Mozione n. 18/5
LA ROSA - SCANO - BERRIA - BUSONERA - CHERCHI - CUCCA - CUGINI - DETTORI Ivana - DIANA - FALCONI - FOIS Paolo - GHIRRA - MARROCU - OBINO - SANNA Salvatore - SASSU - USAI Pietro - ZUCCA sulla necessità ed urgenza di affrontare col Governo nazionale le diverse problematiche del settore alluminio.
Il Consiglio regionale
premesso che
il settore alluminio conosce in Italia una situazione di grave incertezza che dura ormai da anni senza che si sia dato corso alla predisposizione del piano di risanamento e di rilancio, così come previsto specificatamente dalla legge di scioglimento dell'EFIM, e che vi è la possibilità di utilizzare ancora un anno per la predisposizione del piano;tenuto conto che
il settore alluminio ed in particolare le aziende dell'area sarda, stanno registrando un andamento produttivo e d'esercizio positivo, pur in mancanza del piano triennale di risanamento e di rilancio;rilevato che
lo stabilimento di primario di Portovesme ha registrato nel 1994, ed è in grado di migliorare nel 1995, i livelli europei di produttività e di utile di esercizio in seguito alla disponibilità e responsabilità delle maestranze e delle organizzazioni sindacali, che si sono fatte carico di una profonda e pesante riorganizzazione produttiva e grazie al costo delle tariffe energetiche allineato a quello europeo e al favorevole andamento del mercato dei metalli non ferrosi;constatato che,
invece di procedere al piano di rilancio del settore, il Ministro del Tesoro di concerto col Ministro dell'Industria ha autorizzato in data 16/1/95, in difformità da quanto previsto dalla legge di scioglimento dell'EFIM, all'art. 4, il Commissario liquidatore di procedere a trattare per la cessione di singole aziende del settore alluminio;considerato
con grave preoccupazione che voci insistenti all'interno delle aziende del settore parlano di contatti numerosi e di possibili vendite di singole aziende senza che ci sia stato alcun confronto preliminare con la Regione Sardegna;rilevato
inoltre che l'Italia non può rinunciare ad una significativa presenza nel settore dell'alluminio senza correre gravi rischi di dipendenza dall'estero in un segmento produttivo di grande rilievo per l'industria manifatturiera nazionale;riaffermato che
il processo di privatizzazione deve avvenire in modo trasparente e conseguente alle disposizioni che prevedono il risanamento e il rilancio del settore per il quale sono stati resi disponibili 1.500 miliardi, finora non utilizzati, e che la fase positiva che connota la produzione e l'esercizio finanziario si presta particolarmente alla realizzazione di un progetto industriale di rilancio e consolidamento del settore;ribadito che
per la Regione Sardegna il polo dell'alluminio rappresenta un settore fondamentale del proprio tessuto economico e produttivo con i suoi 4.000 lavoratori e lavoratrici tra diretti, indiretti e indotto;sottolineato che
la Regione non può e non deve accettare in nessun caso misure e decisioni che riguardino la politica industriale della Sardegna senza un preventivo confronto e accordo col Governo nazionale,impegna la Giunta regionale
1) a chiedere con fermezza ai Ministri del Tesoro e dell'Industria di diffidare il Commissario liquidatore dall'assumere qualsiasi scelta inerente il polo alluminio sardo senza un preventivo confronto e accordo tra il Governo e la Regione Sardegna;2) a ribadire la necessità che sia realizzato quanto previsto dalla legge di scioglimento dell'EFIM relativamente al piano triennale di risanamento e rilancio che deve garantire l'intero settore e la sua integrità a partire dal centro di ricerca, Alures, e dalla produzione di primario assicurando l'attività produttiva e i livelli occupazionali;
3) a negoziare insieme al Governo nazionale con l'Unione Europea il costo della tariffa energetica per il suo duraturo allineamento al livello di costo europeo;
impegna, inoltre, la Giunta regionale
a) ad attuare senza ulteriori ritardi il piano di risanamento ambientale dell'area in cui insistono le aziende di alluminio;b) a definire nell'immediato le soluzioni necessarie per affrontare il problema del bacino dei fanghi rossi e delle discariche industriali, problema che sta provocando incertezza sulla continuità produttiva dell'Eurallumina in primo luogo, ma anche delle altre aziende metallurgiche.
Cagliari, 21 febbraio 1995