CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 388

CHERCHI Augusto - CONGIU - DESINI - MANCA Pier Mario - UNALI - ZANCHETTA - BUSIA - COCCO Pietro - COCCO Daniele Secondo - TRUZZU - PITTALIS - CARTA - DEDONI - RUBIU sulla necessità di promuovere una revisione della riforma della magistratura onoraria contenuta nel decreto legislativo n. 116 del 2017.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- nella seduta del 27 giugno 2017 il Consiglio regionale ha approvato la mozione n. 317/29, con la quale impegnava il Presidente della Regione e la Giunta regionale a farsi parte attiva presso il Governo e il Parlamento al fine di promuovere una rimodulazione della riforma della magistratura onoraria ipotizzata nello schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri il 5 maggio 2017 nell'esercizio della delega di cui alla legge n. 57 del 2016, al fine di garantire il diritto di tutti i magistrati onorari alla giusta retribuzione e alla sicurezza sociale, in ossequio ai principi costituzionali, internazionali e sovranazionali di eguaglianza, solidarietà sociale, indipendenza della magistratura e ragionevole durata del processo;
- analoghe mozioni sono state presentate e approvate in altre regioni al fine di promuovere presso il Governo la tutela effettiva dei diritti economici e sociali dei magistrati onorari nell'ambito dell'esercizio della delega legislativa;

CONSTATATO che:
- nonostante le numerose mozioni regionali, il 13 luglio 2017 è stato emanato il decreto legislativo n. 116, recante la "Riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace, nonché disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari in servizio, a norma della legge 28 aprile 2016, n. 57", che riproduce le medesime criticità evidenziate con riferimento al testo approvato in via provvisoria dal Consiglio dei ministri;
- la riforma è entrata in vigore lo scorso 15 agosto, fatta eccezione per le disposizioni relative all'ampliamento della competenza dei giudice di pace, destinate ad applicarsi a partire dal 31 ottobre 2021, cioè da quando i nuovi magistrati onorari immessi nel servizio onorario successivamente all'entrata in vigore del decreto legislativo avranno terminato la fase formativa, e con la previsione di un regime transitorio per i magistrati onorari in servizio alla data di entrata in vigore dell'atto in discussione;

CONSIDERATO che:
- la riforma prevede un aumento del numero dei magistrati onorari ma non soddisfa le esigenze rappresentate dai magistrati onorari in servizio, ai quali continua a essere precluso l'effettivo godimento dei diritti economici e sociali, in particolare alla luce della prevista retribuzione, totalmente inadeguata in rapporto all'impegno e alla responsabilità che lo svolgimento delle funzioni di magistrato onorario continuerà a comportare, e del mancato riconoscimento dell'indennità per il caso di astensione dal lavoro per malattia e maternità;
- è in corso, proprio in questi giorni, l'astensione massiccia dei magistrati onorari dalle udienze civili e penali, iniziata il 29 gennaio, volta a sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica in relazione alle gravi carenze della riforma, ennesima occasione mancata per il superamento della disparità di trattamento in cui versano, attualmente, i magistrati onorari rispetto ai magistrati professionali nonostante un carico di lavoro sempre crescente;
- si calcola che la mobilitazione produrrà complessivamente la sospensione di circa un milione e mezzo di processi;

RITENUTO urgente, alla luce delle argomentazioni esposte, che la Regione si attivi immediatamente affinché ai magistrati onorari venga garantito il diritto alla giusta retribuzione e alla sicurezza sociale,

Impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a farsi parte attiva presso il Governo e il Parlamento al fine di promuovere una revisione della riforma della magistratura onoraria contenuta nel decreto legislativo n. 116 del 2017 tale da restituire ai magistrati onorari la giusta dignità professionale e garantire il pieno ed effettivo riconoscimento dei diritti economici e sociali in loro favore.

Cagliari, 1° febbraio 2018