CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 338

MOZIONE DEDONI - COSSA - CRISPONI - PITTALIS - CAPPELLACCI - CONTU - FASOLINO - LOCCI - PERU - TOCCO - TEDDE - TUNIS - ZEDDA Alessandra - CARTA - FUOCO - GALLUS - LEDDA - ORRÙ - SATTA - SOLINAS Christian - RUBIU - MARRAS - OPPI - PINNA Giuseppino - TRUZZU - USULA sul sistema di approvvigionamento idrico in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che l'acqua è un patrimonio da tutelare, essendo una risorsa limitata di alto valore ambientale, culturale ed economico, e l'accesso ad essa rappresenta un diritto umano, individuale e collettivo;

CONSTATATO che il problema della razionalizzazione del sistema di approvvigionamento idrico in Sardegna è un tema al centro della programmazione politica regionale oramai da decenni, ma ancora in attesa di una definitiva e strutturale risoluzione;

TENUTO CONTO che negli ultimi 15 anni le temperature medie annuali sono aumentate, le estive assumono valori massimi vicini a quelli delle fasce intertropicali, le precipitazioni sono diminuite nei volumi totali ed è diminuito il numero dei giorni di pioggia;

VALUTATO che la tendenza generale è all'aumento dell'intensità delle precipitazioni ed alla diminuzione della loro durata, con prospettive sempre più realistiche di desertificazione;

RILEVATO che il sistema idrico multisettoriale regionale è rappresentato dall'insieme di tutte le risorse di approvvigionamento idrico e di adduzione destinate ad alimentare, direttamente o indirettamente, più aree territoriali e diverse categorie di utenze (uso potabile, irriguo e industriale);

PRESO ATTO che le opere ed infrastrutture del sistema idrico multisettoriale sardo appartengono ex lege al demanio regionale, anche se trasferite ad un soggetto gestore;

CONVENUTO che nel paesaggio agrario sardo l'acqua rappresenta una variabile aleatoria: sovrabbondante per brevi periodi ed apportatrice di calamità e distruzioni, quasi assente nei mesi più caldi, con conseguenti e prolungati periodi di siccità;

APPURATO che durante l'ultimo secolo la Sardegna si è dotata di un numero crescente di laghi artificiali e dighe, la maggior parte delle quali non può essere riempita fino alla piena capienza in quanto non sono stati effettuati i necessari collaudi;

EVIDENZIATO che settori centrali dell'economia sarda, come pastorizia ed agricoltura, sono fortemente penalizzati dall'assenza di un sistema regionale di collegamento e controllo degli invasi;

CONSIDERATO che anche l'approvvigionamento idrico per usi potabile (domestico e non) ed industriale risentono periodicamente dell'alternanza di siccità ed eccessive precipitazioni, con gravi disagi per le persone e per le imprese;

RILEVATO che già da 50 anni si era ipotizzata la realizzazione di laghetti collinari che potessero influire e modificare il microclima, favorendo maggiori precipitazioni di minore intensità, ma con frequenza costante nell'arco dell'anno;

VISTO che il mancato completamento di alcune infrastrutture idrauliche esistenti non consente l'utilizzo dell'acqua che viene raccolta e fa defluire a mare centinaia di migliaia di metri cubi;

SOTTOLINEATO che la mancata garanzia di accesso alla risorsa idric,a senza soluzione di continuità, nell'arco dell'anno rappresenta per le imprese un pesante freno agli investimenti ed alla programmazione dello sviluppo economico;

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici

1) a riferire in Aula sul sistema idrico multisettoriale sardo e sulle infrastrutture in esso ricomprese, valutando in particolare lo stato dei lavori, dei collaudi e la capacità degli invasi;
2) a predisporre quanto necessario al fine di pervenire in Sardegna ad un sistema di collegamento tra tutti gli invasi presenti che, sotto un'unica gestione, possa garantire la continuità dell'accesso alla risorsa acqua per tutto l'arco dell'anno e per tutti gli usi;
3) a programmare un piano di opere pubbliche, anche con la previsione dei cosiddetti laghetti collinari, al fine di scongiurare la progressiva desertificazione del territorio sardo e garantire l'approvvigionamento idrico alle famiglie ed alle imprese di tutta la Sardegna.

Cagliari, 26 luglio 2017