finanziario dell'esercizio 2007, pari a euro -2.359.654.400,87, determina un disavanzo finanziario alla fine dell'esercizio 2008 di euro -2.018.915.786,32.

2. A tale risultato, evidenziando singolarmente la gestione di competenza e quella dei residui, si perviene nel seguente modo:

GESTIONE DELLA COMPETENZA

Totale entrate accertate

8.142.536.208,99

Totale spese impegnate

8.891.485.577,88

Risultato della gestione di competenza

-748.949.368,89

GESTIONE DEI RESIDUI

Residui attivi

Residui al 1° gennaio 2008

4.824.025.295,93

Riaccertati al 31 dicembre 2008

4.778.314.359,42

Minori accertamenti

-45.710.936,51

Residui passivi

Residui al 1° gennaio 2008

7.227.708.630,53

Riaccertati al 31 dicembre 2008

6.092.309.710,58

Maggiori/minori accertamenti

1.135.398.919,95

Risultato differenziale gestione dei residui

1.089.687.983,44

Risultanze dell'esercizio 2008

Differenza + - Gestione di competenza

-748.949.368,89

Differenza + - Gestione dei residui

+1.089.687.983,44

Avanzo della gestione dell'esercizio 2008

+340.738.614,55

Disavanzo al 31 dicembre 2007

-2.359.654.400,87

Disavanzo complessivo 2008

-2.018.915.786,32

Situazione di cassa:

Fondo cassa al 31 dicembre 2007

44.028.933,73

Versamenti

7.558.080.791,85

Pagamenti

7.600.519.523,89

Differenza riscossioni/pagamenti

-42.438.732,04

Fondo cassa al 31 dicembre 2008

1.590.201,69

Residui attivi al 31 dicembre 2008

5.362.769.776,56

Residui passivi al 31 dicembre 2008

7.383.275.764,57

Differenza tra riscossioni e pagamenti

-2.020.505.988,01

Disavanzo complessivo

-2.018.915.786,32

GESTIONE DEL PATRIMONIO ).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 4.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Campus - Cossa - Fois - Meloni Francesco - Mula - Piras - Vargiu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 76

votanti 68

astenuti 8

maggioranza 35

favorevoli 64

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Risultati generali della gestione patrimoniale

1. La situazione patrimoniale della Regione, al 31 dicembre 2008 resta stabilita nelle seguenti risultanze finali:

ATTIVITÀ

Attività finanziarie

5.364.359.978,25

Crediti e partecipazioni

426.759.880,27

Beni patrimoniali

998.540.240,06

Consistenza al 31.12.2008

6.789.660.098,58

PASSIVITÀ

Passività finanziarie

7.383.275.764,57

Passività patrimoniali

4.607.253.553,84

Consistenza al 31.12.2008

11.990.529.318,41

Consistenza patrimoniale globale:

Al 1° gennaio 2008

-5.422.700.040,19

Al 31 dicembre 2008

-5.200.869.219,83

Miglioramento situazione patrimoniale

221.830.820,36

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 189/A.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dessi' - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Lotto - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Steri - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Campus - Cugusi - Sechi - Stochino - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dedoni - Piras - Solinas Christian.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 70

astenuti 4

maggioranza 36

favorevoli 64

contrari 6

(Il Consiglio approva).

Discussione e approvazione del disegno di legge: "Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2009" (190/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 190/A.

Dichiaro aperta la discussione generale. Poiché non vi sono iscritti a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.

ZEDDA (P.d.L.), Assessore dell'industria. La Giunta si rimette alla relazione scritta.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Rendiconto

1. Il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2009 é approvato nelle risultanze di cui ai successivi articoli.

GESTIONE DEL BILANCIO ).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrate

1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione di beni patrimoniali, per riscossione di crediti e per accensione di prestiti accertate nell'esercizio finanziario 2009, per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in euro 8.173.970.522,72.

2. I residui attivi della gestione di competenza, relativi alle somme rimaste da versare e rimaste da riscuotere al 31 dicembre 2009, sono stabiliti in euro 1.001.254.627,30.

3. I residui attivi rimasti da versare e rimasti da riscuotere alla chiusura dell'esercizio 2008, ammontanti a euro 5.362.769.776,56, per effetto della gestione risultano rideterminati, alla fine dell'esercizio 2009, in euro 5.329.986.371,61.).

PRESIDENTE E' iscritto a parlare il consigliere Uras. Ne ha facoltà.

(Proteste dai banchi della maggioranza)

URAS (Gruppo Misto). Il Regolamento è il Regolamento, lo devo spiegare ai colleghi?

PRESIDENTE. Onorevole Uras, il Regolamento è il Regolamento, però…

Prego, onorevole Uras, la sua dichiarazione di voto.

URAS (Gruppo Misto). No, non è una dichiarazione di voto, io pretendo di fare la discussione generale sull'articolo, come da Regolamento.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Uras, ha a disposizione dieci minuti.

(Interruzioni)

URAS (Gruppo Misto). A nessuno sarà sfuggito che io e altri colleghi abbiamo sistematicamente votato contro i rendiconti. Ho votato contro i rendiconti del 2007 e del 2008 per poter votare, coerentemente, anche contro questo rendiconto. Infatti sono ormai anni che noi approviamo leggi finanziarie, soprattutto leggi di bilancio, che non corrispondono alla realtà, e approviamo rendiconti che non corrispondono alla realtà, neppure alla realtà contabile!

Io ritengo che la prima operazione di moralità che questo Consiglio deve fare è portare i propri conti, o meglio i conti della Regione, a verità, questo riguarda il bilancio di competenza, riguarda la partita dei residui, sia quelli attivi che quelli passivi, riguarda anche i conti finali e i rendiconti.

Quest'anno lo voglio annunciare, Presidente, perché siamo in quest'Aula per fare il nostro dovere e ogni tanto ci ricordano anche che siamo ben retribuiti per fare il nostro dovere. Abbiamo passato tante ore inutili per discutere una legge dannosa, si abbia la pazienza di lasciare qualche minuto per capire in che disastro economico e finanziario è questa Regione. E anche l'Assessore "si passa", perché noi non dobbiamo sapere nulla della partita delle entrate, del livello di incidenza delle manovre estive del Governo, di come non paghiamo gli stipendi della gente che è fuori di qua, dei tanti precari che si aspettano di essere cacciati via e di rimanere senza stipendio, uomini e donne che hanno famiglia. E questi problemi hanno una sede dove essere affrontati: la manovra economico-finanziaria, che non è arrivata neppure ancora in Consiglio regionale, ancora, perché si è ritenuto di dovercela prendere comoda, e della quale noi non sappiamo nulla.

Io non voterò mai più bilanci falsi! E richiamo tutti noi a essere da questo punto di vista assolutamente rigorosi, perché l'unica cosa che noi dobbiamo smettere di fare e di prendere in giro quelli che stanno fuori promettendo loro "miliardate" di euro che neppure riusciamo a incassare dallo Stato.

SANJUST (P.d.L.). Bravo!

STOCHINO (P.d.L.). Bravo, Luciano!

URAS (Gruppo Misto). Non sto scherzando, forse non sto scherzando!

Presidente, chiedo di poter completare il ragionamento!

Noi non potremmo fare molto per questa Regione, con queste casse dissestate, ma almeno tutti i sardi sappiano quello che veramente abbiamo, quello che veramente possiamo spendere e come veramente lo spendiamo. E se quest'anno - lo dico all'onorevole Maninchedda che da questo punto di vista ha sempre dimostrato sensibilità - non ci sarà una norma che consenta a questo Consiglio regionale di stabilire le trimestrali di rispetto del Patto di stabilità, si sappia che il bilancio non lo farà il Consiglio, che la spesa non la gestirà la Giunta sulla base delle specifiche del Consiglio, ma la gestiranno gli Assessori insieme alle loro "protesi"; quelle protesi a cui mi sono riferito prima nel dibattito sul Piano casa, cioè quella burocrazia fiduciaria che si presta a ogni operazione, anche alle operazioni false con le quali abbiamo gestito i conti della Regione in questi ultimi dieci anni!

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 3.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Spese

1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di prestiti, impegnate nell'esercizio finanziario 2009 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in euro 8.951.449.195,06.

2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 2008 in euro 7.383.275.764,57 sono stati riaccertati al 31 dicembre 2009 in euro 6.739.196.194,23.

3. I residui passivi scaturiti dalla gestione di competenza, al 31 dicembre 2009, ammontano complessivamente a euro 7.830.973.685,05).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4
Gestione finanziaria

1. La gestione finanziaria dell'esercizio 2009 presenta un disavanzo pari a euro -166.182.506,95 che sommato al disavanzo finanziario al 31 dicembre 2008, ammontante a euro -2.018.915.786,32, determina un disavanzo finanziario complessivo alla fine dell'esercizio 2009 di euro -2.185.098.293,27.

2. A tale risultato, evidenziando singolarmente la gestione di competenza e quella dei residui, si perviene nel seguente modo:

GESTIONE DELLA COMPETENZA

Totale entrate accertate

8.173.970.522,72

Totale spese impegnate

8.951.449.195,06

Risultato gestione di competenza

-777.478.672,34

GESTIONE DEI RESIDUI

Residui attivi

Residui al 1° gennaio 2009

5.362.769.776,56

Riaccertati al 31 dicembre 2009

5.329.986.371,61

Minori accertamenti

-32.783.404,95

Residui passivi

Residui al 1° gennaio 2009

7.383.275.764,57

Riaccertati al 31 dicembre 2009

6.739.196.194,23

Maggiori/minori accertamenti

-644.079.570,34

Risultato differenziale della gestione dei residui

611.296.165,39

Risultanze dell'esercizio 2009

Differenza + - Gestione di competenza

-777.478.672,34

Differenza + - Gestione dei residui

+611.296.165,39

Avanzo della gestione dell'esercizio 2009

-166.182.506,95

Disavanzo al 31 dicembre 2008

-2.018.915.786,32

Disavanzo complessivo 2009

-2.185.098.293,27

Situazione di cassa:

Fondo cassa al 31 dicembre 2008

1.590.201,69

Versamenti

8.866.752.399,38

Pagamenti

7.859.671.704,24

Differenza riscossioni/pagamenti

1.007.080.695,14

Fondo cassa al 31 dicembre 2009

1.008.670.896,83

Residui attivi al 31 dicembre 2009

4.637.204.494,95

Residui passivi al 31 dicembre 2009

7.830.973.685,05

Differenza tra residui attivi e passivi

-3.193.769.190,10

Disavanzo complessivo

-2.185.098.293,27

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 5.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Spese impreviste

1. Ai sensi dell'articolo 23, comma 4, della legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 7 luglio 1975, n. 27, della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 e della legge regionale 9 giugno 1999, n. 23), è approvato l'allegato elenco n. 1 relativo ai decreti emessi dall'Assessore competente in materia di bilancio per i prelievi dal fondo di riserva per le spese impreviste.

GESTIONE DEL PATRIMONIO).

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:

Art. 6

Risultati generali della gestione patrimoniale

1. La situazione patrimoniale della Regione, al 31 dicembre 2009 resta stabilita come segue:

ATTIVITÀ

Attività finanziarie

5.645.875.391,78

Crediti e partecipazioni

378.904.799,80

Beni patrimoniali

1.025.183.271,18

Consistenza al 31.12.2009

7.049.963.462,76

PASSIVITÀ

Passività finanziarie

7.830.973.685,05

Passività patrimoniali

4.616.527.937,95

Consistenza al 31.12.2009

12.447.501.623,00

Consistenza patrimoniale globale:

Al 1° gennaio 2009

-5.200.869.219,83

Al 31 dicembre 2009

-5.397.538.160,24

Peggioramento situazione patrimoniale

-196.668.940,41

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo ora all'esame dell'allegato Elenco numero 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'allegato Elenco numero 1:

ALLEGATO

ELENCO N. 1 - ART. 23, comma 4, L.R. n. 11/2006

DECRETO

OGGETTO

n. 68 del 20 aprile 2009

euro 100.000

Partecipazione della colonna mobile della Protezione civile alle attività di soccorso a seguito del sisma nella Regione Abruzzo.

n. 101 del 16 giugno 2009

<

euro 100.000

Proseguimento delle attività di soccorso della Colonna mobile della Protezione civile nella Regione Abruzzo.

n. 158 del 7 agosto 2009

euro 150.000

Emergenza ambientale nell'area in concessione mineraria in località "Santu Miali" Furtei.

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo allegato Elenco numero 1, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del disegno di legge numero 190/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Felice Contu, Espa e Ladu hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Ben Amara - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - De Francisci - Dedoni - Dessi' - Diana Mario - Espa - Floris Rosanna - Fois - Greco - Ladu - Lai - Locci - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Peru - Petrini - Piras - Pitea - Planetta - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sanna Paolo - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stochino - Tocco - Vargiu - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Barracciu - Corda - Lotto - Porcu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 74

votanti 69

astenuti 5

maggioranza 35

favorevoli 65

contrari 4

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio. Ricordo che domani, mercoledì 9 novembre, alle ore 17, è previsto l'insediamento delle Commissioni.

La seduta è tolta alle ore 21 e 54.