Seduta n.94 del 01/04/2015
XCIV Seduta
(ANTIMERIDIANA)
Mercoledì 1° aprile 2015
Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU
La seduta è aperta alle ore 10 e 25.
FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 27 marzo 2015 (90), che è approvato.
Comunicazioni del Presidente.............................................................................................. 3
Congedi.................................................................................................................................. 1
Disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A). (Continuazione della discussione dell'articolato) 2
Proposta di legge (Annunzio di presentazione).................................................................. 1
Sul Regolamento................................................................................................................... 5
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Francesco Agus, Roberto Deriu, Eugenio Lai, Marcello Orrù, Rossella Pinna, Luca Pizzuto e Alessandro Unali hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 1° aprile 2015.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:
Deriu - Comandini - Sabatini - Pinna Rossella - Tendas - Lotto - Piscedda:
"Modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche" (195)
(Pervenuta il 31 marzo 2015 e assegnata alla sesta Commissione.)
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 130.
Siamo in fase di votazione dell'emendamento numero 529, avevamo sospeso la seduta. Anche se iscritto l'onorevole Anedda, avevamo già concluso le dichiarazioni di voto ed eravamo in fase di votazione; avevamo già votato. Quindi dobbiamo solo ripetere la votazione e non ci sono dichiarazioni di voto.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. C'è una richiesta di votazione elettronica.
Poiché devono trascorrere dieci minuti dall'inizio della seduta per poter effettuare la prima votazione, sospendo i lavori fino alle 10 e 35.
(La seduta, sospesa alle ore 10 e 27, viene ripresa alle ore 10 e 36.)
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Prego i colleghi di prendere posto.
Comunico al Consiglio che è rientrato dal congedo il consigliere Luca Pizzuto.
Comunico che il Presidente della Regione, con nota del 30 marzo 2014, ha fatto pervenire al Consiglio l'atto con il quale l'Avvocatura generale dello Stato, in conformità a quanto approvato dal Consiglio dei Ministri in data 12 marzo, ha rinunciato al ricorso proposto davanti alla Corte costituzionale per la declaratoria di illegittimità costituzionale degli articoli 11 e dal 15 al 24 della legge regionale 7 agosto 2014, numero 16 concernente: "Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agro biodiversità, marchio collettivo e distretti".
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 529.
Ha domandato di parlare il consigliere Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 529.
(Segue la votazione)
Onorevole Cossa… o l'onorevole Truzzu…
Prendo atto che i consiglieri Lotto, Meloni, Perra e Tendas hanno votato contro e che i consiglieri Pittalis e Truzzu si sono astenuti.
(Proteste dei banchi della minoranza)
I Segretari devono essere presenti al momento della votazione. La votazione è annullata perché non c'erano i Segretari.
(Proteste dei banchi della minoranza)
Imbrogli qua non se ne fanno e si rispetta il Regolamento, l'onorevole Cossa è invitato a prendere posto alla Segreteria. Grazie. Il Segretario non può non essere presente. Ripetiamo la votazione.
(Proteste dei banchi della minoranza)
Se c'era il Segretario non ci sono neanche problemi, il problema è tutto lì, se c'era o no il Segretario. Scusate, colleghi, per cortesia…
Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Pittalis - Truzzu.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 28
votanti 24
astenuti 4
maggioranza 13
contrari 24
(Il Consiglio non approva).
Sul Regolamento
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Presidente, quello che è successo stamattina è gravissimo, è gravissimo perché lei non può conteggiare tra i presenti chi non c'è, c'è un Segretario della maggioranza che può certificare la regolarità del voto, la maggioranza non è presente anche stamattina, non c'è il numero legale, non si può andare avanti così falsando e alterando il sistema delle regole. La minoranza se non è presente anche con il suo Segretario c'è un significato politico ben chiaro, non può supplire alla presenza di un Segretario della minoranza per far conseguire il numero legale alla maggioranza. Mettetevelo bene in testa non si può andare avanti così, sta succedendo un fatto che gravissimo, Presidente, e che questo ancora determina un ulteriore aggravio sull'iter di questo provvedimento legislativo perché non ci può essere assolutamente neanche la possibilità, come non ce ne è, lo diciamo minima possibilità di dialogo su nulla, questo aggrava sicuramente anche il modo di procedere perché ci scriveremo su tutto quanto che è possibile iscriversi perché non va bene. Qui sono le regole del gioco che vengono alterate.
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, con la tranquillità e la calma che ha contraddistinto questa Presidenza finora e con la pazienza che credo mi possiate riconoscere sto applicando semplicemente una prassi consolidata dalla precedente legislatura che evidentemente non era a conduzione di centrosinistra. Posso garantirle che abbiamo accertato questa cosa non da oggi e che il Segretario di minoranza è a garanzia della correttezza dell'esecuzione delle votazioni.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, la mia richiesta è una richiesta sull'ordine dei lavori, non per dichiarazione di voto. Presidente, io vorrei richiamare, e se possibile sull'ordine dei lavori vorrei capire nel Regolamento dove sta scritto che il Segretario deve essere presente se non è in aula. Io ho fatto il Segretario d'aula per cinque anni nella XIII legislatura, non è mai successo che nel momento in cui l'opposizione non vota in aula, quindi esce dall'aula, deve essere necessariamente presente il Segretario dell'opposizione. Oltretutto, queste prassi consolidate che sono a libera interpretazione perché la prassi consolidata è una libera interpretazione, io capisco che il Segretario giustamente assiste il Presidente, ma il Presidente non può inventarsi all'istante prassi che non sono mai esistite. Quindi le chiedo cortesemente, Presidente, in nome della sua cortese gestione di quest'Aula, sempre molto schietta e molto diretta, di spiegare all'Aula esattamente qual è il suo metodo per gestire l'Aula stessa, cioè stabilire qual è il Regolamento e qual è l'articolo del Regolamento che lei ha applicato in questo momento. Perché noi qua entriamo in Aula ed ogni volta che si solleva un telefonino per fare una fotografia tra di noi veniamo richiamati, io vorrei capire dove sta scritto, quali sono le regole di questo Consiglio e vorrei sapere esattamente come il consigliere regionale a questo punto si deve comportare, non può essere alla mercé del sentimento di una persona quotidiana, perché un giorno si sta bene, un giorno si sta male, un giorno si hanno le scatole girate, ci si comporta in un modo differente. Questo non lo possiamo assolutamente accettare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Sull'ordine dei lavori. Anche io chiedo qual è l'articolo del Regolamento che lei in questo momento ha applicato. In ordine alla prassi consolidata è corretto che lei chiami i due Segretari, nel momento in cui il segretario, in questa fattispecie l'onorevole Cossa Segretario di minoranza non presente in aula, lei chiama il più giovane della minoranza presente in aula, chiaro? Non vi inventate altre regole che non ci sono, perché in quest'aula stiamo assistendo continuamente a regole che vengono invertite e usate a piacimento per garantire alcune operazioni, avete cambiato leggi, chiaro?
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, calma però, perché stiamo parlando di interpretazione del Regolamento, se vuole le do le risposte che le ho già dato, noi stiamo procedendo così.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Sono calmissima. Lei mi dà la risposta adesso su che cosa ha applicato e perché non ha chiamato un presente di minoranza a fare il Segretario e ha preteso che un assente fosse…
PRESIDENTE. Adesso ripeto per l'ennesima volta quali sono i criteri. I Segretari devono essere presenti in aula secondo il Regolamento all'articolo 10 dove è spiegato quali sono le funzioni dei Segretari. È previsto un Segretario di maggioranza e un Segretario di minoranza che presiedono, se non è presente non si procede alle votazioni, è evidente. Gli Uffici hanno chiamato l'onorevole Truzzu quando mi sono accorto che non c'era, e comunque senza il segretario di minoranza non abbiamo mai proceduto a votazioni a garanzia della minoranza stessa, ed è esattamente…
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris. Ne ha facoltà.
(Interruzioni)
Ci sono degli studenti che stanno godendo questo meraviglioso spettacolo che dà il Consiglio regionale, abbiamo dei giovani studenti che stanno godendo il bellissimo spettacolo che in questo momento sta dando il Consiglio regionale. Invito tutti i colleghi ad assumere un atteggiamento più consono all'Aula e do la parola all'onorevole Floris che l'aveva chiesta.
FLORIS MARIO (Sardegna). Io l'ho richiesta perché mi pare che lo spettacolo che stiamo dando non sia uno spettacolo buono non solo e non tanto per i ragazzi che sono qui, che devono capire che sono cose normali e sono cose che fanno parte anche della politica, ma perché non sono d'accordo con questa presa di posizione nei confronti del Presidente del Consiglio. Sul Regolamento non ci sono differenze tra maggioranza e minoranza, e penso che la maggioranza in questo caso dovrebbe appoggiare quello che dice la minoranza, perché tante volte in questo Consiglio si è votato senza che ci fosse un rappresentante della minoranza o della maggioranza come Segretario, tante volte. Io ci sono una vita qui, i funzionari che sono qui presenti forse non erano neanche nati quando io ero qua. Il problema nasce da questo tifo che i funzionari hanno nei confronti della Presidenza nell'applicazione del Regolamento e questo non va bene, perché i funzionari non devono essere tifosi e quando non sanno una cosa non la devono dire, e non devono appoggiare con pezze giustificative quello che il Presidente sta dicendo. Guardi, siccome io ho avuto esperienza, mi sono reso conto che come è avvenuto anche nella scorsa legislatura, è meglio i funzionari lasciarli da parte e crearsi una propria convinzione. È passata mezz'ora, avremmo dovuto rinviare il discorso per mezz'ora, mezz'ora è già passata, per cui cerchiamo di evitare queste…
PRESIDENTE. Provo a spiegare meglio l'interpretazione del Regolamento, poi parlate non c'è problema, provo a dare una spiegazione che magari aiuta. Il problema è questo, è evidente che se la minoranza è in Aula deve essere garantita da un proprio rappresentante della Segreteria, e questa è la prassi che noi abbiamo utilizzato sempre da quest'anno che ci sono io ed è la prassi consolidata della scorsa legislatura perché ho potuto verificare. È evidente che se la minoranza lascia l'aula, non c'è il Segretario di minoranza perché la minoranza ha deciso di non essere presente e quindi le votazioni vengono certificate dagli altri. Ma non esiste, in presenza della minoranza in aula, che non ci sia seduto il Segretario della minoranza, che rappresenta la minoranza, questa è la prassi e questa è l'interpretazione regolamentare che do io, che ho sempre dato e che abbiamo attuato fino ad oggi. Per cui il numero legale spesso è stato garantito dalla presenza del richiedente più il Segretario in aula. Così, molto semplicemente, abbiamo fatto la stessa cosa oggi, con la mia distrazione che non avevo verificato che il Segretario fosse seduto al suo posto perché mancava. Non c'erano neanche per cinque anni passati e nessuno si è lamentato, se diciamo così, è un'interpretazione regolamentare, se volete ne parliamo nell'ufficio apposito che è la Giunta del Regolamento, così facciamo un'interpretazione autentica anche di questo, la stiamo facendo per la settimana prossima, mi pare che in questi giorni sia un po' difficile convocare commissioni o altro, e infatti sarà convocata la settimana prossima, se riusciamo a liberarci.
Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Sicuramente anche dalle sue dichiarazioni si capisce che è successo qualcosa di strano, perché comunque è stata fatta una votazione senza il Segretario di minoranza, perché l'onorevole Cossa non era in aula, era fuori dall'aula…
(Interruzioni)
… scusate, io faccio… Presidente, io chiedo scusa agli studenti che sono qua presenti, e vi assicuro che solitamente non si lavora così, quindi vi chiedo scusa da parte dei consiglieri regionali, però una cosa devo dirle, Presidente, se noi avessimo rivolto ai consiglieri della maggioranza parole come "siete matti", detta dall'onorevole Pietro Cocco, Capogruppo del PD, oppure "squallidi", com'è stato detto dall'onorevole Piscedda, io penso che lei ci avrebbe richiamato. Allora, sicuramente queste parole non aiutano al dialogo, sicuramente queste parole non fanno tornare la calma, e allora io dico…
(Interruzioni)
… Vede, Presidente, uno poi alza la voce e sembra che magari sia adirato solo perché non riesce a parlare. Lei, Presidente, fino a oggi, e glielo devo concedere come ho già fatto anche fuori da quest'aula, è stato un ottimo Presidente, non un buon, un ottimo Presidente, che ha garantito sempre la minoranza, l'ha sempre fatto, quindi mi affido a lei anche per la gestione di questi rapporti. È chiaro che qualcosa è successo di sbagliato, perché l'onorevole Cossa non era in aula e abbiamo votato lo stesso. Poi, al di là di questo, come ha detto l'onorevole Floris è una cosa che si sarebbe potuta superare, è passata già mezz'ora e avremmo rifatto la votazione, e il risultato non sarebbe cambiato, quindi si tratta soltanto che ci siamo sentiti un attimino lesi nei nostri diritti, solo questo, e solo per questo abbiamo avuto un atteggiamento diverso. Facciamo tornare la calma, continuiamo a lavorare, però rispettando il ruolo della maggioranza, ma rispettando anche il ruolo dell'opposizione, e io pretendo di non essere offeso da nessuno, perché io non offendo nessuno.
PRESIDENTE. Ancora un appello alla calma e ad attenersi alla serietà del luogo, per dare l'esempio di come dovrebbero essere i lavori parlamentari a chi è venuto a vedere questo. Onorevoli Tunis, confido nel suo intervento.
Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Io credo che, al di là di tutti gli aspetti regolamentari che stiamo esaminando e a cui stiamo cercando di dare un'interpretazione tecnicamente che tenga, c'è un dato politico incontrovertibile, che la maggioranza ha esigenza di un confronto che sta portando tutta quanta la discussione di questa legge sul filo del numero legale. Allora, siccome questa è una problematica che assieme vogliamo condividere, non dev'essere la Presidenza, nella sua autorevolezza, a pagare il conto della garanzia del numero legale. Se l'opposizione utilizza lo strumento della non partecipazione al voto per evidenziare questo aspetto politico, che ha una sua dignità, una sua importanza, è evidente che è un pochino speculativo costringere, nonostante ci sia la presenza del Segretario alla sua computazione nel numero legale. Di conseguenza, Presidente, il tema è tutto qua, ed è sul filo della coerenza dei nostri lavori. Stiamo esaminando un testo importante, la maggioranza in tutti i suoi componenti, esattamente come l'opposizione, sta cercando di fare un buon lavoro, questo si riesce a fare meglio se c'è la serenità e la consapevolezza che le regole vengono applicate per il senso che hanno. Noi non partecipiamo al voto perché il numero legale deve essere garantito dalla maggioranza. Se noi in parte siamo costretti ad essere computati nel numero legale, questo principio politico importante viene violato. Allora, se noi non partecipiamo, non partecipiamo tutti, non possiamo essere in parte prestati alla maggioranza per la garanzia del numero legale, perché è la maggioranza che politicamente deve garantirlo. Allora, di conseguenza, siccome siamo in una situazione in cui può capitare che parta qualche parola, io al collega Piscedda… hai visto, io non mi sono alzato e non mi sono sbracciato, però, è abbastanza irrituale che ti rivolga al pubblico, è una cosa che non normalmente non succede. Da tutte le parti capita che si perda un pochettino il lume della ragione, e siccome però va recuperato, il senso principale che dobbiamo dare è: questa maggioranza ha o non ha la capacità di garantire il numero legale all'Aula? Perché se non ce l'ha significa che c'è sotteso un problema politico che va esaminato, con i tempi che occorrono per esaminarlo, e noi è da tre settimane che ci stiamo sgolando per chiedere che l'esame profondo di questa legge avvenga nella sede opportuna, senza dover necessariamente creare stress all'interno dell'Assemblea che sta patendo il fatto che questa norma non ha avuto la giusta istruttoria e il legittimo approfondimenti in Commissione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Io riprendo l'intervento fatto prima dal collega Giuseppe Fasolino; credo che dobbiamo tornare tutti nei ranghi e riportare la calma nell'Aula. Effettivamente c'è stata una discrasia interpretativa, diciamo così, sono stato io che ho chiesto la presenza del Segretario, però posso dire tranquillamente che l'onorevole Cossa è arrivato dopo perché l'ho visto entrare dopo che la votazione era già avvenuta. Però io mi riporto a quello che ho detto ieri: ormai le posizioni sono abbastanza chiare, il presidente Pittalis anche prima ha accennato a una difficoltà di fare sintesi fra le due posizioni, la nostra disponibilità credo ci sia ancora, quindi se è il caso di fermarci un attimo e vedere dove possiamo ritrovarci o incontrarci bene, altrimenti procediamo con i lavori e cerchiamo di rispettare almeno impegni assunti sulla tempistica.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini. Ne ha facoltà.
DESINI ROBERTO (Centro Democratico). Presidente, per esprimere pubblicamente il sentimento di vergogna che sto provando in questo momento a partecipare a questo teatrino che ci squalifica tutti. Vorrei dire, io ero convinto che certe scene e certe sceneggiate fossero tipiche dei consigli comunali dei piccoli paesi, e invece purtroppo mi devo ricredere. L'invito che faccio a tutti noi, dato che parliamo e ci riempiamo sempre la bocca che dobbiamo dare gli esempi, che la politica è sempre lontana dai cittadini, che il 50 per cento dei cittadini non va più a votare, e allora, se siamo veramente delle persone serie e se siamo la massima espressione elettiva della nostra Regione, comportiamoci in maniera tale. Pertanto l'invito che faccio a tutti noi è che si riprendano i lavori in maniera corretta, rispettando prima di tutto le persone, poi rispettando i ruoli istituzionali e, soprattutto, dato che diciamo che questa legge è importante, che c'è la crisi e che tutti la stanno aspettando con ansia, pensiamo a lavorare seriamente e lasciamo perdere queste sceneggiate, perché, come abbiamo visto, l'esempio che stiamo dando ai ragazzi agli studenti che sono venuti questa mattina ad assistere a questi lavori penso che sia veramente un pessimo esempio. E allora, con responsabilità, ripeto, rispettando prima di tutto le persone e poi i ruoli istituzionali, riprendiamo a lavorare seriamente.
PRESIDENTE. È rientrata dal congedo l'onorevole Rossella Pinna.
Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Semplicemente per richiamarci all'articolo del Regolamento che disciplina il conteggio del numero legale. Non voglio certamente dire a lei, Presidente, come funziona, ma ci pare un'interpretazione quantomeno azzardata la considerazione del Segretario di maggioranza o di opposizione ai fini del conteggio del numero legale. Il Segretario è un consigliere come gli altri, con la differenza che partecipa all'Ufficio di Presidenza per la verifica proprio della legittimità dell'andamento delle votazioni. Non c'è scritto da nessuna parte che questo debba essere conteggiato ai fini del numero legale, in particolare e a maggior ragione se consideriamo che questo non è altro che un consigliere regionale. Coartare, a questo punto, un consigliere Segretario nell'espressione della propria volontà politica, semplicemente perché ricopre il ruolo di Segretario, non mi pare veramente che stia scritto da nessuna parte. L'unico consigliere che deve essere conteggiato è il richiedente. Quindi mi pare che non sia assolutamente condivisibile questo tipo di lettura, a maggior ragione quando era acclarato che il consigliere Segretario in questione era addirittura fuori dall'aula.
PRESIDENTE. Sì, infatti, il problema non è l'onorevole Cossa, che era certificato fuori dall'aula perché l'ha detto lui stesso, ed è evidente che non potesse essere conteggiato. Io ho chiamato l'onorevole Truzzu perché l'ho visto in aula e ho chiesto all'onorevole Truzzu di venire qui. Comunque, siccome è stato posto un problema chiarissimo, che è quello dell'interpretazione regolamentare, e le proposte che state facendo e l'interpretazione che state dando evidentemente sono contro una prassi che è assolutamente consolidata e che stiamo utilizzando, io stesso, da oltre un anno, la Giunta del Regolamento è convocata la settimana prossima ed entrerà nel merito per un'interpretazione autentica di questo aspetto.
Onorevole Tedde, intende intervenire ancora sull'ordine dei lavori?
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Per raccogliere il suo invito e l'invito di qualche collega a recuperare la serenità necessaria per una discussione proficua in Aula. Poi quando gli inviti a recuperare serenità e serietà arrivano dal collega Desini, che è arrivato in aula come Topo Gigio, credo che debbano essere raccolti viepiù. Da parte nostra c'è la volontà di recuperare quella voglia di lavorare e di contribuire alla conclusione dei lavori necessaria. Spero che anche da parte della maggioranza ci sia questa volontà.
PRESIDENTE. Grazie.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia" (130/A)
PRESIDENTE. Abbiamo votato l'emendamento numero 529. Possiamo procedere, quindi, alla messa in votazione dell'emendamento numero 520, che è un emendamento all'emendamento numero 125.
Comunico che è rientrato dal congedo anche il consigliere Francesco Agus.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, rispetto al comma 5 io vorrei che ci fosse un chiarimento tecnico da parte dell'Assessore perché, a differenza delle altre zone urbanistiche, per la zona urbanistica D si prevede un 25 per cento del volume urbanistico senza mettere limiti di metri cubi. Quindi vorrei capire, siccome io trovo che questa sia una scelta curiosa, perché dal mio punto di vista avrebbe avuto un senso il provvedimento senza mettere limiti di metri cubi, però siccome sono stati messi per le altre zone urbanistiche, per le zone D con destinazione industriale o artigianale l'incremento volumetrico non viene posto. Inoltre il testo della norma dice: "nella zona urbanistica D con destinazione industriale o artigianale". Cosa vuol dire? Si parla dell'immobile…
(Brusio in aula)
Però, o mi ascoltate perché, badate, io cerco di entrare nel merito anche per far capire ai colleghi che la legge che state approvando è una legge destinata a creare problemi perché porrà tanti problemi interpretativi. Allora io vorrei che ve ne rendeste conto perché, così come dicevamo ieri, ognuno si assuma la responsabilità di quello che sta votando.
Allora, che cosa si intende? Se si parla degli immobili bisogna scriverlo, perché se no ci riferiamo esclusivamente alle zone PIP. Quindi, Assessore, vorrei cortesemente che lei ci desse un chiarimento su questo comma perché mi pare che qualche problema lo ponga. Voteremo a favore dell'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, qua si continua ad andare avanti con una logica del sospetto, pare, perché è veramente incredibile come non si possa consentire la possibilità, non si levi la parola "abitativa" e quindi si vincoli qualsiasi aumento volumetrico soltanto alla destinazione principale, e noi sappiamo benissimo che in questi casi molto spesso capita che ci sia l'opportunità di fare la casa per il custode o che comunque anche il titolare dell'attività rimanga in quel sito per controllare lui stesso la propria abitazione, e sembra quasi che ogni volta ci sia questa politica del sospetto, questa politica del chissà quale speculazione si può prevedere in una zona D, quale speculazione si può prevedere se all'interno di una zona D, di una zona artigianale o di un capannone artigianale magari si faccia una piccola abitazione che può servire per il custode o che può servire anche per far risparmiare dei soldi all'artigiano titolare del capannone perché magari lui stesso va a controllare questo sito. È una cosa veramente ridicola che non si dia l'opportunità di sfruttare questa percentuale anche per fare eventualmente un'abitazione. Lo sappiamo, è consuetudine che molto spesso si utilizza questo sistema per controllare la propria attività e il proprio capannone, e invece qua viene impedita questa possibilità. Secondo me questo dovete rivederlo perché non ci può essere nessuna speculazione. Questa è la dimostrazione di un approccio ideologico alla materia, perché sennò è assurdo. Abbiamo il sospetto nelle campagne, abbiamo il sospetto nelle zone F, abbiamo il sospetto nelle zone D, ogni cosa veramente è sospettosa e in ogni cosa sembra che si voglia fare del male. Ieri non ricordo chi, mi pare l'onorevole Anedda, diceva che chi pensa male vive male. Qua si pensa male nelle zone E, si pensa male nelle zone F, si pensa male nelle zone D, posso immaginare come state vivendo!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Fabrizio Anedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ANEDDA FABRIZIO (Gruppo Misto). Non ripeto ciò che ho già detto, e cioè che bisogna esitare al più presto questa legge per passare subito alla nuova legge urbanistica, l'edilizia, che negli ultimi anni, 2014, in Italia ha dato un dato importante, il 75 per cento di restauro e ammodernamento, e si può migliorare. Qui, invece di lavorare a piani strutturali per utilizzare le risorse europee per il recupero e l'efficientamento energetico, si sta parlando solo di metri cubi in più, di cui non c'è più richiesta, è tutto invenduto essendo il mercato internazionale fermo da anni. C'è solo da risanare e riqualificare. Bisogna approvare finalmente quel PPR delle zone interne è atteso dal 2008 e adeguare da parte dei comuni i PUC al PPR. Invece qui si sta giocando a far mancare il numero legale solo perché qualcuno deve pagare le promesse elettorali passate e prossime - stavo usando un'altra frase di cui stava spiegando ieri il significato l'onorevole Oppi, ma non l'ho usata per rispetto di Anna Maria e delle altre donne -, barattate con il nobile intento dell'aumento volumetrico, alla faccia del paesaggio, dell'ambiente e del rispetto del suolo. Non mi presterò più a votare emendamenti che barattano il voto dei cittadini a metro cubo, per cui qualsiasi emendamento in questo disegno di legge che si occupi di ulteriori aumenti di volumetria e non di edilizia seria e sostenibile non avrà più il mio sostegno. Stiamo giocando a fare i furbetti del quartierino? Se non esco dall'aula è solo per rispetto delle tante persone perbene presenti in quest'aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, intanto volevo porgere le scuse per il mio tono elevato, soprattutto nei suoi confronti che riconosco ha sempre un approccio corretto, però purtroppo sulle regole io non voglio mai transigere.
Ritorno all'argomento. Intanto, onorevole Anedda, non si preoccupi, qui non ci saranno aumenti volumetrici di nessun tipo e non andiamo a barattare nulla, noi facciamo il nostro ruolo, abbiamo fatto le proposte, su quelle continueremo e politicamente accettiamo anche qualsiasi sconfitta che viene dai numeri perché abbiamo rispetto della democrazia. Però abbiamo parlato di miglioramento degli edifici, ma questa norma contiene anche solo un indirizzo, per esempio, per terminare le facciate, per completare, per ristrutturare, per abbellire, per riqualificare gli edifici? Ce ne sono tantissimi nei nostri comuni che sono ancora allo stato grezzo. Mi riferisco in particolar modo agli esterni. Parliamo anche tanto dell'efficientamento energetico e ci limitiamo a dare un 5 per cento. Quindi, io credo che se, come abbiamo detto altre volte, cerchiamo di migliorare il testo al fine di renderlo anche almeno più comprensibile, forse è molto meglio. Ecco perché noi voteremo a favore di questo emendamento che va in quella direzione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, intanto annuncio il voto favorevole all'emendamento e per stigmatizzare ancora una volta che questo articolo contiene tutta la premialità volumetrica che è contenuta in questa norma, ed è anche un po' per questo che noi forse ci accaloriamo un po', ma è anche un po' per affermare dal nostro punto di vista, un po' tutti quegli appelli che vengono fuori da quest'aula rispetto a una richiesta di semplificazione da una parte, ma anche di un minimo di libertà e di ampliamento di cui si richiede la realizzazione, in particolare in tutto il settore edilizio. Quindi ci pare veramente che intorno a questa norma si sia un po' tenuto tutto quell'atteggiamento ideologico che vi tiene in qualche modo vincolati all'idea che l'aumento di volumetrie esistenti o le premialità per le riqualificazioni sono in un certo qual modo da interpretare come consumo di territorio o addirittura come contributo all'abbrutimento dei nostri centri abitati. Noi riteniamo che non sia esattamente così, che la verità non sia tutta da una parte, in particolare pensiamo che non sia tutta dalla vostra parte, ma ci sia l'opportunità di contemperare le esigenze e gli interessi in campo, parlo ovviamente di interessi pubblici nel tutelare il paesaggio, ma anche nel tutelare e nello stare vicino ai cittadini e alle famiglie che intendono magari ampliarsi le loro volumetrie in un momento di grande crisi - come ha fatto osservare l'onorevole Anedda - del mercato immobiliare, ma talvolta questi piccoli aumenti volumetrici sono proprio necessari per garantire anche un piccolo appartamento e un minimo di autonomia e indipendenza qualche volta ai figli di queste famiglie che non possono accedere al credito bancario...
PRESIDENTE. Onorevole Locci, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, sull'emendamento numero 520 voterò sicuramente a favore. Spero che l'incidente durante i lavori di quest'Aula sia definitivamente chiarito e concluso. Io spero che anche questa tecnica della prassi dell'Aula possa essere definita in un Regolamento un attimino più chiaro, perché ognuno di noi all'interno di quest'Aula ha un ruolo importante e fondamentale, siamo delegati dal popolo sardo per scrivere e approvare leggi, quindi se già noi non abbiamo un Regolamento chiaro tra di noi e non sappiamo come ci dobbiamo comportare all'interno di quest'Aula, immaginiamoci che cosa possiamo produrre e che leggi possiamo dare al nostro popolo che ci ha delegato e votato per rappresentarli all'interno di quest'Aula parlamentare.
Per entrare nel merito tecnico dell'emendamento in forma un po' più diretta, onorevole Anedda (io generalmente non mi rivolgo mai ai colleghi, soprattutto quando siamo in una fase non politica, ma decisamente tecnica, in una fase quindi di approvazione di una norma), questo emendamento però chiarisce l'aspetto che lei ha voluto e il messaggio che lei ha voluto mandare alla sua maggioranza, cioè quello della necessità di evitare speculazioni in un momento di difficoltà, di crisi economica e quindi di attività produttive che non sono rilanciate, bensì quelle di risanare e migliorare le attività che sono in essere e quindi sono presenti sul territorio. Questa legge e queste premialità volumetriche sono proprio fatte e destinate a dare e migliorare l'attività produttiva che già esiste. Questo è il messaggio che noi dobbiamo mandare all'esterno di quest'Aula, questo è quello che noi vogliamo che l'Aula approvi e che possa dare una legge molto chiara e molto diretta. L'aumento volumetrico quindi è una necessità per il rilancio.
Io credo però che in questo minuto che mi rimane per chiudere la mia dichiarazione di voto, credo che ci sia un errore tecnico e mi rivolgo probabilmente a chi sta in alto, chi non siede nei banchi di quest'aula ma chi sta seduto nel cosiddetto acquario, per cercare di capire e dare magari suggerimenti un attimino più diretti. Io credo che la parola "commerciale" oltre che al ragionamento legato all'edilizia abitativa debba essere cancellata. La "commerciale" è chiaramente specificata nel comma 6. Quindi, non possono essere escluse attività abitative residenziali, che sono la stessa cosa alla fine, o commerciali. Il commerciale non ha significato perché stiamo parlando di industriale e artigianale...
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Sono zone miste.
CHERCHI OSCAR (FI). No, perché se è mista allora dobbiamo scriverlo sopra. Noi sappiamo che l'attività produttiva è industriale...
PRESIDENTE. Onorevole Cherchi, il tempo a sua disposizione è terminato.
Comunico che è rientrato dal congedo il consigliere Eugenio Lai.
Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Presidente, la modalità in cui ci eravamo lasciati ieri sera mi lascia intuire che ci deve essere qualche difficoltà nella fase del sonno, perché ritrovare tutto questo livello di nervosismo soltanto poche ore dopo, mi fa pensare che qualche difficoltà in quell'ambito ci debba essere stata. Nell'annunciare il voto chiaramente favorevole a quest'emendamento, dobbiamo riprendere il punto da cui ci siamo lasciati, il fatto che i nostri lavori si devono eseguire in maniera ordinata, possibilmente seduti al nostro posto e possibilmente in silenzio, perché dalla qualità di questo comportamento discende poi la capacità che abbiamo di scrivere bene un testo.
Io voglio tornare un attimo sul punto precedente perché è un punto politico che secondo me ha un valore. Il numero legale è un tema che si pone nel momento in cui si deve constatare che esiste, insito nel concetto di rappresentanza, un tema che è quello che deve essere una maggioranza a prendere le decisioni. Allora se chi è espressione della maggioranza non è in grado di riprodurla all'interno di un'Assemblea rappresentativa, è evidente che lo stesso principio di maggioranza è messo in discussione, cioè non si è in grado nell'Assemblea rappresentativa di riprodurre quella maggioranza che ha prodotto un risultato elettorale. Allora questo principio, che è noto a chiunque si occupi di questa questione, non l'ho mai sentito né integrato, ne immodificato nel fatto che debba essere una "quasi maggioranza". Perché il fatto che vengano comunque sia, in un momento che ha un valore politico, cioè quello di non partecipazione al voto, computati degli esponenti dell'opposizione significa che il principio che si prenderebbe in considerazione sarebbe quello che il numero legale deve essere garantito quasi tutto dalla maggioranza. Io di questo principio onestamente non ho mai sentito parlare. Allora siccome ha molta rilevanza nel momento in cui lo si sente da qualche autorevole intervento, piuttosto che da qualche conversazione con i colleghi, la maggioranza su questi temi se esiste è molto variegata, e comunque sia molto diversificata, non è un tema irrilevante che questa maggioranza sia in grado o non sia in grado di garantire e di riprodurre una maggioranza all'interno dell'Assemblea. E non è assolutamente irrilevante che questo…
PRESIDENTE. Onorevole Tunis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Voterò a favore di questo emendamento. Per tornare un attimino alla fase precedente, io ho resistito alla tentazione di intervenire perché possono essere cose che succedono ed accadono in qualunque tipo di assemblea, e ogni episodio di quel genere raggiunge un picco dal quale poi scende, ecco nel momento di discesa del picco credo che sia buona regola che gli interventi siano fatti per consentire una discesa, quando gli interventi sono fatti per alimentare la risalita credo che siano inopportuni.
Per quanto riguarda l'emendamento io voto a favore perché forse stiamo perdendo un'occasione per regolamentare meglio le zone D. Come ho detto nella discussione dell'emendamento le zone D rappresentano per i comuni i Piani di insediamento produttivi per esempio. I Piani di insediamento produttivi per la maggior parte, io vedo l'esempio che abbiamo a Dorgali, ma in altri comuni non si riesce nemmeno a dare le aree e i lotti che sono già previsti, vuoi per la crisi, vuoi per altre ragioni perché uno preferisce stare dov'è. Quindi nel momento in cui il Consiglio comunale viene chiamato a ratificare o a discutere su un aumento volumetrico, l'aumento volumetrico è sempre comunque strettamente connesso alla destinazione, è connesso all'attività che si svolge. Poi c'è l'aspetto commerciale, nelle zone D, nei PIP, non è possibile insediare attività commerciali, quando invece probabilmente la possibilità, almeno una quota dei lotti di poterli destinare ad attività commerciali avrebbe rappresentato intanto una soluzione per alcune problematiche che ci sono relativamente alle attività commerciali che potrebbero lì avere maggiore capacità di espansione, e inoltre la capacità di poter rivitalizzare meglio anche i Piani d'insediamento produttivi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Presidente, per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento presentato dai colleghi, e per ringraziare anche l'onorevole Anedda per il suo intervento che, come tanti altri interventi coraggiosi in questi giorni, ha affermato alcune verità importanti, ha detto nei giorni scorsi che questa legge non serve a nulla, che è una pessima legge e che però bisogna liberarcene subito per poi poter fare la legge urbanistica. A fronte di queste valide affermazioni, anche alcune precisazioni però. Non è che se noi oggi dovessimo terminare anche in serata ed esitare questa legge, poi domani potremo discutere la legge urbanistica, perché mi sembra che non sia stata ancora esitata, depositata, è forse ancora nella mente dell'Assessore e dei suoi collaboratori, ma non mi sembra che ci sia una proposta, quindi non cambierebbe nulla.
La seconda precisazione è relativa all'ipotesi della speculazione che potrebbe aver generato il Piano casa, beh a parte che è un dato di fatto che non ha generato alcun effetto speculativo, io vorrei far presente che grazie al Piano casa ci sono tanti poveri cristi che hanno avuto la possibilità di modificare le proprie abitazioni in maniera molto semplice, magari persone che non avevano la possibilità di acquistare un nuovo immobile, con la famiglia che cresceva, hanno avuto l'opportunità di allargare una stanza, farne una più grande magari per i propri figli. Io ne conosco tante di persone del genere, che hanno avuto veramente l'opportunità con una spesa minima di venire incontro ad un'esigenza profonda e reale. Quindi cerchiamo di evitare questi riferimenti alla speculazione che non aiutano sicuramente. E l'altro aspetto che volevo far notare, che anch'io sono d'accordo con l'onorevole Anedda quando dice che non possiamo cedere alla logica del metro cubo e del metro quadro, è assolutamente vero, però a onor del vero dobbiamo anche ricordare che la logica del metro cubo e del metro quadro l'avete inserita voi in legge, consentite gli aumenti volumetrici stop. Togliete ogni riferimento al metro quadro e al metro cubo e il problema sarà risolto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, ma io credo che bisogna continuare su questa strada, cioè la strada del confronto sereno, confronto che mira a migliorare l'articolato. Non ci sono credo furbetti del quartierino, quindi qui ci sono consiglieri regionali che cercano di portare un proprio contributo, di far valere le proprie idee, i propri valori politici, ma non furbetti del quartierino. Qui si lavora alla luce del sole, gli emendamenti sono scritti, quando sono verbali vengono rappresentati all'Aula. E in quest'ottica io credo che sia del tutto dannoso non prevedere per le zone urbanistiche D con destinazione commerciale, la possibilità di incrementare le residenze per il custode e per il proprietario dell'azienda. Molto spesso, noi sappiamo bene, il proprietario dell'azienda è tutto casa e stabilimento, vive nello stabilimento, e la casa ce l'ha dentro lo stabilimento, quindi prevedere un lieve incremento volumetrico non credo che vada nella direzione di consumare il territorio, tutt'altro perché se il proprietario dovesse realizzare un'altra casa in un'altra zona, ovviamente urbanisticamente adatta, consumerebbe il territorio, contribuirebbe a consumare il territorio, idem per quanto attiene al custode. Quindi noi abbiamo proposto degli emendamenti che vanno in questa direzione, credo che un attimo di riflessione su questo punto debba essere fatto. Se noi concediamo al custode dello stabilimento e al proprietario dell'azienda e dello stabilimento di incrementare secondo le lettere a) e b) le proprie residenze, le proprie case, le proprie abitazioni, credo che facciamo un'opera buona, positiva che va nella direzione di dare all'impresa un forte sostegno, anche sotto il profilo abitativo. Troppo spesso noi parliamo d'impresa bistrattata, troppo spesso parliamo d'impresa che ha necessità dell'aiuto della politica, però poco spesso, o di rado, questo Consiglio regionale, quantomeno in questo scorcio di legislatura, ha dimostrato di voler essere vicino all'impresa. Ne sono prova l'aumento dell'Irap, ne sono ormai prova il mancato finanziamento della legge 9, il mancato finanziamento dei consorzi fidi e tutti quei provvedimenti che dimostrano che in quest'Aula non c'è la dovuta attenzione nei confronti dell'impresa. Oggi, adesso, abbiamo l'occasione invece per dare la dimostrazione del contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, innanzitutto volevo dire al Segretario generale, non so se perché si surriscalda l'Aula ogni volta, però inizia ad arrivare un certo punto un'ariettina fredda mica male, arriva questo siluretto d'aria, e pregherei di porre rimedio a questa benedetta ventata ogni volta che corre il rischio di farci ammalare tutti. Poi mi vorrei scusare con i colleghi, peccato perché mancando il collega Dedoni avremo fatto sentire un po' di voce tenorile anche ai ragazzi intervenuti qui in Aula, che sicuramente avrebbe avuto buon gioco a far sentire la sua voce tonante rispetto a quelle che hanno miagolato in alcuni casi.
E per entrare invece sul tema dell'emendamento numero 520 è inevitabile annunciare il voto a favore di questo emendamento. C'è un elemento che credo stia sfuggendo un po' a tutti colleghi, l'onorevole Anedda ha citato questioni di metri cubi che correrebbero e avanzerebbero inesorabili nel disegno della nuova legge sulla casa in Sardegna, però c'è un elemento che realtà, caro Anedda, non andrebbe assolutamente dimenticato, molti colleghi hanno parlato dell'abitazione che potrebbe essere costruita a favore del custode, di chi magari protegger quelle poche cose che si sono salvate dalla crisi economica, io invece direi che questo ragionamento manca di un aspetto essenziale, oramai è assodato che in Italia, quindi inevitabilmente anche in Sardegna, un trentenne su due vive ancora nella casa dei genitori, quel trentenne spesso è soggetto che mette su anche famiglia, è lo stesso soggetto al quale è negata la risposta, non solo dall'edilizia abitativa in genere, ma dalla pur minima opportunità di poter acquistare o affittare un nuovo appartamento per se stesso, quindi va anche considerato questo elemento dove gli ex giovani continuano a restare e a risiedere nella stessa abitazione dei genitori e quindi a questi gli viene negato praticamente la possibilità di aggiungere un piccolo compendio, un minuscolo ambito, qualche metro quadro che potrebbe determinare quanto meno un minimo di indipendenza per sé, per la sua famiglia costruenda, all'interno della casa degli stessi genitori. Quindi non ci si deve assolutamente scandalizzare quando viene fatta una richiesta di questo tipo, se mai quando viene richiesta l'opportunità per queste persone che, chissà mai e quando mai troveranno l'opportunità, i denari, le risorse, che sicuramente non troveranno né in banca, non troveranno mutui a loro favore, non ci saranno nemmeno gli interventi della Regione per la prima casa, potranno avere la propria abitazione e il proprio spazio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Tatti per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TATTI IGNAZIO (Area Popolare Sarda). Presidente, innanzitutto voglio dire che il mio voto sarà sicuramente a favore di questo emendamento e con la stessa serietà che ho nel così chiamato "teatrino dei piccoli comuni", ce l'ho in quest'Aula, io chiamerei qualcuno degli intervenuti prima a venire nei piccoli comuni e ad ascoltare un attimino cosa dice la gente e cosa dicono i consiglieri di piccoli comuni, soprattutto li chiamerei a spiegare cosa hanno fatto ieri approvando l'articolo 17 mettendo il vincolo nei piccoli comuni, soprattutto delle zone interne, della pianificazione del proprio territorio con i tre ettari per poter costruire un qualcosa in quelle zone, soprattutto quelle zone depresse. È preoccupante come si sta svolgendo la discussione di questa legge, me ne rendo conto da un anno a questa parte che riesco a capire, soprattutto adesso, come mai come sindaco e come cittadino non riesco a leggere alcune leggi, perché arrivano prima in Commissione, si parla in un certo modo, si esaminano certe cose e poi arriva, viene stravolta in Commissione, arriva in Aula e viene continuamente stravolta, addirittura emendamenti della Giunta che è la stessa Giunta che ha proposto il disegno di legge. È giusto aggiustare e cambiare la legge, però davvero secondo me bisognerebbe discuterla nelle Commissioni seriamente questa legge perché gli emendamenti che stiamo vedendo oggi qui, tutto questo malloppo, non sono stati per niente discussi in Commissione, questo ce lo dobbiamo dire, qualcun altro ha detto che sono stati discussi ma così non è stato colleghi, sia di maggioranza che di minoranza. È stato solo dato il parere da parte della Commissione, o meglio da parte del Presidente, sia positivo o negativo, se di maggioranza o di minoranza. Quindi io ritengo che un lavoro di questo genere debba essere affrontato seriamente. Invito anche qualcuno che è al di fuori…
PRESIDENTE. Onorevole Tatti, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, anche se l'Aula è distratta, in alcuni casi anche priva di Segretari, per fortuna è rientrata adesso la collega Forma quindi almeno il Segretario di maggioranza è presente, intervenire su un argomento così delicato meriterebbe sicuramente un'attenzione diversa. Innanzitutto per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 520, poi per cercare di capire qual è la logica che porta la maggioranza a escludere dalle aree industriali ed artigianali la destinazione urbanistica residenziale e commerciale. Vorrei capire, la preoccupazione di questa maggioranza è che si creino magari all'interno delle aree artigianali e industriali di Porto Torres, di Portovesme, di Macchiareddu delle lottizzazioni oppure la costruzione selvaggia di nuove abitazioni? Ma vi rendete conto di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando del povero artigiano, quindi non dell'industriale che ha necessità di allargare la propria residenza per poter in qualche modo essere presente all'interno dell'azienda, bene noi poniamo il divieto di aumentare la propria residenza all'interno dell'area artigianale? Ma quale paura abbiamo, quale preoccupazione? Anche questo è più una di quelle cose che forse sta più nella logica di risentimento politico che di una mera logica di risparmio del suolo. Io potrei capire, se dovremmo in qualche modo integrare l'articolo con dei vincoli, è vietato vendere, è vietato affittare locali, è vietato l'utilizzo di quell'appartamento per l'uso improprio, ma se stiamo parlando del povero artigiano che è costretto a stare nell'area industriale, a subire l'inquinamento, a subire i rumori, a subire una serie di altri disagi che sono all'interno di quelle aree, noi poniamo il divieto, se questo è il modo per aiutare il mondo del lavoro, se questo è il modo per aiutare il mondo delle imprese, bene, cari amici della maggioranza, ci state riuscendo perfettamente, dopo la porcata di ieri sulle zone agricole, metteremo un altro tassello, un altro emendamento in più anche su questo argomento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonello Peru per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PERU ANTONELLO (FI). Quest'articolo 19, noi ve l'abbiamo detto anche in Commissione, il collega Tatti l'ha sottolineato, vi abbiamo detto che doveva essere articolato in maniera più omogenea, più organica, invece avete veramente complicato l'iter perché con parametri, limiti, delle A, B, C, D, E, F eccetera, quindi qua c'è solo un complicare di procedure dove è poi inapplicabile. Arriviamo a questo comma 5, anche qui ci sono le differenziazioni fra la zona industriale D industriale e artigianale e la zona commerciale. Qui si ripercuote, anzi viene ripercorso come vengono penalizzate le campagne, come viene penalizzato l'agro, qui vengono penalizzati i commercianti. Noi potremmo anche essere d'accordo su una differenziazione ma senza limiti, per quale motivo chi commercia, chi veicola il prodotto debba essere penalizzato, lo vediamo nel comma 6, con un limite di 400 metri cubi, noi a questo punto non ci stiamo, noi abbiamo capito che c'è anche una sorta di retromarcia da parte della maggioranza però noi continuiamo a dire che dovete togliere i limiti, che è necessario rimettere in campo quelle che erano le norme collaudate e rodate della legge numero 4 dove la percentuale era abbastanza chiara, e ogni utente cittadino sardo poteva utilizzarla in relazione alla superficie del proprio manufatto, del proprio immobile. Invece qui ci sono limiti su limiti, 5 per cento, 10 per cento, cioè qui è inapplicabile, quindi riflettete su questo, rivedetela e noi siamo pronti veramente a discutere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). I colleghi hanno messo in evidenza la contraddittorietà, ma direi quasi il pregiudizio che aleggia anche verso un settore come quello del commercio, perché c'è una distinzione tra quello che si prevede per le zone con destinazione industriale e artigianale e la destinazione commerciale. Forse non si ha contezza di come sono oggi strutturate e organizzate le zone cosiddette urbanistiche D. Ed è una distinzione che davvero non ha alcun senso e non si comprendono i limiti che vengono posti dei 400 metri cubi, forse non si ha assolutamente contezza di come il settore commerciale sia evoluto e di come le grandi catene anche commerciali oramai investano anche in Sardegna, però difficilmente potranno investire in quei territori dove purtroppo non si consentirà di avere quegli spazi consentiti. C'è questa situazione anacronistica, Assessore mi dovrà spiegare poi cosa significa destinazione abitativa e destinazione residenziale. O meglio, io so cosa vuol dire, ma qual è il senso di questa diversificazione. Perché si può ben comprendere che ci si sia riferiti anche ad una forma non stabile ma provvisoria come quella che può essere l'alloggio di un custode in una di queste strutture e dovete spiegarci perché in una zona artigianale, in una struttura artigianale, o industriale, o commerciale non ci possa essere la struttura per il custode, non ci possa… stavi chiamando me? Sentivo: Pietro! Ah richiamavi il tuo Capogruppo per ascoltare me, perché Gavino è serio… oggi è primo aprile, ci sta ogni tipo di scherzo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Sul merito di alcuni interventi della minoranza, intanto mi viene da dire che su alcune questioni, ivi compresa quest'ultima che è stata sollevata della destinazione abitativa e della destinazione residenziale, serve proprio a chiarire alcuni aspetti, rimando anche all'articolo 7 sulla destinazione d'uso, che distingue appunto tra abitativo e servizi connessi alla residenza, sul residenziale. Proprio in risposta, credo che abbiano raggiunto quasi mille quesiti, quelli della legge 4. Onorevole Peru, tutta questa rodata e collaudata linearità della legge 4 in realtà non esiste, se è vero com'è vero che oltre ottocento quesiti interpretativi, tre circolari interpretative sulla legge numero 4 non sono serviti a fugare i dubbi. Certamente ci sono delle scelte di fondo, la scelta di fondo di privilegiare le attività che riguardano la produzione, quindi le attività manifatturiere, distinte da quelle strettamente commerciali, agganciate a zone urbanistiche, che possono essere anche miste, ma rispetto alle quali regolamenti edilizi, normative e regolamenti comunali, normative relative alle superfici di vendita, che determinano parcheggi, natura dei progetti di cui si parla che portano a giurisprudenza pacifica a distinguere nettamente quei casi in cui nelle zone a destinazione mista, dove c'è sia industriale, artigianale che commerciale, l'un caso dall'altro credo che servano a fugare tutti i dubbi e le perplessità interpretative che sono state avanzate, onorevole Cossa. Quindi, credo che il problema sia ampiamente risolto. Certamente, esistono questioni su cui il dibattito e anche la disponibilità al dialogo può essere portata avanti, e che io auspico in una rinnovata apertura di dialogo tra minoranza e maggioranza, in modo particolare sul tema sollevato dall'onorevole Tedde della residenzialità della prima casa, dell'imprenditore o del custode che abita effettivamente in queste zone che non sono zone residenziali e che quindi hanno un carico urbanistico del tutto peculiare e particolare, è evidente che l'obiettivo non è quello di aumentare la residenzialità, ma di creare le condizioni perché su quegli edifici chi ci abita come prima casa, possa essere su questo credo che l'apertura alla discussione si possa dare, perché è ragionevole questo tipo di ragionamento e io lo auspico.
Detto questo i commi 5 e 6 sono sufficientemente credo chiari, così in via interpretativa, vanno riferiti anche ad altre norme in modo particolare quella che ha rubricata destinazioni d'uso, all'interno di questa stessa legge che chiarisce ulteriori elementi sulla destinazione d'uso e sulla destinazione urbanistica, con una chiara ed evidente scelta che era quella di considerare le attività commerciali quelle più esposte a un rischio anche speculativo di ampliamento. Poi vediamo che in molti fabbricati commerciali l'effettivo utilizzo è per attività di cineserie varie, questo non toglie che ci sia comunque un'apertura anche per le attività solo commerciali, ma l'aggancio alla percentuale quindi alla dimensione complessiva del volume di bonifica esistente è riferito al 25 per cento è evidentemente solo per quelle manifatturiere, artigianali e industriali.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 520.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Lai ha votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Arbau - Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 49
votanti 47
astenuti 2
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 29
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 523.
Ha domandato di parlare l'onorevole Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Io premetto che non sono convinto che tutte le volte si debba fare riferimento alla giurisprudenza, Assessore, se l'interpretazione è quella bastava scrivere nel comma precedente che anziché nella zona urbanistica D gli immobili a destinazione industriale e artigianale che sono nelle zone D. Bastava scrivere quello e si sarebbe risolto ogni dubbio interpretativo. Però su questo comma, Assessore, sul comma 6, io volevo capire perché è stato previsto un incremento volumetrico diverso per le zone a destinazione industriale e artigianale e per le zone a destinazione commerciale e zone urbanistiche G; perché più avanti viene previsto un regime totalmente diverso per questo tipo di tipologie e più avanti in questo stesso disegno di legge all'articolo 25 comma 5 si dice che gli incrementi volumetrici previsti dall'articolo 19 possono essere oggetto successivamente alla loro realizzazione di cambi di destinazione d'uso in conformità a quanto già previsto negli strumenti urbanistici ordinari, salvo che lo stesso non comporti elusione delle disposizioni contenute nell'articolo 19. Ora a parte la difficile interpretazione di questa norma, perché onestamente non si capisce che cosa significa "salvo che non comporti elusione" quello che si dice è che il cambio di destinazione può essere fatto facilmente come giusto che sia, come è giusto che sia. Perché lei ha detto noi intendiamo privilegiare le attività produttive rispetto a quelle commerciali e questo è giusto come impostazione, però siccome nessuna legge potrà mai costringere le galline a fare le uova, spesso gli imprenditori si adeguano al mercato per cui se un immobile che non può più essere utilizzato per una determinata funzione viene riconvertito nell'altra se ci sono tutti presupposti. Quindi io sono per la massima liberalizzazione in questo senso, però non capisco questa diversa disciplina tra le due destinazioni d'uso quando poi queste sono sostanzialmente intercambiabili. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, prima una precisazione sulle dichiarazioni dell'onorevole Anedda. Vede, onorevole Anedda, le sue dichiarazioni sono proprio la dimostrazione che si ha un approccio ideologico a questa materia e si pensa sempre all'edilizia come una speculazione, come lo scambio di metri cubi, come una cosa cattiva, come il male invece di vedere l'edilizia come un'opportunità economica per l'economia della Sardegna. Ecco qual è l'approccio diverso che noi abbiamo a questa materia. Noi cerchiamo di avere un approccio a questa materia cercando di capire come l'edilizia può essere un'opportunità economica senza… onorevole Cocco, dopo me la racconta anche a me questa barzelletta così rido anch'io, è per sdrammatizzare, ci mancherebbe, non si offenda. Stavo dicendo che l'approccio diverso che abbiamo alla materia, cioè noi vediamo l'edilizia come l'opportunità e capire come può essere l'opportunità per lo sviluppo economico non alla speculazione ma neanche a creare per forza il limite, che più di questo non possiamo fare, perché se no potrebbero fare, questo emendamento lo dimostra. Immaginatevi questo scenario: siamo in una zona artigianale, siamo in un capannone industriale, la mia attività è iniziata da qualche anno, va bene, vorrei un incremento volumetrico per aprire uno show room all'interno della mia attività e non lo posso fare. Io capisco che siete distratti ma riflettete su questo, riflettete su questo. Io ho lo stabilimento in zona industriale, ho un mio stabilimento come artigiano, vorrei fare lo show room perché la mia attività sta andando bene e quindi vorrei tentare di aprire un negozio in questo capannone, una cosa fattibilissima che crea nuova economia e non lo posso fare. Questo è l'approccio, perché?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, l'emendamento numero 523 contiene poi quello che avevo già preannunciato nell'emendamento numero 520 e l'Assessore su questo non ci ha dato risposta cioè la cancellazione di quella parola commerciale che nel testo del comma 5 non ci sta a fare assolutamente niente. Cioè non è necessario specificare che la commerciale non si può fare in quanto la commerciale è ben normata nel comma 6. Ecco perché noi continuiamo a ritenere, ecco perché avevo chiesto che chi sta seduto nell'acquario possa dare una risposta da questo punto di vista. Nello stesso identico modo in cui abitativa o residenziale, è vero che se vogliamo essere qualcuno di noi volesse cavillare sul termine abitativo o residenziale chiaramente uno può trovare mille giustificazioni. Ma in urbanistica e quindi la destinazione urbanistica si chiama residenziale c'è poco da sbagliare, c'è poco da girare intorno, quando io dico residenziale comprende tutto che sia prima abitazione, quindi l'abitazione del proprietario o del non proprietario, che sia un altro tipo insomma di utilizzo di quell'immobile la destinazione è comunque residenziale. In catasto, catastalmente esiste la destinazione residenziale e non esistono abitative, non abitative, è stato cancellato nel 1939 e che viene utilizzata sempre questa dicitura in modo chiaro come destinazione d'uso, parlo della destinazione d'uso. Quindi l'utilizzo del bene, questo va bene ma che differenza c'è, perché dire che è abitativo, tutto quello che è di destinazione residenziale non si può fare, questa è la vostra posizione difforme dalla nostra che invece siamo pronti a volerla aprire, ma a prescindere da questo è proprio nella necessità di dare una definizione chiara e unica per tutti, altrimenti davvero si entra nelle libere interpretazioni. Lo stesso vale per il termine commerciale che non ci sta a fare assolutamente niente, le commerciali voi le normate nel comma 6 in quel modo, 20 per cento, noi non siamo d'accordo, va bene? Su questo è ok, ma è un modo chiaro per normare, per essere diretti nel momento in cui nessuno poi deve assolutamente interpretare perché questo è l'aspetto negativo. Altrimenti davvero ci vuole un'altra circolare esplicativa anche su questo, altre mille o millecinquecento email che arrivano in Assessorato per avere chiarimenti, quando sarebbe molto più semplice scriverlo in modo secco e diretto la destinazione d'uso è residenziale non si può, chiuso, finito tutto il resto è noia, come diceva qualcuno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, ma è evidente che questo emendamento è stato proposto per correggere un evidente refuso, un refuso che è comprovato dal fatto che se il termine commerciale è contenuto in questo comma quinto per simmetria nel comma sesto bisognerebbe aggiungere industriale e artigianale e così ovviamente non è. Però questo ci dà anche l'occasione per apprezzare le aperture fatte dall'Assessore sulle esigenze che affianco, sopra, sotto i locali aziendali, gli stabilimenti ci sia, così come c'è già, ci sia la possibilità di incrementare le residenze del titolare dell'azienda e del custode. Questo consentirebbe, ribadisco il concetto, di dare la possibilità a questi signori di abitare durevolmente, di stabilirsi durevolmente in queste abitazioni ampliandone rendendole e abitabili e di non consumare, di rendere efficienti sotto il profilo energetico, e di non consumare ulteriore territorio perché la casa ce l'hanno già lì e se quella casa noi li aiutiamo a renderla abitabile, li aiutiamo a renderla confortevole noi abbiamo fatto un buon servizio al territorio perché il territorio non ha la possibilità di vedere quei metri cubi di cui avrebbero necessità questi signori in altre zone.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 523.
(Segue la votazione)
Prendo atto che i consiglieri Cossa, Crisponi, Fasolino, Pinna Giuseppino, Tatti, Tedde, Truzzu e Zedda Alessandra hanno votato a favore e che i consiglieri Demontis e Lotto hanno votato contro.
Rispondono sì i consiglieri: Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Ruggeri - Sabatini - Tendas - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 41
votanti 39
astenuti 2
maggioranza 20
favorevoli 14
contrari 25
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 524.
Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Sardegna). Ormai mi sembra che le posizioni siano sufficientemente chiare, noi abbiamo detto che siamo contro questo provvedimento legislativo perché nella miriade di competenze tra comuni, province, Regione e Stato queste norme interferiscono tra di loro attraverso gli organi di governo dei singoli enti e attraverso le strutture tecniche di verifica e di controllo. Difficilmente ne usciremo vivi. Oggi con questa legge entriamo ancora di più nel corpo martoriato dei problemi, anziché cercare la via della semplificazione attraverso un vero e proprio testo unico per l'edilizia e l'urbanistica in Sardegna, abbiamo preferito, avete preferito assumere un'altra proposizione. Però volevo dire che ho letto gli emendamenti presentati da alcuni esponenti della maggioranza, che vanno a toccare proprio quei punti sensibili che noi abbiamo sempre salvaguardato. Se oggi stiamo facendo questa legge e ne abbiamo fatto tante altre è perché qualcuno prima di voi e prima di noi ha conservato intonso il patrimonio della Sardegna, lo ha reso fruibile e ha cercato di coniugare questa esigenza di sviluppo con la tutela dell'uso del territorio. Ieri è iniziata un'interlocuzione dove si sono andati ad esaminare alcuni problemi che sembravano e sembrano di comune accordo, perché sono indicati anche negli emendamenti presentati dai colleghi della maggioranza. La maggioranza vuole presentare questi emendamenti sulla base delle cose che ha detto ieri, non credo che ieri abbia fatto un regalo alla minoranza, ha ritenuto che ci sia un'esigenza di rivedere alcuni parametri e di rivedere alcune norme. Intanto perché non andiamo a vedere e la maggioranza non si occupa di presentare questi emendamenti, perché se andiamo avanti così significa vanificare anche questo aspetto che ieri si è iniziato a discutere.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Con questo emendamento torniamo un po' al discorso anche degli emendamenti precedenti. Lo scopo nel presentare questo emendamento, Assessore, era quello che ha un po' enunciato anche lei prima, quando diceva che non sarebbe male, ha dato un po' la possibilità di un'apertura, valutare la possibilità che il titolare dell'attività, il titolare dell'azienda abiti lì e sia residente effettivamente lì. Però io valuterei anche l'opportunità di non vincolarlo al fatto che ci sia questa possibilità soltanto se il titolare dell'attività, il titolare dell'azienda abiti lì, perché molto spesso cosa può capitare? Capita che magari in un grande capannone che può essere pericoloso perché può essere oggetto di furti, eccetera, ci sia la possibilità di far abitare il custode del capannone. E quindi questa opportunità perché negarla e condizionarla esclusivamente alla residenza del titolare dell'attività? Possiamo escludere il discorso della residenza e legarla anche al custode. Anche perché quella è un'opportunità di lavoro, è un'opportunità economica per una persona che è disoccupata e che potrebbe magari andare a vivere lì con la propria famiglia ed essere custode dello stabilimento senza essere per forza il titolare. Quindi, secondo me, questa potrebbe essere un'opportunità vista l'apertura che l'Assessore ha fatto per dimostrare che non c'è questo pregiudizio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Noi proseguiamo con il ragionamento legato al termine residenziale, ma nel caso specifico di questo emendamento ne chiediamo proprio la cancellazione per avere la possibilità di aprire e di dare a chi è proprietario degli stabili in zona artigianale, comunque in una zona D, sia essa artigianale o industriale, la possibilità comunque di ampliare anche la parte destinata a residenza, quindi residenziale in senso più ampio. Però quello che mi preme sottolineare, e il mio voto è favorevole all'emendamento numero 524, è un ragionamento un attimino più ampio. Ieri abbiamo iniziato un'interlocuzione, so che all'interno della maggioranza ci sono delle proposte che possono arrivare a migliorare questo testo, allora noi vorremmo ancora capire da che parte sta la vera volontà del dialogo e dell'apertura nel trovare eventuali soluzioni migliorative del testo stesso. Si è discusso e si è parlato ieri della possibilità di migliorare non solo nelle zone omogenee di completamento, la B e la C, ma di includere anche le zone agricole, e credo che sia una richiesta non solo certamente di quest'aula, ma di tutto il territorio regionale. Ma soprattutto mi sembra di aver capito che c'è qualcuno della maggioranza che ha necessità anche di dialogare e di ragionare sulla parte delle zone turistiche, quindi sulle zone F, su quelle che sono a ridosso del mare. Quindi mi sembra ancora una volta di poter fare e di provare a fare un appello alla stessa maggioranza di provare a concretizzare e a proporci definitivamente quelle che sono le proposte di miglioramento del testo in modo che noi possiamo valutare ed eventualmente condividere insieme a voi questo miglioramento del testo, che non è chiaramente di posizione di parte politica, assolutamente, ma deve essere una condivisione generale perché io, lo ripeto sempre, noi siamo i rappresentanti di tutto il popolo sardo e non certamente né da una parte né dall'altra. Quindi attendiamo la vostra proposta, nel frattempo proseguiamo nella nostra attività di lavoro, in questo caso contro il testo principale che abbiamo in discussione. È per questa ragione che confermo il voto favorevole a questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, qui c'è evidentemente anche una poca conoscenza delle attività artigianali, industriali… tutte quelle volumetrie al servizio delle attività produttive. Credo che sia oltremodo penalizzante non consentire nemmeno la possibilità di ampliare le superfici commerciali e quindi con i relativi volumi. Noi sappiamo in questi giorni, ma oggi lo riportano anche i giornali, insomma, ci sono certamente dei costi, degli alti costi che ricadono sulle aziende, in particolare sui… che derivano dai tributi locali, e non dare l'opportunità di sviluppare le proprie imprese, le proprie aziende, anche le proprie superfici, io faccio riferimento per esempio alla possibilità di ampliare le aree uffici, destinate quindi ad attività direzionali, piuttosto che ad attività commerciali di aziende che, seppure in un momento di grave difficoltà possono, attraverso il loro ampliamento, tentare di sviluppare e ampliare la propria azienda e, allo stesso tempo, contribuire anche, non dimentichiamoci che da questo tipo di attività deriva un'entrata propria a favore degli enti locali. Ecco, quindi noi, in qualche modo, con un intervento secondo noi non troppo improntato a elementi di libertà, in qualche modo influenziamo, abbiamo un diretto intervento anche sulla possibilità di entrate proprie da parte degli enti locali. Quindi, come dire, la visione dell'aumento volumetrico o dell'aumento delle superfici utili al servizio sempre di attività produttive, commerciali, artigianali in genere, hanno assolutamente un ritorno, e su questo credo che gli autorevoli sindaci, che siedono in questi banchi, sono benissimo in grado di capire che questi aspetti hanno una ricaduta positiva…
PRESIDENTE. Onorevole Locci, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Intervengo per annunciare il voto favorevole a questo emendamento e per sottolineare che mi pare che si stiano creando le occasioni in Aula per sfrondare questo emendamento 125, quanto meno in questa parte che stiamo discutendo, da alcuni eccessi ambientalistici, radicalismi ambientalistici che di sicuro non fanno bene né a questa norma, né ad altre norme. Credo che ci sia una presa di coscienza complessiva, generale che bisogna riflettere su questi eccessi che bisogna eliminare. D'altro canto non si può assolutamente pensare che ci possano essere delle norme sperequanti rispetto alle abitazioni, alle prime case, alle abitazioni che si trovano adiacenti agli stabilimenti aziendali, rispetto a quelle che si trovano in altre zone urbanistiche; sono sempre prime abitazioni, quindi sono residenze di necessità e non sono villette sul mare o comunque delle case che servono per passare amenamente le vacanze.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 524. In realtà qui gli argomenti sono molto simili, quindi vale un po' quanto già detto precedentemente. Quando parliamo di residenziale in una zona industriale, fa veramente sorridere pensare che ci sia il rischio, la preoccupazione di dover invadere quelle aree con delle costruzioni o con delle lottizzazioni speculative, quindi non si capisce perché ci ostiniamo a non voler modificare questa norma, una norma che sicuramente non rende giustizia ai lavoratori del mondo artigianale, del mondo industriale, e, soprattutto, non rende giustizia a tutte quelle persone che sono disposte ad investire pur di creare quelle condizioni anche dal punto di vista abitativo che possano far star bene e le loro famiglie e in alcuni casi anche per creare la guardiania all'interno delle aree industriali, quindi a protezione di quei pochi beni che sono rimasti anche per gli stessi imprenditori. Presidente, però pongo una domanda, ma questa va oltre l'aspetto dell'emendamento. Questi emendamenti che noi riceviamo qui in Aula, la Commissione non li ha esaminati, giusto? Perché non c'è stato il tempo, perché vengono consegnati un'ora prima. Ecco, questa dinamica e corretta? Cioè, noi ci siamo prodigati per presentare nei termini una serie di emendamenti, e la Commissione ha lavorato, va dato atto alla Commissione che si è impegnata, ha perso del tempo, e poi invece ci ritroviamo qui, in Aula, con degli emendamenti che non abbiamo visto e vediamo dieci minuti prima… ma soprattutto non li ha visti la Commissione. Questa procedura è corretta? Questa è una domanda alla quale voglio una risposta.
PRESIDENTE. Certo che sì.
Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Alla domanda finale dell'onorevole Rubiu in effetti la risposte è questa: la Commissione li ha visti, ha controllato chi erano i presentatori, e sulla base dei presentatori sono ammessi o non ammessi, tutto qui, non è che c'è da discutere nel merito. Naturalmente, io approfitto sempre dell'emendamento sul comma 5, perché in effetti si torna sempre sulle zone industriali, su quelle aree dei comuni, e riprendo quanto detto prima sia dall'onorevole Tedde, che ha ricevuto anche, se non mi sbaglio, l'attenzione dell'Assessore, cioè il discorso della residenzialità come prima casa da parte di un artigiano è una questione che può essere affrontata, può essere non esclusa quanto meno, il che significa, e questa è una cosa importante, che a un giovane artigiano, al quale gli si può dare un lotto a prezzi assolutamente accessibili, perché i PIP hanno questa importanza, cioè di far accedere anche piccoli artigiani, o giovani che intendono avviare un'attività artigiana, a un lotto di terreno a prezzi politici, chiamiamoli così. Allora, se nella sopraelevazione del lotto dove c'è il laboratorio può realizzarsi anche la prima casa, credo che a un giovane che intende intraprendere l'attività artigiana gli si possa dare una risposta a tutto tondo, per cui è importante questa apertura ed è importante che questo venga valutato e non si perda l'occasione eventualmente di poterlo inserire anche in questa norma. Per cui il voto favorevole all'emendamento è in questo senso, di spingere, di stimolare ulteriormente la Giunta, l'Assessore e la maggioranza a valutare questa opportunità, che sicuramente è importante.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). È evidente che si può assicurare con assoluta tranquillità e certezza il voto favorevole per questo tipo di emendamento. La riflessione che si dovrebbe fare è: ma di cosa si ha paura? Qual è la preoccupazione che incombe sulla testa dei nostri colleghi di maggioranza? Che cosa sta accadendo in termini di uso dell'ambiente e del territorio, che cosa sta per succedere con uno tsunami di carattere cementizio sul profilo dell'utilizzo del suolo. A mio giudizio basterebbe una sola considerazione per sanare tutte queste preoccupazioni, basterebbe pensare a quanti sono arrivati gli adempimenti in capo alle imprese, soprattutto in particolare quelle insediate nelle aree PIP, nelle aree artigianali e nelle zone industriali. Basterebbe immaginare quali sono gli adempimenti solo ed esclusivamente sotto il profilo della sicurezza; ma perché? E' vietato immaginare che un bravo artigiano, un bravo piccolo industriale possa costruire un piccolo ufficio per la sicurezza del proprio ufficio, dove sono a disposizione dei propri collaboratori, dei dipendenti, degli ispettori di vigilanza, manuali, buone pratiche, attrezzature, un momento dove poter fare anche una verifica, un controllo rispetto a un'innovazione legislativa? Ma tutto questo ci deve spaventare? Ma per quale motivo non vogliamo aiutare e incentivare chi quotidianamente opera con disagio, con difficoltà, rivolgendosi quindi con un aggravio di spese non indifferente verso consulenti, persone che stanno appresso alle attività di impresa e che naturalmente spolpano in continuazione quelle attività che già sono pesantemente ferite dalle difficoltà dovute alla crisi economica? Qual è il sistema che ci deve preoccupare? Ma davvero questo bobbotti, questo fantasma, vi fa così paura? A me personalmente non incute alcun timore e non c'è nessuna preoccupazione, quindi il nostro voto e il mio voto personale saranno a favore di questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Apprendiamo dalle agenzie di stampa che l'Italia purtroppo è in deflazione e se l'Italia è in deflazione immaginiamoci la Sardegna, che la disoccupazione aumenta, nonostante tutti i proclami dei giorni scorsi del premier Renzi e del Ministro del lavoro, che inneggiavano agli effetti miracolosi del Jobs Act. Vedete, richiamo questo dato perché voi state andando non in controtendenza, ma ad alimentare la già difficile situazione di crisi che investe il sistema economico e produttivo della nostra isola, perché porre limiti, vincoli, divieti che sono anacronistici, che non si giustificano assolutamente con questioni di natura ambientale, con questioni di altra natura se non con quello che riteniamo sia uno pregiudizio punto e basta verso chi investe, verso chi produce, verso il sistema commerciale, verso il sistema industriale, e quando parliamo di sistema industriale in Sardegna alludiamo alla piccola e media impresa, e verso il sistema artigianale. E allora voi dovete fare i conti con questa realtà. Approfitto, anche se non vedo in aula il Presidente della Commissione, non so se si sia assentato momentaneamente, perché leggo che dovrebbe essere impegnato in un convegno di AREA e siccome è un avviso pubblicato a spese nostre, dei contribuenti, perché AREA non vive di proventi suoi, c'è in un quotidiano il richiamo a questo convegno, al quale è stato invitato il Presidente della Commissione - quindi non c'entra nulla l'onorevole Antonio Solinas, sia detto per inciso -, dove non sono indicati né la data, né il luogo dove si deve tenere. Allora, Presidente, siccome io vorrei partecipare e non vorrei che fosse uno dei soliti convegni, a vedere dai nomi, che sono sempre i soliti e che sono sempre di quella parte politica, come se AREA fosse un'azienda privata o l'appendice di qualche partito del centrosinistra, questo…
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Poiché nessun altro domanda di parlare su questo emendamento, lo metto in votazione.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 524.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 45
votanti 43
astenuti 2
maggioranza 22
favorevoli 16
contrari 27
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 522.
Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, ci risiamo. Veramente l'unica speranza è che non stiate ascoltando, oltre all'Assessore, che gli altri non stiano ascoltando perché se no non si spiega, perché spieghiamo che cosa vogliamo intendere quando diciamo "residenziale", parliamo della casa del custode, tutti annuiscono, tutti dicono che in effetti questa è una cosa positiva, non c'è niente di male in questo, che in effetti potrebbe essere una opportunità e poi viene bocciato. Anche lei, Assessore, ha detto giustamente che potrebbe esserci un'apertura, si potrebbe valutare perché in effetti non c'è niente di male, non ci può essere, come diceva l'onorevole Crisponi, una speculazione in questo, però poi l'unica possibilità che c'è è che siete distratti e non state ascoltando perché se no non è veramente comprensibile la scelta di bocciare questi emendamenti. È solo ideologico. Allora ha ragione l'onorevole Carta quando dice: "È semplice: se gli emendamenti arrivano dai banchi della maggioranza, qualunque essi siano, comunque siano fatti, questi vengono approvati; se invece arrivano dai banchi dell'opposizione vengono sistematicamente bocciati". E questo è l'atteggiamento veramente incomprensibile.
Tornando, invece, ad alcune riflessioni, perché devo dire che l'onorevole Anedda ci fa riflettere parecchio su questa materia e in questo periodo, quando diciamo che questa legge non deve prevedere aumenti di volumetrie, che state aspettando invece l'approvazione di una legge più organica, ma allora perché l'avete portata questa legge? Perché avete portato avanti questa legge? Facevate meglio a prorogare il Piano casa. Ma se siete contrari, come avete già detto, al Piano casa, facevate bene a non prorogare il Piano casa, a non fare niente e il tempo che stiamo dedicando a questa legge lo dedicavamo a una legge più organica, perché tanto non state facendo niente. E se, oltretutto, la legge organica sarà pronta da qua a settembre, che senso ha? Avremmo fatto meglio da novembre a dire alle persone: "Guardate, non è che noi non siamo d'accordo. Noi in maniera seria vorremmo portare avanti una legge diversa, più organica, che comprenderà alcune cose del Piano casa", arrivavamo in questo periodo a discutere questo, molte delle cose che stiamo dicendo probabilmente non le avremmo dette, ne avremmo aggiunto delle altre, però sarebbe stato più coerente con il comportamento e con l'atteggiamento che state avendo. Perché chi veramente ha preso in giro le persone, dicendo che si sarebbe prorogato il Piano casa, non siamo noi, perché non lo abbiamo detto noi che avremmo prorogato il Piano casa, lo avete detto voi per poi dire, dopo qualche mese, che il Piano casa non esiste più. Allora bisogna essere chiari con le persone e bisognava dirlo non soltanto qualche mese fa, come ho già detto diverse volte, dovevate andare nei territori a dire che non avreste prorogato il Piano casa, dovevate andare a dire questo e non lo avete fatto.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Io credo sarebbe curioso ricordarci alcuni slogan degli anni Sessanta, Settanta, del maggio francese, che oggi tornano attuali perché in qualche modo solleticano un po' i cittadini che percepiscono questo atteggiamento dei divieti come veramente insopportabile. Verrebbe quasi da citare il "vietato vietare" anche su questi episodi. Però, colleghi, qui veramente fuori da quest'aula c'è una percezione rispetto al vostro atteggiamento di divieto fine a se stesso, senza che vi sia neanche la possibilità di aprirsi a comprendere quali sono le esigenze dei sardi e di questo settore. Quindi, non è che qui si è contrari alle regole, si è assolutamente favorevoli a un quadro chiaro e semplice, ma soprattutto si è favorevoli a un quadro chiaro, semplice e anche favorevole agli operatori e ai cittadini. Noi da questa norma, ma in particolare dall'atteggiamento che viene portato da una parte di questa maggioranza, in particolare sembrerebbe anche una parte non di tutti i partiti che la rappresentano, ci portano in qualche modo a insistere sui nostri propositi di proposta senza possibilità di recedere davanti a un atteggiamento che sa più di divieto piuttosto che di logica regolatrice e pianificatrice. Quindi è per questo che annuncio il mio voto favorevole all'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, sull'emendamento numero 522 il parere è sicuramente favorevole e in modo molto chiaro e palese è una posizione per noi tassativa e fondamentale, cioè quella della necessità di escludere dal testo e quindi di includere nel calcolo e nell'ampliamento volumetrico anche la destinazione residenziale; perdonatemi, ma l'abitativa la cancellerei completamente. Perché questo? Perché noi riteniamo - questa è una posizione molto chiara, di tipo ideologico in modo proprio schietto e diretto - che all'interno della attività produttiva la quota destinata a residenza, quindi a residenziale in senso generale, che può essere residenza del proprietario, ma può essere anche utilizzata come abitazione del custode per quanto riguarda l'attività, credo che debba avere anche questa la possibilità di un eventuale ampliamento nella stessa percentuale e nello stesso modo in cui viene attribuito alla destinazione principale che è quella dell'attività produttiva in senso generale, ma nello specifico che può essere di tipo industriale, artigianale. Però così come indicato al comma 6 dell'emendamento numero 125 è legato in modo chiaro all'attività commerciale e/o all'attività di servizi generali, è quindi indicata come destinazione urbanistica zona G.
L'altro aspetto piuttosto importante credo che sia quello del limite massimo. Posso capire, posso accettare e condividere con voi la differenza di percentuale dell'incremento volumetrico, sulle zone industriali e sulle zone artigianali il 25 per cento, sulla zona commerciale un 5 per cento meno in modo secco e diretto, ma il limite di un massimo dei 400 metri credo sia realmente un in più e credo che questo sia un altro degli elementi che può condizionare il nostro ragionamento e può condizionare sicuramente anche la proposta eventuale di miglioramento del testo che spero venga proposto dalla maggioranza. Credo che questo sia un aspetto molto importante e determinante. Per queste ragioni e per le ragioni che ho già enunciato in precedenza, l'emendamento numero 522 ha sicuramente il mio voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, per annunciare il voto favorevole a questo emendamento sulla scorta delle considerazioni che sono state fatte da diversi colleghi, che cioè abbia un senso consentire un incremento volumetrico per abitazioni che sono collocate in questo tipo di aree. Io però volevo sollecitare l'Assessore a darmi una risposta a un problema che io ho posto prima, cioè perché viene prevista una disciplina diversa per le zone D tra destinazione commerciali e destinazioni industriali e artigianali considerato che lo stesso disegno di legge che abbiamo in discussione permette una relativamente agevole transizione dall'una all'altra destinazione d'uso. Quindi, se c'è una contraddizione interna al provvedimento io credo che questo vada corretto nell'interesse della chiarezza delle norme e nell'interesse anche dell'applicabilità delle norme stesse, perché sennò come al solito gli uffici tecnici comunali si troveranno davanti a situazioni che non sapranno come gestire. Tra l'altro credo che il comma 5 dell'articolo 25 vada scritto anche in maniera più comprensibile, perché sennò ci troviamo davanti ad una norma che non si saprà o si potrà applicare con molta difficoltà, col rischio di differenti interpretazioni tra l'altro da comune a comune.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Presidente, per annunciare il voto favorevole a questo emendamento e per rimarcare il concetto secondo il quale questi emendamenti non sono assolutamente ed evidentemente finalizzati a favorire speculazioni edilizie. Stiamo parlando di piccoli incrementi a favore di casi di custodi o di casi di proprietari di aziende che lavorano e vivono in azienda e credo che la veridicità di quanto sto affermando sia anche certificata dall'astensione, rispetto a questi emendamenti, del consigliere Anedda che molto chiaramente ci ha illustrato poc'anzi il suo pensiero.
Io non credo che voi siate affetti da pregiudizi ideologici o partitici o ambientalistici sfrenati, no, io non ci credo. Così come non credo che voi siate portati per mano verso un obiettivo che è quello di chiudere le porte a aperture verso la creazione di spazi ulteriori per gli imprenditori, le imprese o per i cittadini. Non ci credo, io credo che voi dobbiate trovare al vostro interno il coraggio, la forza di lanciare il cuore oltre l'ostacolo, perché è evidente che sta creando al vostro interno una sorta di sensibilità verso gli obiettivi che debbono essere obiettivi di questo Consiglio regionale tutto, ciò obiettivi di crescita e di sviluppo. Però avete la necessità di lanciare il cuore oltre l'ostacolo e noi non possiamo aiutarvi oltre, noi abbiamo già dato a voi - sotto il profilo del contributo politico e di arricchimento del dibattito - tutto quanto era possibile. Ora sta a voi trovare questo coraggio. Colleghi della maggioranza, colleghi del centrosinistra, lanciate il cuore oltre l'ostacolo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, anche in questo caso è inevitabile il voto sull'emendamento in discussione, mio personale, favorevole. Però volevo dare una comunicazione anche all'Aula più interessante. Ho svolto una mia personale indagine osservando i colleghi operativi al lavoro. Il 100 per cento è affetto oramai da smartphonite. Ho verificato che si superano abbondantemente le medie nazionali che attestano che gli italiani mediamente stanno 4 ore e 42 minuti al giorno collegati su Internet o in collegamento via WhatsApp e telefonico. Ho anche verificato che stranamente la maggioranza dispone di più PC, mentre la minoranza dispone di più Ipad. Ho anche verificato che l'atteggiamento complessivo è quello di tenere la testa china e poco attenta e rispondente alle sollecitazioni di qualunque genere esse siano da parte di un collega, di qualunque parte esso sia, e proponga all'attenzione e all'ascolto che invece normalmente è rifiutata stante un'attenzione che piano piano vedo sta ritornando con dovuta devozione al richiamo che stiamo facendo in questo momento in aula, e in ogni caso vi lascio al vostro lavoro attento, in alcuni casi addirittura sdraiati sulla seggiola, su questo scranno preziosissimo del Consiglio regionale per continuare a fare gli affari vostri.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, per annunciare il voto favorevole all'emendamento numero 522. Per ribadire il concetto già espresso nei precedenti interventi, nei precedenti emendamenti, peraltro sono, perché non riusciamo a capire che cosa vi spinge ad ostacolare la destinazione abitativa e residenziale all'interno delle zone artigiane industriali, e ritengo anche esagerato utilizzare la terminologia "residenziale", perché residenziale è un concetto un po' diverso, sa più di lottizzazione, sa più di qualcosa di utilizzo improprio anche del suolo. Sto ricevendo continuamente, qui do ragione al collega Crisponi, una serie di messaggi di persone che ci stanno seguendo via web, tramite la diretta anche del sito del Consiglio, e questo ci aiuta, ci aiuta prima di tutto perché l'opinione pubblica si rende conto della qualità anche di interesse su questo argomento dell'intero Consiglio, ma soprattutto da parte della maggioranza, e comprenda quali sono i veri obiettivi di questa maggioranza, cioè quello di ostacolare la crescita e lo sviluppo dei sardi e della Sardegna. È utile che ci sia questo interesse anche da parte dell'opinione pubblica che non può essere qui presente tra il pubblico, ma da casa, dai luoghi di lavoro, dai telefonini, dagli smartphone ci sta seguendo con molta attenzione e si è fatta un concetto chiarissimo di quali sono le scelte ideologiche, aggiungerei anche politiche, ma con molta superficialità, perché sono più ideologiche di questa maggioranza, quella che a tutti i costi vuole ostacolare l'impresa, vuole ostacolare quelle povere attività artigianali. In realtà vi devo confessare che mi sono posto anche un quesito, non ho trovato neanche riscontro sui dati ufficiali della Regione, ma di quanti numeri stiamo parlando? Ma quanti sono gli incoscienti disposti oggi a costruire, a spendere dei denari nelle zone artigianali ed industriali? Veramente stiamo parlando di pochi, pochissimi coraggiosi e noi ci permettiamo il lusso di ostacolare questi coraggiosi che andrebbero invece premiati anche con una medaglia per le cose che stanno facendo, solo perché sono ancora lì, in alcuni casi in perdita, in alcuni casi sono lì per pagare l'IMU, per pagare le tasse, per pagare l'IVA, per pagare i contributi e non produrre assolutamente niente con fatture da ottenere i pagamenti a…
PRESIDENTE. Onorevole Rubiu, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Allora, Presidente, voto favorevole sull'emendamento numero 522. In effetti da noi si dice, quando si ripetono di continuo le cose e non servono a niente: "Este cumente a pistare s'abba in su mutarzu", pestare l'acqua nel mortaio, dalla quale non esce niente, però repetita iuvant dicevano i latini venuti prima di noi. E quindi è proprio con questo intento io intervengo perché l'apertura che è stata fatta su quest'aspetto trovi in qualche maniera una sua manifestazione e trovi all'interno della legge una rispondenza con la volontà che corrisponda poi con quello che viene previsto. Perché, ripeto, nella necessità o quest'impegno a togliere di mezzo il discorso del divieto del residenziale credo che sia una cosa doverosa, perché non ha, come è stato già ben chiarito da chi mi ha preceduto, un fondamento logico, perché non può essere considerato logico imporre un divieto di questo genere, se non invece regolamentarlo e fare sì che non vi sia quella speculazione che sembra questa legge veda ad ogni piè sospinto, ed ogni articolo, ed ogni comma sia in qualche maniera destinato a salvare qualcosa che invece non è in pericolo. Quindi confermo il voto favorevole all'emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Non ci stancheremo di mettere in evidenza l'anomalia che è stata già segnalata dai colleghi nel voler a tutti i costi porre dei limiti, dei divieti, soprattutto tenuto conto della particolare situazione che attraversano le iniziative industriali, artigianali e commerciali. Già questo di per sé avrebbe dovuto indurre a prevedere una regolamentazione che salvaguardasse intanto gli investimenti già fatti, le strutture già esistenti e non prevedere del tutto immotivatamente, perché ne avessimo capito la ratio allora una qualche giustificazione si sarebbe potuta addurre a favore, ma non ci spiegate neppure qual è la ratio. E soprattutto quando non ci rispondete noi dobbiamo non solo presumere, ma avere chiaro e certo che è per un pregiudizio verso il mondo produttivo e commerciale e soprattutto anche quello di servizi. E allora non comprendiamo perché poi si faccia una distinzione che nelle zone industriali artigianali non è consentita, non può essere realizzato se connesso alle destinazioni commerciali, se invece ci troviamo nella zona urbanistica D con destinazione commerciale si impone un divieto per quella abitativa residenziale e rimane fuori quella industriale e quella artigianale. Non se ne capisce la ratio! Allora togliamo questi divieti, togliamo questi vincoli che sono anacronistici, lasciamo la libertà d'impresa e lasciamo la libertà di poter adattare a seconda delle esigenze delle imprese, delle iniziative produttive, soprattutto di quelle artigianali e soprattutto di quelle commerciali che stanno attraversando il peggior momento, e non c'è città nella quale non si veda l'attività chiudere, non si veda all'attività…
PRESIDENTE. Onorevole Pittalis, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.
ERRIU CRISTIANO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. La ratio è mantenere la destinazione effettiva per cui la collocazione di quel determinato immobile all'interno di quella zona è localizzata. Voglio dire, ci sono centri di distribuzione, o strutture di vendita grande e media rispetto ai quali è evidente che consentire un ampliamento del 25 per cento comporterebbe ampliamenti volumetrici molto grossi. Questo credo che per le attività commerciali sia un problema serio ed evidente a tutti, che comporterebbe anche problemi di coerenza rispetto alla stessa sistemazione urbanistica di quell'immobile all'interno della zona. Onorevole Cossa, è evidente che l'aggancio al comma 5 dell'articolo 25, se non ricordo male, a cui lei fa riferimento, serve ad evitare forme di elusione rispetto a fattispecie che riferite sia nel comma 5 che nel comma 6 consentano di evitare proprio quella logica, quella ratio che noi abbiamo voluto iscrivere nella norma. Non sono neppure, onorevole Fasolino, problemi legati a tutte quelle attività artigianali dove ci sono servizi connessi alla produzione, una concessionaria d'auto che ha anche l'officina che svolge servizi evidentemente connessi alla produzione in cui problema di equilibrio tra l'attività di vendita e l'attività di produzione che è di tipo artigianale, non si pongono problemi di questo tipo con riferimento ad attività di questo genere in cui l'attività è una, non sono due distinte attività. Il problema si pone quando invece si tratta di due attività nettamente distinte, allora il problema della destinazione d'uso si pone, il problema della destinazione d'uso deve essere governato consentendo anche all'interprete, in questo caso chi deve dare l'autorizzazione alla destinazione d'uso, di poter distinguere nettamente tra due diverse attività. La norma di salvaguardia, quella che consente di evitare forme di elusione serve proprio a questo, a distinguere nei casi in cui la zona urbanistica consente, perché mista, sia attività di un tipo sia dell'altro tipo, sia di manifatturiero sia di strettamente commerciale, quindi zone urbanistiche D miste, sia quelle rispetto le quali invece, come al comma 6, questa distinzione non esiste.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 522.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Floris - Ledda - Locci - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.
si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 48
votanti 46
astenuti 2
maggioranza 24
favorevoli 18
contrari 28
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 527.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Pensavo ci fossero dei problemi tecnici, considerato che anche il Wi-Fi non sta funzionando benissimo, adesso ha ripreso, era giusto per rispondere all'onorevole Crisponi e alle sue considerazioni sull'utilizzo della iPhone o dell'iPad da parte dei colleghi durante i lavori dell'Aula. L'emendamento numero 527, per stare sempre in tema tecnico, su quello che è l'oggetto della discussione, mi sembra che sia oramai diventato ripetitivo, l'onorevole Carta l'ha ben specificato, io lo dico in italiano: "Ci sembra di continuare a pestare acqua", c'è poco da aggiungere, sempre lì e sempre su questa posizione, per noi ideologicamente è fondamentale che il termine "destinazione abitativa e residenziale" venga cancellato dal testo proposto dalla Giunta, è per questa ragione che all'emendamento numero 527 noi voteremo a favore, perché prevede la cancellazione della parola "residenziale", significa quindi che eliminando il termine residenziale dal testo proposto in discussione diamo la possibilità dell'incremento volumetrico anche alle zone residenziali, siamo in una fattispecie particolare, cioè all'interno delle zone D commerciali, ma siamo anche all'interno delle zone G di servizi generali. Come voi sapete all'interno dei servizi generali non è la destinazione unica ma bensì, si chiama proprio così, è individuata proprio come servizi generali perché sono attività che sono al servizio del resto della comunità, quindi possono essere inserite varie tipologie di destinazione, di conseguenza non si capisce perché a seconda del tipo di destinazione all'interno della zona G, non si possa ampliare l'eventuale residenza o destinazione urbanistica residenziale, di uso residenziale, perché si possa quindi dare una risposta importante a chi gestisce quel tipo di attività che può essere produttiva o comunque di servizi in senso più ampio alla cittadinanza. È per questa ragione che continuiamo su questa, passatemi il termine, cantilena ma così dobbiamo fare per cercare di trovare una posizione di unità anche da parte vostra per indicare ed individuare all'interno delle zone D commerciali e dei servizi generali la possibilità di un ampliamento anche in termini volumetrici delle residenze o delle unità immobiliari, comunque che hanno quel tipo di destinazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Presidente, inevitabilmente anche in questo caso sull'emendamento numero 527 il mio voto è a favore per l'eliminazione dal comma 6 della parola "residenziale", ma vorrei riferirmi a quanto asserito poc'anzi l'assessore Erriu, le vorrei togliere una preoccupazione, Assessore, che lei ha portato all'attenzione dell'Aula, nell'eventualità della concessione di un incremento volumetrico, per quanto riguarda le attività commerciali, non è che l'attività edilizia possa andare ad incidere sull'attività commerciale, è perfettamente normale, dalla legge numero 5 del maggio 2006, che dà delle indicazioni molto restrittive e ben precise a seconda della tipologia dell'attività commerciale interessata. Lei faceva riferimento ad una struttura di una certa cubatura, però vorrei anche ricordarle che tutto quello rientra perfettamente nei parametri che sono inseriti nelle direttive che sono state emanate a suo tempo con quel tipo di legge, viene data l'impossibilità materiale a poter aggiungere, rispetto alle metrature e che sono ben evidenziate nella normativa vigente, per poter aggiungere spazi destinati al commercio effettivo, dal momento che noi insistiamo sulla concessione di un'attività volumetrica essa non significa che sia strettamente relata e vada sul binario dell'attività commerciale, sono due funzioni completamente separate. Quindi tutto ciò che è normato resta tale dalla legge numero 5, l'incremento volumetrico, ho fatto un esempio lampante proprio per un'attività complessa, per esempio un centro commerciale: se avesse a disposizione uno spazio che si riferisce alla tutela, alla sicurezza e alla salute dei propri dipendenti sarebbe uno spazio dove ha guadagnato il consorzio civile di tutto questo perché tu metti a disposizione un'area nella quale tu puoi trovare ogni documento utile a preservare la salute del proprio dipendente, quindi come vede non c'è nulla che vada ad infliggere assolutamente sui parametri già normati delle attività commerciali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Presidente, in parte l'intervento era simile a quello dell'onorevole Crisponi, piuttosto vincoliamo magari a qualcosa, a far sì che la destinazione sia rivolta a migliorare quell'attività o a migliorare il contesto generale. Poi tornando invece al discorso di prima, il problema nasce se, parlando degli emendamenti precedenti, se l'attività dovesse nascere dopo, perché se dovesse nascere dopo abbiamo il problema e non si può neanche condonare, a meno che, non ho capito male io, se dopo questo aspetto me lo può chiarire. Per quanto riguarda invece il discorso più generale, qua mi sembra che lo stiamo affrontando come si stanno affrontando a livello nazionale le riforme, come Renzi sta affrontando le riforme, quelle di Renzi non sono neanche mezze riforme, sono un quarto di riforma, che già a breve non danno niente, a medio daranno ancora meno e a lungo saranno un disastro, le riforme che si stanno facendo. Io sono per le riforme, ma le riforme vere, io non dico che sia legato a lui, ma ha condizionato, ma vincolandolo al discorso politico, non riesce a fare le riforme vere, qua siamo nella stessa situazione. Cosa voglio dire? Che non riusciamo a fare una vera legge che possa dare impulso all'economia. Questo voglio dire, che sta diventando un quarto di legge, una mezza legge che non riuscirà a raggiungere l'obiettivo che l'Assessore si era prefissato nel momento in cui aveva partorito una legge, che invece quella sì che avrebbe dato impulso, avrebbe dato economia. Allora, se si tornasse a ragionare, quindi un po' come diceva il collega Tedde, bisogna avere un pochino di coraggio, le riforme o si fanno o non si fanno. Quando si vanno a fare le mezze riforme, non servono a niente. Allora, l'obiettivo che doveva avere questa legge qual è? Quello di dare un incentivo, un impulso all'economia. Allora, o si ha il coraggio di fare una legge che possa veramente dare un impulso all'economia o non si fa. Questa è la realtà. È come le riforme: o si fanno le riforme o non si fanno.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Intervengo perché l'intervento dell'onorevole Crisponi ha risvegliato un po' dal torpore, devo dire che le sue statistiche interessanti veramente mi hanno invitato a riflettere. A riflettere come in questi giorni di Aula, concetti ripetuti in ogni intervento, che si sono alternati secondo filoni tematici che si sono susseguiti di volta in volta, a seconda delle giornate, abbiamo assistito dall'evocazione del nome del nostro segretario, onorevole Renato Soru, in ogni intervento, per passare poi ad altri fil rouge, diventato Belzebù, poi è diventato molto mastro Don Gesualdo, poi è arrivato Vitangelo Moscarda, poi ci si compiace in tutti gli interventi, o spesso in molti interventi, per un presunto vantaggio per la prossima campagna elettorale del centrodestra. Io credo che la lettura che si debba dare nella smartphornite di cui parlava il consigliere Crisponi, l'onorevole Crisponi, è che l'ostruzionismo, e non aggiungo aggettivi per evitare di essere offensiva, che la minoranza vuole e sta utilizzando con ogni mezzo per far rallentare l'approvazione di questa legge, sia come quella favola del pastorello che gridava al lupo, le prime volte riuscii ad ottenere l'attenzione e l'ultima volta invece gli accadde chiaramente di non ottenere più l'attenzione di nessuno. Allo stesso modo abusando dell'attenzione dell'Aula si finisce poi per perdere l'interesse e quindi invito la minoranza a essere più propositiva e a lasciare da parte l'ostruzionismo, per il bene dei cittadini e della Sardegna che aspettano con ansia l'approvazione di questa legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Ho il privilegio di intervenire subito dopo il dotto intervento della collega Pinna, che sa benissimo che io apprezzo molto il lavoro che svolgiamo assieme. Accolgo il bonario richiamo che ci ha rivolto a consentire che la maggioranza riesca nel più breve tempo possibile ad approvare questa legge. È una richiesta cortese, è una richiesta che raggruppa anche non soltanto dei sentimenti ma anche delle intenzioni lodevoli, cioè quelle finalmente a un anno dall'inizio della legislatura a iniziare a curarsi dei problemi della Sardegna. Perché sarebbe un'importantissima novità, dopo essersi occupato esclusivamente di occupare gli spazi di potere, che il centrosinistra si dedicasse anche ad amministrare e a governare. Quindi, lo interpreto come un momento di rottura rispetto al primo anno di legislatura. Tuttavia, a noi giungono sentimenti del tutto opposti, e badi bene non soltanto la collega Pinna ma tutti i colleghi che fossero eventualmente in ascolto, in questo momento, ciò che ci viene richiesta non solo dall'esterno, ma dal sistema essenzialmente degli addetti ai lavori dell'edilizia, non è di rallentare, ha ragione lei, i lavori di questa legge ma è di impedirne l'approvazione. Cioè è un atteggiamento più radicale quello che viene dalle voci percepite dall'esterno, perché chi in questo momento tutto sommato non opera nella speranza che qualcosa di buono succeda, vive con orrore l'ipotesi che questa norma venga finalmente approvata. Allora tutto il tempo che noi faticosamente, ci darete atto, stiamo concedendo a questa maggioranza per apportare le opportune modifiche che rendano minimamente digeribile questa norma, è un tempo che ci dovrete restituire, cioè ci attendiamo che al saldo di questa norma voi riconosciate all'opposizione, mi piace di più opposizione rispetto a minoranza, come termine, riconosciate all'opposizione che tutta l'enorme fatica che è stata fatta nel cercare inutilmente di spiegare determinate cose, come per esempio questa. Parliamoci chiaro non può non essere individuato un elemento ideologico nel cercare di escludere la parte residenziale di queste zone dall'aumento volumetrico. Perché? Quale dovrebbe essere lo scempio che si intende impedire all'interno di una zona servizi?
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Sardegna). Signor Assessore, non me ne voglia, ma è stata la maggioranza che ha dato in pasto alla minoranza questo provvedimento. Io non so di chi sia stata l'ispirazione, chi l'abbia pensato, ma visto che stiamo trattando tutti problemi di dettaglio, ma perché non prendere il decreto Floris e cambiare gli standard? Come si è fatto con la legge numero 45, con l'integrazione e le direttive per le zone agricole. Avrebbe potuto scrivere il suo nome nella storia della Sardegna, avrebbe fatto un decreto, avrebbe fatto un decreto partecipato dove si sarebbero potuti sentire gli imprenditori, gli ambientalisti, gli enti locali, tutti quanti. Bastava lasciare tutto l'impianto, tutti i capisaldi che ci sono nel decreto Floris per quanto riguarda tutta la normativa e cambiare e modificare esclusivamente di standard urbanistici. Io perché non si è fatto così non lo capisco. Che si è arrivati a un provvedimento che dimostra proprio un modo di legiferare che non corrisponde alle esigenze che si hanno di una cosa rapida, di una legge che poteva essere fatta con due articoli o tre articoli che è fatta di 52 articoli, che vuol andare a prendere le cose che sono spicciole, e che non affronta i problemi generali invece della materia.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Rinuncio, Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Chiedo la votazione nominale.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 527 con procedimento elettronico.
Ha domandato di parlare il consigliere Ruggeri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUGGERI LUIGI (PD). Sì, Presidente è solo perché…
CHERCHI OSCAR (FI). No, Presidente, quando è chiusa la votazione.
RUGGERI LUIGI (PD). Rinuncio all'intervento.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 527.
(Segue la votazione)
Prendo atto che il consigliere Crisponi si è astenuto.
Risponde sì il consigliere: Tocco.
Rispondono no i consiglieri: Agus - Arbau - Azara - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Collu - Comandini - Cozzolino - Desini - Forma - Lai - Ledda - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula - Zedda Paolo.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda - Crisponi - Zedda Alessandra.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 30
votanti 26
astenuti 4
maggioranza 14
favorevoli 1
contrari 25
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 528.
Ha domandato di parlare il consigliere Oscar Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CHERCHI OSCAR (FI). Presidente, io cercherò con l'emendamento numero 528, che ha sicuramente il mio parere favorevole, di rispondere, con grande rispetto naturalmente, alla collega Rossella Pinna che è intervenuta in questo dibattito. Noi continuiamo nella nostra posizione che non è, l'ho dichiarato più volte, non è ostruzionismo, questo si chiama garantismo che è differente rispetto al concetto di ostruzionismo. Si fa ostruzionismo quando non si ha conoscenza della materia e si parla di tutt'altro. Mi sembra che da un paio di settimane a questa parte gli interventi che si sono succeduti all'interno di quest'Aula da parte dell'opposizione o minoranza, chiamatela come meglio preferite, siano interventi che mirano a migliorare la legge, che mirano a dare risposte e quindi ad essere propositivi. Quindi non è vero che non siamo propositivi, siamo molto propositivi e abbiamo presentato 600 emendamenti, abbiamo presentato emendamenti agli emendamenti con concetti tecnici importanti e fondamentali per il miglioramento della legge, non sono emendamenti per perdere tempo o emendamenti che non hanno fondamento, sono molto pregnanti, onorevole Sabatini, ancora di più di quello che possiate pensare voi. Perché questi emendamenti, mi rivolgo adesso all'onorevole Sabatini e non più all'onorevole Pinna, questi emendamenti non sono probabilmente suggeriti direttamente da noi, dai consiglieri regionali, ma sono suggeriti dalle associazioni di categoria, da sindaci, da colleghi professionisti, da associazione degli industriali, sono stati suggeriti da chi ha utilizzato il Piano casa dal 2009 al 2014 e si è reso conto invece che l'attività che è stata proposta e quindi approvata con la legge numero 4 è stata prolifica. Mentre invece mi sembra che quel signore che vi suggerisce dall'esterno, che era nostro collega per due legislature e che non è più, c'è chi lo chiama mastro Don Gesualdo, chi lo chiama, non ricordo, Belzebù, non lo so, quel signore lì che anche ieri sera ha chiamato per dire: "Non cedete sulle zone F, non cedete sulle zone agricole, rimanete fermi nella posizione altrimenti salta la maggioranza e bisogna cambiare la Giunta", eventualmente a questo signore… va comunque cambiata la Giunta siamo d'accordo… a questo signore bisogna spiegare eventualmente che il Consiglio regionale decide che cosa deve fare, è il Consiglio regionale che è titolato a legiferare. Quindi se si vuole partecipare al Consiglio regionale non ci si candida al Parlamento europeo, si viene qua, ci si candida al Consiglio regionale, si viene eletti dentro il Consiglio regionale e si parla dentro il Consiglio regionale, non da Bruxelles, perché da Bruxelles è troppo distante e siccome anche oggi abbiamo il problema del wi-fi che non funziona benissimo all'interno di quest'aula forse il messaggio non arriva in modo chiaro. Quindi siamo propositivi, lo stiamo dicendo da più di una settimana, lo abbiamo detto anche ieri in modo chiaro e sincero, francamente credo che non ci sia altro da aggiungere. Mi sembra che il tempo sia andato oltre forse quello mio a disposizione, quindi mi fermo in automatico, aspettavo la freccia che non è arrivata ma forse c'è proprio un problema tecnico e quindi mi fermo qua. Grazie Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Per annunciare il voto favorevole all'emendamento e per approfittare anche dell'occasione per dire alla collega Pinna, che con un intervento molto garbato ha richiamato tutti alla concretezza, d'altra parte è una persona che ha fatto il sindaco, credo che avendo fatto il sindaco è orientata naturalmente verso il pragmatismo e la concretezza, ma devo dire, onorevole Pinna, che al di là della negatività del provvedimento di cui io credo che lei più di molti altri si renda conto, da giorni è sul tavolo la proposta del presidente Floris che ha fatto un ragionamento di puro buon senso, cioè ha detto fermiamo il gioco, torniamo un attimo in Commissione o troviamo comunque una sede in cui si possa parlare e cerchiamo di portare questo provvedimento a una cosa che possa davvero essere utile. Questo non è stato fatto, si sta andando avanti ahimè anche in modo, questo purtroppo mi pare che sia nelle cose etero diretto, perché questo provvedimento è diretto dall'esterno, una parte del Partito Democratico ha imposto la linea all'altra parte e anche agli alleati, noi non possiamo che prendere atto di questo e fare tutto quello che possiamo fare per impedire che questo provvedimento venga eletto. Dico anche, onorevole Pinna, se il provvedimento fosse rimasto quello che ha presentato la Giunta per quanto ispirato a canoni dal nostro punto di vista non condivisibili però era qualcosa che si teneva, che aveva un senso, questo provvedimento è stato stravolto, sono state aggiunte norme che era meglio non aggiungere per il loro impatto negativo, come abbiamo detto mille volte anche dal punto di vista formale, e questo è un motivo che ovviamente diventa determinante in questa battaglia, Presidente, che ha portato anche prima la minoranza per una scelta politica a non prendere parte alla votazione. Io parlo in questo momento a nome di tutti i Gruppi e la prego di tenere conto di questa circostanza nel verbale di questa seduta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Ignazio Locci per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOCCI IGNAZIO (FI). Presidente, annuncio il voto favorevole all'emendamento, ci sarebbe qui da specificare e fare una interpretazione autentica rispetto al fantasma sempre, ma quello voleva semplicemente rappresentare, come sempre ha spiegato il collega Tedde, una crisi di identità da cui era secondo noi in questo momento afflitta la maggioranza di questo Consiglio. E ancora non condividiamo la tesi secondo cui sarebbe il centrodestra, questa parte politica a gridare al lupo al lupo e a non essere creduta in questo grido. In realtà al lupo al lupo arriva esattamente dalla vostra parte politica rispetto alle paure di cementificazione che tutti i giorni volete mettere sul piatto, anzi ci additate come i cementificatori mentre voi invece siete i paladini della difesa dell'ambiente, del paesaggio e della pianificazione. Cosa che non è assolutamente vera. E guardate, io sono anche convinto che su questo voi non abbiate da prendere né consigli né tantomeno ordini dal vostro segretario perché avete questo atteggiamento che vi deriva, vivaddio, dalla differenza… l'etica, la differenza morale, la differenza antropologica, tanto decantata degli uomini e delle donne della sinistra rispetto a noi poveri straccioni, brutti, sporchi e ignoranti del centrodestra. Non è così che si può recuperare la concretezza del dibattito che ci può portare… noi siamo certi che possa arrivare un ulteriore sforzo da parte di questa maggioranza per andare incontro in realtà alle volontà di questo Governo regionale che sono ovviamente di natura diversa rispetto alla vostra visione, ed è qui che ritorna la vostra crisi di identità che noi vi invitiamo a curare in fretta per risolvere i problemi dei sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). La collega Rossella Pinna ha un po' risvegliato in noi gli animi assopiti vista l'ora tarda, con un po' di appetito, ma alcuni argomenti recitati ci obbligano a dare qualche risposta. Non siete propositivi e ci fate perdere interesse, il vostro interesse, questo è vero, voi non avete nessun interesse a migliorare questa legge, non avete nessun interesse. Pietro Cocco, siediti perché hai già disturbato abbastanza… Io vorrei ricordare all'Aula… Presidente, però io chiederei la cortesia che i colleghi si accomodino, perché non possono essere di intralcio, a parte dare le spalle, onorevole Cocco non è che sia molto corretto oltre che rispettoso. Oggi Cagliari, Presidente, è in assetto di guerra, in questo momento a Cagliari ci sono quattro manifestazioni contemporaneamente in quattro luoghi diversi, questo vuol dire il gradimento dell'opinione pubblica, il gradimento dei sardi… Presidente, se vogliamo giocare, questo non è serio. Presidente, è lei che deve tutelare tutto il Consiglio, abbia rispetto.
PRESIDENTE. Onorevole Rubiu, vada avanti, grazie. Onorevole Cocco, la richiamo.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Oggi Cagliari è sotto le bombe, ci sono contemporaneamente quattro manifestazioni diverse, sotto l'Assessorato…
PRESIDENTE. Onorevole Cocco, la richiamo per la seconda volta.
RUBIU GIANLUIGI (Area Popolare Sarda). Presidente, rinuncio all'intervento, grazie.
PRESIDENTE. Onorevole Cocco, lei è Capogruppo del Gruppo di maggioranza relativa di questo Consiglio regionale, la invito a mantenere un contegno che consenta a tutti di parlare tranquillamente. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (FI). Presidente, io voglio spezzare una lancia a favore del collega Cocco. A parte il fatto che questo è un emendamento importante, perché con la parola abitativa evoca lamentele che mi sono giunte da parecchi di voi, restituiscici la nostra libertà personale, restituiscici ai nostri affetti, non c'è da parte nostra nessun intento sadico, c'è solo un obiettivo politico. E devo dire che proprio la carenza di interesse sulla trama è un indizio che mi è provenuto dalla collega Pinna, stanno facendo in me rivedere il giudizio complessivo sull'opera. Perché in effetti il continuo evocare quello che è il colpevole tradizionale nei gialli, cioè la figura che normalmente viene identificata, quella con il profilo psicologico più ombroso, quello con le maggiori difficoltà riconducibili ad aspetti comportamentali, nei gialli ovviamente intendo, è la figura sulla quale normalmente ci si concentra di più per individuare il colpevole di un delitto. Io non vorrei invece che qui la trama fosse più sottile, e mi ha fatto venire invece il dubbio la collega Pinna che in questo caso l'assassino sia il maggiordomo, cioè quello dai modi gentili, quello con un comportamento assai conciliante, a volte servizievole, che però potrebbe financo essere quello che ci tiene inchiodati a quest'aula. Adesso, siccome questo sospetto sta cominciando a mio avviso ad aleggiare su questa Assemblea, io credo che se poi alla fine la questione fosse che non sia mai il maggiordomo da togliere di mezzo per arrivare ad una soluzione felice, per lo meno rispetto, se non proprio su tutto quanto il giallo, rispetto all'articolo 19 che tutto sommato ci intratterrà per le prossime settimane.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, se continuate così sospendo la seduta.
Ha domandato di parlare il consigliere Pier Mario Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Per confermare che comunque continuo a votare rosso, rosso come di sinistra come dico io, rosso perché stiamo andando a cambiare una legge fatta da altri, sicuramente aveva anche lati positivi, ma per migliorarla. Anche perché, onorevole Fasolino, mi rivolgo a lei, casualmente mi è arrivato poc'anzi stranamente un messaggio anche a me, un SMS, lo sa cosa dice questo SMS? Da non credere, secondo un'indagine demoscopica l'unico che ha tratto profitto sicuramente da questa legge è un onorevole qua dentro, di Sorso, caso strano. L'unico che l'ha saputa interpretare bene sicuramente…
PRESIDENTE. Onorevole, spero di non aver capito, spero di non aver capito, onorevole.
MANCA PIER MARIO (Soberania e Indipendentzia). Glielo spiego benissimo, ho detto che l'unico che è riuscito a trovare… perché è vergognoso, non ho detto niente, non ho detto che ha fatto niente di male, e sicuramente questa legge l'ha saputa interpretare bene, sicuramente io in base a quello che ho visto, sicuramente non sono d'accordo e dico che questa legge va cambiata, e sto lottando dentro quest'Aula per fare una legge differente. Non ho detto niente di male, non sto insultando nessuno, Presidente, ho detto solamente che sicuramente la legge alcuni l'hanno saputa interpretare. A me quel modo di interpretare la legge vedendo il giornale non piace, sono per una legge diversa, e continuo a votare rosso perché voglio una legge diversa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Carta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CARTA ANGELO (PSd'Az). Io voterò a favore di questo emendamento, quindi il mio voto sarà verde, anche perché l'ambizione più grande che ognuno ha credo che sia quella di avere la casa, la casa che ci evoca un sacco di bellissimi pensieri, mettere su casa per una coppia di giovani è una cosa importante, casa dolce casa, casa mia per piccina che tu sia, un tetto sopra la testa e un progetto per tornare a casa. Ecco, facciamoci un progetto per tornare a casa tutti quanti quanto prima, e il progetto per tornare a casa tutti quanti prima è sempre quello che disse l'onorevole Floris, portiamo la legge nella sede opportuna e giusta che è la Commissione, rivediamola insieme, cerchiamo di capire dove questa legge si può migliorare anche per accontentare l'onorevole Pier Mario Manca e non solo noi, e cerchiamo di fare una legge che sia la più condivisa possibile, perché di questo stiamo parlando. Non stiamo parlando di qualcuno che vuole stare qua a tutti i costi, vuole accamparsi in aula consiliare e qualcun altro vuole andarsene, stiamo parlando del fatto che una legge come questa non può essere approvata, non può essere accolta, non può essere accettata, e per l'opposizione dire che non la accetta, che non la condivide, restano due cose, parla uno per tutti, noi, ogni volta che votiamo, ogni volta che c'è un emendamento, e dice che non siamo d'accordo, oppure prendiamo la parola tutti quanti e diciamo fortemente che non siamo d'accordo. Questo sta accadendo oggi, a prescindere da Belzebù, a prescindere da Mastro Don Gesualdo, a prescindere da qualunque altra figura che aleggia intorno a quest'aula, perché il destino di questa legge non è fuori di quest'aula, è dentro quest'aula. Allora si tratta che tutti quanti ci si metta di buzzo buono e si cerchi la strada per fare di questa legge una legge la più condivisa possibile, una legge che è stato detto più volte che è una legge provvisoria, e allora nella sua provvisorietà cerchiamo di non mortificare chi, nel frattempo che si farà la legge giusta, dovrà osservare e applicare questa, che è una legge ingiusta.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Ancora una volta con questo emendamento il mio voto personale è a favore per la soppressione del comma 6 della parolina magica, una delle tante che sono state spesso richiamate negli interventi che si susseguono oramai da giorni e giorni. Ed è anche vero che la nostra gentile collega Rossella Pinna reclama il lavoro all'interno dell'Aula, e debbo dire, devo essere sincero, noi stiamo esclusivamente portando il valore della ragione, vogliamo comunicare all'Aula, ma anche ai tanti che ci stanno seguendo dall'esterno, quali sono le ragioni del perché diciamo no con sicurezza, con certezza e con ostinazione. È anche vero che ci permettiamo di aggiungere anche qualche stilla di ostruzionismo: ce lo consentono i regolamenti e c'è consentito soprattutto perché non ci piacciono affatto le modalità con cui voi vi volete a tutti i costi arrogare il diritto di portare una legge che vada a svantaggio del territorio della Sardegna. È siccome tutti i colleghi leggono tutta una serie di informazioni che arrivano via SMS, mi permetto, perché ne è arrivato una da una gentile signorina che ci guarda attraverso Internet, che dice: "Aspettiamo sì la legge, ma non con ansia, bensì con terrore", perché questo è il sentimento che all'esterno naturalmente viene individuato, la signorina in questione conosce molto bene non solo i regolamenti d'Aula, ma conosce anche le difficoltà applicative di leggi che non svolgono la funzione di essere applicate nell'interesse della gente della Sardegna. Ed è questo il motivo per il quale, inevitabilmente, voteremo a favore di questo emendamento soppressivo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TRUZZU PAOLO (Sardegna). Per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento presentato dai colleghi e per ringraziare anche i colleghi della maggioranza, perché devo dire che nei loro interventi, più unici che rari, ogni tanto ci offrono importanti spunti di riflessione. Ce li ha offerti ieri l'onorevole Ruggeri, che ha detto che chi pensa male vive male, e oggi abbiamo avuto la dimostrazione di chi pensa male, l'abbiamo appena avuta, c'è l'ha offerta l'onorevole Anedda stamattina e ce l'ha appena offerta anche la collega Rossella Pinna, che sarà oggi la più citata, ruberà il record al segretario del Partito Democratico, oggi sarà sicuramente la più citata in quest'Aula, che ha perfettamente ragione, effettivamente siamo ripetitivi, un po' noiosi, è difficile per tutti, a volte ci assale il torpore, io sono dovuto appena andare a prendere un caffè per risvegliarmi, però ci sono interventi come il suo che finalmente ci danno la possibilità di dire alcune cose e di dirle anche con ancora maggior chiarezza. Perché è vero che c'è la favoletta che ha raccontato del pastorello che grida "al lupo al lupo", però in quel caso che cosa succede? Che il pastorello grida "al lupo", tutti accorrono e il lupo non c'è, e succede una volta, poi succede la seconda volta, poi succede la terza volta, poi magari anche la quarta e la quinta, dalla festa nessuno gli crede più e nessuno accorre più. Ma ci sarebbe da interrogarsi oggi su chi è il pastore e chi è il lupo, perché è vero che noi stiamo ripetendo sempre le stesse cose, probabilmente nel tentativo di farvi capire che ci sono problemi seri sull'approvazione di questa legge, che questa legge non funziona, ed è altrettanto vero che non troviamo ascolto, per cui noi possiamo urlare continuamente "al lupo al lupo", ma non accorre nessuno, perché non vi siete mossi di un millimetro. Quindi potremmo continuare moralmente per un'altra settimana, e saremmo ancora qui. Questa è la favola. Però poi succede nella realtà, al di là di quello che accade in quest'Aula, nella realtà accade a volte che le pecore in qualche modo si ribellino al lupo e riescano anche a sconfiggerlo o ad ammazzarlo. Questo, nel caso dei politici, succede in cabina elettorale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Fasolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FASOLINO GIUSEPPE (FI). Per esprimere il mio voto favorevole all'emendamento e per dire che di certo chi manda i messaggi a me è più simpatico e meno cattivo di chi li manda all'onorevole Pier Mario Manca, perché la parola "profitto" da questa legge se la poteva risparmiare. Se invece di pensare, proprio nel caso che ha citato l'onorevole Manca, se invece di valutare questo si fosse valutata proprio quell'occasione dell'onorevole Peru, e lo si fosse visto in maniera asettica, si sarebbe potuto notare che cosa? Che un privato utilizzando il Piano casa che cosa ha fatto? Ha ristrutturato completamente una casa, non ha fatto uno scempio perché al di là dei gusti ha dato lavoro, ha creato economia e ha migliorato dal punto di vista energetico una casa vecchia, poi non voglio entrare nel merito dei gusti, perché può piacere o non piacere, però quello è il risultato di quel Piano casa; il risultato di quel Piano casa è quello! Cioè, un privato ha investito i propri soldi, onestamente guadagnati, per metterli nel mercato, per dare occupazione, per dare benessere. E quindi io dico: non si doveva utilizzare sicuramente quell'esempio e, onorevole Busia, lei veramente mi delude, nell'affermare "bene ha fatto", perché io purtroppo sento bene, nell'affermare "bene ha fatto" mi cade tutta la sua dolcezza, gentilezza, il savoir-faire che lei solitamente ha in quest'Aula. È una caduta di stile, che da lei proprio non mi sarei mai aspettato. Lei che è sempre così dolce, attenta, delicata; è veramente assurdo. E poi non commento la caduta di stile dell'onorevole Manca.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
TEDDE MARCO (FI). Io ho avuto l'impressione che la discussione, il confronto si stesse incanalando su binari di correttezza e soprattutto di proficuità, purtroppo ho avuto, abbiamo avuto un segnale che va nel senso opposto. Io non ricevo messaggi, però ascolto, sento ciò che viene detto in quest'Aula, e sicuramente in questa Aula poc'anzi sono state fatte affermazioni disdicevoli, quanto meno disdicevoli, oltre che vagamente e vanamente e tristemente allusorie, ma inutilmente allusorie, perché sicuramente non colpiscono nel segno, in quanto nulla di ciò che è stato alluso è accaduto. Quindi io credo, sono convinto che il collega che ha fatto queste affermazioni disdicevoli e infondate saprà chiedere scusa, anche per riportare nei giusti binari il dialogo in quest'Aula. Sono convinto di questo, così come sono convinto che la collega, garbata collega, apprezzata collega Rossella Pinna non è sempre affetta da torpore, per esempio, allorché noi ascoltavamo con molta attenzione un intervento di un apprezzato collega, ha scritto sulla chat del Consiglio regionale un'esclamazione molto simpatica, che denotava la sua posizione e situazione di estrema attenzione, quindi non sempre la consigliera Rossella Pinna è affetta da torpore. Tra le altre cose debbo anche precisare, collega, che allorché si parla di Vitangelo Moscarda, il personaggio non viene riferito al fantasma che aleggia nell'aria, ma alla crisi di entità della maggioranza di centrosinistra; se lei l'aveva già capito me ne scuso, pensavo avesse interpretato diversamente.
Detto questo, non ci deve far paura il termine abitativo residenziale, non è una bestemmia, assolutamente, non è una parolaccia, la destinazione abitativa residenziale, tra le altre cose, è una destinazione che esprime il concetto di casa, di tetto, di focolare, di famiglia, non stiamo parlando di speculazione. Ma perché dobbiamo mettere questo accento negativo sulla destinazione residenziale, sulla destinazione abitativa? È un errore, è una presa di posizione assurda, stolta, sbagliata, controproducente, ma nei confronti di tutti. Tra le altre cose stiamo parlando di residenze, di abitazioni, di focolari e di famiglia di soggetti, gli imprenditori, coloro che esercitano un'attività nelle zone D, che stanno attraversando un momento difficile. Come faceva notare il mio Capogruppo, la deflazione non è più dietro l'angolo, ma è sopra le nostre teste, il calo dell'occupazione è evidentissimo…
Il voto è favorevole ovviamente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA ALESSANDRA (FI). Presidente, io voterò a favore di questo emendamento, però credo che la giornata di oggi sia iniziata male e veramente sta finendo davvero peggio. Anche perché, onorevole Manca, vorrei dirle che io spero davvero che non abbia voluto offendere i colleghi, ma lei forse dicendo quella frase molto antipatica, ed è un eufemismo, mi limito a dire, certamente poco sensibile e poco consona a quest'Aula, lei ha offeso sostanzialmente tutto quel milione e mezzo di interventi che ci sono stati da parte dei cittadini sardi per, come dice lei, trarre profitto, e veramente mi vergogno anche a ripetere questa frase, perché è stato consentito da una legge legittima. Quindi, lo dico sinceramente, proviamo a rientrare nei ranghi, a usare dei toni e delle parole adeguate.
Io non condivido le esternazioni della collega Pinna. Forse dovremmo essere più produttivi. Purtroppo, cara Rossella, ognuno di noi ha il suo ruolo e, ti dico, noi non siamo ostruzionisti. Noi è dall'inizio che stiamo cercando con ragionevoli proposte di portarvi in un binario di confronto, in un binario nel quale vi possiate ravvedere di alcune situazioni che non fanno bene di certo allo sviluppo del nostro territorio e alla sua salvaguardia, ma soprattutto non vanno neanche nell'ottica di sostegno della riqualificazione del patrimonio isolano. Ecco che allora, dico, ognuno di noi qui ha un ruolo ben preciso, prima di tutto quello di essere legislatore, e credo che oltre che essere legislatori dovremmo essere prima di tutto dei signori.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mario Floris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
FLORIS MARIO (Sardegna). Presidente, io non mi rivolgo mai a nessuno. Se già evitassimo questo, di rivolgerci ognuno nei confronti degli altri, avremmo fatto un passo in avanti. Ognuno deve esprimere la propria opinione. Meno male che c'è l'ostruzionismo e meno male che ci sono queste forme democratiche perché già nei partiti di maggioranza la maggioranza è obbligata a stare insieme e come avete fatto voi, vi tappate il naso e votate cose che non condividete. Se ci fosse solo questo e non ci fosse la possibilità di criticare e di utilizzare le norme democratiche saremo a un sistema totalitario e non a un sistema democratico.
Ma poi mi meraviglia, signor Presidente, il fatto che molti degli emendamenti presentati dalla minoranza sono uguali agli emendamenti presentati da molti colleghi della maggioranza. Vuol dire che c'è un problema e il problema c'è. Vedete, io ieri mi sono astenuto in un emendamento presentato dalla minoranza perché fossi stato in maggioranza, onorevole Cocco, avrei votato l'emendamento della minoranza. A chi sta prendere in mano le redini della situazione? Alla maggioranza, che ha il diritto-dovere di governare e ha il diritto-dovere di trovare gli equilibri e gli accordi che sono necessari. Ieri sembrava che tutto fosse raggiunto, dopodiché non si è voluto votare niente e la maggioranza non presenta neanche quello che è stato raggiunto non per fare un regalo alla minoranza, ma perché si era capito che alcuni errori andavano modificati. Dove sono questi emendamenti e la maggioranza perché non li presenta? Perché questo in ognuno di noi può suscitare un interesse e può suscitare una presa di posizione magari differente da quella che ha in questo momento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (SEL). Io intervengo, se posso, per il fatto di cui adesso si sta parlando negli interventi successivi all'intervento del collega Pier Mario Manca. Non voglio difendere Pier Mario e mi scuso io con Antonello Peru perché sicuramente non si voleva offendere la sua persona, che comunque è stimatissima, e credo anche che quello che volesse dire Pier Mario è stato detto male da lui ed è stato in parte frainteso da noi, perché sicuramente le parole di Pier Mario, per come lo conosco, non volevano assolutamente entrare nel merito di una vicenda che poi già l'onorevole Peru ha chiarito benissimo anche qualche giorno fa.
PERU ANTONELLO (FI). Lo chiarisco dopo! Con lui e dentro quest'Aula lo chiarisco!
COCCO DANIELE (SEL). Calma Antonello, che nessuno ce l'ha con te. Io credo che se noi continuiamo di questo passo veramente ci sentiremo offesi tutti. Io credo che sia il caso di fermarci un attimino e credo davvero si debba dare il giusto peso a quella che può essere stata una scivolata, ma solo perché interpretata male.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Anna Maria Busia per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Signor Presidente, sono di diverso avviso. Credo che il collega Manca non abbia bisogno di difensori perché non c'è nelle sue parole - io sono stata ben attenta - nessuna offesa. Il termine profittare nel vocabolario della lingua italiana non ha nessunissima valenza negativa, è legato naturalmente al concetto che si vuole esprimere. Profittare di una legge dello Stato non ha nessuna accezione negativa. Si voleva soltanto, e lo so perché il collega Manca mi ha spiegato, sottolineare semplicemente il fatto che una legge evidentemente…
PRESIDENTE. Scusi, onorevole Busia, se la interrompo. Noi non abbiamo nessuna discussione in corso su questo argomento. Noi stiamo facendo le dichiarazioni di voto sull'emendamento numero 528. Vi invito a intervenire sull'emendamento numero 528.
BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Presidente, la ringrazio per questo richiamo, con il quale io, tra l'altro, avrei concluso perché mi pare che si sia usciti dall'argomento cui ci si deve attenere. Quella era semplicemente una premessa per evitare che si torni sulla questione. Se poi si dice che si sia andato fuori dall'argomento principale, che è la legge che stiamo discutendo, e che questo lo ha fatto il consigliere Manca è nelle carte, anche perché mi pare che la questione personale che attiene a una vicenda che riguarda l'onorevole Peru sia stata proprio introdotta da lui stesso a seguito di un articolo di giornale su cui nessuno aveva posato particolare attenzione e che invece da lui stesso è stato richiamato in quest'Aula.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pietro Pittalis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PITTALIS PIETRO (FI). Siamo davvero all'assurdo. Nell'esprimere il voto favorevole a questo emendamento io sottolineo, e lo dico davvero con anche il dovuto sentimento che nutro nel rispetto delle persone, l'eleganza, lo stile, la bellezza di un problema che ha posto l'onorevole Rossella Pinna, sul quale io non sono d'accordo, ma lo ha fatto con i modi. Così come mi sorprende chi si offende perché in quest'Aula si usa del termine "marchetta" e poi si lascia passare così nell'indifferenza, si trova ogni giustificazione anche per le espressioni più vigliacche e più miserabili, Presidente. Più vigliacche e più miserabili! Ognuno deve guardarsi in casa propria, farsi un'analisi di coscienza, partire dal suo vissuto e da quello che sta facendo prima di puntare il dito su qualcun altro! Qua non ci sono né scheletri negli armadi, né ci sono posizioni di cui qualcuno deve vergognarsi. Di cosa stiamo parlando? Qui si prende a pretesto che cosa? Una situazione, un fatto di che cosa? Che interferenza ha con l'emendamento che stiamo discutendo?
BUSIA ANNA MARIA (Centro Democratico). Presidente, è fuori tema!
PITTALIS PIETRO (FI). Allora, dal tema sei uscita fuori tu, sei uscita, che non hai neanche dichiarato come voti per questo emendamento! Presidente, si vede che non hanno assolutamente voglia di concludere l'iter di questa legge, ma alcuni settori della stessa maggioranza. Perché io noto - e lo dico con serietà - che ci sono settori della maggioranza che sono aperti al confronto, al dialogo, perché capiscono l'importanza di questa legge, ma c'è gente in quest'Aula che è assolutamente distratta, che non sa neanche di che cosa si sta parlando e noi non accettiamo assolutamente da chi dall'inizio fino a questo momento è stato zitto sul contenuto di questa legge, che impartisca o dia o pretenda di dare lezioni di qualunque natura, e men che meno morale o etica! Perché non ci stiamo. Si vergognino!
PRESIDENTE. Anche in questo caso invito anche lei, onorevole Pittalis, che ha dimostrato di saper mantenere l'equilibrio anche in situazioni come queste, a parole più consone a quest'Aula.
(Interruzioni del consigliere Pittalis)
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 528.
(Segue la votazione)
Rispondono sì i consiglieri: Carta - Cherchi Oscar - Cossa - Crisponi - Fasolino - Fenu - Floris - Locci - Oppi - Peru - Pinna Giuseppino - Pittalis - Rubiu - Tatti - Tedde - Tocco - Truzzu - Tunis - Zedda Alessandra.
Rispondono no i consiglieri: Arbau - Busia - Cherchi Augusto - Cocco Daniele - Cocco Pietro - Collu - Comandini - Cozzolino - Demontis - Desini - Forma - Ledda - Lotto - Manca Gavino - Manca Pier Mario - Meloni - Moriconi - Perra - Pinna Rossella - Piscedda - Pizzuto - Ruggeri - Sabatini - Solinas Antonio - Tendas - Usula.
Si sono astenuti: il Presidente Ganau - Anedda.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 47
votanti 45
astenuti 2
maggioranza 23
favorevoli 19
contrari 26
(Il Consiglio non approva).
La seduta è tolta, il Consiglio è convocato questo pomeriggio alle ore 16.
La seduta è tolta alle ore 13 e 56.