CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 125
RUBIU - OPPI - TATTI - PINNA Giuseppino - PITTALIS - DEDONI - SOLINAS Christian - COSSA - CRISPONI - CARTA - FASOLINO - RANDAZZO - LOCCI - CAPELLACCI - FENU - TUNIS - CHERCHI Oscar - TRUZZU - ZEDDA Alessandra in merito alla proclamata riforma dell'Ente foreste della Sardegna e sulla situazione di precarietą dei dipendenti dell'Ente, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che la legge regionale 9 giugno 1999, n. 24, istituisce l'Ente foreste della Sardegna e provvede alla soppressione dell'Azienda foreste demaniali della Regione, dettando nel contempo le norme sulla programmazione degli interventi di forestazione;
ACCERTATO che sono poi intervenute le modifiche contenute nella legge regionale 9 agosto 2002, n. 12, e negli articoli 15 (comma 19) e 18 (comma 12) della legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 (Disposizioni nei vari settori di intervento), che attribuiscono all'Ente foreste le seguenti funzioni:
a) amministrare il patrimonio silvo-agro-pastorale e faunistico assunto in concessione o affitto dalla Regione, dai comuni e da altri enti pubblici o da privati, curandone la sorveglianza, la razionale manutenzione, il miglioramento e la valorizzazione ed operando, di norma, sulla base di piani di assestamento forestale;
b) concorrere alla lotta contro i parassiti delle piante forestali;
c) concorrere, anche con l'apporto di propri mezzi e proprio personale, alle campagne antincendio, secondo il Piano regionale antincendio, anche al di fuori dei territori amministrati;
d) concorrere all'esecuzione delle opere di sistemazione idraulico-forestale, rimboschimento e rinsaldamento di terreni vincolati ai sensi del regio decreto legge 30 dicembre 1923, n. 3267, ovvero avuti in affitto o in concessione da altri enti o istituzioni pubbliche o da privati, in conformità anche alle norme di settore e ai piani di bacino previsti dalla legge 18 maggio 1989, n. 183, disponendo anche sul pagamento dell'indennità prevista dall'articolo 50 del regio decreto legge n. 3267 del 1923 e sulla restituzione dei terreni nei quali sia stata accertata la maturità del bosco ai sensi dell'articolo 67 del regio decreto 16 maggio 1926, n. 1126; restano di competenza dell'Amministrazione regionale l'individuazione dei terreni da vincolare, l'imposizione del vincolo e il rilascio delle autorizzazioni e dei nullaosta concernenti i terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici;
e) provvedere all'esecuzione di opere di silvicoltura e arboricoltura da legno, anche a scopo dimostrativo;
f) svolgere attività vivaistica forestale anche a fini promozionali nei confronti degli enti pubblici e privati, nonché tutte le attività strumentali finalizzate alla conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio a qualsiasi titolo amministrato;
g) promuovere, anche attraverso soggetti estranei all'Ente, attività di allevamento e diffusione faunistica, di turismo, di turismo rurale e ricreative, nonché tutte le attività collaterali utili per il miglior utilizzo economico di beni, opere e risorse dell'Ente;
h) gestire centri di allevamento e recupero della fauna selvatica (ex URF articolo 101 della legge regionale n. 23 del 1998);
i) svolgere attività di sperimentazione e ricerca applicata in tutti i settori della silvicoltura;
j) collaborare a ricerche e studi mirati allo sviluppo di attività produttive e ricreative ecocompatibili, complementari e connesse alla gestione forestale;
k) promuovere e divulgare i valori naturalistici, storici e culturali del patrimonio forestale regionale, nonché le proprie attività istituzionali;
l) dare sia ai privati che agli enti pubblici assistenza tecnica ed amministrativa in materia di forestazione;
m) esprimere pareri obbligatori sugli interventi previsti da terzi che interessano i beni amministrati;
n) rendere fruibili dalle popolazioni le aree demaniali regionali che ricadono nelle competenze dell'Ente, anche con la realizzazione di aree attrezzate e parchi;
RILEVATO che circa 1.650 precari dell'Ente foreste attendono da anni la stabilizzazione all'interno dell'organico della struttura del suddetto soggetto; tale misura peraltro è stata annunciata in diverse circostante in occasione dell'approvazione dei bilanci annuali; nulla però si è mosso per porre fine allo stato di precarietà dei dipendenti dell'ente, impegnati stagionalmente nelle attività sopraccitate; gli ultimi provvedimenti per la stabilizzazione sono stati adottati nel 2009;
VALUTATO che l'apporto di tali figure professionali è altresì di fondamentale importanza per gli interventi di sistemazione idraulico-forestale, ovvero le opere di rimboschimento e rinsaldamento oppure in occasione di eventi alluvionali di tipo calamitoso, con cantieri finalizzati alla messa in sicurezza dei siti colpiti da tali situazioni;
ATTESO che con la legge regionale 21 gennaio 2014, n. 7 (legge finanziaria 2014), all'articolo 4 si prevede un provvedimento mirato al personale dell'Ente foreste; la disposizione prevede che "Per rafforzare le funzioni di prevenzione delle calamità naturali e del rischio idrogeologico in Sardegna, l'Ente foreste è autorizzato a procedere alla stabilizzazione dei propri dipendenti aventi rapporto semestrale, attraverso una graduazione triennale del contingente per un massimo di 500 unità annue, nel rispetto dell'equilibrio territoriale di provenienza del personale interessato"; per tale finalità si sono incrementate anche le risorse a disposizione dell'apposito capitolo;
ESAMINATO che tale intervento è rimasto una promessa non mantenuta, visto che ad oggi diversi precari attendono la stabilizzazione all'interno dell'organismo;
ANNOTATO che, peraltro, già con l'articolo 15, comma 26, della legge regionale n. 2 del 2007 si di-sponeva che "L'Ente foreste della Sardegna, al fine di avviare un procedimento di stabilizzazione dei lavoratori, è autorizzato, all'interno della dotazione di personale presente al 1o gennaio 2005, a ridistribuire l'orario di lavoro derivante da cessazioni e abbandoni verificatisi per qualsiasi motivo, prioritariamente su lavoratori già dipendenti dell'Ente a orario ridotto, turnisti e sui lavoratori stagionali nei cantieri dove non sono presenti i lavoratori turnisti. Le modalità e i criteri sono definiti da appositi programmi operativi, predisposti dall'Ente foreste d'intesa con le organizzazioni sindacali di categoria e approvati con apposita delibera della Giunta regionale"; tale provvedimento è stato però disatteso senza che si avviasse la stabilizzazione completa di parecchi stagionali, visto che nel 2009 c'è stata una misura che non ha incrociato tutte le esigenze;
DATO ATTO che l'efficienza e l'efficacia dell'attività di prevenzione, monitoraggio, controllo ed in-tervento svolta dal personale forestale, risultando di fondamentale importanza nel territorio regionale, soprattutto nel periodo estivo, rischia di essere vanificata dal persistente stato di precarietà che investe l'esercito di lavoratori che da anni opera nel settore su più fronti e che, anche attraverso le organizzazioni sindacali di categoria, ha manifestato in più occasioni il disagio connesso alla mancata stabilizzazione in capo all'Ente; in tale contesto assume enorme importanza l'attività di prevenzione e lotta agli incendi, fenomeno che nell'Isola ha assunto dimensioni impressionanti, e contro il quale l'Ente concentra annualmente gran parte delle proprie risorse umane e logistiche;in ambito faunistico gli obiettivi sono incentrati verso azioni atte a preservare le popolazioni autoctone a rischio di estinzione;
APPRESO che si è tentato di procedere con la stabilizzazione dei precari dell'Ente in argomento, anche mediante l'approvazione della delibera della Giunta regionale n. 19/16 del 27 maggio 2014 con cui è stato concesso il nullaosta all'esecutività della delibera del consiglio di amministrazione dell'Ente foreste n. 59 del 1° aprile 2014 di approvazione del bilancio di previsione dell'organismo, che stabilisce di riavviare la stabilizzazione dei lavoratori;
CONSTATATO che nonostante ci siano sia la legge, e soprattutto le risorse finanziarie, la Regione an¬cora non ha avviato l'iter amministrativo che dovrebbe portare alla stabilizzazione; molti dei dipendenti si trovano in una situazione di incertezza da decenni; ora l'unico impedimento al passaggio definitivo dipende solo dalle lungaggini burocratiche; peraltro negli accordi già definiti si era ipotizzato, attraverso la parte politica, di poterne stabilizzarne almeno 500 entro la fine del 2014; il resto sarebbe stato collocato entro il 2015; le promesse sono state disattese;
OSSERVATO che appare opportuno, oltre alle esigenze di stabilizzazione ed eliminazione del preca¬riato, un rilancio delle politiche di sviluppo, pianificazione e organizzazione da parte del governo regionale, che investa la generalità delle risorse umane impiegate all'interno dell'organismo solo in via stagionale, nell'ottica di un proficuo e virtuoso utilizzo delle stesse nei vari contesti e comparti in cui si estrinseca l'attività dell'Ente foreste della Sardegna, salvaguardando e garantendo, al contempo, il posto di lavoro di tanti padri di famiglia,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente
1) a procedere alla celere attuazione del programma di riforma dell'Ente foreste e di stabilizzazione dei precari dell'Ente foreste, secondo quanto previsto dalle diverse normative regionali finalizzate a tale obiettivo, eliminando in tempi rapidi gli ostacoli di carattere burocratico e facendo chiarezza sulle risorse da impiegare allo scopo;
2) ad attuare i progetti di riorganizzazione e rilancio dell'Ente, con un piano che miri al potenziamento delle politiche di tutela, sviluppo ed intervento del comparto boschivo, agendo sulla professionalità e l'esperienza del personale operante, al fine di implementare e salvaguardare il patrimonio boschivo e gli habitat regionali da una fruizione indiscriminata ed incontrollata;
3) a salvaguardare le professionalità del personale impiegato in maniera stagionale per le attività dell'Ente, garantendo all'esercito dei precari un futuro in grado di superare lo stato di incertezza perenne all'interno dell'organismo che certo non favorisce un impiego proficuo delle risorse interne.
Cagliari, 20 marzo 2015