CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 83

LAI - COCCO Daniele Secondo - AGUS - PIZZUTO - UNALI - SALE - ZEDDA Paolo Flavio - DESINI - ARBAU - LEDDA - AZARA - ANEDDA - USULA - TENDAS - CHERCHI Augusto - COLLU - MANCA Pier Mario - PINNA Rossella - DERIU - PERRA per esprimere solidarietà alla resistenza del popolo curdo e chiedere la cancellazione del PKK dalla lista nera dell'Unione europea, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il Kurdistan è una regione di oltre 500.000 kmq (circa 20 volte la Sardegna), abitato da quasi 40 milioni di persone e collocabile geograficamente nel territorio che corrisponde all'antica Mesopotamia;

CONSIDERATO che il popolo curdo si distribuisce tra i territori della Siria, Turchia, Iraq, Iran (con una maggiore presenza in Turchia, dove insistono circa 24 milioni di abitanti), e in nessuno dei 4 paesi è riconosciuta ai curdi la loro specificità culturale ed etnica;

RICORDATO che la lingua parlata dai curdi è il curdo (nelle quattro varianti Kurmanji, Gorani, Sorani e Zazaki), che non ha nessuna relazione con il turco, l'arabo, il persiano;

VISTO che nella sola Turchia i curdi amministrano 105 comuni del loro territorio, incluse tutte le più grandi città, con un consenso che raggiunge percentuali elevate (fino all'85 per cento dei consensi), dotandosi di un'organizzazione moderna, democratica e capillare, caratterizzata dall'importanza data al ruolo della donna e ai diritti universali di tutti i popoli e individui;

CONSTATATO che la città di Kobane, é parte dell'autoproclamata autonomia democratica del Rojava, situata nella Siria del nord, dove si sta sperimentando una straordinaria esperienza di autogoverno comunitario, basata sulla convivenza multietnica e multireligiosa;

VERIFICATO che la città di Kobane è da qualche mese presa di mira dal sedicente Stato islamico in Iraq e Siria (ISIS) che cerca di prenderne il controllo per eliminare il popolo curdo, evitare la diffusione del pensiero democratico all'intero Medio oriente e mettere mano sulle risorse, instaurando nella regione un regime patriarcale e reazionario;

PRESO ATTO che la difesa della città curda è resa grazie alla partecipazione di tutta la popolazione e delle organizzazioni curde (PKK, Partito dei lavoratori del Kurdistan - PYD, Partito dell'Unione democratica - HPG, YPG e YPJ, Unità di difesa del popolo maschile femminile), che resistono eroicamente contro fanatici e mercenari, abbondantemente dotati di armamenti pesanti;

CONSTATATO che dal 1997 gli Stati Uniti e da 2002 l'Unione europea includono il PKK, l'organizzazione popolare che ha contrastato l'avanzata delle bande di ISIS e l'unica forza in grado di dare un futuro democratico al Rojava e al popolo curdo, nella lista delle formazioni terroristiche;

RILEVATO che il leader del PKK, Abdullah Ocalan, è carcerato da oltre quindici anni e che la sua liberazione è richiesta dalla resistenza curda quale migliore condizione per giungere a soluzioni politiche e democratiche del decennale conflitto col Governo turco;

VERIFICATO che lo stesso PKK ha da anni abbandonato l'idea dell'autonomia statuale, preferendo la via della autonomia democratica dei popoli;

VISTO che la stessa Camera dei deputati ha recentemente approvato un ordine del giorno che impegna il Governo italiano "a intervenire sul Governo turco per chiedere la piena fruizione dei valichi di frontiera non controllati dall'ISIS anche per il coordinamento degli aiuti umanitari e a operare affinché la sperimentazione democratica dei tre cantoni di Rojava in Siria possa rafforzarsi dentro la prospettiva di un paese libero, democratico e pluriconfessionale; a operare affinché le Nazioni Unite possano cooperare con le autorità autonome di Rojava con invio di aiuti e mettendo sotto la propria egida i campi profughi ospitati in questa zona",

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a:
1) inviare aiuti umanitari, medicine e personale sanitario ai profughi e alle popolazioni stremate dagli attacchi militari;
2) avviare un processo di conoscenza e scambio culturale inviando quanto prima una delegazione del Consiglio regionale presso le aree curde ed in particolare nell'autonomia democratica del Rojava, anche in occasione del prossimo Newroz, la più grande festa della tradizione popolare curda in cui si rappresenta la civiltà e l'orgoglio identitario di quelle popolazioni e che si celebra il 21 marzo di ogni anno;
3) compiere, anche in campo nazionale e verso il Governo italiano, idonei passi per:
a) depennare il PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche;
b) liberare il leader del popolo curdo, Abdullah Ocalan con tutti i prigionieri politici;
c) incrementare l'azione internazionale per fermare e disarmare le bande di ISIS;
4) sostenere presso il Governo italiano la candidatura turca alla membership europea.

Cagliari, 28 ottobre 2014