CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 461

CRISPONI - DEDONI - CARTA - CHERCHI Oscar - COINU - COSSA - DESSÍ - FASOLINO - FLORIS - LAMPIS - LANCIONI - LEDDA - MARRAS - OPPI - PERU - RANDAZZO - RUBIU - SATTA - SECHI - TEDDE - TOCCO - TRUZZU - TUNIS - ZEDDA Alessandra sul censimento degli accessi/passi carrabili presenti nelle strade statali della Sardegna avviato con azioni di diffida da ANAS spa, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che l'ANAS Spa esercita l'attività di vigilanza sulle modalità di fruizione delle infrastrutture che possono creare danni o comunque situazioni di pericolo;

RICORDATO che nelle strade statali della Sardegna insistono accessi a fondi agricoli, civili abitazioni, immobili commerciali o aree industriali, la maggior parte dei quali storicamente privi di qualsivoglia autorizzazione;

EVIDENZIATO che da alcuni mesi l'ANAS ha avviato un censimento degli accessi/passi carrabili, intimando ai proprietari delle strade la presentazione dell'istanza di avvio del procedimento di regolarizzazione entro sessanta giorni dal ricevimento della comunicazione;

APPRESO che l'ANAS ha avviato la medesima procedura anche nei confronti di amministrazioni locali, stante la specifica titolarità di strade vicinali o interpoderali asservite unicamente a poderi e aziende di campagna;

CONSIDERATO che il rilascio del provvedimento di autorizzazione è subordinato all'esecuzione di apposito sopralluogo tecnico per la verifica della conformità dell'opera, con spese a carico dell'interessato;

CONSTATATO che, in caso di istruttoria positiva, al rilascio dell'autorizzazione a mantenere ed usufruire dell'accesso dovrà essere corrisposta una somma una tantum, valevole per tutta la durata dell'autorizzazione stessa, da versare in un'unica soluzione nella misura prevista dal decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di cui all'articolo 55, comma 23 quinquies, della legge n. 449 del 1997;

APPRESO che l'ANAS, nella richiesta di regolarizzazione, ha inserito anche la richiesta di pagamento di "eventuali indennità pregresse, fino ad un massimo di 5 anni, per l'effettiva (e non autorizzata) fruizione del varco su strada, ridotte nella misura del 50 per cento per autonoma decisione di ANAS volta ad agevolare l'utenza intenzionata a regolarizzarsi, a condizione che il versamento avvenga in un'unica soluzione";

APPURATO che sempre nella stessa richiesta di regolarizzazione è allegato un modulo che prevede anche il versamento di un deposito cauzionale;

RILEVATO come tale immotivata azione da parte di ANAS stia già pesantemente gravando sui frontisti proprietari degli accessi ai fondi che devono rivolgersi a tecnici e avvocati per fronteggiare l'inquietante situazione;

EVIDENZIATO che alcuni proprietari di fondi si sono visti recapitare un preavviso di accertamento di infrazione, con il quale si dichiara che l'ubicazione dell'accesso non rispetta i criteri minimi stabiliti dall'articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992 (Codice della strada); pertanto si intimano il pagamento della sanzione amministrativa, la chiusura del medesimo accesso e il ripristino dei luoghi con struttura inamovibile entro e non oltre trenta giorni;

RICORDATO che spesso i fondi agricoli risultano essere interclusi e con l'unica possibilità di accesso tramite quello oggetto della contestazione assolutamente "generica" e non supportata da specifiche e documentate ragioni, in quanto il riferimento all'articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992 comprende innumerevoli ipotesi e non permette, pertanto, di procedere alla richiesta di riesame della pratica;

RITENUTO che la stragrande maggioranza degli accessi sulle strade statali siano ad uso agricolo, commerciale ed industriale e che i coltivatori e gli imprenditori non possano continuare ad essere vessati da un ente statale che si è dimostrato incapace nella gestione e manutenzione delle infrastrutture stradali sarde, opere che versano in pessime condizioni per la grave carenza di attività conservative;

PRESO ATTO che pare assurdo che l'ANAS ponga in essere atti di diffida e notifica ai frontisti delle strade statali ivi incluse le amministrazioni locali per aumentare sfrontatamente le entrate di tale ente (disposizione n. 97 del direttore generale dell'ANAS),

impegna il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dei lavori pubblici
e l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio

1) ad intervenire energicamente presso l'ANAS spa al fine di aprire un confronto sulle reali motivazioni delle azioni di notifica e delle richieste di pagamento inviate in questi mesi a cittadini, aziende agricole ed amministrazioni locali che sono già sufficientemente gravati da oneri e balzelli, senza ricevere in cambio alcuna prestazione o servizio;
2) a verificare la legittimità della richiesta di 5 anni di arretrati, nonostante l'articolo 16 bis della legge 11 novembre 2014, n. 164 (cosiddetto decreto Sblocca Italia) stabilisca che per gli accessi esistenti alla data del 31 dicembre 2014 e privi di autorizzazione, la società ANAS Spa, a seguito di istanza di regolarizzazione da parte del titolare, provveda alla verifica delle condizioni di sicurezza e determini in base ai criteri contenuti nel decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di cui all'articolo 55, comma 23 quinquies, della legge n. 449 del 1997, il pagamento di una somma da corrispondere in un'unica soluzione, che comunque non può superare l'importo del canone esistente prima della entrata in vigore della legge di modifica, aggiornato in base agli indici dei prezzi al consumo rilevati dall'ISTAT.

Cagliari, 14 novembre 2018