Mozione n. 110
SANNA NOEMI - MASALA - BIGGIO - BOERO - CADONI - CARLONI - FRAU - LOCCI - LIORI - USAI Edoardo sulla recrudescenza dei sequestri in Sardegna.
Il Consiglio regionale
premesso che:
- dopo il sequestro della signora Silvia Melis, avvenuto in Tortolì il 19 febbraio 1997 e la successiva corale manifestazione di tutta la popolazione in favore della famiglia Melis, si sono diffuse in Sardegna allarmanti notizie sulla possibilità di altri simili atti criminali;- nel 1995 bande di pericolosissimi criminali sequestrarono e custodirono contemporaneamente quattro ostaggi, alcuni dei quali e, fra questi, la signora Vanna Licheri, non sono stati liberati;
- ieri come oggi il ripetersi dei gesti criminosi pare agevolato dall'inerzia o, quanto meno, dalla disattenzione dei Ministri interessati
- nel passato furono assunte iniziative, tanto eclatanti quanto inefficaci - quali l'invio di formazioni dell'esercito con finalità di polizia e di reparti speciali anti-terrorismo - mentre nulla è stato fatto per incrementare e migliorare l'efficienza ed il numero degli investigatori. Anzi la struttura investigativa, deputata anche alla prevenzione, è stata ridotta a poche unità e privata dei più esperti e qualificati investigatori, dirottati a servizi di routine;
- ancora nulla o ben poco è stato fatto per migliorare i controlli e la sorveglianza. Le formazioni dell'esercito ed i reparti speciali sono utili quale presenza nelle zone di campagna spopolate ma, come l'esperienza ha dimostrato, nulla valgono per l'attività investigativa, di prevenzione, di indagine e di controllo;
- la vigente legislazione in materia, che consente il blocco dei beni del sequestrato, pone in serio pericolo la vita di quest'ultimo, privilegiando di fatto la necessità di assicurare alla giustizia i criminali in luogo della necessità della assoluta tutela della vita del sequestrato ed, anzi, utilizzando quest'ultimo quale strumento della attività della magistratura;
- sono rimaste senza esito le accorate invocazioni dei magistrati, richiamate anche in precedenti atti di controllo ispettivo, sia con riferimento alla richiesta di ristrutturazione della Procura Distrettuale Antimafia, sia con riguardo al completamento degli organici negli uffici giudiziari, in particolare nei tribunali sotto la cui giurisdizione ricadono i territori a maggior rischio: Nuoro, Tempio, Lanusei;
- tutto ciò accade mentre da un lato la magistratura si impegna, con grande dispiego di mezzi e di uomini, in indagini talvolta banali, talaltra penalmente inconsistenti e, dall'altro l'intera Sardegna si ribella e protesta contro la nuova ondata criminale ed offre spontanea la sua completa collaborazione, talché più non valgono i richiami all'omertà quale giustificazione dell'inerzia;
- benché abbia dimostrato la sua fallacia la tesi che indicava la povertà quale radice dei fenomeni criminali, è indubbio che la crisi economica e la disoccupazione siano concause dell'incremento della criminalità; talché appare ancora più colpevole l'atteggiamento del Governo che ha di fatto ignorato la Sardegna ed ha operato vistosi tagli ai finanziamenti per opere infrastrutturali: ferrovie, strade, trasporti, scuole,
impegna il Presidente della Giunta regionale
a rappresentare al Governo la necessità e l'urgenza:- di rafforzare in termini congrui ed adeguati la presenza delle forze dell'ordine in Sardegna, potenziandole con reparti o gruppi specializzati sul piano di investigazione o di prevenzione e dotati di riconosciuta esperienza e professionalità
- di provvedere alla revisione della legislazione che consente il blocco dei beni dei sequestrati, tenendo conto innanzitutto della tutela della vita delle vittime dei sequestri;
- di provvedere alla riapertura, 24 ore su 24, di tutte le stazioni dei carabinieri ed alla riattivazione dei presidi nelle campagne;
- di colmare i vuoti di organico nei tribunali e di modificare in aumento, disponendo immediate applicazioni, la pianta organica della Direzione Distrettuale Antimafia;
- di disporre, d'intesa con la Regione autonoma della Sardegna, l'immediata operatività di tutti gli stanziamenti già deliberati, esercitando tutti i poteri sostitutivi nel caso di ritardo od inerzia dell'Amministrazione regionale, nonché a riesaminare, per aumentare le dotazioni, i finanziamenti riguardanti le opere infrastrutturali in Sardegna.
Cagliari, 20 marzo 1997