CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 342
MOZIONE CAPPELLACCI - PITTALIS - CONTU - FASOLINO - LOCCI - TEDDE - TOCCO - TUNIS - ZEDDA Alessandra sulla necessità di presentare le osservazioni della Regione nella fase di consultatone della Valutazione ambientale strategica per il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- il 28 maggio 2014 il Consiglio regionale, a seguito della discussione della mozione n. 32, ha approvato l'ordine del giorno n. 6 che impegnava il Presidente della Regione "a respingere ogni possibilità che la Sardegna venga inserita tra le aree idonee ad ospitare il sito sul quale sorgerà il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, nel rispetto dell'esito referendario del 15 e 16 maggio 2011";
- il 19 gennaio 2015, in risposta all'interrogazione dei consiglieri Tedde e più (n. 202/A), l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente affermò che "Occorrerà vigilare ed assumere ogni ulteriore iniziativa per contrastare tale evenienza con ogni mezzo in considerazione delle gravi ripercussioni che potrebbe avere sul territorio isolano e dei seguenti fattori: estensioni notevoli di territorio già dedicato in Sardegna alle servitù militari, con conseguente penalizzazione e grave compromissione ambientale come già attestato nella base di Perdasdefogu interessate da un pesante inquinamento dovuto alle esercitazioni militari; insularità che crea da sempre una situazione di penalizzazione per le popolazioni legate alle difficoltà dei trasporti e che potrebbe creare difficoltà per l'individuazione di idonee misure di emergenza e di sicurezza nei trasporti come già definito a suo tempo da Enea: infatti la problematica legata al trasporto via nave delle scorie radioattive potrebbe arrecare possibili implicazioni catastrofiche in caso di incidente; pesanti pregiudizi che si potrebbero determinare in relazione al dichiarato impegno da parte della Giunta regionale di valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico dell'isola; effetto negativo ai fini turistici considerato che con la grave crisi industriale in atto l'industria turistica della valorizzazione dell'ambiente rappresenta sicuramente una delle principali ipotesi di sviluppo; possibili effetti negativi sulla salute delle popolazioni. Tutto ciò premesso - concludeva l'Assessore - si ritiene di dover condividere le preoccupazioni rappresentate dall'interrogazione con l'impegno da parte del presidente e dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente di assumere le azioni necessaria per avviare assieme al presidente un confronto con il governo perché sia data attuazione a quanto rappresentato dai cittadini con il referendum ed evitare pertanto che la Sardegna venga inserita tra le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi";
- a distanza di oltre 2 anni gli impegni dichiarati dall'Assessore sono stati totalmente disattesi;
- con ordine del giorno n. 38 del 28 aprile 2015 il Consiglio regionale, a conclusione della discussione delle mozioni n. 111, 121, 122, 130 e 133, relative al rischio che la Sardegna sia scelta quale sede del deposito unico delle scorie nucleari italiane ha impegnato il presidente "1) a proseguire nell'azione intrapresa ponendo in essere tutte le azioni istituzionali, ed eventualmente anche amministrative e giudiziarie, che verranno ritenute opportune e necessarie per avviare un confronto con il Governo affinché sia rispettata la volontà sovranamente espressa dal popolo sardo in occasione del referendum consultivo del maggio 2011, di non volere nel proprio territorio installazioni di depositi e stoccaggio di scorie nucleari, evitando, pertanto, che la Sardegna venga individuata quale sede idonea ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi; 2) a promuovere un'azione congiunta con i parlamentari sardi per scongiurare il pericolo della costruzione del deposito unico delle scorie nucleari in Sardegna; 3) a difendere in ogni sede e ambito la specificità dell'Isola, così come stabilito e riconosciuto nello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna";
- già nel maggio del 2009 la Regione autonoma della Sardegna, insieme alle altre, si oppose in sede di Conferenza delle regioni alle disposizioni contenute nella legge n. 99 del 2009 relative alla localizzazione nel territorio di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, di sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché dei sistemi per il deposito definitivo di materiali e rifiuti radioattivi, ritenendo inaccettabile che in materia di nucleare il Governo assumesse le decisioni semplicemente sentendo le regioni;
- la Regione ribadì tale posizione il 27 gennaio 2010, quando la Conferenza delle regioni ha espresso parere negativo, a maggioranza, sullo schema di decreto legislativo recante: "Localizzazione ed esercizio di impianti di produzione elettrica e nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonché misure compensative e campagne informative";
- la sentenza della Corte costituzionale n. 33 del 2011 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, "nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente all'intesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere in ordine al rilascio dell'autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio degli impianti nucleari";
- il 15 luglio 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale "l'avvio della fase di consultazione della Valutazione ambientale strategica per il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi";
- dalla data della pubblicazione decorrono 60 giorni durante i quali chiunque può prendere visione della documentazione posta in consultazione e presentare proprie osservazioni in forma scritta, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi;
- il 27 luglio 2015 la Regione Lombardia ha depositato il proprio parere definitivo, che conferma le osservazioni depositate dalla D.G. Welfare e da ARPA Lombardia;
- altre regioni hanno già espresso un parere nella fase preliminare di "scoping": in particolare Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Molise, Puglia e Toscana;
- non risulta invece nessun documento presentato dalla Regione autonoma della Sardegna;
- ciò rappresenta non solo un grave inadempimento degli impegni assunti in Consiglio regionale, ma anche e soprattutto il mancato rispetto della volontà popolare espressa dai sardi nel 2011 e più volte ribadita nelle passate legislature dalla Regione autonoma della Sardegna,
impegna il Presidente della Regione
1) a presentare immediatamente le osservazioni previste nella fase di consultazione della Valutazione ambientale strategica per il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi;
2) a riferire in Consiglio regionale ogni ulteriore passaggio del procedimento avviato dai Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente.
Cagliari, 8 agosto 2017