Mozione n. 134
BALLETTO - PITTALIS - LOMBARDO sulla necessità di fare chiarezza sui termini economici dell'operazione di cessione della Island Marble S.R.L., e di accertare l'esistenza di eventuali danni patrimoniali a carico delle casse regionali nonché sulla necessita' di revocare dall'incarico il presidente dell'EMSA dott. Giampiero Pinna.
Il Consiglio regionale
premesso:
- che, sebbene con imperdonabile ritardo, è stato presentato il D.L. n..328 con il quale la Giunta regionale tenta di dare corpo all'importante obiettivo delle "Privatizzazioni" di enti e società detenuti dagli enti strumentali o, in ogni caso, controllati attraverso il sistema delle partecipazioni regionali;- che i presupposti su cui fondano i processi di privatizzazione risiedono nella comprovata ed improcrastinabile esigenza di liberare i settori economici nei quali la presenza e l'ingerenza del potere pubblico hanno creato sconquassi irrimediabili originando, nel tempo, migliaia di miliardi di perdite;
considerato che
il processo di privatizzazione deve essere realizzato nel superiore interesse della Sardegna e che quindi deve tendere, da una parte, ad eliminare dal mercato tutte le situazioni anomale che originano da una diffusa politica di tipo assistenziale totalmente avulsa dai principi della libera concorrenza in un libero mercato, e dall'altra a rendere disponibili risorse pubbliche finalmente svincolate "dal sistema degli sprechi ed inefficienze" finora fortemente voluto dalle forze uliviste al potere per il consolidamento del processo di "occupazione", attraverso il quale elargire per l'acquisizione del consenso - laute prebende a parenti, amici o, comunque, ai vari "clienti" di turno, per essere destinate, come di dovere, alla realizzazione di un disegno che veda, come punto centrale, il rilancio dello sviluppo e la crescita socioeconomica della popolazione;rilevato:
- che, al contrario, attraverso il processo di privatizzazione ancora una volta si profitta dell'esercizio del potere per procurare ingiusto vantaggio, a danno della comunità sarda, agli amici di chi detiene le leve del comando;- che caso emblematico di tanta arroganza e sfacciataggine, è rappresentato dalla privatizzazione della Island Marble S.r.1., posto che con detta operazione la Regione si spoglia, regalandola al fortunato imprenditore (di chiara vicinanza alle forze pidiessine), di un'azienda senza passività essendo i suoi debiti nei confronti del gruppo EMSA non esigibili in dipendenza di un'operazione di compensazione con crediti, che essa vanta nei confronti di clienti, di pressoché pari importo;
- che la privatizzanda società risulta essere proprietaria di immobili rappresentati da un terreno e da una importante concessione per l'estrazione del marmo;
- che detta operazione, tra l'altro e per espressa pattuizione tra le parti, obbligherà la Bariosarda alla costituzione di un fondo di riserva di lire 450.000.000 a fronte di attività iscritte in bilancio di cui l'acquirente non riconosce l'entità e/o l'utilità;
- che, inoltre, la Island Marble S.r.1. è beneficiaria di un finanziamento di lire 2.568.724.000, ottenuto con decreto del Ministero dell'Industria n. 6813/93 a valere sulla L. 221/90, per la realizzazione di un progetto industriale per l'estrazione, la lavorazione e la commercializzazione di materiali lapidei;
considerato altresì
- che la cessione avviene al prezzo simbolico di una lira (e, quindi gratuitamente);- che l'operazione, nella motivazione dell'EMSA a giustificazione della sua supposta (ma non comprovata) convenienza ed utilità, realizza lo scopo di consentire l'assunzione entro un anno dalla privatizzazione di n. 30 unità lavorative ritenute in esubero nel gruppo EMSA;
- che, all'impegno contrattuale in tal senso da parte del subentrante acquirente, non fa riscontro, in concreto, alcuna garanzia in ordine ad un eventuale inadempimento a detto obbligo, che, si badi bene, rappresenta il punto centrale dell'accordo e degli interessi della collettività;
- che le pattuizioni prevedono ulteriori benefici a favore del nuovo imprenditore che si concreteranno nella concessione di un contributo per ogni unità assunta, di lire 30.000.000; e così in totale lire 900.000.000 per l'ipotesi in cui siano assunte tutte le unità;
- che il gruppo EMSA dovrà inoltre accollarsi i costi per la riqualificazione professionale delle unità in esubero da trasferire alla Island Marble S.r.1.;
preso atto infine:
- che l'assoluta mancanza di garanzie fa si che l'operazione di privatizzazione, sommariamente sopra descritta, all'atto pratico non assolva e non soddisfi alcuna delle diverse esigenze su cui si fonda la necessità delle "privatizzazioni";- che questa operazione - così come congegnata - rappresenta l'ennesimo esempio di atti di mal governo e di gestione della cosa pubblica di cui sono capaci i vertici EMSA rivolti - come sempre è accaduto in passato quando la politica si intreccia con gli affari - al soddisfacimento di miserevoli interessi personali;
- che le responsabilità di tale sconcio non possono che ricadere sul presidente dell'EMSA, cui spettano i poteri di indirizzo e di controllo della partecipata Bariosarda;
impegna la Giunta regionale
accertata la responsabilità dei vertici EMSA e Bariosarda e le conseguenti ragioni di danno patrimoniale a carico della Regione, a revocare il Dott. Giampiero Pinna dall'incarico ricoperto nell'Ente Minerario Sardo ed ad assumere tutte le iniziative del caso per l'esercizio dell'azione di risarcimento nei suoi confronti.Cagliari, 22 settembre 1997