Interpellanza n. 351/A
FRAU - MASALA sul paventato licenziamento di 150 dipendenti della Banca di Sassari.
I sottoscritti
chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale per sapere:
1) se sia a conoscenza del fatto che la Banca di Sassari intende procedere al licenziamento di 150 dipendenti e questo nonostante che, a livello nazionale, si stiano cercando soluzioni non traumatiche per risolvere il problema degli esuberi;
2) se risulti che, a fronte di esuberi conclamati dalla Banca, quest'ultima abbia - non più tardi di tre mesi fa - appaltato del lavoro ad operatori esterni all'Istituto e, alla data odierna, risultino in servizio impiegati assunti recentemente;
3) se non sia opportuno intervenire presso la Dirigenza della Banca chiedendo la sospensione del provvedimento, in attesa che il nuovo Presidente della Fondazione del Banco di Sardegna (Istituto di credito di fatto proprietario della Banca di Sassari) prenda possesso dell'incarico;
4) se sia normale che si attuino licenziamenti in una Banca che, pur con il ripianamento di perdite per oltre 5 miliardi della BPS Riscossioni, è riuscita comunque a chiudere il bilancio con un utile di oltre un miliardo.
Gli interpellanti chiedono inoltre:
a) dove siano finiti i propositi di rilancio della ex-Popolare di Sassari e le affermazioni circa il mantenimento dei livelli occupativi e delle autonomie gestionali, senza dimenticare i circa 22.000 soci ai quali fu fatto intravedere che l'unica possibilità di salvare il capitale investito era la fusione col Banco di Sardegna, col risultato che tutti conosciamo;
b) se, alla luce di quanto suddetto, l'allora "salvataggio" della ex-Banca Popolare di Sassari sia avvenuto al solo scopo di evitare lo sbarco in Sardegna di altri Istituti di credito, con ovvie ripercussioni che quest'ultimo ha sull'intera economia sarda;
c) se la difesa di 150 posti di lavoro non sia un fatto di vitale importanza in una regione come la nostra dove la disoccupazione ha raggiunto punte preoccupanti.
Cagliari, 29 maggio 1997