Interpellanza n. 252/A
BONESU, DEMONTIS sui rapporti fra la Regione e l'Istituzione dei Concerti e del Teatro Lirico Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari.
I sottoscritti,
premesso che:
- l'Istituzione dei concerti e del teatro lirico Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari, in forza della L.R. 38/1973 e successive modificazioni, riceve annualmente un contributo regionale aggirantesi negli ultimi anni oltre i sette miliardi;
- tale contributo regionale ha fortissima incidenza sul bilancio dell'Ente, rappresenta il 59% del contributo statale, e fra i tredici enti lirici italiani rappresenta, in valori percentuali ed assoluti, il secondo intervento regionale, superato solo dall'intervento della Regione siciliana per il teatro Massimo di Palermo;
- le altre regioni si limitano a contributi inferiori; basti pensare che la Lombardia elargisce alla Scala due miliardi e mezzo e la Toscana per Firenze solo quattrocento milioni;
- il forte intervento regionale è motivato dalla legge sulla base di due esigenze e cioè "per l'attuazione di un programma di attività nel territorio della Sardegna" e per "il mantenimento in servizio del personale artistico stabile";
- sembra agli interpellanti che l'adempimento di tali finalità da parte dell'Ente Lirico non sia sufficientemente dimostrato,chiedono di interpellare il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport
per conoscere se sia stato approvato negli ultimi anni il programma territoriale dell'Ente previsto dall'art. 2 della legge n. 38, quale sia stato il parere della Commissione regionale della Musica ed eventualmente il numero e la natura delle manifestazioni programmate.Quanto al mantenimento degli organici, su 84 posti previsti in pianta organica per l'orchestra sono vacanti ben 46 posti fra cui 28 prime parti, mentre nel coro sono vacanti 25 posti su 72 componenti.
E' da aggiungere, per completare il quadro, che non sono stati assunti neanche i vincitori di concorso e che concorsi per 60 posti, pur banditi, non sono stati espletati. Né vale sostenere che sia in atto un generale blocco delle assunzioni in quanto tutti gli altri Enti lirici hanno avuto deroghe e che la spesa non grava sullo Stato in quanto sostenuta dalla Regione.
Tutto ciò si inserisce in modo deleterio nelle prospettive dell'Ente per la sua trasformazione in fondazione in quanto il contributo statale sarà proporzionato al carico del personale sussistente all'atto della trasformazione.Tale situazione è ben presente agli organi di controllo. Il Procuratore Generale della Corte dei Conti, nella requisitoria sul rendiconto generale della Regione per il 1995 ha lamentato che la Regione non abbia, per l'Ente Lirico, "alcun potere di indirizzo e controllo sull'utilizzo delle cospicue risorse erogate".
Si chiede
pertanto di conoscere se la Regione abbia esercitato le funzioni di indirizzo e controllo previste dalla L. 38/1973, se tali forme di controllo appaiono sufficienti ed adeguate, se a loro giudizio l'Ente Lirico adempia ai suoi obblighi di legge, quali iniziative intendano assumere per costringere l'amministrazione dell'Ente Lirico al completamento degli organici, quali indirizzi la Regione intenda adottare in ordine alla trasformazione dell'Ente in fondazione ed in particolare quali impegni finanziari intenda assumere e quali garanzie, anche nella composizione degli organi della fondazione, intenda richiedere.Cagliari, 28 giugno 1996
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