Interpellanza n. 201/A

GHIRRA - SCANO - BERRIA - CHERCHI - CUGINI - DETTORI Ivana sull'esigenza di potenziare e rilanciare la sede RAI della Sardegna.


I sottoscritti,
premesso
che è in corso una discussione nel Paese e anche in Parlamento sulla trasformazione di una delle tre reti RAI in una rete federalista che dia spazio, voce e poteri alle Regioni e agli enti locali;

considerato
che:

1) il sistema radiotelevisivo pubblico vive in Sardegna una fase di grave difficoltà, che si accompagna a una pesante crisi dello stesso sistema delle emittenti private: più di una ha chiuso o sta per cessare l'attività, tutte hanno ridotto drasticamente il personale giornalistico e tecnico;

2) la sede regionale RAI di Cagliari è stata fortemente ridimensionata negli ultimi anni: la programmazione è calata da una produzione televisiva settimanale di sessanta minuti oltre i telegiornali e quella radiofonica è crollata da una produzione giornaliera di tre ore e dieci minuti al mantenimento dei soli radiogiornali;

ricordato
che in alcune Regioni a Statuto speciale la programmazione televisiva non è stata né cassata né limitata, ma ampiamente mantenuta;

considerato
che la radio è stata per la Sardegna, i suoi giornalisti, gli uomini di cultura, gli artisti uomini di spettacolo, un grande centro di produzione di idee, cultura e spettacoli oltre che di formazione di scrittori, musicisti, attori che hanno trovato, nei cinquant'anni di vita di Radio Sardegna un centro propulsivo di grande importanza;

aggiunto
che un'importante operazione di ammodernamento tecnologico (le regie digitali) consente un notevole potenziamento delle capacità produttive, che non possono ridursi alla sola realizzazione dei giornali radio,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere
quali iniziative intenda adottare per ottenere:

1) dal Consiglio di Amministrazione della Rai un reale potenziamento della sede regionale della Sardegna, che conta grandi professionalità ampiamente sottoutilizzate;

2) che i programmi prodotti nell'Isola possano trovare spazio adeguato sulle reti nazionali;

3) intanto, la riapertura immediata di Radio Sardegna, operazione di costi decisamente bassi e di grande attualità se si considera il vero e proprio boom dell'audience delle radio legate a bacini di emittenza regionale e locale.

Cagliari, 22 febbraio 1996