Seduta n.443 del 21/11/2013 

CDXLIII SEDUTA

Giovedì 21 novembre 2013

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 17 e 11.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 1° ottobre 2013 (434), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Efisio Arbau, Gianfranco Bardanzellu, Vittorio Renato Lai, Francesco Mula, Adriano Salis e Matteo Sanna, hanno chiesto congedo per la seduta del 21 novembre 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera regionale Michelina Lunesu, con nota del 6 novembre 2013, ha reso noto di aver rassegnato le dimissioni dal Gruppo Fratelli d'Italia e di aver aderito, nella medesima data, al Gruppo Popolo della libertà.

Comunico che, in data 5 novembre 2013, il Gruppo consiliare Misto ha nominato presidente il consigliere Franco Cuccureddu e vicepresidente il consigliere Giuseppe Stocchino.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Zuncheddu sulla drammatica situazione economica in cui versano i comparti agro-pastorale, artigianale, del commercio, delle libere professioni e delle partite IVA in Sardegna, sulle responsabilità del fisco italiano e sulla mancata applicazione dell'articolo 51 dello Statuto speciale da parte della Giunta regionale". (698)

(Risposta scritta in data 15 novembre 2013.)

"Interrogazione Amadu sull'incremento dei disservizi che stanno causando ritardi e cancellazioni dei voli aerei da e per la Sardegna". (1098)

(Risposta scritta in data 15 novembre 2013.)

"Interrogazione Locci - Tocco - Lai - Bardanzellu - Petrini - Sanna Paolo Terzo - Murgioni - Lunesu - Rodin sulle criticità della continuità territoriale aerea a tariffa unica". (1099)

(Risposta scritta in data 15 novembre 2013.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSSI', Segretario:

"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Agus - Cocco Pietro - Cozzolino - Floris Vincenzo - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'assegnazione ai comuni di competenze per il rilascio di autorizzazioni connesse al Piano di bacino e Piano stralcio per l'assetto idrogeologico, in contrasto con le determinazioni del Consiglio regionale". (1242)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Sechi - Zuncheddu - Cugusi, con richiesta di risposta scritta, sul gravissimo danno ambientale ed alla salute causato dalla lavorazione dell'amianto nei siti industriali della Sardegna e dall'uso dello stesso nelle strutture sia pubbliche che private". (1243)

"Interrogazione Sanna Giacomo, con richiesta di risposta scritta, sull'appalto per i servizi di portierato del lotto n. 2 - ASL Cagliari". (1244)

"Interrogazione Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, in merito all'indizione della procedura aperta per la fornitura in più lotti e in modalità service, di dispositivi per dialisi e aghi per dialisi, in unione di acquisto tra le ASL della Regione". (1245)

"Interrogazione Cuccu - Cozzolino - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche connesse alla scelta del pediatra di base". (1246)

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, sulla proroga della tariffa "week end" del servizio di trasporto pubblico regionale via mare per le isole minori (Carloforte e La Maddalena)". (1247)

"Interrogazione MELONI Valerio, con richiesta di risposta scritta, sui trasferimenti dei mezzi in servizio per il trasporto urbano nella città di Porto Torres". (1248)

"Interrogazione SOLINAS Antonio, con richiesta di risposta scritta, in merito all'alluvione che ha colpito diverse aree della Sardegna e principalmente l'Oristanese, la Gallura, l'Ogliastra, il Nuorese e il Medio Campidano - Interventi urgenti per le popolazioni, le aziende agricole e di allevamento colpite dalla calamità naturale". (1249)

"Interrogazione COCCO Daniele Secondo sulla necessità di dare attuazione all'articolo 5 della legge regionale 26 luglio 2013, n. 18". (1250)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Arbau sui criteri con i quali la ASL n. 3 di Nuoro ha rideterminato nel 2013 i budget ed i tetti di spesa delle strutture diagnostiche per immagini e sull'innalzamento di circa seicentomila euro del budget di una società che utilizza una macchina inadeguata, con la conseguente ripetizione degli esami in altra struttura". (468)

"Interpellanza Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Sechi - Cugusi sulle improrogabili e urgenti iniziative che la Regione deve intraprendere nei confronti della SARAS Spa per i danni da inquinamento ambientale nelle aree in prossimità della raffineria e per i mancati risarcimenti per i danni materiali arrecati dalle attività industriali ai beni mobili e immobili dei produttori orto-serricoli operanti nell'area intorno a Sarroch". (469)

"Interpellanza Diana Giampaolo sulle penalizzazioni in materia di turn-over degli atenei sardi, derivanti dalla ripartizione dei punti organico 2013 secondo il decreto ministeriale 9 agosto 2013, n. 713". (470)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Mozione Sanna Matteo - Locci - Murgioni - Rodin - Gallus per esprimere solidarietà ai marò detenuti in India". (286)

"Mozione Planetta - Fois - Stocchino - Salis - Solinas Antonio - Dedoni sulla necessità di interventi strutturali urgenti da assumere a favore del settore ippico della Sardegna". (287)

"Mozione Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Sechi - Cugusi per il riconoscimento in Sardegna della sensibilità chimica multipla (MCS)". (288)

Commemorazione delle vittime degli eventi alluvionali del novembre 2013

PRESIDENTE. E' con profonda commozione e immenso dolore che voglio ricordare le sedici vittime di questa assurda tragedia che ha colpito la nostra terra e che lascerà una ferita aperta nei nostri cuori. Nessuno di noi potrà mai dimenticare lo strazio di chi ha perso gli affetti più cari, di chi ha perso la propria casa, il frutto dei sacrifici di una vita, lo strazio di chi ha perso tutto.

Esprimo il cordoglio mio personale e dell'intera Assemblea ai familiari dei due piccoli angeli, Enrico e Morgana, che sono saliti al cielo, dei loro genitori Francesco Mazzoccu e Patrizia Corona, ai familiari di Bruno Fiore, Sebastiana Brundu, Maria Loriga, Anna Ragnedda, Maria Massa, Isael Passoni, Cleide Passoni, Weriston Passoni, Laine Kellen Passoni, dell'assistente capo di polizia di Stato che è morto in servizio, nell'assolvere il proprio dovere, Luca Tanzi, Giuseppina Frau e Vannina Figus.

Sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 18, viene ripresa alle ore 17 e 30.)

Discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, e approvazione della proposta di legge Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Cuccureddu - Dedoni - Rodin - Mulas - Cocco Daniele Secondo - Solinas Christian: "Contributi consiliari finalizzati a fronteggiare gli eventi alluvionali del novembre 2013 (581)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge numero 581.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Il primo iscritto a parlare è l'onorevole Maninchedda, che ha a disposizione venti minuti.

Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (Gruppo Misto). Presidente, dopo le parole da lei pronunciate nella commemorazione delle vittime di questa tragedia, io avrei fatto volentieri a meno di intervenire dato che prendo la parola anche con uno stato di tensione che spero lei e i colleghi comprendano, ma c'è un comportamento dello Stato italiano che per me non è tollerabile e rispetto al quale io voglio che rimanga agli atti di questo Consiglio almeno la mia personalissima opinione.

La posizione dello Stato italiano dinanzi a questa tragedia, colleghi, non è stata rappresentata in Sardegna dal presidente Letta, che ha promesso, lo ricordo, 25 milioni di euro di interventi; fondi che, come potete ben capire, sono insufficienti e quindi i milioni sono diventati 103 nella Commissione bilancio del Senato grazie al lavoro di un senatore sardo che si chiama Luciano Uras, che però ha ottenuto questo risultato presentando 41 subemendamenti, cioè con una tecnica ostruzionistica, non con la persuasione del Governo italiano. Letta è arrivato e avrebbe potuto dire che ci rendeva il miliardo e 300 milioni di entrate che la Corte dei conti ha sancito che ci spettano, che la Corte costituzionale ha sancito che ci spettano e con quello avremmo potuto certamente riavviare molto di ciò che è stato distrutto, ma non lo ha detto. Letta avrebbe potuto dire che il Governo intendeva restituirci gli 800 milioni della Sassari-Olbia che noi abbiamo finanziato, una strada statale, e con quelli avremmo potuto certamente fare molto nella ricostruzione, ma non l'ha detto.

La posizione dello Stato italiano quindi non è stata rappresentata dal Governo Letta, Presidente, è stata rappresentata dal prefetto Gabrielli, capo della Protezione civile. Questo signore, appena giunto in Sardegna, quando ancora le dimensioni di questa tragedia non erano né chiare e neanche evidenti, ha dichiarato nella prima intervista televisiva che occorreva controllare che cosa avevano fatto le istituzioni locali, escludendo le responsabilità centrali delle istituzioni dello Stato.

Colleghi, quali sono le istituzioni sul territorio? Sono i sindaci, spero sia chiaro a tutti voi. Poco dopo, in un'altra occasione, il prefetto dello Stato italiano ha dichiarato che occorreva fare meno sagre e più manutenzioni, e io sono d'accordo con lui, ma un rappresentante dello Stato italiano che arriva di fronte a una tragedia largamente imprevedibile, questo io lo riconosco, un rappresentante della stessa struttura che ha fatto quello che ha fatto a La Maddalena, prima di tutto avrebbe dovuto sforzarsi di chiedere al suo Stato italiano magari, anziché meno sagre a noi che comunque dovremmo farne di meno, meno poligoni e più infrastrutture ambientali, soprattutto quando parla nella regione d'Italia con il più alto deficit infrastrutturale.

Lo Stato in fuga dalla Sardegna. Lo Stato del prefetto Gabrielli è lo Stato alleato di E.On., è lo Stato che è stato alleato dell'Eni, è lo Stato che in pochi anni ha tagliato circa il 40 per cento dei trasferimenti ai comuni, è lo Stato che per decenni, anziché darci i sette decimi, ci ha dato i due decimi delle nostre entrate, è lo Stato che non ha mai notificato all'Unione europea che noi siamo un'isola. L'Unione europea formalmente non ha mai ricevuto dallo Stato italiano la notifica del fatto che noi siamo un'isola. E' lo Stato, ve lo ricordo, lo ricorderei anche al prefetto Gabrielli, che vuole una monocoltura del carbone e impedisce l'arrivo del gas in Sardegna: è uno Stato largamente colpevole.

Ebbene, questo prefetto quando arriva, con in corso una tragedia qual è quella che stiamo vivendo, dice "meno sagre" ed " è colpa dei sindaci". Le prime due cose che ha detto: "meno sagre", "è colpa dei sindaci". Io spero che ci sia almeno un parlamentare del Parlamento italiano che non si subordini a questo prefetto, spero ci sia almeno un sindaco che non lo riverisca, spero che ci sia un Presidente di Regione che dica al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano che la Sardegna non accetta queste semplificazioni.

La Protezione civile dello Stato ha ritenuto di aver assolto al proprio compito con l'invio di un proprio avviso domenica 17. L'avviso era per un rischio classificato "elevato"; colleghi, ho il testo davanti a me, lo faccio vedere perché si dice che noi non studiamo, non ci documentiamo. Si parlava di criticità "elevata" c'è scritto: "Si prevedono precipitazioni diffuse anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni potranno dar luogo a rovesci di forte intensità, frequenti attività elettriche, forti raffiche di vento. Previsti venti di burrasca sud orientali con raffiche di burrasca forte". Questa era la previsione. Infatti la rappresentazione grafica nelle previsioni dei tre giorni 17, 18 e 19, a partire dal 17, prevedeva, per quello che ho visto io, una Sardegna blu, il colore della criticità "elevata", ma non "molto elevata". Io questa cartina l'ho consegnata oggi e mi dicono che mi vogliono denunciare, la porterò di fronte ai giudici, non ho difficoltà, se ho sbagliato pagherò, ma il dato è che l'avviso parlava di "criticità elevata".

Oggi per quei tre giorni verifichiamo che c'è una cartina dove invece è descritto un territorio a criticità "molto elevata", per cui abbiamo la contraddizione di una previsione fatta il 17 dove si prevedeva che almeno una fascia andasse a criticità "molto elevata" e invece un avviso a criticità "elevata". Andiamo dai giudici. Se si vuole un confronto istituzionale tra uno che rappresenta comunque il popolo sardo secondo la Costituzione italiana e secondo lo Statuto regionale e un altro pezzo delle istituzioni dello Stato andiamo dai giudici, ormai la magistratura regola i poteri dello Stato.

Ma diamo anche conto di qualche altra cosa, perché il 9 ottobre (lo riferisce oggi il Corriere della Sera) il capo della Protezione civile, in audizione alla Camera dei deputati, dichiarava che in sei regioni, tra cui la Sardegna, i centri funzionali decentrati della Protezione civile non erano ancora attivi. Quindi, alla luce di tutto questo, bastava leggere il fax delle piogge.

Ma non è più umano, non è più profondo dire che ci sono eventi imprevedibili, anziché sbarcare in Sardegna e dire: "E' colpa dei sindaci, non fate più sagre"? Non è più normale dire: "Ci sono eventi imprevedibili", anziché dire queste banalità? Allora, perché - chiedo - il prefetto Gabrielli non denuncia anche il Presidente della Regione? Il Presidente della Regione, intervistato da LA7, in elicottero con il prefetto Gabrielli, ha detto che noi siamo stati allertati per una ondata di maltempo, pioggia e vento, ma nessuno poteva immaginare che le dimensioni fossero di questa portata.

Questo dice il Presidente della Regione ma non viene denunciato. C'è da chiedersi come mai il Presidente della Regione dichiara che c'era un allarme per maltempo e invece il prefetto Gabrielli dice che era sufficiente e adeguata quella allerta. Evidentemente la Protezione civile funziona con certezze e definizioni mentre la Sardegna no, la Sardegna non funziona.

Allora, colleghi, ricordatevi ciò che vi sto dicendo oggi: in Sardegna non si troverà più nessuno disponibile a fare il sindaco, non lo troverete più. Non ci sarà più nessuno disponibile a fare il sindaco con questo tragico e indecoroso scaricabarile istituzionale, non ci sarà più nessuno. Si ricordano le colpe dei sardi, le "colpe edilizie" dei sardi, che ci sono, badiamo, che sono vere perché chi ha costruito case, alberghi, centri commerciali sulle gore e sulle paludi deve fare mea culpa. Alcuni li ho sentiti in questi giorni col dito puntato sempre verso gli altri, ma usare la colpa dei sardi, le case, le sagre, per coprire le colpe di uno Stato sempre in fuga, io questo non lo posso tollerare.

Non posso tollerare l'inversione; io, noi sardi abbiamo le nostre colpe ma c'è uno Stato che ne ha di gigantesche, che ci sottrae i soldi per lo sviluppo, che ci impedisce di ricostruire e che dinanzi a una tragedia non sente neanche il dovere di restituirci i soldi con cui potremmo cavarcela anche da soli e manda un prefetto che ci dice, appena scende: "è colpa dei sindaci, non fate più sagre".

Oggi il Corriere della Sera ipotizza, con Sergio Rizzo, che le cose andrebbero meglio attribuendo più poteri alle strutture centrali dello Stato italiano. E' questo che vogliono, il disegno è questo, peccato che con tutti i suoi errori, con tutte le sue pecche, l'acqua nelle case dei sardi l'ha portata la Regione autonoma della Sardegna, le fogne le ha fatte la Regione autonoma della Sardegna, le strade le ha fatte la Regione autonoma della Sardegna, la siccità l'ha vinta la Regione autonoma della Sardegna, non lo Stato! E noi non dobbiamo accettare dai giornali italiani questo atteggiamento "sarebbero governati meglio", come sta dicendo il Corriere della Sera, "se fossero gestiti da qui".

Potrei stare ore a raccontare che cos'era la Sardegna gestita da lì: l'acqua nelle case non c'era, la corrente elettrica non arrivava nelle case, le strade non c'erano, eravamo invasi da cavallette, non avevamo l'acqua! Questo non l'hanno fatto loro, l'abbiamo fatto noi. Abbiamo sbagliato? Noi paghiamo i nostri errori, ma loro non sono in grado di dare lezioni a nessuno! E tanto meno lo devono fare quando scoppiano le tragedie, sbarcando in Sardegna e dicendo: "E' colpa vostra". La prima cosa che hanno detto è stata: "E' colpa vostra".

Io sono pronto a collaborare con tutti in questo momento, anche con il facile denunciante Gabrielli, non sono interessato a polemizzare con nessuno, però permettetemi di dire che io, da consigliere regionale della Regione sarda, non mi faccio umiliare da un prefetto che giunge in Sardegna e, con una catastrofe in corso, mi dice che lui non ha alcuna responsabilità perché aveva avvisato che ci sarebbero stati temporali. Preferisco un prefetto che mi dice: "E' un momento difficile, era imprevedibile una cosa di questo genere, aiutiamoci", vado e stringo la mano a un prefetto del genere perché è mio amico, non la stringo a un prefetto che appena scende dall'aereo mi dice che è colpa mia.

Infine, io mi auguro che nessuna istituzione sarda consideri un prefetto italiano più di quello che è perché sto vedendo un atteggiamento non di riguardo, ma di subordinazione che consente a taluni di usare parole fuori luogo. E mi auguro che lo spettro di Mario Melis si impossessi delle nostre istituzioni e ripristini un rapporto di dignità e di collaborazione tra la Sardegna e l'Italia.

Quanto ai fondi che oggi stanziamo, signor Presidente, per me vanno benissimo. Io mi ritrovo nella commozione delle sue parole, interamente. E' una sorta di percorso catartico del Consiglio e mi sta bene. Non capisco perché non faccia la stessa cosa la Giunta con i fondi della pubblicità istituzionale, questo non lo capisco. Se è iniziata una fase di moralizzazione dei nostri conti, in un momento in cui la finanziaria 2014 paga 800 milioni in meno tra le entrate e le spese vincolate, non capisco perché il Consiglio prenda una iniziativa importantissima e giusta e non altrettanto faccia la Giunta tagliando i fondi della pubblicità istituzionale. Se vogliamo essere persone solidali non è tempo di propaganda, allora anche i soldi della propaganda devono andare via.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente, a parte il doveroso intervento da parte del Consiglio nel mettere a disposizione tutte le risorse di cui può disporre, questi eventi, a prescindere dalla violenza straordinaria della natura, purtroppo sono diventati ciclici nella nostra isola: Olbia, Capoterra, Medio Campidano, bacino del Cedrino, Villanova Strisaili, le zone interne del nuorese ne sono un doloroso esempio. Questi drammi in questi anni si sono ripetuti in tempi sempre più ravvicinati, seminando morte e devastazione nei territori, distruggendo l'ambiente, le economie e le infrastrutture.

Oltre l'80 per cento dei nostri comuni è a rischio idrogeologico e la politica non può ignorare questa situazione di precarietà. Non possiamo in nessun modo accettare il concetto di vittime, del maltempo oppure di calamità naturale, perché questi fenomeni non sono più episodici e neanche straordinari. L'ordine dei geologi (in particolar modo l'hanno fatto i geologi che hanno curato il Piano stralcio per l'assetto idrogeologico), è da tempo che critica le politiche locali nei territori oggi colpiti da questo dramma e che lamenta come il piano idrogeologico imponesse dei vincoli allo sviluppo dei loro territori. Lo sviluppo dei territori senza l'armonia con l'ambiente degenera e contribuisce a esporre sempre più le collettività a lutti e a disastri.

Ancora una volta questi disastri ambientali sono la naturale risposta del territorio sardo, particolarmente violato dall'uomo in questi ultimi decenni; quindi edificato e urbanizzato spesso in deroga alle stesse leggi, vedi il compendio del Nord est dell'isola e le zone costiere umide dove i disastri di questi giorni sono più che mai violenti. Fiumi e corsi d'acqua interrati, deviati e rettificati dall'opera dell'uomo si sono ripresi i propri corsi naturali nei centri urbani, nelle pianure e nelle montagne. Dobbiamo prendere atto che il nostro territorio è già fortemente compromesso dall'urbanizzazione e dall'edilizia selvaggia che l'hanno predisposto a disastri idrogeologici che generano costi umani, economici e ambientali ben superiori al profitto legato alla speculazione urbanistica.

Questa catastrofe, che solo in parte è calamità, è un monito per una nuova e approfondita riflessione da parte della classe politica sarda che si accinge alla discussione in sede di Consiglio del Piano paesaggistico sardo di Cappellacci. Il PPS ha già suscitato forti perplessità e preoccupazioni di autorevoli urbanisti, di associazioni ambientaliste e di una parte dalla stessa classe politica sarda che denunciano in questo Piano la minaccia di nuove aggressioni legalizzate ai nostri territori e, in particolar modo, ai compendi lacustri e costieri.

Una classe politica responsabile di fronte a tali situazioni deve chiedersi se al di fuori dell'abnegazione dei singoli sia stato fatto tutto il possibile per intervenire nei tempi dovuti nel soccorso alle popolazioni.

Concordo perfettamente con l'intervento del collega Maninchedda, ho visto che la Protezione civile italiana minaccia querele contro chi avrebbe osato muovere qualche critica per la sua inefficienza, ma non è la prima volta che la Protezione civile italiana scarica la responsabilità sulla Sardegna, è già avvenuto due estati fa a proposito degli incendi gravissimi che si erano verificati; anche in quella circostanza la Protezione civile italiana scaricava le responsabilità sull'Assessorato dell'ambiente che pare non fosse intervenuto tempestivamente e viceversa.

In quella occasione io presentai anche un'interrogazione, a cui non è mai stata data alcuna risposta, perché il nostro Assessorato si sarebbe dovuto costituire parte civile contro la Protezione civile dello Stato italiano, cosa che non è mai avvenuta per cui a ognuno il suo. Lo Stato italiano si assuma la responsabilità evitando anche il cattivo gusto di minacciare le istituzioni sarde, per contro le istituzioni sarde facciano la propria parte.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, molto velocemente, per dire a lei e all'Aula che noi avevamo deciso di non intervenire. Il mio intervento più che altro è per ribadire che non interverremo. Per noi questo non è il momento delle discussioni, sono in atto i funerali delle vittime che lei ha ricordato e noi ci riconosciamo nelle sue parole; riteniamo che il popolo sardo e questo Paese debbano unirsi di fronte a questo dramma che ha toccato la nostra Regione. Quindi ribadisco che non è il momento delle discussioni per rispetto di quelle vittime (avremo tempo certamente di discutere), perchè abbiamo bisogno anche della Protezione civile per i primi interventi.

Il dibattito, per quanto ci riguarda, si conclude adesso con le sue parole per il rispetto dovuto soprattutto alle vittime e ai familiari; in un successivo momento certamente ci impegneremo per dare un contributo nella direzione necessaria a risolvere questo dramma.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, intervengo brevemente per manifestare apprezzamento sulla posizione espressa dal collega Giampaolo Diana e dichiarare di condividerla anche a nome di tutta la maggioranza. Mi pare che questo sia il momento proprio della riflessione seria e lasciamo la polemica ad altri tempi. Riteniamo che questa risposta da parte di tutto il Consiglio regionale, da parte di tutte le forze politiche, sia un segno tangibile della sensibilità che, debbo riconoscere, anche lei, Presidente del Consiglio, ha dimostrato nell'assumere questa iniziativa.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL-Sardigna Libera). Brevissimamente, per ringraziare lei Presidente per la sensibilità dimostrata oggi e anche ieri e per dire che anche noi preferiamo il silenzio in questo momento, ma che gli interventi dei colleghi Maninchedda e Zuncheddu devono farci riflettere perché sono assolutamente condivisibili.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Comunico che il consigliere Lai è rientrato dal congedo.

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Destinazione del contributo dei gruppi consiliari

1. L'ammontare del contributo destinato ai gruppi consiliari ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge regionale 13 giugno 2012, n. 12 (Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 - Norme in materia di organizzazione e personale - relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori misure di contenimento della spesa pubblica), al netto degli oneri per il personale comandato ai sensi della legge regionale 18 dicembre 1995, n. 37 (Norme in materia di funzionamento e di assegnazione di personale ai Gruppi consiliari), fino all'avvio della XV legislatura è destinato agli interventi, da definirsi con apposita legge regionale, finalizzati a fronteggiare le avversità atmosferiche verificatesi nel novembre del 2013.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Presidente, intendo solo far notare che nel testo sono saltate alcune parole. Esattamente, alla penultima riga, la frase: "gli interventi finalizzati a fronteggiare le avversità atmosferiche" va così integrata "gli interventi finalizzati a fronteggiare i danni causati dalle avversità atmosferiche".

PRESIDENTE. Se nessuno si oppone, e non essendoci iscritti a parlare, metto in votazione l'articolo 1 con la precisazione proposta dal consigliere Cuccureddu.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 581.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Manca ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Ben Amara - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tocco - Tupponi - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 62

maggioranza 32

favorevoli 62

(Il Consiglio approva).

Sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 56, viene ripresa alle ore 17 e 57.)

Comunicazioni della Giunta regionale, ex articolo 121 del Regolamento, sulla situazione a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche

PRESIDENTE. L'ordine del giorno prosegue, ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento, con le comunicazioni della Giunta regionale sulla situazione creatasi a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche.

Ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.

BIANCAREDDU (U.D.C.), Assessore della difesa dell'ambiente. Presidente, cari colleghi, anche a nome della Giunta mi associo alle parole testé pronunciate dal Presidente del Consiglio, e quindi al cordoglio verso le famiglie che hanno avuto degli eventi luttuosi. E' stato veramente struggente vedere le due bare bianche dei bambini in mezzo alle altre; bambini che hanno perso la vita nel corso di un evento straordinario e prevedibile. Evento straordinario e prevedibile sino a un certo punto perché l'allerta meteo rischio "elevato" è il massimo, non esiste il "molto elevato" o il "abbastanza elevato", l'allerta meteo "elevato" prevede anche le catastrofi.

Catastrofi che, purtroppo, non sono prevedibili in concreto nel senso che è difficile stabilire qual è il posto dove la strada cede, dove lo scantinato verrà allegato, dove la Smart viene buttata in mare. Io assieme al Procuratore Rossi proprio subito dopo l'estrazione dei corpi delle vittime di Monte Pino, per esempio, abbiamo fatto un sopralluogo e abbiamo visto che, come nei film del terrore, una famiglia in viaggio verso Olbia a un certo punto non ha trovato più la strada ma ha trovato una voragine dove è precipitata con la macchina e dove non è morta per l'impatto fisico ma perché travolta da un fiume di sabbia e di fango che ha riempito lentamente la macchina fino a non esserci più spazio non solo per l'acqua ma neanche per le persone.

Quando abbiamo visto la macchina c'era solo sabbia all'interno, quindi immaginatevi che tipo di morte e quanto può essere prevedibile che uno durante un viaggio fra Olbia e Tempio possa sprofondare in un inferno del genere. Purtroppo poi a questi fatti seguono le dietrologie da parte di coloro che io ho definito "i professori del giorno dopo", quelli che dopo gli incendi, magari con l'aria condizionata accesa dicono cosa si sarebbe dovuto fare l'anno scorso e quelli che ora, con le mani pulite, i piedi puliti e con il riscaldamento acceso dicono che forse cinquant'anni fa a Olbia non si doveva costruire in quel posto.

Possiamo anche essere d'accordo, però se si va sul posto (e io ero lì e ho visto con i miei occhi perché ci sono stato tre giorni e tre notti e abbiamo dormito tutti veramente poco) si vede che sono le famiglie povere che abitano i sottoscala, i garage trasformati in appartamenti, gli appartamenti dove non c'è luce perché costa meno l'affitto e magari possiedono solo il letto e la cucina e adesso hanno perso anche quello, gente che è uscita a nuoto da casa, non è uscita prelevata da altri, perché in certi punti c'erano tre metri d'acqua. Devi pensare a questi, devi pensare a come assisterli, a come dargli da mangiare, dove farli dormire, a consolarli, c'è gente disperata con i figli in braccio, è una situazione, cari colleghi, veramente drammatica e solo vedendola vi potete rendere conto di questo.

Noi come Regione siamo stati presenti, e all'onorevole Maninchedda, che ringrazio per il suo orgoglio da sardo, dirò la diatriba con Gabrielli perché bisogna valutare tutto quello che ha detto, e io l'ho avuto di fianco molte volte, ho avuto discussioni sia d'estate che d'inverno. Stavo dicendo quello che ha fatto la Regione. La Regione, poiché l'Assessore ha visto, si è resa conto e ha mobilitato il possibile e l'impossibile.

Quando Gabrielli ha detto, l'ha detto a me (anche l'Assessore è un po' orgoglioso, come lo siamo tutti noi sardi), che se non avesse visto personale della Regione all'opera avrebbe chiamato gli alpini, allora sono partite le colonne come in guerra: le colonne dell'Ente foreste, le colonne del Corpo forestale, le colonne dei volontari; siamo arrivati ad avere su Olbia, ma poi vi leggerò i dati di tutta la Sardegna, cinquecento persone, quindi cucine da campo montate, volontari all'opera, i mezzi dell'Ente foreste, le ruspe, le terne, gli escavatori, le pompe sommerse stanno già funzionando.

I danni però sono ingenti, non si tratta di venti appartamenti, di un quartiere, solo a Olbia ci sono vie, ognuna lunga cinquecento metri, completamente distrutte, allagate, con case inagibili, con gente che non sa dove andare e non sa neanche a chi rivolgersi. A questo si aggiungono altri 55 paesi in Sardegna che sono in situazioni drammatiche, che forse passano in secondo piano perché non hanno avuto morti, perché sono meno popolosi di Olbia; ma è un dramma che richiede interventi immediati e anche interventi strutturali per cui ci vorrà un impegno economico veramente grande che noi, come Consiglio regionale e come Regione, non saremo in grado sicuramente di sostenere da soli. Sarà necessario pertanto un intervento dello Stato ben più cospicuo di quello che si paventa e anche un intervento della Comunità europea.

Poi c'è stata una cosa strana, abbiamo avuto un rilievo mediatico non indifferente, sono arrivate telefonate dall'Australia, telefonate dal Qatar più o meno interessate, e non so se sia una cosa commovente o strana, ma comunque è accaduta. Stamattina il Sindaco di Porto Vecchio parlandomi in gallurese, a nome del Sindaco di Bonifacio e di Sartene mi ha offerto cinque camion di viveri, di pale, e altro, fatti strani però belli.

Dobbiamo comunque lavorare tanto perché non è finita, sta rincominciando a piovere, ogni goccia che scende adesso su Olbia e sulle altre città non è assorbita dal terreno; pensate che avantieri (le cose succedono tutte assieme), è arrivata anche l'alta marea, mai vista, per cui il fiume non riusciva a sfociare nel mare ed era il mare che rientrava su Olbia. Quindi quando ci sono le coincidenze strane è una cosa inaudita.

In ogni caso chiudo con Gabrielli, quando ieri notte è ritornato a Olbia per tirarmi le orecchie, per lo meno quello era il suo intento, ha fatto un giro e ha visto tutte queste persone che operavano anche di notte e allora si è dovuto ricredere e ha detto: "Assessore questa volta la Regione Sardegna è presente e lo sta dimostrando, gli alpini rimangono nelle caserme del continente". Tra l'altro siamo la prima forza in campo perché c'è un contingente del genio civile dell'Esercito, ci sono i pompieri, ci sono anche quindici persone della Marina militare, ognuno sta dando il suo contributo, noi siamo i primi e leggo le cifre prima di fare una breve relazione.

Sono sul posto 360 uomini dell'Ente foreste, 500 uomini del Corpo forestale, di cui 150 sul campo e 350 che devono ancora monitorare le zone rischiose. Ci sono inoltre 160 mezzi dell'Ente foreste e circa 100 del Corpo forestale. E approfitto dell'occasione per ringraziare tutte queste forze, ma ringraziare in particolar modo i volontari. Solo dalla Gallura tutte le associazioni di volontariato sono presenti a Olbia, è gente che lavora gratis, che magari perde di lavorare del suo per lavorare per gli altri, ed è un esempio di altruismo e di abnegazione che, io lo dirò a nome di tutti voi se mi consentite, è esemplare. Io non avevo mai visto, per fortuna, cose del genere tanto meno da Assessore, però è commovente vedere chi presta aiuto ai propri simili gratis.

Con questo ringrazio anche l'Ente foreste e il Corpo forestale perché stanno lavorando giorno e notte, e senza di loro veramente non avrei saputo che cosa fare. Ora vi faccio una brevissima relazione sullo stato dell'arte e sull'allerta meteo che è partito da Roma domenica alle 14 e 12. E' stato diramato in Sardegna dopo due ore dicendo che l'allerta rischio "elevato" sarebbe decorso dal giorno successivo.

Chiaramente, ha ragione l'onorevole Maninchedda, bisogna ammettere che sono cose imprevedibili, per cui che cosa si sarebbe potuto fare per evitarle veramente non è dato saperlo, perché se si dice alla gente di andare sui tetti si muore perché si cade dal tetto, se si dice di rimanere a casa si muore perché entra l'acqua e anneghi, se si esce fuori si muore travolti, quindi veramente bisogna prendere atto che di fronte a calamità del genere avere l'antidoto, anche quello del giorno dopo, è veramente un'attività da cartomante.

Allora, la relazione della Protezione civile in breve è questa: "Nel sottolineare l'eccezionalità della violenza e della portata dell'evento si conferma che la macchina organizzativa è stata immediatamente attivata senza indugio come da protocollo previsto in caso di allerta meteo. Si evidenzia che dalla serata del 18 novembre fino alla sera di ieri è rimasto attivo il Comitato operativo presso il Distretto nazionale della protezione civile per seguire l'evoluzione delle operazioni. I comuni interessati dall'alluvione sono 55 così suddivisi: sette in provincia di Cagliari (Armungia, Ballao, Decimoputzu, Siliqua, Vallermosa, Villaputzu e Villaspeciosa); diciassette in provincia di Nuoro (Bitti, Dorgali, Galtellì, Irgoli, Lodè, Lula, Macomer, Nuoro, Oliena, Onanì, Onifai, Orgosolo, Orosei, Posada, Siniscola, Sorgono e Torpè); sei in provincia di Oristano (Abbasanta, Palmas Arborea, Solarussa, Terralba, Uras, Villaurbana); dieci in provincia di Olbia-Tempio (Alà dei Sardi, Arzachena, Berchidda, Buddusò, Loiri, Olbia, Oschiri, Padru, Monti e Teti); otto nella provincia Medio-Campidano (Gonnosfanadiga, Guspini, Pabillonis, San Gavino, Sanluri, Sardara, Villacidro, Villanovafranca), sette nell'Ogliastra (Arzana, Lanusei, Seui, Talana, Tortolì, Ussassai, Villagrande Strisaili)". Solo il numero di questi comuni vi fa capire quale sia l'entità del danno materiale ed economico che noi dovremo risarcire seppure parzialmente.

La Giunta, l'Assessore dell'ambiente in particolare, sta preparando un disegno di legge per cercare, nei limiti e nelle ristrettezze del nostro prossimo bilancio, di trovare i soldi perché anche i privati siano risarciti. Ci sono famiglie in ginocchio, famiglie che già non arrivavano a fine mese, pur avendo la casa con l'arredamento, e adesso non arrivano a fine giornata. Quindi adesso si provvederà alla sopravvivenza dandogli da mangiare con le cucine da campo, poi bisognerà metterli in condizione di avere una casa e un arredamento dignitoso nei limiti del consentito.

I principali fatti; il 17 novembre alle ore 14, diramazione avvisi di allerta e di criticità elevata su tutta la Sardegna e moderata per la zona del Logudoro, per rischio idraulico idrogeologico, valido per la mattina del 18 e per le successive 24-30 ore. Quindi Comuni, Province, enti, agenzie regionali, associazioni di volontariato, gestori di servizi essenziali, enti e gestori di invasi, sono stati tutti avvisati tramite invio di fax, e-mail, e sms, e invio di apposito comunicato stampa.

Il 18 novembre, già dalla prima mattinata, sono giunte segnalazioni di allagamenti e criticità nei comuni del Medio-Campidano e in alcuni comuni della Provincia di Cagliari, cui è seguito un immediato rafforzamento della sala operativa regionale di Protezione civile e l'attivazione di diversi Centri operativi comunali dei comuni interessati dall'evento in coordinamento con l'Ufficio provinciale di Protezione civile, e nel primo pomeriggio l'attivazione del Centro di coordinamento soccorsi da parte della Prefettura di Cagliari con la presenza della Protezione civile regionale.

Sempre il 18 novembre, quindi, sono state disposte le prime evacuazioni nel Comune di Villacidro; nella serata del 18 novembre si sono verificati eventi anche nelle Province di Oristano, Nuoro e Olbia-Tempio, in particolare nei Comuni di Terralba, Olbia, Torpè e Onanì con ulteriori evacuati nei diversi comuni.

Il 19 novembre, è stato attivato anche il Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura di Sassari presso il Comune di Olbia con individuazione del Centro di ammassamento dei soccorritori ed è stato attivato il Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura di Nuoro.

Il 20 novembre, è stato attivato anche il Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura di Oristano.

Il 21 novembre, ulteriori uomini dell'Ente foreste e volontari sono stati inviati nei luoghi delle ricerche del disperso di Onanì. Oggi il numero degli evacuati è in calo ed è pari adesso a 493 persone, di cui 292 assistite ovvero ospitate in strutture di accoglienza pubbliche e private. Oggi tutti e tre i suddetti Centri di coordinamento dei soccorsi a Olbia, Nuoro e Oristano sono ancora attivi e sono diversi i centri operativi di coordinamento comunale. Risultano ancora chiusi quattro tratti di strade statali, mentre sulla 131 è chiusa dal chilometro 60 al chilometro 70 solo una carreggiata, e tre tratti di strade provinciali. Si segnala inoltre il crollo di diversi ponti concentrati principalmente nella Provincia di Olbia. Per quanto riguarda i potabilizzatori di Abbanoa si segnala l'isolamento telefonico del potabilizzatore dell'Agnata e il fermo per acqua torbida di diversi impianti della Baronia.

Questa è la situazione data circa due ore fa; siamo tutti in allerta. Io appena finirà il Consiglio tornerò nella sala operativa di Tempio e di Olbia e cercherò di dare il mio modesto contributo, come ho cercato di fare in questi giorni.

PRESIDENTE. Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 18 e 14.



Allegati seduta

CDXLIII SEDUTA

Giovedì 21 novembre 2013

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 17 e 11.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 1° ottobre 2013 (434), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Efisio Arbau, Gianfranco Bardanzellu, Vittorio Renato Lai, Francesco Mula, Adriano Salis e Matteo Sanna, hanno chiesto congedo per la seduta del 21 novembre 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera regionale Michelina Lunesu, con nota del 6 novembre 2013, ha reso noto di aver rassegnato le dimissioni dal Gruppo Fratelli d'Italia e di aver aderito, nella medesima data, al Gruppo Popolo della libertà.

Comunico che, in data 5 novembre 2013, il Gruppo consiliare Misto ha nominato presidente il consigliere Franco Cuccureddu e vicepresidente il consigliere Giuseppe Stocchino.

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione Zuncheddu sulla drammatica situazione economica in cui versano i comparti agro-pastorale, artigianale, del commercio, delle libere professioni e delle partite IVA in Sardegna, sulle responsabilità del fisco italiano e sulla mancata applicazione dell'articolo 51 dello Statuto speciale da parte della Giunta regionale". (698)

(Risposta scritta in data 15 novembre 2013.)

"Interrogazione Amadu sull'incremento dei disservizi che stanno causando ritardi e cancellazioni dei voli aerei da e per la Sardegna". (1098)

(Risposta scritta in data 15 novembre 2013.)

"Interrogazione Locci - Tocco - Lai - Bardanzellu - Petrini - Sanna Paolo Terzo - Murgioni - Lunesu - Rodin sulle criticità della continuità territoriale aerea a tariffa unica". (1099)

(Risposta scritta in data 15 novembre 2013.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

DESSSI', Segretario:

"Interrogazione Sanna Gian Valerio - Agus - Cocco Pietro - Cozzolino - Floris Vincenzo - Meloni Valerio, con richiesta di risposta scritta, sull'assegnazione ai comuni di competenze per il rilascio di autorizzazioni connesse al Piano di bacino e Piano stralcio per l'assetto idrogeologico, in contrasto con le determinazioni del Consiglio regionale". (1242)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Sechi - Zuncheddu - Cugusi, con richiesta di risposta scritta, sul gravissimo danno ambientale ed alla salute causato dalla lavorazione dell'amianto nei siti industriali della Sardegna e dall'uso dello stesso nelle strutture sia pubbliche che private". (1243)

"Interrogazione Sanna Giacomo, con richiesta di risposta scritta, sull'appalto per i servizi di portierato del lotto n. 2 - ASL Cagliari". (1244)

"Interrogazione Solinas Antonio, con richiesta di risposta scritta, in merito all'indizione della procedura aperta per la fornitura in più lotti e in modalità service, di dispositivi per dialisi e aghi per dialisi, in unione di acquisto tra le ASL della Regione". (1245)

"Interrogazione Cuccu - Cozzolino - Moriconi - Sabatini - Sanna Gian Valerio, con richiesta di risposta scritta, sulle problematiche connesse alla scelta del pediatra di base". (1246)

"Interrogazione Tocco, con richiesta di risposta scritta, sulla proroga della tariffa "week end" del servizio di trasporto pubblico regionale via mare per le isole minori (Carloforte e La Maddalena)". (1247)

"Interrogazione MELONI Valerio, con richiesta di risposta scritta, sui trasferimenti dei mezzi in servizio per il trasporto urbano nella città di Porto Torres". (1248)

"Interrogazione SOLINAS Antonio, con richiesta di risposta scritta, in merito all'alluvione che ha colpito diverse aree della Sardegna e principalmente l'Oristanese, la Gallura, l'Ogliastra, il Nuorese e il Medio Campidano - Interventi urgenti per le popolazioni, le aziende agricole e di allevamento colpite dalla calamità naturale". (1249)

"Interrogazione COCCO Daniele Secondo sulla necessità di dare attuazione all'articolo 5 della legge regionale 26 luglio 2013, n. 18". (1250)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Interpellanza Arbau sui criteri con i quali la ASL n. 3 di Nuoro ha rideterminato nel 2013 i budget ed i tetti di spesa delle strutture diagnostiche per immagini e sull'innalzamento di circa seicentomila euro del budget di una società che utilizza una macchina inadeguata, con la conseguente ripetizione degli esami in altra struttura". (468)

"Interpellanza Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Sechi - Cugusi sulle improrogabili e urgenti iniziative che la Regione deve intraprendere nei confronti della SARAS Spa per i danni da inquinamento ambientale nelle aree in prossimità della raffineria e per i mancati risarcimenti per i danni materiali arrecati dalle attività industriali ai beni mobili e immobili dei produttori orto-serricoli operanti nell'area intorno a Sarroch". (469)

"Interpellanza Diana Giampaolo sulle penalizzazioni in materia di turn-over degli atenei sardi, derivanti dalla ripartizione dei punti organico 2013 secondo il decreto ministeriale 9 agosto 2013, n. 713". (470)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

DESSI', Segretario:

"Mozione Sanna Matteo - Locci - Murgioni - Rodin - Gallus per esprimere solidarietà ai marò detenuti in India". (286)

"Mozione Planetta - Fois - Stocchino - Salis - Solinas Antonio - Dedoni sulla necessità di interventi strutturali urgenti da assumere a favore del settore ippico della Sardegna". (287)

"Mozione Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Sechi - Cugusi per il riconoscimento in Sardegna della sensibilità chimica multipla (MCS)". (288)

Commemorazione delle vittime degli eventi alluvionali del novembre 2013

PRESIDENTE. E' con profonda commozione e immenso dolore che voglio ricordare le sedici vittime di questa assurda tragedia che ha colpito la nostra terra e che lascerà una ferita aperta nei nostri cuori. Nessuno di noi potrà mai dimenticare lo strazio di chi ha perso gli affetti più cari, di chi ha perso la propria casa, il frutto dei sacrifici di una vita, lo strazio di chi ha perso tutto.

Esprimo il cordoglio mio personale e dell'intera Assemblea ai familiari dei due piccoli angeli, Enrico e Morgana, che sono saliti al cielo, dei loro genitori Francesco Mazzoccu e Patrizia Corona, ai familiari di Bruno Fiore, Sebastiana Brundu, Maria Loriga, Anna Ragnedda, Maria Massa, Isael Passoni, Cleide Passoni, Weriston Passoni, Laine Kellen Passoni, dell'assistente capo di polizia di Stato che è morto in servizio, nell'assolvere il proprio dovere, Luca Tanzi, Giuseppina Frau e Vannina Figus.

Sospendo la seduta per cinque minuti in segno di lutto.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 18, viene ripresa alle ore 17 e 30.)

Discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, e approvazione della proposta di legge Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Cuccureddu - Dedoni - Rodin - Mulas - Cocco Daniele Secondo - Solinas Christian: "Contributi consiliari finalizzati a fronteggiare gli eventi alluvionali del novembre 2013 (581)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge numero 581.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Il primo iscritto a parlare è l'onorevole Maninchedda, che ha a disposizione venti minuti.

Ricordo che i consiglieri che intendono parlare devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (Gruppo Misto). Presidente, dopo le parole da lei pronunciate nella commemorazione delle vittime di questa tragedia, io avrei fatto volentieri a meno di intervenire dato che prendo la parola anche con uno stato di tensione che spero lei e i colleghi comprendano, ma c'è un comportamento dello Stato italiano che per me non è tollerabile e rispetto al quale io voglio che rimanga agli atti di questo Consiglio almeno la mia personalissima opinione.

La posizione dello Stato italiano dinanzi a questa tragedia, colleghi, non è stata rappresentata in Sardegna dal presidente Letta, che ha promesso, lo ricordo, 25 milioni di euro di interventi; fondi che, come potete ben capire, sono insufficienti e quindi i milioni sono diventati 103 nella Commissione bilancio del Senato grazie al lavoro di un senatore sardo che si chiama Luciano Uras, che però ha ottenuto questo risultato presentando 41 subemendamenti, cioè con una tecnica ostruzionistica, non con la persuasione del Governo italiano. Letta è arrivato e avrebbe potuto dire che ci rendeva il miliardo e 300 milioni di entrate che la Corte dei conti ha sancito che ci spettano, che la Corte costituzionale ha sancito che ci spettano e con quello avremmo potuto certamente riavviare molto di ciò che è stato distrutto, ma non lo ha detto. Letta avrebbe potuto dire che il Governo intendeva restituirci gli 800 milioni della Sassari-Olbia che noi abbiamo finanziato, una strada statale, e con quelli avremmo potuto certamente fare molto nella ricostruzione, ma non l'ha detto.

La posizione dello Stato italiano quindi non è stata rappresentata dal Governo Letta, Presidente, è stata rappresentata dal prefetto Gabrielli, capo della Protezione civile. Questo signore, appena giunto in Sardegna, quando ancora le dimensioni di questa tragedia non erano né chiare e neanche evidenti, ha dichiarato nella prima intervista televisiva che occorreva controllare che cosa avevano fatto le istituzioni locali, escludendo le responsabilità centrali delle istituzioni dello Stato.

Colleghi, quali sono le istituzioni sul territorio? Sono i sindaci, spero sia chiaro a tutti voi. Poco dopo, in un'altra occasione, il prefetto dello Stato italiano ha dichiarato che occorreva fare meno sagre e più manutenzioni, e io sono d'accordo con lui, ma un rappresentante dello Stato italiano che arriva di fronte a una tragedia largamente imprevedibile, questo io lo riconosco, un rappresentante della stessa struttura che ha fatto quello che ha fatto a La Maddalena, prima di tutto avrebbe dovuto sforzarsi di chiedere al suo Stato italiano magari, anziché meno sagre a noi che comunque dovremmo farne di meno, meno poligoni e più infrastrutture ambientali, soprattutto quando parla nella regione d'Italia con il più alto deficit infrastrutturale.

Lo Stato in fuga dalla Sardegna. Lo Stato del prefetto Gabrielli è lo Stato alleato di E.On., è lo Stato che è stato alleato dell'Eni, è lo Stato che in pochi anni ha tagliato circa il 40 per cento dei trasferimenti ai comuni, è lo Stato che per decenni, anziché darci i sette decimi, ci ha dato i due decimi delle nostre entrate, è lo Stato che non ha mai notificato all'Unione europea che noi siamo un'isola. L'Unione europea formalmente non ha mai ricevuto dallo Stato italiano la notifica del fatto che noi siamo un'isola. E' lo Stato, ve lo ricordo, lo ricorderei anche al prefetto Gabrielli, che vuole una monocoltura del carbone e impedisce l'arrivo del gas in Sardegna: è uno Stato largamente colpevole.

Ebbene, questo prefetto quando arriva, con in corso una tragedia qual è quella che stiamo vivendo, dice "meno sagre" ed " è colpa dei sindaci". Le prime due cose che ha detto: "meno sagre", "è colpa dei sindaci". Io spero che ci sia almeno un parlamentare del Parlamento italiano che non si subordini a questo prefetto, spero ci sia almeno un sindaco che non lo riverisca, spero che ci sia un Presidente di Regione che dica al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano che la Sardegna non accetta queste semplificazioni.

La Protezione civile dello Stato ha ritenuto di aver assolto al proprio compito con l'invio di un proprio avviso domenica 17. L'avviso era per un rischio classificato "elevato"; colleghi, ho il testo davanti a me, lo faccio vedere perché si dice che noi non studiamo, non ci documentiamo. Si parlava di criticità "elevata" c'è scritto: "Si prevedono precipitazioni diffuse anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni potranno dar luogo a rovesci di forte intensità, frequenti attività elettriche, forti raffiche di vento. Previsti venti di burrasca sud orientali con raffiche di burrasca forte". Questa era la previsione. Infatti la rappresentazione grafica nelle previsioni dei tre giorni 17, 18 e 19, a partire dal 17, prevedeva, per quello che ho visto io, una Sardegna blu, il colore della criticità "elevata", ma non "molto elevata". Io questa cartina l'ho consegnata oggi e mi dicono che mi vogliono denunciare, la porterò di fronte ai giudici, non ho difficoltà, se ho sbagliato pagherò, ma il dato è che l'avviso parlava di "criticità elevata".

Oggi per quei tre giorni verifichiamo che c'è una cartina dove invece è descritto un territorio a criticità "molto elevata", per cui abbiamo la contraddizione di una previsione fatta il 17 dove si prevedeva che almeno una fascia andasse a criticità "molto elevata" e invece un avviso a criticità "elevata". Andiamo dai giudici. Se si vuole un confronto istituzionale tra uno che rappresenta comunque il popolo sardo secondo la Costituzione italiana e secondo lo Statuto regionale e un altro pezzo delle istituzioni dello Stato andiamo dai giudici, ormai la magistratura regola i poteri dello Stato.

Ma diamo anche conto di qualche altra cosa, perché il 9 ottobre (lo riferisce oggi il Corriere della Sera) il capo della Protezione civile, in audizione alla Camera dei deputati, dichiarava che in sei regioni, tra cui la Sardegna, i centri funzionali decentrati della Protezione civile non erano ancora attivi. Quindi, alla luce di tutto questo, bastava leggere il fax delle piogge.

Ma non è più umano, non è più profondo dire che ci sono eventi imprevedibili, anziché sbarcare in Sardegna e dire: "E' colpa dei sindaci, non fate più sagre"? Non è più normale dire: "Ci sono eventi imprevedibili", anziché dire queste banalità? Allora, perché - chiedo - il prefetto Gabrielli non denuncia anche il Presidente della Regione? Il Presidente della Regione, intervistato da LA7, in elicottero con il prefetto Gabrielli, ha detto che noi siamo stati allertati per una ondata di maltempo, pioggia e vento, ma nessuno poteva immaginare che le dimensioni fossero di questa portata.

Questo dice il Presidente della Regione ma non viene denunciato. C'è da chiedersi come mai il Presidente della Regione dichiara che c'era un allarme per maltempo e invece il prefetto Gabrielli dice che era sufficiente e adeguata quella allerta. Evidentemente la Protezione civile funziona con certezze e definizioni mentre la Sardegna no, la Sardegna non funziona.

Allora, colleghi, ricordatevi ciò che vi sto dicendo oggi: in Sardegna non si troverà più nessuno disponibile a fare il sindaco, non lo troverete più. Non ci sarà più nessuno disponibile a fare il sindaco con questo tragico e indecoroso scaricabarile istituzionale, non ci sarà più nessuno. Si ricordano le colpe dei sardi, le "colpe edilizie" dei sardi, che ci sono, badiamo, che sono vere perché chi ha costruito case, alberghi, centri commerciali sulle gore e sulle paludi deve fare mea culpa. Alcuni li ho sentiti in questi giorni col dito puntato sempre verso gli altri, ma usare la colpa dei sardi, le case, le sagre, per coprire le colpe di uno Stato sempre in fuga, io questo non lo posso tollerare.

Non posso tollerare l'inversione; io, noi sardi abbiamo le nostre colpe ma c'è uno Stato che ne ha di gigantesche, che ci sottrae i soldi per lo sviluppo, che ci impedisce di ricostruire e che dinanzi a una tragedia non sente neanche il dovere di restituirci i soldi con cui potremmo cavarcela anche da soli e manda un prefetto che ci dice, appena scende: "è colpa dei sindaci, non fate più sagre".

Oggi il Corriere della Sera ipotizza, con Sergio Rizzo, che le cose andrebbero meglio attribuendo più poteri alle strutture centrali dello Stato italiano. E' questo che vogliono, il disegno è questo, peccato che con tutti i suoi errori, con tutte le sue pecche, l'acqua nelle case dei sardi l'ha portata la Regione autonoma della Sardegna, le fogne le ha fatte la Regione autonoma della Sardegna, le strade le ha fatte la Regione autonoma della Sardegna, la siccità l'ha vinta la Regione autonoma della Sardegna, non lo Stato! E noi non dobbiamo accettare dai giornali italiani questo atteggiamento "sarebbero governati meglio", come sta dicendo il Corriere della Sera, "se fossero gestiti da qui".

Potrei stare ore a raccontare che cos'era la Sardegna gestita da lì: l'acqua nelle case non c'era, la corrente elettrica non arrivava nelle case, le strade non c'erano, eravamo invasi da cavallette, non avevamo l'acqua! Questo non l'hanno fatto loro, l'abbiamo fatto noi. Abbiamo sbagliato? Noi paghiamo i nostri errori, ma loro non sono in grado di dare lezioni a nessuno! E tanto meno lo devono fare quando scoppiano le tragedie, sbarcando in Sardegna e dicendo: "E' colpa vostra". La prima cosa che hanno detto è stata: "E' colpa vostra".

Io sono pronto a collaborare con tutti in questo momento, anche con il facile denunciante Gabrielli, non sono interessato a polemizzare con nessuno, però permettetemi di dire che io, da consigliere regionale della Regione sarda, non mi faccio umiliare da un prefetto che giunge in Sardegna e, con una catastrofe in corso, mi dice che lui non ha alcuna responsabilità perché aveva avvisato che ci sarebbero stati temporali. Preferisco un prefetto che mi dice: "E' un momento difficile, era imprevedibile una cosa di questo genere, aiutiamoci", vado e stringo la mano a un prefetto del genere perché è mio amico, non la stringo a un prefetto che appena scende dall'aereo mi dice che è colpa mia.

Infine, io mi auguro che nessuna istituzione sarda consideri un prefetto italiano più di quello che è perché sto vedendo un atteggiamento non di riguardo, ma di subordinazione che consente a taluni di usare parole fuori luogo. E mi auguro che lo spettro di Mario Melis si impossessi delle nostre istituzioni e ripristini un rapporto di dignità e di collaborazione tra la Sardegna e l'Italia.

Quanto ai fondi che oggi stanziamo, signor Presidente, per me vanno benissimo. Io mi ritrovo nella commozione delle sue parole, interamente. E' una sorta di percorso catartico del Consiglio e mi sta bene. Non capisco perché non faccia la stessa cosa la Giunta con i fondi della pubblicità istituzionale, questo non lo capisco. Se è iniziata una fase di moralizzazione dei nostri conti, in un momento in cui la finanziaria 2014 paga 800 milioni in meno tra le entrate e le spese vincolate, non capisco perché il Consiglio prenda una iniziativa importantissima e giusta e non altrettanto faccia la Giunta tagliando i fondi della pubblicità istituzionale. Se vogliamo essere persone solidali non è tempo di propaganda, allora anche i soldi della propaganda devono andare via.

PRESIDENTE. E' iscritta a parlare la consigliera Zuncheddu. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (SEL-Sardigna Libera). Presidente, a parte il doveroso intervento da parte del Consiglio nel mettere a disposizione tutte le risorse di cui può disporre, questi eventi, a prescindere dalla violenza straordinaria della natura, purtroppo sono diventati ciclici nella nostra isola: Olbia, Capoterra, Medio Campidano, bacino del Cedrino, Villanova Strisaili, le zone interne del nuorese ne sono un doloroso esempio. Questi drammi in questi anni si sono ripetuti in tempi sempre più ravvicinati, seminando morte e devastazione nei territori, distruggendo l'ambiente, le economie e le infrastrutture.

Oltre l'80 per cento dei nostri comuni è a rischio idrogeologico e la politica non può ignorare questa situazione di precarietà. Non possiamo in nessun modo accettare il concetto di vittime, del maltempo oppure di calamità naturale, perché questi fenomeni non sono più episodici e neanche straordinari. L'ordine dei geologi (in particolar modo l'hanno fatto i geologi che hanno curato il Piano stralcio per l'assetto idrogeologico), è da tempo che critica le politiche locali nei territori oggi colpiti da questo dramma e che lamenta come il piano idrogeologico imponesse dei vincoli allo sviluppo dei loro territori. Lo sviluppo dei territori senza l'armonia con l'ambiente degenera e contribuisce a esporre sempre più le collettività a lutti e a disastri.

Ancora una volta questi disastri ambientali sono la naturale risposta del territorio sardo, particolarmente violato dall'uomo in questi ultimi decenni; quindi edificato e urbanizzato spesso in deroga alle stesse leggi, vedi il compendio del Nord est dell'isola e le zone costiere umide dove i disastri di questi giorni sono più che mai violenti. Fiumi e corsi d'acqua interrati, deviati e rettificati dall'opera dell'uomo si sono ripresi i propri corsi naturali nei centri urbani, nelle pianure e nelle montagne. Dobbiamo prendere atto che il nostro territorio è già fortemente compromesso dall'urbanizzazione e dall'edilizia selvaggia che l'hanno predisposto a disastri idrogeologici che generano costi umani, economici e ambientali ben superiori al profitto legato alla speculazione urbanistica.

Questa catastrofe, che solo in parte è calamità, è un monito per una nuova e approfondita riflessione da parte della classe politica sarda che si accinge alla discussione in sede di Consiglio del Piano paesaggistico sardo di Cappellacci. Il PPS ha già suscitato forti perplessità e preoccupazioni di autorevoli urbanisti, di associazioni ambientaliste e di una parte dalla stessa classe politica sarda che denunciano in questo Piano la minaccia di nuove aggressioni legalizzate ai nostri territori e, in particolar modo, ai compendi lacustri e costieri.

Una classe politica responsabile di fronte a tali situazioni deve chiedersi se al di fuori dell'abnegazione dei singoli sia stato fatto tutto il possibile per intervenire nei tempi dovuti nel soccorso alle popolazioni.

Concordo perfettamente con l'intervento del collega Maninchedda, ho visto che la Protezione civile italiana minaccia querele contro chi avrebbe osato muovere qualche critica per la sua inefficienza, ma non è la prima volta che la Protezione civile italiana scarica la responsabilità sulla Sardegna, è già avvenuto due estati fa a proposito degli incendi gravissimi che si erano verificati; anche in quella circostanza la Protezione civile italiana scaricava le responsabilità sull'Assessorato dell'ambiente che pare non fosse intervenuto tempestivamente e viceversa.

In quella occasione io presentai anche un'interrogazione, a cui non è mai stata data alcuna risposta, perché il nostro Assessorato si sarebbe dovuto costituire parte civile contro la Protezione civile dello Stato italiano, cosa che non è mai avvenuta per cui a ognuno il suo. Lo Stato italiano si assuma la responsabilità evitando anche il cattivo gusto di minacciare le istituzioni sarde, per contro le istituzioni sarde facciano la propria parte.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, molto velocemente, per dire a lei e all'Aula che noi avevamo deciso di non intervenire. Il mio intervento più che altro è per ribadire che non interverremo. Per noi questo non è il momento delle discussioni, sono in atto i funerali delle vittime che lei ha ricordato e noi ci riconosciamo nelle sue parole; riteniamo che il popolo sardo e questo Paese debbano unirsi di fronte a questo dramma che ha toccato la nostra Regione. Quindi ribadisco che non è il momento delle discussioni per rispetto di quelle vittime (avremo tempo certamente di discutere), perchè abbiamo bisogno anche della Protezione civile per i primi interventi.

Il dibattito, per quanto ci riguarda, si conclude adesso con le sue parole per il rispetto dovuto soprattutto alle vittime e ai familiari; in un successivo momento certamente ci impegneremo per dare un contributo nella direzione necessaria a risolvere questo dramma.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, intervengo brevemente per manifestare apprezzamento sulla posizione espressa dal collega Giampaolo Diana e dichiarare di condividerla anche a nome di tutta la maggioranza. Mi pare che questo sia il momento proprio della riflessione seria e lasciamo la polemica ad altri tempi. Riteniamo che questa risposta da parte di tutto il Consiglio regionale, da parte di tutte le forze politiche, sia un segno tangibile della sensibilità che, debbo riconoscere, anche lei, Presidente del Consiglio, ha dimostrato nell'assumere questa iniziativa.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL-Sardigna Libera). Brevissimamente, per ringraziare lei Presidente per la sensibilità dimostrata oggi e anche ieri e per dire che anche noi preferiamo il silenzio in questo momento, ma che gli interventi dei colleghi Maninchedda e Zuncheddu devono farci riflettere perché sono assolutamente condivisibili.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Comunico che il consigliere Lai è rientrato dal congedo.

Passiamo all'esame dell'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Destinazione del contributo dei gruppi consiliari

1. L'ammontare del contributo destinato ai gruppi consiliari ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge regionale 13 giugno 2012, n. 12 (Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 - Norme in materia di organizzazione e personale - relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori misure di contenimento della spesa pubblica), al netto degli oneri per il personale comandato ai sensi della legge regionale 18 dicembre 1995, n. 37 (Norme in materia di funzionamento e di assegnazione di personale ai Gruppi consiliari), fino all'avvio della XV legislatura è destinato agli interventi, da definirsi con apposita legge regionale, finalizzati a fronteggiare le avversità atmosferiche verificatesi nel novembre del 2013.)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Presidente, intendo solo far notare che nel testo sono saltate alcune parole. Esattamente, alla penultima riga, la frase: "gli interventi finalizzati a fronteggiare le avversità atmosferiche" va così integrata "gli interventi finalizzati a fronteggiare i danni causati dalle avversità atmosferiche".

PRESIDENTE. Se nessuno si oppone, e non essendoci iscritti a parlare, metto in votazione l'articolo 1 con la precisazione proposta dal consigliere Cuccureddu.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare su questo articolo, lo metto in votazione.

Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 581.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Manca ha votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Ben Amara - Bruno - Campus - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cossa - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Greco - Lai - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Murgioni - Oppi - Peru - Petrini - Pisano - Pitea - Pittalis - Planetta - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Stocchino - Tocco - Tupponi - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 62

maggioranza 32

favorevoli 62

(Il Consiglio approva).

Sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 56, viene ripresa alle ore 17 e 57.)

Comunicazioni della Giunta regionale, ex articolo 121 del Regolamento, sulla situazione a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche

PRESIDENTE. L'ordine del giorno prosegue, ai sensi dell'articolo 121 del Regolamento, con le comunicazioni della Giunta regionale sulla situazione creatasi a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche.

Ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.

BIANCAREDDU (U.D.C.), Assessore della difesa dell'ambiente. Presidente, cari colleghi, anche a nome della Giunta mi associo alle parole testé pronunciate dal Presidente del Consiglio, e quindi al cordoglio verso le famiglie che hanno avuto degli eventi luttuosi. E' stato veramente struggente vedere le due bare bianche dei bambini in mezzo alle altre; bambini che hanno perso la vita nel corso di un evento straordinario e prevedibile. Evento straordinario e prevedibile sino a un certo punto perché l'allerta meteo rischio "elevato" è il massimo, non esiste il "molto elevato" o il "abbastanza elevato", l'allerta meteo "elevato" prevede anche le catastrofi.

Catastrofi che, purtroppo, non sono prevedibili in concreto nel senso che è difficile stabilire qual è il posto dove la strada cede, dove lo scantinato verrà allegato, dove la Smart viene buttata in mare. Io assieme al Procuratore Rossi proprio subito dopo l'estrazione dei corpi delle vittime di Monte Pino, per esempio, abbiamo fatto un sopralluogo e abbiamo visto che, come nei film del terrore, una famiglia in viaggio verso Olbia a un certo punto non ha trovato più la strada ma ha trovato una voragine dove è precipitata con la macchina e dove non è morta per l'impatto fisico ma perché travolta da un fiume di sabbia e di fango che ha riempito lentamente la macchina fino a non esserci più spazio non solo per l'acqua ma neanche per le persone.

Quando abbiamo visto la macchina c'era solo sabbia all'interno, quindi immaginatevi che tipo di morte e quanto può essere prevedibile che uno durante un viaggio fra Olbia e Tempio possa sprofondare in un inferno del genere. Purtroppo poi a questi fatti seguono le dietrologie da parte di coloro che io ho definito "i professori del giorno dopo", quelli che dopo gli incendi, magari con l'aria condizionata accesa dicono cosa si sarebbe dovuto fare l'anno scorso e quelli che ora, con le mani pulite, i piedi puliti e con il riscaldamento acceso dicono che forse cinquant'anni fa a Olbia non si doveva costruire in quel posto.

Possiamo anche essere d'accordo, però se si va sul posto (e io ero lì e ho visto con i miei occhi perché ci sono stato tre giorni e tre notti e abbiamo dormito tutti veramente poco) si vede che sono le famiglie povere che abitano i sottoscala, i garage trasformati in appartamenti, gli appartamenti dove non c'è luce perché costa meno l'affitto e magari possiedono solo il letto e la cucina e adesso hanno perso anche quello, gente che è uscita a nuoto da casa, non è uscita prelevata da altri, perché in certi punti c'erano tre metri d'acqua. Devi pensare a questi, devi pensare a come assisterli, a come dargli da mangiare, dove farli dormire, a consolarli, c'è gente disperata con i figli in braccio, è una situazione, cari colleghi, veramente drammatica e solo vedendola vi potete rendere conto di questo.

Noi come Regione siamo stati presenti, e all'onorevole Maninchedda, che ringrazio per il suo orgoglio da sardo, dirò la diatriba con Gabrielli perché bisogna valutare tutto quello che ha detto, e io l'ho avuto di fianco molte volte, ho avuto discussioni sia d'estate che d'inverno. Stavo dicendo quello che ha fatto la Regione. La Regione, poiché l'Assessore ha visto, si è resa conto e ha mobilitato il possibile e l'impossibile.

Quando Gabrielli ha detto, l'ha detto a me (anche l'Assessore è un po' orgoglioso, come lo siamo tutti noi sardi), che se non avesse visto personale della Regione all'opera avrebbe chiamato gli alpini, allora sono partite le colonne come in guerra: le colonne dell'Ente foreste, le colonne del Corpo forestale, le colonne dei volontari; siamo arrivati ad avere su Olbia, ma poi vi leggerò i dati di tutta la Sardegna, cinquecento persone, quindi cucine da campo montate, volontari all'opera, i mezzi dell'Ente foreste, le ruspe, le terne, gli escavatori, le pompe sommerse stanno già funzionando.

I danni però sono ingenti, non si tratta di venti appartamenti, di un quartiere, solo a Olbia ci sono vie, ognuna lunga cinquecento metri, completamente distrutte, allagate, con case inagibili, con gente che non sa dove andare e non sa neanche a chi rivolgersi. A questo si aggiungono altri 55 paesi in Sardegna che sono in situazioni drammatiche, che forse passano in secondo piano perché non hanno avuto morti, perché sono meno popolosi di Olbia; ma è un dramma che richiede interventi immediati e anche interventi strutturali per cui ci vorrà un impegno economico veramente grande che noi, come Consiglio regionale e come Regione, non saremo in grado sicuramente di sostenere da soli. Sarà necessario pertanto un intervento dello Stato ben più cospicuo di quello che si paventa e anche un intervento della Comunità europea.

Poi c'è stata una cosa strana, abbiamo avuto un rilievo mediatico non indifferente, sono arrivate telefonate dall'Australia, telefonate dal Qatar più o meno interessate, e non so se sia una cosa commovente o strana, ma comunque è accaduta. Stamattina il Sindaco di Porto Vecchio parlandomi in gallurese, a nome del Sindaco di Bonifacio e di Sartene mi ha offerto cinque camion di viveri, di pale, e altro, fatti strani però belli.

Dobbiamo comunque lavorare tanto perché non è finita, sta rincominciando a piovere, ogni goccia che scende adesso su Olbia e sulle altre città non è assorbita dal terreno; pensate che avantieri (le cose succedono tutte assieme), è arrivata anche l'alta marea, mai vista, per cui il fiume non riusciva a sfociare nel mare ed era il mare che rientrava su Olbia. Quindi quando ci sono le coincidenze strane è una cosa inaudita.

In ogni caso chiudo con Gabrielli, quando ieri notte è ritornato a Olbia per tirarmi le orecchie, per lo meno quello era il suo intento, ha fatto un giro e ha visto tutte queste persone che operavano anche di notte e allora si è dovuto ricredere e ha detto: "Assessore questa volta la Regione Sardegna è presente e lo sta dimostrando, gli alpini rimangono nelle caserme del continente". Tra l'altro siamo la prima forza in campo perché c'è un contingente del genio civile dell'Esercito, ci sono i pompieri, ci sono anche quindici persone della Marina militare, ognuno sta dando il suo contributo, noi siamo i primi e leggo le cifre prima di fare una breve relazione.

Sono sul posto 360 uomini dell'Ente foreste, 500 uomini del Corpo forestale, di cui 150 sul campo e 350 che devono ancora monitorare le zone rischiose. Ci sono inoltre 160 mezzi dell'Ente foreste e circa 100 del Corpo forestale. E approfitto dell'occasione per ringraziare tutte queste forze, ma ringraziare in particolar modo i volontari. Solo dalla Gallura tutte le associazioni di volontariato sono presenti a Olbia, è gente che lavora gratis, che magari perde di lavorare del suo per lavorare per gli altri, ed è un esempio di altruismo e di abnegazione che, io lo dirò a nome di tutti voi se mi consentite, è esemplare. Io non avevo mai visto, per fortuna, cose del genere tanto meno da Assessore, però è commovente vedere chi presta aiuto ai propri simili gratis.

Con questo ringrazio anche l'Ente foreste e il Corpo forestale perché stanno lavorando giorno e notte, e senza di loro veramente non avrei saputo che cosa fare. Ora vi faccio una brevissima relazione sullo stato dell'arte e sull'allerta meteo che è partito da Roma domenica alle 14 e 12. E' stato diramato in Sardegna dopo due ore dicendo che l'allerta rischio "elevato" sarebbe decorso dal giorno successivo.

Chiaramente, ha ragione l'onorevole Maninchedda, bisogna ammettere che sono cose imprevedibili, per cui che cosa si sarebbe potuto fare per evitarle veramente non è dato saperlo, perché se si dice alla gente di andare sui tetti si muore perché si cade dal tetto, se si dice di rimanere a casa si muore perché entra l'acqua e anneghi, se si esce fuori si muore travolti, quindi veramente bisogna prendere atto che di fronte a calamità del genere avere l'antidoto, anche quello del giorno dopo, è veramente un'attività da cartomante.

Allora, la relazione della Protezione civile in breve è questa: "Nel sottolineare l'eccezionalità della violenza e della portata dell'evento si conferma che la macchina organizzativa è stata immediatamente attivata senza indugio come da protocollo previsto in caso di allerta meteo. Si evidenzia che dalla serata del 18 novembre fino alla sera di ieri è rimasto attivo il Comitato operativo presso il Distretto nazionale della protezione civile per seguire l'evoluzione delle operazioni. I comuni interessati dall'alluvione sono 55 così suddivisi: sette in provincia di Cagliari (Armungia, Ballao, Decimoputzu, Siliqua, Vallermosa, Villaputzu e Villaspeciosa); diciassette in provincia di Nuoro (Bitti, Dorgali, Galtellì, Irgoli, Lodè, Lula, Macomer, Nuoro, Oliena, Onanì, Onifai, Orgosolo, Orosei, Posada, Siniscola, Sorgono e Torpè); sei in provincia di Oristano (Abbasanta, Palmas Arborea, Solarussa, Terralba, Uras, Villaurbana); dieci in provincia di Olbia-Tempio (Alà dei Sardi, Arzachena, Berchidda, Buddusò, Loiri, Olbia, Oschiri, Padru, Monti e Teti); otto nella provincia Medio-Campidano (Gonnosfanadiga, Guspini, Pabillonis, San Gavino, Sanluri, Sardara, Villacidro, Villanovafranca), sette nell'Ogliastra (Arzana, Lanusei, Seui, Talana, Tortolì, Ussassai, Villagrande Strisaili)". Solo il numero di questi comuni vi fa capire quale sia l'entità del danno materiale ed economico che noi dovremo risarcire seppure parzialmente.

La Giunta, l'Assessore dell'ambiente in particolare, sta preparando un disegno di legge per cercare, nei limiti e nelle ristrettezze del nostro prossimo bilancio, di trovare i soldi perché anche i privati siano risarciti. Ci sono famiglie in ginocchio, famiglie che già non arrivavano a fine mese, pur avendo la casa con l'arredamento, e adesso non arrivano a fine giornata. Quindi adesso si provvederà alla sopravvivenza dandogli da mangiare con le cucine da campo, poi bisognerà metterli in condizione di avere una casa e un arredamento dignitoso nei limiti del consentito.

I principali fatti; il 17 novembre alle ore 14, diramazione avvisi di allerta e di criticità elevata su tutta la Sardegna e moderata per la zona del Logudoro, per rischio idraulico idrogeologico, valido per la mattina del 18 e per le successive 24-30 ore. Quindi Comuni, Province, enti, agenzie regionali, associazioni di volontariato, gestori di servizi essenziali, enti e gestori di invasi, sono stati tutti avvisati tramite invio di fax, e-mail, e sms, e invio di apposito comunicato stampa.

Il 18 novembre, già dalla prima mattinata, sono giunte segnalazioni di allagamenti e criticità nei comuni del Medio-Campidano e in alcuni comuni della Provincia di Cagliari, cui è seguito un immediato rafforzamento della sala operativa regionale di Protezione civile e l'attivazione di diversi Centri operativi comunali dei comuni interessati dall'evento in coordinamento con l'Ufficio provinciale di Protezione civile, e nel primo pomeriggio l'attivazione del Centro di coordinamento soccorsi da parte della Prefettura di Cagliari con la presenza della Protezione civile regionale.

Sempre il 18 novembre, quindi, sono state disposte le prime evacuazioni nel Comune di Villacidro; nella serata del 18 novembre si sono verificati eventi anche nelle Province di Oristano, Nuoro e Olbia-Tempio, in particolare nei Comuni di Terralba, Olbia, Torpè e Onanì con ulteriori evacuati nei diversi comuni.

Il 19 novembre, è stato attivato anche il Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura di Sassari presso il Comune di Olbia con individuazione del Centro di ammassamento dei soccorritori ed è stato attivato il Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura di Nuoro.

Il 20 novembre, è stato attivato anche il Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura di Oristano.

Il 21 novembre, ulteriori uomini dell'Ente foreste e volontari sono stati inviati nei luoghi delle ricerche del disperso di Onanì. Oggi il numero degli evacuati è in calo ed è pari adesso a 493 persone, di cui 292 assistite ovvero ospitate in strutture di accoglienza pubbliche e private. Oggi tutti e tre i suddetti Centri di coordinamento dei soccorsi a Olbia, Nuoro e Oristano sono ancora attivi e sono diversi i centri operativi di coordinamento comunale. Risultano ancora chiusi quattro tratti di strade statali, mentre sulla 131 è chiusa dal chilometro 60 al chilometro 70 solo una carreggiata, e tre tratti di strade provinciali. Si segnala inoltre il crollo di diversi ponti concentrati principalmente nella Provincia di Olbia. Per quanto riguarda i potabilizzatori di Abbanoa si segnala l'isolamento telefonico del potabilizzatore dell'Agnata e il fermo per acqua torbida di diversi impianti della Baronia.

Questa è la situazione data circa due ore fa; siamo tutti in allerta. Io appena finirà il Consiglio tornerò nella sala operativa di Tempio e di Olbia e cercherò di dare il mio modesto contributo, come ho cercato di fare in questi giorni.

PRESIDENTE. Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 18 e 14.