Mozione n. 117

MONTIS - CONCAS - LA ROSA - VASSALLO - ARESU sul Protocollo d'intesa Governo - Giunta regionale del 21 aprile 1997.


Il Consiglio regionale

premesso che:
- la grave crisi economica e sociale che ha investito la Sardegna negli ultimi due decenni non manifesta segni significativi di una qualche evoluzione positiva evidenziata peraltro dalla crescente disoccupazione;

- i dati disponibili confermano il fenomeno, soprattutto per le giovani generazioni, attestatosi ormai sul 40-50% e che investe anche le categorie lavoratrici di ogni settore compreso quello intellettuale;

considerato che
nei momenti di degrado economico più acuto, come testimonia la storia dell'Isola, sono i lavoratori, le popolazioni, le istituzioni locali e i sindacati che sanno dar vita a momenti di grande mobilitazione unitaria rivendicativa nei confronti dello Stato e della classe di governo dell'Isola, indicando nella necessità di un piano organico di sviluppo la condizione prima per affrontare le strozzature strutturali che ancora permangono e che ostacolano la crescita economica impedendo la parità di condizione con le altre Regioni italiane e mediterranee;

ritenuto che
il protocollo d'intesa Governo - Regione non rappresenta la soluzione idonea per affrontare il nodo storico della rinascita economica e sociale per la quale il popolo sardo e le forze politiche più sensibili si sono sempre impegnate in una civile e democratica mobilitazione, che tuttavia occorre intensificare l'impegno per ottenere accordi certi e definiti comprese le risorse da impegnare e da rendere operanti nel più breve termine;

preso atto che
nel Protocollo d'intesa il fatto di maggior rilievo e la promessa dell'estensione della metanizzazione anche in Sardegna (unica Regione italiana finora esclusa dal beneficio della Legge n. 445 del 1987), presentata come un eccezionale risultato di portata storica e che di storico il popolo sardo ricorda solo le inadempienze dello Stato italiano,

impegna
la Giunta regionale a mantenere, unitamente alle rappresentanze istituzionali di ogni livello e alle popolazioni, la necessaria pressione nei confronti del Governo nazionale perché siano disposte le risorse finanziarie occorrenti, progetti e appalti, assicurando senza ulteriori dilazioni l'installazione del polo metanifero nel nord dell'Isola e la rete distributiva in tutto il territorio della Sardegna, rilevando tuttavia che le sole certezze sottoscritte nel Protocollo d'intesa sono i 100 + 100 miliardi dello Stato e della Regione.

considerato che
il richiamo all'articolo 13 dello Statuto autonomistico è improprio e mistificatorio, mancando l'impegno costituzionale ivi contenuto per un piano organico di rinascita che lo stesso articolo espressamente richiama per la valorizzazione non dei singoli, ma di tutti i settori delle risorse potenziali dell'Isola come l'agricoltura e la pastorizia, l'artigianato e la piccola e media industria e quelle minerarie ancora consistenti, compresa la gassificazione del carbone Sulcis;

e preso atto che
nel protocollo manca l'impegno di un piano integrato di infrastrutture stradali e ferroviarie, portuali ed aeree, la continuità territoriale e delle telecomunicazioni, tutti elementi di un mosaico in grado di far decollare uno sviluppo moderno, mentre vengono indicate somme già disposte e riciclate per l'occasione, abbondantemente pubblicizzate in passato,

impegna altresì la Giunta regionale
1) a garantire uno sviluppo turistico ordinato e compatibile con l'ambiente nel rigoroso rispetto della vigente legislazione, impedendo le speculazioni del recente passato, assicurando una occupazione operaia e giovanile non occasionale;

2) ad approvare, infine, un programma che garantisca ai territori sud-occidentali dell'Isola, oltre al recupero e al disinquinamento delle aree ex minerarie, la salvaguardia ai fini produttivi e archeologici del patrimonio degli ex impianti estrattivi unici per grandezza non solo in Sardegna, ma dell'intero Paese e che il Protocollo d'intesa indica in modo generico e disorganico, comunque non in grado di produrre effetti duraturi ambientali e processi occupativi di sicuro richiamo turistico.

Cagliari, 28 aprile 1997