CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 370
PIZZUTO - COCCO Pietro - ZANCHETTA - COCCO Daniele Secondo - LAI - ZEDDA Paolo Flavio sulla situazione dei lavoratori ex Sa.Re.Mar. e sull'applicazione della clausola di salvaguardia.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- come noto, il servizio di cabotaggio marittimo infraregionale, in particolare il collegamento con le isole minori di Carloforte e La Maddalena, era svolto fino al 31 marzo 2016 dalla compagnia di navigazione Sardegna regionale marittima (Sa.Re.Mar.), in forza di una convenzione ventennale scaduta in data 31 dicembre 2009 e prorogata dalla legge 20 novembre 2009, n. 166 del fino al settembre del 2010, in attesa della predisposizione degli atti necessari a formalizzare il processo di privatizzazione di tutte le società marittime regionali operanti nel settore del cabotaggio marittimo con le isole minori;
- nell'anno 2011, in seguito alle note vicende del cosiddetto "caro traghetti", la Regione diede direttive alla Sa.Re.Mar., attraverso il noleggio di apposite navi, di effettuare le tratte da e per la penisola dall'estate 2011 fino al 30 settembre 2012, causando perdite di bilancio di 10 milioni di euro, ripianate dalla stessa Regione con la legge regionale n. 15 del 2012 e un apposito stanziamento a copertura della perdita;
- la privatizzazione della Sa.Re.Mar., ceduta a titolo gratuito dalla Tirrenia Navigazione Spa alla Regione, e obbligatoria sulla base dell'applicazione del regolamento n. 3577/92 e dell'articolo 19 ter del decreto legge n. 135 del 2009 (convertito in legge n. 166 del 2009), subì un arresto forzato in virtù delle vicende legate alla procedura di amministrazione straordinaria della Tirrenia Navigazione Spa (dalla quale sarebbero dovuti essere riscossi dalla Sa.Re.Mar. crediti per 11,5 milioni di euro) e a causa degli effetti della sottoposizione della Società regionale alla procedura di infrazione al divieto di fornire "aiuti di Stato" da parte della Commissione europea (atto del 22 gennaio 2014) per un importo di quasi 11 milioni di euro;
- a causa della manifesta impossibilità di rifondere il debito derivante dalla procedura di infrazione ingiunta dalla Commissione europea e dalla necessaria applicazione delle norme nazionali e comunitarie in materia di concorrenza e, soprattutto, in forza del pesante carico debitorio accumulato, la Sa.Re.Mar. Spa è ricorsa nel 2015 alla procedura di concordato preventivo liquidatorio presso il tribunale di Cagliari, con cessione di tutti i beni aziendali, ottenendo nel contempo dalla Commissione europea l'assenso alla prosecuzione dell'attività fino al 31 marzo 2016, nelle more della necessaria e ormai obbligatoria gara di affidamento del servizio di continuità territoriale con le isole minori ad un operatore privato esterno;
- la Giunta regionale, pur costretta a operare nella direzione della privatizzazione del servizio e della contemporanea garanzia della continuità del trasporto infraregionale con le isole minori, ha considerato gli effetti che la liquidazione della società Sa.Re.Mar. avrebbe avuto sulla forza lavoro direttamente o indirettamente coinvolta nell'attività di cabotaggio e, con la deliberazione n. 57/14 del 25 novembre 2015, ha previsto le "Misure per la tutela dei lavoratori" che, in particolare prevedevano:
- la costituzione di un fondo pari a 3.300.000 euro per il finanziamento delle misure di politica attiva a beneficio di quei lavoratori del cosiddetto "turno generale" che non fossero stati impiegati dal nuovo affidatario del servizio e (sempre all'interno del medesimo stanziamento) la previsione di misure di tutela per il personale che alla data del 31 marzo 2016 avesse maturato il minimo dei requisiti per la pensione e non fossero rientrati nell'applicazione della clausola sociale ;
- la costituzione di un fondo pari a 350.000 euro per anno per garantire la vigilanza, il monitoraggio e il controllo sulle attività di servizio pubblico di cabotaggio marittimo con le isole minori (rimodulato in 250.000 euro con la legge regionale n. 38 del 2016);
CONSIDERATO che:
- in data 1° aprile 2016, in forza del provvedimento d'urgenza di cui alla determinazione n. 3038/63 del 23 marzo 2016, ha preso avvio il servizio di trasporto infraregionale da parte della Delcomar Srl, aggiudicataria della "procedura ristretta per l'affidamento del servizio pubblico di trasporto marittimo di persone, veicoli, merci e merci pericolose" tra la Regione e le isole minori di San Pietro e di La Maddalena (procedura di gara di cui alla determinazione n. 552 del 18 novembre 2015), aggiudicata attraverso una gara europea aperta e non discriminatoria e secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (determinazione n. 107/59 del 18 marzo 2016);
- alla procedura ristretta indetta in data 18 novembre 2015 hanno partecipato l'aggiudicataria Delcomar srl e la CIN Tirrenia Spa, come risulta dal verbale in seduta pubblica del 21 dicembre 2015;
- con la determinazione n. 107/1 del 5 gennaio 2016, nell'ambito della procedura ristretta di gara, sono stati approvati la lettera d'invito e i rispettivi allegati, comprendenti anche lo "Schema di contratto di servizio", contenente tutte le clausole necessarie per la messa in atto del servizio in argomento;
TENUTO CONTO che nello "Schema di contratto di servizio" allegato ai documenti di gara e, successivamente, nel contratto definito tra la Regione e la società aggiudicataria Delcomar srl, era presente la cosiddetta "clausola sociale" (articolo 19) che recita testualmente: "(...) per lo svolgimento delle attività rientranti fra quelle oggetto del servizio di cui all'articolo 1, si impegna ad assumere, in via prioritaria, il personale ex Sa.Re.Mar. dalla stessa individuato come idoneo, qualora ciò sia armonizzabile con le esigenze della propria organizzazione di impresa";
RITENUTO che:
- la clausola sociale di cui allo schema di contratto di servizio definisca una preferenza dei lavoratori ex Sa.Re.Mar. rispetto alle assunzioni di personale esterno e che la terminologia utilizzata, in particolare i termini "in via prioritaria", ricalchino la strada tracciata dalla deliberazione della Giunta regionale n. 57/14 del 25 novembre 2015, "Misure per la tutela dei lavoratori" e ribadiscano l'intento dell'Amministrazione regionale di salvaguardare i lavoratori, fornendo nel contempo un servizio di trasporto efficiente;
- per verificare l'effettiva situazione delle assunzioni occorse a far data dal 1° aprile 2016 occorre confrontare i dati reali degli archivi degli enti previdenziali preposti ad accogliere e gestire le comunicazioni obbligatorie di apertura dei rapporti di lavoro;
RILEVATO che:
- la Giunta regionale, per dare seguito alle misure di tutela dei lavoratori di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 57/14 del 25 novembre 2015, ha approvato le "Linee guida del Piano di politiche attive e misure di tutela dei lavoratori" con la deliberazione n. 69/22 del 23 dicembre 2016, affidando all'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL) il compito di gestire l'erogazione dei servizi per il lavoro e la gestione delle politiche attive, dopo un attento studio della situazione corrente dei lavoratori ex Sa.Re.Mar.;
- nella deliberazione della Giunta regionale n. 69/22 del 23 dicembre 2016, in premessa, viene fotografata la seguente situazione:
- 159 lavoratori marittimi legati alla Sa.Re.Mar. da rapporto di lavoro stabile (CRL, continuità rapporto di lavoro; turno particolare, TP; ruolo organico, RO) e altri 95 lavoratori del cosiddetto "turno generale -TP", per un totale di 254 lavoratori;
- dei 159 lavoratori, 12 lavoratori in RO (mansioni amministrative-tecniche-commerciali) sono transitate presso l'Agenzia regionale di trasporti ARTS, mentre altre 21 unità hanno avuto accesso alle misure agevolative verso il pensionamento avendo, ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 57/14 del 2015, maturato i requisiti minimi entro il 31 marzo 2016;
- i restanti 221 lavoratori, di cui 126 della categoria "lavoro stabile" (CRL, TP e RO) e 95 del turno generale, sono stati assunti sporadicamente dalla Delcomar Srl, ma non risultano essere stati attivati contratti di lavoro a tempo indeterminato a favore dei lavoratori ex Sa.Re.Mar.;
PRESO ATTO che nella deliberazione della Giunta regionale n. 66/22 del 23 dicembre 2016 si elencano le misure effettive rivolte ai lavoratori ex Sa.Re.Mar., a integrazione di quanto stabilito nella deliberazione della Giunta regionale n. 57/14 del 25 novembre 2015 e, in particolare, la definizione di un'azione trasversale di formazione obbligatoria di tutti i marittimi ex Sa.Re.Mar. per l'allineamento delle competenze rispetto a quanto stabilito dal decreto legislativo n. 71 del 2015 (Requisiti minimi di formazione della gente di mare) e, inoltre, la predisposizione di un piano ad hoc di politiche attive da parte dell'ASPAL per i lavoratori che non fossero stati riassorbiti con contratti a tempo indeterminato e che, ai sensi delle linee guida di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 66/22 del 23 dicembre 2016 consisteranno in ricollocazione nel settore marittimo o diverso, mediante strumenti di voucher formativo, tirocini o bonus assunzionale, accompagnamento alla creazione di impresa e sostegno mediante contributo finanziario straordinario, tutela e adeguatezza della prestazione pensionistica per coloro che abbiano maturato i requisiti minimi alla data del 31 marzo 2016;
RILEVATO che, dalla "Relazione stato dell'arte al 27 luglio 2017" curata dall'ASPAL e relativa al Piano di politiche attive e misure di tutela per i lavoratori della Sa.Re.Mar. Spa si apprendono dati numerici preoccupanti rispetto all'attuazione della cosiddetta "clausola sociale" dell'articolo 19 dello "Schema di contratto di servizio" firmato tra la Regione e la società Delcomar Srl e in particolare risulterebbe che:
- dei 159 lavoratori ex Sa.Re.Mar. (diretti) sono a disposizione 126 lavoratori (i restanti 33 sono stati riassorbiti in ARST per 12 unità e inseriti nelle misure di pensionamento per 21 unità);
- dei 126 lavoratori a disposizione sono stati periodicamente occupati 112 unità con contratti di una durata media di 58 giorni;
- dei 126 lavoratori a disposizione n. 14 unità non sono stati mai occupati neanche con contratti brevi;
- delle 112 unità che sono state occupate, solo 82 unità hanno avuto uno più contratti con Delcomar Srl;
ATTESO che:
- dai dati inseriti negli archivi del Servizio informatico UNIMARE, portale dell'ANPAL, è stato possibile reperire tutti i dati numerici relativi alle comunicazioni obbligatorie delle assunzioni effettuate dalla Delcomar Srl dalla data di inizio del servizio alla fine di luglio (periodo 1° aprile 2017-31 luglio 2017);
- dai dati raccolti risulterebbe che la Delcomar Srl ha provveduto ad attivare 748 assunzioni di cui 408 (pari al 55 per cento delle assunzioni totali) relative a lavoratori ex Sa.Re.Mar. per n. 97 unità con un numero contratti (assunzioni) che variano da un minimo di 1 a un massimo di 7 e una media di 261 giorni lavorati nei 486 giorni totali del periodo considerato nell'analisi;
- per contro, i dati mettono anche in luce che, nonostante la "Clausola sociale" inserita nel contratto di servizio, la Delcomar Srl ha attinto per il 45 per cento delle assunzioni totali da personale totalmente esterno alla ex SA.Re.Mar e, anzi, soprattutto per le basse qualifiche ("mozzo", "giovanotto di macchina", "allievo comune polivalente") ha utilizzato quasi la totalità di personale esterno (nelle percentuali, rispettivamente, del 79 per cento, 74 per cento e 86 per cento);
- l'analisi delle assunzioni attraverso le comunicazioni obbligatorie evidenzia che all'interno del residuo personale "diretto" dell'ex Sa.Re.Mar. pari a 126 unità ci sono 29 unità mai assunte da Delcomar Srl e, tra queste, 14 unità non sono mai state impiegate neanche da altre compagnie di navigazione;
- risulterebbero, tuttavia, nell'elenco dei lavoratori trasmesso all'ASPAL un totale di 24 unità non utilizzabili così distinte: 10 unità in esubero, 10 unità che rifiutano l'imbarco e 4 unità non idonee; tale dato tuttavia è da verificare in quanto presenta incongruenze rispetto a singole unità che al contrario sono state beneficiarie di almeno una assunzione;
CONSIDERATO, infine, che dall'incrocio di tutti i dati e le informazioni a disposizione si evince un quadro non soddisfacente dal punto di vista occupazionale e che, per contro, si evidenziano da più parti notizie non confortanti rispetto alla qualità del servizio di trasporto infraregionale con le isole minori;
RITENUTO urgente e non ulteriormente procrastinabile, alla luce delle argomentazioni esposte, verificare lo stato dell'arte circa la situazione dei lavoratori ex Sa.Re.Mar, il livello dei servizi offerti nell'attività di cabotaggio marittimo con le isole minori e la rispondenza delle reali condizioni al contenuto del contratto di servizio tra la Regione e la Delcomar Srl,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti
a monitorare compiutamente lo stato di attuazione del contratto di servizio (e di tutti gli atti a esso allegati) per il trasporto marittimo in continuità territoriale tra la Sardegna e le isole minori di San Pietro e di La Maddalena stipulato tra la Regione e la società aggiudicataria Delcomar Srl, verificando che tutte le clausole inserite in tale contratto (in particolare gli articoli 19, 23 e 24) e il contenuto dei singoli elementi dell'offerta migliorativa presentata siano rispondenti a quanto realmente riscontrabile nella realtà, con particolare riguardo alla effettiva applicazione da parte dell'aggiudicataria della clausola sociale a favore dei lavoratori precedentemente impiegati nella società Sardegna regionale marittima Sa.Re.Mar. Spa e invitando gli uffici preposti a prendere ogni provvedimento di legge e da contratto, qualora venissero riscontrate incongruenze nella gestione del servizio e nell'applicazione delle condizioni stabilite dalle parti.
Cagliari, 13 novembre 2017