Mozione n. 149

SCHIRRU - CUGINI - BUSONERA - CUCCA - DETTORI Ivana sul problema della sclerosi multipla.


IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO CHE:

- la Sardegna è purtroppo la regione italiana maggiormente colpita dalla sclerosi multipla: 2.200 pazienti, con un rapporto di 140 casi per 100.000 abitanti (nel resto d'Italia il rapporto è al massimo di 60 su 100.000) ed una preoccupante tendenza all'aumento nella misura di 80 nuovi casi all'anno (contro i soli 2 su 100.000 in tutto il territorio nazionale). Sono colpite in particolare le donne (il rapporto è di 2,5 a 1, rispetto agli uomini);

- questi dati statistici inducono a considerare il fenomeno con molta attenzione, anche per la gravità delle condizioni in cui si trovano a vivere i malati, le famiglie e gli operatori sanitari addetti alla loro cura;

- la sclerosi multipla è una malattia del sistema nervoso centrale, che provoca un livello di invalidità alto e crescente nel corso degli anni in cui si evolve, generando condizioni di grave sofferenza, disagio e difficoltà di integrazione sociale;

- le terapie attualmente conosciute e praticate non sono in grado di fornire una cura definitiva, mentre assume un'importanza particolare il trattamento e la cura degli effetti sintomatici attraverso l'uso di farmaci, la fisioterapia e l'assistenza psicologica;

- soltanto da pochi anni il problema è stato affrontato con alcuni interventi di politica sanitaria. Risale al 1989 la delibera della Giunta Regionale che ha istituito tre centri regionali per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla: a Sassari, presso la Clinica Neurologica dell'Università, a Nuoro presso la Divisione di Neurologia, a Cagliari presso la Clinica di Neuropsichiatria infantile. La diagnosi e cura è svolta anche presso il reparto di neurologia dell'ospedale San Michele di Cagliari. A questa importante decisione non hanno fatto seguito, però, i previsti provvedimenti indirizzati a dotare le nuove strutture di personale e di attrezzature corrispondenti al crescente bisogno;

- in particolare il centro di Cagliari è ancora sottodimensionato nella dotazione organica, mentre per quanto riguarda la situazione logistica è tuttora ospitato in un reparto inidoneo a contenere una struttura sanitaria di questa importanza: all'interno di un piccolo reparto con solo 5 posti letto, 5 posti day hospital, una palestra attrezzata per la riabilitazione, si svolge anche l'assistenza ambulatoriale, rivolta ad un numero molto elevato di pazienti cronici (circa 800). Tale struttura, dove si fa anche ricerca, è in uno stato di forte degrado, priva delle indispensabili misure di sicurezza e di agibilità per persone invalide e con scarsa autonomia di movimento;

CONSIDERATO CHE:

- tutto ciò configura un quadro di organizzazione sanitaria assolutamente sproporzionata alle dimensioni ed alla gravità della patologia in oggetto;

- è evidente la necessità di avviare un programma di sviluppo mirato ad ottenere un insieme di strutture logistiche e di servizi decentrati sul territorio, in modo da migliorare l'efficacia delle terapie in atto sia sotto il profilo strettamente clinico, sia per quanto riguarda l'alleggerimento delle condizioni di emarginazione e di bisogno cui sono inevitabilmente sottoposti i pazienti;

- questo risultato è raggiungibile solo se la Regione, gli enti locali e le aziende sanitarie assumeranno in tempi rapidi alcune fondamentali decisioni rivolte al potenziamento delle strutture esistenti ed alla creazione di nuovi servizi decentrati sul territorio,

impegna la Giunta regionale ed in particolare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale

1) ad inserire nel piano sanitario regionale la previsione di specifici interventi finalizzati a:

a) trovare subito una nuova sede operativa per il centro regionale per la sclerosi multipla di Cagliari, dando attuazione agli intenti ripetutamente manifestati in questi anni;

b) attivare ambulatori e osservatori periferici per la diagnosi quanto più precoce possibile;

c) adeguare la pianta organica dei diversi centri regionali, in modo da intensificare e migliorare qualitativamente l'assistenza fino ad ora prestata grazie al prezioso lavoro svolto dagli attuali operatori a tutti livelli;

d) progettare la realizzazione di strutture moderne, in cui ci sia spazio per attrezzature specializzate nella riabilitazione e per lo svolgimento di attività integrative particolarmente utili per questo tipo di pazienti. Ciò è possibile che avvenga in via diretta o incentivando iniziative del privato sociale, in considerazione della attuale ristrettezza di risorse destinate alla spesa sanitaria;

e) attivare una rete di servizi sul territorio, incentivando l'assistenza domiciliare integrata e la riabilitazione con programmi e progetti psico-sociali individualizzati e continuativi;

f) investire nella ricerca scientifica finalizzata alla scoperta delle cause della malattia ed alla sperimentazione di nuove soluzioni terapeutiche e di prevenzione, per evitare l'emigrazione di giovani ricercatori sardi fuori dall'Isola;

2) ad elaborare un programma di finanziamento regionale indirizzato, eventualmente, alla attivazione di forme di "sperimentazione gestionale" così come previsto dall'articolo 9 bis del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n.502 per:

a) attività di ospedalizzazione a domicilio;

b) attività di riabilitazione e reinserimento sociale;

c) attività istituzionali di didattica e di ricerca.

Cagliari, 13 maggio 1998