Mozione n. 135
DETTORI Ivana - SASSU - ZUCCA - SCANO - GHIRRA - CUGINI - BERRIA - BUSONERA - CHERCHI - CUCCA - DIANA - FALCONI - FOIS Paolo - MARROCU - OBINO -. SANNA Salvatore - USAI Pietro sulla riorganizzazione della rete scolastica in Sardegna.
Il Consiglio regionale
premesso che:
- l'attuazione del Piano pluriennale di riorganizzazione della rete scolastica, prevista dalla Legge n. 662 del 1996 (legge finanziaria del 1997) e dai relativi decreti attuativi di ottimizzazione delle diverse scuole in vista dell'autonomia scolastica e tenendo conto della diminuzione della popolazione scolastica, determina per quest'anno la soppressione in Sardegna di 13 direzioni didattiche, di 17 presidenze di scuola media e di circa 40 classi e sezioni staccate;
- le pur necessarie misure di razionalizzazione della rete scolastica hanno avuto in Sardegna effetti particolarmente gravi a causa della debolezza del tessuto sociale, economico e culturale;
- l'introduzione delle pluriclassi da parte dei Provveditori agli studi delle province di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, è un'operazione giustificata solo sotto il profilo ragionieristico, non sperimentata dal punto di vista pedagogico e didattico, non adeguatamente motivata da esigenze educative reali, con tutti i rischi che ciò comporta per l'utenza dell'obbligo dell'Isola;
- il sistema scolastico, l'istruzione, la ricerca, la cultura, i saperi possono e devono diventare uno dei fattori fondamentali per permettere il superamento dell'impoverimento produttivo, dei pericoli di aggravamento della situazione sociale e dell'emarginazione scolastica di un'alta percentuale di ragazzi che si estrinseca nel fenomeno della dispersione molto alta (+8% rispetto alla media nazionale), soprattutto nei piccoli paesi dell'interno e nelle periferie urbane;
rilevato che
la chiusura delle istituzione scolastiche costituisce per alcune piccole comunità la premessa di una vera e propria desertificazione culturale e comunitariaimpegna la Giunta regionale
- a dotarsi di un piano regionale di riordino della rete scolastica, di concerto con gli enti locali, le competenti autorità scolastiche, gli organi di rappresentanza scolastica (onde evitare di trovarsi di fronte a scelte già compiute dai Provveditori senza un accordo preventivo tra le istituzioni interessate) che tenga conto dei reali bisogni di formazione delle comunità locali di qualsiasi dimensione, anche attraverso accordi tra gli enti locali, alle quali deve essere garantita la presenza positiva dello Stato;
- a negoziare, in tempi utili col Governo nazionale, il piano di riordino della rete scolastica della Sardegna;
impegna, altresì, la Giunta regionale
a predisporre un progetto complessivo al fine di garantire ai giovani sardi un reale diritto ad una formazione capace insieme di valorizzare la lingua, la cultura e l'identità del nostro popolo e di consentire il dialogo e l'interscambio con le altre culture e l'accesso alle correnti più avanzate del sapere.
Cagliari, 26 settembre 1997