CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 206

RUBIU - OPPI - TATTI - PINNA Giuseppino - PITTALIS - LOCCI - ZEDDA Alessandra - TEDDE - TUNIS - LAMPIS - CHERCHI Oscar - TRUZZU - FASOLINO - DEDONI - COSSA - RANDAZZO - CRISPONI sulla possibile chiusura della base dell'Aeronautica militare di Decimomannu, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- la base dell'aeronautica militare di Decimomannu riveste un ruolo centrale nell'ambito dell'addestramento degli equipaggi dell'Aeronautica militare, che si ritrovano a operare quotidianamente in Italia e nel mondo al servizio della popolazione e per il mantenimento della pace;
- sulle aree operative della base operano abitualmente anche gli alleati tedeschi della German air force e, ciclicamente, reparti appartenenti ad altre forze aeree;

CONSIDERATO che la base offre alla collettività servizi quali il controllo del traffico aereo militare e civile, fornito attraverso personale e mezzi dell'Aeronautica, il servizio meteorologico e, ancora, il servizio di ricerca e soccorso, assicurato 365 giorni all'anno dall'80° Gruppo del 15° Stormo;

RICORDATO che:
- intorno alla base dell'Aeronautica, ruota un sistema che riversa sui comuni del circondario un impatto economico e sociale importante;
- sono impiegati, infatti, 1200 lavoratori tra militari e civili (oltre 40 milioni di euro di stipendi), operano 80 ditte esterne per altri 800 lavoratori con un volume d'affari di 6 milioni e, infine, vengono fatti investimenti con contratti per oltre 15 milioni;
- sono cifre che meritano attenzione e che non possono essere sottovalutate per il loro peso economico e sociale che rivestono per il nostro territorio e per la nostra regione;

APPURATO che nello scorso agosto, circa un centinaio di dipendenti civili impiegati di ditte appaltatrici presso l'aeroporto militare, hanno protestato per il mancato pagamento degli stipendi e che, quindi, la possibile chiusura della base avrebbe gravissime ripercussioni sul tessuto economico e sociale locale;

CONSTATATO che il sito in questione si trova ubicato in una posizione che vede coinvolti i comuni di Decimomannu, Villasor, San Sperate, Uta e Villaspeciosa e che una possibile chiusura causerebbe effetti sulle imprese e le attività presenti in questi comuni contermini la base;

PRESO ATTO che, dopo l'accordo siglato 1'8 gennaio scorso tra il sottosegretario della difesa Domenico Rossi e il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, la Luftwaffe (Aeronautica militare tedesca) ha dichiarato di essere pronta a trasferirsi dalla Sardegna verso poligoni in altri Paesi; si tratta di una gravissima decisione a danno della Sardegna, in quanto i tedeschi pagherebbero all'Aeronautica militare italiana circa la metà dei costi per la gestione del poligono;

VERIFICATO che i dipendenti dell'aeroporto militare di Decimomannu si occupano principalmente della difesa del Paese, della sicurezza pubblica, intesa questa come difesa da eventi terroristici, protezione civile e prevenzione antincendi; sono tutte tematiche che in Sardegna hanno un grande valore, sia a causa delle calamità naturali verificate nel 2013 e nello scorso ottobre, sia per il grande impatto degli incendi nella stagione estiva;

ANALIZZATO che la possibile chiusura della base costringerebbe uomini e mezzi adibiti alla protezione civile di emigrare verso altre destinazioni, lasciando così il suolo e i cieli della Sardegna e allontanando un polo per la sicurezza locale, nonché un volano per la nostra economia;

ESAMINATO che quanto accaduto a La Maddalena, in cui la chiusura e smantellamento della base militare americana, ha prodotto un grave rallentamento delle attività produttive locali, con un conseguente grave malcontento sociale, ci deve servire come monito e lezione, per prevedere quanto peserebbe una dismissione dell'aeroporto di Decimomannu;

VISTO che, a oggi, non si è registrato nessun tentativo da parte della Regione per cercare di salvaguardare il complesso militare e tutelare i posti di lavoro all'interno della base;

OSSERVATO che non è presente alcuna pianificazione regionale che miri a convertire la base in attività produttive e realtà lavorative che fungano da valida alternativa alla base e che quindi si tratterebbe solo di una dismissione di personale, mezzi e servizi necessari per la nostra regione, per la nostra sicurezza e per la nostra economia,

impegna il Presidente della Regione

1) a mettere in campo tutte le strategie per una riconversione dell'aeroporto di Decimomannu, vista la storia rappresentata dalla struttura e il numero di dipendenti impiegati presso di essa;
2) a valutare un possibile utilizzo dell'area come avamposto strategico per ospitare i mezzi e velivoli nel Sud Sardegna in occasione della stagione antincendi, così da tutelare l'ambiente isolano;
3) ad assicurare ai dipendenti, impegnati militari e civili che da anni operano all'interno della base di Decimomannu, garanzie per il mantenimento dei posti di lavoro, onde scongiurare il decadimento di un altro tassello fondamentale dell'economia isolana;
4) ad aprire un tavolo di confronto con il Ministero della difesa volto a recuperare gli impianti presenti nel distaccamento aeroportuale;

impegna inoltre il Presidente del Consiglio regionale

a convocare, nell'immediato, un sopralluogo congiunto delle commissioni regionali all'interno della struttura per comprendere l'importante valenza storica, culturale e ambientale dell'area.

Cagliari, 25 novembre 2015