Mozione n. 30/9

LA ROSA - SCANO - GHIRRA - CUGINI - BERRIA - DETTORI - CHERCHI - BUSONERA - CUCCA - DIANA - FALCONI - FOIS Paolo - MARROCU - OBINO - SANNA Salvatore - SASSU - USAI Pietro - ZUCCA sulla necessità di affrontare con urgenza le questioni relative alla messa in sicurezza, il ripristino ambientale e l'acquisizione del patrimonio immobiliare dell'ENI legato alle attività minerarie per le quali la Società Italiana Miniere (S.I.M. S.p.A.) ha presentato alla Regione Sardegna istanza di rinuncia dei titoli.


Il Consiglio regionale

premesso che
la Società Italiana Miniere (S.I.M. S.p.A.) ha presentato alla Regione sarda formale richiesta per la rinuncia a 58 titoli minerari (4 permessi, 38 concessioni e 15 affidamenti) ad essa intestati sul territorio regionale;

tenuto conto che
i 58 titoli minerari della SIM interessano una superficie complessiva di circa 23.998 Ha che presenta generali situazioni di pericolo e di profondo degrado ambientale indotte dalla passata attività mineraria;

rilevato che
il dissesto territoriale e paesaggistico generato dalla passata attività mineraria ha in larga misura compromesso ogni possibilità di utilizzo del territorio, qualora non venissero eseguiti appropriati interventi di messa in sicurezza e di recupero ambientale;

considerato che
la legislazione vigente in materia di disciplina dell'attività estrattiva impone al titolare delle concessioni minerarie l'esecuzione degli interventi per la messa in sicurezza dei lavori minerari (art. 38 del R.D.L. n. 1443 del 1927), nonché l'obbligo di provvedere al riassetto ambientale delle aree oggetto dell'attività di coltivazione (art. 9, comma 1, della Legge n. 221 del 30 luglio 1990), come già avvenuto in altre regioni italiane;

ritenuto che
gli interventi previsti nella "bozza di piano per la riconversione produttiva delle aree interessate dalla crisi mineraria", stipulata dalla Regione sarda con il Ministero dell'Industria ai sensi della Legge n. 204 del 23 giugno 1993, presuppongono la disponibilità in capo alla Regione Sarda del patrimonio immobiliare legato direttamente e indirettamente alle attività minerarie dismesse o in via di dismissione;

visto che
la delibera CIPI del 20 dicembre 1991 sancisce che l'ENI renda disponibile il patrimonio immobiliare connesso all'attività mineraria dismessa per favorire l'insediamento di nuove attività produttive;

sottolineato che
gli accordi stipulati dalle società del gruppo ENI con il Ministero dell'Industria, la Regione sarda e le organizzazioni sindacali per la chiusura della miniera di Montevecchio, in data 17 maggio 1991, e per la dismissione delle miniere dell'iglesiente, in data 28 aprile 1993, prevedono che le stesse società del Gruppo ENI si impegnino a rendere disponibile alla Regione sarda a titolo non oneroso il patrimonio immobiliare indispensabile per l'avvio dei progetti di riconversione produttiva;

constatato che
i senatori sardi di tutti gli schieramenti politici hanno presentato un progetto di legge che prevede di affidare alla Regione sarda l'intero patrimonio immobiliare (terreni e fabbricati), direttamente e indirettamente connesso alle concessioni minerarie della SIM, in via di dismissione ed attualmente detenuto da diverse società del Gruppo ENI (SIM-CORI-ISAR-SNAM);

impegna la Giunta regionale
affinché vengano messe in atto in modo concreto e determinato tutte le azioni necessarie al conseguimento dei seguenti obiettivi:

1) esercitare tutte le prerogative della Regione sarda in materia di disciplina dell'attività mineraria imponendo alla SIM S.p.A., anche ricorrendo qualora se ne presentasse la necessità all'intervento dell'Autorità giudiziaria, l'esecuzione di tutti i lavori, radicali e definitivi, per la messa in sicurezza e per il ripristino ambientale dei siti minerari dismessi o in via di dismissione;

2) non emettere decreti di accoglimento delle istanze per la rinuncia alle concessioni minerarie in favore della SIM S.p.A. fintanto che la stessa SIM S.p.A. non avrà eseguito gli interventi di cui al precedente punto 1, evitando di prescrivere interventi provvisori che non consentano di riportare allo stato morfologico originario i siti minerari dismessi;

3) non procedere all'affidamento ad altri soggetti imprenditoriali, anche regionali, delle concessioni minerarie per le quali la SIM S.p.A. ha presentato istanza di rinuncia prima che la SIM S.p.A. stessa abbia messo a diposizione le risorse finanziarie per l'esecuzione degli interventi di cui al precedente punto 1, evitando in ogni caso di emettere i decreti di accettazione delle istanze di rinuncia prima che la SIM S.p.A., direttamente o tramite altri soggetti imprenditoriali dalla stessa SIM eventualmente incaricati, provveda all'esecuzione degli stessi interventi di messa in sicurezza e di ripristino ambientale;

4) mettere in atto tutte le azioni necessarie per acquisire alla comunità regionale l'intero patrimonio immobiliare (terreni e fabbricati) direttamente o indirettamente connesso alle attività minerarie della SIM dismesse o in via di dismissione ed attualmente detenuto da diverse società del Gruppo ENI, secondo una procedura che contemperi le legittime aspirazioni dei Comuni interessati con le complesse esigenze di riconversione produttiva, di tutela dei livelli occupazionali, di adempimento di obblighi di legge derivanti dall'attività mineraria in atto e di quella cessata garantendo comunque la piena disponibilità del patrimonio per un progetto di riconversione da gestire mediante un accordo di programma tra enti locali, regione e altri soggetti interessati;

5) raggiungere eventuali transazioni con il Gruppo ENI per l'acquisizione del patrimonio immobiliare senza sollevare, in ogni caso, la SIM S.p.A. dall'onere derivante dagli interventi di messa in sicurezza e di ripristino ambientale a meno che la stessa SIM S.p.A. non intenda evitare i tempi lunghi per l'esecuzione di tali interventi, trasferendo alla Regione sarda le risorse finanziarie in misura congrua per l'esecuzione degli stessi interventi. In quest'ultimo caso la Giunta regionale dovrà avvalersi esclusivamente dell'Ente Minerario Sardo, o di un nuovo soggetto che ne assumerà le funzioni, per l'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza e di ripristino ambientale, trasferendo allo stesso le risorse finanziarie relative ed il patrimonio immobiliare annesso alle concessioni minerarie,

impegna inoltre la Giunta Regionale
a riferire alla competente Commissione consiliare entro 60 giorni sulle azioni messe in atto per il conseguimento degli obiettivi sopraindicati e sui risultati conseguiti.

Cagliari, 15 maggio 1995