Mozione n. 76/20
NIZZI - BERTOLOTTI - FLORIS sul rischio di chiusura della Azienda Sarda Espanso di Olbia a causa di un vizio burocratico.
Il Consiglio regionale
vista
la grave situazione in cui versano le piccole e medie imprese sarde, schiacciate dalla pesante crisi economica;considerato che
la Legge 1° marzo 1986, n°64, concernente interventi straordinari per il mezzogiorno, agevolava le aziende nella misura del 40% dell'investimento con contributi in conto capitale e con finanziamento del 30% a tasso agevolato;considerato altresì che
il CIS erogava in tempi relativamente brevi il 30% del finanziamento, mentre la Regione interveniva con la legge n. 44 del 20.06.1989, permettendo così di ottenere dalle banche l'anticipazione del restante 40% con intervento di abbattimento del tasso di interesse;preso atto che
gli interventi previsti dalla Legge n. 64 del 1986 si interrompono di fatto il 20 agosto 1992 per l'entrata in vigore di un apposito decreto legge che contribuiva di fatto ad aggravare la già pesante situazione finanziaria di un migliaio di imprese sarde;constatato che
tale provvedimento attribuiva il diritto al finanziamento solo per le società che entro il 20 agosto 1992 avevano avuto il decreto di approvazione da parte dell'Agenzia del Mezzogiorno ignorando le migliaia di aziende che avevano già avviato investimenti produttivi e comunque presentato domanda in data successiva;rilevato che
il Governo, per porre rimedio a tale situazione, ha provveduto ad organizzare un "ripescaggio" tra le domande presentate prima del 20 agosto stilando una graduatoria la cui stesura definitiva veniva pubblicata nell'aprile dello scorso anno;evidenziato
il caso particolare della Azienda Sarda Espanso, che pur essendo stata ripescata non risultava compresa in tale graduatoria per un semplice vizio di forma in quanto nello spazio riservato all'autentica della firma mancava il nome e cognome del titolare dell'azienda che doveva essere indicato a cura del delegato del sindaco all'autentica;considerato altresì che
tale vizio di procedura non possa essere addebitato ad inadempienze ed omissioni della ditta richiedente;impegna la Giunta regionale
a farsi promotrice presso il competente Ministero affinchè la Ditta Sarda Espanso possa vedere riconosciuti i propri diritti che derivano non tanto da un adempimento burocratico, ma dall'aver avviato una attività produttiva che occupa circa 30 unità operative.Cagliari, 29 febbraio 1996