Seduta n.267 del 20/10/2011 

CCLXVII SEDUTA

(POMERIDIANA)

Giovedì 20 ottobre 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 03.

COCCO DANIELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 6 ottobre 2011 (260), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Capelli, Felice Contu, Angelo Francesco Cuccureddu, Rosanna Floris, Domenico Gallus, Giovanni Mariani, Sergio Obinu, Sisinnio Piras, Paolo Terzo Sanna, Edoardo Tocco e Luciano Uras hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 20 ottobre 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, questi congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge statutaria

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge statutaria:

Steri - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo: "Norme per l'elezione del Consiglio regionale della Sardegna". (6)

(Pervenuta il 19 ottobre 2011 e assegnata alla prima Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu: "Norme per il riordino delle funzioni e della qualità dell'attività motoria e sportiva". (319)

(Pervenuta il 19 ottobre 2011 e assegnata alla ottava Commissione.)

PRESIDENTE. Considerate le numerose assenze in Aula, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 04, viene ripresa alle ore 16 e 17.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 265/A, che prosegue con la votazione dell'emendamento numero 159.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Stiamo parlando dell'emendamento numero 159, giusto Presidente?

PRESIDENTE. Sì.

PORCU (P.D.). L'emendamento numero 159 propone l'abrogazione del comma 5 dell'articolo 2 della legge numero 4 del 23 ottobre 2009, in particolare propone la cancellazione del fatto che venga definita e in qualche modo delineata la possibilità di edificare "per gli edifici ad uso residenziale e per i servizi connessi alla residenza situati in zona F turistica nei 300 metri dalla battigia". Gli incrementi in questo caso sarebbero ridotti del 10 per cento.

Noi crediamo che già definire questa fattispecie, ancorché delimitarla, sia un errore, inoltre che l'edificazione ulteriore nella fascia vicina alla costa, in particolare in quella dei 300 metri, sia un'eventualità assolutamente da evitare, e poi riteniamo che, proponendo la cassazione di questo comma, questa fattispecie non possa avvenire perché non sarebbe esplicitata in alcun modo nel testo. In ogni caso, anche con questo emendamento soppressivo, noi riproponiamo (ormai credo che sia chiaro lo schema maggioranza-opposizione) l'esigenza, se proprio si vuole intervenire sul Piano casa 1, sulla legge numero 4, di farlo semplicemente per specificare, delineare, rendere più chiaro il testo, che già non condividiamo, che avete approvato nel 2009, ma non certamente per aggiungere altre fattispecie.

E' chiaro che la nostra opposizione, i nostri interventi sono anche di natura politica. Nel frattempo voi stessi avete chiesto stamattina un rinvio e, chiedendo un rinvio, credo di poter dire che alcune nostre ragioni stanno anche facendo strada: cioè il fatto che non si possa tornare su una legge con 65 modifiche, modifiche che non hanno lo scopo di semplificare e rendere applicabile quello che avete già ritenuto di approvare, ma che addirittura introducono nuove fattispecie; ne abbiamo descritte varie, certamente ce ne sono moltissime nell'articolo successivo, 1 ter, la cui conseguenza sarebbe semplicemente di complicare e rendere del tutto inefficace questa legge.

Quindi, io voterò a favore dell'emendamento numero 159, auspico che la pausa pranzo abbia portato consiglio, che si possa con serenità entrare nel merito di questa legge sfrondandola dalla completa riscrittura, limitandosi a pochissime norme, che possano in qualche modo, non cambiarne la ratio ma migliorarne eventualmente l'efficacia.

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri Sisinnio Piras e Domenico Gallus sono rientrati dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, Assessore, il comma 5 dell'articolo 2 della "4" dice che gli interventi nella fascia dei 300 metri sono ammessi in zona F esclusivamente e limitatamente agli edifici unifamiliari. Prontamente, introducete la modifica, come lei suole dire, "migliorativa", perché ci mettiamo dentro anche quelli non più unifamiliari, ma pluripiano; quindi riguarda tutto. Questo per dire come l'intervento di cui ci stiamo occupando è altamente peggiorativo, ma non solo, è abbastanza confusionario perché si dice che questi aumenti possono essere fatti, dite voi, "a condizione che siano finalizzati al miglioramento della qualità architettonica…" e la proposta deve essere approvata dalla Commissione, da questa fantomatica "Commissione regionale per la qualità architettonica" presieduta da uno scultore: mi fermo qua, evito qualunque commento! Presieduta da uno scultore! Esiste già, l'avete nominata e vi rappresenta.

Nell'articolo 1 sexies, che presentate, dite che, per gli edifici in zona extraurbana ricadenti nella fascia dei 300 metri (è la stessa cosa, extraurbana o zona F, è uguale), sono ammessi gli interventi di demolizione e ricostruzione, senza l'obbligo del rispetto dell'aspetto e della forma dell'edificio originario a condizione che se ne mantenga inalterata la volumetria. In un caso, interviene il parere della Commissione, nell'altro caso, talmente ve ne "fregate" dell'opinione della Commissione che potete demolire e ricostruire a prescindere dalla forma originaria, basta che rimaniate dentro il limite di volumetrie, cioè tutto quello che si vuole. Questo è quello che è scritto nel cosiddetto testo migliorativo.

Ve lo dico perché, nello stesso testo, si sosterranno due cose e, quando noi vi diciamo che un punto di equilibrio fra la nostra posizione e la vostra posizione è quello di togliere tutto ciò che fa peggiorare la legge numero 4, ci sembra più che legittimo; alla luce di questo semplicissimo esempio, ma ve ne faremo tanti altri, nella stessa legge ci si contraddice sullo stesso punto. Voterò ovviamente a favore dell'emendamento numero 159 perché almeno elimina questa contraddizione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, onorevoli colleghi, intervengo anche io per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 159, non fosse altro perché le disposizioni dell'articolo interessato praticamente incidono sull'aumento di volumetrie su strutture uni o bifamiliari, quindi complessi già predisposti, non è possibile l'elevazione in altezza, però sicuramente consente ulteriore ampliamento strutturale. La cosa mi preoccupa perché comunque, anche nella nuova proposta, se non vado errando, questo articolo viene implementato dalla possibilità che questi aumenti di cubatura non siano solo nella zona F, prospiciente appunto ai 300 metri, ma addirittura interessino anche quelli avvicinandoli ai 1000 metri. Tenuto conto che, all'interno di questa fascia, comunque noi abbiamo edificazioni anche storiche, delle quali l'articolo non tiene conto.

Faccio riferimento agli insediamenti relativi a siti di natura economica legati all'attività di pesca, parlo, per fare alcuni esempi, della località di San Giovanni nell'oristanese, di Flumentorgiu nel medio campidano, di Santa Caterina nell'alto oristanese, per non parlare dell'area di Stintino dove, con le attività di pesca, lungo la costa orientale della Sardegna, troviamo siti di rilevanza storica, importante, che potrebbero essere, e non lo sono, considerati all'interno di questo emendamento e che quindi potrebbero ricevere degli interventi che deturpano o modificano quell'assetto urbanistico che dovrebbe invece caratterizzarli per il loro recupero e interezza, così come gli elementi architettonici e paesaggistici dovrebbero prevedere.

Ecco perché voto a favore dell'emendamento numero 159.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MORICONI (P.D.). Presidente, intervengo anch'io per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 159 e per dire che anch'io sono d'accordo con il collega Valerio Meloni quando dice che non siamo talebani dell'ambiente e poi che questi interventi favoriscono chi ha già la fortuna di poter disporre di un bene importante, in un luogo importante, che ha un valore certamente straordinario. Anch'io trovo difficoltà, così come hanno già detto altri colleghi, a immaginare come interventi di questo tipo possano essere inclusi all'interno di un processo attraverso il quale si migliora il profilo architettonico e il valore paesaggistico in generale di un contesto come quello che può essere all'interno di una fascia tra i 300 metri dalla battigia.

Aggiungo anche, lo dico con particolare imbarazzo, che mi sono pentito di aver detto, in qualche intervento fa, che mi sarei impegnato a riproporre lo stesso argomento a ogni occasione, cioè il problema della distanza degli edifici, fino a che qualcuno non mi avesse risposto, siccome non mi ha risposto nessuno, pur nell'imbarazzo, io sono costretto a farlo per mantenere fede all'impegno che ho assunto prima. Vi è un pronunciamento del TAR Sardegna, in riferimento al quale, io chiedo, ancora una volta, all'Assessore, al Presidente della Commissione o a chiunque volesse esprimere un suo punto di vista e un suo parere su quella sentenza, di aiutarmi a superare questo problema che, probabilmente, è solamente mio, non è un problema dell'Aula, non è un problema del Presidente della Commissione, e tanto meno dell'Assessore.

Anche perché prima, subito dopo aver fatto riferimento all'articolo 873 del Codice civile, laddove io stesso ragionavo sui 4 metri, ho verificato e appurato che la distanza non è di 4 metri, ma è di 3 metri, quindi nell'ipotesi di prima, cioè di due edifici distanti 6 metri, se volessero separatamente provare ad ampliare fino alla distanza dei 3 metri, i due si ritroverebbero nell'incredibile situazione di ritrovarsi adiacenti l'un edificio rispetto all'altro.

Allora, credo che una situazione di questo tipo, simulata in un ragionamento, debba trovare attenzione, considerazione e risposta da parte di quest'Aula, ripeto, del Presidente della Commissione o dell'Assessore, insomma di qualcuno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. Poiché non è presente in Aula, decade.

Metto in votazione l'emendamento numero 159.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Manca, Moriconi, Cugusi, Porcu, Marco Meloni, Corda, Zuncheddu.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 159.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Agus, Corda, Cugusi, Manca, Moriconi, Porcu, Sanna Gian Valerio, Solinas Antonio e Zuncheddu hanno votato a favore e che il consigliere Cappai ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Cocco Daniele - Corda - Cugusi - Manca - Moriconi - Porcu - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Piras - Pitea - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Solinas Christian - Stochino.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 39

votanti 38

astenuti 1

maggioranza 20

favorevoli 10

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 160.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). L'emendamento numero 160 propone nuovamente il tema che il collega Moriconi ha giustamente sollevato, quindi penso che lui non potrà che intervenire nuovamente. Credo che il comma 6 meriti di essere letto, perché è un manifesto programmatico della qualità legislativa della vostra maggioranza. In riferimento a tutte le fattispecie di incremento volumetrico, il comma 6 (che noi proponiamo di abrogare, perché assolutamente inapplicabile e incomprensibile, in tutti i casi di contenzioso, perlomeno) dice: "Gli adeguamenti e incrementi di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 possono superare i limiti di altezza e di distanza tra pareti prospicienti e i rapporti di copertura previsti dagli strumenti urbanistici vigenti…" - e qui già ce ne sarebbe - "… e dal decreto assessoriale 20 dicembre 1983, numero 2266/U (Disciplina dei limiti e dei rapporti relativi alla formazione di nuovi strumenti urbanistici ed alla revisione di quelli esistenti nei comuni della Sardegna)…" - e basterebbe anche questo, ma non basta - "fermo restando" - quindi bisogna tenere presente le due cose precedenti - "quanto previsto dal decreto ministeriale 5 luglio 1975…" - ecco il tema trattato - "(Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1986" - cioè noi stiamo andando a 2 secoli fa, diciamo, siamo nel ventunesimo secolo e stiamo andando a richiamare norme del diciannovesimo secolo - "relativamente all'altezza minima e ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali d'abitazione).". Tutto questo non basta perché nell'ultimo paragrafo si dice anche che: "Sono, comunque, fatti salvi i diritti dei terzi. Gli adeguamenti e incrementi rispettano i distacchi minimi previsti dal Codice civile e non possono essere realizzati utilizzando superfici destinate a soddisfare la quota minima di parcheggi prevista dalle leggi vigenti.".

Ecco, io mi chiedo se una norma siffatta, che richiama al suo interno cinque discipline diverse, di cui una del diciannovesimo secolo, possa essere utilizzata in caso di contenzioso. E' chiaro che l'ansia da deroghe, l'ansia da superamento delle discipline vigenti, vi ha portato a fare un grande pasticcio di cui, con questo emendamento, chiediamo la soppressione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, intervengo anch'io per dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 160, non foss'altro perché è all'articolo che va trattato con attenzione, perché l'aumento volumetrico può superare i limiti di altezza (in una situazione che vede la quasi totalità dei comuni senza strumento urbanistico, ma sappiamo che il dispositivo va anche oltre gli strumenti urbanistici adottati, quindi va in deroga) e in certi casi può essere utile, come spesso si è sentito in quest'Aula, per esempio nel caso dell'aumento di una camera per il nucleo familiare che magari vive una situazione disagiata, ma va in deroga anche alle pareti finestrate, quindi rendendo la privacy più vulnerabile.

Pertanto ritengo che questo articolo porti con sé anche un problema di natura sociale, molto delicata; l'abbattere le distanze e l'aumentare le volumetrie crea situazioni, come abbiamo detto, di convivenza che spesso portano a contenziosi dei quali gli amministratori locali sono quasi continuamente investiti, perché poi si utilizza l'istituzione per difendere il proprio diritto alla privacy.

Abbiamo detto che è uno di quegli articoli che crea comunque scompensi sociali dovuti al fatto che l'aumento di volumetria sarà consentito solo a quelle famiglie o solo a quei cittadini che dispongono di risorse finanziarie e quindi, di fatto, si consente a una parte della popolazione di usufruire della legge mentre l'altra parte di popolazione, peraltro quella che forse ha più bisogno di realizzare la camera, non è in grado di accedervi.

Ripeto, in questo passaggio, in modo particolare, è una norma antisociale, quindi anche una norma che accentua la diseguaglianza economica fra le famiglie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La necessità di eliminare il comma 6 deriva principalmente dal fatto, Presidente, che vorremmo impedire la modifica che stanno proponendo questa maggioranza e questo Assessore. Praticamente, la Giunta regionale si sostituisce a un'agenzia immobiliare e, a proposto di clientele, colleghi, questa è la lettura del comma 6 come verrebbe trasformato: "Gli ampliamenti realizzati con questa legge possono essere alienati a condizione che l'alienazione comprenda parzialmente o totalmente l'abitazione principale.". Che cosa vuol dire? Che ci stanno confezionando l'appartamento che si chiama in gergo "duplex", cioè quello che era prima una pertinenza, che era separato, e doveva essere pertinenza dell'unità immobiliare, adesso diventa una parte dell'unità immobiliare, con una scala interna, e hanno confezionato così il pacchetto che devono vendere.

Qualcuno di voi, Assessore, si faccia spiegare dai suoi uffici a quale regola e a quale disciplina edilizio-urbanistica, nel rigore giuridico di queste parole, corrisponde l'esito di questo comma. Se lei avrà il coraggio di spiegarmi questo, io ritiro tutto quello che ho detto finora sull'entità "mascalzonesca" di questo provvedimento, perché questa è la prova. Non c'è ombra di dubbio. Chi è che può avere interesse a delineare un pacchetto di immobile tra un'ex pertinenza e un'unità immobiliare per poterla alienare? Chi è? Se non un'agenzia immobiliare di qualche costruttore? E' una vergogna, Assessore! Assessore, lei si sta giocando la sua buona fama di persona perbene asseverando queste cose. Lei deve correre ai ripari e fermare questa deriva vergognosa. Altro che impronte digitali! E qualcuno chiedeva di fare i nomi? Collega Dedoni, io le volevo sollecitare la ricerca, la caccia al tesoro, ma qui ci sono più che le impronte, c'è la carta di identità!

Ecco perché bisogna votare contro il comma 6, per impedire che vengano fatte queste trasformazioni vergognose. Che lo scriva la stampa, invece che scrivere cose che non servono. Scrivete il contenuto di questo comma per spiegare a chi serve questa legge!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI VALERIO (P.D.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MORICONI (P.D.). Dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 160, anche se devo dire che c'è una riga che avrei voluto salvare, quella in cui si dice che sono "fatti comunque salvi i diritti dei terzi". Inoltre vorrei aggiungere, rispetto al ragionamento di prima (che dovrò riproporre sempre e che riguarda la distanza tra edifici, rispetto al quale quesito attendo una risposta), che mi sto interrogando anche sul problema che deriverebbe dall'ampliamento che superi i limiti in altezza, perché questo comporterebbe dei danni, immagino, a carico di coloro i quali avrebbero realizzato (nel caso in cui lo avessero fatto) un investimento acquistando, per esempio, un attico il cui valore è stimato anche in relazione ai benefici che da quella posizione ne potrebbero derivare; bene, la sopraelevazione di un edificio contiguo o comunque nelle vicinanze di questo attico, verrebbe a far decadere questo privilegio o questo beneficio di un edificio che, nello stesso istante, in cui vedrebbe preclusa la vista, che ne so, verso il mare, avrebbe un valore certamente di gran lunga inferiore; queste conseguenze dovrebbero essere calcolate in termini di danni.

Io immagino che un'iniziativa di questo tipo porterebbe il danneggiato a intraprendere un'iniziativa a tutela dei propri diritti e quindi a ricorrere presso il Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, il quale si è già pronunciato. Rispetto a quei pronunciamenti, io attendo sereno una risposta da parte dell'Assessore oppure da parte del Presidente della Commissione o di uno dei colleghi ai quali mi rivolgo implorando la loro considerazione e la loro attenzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Presidente, se il collega Sanna fosse più attento, vedrebbe che allegato agli emendamenti c'è un emendamento a firma Diana-Campus, quindi della maggioranza, che sopprime questo comma, in quanto precedentemente, nel disegno di legge della Giunta, si permetteva l'alienazione dell'immobile dopo dieci anni. E' un testo della Commissione, è stato emendato, speriamo che passi l'emendamento. Tutto qui.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Poi le parlo dell'altro emendamento.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Va bene, però bisogna vedere anche gli emendamenti che conseguono. Siamo in discussione. Tutto qui.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Va bene, la carta di identità c'è!

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Per quanto riguarda le distanze, bisogna vedere la decisione del TAR, perché io ritengo che non si debba e non si possa chiaramente oltrepassare le distanze o almeno andare in deroga alle distanze del Genio civile o alle distanze che impone il regolamento edilizio comunale e il PUC perché fanno parte integrante della norma; quindi è chiaro che gli ampliamenti debbono rispettare le distanze imposte per legge, anche se qui si dice che si va in deroga sino alla distanza imposta dal Genio civile, cioè 1 e 50 e 1 e 50. Ci sono comunque emendamenti che, se lei vede, in seguito riprendono l'argomento e la materia, però è necessario che io conosca tale decisione e in seguito le darò una risposta più precisa e più concreta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI VALERIO (P.D.). Mi scusi, Presidente, avevo rinunciato perché avevo necessità di avere un chiarimento che credo di aver avuto in modo esaustivo.

Assessore, posti tutti questi provvedimenti che abbiamo criticato nelle precedenti proposte, e continuiamo a criticare, io mi chiedo: "Si rende conto che tutte queste deroghe alle più elementari norme urbanistiche ed edilizie, tutte queste deroghe alle più elementari norme di buon senso, in definitiva, tutte queste deroghe possono produrre una sorta di favelas in certe realtà cittadine?". Mi riferisco per esempio all'assenza dei parcheggi; ci sono emendamenti che propongono anche di derogare alle norme igieniche e sanitarie, poi li vedremo, ci sarà da ridere, ne discuteremo, posto che questo sia possibile da un punto di vista giuridico.

Mi chiedo, e quindi le chiedo, è questo il senso del mio intervento, se si vuole arrivare a determinare questo comma: "Gli ampliamenti realizzati ai sensi del presente articolo possono essere alienati a condizione che l'alienazione comprenda parzialmente o totalmente l'abitazione principale". Si sta dicendo allora che io, se ho usufruito di queste disposizioni legislative e ho realizzato un corpo staccato da un nucleo centrale, dall'abitazione principale, lo posso alienare (questo è l'elemento di novità rispetto al passato) a condizione che venda anche un pezzo dell'abitazione principale. Ma non le pare un controsenso? Non sarebbe più facile dire che posso alienare unitamente all'abitazione principale, in quanto non sono due cose trattabili distintamente? Oppure stiamo prefigurando la possibilità di fare un giochino in modo tale che il bonus che stiamo dando con questo strumento possa essere alienato facendo finta di alienare un pezzo della mia abitazione principale che poi magari mi viene restituito chissà in quale modo?

Allora, siccome esistono tutte queste perplessità e questi dubbi, o c'è una risposta certa da un punto di vista tecnico o noi continuiamo a dire che si sta agendo per sotterfugi subdolamente per arrivare a ottenere cose che la normalità dei casi e il buonsenso non consentirebbero.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Presidente, assessore Rassu, io ho ascoltato le sue parole, però lei si è dimenticato di dire che l'articolo in questione, il comma che si sopprime con l'emendamento, che giustamente deve essere rivisto, viene spostato nella riscrittura all'articolo 8, "Condizioni di ammissibilità degli interventi", interventi che sono relativi agli articoli precedenti 2, 3, 4, 5 e 6. Quindi, non solo diventa più restrittivo, allarga, nel senso che si comprendono anche gli interventi previsti dagli articoli 5 e 6, andando esattamente in direzione opposta. Tanto è vero che, mentre prima si faceva riferimento al fatto che ci sono dei limiti almeno per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie, noi andiamo in deroga anche a quelle.

Questo lo dico, collegandomi anche con quello che diceva il collega Valerio Meloni. Assessore, non si rende conto che, con questa maniera di derogare un po' a tutto, rischiamo veramente di creare dei mostri che non saranno più gestibili? Rischiamo di mettere in difficoltà veramente le amministrazioni comunali che, tra l'altro, da un certo punto di vista sosteniamo nel dare risorse per adeguare e aggiornare i piani urbanistici comunali e nel frattempo con un documento che doveva essere straordinario, ma diventa ordinario, anzi diventa stabile nel tempo, andiamo a modificare tutti i criteri di pianificazione.

E' evidente, questo è proprio lampante, a lei è sfuggito questo, Assessore, le è sfuggito di dire esattamente che lo spostiamo più avanti nella rimodulazione della norma e lo estendiamo anche agli altri articoli. Quindi, non ne riduciamo l'impatto, anzi lo estendiamo. Per questo motivo voterò contro.

Presidente, io le farei notare con piacere che continuiamo questo dibattito in Aula in condizioni un po' desolanti, nel senso che la partecipazione è già inesistente e anzi ringrazio i colleghi che hanno almeno l'accortezza di stare qua seduti con noi ad ascoltarci, però veramente l'aula è deserta! Le chiedo anche di valutare l'opportunità, se c'è necessità di un ragionamento, di un momento di riflessione, di sospendere e riprendere quando ci sarà un auditorio un po' più attento e partecipe sicuramente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, intervengo brevissimamente solo per richiamare quello che ha già detto l'Assessore. Il testo originario, per quanto riguarda il comma 6, che sostituisce il comma 6 della vecchia legge numero 4 del 2009, su cui avete presentato un emendamento, prevedeva, come ha ricordato l'Assessore, che gli incrementi (cioè gli ampliamenti che già la legge precedente prevedeva potessero essere realizzati come corpi separati, purché fossero pertinenze dell'abitazione principale, pertinenza ad esempio è un garage) "non possono", ecco il testo presentato dalla Giunta, "non possono essere alienati… prima che siano decorsi dieci anni dalla dichiarazione di ultimazione dei lavori". Il senso qual è? Il senso è quello di dire che tu stai realizzando un qualcosa di inscindibile, com'è giusto, dall'abitazione principale e quindi non lo puoi vendere per realizzare un lucro immediato, però la Giunta si è posta per esempio il problema della successione nella proprietà di un immobile che, per motivi ereditari, debba essere suddiviso in due parti.

Allora, dare questo termine temporale serve per specificare che non si vuole agevolare la speculazione in modo che la parte aggiunta possa essere venduta e quindi monetizzata, ma rendere possibile l'utilizzazione anche di quella parte aggiunta con parte dell'immobile iniziale, trascorso un lasso di tempo. Ora, si può discutere se dieci, o cinque, sono d'accordo, però era una formula che diventava eccessivamente penalizzante nel passare degli anni perché qualcuno avrebbe potuto rendere inscindibile o comunque indivisibile una proprietà in cui fosse stato fatto un ampliamento ai sensi della legge numero 4. Questo era lo spirito con cui la Giunta ha approntato il testo iniziale poi, come ha detto l'Assessore, in Commissione si è pensato di voler allargare un po' le maglie ma, come ho già ricordato, esistono degli emendamenti che auspico l'Aula voglia cogliere che riportano lo spirito iniziale sia della Giunta che della legge.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 160.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 160.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cuccu ha votato a favore e che i consiglieri Cappai, Cappellacci, Meloni Francesco e Sanna Giacomo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Cocco Daniele - Cuccu - Cugusi - Lotto - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 43

astenuti 1

maggioranza 22

favorevoli 6

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 161.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, vedo che sono rientrati alcuni colleghi in aula, spero che possano dare anche un contributo al nostro dibattito. L'emendamento numero 161 propone la soppressione del comma 7 dell'articolo 2 della legge numero 4 del 2009, un comma che, a mio avviso, invece andrebbe lasciato. Preannuncio pertanto il mio voto di astensione sull'emendamento in questione.

In particolare il comma 7 prevede che comunque gli incrementi volumetrici non si applichino alle zone urbanistiche omogenee A, a meno che non ci sia una espressa delibera del consiglio comunale, nel qual caso varrebbe per gli immobili di più recente costruzione. Credo che sia un comma (tra l'altro abbiamo anche contribuito a scriverlo nel Piano casa 1) che può essere lasciato ma è evidente che l'intento che perseguiamo, anche con questo emendamento, è di favorire la discussione e di portarvi a più miti consigli, di farvi ragionare su una legge che rischia di essere una cura peggiore del male.

A me ha fatto piacere sentire intervenire l'Assessore e anche il collega Campus, però vorrei spiegare all'Assessore che, rincorrere gli emendamenti della maggioranza e della Giunta che ritornano su un testo che è stato modificato in Commissione e identificare una volontà della Giunta o della maggioranza negli emendamenti, diventa molto difficile per noi che stiamo in Aula e dimostra anche come la vostra maggioranza e la vostra Giunta siano tra di loro assolutamente scoordinate, perché un buon modo di procedere implicherebbe che l'assessore Rassu stesse in Commissione quando si fanno le leggi e le modifiche e dalla Commissione uscisse già un testo che recepisce la volontà della maggioranza e la volontà della Giunta. Se questo non avviene, noi andremo incontro ad altre leggi confuse e pasticciate che andiamo a rincorrere con emendamenti e con emendamenti agli emendamenti. Su questo esprimo il voto di astensione nella speranza che serva questo tempo per migliorare quel poco che c'è da migliorare in una legge di per sé assai negativa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Poi ci proverò a convincere il collega che aveva un fondamento l'emendamento soppressivo, però voglio rispondere all'Assessore. E' chiaro che noi parliamo sul testo, poi ci sono gli emendamenti e poi, se volete tentare di farci credere che, con questo emendamento numero 126, si risolvano i problemi, evidentemente ci state sottovalutando; qui si dice che non possono essere alienati separatamente all'unità immobiliare principale. Che cosa significa? Che non si può fare quello che ho detto prima? Si può fare, perché ciò che viene diviso è l'unità principale non quella che si aggiunge come ex pertinenza. Questo pertanto mette solo una facciata ai problemi, non li risolve. So interpretare le parole e so capire qual è la filosofia che sottende a questa esigenza, perché sennò nessuno avrebbe parlato di questo. Queste sono esigenze immobiliariste e non urbanistiche, da immobiliaristi, punto!

Poi, per quanto riguarda l'emendamento in questione, noi chiediamo la cancellazione del comma che tratta i centri storici per il semplice fatto che l'intesa Stato-Regione prescrive che il Piano casa non possa agire all'interno dei centri storici, non dice "nei confronti degli edifici che hanno più di cinquant'anni", dice "nell'ambito del perimetro dei centri storici", voi invece, facendo questa distinzione, andate anche qui a violare i limiti e i contorni che lo Stato ha autorizzato, diciamo così tra virgolette, autorizzato per modo di dire, perché come voi sapete un protocollo d'intesa non è una fonte normativa e mette a pregiudizio qualunque conseguenza. Nonostante tutto, dando anche il beneficio d'inventario al valore dell'intesa, l'intesa, Assessore, dice che non si costruisce nei centri storici, punto! Non dice "una differenza fra edifici con più di cinquant'anni e meno di cinquant'anni" perché sta dicendo "voglio tutelare i comuni che hanno fatto uno studio particolareggiato" e loro più di noi conoscono che cosa c'è dentro un centro storico.

Invece voi vi infischiate anche di questo e sottoponete i comuni a contraddire le risorse, gli sforzi professionali e la conoscenza che è stata messa per definire una tutela all'interno di quella comunità. Ecco perché va votato favorevolmente anche questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Assessori e onorevoli colleghi, esprimo anch'io il voto favorevole all'emendamento non foss'altro perché già la legge numero 4 su questo passaggio lasciava inalterate molte perplessità, non foss'altro perché ci troviamo di fronte a due aspetti, un po' li ha accennati l'onorevole Sanna, in modo particolare crea problemi sicuramente alle amministrazioni comunali su due fronti: ci sono comuni che, anche se pochi, hanno adottato il piano particolareggiato nelle zone A e hanno compreso, all'interno del piano particolareggiato, anche quegli edifici con meno di cinquant'anni, addirittura in certi casi, poiché si fanno gli studi di gronda, svettano spesso oltre la linea di gronda e quindi si tenta con i piani particolareggiati di rimodulare i centri storici e quindi di armonizzarli.

In questo caso invece si va in deroga: quell'edificio, per il quale magari nel piano particolareggiato era previsto un eventuale intervento che lo avrebbe riportato a livelli consentiti, quindi sulle stesse linee di gronda delle abitazioni circostanti, lo si vede invece implementato addirittura con aumento di volumetrie. In maniera molto più diffusa invece avviene nei comuni dove addirittura non esiste neanche il piano particolareggiato, quindi non esiste neanche ridisegnamento o riarmonizzazione del centro storico perché non c'è uno studio in tal senso; noi non facciamo altro che implementare la diseguaglianza architettonica all'interno dei centri storici appunto a causa della non predisposizione del piano particolareggiato.

Però, come vediamo, in ambedue i casi non facciamo altro che non rispettare i centri storici ma anzi li sconvolgiamo ulteriormente perché tutte le costruzioni inferiori ai cinquant'anni sono soggette a implemento di volumetria, quindi andando anche in deroga, com'è stato detto, e sacrificando tutti gli sforzi di valutazione e di studio fatti nei comuni dove hanno il piano particolareggiato; in più si crea un ulteriore aggravio perché i consigli comunali saranno chiamati, ogniqualvolta c'è un intervento in questi edifici, a dover deliberare in merito. Credo che non stiamo aiutando affatto le amministrazioni comunali a risolvere i problemi urbanistici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (Gruppo Misto). In effetti, devo ammettere che questo articolo fino adesso ha procurato qualche beneficio. Per fare un esempio l'amministrazione di Cagliari, non avendo fatto definizione di comparti, ha impedito totalmente l'intervento nel centro storico, quindi anch'io mi sto ponendo le stesse perplessità che si poneva prima il consigliere Porcu, nel senso che, in questo momento, questo è l'unico articolo in assoluto di tutta questa legge che restituisce dignità e potestà alle amministrazioni locali. E' veramente l'unico, quindi avrei bisogno anch'io di ragionare per capire se l'eventuale assenza di questo articolo può invece innescare problemi di intervento massiccio in centro storico, anche perché penso che, per quanto attiene il rischio di illegittimità, le nostre amministrazioni abbiano grande difficoltà a percepirne l'impatto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Io credo che sia pericoloso entrare nei centri storici e consentire facendo anche dei distinguo. I volumi realizzati dopo cinquant'anni incidono limitatamente, il centro storico rappresenta una sua unicità, il bello e il brutto, l'antico, il meno antico e il vecchio sono stati individuati come zona A e sottoposti a una normativa che, in qualche modo, ne tutela il loro valore nel loro insieme. Quindi individuare e consentire è problematico, i comuni si sono dotati, quelli che si sono dotati, di piani particolareggiati dei centri storici, alcuni comuni hanno fatto il piano del colore, alcuni comuni addirittura hanno fatto il piano delle coperture, dei tetti e delle terrazze a tasca, intervenire in una condizione come questa vuol dire comunque compromettere, alterare situazioni che sono state consolidate nel tempo, che creano situazioni di conflitto, di gelosia. Credo che i centri storici, se vogliamo avere una considerazione del valore che essi rappresentano in Sardegna, piccoli o grandi che siano, vadano rispettati per quello che sono. Il problema è che bisogna mettere da parte quella smania che vi ha portato a individuare tutto il possibile e l'immaginabile nel consentire lievitazioni volumetriche distribuite in modo indistinto.

E' un discorso che mi sono posto quando si discusse la legge numero 4, continuo a farlo oggi perché rappresenta un comparto così delicato che qualsiasi intervento, fuori da norme come quelle puntuali che sono le norme di dettaglio e i piani particolareggiati, potrebbe compromettere e innescare processi, come dire, di deterioramento della qualità e per certi versi anche squilibri in quelli che sono i rapporti in un'area già delicata e problematica a volte nella convivenza e nei rapporti condominiali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, il comma 7 è di una complessità assolutamente rilevante rispetto agli altri, le chiederei cortesemente, se fosse possibile, una sospensione di mezz'ora, per approfondire questo e altri temi di questa legge.

PRESIDENTE. Non essendoci opposizioni, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 06, viene ripresa alle ore 17 e 52.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 161, è stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 161.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Steri - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 21

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 162.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 162.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Greco ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 55

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 163.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 163.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Espa ha votato a favore e che i consiglieri Cappai, Maninchedda, Planetta, Sanna Giacomo e Stochino hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 21

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 164.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 164.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 55

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 165.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 165.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 20

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 166.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 166.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Solinas Christian e Zedda Alessandra hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 167.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 167.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 168.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 168.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Ladu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 22

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 169.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 169.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ladu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 170.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 170.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 171.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 171.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Salis ha votato a favore e che i consiglieri Greco, Ladu, Planetta, Sanna Matteo e Zedda hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 22

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 172.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, emendamento numero 172.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Amadu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 59

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 20

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 173.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 173.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Piras - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Amadu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 23

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Sospendo la seduta e comunico che i lavori riprenderanno alle ore 22.

(La seduta è sospesa alle ore 18 e 02)



Allegati seduta

CCLXVII SEDUTA

(POMERIDIANA)

Giovedì 20 ottobre 2011

Presidenza della Presidente LOMBARDO

La seduta è aperta alle ore 16 e 03.

COCCO DANIELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 6 ottobre 2011 (260), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Capelli, Felice Contu, Angelo Francesco Cuccureddu, Rosanna Floris, Domenico Gallus, Giovanni Mariani, Sergio Obinu, Sisinnio Piras, Paolo Terzo Sanna, Edoardo Tocco e Luciano Uras hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 20 ottobre 2011.

Poiché non vi sono opposizioni, questi congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge statutaria

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge statutaria:

Steri - Artizzu - Biancareddu - Cappai - Contu Felice - Obinu - Sanna Matteo: "Norme per l'elezione del Consiglio regionale della Sardegna". (6)

(Pervenuta il 19 ottobre 2011 e assegnata alla prima Commissione.)

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

Cugusi - Sechi - Uras - Zuncheddu: "Norme per il riordino delle funzioni e della qualità dell'attività motoria e sportiva". (319)

(Pervenuta il 19 ottobre 2011 e assegnata alla ottava Commissione.)

PRESIDENTE. Considerate le numerose assenze in Aula, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 04, viene ripresa alle ore 16 e 17.)

Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell'economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo) e norme per la semplificazione delle procedure amministrative in materia edilizia e paesaggistica - Modifiche alla legge regionale 12 agosto 1998, n. 28 (Norme per l'esercizio delle competenze in materia di tutela paesistica trasferite alla Regione autonoma della Sardegna con l'articolo 6 del DPR 22 maggio 1975, n. 480, e delegate con l'articolo 57 del DPR 19 giugno 1979, n. 348) e alla legge regionale 14 maggio 1984, n. 22 (Norme per la classificazione delle aziende ricettive)" (265/A)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 265/A, che prosegue con la votazione dell'emendamento numero 159.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Stiamo parlando dell'emendamento numero 159, giusto Presidente?

PRESIDENTE. Sì.

PORCU (P.D.). L'emendamento numero 159 propone l'abrogazione del comma 5 dell'articolo 2 della legge numero 4 del 23 ottobre 2009, in particolare propone la cancellazione del fatto che venga definita e in qualche modo delineata la possibilità di edificare "per gli edifici ad uso residenziale e per i servizi connessi alla residenza situati in zona F turistica nei 300 metri dalla battigia". Gli incrementi in questo caso sarebbero ridotti del 10 per cento.

Noi crediamo che già definire questa fattispecie, ancorché delimitarla, sia un errore, inoltre che l'edificazione ulteriore nella fascia vicina alla costa, in particolare in quella dei 300 metri, sia un'eventualità assolutamente da evitare, e poi riteniamo che, proponendo la cassazione di questo comma, questa fattispecie non possa avvenire perché non sarebbe esplicitata in alcun modo nel testo. In ogni caso, anche con questo emendamento soppressivo, noi riproponiamo (ormai credo che sia chiaro lo schema maggioranza-opposizione) l'esigenza, se proprio si vuole intervenire sul Piano casa 1, sulla legge numero 4, di farlo semplicemente per specificare, delineare, rendere più chiaro il testo, che già non condividiamo, che avete approvato nel 2009, ma non certamente per aggiungere altre fattispecie.

E' chiaro che la nostra opposizione, i nostri interventi sono anche di natura politica. Nel frattempo voi stessi avete chiesto stamattina un rinvio e, chiedendo un rinvio, credo di poter dire che alcune nostre ragioni stanno anche facendo strada: cioè il fatto che non si possa tornare su una legge con 65 modifiche, modifiche che non hanno lo scopo di semplificare e rendere applicabile quello che avete già ritenuto di approvare, ma che addirittura introducono nuove fattispecie; ne abbiamo descritte varie, certamente ce ne sono moltissime nell'articolo successivo, 1 ter, la cui conseguenza sarebbe semplicemente di complicare e rendere del tutto inefficace questa legge.

Quindi, io voterò a favore dell'emendamento numero 159, auspico che la pausa pranzo abbia portato consiglio, che si possa con serenità entrare nel merito di questa legge sfrondandola dalla completa riscrittura, limitandosi a pochissime norme, che possano in qualche modo, non cambiarne la ratio ma migliorarne eventualmente l'efficacia.

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri Sisinnio Piras e Domenico Gallus sono rientrati dal congedo.

Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Presidente, Assessore, il comma 5 dell'articolo 2 della "4" dice che gli interventi nella fascia dei 300 metri sono ammessi in zona F esclusivamente e limitatamente agli edifici unifamiliari. Prontamente, introducete la modifica, come lei suole dire, "migliorativa", perché ci mettiamo dentro anche quelli non più unifamiliari, ma pluripiano; quindi riguarda tutto. Questo per dire come l'intervento di cui ci stiamo occupando è altamente peggiorativo, ma non solo, è abbastanza confusionario perché si dice che questi aumenti possono essere fatti, dite voi, "a condizione che siano finalizzati al miglioramento della qualità architettonica…" e la proposta deve essere approvata dalla Commissione, da questa fantomatica "Commissione regionale per la qualità architettonica" presieduta da uno scultore: mi fermo qua, evito qualunque commento! Presieduta da uno scultore! Esiste già, l'avete nominata e vi rappresenta.

Nell'articolo 1 sexies, che presentate, dite che, per gli edifici in zona extraurbana ricadenti nella fascia dei 300 metri (è la stessa cosa, extraurbana o zona F, è uguale), sono ammessi gli interventi di demolizione e ricostruzione, senza l'obbligo del rispetto dell'aspetto e della forma dell'edificio originario a condizione che se ne mantenga inalterata la volumetria. In un caso, interviene il parere della Commissione, nell'altro caso, talmente ve ne "fregate" dell'opinione della Commissione che potete demolire e ricostruire a prescindere dalla forma originaria, basta che rimaniate dentro il limite di volumetrie, cioè tutto quello che si vuole. Questo è quello che è scritto nel cosiddetto testo migliorativo.

Ve lo dico perché, nello stesso testo, si sosterranno due cose e, quando noi vi diciamo che un punto di equilibrio fra la nostra posizione e la vostra posizione è quello di togliere tutto ciò che fa peggiorare la legge numero 4, ci sembra più che legittimo; alla luce di questo semplicissimo esempio, ma ve ne faremo tanti altri, nella stessa legge ci si contraddice sullo stesso punto. Voterò ovviamente a favore dell'emendamento numero 159 perché almeno elimina questa contraddizione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, Assessori, onorevoli colleghi, intervengo anche io per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 159, non fosse altro perché le disposizioni dell'articolo interessato praticamente incidono sull'aumento di volumetrie su strutture uni o bifamiliari, quindi complessi già predisposti, non è possibile l'elevazione in altezza, però sicuramente consente ulteriore ampliamento strutturale. La cosa mi preoccupa perché comunque, anche nella nuova proposta, se non vado errando, questo articolo viene implementato dalla possibilità che questi aumenti di cubatura non siano solo nella zona F, prospiciente appunto ai 300 metri, ma addirittura interessino anche quelli avvicinandoli ai 1000 metri. Tenuto conto che, all'interno di questa fascia, comunque noi abbiamo edificazioni anche storiche, delle quali l'articolo non tiene conto.

Faccio riferimento agli insediamenti relativi a siti di natura economica legati all'attività di pesca, parlo, per fare alcuni esempi, della località di San Giovanni nell'oristanese, di Flumentorgiu nel medio campidano, di Santa Caterina nell'alto oristanese, per non parlare dell'area di Stintino dove, con le attività di pesca, lungo la costa orientale della Sardegna, troviamo siti di rilevanza storica, importante, che potrebbero essere, e non lo sono, considerati all'interno di questo emendamento e che quindi potrebbero ricevere degli interventi che deturpano o modificano quell'assetto urbanistico che dovrebbe invece caratterizzarli per il loro recupero e interezza, così come gli elementi architettonici e paesaggistici dovrebbero prevedere.

Ecco perché voto a favore dell'emendamento numero 159.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MORICONI (P.D.). Presidente, intervengo anch'io per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento numero 159 e per dire che anch'io sono d'accordo con il collega Valerio Meloni quando dice che non siamo talebani dell'ambiente e poi che questi interventi favoriscono chi ha già la fortuna di poter disporre di un bene importante, in un luogo importante, che ha un valore certamente straordinario. Anch'io trovo difficoltà, così come hanno già detto altri colleghi, a immaginare come interventi di questo tipo possano essere inclusi all'interno di un processo attraverso il quale si migliora il profilo architettonico e il valore paesaggistico in generale di un contesto come quello che può essere all'interno di una fascia tra i 300 metri dalla battigia.

Aggiungo anche, lo dico con particolare imbarazzo, che mi sono pentito di aver detto, in qualche intervento fa, che mi sarei impegnato a riproporre lo stesso argomento a ogni occasione, cioè il problema della distanza degli edifici, fino a che qualcuno non mi avesse risposto, siccome non mi ha risposto nessuno, pur nell'imbarazzo, io sono costretto a farlo per mantenere fede all'impegno che ho assunto prima. Vi è un pronunciamento del TAR Sardegna, in riferimento al quale, io chiedo, ancora una volta, all'Assessore, al Presidente della Commissione o a chiunque volesse esprimere un suo punto di vista e un suo parere su quella sentenza, di aiutarmi a superare questo problema che, probabilmente, è solamente mio, non è un problema dell'Aula, non è un problema del Presidente della Commissione, e tanto meno dell'Assessore.

Anche perché prima, subito dopo aver fatto riferimento all'articolo 873 del Codice civile, laddove io stesso ragionavo sui 4 metri, ho verificato e appurato che la distanza non è di 4 metri, ma è di 3 metri, quindi nell'ipotesi di prima, cioè di due edifici distanti 6 metri, se volessero separatamente provare ad ampliare fino alla distanza dei 3 metri, i due si ritroverebbero nell'incredibile situazione di ritrovarsi adiacenti l'un edificio rispetto all'altro.

Allora, credo che una situazione di questo tipo, simulata in un ragionamento, debba trovare attenzione, considerazione e risposta da parte di quest'Aula, ripeto, del Presidente della Commissione o dell'Assessore, insomma di qualcuno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. Poiché non è presente in Aula, decade.

Metto in votazione l'emendamento numero 159.

Ha domandato di parlare il consigliere Sanna Gian Valerio. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Chiedo la votazione nominale.

PRESIDENTE. Invito i consiglieri che appoggiano la richiesta ad alzarsi.

(Appoggiano la richiesta i consiglieri Manca, Moriconi, Cugusi, Porcu, Marco Meloni, Corda, Zuncheddu.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 159.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Agus, Corda, Cugusi, Manca, Moriconi, Porcu, Sanna Gian Valerio, Solinas Antonio e Zuncheddu hanno votato a favore e che il consigliere Cappai ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Cocco Daniele - Corda - Cugusi - Manca - Moriconi - Porcu - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Mula - Mulas - Murgioni - Oppi - Piras - Pitea - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Solinas Christian - Stochino.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 39

votanti 38

astenuti 1

maggioranza 20

favorevoli 10

contrari 28

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 160.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). L'emendamento numero 160 propone nuovamente il tema che il collega Moriconi ha giustamente sollevato, quindi penso che lui non potrà che intervenire nuovamente. Credo che il comma 6 meriti di essere letto, perché è un manifesto programmatico della qualità legislativa della vostra maggioranza. In riferimento a tutte le fattispecie di incremento volumetrico, il comma 6 (che noi proponiamo di abrogare, perché assolutamente inapplicabile e incomprensibile, in tutti i casi di contenzioso, perlomeno) dice: "Gli adeguamenti e incrementi di cui ai commi 1, 2, 3 e 4 possono superare i limiti di altezza e di distanza tra pareti prospicienti e i rapporti di copertura previsti dagli strumenti urbanistici vigenti…" - e qui già ce ne sarebbe - "… e dal decreto assessoriale 20 dicembre 1983, numero 2266/U (Disciplina dei limiti e dei rapporti relativi alla formazione di nuovi strumenti urbanistici ed alla revisione di quelli esistenti nei comuni della Sardegna)…" - e basterebbe anche questo, ma non basta - "fermo restando" - quindi bisogna tenere presente le due cose precedenti - "quanto previsto dal decreto ministeriale 5 luglio 1975…" - ecco il tema trattato - "(Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1986" - cioè noi stiamo andando a 2 secoli fa, diciamo, siamo nel ventunesimo secolo e stiamo andando a richiamare norme del diciannovesimo secolo - "relativamente all'altezza minima e ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali d'abitazione).". Tutto questo non basta perché nell'ultimo paragrafo si dice anche che: "Sono, comunque, fatti salvi i diritti dei terzi. Gli adeguamenti e incrementi rispettano i distacchi minimi previsti dal Codice civile e non possono essere realizzati utilizzando superfici destinate a soddisfare la quota minima di parcheggi prevista dalle leggi vigenti.".

Ecco, io mi chiedo se una norma siffatta, che richiama al suo interno cinque discipline diverse, di cui una del diciannovesimo secolo, possa essere utilizzata in caso di contenzioso. E' chiaro che l'ansia da deroghe, l'ansia da superamento delle discipline vigenti, vi ha portato a fare un grande pasticcio di cui, con questo emendamento, chiediamo la soppressione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Presidente, intervengo anch'io per dichiarare il voto favorevole all'emendamento numero 160, non foss'altro perché è all'articolo che va trattato con attenzione, perché l'aumento volumetrico può superare i limiti di altezza (in una situazione che vede la quasi totalità dei comuni senza strumento urbanistico, ma sappiamo che il dispositivo va anche oltre gli strumenti urbanistici adottati, quindi va in deroga) e in certi casi può essere utile, come spesso si è sentito in quest'Aula, per esempio nel caso dell'aumento di una camera per il nucleo familiare che magari vive una situazione disagiata, ma va in deroga anche alle pareti finestrate, quindi rendendo la privacy più vulnerabile.

Pertanto ritengo che questo articolo porti con sé anche un problema di natura sociale, molto delicata; l'abbattere le distanze e l'aumentare le volumetrie crea situazioni, come abbiamo detto, di convivenza che spesso portano a contenziosi dei quali gli amministratori locali sono quasi continuamente investiti, perché poi si utilizza l'istituzione per difendere il proprio diritto alla privacy.

Abbiamo detto che è uno di quegli articoli che crea comunque scompensi sociali dovuti al fatto che l'aumento di volumetria sarà consentito solo a quelle famiglie o solo a quei cittadini che dispongono di risorse finanziarie e quindi, di fatto, si consente a una parte della popolazione di usufruire della legge mentre l'altra parte di popolazione, peraltro quella che forse ha più bisogno di realizzare la camera, non è in grado di accedervi.

Ripeto, in questo passaggio, in modo particolare, è una norma antisociale, quindi anche una norma che accentua la diseguaglianza economica fra le famiglie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). La necessità di eliminare il comma 6 deriva principalmente dal fatto, Presidente, che vorremmo impedire la modifica che stanno proponendo questa maggioranza e questo Assessore. Praticamente, la Giunta regionale si sostituisce a un'agenzia immobiliare e, a proposto di clientele, colleghi, questa è la lettura del comma 6 come verrebbe trasformato: "Gli ampliamenti realizzati con questa legge possono essere alienati a condizione che l'alienazione comprenda parzialmente o totalmente l'abitazione principale.". Che cosa vuol dire? Che ci stanno confezionando l'appartamento che si chiama in gergo "duplex", cioè quello che era prima una pertinenza, che era separato, e doveva essere pertinenza dell'unità immobiliare, adesso diventa una parte dell'unità immobiliare, con una scala interna, e hanno confezionato così il pacchetto che devono vendere.

Qualcuno di voi, Assessore, si faccia spiegare dai suoi uffici a quale regola e a quale disciplina edilizio-urbanistica, nel rigore giuridico di queste parole, corrisponde l'esito di questo comma. Se lei avrà il coraggio di spiegarmi questo, io ritiro tutto quello che ho detto finora sull'entità "mascalzonesca" di questo provvedimento, perché questa è la prova. Non c'è ombra di dubbio. Chi è che può avere interesse a delineare un pacchetto di immobile tra un'ex pertinenza e un'unità immobiliare per poterla alienare? Chi è? Se non un'agenzia immobiliare di qualche costruttore? E' una vergogna, Assessore! Assessore, lei si sta giocando la sua buona fama di persona perbene asseverando queste cose. Lei deve correre ai ripari e fermare questa deriva vergognosa. Altro che impronte digitali! E qualcuno chiedeva di fare i nomi? Collega Dedoni, io le volevo sollecitare la ricerca, la caccia al tesoro, ma qui ci sono più che le impronte, c'è la carta di identità!

Ecco perché bisogna votare contro il comma 6, per impedire che vengano fatte queste trasformazioni vergognose. Che lo scriva la stampa, invece che scrivere cose che non servono. Scrivete il contenuto di questo comma per spiegare a chi serve questa legge!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI VALERIO (P.D.). Rinuncio.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Moriconi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MORICONI (P.D.). Dichiaro il mio voto favorevole all'emendamento numero 160, anche se devo dire che c'è una riga che avrei voluto salvare, quella in cui si dice che sono "fatti comunque salvi i diritti dei terzi". Inoltre vorrei aggiungere, rispetto al ragionamento di prima (che dovrò riproporre sempre e che riguarda la distanza tra edifici, rispetto al quale quesito attendo una risposta), che mi sto interrogando anche sul problema che deriverebbe dall'ampliamento che superi i limiti in altezza, perché questo comporterebbe dei danni, immagino, a carico di coloro i quali avrebbero realizzato (nel caso in cui lo avessero fatto) un investimento acquistando, per esempio, un attico il cui valore è stimato anche in relazione ai benefici che da quella posizione ne potrebbero derivare; bene, la sopraelevazione di un edificio contiguo o comunque nelle vicinanze di questo attico, verrebbe a far decadere questo privilegio o questo beneficio di un edificio che, nello stesso istante, in cui vedrebbe preclusa la vista, che ne so, verso il mare, avrebbe un valore certamente di gran lunga inferiore; queste conseguenze dovrebbero essere calcolate in termini di danni.

Io immagino che un'iniziativa di questo tipo porterebbe il danneggiato a intraprendere un'iniziativa a tutela dei propri diritti e quindi a ricorrere presso il Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, il quale si è già pronunciato. Rispetto a quei pronunciamenti, io attendo sereno una risposta da parte dell'Assessore oppure da parte del Presidente della Commissione o di uno dei colleghi ai quali mi rivolgo implorando la loro considerazione e la loro attenzione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Ne ha facoltà.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Presidente, se il collega Sanna fosse più attento, vedrebbe che allegato agli emendamenti c'è un emendamento a firma Diana-Campus, quindi della maggioranza, che sopprime questo comma, in quanto precedentemente, nel disegno di legge della Giunta, si permetteva l'alienazione dell'immobile dopo dieci anni. E' un testo della Commissione, è stato emendato, speriamo che passi l'emendamento. Tutto qui.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Poi le parlo dell'altro emendamento.

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Va bene, però bisogna vedere anche gli emendamenti che conseguono. Siamo in discussione. Tutto qui.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Va bene, la carta di identità c'è!

RASSU (P.d.L.), Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Per quanto riguarda le distanze, bisogna vedere la decisione del TAR, perché io ritengo che non si debba e non si possa chiaramente oltrepassare le distanze o almeno andare in deroga alle distanze del Genio civile o alle distanze che impone il regolamento edilizio comunale e il PUC perché fanno parte integrante della norma; quindi è chiaro che gli ampliamenti debbono rispettare le distanze imposte per legge, anche se qui si dice che si va in deroga sino alla distanza imposta dal Genio civile, cioè 1 e 50 e 1 e 50. Ci sono comunque emendamenti che, se lei vede, in seguito riprendono l'argomento e la materia, però è necessario che io conosca tale decisione e in seguito le darò una risposta più precisa e più concreta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valerio Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MELONI VALERIO (P.D.). Mi scusi, Presidente, avevo rinunciato perché avevo necessità di avere un chiarimento che credo di aver avuto in modo esaustivo.

Assessore, posti tutti questi provvedimenti che abbiamo criticato nelle precedenti proposte, e continuiamo a criticare, io mi chiedo: "Si rende conto che tutte queste deroghe alle più elementari norme urbanistiche ed edilizie, tutte queste deroghe alle più elementari norme di buon senso, in definitiva, tutte queste deroghe possono produrre una sorta di favelas in certe realtà cittadine?". Mi riferisco per esempio all'assenza dei parcheggi; ci sono emendamenti che propongono anche di derogare alle norme igieniche e sanitarie, poi li vedremo, ci sarà da ridere, ne discuteremo, posto che questo sia possibile da un punto di vista giuridico.

Mi chiedo, e quindi le chiedo, è questo il senso del mio intervento, se si vuole arrivare a determinare questo comma: "Gli ampliamenti realizzati ai sensi del presente articolo possono essere alienati a condizione che l'alienazione comprenda parzialmente o totalmente l'abitazione principale". Si sta dicendo allora che io, se ho usufruito di queste disposizioni legislative e ho realizzato un corpo staccato da un nucleo centrale, dall'abitazione principale, lo posso alienare (questo è l'elemento di novità rispetto al passato) a condizione che venda anche un pezzo dell'abitazione principale. Ma non le pare un controsenso? Non sarebbe più facile dire che posso alienare unitamente all'abitazione principale, in quanto non sono due cose trattabili distintamente? Oppure stiamo prefigurando la possibilità di fare un giochino in modo tale che il bonus che stiamo dando con questo strumento possa essere alienato facendo finta di alienare un pezzo della mia abitazione principale che poi magari mi viene restituito chissà in quale modo?

Allora, siccome esistono tutte queste perplessità e questi dubbi, o c'è una risposta certa da un punto di vista tecnico o noi continuiamo a dire che si sta agendo per sotterfugi subdolamente per arrivare a ottenere cose che la normalità dei casi e il buonsenso non consentirebbero.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA (P.D.). Presidente, assessore Rassu, io ho ascoltato le sue parole, però lei si è dimenticato di dire che l'articolo in questione, il comma che si sopprime con l'emendamento, che giustamente deve essere rivisto, viene spostato nella riscrittura all'articolo 8, "Condizioni di ammissibilità degli interventi", interventi che sono relativi agli articoli precedenti 2, 3, 4, 5 e 6. Quindi, non solo diventa più restrittivo, allarga, nel senso che si comprendono anche gli interventi previsti dagli articoli 5 e 6, andando esattamente in direzione opposta. Tanto è vero che, mentre prima si faceva riferimento al fatto che ci sono dei limiti almeno per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie, noi andiamo in deroga anche a quelle.

Questo lo dico, collegandomi anche con quello che diceva il collega Valerio Meloni. Assessore, non si rende conto che, con questa maniera di derogare un po' a tutto, rischiamo veramente di creare dei mostri che non saranno più gestibili? Rischiamo di mettere in difficoltà veramente le amministrazioni comunali che, tra l'altro, da un certo punto di vista sosteniamo nel dare risorse per adeguare e aggiornare i piani urbanistici comunali e nel frattempo con un documento che doveva essere straordinario, ma diventa ordinario, anzi diventa stabile nel tempo, andiamo a modificare tutti i criteri di pianificazione.

E' evidente, questo è proprio lampante, a lei è sfuggito questo, Assessore, le è sfuggito di dire esattamente che lo spostiamo più avanti nella rimodulazione della norma e lo estendiamo anche agli altri articoli. Quindi, non ne riduciamo l'impatto, anzi lo estendiamo. Per questo motivo voterò contro.

Presidente, io le farei notare con piacere che continuiamo questo dibattito in Aula in condizioni un po' desolanti, nel senso che la partecipazione è già inesistente e anzi ringrazio i colleghi che hanno almeno l'accortezza di stare qua seduti con noi ad ascoltarci, però veramente l'aula è deserta! Le chiedo anche di valutare l'opportunità, se c'è necessità di un ragionamento, di un momento di riflessione, di sospendere e riprendere quando ci sarà un auditorio un po' più attento e partecipe sicuramente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Campus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CAMPUS (P.d.L.). Presidente, intervengo brevissimamente solo per richiamare quello che ha già detto l'Assessore. Il testo originario, per quanto riguarda il comma 6, che sostituisce il comma 6 della vecchia legge numero 4 del 2009, su cui avete presentato un emendamento, prevedeva, come ha ricordato l'Assessore, che gli incrementi (cioè gli ampliamenti che già la legge precedente prevedeva potessero essere realizzati come corpi separati, purché fossero pertinenze dell'abitazione principale, pertinenza ad esempio è un garage) "non possono", ecco il testo presentato dalla Giunta, "non possono essere alienati… prima che siano decorsi dieci anni dalla dichiarazione di ultimazione dei lavori". Il senso qual è? Il senso è quello di dire che tu stai realizzando un qualcosa di inscindibile, com'è giusto, dall'abitazione principale e quindi non lo puoi vendere per realizzare un lucro immediato, però la Giunta si è posta per esempio il problema della successione nella proprietà di un immobile che, per motivi ereditari, debba essere suddiviso in due parti.

Allora, dare questo termine temporale serve per specificare che non si vuole agevolare la speculazione in modo che la parte aggiunta possa essere venduta e quindi monetizzata, ma rendere possibile l'utilizzazione anche di quella parte aggiunta con parte dell'immobile iniziale, trascorso un lasso di tempo. Ora, si può discutere se dieci, o cinque, sono d'accordo, però era una formula che diventava eccessivamente penalizzante nel passare degli anni perché qualcuno avrebbe potuto rendere inscindibile o comunque indivisibile una proprietà in cui fosse stato fatto un ampliamento ai sensi della legge numero 4. Questo era lo spirito con cui la Giunta ha approntato il testo iniziale poi, come ha detto l'Assessore, in Commissione si è pensato di voler allargare un po' le maglie ma, come ho già ricordato, esistono degli emendamenti che auspico l'Aula voglia cogliere che riportano lo spirito iniziale sia della Giunta che della legge.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 160.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 160.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Cuccu ha votato a favore e che i consiglieri Cappai, Cappellacci, Meloni Francesco e Sanna Giacomo hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Agus - Cocco Daniele - Cuccu - Cugusi - Lotto - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cappellacci - Contu Mariano - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Fois - Gallus - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 44

votanti 43

astenuti 1

maggioranza 22

favorevoli 6

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 161.

Ha domandato di parlare il consigliere Porcu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PORCU (P.D.). Presidente, vedo che sono rientrati alcuni colleghi in aula, spero che possano dare anche un contributo al nostro dibattito. L'emendamento numero 161 propone la soppressione del comma 7 dell'articolo 2 della legge numero 4 del 2009, un comma che, a mio avviso, invece andrebbe lasciato. Preannuncio pertanto il mio voto di astensione sull'emendamento in questione.

In particolare il comma 7 prevede che comunque gli incrementi volumetrici non si applichino alle zone urbanistiche omogenee A, a meno che non ci sia una espressa delibera del consiglio comunale, nel qual caso varrebbe per gli immobili di più recente costruzione. Credo che sia un comma (tra l'altro abbiamo anche contribuito a scriverlo nel Piano casa 1) che può essere lasciato ma è evidente che l'intento che perseguiamo, anche con questo emendamento, è di favorire la discussione e di portarvi a più miti consigli, di farvi ragionare su una legge che rischia di essere una cura peggiore del male.

A me ha fatto piacere sentire intervenire l'Assessore e anche il collega Campus, però vorrei spiegare all'Assessore che, rincorrere gli emendamenti della maggioranza e della Giunta che ritornano su un testo che è stato modificato in Commissione e identificare una volontà della Giunta o della maggioranza negli emendamenti, diventa molto difficile per noi che stiamo in Aula e dimostra anche come la vostra maggioranza e la vostra Giunta siano tra di loro assolutamente scoordinate, perché un buon modo di procedere implicherebbe che l'assessore Rassu stesse in Commissione quando si fanno le leggi e le modifiche e dalla Commissione uscisse già un testo che recepisce la volontà della maggioranza e la volontà della Giunta. Se questo non avviene, noi andremo incontro ad altre leggi confuse e pasticciate che andiamo a rincorrere con emendamenti e con emendamenti agli emendamenti. Su questo esprimo il voto di astensione nella speranza che serva questo tempo per migliorare quel poco che c'è da migliorare in una legge di per sé assai negativa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Valerio Sanna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SANNA GIAN VALERIO (P.D.). Poi ci proverò a convincere il collega che aveva un fondamento l'emendamento soppressivo, però voglio rispondere all'Assessore. E' chiaro che noi parliamo sul testo, poi ci sono gli emendamenti e poi, se volete tentare di farci credere che, con questo emendamento numero 126, si risolvano i problemi, evidentemente ci state sottovalutando; qui si dice che non possono essere alienati separatamente all'unità immobiliare principale. Che cosa significa? Che non si può fare quello che ho detto prima? Si può fare, perché ciò che viene diviso è l'unità principale non quella che si aggiunge come ex pertinenza. Questo pertanto mette solo una facciata ai problemi, non li risolve. So interpretare le parole e so capire qual è la filosofia che sottende a questa esigenza, perché sennò nessuno avrebbe parlato di questo. Queste sono esigenze immobiliariste e non urbanistiche, da immobiliaristi, punto!

Poi, per quanto riguarda l'emendamento in questione, noi chiediamo la cancellazione del comma che tratta i centri storici per il semplice fatto che l'intesa Stato-Regione prescrive che il Piano casa non possa agire all'interno dei centri storici, non dice "nei confronti degli edifici che hanno più di cinquant'anni", dice "nell'ambito del perimetro dei centri storici", voi invece, facendo questa distinzione, andate anche qui a violare i limiti e i contorni che lo Stato ha autorizzato, diciamo così tra virgolette, autorizzato per modo di dire, perché come voi sapete un protocollo d'intesa non è una fonte normativa e mette a pregiudizio qualunque conseguenza. Nonostante tutto, dando anche il beneficio d'inventario al valore dell'intesa, l'intesa, Assessore, dice che non si costruisce nei centri storici, punto! Non dice "una differenza fra edifici con più di cinquant'anni e meno di cinquant'anni" perché sta dicendo "voglio tutelare i comuni che hanno fatto uno studio particolareggiato" e loro più di noi conoscono che cosa c'è dentro un centro storico.

Invece voi vi infischiate anche di questo e sottoponete i comuni a contraddire le risorse, gli sforzi professionali e la conoscenza che è stata messa per definire una tutela all'interno di quella comunità. Ecco perché va votato favorevolmente anche questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS (P.D.). Assessori e onorevoli colleghi, esprimo anch'io il voto favorevole all'emendamento non foss'altro perché già la legge numero 4 su questo passaggio lasciava inalterate molte perplessità, non foss'altro perché ci troviamo di fronte a due aspetti, un po' li ha accennati l'onorevole Sanna, in modo particolare crea problemi sicuramente alle amministrazioni comunali su due fronti: ci sono comuni che, anche se pochi, hanno adottato il piano particolareggiato nelle zone A e hanno compreso, all'interno del piano particolareggiato, anche quegli edifici con meno di cinquant'anni, addirittura in certi casi, poiché si fanno gli studi di gronda, svettano spesso oltre la linea di gronda e quindi si tenta con i piani particolareggiati di rimodulare i centri storici e quindi di armonizzarli.

In questo caso invece si va in deroga: quell'edificio, per il quale magari nel piano particolareggiato era previsto un eventuale intervento che lo avrebbe riportato a livelli consentiti, quindi sulle stesse linee di gronda delle abitazioni circostanti, lo si vede invece implementato addirittura con aumento di volumetrie. In maniera molto più diffusa invece avviene nei comuni dove addirittura non esiste neanche il piano particolareggiato, quindi non esiste neanche ridisegnamento o riarmonizzazione del centro storico perché non c'è uno studio in tal senso; noi non facciamo altro che implementare la diseguaglianza architettonica all'interno dei centri storici appunto a causa della non predisposizione del piano particolareggiato.

Però, come vediamo, in ambedue i casi non facciamo altro che non rispettare i centri storici ma anzi li sconvolgiamo ulteriormente perché tutte le costruzioni inferiori ai cinquant'anni sono soggette a implemento di volumetria, quindi andando anche in deroga, com'è stato detto, e sacrificando tutti gli sforzi di valutazione e di studio fatti nei comuni dove hanno il piano particolareggiato; in più si crea un ulteriore aggravio perché i consigli comunali saranno chiamati, ogniqualvolta c'è un intervento in questi edifici, a dover deliberare in merito. Credo che non stiamo aiutando affatto le amministrazioni comunali a risolvere i problemi urbanistici.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cugusi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CUGUSI (Gruppo Misto). In effetti, devo ammettere che questo articolo fino adesso ha procurato qualche beneficio. Per fare un esempio l'amministrazione di Cagliari, non avendo fatto definizione di comparti, ha impedito totalmente l'intervento nel centro storico, quindi anch'io mi sto ponendo le stesse perplessità che si poneva prima il consigliere Porcu, nel senso che, in questo momento, questo è l'unico articolo in assoluto di tutta questa legge che restituisce dignità e potestà alle amministrazioni locali. E' veramente l'unico, quindi avrei bisogno anch'io di ragionare per capire se l'eventuale assenza di questo articolo può invece innescare problemi di intervento massiccio in centro storico, anche perché penso che, per quanto attiene il rischio di illegittimità, le nostre amministrazioni abbiano grande difficoltà a percepirne l'impatto.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Sechi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SECHI (Gruppo Misto). Io credo che sia pericoloso entrare nei centri storici e consentire facendo anche dei distinguo. I volumi realizzati dopo cinquant'anni incidono limitatamente, il centro storico rappresenta una sua unicità, il bello e il brutto, l'antico, il meno antico e il vecchio sono stati individuati come zona A e sottoposti a una normativa che, in qualche modo, ne tutela il loro valore nel loro insieme. Quindi individuare e consentire è problematico, i comuni si sono dotati, quelli che si sono dotati, di piani particolareggiati dei centri storici, alcuni comuni hanno fatto il piano del colore, alcuni comuni addirittura hanno fatto il piano delle coperture, dei tetti e delle terrazze a tasca, intervenire in una condizione come questa vuol dire comunque compromettere, alterare situazioni che sono state consolidate nel tempo, che creano situazioni di conflitto, di gelosia. Credo che i centri storici, se vogliamo avere una considerazione del valore che essi rappresentano in Sardegna, piccoli o grandi che siano, vadano rispettati per quello che sono. Il problema è che bisogna mettere da parte quella smania che vi ha portato a individuare tutto il possibile e l'immaginabile nel consentire lievitazioni volumetriche distribuite in modo indistinto.

E' un discorso che mi sono posto quando si discusse la legge numero 4, continuo a farlo oggi perché rappresenta un comparto così delicato che qualsiasi intervento, fuori da norme come quelle puntuali che sono le norme di dettaglio e i piani particolareggiati, potrebbe compromettere e innescare processi, come dire, di deterioramento della qualità e per certi versi anche squilibri in quelli che sono i rapporti in un'area già delicata e problematica a volte nella convivenza e nei rapporti condominiali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salis. Ne ha facoltà.

SALIS (I.d.V.). Presidente, il comma 7 è di una complessità assolutamente rilevante rispetto agli altri, le chiederei cortesemente, se fosse possibile, una sospensione di mezz'ora, per approfondire questo e altri temi di questa legge.

PRESIDENTE. Non essendoci opposizioni, sospendo la seduta.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 06, viene ripresa alle ore 17 e 52.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.

Passiamo alla votazione dell'emendamento numero 161, è stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 161.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Steri - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 53

votanti 52

astenuti 1

maggioranza 27

favorevoli 21

contrari 31

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 162.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 162.

(Segue la votazione)

Prendo atto che la consigliera Greco ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 55

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 163.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 163.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Espa ha votato a favore e che i consiglieri Cappai, Maninchedda, Planetta, Sanna Giacomo e Stochino hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 21

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 164.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 164.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dessì - Diana Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 56

votanti 55

astenuti 1

maggioranza 28

favorevoli 21

contrari 34

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 165.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 165.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Steri - Stochino - Vargiu.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 57

votanti 56

astenuti 1

maggioranza 29

favorevoli 20

contrari 36

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 166.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 166.

(Segue la votazione)

Prendo atto che i consiglieri Cappai, Solinas Christian e Zedda Alessandra hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 167.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 167.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 168.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 168.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Ladu ha votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Planetta - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 22

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 169.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 169.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Ladu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 37

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 170.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 170.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 59

astenuti 1

maggioranza 30

favorevoli 21

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 171.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 171.

(Segue la votazione)

Prendo atto che il consigliere Salis ha votato a favore e che i consiglieri Greco, Ladu, Planetta, Sanna Matteo e Zedda hanno votato contro.

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Salis - Sanjust - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Amadu - Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si è astenuta: la Presidente Lombardo.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 60

astenuti 1

maggioranza 31

favorevoli 22

contrari 38

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 172.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, emendamento numero 172.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Porcu - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Bardanzellu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - De Francisci - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Piras - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Salis - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Amadu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 61

votanti 59

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 20

contrari 39

(Il Consiglio non approva).

Metto in votazione l'emendamento numero 173.

(Interruzione)

E' stata chiesta la votazione nominale.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 173.

(Segue la votazione)

Rispondono sì i consiglieri: Bardanzellu - Barracciu - Ben Amara - Bruno - Cocco Daniele - Corda - Cucca - Cuccu - Cugusi - Diana Giampaolo - Espa - Lotto - Manca - Meloni Marco - Meloni Valerio - Moriconi - Piras - Porcu - Salis - Sanna Gian Valerio - Sechi - Solinas Antonio - Zuncheddu.

Rispondono no i consiglieri: Artizzu - Biancareddu - Campus - Cappai - Cherchi - Contu Mariano - Cossa - Dedoni - Dessì - Diana Mario - Floris Mario - Greco - Ladu - Lai - Locci - Maninchedda - Meloni Francesco - Mula - Mulas - Murgioni - Obinu - Petrini - Pitea - Pittalis - Planetta - Rassu - Rodin - Sanjust - Sanna Giacomo - Sanna Matteo - Solinas Christian - Steri - Stochino - Vargiu - Zedda.

Si sono astenuti: la Presidente Lombardo - Amadu.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 60

votanti 58

astenuti 2

maggioranza 30

favorevoli 23

contrari 35

(Il Consiglio non approva).

Sospendo la seduta e comunico che i lavori riprenderanno alle ore 22.

(La seduta è sospesa alle ore 18 e 02)