CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 228

RUBIU sulla vertenza ancora irrisolta del caso Ila, sita nel polo industriale di Portovesme nel Sulcis Iglesiente, e sull'imminente blocco dei pagamenti della cassa integrazione di molti lavoratori.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che, in data 21 aprile 2015, il sottoscritto ha presentato una mozione con riferimento alla crisi industriale della Sardegna che ha creato gravi malumori sociali, che più volte e in più forme si sono manifestati e si manifestano con sempre maggiore frequenza, da parte dei lavoratori e delle loro famiglie che chiedono risposte e proposte per il loro futuro; nell'ultimo anno non sono ancora pervenute novità sulla situazione industriale del Sulcis Iglesiente;

VISTO che il Sulcis Iglesiente subisce, ancora oggi, i contraccolpi di una crisi che appare senza via d'uscita, i cui problemi fondanti, come il nodo del costo dell'energia, sono tuttora al centro delle trattative, malgrado sia stata confermata la deroga della super interrompibilità per il 2016, ma ancora pare del tutto assente una soluzione che sia duratura nel tempo;

OSSERVATO che la progressiva flessione delle attività ha portato all'apertura della vertenza, con l'assegnazione degli ammortizzatori sociali a circa 700 lavoratori diretti; famiglie che da troppi anni hanno perso una posizione sociale e dignitosa e, per questo, si trovano in una condizione di disperazione e disorientamento;

CONSTATATO che i problemi relativi al polo industriale di Portovesme, hanno avuto ripercussioni su tutto il territorio del Sulcis Iglesiente, con un diffuso pesante rallentamento dell'economia, che sta creando gravi difficoltà anche alle piccole e medie imprese presenti, alle partite Iva e a tutti i micro-produttori che faticano a proseguire la loro attività;

APPRESO che il mondo dei lavoratori ci chiede notizie sugli impegni presi con gli ex lavoratori Ila nell'incontro svolto nell'aula consiliare del comune e alla quale hanno partecipato, oltre ai quattro consiglieri regionali del Sulcis Iglesiente, le organizzazioni sindacali territoriali per risolvere la disperata situazione economica e lavorativa;

RICORDATO che, dal prossimo mese di luglio, anche gli ultimi ex lavoratori della fabbrica di laminati di alluminio rimasti in mobilità perderanno gli ammortizzatori sociali e quindi è urgente un intervento decisivo della politica locale, provinciale e della Giunta regionale, per mezzo dell'Assessorato regionale dell'industria, ai quali si continua a chiedere un tavolo di confronto sulle possibili soluzioni a tutte le problematiche relative al futuro delle industrie al futuro delle famiglie, ora possibile solo grazie alla proroga degli ammortizzatori sociali;

PRESO ATTO che gli incontri tra la Regione e il Governo non hanno ancora potuto fornire valide alternative a una situazione che pare blindata, dovuta sopratutto allo scarso interesse mostrato dai possibili investitori privati;

OSSERVATO che, in tutto questo scenario, la Sardegna ha raggiunto livelli altissimi del tasso di disoccupazione, una delle percentuali più alte d'Italia; se poi ci si sofferma sulla disoccupazione giovanile, i dati sono ancor più allarmanti, con un giovane su due senza lavoro; per tale motivo, sempre più giovani abbandonano la Sardegna, preferendo studiare e lavorare altrove con un'ulteriore perdita di risorse umane ed economiche derivanti dall'investimento in formazione che non verrà mai ammortizzato;

CONDIVISE le preoccupazioni per la complessa situazione delle vertenze ancora aperte nei diversi territori della Sardegna e portate avanti dai lavoratori, che restano anche senza i necessari sostegni economici, e per il difficile momento che interessa in modo particolare il Sulcis Iglesiente, sempre più animato da eventi di forte protesta e disagio sociale che, nel caso di mancate soluzioni alle vertenze, potrebbero sfociare in drammatiche manifestazioni di dissenso generalizzato su tutta l'Isola, viste le difficoltà economiche e sociali di migliaia di famiglie;

VISTO che, a oggi, continuano a susseguirsi rinvii su rinvii e non vi sono passi avanti credibili per la risoluzione delle annose vertenze del sistema industriale, da troppo tempo rimaste incancrenite e aggravate dall'inadeguatezza strutturale della Sardegna, che ancora attende un piano per ridurre i gap strutturali che vanno dal costo dell'energia e del gas; nel frattempo sono stati persi diversi posti di lavoro, con gli indici riguardanti la disoccupazione che si spingono verso l'alto,

impegna il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'industria
e il Presidente del Consiglio regionale

1) a elaborare un piano che preveda di far ripartire l'economia della Sardegna, un programma che passi da una maggiore competitività del settore industriale, mediante la riduzione dei costi per le imprese, e dalla ripresa del lavoro degli operai; è necessario però un drastico cambio di prospettiva su tutta la questione dello sviluppo industriale in Sardegna;
2) a mettere nelle condizioni di poter proseguire l'attività le aziende che vogliono ristrutturare, riacquistare competitività o per le quali investire in Sardegna non è più conveniente, attraverso una pianificazione mirata per i diversi territori;
3) a predisporre in tempi certi soluzioni alle vertenze ormai annose che vanno dal settore del petrolchimico sino al comparto energivoro, minerario e agroalimentare, con il riconoscimento di un sostegno certo al reddito dei lavoratori che restano senza un'occupazione stabile e duratura;
4) a esprimere la dovuta vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie, anche mediante la convocazione di un tavolo di confronto con le realtà industriali in forte crisi.

Cagliari, 8 marzo 2016