CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 261

TEDDE - CHERCHI Oscar - PITTALIS - CAPPELLACCI - CARTA Giancarlo - FASOLINO - LOCCI - RANDAZZO - TOCCO - TUNIS - ZEDDA Alessandra circa i ritardi nell'attuazione del Piano di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- il Programma di sviluppo rurale (PSR) 2014-2020 è il principale strumento di finanziamento e sostegno per il settore agricolo, per il comparto agro-industriale e forestale e per lo sviluppo rurale dell'Isola;
- altresì, con decisione di esecuzione C(2015) 5893 del 19 agosto 2015 la Commissione europea ha formalmente approvato il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per la Sardegna;

DATO ATTO:
- dell'enorme e preoccupante ritardo che sta caratterizzando negativamente l'attuazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 in Sardegna rispetto alle altre regioni d'Italia;
- altresì, che a conferma dell'allungamento dei tempi di attuazione del programma si registrano forti ritardi nell'apertura dei bandi regionali del PSR che, secondo le dichiarazioni dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale risalenti alla primavera 2016, sarebbero stati imminenti;

RILEVATO:
- invece, che l'apertura dei principali bandi del PSR 2014-2020 era stata fissata a settembre 2016, con circa 4 mesi di ritardo rispetto alle dichiarazioni della primavera 2016 che davano per imminente la loro emanazione, e che con decreto dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale n. 2032/49 del 13 settembre 2016 l'apertura dei bandi delle sottomisure 4.1, 4.2 e 6.1 ha subito un ulteriore differimento slittando alla fine di ottobre 2016, salvo l'ennesimo ritardo;
- altresì, che la misura 4.1 denominata "Sostegno a investimenti nella aziende agricole" prevede un sostegno per l'intera durata del PSR pari a 149.000.000 di euro di cui 30.000.000 sono destinati al bando di cui è stata differita l'apertura; le misure 4.2 denominata "Sostegno a investimenti in favore della trasformazione/commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli" e 6.1 denominata "Aiuti all'avviamento d'imprese per i giovani agricoltori" prevedono ciascuna un sostegno per l'intera durata del PSR pari a 55.000.000 di euro di cui 20.000.000 sono destinati al bando di cui è stata ulteriormente differita l'apertura;

SOTTOLINEATO che:
- i dati suddetti relativi all'entità dei sostegni previsti dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020 evidenziano in modo dirompente l'importante opportunità alla quale le imprese sarde possono accedere, ma che di fatto non possono cogliere a causa dei ritardi della Regione nella pubblicazione ed apertura dei relativi bandi;
- altresì, ai limiti temporali posti alle imprese agricole sarde dal termine del 2020, accentuati dai ritardi dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, si aggiungono i limiti posti dalla Comunità europea che prevede un contributo massimo per ogni progetto pari a 12 volte la produzione standard totale aziendale con un sostegno massimo per ciascuna impresa agricola pari a 1.200.000 euro, ovvero, tenuto conto delle dimensioni medie delle imprese agricole sarde, per lo più microimprese, ciascuna di esse per poter ottenere il massimo del sostegno (1.200.000 euro) sarà costretta a presentare circa 6 o 7 progetti in soli 4 anni, con un'elevata possibilità che gran parte dei fondi PSR 2014-2020 per la Sardegna non vengano spesi e ritornino a Bruxelles;

RISCONTRATO che i profondi ritardi nella pubblicazione dei bandi regionali PSR 2014-2020 sono riconducibili con ogni probabilità alle gravi lacune che affliggono le procedure concorsuali emerse nel corso degli incontri tecnici con la Regione ed ammesse in quelle occasioni dai funzionari relatori dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e di ARGEA Sardegna, le quali hanno costretto gli uffici dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale a profonde rettifiche dei bandi ed alla proroga dei termini di apertura;

EVIDENZIATO che:
- per stessa ammissione dei funzionari relatori dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale non si è ancora provveduto ad associare i differenti bandi alla piattaforma informatica SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale) con la conseguente impossibilità di utilizzare il canale telematico per la gestione delle pratiche e per collaudare il sistema alla luce della novità procedurali introdotte:
- altresì, rispetto alle altre regioni d'Italia, la Sardegna ad oggi ha accumulato un importante ritardo nell'avvio del PSR 2014-2020 che inciderà negativamente sull'impiego ottimale dei fondi il cui orizzonte temporale è limitato al 2020, con un periodo d'investimento di fatto dimezzato e, per tale ragione, poco conforme alle strategie finanziarie delle aziende agricole sarde;

CONSIDERATO che a fronte dei ritardi triennali nell'attuazione del PSR Sardegna 2014-2020, le altre regioni non solo italiane, ma anche europee, procedono celermente alla realizzazione dei programmi di sviluppo rurale ponendo in essere un comportamento virtuoso che contribuisce ad accrescere il divario tra la Sardegna e le altre regioni concorrenti;

RICORDATO che il fragile sistema economico regionale poggia sul turismo, sull'artigianato e sull'agricoltura e che con i pesanti ritardi accumulati dalla Regione si rischia seriamente di impedire alle imprese agricole sarde di cogliere le opportunità messe a disposizione dalla Comunità europea a sostegno dello sviluppo e della crescita del comparto agro-industriale e forestale,

impegna il Presidente della Regione

affinché intervenga presso l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale perché sia impressa una forte accelerazione alle procedure concorsuali relative ai bandi del Programma di sviluppo rurale per la Sardegna 2014-2020 e, alla luce dei ritardi ad oggi accumulati dalla Regione, siano previsti rafforzamenti delle strutture impegnate e semplificazioni che consentano di recuperare parzialmente il tempo perso rispetto alle altre regioni d'Italia e d'Europa le quali, invece, procedono speditamente nell'attuazione dei piani cogliendo quelle opportunità di crescita e sviluppo offerte dalla Comunità europea che, invece, sono negate alle imprese agricole sarde.

Cagliari, 30 settembre 2016