CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

PRIMA COMMISSIONE PERMANENTE
(Autonomia, ordinamento regionale, rapporti con lo Stato, riforma dello Stato, enti locali, organizzazione regionale degli enti e del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare)

SECONDA COMMISSIONE PERMANENTE
(Lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione)

RISOLUZIONE N. 14

sulla necessità di effettuare un monitoraggio dei rapporti di lavoro precario presenti in Sardegna direttamente o indirettamente ricollegabili alla Regione, di risolvere nell'immediato alcune situazioni urgenti e di intraprendere un percorso normativo finalizzato al superamento del precariato

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La Prima e la Seconda Commissione permanente del Consiglio regionale,

RILEVATO il fatto che in Sardegna sono presenti nelle amministrazioni pubbliche dei vari comparti contrattuali del pubblico impiego molteplici situazioni riconducibili alla precarietà del rapporto di lavoro;

VALUTATO che tali situazioni lavorative sono caratterizzate da una grande eterogeneità e sono diverse fra loro per natura giuridica, tipologia contrattuale e modalità di accesso all'impiego;

CONSIDERATO che la precarizzazione del lavoro pubblico rappresenta una forte criticità sia per la funzionalità dell’amministrazione pubblica, che per il lavoratore;

DATO ATTO che alcuni rapporti lavorativi si protraggono da lungo tempo e che conseguentemente i lavoratori hanno acquisito una professionalità e un grado di competenza indispensabili per il funzionamento di alcuni servizi dell’amministrazione regionale;

PRESO ATTO che le disposizioni nazionali ed europee contengono chiare indicazioni per la limitazione del precariato e prevedono un periodo massimo di lavoro a tempo determinato, ovvero, un numero massimo di rinnovi contrattuali;

CONSIDERATO che la Corte di giustizia europea, in numerose occasioni (vedi da ultimo la sentenza n. 22/13 del 26/11/2014), ha condannato l’Italia per la successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato nella pubblica amministrazione e ha evidenziato che qualora le esigenze sostitutive delle amministrazioni pubbliche, nel loro complesso considerate, si prolunghino per anni e anni (e talvolta per decenni) ciò rappresenta la prova inconfutabile di un effettivo sottodimensionamento dell’organico e ha denunciato, conseguentemente, il carattere abusivo di tale condotta;

CONSIDERATO CHE lo stesso Governo italiano negli ultimi anni è intervenuto a più riprese con provvedimenti legislativi che si pongono come obiettivo la riduzione dei contratti a termine e la più ampia valorizzazione della professionalità acquisita dal personale con contratto di lavoro a tempo determinato, in particolare:
- il Decreto legge n. 101/2013 (conv. L. 125/2013) (così come modificato e integrato dal comma 426, articolo 1, L. 190/2014 (Legge di stabilità 2015)) prevede misure dirette a favorire una maggiore e più ampia valorizzazione della professionalità acquisita dal personale con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato e mira, al contempo, a ridurre il numero di contratti a termine;
- la legge n. 147 del 27-12-2013 al comma 529 dell’articolo 1 prevede la possibilità che i lavoratori titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato assunti attraverso procedure di evidenza pubblica al ricorrere di determinati requisiti, possano essere stabilizzati a domanda;

SOTTOLINEATO che il Consiglio regionale, al fine di adottare una disciplina organica che assicuri un trattamento omogeneo per tutte le categorie interessate, riscontra la improcrastinabile necessità di avvalersi di un quadro esaustivo delle situazioni di precarietà del rapporto di lavoro presenti in Sardegna e ricollegabili direttamente o indirettamente all’amministrazione regionale;

CONSIDERATO che taluni contratti sono già venuti a scadenza nel corso dell'anno 2015;

RILEVATA la necessità di intervenire con urgenza ed eventualmente con provvedimenti straordinari in alcune situazioni che hanno carattere prioritario in considerazione della ravvicinata scadenza del termine dei contratti,

IMPEGNA

L'ASSESSORE DEGLI AFFARI GENERALI, PERSONALE E RIFORMA DELLA REGIONE
E L'ASSESSORE DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE, COOPERAZIONE
E SICUREZZA SOCIALE

- ad effettuare una ricognizione completa delle situazioni di precariato presenti, a diverso titolo, nell’amministrazione regionale, negli enti e nelle agenzie, società partecipate, nelle province, nelle aziende sanitarie e in altri settori i cui costi del personale ricadono direttamente o indirettamente sulla Regione;
- a individuare per il personale di cui sopra la natura giuridica del rapporto di lavoro con particolare riguardo alle modalità di assunzione (con la specificazione dell’effettuazione o meno di una procedura ad evidenza pubblica), la durata e il numero di rinnovi dei singoli contratti, il tipo di contratto (a tempo determinato o contratto atipico…) e l'inquadramento previsto;
- a quantificare le spese necessarie a completare le procedure di stabilizzazione;
- a trasmettere al consiglio regionale i dati del suddetto monitoraggio entro il 15 novembre 2015;

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E LA GIUNTA REGIONALE

- a proporre un percorso legislativo complessivo, anche temporalmente articolato, per affrontare, gradualmente, il nodo del precariato e pervenire, nel rispetto delle norme vigenti, a soluzioni che consentano di pianificarne il superamento definitivo alla luce delle necessità e delle effettive esigenze delle amministrazioni di riferimento;
- a ipotizzare una soluzione normativa immediata per fare fronte, con urgenza, ad alcune situazioni emergenziali e prioritarie di lavoratori il cui contratto è scaduto nel corso del 2015 o di prossima scadenza (quali lavoratori in utilizzo, archivisti, situazione del personale dell’Istituto zoo profilattico della Sardegna);
- a evitare di creare le condizioni affinché all’interno della nostre amministrazioni si alimentino situazioni di precarietà lavorativa;
- a conciliare le suddette esigenze con quelle di fare ricorso alle graduatorie dei concorsi tuttora valide;
- ad intraprendere, se necessario, con il Governo nazionale le interlocuzioni e le azioni necessarie ad ottenere, in considerazione della straordinarietà degli interventi previsti, opportune deroghe ai limiti assunzionali così come disciplinati dalla normativa statale.

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La risoluzione è stata approvata all'unanimità nella seduta congiunta del 14 ottobre 2015.