CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 103
CHERCHI Oscar - PITTALIS - CAPPELLACCI - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - ZEDDA Alessandra sulle quote di prelievo del tonno rosso attribuite alle tonnare fisse.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che in base agli accordi internazionali, l'ICCAT (Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico) raccomanda all'Unione europea il totale ammissibile di cattura (TAC) del tonno rosso e che la stessa Unione europea provvede alla ripartizione agli stati membri delle quote di prelievo;
CONSIDERATO che:
- agli stati membri dell'Unione europea spetta la ripartizione delle proprie quote di prelievo sulla base del particolare tipo di attrezzo utilizzato o del tipo di pesca praticato;
- alla flotta italiana sarà conferito un aumento di quota previsto attorno al 20 per cento sulle attuali quantità;
OSSERVATO che dei tre impianti presenti nella Regione, neanche uno ha mai ottenuto la quota minima economica prevista dalla raccomandazione ICCAT, ovvero 110 tonnellate per impianto;
TENUTO CONTO che la quota ammessa per l'anno 2014 è stata di 165 tonnellate in totale per tutti e tre gli impianti fissi sardi;
CONSIDERATO che:
- fino ad oggi non si è mai provveduto a dividere la quota tra i tre impianti fissi in Sardegna;
- il metodo di pesca delle tonnare fisse è antichissimo e a tale pratica sono legate tradizioni e costumi fortemente radicati nella cultura sarda;
TENUTO CONTO:
- della comprovata capacità di pesca degli impianti sardi, che ha indotto il consorzio delle tonnare sarde ad acquisire ulteriore quota a prezzi onerosi e a liberare centinaia di tonnellate oltre la quota acquisita;
- dell'influenza che le tonnare fisse esercitano sui flussi turistici, per cui le stesse rappresentano una forte attrattiva;
CONSIDERATO che le tonnare sulcitane potrebbero godere, in un futuro prossimo, della tutela dall'Unesco quale patrimonio dell'umanità, anche in considerazione dell'ecosostenibilità delle produzioni alimentari, per cui la tonnara di Carloforte ha già ricevuto la certificazione Ecocrest;
PRESO ATTO che:
- da oltre 500 anni in Sardegna operano tre delle ultime tonnare fisse del Mediterraneo e, attualmente, le stesse rappresentano una fonte di reddito soddisfacente per sessanta famiglie circa, pur avendo potenzialità considerevolmente superiori, con particolare riferimento alla zona del Sulcis, la quale, tra l'altro, versa in una grave situazione economica e sociale;
- gli impianti sardi, ormai da diversi anni, si trovano in uno stato di forte sofferenza economica e subiscono perdite sempre più ingenti, mentre altri impianti italiani, seppur ancora presenti nei registri del Ministero, hanno optato per scelte più semplici con il fermo delle attività di pesca;
CONSIDERATO che il metodo di pesca con le tonnare fisse è notoriamente fra i più selettivi e meno impattanti fra tutti i metodi di pesca del tonno rosso;
TENUTO CONTO della necessità di aumentare le quote di prelievo riservate alla tonnare fisse,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale
1) ad intraprendere un percorso di dialogo e interazione con il Ministero delle politiche agricole e forestali (Mipaaf) affinché venga concessa alle tonnare fisse la possibilità di incrementare le quote di prelievo del tonno rosso, e portarle il più vicino possibile alla quantità minima prevista dalla raccomandazione ICCAT;
2) ad esigere l'impegno del Mipaaf a non ammettere alla pesca nessun nuovo impianto italiano fino al momento in cui gli impianti della Sardegna non avranno ottenuto un'assegnazione pari alla quota di break even;
3) ad avviare un processo di comunicazione tra la Regione, il Mipaaf e le istituzioni europee al fine di ottenere la concessione di una quantità minima economica individuata dall'Unione europea per ogni tipologia di impianto;
4) ad adottare le necessarie iniziative affinché, a livello comunitario, vengano assunte misure tendenti a favorire la pratica della pesca del tonno rosso effettuata con il metodo delle tonnare fisse, anche in virtù della comprovata selettività e sostenibilità ambientale del sistema, rispetto, a titolo d'esempio, alle reti a circuizione (a cui vengono assegnate oltre 1.450 tonnellate di pescato) o al palangaro (265 tonnellate);
5) ad impegnarsi affinché venga divisa la quota di prelievo tra i tre impianti fissi della Sardegna;
6) ad intraprendere tutte le azioni necessarie affinché le tonnare sarde ricevano il riconoscimento di patrimonio dell'umanità, in modo tale che esse possano beneficiare di tutte le agevolazioni esistenti a tutela della loro sopravvivenza, minata negli anni da scelte politiche di derivazione nazionale e comunitaria tendenti a privilegiare altri tipi di pesca che, peraltro, non rispondono pienamente ai requisiti generali di ecosostenibilità.
Cagliari, 11 dicembre 2014