Seduta n.442 del 07/11/2013 

CDXLII SEDUTA

GIOVEDI' 7 NOVEMBRE 2013

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 08.

SECHI, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 25 settembre 2013 (433), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Efisio Arbau, Gianfranco Bardanzellu, Mario Bruno, Gian Vittorio Campus, Giorgio Cugusi, Paolo Dessì, Rosanna Floris, Francesco Mula, Sergio Obinu, Sisinnio Piras, Antonio Pitea, Efisio Planetta, Matteo Sanna, Giuseppe Tupponi e Claudia Zuncheddu hanno chiesto congedo per la seduta del 7 novembre 2013.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

SECHI, Segretario:

"Interrogazione Planetta, con richiesta di risposta scritta, sulle selezioni interne all'Amministrazione regionale nell'anno 2005 con conseguenti sperequazioni del personale e su interventi presso il Governo italiano finalizzati al riconoscimento di pari dignità nello svolgimento del ruolo di vigilanza e controllo dei corpi forestali delle regioni e province autonome, e delle funzioni parificate nelle attività di pubblica sicurezza". (1240)

"Interrogazione Moriconi - Diana Giampaolo - Agus - Cozzolino - Cuccu - Meloni Valerio - Sanna Gian Valerio - Fois - Meloni Francesco - Pisano - Dedoni - Mula - Cossa - Peru, con richiesta di risposta scritta, sulla revisione dei criteri di programmazione urbanistico-commerciale di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 55/108 del 29 dicembre 2000". (1241)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenute alla Presidenza.

SECHI, Segretario:

"Interpellanza Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Sechi - Cugusi sulle improrogabili e urgenti iniziative che la Regione deve intraprendere nei confronti della SARAS Spa per i danni da inquinamento ambientale nelle aree in prossimità della raffineria e per i mancati risarcimenti per i danni materiali arrecati dalle attività industriali, ai beni mobili e immobili dei produttori orto-serricoli operanti nell'area intorno a Sarroch". (467)

Annunzio di mozione

PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.

SECHI, Segretario:

"Mozione Sanna Giacomo - Dessì - Planetta - Solinas Christian sull'acquisizione mediante cottimo fiduciario dei servizi di advisor per la privatizzazione della Saremar". (285)

PRESIDENTE. Considerate le numerose assenze, compresa quella della Giunta, sospendo i lavori sino alle ore 10 e 20.

(La seduta, sospesa alle ore 10 e 10, viene ripresa alle ore 10 e 26.)

Discussione della mozione Cuccu - Diana Giampaolo - Agus - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Espa - Floris Vincenzo - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru - Mariani - Solinas Antonio - Arbau - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Sechi - Zuncheddu - Salis sulla deliberazione della Giunta regionale n. 33/54 dell'8 agosto 2013 con la quale vengono trasferite dall'Agenzia Laore all'Agenzia Agris le funzioni di autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (283)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 283.

(Si riporta di seguito il testo della mozione:

Mozione Cuccu - Diana Giampaolo - Agus - Bruno - Cocco Pietro - Corda - Cozzolino - Espa - Floris Vincenzo - Manca - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sabatini - Sanna Gian Valerio - Soru - Mariani - Solinas Antonio - Arbau - Cocco Daniele Secondo - Cugusi - Sechi - Zuncheddu - Salis sulla deliberazione della Giunta regionale n. 33/54 dell'8 agosto 2013 con la quale vengono trasferite dall'Agenzia Laore all'Agenzia Agris le funzioni di autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

- l'Agenzia Laore è stata istituita con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 13, al fine di promuovere lo sviluppo dell'agricoltura, lo sviluppo integrato dei territori rurali, la compatibilità ambientale delle attività agricole e di favorire la multifunzionalità delle aziende agricole, le specificità territoriali, le produzioni di qualità e la competitività sui mercati;

- la Giunta regionale con le deliberazioni n. 51/19 del 24 settembre 2008 e n. 17/34 del 27 aprile 2010 ha designato l'Agenzia Laore quale autorità di controllo per le produzioni DOP e IGP;

- l'Agenzia Laore attualmente svolge attività di controllo sulle seguenti produzioni a marchio tutelato dalla Comunità europea: Agnello di Sardegna IGP, Fiore sardo DOP, Carciofo spinoso di Sardegna DOP e Zafferano Sardegna DOP;

- con deliberazione n. 43/45 del 6 dicembre 2010 la Giunta regionale ha approvato, ai sensi dell'articolo 28, comma 1, lettera a), della legge regionale n. 13 del 2006, il nuovo statuto dell'Agenzia Laore Sardegna che ha sostituito il precedente documento, approvato con deliberazione n. 25/37 del 3 luglio 2007, intendendo adeguare la struttura organizzativa alle nuove competenze dell'Agenzia e attribuendo al Dipartimento per gli affari generali e della contabilità le attività di controllo finalizzate alla certificazione volontaria, incluse quelle previste dagli articoli 10 e 11 del regolamento (CE) n. 510/2006, relative alle produzioni DOP e IGP regionali per le quali i soggetti richiedenti il marchio di origine non scelgano un organismo di controllo privato;

- tale statuto è stato approvato in via definitiva con deliberazione n. 5/15 del 3 febbraio 2011 dopo l'acquisizione del parere della competente Commissione consiliare, parere che, come sancisce l'articolo 28 della legge regionale n. 13 del 2006, deve essere acquisito prima che la Giunta regionale approvi o modifichi gli statuti delle agenzie;

APPRESO che la Giunta regionale in data 8 agosto 2013 con la deliberazione n. 33/54, ha designato, con decorrenza 1° gennaio 2014, l'Agenzia Agris quale autorità pubblica di controllo sulle produzioni DOP e IGP regionali e le produzioni a marchio di qualità garantita dalla Regione di cui alla deliberazione n. 34/18 del 7 agosto 2012;

VERIFICATO che tale deliberazione non è stata preceduta da alcuna modifica degli statuti delle due agenzie relativamente alle funzioni e alle competenze ad esse spettanti;

PRESO ATTO che, di fatto, sono state trasferite all'Agenzia Agris competenze e funzioni che per statuto sono attribuite all'Agenzia Laore;

RICORDATO che con deliberazione n. 18/37 del 23 aprile 2013 la Giunta regionale ha adottato l'atto di indirizzo strategico confermando in capo all'Agenzia Laore le funzioni di autorità di controllo anche per il triennio 2013-2015;

CONSIDERATO che:

- l'attribuzione delle funzioni di autorità pubblica di controllo sulle DOP/IGP regionali all'Agenzia Agris è in contrasto con quanto previsto negli statuti delle due agenzie;

- l'Agenzia Laore ha investito ingenti risorse finanziarie nella formazione del personale, potenziando e rafforzando il gruppo di tecnici impegnati nelle attività ispettive e di controllo sulle produzioni DOP/IGP;

- nel corso degli anni l'Agenzia Laore, grazie anche alle competenze acquisite dal suo personale, ha aumentato la propria efficienza e operatività, riscontrabile dal numero delle verifiche ispettive effettuale salito, nel triennio 2010-2012, da 457 a 1.275, dal numero degli operatori sottoposti a verifica salito, nello stesso arco di tempo, da 3.406 a 3.772 e dal crescente numero di prodotti certificati tali da consentire l'erogazione agli operatori agricoli di premi comunitari per un importo superiore a 5 milioni di euro;

- l'Agenzia Agris, per i controlli per l'olio DOP Sardegna, si è avvalsa in passato degli ispettori dell'Agenzia Laore, a dimostrazione del fatto che non dispone dei mezzi e delle professionalità adeguate per poter svolgere attività di certificazione;

RILEVATO che tra le motivazioni addotte dalla Giunta regionale per giustificare il trasferimento di competenze dall'Agenzia Laore all'Agenzia Agris delle funzioni di autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta, vi sarebbe la necessità che l'Agenzia Laore indirizzi totalmente le professionalità a disposizione verso altre attività di sviluppo in agricoltura e che vengano risolte le difficoltà, evidenziate anche dalle ripetute incomprensioni tra l'Agenzia e il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, connesse alla coesistenza in capo allo stesso soggetto dell'attività di assistenza tecnica e di organismo di controllo;

APPURATO che:

- il servizio Laore preposto alle funzioni dell'autorità di controllo impiega meno di 30 dipendenti su un totale di circa 600 e che, quindi, non trova alcuna giustificazione l'asserita necessità di indirizzare la totalità delle risorse umane verso altre attività di sviluppo locale;

- relativamente alle incomprensioni in merito alla coesistenza delle attività di assistenza tecnica e di controllo, cui fa riferimento la deliberazione, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali non ha mai sollevato obiezioni all'Agenzia Laore e che nel corso degli anni non è mai stato presentato all'Agenzia alcun reclamo che abbia posto dei dubbi sull'imparzialità dell'operato svolto;

- la società CERMET, che ha fornito all'Agenzia la consulenza finalizzata alla presentazione della domanda per l'accreditamento delle procedure di certificazione di Laore, ha affermato che "il requisito di imparzialità è garantito dall'essere autorità pubblica senza interessi diretti nelle attività economiche, l'indipendenza di operato dei valutatori è garantita attraverso un sistema di incarichi e controlli per valutatore che garantisce che non vi siano rapporti di assistenza tecnica tra controllato e controllore";

VALUTATO che:

- lo spostamento delle funzioni di controllo avrà notevoli ripercussioni negative sul settore agricolo isolano essendo a rischio i riconoscimenti delle produzioni certificate per l'anno 2013;

- altresì, per le attività di controllo e certificazione delle produzioni DOP e IGP l'Agenzia Agris, per far fronte alle nuove competenze, dovrà inevitabilmente formare un nuovo corpo ispettivo dotato delle qualifiche necessarie o si troverà costretta a ricorrere a professionalità esterne, in ogni caso con un ingiustificato dispendio di risorse pubbliche;

impegna la Giunta regionale

a revocare la deliberazione n. 33/54 dell'8 agosto 2013 con la quale si stabilisce il trasferimento delle competenze sulla certificazione delle produzioni DOP e IGP e a marchio di qualità regionale dall'Agenzia Laore all'Agenzia Agris. (283).)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

CUCCU (P.D.). Signora Presidente, Assessore, colleghi, questa mozione trae spunto dalla delibera numero 33/54, dell'agosto scorso, con la quale la Giunta vorrebbe trasferire, con decorrenza 1° gennaio 2014, dall'agenzia Laore all'agenzia Agris le funzioni di autorità di controllo per le produzioni DOP e IGP. A una prima analisi non ci sarebbe niente di male, sarebbe questa l'obiezione dei più, in quanto si passa da un'agenzia regionale a un'altra. Si tratta di due agenzie che hanno compiti assimilabili, quindi diciamo che a un esame superficiale non ci sarebbe nulla da obiettare. A nostro avviso, invece, l'argomento merita l'attenzione del Consiglio regionale, non foss'altro perché è lo stesso Consiglio che, a più riprese, ha sottolineato l'importanza che al fine della valorizzazione delle nostre produzioni agricole hanno le certificazioni di qualità. Più volte il Consiglio ha rappresentato la grande valenza che ha il legame della qualità con il territorio, nonché l'importanza di una certificazione rigorosa con requisiti di terzietà, diversamente la valenza stessa delle certificazioni avrebbe poco significato. Ecco perché con la nascita delle agenzie, nella passata legislatura, si pensò di attivare un percorso per designare l'agenzia Laore quale autorità di controllo per le produzioni DOP e IGP. Tant'è che oggi Laore svolge attività di controllo sulle produzioni dell'agnello sardo IGP, del fiore sardo DOP, del carciofo spinoso di Sardegna DOP e dello zafferano di Sardegna DOP.

Che cos'è successo in questi anni in Laore? Laore ha esercitato la sua funzione? A vedere i numeri, direi di sì. L'agenzia Laore negli anni ha investito ingenti risorse nella formazione del personale e ha rafforzato il gruppo di tecnici impegnati nelle attività ispettive e di controllo sulle produzioni DOP e IGP. Nel corso degli anni, grazie anche alle competenze acquisite dal suo personale, l'agenzia Laore ha aumentato la propria efficienza e operatività. Efficienza e operatività riscontrabili anche dai numeri: dal numero delle verifiche ispettive effettuate e che è salito nel triennio 2010-2012 da 457 a 1275; dal numero degli operatori sottoposti a verifica nello stesso arco di tempo, passati da 3.406 a 3.772, e dal crescente numero di prodotti certificati, tale da consentire l'erogazione agli operatori agricoli di premi comunitari per un importo superiore a 5 milioni di euro. Inoltre, anche Agris, per il controllo dell'olio DOP di Sardegna si è avvalsa, nel passato, degli ispettori dell'agenzia Laore, a dimostrazione del fatto che non dispone di mezzi e di professionalità adeguati a svolgere questa certificazione.

Ma allora perché la Giunta interviene per trasferite le competenze di Laore ad Agris? Il senso di questa mozione, Assessore, è questo. Tra le motivazioni addotte dalla Giunta, che leggiamo nella delibera, per giustificare il trasferimento delle competenze e delle funzioni di autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione di origine protetta vi sarebbe la necessità - leggo testualmente la delibera della Giunta - che l'agenzia indirizzi totalmente le professionalità a disposizione verso altre attività di sviluppo in agricoltura e che vengano risolte le difficoltà evidenziate anche dalle ripetute incomprensioni tra l'agenzia e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali connesse alla coesistenza in capo allo stesso soggetto dell'attività di assistenza tecnica e di organismo di controllo.

Mi domando: ma l'asserita necessità di indirizzare la totalità delle risorse di Laore verso attività di sviluppo in agricoltura è supportata da una preventiva analisi del fabbisogno o da altre motivazioni che a noi sono sconosciute? Stiamo parlando di 30 unità di dipendenti su un totale di 600, ecco perché sorge il dubbio, e da qui la prima domanda, sulle reali motivazioni di questa operazione.

Relativamente alle incomprensioni, sempre citate nella delibera, in merito alla coesistenza delle attività di assistenza tecnica e di controllo, a cui fa riferimento la delibera, il Ministero non ha mai sollevato obiezioni all'agenzia Laore e nel corso degli anni non è stato presentato nemmeno un reclamo che abbia sollevato dubbi sulla imparzialità dell'operato svolto dall'agenzia Laore. Addirittura la società CERMET, quindi un soggetto certificatore, che ha fornito all'agenzia la consulenza finalizzata alla presentazione della domanda per l'accreditamento delle procedure di certificazione di Laore, ha affermato che - anche qui leggo testualmente dalla certificazione - il requisito di imparzialità è garantito dall'essere autorità pubblica senza interessi diretti nelle attività economiche. L'indipendenza di operato dei valutatori è garantita attraverso un sistema di incarichi e controlli per valutatore che garantisce che non vi sia rapporto di assistenza tecnica tra controllore e controllato. D'altronde il percorso intrapreso per l'accreditamento della struttura, l'acquisto di un sistema informatico ad hoc per le produzioni certificate, l'assegnazione in maniera esclusiva dei tecnici ispettori alle attività dell'autorità di controllo e la continua formazione del personale hanno fatto sì che siano stati raggiunti i risultati richiesti e con un alto livello professionale. Elementi, quelli che ho appena citato, che non sono stati mai posti in dubbio da alcuna direzione generale e regolarmente rendicontati. Ecco, se le cose stanno in questa maniera, viene da chiedersi da quale documento si evinca l'incomprensione legata alla coesistenza in capo allo stesso soggetto delle attività di assistenza tecnica e organismo di controllo. Sono interessate due diverse direzioni generali, ognuna delle quali svolge il compito a cui è dedicata. Da qualche documento si deve pur evincere questa difficoltà, ovvero l'impossibilità di far coesistere queste due attività, non può essere solo un chiacchiericcio.

C'è poi, Assessore, anche una riserva che noi avanziamo sulla procedura. A nostro avviso non si può, con una semplice delibera di Giunta, attribuire delle funzioni che sono in palese contrasto con gli statuti delle due agenzie. Lo statuto di Laore è chiarissimo: all'articolo 14, comma 10, stabilisce che le funzioni di controllo su DOP e IGP sono in capo al Dipartimento degli affari generali e della contabilità. Noi pensiamo che se proprio la Giunta ritiene opportuno, e deve ovviamente motivarlo, attribuire queste funzioni all'Agris, va avviata tutta la procedura per la modifica dello statuto, che poi è lo stesso che questa Giunta ha adottato proprio per rispondere all'esigenza che si era creata con la designazione di Laore quale autorità di controllo su DOP e IGP.

Ecco, noi firmatari di questa mozione ci chiediamo: che cos'è successo in questi tre anni? Perché oggi si forza, si violenta lo statuto dell'agenzia? Perché si scavalca la Commissione competente che deve esprimere il parere sulle modifiche di quello statuto? Perché si mortifica il personale violando le più elementari norme che disciplinano le relazioni sindacali? Con quale personale Agris farà fronte a queste incombenze? Quali risorse saranno necessarie per attivare una struttura in grado di assolvere adeguatamente questa funzione? Andrà formato un nuovo corpo ispettivo dotato delle qualificazioni necessarie o ci si avvarrà di professionalità esterne? Assessore, noi vogliamo porre tutti questi interrogativi con la discussione in Aula, perché non vorremmo pensar male e nemmeno evocare massime di andreottiana memoria.

Infine vorrei fare alcune considerazioni, non ultime per importanza, perché a volte quando noi e anche la Giunta operiamo su queste materie ci dimentichiamo per conto di chi dobbiamo operare e per conto di chi devono operare anche le agenzie agricole. Lo spostamento delle funzioni di controllo avrà notevoli ripercussioni negative sul settore agricolo, mettendo a rischio il riconoscimento delle produzioni certificate per il 2013, perché a fine anno - ecco perché non dobbiamo mai dimenticarci per conto di chi operiamo - vanno certificati l'agnello IGP, il carciofo DOP, l'olio DOP. Le produzioni sono tutte collocate a fine anno, le stagioni non le organizziamo noi, ma la struttura di Agris non è pronta, per cui il rischio è il blocco delle certificazioni, e conseguentemente la perdita di ingenti risorse nel settore agricolo.

Io penso che se la Giunta avverte questa esigenza può procedere a un esame più compiuto, sottoponendolo anche alla valutazione della Commissione. Nell'attesa, per evitare di arrecare danni a queste produzioni, si può non dico revocare la delibera, ma almeno sospenderne l'efficacia. Penso sia opportuno e prudenziale almeno sospendere una delibera che in questo momento a noi pare illogica, contraddittoria e irragionevole e che può essere dannosa anche per le casse della Regione, in quanto sono già state spese risorse notevoli e risorse ancora più importanti potranno essere spese oppure perse dal mondo agricolo qualora non si facciano le cose che si devono fare.

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera Zuncheddu è rientrata dal congedo.

Ricordo ai colleghi che intendono intervenire che si devono iscrivere entro la conclusione del primo intervento.

E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Solinas. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). La mozione che è stata presentata, di cui è primo firmatario il collega Giuseppe Cuccu, è una mozione importante che riguarda un settore fondamentale per l'economia della nostra Isola. Quando si discute di argomenti che riguardano un settore come questo, l'attenzione del Consiglio e della maggioranza in particolare è quella che possiamo anche adesso apprezzare.

Assessore, le osservazioni messe per iscritto ed esposte dal presentatore della mozione confermano la grande confusione che si è creata intorno alla deliberazione che la Giunta ha adottato nello scorso mese di agosto. Da un lato andate in giro a dire che volete riformare il settore agricolo passando da tre agenzie a una, ma non se ne conoscono i tempi né le modalità, dall'altro trasferite da Laore ad Agris delle competenze molto importanti per il settore agricolo, quelle sulla certificazione delle produzioni DOP, IGP e a marchio di qualità regionale. Se questo trasferimento di competenze fosse finalizzato a offrire un servizio migliore alle aziende agricole e all'agricoltura in Sardegna, non avremmo nulla da ridire, ma secondo noi è un trasferimento sbagliato sia nei tempi che nelle scelte che vengono fatte. Avviene, infatti, in piena campagna agricola, la cui annualità non coincide con l'anno solare. Il 1° gennaio, data dalla quale, come voi avete deciso, le citate competenze sono trasferite all'Agris, le aziende agricole sono nel pieno della loro attività, che va dal mese di giugno ai mesi di aprile e maggio dell'anno successivo. Questo naturalmente ha creato grande preoccupazione nel settore agricolo e credo, Assessore, che lei ne sia buon testimone, perché le associazioni di categoria hanno rappresentato a lei e alla Commissione agricoltura la loro netta contrarietà a questa deliberazione.

Dicevo che se fosse finalizzato ad assicurare un servizio migliore all'agricoltura sarda non avremmo niente in contrario, ma ciò che più ci preoccupa è che sino a oggi l'agenzia Laore ha svolto il suo compito con grande serietà e competenza, disponendo di ottime professionalità. Tra l'altro, proprio per svolgere al meglio le funzioni di autorità di controllo e porre i propri dipendenti nelle condizioni migliori per esercitarle, Laore ha investito notevoli risorse economiche. Pertanto, Assessore, le chiedo: qual è il vero motivo del trasferimento di queste competenze? Come diceva il collega Cuccu non c'è un problema di coincidenza tra controllore e controllato, non c'è nessuna incompatibilità perché, come lei ben sa, si tratta di due competenze attribuite a Laore, ma nettamente distinte, in quanto in capo a due direzioni diverse. La cosa più preoccupante, Assessore, è che il 5 novembre, cioè avantieri, non un mese fa o qualche mese fa, il direttore generale di Laore e i direttori di servizio ci hanno fatto capire chiaramente di aver subito questa decisione, di non essere stati coinvolti minimamente nella nuova programmazione di questo tipo di attività. La quinta Commissione ha audito anche il direttore generale dell'Agris, che naturalmente è ben contento di avere ulteriori competenze e di poter allargare il suo raggio d'azione, però la cosa che più mi preoccupa, e che dovrebbe preoccupare particolarmente lei, Assessore, è che siamo nel mese di novembre, a quaranta giorni dalla data in cui le competenze dovrebbero essere trasferite in capo all'Agris, e finora nulla, proprio nulla l'Agris ha fatto per cercare di darsi un minimo di organizzazione, se non quella di cui già dispone per quanto riguarda il controllo sull'olio DOP. Il direttore dell'Agris ci ha detto candidamente che si sta preparando a organizzare una struttura. Cosa vuol dire, Assessore, organizzare una struttura? Per far sì che il servizio rimanga quanto più possibile efficiente e professionale, prendiamo le professionalità di Laore e le trasferiamo all'Agris? Oppure, e questo è il dubbio che mi è venuto durante l'audizione dei due direttori generali, dal momento che si vuole organizzare una struttura si intende assumere altro personale? Non credo che le casse regionali, in modo particolare, e la situazione generale delle finanze pubbliche lo consentano, non mi sembra una cosa opportuna.

Per questo, Assessore, la richiesta che viene fatta alla Giunta è quella di revocare la delibera adottata l'8 agosto 2013, non perché vogliamo bloccare l'attività, ma perché, come ho detto all'inizio, Laore svolge ottimamente un importante servizio per le aziende agricole sarde, e noi dobbiamo assolutamente evitare, in questa fase, di mettere in crisi il mondo agricolo che già attraversa un periodo tutt'altro che splendido.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (Gruppo Misto). Come hanno già sottolineato i colleghi Solinas e Cuccu, e io lo voglio far rilevare anche al Presidente della quinta Commissione, il collega Paolo Sanna, quando si parla di problemi legati all'agricoltura purtroppo quest'Aula è desolatamente vuota e spero non sia anche desolatamente disattenta. Forse anche questo spiega lo stato dell'agricoltura in Sardegna, perché se l'organo legislativo manifestasse un interesse superiore a quello che è il valore intrinseco delle produzioni agropastorali della nostra terra non dico che potremmo risolvere i nostri problemi, ma un elemento in più di sostegno allo sviluppo della nostra isola potremmo darlo. Mi sento di fare questa riflessione che, come il presidente Sanna sa, ho fatto anche in Commissione agricoltura, alla quale ho chiesto di poter partecipare proprio perché penso che nell'ambito del lavoro che stiamo facendo per un nuovo modello di sviluppo della Sardegna la modernizzazione e la maggiore produttività del nostro sistema agropastorale sia fondamentale.

Detto questo, entro nel merito della mozione. Non voglio ripetere le questioni che ha posto in maniera assolutamente chiara, comprensibile, netta e totalmente condivisibile il collega Cuccu, ma mi auguro che l'Assessore tenga conto della profondità e fondatezza delle argomentazioni addotte e possa sospendere questa deliberazione nelle more di una riflessione sul funzionamento delle agenzie regionali in agricoltura che è in atto nella Commissione agricoltura e che spero possa essere estesa a tutte le forze politiche. Sono convinto, per questioni di legittimità ma anche, come dire, di bontà del prodotto finito e dei risultati che possono essere acquisiti, secondo la volontà di questa delibera, che un'ulteriore fase di riflessione, di verifica e di aggiornamento della decisione sia assolutamente necessaria.

Assessore, le voglio rappresentare il fatto che esattamente ieri mattina, su proposta mia e degli altri commissari del centrosinistra, la Commissione agricoltura ha audito i responsabili delle tre agenzie regionali per esaminare "le proposte delle priorità e dei programmi delle agenzie per l'anno 2013". L'abbiamo fatto in riferimento a una delibera della Giunta, se non ricordo male, di agosto o settembre, ma siamo pressoché alla fine dell'anno di cui avremmo dovuto definire le priorità per le agenzie. Anche questo è un segno di pigrizia, di lassismo, di mancato interesse e di intempestività nella verifica delle relazioni e della programmazione delle agenzie. E anche questo è un dato significativo dello stato degli enti e, parallelamente, dell'agricoltura in Sardegna.

Le pongo questi problemi, Assessore, anche perché parliamo dell'agenzia Laore e la mozione presentata dal collega Cuccu, che in tanti abbiamo sottoscritto, richiama quanto certificato dalla CERMET. La CERMET ha espresso un concetto assolutamente importante e fondamentale che spesso non viene rispettato negli atteggiamenti concreti che l'amministrazione regionale assume. Le leggo la frase precisa che il collega Cuccu, che ringrazio per averlo fatto, ha inserito nel testo della mozione. Scrive la CERMET: "Il requisito di imparzialità" - riferito a Laore - "è garantito dall'essere autorità pubblica senza interessi diretti nelle attività economiche, l'indipendenza di operato dei valutatori è garantita attraverso un sistema di incarichi e controlli per valutatore che garantisce che non vi siano rapporti di assistenza tecnica tra controllato e controllore".

Le voglio far notare, Assessore, che questo concetto era alla base della nostra richiesta di sette anni fa di inquadrare i tecnici, i veterinari e gli assistenti dell'agenzia Aras nei ruoli di Laore. Lei sa che questo è un argomento sul quale più volte ci siamo confrontati, con lei e con gli Assessori precedenti, perché finora le leggi di settore del Consiglio regionale sono ancora inapplicate per questioni formali. Le chiederei, in forza della bontà e della profondità di questo principio e se fosse possibile nei tempi consentiti da questo dibattito - ma credo che di tempo oggi ne avremo parecchio vista la penuria di iscrizioni a parlare su questo argomento -, di dare a quest'Aula una risposta e di precisare lo stato dell'arte delle decisioni che il Consiglio ha ampiamente riproposto, se non sbaglio tre volte di seguito, con leggi regionali modificate.

Questa mozione è importante perché ci impone di discutere di questo argomento. Assessore, la prego di farsi aiutare, usiamo questo termine, dal Consiglio durante l'esame del bilancio perché le risorse che il bilancio regionale stanzia per l'agricoltura e per le tre agenzie regionali, che peraltro fanno il loro dovere, sono inadeguate. Ho letto le relazioni delle tre agenzie, presumo, anzi sono certo che le abbia lette anche lei, e la relazione di Laore dà con nettezza, estrema sincerità e responsabilità il senso dell'inadeguatezza dell'attività degli enti e della Regione, dell'ente politico Regione, nella gestione delle politiche per l'agricoltura e della scarsità dei risultati conseguiti. Lo dicono con estrema sincerità ed è da apprezzare non in termini distruttivi, ma in termini propositivi. Tant'è che mi ha colpito il fatto che i tecnici di Laore hanno proposto programmi importanti e significativi, così mi è sembrato, per esempio per quanto riguarda l'eradicazione o almeno il contenimento della piaga della lingua blu e di quella della peste suina. Mi ha sorpreso anche che abbiano lamentato il fatto che queste indicazioni non sono state neanche prese in considerazione dagli Assessorati competenti. Invece continuiamo a distribuire incentivi per milioni di euro per un disastro che potrebbe essere preventivamente affrontato e fermato, ponendo fine anche alla politica di incentivi e contributi per le emergenze.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Lotto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Presidente, io sono tra i firmatari di questa mozione, ne condivido il contenuto e l'importanza, però devo anche dire che mi dispiace molto che di questo tema debba parlare il Consiglio regionale, in quanto la materia è normata, le competenze e le responsabilità sono talmente ben individuate che non tener conto di quanto previsto dalle leggi approvate da questo Consiglio è assolutamente inaccettabile.

Ho assistito due giorni fa, come accennato dal collega Solinas, a un'audizione in cui il direttore generale e alcuni altri dirigenti di Laore, parlando del loro operato hanno dimostrato come la Regione, e l'Assessorato dell'agricoltura per quanto gli compete, della gran parte delle cose che in quell'agenzia si fanno non tiene in alcun modo conto. Ho osservato con curiosità i colleghi che nell'ascoltare quei dirigenti sembravano cadere dalle nuvole: "Ma come, era possibile da anni avviare la lotta contro la lingua blu con un'azione di prevenzione che ci avrebbe consentito di risparmiare 18 milioni di euro e nessuno ne sapeva nulla, nessuno ha lavorato a questo?". E via con altre argomentazioni.

Ora noi ci ritroviamo di fronte a una delibera di Giunta che, in relazione a un servizio che è stato messo in piedi - come lo stesso collega Cuccu ha detto - con notevoli costi di formazione e aggiornamento del personale, sostanzialmente dice che quel servizio va buttato a mare e sostituito con qualcos'altro! Ecco, questo sì doveva essere portato all'attenzione se non di quest'Aula quanto meno della Commissione competente, perché si è deciso che quel servizio non va bene, non funziona ed è opportuno assegnare le relative competenze ad altra agenzia. Io non so se l'Assessore sia consapevole del fatto che il tema del controllo della qualità dei prodotti, della certificazione della qualità, è di estrema delicatezza. E' il tema sul quale l'Assessorato dell'agricoltura - credo che l'Assessore ne sia consapevole - dovrebbe puntare prioritariamente il proprio impegno. Trattare invece in questo modo i funzionari e i dirigenti che si occupano di questa materia significa delegittimare coloro che con un lavoro costante si impegnano quotidianamente per superare limiti e deficienze del Ministero. Va detto chiaramente, Assessore, che il problema del controllo e della difesa della credibilità dei nostri prodotti di qualità è un problema nostro, prima che del Ministero. E se al Ministero si opera in una maniera che noi non condividiamo, e lo possiamo apprendere solo da chi ha un rapporto costante con il Mipaaf, noi questa partita non la giochiamo bene, mentre abbiamo il dovere di giocarla al meglio. Non è possibile che l'Agenzia ricorra al Tar, il Tar le dia ragione e noi non ne teniamo conto, anzi, più realisti del re, rimuoviamo il problema e diciamo che coloro che si sono occupati di questo tema finora non se devono occupare più. Stanno per caso dando fastidio a qualcuno? Stanno per caso dando fastidio a qualcuno che ritiene che i controlli non debbano essere fatti? Vorrei capire se i controlli che si facevano anni fa sul pecorino romano vengono effettuati allo stesso modo da quando la competenza è stata trasferita a un ente privato con sede fuori della Sardegna.

Ripeto, Assessore, il problema del controllo della qualità dei prodotti e il conseguente problema della credibilità degli stessi non li possiamo assolutamente trascurare. Abbiamo il sacrosanto dovere di difendere tutti i prodotti e di non consentire che vengano difesi quelli controllati da altri e attaccati quelli controllati dal pubblico.

Mi rendo conto che il tema è serio e delicato e, ripeto, non è questa la sede nella quale avrei voluto che fosse stato affrontato. E' un tema molto tecnico che l'Assessorato dell'agricoltura e l'agenzia Laore avrebbero dovuto trattare nelle sedi opportune. Eventuali difficoltà andavano affrontate e superate, ma un colpo di spugna che elimina i protagonisti per ignorare il problema non può essere assolutamente condiviso e nemmeno tollerato, perché delegittima coloro ai quali noi affidiamo le responsabilità in questa materia.

Sono abbastanza preoccupato del fatto che da una parte si dice (come ha fatto l'altro giorno, arrampicandosi sugli specchi, perché non poteva fare diversamente, il direttore generale di Laore) che c'è un conflitto tra controllato e controllore in quanto appartenenti alla stessa agenzia, dopo di che trasferiamo le competenze a un'altra agenzia, e dall'altra, qualche giorno dopo, in Giunta si definisce un provvedimento di legge che riaccorpa quelle due agenzie. Questo significa che di uffici preposti al controllo sui prodotti di qualità noi non ne dobbiamo avere. E' una scelta politica che sta facendo l'Assessorato, lo si dica chiaramente. Secondo me è un errore. Per carità, non è oggettivamente sbagliato, però è una scelta politica, per cui non si prendano in giro coloro che lavorano seriamente, al di là dei tanti giudizi avventati sui dipendenti regionali che vengono espressi qui dentro e nell'opinione pubblica. E quando lavorano seriamente guarda caso spesso - e questo secondo me è uno di quei casi - si ritrovano a non essere adeguatamente tutelati dal punto di vista politico proprio dalla struttura in cui prestano servizio. Io non credo che questa scelta che la Giunta…

PRESIDENTE. Onorevole Lotto, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). Presidente, all'esito del dibattito e prima della replica dell'Assessore chiederei dieci minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Sospendo i lavori sino alle ore 11 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 06, viene ripresa alle ore 11 e 48.)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale.

CHERCHI (P.d.L.), Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale. Ho seguito davvero con molta attenzione la presentazione della mozione da parte dell'onorevole Cuccu e tutti gli interventi che si sono susseguiti, ho però onestamente necessità di chiarire alcuni aspetti che non corrispondono esattamente a alla posizione, ai problemi e alle necessità di risposte assunti nella mozione stessa.

Uno dei punti che è giusto chiarire è che non esiste nessuna illegittimità. Come voi sapete, la legge numero 13 dell'8 agosto 2006, quella che istituisce e disciplina le agenzie agricole, all'articolo 9 attribuisce all'Agris proprio la funzione di supporto della certificazione di qualità delle produzioni locali, mentre all'articolo 15 attribuisce all'agenzia Laore un altro compito, quello di favorire la valorizzazione delle produzioni agroalimentari, delle biodiversità regionali e dei prodotti tipici. Come ben capite, il Consiglio regionale ha stabilito con legge le competenze delle due agenzie, attribuendo all'agenzia Agris quella di organismo di certificazione delle produzioni di qualità.

In un secondo tempo, con una delibera di Giunta, fu attribuito all'agenzia Laore l'incarico di seguire parte delle certificazioni dei prodotti di qualità, ed esattamente tre anni dopo l'agenzia Laore adeguò il suo statuto. Oggi la Giunta così come aveva dato sta togliendo, ovvero con un atto amministrativo ha deciso di riassegnare tutte le competenze all'agenzia Agris che, come sapete, aveva comunque mantenuto quella relativa all'olio DOP.

Successivamente però - è giusto che l'Aula conosca alcuni aspetti che ritengo davvero importanti - i rapporti tra l'agenzia Laore e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali si sono in qualche modo incrinati, probabilmente per problemi di incomprensione, fatto sta che dopo vari richiami con atti ufficialmente certificati, esattamente nel febbraio 2012, da parte del Mipaaf vengono comminate a Laore due sanzioni per illecito amministrativo, per l'importo totale di 16.667 euro. L'Assessorato ha ritenuto che la scarsa collaborazione tra le due agenzie poteva essere all'origine della comminazione delle due sanzioni, addirittura con rilievo di illecito amministrativo.

Sottolineerei comunque altri due aspetti che credo siano importanti: non tutte le agenzie agricole hanno espresso contrarietà nei confronti della citata delibera della Giunta, anzi alcune, una volta fugati i dubbi che avevano espresso, hanno condiviso con me il percorso. Bisogna però dire, colleghi, che gli stessi consorzi di tutela da tempo erano entrati in contrapposizione con l'organismo di certificazione. La certificazione del pecorino romano non è affidata a noi da tempo, questo lo sappiamo, ma addirittura ultimamente c'è stato un contrasto con il consorzio di tutela dell'agnello IGP. Vorrei che i colleghi prendessero atto, nel sito web, delle dichiarazioni rese dallo stesso consorzio di tutela dell'agnello IGP, dalle quali si evince quale sia la situazione di difficoltà.

I colleghi hanno tra l'altro sollevato due dubbi che io ritengo abbastanza importanti, che sono legati soprattutto alla necessità di un aumento del personale dell'agenzia Agris e a come esso potrà far fronte alla gestione di questa attività di controllo. E' bene che sia chiaro che la possibilità di nuove assunzioni non esiste e non esisterà. L'Agris non può assolutamente fare assunzioni, anche per effetto delle norme in vigore, e non saranno necessarie convenzioni, proprio per fugare qualsiasi dubbio sul percorso che sarà realizzato; anzi l'idea è quella di utilizzare il personale dell'Agris attualmente in servizio, personale qualificato che gestisce l'attività di controllo sull'olio DOP e, ove fosse necessario, chiedere ai dipendenti dell'agenzia Laore la disponibilità a trasferirsi all'Agris.

Per chiudere tutto il ragionamento c'è l'impegno da parte della Giunta, qualora fosse necessario, cioè se il trasferimento di competenze non fosse completato entro il mese di gennaio, di procrastinare i termini, con una delibera di Giunta, per consentire di approntare la nuova gestione dell'ufficio per le certificazioni di qualità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.

Il tempo a sua disposizione è di dieci minuti.

CUCCU (P.D.). Presidente, Assessore, colleghi, noi abbiamo sollevato questo problema perché avvertiamo il pericolo che a fine anno, quando cioè vi è la maggiore concentrazione di produzioni DOP e IGP, l'abbiamo spiegato prima, si blocchino queste certificazioni. Pensiamo che la struttura realizzata in Laore, peraltro con dispendio di risorse, sia assolutamente in linea con le finalità della legge numero 13, tra le quali vi è proprio la certificazione della qualità delle produzioni locali. E' vero che questa funzione è stata attribuita con delibera di Giunta, ma poi è stata inserita nello statuto di Laore, e la delibera di Giunta è peraltro sottoposta a una procedura, che è quella del passaggio in Commissione, quindi la Giunta dà e toglie, ma seguendo le procedure e le valutazioni che vengono fatte in Commissione. Inoltre penso che il discorso sul Ministero dovremmo valutarlo nella sua interezza, perché comunque, come si evince anche dalla comunicazione del 29 ottobre 2013, quindi dell'altro giorno, il Ministero ritiene invece che tutte le risposte date da Laore siano esaustive e che quindi questa agenzia abbia ben operato in questi anni. Quindi una contrarietà da parte del Ministero, Assessore, non c'è perché l'ultima comunicazione ministeriale, di cui lei sicuramente dispone ma che ha omesso di citare, fuga ogni dubbio.

Quello che noi vogliamo dire è che se la Giunta ritiene utile seguire questa procedura lo deve fare con trasparenza politica e alla luce del sole, quindi con tutti i previsti passaggi in Commissione. A questo punto ci soddisfa l'assicurazione, che stiamo introducendo in un ordine del giorno, che non vi saranno assunzioni né reclutamento di nuovo personale attraverso convenzioni. Noi riteniamo necessario che almeno temporaneamente questa delibera sia sospesa. Poi la volontà politica della Giunta noi non la condividiamo, però è una responsabilità che dovete assumermi voi, ovviamente. Nel frattempo penso sia utile, quando si procederà alla sospensione di questa delibera, prevedere un passaggio in Commissione per tutte le istruttorie politiche che devono essere fatte. A questo punto noi possiamo anche votare a favore dell'ordine del giorno che verrà presentato, perché dà la possibilità di entrare nel merito delle questioni degli organismi preposti a questa finalità.

PRESIDENTE. E' stato presentato un ordine del giorno.

(Si riporta di seguito il testo dell'ordine del giorno numero 1:

Ordine del giorno Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Dedoni - Steri - Sanna Giacomo - Salis - Cocco Daniele - Locci - Cuccu.

IL CONSIGLIO REGIONALE

a conclusione della discussione sulla mozione numero 283 Cuccu e più sulla deliberazione della Giunta regionale numero 33/54 del 8 agosto 2013 con la quale vengono trasferite dall'agenzia LAORE all'agenzia AGRIS le funzioni di autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta,

impegna la Giunta regionale a

- non procedere all'assunzione di personale e/o alla stipula di convenzioni esterne per le finalità di cui alla deliberazione della Giunta regionale numero 33/54 del 8 agosto 2013 con la quale si stabilisce il trasferimento delle competenze sulle certificazioni delle produzioni DOP e IGP e a marchio di qualità regionale dall'agenzia LAORE all'agenzia AGRIS;

- prorogare, qualora si rendesse necessario, il termine per il trasferimento delle competenze anzidette.)

PRESIDENTE. Ovviamente, con la presentazione dell'ordine del giorno la mozione si intende ritirata.

Procediamo alla votazione dell'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO (P.D.). Sentirò poi cosa dirà il presentatore della mozione o il mio Capogruppo e nella votazione mi atterrò a quanto stabilito dal mio Gruppo, però chiedo ufficialmente che sulla citata delibera di Giunta in Commissione agricoltura venga sentito l'Assessore. E così come sono stati auditi il direttore di Laore e i dirigenti dei vari settori, chiedo che venga audito anche chi gestisce questa partita all'interno di Laore, perché credo sia giusto sapere tutto.

PRESIDENTE. Comunico che la consigliera Rosanna Floris è rientrata dal congedo.

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Corda - Cozzolino - Cuccu - Cuccureddu - Dedoni - Diana Giampaolo - Espa - Floris Rosanna - Floris Vincenzo - Fois - Gallus - Lai - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Murgioni - Oppi - Peru - Pisano - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Paolo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stocchino - Stochino - Zuncheddu.

Si è astenuta la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 50

votanti 49

astenuti 1

maggioranza 25

favorevoli 49

(Il Consiglio approva).

I lavori si concludono qui. Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 12 e 01.



Allegati seduta

Testo delle interrogazioni, interpellanze e mozioni annunziate in apertura di seduta

InterrogazionePlanetta, con richiesta di risposta scritta, sulle selezioni interne all'Amministrazione regionale nell'anno 2005 con conseguenti sperequazioni del personale e su interventi presso il Governo italiano finalizzati a riconoscimento di pari dignità in svolgimento del ruolo di vigilanza e controllo dei corpi forestali delle regioni e province autonome, e delle funzioni parificate nelle attività di pubblica sicurezza.

Il sottoscritto,

premesso che:

- in data 31 maggio 2012 è stata presentata l'interpellanza n. 338/C-1 sulle selezioni interne svolte dall'Amministrazione regionale nell'anno 2005 e conseguenti sperequazioni subite dal personale del ruolo unico regionale inquadrato in "aree" costituite dal ruolo agenti e sottufficiali del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione;

- in data 22 maggio 2012 è stata presentata l'interpellanza n. 336/C-1 sugli interventi presso il Governo italiano finalizzati al riconoscimento di pari dignità, nello svolgimento del ruolo di vigilanza e controllo dei corpi forestali delle regioni e province autonome, e delle funzioni parificate nelle attività di pubblica sicurezza della specificità degli ordinamenti del corpi forestali delle regioni e province autonome, alla stregua di quello effettuato per le forze di polizia, compreso, quindi, il Corpo forestale dello Stato (CFS);

- entrambe le interpellanza non hanno avuto ad oggi alcun esito e riscontro;

considerato che:

- nell'anno 1991 vennero assunte oltre 650 guardie forestali regionali e, successivamente, altri impiegati nell'Amministrazione regionale con qualifica di archivista e dattilografo, tutti inquadrati nella IV fascia funzionale del ruolo unico regionale;

- attraverso il medesimo iter burocratico, nell'anno 1993, vennero assunti anche 250 sottufficiali, inquadrati nella V fascia funzionale dei dipendenti regionali e nell'anno 2001 venne approvato il contratto collettivo regionale del lavoro (CCRL) 1998/2001 dei dipendenti regionali (i dipendenti regionali amministrativi vennero inquadrati in categorie e gli impiegati del Corpo forestale e di vigilanza ambientale in aree costituite dai ruoli agenti, sottufficiali e ufficiali, fermo restando la conferma delle mansioni precedenti alla predetta riclassificazione);

- vennero infine bandite, nell'anno 2003, selezioni interne per diverse fasce funzionali dei dipendenti regionali con i seguenti decreti dell'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione: decreto n. 592/P, decreto n. 593/P, decreto n. 594/P, decreto n. 595/P;

- nell'anno 2004 vennero modificati dalla Giunta regionale in carica i numeri dei posti previsti nelle predette selezioni adottando le seguenti modifiche ai seguenti decreti assessoriali: decreto n. 1297/P, decreto n. 1298/P, decreto n. 1300/P, decreto n. 1299/P;

- nell'anno 2005 vennero svolte le diverse selezioni ottenendo le diverse graduatorie pubblicate con le seguenti determinazioni della Direzione generale dell'organizzazione e del personale, Servizio reclutamento e mobilità: determinazioni n. 624/P e n. 913/P, determinazioni n. 131/P, n. 267/P e n. P 38337/1470, determinazioni n. 138/P, 256/P e n. 1074/P, determinazione n. 478/P;

considerato ancora che:

- ai vincitori della selezione interna per la categoria C e la categoria D (amministrativi), non veniva richiesto alcun cambiamento di sede o ufficio di lavoro, mentre ai vincitori della selezione area B e C del Corpo forestale e di vigilanza ambientale erano state imposte sedi di servizio disagiate e lontane dalla propria residenza (pena la decadenza dalla graduatoria in caso di non accettazione), secondo una disposizione non prevista nel bando di concorso;

- nell'anno 2008 tutti gli idonei alla innanzi citata selezione interna per l'accesso alta categoria B vennero beneficiati dell'articolo 3, comma 13, della legge regionale n. 3 del 2008 (legge finanziaria 2008), che recitava testualmente: "I dipendenti dell'Amministrazione regionale attualmente in quadrati nella categoria B e assunti con concorsi pubblici non riservati che abbiano superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006, sono inquadrati a domanda nella categoria C al primo livello retributivo. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria C e l'uguale corrispondente riduzione della categoria B", con esclusione degli appartenenti al Corpo forestale, perché nel citato articolo non è stata inserita la dicitura "area" ma solamente la dicitura "categoria" e, pertanto, con determinazione n. P 37448/1056 del 23 dicembre 2008 della Direzione generale dell'organizzazione e del personale, Servizio gestione giuridica ed economica del rapporto di lavoro, venivano inquadrati, in categoria C1, 261 impiegati idonei ex articolo 3, comma 13, della legge regionale n. 3 del 2008;

- nell'anno 2011 tutti gli idonei alla selezione interna per l'accesso alla categoria D e i dipendenti in possesso di laurea inquadrati in categoria C3, venivano beneficiati dall'articolo 7, comma 3, della legge regionale n. 1 del 2011 (legge finanziaria 2011), che recitava testualmente: "I dipendenti laureati dell'amministrazione regionale attualmente inquadrati nella categoria C al terzo livello retributivo e assunti con concorsi pubblici e i dipendenti regionali di categoria C, assunti con concorso pubblico, che hanno superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006 per il passaggio alla categoria superiore, aventi almeno trenta mesi di anzianità di servizio nella predetta categoria C, sono in quadrati nella categoria D al primo livello retributivo con decorrenza dal 1° gennaio 2011. Tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nella categoria D e l'uguale corrispondente riduzione della categoria C" (dunque ancora un'esclusione degli appartenenti al Corpo forestale, perché anche nel citato articolo non è stata inserita la dicitura "area" ma solamente la dicitura "categoria") e pertanto, in applicazione del citato articolo della finanziaria, con determinazione n. P 21441/532 del 4 agosto 2011 della Direzione generale dell'organizzazione e del personale, Servizio gestione giuridica ed economica del rapporto di lavoro, venivano inquadrati in categoria D1 66 impiegati;

constatato che, quanto esposto in precedenza, ha generato una evidente discriminazione e una sperequazione nei confronti del personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale in qualità di lavoratori appartenenti alla medesima amministrazione, che ormai da tempo ha aspettativa di recuperare serenità, fiducia e dignità al pari dei colleghi inquadrati in "categorie", in ragione del fatto che attualmente tutti gli idonei al concorso interno per l'area B del Corpo forestale sono inquadrati nell'area A con il grado di assistente capo;

rilevato che attualmente tutti gli idonei al concorso interno per l'area C del Corpo forestale sono inquadrati nell'area B con il grado di ispettore superiore e dai tabellari retributivi attuali previsti dal CCRL 2008/2009 si evince che l'area d'inquadramento immediatamente superiore ha un tabellare inferiore, in quanto l'assistente capo rappresenta l'ultimo gradino dell'area A, mentre l'ispettore rappresenta il primo gradino dell'area B e dunque, con il riconoscimento del livello superiore richiesto, i costi per le casse regionali sarebbero addirittura inferiori a quelli al momento sostenuti, mentre l'articolo 5, comma 3, della legge regionale 5 novembre 1985, n. 26 (Istituzione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sarda), recita testualmente che "Il contingente numerico del sottufficiali non deve superare comunque la quota di un terzo del contingente numerico delle guardie forestali";

atteso che:

- l'articolo 5, comma 1, della citata legge regionale n. 26 del 1985, recita: "Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale è costituito da impiegati appartenenti alle fasce funzionali sesta, quinta, quarta e terza del ruolo unico regionale previsto dall'articolo 27 della legge regionale 17 agosto 1978, n. 51";

- i corpi forestali di regioni e province autonome (la competenza in materia deriva dagli statuti speciali adottati con leggi costituzionali e relative norme di attuazione) sostituiscono, nei territori di appartenenza, funzioni e personale del Corpo forestale dello Stato, ma non hanno un riconoscimento della specificità, neppure sotto il profilo previdenziale e assistenziale, e si registra perciò una palese disparità di trattamento per lavoratori che, in concreto, svolgono le stesse funzioni;

- gli statuti delle regioni e delle province autonome sanciscono che le competenze (che nelle restanti regioni ordinarie sono assegnate al Corpo forestale dello Stato) vengono svolte nel loro territorio dal personale appartenente ai corpi forestali regionali o provinciali che però, finora, non hanno potuto usufruire dei vantaggi pensionistici (scivolo) riservati dallo Stato agli operatori del comparto sicurezza compresi quelli appartenenti al Corpo forestale dello stato (CFS);

- l'articolo 24, comma 18, del decreto legislativo 6 dicembre 2011, n. 101, convertito dalla legge n. 214 del 2011, contempla che, allo scopo di assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento, tra gli altri, dei dipendenti del comparto sicurezza, siano adottate le relative misure di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, con regolamento da emanare entro il 30 giugno 2012, e dunque appare profondamente ingiusto che lo Stato non tenga conto che personale (con tanto di qualifiche di pubblica sicurezza) che svolge lo stesso identico lavoro venga discriminato per il fatto che opera in una regione a statuto speciale, cosa che, peraltro, non avviene in altre categorie,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione, per sapere se e quali opportuni provvedimenti ed iniziative la Giunta regionale abbia adottato ovvero intenda adottare al fine di:

1) abrogare il comma 3 dell'articolo 5 della legge regionale n. 26 del 1985, in quanto si tratta di una norma ormai obsoleta e non corrispondente all'effettiva funzionalità organizzativa e operativa delle strutture del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, eventualmente sostituendolo con la più opportuna dicitura che si riferisce alle rispettive aree B e C:

a) "i dipendenti dell'Amministrazione regionale attualmente inquadrati nell'area A, risultati idonei nelle selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006, sono inquadrati a domanda, con decorrenza dal 1° gennaio 2012 nell'area B al primo livello retributivo; tali inquadramenti avvengono senza modifiche nelle sedi di servizio e nella dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nell'area B e l'uguale corrispondente riduzione dell'area A; è abrogato il comma 3 dell'articolo 5 della legge regionale 5 novembre 1985, n. 26" (per quanto riguarda il contingente di 263 idonei all'area B)";

b) "i dipendenti dell'Amministrazione regionale attualmente inquadrati nell'area B che abbiano superato le selezioni interne svolte entro il 31 dicembre 2006, sono inquadrati a domanda, con decorrenza dal gennaio 2012 nell'area C al primo livello retributivo, tali inquadramenti avvengono senza modifiche alla dotazione organica complessiva definita dalla Giunta regionale e determinano l'aumento della dotazione nell'area C e l'uguale corrispondente riduzione dell'area B" (per quanto riguarda il contingente di 72 idonei all'area C),

data soprattutto l'evidenza del fatto che tale perequazione sarebbe un doveroso riconoscimento rispetto alle gravose mansioni attribuite al personale del Corpo forestale, il quale si assume alte responsabilità come il ruolo di capopattuglia nei diversi servizi di perlustrazione e vigilanza in tutto il territorio regionale, di autista dei mezzi di servizio e mezzi pesanti, di direttore spegnimento del fuoco sugli incendi boschivi (DOS), la cui responsabilità viene posta in capo al primo appartenente al Corpo forestale che interviene sul luogo dell'incendio (sia esso un sottufficiale o un agente con venti o due anni di servizio), con direzione e responsabilità su tutte le squadre che intervengono sugli incendi, siano volontari singoli o associati, protezione civile, vigili del fuoco e operai comunali o dell'Ente foreste della Sardegna, direzione sugli interventi degli elicotteri e degli aerei sugli incendi, rapporti diretti con l'autorità giudiziaria, svolgimento di pratiche tecniche di elevato livello specialistico, interventi di propaganda ambientale nelle aule scolastiche con vere e proprie lezioni didattiche;

2) sensibilizzare il Governo italiano sulla questione delle pensioni perché, nonostante le pesanti restrizioni che hanno colpito tutto il mondo del lavoro, se ci saranno spazi per riconoscere le peculiarità delle forze di polizia, queste dovranno essere riconosciute anche al personale forestale di regioni e province autonome;

3) adoperarsi affinché, restando ferme le competenze attribuite in materia di corpo forestale alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano dagli statuti speciali e dalle relative norme di attuazione, sia inserita una previsione normativa che contenga tale riconoscimento attraverso adeguate integrazioni volte:

a) al riconoscimento della specificità degli ordinamenti dei corpi forestali delle regioni e delle province autonome, alla stregua di quello effettuato per le forze di polizia (compreso, quindi, il Corpo forestale dello Stato) ai sensi dell'articolo 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183 (Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione dl enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro);

b) al riconoscimento di dignità, nello svolgimento del ruolo di vigilanza e controllo dei corpi forestali delle regioni e province autonome, delle funzioni parificate nelle attività di pubblica sicurezza (articolo 16 della legge n. 121 del 1981 - Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica sicurezza) e di polizia giudiziaria (articolo 57, commi 1 e 2, del Codice di procedura penale). (1240)

Interrogazione Moriconi - Diana Giampaolo - Agus - Cozzolino - Cuccu - Meloni Valerio - Sanna Gian Valerio - Fois - Meloni Francesco - Pisano - Dedoni - Mula - Cossa - Peru, con richiesta di risposta scritta, sulla revisione dei criteri di programmazione urbanistico-commerciale di cui alla deliberazione n. 55/108 del 29 dicembre 2000 della Giunta regionale.

I sottoscritti,

ricordato che:

- la deliberazione della Giunta regionale n. 55/108 del 29 dicembre 2000 introduce i criteri di programmazione urbanistico-commerciale e, fra questi, anche le dotazioni di parcheggi pertinenziali per le medie e per le grandi strutture di vendita;

- le medie strutture, in particolare, sono esercizi commerciali aventi superficie di vendita superiore a 150 mq nei comuni con popolazione residente sino a 10.000 abitanti e a 250 mq nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti e non superiore ai sotto indicati limiti:

a) 800 mq nei comuni con popolazione residente sino a 5.000 abitanti;

b) 1.200 mq nei comuni con popolazione residente superiore a 5.000 abitanti e sino a 10.000 abitanti;

c) 1.800 mq nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti e sino a 50.000 abitanti;

d) 2.500 mq nei comuni con popolazione residente superiore a 50.000 abitanti;

considerato che:

- dette strutture rappresentano una componente fondamentale dell'offerta commerciale, soprattutto nei centri urbani, contribuendo ad attrarre la clientela grazie ai maggiori spazi che consentono una migliore esposizione dei prodotti proposti in vendita;

- le unità immobiliari adibite ad uso commerciale allocate in zone urbane rimangono spesso involontariamente inutilizzate per oltre un anno, a causa delle ben note difficoltà economiche, con conseguente decadenza dell'autorizzazione amministrativa;

- il soggetto che intendesse attivare una nuova media struttura di vendita (MSV), nel momento in cui dovesse espletare le pratiche amministrative, sarebbe soggetto al rispetto dei parametri di urbanistica commerciale, dettati dalla deliberazione della Giunta regionale n. 55/108 del 2000, che impongono standard di parcheggio pertinenziali (ad uso esclusivo della clientela) difficili se non addirittura impossibili da rispettare;

preso atto che ciò determina l'incapacità di impiegare utilmente tali immobili, ubicati in zone urbanistiche ad elevata densità commerciale, facendo perdere attrattività e appeal turistico a strade a vocazione commerciale e contribuendo alla desertificazione dei centri urbani, oltre che all'accrescimento delle difficoltà delle piccole e medie imprese locali,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del commercio, degli enti locali, finanze e urbanistica per conoscere se non si ritenga opportuno modificare la deliberazione della Giunta regionale, nella parte in cui prevede detti standard di parcheggio, esentando gli immobili precedentemente impiegati in attività commerciali dal rispetto di ogni standard di parcheggio pertinenziale, ove accolgano medie strutture di vendita, in zone urbanistiche A e B.

Nello specifico si propongono le seguenti modifiche:

- le MSV possono essere realizzate liberamente in aree classificate urbanisticamente zone A e B.

- Tenuto conto che tali strutture si collocano in aree già dotate di servizi connessi alla presenza della funzione commerciale, la misura degli standard per parcheggi e zone di movimentazione merci previsti dalla richiamata deliberazione della Giunta regionale n. 55/108 del 2000, per nuove aperture e ampliamenti di MSV, sono così fissate:

- Zona A e B: nessuno standard per le iniziative imprenditoriali ubicate in immobili che hanno ospitato attività commerciali, regolarmente autorizzate in conformità alle normative vigenti. (1241)

Interpellanza Zuncheddu - Cocco Daniele Secondo - Sechi - Cugusi sulle improrogabili e urgenti iniziative che la Regione deve intraprendere nei confronti della SARAS Spa per i danni da inquinamento ambientale nelle aree in prossimità della raffineria e per i mancati risarcimenti per i danni materiali arrecati dalle attività industriali ai beni mobili e immobili dei produttori orto-serricoli operanti nell'area intorno a Sarroch.

I sottoscritti,

premesso che:

- sono sempre più numerosi i casi di richiesta di risarcimento per i danni arrecati dalla SARAS, a tutt'oggi una delle raffinerie più grandi d'Europa, ai produttori orto-serricoli e a tutti i coltivatori e allevatori che operano nelle aree a ridosso della raffineria, che negli anni hanno visto le proprie terre e le loro attività agro-pastorali sempre più depauperate a causa dell'emissione costante di agenti inquinanti altamente tossici;

- come è ormai noto, tali emissioni superano i limiti massimi consentiti dal Codice dell'ambiente con contaminazione dei terreni, dell'aria e della stessa acqua utilizzata per irrigare i campi con gravi ripercussioni sulle produzioni e la commercializzazione dei prodotti agricoli;

- il recente caso di inquinamento marino da idrocarburi registrato a Foxi (nel Comune di Quartu S. Elena), probabilmente attribuibile alle attività della raffineria SARAS, seppur a distanza di diversi chilometri, continua a destare gravi disagi e preoccupazioni fra i residenti e i pescatori del Golfo di Cagliari;

- l'esposizione costante, ormai da decenni, ad agenti inquinanti in tutta l'area intorno al Comune di Sarroch e oltre, ha compromesso la vendita e la competitività che i prodotti agricoli di queste aree avevano sul mercato (vedi ad esempio il caso dei rinomati pomodori di Pula che da prodotto ortofrutticolo sardo per eccellenza, sono ormai stati etichettati anche oltre Tirreno come "pomodori all'arsenico", con incalcolabili perdite economiche per le aziende locali);

- i danni, per il crollo della richiesta di mercato dei prodotti agricoli di queste aree, sono da diversi anni incalcolabili, sia per la giustificata diffidenza dei consumatori, sia per le resistenze dei grossisti di fronte delle pesanti perdite economiche che hanno subito per le enormi quantità di prodotti agricoli invenduti;

- numerose sono le aziende agricole costrette ad abbandonare le proprie attività non solo per il crollo della richiesta di mercato dei loro prodotti, ma anche per evitare possibili coinvolgimenti giudiziari penali e/o civili;

- alcune aziende locali esistono solo sul piano giuridico, mentre su quello economico-commerciale non sono più attive in quanto non sono più in grado di compensare le perdite economiche;

- l'inquinamento ambientale di quelle zone ha fortemente deprezzato lo stesso valore economico dei beni mobili e immobili ad uso agricolo;

- uno dei casi più significativi, riportato recentemente dalla stampa sarda e italiana, è quello riguardante il deterioramento delle serre per l'esposizione ad agenti inquinanti nell'azienda agricola della signora Mura Liliana (coltivatrice diretta e proprietaria di terreni agricoli proprio nell'agro di Sarroch);

- nel caso citato, il deprezzamento del valore delle strutture dell'azienda a causa del deterioramento prodotto dagli agenti inquinanti cui sono state esposte, il mancato reddito, gli aggravi dovuti a imposte, tasse, costi di manutenzione ordinari e straordinari, sono alla base di un danno economico quantificato complessivamente nell'ordine di 2.991.049 euro, contro un valore totale della azienda pari a euro 801.904;

sottolineato che:

- come nel suddetto caso specifico, sono diversi i produttori locali che per dare prove scientifiche che dimostrassero l'effettiva esistenza di inquinamento ambientale sono stati costretti a consultare esperti professionisti privati, che hanno provveduto ad analizzare il suolo e l'acqua (anche del sottosuolo) nelle aree in oggetto;

- dai campionamenti effettuati emergono concentrazioni di metalli pesanti eccedenti i "valori soglia" consentiti dalla legge, valori che la SARAS nega e contesta;

- dalla relazione geologica e dalle analisi chimiche effettuate all'interno di una delle azienda agricole, situata lungo la fascia costiera compresa tra l'abitato di Sarroch e la costa emerge che:

1) relativamente alla determinazione dell'inquinamento dell'aria si è provveduto al campionamento delle polveri depositate sulle grondaie delle serre e all'analisi di un campione di acqua prelevata da un laghetto che raccoglie le acque piovane incanalate dal tetto delle serre;

per l'indagine di laboratorio sono stati scelti i seguenti parametri:

pH

Idrocarburi C>12

IPA

n.16 Metalli

Alluminio

Antimonio,

Arsenico

Berillio

Boro

Cadmio

Cobalto

Cromo

Mercurio

Molibdeno

Nichel

Piombo

Rame

Selenio

Vanadio

Zinco

Cloruri

Solfati

Nitrati

Fluoruri

2) relativamente all'interpretazione dei risultati delle analisi, i risultati sono stati comparati con i valori indicati nel decreto legislativo n. 152 del 2006 (Norme in materia ambientale) (allegato 4) per la "concentrazione soglia di contaminazione nel suolo nel sottosuolo riferiti alla specifica destinazione d uso del sito da bonificare".

L'analisi delle polveri di ricaduta ha evidenziato elevate concentrazioni dei seguenti metalli:

antimonio (753,3 mg/kg), usato come agente antifiamma e per la produzione di vernici, smalti, ceramiche e gomme; arsenico (113,6 mg/kg); nichel (178,3 mg/kg); rame (152,4 mg/kg); vanadio (247,8 mg/kg); piombo (52.777 mg/kg); zinco(15.805 mg/kg).

L'analisi del campione d'acqua ha evidenziato elevate concentrazioni di:

alluminio (1.017,0 µg/l), piombo (11,3 µg/l);

3) dagli esiti delle indagini di laboratorio sui campioni prelevati si traggono le seguenti considerazioni:

- nelle polveri oggetto di studio risultano concentrazioni di sostanze superiori ai valori minimi riscontrabili in natura. Tali concentrazioni sono palesemente superiori alla soglia di contaminazione del suolo e del sottosuolo, per cui sono presumibilmente riconducibili all'attività industriale della SARAS, visto che nell'area di Sarroch non sono presenti altre attività antropiche anomale e industriali;

- sono stati riscontrati nelle polveri e nel suolo alte concentrazioni dei suddetti metalli inquinanti, tali da precludere l'attività agronomica degli imprenditori agricoli locali;

- nelle acque, invece, sono state riscontrate alte concentrazioni di piombo e alluminio; gli altri elementi riscontrati nelle polveri, in ragione del loro peso specifico presumibilmente sono concentrati sul fondo del laghetto per effetto della precipitazione;

- si deduce, sulla base dei dati rilevati, che le alte concentrazioni di sostanze individuate sono tipiche di un sito inquinato e come tali sono incompatibili con le attività produttive agro-pastorali locali;

preso atto che:

- gli esiti delle suddette analisi di laboratorio confermerebbero ancora una volta il preoccupante stato di inquinamento ambientale a Sarroch dove è ubicata la raffineria SARAS e in gran parte del Golfo di Cagliari;

- da tempo, grazie a studi ed indagini autorevoli, i report dell'ARPAS sulla qualità dell'aria (agenti riscontrati anche dallo European Pollutant Ernission Register come cromo e composti di cromo, PM10, ossidi di azoto e benzene), lo studio epidemiologico condotto da otto ricercatori di fama internazionale su 75 bambini delle scuole elementari e medie di Sarroch da cui sono emersi "incrementi significativi di danni e di alterazioni del DNA rispetto al campione di confronto estratto dalle aree di campagna" (Burcei), oltre all'alta incidenza di linfomi non Hodgkin nella popolazione maschile di Assemini, Pula e Sarroch riscontrata dagli studi del dott. Pierluigi, Cocco già nel ventennio 1974-1993;

- tali dati, ciclicamente confermati nel tempo da diverse fonti scientifiche, dimostrano la palese violazione della normativa internazionale in materia di salute ambientale e degli stessi principi sanciti dalla Costituzione italiana:

1) l'articolo 41 che stabilisce che "l'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana";

2) l'articolo 9 sulla tutela del paesaggio;

3) l'articolo 32 sulla tutela della salute "come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività";

sottolineato che:

- sono poco credibili le tesi della SARAS, secondo cui si attribuirebbero le responsabilità dell'inquinamento agli agricoltori locali, per negligenza nella manutenzione delle strutture delle proprie aziende, oltre all'attività erosiva del mare;

- la Regione, dopo decenni di attività dell'industria pesante, nonostante il superamento dei "valori soglia" imposti dalla legge in merito ad emissioni inquinanti nell'atmosfera, non ha intrapreso a tutt'oggi iniziative finalizzate al monitoraggio dell'attività della raffineria e delle sue ripercussioni sulla salute ambientale e delle popolazioni;

- tali azioni dovrebbero essere garantite dalle istituzioni pubbliche, anche perché la SARAS Spa opera da decenni usufruendo di ingenti aiuti di Stato e sussidi pubblici (vedi i CIP6);

constatato che:

- in casi come quello in oggetto è prevista l'applicazione dell'articolo 2050 del Codice civile in materia di "Responsabilità per l'esercizio di attività pericolose" ed in base al quale "Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un'attività pericolosa, per sua natura o per natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno";

- i danni prodotti alle attività tradizionali sono incalcolabili anche alla luce della forte vocazione agricola dei terreni considerati "fra i migliori terreni coltivabili del Comune di Sarroch (vecchia corografia allegato n. 3), prima dell'insediamento del complesso industriale SARAS";

- le cause dell'inquinamento non possono non essere considerate al di fuori del controllo e dell'azione della società, che deve provvedere alle dovute e opportune azioni risarcitorie e risolutive dei danni causati, nel rispetto della normativa vigente in materia di inquinamento ambientale,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e l'Assessore regionale dell'industria per sapere:

1) se abbiano intrapreso azioni urgenti al fine di imporre alla società SARAS Spa di mettere in atto tutte le azioni necessarie per bonificare e riqualificare le aree inquinate in oggetto;

2) se abbiano provveduto a farsi portavoce presso la SARAS Spa per le azioni risarcitorie e risolutive dei danni causati sui beni mobili e immobili dei produttori locali;

3) se abbiano provveduto ad interpellare rappresentanti della SARAS Spa in merito ai danni registrati e ai risultati ottenuti dalle indagini e dalle perizie riportate in premessa, circa le anomale percentuali di agenti inquinanti concentrati nelle acque e nel suolo;

4) se abbiano predisposto analisi e perizie tese a individuare le cause alla base delle richieste di risarcimento danni avanzate da diversi produttori della zona;

5) se abbiano interpellato esponenti della società SARAS Spa al fine di individuare, in sinergia con gli stessi produttori danneggiati ed esperti del settore, le responsabilità e provvedere al risarcimento danni;

6) se e quali siano eventualmente le risposte ricevute dalla società SARAS Spa in merito alle questioni di cui sopra;

7) quale sia la posizione della Regione sul mancato rispetto dei valori soglia stabiliti dalla normativa vigente in materia di inquinamento ambientale, nonché di sicurezza e salute pubblica, così come indicato in premessa e con riferimento specifico al venir meno dei principi costituzionali (articoli 9, 32, 41), nonché della mancata applicazione dell'articolo 2050 del Codice civile in materia di "Responsabilità per l'esercizio di attività pericolose" ed in base al quale "Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un'attività pericolosa, per sua natura o per natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno";

8) se la Regione non ritenga opportuno e doveroso appellarsi al "principio di precauzione" e al "principio di proporzionalità" e imporre il rispetto di tali direttive soprattutto alla luce della iniqua e gravissima imposizione in Sardegna di devastanti servitù industriali oltre a quelle militari;

9) se la Regione abbia provveduto o intenda provvedere a farsi portavoce presso le sedi predisposte, per i danni subiti dal comparto ortofrutticolo dell'area in oggetto, come per il citato caso del pomodoro di Pula, per il quale si registrano ingenti e irreversibili perdite sul mercato, lasciando in ginocchio intere aziende, senza che queste vedano riconosciuti i propri diritti, compreso quello al risarcimento danni;

10) se abbiano provveduto ad intraprendere uno studio mirato alla individuazione della presenza di inquinamento nelle aree interessate;

11) se abbiano avanzato tutte le doverose e opportune richieste alla SARAS Spa circa i risultati emersi dalle suddette relazioni in merito alla presenza di agenti inquinanti al di sopra dei valori soglia stabiliti per legge. (467)

Mozione Sanna Giacomo - Dessì - Planetta - Solinas Christian sull'acquisizione mediante cottimo fiduciario dei servizi di advisor per la privatizzazione della Saremar.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che con la determinazione n. 9007 rep. n. 543 del 23 agosto 2013, l'Assessorato regionale dei trasporti ha indetto, con apposito avviso esplorativo, un'indagine di mercato per l'individuazione di operatori interessati a partecipare alla gara informale, da svolgersi mediante procedura negoziata di cottimo fiduciario, per l'affidamento del servizio di advisor economico-finanziario e legale dell'intera operazione di privatizzazione della Saremar - Sardegna regionale marittima Spa;

EVIDENZIATO che l'importo a base d'asta per lo svolgimento dei servizi sopra descritti è fissato in euro 195.000, IVA esclusa;

SOTTOLINEATO che la Giunta regionale, in precedenza, aveva richiesto alla SFIRS di determinare il valore economico della Saremar Spa (attualmente da essa interamente detenuta) in funzione della volontà di procedere alla dismissione del pacchetto di maggioranza delle azioni;

VERIFICATO che è allegato alla deliberazione della Giunta regionale n. 28/23 del 21 luglio 2010 il documento informativo redatto dalla SFIRS che riporta i prospetti numerici di sintesi circa il valore delle quote azionarie detenute dalla Regione autonoma della Sardegna nel capitale sociale della Saremar Spa;

CONSTATATO che nel suddetto documento di sintesi si afferma, tra le altre cose, che il valore di cessione del pacchetto azionario rappresentativo del 51 per cento del capitale sociale della Saremar si colloca tra un valore minimo di euro 3.500.000 e un valore massimo di euro 3.800.000, mentre il valore economico della Saremar risulterebbe pari a euro 6.893.576;

DENUNCIATO che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 15/35 del 29 marzo 2013, aveva sti­mato la conclusione della privatizzazione della Saremar Spa entro il giugno 2013;

VALUTATO che l'individuazione di operatori interessati a partecipare alla gara informale con procedure negoziata di cottimo fiduciario comporta un'ulteriore dilatazione dei tempi per la privatizzazione della Saremar Spa e un esborso di oltre 200.000 euro per la Regione,

impegna il Presidente della Regione, Assessore ad interim dei trasporti

1) a porre in essere le necessarie iniziative per l'immediato annullamento della determinazione dirigenziale n. 9007 rep. n. 543 del 23 agosto 2013 e garantire, senza ulteriori oneri per l'Amministrazione regionale, l'assistenza e il supporto della SFIRS, già coinvolta in precedenza nelle fasi preparatorie e di valutazione della privatizzazione della Saremar Spa;

2) a procedere con decisione nella privatizzazione della Saremar Spa, il cui ritardo è stato motivo di sanzione anche da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. (285)