Interpellanza n. 239
BUSONERA -DETTORI Ivana - BALIA - BONESU - LA ROSA - PETRINI - SECCI sull'accreditamento di strutture sanitarie private.
I sottoscritti,
considerato che:
- entro il 31 dicembre 1996 scadranno i termini per il superamento del vecchio sistema convenzionato, col contestuale avvio del meccanismo di accreditamento;- il sistema di accreditamento delle strutture in possesso dei requisiti obbligatori è l 'unico sistema per poter lavorare per il Servizio Sanitario Nazionale, previo "contratto con le Aziende sanitarie, in cui dovranno essere specificati volumi e tipologie di prestazioni da erogare, livelli tariffari, modalità di pagamento, livelli qualitativi, controlli, sanzioni,...." etc. (art. 8, comma 7, D.Lgs. n. 502);
- l'accreditamento deve intendersi in termine di verifica (nella struttura che abbia fatto richiesta di essere riconosciuta soggetto erogatore del Sistema Sanitario Nazionale) di una serie di requisiti minimi, strutturali, tecnologici ed organizzativi, sia di carattere generale, sia di carattere specifico, in relazione cioè alla tipologia di prestazioni che intende erogare nell'ambito del S.S.N. (art. 8, comma 4, D.Lgs. n. 502);
- l'intero sistema di accreditamento e le specifiche modalità di attuazione ricadono nell'ambito delle competenze regionali, per rendere possibile, così come auspicato dalla sentenza 416/95 della Corte Costituzionale, che l'accreditamento sia anche uno strumento utile a garantire un reale potenziamento dei diritti degli assistiti attraverso il riconoscimento della eguaglianza delle prestazioni in tutte le Regioni e in tutto il territorio della stessa Regione, e che pertanto è auspicabile una comunità di provvedimenti tra Regioni e Regioni;
- nella fase transitoria, fino a quando requisiti e modalità per l'accreditamento non siano stati definiti e comunque non oltre il 31 dicembre 1996, è possibile l'adozione da parte della Regione di un criterio di accreditamento temporaneo basato sul sistema di autovalutazione, autocertificazione da parte delle strutture pubbliche o private che ne facciano richiesta (sistema di autovalutazione basato su criteri o griglie prestabiliti);
- per quanto premesso l'accreditamento non va ad incidere sul parametro posti-letto/popolazione, di cui giustamente l'Assessorato della sanità deve tener conto nella programmazione, né quindi contribuisce a dilatare la spesa sanitaria;
chiedono di interpellare l'Assessore regionale della Sanità e dei servizi sociali per sapere:
1) quali motivi ostino alla concessione dell'accreditamento a strutture private già autorizzate all'apertura e al funzionamento, posto che l'istituto dell'accreditamento, pur non potendo essere disgiunto dal complessivo processo di programmazione regionale e nazionale, né dalla necessità del rispetto dei parametri del 5,5 posti-letto per mille abitanti, né dalla necessità del contenimento della spesa sanitaria, deve essere considerato come una operazione da parte di una autorità (la Regione) con la quale si riconosce il possesso da parte di un soggetto o di un organismo, di prescritti, specifici requisiti (così detti standard di qualificazione) e si risolve in iscrizione nell'elenco (che la Regione deve compilare e aggiornare) da cui possono attingere per l'utilizzazione altri soggetti, Aziende USL comprese. L'istituto dell'accreditamento è orientato quindi a regolamentare il diritto di erogare prestazioni di assistenza sanitaria nell'ambito e a carico del Servizio Sanitario Nazionale, al fine di garantire adeguati livelli qualitativi dell'assistenza prestata ai propri assistiti, contestualmente presuppone l'accettazione da parte dei soggetti delle strutture accreditate delle modalità di pagamento a prestazione, dell'adozione del sistema di verifica e della revisione della qualità delle attività svolte e delle prestazioni erogate;
2) se non ritenga, sulla base di quanto premesso, di procedere all'accreditamento urgente di quelle strutture (come la Clinica "Città di Quartu") che pur avendo già ottenuto l'autorizzazione alla apertura e al funzionamento, di fatto non possiedono ancora il riconoscimento o meglio il riscontro, doveroso e ineludibile, che la Regione deve effettuare in relazione al possesso da parte del presidio dei requisiti strutturali organizzativi ed operativi che lo pongano nelle condizioni di poter lavorare per il Sistema Sanitario Nazionale.
I sottoscritti chiedono che la presente venga discussa in Aula.
Cagliari, 29 maggio 1996