Seduta n.125 del 25/11/2015 

CXXV Seduta

(Antimeridiana)

Mercoledì 25 novembre 2015

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 10 e 37.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 6 ottobre 2015 (121), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Anna Maria Busia e Ignazio Giovanni Battista Tatti hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 25 novembre 2015.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

Lai:

"Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio della caccia in Sardegna)". (285)


(Pervenuta il 19 novembre 2015 e assegnata alla quinta Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposta di legge nazionale

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge nazionale:

Truzzu - Lampis:

"Modifiche all'articolo 52 del Codice penale". (10)


(Pervenuta il 19 novembre 2015 e assegnata alla prima Commissione.)

Risposta scritta a interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

Interrogazione Cocco Daniele Secondo - Agus - Lai - Pizzuto sulla gravissima situazione che si verrà a creare a causa del rinvio sine die delle prove di guida relative al concorso volto all'assunzione di 800 autisti ARST. (49)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Tocco sull'annunciato piano di ristrutturazione della società Meridiana e sulle prospettive del trasporto aereo in Sardegna. (150)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Tendas - Collu - Demontis - Deriu - Comandini - Forma - Sabatini in ordine ai disservizi causati della RFI a seguito della soppressione di alcune tratte ferroviarie, ai continui ritardi, alla chiusura delle sale d'attesa e dei servizi igienici di diverse stazioni ferroviarie della Sardegna e sull'intero sistema infrastrutturale della rete ferroviaria sarda. (151)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Rubiu in merito alle problematiche della società ARST. (171) (Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra in merito alla possibile privatizzazione della compagnia Saremar (Sardegna regionale marittima). (219)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra in merito al trasferimento dei detenuti dal carcere di Buoncammino al nuovo penitenziario di Uta, località Macchiareddu, e alla mancanza dei servizi di trasporto adeguati per raggiungere la struttura. (220)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Tocco in merito al taglio delle corse ed alla situazione debitoria dell'Azienda regionale sarda trasporti (ARST). (253)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Tocco sul possibile instaurarsi di posizioni dominanti nella gestione del trasporto marittimo tra la Sardegna e la penisola italiana. (282)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Unali sulla situazione creditoria dell'Azienda regionale sarda trasporti spa (ARST), nei confronti della Regione autonoma della Sardegna. (300) (Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Tocco in merito ai nuovi esuberi della compagnia Meridiana in seguito ai tagli delle basi di Malpensa e Verona. (325)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Pizzuto sul protrarsi dei disservizi causati dalla società Delcomar nella tratta marittima Calasetta-Carloforte. (331)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Cherchi Oscar - Pittalis - Cappellacci - Zedda Alessandra - Randazzo - Tedde - Peru - Locci - Tocco - Fasolino - Tunis in ordine ai disservizi causati dalla RFI a seguito della soppressione di alcune tratte ferroviarie, ai continui ritardi, alla chiusura delle sale d'attesa e dei servizi igienici di diverse stazioni ferroviarie della Sardegna e sull'intero sistema infrastrutturale della rete ferroviaria sarda. (375)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Fasolino sul ripristino della strada provinciale n. 38 Olbia-Tempio. (382)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Cossa - Dedoni - Crisponi sull'annunciata sospensione della programmazione delle corse turistiche del "trenino verde" per la stagione estiva 2015. (419)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Azara sulla necessità di trasferire le tratte da Sassari per l'Argentiera e per Porto Palmas all'ATP Sassari. (433)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Interrogazione Tocco in merito alla vertenza dei lavoratori del CTM sull'erogazione delle competenze accessorie unificate. (435)

(Risposta scritta in data 24 novembre 2015.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Interrogazione Cossa - Dedoni - Crisponi, con richiesta di risposta scritta, sulle convenzioni tra l'Azienda ospedaliera Brotzu e la ASL n. 8 di Cagliari per l'organizzazione e la gestione delle attività di formazione e per la gestione amministrativa del personale dei presidi ospedalieri Microcitemico e Oncologico-Businco trasferiti alla Azienda ospedaliera Brotzu". (577)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione di emergenza che si è venuta a creare nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari per l'interruzione dei ricoveri presso l'istituto di neuro-riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano". (578)

"Interrogazione Tatti - Cherchi Oscar - Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dell'Istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano". (579)

"Interrogazione Tatti, con richiesta di risposta scritta, sull'aggravarsi della situazione economico-finanziaria in cui versano le imprese a seguito dei mancati pagamenti da parte dei comuni, bloccati a causa del patto di stabilità". (580)

"Interrogazione Cherchi Oscar - Tatti - Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sull'idea di sviluppo della Provincia di Oristano promossa dall'attuale esecutivo regionale". (581)

"Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'interruzione dei trattamenti di logopedia dell'età evolutiva nel poliambulatorio di Bono". (582)

"Interrogazione Lampis - Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata attivazione del servizio di riscaldamento negli edifici delle scuole secondarie di secondo grado insistenti nel territorio della Provincia del Medio Campidano". (583)

"Interrogazione Ledda, con richiesta di risposta scritta, sui problemi legati all'installazione dell'antenna LTE, segnalati dai cittadini del comune di Ittiri". (584)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELE, Segretaria:

"Interpellanza Rubiu, sulla mancata erogazione dei contributi concessi per il superamento e l'eliminazione negli uffici privati delle barriere architettoniche". (176)

"Interpellanza Zedda Paolo Flavio - Usula sui disagi creati ai detenuti, ai loro familiari e a tutto il personale interessato della Casa circondariale di Uta dalla carenza di collegamenti diretti con il carcere". (177)

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

FORMA DANIELA, Segretaria:

"Mozione Rubiu - Oppi - Tatti - Pinna Giuseppino - Truzzu - Pittalis - Cherchi Oscar - Locci - Peru - Cappellacci - Zedda Alessandra - Carta - Dedoni - Randazzo - Fasolino - Lampis - Tunis in merito alla vertenza dei lavoratori in utilizzo, impegnati in gran parte nei cantieri degli enti locali, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (201)

"Mozione Cossa - Dedoni - Crisponi - Pittalis - Anedda - Carta - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Rubiu - Desini - Zanchetta - Pizzuto - Usula - Agus - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Collu - Comandini - Congiu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Fasolino - Floris - Gaia - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Randazzo - Ruggeri - Sabatini - Solinas Christian - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra - Zedda Pier Mario sull'inserimento della candidatura della tradizione delle "launeddas" nella lista rappresentativa dell'UNESCO, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (202)

"Mozione Cossa - Dedoni - Crisponi - Anedda - Carta - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Rubiu - Desini - Zanchetta - Pizzuto - Usula - Agus - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Collu - Comandini - Congiu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Fasolino - Floris - Gaia - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Randazzo - Sabatini - Solinas Christian - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra - Zedda Paolo Flavio sul passaggio in Sardegna del Giro d'Italia edizione 2017, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (203)

"Mozione Lampis - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Carta - Truzzu - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Tedde - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra - Cossa - Crisponi - Orrù - Oppi - Tatti - Pinna Giuseppino - Solinas Christian sulla decisione della Commissione europea di voler sostenere l'economia tunisina, a discapito del comparto oleario nazionale e isolano, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento". (204)

"Mozione Cherchi Oscar - Cappellacci - Pittalis - Locci - Zedda Alessandra - Tedde - Randazzo - Tunis - Fasolino - Peru - Tocco sulle misure di prevenzione e contrasto degli attentati terroristici da adottare in Sardegna". (205)

Giornata contro la violenza sulle donne

PRESIDENTE. Vorrei ricordare a tutti che oggi 25 novembre è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne; il 25 novembre ricorda il terribile assassinio di tre sorelle Mirabal avvenuto durante il regime domenicano del dittatore Trujillo. Dal 1999 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha reso istituzionale questa giornata invitando governi, organizzazioni e media a sensibilizzare la società sulla violenza di genere. I dati dell'Onu rivelano che il 35 per cento delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica o sessuale dal proprio partner o da altra persona. Il rapporto sottolinea che i due terzi delle vittime degli omicidi in ambito familiare sono donne. Una donna su tre ha subito violenza secondo i dati dell'Istat aggiornati al giugno scorso relativi al 2014, e sono 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Il 31,5 per cento delle donne, tra i 16 e i 70 anni praticamente, una donna su tre, il 20,2 è stata vittima di violenza fisica, il 21 per cento di violenza sessuale, il 5,4 per cento di forme più gravi, di abusi come stupri o tentati stupri. Nel rapporto Istat emergono dei dati di un lieve miglioramento, negli ultimi cinque anni le violenze fisiche o sessuali si sono ridotte dal 13,3 per cento all'11,3 per cento rispetto ai cinque anni precedenti il 2006. Il calo è dovuto soprattutto ad una maggiore consapevolezza delle donne, che riescono con maggiore frequenza a prevenire situazioni di pericolo e ad uscire da relazioni di rischio. Nella nostra isola operano sul territorio 8 centri antiviolenza, per il piano antiviolenza 2013-2014 sono stati stanziati 16 milioni e 400 mila euro, solo 6 milioni sono arrivati finora nelle casse dei rifugi, come ha segnalato l'Actionaid, e mi fa piacere che la nostra Regione sia stata tra quelle, insieme al Piemonte, Veneto, Puglia e Sicilia, ad avere pubblicato tutti i dati on-line, e viene citata tra le regioni più trasparenti e più attente a questo problema, riportando tutti i dati dei centri, del loro funzionamento e delle risorse ricevute. Strutture che ricordo sono essenziali e che operano con grande professionalità. Credo che sia un tema di importanza anche per il Consiglio, è stata proposta da poco una legge che ha l'obiettivo di introdurre anche a livello regionale importanti azioni per le pari opportunità di genere e contro la violenza, che auspichiamo possa avere un percorso privilegiato e rapido all'interno dei percorsi consiliari. Credo che fosse giusto ricordare questa che è una ricorrenza, ma vuole essere un momento di impegno da parte di tutti.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Sull'ordine dei lavori. Vorrei approfittare della presenza del Presidente della Giunta e dell'Assessore dell'industria, poiché anche noi abbiamo dato la piena solidarietà come Consiglio a questa annosa vertenza sull'energia in Sardegna e sui costi dell'energia in Sardegna, tocca tutte le fabbriche energivore, ma certamente tocca tutto il settore dello sviluppo in Sardegna. Siccome sono contrastanti le dichiarazioni che avvengono anche da parte dei sindacati sull'andamento della trattativa, non guasterebbe che il presidente ci desse qualche informativa nel momento preliminare.

PRESIDENTE. Onorevole Dedoni, la prima mozione riguarda proprio "Gravi e irreparabili conseguenze derivabili dall'estromissione delle centrali di Ottana, Porto Torres e Sulcis dall'elenco dagli impianti essenziali per la sicurezza elettrica con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio". Quindi il tema è esattamente questo dell'energia. Quindi, se procediamo alla discussione, a meno che il Presidente non intenda fare delle dichiarazioni spontanee al Consiglio, il tema mi pare che sia questo.

Rinvio della discussione della mozione Congiu - Desini - Cherchi Augusto - Unali - Busia - Manca Pier Mario - Usula - Cocco Daniele Secondo - Zedda Paolo Flavio - Zanchetta - Gaia - Piscedda - Lai - Collu - Meloni - Sabatini - Forma - Agus - Demontis - Deriu sulle gravi e irreparabili conseguenze derivanti dall'estromissione delle centrali di Ottana, Porto Torres e del Sulcis dall'elenco degli impianti essenziali per la sicurezza elettrica, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (198)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 198.

(Si riporta di seguito il testo della mozione:

Mozione Congiu - Desini - Cherchi Augusto - Unali - Busia - Manca Pier Mario - Usula - Cocco Daniele Secondo - Zedda Paolo Flavio - Zanchetta - Gaia - Piscedda - Lai - Collu - Meloni - Sabatini - Forma - Agus - Demontis - Deriu sulle "gravi e irreparabili conseguenze derivanti dall'estromissione delle centrali di Ottana, Porto Torres e del Sulcis dall'elenco degli impianti "essenziali per la sicurezza elettrica", con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- il governo italiano, con la legge 22 marzo 2010, n. 41, ha introdotto misure urgenti per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di energia elettrica in Sicilia e in Sardegna per il triennio 2010-2012, per quantità massime di 500 MW per la Sardegna e 500 MW per la Sicilia;

- nell'ottobre 2012, con deliberazione n. 400/12, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG) ha definito unità essenziali al sistema elettrico nazionale, fra le altre, la centrale termoelettrica di Ottana energia, la centrale di E.on Fiume Santo e quella di Enel Sulcis;

- nel 2014 è stato varato il "Piano energetico e ambientale della Regione Sardegna" nel quale, per la centrale di Ottana, è prevista una "riconversione della Centrale termoelettrica di Ottana a metano con finalità di servizio ancillare alla rete";

- l'abbandono del progetto GALSI ha imposto l'adozione di nuove strategie per l'avvio della metanizzazione in Sardegna, così come compendiate nelle linee di indirizzo al PEA allegato alla delibera di Giunta regionale n. 37/21 del 21 luglio 2015;

- con la deliberazione dell'AEEGSI n. 500 del 16 ottobre 2014, la centrale di Ottana energia, così come le altre centrali sarde dichiarate essenziali nel 2014, hanno visto una proroga di tale modalità di esercizio fino al mese di aprile 2015, con estensione del termine sino a dicembre 2015;

CONSIDERATO che:

- con nota datata 6 novembre 2015, Terna ha reso pubblico l'elenco per il 2016 degli impianti di produzione essenziali per la sicurezza del sistema elettrico, ai sensi dell'articolo 63, comma 63.1, dell'Allegato A alla deliberazione dell'AEEGSI n. 111/06;

- da tale elenco sono rimasti fuori gli impianti di Ottana, Portovesme e Porto Torres giudicati sino a oggi, invece, essenziali ed è stato confermato unicamente l'impianto Enel di Assemini, che risulta già dichiarato in dismissione;

RITENUTO che:

- se tale eventualità dovesse essere confermata anche nei passaggi procedimentali successivi, si configurerebbe un danno grave e irreparabile per l'intera economia isolana; infatti, decretando la chiusura di tutto il sistema della produzione energetica in Sardegna, la Regione si troverebbe a essere del tutto priva di impianti produttivi di potenza programmabile né, ulteriormente, sarebbe garantita la sicurezza del sistema elettrico sardo affidato quasi unicamente a impianti rinnovabili non programmabili e i danni di proporzioni inimmaginabili sarebbero:

- perdita occupativa diretta di circa 800 addetti, oltre all'indotto;

- perdita di interesse alla permanenza in Sardegna delle aziende energivore;

- aumento del 30 per cento circa dei costi di approvvigionamento elettrico;

- esposizione a fortissimo rischio dell'intero sistema manifatturiero che vale 4.000 buste paghe e fattura un miliardo e mezzo;

- i contraccolpi della fine del regime di essenzialità finirebbero per mettere a rischio la sopravvivenza di tale sistema industriale, già provato dalla difficile competitività rispetto alle concorrenti in aree meno svantaggiate;

PRESO ATTO che:

- il 27 novembre ci sarà un aggiornamento della lista in base a quanto disposto dal disegno di legge n. 91 del 2014, che tra l'altro ha già stabilito l'inserimento automatico tra gli essenziali di tutti gli impianti siciliani sopra i 50 MW;

- l'elenco proposto da Terna dovrà, comunque, essere approvato dall'AEEGS prima del definitivo passaggio ministeriale,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a intervenire immediatamente presso tutti i soggetti istituzionali coinvolti, in primis con l'Autorità per il gas e l'energia e il Ministero dello sviluppo economico, affinché si ridiscuta immediatamente l'elenco delle centrali giudicate essenziali per l'anno 2016;

2) ad avviare tutte le opportune e ulteriori iniziative per confermare il mantenimento del regime di essenzialità energetica anche per l'anno 2016 in capo alle centrali di Ottana, Sulcis e Porto Torres. (198).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

CONGIU GIANFRANCO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Io invece chiedo ai sensi dell'articolo 114 del Regolamento che venga fissata altra data per la discussione, altra data perché è necessario intanto salutare favorevolmente l'aver conquistato una riapertura o un supplemento ricognitivo tecnico. La partita è in itinere e prima di procedere con la discussione chiederei che vengano acquisiti ulteriori dati, quindi chiedo che l'assemblea possa votare lo spostamento ad una data viciniore della discussione prevista per oggi. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Il Presidente intende fare una dichiarazione in Consiglio.

Ha domandato di parlare il Presidente della Regione.

PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Mi sembra molto utile, se ritenete, dare rapidissimamente lo stato della discussione, perché alla fine si tratta esattamente di una discussione in corso. Ci sono due aspetti, come sapete, che sono fortemente in discussione con il Governo, ma è più corretto dire in un caso tra noi, il Governo da una parte e l'Unione europea dall'altra, e questo riguarda il problema della superinterrompibilità. Su questo ieri il ministro Guidi e il sottosegretario Claudio De Vincenti hanno riferito alle rappresentanze sindacali e alle organizzazioni datoriali lo stato corrente della non facile interlocuzione con l'Unione europea in termini del tema di superinterrompibilità. Il tema riguarda due aspetti che sono per me molto importante, il livello del prezzo a cui si aggiunge una volta applicato l'istituto della superinterrompibilità, e la durata dello stesso istituto. Ministro e sottosegretario ieri hanno comunicato una situazione di forte dialettica con l'Unione europea su questo punto, con un'Unione europea che avendo cambiato le linee guida e avendo cambiato anche membri delle commissioni, in particolare della Commissione concorrenza, ha adottato un punto di vista meno favorevole all'istituto della superinterrompibilità. Il Governo a oggi è riuscito a portarsi in un terreno in cui la conferma, credo che si possa dire così, della superinterrompibilità è molto probabile, questa è la buona notizia, quindi è stato scongiurato il pericolo che si potesse avere un diniego da parte dell'Unione europea, ma è ancora fortemente e dialetticamente in discussione sia il livello a cui si potrà arrivare per un operatore energivoro nel pagare un megawattora, è in discussione, c'è una forte discussione tecnica e politica su questo punto con un Governo che sa molto bene che deve riuscire a far valere il problema dell'insularità con un caso particolare rispetto al resto d'Italia e anche d'Europa, l'interlocuzione è in corso, e sarà molto densamente in corso anche nei prossimi giorni. Quindi l'appuntamento su questo punto per ulteriori informazioni e credo anche per dichiarare qual è il punto di chiusura della trattativa avverrà entro due settimane, appena si sarà giunti ad un punto che potrà essere considerato soddisfacente, se ne darà comunicazione. Naturalmente noi siamo molto attivi su questo da sempre, non da oggi per la verità, da più di un anno, abbiamo stimolato il Governo ad essere molto presente a fare la massima pressione tecnica e politica a Bruxelles, perché vengano riconosciute le condizioni particolari in cui operano i produttori energivori nella nostra regione. C'è piena consapevolezza da parte del Governo di questo e speriamo nei prossimi giorni di poter dare delle comunicazioni almeno soddisfacenti.

L'altro argomento, e sarò brevissimo anche su questo, è quello dell'essenzialità. Ieri c'è stato un preciso, netto confronto tra Governo da una parte e Sardegna, nel senso di Giunta regionale, ma anche delle rappresentanze di nuovo dei sindacati e degli enti datoriali sulla posizione dell'essenzialità. La nostra posizione è che l'essenzialità non è uno strumento di cui abbiamo bisogno permanentemente, per sempre, è un regime certamente transitorio, la nostra valutazione e che è un regime transitorio di cui abbiamo ancora bisogno per un tempo da definire. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che noi riteniamo che l'essenzialità serva in questo momento per due obiettivi precisi. Innanzitutto avere la certezza che rimangano aperte centrali che sono fondamentali oggi per garantire la stabilità del sistema elettrico in Sardegna, e saremmo molto preoccupati di una cancellazione dell'essenzialità da questo punto di vista, e quindi da un punto di vista prettamente tecnico, in termini di meccanismi e di sistemi per garantire la stabilità al sistema elettrico della Sardegna - e questo è un punto ampiamente condiviso -, dall'altra riteniamo che in una transizione verso una situazione in cui avremo 1) centrali più efficienti di quanto siano adesso, 2) il metano a disposizione del sistema produttivo della Sardegna, lungo questa transizione tutto possiamo permetterci tranne ulteriori drammi occupazionali che veramente non possiamo permetterci e che non vogliamo vedere accadere in due aree della Sardegna in particolare che sono in una situazione di grave crisi, anche perché alcune imprese non stanno mantenendo promesse che erano state fatte e controfirmate nel passato. Quindi crediamo che l'essenzialità sia un ombrello fondamentale per consentirci una transizione morbida verso una situazione nella quale ci sarà una condizione di migliore competitività da parte delle imprese, per esempio perché sarà arrivato il metano. Questa è la nostra posizione. La posizione del Governo, come è stata annunciata ieri, è che è bene che condividano i due obiettivi che ho detto, uno garantire la stabilità del sistema tenendo aperte le centrali di cui stiamo parlando (Porto Torres, Portovesme e Ottana), perché condividano questo punto di vista, ritengono che l'essenzialità non sia lo strumento fondamentale per garantire il raggiungimento di questo obiettivo. Il Governo ritiene anche che senza essenzialità ci possano essere impatti occupazionali vicini allo zero. Noi siamo molto scettici su questa posizione, crediamo che sia del tutto non convincente e la interlocuzione andrà avanti nei prossimi giorni su questo punto. Siamo pronti ad ascoltare naturalmente chi rappresenta le centrali, quali sono i piani industriali per renderle più efficienti, quanto è importante l'essenzialità perché non ci siano impatti occupazionali negativi, faremo una rapidissima istruttoria su questo punto e torneremo al tavolo del Governo. Va detto che ieri la Sardegna nel suo complesso ha rappresentato con forza la convinzione che in questa fase transitoria, per un periodo breve a piacere, nel senso che deve consentire di fare degli investimenti che trasformino lo stato delle cose in Sardegna dal punto di vista della produzione e della disponibilità di energia elettrica, in questo momento l'essenzialità a noi appare davvero fondamentale perché nella transizione non succedano drammi sul lato della stabilità del sistema da una parte e sul lato dell'occupazione dall'altra.

PRESIDENTE. Allora la mozione numero 198 è ritirata. Sarà ripresentata in un secondo tempo dopo che…

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Congiu. Ne ha facoltà.

CONGIU GIANFRANCO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). È rinviata, non ritirata.

PRESIDENTE. Per il rinvio allora deve decidere il Consiglio.

Metto in votazione la richiesta di rinvio della mozione numero 198. Chi la approva alzi la mano.

(È approvata)

La mozione è rinviata alla data che sarà concordata in sede di Conferenza dei Capigruppo.

Discussione e non approvazione della mozione Pittalis - Rubiu - Dedoni - Floris - Truzzu - Cappellacci - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti - Peru - Tocco - Fasolino - Tedde - Zedda Alessandra - Randazzo - Lampis - Cossa - Crisponi - Locci - Tunis - Cherchi Oscar sulla richiesta dell'immediata revoca della delega all'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi

dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (189)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 189.

(Si riporta di seguito il testo della mozione:

Mozione Pittalis - Rubiu - Dedoni - Floris - Truzzu - Cappellacci - Oppi - Pinna Giuseppino - Tatti - Peru - Tocco - Fasolino - Tedde - Zedda Alessandra - Randazzo - Lampis - Cossa - Crisponi - Locci - Tunis - Cherchi Oscar sulla richiesta dell'immediata revoca della delega all'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- in data 26 settembre 2015, il quotidiano La Nuova Sardegna ha pubblicato un articolo, intitolato "Se l'Assessore chiede i fondi a se stessa", in cui ha riferito che l'Assessore Elisabetta Falchi "ha presentato domanda per accedere ai fondi del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 attraverso due aziende. Una, quella di famiglia "Azienda agricola Falchi, società semplice", richiedendo un contributo per 185 mila euro. L'altra è quella intestata a lei: Falchi Elisabetta Giuseppina. Richiesta di contributo: 300 mila euro";

- la notizia non è stata smentita dall'Assessore; lo stesso quotidiano riporta le dichiarazioni di un non meglio precisato "entourage", secondo il quale la domanda di contributo risalirebbe all'anno 2012, quando ella non era ancora Assessore;

- tuttavia, La Nuova Sardegna riferisce un particolare rilevante e grave, almeno sul piano politico: infatti le domande, originariamente non ammesse al contributo, sono state oggetto di un "ripescaggio" avvenuto durante il mandato della dottoressa Falchi come Assessore; la determinazione dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale è infatti del 17 luglio 2015;

CONSIDERATO che:

- la stessa determinazione fa riferimento al decreto dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale n. 1672/44 del 19 novembre 2014, che autorizza l'agenzia ARGEA Sardegna a effettuare lo scorrimento della graduatoria unica della misura 121, terzo bando, per un importo di euro 15.000.000 e che abbrevia da 60 a 30 giorni i progetti di dettaglio, con un termine finale che scade in pieno mese di agosto e immaginabili conseguenze sulla pubblicità e la trasparenza dell'azione amministrativa;

- l'Assessore è intervenuta in materia, modificando nuovamente le modalità attuative, anche con un successivo decreto, sempre a sua firma (n. 12165/838 del 17 luglio 2015);

- non solo l'Assessore non si è astenuta da un'attività che configura un evidente conflitto di interessi, ma ha partecipato a tutte te fasi politiche del procedimento, compresa la deliberazione della Giunta regionale n. 34/26 del 7 luglio 2015 "Chiusura del ciclo di programmazione comunitaria 2007-2013: adempimenti di chiusura e iniziative di accelerazione della spesa dei Programmi;

RILEVATO che:

- il procedimento che consente alle aziende dell'Assessore di beneficiare dei contributi si completa con atti compiuti dalla Giunta Pigliaru e dall'Assessore in prima persona, senza i quali le imprese in questione sarebbero rimaste escluse;

- tali azioni escono dall'alveo della questione di mera opportunità e configurano un palese conflitto di interessi;

- appare discutibile, quanto meno sul piano politico, che sia stato deciso originariamente lo scorrimento per la misura 121, ovvero quella riguardante le aziende dell'Assessore, e solo in un momento successivo per altre misure;

PRESO ATTO che, alla luce degli atti citati, la condotta dell'Assessore stride con quanto affermato dal Presidente della Regione riguardo alla trasparenza dell'azione amministrativa e che pone in capo alla Giunta regionale un caso evidente e grave di conflitto di interessi,

impegna il Presidente della Regione

a revocare immediatamente la delega all'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale in quanto, nel disporre lo scorrimento delle graduatorie del PSR 2007-2013, ha consentito ad aziende riconducibili alla sua persona di beneficiare di contributi, dai quali altrimenti sarebbero rimaste escluse. (189).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

PITTALIS PIETRO (FI). Intanto una questione di metodo. Vorrei che una volta tanto ci spogliassimo delle vesti di appartenenza. Lo dico quale primo firmatario di questa mozione che pone un problema politico senz'altro, ma vorrei che la questione venisse esaminata e valutata da quest'Aula nell'esercizio delle sue prerogative di controllo soprattutto sugli atti dei componenti la Giunta regionale, senza quella anche tifoseria - che ci sta nella contrapposizione politica - che porta a contrapporci spesso, e allora io vorrei che i fatti venissero esaminati per quello che sono. Non puntiamo l'indice verso l'Assessore perché è un imprenditore, anzi, ci mancherebbe, quanti ne vorremmo nella politica, soprattutto quante persone vorremmo che si occupino di politica perché vengono dal mondo del lavoro. Non è questo il punto, ci mancherebbe. La questione è un'altra. La questione è quella che per la verità nessuno di noi, ma sulla base di notizie di stampa abbiamo appreso con vera preoccupazione, cioè l'ipotesi che l'assessore Falchi sia incorsa in qualche modo in quel cosiddetto conflitto di interessi a cagione di atti amministrativi e di natura politica che sarebbero stati posti in essere in relazione all'attività da lei esercitata e da suoi prossimi congiunti. Il problema è questo, un problema che quindi poniamo alla Giunta, al presidente Pigliaru in primo luogo, ma alla stessa interessata perché vengano chiariti i fatti.

Nello specifico si fa riferimento a due domande che sarebbero state presentate dalla titolare dell'agricoltura quando non era Assessore, ma nell'esercizio della sua funzione queste domande, dapprima sospese, sarebbero state poi ammesse al contributo attraverso un ripescaggio - e qui è il punto - che vede l'Assessore protagonista. Cioè l'Assessore dell'agricoltura con un proprio decreto, che è del 19 novembre del 2014, autorizza l'agenzia ARGEA a effettuare lo scorrimento della graduatoria unica della misura 121. C'era anche la 112, lei ricorderà, Assessore. Guarda caso si autorizza lo scorrimento della 121 e non l'altra. La 121 era la misura, quella per i giovani, che direttamente interessava le domande a lei riferibili. Ci sono atti di Giunta che sono bene evidenziati anche nella determina del 17 luglio 2015, a firma dell'autorità di gestione, del direttore generale, e dunque atti che si inseriscono nel procedimento amministrativo, atti quindi di natura amministrativa e atti di indirizzo politico che hanno una rilevanza perché, se è vero che consentono il ripescaggio anche di altre imprese, in particolare però consentono il ripescaggio delle imprese sue e della sua famiglia.

Ci chiediamo, e chiediamo al presidente Pigliaru, se in un caso di questo genere l'Assessore non avrebbe quantomeno dovuto astenersi, se l'Assessore in casi di questo genere non aveva il dovere di rappresentare questa situazione che, come potete ben cogliere, colleghi, è di palese conflitto di interessi a nostro modo di vedere. L'articolo 57 del nostro Statuto dispone che "nelle materie attribuite alla competenza della Regione, fino a quando non sia diversamente disposto con leggi regionali, si applicano le leggi dello Stato", ed è proprio una legge dello Stato che voglio richiamare, la legge numero 215 del 2004, legge in materia di risoluzione di conflitti di interesse, in quanto proprio all'articolo 1, che disciplina l'ambito di operatività della stessa legge, viene specificato che: "I titolari di cariche di governo nell'esercizio delle loro funzioni si dedicano esclusivamente alla cura degli interessi pubblici e si astengono dal porre in essere atti e dal partecipare a deliberazioni collegiali in situazione di conflitto d'interessi".

La suddetta legge all'articolo 3 ci offre una definizione di conflitto di interesse: "Sussiste situazione di conflitto di interessi quando il titolare di cariche di governo partecipa all'adozione di un atto, anche formulando la proposta, o - e qui è l'altro punto - omette un atto dovuto, trovandosi in situazione di incompatibilità ai sensi dell'articolo 2, comma 1, ovvero quando l'atto o l'omissione ha un'incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio del titolare, quando l'atto o l'omissione ha un'incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio del titolare, del coniuge o dei parenti entro il secondo grado, ovvero delle imprese o società da essi controllate, secondo quanto previsto dall'articolo 7 della legge 10 ottobre 1990, numero 287, con danno per l'interesse pubblico".

Non sto qui a richiamare la copiosa giurisprudenza che sul punto si è formata e che, le assicuro, a nostro avviso, sarà pur modesto, ma le assicuro che non nasce né da congetture né perché qui è in discussione il suo operato politico sull'agricoltura, Assessore, su questo avremo modo in altra sede per contestare le cose che non vanno, qui il punto è semplicissimo: lei ci convinca che le cose che sono scritte nelle delibere di Giunta, nella determinazione dei dirigenti del suo Assessorato sono frutto di errore, non corrispondono, abbiamo le copie sbagliate, non lo so, ce lo dica lei, altrimenti stando così le cose, Assessore, mi raccomando (io vorrei veramente mantenere questo livello di discussione e di dibattito) non venga a raccontarci la storia che siccome lei è imprenditore non può non fare quello che ha fatto, non venga a raccontarci la storia della solidarietà di chi giustamente o ingiustamente gliel'ha data e non so per quale ragioni, non venga a raccontarci la storia che lei è il più bravo Assessore in questo momento perché l'agricoltura senza di lei non potrebbe fare i passi in avanti che tutti auspichiamo, tutte cose che lasciamo ad un altro dibattito. Qui il problema che noi poniamo mi pare che sia davvero chiaro, circoscritto e per quanto mi riguarda dalle risposte che riceveremo determineremo poi anche eventuali ulteriori nostre azioni, sempre sul piano politico, perché non è pensabile che una questione di questo genere possa essere sottovalutata e passare nel dimenticatoio.

Sarebbe interessante, Assessore, sapere e capire se sia stato autorizzato anche il ripescaggio di altre graduatorie, visto che avete dato disposizione per questo ulteriore sovraimpegno per la misura 121 e le avete inserite nell'elenco delle domande ammissibili, non finanziabili per budget e invece accadono anche questa sorta di miracoli come in questo caso, quindi vorremmo sapere se questo miracolo e se questi interventi provvidenziali possano anche essere riservati a quelle migliaia e migliaia di pastori, agricoltori, di persone che non hanno santi in paradiso e che nondimeno sono attaccati alla loro terra, la lavorano con sudore e con fatica senza avere a disposizione i mezzi che un imprenditore come lei ha sedendo anche nella poltrona di responsabile dell'agricoltura sarda. Quindi sarebbe interessante capire anche al riguardo se si è tenuta una condotta che salvaguardi da questo punto di vista anche il principio non solo della trasparenza, ma dell'eguaglianza nei confronti di tutti gli operatori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare Presidente della Regione. Ne ha facoltà.

PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Stavo meditando sull'ultima parte dell'intervento dell'onorevole Pittalis e credo che per fare una sola affermazione generale sia giunto il momento di pensare che i produttori e gli industriali fanno parte della stessa filiera e che quindi non ci sono contrapposizioni da sottolineare, semmai c'è una filiera da irrobustire nell'interesse reciproco di tutti e quindi se dei soldi vanno agli industriali perché poi riescono a entrare con forza nei mercati per vendere prodotti alla cui produzione partecipano anche i produttori, i contadini, gli allevatori, io credo che questo sia il punto essenziale. Il giorno che faremo una discussione finalmente articolata e benvenutissima su cosa intendiamo per agricoltura produttiva, su cosa stiamo facendo, su quanto è importante ... delle filiere, su quanto è importante superare antiche contrapposizioni, ben venga quella discussione e magari sarà quella l'occasione per affrontare temi come quelli che sono stati toccati nell'ultima parte dell'intervento dall'onorevole Pittalis.

Il punto oggi in effetti è un altro, io intervengo molto brevemente per dare poi la parola all'Assessore perché credo che sia utile per il Consiglio a fronte di legittime domande da parte del Consiglio e in particolare dell'opposizione sull'operato di ognuno di noi si diano opportunità di dare articolate e dettagliate e tecnicamente fondate risposte. Mi limito io invece a dire semplicemente, da quanto capisco della vicenda, che si parla di un'ipotesi di conflitto di interessi. Io credo che per valutare la presenza o meno di conflitto di interessi la prima cosa da guardare è se le azioni dell'Assessorato sono state ispirate o meglio qual è l'interesse prevalente nelle azioni che sono state adottate dall'Assessore e dell'Assessorato. Questa penso sia la cartina di tornasole e un intervento fondamentale che dobbiamo tenere a mente, capire se l'interesse prevalente è quello privato, nel qual caso ci sarebbe esclusivamente un problema di conflitto di interessi, o se l'interesse prevalente è quello pubblico, l'interesse generale. Io credo che sarà dimostrabilissimo che in questo caso l'interesse di gran lunga prevalente è quello generale e che l'Assessore si è comportata in modo del tutto adeguato a quelli che sono i suoi compiti per raggiungere gli obiettivi che qui tutti noi condividiamo, quello di spendere i soldi che ci sono stati dati dall'Unione europea e dagli enti comunitari, che altrimenti non spesi incorrerebbero nel disimpegno automatico. Credo che tutti condividiamo la necessità di spendere e tutti condividiamo la necessità di spendere nelle linee di intervento che sono utili e che hanno, come si dice, un buon tiraggio. Credo che si vedrà che l'Assessorato ha fatto quello che hanno fatto tutti gli Assessorati in questi anni quando hanno dovuto adottare azioni per evitare un disimpegno automatico e per garantire che i soldi arrivino alle imprese e agli operatori che ne hanno bisogno.

Il tema fondamentale è quello dell'interesse prevalente, dal mio punto di vista, da questo punto di vista sono convinto che l'Assessore ha lavorato per perseguire l'interesse generale con coscienza e capacità. Naturalmente intervengo solo per dire che dal punto di vista mio e della Giunta c'è piena fiducia per l'operato che è stato attuato fino adesso dall'Assessorato e dall'Assessore al quale però desidero dare la parola perché è giusto che ci sia una rendicontazione del proprio operato con la massima precisione possibile perché di trasparenza vive la buona politica.

PRESIDENTE. Se il Consiglio è d'accordo darei, visto che stiamo parlando solo di un argomento abbastanza delicato e credo che sia opportuno...

Ha domandato di parlare il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.

PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Capisco che è un segno che devo dare la parola, mi scuso e propongo al Consiglio di poter dare la parola all'Assessore perché possa, all'interno del mio intervento, contribuire a dare le informazioni del caso.

PRESIDENTE. Siccome stiamo trattando un argomento che evidentemente pone dei problemi, credo che sia giusto che questo sia affrontato dopo aver sentito anche il diretto interessato che dà le sue spiegazioni, quindi che si possa entrare nel merito delle argomentazioni che vengono poste.

Ovviamente stiamo facendo uno strappo al Regolamento e devo chiedere al Consiglio se è d'accordo per questa procedura.

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). A questo punto noi ci iscriviamo a parlare durante l'intervento dell'assessore Falchi? No, direi di no perché non è un consigliere regionale, quindi qual è l'intervento su cui ci iscriviamo a parlare?

PRESIDENTE. Il primo che segue quello dell'assessore Falchi. Mi sembra che non ci siano opposizioni da parte del Consiglio.

Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Sono assolutamente d'accordo con i consiglieri che su questa questione debba essere fatta chiarezza e accolgo con piacere la proposta del Presidente che mi dà modo così di fare delle precisazioni puntuali sulle varie questioni poste dalla mozione, per questo preferisco dare lettura dei vari punti in modo tale da essere più chiara possibile. Intanto occorre preliminarmente inquadrare il contesto nel quale sono state assunte le iniziative oggetto della mozione. Il 2015 è l'ultimo anno del ciclo di programmazione 2007-2013 e rappresenta quindi l'ultimo anno utile per la rendicontazione delle risorse finanziarie assegnate al programma di sviluppo rurale 2007-2013 su un totale di risorse programmate di un miliardo e 284 milioni al mese di maggio 2014 restavano da rendicontare entro il 31/12/2015 più di 464 milioni di euro di spesa pubblica, cioè più di un terzo dell'intero ammontare delle risorse stanziate. La chiusura del PSR 2007-2013 è stata oggetto di valutazione da parte della Commissione europea che in ragione del ritardo nell'avanzamento della spesa dei programmi di alcuni Stati membri, in particolare anche l'Italia e del ritardo nell'adozione del nuovo quadro giuridico per la programmazione 2014-2020 ha emanato nuove disposizioni regolamentari finalizzate a disciplinare la chiusura dell'attuale periodo e il passaggio alla nuova fase di programmazione. Tutte le regioni italiane hanno sfruttato questa possibilità per completare la spesa 2007-2013 attivando varie azioni che sono state utili e che sono ancora in corso di attivazione. La forte preoccupazione per il livello di spesa del PSR Sardegna è stata espressa anche in una lettera indirizzata quest'estate a me quindi personalmente dal ministro Martina delle politiche agricole, comunitarie e forestali. In tale nota il Ministro esorta l'autorità di gestione a porre in essere azioni mirate e incisive capaci di far progredire la spesa ed evitare il disimpegno dei fondi comunitari. Anche come Giunta regionale e com'è stato detto e ricordato nell'onorevole dell'onorevole Pittalis, abbiamo affrontato il problema che non riguarda soltanto il fondo agricolo ma anche il fondo FESR e continuamente si portano in Giunta atti che possano servire ad attivare misure e azioni straordinarie per imprimere e a volte ad accelerare la spesa ed evitare i disimpegni. L'autorità di gestione a seguito del monitoraggio sul livello di attuazione delle misure e della loro capacità a produrre spesa aveva proposto già nel 2014 lo scorrimento fino ad esaurimento delle graduatorie delle misure 122, 123, 124, 125 e 126 e con il decreto 1672/44 del 19 novembre 2014 era stato autorizzato un primo scorrimento delle misure 112 e 121 rispettivamente per 20 milioni e 15 milioni. Con questo decreto assessoriale si è disposta l'allocazione di nuove risorse derivate da economie di spesa su altre misure del PSR per 20 milioni sulla misura 112, una misura destinata al primo insediamento dei giovani e per 15 milioni sulla misura 121 destinata all'ammodernamento delle aziende agricole. Tali disposizioni sono contenute in un atto, decreto a firma mia dell'Assessore perché in quella fase si è continuata a seguire una erronea prassi consolidata dall'Assessorato, infatti trattandosi di atti di gestione andavano assunti anche per il passato da un dirigente. Il provvedimento si è reso necessario dopo un'attenta analisi dell'andamento della spesa su Asse 1 che aveva evidenziato una forte mortalità delle pratiche in fase di istruttoria sulle diverse misure del detto Asse e quindi per un più efficace utilizzo delle risorse per evitare il disimpegno in particolare dell'anno 2014 e a fine programma si è reso opportuno autorizzare un incremento di risorse per tali due misure in quanto risultavano in quel momento le uniche misure a registrare a quella data appunto un elevato numero di domande positivamente inserite in graduatoria ma non finanziate per carenza di risorse. Peraltro tale scorrimento, dovuto ripeto ad allocazione precisa di risorse, non consentiva che venissero ricomprese le domande collegabili a me personalmente. Inoltre nel decreto erano state inserite modifiche alle disposizioni attuative delle misure al fine di ottimizzare i tempi di erogazione delle risorse e garantirne la spesa entro il 2015.

Tali correttivi prevedevano la riduzione dei termini per la presentazione dei progetti e per la conclusione dei lavori, in particolare da 60 giorni si erano portati a 30 giorni i termini per la presentazione dei progetti. Questi scorrimenti non sono stati comunque sufficienti a garantire il completo utilizzo delle risorse dell'Asse 1 e considerato che la "121" era l'unica misura dell'Asse che disponeva ancora di un monte progetti tale da consentire una veloce rendicontazione della spesa, a luglio 2015 con la determinazione del 17 luglio 2015 numero 12162 dell'autorità di gestione del programma di sviluppo rurale, il dottor Sebastiano Piredda, è stato autorizzato un ulteriore sovra impegno rispetto alla dotazione della misura considerando finanziabili tutte le domande in graduatoria e allo stato ammissibili ma non finanziabili per carenza di risorse. Con tale scorrimento si è data la possibilità a chi aveva già realizzato e fosse in grado di chiudere i progetti entro il 30 ottobre, di accedere agli aiuti, circa 1500 domande di agricoltori che avevano fatto domanda. Si sono mantenute le stesse regole ad eccezione della possibilità di rendicontare spesa per una percentuale inferiore al 60 per cento dell'importo ammesso in concessione, tale regola era stata prevista per la maggior parte delle misure a investimento quale deterrente per evitare di immobilizzare risorse con la presentazione di progetti sovrastimati. A fine programmazione tale regola perde il significato ed è stata eliminata da tutte le misure a investimento. Inoltre considerata la necessità di rendicontare entro il 31/12/2015 e al fine di rendere efficace lo scorrimento della graduatoria sono stati previsti tempi più ristretti per la presentazione di progetti definitivi passando da 60 a 30 giorni. Per una migliore comprensione mentre si conferma che le domande per accedere ai fondi del PSR 2007-2013 collegabili alla mia persona e alla mia società furono presentate sul bando della "121" già nell'anno 2012 si osserva che le stesse non sono state oggetto di nessun ripescaggio. Si è attuato come detto in vista dell'imminente chiusura del ciclo di programmazione, uno scorrimento totale della graduatoria del terzo bando "121" per tutte le domande inserite in graduatoria che a quella data erano circa 1500 per un totale di richieste di finanziamenti pari a 140 milioni di euro. La determinazione numero 12165/838 del 17 luglio 2015 che autorizza lo scorrimento totale è stata adottata nel rispetto della normativa vigente dalla dottoressa Graziella Carta responsabile della misura e direttore del servizio competitività. Senza l'assunzione dei predetti provvedimenti le oltre 1500 aziende inserite in graduatoria non avrebbero avuto la possibilità di beneficiare dei contributi previsti dal programma di sviluppo rurale e contestualmente risorse importanti sarebbero state restituite a Bruxelles a causa del disimpegno automatico. Poiché l'attività istruttoria relativa allo scorrimento della graduatoria della misura 121 è ancora in atto non è ancora possibile quantificare in maniera esatta l'impegno di risorse che comunque è possibile stimare attualmente in circa 25-30 milioni di euro. Risorse importanti che sono state messe a disposizione delle aziende agricole isolane, tutte le aziende agricole isolane, ripeto, che avevano partecipato a quel bando con modalità e tempi rapidissimi e non consueti e che consentono l'esecuzione di attività di miglioramento e ammodernamento delle aziende agricole, garantiscono anche un'importante ricaduta su altri settori, dall'edilizia all'artigianato e al terziario. In pochi mesi le varie misure assunte per imprimere l'accelerazione della spesa, non solo su questa misura ma su altre misure del programma di sviluppo rurale, stanno generando spese importanti nell'intero territorio regionale. Le stesse organizzazioni di categoria, consapevoli degli effetti positivi che tali provvedimenti avrebbero generato, più volte, da diverso tempo, avevano richiesto che si procedesse allo scorrimento di una graduatoria che vedeva un numero incredibile di aziende in attesa di poter avviare progetti per i quali era stata presentata domanda, addirittura tre, quattro anni prima, la maggior parte delle aziende avevano infatti presentato il progetto già da 2012. Purtroppo non era stato possibile attivare questa misura nei tempi richiesti dalle organizzazioni di categoria perché, a differenza di quanto avvenuto nel novembre del 2014, non avevamo risorse disponibili da allocare su queste specifiche misure, si è potuto procedere a questo scorrimento soltanto quando, dalla ricognizione fatta nel mese di luglio con l'autorità di gestione, gli uffici hanno verificato che alcune misure non stavano generando spesa, in particolare misure quali la "125", in cui i soggetti interessati sono i comuni e che, per i motivi a tutti voi noti, hanno difficoltà nella spesa, ci si è resi conto che si stava andando incontro ad un importante disimpegno anche sull'Asse I, oltre che sull'Asse III e IV, per i quali, lo sapete bene, esistono problemi ancora più gravi. Quindi si ricorda solo che a chiusura di un ciclo di programmazione è sempre necessario adottare misure che consentano il completo utilizzo delle risorse, anche a chiusura del POR 2000-2006, quando allora era Assessore il dottor Foddis, era stato adottato un simile provvedimento sulle misure del bando "49" che era l'omologa misura alla "121", in modo tale che le aziende potessero presentare la rendicontazione delle spese sostenute anche per i progetti che allora non avevano ricevuto la concessione per insufficienza di risorse. Compatibilmente con il nuovo quadro normativo e con quanto è stato adottato in diverse altre regioni italiane in questi mesi, l'Autorità di gestione ha ritenuto di ottenere il medesimo risultato autorizzando lo scorrimento totale della graduatoria del terzo bando della "121". Pertanto concludo dicendo che il mio operato è sempre stato mosso all'insegna della trasparenza, del rispetto delle regole, non esistono allo stato attuale regole che possano configurare in una fattispecie di comportamento in conflitto di interessi, ho operato soprattutto rispettando e ascoltando il mondo agricolo e le esigenze che da questo provengono e questo atto era dovuto per tutti, anche perché probabilmente ritengo che ci sarà comunque un disimpegno di risorse, non adottando misure di questo tipo si sarebbe assistito, paradossalmente, a vedere migliaia di aziende che non potevano beneficiare dei contributi e, contemporaneamente e contestualmente, alla restituzione dei soldi e di risorse importanti a Bruxelles. Vi ringrazio.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Per chiedere, Presidente, se è possibile sospendere per cinque minuti la discussione sul tema per dialogare fra consiglieri e per capire come procedere.

PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta per cinque minuti

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 28, viene ripresa alle ore 11 e 46.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi a parlare non oltre la conclusione del primo intervento.

È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Signor Presidente della Giunta, Assessori, colleghi consiglieri, sono del parere che questo dibattito oggi non si sarebbe dovuto tenere perché c'è stato tutto il tempo di esaminare la circostanza che è stata oggetto della mozione di sfiducia, c'è stato tutto il tempo per affrontare con le persone interessate, cioè chiedendo all'Assessore di recedere dal suo mandato, di fare magari un atto come quello che ha compiuto prima, cioè di spiegare in aula qual è stato il suo operato in questo periodo e alla luce di quali interessi all'interno del suo mandato assessoriale. Tuttavia, se questo fosse stato, se il contenuto dell'intervento dell'Assessore fosse stato in commiato, allora sarebbe stato lecito da parte nostra, da parte del Presidente della Giunta, esprimere un'opinione positiva o meno positiva, magari negativa, dell'operato dell'Assessore, non nella circostanza che stiamo affrontando oggi, perché, vede Presidente, vede Assessore, quello che attiene alla discussione oggi non è l'operato che ha declamato in questo momento l'Assessore, ma è l'articolo 97 della Costituzione, l'articolo 6 della legge numero 1 del '77, è l'articolo 323 del codice penale. Cos'è il tema della discussione odierna? Il fatto che così come è evidenziato dai documenti l'assessore Falchi ha compiuto un atto, di fatto integrandolo, ispirandolo, un atto gestionale che andava a far coincidere sulla medesima misura, sia la sua funzione pubblicistica che è prevista dalla legge, che è richiamata da numerose sentenze della Suprema Corte, e quella strettamente privatistica del beneficiario della misura, rispetto a questo tutto il resto è irrilevante perché come da norma positiva e da giurisprudenza costante, sussiste un obbligo di astensione che l'assessore Falchi non ha eseguito, rispetto a questo tutto il resto della discussione è irrilevante. È viceversa rilevante dal punto di vista politico e, non devo aggiungere altro, dal punto di vista strettamente giuridico, l'atteggiamento assolutamente incomprensibile che sta tenendo la Presidenza della Giunta su questa questione arrivando a teorizzare che essendo minima cosa questo interesse economico rispetto all'ammontare complessivo dell'interesse generale, si poteva anche soprassedere rispetto all'interesse del buon andamento della pubblica amministrazione, che è scritto in Costituzione. Io devo essere sincero sono basito da queste affermazioni. Perché non esiste un interesse più alto di quello del buon andamento della pubblica amministrazione, non esiste un obbligo più impellente di quello di astensione quando interesse pubblico e interesse privato coincidono. Non esiste il fatto di velare sotto il fatto: noi ci dobbiamo occupare di tante cose nell'occuparci di tante cose e nell'occuparcene bene, siamo costretti a occuparcene nell'ambito della norma. Rispetto a questa non è prevista deroga, rispetto a questo non è previsto nessun tipo di manleva. Io mi appello ancora una volta al buonsenso del Presidente della Giunta e alla serenità con cui sono convinto i colleghi affronteranno questa questione. L'assessore Falchi oggi non deve discutere della sua buona fede, del suo operato di Assessore, non deve discutere questo, non è neanche questa la sede, non è questa la sede in cui appurare se c'è stato un indebito vantaggio o un pregiudizio nei confronti dell'interesse pubblico, questa è la sede in cui appurare il fatto che un'Assessore non ha adempiuto al dovere di correttezza che è previsto dalla norma, e rispetto al quale sussiste, per diritto positivo e giurisprudenza costante, un'automatica responsabilità personale sia sugli atti collegiali, sia sugli atti individuali. Dopodiché, se in concorso la Giunta regionale o la maggioranza ritiene di dover stendere un velo su questa faccenda sarà liberissima di farlo, perché sarà premura di questa opposizione far presente tutte le sedi opportune ciò che sta avvenendo e qual è l'andamento che si vuole imprimere. Diverso dalle dichiarazioni programmatiche a questa legislatura e a questo periodo amministrativo perché vi siete presentati come i paladini della trasparenza, vi siete presentati come quelli che dovevano dare pulizia, sollevare la tacca, non lo dimenticherò mai, dell'Amministrazione Regionale, se questo è sollevare la tacca presidente Pigliaru, vi prego, abbastanza velocemente.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Io sono molto perplesso sinceramente, non mi sarei mai aspettato un dibattito o quanto meno degli interventi del tenore di quelli che ho sentito da parte del Presidente e da parte dell'assessore Falchi. È vero, molte volte il silenzio è d'oro, molte volte è meglio tacere piuttosto che dire delle cose che provano delle circostanze che per noi erano dubbie fino a qualche minuto fa. Noi siamo arrivati in Aula con tanti dubbi, con la necessità di far chiarezza, però non avevamo certezze. Gli interventi del Presidente prima e dell'Assessore poi c'hanno certificato, invece, e hanno documentato incontrovertibilmente che tutti quei fatti che prima erano dei dubbi, anche se gravi e precisi, tutti quei fatti sono veritieri, sono realmente accaduti. Mi dispiace dirlo Assessore, lei ha da parte nostra tutta la stima necessaria è indispensabile perché si affronti in quest'Aula un dibattito sereno e corretto, però ha sbagliato troppe volte, ha sbagliato quando ha firmato quei decreti che non avrebbe dovuto fermare, ha sbagliato quando ha partecipato alla seduta della Giunta propedeutica alla firma del secondo decreto, ha sbagliato all'interno di una procedura pubblica che andava nella direzione di concretizzare il pubblico interesse. Ma, proprio in quella fase, lei si sarebbe dovuta astenere perché purtroppo quell'atto o quegli atti avevano una qualche incidenza, magari relativa, sul patrimonio suo o di suoi stretti congiunti, del patrimonio suo credo. Noi siamo del tutto convinti che lei ha fatto queste cose non per danneggiare l'erario, non per danneggiare la Regione, le ha fatte perché riteneva di doverle fare. Però all'interno di questo procedimento, che lei riteneva di dover portare a compimento, c'erano dei dati che la riguardavano, dei fatti che la riguardavano, delle ricadute patrimoniali che la riguardavano. Avrebbe dovuto evitare di adottare quegli atti, li avrebbe dovuti far fare a qualcun altro, a qualche collega, al Presidente. Credo che questo sia uno di quei pochi casi in cui, tra le altre cose, visto e considerato che c'è una confessione piena dei fatti che noi abbiamo ipotizzato, credo che sia uno di quei pochi casi nei quali un Assessore all'agricoltura si dà la zappa sui piedi. Un caso eclatante, chiarissimo di zappa sui piedi. L'Assessore ci dice che effettivamente le cose che noi ipotizzavano, che la stampa in qualche modo ha profilato sono cose realmente accadute e, purtroppo queste cose realmente accadute, concretizzano quella fattispecie di conflitto di interessi che dovrebbe essere sempre presente sul tavolo dell'Assessore o di chi amministra. Qualcuno potrebbe dire, e anche l'Assessore, ma così fan tutti, così fan tutti e sai il ministro Boschi vede la Banca del padre, o comunque nella quale il padre aveva un ruolo rilevante, salvata di domenica dal governo Renzi; il ministro Guidi comunque, anche se si è dimesso dalle cariche delle società di famiglia, la Ducati energia, ha la possibilità di far avere commesse anche per interposta persona alla sua società o alla società di famiglia, poi erediterà queste attività cresciute notevolmente; il ministro Poletti era presidente della lega coop, decine di miliardi di fatturato che comunque lavora con gli enti, lavora con le grandi società di Stato ha la possibilità di attirare commesse di grandissimo livello, quindi così fan tutti. Abbiamo avuto anche in quest'Aula un Presidente della Regione che comunque aveva un conflitto di interessi pesante, così fan tutti. Ma non è così. Non è così. Non è tollerabile che così facciamo tutti e dobbiamo dire basta a questi atteggiamenti che sono poco coerenti con i doveri imposti dal nostro ordinamento. Assessore, credo che lei abbia sbagliato, credo che lei abbia sbagliato e il suo errore è confermato dalla sua confessione palese, dal fatto che il Presidente cerca di difenderla dicendo "sì, ha fatto quello che le viene addebitato, però l'ha fatto per tutelare il pubblico interesse". Quindi, c'è stato un fatto che concretizza una lesione di alcuni principi basilari del nostro ordinamento che attengono al corretto operato dell'amministratore. Signor Assessore, io credo che considerato che lei ha ammesso questi fatti, credo debba mettersi una o due mani sulla coscienza, che debba riflettere attentamente su quanto accaduto, io credo che quello che è accaduto costituisce un vulnus pesante sulla credibilità della classe politica isolana, della classe politica sarda, questo vulnus, questa ferita lancinante è una di quelle cose…

PRESIDENTE. Onorevole Tedde, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Gianmario Tendas. Ne ha facoltà.

TENDAS GIANMARIO (PD). Presidente, io volevo intervenire per dare il sostegno fermo e convinto all'Assessore dell'agricoltura di cui ho avuto modo di apprezzare anche l'entusiasmo e la dedizione con cui sta seguendo il suo Assessorato. In premessa e in presentazione della mozione il collega Pittalis ha esortato ad evitare contrapposizioni e cercare di fare chiarezza, ha ricostruito anche il modo con il quale è sorta l'esigenza di fare questa mozione evidenziando che aveva appreso dalla stampa con preoccupazioni le notizie che interessavano in modo particolare l'Assessore. Io credo che già nella replica emerga in maniera chiara quello che sono state le considerazioni, le riflessioni legate ovviamente ad una gestione che era di carattere politica di quelli che sono i fondi comunitari del PSR 2007-2013 e bene ha fatto l'Assessore a richiamare il fatto che a fronte di 1 miliardo e 300 milioni disponibili a maggio del 2014 c'era un problema politico non certamente secondario ovverossia il fatto che c'era la bellezza di un terzo di quelle risorse che risultava inutilizzate. Si è cercato di concentrare, io credo in maniera poco opportuna, l'attenzione sulla misura 121, che è quella incriminata, però credo che se allarghiamo un attimino lo scenario ci rendiamo conto che lo scorrimento delle graduatorie non ha interessato la misura 121 punto e basta che probabilmente è quella più attinente al piano di sviluppo rurale, tenuto conto che la misura 121 riguarda l'ammodernamento delle aziende agricole; ma è anche altrettanto vero che nello stesso modo in cui si è cercato di aprire, di fare lo scorrimento nella misura 121, dove peraltro c'erano millecinquecento richieste delle aziende agricole che chiedevano un intervento e il sostegno economico per l'ammodernamento, dicevo gli scorrimenti hanno interessato anche le altre misure le altre azioni del PSR a partire dalla 313 per incentivazione delle aziende turistiche, ma non mi riferisco solo anche agli assi 1 e 2 e in particolare alla 215 sul benessere animale dov'è stata riaperta e dove si è cercato di venire incontro alle esigenze del comparto agricolo.

Non è ancora chiaro capire quale sarebbe il danno arrecato rispetto a quello che doveva essere l'interesse pubblico, che è prevalente rispetto a un'azione di governo, e quale sia sostanzialmente la colpa grave che si attribuisce in qualche modo all'Assessore. Io non ne vedo, non solo non ne vedo, intravedo invece un'azione finalizzata ad una gestione oculata e funzionale rispetto a quelle che sono le esigenze del territorio ed evitare che ci fosse un disimpegno di quelli che sono le risorse comunitarie. È difficile capire sostanzialmente qual è la colpa che le si voglia attribuire o che cosa avrebbe dovuto fare sostanzialmente l'Assessore che peraltro tenuto conto che quella richiesta, ed è bene evidenziarlo, era antecedente al momento in cui ha deciso di ricoprire l'incarico all'interno dell'Esecutivo. Io credo che su un argomento di questo tipo, sul fatto che magari fosse opportuno o meno opportuno dire che era presente all'interno della Giunta in cui si adottata quella delibera può essere un elemento su cui probabilmente è necessario verificare, capire se anche la nostra Regione ha la necessità di trovare qualche elemento normativo che al momento lascia molto a desiderare per chiarire in maniera definitiva una disciplina chiara su una materia delicata così come il conflitto di interesse. Ma io credo che rispetto all'azione che ha intrapreso non intravedo elementi che hanno creato in qualche modo non solo danno all'interesse pubblico, ma credo al contrario ci sia stata un'azione responsabile che ha consentito al nostro territorio di utilizzare in maniera più appropriata quelle che erano le risorse evitando proprio il disimpegno di fondi comunitari che purtroppo erano in gran parte al momento dell'adozione di quella delibera inutilizzati.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, dagli interventi del Presidente e dell'Assessore appare sempre più chiaro che qui non sia in discussione l'operato politico e l'azione anche meritoria di voler dar corso lo scorrimento di quelle graduatorie, di cercare anche di snellire quelle procedure burocratiche, non sono in discussione i diritti dell'imprenditore o delle aziende ad esso collegato ad avere il diritto di poter accedere e partecipare a queste provvidenze pubbliche, a questi fondi comunitari. Non è tra l'altro neanche la prima volta che la Giunta ha dato corso a scorrimento di graduatorie, lo ha fatto anche in altri settori dove c'era la disponibilità finanziaria, lo ha fatto anche con evidente pressione da parte della società sarda che chiede sempre più l'immissione di risorse pubbliche nei circuiti delle imprese e della società. Quello che è invece in discussione è se mai il fatto se sia o meno vero ciò che è stato riportato nella mozione, cioè è vero o non è vero che le aziende riconducibili all'Assessore dell'agricoltura hanno avuto dei vantaggi da questi bandi, è vero o non è vero che l'Assessore si sarebbe dovuta astenere dal presenziare in Giunta e da sottoscrivere quegli atti amministrativi. Il punto è: è vero o non è vero tutto ciò, il resto credo che non meriti nessuna discussione perché il vero tema che è in gioco qui ancora una volta non questioni di carattere morale che non ci permettiamo nemmeno di porre, ma sono se mai in discussione ancora una volta se mai ce ne fosse bisogno la credibilità di tutta la classe politica sarda. Noi non passiamo giornata a dover parare colpi rispetto alla credibilità di ciascuno di noi, non passa giorno in cui l'opinione pubblica non trovi un motivo per sparare nel mucchio e per, come ha detto bene il collega Tedde, nutrire quel brodo di coltura di cui si nutre tutta l'antipolitica.

Non mi pare che ci sia altro da aggiungere se non, appunto, questi ragionamenti che devono essere posti comunque in maniera serena sul tavolo ed essere lasciati alla coscienza di ciascuno di noi, cioè la verità o meno dei fatti e come ciascuno di noi intenda relazionarsi con essi rispetto, appunto, ai doveri, come dire, un po' noi dobbiamo essere sempre come la moglie di Cesare: non solo essere più virtuosi, ma anche apparire tali.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pier Mario Manca. Ne ha facoltà.

MANCA PIER MARIO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Parlo come consigliere di maggioranza, mi sembra un po' difficile poter votare questa mozione della minoranza, anche perché secondo me qua non dobbiamo fare dei processi, tutt'altro, casomai possiamo fare di politica, e vorrei parlare proprio di agricoltura secondo me, perché vede, Assessore, proprio la sua risposta, almeno in me, ha generato alcuni dubbi. Perché? Non tanto sulla bontà, sui risultati e su come si sta improntando l'azione politica in agricoltura. Vede, i bandi, per quanto riguarda la "121", non è uno, i bandi sono tre, i bandi erano tutti e tre aperti e scorre solamente il terzo bando, dimenticandosi degli altri due bandi. Io non entro a fare una critica su questo, bisogna conoscere i processi che stanno dietro i bandi, la "121" è un bando di infrastrutturazione. Cosa sta a significare? Lo ha detto anche l'Assessore, creare strutture, capannoni, mettere in moto l'economia. Allora è logico che se io apro il bando a giugno e lo devo chiudere a ottobre non si possono fare queste cose, è assurdo matematicamente, e infatti si è ridotto come sempre al mitico bando per acquistare trattrici, non c'è un movimento che sta generando benessere nell'agricoltura, ma stiamo acquistando prodotti che vengono dall'esterno, il bando delle trattrici. Adesso io dico questo, questo Assessore, detto qua da lei, a me genera dei dubbi, ma ho degli altri dubbi, come mai si va verso la "121" e non si va verso la 112? La "112" era un punto chiaro di questa amministrazione, di questa maggioranza di cui io faccio parte, portare i giovani in agricoltura, ed è un meccanismo immediato, 35 mila euro che si prendono a un istruttoria di un mese e vengono dati, avevamo 500 domande. Bene, invece di optare su queste scelte che sono scelte politiche per incrementare la spesa, rispettare quello che è il nostro mandato politico che abbiamo sottoscritto, si va verso soluzioni che sono un po' barocche secondo me, perché, mi permetta, io sto rispondendo a lei, le risposte che ci ha dato vanno in tutt'altra direzione. Lei ha messo in moto un meccanismo con la "121" che non sta generando quello che dice lei, e io dieci mesi fa avevo detto che avremmo restituito soldi alla Comunità europea e questo sta avvenendo. Le ho sollecitato, le avverto che sono già tre le interrogazione alle quali da un anno lei non risponde, e sono di maggioranza, voto assoluto, voto cosmico. Ma allora dico questo, è più di un anno che stiamo dicendo facciamo l'organismo pagatore che è la chiave di volta in agricoltura, non stanno arrivando i pagamenti, la soluzione che cosa è stata? Mettere in moto un meccanismo un po' strano dove va avanti solamente un bando, e che sicuramente non genererà quei benefici in agricoltura che ci aspettavamo. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). Per quanto si può parlare?

PRESIDENTE. Sei minuti.

LOTTO LUIGI (PD). Sei minuti, grazie. Io, pur con i toni che debbono essere, come lo sono stati fino adesso, assolutamente pacati e attenti a non superare limiti non opportuni, non esito però a definire per quanto mi riguarda questa mozione per un verso inopportuna e per un altro verso profondamente ingiusta. Il terreno su cui si è scelto di scendere in campo è un terreno molto delicato, perché si parla di conflitto di interessi, sono parole molto impegnative, come anche la richiesta del ritiro di una delega è un'affermazione molto impegnativa, secondo me troppo per l'entità delle questioni che vengono contestate all'Assessore. Se io ho letto la mozione, si parte da un articolo della "Nuova" dove, a livello giornalistico, si può anche usare il termine "l'Assessore concede i fondi alla propria azienda", poi, quando ne parliamo noi, dobbiamo essere un po' più attenti, perché non è così e lo sappiamo tutti che non è così, perché nessuno può dire che l'Assessore si è concesso i finanziamenti, così come "la Nuova" un po' ammetteva tra virgolette. Si dice anche che abbia firmato un provvedimento che ha inciso su quello scorrimento, dove c'era la propria azienda, anche questo di fatto non è vero. Io sono convinto che seppure lo avesse fatto non era un atto condannabile, ma non lo ha fatto. Perché il problema vero è se una persona, quando fa un atto, fa un atto per se stesso o fa un atto per la comunità, all'interno della quale c'è dentro anche la sua azienda, al di là delle questioni che possono… o quella persona non ha diritto a quel finanziamento oppure, se ne ha diritto, non è che se ne può scappare perché se no utilizza un fondo comunitario che è destinato a tutte le figure di quel complesso di cui lei fa parte. È stato detto con chiarezza dall'Assessore il contesto in cui questo fatto si è verificato, il perché c'è stata la proroga, perché nessuno contesta il fatto che potesse presentare domanda per la propria azienda. Io mi domando anche se oggi quell'azienda possa fare domanda per il PSR futuro, a mio parere la può fare perché, se gli diciamo che non la può fare, gli si deve dire: "Non devi fare l'Assessore", ma non è che possiamo giocare su questo. La può fare, e un giorno o l'altro qualcuno gli dirà: "Ne hai diritto o non ne ha diritto", e, se ne ha diritto, ha diritto di prendere quei soldi senza che qualcuno la porti in Consiglio regionale a discutere di questo tema. È ingiusto, ecco perché ho utilizzato questo termine, a mio parere è profondamente ingiusto. È stato fatto un primo scorrimento, la "121" e la "112", in un contesto in cui, questo non bisogna dimenticarlo, a tempo scaduto, a tempo scaduto, perché il settennato scadeva nel 2013, avevamo ancora mezzo miliardo di euro da spendere. A tempo scaduto abbiamo sollecitato anche noi che si facesse di tutto perché si spendesse, 35 milioni, 20 ai giovani, 15 alle altre aziende, alla "121". Dopo non è stata inclusa nel secondo scorrimento la "112" e ho chiesto chiarimenti all'Assessore su questo. Mi ha dato una spiegazione che è abbastanza plausibile, non c'erano i tempi tecnici, dati i tempi rispetto alla scadenza finale, per poter chiudere quelle pratiche. Stava ripartendo adesso la pratica dell'ex "112" per i giovani con condizioni nettamente migliori, la gran parte non avrebbe partecipato proprio sapendo questo. Quindi è stata fatta un'operazione che secondo me non guardava all'Assessore, guardava alle 1.500 aziende che c'erano e che dovevano di fatto essere chiamate a darci una mano a spendere quei quattrini. Si doveva fare quello scorrimento o no? Perché, se si dice che non si doveva fare, noi dovevamo mettere 1.500 aziende in condizioni di non poter usufruire di questi fondi perché nell'elenco c'era anche, guarda caso, l'Assessore. Non lo so, sono domande delicate, bisogna dare risposte molto chiare ed oneste e senza strumentalizzazioni, non mi sembra che se ne stiano facendo, però un po' l'atto stesso di chiederne il ritiro della delega di fatto lo è. Ora, il problema è l'Assessore può essere accusato di aver commesso irregolarità? No, e nessuno lo ha detto. Qualcuno dice che sono motivi di opportunità politica. Credo che bisogna essere estremamente corretti, e io ce la metto la faccia nel dire che…

PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Fabrizio Anedda. Ne ha facoltà.

ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, l'argomento di oggi è: "imprenditori prestati alla politica e conflitti di interessi". Depau, Rau, Foddis Assessori nella Giunta Soru; Crisponi, Corona, Prato, nella Giunta Cappellacci; Falchi attuale Assessore della Giunta Pigliaru, tutti imprenditori o legati all'imprenditoria. Per certi versi il fatto di essere imprenditore è ritenuto un valore aggiunto per certi incarichi sempre che la scelta sia fatta in funzione di professionalità e competenza. Ognuno di questi Assessori durante il suo mandato ha erogato benefici per le aziende. Se i benefici sono per tutte le aziende automaticamente non si sta discriminando la propria, se invece di benefici per tutte le aziende sono stati costruiti privilegi personali questi vanno perseguiti e denunciati.

Alcune considerazioni sugli Assessori, primo dell'artigianato, commercio e turismo, e devo osservare la scarsa attenzione di questi imprenditori verso l'artigianato e il turismo, compreso l'attuale nostro Assessore. Per gli Assessori dell'agricoltura Prato, azionista di minoranza di Amalattea, azienda leader nel caseario e produzione di latte di capra, azienda presente in Ogliastra, destinataria di importanti benefici nazionali e regionali, ceduta di recente a Granarolo; oggi l'ex Assessore continua l'attività di famiglia erogando servizi di consulenza alle imprese. Assessore Falchi: impegnata in aziende di famiglia e nel mondo dell'associazionismo imprenditoriale, ora tecnico prestato alla politica, sta dimostrando competenza e professionalità. L'ha dimostrato di recente con le emergenze di giugno, luglio e settembre sui danni alluvionali e tromba d'aria che hanno interessato alcuni territori della Sardegna, ma soprattutto bisogna darle atto che il piano di sviluppo rurale che l'Assessore sta portando avanti può essere un vero volano per l'industria agroalimentare in Sardegna. Continui a ragionare da politico e imprenditore, binomio vincente, insieme a una politica economica, per costruire una politica industriale assente in Sardegna, sia quella dell'agroalimentare, sia quella - per tornare al tema Alcoa - della chimica e della produzione dei metalli non ferrosi, ritenuti questi ultimi non strategici per la Sardegna. L'agroalimentare, invece, è ritenuto una produzione strategica; facciamolo diventare industria, parola ormai assente nell'attività imprenditoriale sarda.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Emilio Usula. Ne ha facoltà.

USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Signor Presidente, si sta discutendo oggi una mozione in cui una ventina di consiglieri premettono candidamente, nella premessa della mozione, che il tutto nasce da una notizia di stampa, fanno riferimento alla notizia usando le stesse parole del giornale, si cerca di dare valore e peso, in assenza di altre argomentazioni, alla mancata smentita della stessa notizia. Forse non conoscono il vecchio proverbio sardo a fueddus maccus origas sudras, che tradotto per chi non conosce il sardo significa che a parole sciocche di fatto qualche volta è meglio non rispondere. Questo modo di fare politica rende palese solo una cosa: la grande ipocrisia di questa mozione. Ci si nasconde dietro una notizia di stampa quando si ha inconsistenza o assenza di notizie e di dati oggettivi veri. Sappiamo anche che certe notizie e il risalto dato possono anche essere indotte ad arte con intenzioni smaccatamente faziose.

Fuori da quest'aula ci guardano, ci ascoltano e soprattutto capiscono che cosa succede qua dentro, soprattutto lo capisce il mondo della campagna, gli allevatori, lo capiscono bene gli imprenditori agricoli seri che secondo questa mozione e forse solo in quanto imprenditori agricoli non potrebbero e non dovrebbero poter ricoprire un ruolo istituzionale. Sono nient'altro che rozzi tentativi di gettare ombre e discredito sulla figura dell'Assessore, il cui lavoro, improntato alla correttezza e all'efficienza, riscuote fra gli operatori del settore e l'opinione pubblica generale ampio consenso e condivisione. È questo consenso e questa condivisione che dà fastidio a molti firmatari della mozione. Forse danno fastidio e vengono mal tollerati i risultati raggiunti. Forse i risultati di questa gestione assessoriale fanno emergere chiaramente, con i fatti, inefficienze, pochezze e ombre di gestioni precedenti.

Come non ricordare, per dirne una, che è con il lavoro dell'assessore Falchi che finalmente la Sardegna è stata iscritta nel registro delle regioni produttrici di latte ovino? Non risultava che la Sardegna avesse allevamenti di pecore, non esistevano dati al Ministero sulla consistenza della nostra produzione di latte ovino. Qualche firmatario della mozione, anche qualche ex Assessore dell'agricoltura, dovrebbe ricordare e sapere che grazie al lavoro di questo Assessore la nostra eccellente produzione di latte ovino ha avuto riconoscimenti ufficiali nei mercati del Nord Europa, nei mercati asiatici…

(Interruzione del consigliere Oscar Cherchi)

USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Me lo sono scritto io! Forse te le fai scrivere tu le cose! Chiedo naturalmente un supplemento di tempo, Presidente.

PRESIDENTE. Vada avanti onorevole Usula, prego.

(Interruzione del consigliere Oscar Cherchi)

PRESIDENTE. Onorevole Cherchi, grazie.

USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Sto parlando anche di te.

(Interruzione del consigliere Oscar Cherchi)

PRESIDENTE. Avanti onorevole Usula, prego.

USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Qualche ex Assessore…

(Interruzione del consigliere Oscar Cherchi)

PRESIDENTE. Onorevole Cherchi, grazie.

USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Presidente, ho bisogno di due minuti di tempo in più naturalmente.

Qualche ex Assessore dovrebbe ricordare e sapere che grazie al lavoro di questo Assessore la nostra eccellente produzione di latte ovino ha avuto riconoscimenti ufficiali nei mercati del Nord Europa, nei mercati asiatici e in particolare anche nel mercato cinese, come anche l'assessore Paci ha recentemente con giusto orgoglio sottolineato. Si sentono prediche moralizzatrici…

(Interruzione del consigliere Oscar Cherchi)

USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Mi stai interrompendo ancora? Sei anche maleducato.

PRESIDENTE. Scusate, potete smettere di dialogare? Onorevole Cherchi per cortesia, la richiamo. Grazie.

USULA EMILIO (Soberania e Indipendentzia). Si sentono prediche moralizzatrici di buon governo da parti politiche che hanno messo e lasciato in ginocchio settori interi della nostra economia, parti politiche che hanno lasciato la Sardegna e i cittadini sardi con debiti e dissesti finanziari ai quali a fatica e con grandi sacrifici, per il presente e anche per il futuro, si sta cercando di porre rimedio. Oggi si mette apparentemente in discussione l'operato di un Assessore, ma si badi bene non è Elisabetta Falchi nel mirino di certi novelli, anche se assolutamente improbabili, moralizzatori. Si vuole pretestuosamente mettere sotto accusa e in discussione il Presidente della Regione, la Giunta tutta, l'intera maggioranza di governo.

Parliamo un attimo dei fatti contestati nella mozione. Il 2015 è l'ultimo anno del ciclo di programmazione 2007-2013. Ebbene, a maggio 2014, appena all'inizio di questa legislatura, grazie anche al lavoro del nuovo Assessore emergeva che su un totale di risorse di 1 miliardo e 284 milioni più di un terzo di tale somma, e cioè 464 milioni di euro e di risorse pubbliche restavano da impegnare e rendicontare entro dicembre 2015. Per dirla in altre parole il settore agricolo sardo rischiava concretamente di perdere quasi mezzo miliardo di euro per una palese incapacità di gestione e utilizzo di fondi comunitari. Se fosse successo questo cosa avrebbero detto i nostri bravi firmatari della mozione, ma soprattutto, mi chiedo, cosa avrebbero detto i nostri agricoltori, il mondo dell'agricoltura?

Si badi bene, questo famoso scorrimento delle graduatorie, in particolare della misura 121, è stato chiesto e voluto con forza da molte associazioni di categoria e molte hanno anche a più riprese ringraziato l'assessore Falchi, anche pubblicamente, per quella decisione. È nei risultati reali che si può valutare, se si è disposti a farlo con onestà, l'operato di questa Giunta in agricoltura. Tantissime nuove aziende a conduzione giovanile e spesso al femminile, terre incolte che ridiventano produttive, il prezzo del latte mai così soddisfacente, la soddisfazione e i successi del comparto vitivinicolo, del comparto orticolo e si potrebbe continuare. Questi sono i risultati reali con grande impatto e significativa valenza sul sociale. Tredicimila occupati in più, questo è il risultato reale che rappresenta il più efficace intervento di ammortizzazione sociale che si è riusciti a mettere in campo.

Voglio solo accennare al fatto di grandissimo rilievo politico e sociale, oltre che economico che grazie anche al lavoro instancabile dell'assessore Falchi siamo arrivati alla vigilia di accordi interprofessionali fra produttori e trasformatori, con il coinvolgimento e il contributo attivo di tutte le organizzazioni professionali e i rappresentanti di tutta la filiera agroalimentare. I risultati ci dicono che il presidente Pigliaru ha fatto una scelta coraggiosa e vincente...

PRESIDENTE. Onorevole Usula, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Presidente, cercherò di essere più breve dei colleghi. Si parla di conflitto di interessi e di pubblico interesse, io credo che i colleghi dell'opposizione che hanno presentato questa mozione che io ritengo un po' stucchevole a dire la verità, sanno bene che in perfetta buona fede l'Assessore all'agricoltura Elisabetta Falchi ha fatto scorrere quelle graduatorie perché moltissimi imprenditori agricoli potessero beneficiare di risorse che altrimenti sarebbero rimaste inutilizzate e probabilmente e sicuramente non spese. Il merito della questione è solo questo. Io non mi addentro in questioni di tipo tecnico-amministrativo di opportunità di essere presente a una riunione o di non essere presente. Io credo però che l'intento dell'Assessore della Giunta sia stato quello di perseguire quello che dicevamo, l'interesse pubblico. In un comparto che ha vissuto e vive ancora di troppe emergenze, di troppe criticità e di troppe difficoltà e che piano piano sta riuscendo a risollevarsi, sicuramente merito di questo va ascritto al titolare in questo momento di quell'Assessorato.

Io però vorrei riprendere in parte il discorso che ha fatto il collega Pier Mario Manca perché ha detto bene, questo non è un tribunale, noi non dobbiamo processare nessuno, però ha detto delle cose che secondo me, da esperto di agricoltura, vanno tenute in considerazione. Questo vale per tutti, lo dico io che sono un Capogruppo di un partito di maggioranza, io credo che quando arrivano nei banchi della Giunta delle interrogazioni occorre che a queste venga prestata il massimo dell'attenzione perché troppe volte quelle interrogazioni che tendono a proporre soluzioni a problemi, a quelle non viene dato il giusto peso e credo che questo sia profondamente sbagliato perché l'istituto dell'interrogazione, secondo me, deve servire per fare in modo che la maggioranza con grande coesione possa cercare di proporre soluzioni per risolvere problemi. Dentro questo Consiglio ci sono 60 consiglieri che provengono da tutte le parti della Sardegna, da territori diversi che hanno delle peculiarità ma anche delle criticità diverse e quando noi cerchiamo di interloquire con voi è proprio perché, probabilmente non per responsabilità vostra, ci sono delle problematiche che possono sfuggire. Credo che sia nostro dovere, non solo politico, fare in modo che tutti i territori, tutti i cittadini, tutte le categorie del popolo sardo vengano attenzionate alla stessa maniera e a pari dignità. Poi io capisco le motivazioni per cui magari una Misura ha avuto uno scorrimento e l'altra può non averlo avuto, probabilmente ci sono stati dei problemi tecnici che hanno portato ad assumere una posizione su una Misura rispetto ad un'altra, però, ripeto e ribadisco molto convintamente quella che è la posizione mia personale e del Gruppo di SEL rispetto all'operato dell'Assessore dell'agricoltura, assolutamente un risultato positivo, un voto positivo e credo che questo incontro di oggi - che io non avrei fatto, perché, ripeto, probabilmente abbiamo cose molto più importanti da fare - possa servire e servirà anche all'Assessore per cercare una diversa collaborazione anche con i rappresentanti dell'intero Consiglio, sia di maggioranza che di opposizione, perché credo che quando le istanze siano portate con un intento costruttivo nessuno può tirarsi indietro dal fatto di dover affrontare, poter affrontare dei problemi se questi sono effettivamente problemi seri, portati con coscienza all'attenzione dell'Esecutivo regionale.

Per chiudere dico ancora questo: ma davvero voi sareste stati contenti se pur di non vedere le aziende dell'assessore Falchi dentro quella graduatoria essere beneficiarie di eventuali contributi o finanziamenti avremmo visto molti altri imprenditori non poter partecipare a quelle Misure? Credo che questo non lo volevate, non lo volete e io credo in maniera strumentale avete voluto proporre questa mozione. Io non credo che l'intento, l'ho detto prima e lo ribadisco - dell'Assessore e della Giunta sia stato quello di perseguire un interesse di tipo personale, non lo dico io, lo dicono i fatti che si sono susseguiti e le procedure per come sono state attivate. Io credo che all'Assessore voi potevate solo chiedere questo, l'unica cosa che si poteva...

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, il tempo a sua disposizione è terminato.

È iscritto a parlare il consigliere Gianluigi Rubiu. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC Sardegna). Presidente, cerco di dare un taglio leggermente diverso agli interventi. La mozione che ha presentato la minoranza in realtà non fa altro che esercitare il diritto di controllo che è in capo alla minoranza su quegli atti che la maggioranza e i suoi Assessori esercitano. L'assessore Falchi in realtà diciamo che avendo ammesso pubblicamente di aver firmato gli atti, di aver presenziato in Giunta al momento in cui si discutevano questi argomenti, non ha fatto altro che avvalorare le tesi che la minoranza ha espresso nella mozione presentata. L'assessore Falchi dice: "Trasparenza e rispetto delle regole". In realtà, Assessore, lei ha esordito male già dal mese di marzo del 2015 perché su disposizioni precise del presidente Pigliaru dove chiedeva, appena nominati Assessori, di non adempiere a nessun atto, lei già da allora firmò un atto su un argomento legato a Laore, prima ancora di giurare. Quindi, la sua trasparenza in realtà anche in quel momento si dimostrò del tutto non perfettamente in linea. È chiaro che mi rendo conto dell'imbarazzo dell'Assessore-imprenditore a dover rinunciare ad un finanziamento pubblico. Com'è stato detto in quest'Aula sulla misura 121 che riguardava tre bandi solo uno è andato a scorrimento, gli altri due sono rimasti bloccati. Sicuramente si tratta di una strana coincidenza, però prendiamo atto di questo. In realtà stamattina, Assessore, le voglio darle un assist, se mi ascolta, Assessore, così mi può anche rispondere, voglio darle un assist che è questo: adesso deve provvedere a fare una proroga per una categoria molto importante, è la categoria degli allevatori e produttori di latte ovino e caprino della Sardegna. Come lei sa bene al 31 dicembre 2015 scadono i termini per l'iscrizione alla BDN, alla banca dati nazionale. Bene, lei solo con una nota del 28 dicembre dà corso e chiede di dar corso a questo tipo di attività. Lei sa bene che il mondo agro-pastorale in Sardegna è in estrema agitazione, sono in estrema agitazione le ASL e sono in estrema agitazione i centri agricoli che in qualche modo prestano assistenza. Questo ritardo è dovuto sicuramente ad una negligenza anche della Giunta, quindi non credo che tutto questo perfezionismo che stamattina qui viene a lei in qualche modo riconosciuto, lo dimostri. D'altronde il Ministero con la nota del 28 maggio suggerisce e dà incarichi ben precisi di provvedere all'iscrizione alla banca dati nazionale mentre lei con i suoi due atti del 28 ottobre e del 13 novembre sollecita gli allevatori, sollecita le ASL affinché si proceda in tal senso. Quindi questa è un'occasione, le do un assist, provveda come ha fatto per la misura 121 ad una proroga adeguata, dia la possibilità alle aziende agricole che sono il 60 per cento della produzione nazionale, come lei sa bene, dei produttori ovini e caprini, dia la possibilità e dimostri che la Regione Sardegna, che il suo Assessorato è vicino alla categoria. Io non credo, come ho sentito qui stamattina, che le associazioni agricole stiano festeggiando con lei e facciano di lei questo Assessore come se non fosse mai passato nessun altro prima di lei qui in Sardegna, in realtà lei sta esercitando la sua attività in modo onesto questo glielo devo riconoscere, ma con i limiti di tutti gli Assessori e di quelle difficoltà anche del momento. Certo, attribuire a lei l'aumento del prezzo del latte, beh questo veramente è un'esagerazione, ci sono problemi contingenti legati al mercato, al dollaro, a una serie di altre questioni molto più complesse che sono lavori di anni non sono lavori di settimane e indubbiamente lasciano intendere che chi si esprime in questi termini o è di parte o non ha idea di che cosa sta parlando. Quindi Assessore l'invito che voglio fare a lei stamattina col sorriso che la contraddistingue è quello di appena possibile risponda anche alle nostre interrogazioni, sia più disponibile con la minoranza a tutti quegli inviti, quei solleciti anche di incontro che ripetutamente facciamo ma vengono disattesi, per fortuna non sono tutti gli Assessori come lei, alcuni Assessori rispondono puntualmente e puntualmente ci fissano anche gli incontri, ma soprattutto dia corso a questa proroga che ho appena chiesto che riguarda l'iscrizione alla banca dati nazionale.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO PIETRO (PD). Poche parole per chiosare dal mio punto di vista questa vicenda che si vuole a tutti costi far diventare una cosa gigantesca quando gigantesca non è perché è proprio una cosa minuscola e dirò perché è una cosa minuscola. Ridurre questo Consiglio regionale ad una maxi sala per fare processi è una cosa da non sentire e da non vedere perché molta gente prima di parlare dovrebbe pensarci bene di dire quelle cose che dice, soprattutto su un fatto che non ha ragione di essere per come è stato costruito. Qua ci sono avvocati che diventano pubblici ministeri e sono censori pesanti nei confronti di un Assessore che svolge bene il suo lavoro, non questioni politiche, non questioni che attengono lo svolgimento delle sue funzioni, non una critica giusta che quest'aula dovrebbe fare se ci sono ragioni per dire che le cose non vanno bene ma quest'Aula ridotta ad una sala di processi per una banalità. E dico perché è una banalità. Lo dico io perché l'Assessore, lo abbiamo già detto che la legge prevede una distinzione fra potere politico e gestione, lo prevede la legge da diverso tempo, tanto è vero che noi abbiamo ancora in piedi la questione dei decreti assessoriali che sono anacronistici, fuori dal tempo e dalla storia che dovrebbero essere levati, dovremmo levarli di mezzo questi decreti assessoriali tanto è vero che non è una questione da pubblici ministeri, è una questione politica. Il direttore generale è quello che firma le misure come è accaduto anche questa volta. Qual è stata l'ingenuità dell'Assessore? Perché qua va detta la cosa, se l'Assessore avesse fatto e lo dico a fin di bene perché io apprezzo moltissimo il lavoro che svolge e non credo che sia giusto mettere in mezzo un Assessore per una vicenda banale da niente montando un caso ad arte da marpioni che conoscono il mestiere molto bene. È una cosa inaccettabile, va respinta con forza perché se l'Assessore avesse fatto soltanto un giorno di consiglio comunale, in un qualsiasi consiglio comunale della Sardegna avrebbe saputo che nel momento del voto con la stessa misura che era giusto votare lei si sarebbe astenuta, sarebbe uscita. Quindi cosa ha fatto? Non si è assentata dall'aula nel momento del voto, una cosa semplice, banale. Quindi la sostanza è giusta, la misura andava messa in piedi, andava portata avanti, lei ha fatto quello che chiunque altro consigliere comunale con un po' di esperienza avrebbe fatto, lei invece è un imprenditore prestato alla politica e ci siamo lavati la bocca tutti nel dire sempre che gli imprenditori sono quelli che ci devono accompagnare in un percorso di crescita perché conoscono da vicino i problemi e da vicino li affrontano e ci danno una mano e i risultati arrivano perché va detto che arrivano. Però dire che si monta un processo perché l'Assessore non è uscito dall'aula nel momento del voto nel provvedimento della Giunta è una cosa fuori dal mondo e sentire voi colleghi che vi conosco trasformarvi da avvocati in pubblici ministeri è una cosa da non sentire. Vi dovreste vergognare voi secondo me nel tirare fuori cose di questo tipo su una vicenda inesistente, creata ad arte per creare un caso su un problema che non c'è e che non va montato. Per cui non mi si dica che questo non era il momento di dare giudizi politici, questa è la vicenda ridotta all'osso semplice semplice e lo stesso Assessore lo ha detto, per cui tutte le cose sentite: "Qua e là l'Assessore", perché se la sfida è quella di dire che cosa abbiamo fatto e che cosa fa ognuno di noi, qual è la sua storia e quali sono le procedure messe in piedi non ne usciamo più, è una cosa sbagliata, terribile che non appartiene a quest'aula che sempre più sta mostrando i suoi limiti nel disegnare il futuro di quest'isola. È così anche oggi per cui io la chiuderei qua la vicenda per quanto mi riguarda, l'Assessore ha la piena fiducia mia e del mio partito nel sostegno e nel proseguo del suo lavoro ed è questa la ragione per cui voteremo contro questa mozione che voi avete presentato nel caso in cui la vogliate mettere in votazione. Vi invito ovviamente a capire le cose come stanno e ovviamente a ritirarla.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Ho diritto di intervenire come Capogruppo ma anche per la replica anche perché dopo le parole dell'onorevole Cocco davvero penso che si debba vergognare quel settore e quei consiglieri regionali che oggi tendono a banalizzare un problema di trasparenza, di legalità che è evidente che per alcuni del centrosinistra si pone solo in relazione agli altri, non a se stessi quando riguarda il problema della legalità, della trasparenza, del buon andamento della pubblica amministrazione sono cose che non toccano mai, non devono toccare loro ma devono assolutamente essere banalizzate con le parole che ho sentito di cui onorevole Cocco sì, questo sì, bisogna vergognarsi. Noi qui non abbiamo posto un problema qualunque, abbiamo posto un problema chiaro, circoscritto. L'assessore Falchi intervenendo ha dato ragione delle cose che abbiamo detto noi, ha ammesso i fatti e voi cercate in un'operazione di disinformazione, di mistificazione, di non fare un buon lavoro per l'Assessore, voi state creando le condizioni veramente perché allora si debba andare oltre, si debba andare, voi non avete fatto stamattina, alcuni di voi, un buon lavoro se mi consentite, lo dico non da avvocato, lo dico da cittadino che guarda ai fatti con anche il distacco senza quell'acredine che ho visto anche nelle parole e mi dispiace di un amico, di un bravo consigliere regionale del mio territorio come l'onorevole Emilio Usula. Ma mica lei pensa che io vada a ripercorrere, caro Emilio, le gesta di altri Assessori a partire da Muledda e via tornando verso i nostri tempi? Ma non ci penso neanche perché questo è annacquare il senso di quello che oggi è la questione e cioè la questione è se l'assessore Falchi, al quale ripeto non abbiamo assolutamente addebitato nessun altro fatto se non quello di chiarire se sussistesse o meno un conflitto di interessi, ha posto in essere sì o no quegli atti in sede politica e in sede amministrativa. Il problema non è tanto la misura in sé, che poteva benissimo essere adottata con i poteri sostitutivi dal Presidente, da un altro Assessore a ciò incaricato, il problema è che doveva astenersi, questo conflitto di interessi è il venir meno ad un obbligo che è scritto nella legge, questo è il problema, non altro, perché nessuno nega che quei 2500, che poi si dica la verità, sono stati appena 800 anche quelli, c'è da dire anche da capire le ragioni perché non si può non termine al 20 agosto, le cose che ha detto l'onorevole Pier Mario Manca non le ho dette io di sostanza, io non sono entrato neanche nel merito, sono assolutamente condivisibili, ma io torno al problema dei problemi se c'è una legge che pone l'obbligo di astensione, questa legge a nostro modo di vedere non è stata rispettata, questo è il problema! Non è la prevalenza di interessi, è l'essere venuti meno al rispetto di un obbligo di legge, allora su questo colleghi del centrosinistra, almeno alcuni di voi che avete, lo si capisce anche, cercato in ogni modo di difendere spostando l'argomento su aspetti che non riguardano l'oggetto della discussione che abbiamo questa mattina, allora ecco perché mi sarei aspettato da lei assessore Falchi le scuse, sì le scuse! Anche in politica esiste la scusa, la scusa di dire ho sbagliato mi sono trovata in questa situazione poteva benissimo dare, perché lei ha dato atto che quello che abbiamo detto è esattamente quello che abbiamo scritto nella mozione e poteva dire benissimo, mi scuso perché ho sbagliato e i colleghi del centrosinistra potevano prendere atto di questa situazione e avremmo avuto altre occasioni per parlare del merito della sua azione di governo, sulla quale abbiamo molte cose da dire in senso critico eccome, ma avremo altre occasioni per toccare questo aspetto, ecco perché sono assolutamente insoddisfatto da questo punto di vista anche del modo in cui alcuni colleghi del centrosinistra hanno voluto portare il dibattito. Qui non è un problema di colpa grave, onorevole Lotto, non è un problema di gestione oculata o meno, il problema è se in questo nostro sistema sussista ovvero noo il conflitto di interessi e se questa Giunta regionale che della legalità aveva fatto la propria bandiera intenda riportare al rispetto delle regole sì o no. Questo è il problema, non altri, non trascinateci su una discussione assolutamente inutile e irrilevante ai fini che qui interessano, non è un problema né di parlare in maniera da pubblici ministeri.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per una precisazione l'Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Onorevole Pittalis, il problema è che lei non doveva intervenire adesso perché c'era la replica della Giunta, poi lei avrebbe dovuto replicare. Lei avrebbe dovuto avere un attimino di pazienza, avrei dato la parola per la replica la Giunta e lei avrebbe fatto la sua… chiede una precisazione di un attimo, credo che sia doveroso. Se lo ritiene opportuno replicherà. Ma credo sia doveroso per una precisazione che ha chiesto.

Ha facoltà di parlare l'Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

FALCHI ELISABETTA, Assessore tecnico dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Mi dispiace perché è stato ricordato più volte che ho ammesso di aver fatto delle cose, non è vero, nella mia lettura dei fatti prima ho specificato che gli atti che sono oggetto della determina di luglio non sono a mia firma, peraltro vorrei specificare, perché forse non è stato riportato dall'onorevole Pittalis che in realtà nel nostro ordinamento regionale non esiste una regolamentazione sul conflitto d'interesse, esiste una legge statale, la cosiddetta legge Frattini, citata dall'onorevole Pittalis, la legge nazionale cita testualmente che sussiste situazione di conflitto di interessi ai sensi della presente legge - come ha detto ha riportato bene l'onorevole Pittalis prima - ovvero quando l'atto o l'omissione ha un'incidenza specifiche preferenziale sul patrimonio del titolare, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, ovvero delle imprese o società da essi controllate, secondo quanto previsto dall'articolo della legge 10, il numero 287, con danno per l'interesse pubblico, nessuna situazione di tal fatta risulta poste in essere nel caso che ci riguarda, ha atteso che l'incompatibilità di cui all'articolo 2 non riguardi gli imprenditori privati è considerato altresì che neppure voi proponenti ipotizziate che vi possa essere danno per l'interesse pubblico. Peraltro neppure la disciplina della legge statutaria regionale, ove vigente, avrebbe minimamente potuto costituire motivo di censura dei fatti attribuiti, considerato che la legge statutaria oltre ad imporre doveri di astensione simili a quelli che concernono i generali pubblici ufficiali nell'esercizio di funzioni pubbliche contemplava ipotesi di compatibilità legate al controllo, alla proprietà di società per azioni quotate in mercati regolamentati o all'essere rappresentanti legali, proprietari o soci di controllo di società o di imprese private vincolate con la Regione o suoi organi per contratti di opere. Tutto questo è solo per dire che neppure qualora fosse in vigore la legge statutaria o la legge nazionale, lei sa bene che la legge nazionale non si adotta a questo ma qualora volessimo per assimilazione, come d'altronde giustamente ha accettato lei, non esiste il conflitto di interesse perché non esistono i presupposti.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

Passiamo alla dichiarazione di voto. L'Assessore ha fatto una precisazione sul testo scritto, quello che ha letto. Seguiamo le procedure e non sbagliamo.

Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS PIETRO (FI). Ha detto cose che non sono ancora corrette, perché l'Assessore dell'agricoltura ha firmato un decreto, il numero 1925 del 17 dicembre del 2014, è vero o non è vero?

PRESIDENTE. Per cortesia, non dovete dialogare! Assessore, non deve replicare!

PITTALIS PIETRO (FI). Così com'è vero che la direzione politica alla struttura amministrativa non la dà un'entità astratta, la dà l'Assessore in carica, per essere chiari, il problema è che, nessuno la sta accusando né di aver commesso illeciti, né di avere fatto abusi, nessuno sta dicendo questo Assessore, stiamo soltanto dicendo una cosa semplice, che lei, in relazione ad alcuni atti di natura politica e amministrativa, doveva assolutamente astenersi e mi fa specie che lei richiami quelle norme che per costante giurisprudenza, sarà cosa non simpatica per le orecchie dell'onorevole Cocco, ma se lei mi trascina su questo campo, il fatto che non ci sia una norma nel nostro ordinamento non significa che il conflitto di interessi non è normato, esiste una normativa nazionale alla quale si è sempre fatto riferimento, sia da parte di giudici amministrativi, sia da parte dei giudici che si sono occupati di vicende penali legate ai casi di conflitto di interessi quando sconfinano nell'abuso d'ufficio. Quindi, Assessore, non è che non esista un referente normativo applicabile, qui il problema, l'ha detto anche qualcuno prima, è tutto una opportunità politica, voi siete convinti che non sussista nessun profilo di conflitto di interessi, che tutto vada bene, che uno si possa occupare della cosa pubblica indifferentemente da un interesse proprio personale o di famiglia coinvolto, bene apprendiamo oggi che la vostra posizione è questa? Tutto qua! Poi votate, sostenete l'Assessore, respingete la mozione, a noi interessava portare alla luce un fatto che non è banale ma che è grave e importante per quanto ci riguarda e sul quale oggi abbiamo capito come la pensa almeno, se non tutto, per la verità, qualche settore del centrosinistra.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Mi pare che da questa parte dell'Aula non ci sia assolutamente nessuno che debba vergognarsi. Stiamo facendo il nostro dovere in modo garbato e corretto, stiamo focalizzano l'attenzione su fatti che sono stati contestati all'Assessore e che sono stati ammessi dal nostro Presidente, che sono confessati, ammessi, ribaditi e rivangati dalla stessa maggioranza che sostiene l'Assessore. Tutti coloro che sono intervenuti da quella parte di quest'Aula hanno dichiarato e sottolineato che questi fatti, che vengono da noi individuati come fatti che vanno contro le norme, questi fatti sono stati consumati dall'Assessore. Io credo che non è soltanto l'Assessore che si è data la zappa sui piedi, ma la zappa sui piedi gliel'avete data anche voi, in questi casi è meglio tacere piuttosto che dire cose che vanno contro l'interesse di coloro o di colei che voi avete voluto difendere. Noi non abbiamo detto che l'Assessore ha fatto degli atti in forza dei quali o in funzione dei quali ha avuto un privilegio o un vantaggio. No, noi abbiamo detto che l'Assessore in quella occasione si sarebbe dovuto astenere, non avrebbe dovuto partecipare alla stesura di cogliate e alla discussione di quegli atti perché c'erano coinvolti interessi privati, non abbiamo detto che l'Assessore ha fatto i propri interessi scientemente, coscientemente per avere un vantaggio patrimoniale, non è il vantaggio patrimoniale che è in gioco, è la tutela della onorabilità della Pubblica Amministrazione, della trasparenza della Pubblica Amministrazione, del decoro. Il pubblico amministratore non può essere accusato di aver utilizzato atti, all'interno di procedimenti che coinvolgono propri interessi o dei propri congiunti. Non è giusto, non è corretto, perché poi i riflessi negativi di queste vicende vanno a carico di tutta la classe politica. Non soltanto di colui o colei che adotta questi atti o questi atteggiamenti, soffre tutta la classe politica che siede in quest'Aula di questi atteggiamenti, perché poi tutti noi, assieme all'Assessore, veniamo coinvolti in calderoni nel quale o nei quali sembra che tutti facciano i propri comodi e non è così.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Naturalmente tutto mi sarei aspettato tranne che l'assessore Falchi in una presunta precisazione si abbandonasse ad analisi giurisprudenziale che semplicemente non ci attendevamo. Le cito solamente la più recente della sezione numero 6 della suprema Corte, la numero 21/508 del 14 aprile del 2008, in ragione della quale è assolutamente certa - Assessore la prego, è per la sua istruzione, di prendere nota -, che è certa la condizione di pubblico ufficiale dell'assessore regionale, che è quella poi da cui sussiste l'obbligo di astensione che risulta, sensi dell'articolo 323 del codice penale, penalmente rilevante. Quindi questo è un fatto e non esiste precisazione relativa a questo. Ma come ho detto dall'inizio, l'ho fatto nel mio intervento, nulla questio sul comportamento dell'Assessore, non era il tema di oggi, il tema è con quale faccia il Presidente della Regione continua a coprire questi fatti. Allora, ci chiarisca in quest'Aula quali e quanti conflitti di interessi dei suoi Assessori intende avallare, in nome dell'interesse pubblico, da qui alla fine della legislatura.

PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Zero.

TUNIS STEFANO (FI). Quindi con oggi avete finito?

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOCCI IGNAZIO (FI). Ovviamente intanto per esprimere il mio voto favorevole alla mozione e per allontanare i dubbi di qualcuno rispetto al fatto che qui ci siamo comportati e abbiamo parlato come la magistratura inquirente, perché sarebbe troppo facile rispondere che dall'altra parte c'è stata una timidissima difesa neanche tanto convinta, che poi ha eccepito l'elemento psicologico dell'Assessore, che mi pare cosa ben più grave rispetto a quanto abbiamo invece argomentato. Perché francamente sentire qualcuno che dice che se l'Assessore avesse calcato, almeno una volta nella sua vita, qualche aula di consiglio comunale avrebbe avuto dimestichezza con gli atti amministrativi e non sarebbe incorsa in quest'incidente equivale di fatto a questo tipo di assoluzione, cioè la formula insomma è quella di dire "non era esattamente cosciente e a conoscenza di quello che stava facendo e quindi merita di essere assolta per la carenza di questo elemento". Ma non è questo il discorso, resta in piedi tutto il ragionamento rispetto all'immagine di sé che dà la politica sarda, non c'è qui da fare nessun processo, non ci sono accuse, non ci sono difese, certo è che non spetta a noi comunque trarre conclusioni su questa vicenda. Noi abbiamo posto una questione di tipo politico e di opportunità rispetto ai comportamenti da tenere da parte dell'Assessore regionale, dopodiché appunto queste conclusioni non le trarremo noi, ma le trarranno i cittadini sardi che faranno le valutazioni rispetto anche a questi fatti che abbiamo discusso oggi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Demontis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEMONTIS SALVATORE (PD). La questione, il punto è che cosa avremmo dovuto fare l'assessore Falchi, posto che lo scorrimento della graduatoria era certamente d'interesse pubblico prevalente, perché altrimenti si sarebbero perse risorse invece che investire in agricoltura, ma su questo punto, su questo aspetto non ci sono state osservazioni, a parte un intervento peraltro della maggioranza, è come dire un aspetto condiviso da tutti, un'azione politica condivisa da tutti. Quindi, non è l'azione politica dell'assessore Falchi in discussione, è un'altra questione, è più un aspetto formale che sostanziale. S'è detto che si sarebbe dovuta astenere, sarebbe dovuta uscire o addirittura avrebbe dovuto farlo fare da altri. Beh quindi si sta contestando l'aspetto formale non quello sostanziale, si sta contestando non l'attività politica dell'assessore Falchi ma invece, lo ripeto, una probabilmente ingenuità. Io non conosco gli atti, ma può anche essere che l'assessore si sarebbe dovuta astenere, o che sarebbe dovuta uscire, ma nello specifico evidentemente è un'ingenuità. Allora archiviato l'aspetto politico, voglio dire per altro anche l'interesse pubblico prevalente era davvero quello che tutti consideriamo fosse, anche il buon andamento della pubblica amministrazione è stato tutelato, perché le cose coincidono ed equivalgono. Resta l'aspetto giuridico probabilmente. Beh, oggi il centrodestra, con questa mozione, ha potenzialmente dato possibile notizia di reato, sappiamo che il PM acquisisce notizia di reato dalla stampa, dai dibattiti, da qualunque altra cosa, quindi da questo momento in poi non è più questo Consiglio regionale che se ne deve occupare, non è questo Consiglio regionale che deve fare dibattiti che deve discutere sull'aspetto giuridico o meno. Saranno altri che lo faranno. E poi vedremo evidentemente, vedremo chi aveva ragione. Io esprimo tutta la mia solidarietà e fiducia all'assessore Falchi, voto contro questa mozione, perché la trovo strumentale, profondamente strumentale e decisamente sovradimensionata rispetto al dato di fatto e credo che non sia esattamente questo il punto sul quale si voleva arrivare. Credo che invece si sia utilizzato questo banale incidente, piccolo incidente…

PRESIDENTE. Onorevole Demontis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (PD). Presidente, per dire che voterò contro la mozione della minoranza consiliare. Devo dire che in passato abbiamo assistito in questa aula, anche nella passata legislatura, a discussioni, a critiche anche feroci, richieste anche di dimissioni per il fatto che non si riusciva a spendere le risorse comunitarie o si era in forte ritardo sulla spendita dei fondi. E mi domando che cosa avrebbe detto oggi e cosa avrebbe fatto il centrodestra nel caso in cui oggi fossimo arrivati in questa aula a fine novembre senza aver avuto, o senza aver dato la possibilità a mille e più aziende di poter accedere ai fondi comunitari.

Io le cose che ho capito è che non è l'unica graduatoria che la Giunta, l'Assessorato ha deciso di far scorrere, ci sono anche altre graduatorie dove l'Assessore non è minimamente interessato. È prassi da sempre che all'ultimo momento pur di accelerare nella spendita dei fondi comunitari ci sia uno scorrimento di tutte le graduatorie, spesso non dando neanche tempo alle aziende di poter presentare la propria domanda, la propria offerta o riuscire a rendicontare le spese in tempo debito. Sulla graduatoria in questione ci sono due provvedimenti: uno il primo che è stato fatto che porta la firma dell'Assessore non riguarda, non ricomprende le aziende dell'Assessore; mentre invece il secondo provvedimento che comprende le aziende dell'Assessore non è firmato dall'Assessore è firmato dal dirigente dell'Assessorato. Quindi mi sembra che l'incompatibilità o il conflitto di interessi non esista. Io non voglio insistere più di tanto, io credo che la Giunta, l'Assessore, l'Assessorato bene abbia fatto a fare di tutto per spendere le risorse disponibili. Io concludo con una battuta è proprio vero, direbbero gli anziani del mio paese, che a su mundu is furiandu is budda a susu.

Cioè essere criticato dal centrodestra sul conflitto di interessi, consentitemi non è assolutamente accettabile; sul conflitto di interessi ne abbiamo fatto una battaglia nazionale…

PITTALIS PIETRO (FI). Anche perché Soru ne ha fatto lezione.

SOLINAS ANTONIO (PD). … E accettare queste critiche da chi sul conflitto di interessi ha costruito le proprie fortune credo che non sia assolutamente accettabile.

PITTALIS PIETRO (FI). Ne sapete qualcosa in casa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). Io per carità non voglio sollevare la temperatura del confronto, però, onorevole Pittalis, quando lei chiede come se fosse un pubblico ministero all'Assessore: è vero o no che ha firmato il decreto di cui si parla nell'interrogazione del 17 luglio 2015?

PITTALIS PIETRO (FI). No, non ho detto questo, non l'ho detto io era un altro.

LOTTO (PD). E ha firmato un decreto del 2014 che non riguardava la sua pratica, non riguardava. Va bene, successivamente ne ha firmato un altro non lei ma il dirigente, non l'ha firmato lei ma l'ha firmato il dirigente e lei non aveva diritto di fermarlo solo perché c'era lei nell'elenco. Dopodiché è vero qua alcuni colleghi hanno detto ha partecipato ad una riunione di Giunta in cui la Giunta ridava mandato alla struttura di controllo del PSR di portare avanti ogni sforzo per completare la spesa dei fondi comunitari, questa è la sostanza della delibera di Giunta in cui ha partecipato l'Assessore. I miei colleghi hanno espresso perplessità su quella partecipazione, io dico chiaramente che secondo me non ho neanche quella perplessità perché è quella pratichetta piccola o grande che sia, rispetto al PSR che doveva essere portato avanti, è una sciocchezza, è una sciocchezza perché allora avete il dovere di dirgli tu dovevi ritirare la pratica nel 2014 non appena sei diventata Assessore, devi lasciare l'azienda, devi andare via dalla tua azienda. Se ha il coraggio di dirgli quello ci confrontiamo e se riteniamo tutti quelli che hanno questo conflitto di interessi lo fanno, ma stiamo parlando d'altro. Non è giusto quello che avete fatto, io ve l'ho definita ingiusta la mozione, per questo motivo non ci sono le condizioni per poter dire che ha sbagliato perché non è vero, non è vero.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SEL). Non voglio ripetere quello che ha detto prima, il dato arrivati a questo punto è uno solo che 1000 imprenditori hanno avuto la possibilità di usufruire dei benefici che erano disposti dalla normativa e dallo scorrimento delle graduatorie. Quindi io se permettete mi fido molto di più di quello che mi dice il mio Presidente di quello che mi dice il mio Assessore, gli atti adesso sono anche chiari quindi sembra, anzi è chiaro che non c'è neanche… mi dica…

(Interruzioni)

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, vada avanti. Onorevole Cocco continui con il suo intervento.

COCCO DANIELE (SEL). Infatti, non la stiamo difendendo, stiamo prendendo atto di come si sono svolte le procedure ed è chiaro a noi come è chiaro a voi che si sono svolte in maniera assolutamente legittima. Per cui ribadiamo il nostro voto contrario a questa mozione sempre che non la ritiriate visto e considerato che ormai si è capito che tutto si è svolto per come doveva andare, per cui noi esprimiamo il nostro voto convinto e contrario a questa mozione, ribadiamo la nostra fiducia convinta al lavoro dell'assessore Elisabetta Falchi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Signor Presidente, io volevo ringraziare l'onorevole Locci dell'intervento del quale io ho atteso essendo il mio giurista di riferimento. Il suo intervento ci ha esentati da una valutazione nel merito, horribile dictu di una valutazione addirittura giuridica o giudiziaria in questa aula, sarebbe stato perlomeno improprio. Ci ha ricondotto, l'onorevole Locci, al nocciolo della questione e cioè alla natura della mozione, la politica. Si parla di fiducia, da altri oratori altrettanto insigni abbiamo appreso che una questione che muovendo dall'Assessore arriva al presidente Pigliaru, devo allora estendere il ringraziamento a costoro, hanno dissipato ogni dubbio; fiducia nel nostro Presidente, nella nostra signora Assessore e nella nostra Giunta. Il mio voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FLORIS MARIO (Gruppo Misto). Signor Presidente, io respingo ovviamente tutte le illazioni che sono state fatte soprattutto da chi ha dichiarato con superbia intellettuale e con supremazia morale questa differenza che c'è tra centrosinistra e centrodestra sulla moralità e sulla trasparenza. Detto questo mi pare evidente che ci sia stata da parte dell'Assessore interessato una leggerezza che è stata riconosciuta dal Presidente della Regione, che è stata riconosciuta dal capo dell'opposizione, lo hanno detto e lo riconosca lo stesso Assessore che ha commesso una leggerezza, perché tale è quella che ha commesso, e noi siamo disponibili anche eventualmente a ritirare la mozione, perché se non avviene questo riconoscimento stiamo dando per scontato che il comportamento dell'Assessore è un comportamento lecito, e tale non è. Noi abbiamo chiesto questo al Consiglio regionale. Guardate, di recente, in un consiglio comunale della Sardegna, qui vicino, si è approvato un piano urbanistico comunale, man mano che veniva approvato il piano urbanistico comunale, posto che tutti gli assessori avevano interesse, i consiglieri regionali uscivano a turno dall'aula proprio per evitare di essere contaminati da questo. È un fatto normale questo, quindi riconoscere questo significa riconoscere un fatto che è avvenuto in buona fede da parte dell'Assessore dell'agricoltura. Vogliamo riconoscerlo per oggi e per il futuro, tutto qui, tutto il resto è tutta aria fritta. Ci stiamo incartando per niente, ed è bene che le cose le diciamo qui anziché dirle in altre sedi.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto. Ricordo che la mozione è una mozione che risponde all'articolo 118, mozione di sfiducia, e che pertanto deve essere votata per appello nominale. Chiedo quindi di procedere con l'appello nominale.

Comunico all'Assemblea che l'onorevole Tatti è rientrato dal congedo.

Votazione per appello nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale della mozione numero 189. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.

Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 36, corrispondente al nome del consigliere Perra Raimondo.)

Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Perra Raimondo.

FORMA DANIELA, Segretaria, procede all'appello.

(Segue la chiama)

Rispondono sì i consiglieri: Cappellacci - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Dedoni - Fasolino - Floris - Lampis - Ledda - Locci - Oppi - Orrù - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Randazzo - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: Agus - Anedda - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Congiu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Desini - Forma - Gaia - Lai - Lotto - Manca Gavino - Meloni - Moriconi - Perra - Pigliaru - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zanchetta - Zedda Paolo.

Si è astenuto il Presidente Ganau.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 55

votanti 54

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 23

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Discussione e approvazione della mozione Zanchetta - Lai - Usula - Anedda - Carta - Desini - Cocco Pietro - Dedoni - Pittalis - Rubiu - Cocco Daniele Secondo sulla necessità di ottenere dal Governo il riconoscimento di La Maddalena quale sede del Vertice G7 del 2017, per l'avvio dell'immediato intervento di recupero e riqualificazione delle opere già realizzate per il grande evento relativo alla Presidenza italiana del G8 del 2009 e procedere alla non più differibile riconversione economica e sociale dell'isola, già sancita nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 settembre

2007 (200)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 200.

(Si riporta di seguito il testo della mozione:

Mozione Zanchetta - Lai - Usula - Anedda - Carta - Desini - Cocco Pietro - Dedoni - Pittalis - Rubiu - Cocco Daniele Secondo sulla necessità di ottenere dal Governo il riconoscimento di La Maddalena quale sede del Vertice G7 del 2017, per l'avvio dell'immediato intervento di recupero e riqualificazione delle opere già realizzate per il grande evento relativo alla Presidenza italiana del G8 del 2009 e procedere alla non più differibile riconversione economica e sociale dell'isola, già sancita nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 settembre 2007.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- il Governo deve decidere quanto prima la sede di svolgimento del Summit G7 che il nostro Paese ha l'onore e l'onere di presiedere e organizzare nel 2017;

- nell'isola di La Maddalena, già a suo tempo prescelta per il G8 del 2009, sono già state realizzate imponenti e costosissime opere all'uopo destinate e trasferite, per effetto dell'articolo 14 dello Statuto, al patrimonio della Regione;

RIMARCATO che, non solo gli organi politici e amministrativi della Repubblica, ma la stessa opinione pubblica nazionale ha piena e viva memoria di come si è sviluppata quella vicenda, con il trasferimento della sede del Summit del G8 da La Maddalena a L'Aquila e la successiva deflagrazione di uno dei più gravi scandali della storia repubblicana, con conseguenti molteplici inchieste tuttora in corso di approfondimento e la celebrazione di processi già avviati;

EVIDENZIATO che:

- quelle opere, anche a causa delle attività criminali accertate, hanno avuto un costo esorbitante per le finanze pubbliche: circa 500 milioni di euro, prevalentemente fondi FAS destinati alla Sardegna, a tutt'oggi sono ancora inutilizzate e non hanno apportato alcun beneficio alla collettività;

- in particolare, il compendio dell'ex Arsenale militare, a sei anni dall'inaugurazione e dal discutibile affidamento alla società MITA Resort da parte della Protezione civile nazionale, senza alcun assenso dell'allora Giunta regionale, si trova in totale stato di abbandono e degrado, anche ambientale, a causa delle mancate bonifiche dello specchio acqueo antistante, su cui si sviluppa un porto turistico da 600 posti barca;

CONSIDERATO che sulla Regione, solo fittiziamente titolare dei beni, ricade unicamente l'onere del versamento IMU per un importo di 450.000 euro annui, a fronte di un'irrisoria entrata pari a 60.000 euro annui di canone, forse mai corrisposti dalla società concessionaria del bene;

CONSIDERATO, altresì, che la Società MITA Resort, nell'annunciare la rescissione della concessione a causa del mancato utilizzo delle strutture, ha intrapreso un contenzioso con lo Stato per l'ottenimento di un pesantissimo risarcimento che rende problematico il definitivo trasferimento alla Regione del compendio arsenalizio;

VALUTATO che:

- non è più rinviabile l'immediato intervento di recupero e riqualificazione di quelle grandi strutture, con rapida risoluzione delle diverse criticità, comprese le più compromettenti, quali ad esempio un provvedimento risolutivo per la fallita bonifica della porzione marittima, e un pronto ripristino, sia della funzionalità dei manufatti che delle destinazioni d'uso appropriate alle finalità originariamente proclamate;

- gli impianti, realizzati con risorse finanziarie pubbliche per creare lavoro ed economia, con lo sviluppo delle attività nautiche in tutte le sue possibili declinazioni (portualità, rimessaggi e manutenzioni, esposizioni ed eventi, ricerca e sperimentazione nell'impiantistica nautica con orientamenti specialistici in settori come la vela), sono stati compiegati a una banale destinazione residenziale pressoché esclusiva, nulla aggiungendo rispetto a quanto ampiamente offerto dal libero mercato in tutte le aree costiere della Sardegna;

- la stessa Giunta regionale, solo teoricamente titolare del suddetto patrimonio, deve essere messa nella condizione di esercitare a pieno le sue prerogative senza vincoli e condizionamenti pregiudizievoli;

SOTTOLINEATO, inoltre, che il patrimonio della Regione nell'Arcipelago di La Maddalena non si limita alle strutture realizzate per il G8, ma comprende moltissime aree e manufatti di enorme pregio che richiedono interventi di messa in sicurezza e destinazioni d'uso coerenti con le esigenze di sviluppo del territorio, che possono e devono essere oggetto di un ampio e compiuto progetto di valorizzazione anche legato all'evento G7,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a esercitare una ferma e convinta sollecitazione sul Governo affinché sia assunta una decisione irrevocabile e tempestiva che stabilisca lo svolgimento del prossimo G7 nell'isola di La Maddalena, sede legittimamente e naturalmente deputata a ospitare il Summit 2017, oltre che per le considerazioni che già avevano condotto alla sua scelta per il G8 del 2009, oggi valide a maggior ragione, per non meno pregnanti considerazioni di ordine morale, di carattere risarcitorio e di riscatto per la drammatica situazione e i segni devastanti che l'incredibile vicenda del 2009 del cambio di sede "last minute" ha lasciato sul territorio e sull'ambiente;

2) a ottenere, altresì, una concreta garanzia, con individuazione ed assegnazione delle relative risorse finanziarie, per l'avvio ormai indifferibile della reale riconversione economica e sociale dell'isola, già sancita nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 Settembre 2007, sostenuta dalla Regione e mai avviata per gravi inadempienze dello Stato. (200).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

ZANCHETTA PIERFRANCO (Cristiano Popolari Socialisti). Signor Presidente, mi permetta di ricondurmi alla settimana scorsa quando ho chiesto che la mozione venisse spostata alla presenza del presidente Pigliaru in quanto considero che il Presidente, come primus inter pares e non soltanto rappresentante del Governo regionale, ma anche consigliere, su un argomento di tale portata, perché investe questioni che non riguardano soltanto La Maddalena e ferite ancora aperte sulla carne viva dei miei concittadini, ma investe l'intero territorio regionale, debba partecipare a questa mozione in quanto so che l'impegno profuso già dal nostro Presidente nel ricondurre l'attenzione del Governo nazionale sulle questioni irrisolte a La Maddalena può rappresentare con questa mozione un elemento di supporto alla sua iniziativa politica che noi condividiamo e sosteniamo con forza.

Ricostruire le vicende che ci richiamano al G8 del 2009 si può fare in maniera sintetica perché credo che sia ancora vivo nella memoria dei consiglieri regionali, ma dell'intero popolo sardo e nazionale, il ricordo di come si è svolta quella triste vicenda. La necessità, quindi, di ottenere questo riconoscimento dal Governo centrale è un'occasione formidabile per il presidente Renzi poiché nel 2017 c'è un altro evento che può essere richiamato come possibilità rimediatoria e risarcitoria di quella collettività. Il 2017 sono 250 anni dalla fondazione di La Maddalena, 250 anni che celebrano il rapporto leale di quella comunità nei confronti dello Stato che per iniziativa del Regno sardo-piemontese nel 1767 fu costituita. Una storia indissolubile, legata alla presenza dello Stato certo, ma in stretta relazione anche agli avvenimenti di portata nazionale ed internazionale. Ecco che appunto il Governo nazionale non può perdere questa occasione, ma ha necessità anche di rimediare a ritardi che durano da sei anni e che ancora non hanno visto decollare quella riconversione economica e sociale prevista e sancita dal DPCM del 21 settembre 2007 del Governo Prodi e voluto fortemente dall'allora governo regionale guidato dal presidente Soru. Io credo che questa occasione di sancire la sede di La Maddalena come sede del prossimo G7 rappresenti un'occasione formidabile per riavviare un percorso interrotto bruscamente con vicende che sono vive e fresche nella memoria di tutti, che si richiamano ai tristi eventi delittuosi commessi a La Maddalena ad opera della cricca. Lo Stato deve riaffermare i principi di sussidiarietà a sostegno di entità sociali minori ingannate dallo stesso Stato che in quell'occasione si è mostrato un Leviatano, non per citare lo Stato etico di Hobbes, ma per richiamare figure mitiche e bibliche che rappresentavano in scenari inquietanti un mostro che fagocitava i suoi sudditi, come è accaduto per La Maddalena con le tristi vicende che noi conosciamo.

Ritengo che in considerazione di questa necessità sia possibile riavviare quel percorso con risorse importanti, a cominciare dalle bonifiche che devono essere completate, per fare in modo che la Regione possa riappropriarsi di quei patrimoni che sono transitati nel patrimonio della Regione, ma dei quali ancora la Regione non ha pieno possesso. L'ex compendio dell'Arsenale, affidato alla Mita Resort in maniera discutibile, costa alla Regione 450 milioni di IMU all'anno e la Regione non introita neppure i 60 mila euro annui di fitto che la società gestore di quel patrimonio deve corrispondere. Siamo in una sorta di terra di nessuno, è una res nullius che ha necessità di essere governata assieme a tutto il patrimonio regionale presente nel territorio di La Maddalena. È necessario, quindi, avviare questo processo virtuoso lasciando alle spalle i delittuosi passaggi che hanno determinato il fallimento del G8, non tanto perché c'è stato un cambio di sede last minute, quello di trasferire il G8 da La Maddalena a L'Aquila, ma proprio perché non è stato dato avvio al processo di riconversione economica e sociale di La Maddalena. Quelle strutture importanti che sono costate circa 500 milioni di euro, che sono stati oggetto di una scellerata operazione da parte della cricca, con operazioni criminose, sono lì ferme e non hanno prodotto neanche un posto di lavoro. È necessario che il Governo nazionale si faccia carico in maniera responsabile di questa situazione e decida tempestivamente di designare La Maddalena quale sede del prossimo G7 del 2017. Questo darebbe un'occasione formidabile e straordinaria anche alla Regione di riappropriarsi del proprio patrimonio. Sono strutture straordinarie, io vorrei dare solo alcuni dati veloci. L'ex Arsenale militare è un'area di 155 mila metri quadri con un perimetro di 4 chilometri, con uno specchio acqueo di 128 mila metri quadri, con 600 posti barca, con un perimetro di banchine di 2 chilometri, con un verde di 30 mila metri quadri e con superfici di banchina che vanno dai 4 mila e 500 metri quadri fino ad arrivare a spazi pubblici e percorsi per 15 mila e 300 metri quadri. Stiamo parlando soltanto del compendio dell'ex Arsenale militare che è stato oggetto degli interventi più importanti, quelli relativi al G8 del 2009.

Ecco, questo patrimonio è un patrimonio straordinario che metterebbe in moto un'economia legata alle attività nautica e a scelte legate soprattutto al perfezionamento di quelle che sono tutte le attività nautiche e le tecnologie che si accompagnano alla nautica moderna, compresa la vela, per far diventare quello un polo attrattivo unico nel Mediterraneo per le attività nautiche, e non soltanto. Io credo che accanto a questo patrimonio noi dobbiamo rivendicare dal Governo la messa a regime e l'avvio di attività che possano rappresentare formidabili ricadute economiche per la collettività non soltanto di La Maddalena, ma per tutto il territorio gallurese e sardo, per mettere in moto un meccanismo che riavvii quel percorso ma che possa mettere la Regione in condizione di programmare e decidere sul proprio patrimonio. Il patrimonio della Regione a La Maddalena non si ferma soltanto all'ex arsenale militare, ma comprende anche l'ex ospedale militare (50 mila metri cubi realizzati anche quelli in occasione del grande evento del G8), ma aree di particolare pregio che investono l'isola di Caprera come l'ex sito di Punta Rossa o l'ex Club Mediterranée sempre di Caprera e altre strutture e manufatti di straordinaria importanza. Il G7 appunto rappresenterebbe l'opportunità per avviare con norme speciali e naturalmente in un regime di accelerazione dei processi interrotti sei anni fa quello che è stato spezzato nel 2009 e che è sancito nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2007 che non parla soltanto di La Maddalena come sede del G8 del 2009 ma parla e recita soprattutto che il G8 a La Maddalena veniva fatto per la riconversione economica e sociale dell'isola. Un percorso interrotto, spezzato in maniera violenta dalle vicende che la cronaca di quell'epoca tutti ricordano e che non può essere dimenticato soprattutto dal Governo centrale.

Ecco perché credo che questa sollecitazione, non ho dubbi, sull'impegno del presidente Pigliaru che sta conducendo nei confronti del Governo venga non soltanto mantenuto ma noi intendiamo, Presidente, caldeggiare e sostenere la sua iniziativa affinché una questione così delicata, una ferita ancora aperta nella carne viva della comunità locale, possa essere risanata in tempi brevi con l'annuncio che il Governo vorrà darci della sede di La Maddalena quale sede per ospitare il summit del 2017. Io credo di aver inquadrato nella sostanza le problematiche che sono ancora sul tavolo aperte e che vanno risolte immediatamente e questa mozione vuole dare forza, ribadisco, all'azione di governo della Regione e a quanto già intrapreso dal presidente Pigliaru che in agenda, tra le sue priorità, ha proprio le questioni di La Maddalena ancora da risolvere.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Attilio Dedoni. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Per dire che sono fra i firmatari di questa mozione e ne condivido il senso e sono certo e sicuro che tutto il Consiglio sia in piena sintonia con quanto si va ad affermare. Credo che si debba concludere anche con un ordine del giorno che va scritto e condiviso. A fianco all'iniziativa del consigliere Zanchetta credo che ci sia anche l'iniziativa maddalenina, cioè del consiglio comunale di La Maddalena, di tutti i cittadini di La Maddalena e che per quanto riguarda ferite aperte non sono solo quelle di La Maddalena, sono di tutta la Sardegna perché è un'offesa per l'intera regione sarda quello che è stato perpetrato in quel di La Maddalena.

Vorrei ancora ricordare che è uno scandalo che grida vendetta solo il passare davanti a quelle condizioni di miseria in cui hanno posto gli affarismi soprattutto un finanziamento notevole dello Stato, ma con un intervento finanziario anche della Regione Sardegna, abbandonando quelle che erano le strutture che dovevano servire a quel G8. Noi tutte queste cose ce le dobbiamo ricordare. Lo dico anche perché ho partecipato come Riformatori a un passaggio specifico fatto con una barca grossa per vedere quelle che erano le condizioni di tutto quel sistema abbandonato. Il G8 nacque perché bisognava dare qualcosa in alternativa all'abbandono che era venuto con i militari a La Maddalena e che doveva essere una possibilità di ristoro e una possibilità di sviluppo una volta che erano andate via quelle risorse dei militari. Ma è veramente brutto e fa male anche al cuore passare vicino a quest'isola e vedere quello che resta di quelle strutture così importanti che si era pensato di poter utilizzare. L'abbiamo fatto come Riformatori, come partito, gridare e far sì che tutti sentissero la necessità di stringersi a La Maddalena. Ebbene, io credo che questa nobile iniziativa del consigliere Zanchetta vada sostenuta perché c'è necessità che tutti insieme, soprattutto le istituzioni della Regione autonoma della Sardegna dicano al Presidente: "Coraggio!", ma con forza e che gli attributi si sentano a Roma per dire che la Sardegna è stanca di uno Stato che è lontano e ci abbandona! Non è né la prima né l'ultima delle occasioni in cui dobbiamo sollevare la voce nel reclamare giustizia per la nostra Isola. Allora, che il Governo della Regione attui tutto quello che è necessario attuare.

Forse ci voleva più coralità anche ieri, Presidente, per quello che era il confronto col Governo, bisogna far sentire la voce unanime, corale, unitaria di questo Parlamento dei sardi nel ricercare un momento forte e solidale di tutta la cittadinanza davanti a quello che è un Governo e non dico questo, dico i Governi che sono passati nel Governo centrale che non sono stati certamente attenti a quelle che sono le tematiche e le problematiche della nostra Isola. Per cui è una di quelle tante occasioni che ci portano a dire: "Dobbiamo essere uniti per avere forza col Governo nazionale".

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità, Democrazia e Lavoro). Presidente, signor Presidente della Giunta, onorevoli colleghi, ricordo che quando il collega Zanchetta in Conferenza dei Capigruppo ha proposto questa mozione nessuno dei presenti colleghi Capigruppo hanno esitato minimamente a sottoscrivere e a condividere questa mozione. Penso che sia giusto che ho condiviso anche quando la settimana scorsa il collega Zanchetta ha chiesto di rinviare la discussione della mozione perché sarebbe stato più opportuno che vi fosse il Presidente della Regione in Aula per condividere questa mozione. Perché? Perché noi ci dobbiamo ricordare che l'eventuale espletamento del G7 in quel di La Maddalena potrebbe essere un parziale risarcimento di una delle pagine più buie, più umilianti per la Regione sarda e per tutti i sardi e in particolar modo per i cittadini di La Maddalena. Perché quanto è successo nel 2009 quando con un colpo di teatro l'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con una naturalezza e con una superficialità disarmante, comunicò che il G8 che si doveva tenere in quel di La Maddalena veniva trasferito a L'Aquila, ebbene, io ricordo da cittadino comune che noi in quella circostanza abbiamo dimostrato, noi sardi, che a volte ci meritiamo alcune azioni che compiono soprattutto i Governi nazionali nei nostri confronti, perché a una decisione del genere ci sarebbe dovuta essere una vera e propria rivoluzione sociale. Ebbene, non l'abbiamo fatto, non c'è stata quella determinazione e quell'autorevolezza e soprattutto dal governo regionale non c'è stata una presa di posizione netta e chiara per rinnegare quell'azione da parte del Presidente del Consiglio forse perché era un governo amico. Ma come se non bastasse poi abbiamo assistito ad una delle più grandi schifezze, nefandezze, una delle più grandi ruberie che ci siano state in Italia e sulla nostra Isola quando gli amici della cricca hanno speculato, hanno rubato dei soldi, hanno inquinato La Maddalena, soprattutto sono state fatte delle opere pubbliche assolutamente fuori dal normale, vediamo che attualmente purtroppo le opere che sono state realizzate sono in completo stato di abbandono e soprattutto non sembrano opere realizzate di recente. Cosa voglio dire signor Presidente e onorevoli colleghi? Che io condivido pienamente lo spirito con il quale l'onorevole Zanchetta ha presentato questa mozione e penso che non ce n'era bisogno, ma ancor meglio se c'è un'unanimità da parte del Consiglio regionale per rafforzare l'azione da parte del presidente Pigliaru nei confronti del governo per poter rivendicare e ottenere soprattutto che il G7 si compia a La Maddalena. Io penso che possa essere quantomeno un piccolo risarcimento per quanto dovuto subire La Maddalena ma penso la Sardegna ma soprattutto per ridare dignità ai maddalenini che oltretutto vivono una condizione di insularità dell'insularità, un'isola che vive in un'isola. Ebbene per tutti questi motivi il nostro gruppo voterà favorevolmente e convintamente questa mozione che sulla proposta del collega Dedoni di trasformarla in un ordine del giorno qualora lo riteniamo opportuno, ma penso che il senso sia a prescindere che sia un ordine del giorno o una mozione, penso che il senso sia quello che abbiamo enunciato negli interventi di chi anche mi ha preceduto, quindi assolutamente a favore per questa mozione.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Luigi Crisponi. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Impensabile non assicurare l'adesione alla proposta e alla mozione presentata come primo firmatario dal collega Zanchetta. Impensabile tra l'altro non assicurare vicinanza alle legittime aspirazioni della comunità maddalenina. Sicuramente un luogo, un territorio, un ambiente talmente bello che credo che sia quello che davvero abbia tutte le carte in regola per poter ambire non solamente ad un piccolo G7 ma a tutta l'attenzione che è necessaria ed è dovuta dal governo nazionale così come da quello regionale. Un diamante straordinario, un talento inespresso, purtroppo sotto il profilo dell'organizzazione e dello sviluppo della proiezione turistica e quindi bisogna iniziare a fare i conti non solo collega Zanchetta su quello che tu definisci un momento importante e di ristoro verso la stessa comunità maddalenina con la presenza e l'organizzazione di un evento importante, poi bisogna iniziare a riflettere a ragionare al dopo evento, anzi probabilmente bisogna iniziare già alle questioni di domani mattina quando lo stesso territorio dovrà affrontare le criticità del comparto della filiera imprenditoriale del mondo del turismo e delle capacità di fare marketing territoriale, di essere correlato agli altri luoghi, alla vicinanza delle altre comunità che fronteggiano, guardano verso La Maddalena come un autentico attrattore che possa restituire semmai vantaggi e valori all'intero arcipelago e a tutta la Sardegna. Quindi puntiamo molto su quello che dovrebbe essere effettivamente nello scenario economico regionale alla perla maddalenina. Ma dobbiamo fare anche alcune riflessioni in questo momento perché sono tante le criticità che sono state in parte richiamate nella presentazione della mozione. Ci sono luoghi che sono totalmente abbandonati e quindi la prima domanda sorge spontanea se questi luoghi sono vigilati, se sono presidiati, se è assicurata la guardiania, se c'è qualcuno che oggi controlla e assicura che non vada tutto ad essere distrutto dalle intemperie o anche dalla piccola criminalità che si occupa di devastare spazi e luoghi sui quali si sono spesi tanti denari pubblici. E quindi bisogna fare delle riflessioni su che cosa accade oggi nell'ex ospedale militare, se anche lì vi è un presidio ufficiale di guardiania, se questo presidio è pagato e da chi è pagato, a quali fondi si attinge per poter assicurare quei luoghi che sono stati ristrutturati con tanto dispendio di energie e di risorsa pubblica siano ancora in grado di poter poi alla fin fine accogliere il G7. Quindi credo che per concludere il G7 sia davvero un atto di ristoro, ma è poca cosa per quello che merita quella terra straordinaria, così bella, a tutta la comunità che ha sofferto anche peraltro un distacco mica da poco del passaggio e della partenza dei militari americani e l'abbandono di quei territori che si diceva dovessero essere immediatamente condizionati e orientati verso una scelta del turismo sostenibile che ancora dopo tanti anni purtroppo vediamo non ha trovato ancora il compimento e la sua definitiva affermazione. Ecco per tutte queste cose, collega Zanchetta, con tutti i colleghi che hanno saputo condividere, apprezzare e soprattutto firmare questa mozione va naturalmente elevata questa riflessione e naturalmente in questo momento va assicurata tutta la vicinanza del gruppo dei Riformatori e del sottoscritto in modo particolare.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, il Presidente della Regione.

PIGLIARU FRANCESCO (PD), Presidente della Regione. Credo che questo sia un argomento che ha bisogno di molta attenzione perché è un argomento estremamente importante perché parliamo finalmente dopo una mattinata in cui ci siamo occupati di altro, parliamo di sviluppo concretamente, operativamente e quindi ha bisogno di molta attenzione. (...) di pochissime parole, di pochissime parole perché mi pare che siamo tutti d'accordo. Io sono contento che il Consiglio regionale si esprima con nettezza a favore di una prospettiva che insieme al governo italiano abbiamo concordato e intorno alla quale ci stiamo lavorando su aspetti tecnici che sono molto complessi naturalmente perché non è un caso che sia rimasto lì quel cantiere abbandonato per scelte sciagurate fatte anni fa da un governo nazionale che ovviamente non è questo e che poi ha creato dei litigi giuridici complessi nel quale noi Regione Sardegna non vogliamo essere in qualche modo coinvolti.

Quindi informo il Consiglio che l'interlocuzione con il governo su questo va avanti, che c'è una comunione di intenti nel tentativo di rendere operativa l'ipotesi di portare il G7 nel 2017 a La Maddalena come gesto straordinario certo di compensi a errori fatti nel passato, ma soprattutto per ridare una prospettiva chiara, netta, precisa a La Maddalena ma direi a tutta la Sardegna perché ogni cosa buona che facciamo nel territorio della Sardegna è una cosa buona per tutta la Sardegna e questo è un punto assolutamente essenziale. L'interlocuzione attualmente sta nella nostra proposta operativa fatta al governo e come organizzare i lavori, una definizione delle condizioni necessarie perché questo obiettivo venga raggiunto e siamo in attesa di un ulteriore passaggio tecnico su questo aspetto. Tra le cose da affrontare oltre al problema delle bonifiche e dei compiti straordinari che devono essere assegnati per ottenere nei tempi dettati il ruolo di La Maddalena appunto nel G7 c'è anche il problema del come si dovrà comporre l'attuale controversia giudiziaria tra i militari e la protezione civile. Noi siamo pronti a farci carico delle nostre responsabilità dentro però un contesto chiaro e preciso, su questa interlocuzione con il governo in questo momento credo di poter dire che c'è non solo la disponibilità ma anche la forte intenzione anche da parte del governo nazionale di fare tutto il possibile perché questa cosa che tutti noi condividiamo diventi realtà e quindi il mio parere naturalmente è più che favorevole alla proposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Pierfranco Zanchetta. Ne ha facoltà.

ZANCHETTA PIERFRANCO (Cristiano Popolari Socialisti). Mi permetto di rassicurare l'onorevole Dedoni, certamente parlo anche a nome del Comune, nel senso della comunità, ma del Comune che è coinvolto e non sarà certamente lasciato da parte, ma questo lo dico per le considerazioni che posso fare sulle esperienze precedenti, quelle del G8 dove il Comune era pienamente coinvolto, questo lo dovrà dire il Presidente, io mi ritengo intanto lusingato dalle parole dei colleghi, ma soprattutto soddisfatto da quanto il Presidente della Regione ha testé affermato dandoci notizie e noi siamo qui Presidente per sostenere la sua azione perché riteniamo che il Governo nazionale debba riconoscerci come sardi, come Sardegna, non soltanto come La Maddalena, questo atto fondamentale per riavviare quel percorso interrotto bruscamente, come lei già ricordava, e che è necessario far ripartire immediatamente con beneficio che ricadrà su tutta la Sardegna, mi ritengo molto soddisfatto e ringrazio il Presidente e i colleghi che hanno sostenuto questa mozione.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI GIUSEPPE (PD). Sì, per esprimere a nome del Partito Democratico il voto favorevole rispetto alla mozione. Io ho deciso di non intervenire in sede di discussione generale ma semplicemente per dichiarazione di voto perché credo sia finito il tempo delle parole, occorre passare ai fatti. Soprattutto in quest'aula si sono dette tante troppe cose rispetto alla vicenda di La Maddalena, ne sono state dette tante e non sono state mantenute. Io ho apprezzato la decisione del collega Zanchetta di portare ancora una volta l'attenzione dell'Aula alla questione di La Maddalena, proprio in occasione delle notizie che sono giunte il rispetto questa possibilità concreta, mi pare di capire, che il G7 del 2017 si possa tenere a La Maddalena, quindi in forma di risarcimento rispetto alla Sardegna intera è rispetto all'isola di La Maddalena e in forma di riscatto per ciò che sarebbe dovuto accadere e che non è accaduto in termini di riconversione di quella zona così fragile e così pregiata della nostra isola allora io credo che davvero sia giunto il momento di non parlare più ma sia giunto il momento di agire e con questa mozione spero che sia dato lo slancio se finale affinché, innanzitutto partano le bonifiche in quell'area così tanto compromessa che possa essere avviata immediatamente tutta l'azione di riconversione dell'economia di La Maddalena, che come tutti ricordiamo era legata alla base Nato, agli americani, è possa davvero finalmente ripartire con un nuovo slancio che sono contento che ciò possa avvenire con questa occasione del G7 del 2017. Quindi finito il tempo delle parole passiamo ai fatti e ringrazio il Presidente per l'impegno che ci sta mettendo in questo senso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

FASOLINO GIUSEPPE (FI). Per annunciare il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia, come già detto in precedenza non soltanto in quest'aula ma in questi anni ha detto tutto sulla vicenda del G8 di La Maddalena, sicuramente questa una grande opportunità per il territorio di La Maddalena, della Gallura, della Sardegna intera, ma io penso che possa essere una grande opportunità di bella figura anche per l'Italia, perché il G7 a La Maddalena potrebbe far fare una gran bella figura all'Italia. Noi tutti siamo stati testimoni di quello che è successo, del malaffare, della prese in giro, della grande truffa che questo territorio ha dovuto subire, sono convinto che il Presidente realmente farà tutto quello che è possibile per portare il G7 a La Maddalena, però è anche l'occasione secondo me per fare alcune riflessioni perché io ero consigliere provinciale insieme al collega Zanchetta quando avevamo esultato e avevamo votato all'unanimità un ordine del giorno per l'abbandono delle basi americane a La Maddalena e l'avevamo votato con entusiasmo, c'era un po' qualche dubbio, il dubbio molto spesso viene da questa riflessione, molto spesso bisogna stare attenti ad annunciare un'azione importante come quella dell'abbandono delle basi americane a La Maddalena senza avere un programma di riconversione chiaro, ben definito con delle date certe, ogni riconversione deve essere fatta con un progetto serio altrimenti si rischia di incappare in problemi come quelli che ha vissuto il territorio di La Maddalena, quindi mi auguro che questa sia veramente un'opportunità da poter prendere al volo, che possa essere veramente ridare un maltolto ad un territorio come quello di La Maddalena che veramente in tutti questi anni ha sofferto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Sovranità Democrazia e Lavoro). Presidente, per chiedere semplicemente il voto elettronico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Era per sapere se si farà un ordine del giorno o se votiamo, io non ho problemi. Va bene, allora dichiaro il voto favorevole di tutto il Gruppo dei Riformatori. Volevo allo stesso tempo dire che non avevo dubbi che l'onorevole Zanchetta avesse i rapporti con il Consiglio comunale, mi rivolgevo al Presidente non perché non sappia a che ha coinvolto il comune di La Maddalena, perché a luglio se non sbaglio ha avuto colloqui con il sindaco, vorrei che continuasse in questa direzione di coinvolgimento, né più né meno.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della mozione numero 200.

(Segue la votazione)

Voto a favore e prendo atto che i consiglieri Cherchi Oscar, Ledda, Oppi e Pigliaru hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Anedda - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Congiu - Cossa - Cozzolino - Crisponi - Dedoni - Demontis - Deriu - Desini - Fasolino - Floris - Forma - Gaia - Ganau - Lai - Lampis - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Orru' - Perra - Peru - Pigliaru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Pittalis - Pizzuto - Sabatini - Solinas Antonio - Solinas Christian - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Usula - Zanchetta - Zedda Alessandra.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 53

maggioranza 27

favorevoli 53

(Il Consiglio approva).

Il Consiglio è convocato questo pomeriggio alle ore 16 in prosecuzione dell'ordine del giorno. Le Commissioni terza e prima sono convocate rispettivamente alle 10 e alle 10 e 30 di domani mattina.

La seduta è tolta alle ore 14 e 09.



Allegati seduta


Risposta scritta a interrogazioni

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Cocco Daniele Secondo - Agus - Lai - Pizzuto sulla gravissima situazione che si verrà a creare a causa del rinvio sine die delle prove di guida relative al concorso volto all'assunzione di 800 autisti ARST. (49)

L'Assessore dei trasporti comunica che la selezione è stata completata in data 24/04/2015, con la pubblicazione della graduatoria in data 05/05/2015.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco sull'annunciato piano di ristrutturazione della società Meridiana e sulle prospettive del trasporto aereo in Sardegna. (150)

La Società Meridiana Spa ha avviato un delicato processo di ristrutturazione aziendale, nel quale si ipotizza una partnership con altro alleato industriale.

Al momento risultano siano in corso interlocuzioni in tal senso,delle quali si potrà dare notizia una volta definito il percorso.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tendas - Collu - Demontis - Deriu - Comandini - Forma - Sabatini in ordine ai disservizi causati da RFI a seguito della soppressione di alcune tratte ferroviarie, ai continui ritardi, alla chiusura delle sale d'attesa e dei servizi igienici di diverse stazioni ferroviarie della Sardegna e sull'intero sistema infrastrutturale della rete ferroviaria sarda. (151)

È in corso di ridefinizione l'intero assetto dei servizi TPL su gomma e su treno.

La soppressione di alcune tratte è stata determinata dalla sostanziale insussistenza di traffico e/o comunque dalla irrilevanza numerica dello stesso, che non ne ha reso sostenibile il mantenimento.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Rubiu in merito alle problematiche della società ARST. (171)

Le problematiche sollevate sono state complessivamente risolte a seguito del ripianamento di tutte le situazioni creditorie di ARST da parte di RAS, Regione Autonoma della Sardegna, nonché da ultimo l'approvazione del disegno di legge 267/A ha riconosciuto le passività pregresse della Regione nei confronti della stessa società.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra in merito alla possibile privatizzazione della compagnia Saremar (Sardegna regionale marittima). (219)

La società Saremar SpA è stata ammessa a concordato preventivo liquidatorio e in data 2 settembre 2015 è stata emessa dal Tribunale Civile di Cagliari, sezione fallimentare, la sentenza di omologa del concordato stesso. La privatizzazione non è pertanto prospettiva più attuale in quanto al 31/12/2015, a seguito di proroga in corso di definizione, al 31/03/2015, la società dovrà essere liquidata ai sensi della predetta decisione.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco - Pittalis - Zedda Alessandra in merito al trasferimento dei detenuti dal carcere di Buoncammino al nuovo penitenziario di Uta, località Macchiareddu, e alla mancanza dei servizi di trasporto adeguati per raggiungere la struttura. (220)

È in corso di definizione una complessiva riarticolazione dei servizi da e per la località di Macchiareddu e carcere di Uta.

Si rammenta che il servizio in essere è comunque stato concertato con l'Amministrazione penitenziaria.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco in merito al taglio delle corse ed alla situazione debitoria dell'Azienda regionale sarda trasporti (ARST). (253)

È in corso di ridefinizione l'intero assetto dei servizi TPL su gomma e su treno; la soppressione di alcune tratte è stata determinata dalla sostanziale insussistenza di traffico e o comunque dalla irrilevanza numerica dello stesso, che non ne ha reso sostenibile il mantenimento

Le problematiche sollevate sulla situazione creditoria di ARST sono state complessivamente risolte a seguito del ripianamento da parte di Regione Autonoma della Sardegna, nonché da ultimo con l'approvazione del disegno di legge 267/A sono state riconosciute le passività pregresse della Regione nei confronti della stessa società.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco sul possibile instaurarsi di posizioni dominanti nella gestione del trasporto marittimo tra la Sardegna e la penisola italiana. (282)

Sulla questione si è già espresso il Consiglio regionale della Sardegna con un ordine del giorno unitario che esprime preoccupazione per la creazione di una posizione dominante sul mercato passeggeri e merci da e per la Sardegna da parte di un unico operatore. L'Odg invita la Giunta ad attivarsi per evitare tale eventualità.

A seguito dell'avvenuta acquisizione da parte del Gruppo Moby, l'Assessore dei Trasporti, ha tempestivamente provveduto ad inviare, in data 06 Luglio 2015 prot. n. 1730, formale segnalazione alla AGCM per valutare la legittimità di tale concentrazione. È di ieri, 9 novembre, la notizia dell'avvio di un'istruttoria dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato sull'acquisto esclusivo della Compagnia italiana di navigazione da parte del Gruppo Onorato.

Al momento si è in attesa di conoscere gli esiti della procedura avviata dalla AGCM.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Unali sulla situazione creditoria dell'Azienda regionale sarda trasporti Spa (ARST), nei confronti della Regione autonoma della Sardegna. (300)

Le problematiche sollevate sono state complessivamente risolte a seguito del ripianamento di tutte le situazioni creditorie di ARST da parte di RAS, Regione Autonoma della Sardegna, nonché da ultimo con l'approvazione del disegno di legge 267/A ha riconosciuto le passività pregresse della Regione nei confronti della stessa società.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco in merito ai nuovi esuberi della compagnia Meridiana in seguito ai tagli delle basi di Malpensa e Verona. (325)

La compagnia Meridiana è impegnata in una complessiva opera di ristrutturazione aziendale che ha formato oggetto di un accordo sindacale stipulato nell'aprile 2015, che ha protratto sino a giugno 2016 l'applicazione della CICS.

Al momento risultano in essere interlocuzioni per la definizione di un accordo con un partner strategico.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Pizzuto sul protrarsi dei disservizi causati dalla società Delcomar nella tratta marittima Calasetta-Carloforte. (331)

La Regione Sardegna, pone in essere un costante e continuo monitoraggio dei servizi di collegamento marittimo ed è prevista la possibilità di irrogare sanzioni per ritardi e soppressioni di corse ove tali circostanze non siano derivanti da cause di forze maggiore.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Cherchi Oscar - Pittalis - Cappellacci - Zedda Alessandra - Randazzo - Tedde - Peru - Locci - Tocco - Fasolino - Tunis in ordine ai disservizi causati da RFI a seguito della soppressione di alcune tratte ferroviarie, ai continui ritardi, alla chiusura delle sale d'attesa e dei servizi igienici di diverse stazioni ferroviarie della Sardegna e sull'intero sistema infrastrutturale della rete ferroviaria sarda. (375)

È in corso di ridefinizione l'intero assetto dei servizi TPL su gomma e su treno.

La soppressione di alcune tratte è stata determinata dalla sostanziale insussistenza di traffico e o comunque dalla irrilevanza numerica dello stesso, che non ne ha reso sostenibile il mantenimento.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Fasolino sul ripristino della strada provinciale n. 38 Olbia-Tempio. (382)

La presente interrogazione va indirizzata per competenza all'Assessorato dei lavori pubblici.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Cossa - Dedoni - Crisponi sull'annunciata sospensione della programmazione delle corse turistiche del "trenino verde" per la stagione estiva 2015. (419)

Le corse turistiche del trenino verde della stagione estiva 2015 si sono regolarmente svolte.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Azara sulla necessità di trasferire le tratte da Sassari per l'Argentiera e per Porto Palmas all'ATP Sassari. (433)

La ridefinizione dei servizi tra ARST e Azienda comunale di trasporto è oggetto di complessivo assestamento in ottica regionale.

Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione Tocco in merito alla vertenza dei lavoratori CTM sull'erogazione delle competenze accessorie unificate. (435)

Come ampiamente noto, CTM è un consorzio partecipato dal Comune di Cagliari, Provincia di Cagliari e Comune di Quartu Sant'Elena

La Regione Sardegna non ha alcuna competenza sull'amministrazione e gestione di tale entità.

Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta

Interrogazione Cossa - Dedoni - Crisponi, con richiesta di risposta scritta, sulle convenzioni tra l'Azienda ospedaliera Brotzu e la ASL n. 8 di Cagliari per l'organizzazione e la gestione delle attività di formazione e per la gestione amministrativa del personale dei presidi ospedalieri Microcitemico e Oncologico-Businco trasferiti alla Azienda ospedaliera Brotzu.

I sottoscritti,

PREMESSO che la legge regionale 17 novembre 2014, n. 23, ha previsto, all'articolo 9, comma 1, lettera c), l'incorporazione nell'Azienda ospedaliera di rilievo nazionale "G. Brotzu" dei presidi ospedalieri Microcitemico ed Oncologico-A. Businco, facenti capo alla ASL n. 8 di Cagliari;

CONSIDERATO che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 31/9 del 17 giugno 2015, ha approvato le linee di indirizzo per la redazione dei piani di incorporazione dei presidi ospedalieri suindicati e per le attività propedeutiche alla successione delle aziende ospedaliere nei rapporti attivi e passivi ed ha dato mandato ai commissari delle aziende interessate di predisporre entro il 30 giugno 2015 il piano di incorporazione;

EVIDENZIATO che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 33/27 del 30 giugno 2015, ha approvato il documento congiunto di scorporo ed incorporazione dei presidi ospedalieri Businco e Microcitemico dalla ASL n. 8 di Cagliari all'Azienda ospedaliera Brotzu;

CONSTATATO che il documento di scorporo ed incorporazione prevede espressamente che la ASL n. 8, mediante stipula di apposite convenzioni, si renda disponibile a supportare, almeno sino al 31 dicembre 2015, l'Azienda ospedaliera Brotzu nell'intera gestione amministrativa del personale trasferito ed a svolgere per conto dell'azienda accorpante le procedure complementari e di supporto relative alle attività di formazione progettate nell'anno corrente;

EVIDENZIATO che la deliberazione della Giunta regionale n. 33/27 del 2015 precisa che "le attività relative alla riorganizzazione in corso non dovranno comportare maggiori oneri a carico delle Aziende interessate";

VISTE le deliberazioni n. 1873 e n. 1874 adottate dal Commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera Brotzu in data 28 ottobre 2015, che approvano le convenzioni con la ASL n. 8 di Cagliari, rispettivamente, per l'organizzazione e la gestione delle attività di formazione destinate ai dipendenti assegnati ai presidi ospedalieri Microcitemico ed Oncologico e per la gestione amministrativa del personale trasferito;

APPURATO che entrambe le convenzioni prevedono, all'articolo 3 (Modalità di rendicontazione dei pagamenti e rimborso), che mensilmente l'Azienda ospedaliera Brotzu provveda a corrispondere, dopo le necessarie verifiche, i rimborsi dovuti per somme eventualmente anticipate dalla ASL n. 8, oltre ad un'ulteriore somma (euro 24.000 per la gestione del personale ed euro 25.000 per la formazione, per un totale di circa 175.000 euro per il secondo semestre 2015) dovuta per lo svolgimento delle attività oggetto delle convenzioni;

RICORDATO che la deliberazione della Giunta regionale n. 33/27 del 2015 dispone, inoltre, che le azioni relative alle procedure di scorporo ed incorporazione siano avviate e concordate con l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se:

1) siano a conoscenza di quanto su esposto;

2) ritengano che l'erogazione da parte dell'Azienda ospedaliera Brotzu in favore dell'ASL n. 8 di una somma eccedente i rimborsi per le anticipazioni effettuate possa ritenersi compatibile con il disposto della deliberazione n. 33/27 del 2015 e cioè che le operazioni di accorpamento non dovessero comportare maggiori oneri a carico delle aziende interessate;

3) non ritengano di dover intervenire per evitare che l'accorpamento delle strutture ospedaliere in oggetto, giustificato sia da esigenze di ottimizzazione e miglioramento del servizio che di limitazione delle spese, si traduca nel suo esatto contrario. (577)

Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione di emergenza che si è venuta a creare nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari per l'interruzione dei ricoveri presso l'istituto di neuro-riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- diversi pazienti ricoverati nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari rischiano gravi conseguenze per la loro salute se non verranno immediatamente trasferiti in una struttura di neuro-riabilitazione;

- la stessa situazione si verifica nella maggior parte dei reparti ospedalieri di rianimazione in cui il sovraffollamento dei reparti è spesso causato dai pazienti in attesa di essere trasferiti per il trattamento neuro-riabilitativo;

- le uniche strutture ospedaliere che oggi possono garantire un trattamento intensivo di neuro-riabilitazione, terapia e assistenza sono l'ospedale Brotzu di Cagliari e l'istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano;

- per effetto della nuova riorganizzazione della rete ospedaliera della Sardegna sono stati interrotti i ricoveri dei pazienti, in coma o tracheotomizzati non autosufficienti, presso l'istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano;

- l'unico polo di eccellenza di Oristano, specializzato nella neuro-riabilitazione, sarà rappresentato dall'ospedale San Martino, attualmente non ancora operativo, mentre all'istituto Santa Maria Bambina resterà l'assistenza territoriale;

CONSIDERATO che:

- l'istituto Santa Maria Bambina di Oristano è attualmente in grado di offrire il trattamento neuro-riabilitativo ai pazienti ricoverati nel reparto di rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata;

- l'Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, per mancanza di posti letto, sei in tutto, non è attualmente in grado di ricoverare altri pazienti;

- l'istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano rappresenta un importante centro riabilitativo nell'isola, con un presidio di riabilitazione globale intensiva ed estensiva dotato di eccellenti professionalità e tecnologie per la riabilitazione neurologica, motoria e cognitiva, respiratoria e cardiologica;

RITENUTO:

- fondamentale il mantenimento di un adeguato livello di assistenza neuro-riabilitativa per pazienti con gravi cerebro-lesioni traumatiche o vascolari;

- indispensabile, in una situazione di grave e continua carenza di posti letto destinati a questi tipi di trattamenti, non interrompere il servizio di riabilitazione offerto dall'istituto Santa Maria Bambina di Oristano,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) quali iniziative intenda adottare al fine di scongiurare il grave rischio per la saluta di decine di pazienti che si trovano in attesa di essere assistiti in un centro ospedaliero di neuro-riabilitazione;

2) se ritenga opportuno intervenire, in maniera straordinaria, al fine di evitare l'interruzione del servizio di riabilitazione offerto dall'istituto Santa Maria Bambina di Oristano. (578)

Interrogazione Tatti - Cherchi Oscar - Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione dell'Istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano.

I sottoscritti,

PREMESSO che l'Istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano:

- è un presidio extraospedaliero all'avanguardia in Italia nella riabilitazione neurologica, motoria e cognitiva, nella riabilitazione respiratoria e nella riabilitazione cardiologica (in attesa di accreditamento regionale);

- possiede una tecnologia unica in Sardegna nel campo della riabilitazione: sistema di valutazione e di analisi del passo (Gait Analisys); robot riabilitativo per arto inferiore (Lokomat); palestra di isocinetica funzionale al rinforzo muscolare e al potenziamento dell'equilibrio e del coordinamento; un braccio robotico (Armeo) inserito nel contesto di un circuito di riabilitazione integrata sensoriale per la riabilitazione dell'arto superiore; una piscina per la riabilitazione in acqua (requisito indispensabile anche per la neuro riabilitazione ospedaliera cod. 75);

CONSIDERATO che le professionalità sviluppatesi nel tempo e l'attenzione per il paziente da parte di tutto il personale hanno prodotto l'eccellenza dei risultati e che dal 2011 ad oggi il conto economico si è chiuso sempre con un utile d'esercizio;

VISTO che:

- lo stesso Piano sanitario regionale riconosce l'Istituto Santa Maria Bambina come centro di riabilitazione ad alta specialità, ritenendo che per tale struttura possano essere considerate forme di gestione miste pubblico/privato integrate con attività riabilitative a diretta gestione pubblica, nella logica di assicurare continuità ai percorsi diagnostico-terapeutici specifici;

- al fine di dare attuazione alle previsioni del Piano sanitario, nel 2008 è stato firmato dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, dal presidente della Fondazione Onlus e dal direttore generale dell'ASL n. 5 un accordo per un progetto sperimentale per la gestione integrata che prevedeva, tra gli altri, n. 14 posti letto di neuro riabilitazione ospedaliera (cod. 75);

CONSIDERATO che tale accordo è stato negli anni formalmente rinnovato con il riconoscimento di una situazione d'integrazione funzionale ASL - Santa Maria Bambina che ha assicurato all'istituto i requisiti di livello ospedaliero, pur mantenendo la classificazione di struttura territoriale;

APPURATO che, con delibera del 28 settembre 2015, il consiglio d'amministrazione della Fondazione Onlus Madonna del Rimedio ha sottoposto all'attenzione dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, della Giunta e del Consiglio regionale delle osservazioni al programma di riorganizzazione della rete ospedaliera 2015-2018 in cui si chiede in particolare di avviare il percorso per un partenariato pubblico-privato procedendo conseguentemente alla riclassificazione dell'Istituto Santa Maria Bambina in struttura ospedaliera, come reparto ospedaliero distaccato dell'Ospedale San Martino, al fine di realizzare un polo ospedaliero di riabilitazione per la gestione dei seguenti posti letto:

- n. 16 di neuro riabilitazione - cod. 75;

- n. 27 di recupero e riabilitazione funzionale - cod. 56 (corrispondenti a livello territoriale alla riabilitazione ad alta intensità);

- n. 15 di lungodegenza - cod. 60 (corrispondenti a livello territoriale alla riabilitazione estensiva);

RITENUTO che la realizzazione di un partenariato pubblico-privato sia la soluzione ottimale per non disperdere le tecnologie e professionalità sviluppate negli anni e che tale polo risulterebbe situato al centro della Sardegna risultando facilmente raggiungibile da diversi territori dell'Isola;

CONSIDERATO che tale soluzione eviterebbe lo spreco di denaro pubblico che si avrebbe con la realizzazione di una struttura già esistente e in possesso di attrezzature uniche in Sardegna ed essenziali per l'accreditamento della neuro riabilitazione (cod. 75), come la piscina riabilitativa;

RITENUTO infine che le risorse finanziarie rese disponibili possano essere utilizzate prioritariamente per realizzare al San Martino di Oristano la stroke unit di terapia intensiva della neurologia per la diagnosi e cura delle vasculopatie cerebrali, avviando in tal modo un percorso appropriato dedicato all'ictus,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se, considerato quanto esposto in premessa, sia stata presa in considerazione la proposta dell'istituto di avviare un percorso di partenariato pubblico-privato e se non ritengano che tale proposta rappresenti una valida soluzione per non disperdere le professionalità e la tecnologia già presenti nella struttura del Santa Maria Bambina, evitando così un inutile spreco di denaro pubblico che si conseguirebbe con la realizzazione di una struttura già esistente e in possesso di attrezzature, come la piscina riabilitativa, essenziali per l'accreditamento della neuro riabilitazione (cod. 75). (579)

Interrogazione Tatti, con richiesta di risposta scritta, sull'aggravarsi della situazione economico-finanziaria in cui versano le imprese a seguito dei mancati pagamenti da parte dei comuni, bloccati a causa del patto di stabilità.

Il sottoscritto,

PREMESSO che gli enti locali sono dotati, nel fondo cassa dei propri bilanci, delle risorse economiche e finanziarie sufficienti a far fronte alle esigenze di spesa per lo sviluppo delle comunità governate;

CONSIDERATO che gli enti sono soggetti al patto di stabilità e che, pertanto, queste risorse risultano vincolate;

PRESO ATTO che tale condizione non consente ai comuni di onorare i debiti nei confronti delle imprese che hanno regolarmente eseguito i lavori e/o effettuato le forniture, comportando inoltre una responsabilità politica nei confronti dei cittadini per la mancata realizzazione di ulteriori interventi programmati;

CONSIDERATO che i mancati o ritardati pagamenti aggravano ulteriormente la situazione di difficoltà in cui già versano diverse imprese, mettendo a rischio la già fragile sopravvivenza di liberi professionisti e imprenditori locali, con negative ripercussioni su tutta l'economia;

APPRESO che vi sono altri crediti esigibili dalle imprese non rientranti nei progetti finanziati dall'Unione europea;

ATTESO che, nel 2015, si chiude il periodo di rendicontazione dei fondi europei 2007-2013, comportando come termine ultimo di pagamento e rendicontazione il 31 dicembre 2015;

CONSIDERATO che unicamente il saldo dei crediti vantati dalle imprese consente di rendicontare e, successivamente, incassare le somme da parte degli enti finanziatori che, a loro volta, dovranno rendicontare all'Unione europea entro il termine del 2015;

RILEVATO che alcuni comuni hanno liquidato le somme dovute alle imprese creditrici per lavori e forniture eseguiti, contravvenendo al rispetto del patto di stabilità;

VISTA la norma contenuta nell'articolo 3 della legge regionale 26 luglio 2013, n. 18, finalizzata alla promozione di accordi con gli intermediari finanziari volti allo smobilizzo, presso il sistema bancario, dei crediti commerciali vantati dagli operatori economici, nei confronti degli enti locali e derivanti da contratti di somministrazione, fornitura, appalto e prestazioni professionali,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per sapere quali siano le soluzioni previste dall'Amministrazione regionale per risolvere, nel più breve tempo possibile, le difficoltà nel pagamento dei debiti verso le imprese dei piccoli comuni soggetti al patto di stabilità e se sia stata presa in considerazione la possibilità di istituire un fondo di rotazione che consenta di anticipare il pagamento dei debiti dei comuni. (580)

Interrogazione Cherchi Oscar - Tatti - Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sull'idea di sviluppo della Provincia di Oristano promossa dall'attuale Esecutivo regionale.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- la Provincia di Oristano è attualmente abitata da 148.843 cittadini divisi tra gli 88 comuni (di cui ben 65 sotto i 2.000 abitanti) che la compongono; secondo i dati diffusi dall'Osservatorio economico della Camera di commercio di Oristano nel 2014, dal punto di vista economico, il territorio si caratterizza per la quasi totale assenza del settore industriale (appena il 5,8 per cento della ricchezza locale è prodotta dall'industria: il dato più basso di tutte le province sarde) a cui fa da contrappeso l'elevata vocazione terziaria e la presenza di un'importante filiera agro-alimentare (che produce l 8,7 per cento del valore aggiunto, ma paga le scarse capacità occupazionali del settore); per quanto riguarda il settore terziario si registra un elevato peso della pubblica amministrazione che si configura come settore trainante dell'economia locale; nello specifico, grazie alla massiccia presenza di questo importante apparato amministrativo, l'81,1 per cento della ricchezza locale è prodotta dal settore terziario; l'edilizia, in evidente difficoltà, pesa per il 4,4 per cento;

- in questo scenario i dati ISTAT fanno registrare una disoccupazione elevata, in costante crescita dal 2007 ad oggi, che nel 2014 ha raggiunto la vetta del 19,7 per cento; addirittura drammatici sono i dati riferiti alla disoccupazione giovanile (15-24 anni) che nella provincia toccano il record del 52,2 per cento, più che raddoppiata dal 2007 al 2014;

TENUTO CONTO che il combinato disposto delle politiche del Governo Renzi e dell'attuale Giunta regionale sta minando i settori economici trainanti dell'economia oristanese senza al contempo incentivare quelli il cui sviluppo potrebbe produrre incrementi occupazionali; a supporto di quanto affermato si ricorda in particolare:

- chiusura della Prefettura di Oristano a seguito dell'approvazione da parte del Senato della Repubblica della legge 7 agosto 2015, n. 124 (Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche), con la quale all'articolo 8, comma 1, lettera e), è stato dato mandato al Governo di provvedere, entro 12 mesi, alla "razionalizzazione della rete organizzativa e revisione delle competenze e delle funzioni attraverso la riduzione del numero" delle prefetture in virtù del quale il Ministero dell'interno ha proposto, con una bozza di decreto del Presidente della Repubblica, l'immediato avvio della chiusura di 23 prefetture in tutta Italia, compresa quella di Oristano, con relativo accorpamento alla Prefettura di Nuoro; tale provvedimento si ripercuoterà negativamente sui servizi garantiti della Questura, dal Comando dei Vigili del fuoco e dal Corpo dei Carabinieri e i relativi servizi;

- soppressione Camera di commercio di Oristano visto l'articolo 10 della legge n. 124 del 2015 col quale si attribuisce delega al Governo per la riforma dell'organizzazione, delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura stabilendo che la "ridefinizione delle circoscrizioni territoriali, con riduzione del numero dalle attuali 105 a non più di 60 mediante accorpamento di due o più camere di commercio"; secondo le norme della su citata legge delega il decreto governativo dovrà essere adottato entro 12 mesi e dovrà prevedere la "possibilità di mantenere la singola camera di commercio non accorpata sulla base di una soglia dimensionale minima di 75.000 imprese e unità locali iscritte o annotate nel registro delle imprese, salvaguardando la presenza di almeno una Camera di commercio in ogni regione"; avendo la Camera di commercio di Oristano un bacino inferiore alle 15.000 unità è destinata a chiudere;

- ipotesi di chiusura del Tribunale di Oristano in seguito alla soppressione della sede di Corte d'appello di Sassari avanzata dalla commissione per la riforma dell'ordinamento giudiziario presieduta da Michele Vietti;

- riduzione del numero delle aziende sanitarie locali attraverso l'approvazione di una legge regionale di riforma che preveda la chiusura dell'ASL n. 5 di Oristano, come recentemente annunciato dall'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, Arru, che segue il declassamento dei pronto soccorso di Bosa e Ghilarza a punti di primo intervento;

- la revoca dei finanziamenti per il miglioramento delle infrastrutture turistiche: quelli per la riqualificazione della borgata marina di Torre Grande e dello stesso porticciolo turistico (questi ultimi poi nuovamente stanziati in seguito alle proteste), quelli per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria della località di San Giovanni di Sinis; a ciò va aggiunta la totale assenza di progetti per la promozione del turismo nelle zone interne; si è persa di vista ogni traccia di finanziamenti e di progetti per la valorizzazione del Lago Omodeo piuttosto che per gli itinerari religiosi a Laconi e in Marmilla o la valorizzazione delle vie del vino (malvasia in Planargia e vernaccia nel Campidano); senza dimenticare i ritardi nella liquidazione dell'ultima tranche di fondi regionali a favore delle cooperative che gestiscono i sistemi museali e i beni archeologici che mette a rischio le strutture presenti in siti importanti quali Nuraghe Losa, il pozzo sacro di Santa Cristina, il parco archeologico di Suni o le terme di Fordongianus;

- dismissione da parte di Regione e SFIRS delle proprie quote nelle Marine Oristanesi e nella SOGEAOR, ossia le due società che controllano il porticciolo turistico e l'aeroporto di Oristano, due infrastrutture essenziali per lo sviluppo del turismo;

- la riforma degli enti locali proposta dall'attuale maggioranza che prevede la soppressione delle 4 "province storiche" e introduce i cosiddetti ambiti territoriali; la proposta presentata dalla Giunta regionale istituisce un regime differenziato in virtù del quale Cagliari è destinata a diventare città metropolitana (inglobando 17 comuni limitrofi); il dibattito, anche pubblico, all'interno della maggioranza lascia supporre che nelle intenzioni dei partiti di centrosinistra ci sia la volontà di far sì che la Provincia di Sassari diventi un "ambito territoriale speciale" equiparato alla città metropolitana, mentre le Province di Nuoro, dell'Ogliastra e della Gallura dovrebbero dare vita al cosiddetto ambito territoriale del Tirreno (anch'esso disciplinato da uno status speciale); a rimanere al palo, ancora una volta, è l'ambito territoriale di Oristano al quale non sarà riconosciuto alcuno status speciale;

- il commissariamento del Consorzio di bonifica dell'oristanese affidato al commissario di Cagliari nonostante si stava portando a termine il percorso che avrebbe permesso lo svolgimento delle elezioni a luglio 2014; a questo va aggiunto il taglio dei trasferimenti che rischia di far aumentare i ruoli irrigui a carico degli agricoltori, la riduzione delle quote di gasolio agricolo garantite agli operatori del settore, i problemi legati al refresh e la mancata istituzione di un ente pagatore sardo;

- l'area di crisi oristanese è stata esclusa dal finanziamento di 22 milioni disposto a fine settembre dalla Giunta per la realizzazione di opere di interesse regionale nel rispetto degli obiettivi perseguiti dal Programma regionale di sviluppo; analogo disinteresse l'Esecutivo regionale ha mostrato in merito al porto industriale di Oristano e alla relativa zona industriale;

RIBADITO che né i provvedimenti governativi né quelli della Giunta regionale consentono alla Provincia di Oristano di mantenere un sistema economico prevalentemente basato sulla presenza di dipendenti pubblici e sul settore terziario e che gli sforzi messi in campo per consentire una riconversione dell'economia basata sullo sviluppo del settore turistico, o di altri settori economici, non appaiono sufficienti,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, l'Assessore del turismo, artigianato e commercio, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale dell'industria per sapere:

1) se la Giunta regionale non ritenga di dover rivedere alcune sue posizioni e di doversi opporre alle scelte del Governo che di fatto stabiliscono la smobilitazione del comparto pubblico dal territorio di Oristano;

2) se viceversa è convinta della bontà delle scelte operate (sia a livello regionale che nazionale), si chiede alla Giunta se abbia identificato un modello di sviluppo per il territorio oristanese che possa sostituirsi a quello attuale basato sulla forte presenza della pubblica amministrazione garantendo, e magari migliorando, i livelli occupazionali e la ricchezza prodotta;

3) se tale modello di sviluppo è stato individuato si chiede quali sono i provvedimenti adottati concretamente per porlo in essere in tempi rapidi dato che la smobilitazione dei presidi statali appare fulminea. (581)

Interrogazione Cocco Daniele Secondo, con richiesta di risposta scritta, sull'interruzione dei trattamenti di logopedia dell'età evolutiva nel poliambulatorio di Bono.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- i trattamenti di logopedia dell'età evolutiva costituiscono un importante aiuto alla prevenzione e al trattamento riabilitativo del linguaggio e della comunicazione nei bambini di età prescolare e scolare, sia in situazioni di normo-abilità che di disabilità;

- il servizio di logopedia offerto dal poliambulatorio di Bono, da diversi anni, rappresenta l'unica possibilità di aiuto concreto, per le famiglie del territorio del Goceano, nel seguire i bambini in questo importante processo di sviluppo motorio, orale, cognitivo e linguistico;

- con la scadenza del contratto di lavoro della logopedista che effettuava i trattamenti nel poliambulatorio di Bono e nelle scuole del territorio del Goceano, il servizio di logopedia infantile è stato interrotto;

CONSIDERATO:

- che l'ASL di Sassari, nonostante reiterate richieste da parte dei genitori dei bambini assistiti, non ha ancora provveduto ad assegnare un nuovo specialista al poliambulatorio di Bono;

- i disagi e i costi che da diversi mesi i genitori dei bambini del Goceano devono affrontare per far assistere i propri figli presso centri e specialisti privati o presso il poliambulatorio di Ozieri, unico centro per tutto il distretto;

VALUTATA:

- l'importanza delle attività svolte nel territorio dal poliambulatorio di Bono con i trattamenti di logopedia infantile;

- la necessità di dover garantire un adeguato livello delle prestazioni e, in particolar modo, se rivolte a bambini in età prescolare e scolare, con continuità e in maniera omogenea in tutti i comuni di competenza,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se:

1) sia ammissibile l'interruzione del servizio di logopedia offerto dal poliambulatorio di Bono, con la sospensione di importanti trattamenti destinati ai bambini e di aiuto alle loro famiglie;

2) sia necessaria, in via straordinaria, un'implementazione del personale logopedista dell'ASL di Sassari e, in particolare, del poliambulatorio di Bono, al fine di garantire un adeguato livello di assistenza alle famiglie del territorio del Goceano. (582)

Interrogazione Lampis - Truzzu, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata attivazione del servizio di riscaldamento negli edifici delle scuole secondarie di secondo grado insistenti nel territorio della Provincia del Medio Campidano.

I sottoscritti,

PREMESSO che l'articolo 32 della Costituzione italiana testualmente recita: "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività";

RILEVATO che la salute individuale è un diritto fondamentale e inalienabile, ma è altresì un interesse collettivo in quanto le spese sanitarie e quelle relative alle assenze dallo studio e/o dal lavoro hanno costi materiali e sociali a carico della collettività;

APPRESO che i motivi riconducibili allo stato di precarietà degli impianti di riscaldamento delle scuole secondarie di secondo grado presenti nel territorio della Provincia del Medio Campidano sono da imputare all'assenza di una manutenzione ordinaria che, com'è noto, porta in breve tempo ad un prematuro degrado degli impianti stessi;

VISTO che la competenza, i finanziamenti, le responsabilità per la fornitura e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici, degli arredi e delle attrezzature risulta essere in capo alla Provincia del Medio Campidano;

RITENUTO che studiare in un ambiente confortevole, igienico e sicuro sia un diritto dello studente, sancito anche dalla Carta dei servizi scolastici - titolo 3° - DPCM 7 giugno 1995 (GU n. 138 del 15 giugno 1995);

PRESO ATTO che alla data odierna negli istituti superiori della Provincia del Medio Campidano non è stato attivato il sistema di riscaldamento, così come previsto dalla normativa vigente in materia, per cause riconducibili alla mancanza dei fondi necessari in capo all'ente provincia;

ACCLARATO che gli studenti e il personale docente e non docente hanno attivato momenti di protesta che pregiudicano di fatto il buon andamento dell'anno scolastico in corso;

VISTA la legge 11 gennaio 1996, n. 23, articolo 3;

VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione),

chiedono di interrogare di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

1) se siano a conoscenza della situazione di disagio patita dagli studenti e dal personale docente e non circa la mancata attivazione del servizio di riscaldamento nelle scuole secondarie di 2° grado presenti nella Provincia del Medio Campidano;

2) se non ritengano che la responsabilità della violazione delle normative vigenti in materia di riscaldamento di edifici scolastici siano imputabili alla Regione che ha significativamente tagliato i trasferimenti alla Provincia del Medio Campidano a valere sul fondo unico per l'annualità 2015;

3) quali iniziative vogliano porre in essere per la soluzione della problematica evidenziata. (583)

Interrogazione Ledda, con richiesta di risposta scritta, sui problemi legati all'installazione dell'antenna LTE, segnalati dai cittadini del comune di Ittiri.

Il sottoscritto,

PREMESSO che:

- da qualche anno anche in Italia è entrato in funzione il nuovo sistema LTE che permette di ricevere ai nuovi telefonini e computer i segnali internet a banda larga e navigare su internet ad alta velocità;

- da quando si sono accesi i segnali in LTE, la maggior parte delle antenne e, in particolare, i centralini tv sono andati in saturazione e non possono più far ricevere al televisore i canali tv nazionali e privati e solo chi abita più distante dai ripetitori dei segnali LTE è più avvantaggiato, in quanto il segnale è attenuato e non disturba l'impianto d'antenna;

- chi abita vicino ai ripetitori LTE telefonici dovrà rivedere l'impianto d'antenna tv installando dei filtri o in alcuni casi adottare ulteriori contromisure sull'impianto;

- da alcune settimane, anche nel comune di Ittiri è stata installata un'antenna al centro del paese per il potenziamento della telefonia mobile con i conseguenti disagi su sopracitati;

- a disposizione dei cittadini che sperimentano le situazioni di cui sopra c'è un servizio gratuito denominato HELP Interferenze, realizzato dalla Fondazione Ugo Bordoni (FUB), ente terzo e indipendente che opera sotto la supervisione del Ministero dello sviluppo economico - Dipartimento per le comunicazioni, attraverso il quale è possibile sapere se l'indirizzo coinvolto dal problema rientra tra le zone geografiche interessate dalle interferenze LTE e ricevere adeguato supporto inviando una segnalazione, compilando un apposito modulo web, a supporto dell'utente sarà poi inviato un antennista che effettuerà un intervento di ripristino della corretta ricezione dei segnali televisivi senza alcun costo per il cittadino;

- il servizio non è stato sufficientemente pubblicizzato e conseguentemente in molti hanno già provveduto, a proprie spese, all'intervento di ripristino;

CONSIDERATO che:

- i servizi 4G creano interferenza con il segnale del digitale terrestre e, non solo nel comune di Ittiri, ma anche in altre regioni d'Italia, nonostante il problema risaputo non si è ancora individuata una soluzione;

- le interferenze tra le frequenze a 800 MHz e TV stanno facendo montare le proteste di tutti gli abitanti del territorio;

- l'accensione della LTE è sicuramente un passaggio strategico per il nostro Paese, ma deve avvenire nel pieno rispetto e nella salvaguardia dei diritti del consumatore-utente televisivo;

- l'installazione dell'antenna in prossimità delle abitazioni e della scuola desta sempre più attenzione e preoccupazione per i timori dell'inquinamento elettromagnetico, da molti espressi, sui possibili effetti sulla salute umana;

- per gran parte dei cittadini, effettuare la richiesta del supporto da parte dell'antennista è impresa ardua, vista la difficoltà denunciata da tanti sul fallimento dell'invio del modulo nonostante la corretta compilazione;

- l'unica soluzione per gli utenti è quella di acquistare i filtri anti interferenze per le antenne;

- non è chiaro e trasparente chi dovrà sostenere i costi per i filtri necessari a non provocare l'accecamento delle antenne di ricezione televisiva poste sugli stabili, costringendo gli utenti a provvedere a proprie spese ad acquistarli,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e la Giunta regionale per sapere:

1) quali provvedimenti intendano adottare per risolvere i disagi degli abitanti, restituendo loro la possibilità di visualizzare tutti i canali della propria TV;

2) quali iniziative intendano avviare al fine di garantire i cittadini riguardo i timori e agli allarmi che si stanno diffondendo per l'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. (584)

Interpellanza Rubiu, sulla mancata erogazione dei contributi concessi per il superamento e l'eliminazione negli uffici privati delle barriere architettoniche.

Il sottoscritto,

PREMESSO che la legge 9 gennaio 1989, n. 13 prevede disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, con l'obiettivo di venire incontro alle fasce deboli della popolazione;

RILEVATO che la legge regionale 30 agosto 1991, n. 32 contempla che, per le stesse finalità della legge n. 13 del 1989, l'Amministrazione regionale sia autorizzata a predisporre annualmente, con legge finanziaria, finanziamenti aggiuntivi agli stanziamenti statali assegnati ai sensi della suddetta normativa;

ACCLARATO che:

- annualmente, i comuni concedono, in base alle risorse regionali, contributi a fondo perduto per il superamento e l'eliminazione negli edifici privati di barriere architettoniche;

- i finanziamenti sono concesse per interventi su immobili privati già esistenti ove risiedono disabili con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti e su immobili adibiti a centri o istituti residenziali per l'assistenza ai disabili;

- i comuni possono accertare che le domande non si riferiscano a opere già esistenti o in corso di esecuzione;

EVIDENZIATO che sembra che tali finanziamenti, erogati in base agli stanziamenti regionali, non siano ormai in grado di incrociare l'esigenza dei soggetti svantaggiati, in quanto la Regione ha disposto una ripartizione delle risorse senza differenziazioni tra gli enti locali, che quindi si trovano nell'impossibilità di coprire tutte le richieste dei privati;

APPRESO che tanti comuni non erogano questi contributi da ormai due anni per la carenza dei finanziamenti trasferiti per tale esigenza;

VAGLIATO che le somme assegnate diventano in tanti casi dei contributi utili a garantire una vita dignitosa a delle persone che devono far fronte alle problematiche quotidiane derivanti dal mancato abbattimento delle barriere architettoniche;

SOTTOLINEATO che il contributo può essere concesso per opere da realizzare su parti comuni di un edificio (ad esempio: ingresso di un condominio), immobili o porzioni degli stessi in esclusiva proprietà o in godimento al disabile (ad esempio: all'interno di un appartamento);

OSSERVATO che il contributo può essere erogato per una singola opera (ad esempio: realizzazione di una rampa), un insieme di opere connesse funzionalmente cioè una serie di interventi volti a rimuovere più barriere che generano ostacoli alla stessa funzione (ad esempio: portone di ingresso troppo stretto e scale, che impediscono l'accesso a soggetto non deambulante);

APPURATO che tali finanziamenti sono finalizzati a mitigare i disagi per i disabili con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti di carattere motorio e i non vedenti, coloro i quali abbiano a carico persone con disabilità permanente, i condomini ove risiedano le suddette categorie di beneficiari, i centri o istituti residenziali per i loro immobili destinata all'assistenza di persone con disabilità;

ESAMINATO che da quanto suddetto appare assolutamente prioritario garantire ai comuni le risorse sufficienti a superare le difficoltà delle persone svantaggiate e venire incontro ai soggetti disabili;

TENUTO CONTO che i ritardi e le lungaggini burocratiche relative a tali finalità sociali appaiono incomprensibili;

ANALIZZATO che occorre superare le lentezze e i rinvii nello stanziamento delle risorse finalizzate all'abbattimento e/o eliminazione delle barriere architettoniche,

chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:

1) quali sono gli stanziamenti previsti da destinare ai comuni per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati;

2) quando è stato redatto l'ultimo atto per i finanziamenti da destinare ai comuni per tale finalità di grande rilievo sociale;

3) se non sembri necessario accelerare le procedure per l'erogazione dei contributi ai privati relativi all'eliminazione delle barriere. (176)

Interpellanza Zedda Paolo Flavio - Usula sui disagi creati ai detenuti, ai loro familiari e a tutto il personale interessato della Casa circondariale di Uta dalla carenza di collegamenti diretti con il carcere.

I sottoscritti,

PREMESSO che:

- nel corso del novembre 2014, si è provveduto ad effettuare le operazioni finali relative alla completa chiusura del carcere di Buoncammino e, contestualmente, si è inaugurato il nuovo carcere di Uta;

- in seguito a tali operazioni, i detenuti del carcere di Buoncammino sono stati trasferiti al nuovo carcere di Uta;

DATO ATTO che:

- in seguito a tale trasferimento, il CTM di Cagliari ha introdotto un nuovo servizio di collegamento col carcere, attivo dal lunedì al sabato con percorso da Piazza Matteotti al carcere di Uta e viceversa;

- il servizio succitato è articolato come segue:

- andata: P.zza Matteotti (fermata Z.I.) - viale La Playa - S.S. n. 195 - strada Contivecchi - S.P. n. 92 - 2A strada Z.I. Macchiareddu - bretella ingresso nuovo carcere - nuovo carcere (capolinea);

- ritorno: nuovo carcere - bretella ingresso nuovo carcere - 2A strada Z.I. Macchiareddu - S.P. n. 92 - strada Contivecchi - S.S. n. 195 - via Riva di Ponente - P.zza Matteotti (capolinea c/o fermata Z.I.);

- orari: da P.zza Matteotti: ore 7.25/11.25/15.00/17.25; dal carcere: ore 7.55/12.30/15.30/18.30;

- oltre a questa servizio, è previsto un transito nel carcere di Uta sulla linea per la zona industriale con partenza alle 13,25 da Piazza Matteotti e ritorno dal carcere alle ore 14,10;

DATO ATTO, altresì, che il paese di Uta è collegato anche per mezzo di autobus ARST, ma non con collegamenti diretti al carcere, che dista dal paese circa 8 km;

RILEVATO che, da quanto su esposto, risultano evidenti i disagi creatisi dalla carenza di collegamenti diretti, anche e soprattutto in termini di conciliazione di orari con le esigenze dei cittadini interessati a vario titolo a recarsi nel carcere, in particolare:

- per gli stessi detenuti, che rischiano di vedere vanificata la gran parte delle ore di permessi;

- per i familiari dei detenuti, con particolare riguardo ai parenti che vivono all'esterno dell'area urbana del capoluogo;

- per tutto il personale interessato direttamente o indirettamente alla gestione e alle attività interne al carcere (personale di polizia, insegnanti, addetti alle pulizie e alle mense, personale di assistenza, ecc.);

RILEVATO altresì che il piazzale adiacente il carcere, adibito a capolinea CTM, è privo di qualsiasi servizio e punto di ristoro, oltre che di qualsiasi infrastruttura che metta al riparo i pendolari dal caldo in estate e dalla pioggia e dal freddo in inverno,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e la Giunta regionale per sapere:

1) quali misure concrete siano state adottate e/o intenda adottare la Giunta per rendere maggiormente conciliabili gli orari delle linee di trasporto urbano esistenti da e per il carcere di Uta con le esigenze dei cittadini che, a vario titolo, si recano presso lo stesso;

2) se intendano a tal fine attivarsi, nelle more di un progetto definitivo per una razionale ed efficiente rete di collegamenti con il carcere di Uta, presso CTM e ARST, anche richiedendo che la linea CTM per la zona industriale di Macchiareddu transiti in via ordinaria presso il carcere di Uta e per dotare il capolinea del carcere dei servizi e infrastrutture adeguate. (177)

Mozione Rubiu - Oppi - Tatti - Pinna Giuseppino - Truzzu - Pittalis - Cherchi Oscar - Locci - Peru - Cappellacci - Zedda Alessandra - Carta - Dedoni - Randazzo - Fasolino - Lampis - Tunis in merito alla vertenza dei lavoratori in utilizzo, impegnati in gran parte nei cantieri degli enti locali, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che con la legge regionale n. 5 del 2015, articolo 29, comma 36, il Consiglio regionale ha deciso di stanziare - nelle more della finanziaria - una cifra pari a 3 milioni di euro a favore degli enti locali per l'attuazione di progetti per l'impiego di lavoratori in utilizzo, percettori nell'anno 2014 di ammortizzatori sociali;

ACCERTATO che il piano regionale ha previsto il coinvolgimento, in tutta la Sardegna, di circa 400 lavoratori, di cui molti in mobilità in deroga, già terminata; un intervento peraltro previsto dal decreto interministeriale, per effetto della cessazione degli ammortizzatori sociali; la Regione è poi intervenuta con sussidi straordinari anch'essi cessati nel febbraio 2015;

RILEVATO che una piccola parte di questi lavoratori sta completando il percorso di assegnazione della mobilità ordinaria ed una parte per l'assegnazione di quella in deroga; in particolare, si tratta dei lavoratori della ex Compau in utilizzo presso la ASL n. 5 di Oristano, presso l'Amministrazione provinciale e presso qualche comune (in particolare per interventi legati alla prevenzione degli incendi, del dissesto idrogeologico e del diffondersi di discariche abusive);

VALUTATO che anche la Provincia di Carbonia Iglesias - con deliberazione n. 31 del 23 giugno 2015 - ha attivato i progetti per l'attuazione di politiche in favore di lavoratori posti in mobilità in deroga e interessati da terze proroghe e più, e che tali progetti, in alcuni casi rimodulati, sono stati prorogati sino alla data del 31 agosto 2014;

ANNOTATO che la Regione, per questa categoria di lavoratori, nelle more dell'adozione della suddetta legge finanziaria con l'intento di favorire un più organico intervento in materia di politiche del lavoro, previa manifestazione di disponibilità all'utilizzo da parte dell'amministrazione provinciale, ha provveduto ad erogare - sino al 28 febbraio 2015 - un sussidio straordinario di 700 euro mensili a fronte della prestazione di un'attività lavorativa di 80 ore in funzione del servizio civico di utilità collettiva;

DATO ATTO che una molteplicità di amministrazioni locali - province, comuni e ASL - hanno attivato dei cantieri comunali per l'occupazione dei lavoratori già inseriti nei progetti di utilizzo di beneficiari di ammortizzatori sociali alla data del 31 dicembre 2014, trasformati poi in servizio civico di utilità collettiva;

APPRESO che gli enti locali (province e comuni) godono di ampi margini di discrezionalità che fanno registrare demansionamenti, differenze stipendiali e differenze dei periodi lavorativi, e soprat­tutto non tengono alcun conto circa le competenze e le esperienze professionali pregresse dei lavoratori;

CONSTATATO infatti che è lampante il caso dei lavoratori con professionalità ben distinte e qualificate, quali psicologi, tecnici, saldatori, impiegati, OSS, infermieri, elettricisti, tecnici di laboratorio ed una miriade di altre figure, che dopo essere stati impiegati per cinque anni presso un determinato ente, si trovano a dover adempiere a mansioni totalmente differenti dalle loro specializ­zazioni, dai loro curricula e dalle loro professionalità;

RICORDATO che la crisi dei settori nevralgici dell'economia isolana si è riprodotta anche su questi lavoratori che, nonostante impiegati in servizi civici di utilità collettiva, non percepiscono gli emo­lumenti da ormai 4 mesi;

OSSERVATO che il piano regionale ha poi certificato una serie di criticità, con una normativa che non ha previsto direttive univoche per gli enti locali isolani, che stanno così procedendo in ordine sparso; non si tiene conto, ad esempio, delle difficoltà assunzionali degli enti locali a seguito del patto di stabilità e delle norme sulla spesa del personale che impediscono a molti comuni di provvedere all'attuazione dei progetti;

SOTTOLINEATO peraltro che si prevede l'esternalizzazione dei servizi a cooperative di tipo B, che consente di superate i vincoli assunzionali; un espediente che provoca però ulteriori difficoltà, connesse al fatto che questa fattispecie non fa altro che aumentare i costi aggiuntivi, con dirette conse­guenze sui lavoratori con una riduzione consistente degli emolumenti stabiliti nel provvedimento della Regione;

RIMARCATO che tantissimi comuni hanno provveduto ad attuare i progetti; si registra che alcuni comuni stanno attuando il minimo e - a fronte di un contributo di circa 7 mila euro - al lavoratore fi­nisce solo il 35 per cento mentre il restante 65 per cento se ne va in spese; altri comuni hanno trasferito a cooperative di tipo B con distorsioni che hanno danneggiato i lavoratori, per effetto della riduzione degli emolumenti; in tantissime realtà non ci sono peraltro cooperative di questo tipo;

EMERSO che in tanti casi si rischia quindi la perdita delle professionalità acquisite, con problemi derivanti anche dal mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori impiegati; in nessun caso è prevista la costituzione di un soggetto ad hoc per salvaguardare i diritti dei lavoratori ed evitare alterazioni negli emolumenti ai danni del personale in utilizzo,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale

1) a trovare le risorse per permettere agli enti locali di prorogare i progetti all'anno 2016, garantendo così la possibilità di trovare impiego per i lavoratori in utilizzo;

2) ad accelerare i lavori di assestamento di bilancio (legge finanziaria) affinché vengano impegnate e assegnate le risorse da destinare a comuni, province e ASL, per la prossima annualità;

3) ad aprire un tavolo di confronto con gli enti locali volto alla stabilizzazione dei lavoratori precari;

4) a costruire dei parametri che diano continuità a coloro che hanno già operato presso gli enti sopra citati e che garantiscano occupazione in base ai curricula dei lavoratori. (201)

Mozione Cossa - Dedoni - Crisponi - Pittalis - Anedda - Carta - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Rubiu - Desini - Zanchetta - Pizzuto - Usula - Agus - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Collu - Comandini - Congiu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Fasolino - Floris - Gaia - Lai - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Randazzo - Ruggeri - Sabatini - Solinas Christian - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra - Zedda Pier Mario sull'inserimento della candidatura della tradizione delle "launeddas" nella Lista rappresentativa dell'UNESCO, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che, diversi anni fa, l'Associazione culturale Cuncordia a Launeddas aveva attivato le procedure per ottenere da parte dell'UNESCO il riconoscimento della tradizione delle "launeddas" come patrimonio immateriale dell'umanità;

PRESO ATTO che la stessa iniziativa era condivisa e sostenuta dall'ISRE che ha fornito l'indispensabile supporto scientifico e operativo alla stessa;

CONSIDERATO che le "launeddas":

- sono lo strumento musicale tipico e principe della Sardegna che ha accompagnato la storia dell'Isola da almeno 3.000 anni, così come attestato da illustri studiosi tra i quali il prof. Giovanni Lilliu;

- sono sicuramente, per il caratteristico suono polifonico, lo strumento musicale più completo nella sua categoria, tra quelli propri della creatività dell'uomo nell'ambito del bacino del Mediterraneo, fin dagli anni intorno al IX secolo avanti Cristo;

RILEVATA l'attualità dello strumento suonato, da tantissimi suonatori, la maggior parte giovani, e constatato che è sempre presente nelle manifestazioni più importanti delle tradizioni popolari della Sardegna, tra le quali la processione di S. Efisio, la Cavalcata sarda, il Redentore e le feste religiose di tantissimi centri dell'isola;

EVIDENZIATO che le "launeddas" rappresentano una parte importante della cultura e dell'identità della Sardegna, oramai indubbiamente riconosciuta in tutto il mondo;

SOTTOLINEATO che l'iniziativa aveva avuto anche il sostegno da parte di numerosissimi enti locali e associazioni culturali, istituzioni musicali, gruppi di tradizioni popolari e studiosi;

PRESO ATTO che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 53/42 del 20 dicembre 2013, ha istituito l'albo dei costruttori e suonatori dell'antico strumento musicale e artigianale della Sardegna, al fine di valorizzare le diverse esperienze creative di alto valore legate alla costruzione dello strumento e alla sua esecuzione, creando sinergia tra i vari comparti produttivi isolani e, in particolare, tra il comparto turistico e quello dell'artigianato;

FORMULATO l'auspicio che, attraverso il riconoscimento da parte dell'UNESCO, la tradizione delle "launeddas" costituisca materia di dialogo con realtà più vaste di quella regionale e possa essere portato a una maggiore conoscenza sia a livello nazionale che internazionale;

RIBADITO che gli scambi tra le diversità culturali sono momenti di autentica ricchezza per le singole nazioni e uno stimolo significativo per una sempre più pacifica e armoniosa coesistenza tra i popoli,

impegna il Presidente della Regione

a sostenere l'inserimento della candidatura della tradizione delle launeddas nella Lista rappresentativa dell'UNESCO per il Patrimonio culturale immateriale dell'umanità e ad attivare presso le competenti istituzioni tutte le possibili iniziative finalizzate alla definizione della richiesta avanzata oramai diversi anni fa. (202)

Mozione Cossa - Dedoni - Crisponi - Anedda - Carta - Cocco Pietro - Cocco Daniele Secondo - Rubiu - Desini - Zanchetta - Pizzuto - Usula - Agus - Cherchi Augusto - Cherchi Oscar - Collu - Comandini - Congiu - Cozzolino - Demontis - Deriu - Forma - Fasolino - Floris - Gaia - Lai - Ledda - Locci - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Oppi - Perra - Peru - Pinna Giuseppino - Pinna Rossella - Piscedda - Randazzo - Sabatini - Solinas Christian - Solinas Antonio - Tatti - Tedde - Tendas - Tocco - Truzzu - Tunis - Unali - Zedda Alessandra - Zedda Paolo Flavio sul passaggio in Sardegna del Giro d'Italia edizione 2017, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che dal 2007 in poi il tracciato della competizione ciclistica Giro d'Italia ha attraversato i confini nazionali andando in Danimarca, Olanda, Austria, Irlanda, ma non ha più toccato la Sardegna;

CONSTATATO che nei mesi scorsi è stato presentato un progetto che ipotizzava lo svolgimento nell'Isola di tre tappe, progetto che purtroppo non ha avuto seguito;

VALUTATO che lo svolgimento della manifestazione sportiva rappresenterebbe un'opportunità per valorizzare e potenziare i percorsi cicloturistici presenti nell'Isola e promuovere eventi per la sensibilizzazione dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto per una mobilità ecosostenibile;

SOTTOLINEATO che il Giro d'Italia è una straordinaria occasione di promozione turistico-culturale internazionale ed un'opportunità di crescita economica con ricadute positive su un'adeguata infrastruttura stradale;

EVIDENZIATO che l'edizione 2015 del Giro è stata seguita da più di 160 paesi del mondo;

RILEVATO che in un secolo il Giro d'Italia è passato in Sardegna solo tre volte e che pertanto l'Isola può vantare un notevole "credito" nei confronti degli organizzatori;

TENUTO CONTO che troppo spesso le richieste per ospitare il Giro sono avanzate da privati e non dalle istituzioni locali, che invece devono dimostrare di saper promuovere un'iniziativa ad alto impatto economico attraverso una solida e concreta collaborazione tra privati e amministrazioni pubbliche,

impegna

il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport affinché si attivino concretamente presso la Gazzetta dello Sport e le altre competenti sedi per riportare l'importante manifestazione sportiva internazionale in Sardegna - isola che ha dimostrato grande interesse per il ciclismo tifando compatta per Fabio Aru, ultimo vincitore della Vuelta spagnola - essendo il passaggio della manifestazione non solo un'importante possibilità di promozione sportiva e turistico-culturale internazionale, ma anche una concreta opportunità di crescita economica con ricadute di enorme portata. (203)

Mozione Lampis - Pittalis - Rubiu - Dedoni - Carta - Truzzu - Cappellacci - Cherchi Oscar - Fasolino - Locci - Peru - Tedde - Randazzo - Tocco - Tunis - Zedda Alessandra - Cossa - Crisponi - Orrù - Oppi - Tatti - Pinna Giuseppino - Solinas Christian sulla decisione della Commissione europea di voler sostenere l'economia tunisina, a discapito del comparto oleario nazionale e isolano, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli si constata il proliferare della mosca olearia nonché di altre patologie che, unitamente alla forte concorrenza dei paesi europei, determinano una riduzione della produzione di olio extravergine quantificabile a livello nazionale con punte del 40 per cento, registrando altresì una leggera inversione di tendenza nella nostra Regione;

- in Sardegna, nel corso degli anni, ci sono stati dati contrastanti con l'andamento della produzione nazionale di olio extravergine ma si può, comunque, affermare che potenzialmente, nella nostra isola, il comparto olivicolo rappresenta un settore chiave per il rilancio economico e occupazionale nei settori agricolo e commerciale;

- il fabbisogno italiano di olio extravergine è stimato in circa un milione di tonnellate;

CONSIDERATO che:

- oltre ai fattori sia climatici che legati alla concorrenza, si assiste a una capillare diffusione dell'olio di palma nell'industria dolciaria e alimentare, considerato più economico e redditizio dai mercati nazionali e internazionali;

- le analisi di mercato evidenziano una riduzione consistente del maggior produttore europeo di olio, la Spagna, che ha comportato un aumento dei prezzi all'ingrosso;

- la riduzione della produzione dell'olio extravergine comporterebbe un preoccupante abbandono delle campagne, un aumento della disoccupazione e un allarmante campanello di allarme per la stabilità sociale della nostra comunità regionale;

VALUTATO che è opinione ampiamente diffusa considerare l'olio extravergine quale prodotto alimentare di primaria importanza nella comunemente denominata "dieta mediterranea", in quanto alimento benefico contro l'aumento del colesterolo nel sangue, l'invecchiamento e ha, inoltre, una funzione antinfiammatoria per l'intero organismo umano;

VISTO che:

- la Commissione europea vuole facilitare misure straordinarie di export di tonnellate di olio extravergine dalla Tunisia verso i Paesi dell'Unione europea con l'esenzione di dazi doganali sino e oltre il 2017 per, usando le parole dell'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, "dare un forte segnale di solidarietà dell'Ue nei confronti della Tunisia, in gravi difficoltà economiche dopo gli attentati terroristici";

- la grave crisi economica che investe l'Italia, in particolar modo la Regione, che da anni subisce passivamente le decisioni della Commissione europea e dai burocrati della cosiddetta Troika;

- mai sino a ora le istituzioni europee hanno emesso provvedimenti di "forte solidarietà nei confronti della Sardegna e dei suoi produttori";

- l'Italia, come denunciano le associazioni di categoria, è il primo importatore di oli stranieri che spesso vengono mescolati con quelli nazionali per acquisire quella parvenza di qualità italiana tanta ricercata dai mercati;

RITENUTO che:

- sia doveroso non solo tutelare i coraggiosi operatori che ancora oggi coltivano e producono olio in Sardegna, fulgidi esempi di custodia di una tradizione secolare che garantisce il benessere ambientale della nostra terra, ma soprattutto per incentivare una ripresa del settore con un ritorno alla produzione ai livelli precedenti, cercando di garantire risposte certe al fabbisogno di olio extravergine isolano e nazionale;

- la Regione, oggi più che mai, debba porre in essere iniziative politiche mirate ad agevolare coloro i quali coltivano un uliveto o vogliono incominciare un'attività agricola imprenditoriale finalizzata in tal senso;

CONSIDERATO che:

- nella zona del Medio Campidano, in particolar modo tra Gonnosfanadiga e Villacidro e nel sud Sardegna, nei territori tra Serdiana e Dolianova, sono attive aziende operanti nel settore delle olive da mensa che raggiungono livelli di eccellenza del prodotto, seppur a oggi non riescano a soddisfare in termini quantitativi il fabbisogno richiesto dal mercato isolano;

- anche nella coltivazione di olive da mensa esiste lo spazio commerciale per poter aumentare la produzione con nuovi impianti e la potenziale nascita di nuove imprese che diano risposta alle richieste del mercato,

impegna il Presidente della Regione
e l'Assessore regionale all'agricoltura e riforma agro-pastorale

1) a inoltrare formale protesta, tramite l'invio della presente mozione, al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle politiche agricole, circa la decisione della Commissione europea di voler sostenere l'economia tunisina, con la creazione di nuovi posti lavoro in paesi extraeuropei, a discapito del comparto oleario nazionale e isolano sardo;

2) a ribadire con forza, all'interno dei rapporti istituzionali e politici con lo Stato, la necessità di azioni e politiche a favore della coltivazione e produzione di olio di oliva e olive da mensa mediante tavolo tecnico ad hoc convocato così come già richiesto dalle maggiori associazioni di rappresentanza del comparto;

3) a prevedere, all'interno delle misure di investimenti per le aziende agricole previste dal Piano regionale di sviluppo, apposita premialità per coloro che prevedano un ampliamento, o un nuovo impianto, della superficie dedicata a oliveto. (204)

Mozione Cherchi Oscar - Cappellacci - Pittalis - Locci - Zedda Alessandra - Tedde - Randazzo - Tunis - Fasolino - Peru - Tocco sulle misure di prevenzione e contrasto degli attentati terroristici da adottare in Sardegna.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- a partire dall'11 settembre 2001 il terrorismo di matrice islamica, che già si era distinto per la sua pericolosità mettendo a segno attentati in tutto il mondo, ha dimostrato di poter colpire con estrema ferocia ed efficacia anche in territorio occidentale; addirittura dentro i confini della principale potenza mondiale: gli Stati Uniti d'America; a seguito dei quattro attentati che colpirono gli USA la mattina dell'11 settembre morirono 2.974 persone: 246 su quattro aeroplani, 2.603 a New York e 125 al Pentagono; altre 24 persone risultano ancora elencate tra i dispersi; salvo 55 militari uccisi al Pentagono tutte le altre vittime erano civili; si contarono vittime appartenenti a più di 90 paesi del mondo;

- il terrorismo islamico ha dimostrato, in seguito agli episodi su riportati, di poter colpire con estrema efficacia anche in territorio europeo; si ricordano a tal proposito gli attentati più cruenti compiuti nel vecchio continente:

- 11 marzo 2004: una serie di bombe posizionate sui binari e sui treni regionali di Madrid nelle stazioni di Atocha, El Pozo, Santa Eugenia uccidono 191 persone e ne feriscono 2.050;

- 7 luglio 2005: sono 52 i pendolari uccisi in quattro attentati suicidi che colpiscono tre diverse stazioni della metropolitana e un autobus a Londra;

- 2 novembre 2011: gli uffici della redazione di Charlie Hebdo a Parigi sono distrutti da una bomba molotov dopo la pubblicazione di una vignetta satirica sul profeta Maometto, nessun ferito;

- 11-19 marzo 2012: un uomo armato che afferma di avere legami con Al Qaeda uccide tre studenti ebrei, un rabbino e tre militari a Tolosa, nel sud della Francia;

- 24 maggio 2014: quattro persone sono uccise al museo ebraico di Bruxelles per mano di un uomo armato di kalashnikov; l'accusato è un ex militare francese legato al gruppo terroristico dello Stato islamico in Siria;

- 7 gennaio 2015: alcuni uomini armati hanno attaccato con armi da guerra la redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi, in Francia; il bilancio delle vittime è di almeno 12 morti e dieci feriti, di cui alcuni gravi;

- 13 novembre 2015: a Parigi un commando di terroristi ha ucciso 129 persone di 26 nazionalità diverse e ne ha ferite 433 attaccando degli obbiettivi atipici: i luoghi del divertimento quali il teatro Bataclan, lo Stade de France nel quale si giocava un'amichevole della nazionale transalpina, nonché bar e ristoranti quali Le Carillon, Le Petit Cambodge, Café Bonne Bière, La Casa Nostra, La Belle Équipe;

- proprio quest'ultimo attentato ha fatto percepire un salto di qualità nella tattica stragista del terrorismo islamico sia in termini di metodo militare che di obbiettivi da colpire; per la prima volta gli attacchi sono stati rivolti ai luoghi di svago;

RICORDATO che il nostro territorio regionale non è immune da infiltrazioni di terroristi, tanto che il 24 aprile 2015, grazie all'attività della Procura di Cagliari e della Questura e della Digos di Sassari, una cellula di Al Qaeda composta da 18 persone è stata sgominata a Olbia; la cellula jihadista è stata definita come "una delle peggiori fra quelle scoperte in Italia negli ultimi anni" tanto che oltre ad aver organizzato un attentato compiuto a Peshawar, in Pakistan, nel 2009, ne stava pianificando un altro da compiere in Piazza San Pietro contro il Pontefice Papa Francesco;

CONSIDERATO che:

- già nel 2004, l'allora Ministro dell'interno, Giuseppe Pisanu, dichiarò che i luoghi a rischio attentati e perciò sottoposti a speciale sorveglianza in Italia erano 13.421, tra questi 8.069 erano considerati come ad alto rischio; tra gli obbiettivi sensibili compaiono dicasteri, sedi governative e ambasciate, multinazionali e gruppi finanziari USA, basi Nato, scuole americane, compagnie aeree, ma anche luoghi di aggregazione, aeroporti, stazioni ferroviarie e della metropolitana, simboli culturali ed edifici religiosi (soprattutto le sinagoghe);

- da allora la minaccia sembra aver cambiato volto e forma, tanto da far credere che i pericoli per la Sardegna siano aumentati; in primo luogo per la numerosa presenza di basi Nato nella nostra Isola, ma non solo; il traffico passeggeri, da e per la Sardegna, che si registra nella stagione estiva è uno dei più rilevanti a livello europeo e questo fa sì che i nostri porti e i nostri aeroporti possano subire attacchi terroristici secondo quanto segnalato dal Ministero degli interni; infine, non si può non tener conto della nuova strategia stragista volta a colpire i luoghi del divertimento; in tal senso la preoccupazione è che possano essere presi di mira i luoghi del turismo, in particolare la Costa Smeralda, considerato che è una meta turistica universalmente nota; dato che è frequentata da numerosi russi e francesi (cittadini delle due nazioni che hanno intrapreso azioni di guerra contro lo Stato Islamico che ha rivendicato gli attentati di Parigi e l'abbattimento dell'aereo russo nel Sinai) e visto che tale pratica non sarebbe nuova: a luglio è stato perpetrato un attentato contro i turisti presenti negli hotel di lusso di Sousse in Tunisia che ha causato 39 vittime,

invita il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a porre in essere quanto necessario per garantire la sicurezza dei sardi adottando ogni misura di prevenzione e contrasto degli attentati terroristici in particolare confrontandosi col Governo per ottenere un rafforzamento della presenza dello Stato nel territorio attraverso l'incremento delle forze dell'ordine e delle forze di sicurezza operative sul territorio e impedendo la chiusura o il ridimensionamento delle prefetture e delle questure presenti nell'Isola in quanto strumenti fondamentali per contrastare i nuclei jihadisti. (205)