Seduta n.369 del 11/12/2012 

CCCLXIX SEDUTA

MARTEDI' 11 DICEMBRE 2012

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 17 e 32.

DESSI', Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta dell'11 ottobre 2012 (361), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Radhouan Ben Amara, Rosanna Floris, Renato Lai, Efisio Planetta e Paolo Sanna hanno chiesto congedo per la seduta dell'11 dicembre 2012.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

Pittalis - Diana Giampaolo - Steri - Uras - Diana Mario - Meloni Francesco - Sanna Giacomo - Cocco Daniele Secondo:

"Disposizioni urgenti in materia di enti locali e settori diversi". (459)

(Pervenuta il 6 dicembre 212 e assegnata alla terza Commissione.)

Colleghi, vi chiedo un attimo di attenzione. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di rinviare a domani mattina la continu[PS1] azione dell'esame della proposta di legge numero 459, a firma Pittalis e altri, perché si sta cercando di definire meglio la copertura finanziaria, e di iniziare i lavori di questo pomeriggio con il documento numero 31/A della Giunta per il Regolamento e a seguire la proposta di legge numero 427, a firma Cuccureddu.

Discussione e approvazione del documento: "Proposta di modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale della Sardegna" (31/XIV/A)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del documento numero 31/XIV/A. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha facoltà di parlare il consigliere Uras, relatore.

URAS (Gruppo Misto), relatore. Presidente, mi rimetto alla relazione allegata agli atti.

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'articolo 1.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1:

Art. 1

Modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale

1. Nell'articolo 130 del Regolamento interno del Consiglio regionale della Sardegna sono soppresse le seguenti parole: "un assegno vitalizio, nonché"; conseguentemente la rubrica del CAPO XXIII è sostituita dalla seguente: "CONSIGLIERI CESSATI DAL MANDATO"

2. Le disposizioni contenute nel comma 1 entrano in vigore dall'inizio della Quindicesima legislatura.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, passiamo alla votazione finale del documento, essendo formato da un solo articolo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del documento numero 31/XIV/A.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Capelli, Contu Mariano, Corda, Espa, Mariani, Porcu, Salis e Sanjust hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Bardanzellu - Barracciu - Biancareddu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Diana Mario - Espa - Fois - Greco - Locci - Lombardo - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Solinas Christian - Steri - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 63

maggioranza 32

favorevoli 63

(Il Consiglio approva).

Prego i colleghi di prendere posto. Onorevoli Biancareddu e Randazzo, non proseguo se non c'è silenzio in aula.

Discussione e approvazione della proposta di legge Cuccureddu: "Norme in materia di revisione contabile negli enti locali", ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento (427)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge numero 427, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento.

Dichiaro aperta la discussione generale.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

Colleghi, vi prego di prendere posto. Onorevole Biancareddu, onorevole Mario Diana, prendete posto, grazie.

E' iscritto a parlare il consigliere Cuccu. Ne ha facoltà.

CUCCU (P.D.). Presidente, noi abbiamo acceduto alla discussione di questo provvedimento ai sensi dell'articolo 102, ma non siamo assolutamente convinti che possiamo utilizzare la nostra specialità per fare cose di questo genere. Potevamo cogliere l'occasione per innovare anche in materia di nomina dei revisori dei conti negli enti locali. Questa materia è stata oggetto, di recente, di una modifica introdotta con decreto dal Governo nazionale. L'onorevole Cuccureddu con questa proposta di legge cerca di ripristinare la situazione precedente, cioè la nomina dei revisori da parte dei consigli comunali, il che non ci trova contrari, per carità.

Noi non siamo contrari al ripristino della nomina dei revisori dei conti da parte dei consigli comunali, rispetto alla normativa nazionale che prevede invece, anche per la Sardegna, seppure in ritardo rispetto alle altre Regioni d'Italia, il sorteggio da un elenco formato presso il Ministero dell'interno, però diciamo: non utilizziamo la nostra specialità per fare solo questo. Infatti utilizzare la facoltà di normare la materia degli enti locali solo per ripristinare una nomina da parte dei consigli comunali mi sembra persino una diminutio rispetto a ciò che possiamo fare. Utilizziamo la nostra specialità per introdurre dei criteri per favorire, per esempio, l'accesso dei giovani anche alle nomine nei collegi dei revisori e dei revisori dei conti degli enti locali. Potremmo introdurre una norma che consenta, per esempio, il cumulo degli incarichi, cosa che oggi non è prevista, il che favorisce i grossi studi professionali, i professionisti che sono nel campo da cinquant'anni…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Cuccu. Onorevole Fois, prenda posto. Onorevole Biancareddu, è la terza volta che la richiamo! Onorevole Mario Diana, prenda posto. Chi deve conversare, per cortesia, lo faccia fuori dell'aula.

Prego, onorevole Cuccu.

CUCCU (P.D.). Presidente, capisco che questa materia non sia granché interessante però, visto che la stiamo trattando, sarebbe bene, a nostro avviso, che la trattassimo nel modo giusto.

Dicevo che potremmo introdurre - faccio solamente un esempio - il cumulo degli incarichi, il che consentirebbe un accesso facilitato ai giovani che si approcciano a questa professione. Potremmo anche consentire criteri di rotazione differenti rispetto a quelli in essere, che prevedono un massimo di due incarichi per tre anni ciascuno. Potremmo prevedere anche altre cose, ma se utilizziamo la nostra specialità solo per fare questo sicuramente non facciamo una cortesia né ai comuni né ai revisori, e neppure alla nostra autonomia.

Il senso del mio intervento era solo questo. Noi non siamo contrari al ripristino di queste nomine da parte dei consigli comunali, ma vorremmo utilizzare questa opportunità per fare qualcosa di meglio. Quindi, se si può, aspettiamo prima di utilizzare l'articolo 102. Questa norma era arrivata in aula anche in precedenza e siamo stati accusati di essere contrari al ripristino di questa facoltà per i consigli comunali. Noi non siamo contrari, ma vorremmo fare le cose bene, abbiamo la possibilità di farle bene, quindi perché irrigidirsi per approvare una norma che, in questo momento, non è per nulla necessaria?

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Cuccureddu. Ne ha facoltà.

CUCCUREDDU (Gruppo Misto). Vorrei molto rapidamente chiarire due aspetti essenziali. Il primo è che lo Stato ha stabilito che i revisori dei conti vengano scelti per sorteggio. Poi chiariamo che cosa sono i revisori dei conti, perché per qualcuno ci potrebbe essere una qualche forma di corto circuito mentale tra controllori e controllati! Il revisore dei conti, in base alla legge Bassanini, che attribuisce all'organo amministrativo la gestione dei dipendenti, è l'unico organo di consulenza che gli amministratori locali, il consiglio comunale, maggioranza e minoranza, il sindaco e la Giunta hanno per poter controllare il bilancio. Altrimenti si torna a quando erano revisori dei conti gli stessi consiglieri comunali, i quali firmavano i verbali predisposti dagli uffici senza capirne niente, tanto più ora che c'è il patto di stabilità. Quindi l'organo dei revisori dei conti, che ha un solo componente nei comuni fino a 15 mila abitanti, è un organo di consulenza del consiglio comunale, offre strumenti per poter controllare se ciò che propongono gli uffici e i meccanismi di rispetto del patto di stabilità e di gestione del bilancio, sia finanziario sia economico, vengono realizzati e se viene effettuato il controllo di gestione. Serve a questo, è un organo di consulenza, ripeto.

Ora cosa succede? Lo Stato dice che da oggi in poi è sottratta al consiglio comunale, maggioranza e minoranza, la possibilità di nominare l'organo di consulenza per controllare i suoi uffici finanziari e chi si occupa della gestione amministrativa. Saranno i prefetti a stabilire chi svolgerà questa funzione e lo faranno attraverso dei meccanismi, più o meno trasparenti, di sorteggio.

Io sono assolutamente d'accordo con quello che diceva l'onorevole Cuccu, è chiaro che attendiamo una riforma complessiva del meccanismo di organizzazione dei poteri pubblici in Sardegna, e in particolare dell'ordinamento degli enti locali, ma le riforme perché abbiano una valenza, anche dal punto di vista organico, devono discendere da alcuni principi. Tali principi devono essere contenuti in primis nello Statuto, cioè dobbiamo sapere qual è l'ambito di competenza sul quale possiamo operare. Beni culturali: riusciamo a rivendicarli come fa la Sicilia? E i beni ambientali? Oltre allo Statuto ci dovrà essere una legge statutaria che stabilisca l'ambito e la forma di governo che avremo in Sardegna, dopodiché dovremo prevedere un nuovo ordinamento degli enti locali.

Questa normativa si pone semplicemente l'obiettivo di limitare l'attacco alla nostra specialità, di consentirci di esercitare realmente le funzioni e le competenze previste dall'articolo 3, primo comma, lettera b), che attribuisce alla Regione la potestà legislativa in materia di organizzazione e ordinamento degli enti locali. Si tratta semplicemente di ripartire "a bocce ferme", stabilendo dei principi. Il primo è che i prefetti non hanno competenza in Sardegna sull'organizzazione degli enti locali, dopodiché è assolutamente gradita una riforma complessiva, ma non possiamo pensare di intervenire sui revisori dei conti senza pensare a una riforma ordinamentale, senza pensare a quali funzioni dovrà esercitare la Regione, se ci sarà il federalismo interno oppure no, se la Regione rinuncerà alle proprie competenze amministrative e quale sarà l'ordinamento contabile degli enti locali.

Credo che questa norma non abbia alcuna ambizione, se non quella di rivendicare la nostra specialità e di evitare gli attacchi continui da parte del Governo, poi ratificati dal Parlamento, come accade in questa materia, perché in maniera subdola ci vengono sottratte potestà primarie stabilite nel nostro Statuto, e quindi con legge costituzionale. Questa norma non ha altre ambizioni. E' chiaro, ripeto, che immediatamente dopo la sua approvazione bisognerà intervenire organicamente. Sono assolutamente d'accordo con l'onorevole Cuccu sull'idea che dovremo stabilire dei principi pur mantenendo la possibilità che ci sia un minimo di rapporto fiduciario tra il consiglio comunale, l'amministrazione comunale e coloro che dovranno esercitare la funzione di controllo. Per esempio il fatto che nei grandi comuni ci siano due revisori di maggioranza e uno di minoranza garantisce che anche la minoranza abbia un interlocutore che le dia gli strumenti culturali e tecnici per poter realmente esercitare una funzione di controllo.

Posto questo, credo che dei meccanismi di trasparenza e rotazione per favorire l'accesso anche dei giovani all'albo dei revisori contabili (per esempio la nomina attraverso terne di nomi) sarebbero assolutamente graditi, ma per ora si tratta semplicemente di ripristinare un principio, ovvero l'intangibilità di quanto previsto dallo Statuto in materia di ordinamento degli enti locali: è la Regione che agisce, i prefetti provvederanno per le Regioni a statuto ordinario.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO (P.D.). Presidente, sarò molto breve e dico subito che parlo a titolo personale. Non so quale sia il motivo dell'utilizzo dell'articolo 102, ma non mi sembra che ci sia tutta questa urgenza e che si debba scavalcare così il lavoro di una Commissione.

Credo che questa proposta di legge abbia bisogno di un approfondimento, di essere discussa ed emendata, perché non possiamo oggi decidere di non applicare la legge nazionale che, a mio avviso, almeno su questo fronte dice delle cose importanti, e non possiamo nemmeno rivendicare un'autonomia alla rovescia. Anche per quanto riguarda questo settore dovremo prevedere una riforma organica che serva a migliorare la legge dello Stato e ad adeguarla alla realtà sarda, perché non stiamo parlando di un organo di consulenza, ma di un organo di revisione contabile. C'è l'esigenza di capire come rendere possibile che anche i giovani accedano alle nomine dei revisori e se veramente serve un rapporto fiduciario con l'organo controllato. Su questo, anche rispetto a quello che dicono i miei colleghi, io ho qualche perplessità, cioè non so se tra controllore e controllato serva un rapporto fiduciario o sia meglio introdurre un meccanismo di indipendenza. Credo però che non sia questo, Presidente - che non mi ascolta -, il modo di legiferare e anche se si decidesse di andare avanti con questo provvedimento di legge, occorrerà fare una pausa adeguata per poter presentare degli emendamenti, esaminarli e con coerenza tentare poi di fare una legge che serva alla Sardegna e soprattutto ai comuni sardi.

Per cui, Presidente, io le chiederei, prima della votazione del passaggio agli articoli, una pausa congrua di almeno mezz'ora o tre quarti d'ora, per poter presentare degli emendamenti e approvare una legge che consenta ai comuni di avere uno strumento veramente importante e non semplicemente di rivendicare un'autonomia nel modo più sbagliato possibile.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gian Valerio Sanna. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Verrebbe da dire errare humanum est perseverare autem diabolicum, con riferimento all'applicazione dell'articolo 102 del Regolamento, ma lo avevamo già detto. La tesi suggestiva di chi sostiene, come ha fatto il collega Cuccureddu, che le riforme sono la più bella cosa del mondo e bisogna sempre aspirare a farle, ma intanto lasciamo le cose come stanno, è una sconfitta. E io dico che non è una sconfitta del Consiglio regionale, ma è semmai una sconfitta di questa maggioranza incapace di guardare a un terreno di riforma che su questo argomento è alla nostra portata.

Presidente, le dico subito che abbiamo rinviato a domani l'altro provvedimento. Abbiamo ancora due ore di lavoro, sospendere per scrivere tre o quattro emendamenti che descrivano un approccio innovativo a questo problema mi pare si possa fare. Basta che si mettano a lavorare quattro o cinque persone e in due ore questo si può fare, non ci vuole granché, a maggior ragione per quello che diceva il collega Cuccureddu. La finanza pubblica assume un valore cruciale per la vita degli enti locali e lo assume ancor di più dal momento che il patto di stabilità entrerà in vigore per tutti i comuni, per cui la consulenza e l'accompagnamento saranno importantissimi. E' possibile, onorevole Cuccureddu, che oltre a mantenere, se prevarrà questa ipotesi, l'esigenza di un rapporto fiduciario poniamo, per esempio, un limite all'idea che il revisore dei conti non sia residente o domiciliato nel comune in cui è chiamato a revisionare? E' una norma sbagliata? E' sbagliato dire che, per un certo periodo, a ogni revisore nominato va affiancato un neoiscritto all'albo professionale, affinché si possa in qualche modo rafforzare nella comprensione del problema e formarsi? E' sbagliato pensare, per esempio, di prevedere in Sardegna non un revisore per comune, ma un collegio di revisione per unioni di comuni, che sia in grado di guardare alle politiche, e quindi anche alla consulenza, con una visione più globale che riguardi anche le attività collettive, i progetti comunitari, le cose che sarà necessario, da qui al futuro, fare in maniera diversa?

Per fare queste cose serve mettere insieme delle idee che non so se siano a disposizione della maggioranza. Se ciò che la maggioranza intende dire è: "Togliamo pure l'articolo 24 dalle censure", questo significa fare riforme? Ovviamente noi abbiamo molte perplessità, perché non riusciamo ad adattarci all'idea di ripristinare su connottu in questa regione, in un momento in cui la modernizzazione ci chiede di guardare criticamente alle cose. Il rapporto fiduciario, per esempio, va bene nella misura in cui stabiliamo delle regole di evidente terzietà di chi fa la revisione - so che il tema delle riforme a questa maggioranza interessa poco -, in maniera tale che nella costruzione dell'ipotesi di gestione dei bilanci dei comuni, di trasparenza dell'attività amministrativa, di un uso più adeguato delle risorse, il revisore abbia la capacità anche di denunciare pubblicamente quando gli amministratori vanno oltre i confini dell'indicazione legislativa.

Io credo che sia una cosa saggia e abbiamo il tempo, rispondendo a quest'idea un po' rassegnata di utilizzare l'articolo 102 per fare i Ponzio Pilato di fronte all'obbligo che abbiamo di fare delle riforme, per elaborare due o tre emendamenti che siano in grado di dare alla Sardegna una norma innovativa capace di raccogliere l'opinione di tutti. Credo sia una sfida che si può accettare, basta mettersi a lavorare e avere un po' di buona volontà, oltre che le idee.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Il collega Cuccureddu e gli altri Capigruppo sanno che abbiamo dato il parere favorevole a che questa norma venisse inserita all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 102, ma sanno anche quali perplessità io ho espresso su questo provvedimento. Temo che stiamo sottovalutando il fatto che ancora una volta la Sardegna, di fronte a processi di riforma che possono anche essere considerati di carattere centralistico, ma che trovano la una loro ragione nelle cose di cui dirò in seguito, in nome di una presunta autonomia rifugge dall'applicare elementi di innovazione.

Io non concordo totalmente con il collega Cuccureddu quando tende a sottovalutare le competenze e le funzioni del collegio dei revisori dei conti. E' vero che il collegio dei revisori è un organo di consulenza, è anche vero però che le norme, le funzioni e le competenze di quest'organo attengono al controllo dell'elemento principale del funzionamento di comuni e province, o ex province, se vogliamo definirle così, e cioè al controllo della spesa, al controllo del bilancio, al controllo dell'attività complessiva delle amministrazioni comunali. Sono convinto che nell'esercizio del controllo della spesa si debbano assolutamente evitare quelli che possono essere considerati, e a volte lo sono sicuramente, elementi di contraddizione tra il ruolo del controllore e quello del controllato. Questi elementi ci sono e soprattutto gli organi di revisione contabile dovrebbero, uso il condizionale, essere sganciati…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Salis, non vorrei disturbare i colleghi che stanno chiacchierando!

SALIS (I.d.V.). Neanch'io!

PRESIDENTE. No appunto, allora aspettiamo, così quando finiscono di parlare potremo riprendere la discussione.

Prego, onorevole Salis.

SALIS (I.d.V.). Grazie, Presidente. Dicevo che gli organi di revisione, per la delicatezza e l'importanza delle funzioni che attengono alla loro competenza, dovrebbero essere sganciati dalle logiche di maggioranza e minoranza. Non è una consolazione il fatto che nei comuni dove il collegio dei revisori è composto da tre membri due di questi siano scelti dalla maggioranza e uno dalla minoranza; è un fatto che non risolve il problema perché sappiamo che in assenza di una capacità di controllo vera e di un'autonomia vera si attiva tutta una serie di meccanismi che poi comportano problemi di carattere gestionale, di cui sono piene le cronache dei giornali. Ecco perché avrei chiesto e chiedo ancora che questa norma venga considerata temporanea.

E' vero che si è in attesa di una normativa più generale, però io porrei dei termini a questo Consiglio affinché preveda che il sorteggio dei revisori, che io considero giusto, in quanto dà la possibilità di evitare i meccanismi di cui parlavo prima, sia circoscritto all'ambito regionale, per evitare che il ministero o le prefetture possano estrarre nominativi di revisori provenienti dall'alta Italia, con aumento o incremento dei costi per i comuni. Presenteremo un emendamento al riguardo e soprattutto presenteremo, a brevissimo termine, una normativa più generale che consenta di evitare ciò di cui parlavo prima, e cioè che la Sardegna manifesti una costante contrarietà a norme innovative che, per la gran parte, come in questo caso, partono da giusti presupposti. Per queste ragioni noi ci asterremo dalla votazione di questa legge.

PRESIDENTE. Poiché è stata chiesta una sospensione, la seduta è sospesa sino alle ore 18 e 45.

(La seduta, sospesa alle ore 18, viene ripresa alle ore 18 e 45.)

PRESIDENTE. Invito i consiglieri Segretari al banco della Presidenza.

Poiché nessun altro è iscritto a parlare, dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 1, al quale è stato presentato un emendamento.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 1 e del relativo emendamento:

Art. 1

Integrazione alla legge regionale n. 4 del 2012

1. All'articolo 2, comma 1, della legge regionale 22 febbraio 2012, n. 4 (Norme in materia di enti locali e sulla dispersione ed affidamento delle ceneri funerarie), dopo "24" e prima di "29" è aggiunto "25".

Emendamento sostitutivo totale Cuccu - Bruno - Sanna Gian Valerio - Diana Giampaolo

Articolo 1

L'articolo 1 è così sostituito:

"Nelle more di una riforma organica della materia gli enti locali delle Sardegna per 60 gg dall'entrata in vigore della presente legge continuano ad applicarle disposizioni previgenti al comma 24 dell'articolo 16 della legge 14 settembre 2011, n. 148." (1).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, procediamo alla votazione dell'emendamento numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Giampaolo Diana. Ne ha facoltà.

DIANA GIAMPAOLO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Barracciu ha votato a favore e che il consigliere Sanjust ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Artizzu - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Corda - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Diana Giampaolo - Lotto - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Mulas - Porcu - Sabatini - Salis - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Uras - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Bardanzellu - Cappai - Cherchi - Contu Felice - Contu Mariano - Cossa - Dedoni - Greco - Locci - Lunesu - Meloni Francesco - Milia - Mula - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Dessì.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 59

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 31

contrari 28

(Il Consiglio approva).

Di conseguenza non si vota l'articolo 1, in quanto è interamente sostituito dall'emendamento numero 1.

Passiamo all'esame dell'articolo 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 2:

Art. 2

Entrata in vigore

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 2. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo alla votazione finale della legge.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 427.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Dessì e Oppi hanno votato a favore.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Barracciu - Bruno - Campus - Capelli - Cappai - Cherchi - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Contu Felice - Contu Mariano - Corda - Cossa - Cucca - Cuccu - Cuccureddu - Cugusi - Dedoni - Dessì - Diana Giampaolo - Greco - Locci - Lotto - Lunesu - Manca - Maninchedda - Mariani - Meloni Francesco - Meloni Marco - Meloni Valerio - Milia - Moriconi - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Oppi - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Porcu - Randazzo - Rassu - Rodin - Sabatini - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Matteo - Sechi - Solinas Antonio - Steri - Stochino - Tocco - Uras - Vargiu - Zuncheddu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 63

votanti 62

astenuti 1

maggioranza 32

favorevoli 62

(Il Consiglio approva).

I lavori odierni si concludono qui. Il Consiglio è riconvocato alle ore 10 di domani per l'esame della proposta di legge numero 459 e a seguire gli altri provvedimenti all'ordine del giorno.

La seduta è tolta alle ore 18 e 49.


[PS1]La discussione generale si è svolta nella seduta n. 368