Seduta n.77 del 15/12/2009 

LXXVII Seduta

(ANTIMERIDIANA)

Martedì 15 dicembre 2009

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 37.

ZUNCHEDDU, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 3 dicembre 2009 (70), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Ignazio Artizzu, Antonello Peru, Pietro Pittalis ed Efisio Planetta hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 15 dicembre 2009.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di disegno di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente disegno di legge:

"Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo)". (93)
(Pervenuto l'11 dicembre 2009 e assegnato alla quarta Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

ZUNCHEDDU, Segretaria:

"Interrogazione Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu - Ben Amara, con richiesta di risposta scritta, sul perdurante commissariamento del Parco nazionale dell'Asinara e sulla mancata nomina del presidente, del consiglio direttivo, della giunta esecutiva, del collegio dei revisori dei conti, della comunità del parco". (190)

"Interrogazione Zuncheddu - Uras - Sechi - Zedda Massimo, con richiesta di risposta scritta, sul rispetto della legge n. 354 del 1975 e del protocollo d'intesa del 7 febbraio 2006 sottoscritto tra la Regione autonoma della Sardegna ed il Ministero di grazia e giustizia in materia di trasferimento dei detenuti sardi dalla Penisola alla Sardegna". (191)

"Interrogazione Bruno - Sanna Gian Valerio - Sechi, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione dei beni del patrimonio immobiliare dell'Agenzia LAORE Sardegna". (192)

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghe e colleghi, il delicato momento di difficoltà dei rapporti nella vita pubblica e istituzionale che stiamo attraversando è caratterizzato da forti tensioni sociali, e fra le parti politiche, che destano non poche preoccupazioni per il nostro futuro vivere collettivo. Tensioni che hanno contribuito ad avvelenare il clima generale nella Repubblica; un clima che ha portato a una involuzione di questi rapporti e che, troppo spesso, sfocia nella violenta contrapposizione, che esula il confronto democratico per assumere un carattere personale di odio per l'avversario politico.

Il preoccupante segnale pervenuto domenica scorsa, con il gesto di un folle nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, che condanniamo senza esitazione, deve suonare come un monito per tutta la classe dirigente, nazionale e regionale, affinché riprenda senza indugi la strada maestra per un sano, corretto e pacifico confronto democratico. Spetta anzitutto a chi ricopre incarichi rilevanti nelle istituzioni rigettare, con ferma determinazione, qualsiasi tentativo di imbarbarimento della vita politica, isolando le esasperazioni ideologiche, consapevoli o inconsapevoli, di una cultura dell'odio che non ci appartiene e che con forza e convinzione respingiamo.

Ritengo doveroso che il Parlamento dei sardi, come sempre è avvenuto nel passato, faccia sentire forte la propria voce per unirsi al coro unanime di condanna pervenuto dalle massime cariche dello Stato, e per esprimere una ferma e vibrata condanna di qualsiasi atto di gratuita violenza, destinato a gettare scompiglio nella vita della Repubblica e avvelenare il clima politico generale. Qui non è un leader politico di parte a essere stato proditoriamente colpito, ma il cuore stesso del nostro sistema democratico, che poggia sui principi della tolleranza e del rispetto del prossimo, quali valori fondanti della vita istituzionale e della società che la contraddistingue.

Il rispetto delle istituzioni che lo rappresentano costituisce per un popolo un valore edificante sul quale costruire una società libera, se non vogliamo porre in serio pericolo la nostra pacifica e civile convivenza, consegnando la Repubblica alla barbarie e alla violenza di chi al confronto democratico preferisce lo scontro, per mascherare la povertà di ideali e di idee.

Tuttavia non basta che anche il Consiglio regionale della Sardegna manifesti la più convinta condanna verso un modo sbagliato di intendere e vivere la politica. Quale società potrà mai consegnare al futuro una classe politica che consideri gli avversari bersagli da abbattere sul piano personale, e non controparti in un corretto esercizio della politica fatto di confronto dialettico democratico nell'interesse comune? Proprio questi momenti di difficoltà nei rapporti politici ci chiamano all'assunzione di una piena e consapevole responsabilità, per frapporre ogni possibile iniziativa utile a riportare questo confronto all'interno di una corretta dialettica democratica, basata sempre e comunque sul rispetto fra le parti, quale punto qualificante del nostro agire politico.

Come Assemblea legislativa della Sardegna, abbiamo il dovere di far pervenire al nostro popolo il senso di un nuovo impulso di crescita della coscienza civica collettiva, nel respingere con posizioni di assoluta fermezza qualsiasi tentativo di introdurre nelle istituzioni autonomistiche atti di prevaricazione o violenza nei confronti dei contendenti politici. Tutta la classe dirigente sarda, dunque, è obbligatoriamente chiamata a effettuare una severa analisi e una valutazione critica sulla reale dimensione politica che rimbalza dai lavori di questo Parlamento, e si riverbera nell'immaginario collettivo e su come oggi la politica stessa viene recepita dalla gente.

Colleghe e colleghi, iniziamo nel nostro piccolo mondo a rimuovere le cause che, troppo spesso, nella cronaca politica regionale, così come quotidianamente viene riportata dagli organi di informazione, danno preferenza e spazio a una politica urlata e involuta. Una politica che, alla ricerca sfrenata della ribalta mediatica, frequentemente sfocia in pesanti contrapposizioni, scontri violenti e litigiosità diffusa, ingenerando confusione e sgomento fra i cittadini stessi. Non è erroneo affermare che in tali comportamenti possano essere ravvisate le ragioni che hanno comportato una sensibile riduzione degli spazi che la stampa avrebbe dovuto dedicare per informare i cittadini in merito all'attività parlamentare e all'azione amministrativa, finendo per sottrarre agli stessi cittadini ambiti utili di conoscenza e approfondimento per capire effettivamente il naturale svolgersi degli eventi politici. Così come non è sbagliato imputare a questa immagine negativa di costante litigiosità del mondo politico la crescente disaffezione che la società manifesta nei confronti delle istituzioni e della politica in generale.

Come rappresentanti del popolo sardo abbiamo il dovere di interrogarci su questo modo distorto di rappresentare noi stessi, riconoscendo che l'inasprimento e la violenza del confronto politico finiscono sempre per influenzare, in peggio, il modo nel quale invece dovremmo correttamente rapportarci. Si rende quindi necessario abbassare i toni, evitare inutili contrapposizioni e ricercare nel dialogo e nel confronto politico serio e costruttivo una via privilegiata per adoperarsi nell'interesse di tutta la collettività.

Vanno sostenuti e incoraggiati i momenti di sereno e aperto confronto, come quelli che recentemente hanno visto protagonisti, con spirito costruttivo sulle cose da fare per risollevare l'economia della Sardegna, il Presidente della Regione e il leader del maggiore partito di opposizione. Così come vanno privilegiati i momenti di grande partecipazione democratica e tensione autonomistica, raggiunti in Consiglio regionale lo scorso 15 luglio nel corso dell'Assemblea straordinaria, per evitare la chiusura del comparto chimico di Porto Torres.

Nessuno può negare che nel corso degli interventi si è vissuto un momento di esaltante manifestazione unitaria di popolo, per difendere i diritti inalienabili dei sardi e avere un futuro migliore grazie al contributo di tutti e nel rispetto di tutti. Questa è la politica che piace alla gente e che noi vogliamo rappresentare, soprattutto in un momento nel quale appare ineluttabile l'esigenza di avviare la grande riforma della Regione, che vede nella riscrittura dello Statuto il punto più qualificante e coinvolgente per mettere alla prova la capacità di dialogo e di collaborazione tra le diverse forze politiche per costruire insieme la Sardegna di domani.

Una riforma che non può restare circoscritta negli ambiti ristretti di una geografia politica di parte e faziosa, per diventare patrimonio comune di tutta la classe dirigente sarda. Si rende necessario un confronto leale che, favorendo la partecipazione di tutte le sue componenti politiche, favorisca un entusiasmante momento di unità del popolo sardo per riscrivere, in questo Parlamento regionale, le regole della propria convivenza civile, sociale e politica, attraverso un rinnovato patto con la Repubblica che porti all'acquisizione della massima sovranità possibile.

Colleghe e colleghi, questo Consiglio regionale è stato inteso dai padri fondatori della nostra autonomia come la sede più alta e nobile che racchiude idealmente l'unità politica, morale e spirituale del popolo sardo, il quale ci ha delegato a svolgere la nostra funzione con alto senso di responsabilità e spirito di servizio per la collettività. Da questo Consiglio regionale è giusto pervenga la più totale e convinta solidarietà umana e politica al Presidente del Consiglio dei Ministri, oggetto di un gravissimo atto di inciviltà, e a tutte le massime cariche istituzionali della nostra Repubblica. A essa si accompagna un impegno di tutte le forze politiche sarde affinché, in un momento nel quale è richiesto il massimo della coesione di popolo, giunga dalla nostra Isola un messaggio di serenità e di fiducia verso quel futuro comune che ci appartiene e che dobbiamo costruire attraverso il concorso di tutti e col rispetto di tutti.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 76/S/A. Si era in fase di votazione degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 5. E' in votazione l'emendamento numero 175, che è l'emendamento all'emendamento numero 31.

Sull'ordine dei lavori

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, le chiederei, se è possibile, una sospensione di dieci minuti.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, come sa, dobbiamo già sospendere alle ore 11 al 30, per cui le chiedo la motivazione.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Vorremmo evitare di chiedere la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, poiché siamo in fase di votazione la sua eventuale richiesta di verifica del numero legale può essere esaudita disponendo la votazione nominale dell'emendamento in esame.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 175.

PRESIDENTE.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, vorrei illustrare l'emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Espa, non può illustrarlo, può fare solo la dichiarazione di voto.

ESPA (P.D.). Presidente, allora faccio la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Durante l'illustrazione dell'articolo 5 abbiamo già parlato di questo emendamento all'emendamento che tratta la situazione, che l'Assessore conosce bene, di tutte le famiglie degli alunni che hanno fatto causa al Ministero contro il taglio delle ore di sostegno. Su questa questione, e mi rivolgo anche ai colleghi che hanno seguito questa discussione in tanti posti della Sardegna, noi sappiamo…Presidente, avrei bisogno che l'Assessore mi ascoltasse, se è possibile…

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, non disturbate l'oratore.

ESPA (P.D.). Relativamente a questa battaglia che le famiglie sarde, in questo momento, stanno conducendo anche attraverso i ricorsi al Tar, ben quarantanove famiglie hanno avuto già la sospensiva dal Tribunale amministrativo relativamente al taglio delle ore di sostegno. Possiamo dire pertanto che il ministro Gelmini con la sua politica è stata battuta quarantanove volte da alunni con disabilità sia delle scuole elementari che delle scuole medie, che hanno dovuto fare una grande battaglia spendendo 1.000-1.500 euro a testa per poter avere garantito il diritto costituzionale all'istruzione che dà la scuola. Noi, per questo motivo, chiediamo di istituire un fondo per sostenere le famiglie.

Io però, Assessore, voglio sottolineare che la Regione deve intervenire. Non è possibile che nel famoso accordo stipulato con la Gelmini, su questo argomento, la specificità della Sardegna non esista. La Regione si deve schierare a fianco degli alunni con disabilità, è assurdo che ci si debba rivolgere ai tribunali per avere quello che ci spetta.

L'altra questione - lo ricordo ancora - è che qualcuno vorrebbe che la Sardegna pagasse le sconfitte della Gelmini; su questo lei deve vigilare perché è lo Stato che deve pagare le risorse aggiuntive per le ore di sostegno che sono state tagliate. Quindi questo è lo scopo dello stanziamento pari a 250 mila euro richiesto nell'emendamento numero 175 che io sottopongo all'Aula, sperando in un suo accoglimento.

PRESIDENTE.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 175. Noi abbiamo più volte dibattuto sia sugli effetti dei tagli introdotti dalla Gelmini, sia degli effetti delle interpretazioni restrittive che spesso le direzioni scolastiche regionali danno relativamente all'applicazione di questi tagli.

I primi a subire un danno - lo abbiamo detto anche nel corso del dibattito in Aula sull'argomento - sono stati i bambini e i ragazzi disabili che hanno subito, da parte della dirigenza scolastica regionale, un taglio notevole delle ore previste per gli insegnanti di sostegno tale da determinare un rapporto di 1 a 4, cioè un insegnante ogni quattro ragazzi disabili.

Le famiglie degli alunni disabili hanno dovuto ricorrere al TAR per vedere riconosciuto un loro diritto, perché fosse il TAR ad applicare correttamente una legge ulteriormente penalizzante nei confronti di chi è già penalizzato. E spesso si tratta di famiglie in difficoltà perché devono sopportare costi e oneri dovuti proprio alla presenza di un componente disabile.

Noi pensiamo che i cittadini in questo momento in difficoltà, perché hanno contro un organo dello Stato, debbano avere al loro fianco la Regione. Questo essenzialmente è il significato di questo emendamento che io penso possa essere fatto proprio da tutta l'Aula perchè non impegna grosse risorse (l'importo è abbastanza contenuto, stiamo parlando di 250 mila euro), ed è soprattutto un "emendamento di giustizia".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole sull'emendamento numero 175 confermando e sottoscrivendo le argomentazioni dell'onorevole Espa e dell'onorevole Cuccu testè intervenuti. Poiché stiamo discutendo l'articolo 5, che accantona delle risorse importanti per la riforma del sistema di istruzione e di formazione in Sardegna, noi contestualmente cerchiamo di migliorarlo rispondendo a esigenze sacrosante di bambini, in questo caso disabili, e delle loro famiglie.

Quasi certamente vedremo rigettato l'emendamento, così come quelli susseguenti, mentre la Giunta regionale - vorrei che l'assessore La Spisa mi ascoltasse cortesemente, e anche l'onorevole Dedoni e l'onorevole Maninchedda -si appresta con la delibera numero 53/37 del 4.12.2009, a spendere ingentissime risorse, anzi, a regalare ingentissime risorse agli enti di formazione professionale per risanare i loro bilanci disastrosi a causa della loro inefficacia e inefficienza in relazione alle rendicontazioni di attività (ingenti attività) di formazione loro affidate negli anni 2004-2007.

Onorevole Uras, la Regione o non applica le leggi che vengono approvate, oppure alcune le applica anche, io direi, decisamente a piacere, perché per sanare i bilanci degli enti di formazione professionale cosiddetti storici, che hanno avuto in totale appalto il sistema di formazione professionale in quest'isola, viene utilizzato l'articolo 3, comma 6, legge regionale 14 maggio 2009, numero 1..

Mi dispiace che non ci sia l'Assessore del lavoro, qui presente stamattina, perché credo che quest'Aula abbia necessità, e anche il diritto, di sapere come mai questa legge viene applicata, indebitamente secondo il mio punto di vista e non soltanto secondo il mio punto di vista, per sanare i bilanci degli enti di formazione professionale cosiddetti storici, con un regalo che ammonta a ben 6 milioni di euro. Ci apprestiamo a fare una riforma della formazione professionale e nel frattempo ristabiliamo lo status quo dello strapotere degli enti di formazione professionale che hanno gestito in questi decenni, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, il sistema di formazione in Sardegna. Credo che su questo sia necessaria un'analisi dettagliata...

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Spendo alcune parole intanto per dichiarare il voto favorevole sull'emendamento numero 175, ma anche per sottolineare questo: di chi parliamo? Lo hanno detto prima i colleghi: stiamo parlando di famiglie che vivono una situazione di disagio dovuta a una condizione di disabilità in capo ai propri figli; persone più deboli perché giovani e giovanissime, ancora più deboli perché patiscono una condizione, un limite di natura fisica che segna profondamente la loro esistenza, dall'infanzia e in tutto il percorso della loro vita.

E' un segnale delle difficoltà e anche delle disattenzioni, della facilità con cui si colpisce il diritto ad avere un servizio che invece faciliti l'integrazione, faciliti la loro capacità di operare, di acquisire strumenti adeguati a sostenere la loro esistenza in un mondo che non è molto attento ai problemi della disabilità.

Il collega Petrini mi potrà dare lezioni da questo punto di vista; si impegna infatti tramite organizzazioni di volontariato, tentando di promuovere sport, tentando di promuovere modalità di integrazione. Allora, la scuola, che è il centro dell'iniziativa dello Stato nei confronti di queste categorie di giovanissimi, non può, invece, ridurre la qualità e la quantità dell'assistenza di cui hanno bisogno. E se queste famiglie, per ottenere i diritti, hanno dovuto ricorrere al tribunale, al giudice, ma perché non se ne deve far fare parte e carico anche la nostra istituzione, la collettività nel suo complesso?

Ecco perché questo emendamento merita di essere apprezzato dalla Giunta e anche dall'intera Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, dichiaro il voto favorevole sull'emendamento numero 175. Io credo che non ci sia niente da aggiungere a quanto hanno già detto molto bene i miei colleghi, volevo solo ricordare e chiedere, visto che abbiamo la possibilità di avere l'Assessore della pubblica istruzione presente in Aula, quali sono le alternative che voi offrite ai tagli che vengono imposti da questa legge finanziaria.

I rettori, ricevuti in audizione in Commissione bilancio, hanno tenuto a precisare che la valutazione d'ingresso di tutti gli studenti sardi provenienti chiaramente dalle scuole superiori, è tra le più basse in Italia; questo significa che il livello delle scuole superiori sarde non è all'altezza di quello del resto del Paese. Negli anni scorsi la precedente Giunta aveva riconosciuto pieno merito all'autonomia scolastica rafforzandola con finanziamenti per circa 27 milioni di euro. In questa finanziaria, è detto alla tabella d) dove vengono riportati gli aumenti e i tagli dei vari capitoli di bilancio, che sull'articolo 4, lettera a), della legge numero 3 del 2008, vengono apportati 27 milioni di tagli.

L'autonomia scolastica pertanto non è da voi riconosciuta; non ho capito quale alternativa intendete dare alle scuole superiori se voi in un colpo, di punto in bianco, solo con un articolo prosciugate completamente quel fondo. Al momento abbiamo solo la promessa sulla formazione professionale, perché è solo una promessa che avevate già fatto nel collegato, che ci ripetete in questa finanziaria impegnando risorse per una ipotetica legge sulla formazione professionale che ancora non abbiamo avuto modo di vedere, per cui secondo me quei fondi che non sono fondi di bilancio, lo voglio ricordare, ma sono fondi del Fondo sociale europeo, quindi fondi POR che derivano dall'Europa, non verranno spesi neanche per quest'anno (avremo modo di confrontarci nei prossimi mesi)perché intanto dovete predisporre il progetto di legge, approvarlo in Giunta, portarlo in Consiglio, approvarlo, quindi, da qui a spendere quelle risorse ce ne passa. Pertanto, da un lato tagliate i fondi per l'autonomia, dall'altro fate una promessa fasulla che non si realizzerà nel 2010: questa è la vostra politica sulla scuola e sull'istruzione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 175.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - GRECO - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MULA - MURGIONI - PIRAS - PITEA - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - PETRINI.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 22

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

E' in votazione l'emendamento numero 31.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, vedo che qualcuno in Aula, penso al collega Petrini che si è astenuto, è sensibile a certe argomentazioni che stiamo portando. Assessore, vogliamo parlare dell'emendamento numero 31 attraverso il quale stiamo cercando… Se fosse possibile vorrei che l'Assessore seguisse. Se sta parlando di questo argomento chiudo l'intervento molto volentieri; poi, se c'è da sospendere, sospendiamo. Stavo dicendo che con questo emendamento stiamo proponendo un aumento di risorse chiesto non solo dai sindacati, da numerose organizzazioni sociali, ma anche dall'Unione delle province sarde. Si tratta di un importo pari a 5 milioni di euro sul capitolo di bilancio relativo agli assistenti alla comunicazione destinati anche'essi al supporto, rimaniamo su questo tema, degli studenti con disabilità.

Anche in un periodo, come abbiamo appena detto, di forti tagli operati dalla famigerata riforma Gelmini, la Regione, attraverso il servizio di assistenza alla comunicazione - non sono insegnanti di sostegno, è una delle nuove competenze affidate agli enti locali - attua un forte e importante supporto agli studenti di tutte le scuole di ordine e grado che presentano difficoltà particolari.

Ho citato, e lo ripeto, il caso di Tempio-Olbia, ma potremmo citare diversi altri casi, nel Medio-Campidano, a Cagliari, di studenti i cui genitori, a causa delle scarse risorse, sono costretti a permanere al di fuori della scuola per collaborare qualora, in mancanza di questo servizio, la scuola avesse bisogno quasi dell'interprete (pensiamo ai ragazzi autistici) per poter soddisfare le esigenze dell'alunno stesso.

Questo è uno dei passaggi più importanti perchè chiaramente, sono state scritte pagine di giornali in merito, si parla comunque di una lesione del diritto allo studio . La Regione, che cosa ha fatto? Io e il collega Cuccu, insieme a tutto il centrosinistra, nella scorsa finanziaria avevamo proposto un emendamento, approvato dall'Aula, che consentiva di utilizzare senza aumento di spesa, 5 milioni di euro, che la Giunta...

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto favorevole sull'emendamento numero 31 e per completare il ragionamento del collega Espa. Questo emendamento ha una duplice finalità, quella di stanziare maggiori risorse, 5 milioni in più, per riconoscere il diritto allo studio a tutti gli studenti della nostra Isola; le risorse previste nella finanziaria dell'anno scorso erano pari a 5 milioni di euro e quest'anno, per esigenze manifestate dagli enti locali, quelle risorse sono insufficienti; pertanto la prima finalità dell'emendamento numero 31 è quella di potenziare l'intervento portando lo stanziamento a 10 milioni di euro.

Una seconda finalità è quella di mantenere in capo agli enti locali l'utilizzo di queste risorse senza scegliere, a discrezionalità, tra scuole ed enti locali. Per quale ragione noi pensiamo che debba essere in capo agli enti locali? Perché gli enti locali, comune e provincia secondo le proprie competenze (scuola elementare o scuola media), sono gli enti di prossimità rispetto alle famiglie, quelli in grado di valutare il bisogno, le esigenze e le necessità delle famiglie medesime in maniera più attenta. Noi riteniamo che l'aumento di queste risorse sia necessario per garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti della nostra Isola, non solo a quelli che possono frequentare adeguatamente le scuole inferiori e quelle superiori, perché il diritto allo studio è un diritto sacrosanto e riconosciuto dalla nostra Costituzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole sull'emendamento numero 31, perché questa modifica all'articolo 5 può costituire una strada per dare risposte alle famiglie, ai bambini o alle bambine con disabilità, che vivono situazioni di svantaggio. Uno svantaggio, una difficoltà e un disagio che sono aumentati negli ultimi anni, soprattutto nell'ultimo anno, a causa della diminuzione dei fondi erogati per questi importanti servizi; servizi a cui spesso gli enti locali danno risposte con fondi di bilancio che vengono sottratti, evidentemente, ad altre finalità.

Noi, come enti locali, lo facciamo ben volentieri, ma non è più possibile andare avanti in questo modo; è necessario invece che la Regione si faccia carico di questo problema e, considerato che la discussione della finanziaria è una occasione importante, chiediamo che l'Assessore tenga conto di questo emendamento e rifletta sull'opportunità di poterlo approvare.

Contemporaneamente, infatti, la Giunta regionale spende ingentissime risorse, come dicevo prima, nell'ambito dell'istruzione e della formazione per ristabilire lo status quo ante le politiche sulla formazione portate avanti nella precedente legislatura, e si appresta a sanare i bilanci degli enti di formazione utilizzando come scusa quanto disposto dalla legge 42 sul personale.

Vorrei informare il Consiglio che queste ingenti risorse vengono erogate anche a quegli enti di formazione professionale che sono già stati condannati per non avere pagato per anni il TFR dello stesso personale. Mi riferisco in particolare all'ENAIP Sardegna che per questo motivo, è stata commissariata, ma anche condannata nei giorni scorsi in relazione a questa grave mancanza. Bene, noi andiamo incontro a questi enti di formazione professionale, affinché possano sanare i propri bilanci, con 6 milioni di euro. Chiederei che l'Assessore competente fosse presente in Aula, anche per dare alcune risposte in merito a queste vicende.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 31. ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 31.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - CAMPUS - CAPELLI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - GRECO - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MURGIONI - OPPI - PIRAS - PITEA - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - PETRINI.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclama il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 54

astenuti 2

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 49. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

E' in votazione l'emendamento numero 124.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole sull'emendamento numero 124, e per chiedere che ad esso vengano aggiunte le firme dell'emendamento numero 49 in quanto gli emendamenti sono sostanzialmente identici. È vero, l'Assessore ha comunicato all'Aula che questa cifra è stata integrata, però per quanto riguarda il problema del Fondo unico dell'università diffusa anche l'emendamento numero 124, propone una formulazione che, al di là della copertura finanziaria, noi riteniamo indispensabile per consolidare la realtà universitaria di Oristano e di Nuoro. Si tratta di procedere, così come recita l'ultimo capoverso,nei prossimi mesi per addivenire ad una unificazione dei consorzi universitari di Nuoro e Oristano, al fine di dare alla Regione la possibilità di avere un interlocutore consolidato e semplificato nell'attuazione dell'università diffusa in Sardegna.

Mi pare che questo sia un impegno che si può prendere e che può interessare entrambi i territori, ma anche la Sardegna nel suo complesso, in maniera da identificare un avvio di modalità della costituzione di strategie universitarie diffuse nel territorio, ma di consistenza diversa.

Tengo a precisare che Oristano e Nuoro, rispetto alla problematica dell'università diffusa, come l'Assessore sa bene per esserci stato all'inizio del suo mandato, rappresentano non una duplicazione di corsi sul territorio rispetto alle università madri, ma corsi alternativi rispetto a quelli delle università madri. A Oristano è certamente così, a Nuoro meno, ma questo può essere l'orientamento da seguire.

Quindi io chiedo alla Giunta di ammettere la votazione, anche per parti, eliminando la parte finanziaria qualora fosse stata già modificata, ma di approvare comunque il contenuto dell'emendamento numero 124.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Presidente, vorrei precisare (forse c'è anche una certa confusione su ciò che stiamo votando), che per l'università diffusa la Giunta ha previsto, con un emendamento alle tabelle, un incremento sostanzialmente uguale alla cifra indicata in questo emendamento di cui ha chiesto il ritiro semplicemente perché sulla questione dell'università diffusa, quindi al di là della quantificazione finanziaria, si decida se la ripartizione la deve fare il Consiglio regionale in legge, o la Giunta regionale con una delibera come è stato fatto, mi risulta, negli ultimi anni.

Deve essere chiaro invece che questo emendamento sembrerebbe stanziare un ulteriore milione di euro che si aggiungerebbe a quello già previsto. Se questo fosse l'obiettivo io avverto che si sta andando oltre quanto è stato stabilito. La richiesta di ritiro deriva invece dal fatto che, se passasse questo emendamento, si inserirebbe in legge finanziaria una norma sostanziale che andrebbe a incidere su una legge di settore, mentre la Giunta sta chiedendo continuamente di rinviare ad altre norme, proprio per tenere una linea di condotta univoca.

Pertanto, per decidere i criteri di ripartizione riteniamo necessaria una legge sostanziale; per la indicazione delle risorse, con l'impegno da parte della Giunta di rispettare la sostanza di quanto indicato in questo dispositivo, l'Esecutivo si assume la responsabilità di fare la ripartizione esattamente in questo modo. Mantenere in piedi questa norma credo costituisca una deroga al criterio che quest'Aula, coerentemente, ha assunto e sta perseguendo su tutte le materie. Se occorre, chiedo una breve sospensione per valutare la questione.

PRESIDENTE. Colleghi, poiché alle ore 11 e 30 era già prevista una sospensione per consentire di incontrare una delegazione, sospendo ora la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 23, viene ripresa alle ore 12 e 22.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Eravamo in fase di dichiarazione di voto sull'emendamento numero 124.

Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Intervengo per esprimere il parere favorevole sull'emendamento precisando che non va mantenuta la parte finanziaria poiché la Giunta ha già provveduto con atto separato; invece occorre limare la parte che riguarda la fusione dei due consorzi entro il 2010. Si rende necessario del tempo, e neanche si può aspettare una improbabile legge di settore che non potrebbe riguardare questi aspetti ma solo l'Università (quindi s i decreti CRUI e i nuovi indirizzi governativi), non i due consorzi universitari che hanno vita autonoma, mentre altri aspetti dell'Università diffusa sono gemmazioni o allocamenti diversi da parte delle Università territoriali di Sassari o di Cagliari a seconda delle proprie competenze e delle proprie ipotesi di sviluppo e di lavoro.

Conseguentemente, occorre tenere conto che c'è la necessità di mantenere ferma una posizione universitaria all'interno del centro Sardegna proprio per garantire un presidio sociale di civiltà e consentire a strati sempre più larghi della popolazione di comparteciparvi. Aggiungo che a Oristano viene identificata oggi anche una nuova possibilità, quella di attivare il nuovo corso interuniversitario e internazionale - sono interessate le Università di Cagliari, Sassari, Bari, Tuscia, Barcellona, Aix en Provence, Tunisi e Luxor - di laurea magistrale in archeologia subacquea: L'istituzione di questa laurea in Sardegna, unica nel suo genere a livello nazionale, (non credo quindi che la Sardegna possa permettersi il lusso di perderla) consentirà un'azione di grande respiro perchè costituirà un richiamo per gli studenti che dall'estero e dalla penisola potranno venire a studiare in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Ho già detto in fase di discussione dell'articolo e degli emendamenti dell'importanza di questo emendamento. Tralasciamo la parte finanziaria, ma il principio e il percorso di unificazione e razionalizzazione, proposto nella seconda parte dell'emendamento, credo che sia stato colto e apprezzato da tutta l'Aula. E' un principio importante, non voglio usare termini troppo alti, ma è un inizio storico per quanto riguarda la razionalizzazione delle Università diffuse perchè si pensa a unificare, a razionalizzare, a semplificare.

Ho già detto, anche in fase di discussione, che tutti i rappresentanti dei territori di Nuoro, di Oristano e di altre delle cosiddette zone povere della Sardegna, hanno fatto fronte comune sulla necessità di difendere dei diritti(vedi la Sassari-Olbia, vedi Porto Torres, vedi Portovesme), perché costituiscono le nostre risorse. In questo momento ci si propone, in riferimento a Nuoro e Oristano, di iniziare un percorso che credo possa essere utile per avviare la riforma delle strutture delle Università diffuse della Sardegna.

Noi vogliamo iniziare questo percorso; ecco perché, Presidente, alla fine della mia dichiarazione di voto presenterò anche un emendamento orale chiedendo la votazione per parti.

Sulla prima parte che riguarda lo stanziamento finanziario e che va dalle parole "1 bis" fino alle parole "ulteriori euro 1.000.000." dichiariamo il voto contrario, in riferimento al metodo che è stato meglio specificato dall'Assessore nel suo precedente intervento. Condividiamo il merito ma, ovviamente, avendo seguito un principio in questa finanziaria intendiamo seguirlo fino in fondo. Non vogliamo fare pertanto emendamenti territoriali o particolari, questi li vedremo in altra sede o in fase di programmazione legislativa della riforma del sistema delle Università diffuse. La seconda parte in votazione andrebbe da: "a far data dall'1/1/2011" fino a "valenza regionale." Aggiungerei a questo punto l'emendamento orale così formulato: "La Giunta regionale provvede a garantire, a valere sul fondo unico per l'università diffusa in Sardegna, trasferimenti adeguati al sostegno e valorizzazione del polo universitario della Sardegna". E' un'enunciazione di principio che si collega alla seconda parte dell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Milia che, non essendo presente in Aula, decade.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole sull'emendamento e le motivazioni sono state espresse dai colleghi Gian Valerio Sanna, Attilio Dedoni, lo stesso onorevole Capelli. Io credo che razionalizzare significhi anche accorpare, per cui la scelta operata nell'emendamento di arrivare a un consorzio unico tra Oristano e Nuoro, credo sia la scelta migliore.

Io ritengo anche indispensabile riuscire a dare certezza finanziaria alle strutture universitarie decentrate nel territorio; non è pensabile che la Giunta regionale stabilisca i trasferimenti alle Università a fine dicembre, periodo nel quale hanno già stabilito il proprio programma annuale e la propria attività pensando magari di ricevere 100 e ricevendone invece 50. Tra l'altro è successo che nel collegato ci sia stato un aumento di 500 milioni di euro e, nonostante si sia svolto più di un dibattito nel territorio, nonostante a uno di questi abbia preso parte anche l'Assessore della pubblica istruzione garantendo risorse maggiori per il Consorzio UNO di Oristano, il risultato della ripartizione della Giunta la settimana scorsa è stato quello di non dare un euro in più di quelli previsti nella finanziaria.

Credo che questo non sia stato un atto corretto nei confronti dell'Università oristanese; per cui, al fine di evitarne altri, reputo opportuno, oltre al completamento dell'aggregazione dal 1º gennaio 2011 con l'Università di Nuoro, riuscire anche a stabilire quanto annualmente compete a ciascun Consorzio, a ciascuna Università dei territori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, io credevo che l'intervento dell'assessore La Spisa fosse stato abbastanza chiaro nello spiegare ai colleghi che questo emendamento, in questa fase, non ha alcun significato, nel senso che non sarebbe opportuno che il Consiglio regionale procedesse a una modifica così importante per le Università di Oristano e Nuoro, che già vivono una situazione difficilissima, con un semplicissimo emendamento. Si correrebbe il rischio di modificare una situazione senza riuscire a capire realmente che cosa bisognerebbe fare.

Se si esamina la tabella allegata - non ricordo al momento con precisione quale contrassegno abbia, si capisce quanto la Giunta in questo momento si stia dedicando ai problemi dell'università diffusa. E' previsto un aumento dello stanziamento in capitolo che passa da 6 milioni e 500 mila euro a 6 milioni e 980 mila euro, con l'impegno - questo è quello che io ho capito - da parte della Giunta, di rivedere la distribuzione degli stessi fondi, eventualmente all'interno del collegato.

Non credo che questa finanziaria possa accettare questo emendamento; io vi chiedo, se è possibile, di rinviarlo al collegato, così lo rivediamo bene tutti insieme, per predisporre una formulazione magari più attenta e più puntuale rispetto alla attuale, frettolosa, fatta magari per dimostrare ai nostri territori che ci stiamo impegnando quando, in realtà, dovremmo cercare di dare una risposta e una soluzione ben più precise.

Quindi, chiedo al presentatore di ritirarlo, con l'impegno di rivederlo nel collegato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, devo sollevare alcune perplessità sul fatto che si possa, con legge regionale, decidere il futuro dei due Consorzi universitari; mi sembra infatti una prevaricazione. Capisco lo spirito dell'emendamento e sono assolutamente d'accordo, perché l'unificazione significa forza e la semplificazione significa razionalizzazione, e quando si parla di università e di spendita di fondi pubblici credo sia necessaria proprio una grande e importante opera di razionalizzazione.

Noi, a mio avviso, dobbiamo porci un problema fondamentale: i fondi regionali servono per sostenere l'Università o servono per aiutare gli studenti universitari? Questo è l'argomento fondamentale; noi non possiamo inseguire eventuali riduzioni o modulazioni dei fondi nazionali, inseriti in un contesto europeo di razionalizzazione delle Università e di valenza dei titoli universitari, con fondi regionali perché lo Stato centrale, per adeguare l'università nazionale agli standard europei, decide determinati tagli o determinati accorpamenti.

Noi non riconosciamo gli accorpamenti, intendiamo mantenere le sedi gemmate mettendo a disposizione soldi regionali: credo che questa sia una politica fallimentare, una politica che va a scapito dei nostri giovani, del futuro dei nostri giovani perché rischiamo di fare avere loro un titolo di studio non spendibile in sede europea.

Al di là di questo emendamento (ce ne saranno anche altri sull'università), io credo veramente che questo discorso vada affrontato, ma affrontato con la stessa serietà e gravità con cui affrontiamo i problemi delle industrie che chiudono, dell'ENI che ci rifiuta gli aiuti, perché è un problema che investe il futuro dei nostri giovani.

Dobbiamo stabilire che cosa deve fare lo Stato, che cosa deve fare l'università e che cosa deve e può fare la Regione. La Regione può aiutare gli studenti con gli assegni e le borse di studio, può aiutare gli studenti addirittura ad andare fuori a studiare nei poli di eccellenza, ma non possiamo portare, come si faceva con la "Scuola Radio Elettra", l'università a casa degli studenti, questo è sbagliato, questo è dequalificante.

Pur riconoscendo la valenza di razionalità di questo emendamento, credo però che occorra fare una riflessione molto più vasta, molto più ampia, sul futuro dell'università in Sardegna, perché interessa i nostri giovani e su di loro dobbiamo investire.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, intervengo brevissimamente per annunciare il voto favorevole su questo emendamento, nonostante debba dire di condividere parzialmente le argomentazioni proposte dall'onorevole Cherchi, e avendo preso atto anche delle dichiarazioni dell'assessore La Spisa.

Il fatto è che, puntualmente, ci ritroviamo a ogni finanziaria a parlare del medesimo argomento; di fatto, anche nel corso degli incontri che abbiamo avuto con l'assessore Baire negli ultimi mesi, abbiamo preso atto della volontà della Giunta, però poi ci si scontra sempre con la realtà dei fatti e con le oggettive difficoltà di far decollare questo progetto che va avanti ormai da anni e anni.

Probabilmente si dovrà ricorrere, come si è ricorso anche negli anni scorsi per l'incremento degli stanziamenti a favore dell'università, agli emendamenti in finanziaria. Ripeto, io non sarei sfavorevole anche a una presa d'atto delle dichiarazioni dell'Assessore, laddove corrispondano a un impegno preciso di affrontare questo problema nel prossimo collegato, perché è necessario ed è indispensabile che oggi prendiamo atto della necessità di far decollare il terzo polo universitario sardo.

Poichè l'unione come sempre fa la forza, unire le forze di Oristano e Nuoro evidentemente potrà contribuire al raggiungimento dell'obiettivo che da anni ci si propone ma che è sempre miseramente fallito;è possibile che non ci sia stata mai la volontà politica (ma deve essere una scelta anche delle Università di Cagliari e Sassari che evidentemente devono rinunziare a qualcosa di proprio) di raggiungere questo obiettivo. Io credo che sia assolutamente indispensabile un momento di riflessione e non avrei nulla in contrario a che l'emendamento venisse ritirato in attesa del collegato; qualora invece il primo firmatario lo mantenesse in piedi, confermerei il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Intervengo per annunciare il voto favorevole sull'emendamento e per sottolinearne anche l'importanza. Sono anni e anni che si discute, che si affronta nella Commissione competente e in quest'Aula molto seriamente, onorevole Campus, il problema delle Università di Nuoro e di Oristano,. Quindi non è da oggi che questo tema viene affrontato e sottoposto al vaglio del Governo regionale, di quello precedente, come di quello che oggi ci governa.

I problemi relativi a questa così importante presenza nei nostri territori sono stati più volte affrontati e mai hanno avuto un esito che facesse iniziare un percorso per queste realtà universitarie, un percorso strutturato, un percorso fatto non più di precarietà, ma di certezze, di certezze prima di tutto per gli studenti, per le famiglie, per il futuro degli studenti, ma di certezze anche in relazione all'importanza della presenza dell'Università nel territorio di Nuoro come in quello di Oristano.

Non si tratta di un'iniziativa di ordine assistenzialistico, ormai è dimostrato dal percorso che è stato portato avanti sia a Nuoro che a Oristano, che questa università ha una valenza in relazione alla formazione degli studenti, alla loro possibilità di trovare lavoro nella nostra Regione come fuori dalla nostra Regione, in relazione anche alla crescita sociale ed economica di un intero territorio che da anni, sappiamo, incontra grosse difficoltà nell'uscire da un ritardo sul quale, naturalmente, ci torniamo spesso e volentieri, ma per il quale poco si fa.

Questo emendamento è un emendamento propositivo, è un emendamento che evidentemente vuole aprire una strada anche di razionalizzazione delle realtà universitarie, il che significa anche migliore organizzazione delle stesse.

Quindi, al di là degli interessi territoriali, pensiamo e riaffermiamo che sia interesse dell'intera Regione che questa realtà universitaria si affermi e si consolidi nei territori nei quali è nata, e in relazione alla quale la Regione si deve assumere un pezzo di responsabilità . Per cui, come altri colleghi che mi hanno preceduto, confermo il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Presidente, intervengo principalmente per esprimere il voto favorevole sull'emendamento numero 124, ma voglio anche sfruttare questi minuti per richiamare l'attenzione dei colleghi sull'università in generale, e non esclusivamente sulle due sedi di Nuoro e di Oristano.

Neanche a farlo apposta, proprio il giornale di oggi, reca un'intervista al sindaco di Olbia, che non è del P.D. ma del P.d.L., il cui titolo è: "Solo briciole per l'università. Al corso assegnati 270 mila euro, rispetto ai 3 milioni di Nuoro e ai 2 milioni di Oristano". Parliamo del corso dell'Università istituito nella sede gemmata di Olbia, e nell'articolo si fa riferimento anche al numero degli iscritti. Si dice che nella sede di Olbia ci sono 500 iscritti, di cui solo 150 nuovi immatricolati, rispetto alle sedi di Nuoro e di Oristano che hanno 33 e 32 nuovi iscritti.

Il ragionamento, a questo punto, credo sia semplice; io sono per stimolare, per promuovere l'università, ma sono a favore di una visione unitaria della Regione, perché la Regione è una sola, non c'è una parte che ha una prevalenza rispetto a un'altra. E chiaramente si tratta anche di verificare i risultati dei corsi universitari. Nello stesso articolo si dice che il 100 per cento degli studenti laureati ha trovato sbocco occupazionale. Evidentemente il corso di laurea che è stato istituito ha una sua valenza e un suo senso.

Credo sia giusto pertanto - mi rivolgo in particolare all'Assessore della cultura - verificare le situazioni, non partendo solo da un dato storico per decidere se rifinanziare o meno, perché questo credo che sia il compito di una corretta politica.

Non entro nel merito delle osservazioni sul tipo di emendamento molto territoriale, perché credo sia stato argomento abbastanza discusso in precedenza. In ogni caso riaffermo il mio voto favorevole sull'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro il voto favorevole sull'emendamento, non tanto perché ritenga la modalità indicata per diffondere l'università come la migliore in assoluto, ma intanto perchè si integra, perché così è scritto, il fondo unico di ulteriori risorse: 1 milione di euro.

A mio parere ci sarebbe da riflettere anche su altri strumenti, per esempio gli assegni di studio, la presenza di alta professionalità, e altro, non perché io sia contrario a questo o a quello strumento, ma perché ritengo che sia necessario riflettere alla luce delle disposizioni devastanti che attualmente reggono l'Università e la ricerca.

In ragione delle dotazioni finanziarie disponibili, ma anche in ragione della scelta di sostenere gli studi dei nostri giovani prevalentemente presso altri atenei, noi rischiamo che le nostre università vengano progressivamente declassate, progressivamente private del finanziamento pubblico dello Stato. Questo sempre in base a una scelta, ancora questa devastante, nord-centrica di questo Governo e di questa maggioranza nazionali, che pensano a Milano come se fosse l'ombelico del mondo e dimenticano il resto del Paese, dimenticano il Mezzogiorno, dimenticano le isole, dimenticano la Sardegna anche dal punto di vista dei diritti all'istruzione sanciti dalla Costituzione.

Dobbiamo essere in grado, di conseguenza, di intervenire in questa materia per correggere questo devastante modo di fare, acquisendo anche da parte nostra una maggiore attenzione per i territori. Io, pertanto, sono favorevole all'emendamento numero 124 e anche all'emendamento successivo, il numero 49.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, l'emendamento numero 49 è stato già votato e non approvato.

E' stata chiesta la votazione per parti dell'emendamento numero 124. Metto in votazione la prima parte, sino alle parole "euro 1.000.000.".

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE.

Comunico al Consiglio che il consigliere Pittalis che aveva chiesto congedo è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento numero124, fino alle parole "euro 1.000.000. ".

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO DANIELE - CUCCA - CUCCU - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI VALERIO - MORICONI - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA GIAN VALERIO - SECHI - SOLINAS ANTONIO - URAS - ZEDDA MASSIMO - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA MARIO - FLORIS MARIO - FLORIS ROSANNA - FOIS - GALLUS - GRECO - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI FRANCESCO - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA GIACOMO - SANNA MATTEO - SOLINAS CHRISTIAN - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA ALESSANDRA.

Si è astenuta: la presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 21

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

E'in votazione la seconda parte dell'emendamento con l'integrazione orale proposta dall'onorevole Capelli. Poiché devo avere l'assenso dell'Aula, lo leggo in modo tale che tutti abbiano piena cognizione di che cosa si voterà. Il testo dell'emendamento è il seguente: "A far data dall'1/01/2011 il Consorzio universitario UNO di Oristano e il Consorzio universitario di Nuoro, attraverso la loro fusione, creeranno il Polo universitario della Sardegna centrale di valenza regionale. La Giunta regionale provvede a garantire, a valere sul fondo unico per l'università diffusa in Sardegna, trasferimenti adeguati al sostegno e valorizzazione del Polo unico della Sardegna centrale".

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Intervengo per precisare che il testo, così formulato, sostanzialmente istituisce un polo universitario interamente finanziato dalla Regione, questo dev'essere chiaro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Vorrei precisare, a seguito delle considerazioni dell'onorevole Maninchedda, che non è esattamente così; i due Consorzi, infatti, nel momento in cui avverrà la loro fusione, godranno delle stesse prerogative, degli stessi privilegi, degli stessi finanziamenti che hanno avuto finora. La parte che ricade sulla Regione Sardegna è relativa all'incardinamento dei docenti, quando c'è;

naturalmente oltre a non cambiare assolutamente nulla, ci sarà una razionalizzazione della spesa.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, per cortesia dichiari il suo voto.

DIANA MARIO (P.d.L.). Ovviamente il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

Cuccureddu (Gruppo Misto). Vorrei capire se è possibile fare le dichiarazioni di voto su questo emendamento orale come per qualunque normale emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, ho chiesto precedentemente all'Aula di esprimersi sull'accettazione o meno dell'emendamento orale. Se non c'è l'assenso si mette in votazione la seconda parte senza l'integrazione proposta dall'onorevole Capelli. Cuccureddu (Gruppo Misto). Da parte nostra c'è l'assenso a porlo in votazione poi, eventualmente, l'espressione di voto potrà essere diversa

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, poiché nessuno si è espresso contro, stiamo procedendo alla votazione con l'integrazione proposta dall'onorevole Capelli.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Cuccureddu (Gruppo Misto). Io esprimo, credo anche a nome del Gruppo, un voto favorevole su questo emendamento. Abbiamo qualche perplessità relativamente alle affermazioni dell'onorevole Maninchedda, perché è evidente che l'istituzione di fatto di un nuovo polo universitario a totale carico della Regione in tutti noi suscita forti preoccupazioni.

Ma suscita forti preoccupazioni anche la situazione attuale, cioè il fatto di non avere delle facoltà vere e proprie che si gestiscano in maniera autonoma; l'unica sede decentrata dell'università in Sardegna è ad Alghero che ha un'intera facoltà, e abbiamo visto che lì le cose funzionano bene e nascono le eccellenze.

Quindi, se questo Consorzio avesse come ambizione quella di staccare qualche facoltà da Cagliari o da Sassari e gestirla con dignità, con autonomia (e conseguentemente arriva anche l'autorevolezza, l'abbiamo visto ad Alghero), siamo assolutamente favorevoli. Se questo però dovesse avvenire a detrimento di quel fondo per le università diffuse e, quindi, togliendo risorse ad Olbia (oggi su "La Nuova Sardegna" c'è mezza pagina su questo argomento), dove un corso di laurea importante come quello dell'economia del turismo, soprattutto importante in una Regione come quella sarda che di turismo dovrebbe e potrebbe vivere, ha ricevuto solamente 270 mila euro, oppure ad Alghero la questione mi preoccuperebbe. Se si tratta di somme aggiuntive stanziate per consolidare un polo universitario che dovrà puntare ad avere proprie facoltà senza ridurre i fondi delle altre, il nostro voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Presidente, io intervengo a esplicitare quanto detto precedentemente. Se si dice che la Regione, a valere sul fondo unico per le università diffuse, garantisce finanziamenti adeguati, non si sta dicendo che questi sono nella misura della spesa storica e quant'altro, si sta dicendo un'altra cosa, e lo sappiamo.

Allora, nel merito, io penso che misure di politica universitaria importanti e necessarie quali quelle per la Sardegna centrale, non si possano prendere senza un adeguato coinvolgimento dei due atenei, e la procedura che noi stiamo mettendo attualmente in legge, configura necessariamente invece, anche per come si sta evolvendo la politica universitaria nazionale, il porre la Regione con le sue risorse finanziarie dietro una scelta di politica universitaria che istituisce il Polo della Sardegna centrale.

Noi dobbiamo essere pertanto consapevoli che nel successivo rapporto che avremo con le università e quant'altro, condizionati dalla legge nazionale, evidentemente sarà sostanzialmente e prevalentemente utilizzata la risorsa dei fondi regionali, e questo noi lo dobbiamo sapere. Poi io non entro nel merito adesso di questa discussione perchè, pur avendo delle cose da dire sulla politica universitaria, avevamo preso l'impegno di non discuterne in questa sede, però, non mi si dica che non dico la verità, perché la verità è che noi, in questo momento, magari anche positivamente, non dico che non sia giusto, avremmo avuto bisogno di una discussione più ampia per dire che cosa si deve fare nell'università, ma in questo momento noi stiamo promettendo di coprire con fondi regionali il costo del corso del Polo universitario nuorese, senza riferimenti alla spesa storica e a quant'altro.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, dichiari il suo voto.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Io mi asterrò.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, sull'emendamento manifesto la necessità di capire esattamente ciò che dovremmo votare. Queste integrazioni orali su emendamenti votati per parti, con una evidente differenza di valutazione sul peso dell'emendamento da parte del Presidente della Commissione rispetto al Presidente del maggior Gruppo di maggioranza, ci pone, su un emendamento presentato peraltro da una parte della stessa maggioranza, in notevole imbarazzo. Chiederemmo di conoscere per iscritto qual è esattamente il testo che poi dobbiamo votare, perché di fronte ai tagli certificati sui trasferimenti alle università sarde, ove fosse vera l'interpretazione data dal Presidente della terza Commissione, io non ho dubbi che non sia così, anche per il fatto che, non me ne voglia il collega Diana, ma presumo che le questioni universitarie siano meglio conosciute dal collega Maninchedda , ci troveremmo a prendere una decisione oggi assolutamente pericolosa, assolutamente pericolosa! Per cui io le chiedo, Presidente, di poter far distribuire il testo scritto dell'emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, stiamo predisponendo le fotocopie da consegnare ai consiglieri, Anche se io pensavo che il problema fosse stato superato nel momento in cui ho letto il testo dell'emendamento comprensivo della proposta dell'onorevole Capelli.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intervengo (non vorrei sbagliare, ma mi pare che siamo in dichiarazione di voto sul testo aggiuntivo), per dichiarare l'astensione dell'intero Gruppo per una ragione molto semplice, che in parte è riferibile anche al precedente intervento. Noi riteniamo che il diritto allo studio dei cittadini sardi, del popolo sardo nel suo complesso, deve essere garantito, a norma di Costituzione, dallo Stato con trasferimenti finanziari adeguati alle nostre università e tali da consentire anche una loro più significativa articolazione all'interno del territorio regionale.

Ciò che non possiamo pensare sia utile - e peraltro la maggioranza, rifiutando l'approvazione della prima parte di questo emendamento, lo ha coerentemente dichiarato - è farsi carico, anche a stanziamento già deciso, dell'insieme delle spese che devono essere sostenute per questo tipo di articolazione territoriale. Avremmo capito maggiormente, e anche possibilmente condiviso, se la Giunta e la maggioranza avessero tenuto ferma almeno la prima parte dell'emendamento, dicendo: "Compiamo un ulteriore sforzo e con un milione di euro, addirittura con i 2 milioni proposti dalla minoranza integriamo il fondo unico, dando la possibilità alle nostre università di meglio accreditarsi anche rispetto agli stanziamenti dello Stato e, pur di fronte a una produzione legislativa iniqua, nord-centrica, xenofoba, offriamo una risposta coerente da parte di tutti, anche sotto il profilo finanziario".

Purtroppo non è così, per cui noi ci asterremo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, a volte, quando non si ha il diritto di primogenitura, si possono prendere posizioni diverse, al di là del fatto che ciò che è in discussione possa rappresentare o meno una necessità vera e viva delle genti del centro della Sardegna. Ma questa è una considerazione a parte.

L'onorevole Maninchedda dovrebbe spiegare meglio la sua posizione, ma ci sono altri autorevoli rappresentanti delle diverse università, anche membri del Senato accademico, che sanno bene come la discussione in atto non possa essere ascritta a un discorso in divenire e relativo a politiche nazionali; è biasimevole pertanto che qualche esponente della sinistra si inserisca in questo contesto non ricordando che, in più di una circostanza, è stata rappresentata la necessità di dare giusta risposta alle esigenze delle popolazioni del centro Sardegna.

Stiamo parlando di istituzioni diverse rispetto all'università diffusa, che avranno compiti nuovi; e l'onorevole Maninchedda sa bene, perchè emerge dai deliberati del CRUI e dagli indirizzi ministeriali, e, che verranno soppresse tutte le sedi decentrate perché sono all'interno dei 150 chilometri previsti dalla normativa vigente. Ma dirò anche di più. Non ho capito qual è la quantificazione della spesa, se in più o in meno, perchè in effetti si razionalizza e, quindi, si riduce la spesa.

Non ho capito quali siano le paure relativamente alle spese della Regione Sardegna dato che si fa riferimento alle spese consolidate all'anno 2004. Io voglio capire quali sono le argomentazioni nascoste con le quali si vuole impedire che la Regione Sardegna si prenda carico di un accordo che a suo tempo fu stipulato con lo Stato per dare opportunità e risposte alle risultanze della Commissione Medici e a all'esigenza di dare al territorio risposte concrete in tema di scuola di livello superiore.

Credo anche che, per poter consentire la nascita delle facoltà in quel territori, sarà indispensabile la partecipazione delle università; e siccome sono risorse che transitano nel fondo unico, va detto che il fondo unico dell'università ha avuto un incremento di 6 milioni di euro da questa amministrazione regionale. E di queste cose l'onorevole Uras e gli altri dovrebbero averne contezza.

Quindi sono dei discorsi che non stanno né in cielo né in terra, mentre si tratta della opportunità, della necessità di razionalizzare e confermare un indirizzo:dare risposte positive al centro Sardegna, a popolazioni del tutto abbandonate perchè spesso e volentieri le risorse debbono essere allocate in certi punti strategici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Io credo che l'onorevole Dedoni abbia fatto chiarezza sugli intenti dell'emendamento. E' difficile, rileggendolo, vedere tutto ciò che è stato letto o visto da altri colleghi. I fondi rimangono quelli decisi, la determinazione dei fondi statali e regionali rimane quella decisa, c'è una razionalizzazione nella spesa, è evidente - non la spiego perché se ve ne fosse la necessità sarebbe un fatto tragico - credo vengano espressi, realmente e non soltanto a livello di enunciazione, dei principi di non esagerata autodeterminazione.

C'è anche il consenso dei consorzi universitari, per quanto ne so, ma anche se così non fosse non casca un castello. Non ci sono termini perentori, c'è l'invito a un inizio di confronto su questo tema che in quest'Aula non c'è mai stato . Ogni volta che si parla di finanziaria si ricorda che bisogna fare una riforma delle sedi, della struttura delle università diffuse in Sardegna, poi si dimentica; si dice: "Sarà presentato un progetto di legge", e poi questi progetti di legge non vengono mai alla luce.

Nell'emendamento, come integrato, ci si assume la responsabilità di dare un indirizzo che non prevede assolutamente un aggravio di spese perché è ovvio, leggendolo, che è la Giunta che determina la distribuzione tra le varie facoltà delle quote per le università diffuse, e questo non cambierà, la Giunta assumerà le sue determinazioni.

Ma, cari colleghi, se pure la Regione Sardegna dovesse spendere qualcosa in più per questo, è un delitto di lesa maestà da parte di un territorio chiedere maggiori attenzioni? Le grandi attenzioni, cioè, che proclamate per le piazze, nei comunicati stampa, che dite vanno riservate alle aree deboli della Sardegna?

Ma se anche si dovesse spendere qualcosa in più, c'è qualcuno che avrebbe qualcosa da dire? C'è qualcuno che non vuol essere conseguente alle parole che spende nei video, nelle piazze e attraverso i comunicati? Bene, c'è qualcosa in più da spendere in quei territori. Valutate questo fatto, e ognuno sia libero di esprimere questa valutazione con il proprio voto e poi, ovviamente, di essere conseguente nelle azioni politiche del giorno dopo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, io esprimo un voto favorevole sull'emendamento e vorrei anche dire brevemente come stanno le cose. L'affermazione dell'onorevole Maninchedda è vera, ma è già così. E' già così. Tutta l'università diffusa in Sardegna è sostenuta dal finanziamento regionale, però il suo progressivo ampliamento, sulla base delle spinte localistiche, ha accorciato la copertina; e questo sta avvenendo in mancanza di un qualunque criterio sulla base del quale discernere che cosa vuole la Regione attraverso il finanziamento dell'università diffusa, dove la vuole e come la vuole. Questo è il senso dell'emendamento, oggi.

Le esperienze di Nuoro e Oristano stanno pagando il prezzo della diminuzione del trasferimento, dell'ampliamento della strategia di localizzazione. Questo emendamento, pertanto, dice che noi sostanzialmente impegniamo i territori a semplificare gli organi territoriali, in maniera che non ci siano due consigli di amministrazione, per esempio, e a far sì che la strategia della Regione ricada su un consorzio unico che trova, come ha detto Dedoni, le sue origini anche in un'esigenza di riscatto delle zone interne, di riscatto legittimo. Poi questo non significa negare agli altri la stessa opportunità.

L'altra questione che vorrei sottolineare è che sarebbe il caso, invece di parlare a vanvera, di cominciare a guardare (anche quando fa il riparto, Assessore, delle risorse) i migliori rapporti che ci sono oggi nell'università in Sardegna fra costi e numero di laureati per anno. Si accorgerà, questo glielo posso assicurare, che quelle università di cui si sta tanto discutendo sono da questo punto di vista fra le migliori in Sardegna..

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Signor Presidente, annuncio che voterò a favore di questo emendamento anche se con qualche dubbio. Condivido infatti quello che ha detto l'onorevole Maninchedda sul fatto che il finanziamento di queste università graverà interamente sulle spalle della Regione. Però questo non mi spaventa, anzi io credo che dobbiamo investire anche risorse della Regione in cultura e università. In Sardegna rispetto a una media nazionale del 12 per cento e a medie dei Paesi occidentali che sfiorano il 30 per cento, abbiamo una percentuale di laureati pari al 9,8 per cento. Quindi, se ci fosse la necessità, non sarebbe sbagliato investire fondi regionali, lo ripeto, in cultura e università.

E' chiaro che questa non è la sede e neanche il momento per parlarne; probabilmente occorre dedicare all'argomento una sessione apposita in maniera tale da delineare un progetto. Non è vero che le piccole università non servono, forse non serve questo tipo di piccole università con professori "automontati" che vanno a fare quattro ore di lezione e poi se ne tornano a casa. A noi servono università che creino sviluppo, che creino cultura nel territorio, servono professori universitari che vivano a Nuoro o a Oristano e che vadano poi anche nei bar o nelle televisioni locali a diffondere cultura.

Pertanto l'idea di investire su questa proposta non mi spaventa per nulla. E' vero che l'istruzione superiore dovrebbe essere a carico dello Stato, ma già oggi, se guardate i dati, vedrete che spendiamo circa 170 milioni di euro di fondi regionali tra ERSU e finanziamenti vari alle università. E, poi, non è detto che dobbiamo per forza attivare i corsi con le Università di Cagliari e di Sassari.

Le Università di Cagliari e Sassari fanno il loro mestiere, noi potremmo benissimo introdurre nuovi tipi di università, anche private, perché no (come ce ne sono in altre parti d'Italia) di cui potremmo finanziare, ad esempio, solo le borse di studio in maniera da garantire il loro funzionamento. Quindi, si tratta di verificare il come e il quando. Mi lascia perplesso invece il fatto che si spendano molti soldi per mantenere l'attuale quadro che, ho questa sensazione, mi pare che produca università e laureati di serie B).

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). L'onorevole Maninchedda ha posto un problema, che io ritengo corretto, e ha fatto bene anche a evidenziare il fatto che non possa essere liquidato in questa sede proprio perché coinvolge, dovrebbe coinvolgere, tutto il sistema del rapporto Regione-università.

Il collega, secondo me, non valorizza però un altro aspetto che in questa fase è a mio avviso ancora più importante. Poichè nella previsione programmatica di questa norma individuiamo la creazione di un polo universitario della Sardegna centrale di valenza regionale noi dovremmo, in una realtà come la Catalogna, per esempio, questo esperimento è stato già posto in essere, valorizzare un elemento culturale e identitario. Questo è un dato di per sé significativo che, a mio avviso, va se non enfatizzato comunque valorizzato, in uno a un altro aspetto.

Come è stato ricordato anche negli interventi precedenti, si va a una sorta di razionalizzazione del sistema, con una pressoché totale eliminazione dei doppioni e il superamento di situazioni di difficoltà, di debolezza quali quelle attualmente vissute sia dal polo oristanese che da quello nuorese. Difficoltà e debolezze che, se semplicemente sommate, non costituiscono certamente una "forza"; mentre in questo emendamento mi pare si voglia fare qualcosa di più di una sommatoria, e cioè la creazione di un vero e proprio polo universitario della Sardegna.

Si badi che, per quanto riguarda le risorse economiche, si parla di un intervento della Regione con trasferimenti adeguati al sostegno, non si parla di un totale finanziamento, che è cosa ben diversa. Quindi, mi pare che se la partecipazione della Regione rimane nei limiti, eventualmente determinando un processo radicale di razionalizzazione per tutto il sistema, penso che non ci siano...

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto a favore di questo emendamento, sostenendo convintamente le ragioni di un percorso di razionalizzazione e di riscatto legittimo delle zone interne. Va chiarito subito, però, che il voto contrario espresso dalla maggioranza sulla prima parte dell'emendamento significa non che si è contrari all'entità dei fondi a disposizione, ma solo che vi è stata una presa d'atto delle dichiarazioni dell'Assessore.

Ora, va visto in termini più obiettivi anche il finanziamento per l'università decentrata di Olbia e va detto subito che, aver ottenuto circa 160 mila euro di finanziamento in più rispetto all'esercizio precedente, è sicuramente l'inizio di un percorso di perequazione e di attenzione alle specificità della struttura di Olbia, tenendo conto del numero dei corsi, è uno solo, e del numero degli studenti E' pertanto una prima risposta che sicuramente andrà, come dire, sostenuta e implementata, e noi speriamo che questo possa avvenire.

Olbia non ha la vocazione di essere, di divenire e di seguire un percorso autonomo e costituire un polo, però non vuole neanche rimanere al palo; perciò noi riteniamo che vada predisposto un percorso di certezza che salvaguardi l'Università di Olbia come strumento per dare significato all'obiettivo programmatico di aumentare il reddito del turismo considerando il comparto turistico in tutte le sue sfaccettature, e mi riferisco anche alle professionalità necessarie per dare significato e per realizzare questo importante obiettivo.

Va chiarito sicuramente il rapporto con l'Università di Sassari anche prendendo in considerazione, in questo percorso di razionalizzazione, ed è quello che interessa alla nostra sede, un eventuale trasferimento di facoltà naturalmente sulla base di una strategia simile a quella che è stata seguita dall'università decentrata di Alghero.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare dai banchi dei consiglieri l'Assessore della difesa dell'ambiente per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Io non so se si stia "allungando il brodo" per evitare di chiudere nei tempi prefissati la finanziaria, il bilancio e tutto il resto. Obiettivamente il Presidente di solito molto rigido, ma forse severo è il termine più puntuale, non consente che si riapra la discussione; ma alle 11 e un quarto eravamo già in questa fase.

Io non parlo di marchette, perché non sto parlando del Sulcis, o di Olbia, o di quest'altra realtà, pensavo però che la pausa , anche se c'era la triplice, sarebbe servita per presentare questo emendamento orale che doveva essere una sintesi delle diverse posizioni. Invece abbiamo riaperto di fatto un dibattito, esattamente da due ore e un quarto, parlando tutti di tutto e del contrario di tutto.

Nell'emendamento è scritto in modo chiaro che si tratta di razionalizzare, poi sarà la Giunta a valutare attentamente anche l'utilizzo delle risorse eccetera. Peraltro non viene stabilita una tempistica, si parla del 2011, probabilmente ci saranno anche difficoltà obiettive. Io pensavo si trattasse di un emendamento interpretativo, invece abbiamo riaperto la discussione, di fatto sì, perché io ho sentito anche due interventi resi dallo stesso consigliere. Il voto si esprime una sola volta; quindi la inviterei, Presidente, a passare alla votazione - io voterò naturalmente a favore - in modo tale che questa discussione, iniziata con certe finalità, non si disperda in altri rivoli.

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, , non è stata riaperta la discussione perchè siamo già in fase di votazione.

OPPI (U.D.C.). Di fatto c'è una discussione!

PRESIDENTE. Non è così, perché l'onorevole Capelli, quando è intervenuto prima della sospensione dei lavori dell'Aula, ha chiesto una votazione per parti e, poi, ha proposto un'integrazione alla seconda parte attraverso un emendamento orale. Abbiamo fatto le dichiarazioni di voto sulla prima parte e l'abbiamo votata, adesso è in votazione la seconda parte su cui si stanno svolgendo le dichiarazioni di voto precedute da un accoglimento dell'Aula dell'emendamento orale dell'onorevole Capelli.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io sulla seconda parte dell'emendamento dichiaro il mio voto favorevole, in quanto contiene, come ho già detto, una razionalizzazione e quindi un tentativo di ridurre o, comunque, di allocare al meglio le spese della Regione. Colgo l'occasione della dichiarazione di voto per dire che io non voglio assolutamente apparire il controcanto in questa Aula di sedi universitarie monopoliste, assolutamente, anche perché per molti versi quelle sedi universitarie non meritano di essere tutelate, proprio in quanto monopoliste.

Ma non è questo il punto; il problema che ho sollevato in Aula è la necessità di una qualificazione dei corsi, questo è il problema su cui ci dobbiamo confrontare, su questo servono valutazioni, per cui dobbiamo confrontarci sia con i parametri europei, sia con i parametri internazionali, e verificare l'efficacia con cui vengono utilizzati e spesi i nostri soldi. Pertanto, ribadisco ancora, apparirò demagogico ma la realtà è questa, non è l'orgoglio dei territori che deve essere tutelato in questa sede, ma il futuro dei giovani che saranno i prossimi laureati.

E allora io dico che è giusto, è lecito, è normale, che in quest'Aula Oristano difenda Oristano, Nuoro difenda Nuoro, Olbia difenda Olbia, ma dico anche che l'Aula, il Consiglio, la Giunta, la Regione devono essere un momento di sintesi, in cui si guarda non il dito ma alla luna. La luna, però, non è la città o il paese dove si laureano i giovani, la luna è il futuro che noi daremo a questi giovani. Il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, credo che le parole dell'onorevole Campus sulla qualificazione dei corsi non possano che essere condivise chiaramente da tutti; ed è proprio per questo che continua a preoccuparmi il fatto che un semplice emendamento, presentato nel corso di questa finanziaria, possa trasformare la situazione dell'università diffusa in Sardegna.

Sono favorevole chiaramente a questa seconda parte dell'emendamento, però continuo a sottolineare la mia perplessità, proprio perché il polo universitario Oristano-Nuoro entrerà comunque in contrapposizione, nel momento in cui verranno utilizzati i fondi del Fondo unico dell'università diffusa, con il Consorzio FORGEA. Non dimentichiamo che al Consorzio FORGEA, nel corso dell'esame del collegato, sono stati assegnati dei fondi che prima non aveva. Lo stesso vale per l'Associazione Istituzione Libera Università Nuorese, la cosiddetta AILUN, che quest'anno ha ottenuto un trasferimento pari a 980 mila euro.

Allora, siccome stiamo parlando di università diffusa, siccome abbiamo la necessità di razionalizzare, su questo dovremo ragionare insieme, e tutti insieme dovremo arrivare a una soluzione, proprio per avallare in qualche modo quello che ha appena detto il collega Campus. Approveremo questa parte per il bene delle due università, ma ribadisco la necessità di ritornare all'interno di quest'Aula per rivedere in modo chiaro la situazione regionale dell'università diffusa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io non volevo intervenire su questa vicenda delle università per non essere, o per non apparire, come la voce discordante di questo Consiglio. Beh, a me questa università diffusa non mi convince. Cosa deve diffondere l'università, il sapere? Io parlo dell'università di Cagliari per esempio, dove non ci sono più studenti, le classi sono quasi vuote, ci sono professori che hanno sei studenti, e noi dobbiamo ancora fare l'università diffusa?

Io penso che questo potrebbe anche essere considerato come un localismo politico. Invece di diffondere il sapere, e concentrare il sapere per esempio sull'università di Cagliari, no, noi dobbiamo creare altre università, come abbiamo creato altre province. Viva la diffusione del sapere! Il mio voto sicuramente sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, il collega Maninchedda, in qualità di Presidente della Commissione, ha espresso un voto di astensione; credo che fosse un fatto acquisito, nel senso che doveva portare all'interno dell'Aula una linea precisa, un insieme di regole da osservarsi e delle quali doveva anche essere garante. Però occorre fare osservare che questa mattina c'è un atteggiamento diverso; , infatti, mentre finora nel corso della discussione della finanziaria c'è stato proibito tutto, e dico tutto, norme intruse e quant'altro, oggi qualcuno pretende invece di "mettere le bandierine".

Noi le bandierine le mettiamo insieme a questi signori, perché il voto del Gruppo sardista è un voto a favore, e preannunciamo già da adesso, Presidente, che nel prossimo collegato daremo completezza al quadro di bandierine che qualcuno, stamattina, vuole mettere; mi riferisco al polo universitario del Sulcis e al polo universitario di Olbia, per dare quindi un quadro completo della situazione che riguarda l'Università diffusa nella Regione sarda.

Di questo ci faremo carico, perché nessuno può pensare di usare lo strumento dell'emendamento (e comunque gli si sta consentendo di utilizzarlo) per chiudere questa sera un argomento così importante che merita certamente un dibattito più profondo e appropriato in circostanze diverse. Noi lo chiudiamo insieme a loro. Il nostro voto è a favore.

PRESIDENTE.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.La Giunta dichiara di essere rispettosa della volontà dell'Aula pur avendo avvertito che su questa questione sarebbe stata opportuna, come la discussione in atto nel corso delle dichiarazioni di voto dimostra, una valutazione più attenta da svolgere successivamente.

La Giunta, pur rispettosa perché deve esserlo della volontà del Consiglio, non ha dato un parere favorevole, ha invitato a ritirare questo emendamento e rimane su questa posizione; ovviamente rispetterà quanto scritto nella legge ricordando che nel corso delle dichiarazioni di voto però viene dato mandato alla Giunta di valutare l'adeguatezza dei finanziamenti alle diverse realtà dell'Università diffusa considerando che il testo dice: "Il consorzio di Oristano e il consorzio di Nuoro intendono consorziarsi." Stop.

Anzi la discussione ha fatto emergere che la volontà è quella di razionalizzare la spesa e non di duplicarla. Questo è il criterio che la Giunta adotterà, poi il Consiglio farà bene credo a disciplinare meglio la materia come ha anche detto l'onorevole Giacomo Sanna nell'ultimo intervento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Adesso che ho potuto leggere il testo scritto , debbo dire che le mie perplessità aumentano ancora di più. Non è possibile che dopo o l'esperienza negativa (considerata tale anche dagli stessi esponenti del centrodestra che pure l'hanno imposta con un emendamento all'emendamento al Consiglio regionale) di una riforma della sanità non approfondita, non valutata in tutti i suoi aspetti, tant'è che adesso stiamo aspettando che la Giunta presenti una sua proposta per modificarla, oggi, non con un emendamento all'emendamento, ma con un emendamento orale addirittura si voglia inserire una modifica strutturale al sistema universitario della Sardegna. Mi sembra assolutamente inconcepibile. Inconcepibile!

E nessuno vuole limitare le potenzialità o la necessità di maggiori risorse per le zone interne. Sgombriamo il campo da queste argomentazioni. Il problema è se per l'istruzione si deve spendere di più o meglio. Si deve spendere in modo che i ragazzi della zona centrale così come quelli dell'Ogliastra abbiano l'Università. E noi presenteremo una proposta per l'istituzione dell'Università diffusa anche in Ogliastra perché, se verifichiamo, probabilmente è il territorio che ne ha più bisogno.

Ma, i ragazzi hanno bisogno dell'Università sotto casa o hanno bisogno di una università veramente che gli dia il titolo per poter competere alla pari degli altri studenti universitari delle Università riconosciute dallo Stato, cioè Cagliari e Sassari? Questo ragionamento andava approfondito, ma non con un emendamento all'emendamento. Siccome però stiamo stipulando una specie di matrimonio d'interesse per cui, anche se la moglie è brutta e il marito è scemo, ci si deve per forza sposare, allora anch'io esprimo il voto favorevole da parte del Gruppo dell'Italia dei Valori perché a nessuno è consentito fare fughe in avanti e utilizzare strumentalmente questioni di campanile per trattare argomenti di importanza fondamentale.

E' strumentale, è assolutamente strumentale! E lo so, sono cosciente che sto utilizzando una modalità di voto strumentale, ma lo faccio perché voglio sottolineare il fatto che occorre dire basta a riforme che passano sulla testa del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. Non è presente in aula, pertanto decade.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dai miei calcoli mi pare che rimanga fuori solo il Medio Campidano e poi abbiamo concluso l'operazione con un quadro complessivo che si riporta alle otto province, alle brutte otto province almeno come idea.

Io riterrei probabilmente più opportuno ritirare l'emendamento e rinviare la discussione sulla questione "università in Sardegna" a una prossima occasione nel corso della quale tutti i Gruppi avranno la possibilità di aprire un dibattito serio sulla qualità dell'offerta universitaria nella nostra Isola considerando i numeri della popolazione scolastica universitaria, considerando che la popolazione universitaria, fatta eccezione per una percentuale di soggetti extracomunitari, è composta prevalentemente da studenti sardi, considerando che molti giovani sardi scelgono di andare a studiare nelle Università italiane e straniere oggi più che mai, io credo che su questo argomento non dovremmo assumere un atteggiamento di attenzione al particolare (non stiamo parlando di un'attività scolastica a livello di servizio di quartiere), ma dovremmo affrontare una discussione più sul generale e seria, puntuale e attenta.

Se l'emendamento rimane in piedi noi confermiamo il nostro voto di astensione e invitiamo ancora i proponenti a ritirarlo e a proporre l'argomento in un'occasione più puntuale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BIANCAREDDU (U.D.C.). Intervengo solo per svolgere una considerazione. Tre anni fa, quando io andai via dal Consiglio o, dovrei dire, mi mandarono via, l'Università diffusa era presente anche a Tempio e aveva ricevuto diversi finanziamenti, soprattutto mentre io ero un componente della Giunta. Mi spiegarono poi che, in un'ottica di razionalizzazione, queste università diffuse non avevano ragione d'essere; questo me lo dissero apertis verbis e io tre anni fa ne presi atto.

Stando a casa non potevo più incidere sui lavori del Consiglio, per cui tutte le altre università sono state rifinanziate e Tempio non ha avuto niente. Se questa razionalizzazione era reale, doveva colpire, usiamo questo termine, un po' tutti, invece ha colpito solo i poveri. Questa riflessione per riavere, così che rimanga agli atti che ora sono tornato, senza presentare alcun emendamento, i soldi che non ci sono più.

PRESIDENTE. Onorevole Biancareddu, per cortesia dichiari il suo voto.

BIANCAREDDU (U.D.C.). E' un voto di astensione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Io credo, al di là del voto favorevole sull'emendamento, che l'argomento "Università" abbia necessità, soprattutto in questo momento di annunciata riforma a livello nazionale, di rivedere prima di tutto (immagino sia nei programmi della Giunta regionale), di l'intesa, quindi la convenzione triennale scaduta il 31 dicembre del 2008, e complessivamente il programma di offerta formativa universitaria in Sardegna. Il punto, come dicevano gli onorevoli Maninchedda e Campus, è che tipo di università vogliamo, che tipo di eccellenza vogliamo; soprattutto se dobbiamo proseguire con la politica dei corsi universitari, tenuto conto che fra poco il Parlamento ci dirà che in Sardegna debbono essere attive sei facoltà a Sassari e sei facoltà a Cagliari.

Allora io credo che occorra una sessione di questo Consiglio regionale da dedicare, anche propedeutica alla firma dell'intesa tra le Università, al sistema universitario, quindi al sistema della conoscenza, sulla base di quanto hanno dichiarato in audizione i rettori delle Università di Cagliari e di Sassari, relativamente alla necessità di invertire le posizioni che in questo momento ci vedono agli ultimi posti nelle classifiche nazionali. Pertanto dobbiamo rafforzare, rafforzare necessariamente, non solo attraverso fondi regionali, e innalzare la qualità dell'offerta formativa in Sardegna.

Al di là del testo di questo emendamento, che comunque tende a razionalizzare, occorrerà svolgere un dibattito specifico in quest'Aula, tenendo conto che ci sono realtà diverse; il collega Cuccureddu faceva riferimento a una realtà che è, in qualche modo, isolata, è l'unica facoltà della Sardegna che non è nella sede di un ateneo, quella di Alghero, che è prima in classifica rispetto alle facoltà di architettura, ma è anche vero che in questi otto anni ha avuto un consistente aumento di risorse per quanto riguarda lo start up della facoltà in Sardegna.

C'è stato quindi uno sforzo particolare della Regione in questo senso; ma dobbiamo anche tener conto che la finanziaria 2008 dice che, per esempio, le università che sono contigue alla sede di Ateneo non sono più sede gemmata, non sono più sede decentrata. Poiché non possiamo sicuramente esaurire la discussione nei minuti che ci vengono concessi per queste dichiarazioni di voto, dobbiamo riaffrontare complessivamente il tema e credo che la Giunta regionale dovrà farsene carico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente intervengo per annunciare il mio voto di astensione, già preannunciato dal nostro Capogruppo, non condividendo il metodo con cui si sta affrontando un tema così importante; un metodo molto frettoloso e superficiale, come se si dovessero soddisfare altri appetiti e non certo quello dell'esigenza della cultura da parte delle scuole sarde.

Mi stupisce, tra l'altro, che l'Aula abbia sorvolato sul dramma dell'Università di Sassari ad alto rischio di chiusura, mi riferisco alla facoltà di veterinaria. E' un punto che io ho già toccato in questa sede, nel corso della discussione generale; nessuno ha ripreso questo tema, eppure noi stiamo perdendo un centro di eccellenza a livello non solo sardo ma italiano e internazionale. La fretta odierna, quindi, mi stupisce molto, e ribadisco la mia astensione perché il tema è talmente importante che merita un dibattito ben più ampio, rigorosamente da rinviare ad altra scadenza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Pur nella consapevolezza che questo è un discorso che verrà affrontato successivamente in modo più approfondito, perchè credo che il discorso dell'università debba interessare appieno questo Consiglio regionale, ritengo però che l'iniziativa che si sta portando avanti, e cioè la creazione di un polo universitario della Sardegna centrale di valenza regionale, sia un'iniziativa valida. D'altronde ricordo che da anni stiamo discutendo sulla possibilità di istituire un'università della Sardegna centrale, e mi pare che si stia andando in questa direzione.

E' ovvio che nessuno di noi sta pensando a una università di serie B; io credo ci debba essere davvero l'impegno, da parte della Regione, di far diventare l'università della Sardegna centrale una vera università, istituendo corsi, impegnandosi affinchè questi corsi universitari offrano istruzione vera (chiaramente questo impegno non è solo della Regione ma anche del Consiglio), dando la possibilità di frequentare l'università a quanti non avrebbero avuto l'opportunità di frequentarla né a Sassari né a Cagliari;si sta dando una possibilità in più a chi, provenendo dalle classi meno abbienti non avrebbe potuto frequentare i corsi universitari in sedi molto lontane dalla residenza originaria.

Ne consegue, naturalmente, che la preparazione offerta da questi corsi universitari deve essere altrettanto valida di quella delle altre università. Il mio voto sarà pertanto favorevole perché questa iniziativa, che tenta di fondere due realtà diverse, va nella direzione di un'effettiva semplificazione del sistema.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'emendamento numero 124, con l'emendamento orale proposto dal consigliere Capelli.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - AMADU - BARRACCIU - CAMPUS - CAPELLI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCA - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - ESPA - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - LOTTO - MARIANI - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PORCU - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - STERI - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: DIANA Mario - MELONI Francesco.

Si sono astenuti: LA PRESIDENTE LOMBARDO - BEN AMARA - MANINCHEDDA - MILIA - SECHI - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 54

astenuti 8

maggioranza 28

favorevoli 52

contrari 2

(Il Consiglio approva).

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 68, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

E' in votazione l'emendamento numero 148.

Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, intervengo per annunziare il voto favorevole su questo emendamento che può sembrare il solito emendamento di marca territoriale e che, invece, ha la sua motivazione nel fatto che il Consorzio per la pubblica lettura "Sebastiano Satta" non ha più la possibilità di proseguire la sua attività perché non gli sono state trasferite le risorse che precedentemente gli venivano erogate dalle Comunità montane, a seguito appunto della soppressione della Comunità montana numero 9 del Nuorese e numero 10 delle Baronie.

Si tratta di portare all'attenzione della Giunta questo problema; ovviamente, a fronte di impegni che la Giunta dovesse assumere in Aula manifesto anche la disponibilità al ritiro. Faccio presente infatti che al presidente del Consorzio erano state già date precise assicurazioni sul fatto che queste risorse sarebbero pervenute in tempi assolutamente brevi, mentre, di fatto, a oggi, non è stato erogato alcunché. A questo punto la conseguenza dovrebbe essere la chiusura del Consorzio ma non credo che questa sia la volontà di alcuno, né della Giunta né dei consiglieri che invito, tutti, non solo quelli del territorio, a prendere atto che esiste il problema.

Il Consorzio da anni ha un percorso virtuoso, però regolarmente si ritrova, da quando sono state soppresse le Comunità montane, a dover affrontare il problema della sopravvivenza a causa della carenza dei fondi. Per questo motivo, lo ripeto, di fronte a un'assicurazione precisa da parte della Giunta di farsi carico del problema, c'è la disponibilità al ritiro dell'emendamento, in caso contrario evidentemente il voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Comunico ai colleghi che il consigliere Peru, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Per le medesime motivazioni espresse dal collega Cucca io voterò a favore di questo emendamento. I Consorzi per la pubblica lettura sono sicuramente meritevoli di essere sostenuti perchè non si legge più, o si legge poco e si legge soprattutto male. Si legge talmente male che, questo per dare solamente l'anticipazione dei ragionamenti che faremo più avanti, anche coloro che sono pagati per leggere le leggi non le leggono, tanto poco le leggono da lasciarle assolutamente inattuate.

Ieri ho avuto un simpatico intermezzo tecnico-politico, direbbe un mio amico,sulla forte indicazione, data unanimemente dal Consiglio regionale in questi anni, relativamente alla spendita delle risorse finanziarie in materia di lavoro, di occupazione, , della quale gli esecutivi non hanno minimamente tenuto conto, come non ne hanno minimamente tenuto conto le burocrazie, in dispregio assoluto, anzi, quasi facendosene un punto d'onore, come se potessero farlo, come se questo fosse un atto legittimo.

Dopodiché noi, come ci è capitato stamane, riceviamo le organizzazioni sindacali, le associazioni che lottano contro la povertà, tutti siamo buoni a Natale, andiamo a messa, facciamo voti di impegno sociale attorno a questi temi, e scopriamo che "appena" 120 mila miliardi in materia di lavoro non sono stati spesi negli ultimi anni perché non si è voluto o non si è saputo leggere, si è voluto leggere male o non si è saputo leggere bene. Per leggere bene, collega Cucca, sosteniamo i Consorzi di pubblica lettura, e facciamoli frequentare anche dalle burocrazie dei nostri uffici, anche dalle burocrazie regionali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, annuncio il voto favorevole su questo emendamento, perché in tema di biblioteche, sentiti anche i problemi posti dal collega Cucca, non si possano tagliare i finanziamenti fino a rischiare la chiusura di un Consorzio per la pubblica lettura, come può essere definito il "Sebastiano Satta" di Nuoro.

Noi auspichiamo pertanto che il problema di questo Consorzio possa essere risolto, che anche la maggioranza possa sostenere questa iniziativa, tenendo conto che il Consorzio di lettura "Sebastiano Satta" di Nuoro è una delle istituzioni culturali più importanti del contesto sardo, e che, soprattutto nella Provincia di Nuoro, per tornare ai problemi posti dal precedente emendamento, il mancato finanziamento di questo Consorzio porterebbe a un indebolimento notevole delle potenzialità culturali del territorio in questione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 148.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale..

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 148.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SALIS - SECHI - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - CHERCHI - CONTU MARIANO - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITTALIS - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - CONTU Felice.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 20

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

E' in votazione l'emendamento numero 150.

Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MORICONI (P.D.). Presidente, Assessori, colleghi, questa mattina, nel corso della discussione che ha impegnato l'Aula per qualche ora, c'è stata una ricerca importante dei criteri per un uso razionale delle risorse, di ridimensionamento della domanda e dell'offerta, di riscatto, come ha detto qualcuno dei nostri colleghi, delle zone interne, io dico dei nostri territori, di tutti, quelli interni e anche quelli che interni non sono. Oggi su L'Unione Sarda, a pagina 37, viene riportata la notizia, importante, di una "alleanza sui campi", che riguarda un patto che la Regione stipula con l'Università.

Tratto l'argomento per ricordare, anche ai colleghi del Consiglio che hanno avuto modo di seguire gli anni passati le vicende della scuola sarda, che nella Provincia di Cagliari alleanze di questo tipo sono state stipulate a sancire l'importanza... Signor Presidente, c'è un brusio…

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Moriconi. Colleghi, per cortesia, prendete posto.

MORICONI (P.D.). Nella Provincia di Cagliari, l'anno scorso, è stato stipulato un patto di questo genere, tra un Istituto agrario, il Consorzio agrario del basso Campidano, AGRIS-LAORE-Enti locali. Cito un altro caso; l'importante Istituto alberghiero di Pula destinato a inabissarsi nel dimenticatoio della scuola sarda. Grazie a un sussulto di dignità stipula un patto territoriale tra gli enti locali, il mondo produttivo, gli operatori pubblici e privati, l'importante resort Forte Village, da lì arriva anche la collaborazione di una scuola di eccellenza come la Luiss University. Io penso che quello sia l'orizzonte verso il quale dobbiamo guardare.

Signor Assessore, questo emendamento contiene una proposta di piano strategico, né più né meno di ciò che leggiamo per l'Università di Sassari oggi, né più né meno di ciò che è successo nel tentativo disperato a Pula, a Villasor o col "Duca degli Abruzzi". E' il tentativo cioè di allineare l'offerta al fabbisogno, le competenze alle nostre risorse patrimoniali, nonché di risolvere anche il problema dei precari, per non correre il rischio (quanto mai presente quest'anno), in applicazione alla delibera numero 41 del 2009, di non stare nei termini tecnici, anche contrattuali.

Credo sia un problema che dovrà essere risolto per farci stare dentro un'idea di scuola sarda, in attesa di poterla costruire meglio nella cornice della legge regionale; una scuola che abbia chiari obiettivi, logiche, criteri e ambizioni, signor Assessore, perché la dispersione scolastica, la qualità dell'istruzione, gli standard di qualità della nostra scuola, il bullismo e anche i problemi della disabilità e dei trasporti…

PRESIDENTE. Onorevole Moriconi, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Io dichiaro il voto favorevole su questo emendamento, che mi sembra risponda bene alla necessità di avere una scuola veramente attuale, in grado di soddisfare le esigenze dei sardi. Credo che l'investimento determinato in 20 milioni di euro corrisponda a quanto era stato già previsto dalla Giunta regionale nel famoso accordo, ancora oggi non ridefinito, con il ministro Gelmini; da questo punto di vista i progetti che si propongono di migliorare la qualità dell'offerta formativa, coerentemente con i programmi didattici, attraverso l'utilizzo e la valorizzazione, a scopi formativi, delle risorse storico-culturali, naturalistico-ambientali e del mondo produttivo credo siano particolarmente efficaci nel rendere attuale un momento di formazione e di sviluppo legato al territorio.

Credo che questo sia anche l'obiettivo probabilmente dei fondi regionali, cioè del fatto che la Sardegna investa con proprie risorse per favorire le aspettative di uno sviluppo della scuola. Soprattutto non credo, ripeto cose che abbiamo già detto prima, che il Ministro possa continuare a trattare così la nostra Regione; in tutte le Regioni italiane lo Stato ha stanziato risorse proprie per cercare di compensare le politiche che stanno creando solamente disagio, soprattutto nei piccoli centri. La Sardegna invece, con le sue risorse, deve portare avanti le proposte che i colleghi Moriconi, Cuccu e più, firmatari dell'emendamento, hanno indicato. Per questo, lo ripeto ancora, il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, Assessore, oltre ad annunciare il voto favorevole chiedo anche di poter aggiungere la mia firma sull'emendamento, e vorrei spiegare i motivi all'Assessore. Vede, Assessore, noi stiamo cercando di aiutarvi, perché ci rendiamo conto che siete in difficoltà. L'accordo con il ministro Gelmini, che doveva collocare circa 20 milioni di euro, ci sembra che sia rimasto lettera morta; alla programmazione attuata negli anni scorsi, volta a valorizzare la progettualità delle autonomie scolastiche, non avete dato seguito, e vi limitate, in questa legge finanziaria, con l'articolo 5, l'abbiamo già detto nel corso del dibattito, ad annunciare un nuovo disegno di legge che dovreste presentare entro 90 giorni.

Allora, noi approfittiamo dell'occasione per cercare di fare un passo in più. Con questo articolo 5 voi, di fatto, semplicemente vincolate 50 milioni di euro nel fondo nuovi oneri legislativi e li individuate nella tabella A, ma non c'è un contenuto, un contenuto non avete dimostrato di saperlo sviluppare negli scorsi mesi, neanche con gli eventuali accordi con lo Stato che dovevano in qualche modo fare fronte ai tagli alla rete scolastica, e anche al problema di ordine sociale che dobbiamo affrontare relativo agli insegnanti precari.

Quindi, noi, cerchiamo di dare un contributo, un contributo di qualità che a nostro avviso, almeno nel breve termine, in attesa di questa legge organica che non sappiamo se arriverà, potrebbe dare una risposta importante, perché il raccordo (gli esempi li ricordava il collega Moriconi) tra università e territorio, università e sistema produttivo ha funzionato. Partiamo allora dalle cose che hanno funzionato, e cerchiamo di non aspettare sempre, Assessore, la legge che verrà e la proposta che verrà e che spesso non arriva, o arriva in maniera parziale, o arriva in maniera confusa.

Quindi, credo che lei dovrebbe, e potrebbe anche, valutare meglio questa proposta, se non lo farà oggi sono certo che avverrà all'interno del disegno di legge che eventualmente dovrà presentare. Confermo il voto favorevole con l'invito all'Assessore a non prendere sottogamba una proposta importante, che certamente può contribuire a migliorare la qualità dell'offerta formativa in Sardegna.

PRESIDENTE. Colleghi, so che avevamo deciso di chiudere alle ore 14, purtroppo non possiamo interrompere i lavori dell'Aula senza aver votato l'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, comprendo che questo non è il momento migliore per affrontare un argomento così importante, e che meriterebbe sicuramente un'attenzione diversa; io vedo l'Assessore attenta, però anche l'Aula avrebbe bisogno di maggiore attenzione. Nel corso di un dibattito, tenuto nei mesi scorsi in quest'Aula, abbiamo affrontato i problemi legati agli standard molto bassi della qualità dell'istruzione in Sardegna.

Lei, Assessore, giustificò il dirottamento dei 20 milioni di euro che erano stati destinati a contrastare la dispersione scolastica, giustificata e testimoniata dagli standard qualitativi dell'OCSE, con la scarsa qualità dei progetti messi in campo per contrastarla,. Noi vogliamo cogliere quella sfida, Assessore; noi diciamo: i 20 milioni lasciamoli per quella destinazione, cogliamo la sfida presentando un percorso innovativo, che è il percorso che ha illustrato il collega Moriconi, di un legame tra la scuola, il territorio, l'impresa.

Un legame non una tantum, come poteva essere anche quello presentato per venire incontro ai tagli del ministro Gelmini, ma un programma a regime. In questo caso proponiamo un programma per quattro anni, che ha proprio la finalità di migliorare l'offerta formativa, di integrare la scuola con il territorio, di presentare un progetto serio e credibile di contrasto alla dispersione scolastica.

C'è anche un'altra motivazione che depone a favore del progetto pluriennale, ed è quella di dare una continuità ai progetti di utilizzo di quei lavoratori precari che sono stati espulsi, con quel licenziamento di massa del quale ormai hanno parlato tutti, dal mondo della scuola. Noi pensiamo in questa maniera di rispondere all'esigenza di utilizzare risorse regionali per contrastare la dispersione scolastica, che è propriamente la nostra funzione, allo stesso tempo di mettere in campo anche delle politiche durature, che consentano ai precari di trovare una collocazione per quattro anni, attraverso progetti che non siano i soliti progetti a macchia di leopardo, anche scollegati tra di loro, ma progetti che leghhino la scuola al territorio, alle imprese, e possano gratificare dal punto di vista professionale insegnanti, non veri e propri precari, ma insegnanti che da vent'anni lavorano nel mondo della scuola, e devono essere impegnati per progetti di formazione e non per progetti che nulla hanno a che fare con la formazione. Quindi io chiedo all'Assessore di prestare attenzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, per chiedere al collega Moriconi, che è il presentatore dell'emendamento, di poter aggiungere la mia firma. E' infatti un emendamento che considero (non avevo avuto modo di leggerlo a causa della mia assenza della settimana scorsa) per le motivazioni , per la qualità della proposta, per il radicamento nel territorio, per il tentativo di dare risposta al personale precario della scuola, per l'iter procedurale di definizione della proposta, esemplare.

Voglio segnalare questo emendamento anche al Presidente della Commissione cultura, il collega Dedoni, perché il fatto che nella seconda parte , caro assessore Baire, sia previsto il coinvolgimento dell'Ufficio scolastico regionale, in seguito quello della Commissione per il parere (trascorsi quindici giorni se ne prescinde),e infine che l'approvazione della Giunta in via definitiva debba avvenire entro ulteriori dieci giorni, danno il segno che la proposta ha carattere democratico e formativo e dovrebbe essere presa in seria considerazione.

Dico questo visto anche che è costume invalso in questa sede voler fare le proposte di modifica, anche le più importanti, con semplici emendamenti. Per cui, esprimo il voto favorevole sull'emendamento numero 150.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Rinuncio

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU Mariano (P.d.L.). Signor Presidente, il tema trattato in questo emendamento, e alcune osservazioni formulate dai colleghi che mi hanno preceduto, credo abbiano bisogno perlomeno di due riflessioni. La prima riflessione; la Regione sarda da oltre dodici anni investe prima miliardi di lire, poi milioni di euro per combattere la dispersione scolastica. La seconda riflessione; anche in questo emendamento il principio che si vuole tutelare è quello di far sì che le nostre scuole di ogni ordine e grado garantiscano ai nostri studenti un livello di acculturamento sufficiente, come viene classificato normalmente dall'OCSE, l'organismo internazionale chiamato a valutare di anno in anno la nostra scuola.

L'unico risultato che finora abbiamo ottenuto è che ultimi eravamo e ultimi siamo rimasti e il livello della dispersione scolastica continua a crescere. Mi consenta, quindi, Assessore, dopo queste due osservazioni di avanzare una richiesta,. Prima di pensare non alla precarietà della nostra scuola, ma ai precari della nostra scuola, io direi che sarebbe importante sapere il punto di partenza degli interventi, quali sono i bisogni della nostra scuola in ogni ordine e grado ed eventualmente approntare e condividere i progetti che vanno nella direzione di assicurare ai nostri studenti quei livelli di cultura tali, come dicevo, da essere perlomeno definiti sufficienti. E' necessaria pertanto un'inversione di rotta: questo deve essere l'obiettivo primario del nostro Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole sull'emendamento e chiedo anche di aggiungere la mia firma. I dati sulla situazione della scuola in Sardegna e sulla condizione nella quale versa soprattutto la preparazione dei nostri studenti, onorevole Contu, sono ben noti e li si possono ritrovare anche nei dati delle indagini OCSE-PISA, insomma sono noti a tutti, non c'è bisogno di fare ulteriori indagini su indagini. Di indagini sono pieni i cassetti e gli scaffali credo anche dell'Assessorato, per cui...

(Interruzione del consigliere Contu)

PRESIDENTE. Onorevole Contu, lei è già intervenuto, ha espresso le sue opinioni, consenta anche alla collega Barracciu di poter fare lo stesso.

Prego, onorevole Barracciu.

BARRACCIU (P.D.). Grazie, Presidente. Purtroppo in relazione a questi bisogni che sono stati abbondantemente rilevati siamo di fronte a una riforma, quella del ministro Gelmini, ma anche ai provvedimenti di questa Giunta regionale, che nulla hanno fatto e fanno per far fronte a queste esigenze, in particolare a quelle di innalzare il livello di istruzione dei nostri studenti. Probabilmente, con il taglio agli organici, la riduzione del numero delle ore, la riduzione delle scuole che possono usufruire del tempo prolungato, la riduzione delle risorse per l'affermazione del valore delle autonomie scolastiche, accade il contrario.

Questo emendamento tenta invece di recuperare un miglioramento del livello qualitativo delle nostre scuole e, in particolare, del livello di preparazione dei nostri studenti. Per questo voto favorevolmente. Si tratta di 20 milioni di euro che sono certamente tanti, ma sono pochi in relazione a quanto la Giunta regionale ha approvato con la deliberazione 53/37 in favore degli enti di formazione professionale per i quali sono stati devoluti 6 milioni di euro. Rispetto a ciò che ho già detto stamattina voglio aggiungere che questi 6 milioni di euro sono stati devoluti "a gratis"; anzi una bella regalia di Natale.

Questi 6 milioni di euro sono ingiustificati anche dal punto di vista legislativo, nonostante si fosse, dice la delibera, in presenza di consuntivi di spesa dai quali emerge una situazione debitoria di questi enti di formazione nei confronti della Regione, situazione debitoria alla quale gli enti non riescono a fare fronte. Questi enti, quindi, hanno maturato debiti nei confronti della Regione, e noi che cosa facciamo? Devolviamo in loro favore 6 milioni di euro affinché possano far fronte a questi debiti. Qualcuno mi deve spiegare la legittimità di questa delibera. Chiedo in particolare al Presidente della Commissione che si occupi della delibera numero 53/37.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 150. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Ricordo che alle ore 15 è convocato l'Ufficio di Presidenza, mentre domani mattina, 16 dicembre, alle ore 9 e 30 è convocata la Commissione industria. Il Consiglio è riconvocato per questo pomeriggio alle ore 16 e 15.

La seduta è tolta alle ore 14 e 13.



Allegati seduta

LXXVII Seduta

(ANTIMERIDIANA)

Martedì 15 dicembre 2009

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 10 e 37.

ZUNCHEDDU, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 3 dicembre 2009 (70), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Ignazio Artizzu, Antonello Peru, Pietro Pittalis ed Efisio Planetta hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 15 dicembre 2009.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di disegno di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il seguente disegno di legge:

"Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo)". (93)
(Pervenuto l'11 dicembre 2009 e assegnato alla quarta Commissione.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

ZUNCHEDDU, Segretaria:

"Interrogazione Sechi - Uras - Zedda Massimo - Zuncheddu - Ben Amara, con richiesta di risposta scritta, sul perdurante commissariamento del Parco nazionale dell'Asinara e sulla mancata nomina del presidente, del consiglio direttivo, della giunta esecutiva, del collegio dei revisori dei conti, della comunità del parco". (190)

"Interrogazione Zuncheddu - Uras - Sechi - Zedda Massimo, con richiesta di risposta scritta, sul rispetto della legge n. 354 del 1975 e del protocollo d'intesa del 7 febbraio 2006 sottoscritto tra la Regione autonoma della Sardegna ed il Ministero di grazia e giustizia in materia di trasferimento dei detenuti sardi dalla Penisola alla Sardegna". (191)

"Interrogazione Bruno - Sanna Gian Valerio - Sechi, con richiesta di risposta scritta, sulla gestione dei beni del patrimonio immobiliare dell'Agenzia LAORE Sardegna". (192)

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghe e colleghi, il delicato momento di difficoltà dei rapporti nella vita pubblica e istituzionale che stiamo attraversando è caratterizzato da forti tensioni sociali, e fra le parti politiche, che destano non poche preoccupazioni per il nostro futuro vivere collettivo. Tensioni che hanno contribuito ad avvelenare il clima generale nella Repubblica; un clima che ha portato a una involuzione di questi rapporti e che, troppo spesso, sfocia nella violenta contrapposizione, che esula il confronto democratico per assumere un carattere personale di odio per l'avversario politico.

Il preoccupante segnale pervenuto domenica scorsa, con il gesto di un folle nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, che condanniamo senza esitazione, deve suonare come un monito per tutta la classe dirigente, nazionale e regionale, affinché riprenda senza indugi la strada maestra per un sano, corretto e pacifico confronto democratico. Spetta anzitutto a chi ricopre incarichi rilevanti nelle istituzioni rigettare, con ferma determinazione, qualsiasi tentativo di imbarbarimento della vita politica, isolando le esasperazioni ideologiche, consapevoli o inconsapevoli, di una cultura dell'odio che non ci appartiene e che con forza e convinzione respingiamo.

Ritengo doveroso che il Parlamento dei sardi, come sempre è avvenuto nel passato, faccia sentire forte la propria voce per unirsi al coro unanime di condanna pervenuto dalle massime cariche dello Stato, e per esprimere una ferma e vibrata condanna di qualsiasi atto di gratuita violenza, destinato a gettare scompiglio nella vita della Repubblica e avvelenare il clima politico generale. Qui non è un leader politico di parte a essere stato proditoriamente colpito, ma il cuore stesso del nostro sistema democratico, che poggia sui principi della tolleranza e del rispetto del prossimo, quali valori fondanti della vita istituzionale e della società che la contraddistingue.

Il rispetto delle istituzioni che lo rappresentano costituisce per un popolo un valore edificante sul quale costruire una società libera, se non vogliamo porre in serio pericolo la nostra pacifica e civile convivenza, consegnando la Repubblica alla barbarie e alla violenza di chi al confronto democratico preferisce lo scontro, per mascherare la povertà di ideali e di idee.

Tuttavia non basta che anche il Consiglio regionale della Sardegna manifesti la più convinta condanna verso un modo sbagliato di intendere e vivere la politica. Quale società potrà mai consegnare al futuro una classe politica che consideri gli avversari bersagli da abbattere sul piano personale, e non controparti in un corretto esercizio della politica fatto di confronto dialettico democratico nell'interesse comune? Proprio questi momenti di difficoltà nei rapporti politici ci chiamano all'assunzione di una piena e consapevole responsabilità, per frapporre ogni possibile iniziativa utile a riportare questo confronto all'interno di una corretta dialettica democratica, basata sempre e comunque sul rispetto fra le parti, quale punto qualificante del nostro agire politico.

Come Assemblea legislativa della Sardegna, abbiamo il dovere di far pervenire al nostro popolo il senso di un nuovo impulso di crescita della coscienza civica collettiva, nel respingere con posizioni di assoluta fermezza qualsiasi tentativo di introdurre nelle istituzioni autonomistiche atti di prevaricazione o violenza nei confronti dei contendenti politici. Tutta la classe dirigente sarda, dunque, è obbligatoriamente chiamata a effettuare una severa analisi e una valutazione critica sulla reale dimensione politica che rimbalza dai lavori di questo Parlamento, e si riverbera nell'immaginario collettivo e su come oggi la politica stessa viene recepita dalla gente.

Colleghe e colleghi, iniziamo nel nostro piccolo mondo a rimuovere le cause che, troppo spesso, nella cronaca politica regionale, così come quotidianamente viene riportata dagli organi di informazione, danno preferenza e spazio a una politica urlata e involuta. Una politica che, alla ricerca sfrenata della ribalta mediatica, frequentemente sfocia in pesanti contrapposizioni, scontri violenti e litigiosità diffusa, ingenerando confusione e sgomento fra i cittadini stessi. Non è erroneo affermare che in tali comportamenti possano essere ravvisate le ragioni che hanno comportato una sensibile riduzione degli spazi che la stampa avrebbe dovuto dedicare per informare i cittadini in merito all'attività parlamentare e all'azione amministrativa, finendo per sottrarre agli stessi cittadini ambiti utili di conoscenza e approfondimento per capire effettivamente il naturale svolgersi degli eventi politici. Così come non è sbagliato imputare a questa immagine negativa di costante litigiosità del mondo politico la crescente disaffezione che la società manifesta nei confronti delle istituzioni e della politica in generale.

Come rappresentanti del popolo sardo abbiamo il dovere di interrogarci su questo modo distorto di rappresentare noi stessi, riconoscendo che l'inasprimento e la violenza del confronto politico finiscono sempre per influenzare, in peggio, il modo nel quale invece dovremmo correttamente rapportarci. Si rende quindi necessario abbassare i toni, evitare inutili contrapposizioni e ricercare nel dialogo e nel confronto politico serio e costruttivo una via privilegiata per adoperarsi nell'interesse di tutta la collettività.

Vanno sostenuti e incoraggiati i momenti di sereno e aperto confronto, come quelli che recentemente hanno visto protagonisti, con spirito costruttivo sulle cose da fare per risollevare l'economia della Sardegna, il Presidente della Regione e il leader del maggiore partito di opposizione. Così come vanno privilegiati i momenti di grande partecipazione democratica e tensione autonomistica, raggiunti in Consiglio regionale lo scorso 15 luglio nel corso dell'Assemblea straordinaria, per evitare la chiusura del comparto chimico di Porto Torres.

Nessuno può negare che nel corso degli interventi si è vissuto un momento di esaltante manifestazione unitaria di popolo, per difendere i diritti inalienabili dei sardi e avere un futuro migliore grazie al contributo di tutti e nel rispetto di tutti. Questa è la politica che piace alla gente e che noi vogliamo rappresentare, soprattutto in un momento nel quale appare ineluttabile l'esigenza di avviare la grande riforma della Regione, che vede nella riscrittura dello Statuto il punto più qualificante e coinvolgente per mettere alla prova la capacità di dialogo e di collaborazione tra le diverse forze politiche per costruire insieme la Sardegna di domani.

Una riforma che non può restare circoscritta negli ambiti ristretti di una geografia politica di parte e faziosa, per diventare patrimonio comune di tutta la classe dirigente sarda. Si rende necessario un confronto leale che, favorendo la partecipazione di tutte le sue componenti politiche, favorisca un entusiasmante momento di unità del popolo sardo per riscrivere, in questo Parlamento regionale, le regole della propria convivenza civile, sociale e politica, attraverso un rinnovato patto con la Repubblica che porti all'acquisizione della massima sovranità possibile.

Colleghe e colleghi, questo Consiglio regionale è stato inteso dai padri fondatori della nostra autonomia come la sede più alta e nobile che racchiude idealmente l'unità politica, morale e spirituale del popolo sardo, il quale ci ha delegato a svolgere la nostra funzione con alto senso di responsabilità e spirito di servizio per la collettività. Da questo Consiglio regionale è giusto pervenga la più totale e convinta solidarietà umana e politica al Presidente del Consiglio dei Ministri, oggetto di un gravissimo atto di inciviltà, e a tutte le massime cariche istituzionali della nostra Repubblica. A essa si accompagna un impegno di tutte le forze politiche sarde affinché, in un momento nel quale è richiesto il massimo della coesione di popolo, giunga dalla nostra Isola un messaggio di serenità e di fiducia verso quel futuro comune che ci appartiene e che dobbiamo costruire attraverso il concorso di tutti e col rispetto di tutti.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 76/S/A. Si era in fase di votazione degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 5. E' in votazione l'emendamento numero 175, che è l'emendamento all'emendamento numero 31.

Sull'ordine dei lavori

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, le chiederei, se è possibile, una sospensione di dieci minuti.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, come sa, dobbiamo già sospendere alle ore 11 al 30, per cui le chiedo la motivazione.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Vorremmo evitare di chiedere la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, poiché siamo in fase di votazione la sua eventuale richiesta di verifica del numero legale può essere esaudita disponendo la votazione nominale dell'emendamento in esame.

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010)" (76/S/A)

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana Giampaolo. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Presidente, chiedo la votazione nominale dell'emendamento numero 175.

PRESIDENTE.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, vorrei illustrare l'emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Espa, non può illustrarlo, può fare solo la dichiarazione di voto.

ESPA (P.D.). Presidente, allora faccio la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Durante l'illustrazione dell'articolo 5 abbiamo già parlato di questo emendamento all'emendamento che tratta la situazione, che l'Assessore conosce bene, di tutte le famiglie degli alunni che hanno fatto causa al Ministero contro il taglio delle ore di sostegno. Su questa questione, e mi rivolgo anche ai colleghi che hanno seguito questa discussione in tanti posti della Sardegna, noi sappiamo…Presidente, avrei bisogno che l'Assessore mi ascoltasse, se è possibile…

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, non disturbate l'oratore.

ESPA (P.D.). Relativamente a questa battaglia che le famiglie sarde, in questo momento, stanno conducendo anche attraverso i ricorsi al Tar, ben quarantanove famiglie hanno avuto già la sospensiva dal Tribunale amministrativo relativamente al taglio delle ore di sostegno. Possiamo dire pertanto che il ministro Gelmini con la sua politica è stata battuta quarantanove volte da alunni con disabilità sia delle scuole elementari che delle scuole medie, che hanno dovuto fare una grande battaglia spendendo 1.000-1.500 euro a testa per poter avere garantito il diritto costituzionale all'istruzione che dà la scuola. Noi, per questo motivo, chiediamo di istituire un fondo per sostenere le famiglie.

Io però, Assessore, voglio sottolineare che la Regione deve intervenire. Non è possibile che nel famoso accordo stipulato con la Gelmini, su questo argomento, la specificità della Sardegna non esista. La Regione si deve schierare a fianco degli alunni con disabilità, è assurdo che ci si debba rivolgere ai tribunali per avere quello che ci spetta.

L'altra questione - lo ricordo ancora - è che qualcuno vorrebbe che la Sardegna pagasse le sconfitte della Gelmini; su questo lei deve vigilare perché è lo Stato che deve pagare le risorse aggiuntive per le ore di sostegno che sono state tagliate. Quindi questo è lo scopo dello stanziamento pari a 250 mila euro richiesto nell'emendamento numero 175 che io sottopongo all'Aula, sperando in un suo accoglimento.

PRESIDENTE.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, dichiaro il voto favorevole all'emendamento numero 175. Noi abbiamo più volte dibattuto sia sugli effetti dei tagli introdotti dalla Gelmini, sia degli effetti delle interpretazioni restrittive che spesso le direzioni scolastiche regionali danno relativamente all'applicazione di questi tagli.

I primi a subire un danno - lo abbiamo detto anche nel corso del dibattito in Aula sull'argomento - sono stati i bambini e i ragazzi disabili che hanno subito, da parte della dirigenza scolastica regionale, un taglio notevole delle ore previste per gli insegnanti di sostegno tale da determinare un rapporto di 1 a 4, cioè un insegnante ogni quattro ragazzi disabili.

Le famiglie degli alunni disabili hanno dovuto ricorrere al TAR per vedere riconosciuto un loro diritto, perché fosse il TAR ad applicare correttamente una legge ulteriormente penalizzante nei confronti di chi è già penalizzato. E spesso si tratta di famiglie in difficoltà perché devono sopportare costi e oneri dovuti proprio alla presenza di un componente disabile.

Noi pensiamo che i cittadini in questo momento in difficoltà, perché hanno contro un organo dello Stato, debbano avere al loro fianco la Regione. Questo essenzialmente è il significato di questo emendamento che io penso possa essere fatto proprio da tutta l'Aula perchè non impegna grosse risorse (l'importo è abbastanza contenuto, stiamo parlando di 250 mila euro), ed è soprattutto un "emendamento di giustizia".

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole sull'emendamento numero 175 confermando e sottoscrivendo le argomentazioni dell'onorevole Espa e dell'onorevole Cuccu testè intervenuti. Poiché stiamo discutendo l'articolo 5, che accantona delle risorse importanti per la riforma del sistema di istruzione e di formazione in Sardegna, noi contestualmente cerchiamo di migliorarlo rispondendo a esigenze sacrosante di bambini, in questo caso disabili, e delle loro famiglie.

Quasi certamente vedremo rigettato l'emendamento, così come quelli susseguenti, mentre la Giunta regionale - vorrei che l'assessore La Spisa mi ascoltasse cortesemente, e anche l'onorevole Dedoni e l'onorevole Maninchedda -si appresta con la delibera numero 53/37 del 4.12.2009, a spendere ingentissime risorse, anzi, a regalare ingentissime risorse agli enti di formazione professionale per risanare i loro bilanci disastrosi a causa della loro inefficacia e inefficienza in relazione alle rendicontazioni di attività (ingenti attività) di formazione loro affidate negli anni 2004-2007.

Onorevole Uras, la Regione o non applica le leggi che vengono approvate, oppure alcune le applica anche, io direi, decisamente a piacere, perché per sanare i bilanci degli enti di formazione professionale cosiddetti storici, che hanno avuto in totale appalto il sistema di formazione professionale in quest'isola, viene utilizzato l'articolo 3, comma 6, legge regionale 14 maggio 2009, numero 1..

Mi dispiace che non ci sia l'Assessore del lavoro, qui presente stamattina, perché credo che quest'Aula abbia necessità, e anche il diritto, di sapere come mai questa legge viene applicata, indebitamente secondo il mio punto di vista e non soltanto secondo il mio punto di vista, per sanare i bilanci degli enti di formazione professionale cosiddetti storici, con un regalo che ammonta a ben 6 milioni di euro. Ci apprestiamo a fare una riforma della formazione professionale e nel frattempo ristabiliamo lo status quo dello strapotere degli enti di formazione professionale che hanno gestito in questi decenni, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, il sistema di formazione in Sardegna. Credo che su questo sia necessaria un'analisi dettagliata...

PRESIDENTE. Onorevole Barracciu, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Spendo alcune parole intanto per dichiarare il voto favorevole sull'emendamento numero 175, ma anche per sottolineare questo: di chi parliamo? Lo hanno detto prima i colleghi: stiamo parlando di famiglie che vivono una situazione di disagio dovuta a una condizione di disabilità in capo ai propri figli; persone più deboli perché giovani e giovanissime, ancora più deboli perché patiscono una condizione, un limite di natura fisica che segna profondamente la loro esistenza, dall'infanzia e in tutto il percorso della loro vita.

E' un segnale delle difficoltà e anche delle disattenzioni, della facilità con cui si colpisce il diritto ad avere un servizio che invece faciliti l'integrazione, faciliti la loro capacità di operare, di acquisire strumenti adeguati a sostenere la loro esistenza in un mondo che non è molto attento ai problemi della disabilità.

Il collega Petrini mi potrà dare lezioni da questo punto di vista; si impegna infatti tramite organizzazioni di volontariato, tentando di promuovere sport, tentando di promuovere modalità di integrazione. Allora, la scuola, che è il centro dell'iniziativa dello Stato nei confronti di queste categorie di giovanissimi, non può, invece, ridurre la qualità e la quantità dell'assistenza di cui hanno bisogno. E se queste famiglie, per ottenere i diritti, hanno dovuto ricorrere al tribunale, al giudice, ma perché non se ne deve far fare parte e carico anche la nostra istituzione, la collettività nel suo complesso?

Ecco perché questo emendamento merita di essere apprezzato dalla Giunta e anche dall'intera Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI (P.D.). Presidente, dichiaro il voto favorevole sull'emendamento numero 175. Io credo che non ci sia niente da aggiungere a quanto hanno già detto molto bene i miei colleghi, volevo solo ricordare e chiedere, visto che abbiamo la possibilità di avere l'Assessore della pubblica istruzione presente in Aula, quali sono le alternative che voi offrite ai tagli che vengono imposti da questa legge finanziaria.

I rettori, ricevuti in audizione in Commissione bilancio, hanno tenuto a precisare che la valutazione d'ingresso di tutti gli studenti sardi provenienti chiaramente dalle scuole superiori, è tra le più basse in Italia; questo significa che il livello delle scuole superiori sarde non è all'altezza di quello del resto del Paese. Negli anni scorsi la precedente Giunta aveva riconosciuto pieno merito all'autonomia scolastica rafforzandola con finanziamenti per circa 27 milioni di euro. In questa finanziaria, è detto alla tabella d) dove vengono riportati gli aumenti e i tagli dei vari capitoli di bilancio, che sull'articolo 4, lettera a), della legge numero 3 del 2008, vengono apportati 27 milioni di tagli.

L'autonomia scolastica pertanto non è da voi riconosciuta; non ho capito quale alternativa intendete dare alle scuole superiori se voi in un colpo, di punto in bianco, solo con un articolo prosciugate completamente quel fondo. Al momento abbiamo solo la promessa sulla formazione professionale, perché è solo una promessa che avevate già fatto nel collegato, che ci ripetete in questa finanziaria impegnando risorse per una ipotetica legge sulla formazione professionale che ancora non abbiamo avuto modo di vedere, per cui secondo me quei fondi che non sono fondi di bilancio, lo voglio ricordare, ma sono fondi del Fondo sociale europeo, quindi fondi POR che derivano dall'Europa, non verranno spesi neanche per quest'anno (avremo modo di confrontarci nei prossimi mesi)perché intanto dovete predisporre il progetto di legge, approvarlo in Giunta, portarlo in Consiglio, approvarlo, quindi, da qui a spendere quelle risorse ce ne passa. Pertanto, da un lato tagliate i fondi per l'autonomia, dall'altro fate una promessa fasulla che non si realizzerà nel 2010: questa è la vostra politica sulla scuola e sull'istruzione.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 175.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - DE FRANCISCI - DEDONI - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - GRECO - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MULA - MURGIONI - PIRAS - PITEA - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - PETRINI.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 22

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

E' in votazione l'emendamento numero 31.

Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Presidente, vedo che qualcuno in Aula, penso al collega Petrini che si è astenuto, è sensibile a certe argomentazioni che stiamo portando. Assessore, vogliamo parlare dell'emendamento numero 31 attraverso il quale stiamo cercando… Se fosse possibile vorrei che l'Assessore seguisse. Se sta parlando di questo argomento chiudo l'intervento molto volentieri; poi, se c'è da sospendere, sospendiamo. Stavo dicendo che con questo emendamento stiamo proponendo un aumento di risorse chiesto non solo dai sindacati, da numerose organizzazioni sociali, ma anche dall'Unione delle province sarde. Si tratta di un importo pari a 5 milioni di euro sul capitolo di bilancio relativo agli assistenti alla comunicazione destinati anche'essi al supporto, rimaniamo su questo tema, degli studenti con disabilità.

Anche in un periodo, come abbiamo appena detto, di forti tagli operati dalla famigerata riforma Gelmini, la Regione, attraverso il servizio di assistenza alla comunicazione - non sono insegnanti di sostegno, è una delle nuove competenze affidate agli enti locali - attua un forte e importante supporto agli studenti di tutte le scuole di ordine e grado che presentano difficoltà particolari.

Ho citato, e lo ripeto, il caso di Tempio-Olbia, ma potremmo citare diversi altri casi, nel Medio-Campidano, a Cagliari, di studenti i cui genitori, a causa delle scarse risorse, sono costretti a permanere al di fuori della scuola per collaborare qualora, in mancanza di questo servizio, la scuola avesse bisogno quasi dell'interprete (pensiamo ai ragazzi autistici) per poter soddisfare le esigenze dell'alunno stesso.

Questo è uno dei passaggi più importanti perchè chiaramente, sono state scritte pagine di giornali in merito, si parla comunque di una lesione del diritto allo studio . La Regione, che cosa ha fatto? Io e il collega Cuccu, insieme a tutto il centrosinistra, nella scorsa finanziaria avevamo proposto un emendamento, approvato dall'Aula, che consentiva di utilizzare senza aumento di spesa, 5 milioni di euro, che la Giunta...

PRESIDENTE. Onorevole Espa, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Intervengo per dichiarare il voto favorevole sull'emendamento numero 31 e per completare il ragionamento del collega Espa. Questo emendamento ha una duplice finalità, quella di stanziare maggiori risorse, 5 milioni in più, per riconoscere il diritto allo studio a tutti gli studenti della nostra Isola; le risorse previste nella finanziaria dell'anno scorso erano pari a 5 milioni di euro e quest'anno, per esigenze manifestate dagli enti locali, quelle risorse sono insufficienti; pertanto la prima finalità dell'emendamento numero 31 è quella di potenziare l'intervento portando lo stanziamento a 10 milioni di euro.

Una seconda finalità è quella di mantenere in capo agli enti locali l'utilizzo di queste risorse senza scegliere, a discrezionalità, tra scuole ed enti locali. Per quale ragione noi pensiamo che debba essere in capo agli enti locali? Perché gli enti locali, comune e provincia secondo le proprie competenze (scuola elementare o scuola media), sono gli enti di prossimità rispetto alle famiglie, quelli in grado di valutare il bisogno, le esigenze e le necessità delle famiglie medesime in maniera più attenta. Noi riteniamo che l'aumento di queste risorse sia necessario per garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti della nostra Isola, non solo a quelli che possono frequentare adeguatamente le scuole inferiori e quelle superiori, perché il diritto allo studio è un diritto sacrosanto e riconosciuto dalla nostra Costituzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole sull'emendamento numero 31, perché questa modifica all'articolo 5 può costituire una strada per dare risposte alle famiglie, ai bambini o alle bambine con disabilità, che vivono situazioni di svantaggio. Uno svantaggio, una difficoltà e un disagio che sono aumentati negli ultimi anni, soprattutto nell'ultimo anno, a causa della diminuzione dei fondi erogati per questi importanti servizi; servizi a cui spesso gli enti locali danno risposte con fondi di bilancio che vengono sottratti, evidentemente, ad altre finalità.

Noi, come enti locali, lo facciamo ben volentieri, ma non è più possibile andare avanti in questo modo; è necessario invece che la Regione si faccia carico di questo problema e, considerato che la discussione della finanziaria è una occasione importante, chiediamo che l'Assessore tenga conto di questo emendamento e rifletta sull'opportunità di poterlo approvare.

Contemporaneamente, infatti, la Giunta regionale spende ingentissime risorse, come dicevo prima, nell'ambito dell'istruzione e della formazione per ristabilire lo status quo ante le politiche sulla formazione portate avanti nella precedente legislatura, e si appresta a sanare i bilanci degli enti di formazione utilizzando come scusa quanto disposto dalla legge 42 sul personale.

Vorrei informare il Consiglio che queste ingenti risorse vengono erogate anche a quegli enti di formazione professionale che sono già stati condannati per non avere pagato per anni il TFR dello stesso personale. Mi riferisco in particolare all'ENAIP Sardegna che per questo motivo, è stata commissariata, ma anche condannata nei giorni scorsi in relazione a questa grave mancanza. Bene, noi andiamo incontro a questi enti di formazione professionale, affinché possano sanare i propri bilanci, con 6 milioni di euro. Chiederei che l'Assessore competente fosse presente in Aula, anche per dare alcune risposte in merito a queste vicende.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 31. ha domandato di parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 31.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - SABATINI - SANNA Gian Valerio - SECHI - SOLINAS Antonio - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - CAMPUS - CAPELLI - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GALLUS - GRECO - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MURGIONI - OPPI - PIRAS - PITEA - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SOLINAS Christian - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - PETRINI.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclama il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 54

astenuti 2

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 33

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 49. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

E' in votazione l'emendamento numero 124.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole sull'emendamento numero 124, e per chiedere che ad esso vengano aggiunte le firme dell'emendamento numero 49 in quanto gli emendamenti sono sostanzialmente identici. È vero, l'Assessore ha comunicato all'Aula che questa cifra è stata integrata, però per quanto riguarda il problema del Fondo unico dell'università diffusa anche l'emendamento numero 124, propone una formulazione che, al di là della copertura finanziaria, noi riteniamo indispensabile per consolidare la realtà universitaria di Oristano e di Nuoro. Si tratta di procedere, così come recita l'ultimo capoverso,nei prossimi mesi per addivenire ad una unificazione dei consorzi universitari di Nuoro e Oristano, al fine di dare alla Regione la possibilità di avere un interlocutore consolidato e semplificato nell'attuazione dell'università diffusa in Sardegna.

Mi pare che questo sia un impegno che si può prendere e che può interessare entrambi i territori, ma anche la Sardegna nel suo complesso, in maniera da identificare un avvio di modalità della costituzione di strategie universitarie diffuse nel territorio, ma di consistenza diversa.

Tengo a precisare che Oristano e Nuoro, rispetto alla problematica dell'università diffusa, come l'Assessore sa bene per esserci stato all'inizio del suo mandato, rappresentano non una duplicazione di corsi sul territorio rispetto alle università madri, ma corsi alternativi rispetto a quelli delle università madri. A Oristano è certamente così, a Nuoro meno, ma questo può essere l'orientamento da seguire.

Quindi io chiedo alla Giunta di ammettere la votazione, anche per parti, eliminando la parte finanziaria qualora fosse stata già modificata, ma di approvare comunque il contenuto dell'emendamento numero 124.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.Presidente, vorrei precisare (forse c'è anche una certa confusione su ciò che stiamo votando), che per l'università diffusa la Giunta ha previsto, con un emendamento alle tabelle, un incremento sostanzialmente uguale alla cifra indicata in questo emendamento di cui ha chiesto il ritiro semplicemente perché sulla questione dell'università diffusa, quindi al di là della quantificazione finanziaria, si decida se la ripartizione la deve fare il Consiglio regionale in legge, o la Giunta regionale con una delibera come è stato fatto, mi risulta, negli ultimi anni.

Deve essere chiaro invece che questo emendamento sembrerebbe stanziare un ulteriore milione di euro che si aggiungerebbe a quello già previsto. Se questo fosse l'obiettivo io avverto che si sta andando oltre quanto è stato stabilito. La richiesta di ritiro deriva invece dal fatto che, se passasse questo emendamento, si inserirebbe in legge finanziaria una norma sostanziale che andrebbe a incidere su una legge di settore, mentre la Giunta sta chiedendo continuamente di rinviare ad altre norme, proprio per tenere una linea di condotta univoca.

Pertanto, per decidere i criteri di ripartizione riteniamo necessaria una legge sostanziale; per la indicazione delle risorse, con l'impegno da parte della Giunta di rispettare la sostanza di quanto indicato in questo dispositivo, l'Esecutivo si assume la responsabilità di fare la ripartizione esattamente in questo modo. Mantenere in piedi questa norma credo costituisca una deroga al criterio che quest'Aula, coerentemente, ha assunto e sta perseguendo su tutte le materie. Se occorre, chiedo una breve sospensione per valutare la questione.

PRESIDENTE. Colleghi, poiché alle ore 11 e 30 era già prevista una sospensione per consentire di incontrare una delegazione, sospendo ora la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 23, viene ripresa alle ore 12 e 22.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta. Eravamo in fase di dichiarazione di voto sull'emendamento numero 124.

Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Intervengo per esprimere il parere favorevole sull'emendamento precisando che non va mantenuta la parte finanziaria poiché la Giunta ha già provveduto con atto separato; invece occorre limare la parte che riguarda la fusione dei due consorzi entro il 2010. Si rende necessario del tempo, e neanche si può aspettare una improbabile legge di settore che non potrebbe riguardare questi aspetti ma solo l'Università (quindi s i decreti CRUI e i nuovi indirizzi governativi), non i due consorzi universitari che hanno vita autonoma, mentre altri aspetti dell'Università diffusa sono gemmazioni o allocamenti diversi da parte delle Università territoriali di Sassari o di Cagliari a seconda delle proprie competenze e delle proprie ipotesi di sviluppo e di lavoro.

Conseguentemente, occorre tenere conto che c'è la necessità di mantenere ferma una posizione universitaria all'interno del centro Sardegna proprio per garantire un presidio sociale di civiltà e consentire a strati sempre più larghi della popolazione di comparteciparvi. Aggiungo che a Oristano viene identificata oggi anche una nuova possibilità, quella di attivare il nuovo corso interuniversitario e internazionale - sono interessate le Università di Cagliari, Sassari, Bari, Tuscia, Barcellona, Aix en Provence, Tunisi e Luxor - di laurea magistrale in archeologia subacquea: L'istituzione di questa laurea in Sardegna, unica nel suo genere a livello nazionale, (non credo quindi che la Sardegna possa permettersi il lusso di perderla) consentirà un'azione di grande respiro perchè costituirà un richiamo per gli studenti che dall'estero e dalla penisola potranno venire a studiare in Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Ho già detto in fase di discussione dell'articolo e degli emendamenti dell'importanza di questo emendamento. Tralasciamo la parte finanziaria, ma il principio e il percorso di unificazione e razionalizzazione, proposto nella seconda parte dell'emendamento, credo che sia stato colto e apprezzato da tutta l'Aula. E' un principio importante, non voglio usare termini troppo alti, ma è un inizio storico per quanto riguarda la razionalizzazione delle Università diffuse perchè si pensa a unificare, a razionalizzare, a semplificare.

Ho già detto, anche in fase di discussione, che tutti i rappresentanti dei territori di Nuoro, di Oristano e di altre delle cosiddette zone povere della Sardegna, hanno fatto fronte comune sulla necessità di difendere dei diritti(vedi la Sassari-Olbia, vedi Porto Torres, vedi Portovesme), perché costituiscono le nostre risorse. In questo momento ci si propone, in riferimento a Nuoro e Oristano, di iniziare un percorso che credo possa essere utile per avviare la riforma delle strutture delle Università diffuse della Sardegna.

Noi vogliamo iniziare questo percorso; ecco perché, Presidente, alla fine della mia dichiarazione di voto presenterò anche un emendamento orale chiedendo la votazione per parti.

Sulla prima parte che riguarda lo stanziamento finanziario e che va dalle parole "1 bis" fino alle parole "ulteriori euro 1.000.000." dichiariamo il voto contrario, in riferimento al metodo che è stato meglio specificato dall'Assessore nel suo precedente intervento. Condividiamo il merito ma, ovviamente, avendo seguito un principio in questa finanziaria intendiamo seguirlo fino in fondo. Non vogliamo fare pertanto emendamenti territoriali o particolari, questi li vedremo in altra sede o in fase di programmazione legislativa della riforma del sistema delle Università diffuse. La seconda parte in votazione andrebbe da: "a far data dall'1/1/2011" fino a "valenza regionale." Aggiungerei a questo punto l'emendamento orale così formulato: "La Giunta regionale provvede a garantire, a valere sul fondo unico per l'università diffusa in Sardegna, trasferimenti adeguati al sostegno e valorizzazione del polo universitario della Sardegna". E' un'enunciazione di principio che si collega alla seconda parte dell'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Milia che, non essendo presente in Aula, decade.

Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SOLINAS ANTONIO (P.D.). Presidente, intervengo per esprimere il voto favorevole sull'emendamento e le motivazioni sono state espresse dai colleghi Gian Valerio Sanna, Attilio Dedoni, lo stesso onorevole Capelli. Io credo che razionalizzare significhi anche accorpare, per cui la scelta operata nell'emendamento di arrivare a un consorzio unico tra Oristano e Nuoro, credo sia la scelta migliore.

Io ritengo anche indispensabile riuscire a dare certezza finanziaria alle strutture universitarie decentrate nel territorio; non è pensabile che la Giunta regionale stabilisca i trasferimenti alle Università a fine dicembre, periodo nel quale hanno già stabilito il proprio programma annuale e la propria attività pensando magari di ricevere 100 e ricevendone invece 50. Tra l'altro è successo che nel collegato ci sia stato un aumento di 500 milioni di euro e, nonostante si sia svolto più di un dibattito nel territorio, nonostante a uno di questi abbia preso parte anche l'Assessore della pubblica istruzione garantendo risorse maggiori per il Consorzio UNO di Oristano, il risultato della ripartizione della Giunta la settimana scorsa è stato quello di non dare un euro in più di quelli previsti nella finanziaria.

Credo che questo non sia stato un atto corretto nei confronti dell'Università oristanese; per cui, al fine di evitarne altri, reputo opportuno, oltre al completamento dell'aggregazione dal 1º gennaio 2011 con l'Università di Nuoro, riuscire anche a stabilire quanto annualmente compete a ciascun Consorzio, a ciascuna Università dei territori.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, io credevo che l'intervento dell'assessore La Spisa fosse stato abbastanza chiaro nello spiegare ai colleghi che questo emendamento, in questa fase, non ha alcun significato, nel senso che non sarebbe opportuno che il Consiglio regionale procedesse a una modifica così importante per le Università di Oristano e Nuoro, che già vivono una situazione difficilissima, con un semplicissimo emendamento. Si correrebbe il rischio di modificare una situazione senza riuscire a capire realmente che cosa bisognerebbe fare.

Se si esamina la tabella allegata - non ricordo al momento con precisione quale contrassegno abbia, si capisce quanto la Giunta in questo momento si stia dedicando ai problemi dell'università diffusa. E' previsto un aumento dello stanziamento in capitolo che passa da 6 milioni e 500 mila euro a 6 milioni e 980 mila euro, con l'impegno - questo è quello che io ho capito - da parte della Giunta, di rivedere la distribuzione degli stessi fondi, eventualmente all'interno del collegato.

Non credo che questa finanziaria possa accettare questo emendamento; io vi chiedo, se è possibile, di rinviarlo al collegato, così lo rivediamo bene tutti insieme, per predisporre una formulazione magari più attenta e più puntuale rispetto alla attuale, frettolosa, fatta magari per dimostrare ai nostri territori che ci stiamo impegnando quando, in realtà, dovremmo cercare di dare una risposta e una soluzione ben più precise.

Quindi, chiedo al presentatore di ritirarlo, con l'impegno di rivederlo nel collegato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, devo sollevare alcune perplessità sul fatto che si possa, con legge regionale, decidere il futuro dei due Consorzi universitari; mi sembra infatti una prevaricazione. Capisco lo spirito dell'emendamento e sono assolutamente d'accordo, perché l'unificazione significa forza e la semplificazione significa razionalizzazione, e quando si parla di università e di spendita di fondi pubblici credo sia necessaria proprio una grande e importante opera di razionalizzazione.

Noi, a mio avviso, dobbiamo porci un problema fondamentale: i fondi regionali servono per sostenere l'Università o servono per aiutare gli studenti universitari? Questo è l'argomento fondamentale; noi non possiamo inseguire eventuali riduzioni o modulazioni dei fondi nazionali, inseriti in un contesto europeo di razionalizzazione delle Università e di valenza dei titoli universitari, con fondi regionali perché lo Stato centrale, per adeguare l'università nazionale agli standard europei, decide determinati tagli o determinati accorpamenti.

Noi non riconosciamo gli accorpamenti, intendiamo mantenere le sedi gemmate mettendo a disposizione soldi regionali: credo che questa sia una politica fallimentare, una politica che va a scapito dei nostri giovani, del futuro dei nostri giovani perché rischiamo di fare avere loro un titolo di studio non spendibile in sede europea.

Al di là di questo emendamento (ce ne saranno anche altri sull'università), io credo veramente che questo discorso vada affrontato, ma affrontato con la stessa serietà e gravità con cui affrontiamo i problemi delle industrie che chiudono, dell'ENI che ci rifiuta gli aiuti, perché è un problema che investe il futuro dei nostri giovani.

Dobbiamo stabilire che cosa deve fare lo Stato, che cosa deve fare l'università e che cosa deve e può fare la Regione. La Regione può aiutare gli studenti con gli assegni e le borse di studio, può aiutare gli studenti addirittura ad andare fuori a studiare nei poli di eccellenza, ma non possiamo portare, come si faceva con la "Scuola Radio Elettra", l'università a casa degli studenti, questo è sbagliato, questo è dequalificante.

Pur riconoscendo la valenza di razionalità di questo emendamento, credo però che occorra fare una riflessione molto più vasta, molto più ampia, sul futuro dell'università in Sardegna, perché interessa i nostri giovani e su di loro dobbiamo investire.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, intervengo brevissimamente per annunciare il voto favorevole su questo emendamento, nonostante debba dire di condividere parzialmente le argomentazioni proposte dall'onorevole Cherchi, e avendo preso atto anche delle dichiarazioni dell'assessore La Spisa.

Il fatto è che, puntualmente, ci ritroviamo a ogni finanziaria a parlare del medesimo argomento; di fatto, anche nel corso degli incontri che abbiamo avuto con l'assessore Baire negli ultimi mesi, abbiamo preso atto della volontà della Giunta, però poi ci si scontra sempre con la realtà dei fatti e con le oggettive difficoltà di far decollare questo progetto che va avanti ormai da anni e anni.

Probabilmente si dovrà ricorrere, come si è ricorso anche negli anni scorsi per l'incremento degli stanziamenti a favore dell'università, agli emendamenti in finanziaria. Ripeto, io non sarei sfavorevole anche a una presa d'atto delle dichiarazioni dell'Assessore, laddove corrispondano a un impegno preciso di affrontare questo problema nel prossimo collegato, perché è necessario ed è indispensabile che oggi prendiamo atto della necessità di far decollare il terzo polo universitario sardo.

Poichè l'unione come sempre fa la forza, unire le forze di Oristano e Nuoro evidentemente potrà contribuire al raggiungimento dell'obiettivo che da anni ci si propone ma che è sempre miseramente fallito;è possibile che non ci sia stata mai la volontà politica (ma deve essere una scelta anche delle Università di Cagliari e Sassari che evidentemente devono rinunziare a qualcosa di proprio) di raggiungere questo obiettivo. Io credo che sia assolutamente indispensabile un momento di riflessione e non avrei nulla in contrario a che l'emendamento venisse ritirato in attesa del collegato; qualora invece il primo firmatario lo mantenesse in piedi, confermerei il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Intervengo per annunciare il voto favorevole sull'emendamento e per sottolinearne anche l'importanza. Sono anni e anni che si discute, che si affronta nella Commissione competente e in quest'Aula molto seriamente, onorevole Campus, il problema delle Università di Nuoro e di Oristano,. Quindi non è da oggi che questo tema viene affrontato e sottoposto al vaglio del Governo regionale, di quello precedente, come di quello che oggi ci governa.

I problemi relativi a questa così importante presenza nei nostri territori sono stati più volte affrontati e mai hanno avuto un esito che facesse iniziare un percorso per queste realtà universitarie, un percorso strutturato, un percorso fatto non più di precarietà, ma di certezze, di certezze prima di tutto per gli studenti, per le famiglie, per il futuro degli studenti, ma di certezze anche in relazione all'importanza della presenza dell'Università nel territorio di Nuoro come in quello di Oristano.

Non si tratta di un'iniziativa di ordine assistenzialistico, ormai è dimostrato dal percorso che è stato portato avanti sia a Nuoro che a Oristano, che questa università ha una valenza in relazione alla formazione degli studenti, alla loro possibilità di trovare lavoro nella nostra Regione come fuori dalla nostra Regione, in relazione anche alla crescita sociale ed economica di un intero territorio che da anni, sappiamo, incontra grosse difficoltà nell'uscire da un ritardo sul quale, naturalmente, ci torniamo spesso e volentieri, ma per il quale poco si fa.

Questo emendamento è un emendamento propositivo, è un emendamento che evidentemente vuole aprire una strada anche di razionalizzazione delle realtà universitarie, il che significa anche migliore organizzazione delle stesse.

Quindi, al di là degli interessi territoriali, pensiamo e riaffermiamo che sia interesse dell'intera Regione che questa realtà universitaria si affermi e si consolidi nei territori nei quali è nata, e in relazione alla quale la Regione si deve assumere un pezzo di responsabilità . Per cui, come altri colleghi che mi hanno preceduto, confermo il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Caria per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CARIA (P.D.). Presidente, intervengo principalmente per esprimere il voto favorevole sull'emendamento numero 124, ma voglio anche sfruttare questi minuti per richiamare l'attenzione dei colleghi sull'università in generale, e non esclusivamente sulle due sedi di Nuoro e di Oristano.

Neanche a farlo apposta, proprio il giornale di oggi, reca un'intervista al sindaco di Olbia, che non è del P.D. ma del P.d.L., il cui titolo è: "Solo briciole per l'università. Al corso assegnati 270 mila euro, rispetto ai 3 milioni di Nuoro e ai 2 milioni di Oristano". Parliamo del corso dell'Università istituito nella sede gemmata di Olbia, e nell'articolo si fa riferimento anche al numero degli iscritti. Si dice che nella sede di Olbia ci sono 500 iscritti, di cui solo 150 nuovi immatricolati, rispetto alle sedi di Nuoro e di Oristano che hanno 33 e 32 nuovi iscritti.

Il ragionamento, a questo punto, credo sia semplice; io sono per stimolare, per promuovere l'università, ma sono a favore di una visione unitaria della Regione, perché la Regione è una sola, non c'è una parte che ha una prevalenza rispetto a un'altra. E chiaramente si tratta anche di verificare i risultati dei corsi universitari. Nello stesso articolo si dice che il 100 per cento degli studenti laureati ha trovato sbocco occupazionale. Evidentemente il corso di laurea che è stato istituito ha una sua valenza e un suo senso.

Credo sia giusto pertanto - mi rivolgo in particolare all'Assessore della cultura - verificare le situazioni, non partendo solo da un dato storico per decidere se rifinanziare o meno, perché questo credo che sia il compito di una corretta politica.

Non entro nel merito delle osservazioni sul tipo di emendamento molto territoriale, perché credo sia stato argomento abbastanza discusso in precedenza. In ogni caso riaffermo il mio voto favorevole sull'emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dichiaro il voto favorevole sull'emendamento, non tanto perché ritenga la modalità indicata per diffondere l'università come la migliore in assoluto, ma intanto perchè si integra, perché così è scritto, il fondo unico di ulteriori risorse: 1 milione di euro.

A mio parere ci sarebbe da riflettere anche su altri strumenti, per esempio gli assegni di studio, la presenza di alta professionalità, e altro, non perché io sia contrario a questo o a quello strumento, ma perché ritengo che sia necessario riflettere alla luce delle disposizioni devastanti che attualmente reggono l'Università e la ricerca.

In ragione delle dotazioni finanziarie disponibili, ma anche in ragione della scelta di sostenere gli studi dei nostri giovani prevalentemente presso altri atenei, noi rischiamo che le nostre università vengano progressivamente declassate, progressivamente private del finanziamento pubblico dello Stato. Questo sempre in base a una scelta, ancora questa devastante, nord-centrica di questo Governo e di questa maggioranza nazionali, che pensano a Milano come se fosse l'ombelico del mondo e dimenticano il resto del Paese, dimenticano il Mezzogiorno, dimenticano le isole, dimenticano la Sardegna anche dal punto di vista dei diritti all'istruzione sanciti dalla Costituzione.

Dobbiamo essere in grado, di conseguenza, di intervenire in questa materia per correggere questo devastante modo di fare, acquisendo anche da parte nostra una maggiore attenzione per i territori. Io, pertanto, sono favorevole all'emendamento numero 124 e anche all'emendamento successivo, il numero 49.

PRESIDENTE. Onorevole Uras, l'emendamento numero 49 è stato già votato e non approvato.

E' stata chiesta la votazione per parti dell'emendamento numero 124. Metto in votazione la prima parte, sino alle parole "euro 1.000.000.".

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE.

Comunico al Consiglio che il consigliere Pittalis che aveva chiesto congedo è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della prima parte dell'emendamento numero124, fino alle parole "euro 1.000.000. ".

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO DANIELE - CUCCA - CUCCU - LOTTO - MANCA - MARIANI - MELONI VALERIO - MORICONI - PORCU - SABATINI - SALIS - SANNA GIAN VALERIO - SECHI - SOLINAS ANTONIO - URAS - ZEDDA MASSIMO - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BIANCAREDDU - CAMPUS - CAPELLI - CAPPAI - CHERCHI - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA MARIO - FLORIS MARIO - FLORIS ROSANNA - FOIS - GALLUS - GRECO - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI FRANCESCO - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - RANDAZZO - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA GIACOMO - SANNA MATTEO - SOLINAS CHRISTIAN - STERI - STOCHINO - TOCCO - VARGIU - ZEDDA ALESSANDRA.

Si è astenuta: la presidente LOMBARDO.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 21

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

E'in votazione la seconda parte dell'emendamento con l'integrazione orale proposta dall'onorevole Capelli. Poiché devo avere l'assenso dell'Aula, lo leggo in modo tale che tutti abbiano piena cognizione di che cosa si voterà. Il testo dell'emendamento è il seguente: "A far data dall'1/01/2011 il Consorzio universitario UNO di Oristano e il Consorzio universitario di Nuoro, attraverso la loro fusione, creeranno il Polo universitario della Sardegna centrale di valenza regionale. La Giunta regionale provvede a garantire, a valere sul fondo unico per l'università diffusa in Sardegna, trasferimenti adeguati al sostegno e valorizzazione del Polo unico della Sardegna centrale".

Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Intervengo per precisare che il testo, così formulato, sostanzialmente istituisce un polo universitario interamente finanziato dalla Regione, questo dev'essere chiaro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Diana per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DIANA MARIO (P.d.L.). Vorrei precisare, a seguito delle considerazioni dell'onorevole Maninchedda, che non è esattamente così; i due Consorzi, infatti, nel momento in cui avverrà la loro fusione, godranno delle stesse prerogative, degli stessi privilegi, degli stessi finanziamenti che hanno avuto finora. La parte che ricade sulla Regione Sardegna è relativa all'incardinamento dei docenti, quando c'è;

naturalmente oltre a non cambiare assolutamente nulla, ci sarà una razionalizzazione della spesa.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, per cortesia dichiari il suo voto.

DIANA MARIO (P.d.L.). Ovviamente il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

Cuccureddu (Gruppo Misto). Vorrei capire se è possibile fare le dichiarazioni di voto su questo emendamento orale come per qualunque normale emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, ho chiesto precedentemente all'Aula di esprimersi sull'accettazione o meno dell'emendamento orale. Se non c'è l'assenso si mette in votazione la seconda parte senza l'integrazione proposta dall'onorevole Capelli. Cuccureddu (Gruppo Misto). Da parte nostra c'è l'assenso a porlo in votazione poi, eventualmente, l'espressione di voto potrà essere diversa

PRESIDENTE. Onorevole Cuccureddu, poiché nessuno si è espresso contro, stiamo procedendo alla votazione con l'integrazione proposta dall'onorevole Capelli.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccureddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

Cuccureddu (Gruppo Misto). Io esprimo, credo anche a nome del Gruppo, un voto favorevole su questo emendamento. Abbiamo qualche perplessità relativamente alle affermazioni dell'onorevole Maninchedda, perché è evidente che l'istituzione di fatto di un nuovo polo universitario a totale carico della Regione in tutti noi suscita forti preoccupazioni.

Ma suscita forti preoccupazioni anche la situazione attuale, cioè il fatto di non avere delle facoltà vere e proprie che si gestiscano in maniera autonoma; l'unica sede decentrata dell'università in Sardegna è ad Alghero che ha un'intera facoltà, e abbiamo visto che lì le cose funzionano bene e nascono le eccellenze.

Quindi, se questo Consorzio avesse come ambizione quella di staccare qualche facoltà da Cagliari o da Sassari e gestirla con dignità, con autonomia (e conseguentemente arriva anche l'autorevolezza, l'abbiamo visto ad Alghero), siamo assolutamente favorevoli. Se questo però dovesse avvenire a detrimento di quel fondo per le università diffuse e, quindi, togliendo risorse ad Olbia (oggi su "La Nuova Sardegna" c'è mezza pagina su questo argomento), dove un corso di laurea importante come quello dell'economia del turismo, soprattutto importante in una Regione come quella sarda che di turismo dovrebbe e potrebbe vivere, ha ricevuto solamente 270 mila euro, oppure ad Alghero la questione mi preoccuperebbe. Se si tratta di somme aggiuntive stanziate per consolidare un polo universitario che dovrà puntare ad avere proprie facoltà senza ridurre i fondi delle altre, il nostro voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Maninchedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Presidente, io intervengo a esplicitare quanto detto precedentemente. Se si dice che la Regione, a valere sul fondo unico per le università diffuse, garantisce finanziamenti adeguati, non si sta dicendo che questi sono nella misura della spesa storica e quant'altro, si sta dicendo un'altra cosa, e lo sappiamo.

Allora, nel merito, io penso che misure di politica universitaria importanti e necessarie quali quelle per la Sardegna centrale, non si possano prendere senza un adeguato coinvolgimento dei due atenei, e la procedura che noi stiamo mettendo attualmente in legge, configura necessariamente invece, anche per come si sta evolvendo la politica universitaria nazionale, il porre la Regione con le sue risorse finanziarie dietro una scelta di politica universitaria che istituisce il Polo della Sardegna centrale.

Noi dobbiamo essere pertanto consapevoli che nel successivo rapporto che avremo con le università e quant'altro, condizionati dalla legge nazionale, evidentemente sarà sostanzialmente e prevalentemente utilizzata la risorsa dei fondi regionali, e questo noi lo dobbiamo sapere. Poi io non entro nel merito adesso di questa discussione perchè, pur avendo delle cose da dire sulla politica universitaria, avevamo preso l'impegno di non discuterne in questa sede, però, non mi si dica che non dico la verità, perché la verità è che noi, in questo momento, magari anche positivamente, non dico che non sia giusto, avremmo avuto bisogno di una discussione più ampia per dire che cosa si deve fare nell'università, ma in questo momento noi stiamo promettendo di coprire con fondi regionali il costo del corso del Polo universitario nuorese, senza riferimenti alla spesa storica e a quant'altro.

PRESIDENTE. Onorevole Maninchedda, dichiari il suo voto.

MANINCHEDDA (P.S.d'Az), relatore di maggioranza. Io mi asterrò.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, sull'emendamento manifesto la necessità di capire esattamente ciò che dovremmo votare. Queste integrazioni orali su emendamenti votati per parti, con una evidente differenza di valutazione sul peso dell'emendamento da parte del Presidente della Commissione rispetto al Presidente del maggior Gruppo di maggioranza, ci pone, su un emendamento presentato peraltro da una parte della stessa maggioranza, in notevole imbarazzo. Chiederemmo di conoscere per iscritto qual è esattamente il testo che poi dobbiamo votare, perché di fronte ai tagli certificati sui trasferimenti alle università sarde, ove fosse vera l'interpretazione data dal Presidente della terza Commissione, io non ho dubbi che non sia così, anche per il fatto che, non me ne voglia il collega Diana, ma presumo che le questioni universitarie siano meglio conosciute dal collega Maninchedda , ci troveremmo a prendere una decisione oggi assolutamente pericolosa, assolutamente pericolosa! Per cui io le chiedo, Presidente, di poter far distribuire il testo scritto dell'emendamento.

PRESIDENTE. Onorevole Salis, stiamo predisponendo le fotocopie da consegnare ai consiglieri, Anche se io pensavo che il problema fosse stato superato nel momento in cui ho letto il testo dell'emendamento comprensivo della proposta dell'onorevole Capelli.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente, intervengo (non vorrei sbagliare, ma mi pare che siamo in dichiarazione di voto sul testo aggiuntivo), per dichiarare l'astensione dell'intero Gruppo per una ragione molto semplice, che in parte è riferibile anche al precedente intervento. Noi riteniamo che il diritto allo studio dei cittadini sardi, del popolo sardo nel suo complesso, deve essere garantito, a norma di Costituzione, dallo Stato con trasferimenti finanziari adeguati alle nostre università e tali da consentire anche una loro più significativa articolazione all'interno del territorio regionale.

Ciò che non possiamo pensare sia utile - e peraltro la maggioranza, rifiutando l'approvazione della prima parte di questo emendamento, lo ha coerentemente dichiarato - è farsi carico, anche a stanziamento già deciso, dell'insieme delle spese che devono essere sostenute per questo tipo di articolazione territoriale. Avremmo capito maggiormente, e anche possibilmente condiviso, se la Giunta e la maggioranza avessero tenuto ferma almeno la prima parte dell'emendamento, dicendo: "Compiamo un ulteriore sforzo e con un milione di euro, addirittura con i 2 milioni proposti dalla minoranza integriamo il fondo unico, dando la possibilità alle nostre università di meglio accreditarsi anche rispetto agli stanziamenti dello Stato e, pur di fronte a una produzione legislativa iniqua, nord-centrica, xenofoba, offriamo una risposta coerente da parte di tutti, anche sotto il profilo finanziario".

Purtroppo non è così, per cui noi ci asterremo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI (Riformatori Sardi). Presidente, a volte, quando non si ha il diritto di primogenitura, si possono prendere posizioni diverse, al di là del fatto che ciò che è in discussione possa rappresentare o meno una necessità vera e viva delle genti del centro della Sardegna. Ma questa è una considerazione a parte.

L'onorevole Maninchedda dovrebbe spiegare meglio la sua posizione, ma ci sono altri autorevoli rappresentanti delle diverse università, anche membri del Senato accademico, che sanno bene come la discussione in atto non possa essere ascritta a un discorso in divenire e relativo a politiche nazionali; è biasimevole pertanto che qualche esponente della sinistra si inserisca in questo contesto non ricordando che, in più di una circostanza, è stata rappresentata la necessità di dare giusta risposta alle esigenze delle popolazioni del centro Sardegna.

Stiamo parlando di istituzioni diverse rispetto all'università diffusa, che avranno compiti nuovi; e l'onorevole Maninchedda sa bene, perchè emerge dai deliberati del CRUI e dagli indirizzi ministeriali, e, che verranno soppresse tutte le sedi decentrate perché sono all'interno dei 150 chilometri previsti dalla normativa vigente. Ma dirò anche di più. Non ho capito qual è la quantificazione della spesa, se in più o in meno, perchè in effetti si razionalizza e, quindi, si riduce la spesa.

Non ho capito quali siano le paure relativamente alle spese della Regione Sardegna dato che si fa riferimento alle spese consolidate all'anno 2004. Io voglio capire quali sono le argomentazioni nascoste con le quali si vuole impedire che la Regione Sardegna si prenda carico di un accordo che a suo tempo fu stipulato con lo Stato per dare opportunità e risposte alle risultanze della Commissione Medici e a all'esigenza di dare al territorio risposte concrete in tema di scuola di livello superiore.

Credo anche che, per poter consentire la nascita delle facoltà in quel territori, sarà indispensabile la partecipazione delle università; e siccome sono risorse che transitano nel fondo unico, va detto che il fondo unico dell'università ha avuto un incremento di 6 milioni di euro da questa amministrazione regionale. E di queste cose l'onorevole Uras e gli altri dovrebbero averne contezza.

Quindi sono dei discorsi che non stanno né in cielo né in terra, mentre si tratta della opportunità, della necessità di razionalizzare e confermare un indirizzo:dare risposte positive al centro Sardegna, a popolazioni del tutto abbandonate perchè spesso e volentieri le risorse debbono essere allocate in certi punti strategici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Capelli per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Io credo che l'onorevole Dedoni abbia fatto chiarezza sugli intenti dell'emendamento. E' difficile, rileggendolo, vedere tutto ciò che è stato letto o visto da altri colleghi. I fondi rimangono quelli decisi, la determinazione dei fondi statali e regionali rimane quella decisa, c'è una razionalizzazione nella spesa, è evidente - non la spiego perché se ve ne fosse la necessità sarebbe un fatto tragico - credo vengano espressi, realmente e non soltanto a livello di enunciazione, dei principi di non esagerata autodeterminazione.

C'è anche il consenso dei consorzi universitari, per quanto ne so, ma anche se così non fosse non casca un castello. Non ci sono termini perentori, c'è l'invito a un inizio di confronto su questo tema che in quest'Aula non c'è mai stato . Ogni volta che si parla di finanziaria si ricorda che bisogna fare una riforma delle sedi, della struttura delle università diffuse in Sardegna, poi si dimentica; si dice: "Sarà presentato un progetto di legge", e poi questi progetti di legge non vengono mai alla luce.

Nell'emendamento, come integrato, ci si assume la responsabilità di dare un indirizzo che non prevede assolutamente un aggravio di spese perché è ovvio, leggendolo, che è la Giunta che determina la distribuzione tra le varie facoltà delle quote per le università diffuse, e questo non cambierà, la Giunta assumerà le sue determinazioni.

Ma, cari colleghi, se pure la Regione Sardegna dovesse spendere qualcosa in più per questo, è un delitto di lesa maestà da parte di un territorio chiedere maggiori attenzioni? Le grandi attenzioni, cioè, che proclamate per le piazze, nei comunicati stampa, che dite vanno riservate alle aree deboli della Sardegna?

Ma se anche si dovesse spendere qualcosa in più, c'è qualcuno che avrebbe qualcosa da dire? C'è qualcuno che non vuol essere conseguente alle parole che spende nei video, nelle piazze e attraverso i comunicati? Bene, c'è qualcosa in più da spendere in quei territori. Valutate questo fatto, e ognuno sia libero di esprimere questa valutazione con il proprio voto e poi, ovviamente, di essere conseguente nelle azioni politiche del giorno dopo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, io esprimo un voto favorevole sull'emendamento e vorrei anche dire brevemente come stanno le cose. L'affermazione dell'onorevole Maninchedda è vera, ma è già così. E' già così. Tutta l'università diffusa in Sardegna è sostenuta dal finanziamento regionale, però il suo progressivo ampliamento, sulla base delle spinte localistiche, ha accorciato la copertina; e questo sta avvenendo in mancanza di un qualunque criterio sulla base del quale discernere che cosa vuole la Regione attraverso il finanziamento dell'università diffusa, dove la vuole e come la vuole. Questo è il senso dell'emendamento, oggi.

Le esperienze di Nuoro e Oristano stanno pagando il prezzo della diminuzione del trasferimento, dell'ampliamento della strategia di localizzazione. Questo emendamento, pertanto, dice che noi sostanzialmente impegniamo i territori a semplificare gli organi territoriali, in maniera che non ci siano due consigli di amministrazione, per esempio, e a far sì che la strategia della Regione ricada su un consorzio unico che trova, come ha detto Dedoni, le sue origini anche in un'esigenza di riscatto delle zone interne, di riscatto legittimo. Poi questo non significa negare agli altri la stessa opportunità.

L'altra questione che vorrei sottolineare è che sarebbe il caso, invece di parlare a vanvera, di cominciare a guardare (anche quando fa il riparto, Assessore, delle risorse) i migliori rapporti che ci sono oggi nell'università in Sardegna fra costi e numero di laureati per anno. Si accorgerà, questo glielo posso assicurare, che quelle università di cui si sta tanto discutendo sono da questo punto di vista fra le migliori in Sardegna..

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI FRANCESCO (Riformatori Sardi). Signor Presidente, annuncio che voterò a favore di questo emendamento anche se con qualche dubbio. Condivido infatti quello che ha detto l'onorevole Maninchedda sul fatto che il finanziamento di queste università graverà interamente sulle spalle della Regione. Però questo non mi spaventa, anzi io credo che dobbiamo investire anche risorse della Regione in cultura e università. In Sardegna rispetto a una media nazionale del 12 per cento e a medie dei Paesi occidentali che sfiorano il 30 per cento, abbiamo una percentuale di laureati pari al 9,8 per cento. Quindi, se ci fosse la necessità, non sarebbe sbagliato investire fondi regionali, lo ripeto, in cultura e università.

E' chiaro che questa non è la sede e neanche il momento per parlarne; probabilmente occorre dedicare all'argomento una sessione apposita in maniera tale da delineare un progetto. Non è vero che le piccole università non servono, forse non serve questo tipo di piccole università con professori "automontati" che vanno a fare quattro ore di lezione e poi se ne tornano a casa. A noi servono università che creino sviluppo, che creino cultura nel territorio, servono professori universitari che vivano a Nuoro o a Oristano e che vadano poi anche nei bar o nelle televisioni locali a diffondere cultura.

Pertanto l'idea di investire su questa proposta non mi spaventa per nulla. E' vero che l'istruzione superiore dovrebbe essere a carico dello Stato, ma già oggi, se guardate i dati, vedrete che spendiamo circa 170 milioni di euro di fondi regionali tra ERSU e finanziamenti vari alle università. E, poi, non è detto che dobbiamo per forza attivare i corsi con le Università di Cagliari e di Sassari.

Le Università di Cagliari e Sassari fanno il loro mestiere, noi potremmo benissimo introdurre nuovi tipi di università, anche private, perché no (come ce ne sono in altre parti d'Italia) di cui potremmo finanziare, ad esempio, solo le borse di studio in maniera da garantire il loro funzionamento. Quindi, si tratta di verificare il come e il quando. Mi lascia perplesso invece il fatto che si spendano molti soldi per mantenere l'attuale quadro che, ho questa sensazione, mi pare che produca università e laureati di serie B).

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PITTALIS (P.d.L.). L'onorevole Maninchedda ha posto un problema, che io ritengo corretto, e ha fatto bene anche a evidenziare il fatto che non possa essere liquidato in questa sede proprio perché coinvolge, dovrebbe coinvolgere, tutto il sistema del rapporto Regione-università.

Il collega, secondo me, non valorizza però un altro aspetto che in questa fase è a mio avviso ancora più importante. Poichè nella previsione programmatica di questa norma individuiamo la creazione di un polo universitario della Sardegna centrale di valenza regionale noi dovremmo, in una realtà come la Catalogna, per esempio, questo esperimento è stato già posto in essere, valorizzare un elemento culturale e identitario. Questo è un dato di per sé significativo che, a mio avviso, va se non enfatizzato comunque valorizzato, in uno a un altro aspetto.

Come è stato ricordato anche negli interventi precedenti, si va a una sorta di razionalizzazione del sistema, con una pressoché totale eliminazione dei doppioni e il superamento di situazioni di difficoltà, di debolezza quali quelle attualmente vissute sia dal polo oristanese che da quello nuorese. Difficoltà e debolezze che, se semplicemente sommate, non costituiscono certamente una "forza"; mentre in questo emendamento mi pare si voglia fare qualcosa di più di una sommatoria, e cioè la creazione di un vero e proprio polo universitario della Sardegna.

Si badi che, per quanto riguarda le risorse economiche, si parla di un intervento della Regione con trasferimenti adeguati al sostegno, non si parla di un totale finanziamento, che è cosa ben diversa. Quindi, mi pare che se la partecipazione della Regione rimane nei limiti, eventualmente determinando un processo radicale di razionalizzazione per tutto il sistema, penso che non ci siano...

PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI (P.d.L.). Presidente, intervengo per dichiarare il mio voto a favore di questo emendamento, sostenendo convintamente le ragioni di un percorso di razionalizzazione e di riscatto legittimo delle zone interne. Va chiarito subito, però, che il voto contrario espresso dalla maggioranza sulla prima parte dell'emendamento significa non che si è contrari all'entità dei fondi a disposizione, ma solo che vi è stata una presa d'atto delle dichiarazioni dell'Assessore.

Ora, va visto in termini più obiettivi anche il finanziamento per l'università decentrata di Olbia e va detto subito che, aver ottenuto circa 160 mila euro di finanziamento in più rispetto all'esercizio precedente, è sicuramente l'inizio di un percorso di perequazione e di attenzione alle specificità della struttura di Olbia, tenendo conto del numero dei corsi, è uno solo, e del numero degli studenti E' pertanto una prima risposta che sicuramente andrà, come dire, sostenuta e implementata, e noi speriamo che questo possa avvenire.

Olbia non ha la vocazione di essere, di divenire e di seguire un percorso autonomo e costituire un polo, però non vuole neanche rimanere al palo; perciò noi riteniamo che vada predisposto un percorso di certezza che salvaguardi l'Università di Olbia come strumento per dare significato all'obiettivo programmatico di aumentare il reddito del turismo considerando il comparto turistico in tutte le sue sfaccettature, e mi riferisco anche alle professionalità necessarie per dare significato e per realizzare questo importante obiettivo.

Va chiarito sicuramente il rapporto con l'Università di Sassari anche prendendo in considerazione, in questo percorso di razionalizzazione, ed è quello che interessa alla nostra sede, un eventuale trasferimento di facoltà naturalmente sulla base di una strategia simile a quella che è stata seguita dall'università decentrata di Alghero.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare dai banchi dei consiglieri l'Assessore della difesa dell'ambiente per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI (U.D.C.). Io non so se si stia "allungando il brodo" per evitare di chiudere nei tempi prefissati la finanziaria, il bilancio e tutto il resto. Obiettivamente il Presidente di solito molto rigido, ma forse severo è il termine più puntuale, non consente che si riapra la discussione; ma alle 11 e un quarto eravamo già in questa fase.

Io non parlo di marchette, perché non sto parlando del Sulcis, o di Olbia, o di quest'altra realtà, pensavo però che la pausa , anche se c'era la triplice, sarebbe servita per presentare questo emendamento orale che doveva essere una sintesi delle diverse posizioni. Invece abbiamo riaperto di fatto un dibattito, esattamente da due ore e un quarto, parlando tutti di tutto e del contrario di tutto.

Nell'emendamento è scritto in modo chiaro che si tratta di razionalizzare, poi sarà la Giunta a valutare attentamente anche l'utilizzo delle risorse eccetera. Peraltro non viene stabilita una tempistica, si parla del 2011, probabilmente ci saranno anche difficoltà obiettive. Io pensavo si trattasse di un emendamento interpretativo, invece abbiamo riaperto la discussione, di fatto sì, perché io ho sentito anche due interventi resi dallo stesso consigliere. Il voto si esprime una sola volta; quindi la inviterei, Presidente, a passare alla votazione - io voterò naturalmente a favore - in modo tale che questa discussione, iniziata con certe finalità, non si disperda in altri rivoli.

PRESIDENTE. Onorevole Oppi, , non è stata riaperta la discussione perchè siamo già in fase di votazione.

OPPI (U.D.C.). Di fatto c'è una discussione!

PRESIDENTE. Non è così, perché l'onorevole Capelli, quando è intervenuto prima della sospensione dei lavori dell'Aula, ha chiesto una votazione per parti e, poi, ha proposto un'integrazione alla seconda parte attraverso un emendamento orale. Abbiamo fatto le dichiarazioni di voto sulla prima parte e l'abbiamo votata, adesso è in votazione la seconda parte su cui si stanno svolgendo le dichiarazioni di voto precedute da un accoglimento dell'Aula dell'emendamento orale dell'onorevole Capelli.

Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, io sulla seconda parte dell'emendamento dichiaro il mio voto favorevole, in quanto contiene, come ho già detto, una razionalizzazione e quindi un tentativo di ridurre o, comunque, di allocare al meglio le spese della Regione. Colgo l'occasione della dichiarazione di voto per dire che io non voglio assolutamente apparire il controcanto in questa Aula di sedi universitarie monopoliste, assolutamente, anche perché per molti versi quelle sedi universitarie non meritano di essere tutelate, proprio in quanto monopoliste.

Ma non è questo il punto; il problema che ho sollevato in Aula è la necessità di una qualificazione dei corsi, questo è il problema su cui ci dobbiamo confrontare, su questo servono valutazioni, per cui dobbiamo confrontarci sia con i parametri europei, sia con i parametri internazionali, e verificare l'efficacia con cui vengono utilizzati e spesi i nostri soldi. Pertanto, ribadisco ancora, apparirò demagogico ma la realtà è questa, non è l'orgoglio dei territori che deve essere tutelato in questa sede, ma il futuro dei giovani che saranno i prossimi laureati.

E allora io dico che è giusto, è lecito, è normale, che in quest'Aula Oristano difenda Oristano, Nuoro difenda Nuoro, Olbia difenda Olbia, ma dico anche che l'Aula, il Consiglio, la Giunta, la Regione devono essere un momento di sintesi, in cui si guarda non il dito ma alla luna. La luna, però, non è la città o il paese dove si laureano i giovani, la luna è il futuro che noi daremo a questi giovani. Il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI (P.d.L.). Presidente, credo che le parole dell'onorevole Campus sulla qualificazione dei corsi non possano che essere condivise chiaramente da tutti; ed è proprio per questo che continua a preoccuparmi il fatto che un semplice emendamento, presentato nel corso di questa finanziaria, possa trasformare la situazione dell'università diffusa in Sardegna.

Sono favorevole chiaramente a questa seconda parte dell'emendamento, però continuo a sottolineare la mia perplessità, proprio perché il polo universitario Oristano-Nuoro entrerà comunque in contrapposizione, nel momento in cui verranno utilizzati i fondi del Fondo unico dell'università diffusa, con il Consorzio FORGEA. Non dimentichiamo che al Consorzio FORGEA, nel corso dell'esame del collegato, sono stati assegnati dei fondi che prima non aveva. Lo stesso vale per l'Associazione Istituzione Libera Università Nuorese, la cosiddetta AILUN, che quest'anno ha ottenuto un trasferimento pari a 980 mila euro.

Allora, siccome stiamo parlando di università diffusa, siccome abbiamo la necessità di razionalizzare, su questo dovremo ragionare insieme, e tutti insieme dovremo arrivare a una soluzione, proprio per avallare in qualche modo quello che ha appena detto il collega Campus. Approveremo questa parte per il bene delle due università, ma ribadisco la necessità di ritornare all'interno di quest'Aula per rivedere in modo chiaro la situazione regionale dell'università diffusa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ben Amara per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BEN AMARA (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Io non volevo intervenire su questa vicenda delle università per non essere, o per non apparire, come la voce discordante di questo Consiglio. Beh, a me questa università diffusa non mi convince. Cosa deve diffondere l'università, il sapere? Io parlo dell'università di Cagliari per esempio, dove non ci sono più studenti, le classi sono quasi vuote, ci sono professori che hanno sei studenti, e noi dobbiamo ancora fare l'università diffusa?

Io penso che questo potrebbe anche essere considerato come un localismo politico. Invece di diffondere il sapere, e concentrare il sapere per esempio sull'università di Cagliari, no, noi dobbiamo creare altre università, come abbiamo creato altre province. Viva la diffusione del sapere! Il mio voto sicuramente sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giacomo Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIACOMO (P.S.d'Az.). Presidente, il collega Maninchedda, in qualità di Presidente della Commissione, ha espresso un voto di astensione; credo che fosse un fatto acquisito, nel senso che doveva portare all'interno dell'Aula una linea precisa, un insieme di regole da osservarsi e delle quali doveva anche essere garante. Però occorre fare osservare che questa mattina c'è un atteggiamento diverso; , infatti, mentre finora nel corso della discussione della finanziaria c'è stato proibito tutto, e dico tutto, norme intruse e quant'altro, oggi qualcuno pretende invece di "mettere le bandierine".

Noi le bandierine le mettiamo insieme a questi signori, perché il voto del Gruppo sardista è un voto a favore, e preannunciamo già da adesso, Presidente, che nel prossimo collegato daremo completezza al quadro di bandierine che qualcuno, stamattina, vuole mettere; mi riferisco al polo universitario del Sulcis e al polo universitario di Olbia, per dare quindi un quadro completo della situazione che riguarda l'Università diffusa nella Regione sarda.

Di questo ci faremo carico, perché nessuno può pensare di usare lo strumento dell'emendamento (e comunque gli si sta consentendo di utilizzarlo) per chiudere questa sera un argomento così importante che merita certamente un dibattito più profondo e appropriato in circostanze diverse. Noi lo chiudiamo insieme a loro. Il nostro voto è a favore.

PRESIDENTE.

Ha domandato di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Ne ha facoltà.

LA SPISA, Assessore tecnico della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio.La Giunta dichiara di essere rispettosa della volontà dell'Aula pur avendo avvertito che su questa questione sarebbe stata opportuna, come la discussione in atto nel corso delle dichiarazioni di voto dimostra, una valutazione più attenta da svolgere successivamente.

La Giunta, pur rispettosa perché deve esserlo della volontà del Consiglio, non ha dato un parere favorevole, ha invitato a ritirare questo emendamento e rimane su questa posizione; ovviamente rispetterà quanto scritto nella legge ricordando che nel corso delle dichiarazioni di voto però viene dato mandato alla Giunta di valutare l'adeguatezza dei finanziamenti alle diverse realtà dell'Università diffusa considerando che il testo dice: "Il consorzio di Oristano e il consorzio di Nuoro intendono consorziarsi." Stop.

Anzi la discussione ha fatto emergere che la volontà è quella di razionalizzare la spesa e non di duplicarla. Questo è il criterio che la Giunta adotterà, poi il Consiglio farà bene credo a disciplinare meglio la materia come ha anche detto l'onorevole Giacomo Sanna nell'ultimo intervento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Adesso che ho potuto leggere il testo scritto , debbo dire che le mie perplessità aumentano ancora di più. Non è possibile che dopo o l'esperienza negativa (considerata tale anche dagli stessi esponenti del centrodestra che pure l'hanno imposta con un emendamento all'emendamento al Consiglio regionale) di una riforma della sanità non approfondita, non valutata in tutti i suoi aspetti, tant'è che adesso stiamo aspettando che la Giunta presenti una sua proposta per modificarla, oggi, non con un emendamento all'emendamento, ma con un emendamento orale addirittura si voglia inserire una modifica strutturale al sistema universitario della Sardegna. Mi sembra assolutamente inconcepibile. Inconcepibile!

E nessuno vuole limitare le potenzialità o la necessità di maggiori risorse per le zone interne. Sgombriamo il campo da queste argomentazioni. Il problema è se per l'istruzione si deve spendere di più o meglio. Si deve spendere in modo che i ragazzi della zona centrale così come quelli dell'Ogliastra abbiano l'Università. E noi presenteremo una proposta per l'istituzione dell'Università diffusa anche in Ogliastra perché, se verifichiamo, probabilmente è il territorio che ne ha più bisogno.

Ma, i ragazzi hanno bisogno dell'Università sotto casa o hanno bisogno di una università veramente che gli dia il titolo per poter competere alla pari degli altri studenti universitari delle Università riconosciute dallo Stato, cioè Cagliari e Sassari? Questo ragionamento andava approfondito, ma non con un emendamento all'emendamento. Siccome però stiamo stipulando una specie di matrimonio d'interesse per cui, anche se la moglie è brutta e il marito è scemo, ci si deve per forza sposare, allora anch'io esprimo il voto favorevole da parte del Gruppo dell'Italia dei Valori perché a nessuno è consentito fare fughe in avanti e utilizzare strumentalmente questioni di campanile per trattare argomenti di importanza fondamentale.

E' strumentale, è assolutamente strumentale! E lo so, sono cosciente che sto utilizzando una modalità di voto strumentale, ma lo faccio perché voglio sottolineare il fatto che occorre dire basta a riforme che passano sulla testa del Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. Non è presente in aula, pertanto decade.

Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Dai miei calcoli mi pare che rimanga fuori solo il Medio Campidano e poi abbiamo concluso l'operazione con un quadro complessivo che si riporta alle otto province, alle brutte otto province almeno come idea.

Io riterrei probabilmente più opportuno ritirare l'emendamento e rinviare la discussione sulla questione "università in Sardegna" a una prossima occasione nel corso della quale tutti i Gruppi avranno la possibilità di aprire un dibattito serio sulla qualità dell'offerta universitaria nella nostra Isola considerando i numeri della popolazione scolastica universitaria, considerando che la popolazione universitaria, fatta eccezione per una percentuale di soggetti extracomunitari, è composta prevalentemente da studenti sardi, considerando che molti giovani sardi scelgono di andare a studiare nelle Università italiane e straniere oggi più che mai, io credo che su questo argomento non dovremmo assumere un atteggiamento di attenzione al particolare (non stiamo parlando di un'attività scolastica a livello di servizio di quartiere), ma dovremmo affrontare una discussione più sul generale e seria, puntuale e attenta.

Se l'emendamento rimane in piedi noi confermiamo il nostro voto di astensione e invitiamo ancora i proponenti a ritirarlo e a proporre l'argomento in un'occasione più puntuale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BIANCAREDDU (U.D.C.). Intervengo solo per svolgere una considerazione. Tre anni fa, quando io andai via dal Consiglio o, dovrei dire, mi mandarono via, l'Università diffusa era presente anche a Tempio e aveva ricevuto diversi finanziamenti, soprattutto mentre io ero un componente della Giunta. Mi spiegarono poi che, in un'ottica di razionalizzazione, queste università diffuse non avevano ragione d'essere; questo me lo dissero apertis verbis e io tre anni fa ne presi atto.

Stando a casa non potevo più incidere sui lavori del Consiglio, per cui tutte le altre università sono state rifinanziate e Tempio non ha avuto niente. Se questa razionalizzazione era reale, doveva colpire, usiamo questo termine, un po' tutti, invece ha colpito solo i poveri. Questa riflessione per riavere, così che rimanga agli atti che ora sono tornato, senza presentare alcun emendamento, i soldi che non ci sono più.

PRESIDENTE. Onorevole Biancareddu, per cortesia dichiari il suo voto.

BIANCAREDDU (U.D.C.). E' un voto di astensione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Bruno per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Io credo, al di là del voto favorevole sull'emendamento, che l'argomento "Università" abbia necessità, soprattutto in questo momento di annunciata riforma a livello nazionale, di rivedere prima di tutto (immagino sia nei programmi della Giunta regionale), di l'intesa, quindi la convenzione triennale scaduta il 31 dicembre del 2008, e complessivamente il programma di offerta formativa universitaria in Sardegna. Il punto, come dicevano gli onorevoli Maninchedda e Campus, è che tipo di università vogliamo, che tipo di eccellenza vogliamo; soprattutto se dobbiamo proseguire con la politica dei corsi universitari, tenuto conto che fra poco il Parlamento ci dirà che in Sardegna debbono essere attive sei facoltà a Sassari e sei facoltà a Cagliari.

Allora io credo che occorra una sessione di questo Consiglio regionale da dedicare, anche propedeutica alla firma dell'intesa tra le Università, al sistema universitario, quindi al sistema della conoscenza, sulla base di quanto hanno dichiarato in audizione i rettori delle Università di Cagliari e di Sassari, relativamente alla necessità di invertire le posizioni che in questo momento ci vedono agli ultimi posti nelle classifiche nazionali. Pertanto dobbiamo rafforzare, rafforzare necessariamente, non solo attraverso fondi regionali, e innalzare la qualità dell'offerta formativa in Sardegna.

Al di là del testo di questo emendamento, che comunque tende a razionalizzare, occorrerà svolgere un dibattito specifico in quest'Aula, tenendo conto che ci sono realtà diverse; il collega Cuccureddu faceva riferimento a una realtà che è, in qualche modo, isolata, è l'unica facoltà della Sardegna che non è nella sede di un ateneo, quella di Alghero, che è prima in classifica rispetto alle facoltà di architettura, ma è anche vero che in questi otto anni ha avuto un consistente aumento di risorse per quanto riguarda lo start up della facoltà in Sardegna.

C'è stato quindi uno sforzo particolare della Regione in questo senso; ma dobbiamo anche tener conto che la finanziaria 2008 dice che, per esempio, le università che sono contigue alla sede di Ateneo non sono più sede gemmata, non sono più sede decentrata. Poiché non possiamo sicuramente esaurire la discussione nei minuti che ci vengono concessi per queste dichiarazioni di voto, dobbiamo riaffrontare complessivamente il tema e credo che la Giunta regionale dovrà farsene carico.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Zuncheddu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZUNCHEDDU (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Presidente intervengo per annunciare il mio voto di astensione, già preannunciato dal nostro Capogruppo, non condividendo il metodo con cui si sta affrontando un tema così importante; un metodo molto frettoloso e superficiale, come se si dovessero soddisfare altri appetiti e non certo quello dell'esigenza della cultura da parte delle scuole sarde.

Mi stupisce, tra l'altro, che l'Aula abbia sorvolato sul dramma dell'Università di Sassari ad alto rischio di chiusura, mi riferisco alla facoltà di veterinaria. E' un punto che io ho già toccato in questa sede, nel corso della discussione generale; nessuno ha ripreso questo tema, eppure noi stiamo perdendo un centro di eccellenza a livello non solo sardo ma italiano e internazionale. La fretta odierna, quindi, mi stupisce molto, e ribadisco la mia astensione perché il tema è talmente importante che merita un dibattito ben più ampio, rigorosamente da rinviare ad altra scadenza.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ladu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LADU (P.d.L.). Pur nella consapevolezza che questo è un discorso che verrà affrontato successivamente in modo più approfondito, perchè credo che il discorso dell'università debba interessare appieno questo Consiglio regionale, ritengo però che l'iniziativa che si sta portando avanti, e cioè la creazione di un polo universitario della Sardegna centrale di valenza regionale, sia un'iniziativa valida. D'altronde ricordo che da anni stiamo discutendo sulla possibilità di istituire un'università della Sardegna centrale, e mi pare che si stia andando in questa direzione.

E' ovvio che nessuno di noi sta pensando a una università di serie B; io credo ci debba essere davvero l'impegno, da parte della Regione, di far diventare l'università della Sardegna centrale una vera università, istituendo corsi, impegnandosi affinchè questi corsi universitari offrano istruzione vera (chiaramente questo impegno non è solo della Regione ma anche del Consiglio), dando la possibilità di frequentare l'università a quanti non avrebbero avuto l'opportunità di frequentarla né a Sassari né a Cagliari;si sta dando una possibilità in più a chi, provenendo dalle classi meno abbienti non avrebbe potuto frequentare i corsi universitari in sedi molto lontane dalla residenza originaria.

Ne consegue, naturalmente, che la preparazione offerta da questi corsi universitari deve essere altrettanto valida di quella delle altre università. Il mio voto sarà pertanto favorevole perché questa iniziativa, che tenta di fondere due realtà diverse, va nella direzione di un'effettiva semplificazione del sistema.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della seconda parte dell'emendamento numero 124, con l'emendamento orale proposto dal consigliere Capelli.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: AGUS - AMADU - BARRACCIU - CAMPUS - CAPELLI - CARIA - CHERCHI - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CONTU Felice - CONTU Mariano - COSSA - CUCCA - CUCCU - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - ESPA - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LADU - LAI - LOCCI - LOTTO - MARIANI - MORICONI - MULA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITEA - PITTALIS - PORCU - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Antonio - SOLINAS Christian - STERI - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Rispondono no i consiglieri: DIANA Mario - MELONI Francesco.

Si sono astenuti: LA PRESIDENTE LOMBARDO - BEN AMARA - MANINCHEDDA - MILIA - SECHI - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 62

votanti 54

astenuti 8

maggioranza 28

favorevoli 52

contrari 2

(Il Consiglio approva).

Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 68, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

E' in votazione l'emendamento numero 148.

Ha domandato di parlare il consigliere Cucca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCA (P.D.). Presidente, intervengo per annunziare il voto favorevole su questo emendamento che può sembrare il solito emendamento di marca territoriale e che, invece, ha la sua motivazione nel fatto che il Consorzio per la pubblica lettura "Sebastiano Satta" non ha più la possibilità di proseguire la sua attività perché non gli sono state trasferite le risorse che precedentemente gli venivano erogate dalle Comunità montane, a seguito appunto della soppressione della Comunità montana numero 9 del Nuorese e numero 10 delle Baronie.

Si tratta di portare all'attenzione della Giunta questo problema; ovviamente, a fronte di impegni che la Giunta dovesse assumere in Aula manifesto anche la disponibilità al ritiro. Faccio presente infatti che al presidente del Consorzio erano state già date precise assicurazioni sul fatto che queste risorse sarebbero pervenute in tempi assolutamente brevi, mentre, di fatto, a oggi, non è stato erogato alcunché. A questo punto la conseguenza dovrebbe essere la chiusura del Consorzio ma non credo che questa sia la volontà di alcuno, né della Giunta né dei consiglieri che invito, tutti, non solo quelli del territorio, a prendere atto che esiste il problema.

Il Consorzio da anni ha un percorso virtuoso, però regolarmente si ritrova, da quando sono state soppresse le Comunità montane, a dover affrontare il problema della sopravvivenza a causa della carenza dei fondi. Per questo motivo, lo ripeto, di fronte a un'assicurazione precisa da parte della Giunta di farsi carico del problema, c'è la disponibilità al ritiro dell'emendamento, in caso contrario evidentemente il voto sarà favorevole.

PRESIDENTE. Comunico ai colleghi che il consigliere Peru, che aveva chiesto congedo, è presente in Aula. Pertanto il congedo si intende revocato.

Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Per le medesime motivazioni espresse dal collega Cucca io voterò a favore di questo emendamento. I Consorzi per la pubblica lettura sono sicuramente meritevoli di essere sostenuti perchè non si legge più, o si legge poco e si legge soprattutto male. Si legge talmente male che, questo per dare solamente l'anticipazione dei ragionamenti che faremo più avanti, anche coloro che sono pagati per leggere le leggi non le leggono, tanto poco le leggono da lasciarle assolutamente inattuate.

Ieri ho avuto un simpatico intermezzo tecnico-politico, direbbe un mio amico,sulla forte indicazione, data unanimemente dal Consiglio regionale in questi anni, relativamente alla spendita delle risorse finanziarie in materia di lavoro, di occupazione, , della quale gli esecutivi non hanno minimamente tenuto conto, come non ne hanno minimamente tenuto conto le burocrazie, in dispregio assoluto, anzi, quasi facendosene un punto d'onore, come se potessero farlo, come se questo fosse un atto legittimo.

Dopodiché noi, come ci è capitato stamane, riceviamo le organizzazioni sindacali, le associazioni che lottano contro la povertà, tutti siamo buoni a Natale, andiamo a messa, facciamo voti di impegno sociale attorno a questi temi, e scopriamo che "appena" 120 mila miliardi in materia di lavoro non sono stati spesi negli ultimi anni perché non si è voluto o non si è saputo leggere, si è voluto leggere male o non si è saputo leggere bene. Per leggere bene, collega Cucca, sosteniamo i Consorzi di pubblica lettura, e facciamoli frequentare anche dalle burocrazie dei nostri uffici, anche dalle burocrazie regionali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signor Presidente, annuncio il voto favorevole su questo emendamento, perché in tema di biblioteche, sentiti anche i problemi posti dal collega Cucca, non si possano tagliare i finanziamenti fino a rischiare la chiusura di un Consorzio per la pubblica lettura, come può essere definito il "Sebastiano Satta" di Nuoro.

Noi auspichiamo pertanto che il problema di questo Consorzio possa essere risolto, che anche la maggioranza possa sostenere questa iniziativa, tenendo conto che il Consorzio di lettura "Sebastiano Satta" di Nuoro è una delle istituzioni culturali più importanti del contesto sardo, e che, soprattutto nella Provincia di Nuoro, per tornare ai problemi posti dal precedente emendamento, il mancato finanziamento di questo Consorzio porterebbe a un indebolimento notevole delle potenzialità culturali del territorio in questione.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 148.

Ha domandato di parlare il consigliere Capelli. Ne ha facoltà.

CAPELLI (U.D.C.). Chiedo la votazione nominale..

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 148.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: BARRACCIU - BEN AMARA - BRUNO - CARIA - COCCO Daniele - COCCO Pietro - CUCCA - CUCCU - DIANA Giampaolo - ESPA - LOTTO - MARIANI - MELONI Valerio - MORICONI - PORCU - SALIS - SECHI - URAS - ZEDDA Massimo - ZUNCHEDDU.

Rispondono no i consiglieri: AMADU - BARDANZELLU - CHERCHI - CONTU MARIANO - COSSA - CUCCUREDDU - DE FRANCISCI - DEDONI - DESSI' - DIANA Mario - FLORIS Mario - FLORIS Rosanna - FOIS - GRECO - LAI - LOCCI - MANINCHEDDA - MELONI Francesco - MILIA - MULAS - MURGIONI - OBINU - OPPI - PERU - PETRINI - PIRAS - PITTALIS - RASSU - RODIN - SANJUST - SANNA Giacomo - SANNA Matteo - SANNA Paolo - SOLINAS Christian - STERI - TOCCO - VARGIU - ZEDDA Alessandra.

Si sono astenuti: la Presidente LOMBARDO - CONTU Felice.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 20

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

E' in votazione l'emendamento numero 150.

Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MORICONI (P.D.). Presidente, Assessori, colleghi, questa mattina, nel corso della discussione che ha impegnato l'Aula per qualche ora, c'è stata una ricerca importante dei criteri per un uso razionale delle risorse, di ridimensionamento della domanda e dell'offerta, di riscatto, come ha detto qualcuno dei nostri colleghi, delle zone interne, io dico dei nostri territori, di tutti, quelli interni e anche quelli che interni non sono. Oggi su L'Unione Sarda, a pagina 37, viene riportata la notizia, importante, di una "alleanza sui campi", che riguarda un patto che la Regione stipula con l'Università.

Tratto l'argomento per ricordare, anche ai colleghi del Consiglio che hanno avuto modo di seguire gli anni passati le vicende della scuola sarda, che nella Provincia di Cagliari alleanze di questo tipo sono state stipulate a sancire l'importanza... Signor Presidente, c'è un brusio…

PRESIDENTE. Ha ragione, onorevole Moriconi. Colleghi, per cortesia, prendete posto.

MORICONI (P.D.). Nella Provincia di Cagliari, l'anno scorso, è stato stipulato un patto di questo genere, tra un Istituto agrario, il Consorzio agrario del basso Campidano, AGRIS-LAORE-Enti locali. Cito un altro caso; l'importante Istituto alberghiero di Pula destinato a inabissarsi nel dimenticatoio della scuola sarda. Grazie a un sussulto di dignità stipula un patto territoriale tra gli enti locali, il mondo produttivo, gli operatori pubblici e privati, l'importante resort Forte Village, da lì arriva anche la collaborazione di una scuola di eccellenza come la Luiss University. Io penso che quello sia l'orizzonte verso il quale dobbiamo guardare.

Signor Assessore, questo emendamento contiene una proposta di piano strategico, né più né meno di ciò che leggiamo per l'Università di Sassari oggi, né più né meno di ciò che è successo nel tentativo disperato a Pula, a Villasor o col "Duca degli Abruzzi". E' il tentativo cioè di allineare l'offerta al fabbisogno, le competenze alle nostre risorse patrimoniali, nonché di risolvere anche il problema dei precari, per non correre il rischio (quanto mai presente quest'anno), in applicazione alla delibera numero 41 del 2009, di non stare nei termini tecnici, anche contrattuali.

Credo sia un problema che dovrà essere risolto per farci stare dentro un'idea di scuola sarda, in attesa di poterla costruire meglio nella cornice della legge regionale; una scuola che abbia chiari obiettivi, logiche, criteri e ambizioni, signor Assessore, perché la dispersione scolastica, la qualità dell'istruzione, gli standard di qualità della nostra scuola, il bullismo e anche i problemi della disabilità e dei trasporti…

PRESIDENTE. Onorevole Moriconi, il tempo a sua disposizione è terminato. Ha domandato di parlare il consigliere Espa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ESPA (P.D.). Io dichiaro il voto favorevole su questo emendamento, che mi sembra risponda bene alla necessità di avere una scuola veramente attuale, in grado di soddisfare le esigenze dei sardi. Credo che l'investimento determinato in 20 milioni di euro corrisponda a quanto era stato già previsto dalla Giunta regionale nel famoso accordo, ancora oggi non ridefinito, con il ministro Gelmini; da questo punto di vista i progetti che si propongono di migliorare la qualità dell'offerta formativa, coerentemente con i programmi didattici, attraverso l'utilizzo e la valorizzazione, a scopi formativi, delle risorse storico-culturali, naturalistico-ambientali e del mondo produttivo credo siano particolarmente efficaci nel rendere attuale un momento di formazione e di sviluppo legato al territorio.

Credo che questo sia anche l'obiettivo probabilmente dei fondi regionali, cioè del fatto che la Sardegna investa con proprie risorse per favorire le aspettative di uno sviluppo della scuola. Soprattutto non credo, ripeto cose che abbiamo già detto prima, che il Ministro possa continuare a trattare così la nostra Regione; in tutte le Regioni italiane lo Stato ha stanziato risorse proprie per cercare di compensare le politiche che stanno creando solamente disagio, soprattutto nei piccoli centri. La Sardegna invece, con le sue risorse, deve portare avanti le proposte che i colleghi Moriconi, Cuccu e più, firmatari dell'emendamento, hanno indicato. Per questo, lo ripeto ancora, il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, Assessore, oltre ad annunciare il voto favorevole chiedo anche di poter aggiungere la mia firma sull'emendamento, e vorrei spiegare i motivi all'Assessore. Vede, Assessore, noi stiamo cercando di aiutarvi, perché ci rendiamo conto che siete in difficoltà. L'accordo con il ministro Gelmini, che doveva collocare circa 20 milioni di euro, ci sembra che sia rimasto lettera morta; alla programmazione attuata negli anni scorsi, volta a valorizzare la progettualità delle autonomie scolastiche, non avete dato seguito, e vi limitate, in questa legge finanziaria, con l'articolo 5, l'abbiamo già detto nel corso del dibattito, ad annunciare un nuovo disegno di legge che dovreste presentare entro 90 giorni.

Allora, noi approfittiamo dell'occasione per cercare di fare un passo in più. Con questo articolo 5 voi, di fatto, semplicemente vincolate 50 milioni di euro nel fondo nuovi oneri legislativi e li individuate nella tabella A, ma non c'è un contenuto, un contenuto non avete dimostrato di saperlo sviluppare negli scorsi mesi, neanche con gli eventuali accordi con lo Stato che dovevano in qualche modo fare fronte ai tagli alla rete scolastica, e anche al problema di ordine sociale che dobbiamo affrontare relativo agli insegnanti precari.

Quindi, noi, cerchiamo di dare un contributo, un contributo di qualità che a nostro avviso, almeno nel breve termine, in attesa di questa legge organica che non sappiamo se arriverà, potrebbe dare una risposta importante, perché il raccordo (gli esempi li ricordava il collega Moriconi) tra università e territorio, università e sistema produttivo ha funzionato. Partiamo allora dalle cose che hanno funzionato, e cerchiamo di non aspettare sempre, Assessore, la legge che verrà e la proposta che verrà e che spesso non arriva, o arriva in maniera parziale, o arriva in maniera confusa.

Quindi, credo che lei dovrebbe, e potrebbe anche, valutare meglio questa proposta, se non lo farà oggi sono certo che avverrà all'interno del disegno di legge che eventualmente dovrà presentare. Confermo il voto favorevole con l'invito all'Assessore a non prendere sottogamba una proposta importante, che certamente può contribuire a migliorare la qualità dell'offerta formativa in Sardegna.

PRESIDENTE. Colleghi, so che avevamo deciso di chiudere alle ore 14, purtroppo non possiamo interrompere i lavori dell'Aula senza aver votato l'emendamento.

Ha domandato di parlare il consigliere Cuccu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, comprendo che questo non è il momento migliore per affrontare un argomento così importante, e che meriterebbe sicuramente un'attenzione diversa; io vedo l'Assessore attenta, però anche l'Aula avrebbe bisogno di maggiore attenzione. Nel corso di un dibattito, tenuto nei mesi scorsi in quest'Aula, abbiamo affrontato i problemi legati agli standard molto bassi della qualità dell'istruzione in Sardegna.

Lei, Assessore, giustificò il dirottamento dei 20 milioni di euro che erano stati destinati a contrastare la dispersione scolastica, giustificata e testimoniata dagli standard qualitativi dell'OCSE, con la scarsa qualità dei progetti messi in campo per contrastarla,. Noi vogliamo cogliere quella sfida, Assessore; noi diciamo: i 20 milioni lasciamoli per quella destinazione, cogliamo la sfida presentando un percorso innovativo, che è il percorso che ha illustrato il collega Moriconi, di un legame tra la scuola, il territorio, l'impresa.

Un legame non una tantum, come poteva essere anche quello presentato per venire incontro ai tagli del ministro Gelmini, ma un programma a regime. In questo caso proponiamo un programma per quattro anni, che ha proprio la finalità di migliorare l'offerta formativa, di integrare la scuola con il territorio, di presentare un progetto serio e credibile di contrasto alla dispersione scolastica.

C'è anche un'altra motivazione che depone a favore del progetto pluriennale, ed è quella di dare una continuità ai progetti di utilizzo di quei lavoratori precari che sono stati espulsi, con quel licenziamento di massa del quale ormai hanno parlato tutti, dal mondo della scuola. Noi pensiamo in questa maniera di rispondere all'esigenza di utilizzare risorse regionali per contrastare la dispersione scolastica, che è propriamente la nostra funzione, allo stesso tempo di mettere in campo anche delle politiche durature, che consentano ai precari di trovare una collocazione per quattro anni, attraverso progetti che non siano i soliti progetti a macchia di leopardo, anche scollegati tra di loro, ma progetti che leghhino la scuola al territorio, alle imprese, e possano gratificare dal punto di vista professionale insegnanti, non veri e propri precari, ma insegnanti che da vent'anni lavorano nel mondo della scuola, e devono essere impegnati per progetti di formazione e non per progetti che nulla hanno a che fare con la formazione. Quindi io chiedo all'Assessore di prestare attenzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Signora Presidente, per chiedere al collega Moriconi, che è il presentatore dell'emendamento, di poter aggiungere la mia firma. E' infatti un emendamento che considero (non avevo avuto modo di leggerlo a causa della mia assenza della settimana scorsa) per le motivazioni , per la qualità della proposta, per il radicamento nel territorio, per il tentativo di dare risposta al personale precario della scuola, per l'iter procedurale di definizione della proposta, esemplare.

Voglio segnalare questo emendamento anche al Presidente della Commissione cultura, il collega Dedoni, perché il fatto che nella seconda parte , caro assessore Baire, sia previsto il coinvolgimento dell'Ufficio scolastico regionale, in seguito quello della Commissione per il parere (trascorsi quindici giorni se ne prescinde),e infine che l'approvazione della Giunta in via definitiva debba avvenire entro ulteriori dieci giorni, danno il segno che la proposta ha carattere democratico e formativo e dovrebbe essere presa in seria considerazione.

Dico questo visto anche che è costume invalso in questa sede voler fare le proposte di modifica, anche le più importanti, con semplici emendamenti. Per cui, esprimo il voto favorevole sull'emendamento numero 150.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Uras per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

URAS (Comunisti-Sinistra Sarda-Rosso Mori). Rinuncio

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU Mariano (P.d.L.). Signor Presidente, il tema trattato in questo emendamento, e alcune osservazioni formulate dai colleghi che mi hanno preceduto, credo abbiano bisogno perlomeno di due riflessioni. La prima riflessione; la Regione sarda da oltre dodici anni investe prima miliardi di lire, poi milioni di euro per combattere la dispersione scolastica. La seconda riflessione; anche in questo emendamento il principio che si vuole tutelare è quello di far sì che le nostre scuole di ogni ordine e grado garantiscano ai nostri studenti un livello di acculturamento sufficiente, come viene classificato normalmente dall'OCSE, l'organismo internazionale chiamato a valutare di anno in anno la nostra scuola.

L'unico risultato che finora abbiamo ottenuto è che ultimi eravamo e ultimi siamo rimasti e il livello della dispersione scolastica continua a crescere. Mi consenta, quindi, Assessore, dopo queste due osservazioni di avanzare una richiesta,. Prima di pensare non alla precarietà della nostra scuola, ma ai precari della nostra scuola, io direi che sarebbe importante sapere il punto di partenza degli interventi, quali sono i bisogni della nostra scuola in ogni ordine e grado ed eventualmente approntare e condividere i progetti che vanno nella direzione di assicurare ai nostri studenti quei livelli di cultura tali, come dicevo, da essere perlomeno definiti sufficienti. E' necessaria pertanto un'inversione di rotta: questo deve essere l'obiettivo primario del nostro Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Barracciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

BARRACCIU (P.D.). Presidente, annuncio il voto favorevole sull'emendamento e chiedo anche di aggiungere la mia firma. I dati sulla situazione della scuola in Sardegna e sulla condizione nella quale versa soprattutto la preparazione dei nostri studenti, onorevole Contu, sono ben noti e li si possono ritrovare anche nei dati delle indagini OCSE-PISA, insomma sono noti a tutti, non c'è bisogno di fare ulteriori indagini su indagini. Di indagini sono pieni i cassetti e gli scaffali credo anche dell'Assessorato, per cui...

(Interruzione del consigliere Contu)

PRESIDENTE. Onorevole Contu, lei è già intervenuto, ha espresso le sue opinioni, consenta anche alla collega Barracciu di poter fare lo stesso.

Prego, onorevole Barracciu.

BARRACCIU (P.D.). Grazie, Presidente. Purtroppo in relazione a questi bisogni che sono stati abbondantemente rilevati siamo di fronte a una riforma, quella del ministro Gelmini, ma anche ai provvedimenti di questa Giunta regionale, che nulla hanno fatto e fanno per far fronte a queste esigenze, in particolare a quelle di innalzare il livello di istruzione dei nostri studenti. Probabilmente, con il taglio agli organici, la riduzione del numero delle ore, la riduzione delle scuole che possono usufruire del tempo prolungato, la riduzione delle risorse per l'affermazione del valore delle autonomie scolastiche, accade il contrario.

Questo emendamento tenta invece di recuperare un miglioramento del livello qualitativo delle nostre scuole e, in particolare, del livello di preparazione dei nostri studenti. Per questo voto favorevolmente. Si tratta di 20 milioni di euro che sono certamente tanti, ma sono pochi in relazione a quanto la Giunta regionale ha approvato con la deliberazione 53/37 in favore degli enti di formazione professionale per i quali sono stati devoluti 6 milioni di euro. Rispetto a ciò che ho già detto stamattina voglio aggiungere che questi 6 milioni di euro sono stati devoluti "a gratis"; anzi una bella regalia di Natale.

Questi 6 milioni di euro sono ingiustificati anche dal punto di vista legislativo, nonostante si fosse, dice la delibera, in presenza di consuntivi di spesa dai quali emerge una situazione debitoria di questi enti di formazione nei confronti della Regione, situazione debitoria alla quale gli enti non riescono a fare fronte. Questi enti, quindi, hanno maturato debiti nei confronti della Regione, e noi che cosa facciamo? Devolviamo in loro favore 6 milioni di euro affinché possano far fronte a questi debiti. Qualcuno mi deve spiegare la legittimità di questa delibera. Chiedo in particolare al Presidente della Commissione che si occupi della delibera numero 53/37.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 150. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.

(Non è approvato)

Ricordo che alle ore 15 è convocato l'Ufficio di Presidenza, mentre domani mattina, 16 dicembre, alle ore 9 e 30 è convocata la Commissione industria. Il Consiglio è riconvocato per questo pomeriggio alle ore 16 e 15.

La seduta è tolta alle ore 14 e 13.