Mozione n. 161

PITTALIS - BONESU - MASALA - AMADU - MANUNZA - USAI Edoardo - SANNA Noemi - SERRENTI - BALLETTO - CASU - BIGGIO sulla situazione del credito in Sardegna.


Il Consiglio regionale

Considerato
che il credito rappresenta un elemento fortemente condizionante dello sviluppo economico della Sardegna, che soffre anche in tale settore di handicap negativi rispetto ad altre Regioni;

Rilevato
che in tale quadro assumono particolare rilevanza i due gruppi bancari sardi, il Banco di Sardegna ed il CIS, e che anche per tali gruppi si pone il problema di un dimensionamento che sia competitivo e di una diversificazione delle aree territoriali di intervento, che ne elimini l'attuale dipendenza in modo assoluto dalla debole economia sarda;

Considerato
che il sistema del credito sardo va basato sulla concorrenzialità fra i due gruppi, ma che, con il loro seppur parziale distacco della realtà sarda, appare ancora più fondata l'esigenza della presenza di un sistema di credito cooperativo, che veda la partecipazione di masse di piccoli azionisti e che gestisca il credito con la massima aderenza alle realtà produttive locali;

Considerato
altresì che in tale quadro va rivalutato anche il ruolo della Banca di Sassari, unica banca sarda che dispone di un azionariato diffuso, ma in cui l'azionista principale non lascia spazio decisionale, neanche proporzionale alle quote di capitale, ai piccoli azionisti e tiene poco conto delle loro esigenze di soci-utenti del sistema bancario;

Rilevato
che il rinvio delle decisioni pone i gruppi bancari in una situazione precaria e priva di prospettive, con pericolo per la loro capacità operativa e per i livelli occupativi;

Considerato
che si pone, per entrambi i gruppi bancari, con urgenza, la necessità di un aumento del capitale, di acquisizione di un partner di elevata capacita finanziaria ed in possesso di rilevante professionalità nel settore bancario e in quelli parabancari, della creazione di una rete di sportelli fuori dalla Sardegna, accompagnata da piani gestionali che diversifichino l'offerta di servizi e portino all'omologazione dei tassi con quelli medi italiani cd europei;

Considerato
che l'entrata nella compagine azionaria dei gruppi sardi di soggetti bancari non deve portare al dominio assoluto di tali soggetti sulle banche sarde, trasformandole in soggetti eterodipendenti;

Rilevato
che, in tale quadro, è da deplorare la decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Banco di Sardegna di rinviare sine die l'aumento di capitale del Banco;

Considerato
che non appare giustificato il silenzio tenuto sulla vicenda dalla Giunta Regionale, data la rilevanza della questione per l'economia della Sardegna,

fa propria

la risoluzione n. 73 adottata dalla Commissione Programmazione nella seduta del 6 luglio 1998, e

dà mandato

alla Giunta Regionale di operare nei sensi della premessa con tutti gli strumenti a sua disposizione ed in particolare impartendo le necessarie direttive ai rappresentanti della Regione nei consigli di amministrazione della Banca CIS e della Fondazione Banco di Sardegna, ed in particolare

dà mandato

alla Giunta Regionale di impartire direttive ai rappresentanti della Regione nella Fondazione affinché operino per dare attuazione alla risoluzione predetta, con la rapida adozione dei provvedimenti necessari per un rapido potenziamento del Banco, e di provvedere, in caso di rifiuto ad ottemperare, a porre in atto le procedure di revoca della nomina dei medesimi rappresentanti ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale n. 11 del 1995;

invita

il Ministero del Tesoro e le Camere di Commercio ad impartire analoghe direttive ai propri rappresentanti.

 

Cagliari, 9 luglio 1998