CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 124

AGUS - LAI - COCCO Daniele Secondo - PIZZUTO - UNALI - ZEDDA Paolo Flavio - USULA - MORICONI - LEDDA - PERRA - AZARA - PINNA Rossella - COZZOLINO - LOTTO - COCCO Pietro - DEMONTIS - COLLU - TENDAS - COMANDINI - DERIU - SOLINAS Antonio - SALE per la salvaguardia dell'Osservatorio astronomico di Cagliari come struttura di II livello dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF).

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- la Sardegna dispone di un importante osservatorio astronomico - l'osservatorio Astronomico di Cagliari - che da settembre 2012 è stato trasferito da Poggio dei Pini alla nuova sede logistico- amministrativa di Selargius;
- la nuova sede è un modernissimo centro, dotato di laboratori specializzati, spazi per la didattica, planetario, museo della scienza, auditorium e biblioteca, realizzato con fondi FAS e un investimento regionale di 10 milioni di euro;
- la storia dell'astronomia in Sardegna risale alla fine del XIX secolo e la Regione ha sempre investito ingenti risorse per una continua crescita dell'integrazione fra astronomia e realtà locale, favorendo lo studio della disciplina attraverso la creazione della cattedra di astronomia e poi di astrofisica nell'Ateneo cagliaritano, ma anche con il supporto alla creazione di strumenti di eccellenza quali il grande Sardinia radio telescope (SRT), finanziato nel 1997 dal Ministero nell'ambito dei piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse, a disposizione della comunità internazionale;
- nel 2002 la stazione astronomica, ribattezzata Osservatorio astronomico di Cagliari, è confluita, insieme agli altri undici osservatori astronomici italiani, nell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF);
- l'Osservatorio attualmente ricopre all'interno della struttura organizzativa dell'INAF un ruolo di II livello - al pari di Bologna, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma (dove ha sede anche la sede centrale), Teramo, Torino, Trieste - e insieme a Bologna costituisce la maggiore struttura che si occupa di radioastronomia in Italia;

CONSIDERATO che:
- il Sardinia radio telescope è un'opera strategica per la quale sono stati fatti importanti investimenti;
- la Regione ha fatto dell'Osservatorio uno dei punti strategici dello sviluppo del sistema del sapere nell'Isola finanziando non soltanto le opere edilizie connesse alla realizzazione del radiotelescopio, circa 5.5 milioni di euro, ma favorendo un vero e proprio piano strategico di sviluppo dell'astrofisica e delle tecnologie di riferimento attraverso (a titolo di esempio):
- l'inserimento di SRT e della sede cittadina dell'Osservatorio astronomico nella rete regionale di supercalcolo CyberSAR;
- il finanziamento di una dozzina di percorsi di alta formazione in astrofisica e tecnologie relative nell'ambito del programma Master & Back;
- il finanziamento con un milione e mezzo di euro, di un progetto di sviluppo delle apparecchiature accessorie di SRT;
- sono stati, inoltre, investiti un milione per la ricerca e 3 milioni per un progetto di ricerca con la Lombardia;
- il centro di ricerca scientifica e tecnologica ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo e una crescita notevoli e l'età media del personale è passata in due anni da 58 a 38 anni; a titolo di esempio, proprio la scorsa settimana una delle sue giovani ricercatrici, Marta Burgay, nota alla comunità scientifica (e non solo) internazionale per aver scoperto nel 2003 l'unica doppia pulsar che si conosca attualmente, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di "Donna sarda dell'anno" da parte del Lioness Club di Cagliari;

RILEVATO che:
- l'INAF sta procedendo a una "ristrutturazione" del comparto della radioastronomia italiana e, a tal fine, il CDA ha nominato un visiting committee con il compito di fornire indicazioni e suggerimenti in merito;
- il visiting committee ha suggerito di accorpare le due maggiori strutture che si occupano di radioastronomia in Italia (Bologna e Cagliari), suggerimento accolto dal CDA dell'INAF che ha avviato, in data 19 febbraio 2015, le procedure per l'accorpamento e sta ora bruciando le tappe formalmente previste per finalizzare la procedura;
- nel momento in cui la struttura dovesse essere accorpata all'Istituto di radioastronomia di Bologna - con il trasferimento fuori regione della sua direzione scientifica - non sarebbe chiaro il suo futuro ruolo, si determinerebbe un indebolimento del rapporto con il mondo universitario e con il territorio sardo, lo svilimento di un luogo primario per lo svolgimento della ricerca scientifica in Sardegna e un effettivo declassamento dell'Osservatorio a puro "avamposto osservativo";
- la fusione programmata non è l'unica opzione per rispondere a necessità di coordinamento, né a logiche dettate dal taglio della spesa,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a salvaguardare l'Osservatorio di Cagliari come struttura di II livello dell'Istituto nazionale di astrofisica (INAF), intervenendo perché:
1) si eviti l'accorpamento dell'Osservatorio di Cagliari all'Istituto di radioastronomia di Bologna;
2) venga rapidamente attivato un dialogo con la presidenza dell'INAF al fine di esaminare la situazione e trovare le soluzioni alternative che tutelino e valorizzino una realtà così importante per la Sardegna;
3) venga costituito un coordinamento con la struttura INAF di Bologna per sfruttare le rispettive competenze, fare sinergia e ottenere i migliori risultati possibili e valorizzare le eccellenze esistenti.

Cagliari, 18 marzo 2015