Mozione n. 37

AMADU sulla gravissima situazione dell'informazione in Sardegna e sull'esigenza di un immediato intervento della Regione.


Il Consiglio regionale

tenuto conto
che altre voci libere dell'informazione in Sardegna hanno ridotto la loro presenza per oggettiva difficoltà, oggi TELEREGIONE, ieri L'OPINIONE DELLA SARDEGNA, avantieri SUPERTV; l'informazione in Sardegna accumula altre macerie e nulla è stato fatto a livello politico per salvaguardare tante professionalità e molti posti di lavoro;

visto che:
- oggi come ieri la Regione su questo fronte è latitante; che la Giunta regionale, al di là delle declaratorie di principio, non ha finora presentato nessuna proposta;

- in Consiglio regionale le forze politiche mostrano un disinteresse totale;

- le stesse istituzioni sono insensibili ad ogni istanza, che pure gli organismi di rappresentanza della stessa stampa sarda hanno presentato e sollecitato se è vero, come è vero, che si è dovuto accettare, senza colpo ferire e senza alcuna recriminazione, persino il "Commissariamento" del Comitato Regionale per il Servizio Radiotelevisivo che il Consiglio regionale avrebbe dovuto eleggere sin dal suo insediamento un anno fa;

considerato
che oltre alla denuncia e alla solidarietà che deve essere espressa ai giornalisti licenziati o collocati in cassa integrazione, che vanno purtroppo ad aggiungersi a quelli licenziati negli anni passati, dopo il fallimento di altre coraggiose iniziative editoriali, che non hanno avuto il necessario sostegno delle forze politiche, sociali e culturali isolane, si impongono iniziative serie e concrete che la Regione nel suo insieme, Giunta e Consiglio, non possono ulteriormente ignorare o dilazionare nel tempo;

evidenziato
che deve essere ripresa quella che è stata definita la "Vertenza Informazione in Sardegna", che è stata al centro di dibattiti tecnici e culturali anche di recente, promossi nell'Isola dalle rappresentanze sindacali e professionali, che occorre coinvolgere nel "Progetto Informazione" che deve essere messo a punto e attuato in tempi rapidi;

tenuto conto
che a questi aspetti si aggiungono quelli della pubblicità istituzionale, che va ricondotta ad una gestione oculata e mirata attraverso un'analisi retrospettiva degli interventi e dei costi-benefici, e quelli connessi alla organizzazione e alla funzionalità stessa degli Uffici Stampa della Giunta e del Consiglio regionale e dei loro Centri di documentazione;

considerato che:
- non è più possibile consentire, per fare solo alcuni esempi, che la Giunta e il Consiglio, ovvero la Regione nel suo complesso e nella sua entità unitaria, non abbiano ancora una strategia d'immagine istituzionale comune;

- si continuino a sperperare milioni inutilmente con comunicati pubblicitari a pagamento per informare cinque - dieci utenti su provvidenze regionali piuttosto che informarli con telegramma, come è avvenuto di recente da parte dell'Assessorato dell'agricoltura che ha speso diversi milioni per rivolgere un comunicato alle Associazioni professionali agricole;

- sia consentito al Centro di documentazione della Giunta regionale di dare, alla società umanitaria, tutta la memoria storia della Regione, ovvero tutti i documentari e i film che testimoniano la vita della Regione sin dal sorgere dell'autonomia;

- la struttura dell'Ufficio Stampa non è messa in grado di assicurare un'informazione totale e puntuale dell'attività della Giunta per carenza di organico e per chiarezza di funzioni e di responsabilità;

dato che
che c'è, infine, tutta la problematica degli Uffici Stampa degli enti strumentali della Regione, che occorre ricondurre ad una visione unitaria di indirizzo e di organizzazione, attraverso il coinvolgimento degli organismi rappresentativi della stampa sarda ed una legislazione che affronti e risolva tutte le questioni di ordine giuridico, politico e programmatico. In tale contesto dovrà trovare, finalmente, una giusta collocazione e soluzione legislativa la problematica dell'editoria cosiddetta minore per garantire veramente la pluralità dell'informazione in Sardegna e la tutela di tutte quelle iniziative che garantiscono una presenza ed una diffusione di notizie e di cultura nel territorio facendo partecipare i cittadini alla vita pubblica isolana;

ritenuto
che debba essere dedicata con urgenza una specifica seduta del Consiglio regionale per trattare in maniera specifica ed esclusiva i problemi dell'informazione e della pubblicità in Sardegna, perché rappresentano cardini essenziali della crescita culturale e sociale dell'isola e presupposti irrinunciabili dei processi di sviluppo e di progresso;

ritenuto ancora
che a conclusione del dibattito, infine, le forze politiche presenti nell'Assemblea regionale debbano assumere, coerentemente con le convinzioni che verranno espresse, una deliberazione unanime che faccia finalmente chiarezza su tutte le questioni richiamate,

impegna la Giunta regionale
a predisporre, previe consultazioni con gli organismi professionali e di categoria, ed a presentare in Consiglio, entro 30 giorni, organici disegni di legge sulle provvidenze all'editoria minore; sulla disciplina e organizzazione dell'Ufficio Stampa della Giunta e degli enti strumentali, compresa l'attività editoriale della Regione; sulla disciplina e organizzazione del Centro di documentazione regionale, provvedendo a recuperare e a catalogare tutto il materiale documentale della Regione compreso quello assegnato alla società umanitaria; a disciplinare la pubblicità istituzionale comunque finanziata dalla Regione e dagli enti strumentali per un'attività di informazione e promozione omogenea e razionale;

impegna il Consiglio regionale
a nominare, entro 30 giorni, il Comitato Regionale per il Servizio Radiotelevisivo; a organizzare e dotare di adeguati supporti tecnico-professionali il proprio Ufficio Stampa perché sia adeguatamente rappresentata all'esterno l'immagine dell'Assemblea e della sua attività e perché sia di moderno supporto informativo e culturale dei consiglieri regionali, dei gruppi politici e dell'intera comunità sarda; ad istituire un organismo informativo-documentale di interscambio tra gli Uffici Stampa del Consiglio e della Giunta per iniziative di interesse comune.

Dà mandato
alla Seconda Commissione permanente perché avvii un'indagine conoscitiva sulla pubblicità istituzionale e sui notiziari pubblicati direttamente dalla Regione e riferisca al Consiglio entro tre mesi.

Cagliari,13 giugno 1995