CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 339

MOZIONE TRUZZU - PITTALIS - RUBIU - DEDONI - CARTA - ZEDDA Alessandra - TOCCO - TUNIS - TEDDE - CAPPELLACCI - CONTU - FASOLINO - GALLUS - LOCCI - PERU - PINNA Giuseppino - MARRAS - OPPI - ORRÙ - SOLINAS Christian - COSSA - CRISPONI - LEDDA - SATTA - FUOCO - GAIA sull'iniqua proposta della riforma delle pensioni annunciata dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell'economia e delle finanze, relativamente alla discriminazione del riscatto gratuito degli studi universitari per i laureati nati prima del 1980, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:

-      si è recentemente appreso della proposta sulla riforma delle pensioni avanzata dal Sottosegretario di Stato al Ministero dell'economia e delle finanze, On. Pier Paolo Baretta, di rendere gratuito il riconoscimento ai fini fiscali del periodo contributivo legato agli studi universitari per i cosiddetti "Millennials";

-      a beneficiare del riscatto gratuito della laurea saranno quindi soltanto i nati tra il 1980 e il 2000 e che lo Stato verserà i contributi figurativi all'Inps solo per gli studenti universitari che completeranno, entro la durata legale, il proprio percorso di studi;

RILEVATO che:

-      secondo il Sottosegretario, questa proposta di riforma del sistema pensionistico mirerebbe a ridurre le disuguaglianze generazionali, a contrastare l'ingresso ritardato e l'intermittenza delle carriere lavorative dei giovani nati tra gli anni '80 e il 2000 e a incentivare l'istruzione universitaria;

-      l'On. Baretta ha proposto di aprire un tavolo benché in via sperimentale, soltanto agli immatricolati del prossimo anno, 2018, perché siano versati i primi contributi "già tra tre anni";

-      questo progetto, ristretto limitatamente ad una fascia di giovani, come ovvia conseguenza di chi ne rimane escluso e discriminato, potrebbe essere quello meno oneroso per le casse dello Stato rispetto ad altri progetti che sono sul tavolo del negoziato tra governo e sindacati, ma che guardano di più ad affrontare l'emergenza sociale del reddito pensionistico;

APPRESO che:

-      è in atto una mobilitazione partita su iniziativa di una laureata disoccupata della Sardegna che, attraverso lettere al Governo nazionale e comunicazione su social e media, ha segnalato le iniquità e nefandezze della succitata riforma trovando ampia condivisione sia da parte di sindacati regionali ed istituzioni, sia, a livello regionale che nazionale, di tutti quegli utenti interessati ad un possibile riscatto gratuito della laurea (oggi troppo costosa) con l'auspicio di poter raggiungere gli anni contributivi della pensione e rigenerare il turn over per le nuove generazioni e per chiunque ancora è precario o disoccupato;

 

TENUTO CONTO che la maggior parte di coloro che hanno svolto gli studi universitari hanno affrontato importanti sacrifici ed hanno sostenuto costi di servizi generalizzati (anche quelli di cui personalmente uno studente non usufruiva) e tasse di importi significativi;

RITENUTO che:

-      l'iniziativa di rendere gratuito il riconoscimento ai fini fiscali del periodo contributivo legato agli studi universitari è lodevole ma nel contempo diventa inaccettabile e discriminatoria se estesa solo ai giovani nati dal 1980 al 2000, perché possano essere agevolati negli anni pensionistici per un futuro non ancora raggiunto, ancor prima delle generazioni dei 40enni, 50enni e di tutte le altre di seguito che stanno lottando con la crisi occupazionale drammatica del sistema e a cui si propongono piani di riqualificazione finalizzati al loro reinserimento nel mondo del lavoro, in quanto spesso espulsi proprio per effetto dell'età avanzata;

-      i laureati che hanno conseguito il titolo con anni cosiddetti di "fuori corso" hanno pagato per questi ultimi tasse maggiori, ed è ingiustificabile discriminarli dal riscatto gratuito sul conteggio della durata legale del loro corso di studi;

-      non si può utilizzare esclusivamente il criterio economico come principio base per definire la platea dei beneficiari a cui riconoscere i sacrifici di aver frequentato un corso di laurea;

EVIDENZIATO che:

-      il riscatto gratuito degli anni universitari deve poter essere per tutti un diritto ai fini pensionistici e non un optional;

-      per una società equa, solidale e non discriminatoria è indispensabile investire su tutti i soggetti a rischio esclusione e che hanno maggior bisogno di riscattarsi nel mondo del lavoro, nonché rimettere in moto il turn over generazionale;

-      per un ragazzo ad esempio di 17 anni sarebbe più opportuno ed educativo aver la prospettiva di un futuro migliore della generazione che si vuole escludere dalla proposta, e non la quasi certezza di una lunga inoccupazione mitigata dall'anticipo dei contributi pensionistici;

-      gli attuali over 35 sono invece già vittime di una perdurante crisi occupazionale che non solo non consente di far maturare i contributi ai fini di una pensione fra 25-30 anni, ma vivono nella beffa di essere considerati spesso troppo maturi per un adeguato inserimento nel mondo del lavoro;

CONSIDERATO che:

-      favorire il turn over significa favorire l'opportunità occupazionale dei giovani, ma anche quella dei precari o disoccupati, pertanto sarebbe sensato consentire il riscatto gratuito della laurea a tutti coloro che hanno conseguito il titolo conteggiando la durata legale del corso studi (escludendo gli anni fuori corso) e con la possibilità di farne richiesta a partire dal compimento del 40esimo anno d'età, in modo da incentivare nuove aspettative di occupazione con i laureati che riscattando gli anni universitari, qualora occupati, potranno anticipare la fuoriuscita dal mondo del lavoro raggiungendo l'aspirata pensione;

-      in via sperimentale, l'iniziativa correttiva alla proposta del Sottosegretario all'economia si potrebbe applicare cominciando a far riscattare gratuitamente un anno di studi, ma esteso a tutti i laureati dai 40anni in su, con la possibilità in avvenire, in base alle risorse economiche, di procedere a un progressivo riscatto degli anni successivi;

VALUTATO che:

-      così come vuole la proposta dell'On. Baretta, l'iniziativa alternativa considerata vede offrire ad un giovane uno stimolo agli studi, con l'opportunità di sapere che quando compirà 40 anni avrà la possibilità di far richiesta del riscatto gratuito di laurea conteggiato per la durata legale del suo corso, senza però discriminare i sacrifici di chi è già laureato;

-      in Sardegna l'attuazione della riforma annunciata dal Sottosegretario al Ministero dell'economia penalizzerebbe circa 100.000 laureati nati prima del 1980: oltre 66mila all'Università di Cagliari, circa 30mila in quella di Sassari,

impegna il Presidente della Regione

ad intervenire presso il Ministero dell'economia e delle finanze perché giunga autorevolmente la voce degli over 35 che dalla Sardegna si è sollevata e che non può passare inosservata al Governo che sembra preoccuparsi poco di assicurare la pensione a quelle generazioni che maggiormente hanno risentito gli effetti della crisi economica, vittime delle storture di una politica miope e di un sistema viziato, impossibilitate a permettersi il riscatto degli anni di laurea proprio per la mancanza di un'occupazione continuativa, spesso non regolare e/o comunque con contratti decisamente poco dignitosi.

Cagliari, 27 luglio 2017