Mozione n. 90

BALLERO - BALIA - DEGORTES - FERRARI - FOIS Pietro - FANTOLA sul ruolo del turismo nella politica economica della Regione


Il Consiglio regionale

constatato che
il turismo pur essendo sempre stato considerato una attività rilevante per la Sardegna, è stato però trattato sinora, anche dai vari governi regionali, come una attività economica marginale, per la quale, in cinquanta anni di autonomia, vi è stata quasi esclusivamente una incentivazione a pioggia di strutture alberghiere, spesso improduttive e fuori da ogni logica programmatoria, ed una promozione del mare e delle bellezze naturali dell'isola, indipendentemente però da concreti interventi volti a creare le condizioni per rendere possibile un appagante soggiorno durante tutto il corso dell'anno;

rilevato che
sinora non vi è mai stata, conseguentemente, una reale politica di sviluppo basata sul turismo, volta a moltiplicare le presenze in Sardegna nel corso di tutto l'anno e tesa a sviluppare, quindi, grazie a queste presenze aggiuntive, le diverse attività il cui ampliamento potrebbe contribuire a produrre ricchezza, riducendo la disoccupazione e creando migliaia di nuovi posti di lavoro, con investimenti pubblici incomparabilmente inferiori a quelli necessari in altri settori;

sottolineato
come oggi occorra una radicale inversione di rotta, in quanto l'esigenza di rinnovamento espressa due anni orsono con l'inizio della nuova legislatura regionale non è ancora riuscita a produrre una svolta realmente significativa in materia di politica economica: la nuova politica economica deve perdere i caratteri dell'assistenzialismo, infatti, e deve essere caratterizzata dalla selettività delle scelte e dalla valorizzazione delle risorse umane, ambientali, culturali e produttive della Sardegna;

affermato che
a tal fine bisogna avere la capacità di compiere le necessarie scelte e di determinare le reali priorità;

ritenuto che
appare opportuno, con riferimento alle attività connesse con il turismo, da un lato rimodulare il sistema degli interventi di sostegno, sia durante la fase di realizzazione sia durante la fase di gestione, dall'altro individuare alcune "aree di sviluppo turistico" (in modo analogo cioè a quanto è avvenuto per le aree di sviluppo industriale) nelle quali si operi, razionalizzando la situazione esistente, con progetti organici che promuovano investimenti, pubblici e privati ed innanzittutto con i programmi integrati di rilevanza regionale di cui all'art. 2 della L.R. 26.2.1996 n. 14;

rilevato che
per quanto riguarda gli interventi di sostegno riferibili anche alle attività esistenti occorre rivedere il sistema degli incentivi, posto che sono assolutamente inadeguati quelli di cui alla legge regionale 40/1993. Va conseguentemente valutata, infatti, la possibilità di più sistematiche partecipazioni societarie da parte della SFIRS e, per quanto riguarda la gestione, la possibilità di far riconoscere dagli organi statali competenti l'inquadramento delle attività alberghiere della Sardegna nel comparto contrattuale della industria nonchè la possibilità di intervento della Regione, in modo organico e stabile sul sistema delle tariffe di trasporto ed a sostegno dei voli charter in attuazione del principio della continuità territoriale;

rilevato altresì che
appare utile da un lato stabilire una corsia preferenziale che consenta alle iniziative "turistiche" di ottenere in tempi certi e brevi il complesso delle autorizzazioni di legge e, dall'altro lato rendere possibile, per le strutture alberghiere, dopo i primi tre/cinque anni dall'inizio dell'attività, le ristrutturazioni ed anche la creazione di nuove strutture, esclusivamente per servizi, rimuovendo i troppi vincoli preventivi di tipo urbanistico ma comunque con il controllo qualitativo della Sovrintendenza;

ritenuto che
appare utile introdurre finanziamenti sotto forma di anticipazione da restituire con gli utili derivanti dall'attività, disciplinare la possibilità di concedere crediti di esercizio e di consolidare, così come già avviene per le attività industriali, artigianali ed agricole, i debiti nascenti da situazioni eccezionali attraverso la previsione di un pagamento in più esercizi con interessi adeguati;

rilevato ancora che,
invece, per quanto riguarda i progetti organici di investimento nelle "aree di sviluppo turistico" occorre che essi siano idonei a creare, nel rispetto di una alta qualità ambientale, tutte le infrastrutture, generali e specifiche, perché in tali aree - eventualmente non solo marine ma anche dell'interno della Sardegna - possa poi naturalmente completarsi, in modo endogeno, uno sviluppo che crei ricchezza e possibilità occupative non per il periodo limitato dei 40-50 giorni clou della stagione estiva ma per tutto il periodo dell'anno - otto/dieci mesi - nel quale il clima della Sardegna è senza eguali in Europa;

affermato altresì che
i programmi relativi a tali "aree di sviluppo turistico", individuando quale possa essere, a regime, il numero delle presenze richiamabili nell'intera area e la durata delle stesse nei vari periodi dell'anno - con una previsione di presenze contestuali per varie decine di migliaia di persone e quindi di corrispondenti posti letto alberghieri - dovranno determinare quali forniture e quali servizi il territorio circostante e più in generale la Sardegna potranno assicurare. Il programma integrato, infatti, oltre alla programmazione complessiva della zona dovrà comportare un concreto supporto alle attività economiche e dovrà connettere il complesso delle produzioni e dei beni della Sardegna con le presenze turistiche;

considerato che
saranno perciò indispensabili interventi per la razionalizzazione delle produzioni e, soprattutto, per il coordinamento della loro commercializzazione: ciò con riferimento alle risorse agricole ed agroindustriali, a quelle dell'allevamento, ittiche ed ai prodotti dell'artigianato. Le presenze turistiche, inoltre, dovranno consentire la rivitalizzazione - creando così una stabile integrazione anche tra il mare e le zone interne della Sardegna - dei beni artistici, archeologici, ambientali e culturali, sui quali occorrerà investire per renderli realmente fruibili, e dei parchi regionali: con il loro inserimento in "circuiti turistici" attrezzati sarà possibile, infatti, moltiplicare le visite adeguatamente guidate e coprire con i ricavi i costi dei servizi che verranno offerti;

considerato che
alla luce di ciò, per ciascuna zona, avendo come parametro fondamentale il numero delle presenze turistiche e dei posti letto alberghieri, partendo quindi dalla considerazione del numero e delle dimensioni degli insediamenti alberghieri esistenti, occorrerà determinare quali strutture ricettive debbano essere realizzate o trasformate e quali altre strutture di servizio, ed eventualmente residenziali, siano necessarie;

rilevato che
occorrerà realizzare prioritariamente, in ogni caso, gli interventi atti a risolvere il problema delle grandi infrastrutture: va risolto il problema dell'approvvigionamento idrico, quello della depurazione e dello smaltimento dei rifiuti e vanno adeguati l'assetto viario, i trasporti (terrestri, marittimi ed aerei), e la portualità (turistica e non);

rilevato ancora che
occorrerà realizzare uno o più "luoghi urbani" di incontro, attrezzati e vivibili, dotati di adeguati servizi ed attività commerciali (ristoranti, bar, pub, teatri, discoteche, cinema, negozi). Nell'area dovranno essere altresì previste sale congressi, sale riunioni ed altre forme di supporto per gli affari, quali l'attivazione delle reti telematiche e la piena fruibilità di INTERNET; dovrà individuarsi numero e qualità delle diverse strutture occorrenti per lo sport (golf, tennis, squash, equitazione, sport nautici etc.), e per il tempo libero, (centri culturali e librari, piscine, giochi d'acqua, stadio del ghiaccio, talassoterapia, centro salute, sauna, centri dietetici, bowling, pattinaggio, etc.);

ribadito che
l'infrastrutturazione sopra delineata e la reale connessione con le attività produttive dovrà avvenire, da un lato, con il ricorso a tutti gli strumenti opera-tivi previsti dalla L.R. 14/1996, (coordinatore del programma, conferenze di servizio, accordi di programma, espropriazioni per pubblica utilità ed occupazioni d'urgenza finalizzate alla realizzazione di strutture alberghiere e di servizi), dall'altro lato, con il supporto e con l'ausilio oltre che di strutture per la promozione, con il coinvolgimento di privati, articolate sul livello regionale ed, autonomamente, con riferimento a ciascuna "area di sviluppo turistico" anche, e soprattutto, di una struttura regionale, una agenzia operativa o una S.p.A. a prevalente partecipazione pubblica che dovrà procedere alla supervisione e concreta promozione del programma;

considerato che
tale struttura regionale dovrà provvedere anche alla progettazione di massima delle principali strutture ed all'acquisizione di tutte le autorizzazioni amministrative necessarie perché le opere possano essere rese funzionanti nel rispetto dei tempi programmati per ciascuna di esse e dovrà operare perché, negli stessi tempi programmati, siano operativi anche i servizi e le forniture. Si potranno così richiamare in Sardegna, con bandi di gare internazionali che garantiscono la certezza sui tempi degli investimenti propri e di quegli altrui - la cui contestualità però è indispensabile per il funzionamento complessivo delle attività economiche insediate nella area - le più grandi ed affermate società mondiali del settore alberghiero e degli altri settori interessati;

ritenuto che
così operando, ricorrendo all'ausilio di esperti di esperienza internazionale, sostenendo anche, con adeguate iniziative, sia l'istituzione di scuole professionali riferite alle diverse qualifiche di operatori turistici soprattutto medio alte, sia la creazione di un "centro di ricerca di mercato" per inserire la Sardegna nei circuiti turistici mondiali, potrà divenire concreta la prospettiva che la Sardegna, sfruttando la sua posizione nel Mediterraneo, il suo clima e la sua natura irripetibile, diventi, a cominciare proprio dalle località situate in "aree di sviluppo turistico", il giardino d'Europa, luogo ideale cioè non solo per vacanze ma anche per stabili soggiorni - a cominciare da quelli degli europei che hanno concluso il ciclo lavorativo - e per svernare oltre che per vivere e lavorare sfruttando le moderne tecnologie,

impegna la Giunta Regionale
ad operare nel rispetto dei criteri sopra enunciati assumendo le iniziative legislative, amministrative e di revisione del bilancio che sono a tal fine necessarie, e riferendo al Consiglio, entro il mese di ottobre, il proprio programma complessivo,

impegna, altresì, la Giunta Regionale
ad operare per la predisposizione di uno o più programmi integrati d'area di rilevanza regionale aventi il contenuto sopraindicato, ed a riservare nel prossimo bilancio pluriennale, per ogni programma che verrà attuato, uno stanziamento non inferiore, nel triennio, a 600 miliardi di risorse regionali che dovranno essere, ovviamente, aggiuntive rispetto a quelle, più consistenti, che saranno fornite dai privati,

impegna prioritariamente la Giunta Regionale
a proporre al Consiglio, dopo aver compiuto una attenta analisi delle disponibilità finanziarie, e delle vocazioni e delle condizioni di partenza dei diversi territori della Regione, la zona o le zone nelle quali localizzare gli interventi della natura sopraindicata, per il primo triennio.

Cagliari, 17 luglio 1996