DISEGNO DI LEGGE N. 362/A
presentato dalla Giunta regionale
su proposta dell'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio,
SASSU il 17 ottobre 1997Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 1996 e del rendiconto dell'Azienda delle foreste demaniali della Regione per lo stesso anno
RELAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
Nel trasmettere il disegno di legge concernente l'approvazione del rendiconto della Regione e dell'Azienda delle foreste demaniali per l'esercizio finanziario 1996, sul quale si è pronunciata la Corte dei Conti con decisione delle Sezioni Riunite n. 23 del 27 giugno 1977, che, tra l'altro, ha dato atto della presentazione, da parte della Regione, del conto del patrimonio dell'esercizio finanziario 1990 unitamente all'inventario dei beni immobili per l'anno medesimo, si evidenzia che l'Amministrazione regionale ha nel frattempo predisposto i successivi rendiconti patrimoniali per gli anni dal 1991 al 1996 di cui è prevista la trasmissione alla Corte dei Conti in tempi brevi.
Si rileva che i risultati della gestione finanziaria della Regione per l'anno 1996 possono sinteticamente indicarsi come segue:
Previsioni
Con la legge regionale 15 febbraio 1996, n. 10, sono stati approvati il bilancio per l'anno finanziario 1996 e quello pluriennale per gli anni 1996-1998 della Regione e dell'Azienda delle Foreste Demaniali.
Quanto al bilancio per l'anno 1996 della Regione le previsioni iniziali recano entrate per lire lire 11.151.555.000.000 e spese per lire 11.151.555.000.000.
Successivamente all'approvazione degli stati di previsione, nel corso dell'anno finanziario 1996, sono state introdotte nel bilancio diverse modificazioni ad opera di leggi speciali e di decreti di variazione che hanno comportato complessivamente un aumento di lire 370.228.497.597 alle previsioni dell'entrata, ed aumenti di lire 379.278.497.597 agli stanziamenti della spesa - le poste definitive di entrambi gli stati di previsione ammontano, rispettivamente, a lire 11.521.783.497.597 ed a lire 11.530.833.497.597.
Gestione di competenza
Di contro alle entrate accertate, che ammontano a 7.501.416.601.378 e hanno determinato, nei confronti delle previsioni definitive, una minore entrata di competenza di lire 4.020.366.896.219 le spese impegnate ammontano a lire 8.379.127.085.141 con un totale di economie di lire 3.151.706.412.456; il disavanzo, pertanto, è stabilito - come risulta dal raffronto degli accertamenti attivi e passivi - nell'importo di lire 877.710.483.763.
I versamenti delle entrate ed i pagamenti delle spese afferenti alla gestione di competenza dell'esercizio ammontano, rispettivamente, a lire 5.146.769.253.208 ed a lire 5.068.770.074.619 mentre le somme riscosse rimaste da versare e quelle rimaste da riscuotere (residui attivi) e le somme rimaste da pagare (residui passivi) ammontano, rispettivamente, a lire 2.354.647.348.170 ed a lire 3.310.357.010.522.
Pertanto, come risulta dal confronto dei dati suesposti, sulla competenza dell'anno finanziario 1996 si è verificata una eccedenza dei versamenti sui pagamenti di lire 77.999.178.589 ed una differenza negativa fra i residui attivi e passivi accertati alla chiusura dell'esercizio di lire 955.709.662.352
Conto dei residui
I residui attivi e passivi provenienti dagli esercizi finanziari precedenti ammontano - al 1°gennaio 1996 - rispettivamente a lire 6.768.559.891.515, ed a lire 6.411.307.884.244, con una differenza positiva di lire 357.252.007.271.
Al 31 dicembre 1996, pertanto, tenendo conto delle variazioni verificatesi nel corso della gestione, i residui attivi sono riaccertati in lire 6.557.501.157.356 con una diminuzione di lire 211.058.734.159 a fronte delle consistenze complessive di lire 6.768.559.891.515 registrate al 1°gennaio del medesimo anno; di contro i residui passivi risultano - alla chiusura dell'esercizio - stabiliti in lire 5.894.733.264.758 con una diminuzione di lire 516.574.619.486 rispetto al "carico" di lire 6.411.307.884.244 globalmente accertato all'inizio della gestione in argomento. Pertanto l'eccedenza dei residui attivi sui passivi rimane determinata, alla conclusione dell'esercizio finanziario, in lire 572.767.892.598, registrando un incremento di lire 215.515.885.327 in confronto al corrispondente saldo - ugualmente positivo - di lire 357.252.007.271 riferito alla data del 1° gennaio 1996.
I versamenti delle entrate ed i pagamenti delle spese effettuati nell'esercizio finanziario 1996 sul conto dei residui degli esercizi precedenti ammontano, rispettivamente, a lire 1.403.663.534.933 ed a lire 2.220.677.247.641; le somme riscosse rimaste da versare e quelle rimaste da riscuotere ("residui dei residui" attivi) ammontano a lire 5.153.837.622.423, mentre le somme rimaste da pagare ("residui dei residui" passivi) ammontano a lire 3.674.056.017.117.
Pertanto, come risulta dal confronto dei dati suesposti, nel conto dei residui degli anni precedenti si è verificata, nel 1996, una eccedenza dei pagamenti sui versamenti di lire 817.013.712.708 ed una differenza positiva, fra le somme rimaste da riscuotere e riscosse rimaste da versare e quelle rimaste da pagare al 31 dicembre 1996, di complessive lire 1.479.781.605.306.
Pertanto, l'insieme delle surricordate risultanze delle due gestioni costituiscono, nella loro unione, il disavanzo definitivo dell'esercizio, di lire 572.194.598.436 che, sommato al disavanzo del precedente esercizio finanziario di lire 1.389.353.148.284, comporta un disavanzo finanziario, al 31 dicembre 1996, di 1.961.547.746.720.
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE -BILANCIO - CONTABILITA' - CREDITO - FINANZE E TRIBUTI - DEMANIO E PATRIMONIO - PARTECIPAZIONI FINANZIARIE
composta dai Consiglieri
SECCI, Presidente e relatore di maggioranza; CASU, Vice Presidente, relatore di minoranza; BERRIA, Segretario; VASSALLO, Segretario; ARESU; BALIA; BALLETTO; BIGGIO; BONESU; DETTORI Bruno; GIAGU; PITTALIS; SANNA NIVOLI; SASSU; SCANO
Relazione di maggioranza
(relatore Secci)
pervenuta il 1° dicembre 1997
La Commissione, nella seduta del 26 novembre 1997 ha approvato col voto favorevole del gruppo Progressista federativo, del PPI, il voto contrario del gruppo di Forza Italia e l'astensione del gruppo di Rifondazione comunista il disegno di legge n. 362 relativo al rendiconto generale della Regione per l'anno 1996 e dell'Azienda delle Foreste Demaniali per lo stesso anno avendo condiviso i motivi che hanno indotto la Giunta regionale a presentarlo.
Relazione di minoranza
(relatore Casu)
pervenuta il 4 dicembre 1997
In data 26 novembre 1997 la Commissione bilancio e programmazione economica ha approvato il disegno di Legge n. 362 a maggioranza di voti; hanno espresso voto contrario i commissari di Forza Italia.
Anche il rendiconto per l'anno 1996, pur essendo definito nell'art. 1 del disegno di legge "Rendiconto generale della Regione", non è affatto generale.
Infatti è, ancora una volta, un rendiconto parziale.
In quest'Aula, già in occasione della discussione ed approvazione del rendiconto dell'anno 1993, feci notare, con tono deciso, la incompletezza del documento. Esso conteneva il rendiconto di bilancio, ma non quello del patrimonio dell'ente.
Il fatto si è ripetuto in occasione della discussione del disegno di legge relativo al rendiconto degli anni finanziari 1994 e 1995.
La Giunta ha continuato imperterrita a presentare in Consiglio, sotto la veste del rendiconto generale della Regione, il solo rendiconto finanziario omettendo, senza alcuna giustificazione, la redazione del "conto del patrimonio":
Vi invito, ancora una volta, a leggere l'art. 63 della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 (Rendiconto generale della Regione): "La Giunta regionale presenta al Consiglio Regionale entro il mese di giugno, con apposito disegno di legge, il rendiconto generale dell'esercizio scaduto il 31 dicembre precedente".
La legge prosegue poi con l'art. 64 (Conto del bilancio) e l'art. 65 (Conto del patrimonio) dove si legge:
"Il conto del Patrimonio deve indicare in termini di valori aggiornato alla data di chiusura dell'esercizio cui il conto si riferisce:
1) le attività e passività finanziarie;
2) i beni mobili ed immobili
3) ogni altra attività e passività, nonché le poste rettificative.".Queste cose le pongo ancora una volta alla attenzione della coalizione di maggioranza; pur sapendo che solo pochi consiglieri sono disposti ad ascoltare il richiamo al rispetto della legge che noi stessi ci siamo dati.
La mia parola assume il tono di una denuncia al Consiglio, alla stampa ed ai mezzi di comunicazione, all'opinione pubblica della violazione da parte della Giunta delle disposizioni di leggi regionali e statali in materia di rendiconto. Non è cosa da niente!
Non rispettare le leggi che impongono all'organo amministrativo dell'ente di compilare i documenti nei quali si rende conto del proprio operato. In un ente più piccolo, ma egualmente importante, il Comune, questa inadempienza continua, reiterata avrebbe portato allo scioglimento del Consiglio.
Non posso non mettere in evidenza che l'inosservanza della legge, da parte della Giunta, adesso assume l'arrogante volontà di ignorare qualunque richiamo alla regolarità, alla legalità contabile.
Signori della Giunta, chi non rispetta le leggi regionali si mette al di fuori ed in stridente contrasto con l'autonomia regionale.
E se questo non è regime, cos'è?
Io ritengo che a questo punto non abbiate più nessuna attenuante. Leggete cosa scrive la Corte dei Conti a pag. 4 della relazione: "Il rendiconto generale della Regione Autonoma della Sardegna per l'esercizio finanziario 1996 è stato presentato alla Corte il 10 maggio 1997 relativamente al conto del Bilancio, mentre per quanto riguarda il Conto del Patrimonio - del quale era stata preannunciata la trasmissione, insieme con i consimili conti per i pregressi esercizi finanziari dal 1990 al 1995 - la Regione non ha presentato neppure successivamente, alcuna documentazione".
Anche il Pubblico Ministero, mentre in merito al rendiconto finanziario da atto della regolarità del documento, relativamente al Conto del Patrimonio chiede esplicitamente al Collegio di Controllo di: "far constatare la mancata presentazione del Conto del Patrimonio della Regione".
Il Vostro, Signori della Giunta è un atto politico di una gravità estrema. Non si può neanche concepire che colui che amministra la cosa pubblica non renda conto del proprio operato al Consiglio che è organo che rappresenta la volontà popolare dell'Isola, che non renda conto a tutta la Comunità regionale.
Vi invito tutti, colleghi della maggioranza e dell'opposizione, a leggere la relazione della Corte dei Conti a pag. 12.
Il Collegio, dopo aver messo in evidenza nella prima parte della pagina la regolarità del documento finanziario nel 2° capoverso scrive: "E'stata per converso constatata la mancata presentazione del Conto patrimoniale della Regione, che insieme con il conto del bilancio compone il rendiconto generale dell'Amministrazione regionale: omissione che si traduce nell'evidente violazione di precise norme dell'articolo 46 del D.P.R. 19 maggio 1949 n. 250, e l'articolo 65 della legge regionale 5 maggio 1983, n. 11 dell'ordinamento vigente nell'ambito regionale sardo, nonchè delle disposizioni di cui al secondo comma dell'art. 23 della legge 5 agosto 1978, n. 468 e dell'articolo 149 del regolamento per la contabilità generale dello Stato".
La Corte dei Conti denuncia la violazione da parte della Giunta di tutta una serie di disposizioni di leggi statali e della legge regionale di contabilità.
La Giunta non disarma.
Continua a violare tutta una serie di disposizioni di leggi statali e regionali senza neanche giustificare il proprio atteggiamento.
Come dice la Corte dei Conti a pag. 59 ove vengono indicate le conseguenze negative relative alla omissione del conto del patrimonio.
Preferisco riportare le esatte parole usate dalla Corte dei Conti, le indico con le virgolette: "Le conseguenze in termini di impedimento alla Corte dell'assolvimento del proprio dovere di referto relativamente all'incidenza sulla gestione patrimoniale dei fatti contabili d'esercizio di bilancio, dell'inadempimento, da parte degli Amministratori, dell'obbligo di dare, con la presentazione del conto del patrimonio, finora omessa, compiuta dimostrazione dei risultati delle azioni finanziarie poste in essere nell'anno di riferimento".
Neanche questa bacchettata da parte della Corte dei Conti scuoterà la Giunta dal torpore nel quale è caduta.
Mi limiterò, per ragioni di brevità, ad accennare in modo sommario alle altre incongruenze esistenti nel rendiconto. Mi riferisco ai molteplici conti che la Regione ha acceso presso vari istituti di credito ove esistono disponibili svariate centinaia di miliardi.
La creazione di contabilità fuori bilancio, anziché scomparire, continua a crescere.
Tutto ciò in contrasto con l'esigenza della unitarietà della tesoreria regionale. Una esigenza sentita per superare la frammentazione dei conti regionali. Una esigenza che scaturisce da una precisa disposizione di legge, art. 58 della legge regionale n. 11/83 il quale stabilisce: "A decorrere dall'esercizio finanziario successivo all'entrata in vigore della presente legge, le gestioni fuori bilancio sono soppresse. "Anche questa disposizione legislativa della Regione rimane lettera morta!
Evidentemente alla Giunta, ai vari Assessorati, ai vari funzionari degli Assessorati fa comodo far uscire dalla contabilità di bilancio ingenti somme che vanno a finire in cento rivoli di contabilità difficilmente controllabili.
Non vi si chiede di fare cose che non rientrino nei nostri doveri di Amministratori.
E' la legge che ve lo impone! Chi non rispetta la legge viola i diritti dei cittadini e ne deve rispondere: se ne assume tutta le responsabilità civile e politica. Verrete, a tempo debito, chiamati a rispondere di tutte le vostre inadempienze. Non è ulteriormente tollerabile che vi poniate al di fuori della legge.
Il rendiconto finanziario dell'anno 1996 mette in evidenza anche sotto il profilo sostanziale, un dato sconcertante. In esso emerge un disavanzo di amministrazione di lire 1.961.547.746.720.
In effetti la Regione Autonoma della Sardegna, a prescindere dal suo patrimonio immobiliare, mobiliare, crediti, ma soprattutto debiti, mutui passivi, ha una situazione finanziaria assolutamente precaria. Il risultato è negativo per ben 1.961 miliardi.
In termini concreti se tutti i residui attivi esistenti dal 31.12.1996 venissero incassati ed i residui passivi venissero pagati avremmo un deficit di cassa di 1.961 miliardi.
A questo punto appare necessario ricostruire la situazione finanziaria della Regione per gli ultimi anni in modo che il Consiglio tutto sappia come stanno le cose.
Al 31 dicembre dell'anno 1992 era ancora positiva, nonostante la mania spendereccia della Giunta della precedente legislatura, di ben 220.305.109.755.
Nell'anno 1993 si registra un passivo di ben 606.697.042.649 che porta la finanza regionale ad un risultato negativo. Infatti al 31.12.1993 si registra un disavanzo di £. 386.391.932.894.
Nell'anno 1994 subentra l'attuale Giunta. Essa, nonostante le buone promesse iniziali, non è da meno, in materia di spesa pubblica, rispetto alla precedente amministrazione regionale. Infatti al 31.12.1994 si registra un ulteriore peggioramento dei conti per £. 208.097.253.197 - che fa salire il disavanzo totale di £. 594.489.186.091 - cosa vuol dire si registra un peggioramento dei conti di £. 208 miliardi?
Significa che le spese della Regione superano gli introiti di tale ammontare.
Andiamo all'anno 1995. Si registra un ulteriore disavanzo di £. 794.863.962.193. Cioè si spende in più rispetto alle entrate dell'Ente oltre 794 miliardi. Il disavanzo così sale a £. 1.389.353.148.284.
Nell'anno 1996 non si ha, di certo, un'inversione di tendenza. I conti della Regione subiscono ancora una crescita negativa di £. 572.194.598.436.
Si arriva così al 31.12.1996, in cui la situazione finanziaria dell'Ente diventa passiva per ben 1.961.547.746.720. Non abbiamo a disposizione i dati del 1997 che io ritengo non migliori del 1996.
Siamo giunti al punto che oggi la Regione, trascurando l'anno 1997 che incrementerà ancora notevolmente lo squilibrio dei conti regionali, dovrebbe contrarre mutui per quasi 2000 miliardi per sanare lo squilibrio finanziario esistente al 31.12.1996.
Credo che sia necessaria, a questo punto, una profonda e seria riflessione per stabilire dove, sotto il profilo finanziario, ci sta portando l'attuale Giunta. Forse neanche la stessa Giunta si rende conto del pericoloso binario che sta percorrendo. Essa si sta comportando come colui che spende e non ha neanche il coraggio di contrarre debiti per coprire l'eccedenza della spesa regionale sulle entrate realizzate.
Essa vuole lasciare ai Governi futuri dell'Ente una triste eredità.
Non paga i debiti per non trovarsi nella imbarazzante situazione di insolvenza.
Ciò che vi sto dicendo è frutto di analisi dei documenti contabili. Andate a vedere con attenzione il disegno di legge n. 362 che dobbiamo discutere in Consiglio.
In esso appaiono residui passivi:
Per £. 6.984.413.027.639
Fondo Cassa Negativo per £. 2.485.619.689.674
Totale elementi negativi £. 9.470.032.717.313
Residui attivi £. 7.508.484.970.593
Risultato negativo eccedenza dei debiti
sui crediti £. 1.961.547.746.720
In sostanza il debito netto della Regione al 31.12.1996 è di £. 1.961.547.746.720, al quale bisogna aggiungere i mutui passivi già contratti dalla Regione. Si tratta di svariate centinaia di miliardi. Non siamo in grado di stabilirlo con precisione perchè ci manca il conto del patrimonio.
E' una bella prospettiva per il futuro della Regione.
Anche in sede regionale arriviamo all'amara conclusione che i nostri figli dovranno pagare i debiti che sconsideratamente gli adulti hanno fatto. Adesso non vi annoierò più con le cifre ma dovrò fare necessariamente delle considerazioni di carattere strettamente politico.
Signori della Giunta, le finanze regionali sono dissestate.
Mi piacerebbe tanto avere uno scambio di idee con i funzionari dell'Agenzia "Moody's" per apprendere come abbiamo fatto a collocare la Regione Sardegna ai primissimi posti nella graduatoria degli Enti affidabili sotto il profilo della concessione del credito.
Voi direte che è atto di presunzione da parte mia esprimere giudizio sull'Agenzia "Moody's".
Per la risposta vi invito a leggere "Italia oggi" del 02.12.1997 ove si legge: "... La Moody's, uno degli organismi a cui gli investitori di tutto il mondo si rivolgono per avere una valutazione sullo stato di salute delle società, prima di acquistare i titoli, fino a 3 ore prima della dichiarazione pubblica che la Yamaichi entrava in coma non era stata in grado di anticipare nulla del patatrac".
La nostra Regione si troverà, nella prossima legislatura, alle prese con problemi finanziari immensi: le entrate tendono a restringersi per la scarsa propensione dello Stato italiano a trasferire fondi alle regioni; le spese tendono, naturalmente, a crescere per la forte incidenza che avranno gli interessi passivi e le rate di ammortamento del debito regionale già contratto e per quello che si dovrà necessariamente contrarre permettere in equilibrio la situazione di cassa.
Potremo dire qualcosa di più preciso quando ci presenterete la Finanziaria per l'anno 1998 ed il triennio 1998-2000 - nella quale, per far quadrare il bilancio, ci dovrete dire quale sarà l'entità dei debiti da contrarre.
Io credo che vi dovrete inventare un "Marco Minghetti" che abbia la capacità di mettere un po' di ordine nei conti regionali.
Penso che non abbiate ancora esaminato l'ipotesi di entrata in vigore dell'IRAP che porterà, si, soldi alle casse regionali, ma ne porterà meno di quelli che non verranno piu' trasferiti dallo Stato all'Ente. Perciò le finanze regionali saranno costrette a dimagrire ancora.
Questa nuova imposta che il Governo dell'Ulivo sta per varare è una imposta che premierà la grossa impresa industriale e punirà la piccola, piccolissima impresa italiana, gli agricoltori italiani. Ma in modo ancora piu'deciso punirà l'impresa Sarda - perchè è quasi sempre piccola - ed è una impresa sottocapitalizzata e quindi fortemente indebitata.
Quando noi andremo al potere regionale (il popolo sardo se ne guarderà bene dal riconsegnarvelo) dovremo, per risalire la china, sottoporre noi stessi e tutti i cittadini ad una cura dimagrante spaventosa.
Allora, molto probabilmente tenterete la solita carta: far scendere in piazza il Popolo contro di noi.
Non vi riuscirà perché il Popolo è più intelligente di quanto pensiate.
Prima di chiudere questo intervento voglio rivolgere un'esortazione soprattutto alla coalizione di Governo dell'Isola.
Non approvate questo rendiconto - non approvatelo perché è parziale, incompleto, non ci dice come esattamente stanno i conti - tutti i conti della Regione. Farete un servizio, se non lo approvate, alla stessa maggioranza.
Costringete la Giunta a rispettare la legge statale e regionale.
Dite alla Giunta - come ho detto io e come l'ha detto la Corte dei Conti - presentate oltre al conto del bilancio il Conto del patrimonio, è un Vostro preciso dovere di Amministratori.
NOTA: Il testo della Commissione è identico al testo del Proponente.
Art. 1
Rendiconti1. Il rendiconto generale della Regione e il rendiconto dell'Azienda delle foreste demaniali della Regione per l'esercizio finanziario 1996 sono approvati nelle risultanze di cui ai successivi articoli.
RENDICONTO DELLA REGIONE
Art. 2
Entrate1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione ed ammortamento dei beni patrimoniali e riscossione di crediti, e per accensione di prestiti, accertate nell'esercizio finanziario 1996 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in lire 7.501.416.601.378.
2. I residui attivi determinati alla chiusura dell'esercizio 1995 in lire 6.768.559.891.515 risultano stabiliti - per effetto di maggiori e minori entrate verificatesi nel corso della gestione 1996 - in lire 6.557.501.157.356.
3. I residui attivi al 31 dicembre 1996 ammontano complessivamente a lire 7.508.484.970.593 così risultanti:
Somme versate
Somme rimaste da versare
Somme rimaste da riscuotere
Totale
(in lire)
Accertamenti
5.146.769.253.208 297.470.336.540 2.057.177.011.630 7.501.416.601.378 Residui attivi
dell'esercizio 19951.403.663.534.933 336.012.813.370 4.817.824.809.053 6.557.501.157.356 Totale residui attivi
al 31 dicembre 19967.508.484.970.593 Art. 3
Spese1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di prestiti, impegnate nell'esercizio finanziario 1996 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in lire 8.379.127.085.141.
2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 1995 in lire 6.411.307.884.244 risultano stabiliti - per effetto di economie e perenzioni, verificatesi nel corso della gestione 1996 - in lire 5.894.733.264.758.
3. I residui passivi al 31 dicembre 1996 ammontano complessivamente a lire 6.984.413.027.639, così risultanti:
Somme pagate
Somme rimaste da pagare
Totale
(in lire)
Impegni 5.068.770.074.619
3.310.357.010.522
8.379.127.085.141
Residui passivi
dell'esercizio 19952.220.677.247.641 3.674.056.017.117 5.894.733.264.758 Totale residui passivi
al 31 dicembre 19966.984.413.027.639
Art. 4
Situazione finanziaria1. La gestione finanziaria dell'esercizio 1996 presenta un disavanzo di lire 572.194.598.436 che, sommato al disavanzo finanziario dell'esercizio 1995, pari a lire 1.389.353.148.284, determina un disavanzo finanziario, alla fine dell'esercizio 1996, di lire 1.961.547.746.720.
2. A tale risultato, evidenziando singolarmente la gestione di competenza e quella dei residui, si perviene nel seguente modo:
GESTIONE DELLA COMPETENZA
Entrata
Accertamenti7.501.416.601.378 Spesa
Impegni8.379.127.085.141 Risultato della gestione di competenza -877.710.483.763 GESTIONE RESIDUI
Entrata
Residui attivi al 1° gennaio 19966.768.559.891.515 Riaccertamenti al 31 dicembre 1996 6.557.501.157.356 Maggiori o minori accertamenti - 211.058.734.159
Spesa Residui passivi al 1° gennaio 1996 6.411.307.884.244 Riaccertamenti al 31 dicembre 1995 5.894.733.264.758 Maggiori o minori accertamenti - 516.574.619.486 Risultato differenziale della gestione dei residui + 305.515.885.327 Aggiungendo le risultanze dell'esercizio 1995 si giunge al seguente risultato: Differenza + - Gestione di competenza - 877.710.483.763 Differenza + - Gestione dei residui + 305.515.885.327 Disavanzo della gestione dell'esercizio 1996 - 572.194.598.436 Disavanzo al 31 dicembre 1995 - 1.389.353.148.284 Disavanzo finanziario al 31 dicembre 1996 - 1.961.547.746.720 Analizzando sotto un altro profilo i fenomeni gestionali abbiamo: Fondo cassa al 1° gennaio 1996 - 1.746.605.155.555
Riscossioni 6.550.432.788.141
Pagamenti 7.289.447.322.260
Differenza - 739.014.534.119
Fondo cassa al 31 dicembre 1996 - 2.485.619.689.674
Residui attivi 7.508.484.970.593
Residui passivi 6.984.413.027.639
Differenza + 524.071.942.954
Disavanzo finanziario al 31 dicembre 1995 - 1.961.547.746.720
AZIENDE SPECIALI ED AUTONOME
GESTIONE DELL'AZIENDA PER LE FORESTE DEMANIALIArt. 5
Entrate1. Le entrate correnti ed in conto capitale del bilancio della gestione dell'Azienda per le foreste demaniali, accertate nell'esercizio finanziario 1996 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite dal conto consuntivo della gestione stessa, allegato al conto consuntivo della Regione in lire 14.580.880.594.
2. I residui attivi determinati alla chiusura dell'esercizio 1995 in lire 5.879.643.519 risultano stabiliti - per effetto di maggiori e minori entrate - in lire 5.917.253.355.
3. I residui attivi al 31 dicembre 1996 ammontano complessivamente a lire 2.350.569.318 così risultanti:
Somme versate
Somme rimaste da versare
Somme rimaste da riscuotere
Totale
(in lire) Accertamenti
12.230.311.276 ------ 2.350.569.318 14.580.880.594 Residui attivi
dell'esercizio 19965.917.253.355 ------ -------- 5.917.253.355 Totale residui attivi
al 31 dicembre 19962.350.569.318
Art. 6
Spese
1. Le spese correnti e in conto capitale del bilancio della gestione predetta, impegnate nell'esercizio finanziario 1996 per la competenza propria dell'esercizio, risultano stabilite in lire 19.420.112.613.
2. I residui passivi determinati alla chiusura dell'esercizio 1995 in lire 8.546.005.178 risultano stabiliti, per effetto di economie e perenzioni verificatesi nel corso della gestione 1996, in lire 8.066.887.186.
3. I residui passivi al 31 dicembre 1996 ammontano complessivamente a lire 17.221.959.298, così risultanti:
Somme pagate |
Somme rimaste |
Totale | |
(in lire) | |||
Impegni |
7.714.898.594 |
11.705.214.019 |
19.420.112.613 |
Residui passivi dell'esercizio 1995 |
2.550.141.907 |
5.516.745.279 |
8.066.887.186 |
Totale residui
passivi al 31 dicembre 1996 |
17.221.959.298 |
Art. 7
Situazione finanziaria1. La situazione finanziaria della gestione dell'Azienda delle foreste demaniali alla fine dell'esercizio 1996 risulta come appresso:
(in lire)
Entrate dell'esercizio 1996 14.580.880.594
Spese dell'esercizio 1996 19.420.112.613
Saldo della gestione di competenza - 4.839.232.019
Aumento dei residui attivi
lasciati dall'esercizio 1995:
Accertati:al 1° gennaio 1996 5.879.643.519
al 31 dicembre 1996 5.917.253.355
+ 37.609.836
Diminuzione nei residui passivi
lasciati dall'esercizio 1995:Accertati:
al 1° gennaio 19968.546.005.178
al 31 dicembre1996 8.066.887.186
+ 479.117.992
Avanzo di gestione dell'esercizio 1996 - 4.322.504.191
Avanzo al 31 dicembre 1995 43.425.486.486
Avanzo finanziario al 31 dicembre 1996 39.102.982.295