Mozione n. 144

TUNIS Marco Fabrizio - PITTALIS - BERTOLOTTI sul rischio di cessazione dell'attività della DI.CO.VI.SA. S.r.l.


Il Consiglio regionale

premesso che
in data 24 marzo1997 è stata presentata una interpellanza sul problema relativo al rischio di chiusura della DI.CO.VI.SA. S.r.l. e conseguente licenziamento di 23 dipendenti;

denunciato che,
a circa un anno di distanza, l'Assessore regionale dell'agricoltura non ha ritenuto opportuno né necessario fornire adeguata risposta in sede di Commissione consiliare competente;

rilevato che
la Regione autonoma della Sardegna a partire dal 1965, anno di costituzione della DI.CO.VI.SA. S.r.l., ha erogato a beneficio di tale società circa 40 miliardi in contributi par realizzare la struttura produttiva;

osservato che,
inoltre, recentemente sempre la R.A.S. ha erogato un ulteriore contributo di circa 4 miliardi, in base alla L.R. 33/95, dietro garanzia dell'attuale Consiglio di amministrazione della sopra indicata società di lavorare un consistente quantitativo di melasso dello zuccherificio di Villasor;

evidenziato che,
malgrado le garanzie fornite, a tutt'oggi la DI.CO.VI.SA. S.r.l. non ha dato inizio ad alcun processo di lavorazione del melasso, attività che, se realizzata, consentirebbe di scongiurare il rischio di cessazione dell'attività produttiva dell'azienda ed il licenziamento delle maestranze,

censura
il comportamento lassivo dell'Assessore regionale dell'agricoltura del periodo e

impegna la Giunta regionale
1) a convocare immediatamente i dirigenti della DI.CO.VI.SA. S.r.l. e tutte le organizzazioni sindacali per verificare che il C.d.A. dell'azienda programmi e realizzi attività produttive, in settori anche diversi dai sottoprodotti della viticoltura (melasso da bietola), le quali consentirebbero l'utilizzo delle professionalità che hanno fino ad oggi contribuito con impegno al buon funzionamento dell'azienda;

2) a costituire un organo tecnico ad hoc per verificare se i soci della DI.CO.VI.SA. S.r.l. (che beneficia di soldi pubblici) siano conferitori totali dei sottoprodotti, in quanto risulterebbe che attualmente essi conferiscano in parte presso impianti "fuori Sardegna";

3) ad adottare, comunque, una decisione definitiva che ponga fine alla situazione di precarietà dell'Azienda e al dramma dei dipendenti che desiderano conoscere per tempo quale possa essere il loro futuro.

Cagliari, 25 marzo 1998