Interpellanza n. 290/A

BONESU, DEMONTIS sui contributi alla FAS per la cessazione dell'attività produttiva.


I sottoscritti,

premesso che:
- con la Legge 3 agosto 1994 n. 481, che convertiva il D.L. 396/1994, si finanziava un piano di ristrutturazione dell'industria siderurgica italiana che doveva portare ad una riduzione di capacità produttiva annua di 5,6 milioni di tonnellate e di 5 milioni di tonnellate di laminati;

- a seguito di tale legge quarantasei imprese siderurgiche presentavano domanda per ottenere i contributi incentivanti la soppressione di capacità produttiva. Fra queste le Ferriere Acciaierie Sarde (FAS) S.p.a., che peraltro non presentava un piano di reinvestimento; per tale motivo la FAS è finita in coda alla graduatoria di ammissione ai benefici;

- dopo l'ammissione delle prime venticinque domande gli obbiettivi del piano sono stati raggiunti per cui, in applicazione della legge, la FAS non godrebbe dei contributi. Sennonché, per oscuri motivi, secondo notizie di stampa, qualcuno al ministero sta studiando il modo di far ottenere alla FAS il contributo anche senza alcun piano di reinvestimento ;

rilevato che
in tal modo la Sardegna al danno della cessazione dell'attività di produzione di acciaio, con conseguente licenziamento dei lavoratori, aggiungerebbe la beffa di vedere la proprietà della FAS ottenere pingui contributi senza alcun obbligo di reinvestimento,

chiedono di interpellare
l'Assessore dell'industria per sapere quali azioni la Giunta regionale intenda adottare per evitare tale fatto, conservando la possibilità di produrre acciaio in Sardegna ed in particolare, se la Giunta intenda esperire azioni per la ripresa produttiva nello stabilimento della FAS, considerata la impellente necessità di una struttura che provveda, in Sardegna, al riciclaggio dei rifiuti ferrosi.

Cagliari, 2 ottobre 1996